UNA RIFLESSIONE SULLA CONTEMPORANEITA` Martedì 20

Transcript

UNA RIFLESSIONE SULLA CONTEMPORANEITA` Martedì 20
I soci del Circolo Fotografico La Gondola si riuniscono ogni venerdì alle ore 21 presso la Sede Sociale alla Giudecca c/o il Centro Civico
Recapito postale P.O.BOX120 - Venezia, tel. Presidente 041-5237116, tel. Segretario 041-5238325
www.cflagondola.it e-mail to: [email protected] - fax 0415237116
UNA RIFLESSIONE
SULLA CONTEMPORANEITA’
Martedì 20 novembre alle h. 18 presso lo
SpazioEventi Mondadori a San Marco 1345 verrà
inaugurata la mostra del Circolo La Gondola
“TRACCE DEL PRESENTE – Una riflessione sulla
contemporaneità”.
La mostra con orario 10-22 (domenica 15-20)
resterà aperta sino al 9 dicembre.
Espongono i Soci: Andrea Avezzù, Enrico “Gigi”
Bacci, Antonio Baldi, Francesco Barasciutti,
Alessandro Bettio, Piergiorgio Bonassin, Aldo
Brandolisio, Lorenzo Bullo, Paola Casanova, Benito
Dalla Giustina, Ezio De Vecchi, Simonetta Gasparini,
Gianfranco Giantin, Mario Mazziol, Matteo Miotto,
Sergio Moro, Giorgio Nicolini, Federica Palmarin,
Stefano Pandiani, Pierocarlo N, Giovanni Puppini,
Alessandro Rizzardini, David Salvadori, Giorgio
Semenzato, Massimo Stefanutti, Fabrizio Uliana,
Michele Vianello, Giovanni Vio, Emilio Zangiacomi
Pompanin.
“Tracce del presente – una riflessione sulla
contemporaneità” è l’ambizioso titolo della mostra
sociale 2007.
Il terzo millennio, l’epoca in cui viviamo, era stato
prematuramente quanto pomposamente ipotizzato
come “l’àge d’or” grazie al susseguirsi nel trascorso
secolo breve di fondamentali scoperte scientifiche
e tecnologiche che in teoria avrebbero dovuto
assicurare sempiterno benessere e pace sociale.
La nostra epoca si sta viceversa rivelando densa di
inquietudini.
Molte sono le fonti di preoccupazione: l’ambiente,
la sicurezza, la globalizzazione; a tutto ciò si
aggiungano i comportamenti individuali e collettivi
spesso contradditori e caratterizzati da scarse virtù
civiche e sociali, da profondi egoismi e da una
crescente disaffezione nei valori tradizionali.
Tutto ciò dà luogo ad un vivere che procede
con molte incertezze, pervaso da un crescente
pessimismo che sta prendendo il posto della fiducia,
virtù indispensabile per affrontare il futuro.
La fotografia dal canto suo non ha mai mancato
di dar conto dell’evoluzione della società in tutti i
suoi aspetti avvalendosi, soprattutto nel più nobile
versante del reportage, della sintesi e dell’efficacia
del suo messaggio usufruibile in varia misura da ogni
categoria sociale.
In altra parte di questo Notiziario diamo conto
dell’ennesima provocazione di Oliviero Toscani;
senza entrare nel merito, vale la pena di sottolineare
come una sola immagine abbia potuto suscitare
tanto interesse molto più di qualsiasi altra forma di
comunicazione.
Lo scorso anno la Gondola con la mostra “0/24
quotidiane connessioni” aveva dato conto della
routine quotidiana evidenziando momenti che
appartengono alla sfera del comportamento privato,
senza enfasi né iperboli.
Ci era sembrata una buona iniziativa che aveva
spinto i Soci a cimentarsi con argomenti nel loro
insieme piuttosto inconsueti; eravamo stati confortati
anche da un positivo giudizio del pubblico.
Abbiamo perciò deciso di perseverare in questa
“osservazione” del vivere contemporaneo prendendo
in considerazione gli aspetti dei comportamenti
collettivi e le loro problematiche; va premesso che
non partiamo da posizioni sociologiche – non è il
nostro terreno – né vogliamo lanciare allarmismi che
non ci competono o messaggi di facile moralismo un
po’ echeggiando quanto avveniva nella fotografia
amatoriale sino agli anni ’50.
Piuttosto, l’ambizione è quella, attraverso una
fotografia che sia anche formalmente adeguata, di
proporre una riflessione su quanto ci circonda senza
posizioni precostituite, cercando di rimanere per
quanto possibile neutrali.
Tutto ciò necessita di grande chiarezza espressiva;
nell’odierna fotografia sembra aver preso il
sopravvento una certa sgrammaticatura tecnica e
formale che in molti casi può anche non corrispondere
agli intenti dell’autore lasciando a chi guarda l’onere
dell’interpretazione nonché di trarre un qualsiasi tipo
di conclusione.
Ci è sembrato che in questa occasione fosse
opportuno, quasi necessario, che anche l’assetto
formale fosse all’altezza delle intenzioni; abbiamo
perciò operato delle scelte che non trascurassero
questo fondamentale aspetto.
A proposito delle scelte, sono presenti nella mostra
ben ventinove soci con un’opera ciascuno, tranne
pochissime eccezioni.
Anche questa particolarità ha certamente posto
delle difficoltà non potendo ogni autore soffermarsi
su di un argomento con maggior ampiezza
interpretativa; tuttavia, proprio da questa limitazione
si è sviluppato un maggior rigore realizzativo che ci
sembra abbia portato ad un risultato complessivo di
buona coerenza fra concetto ed espressione.
Molti gli aspetti della società presi in considerazione:
i “miti” dell’automobile e della bellezza, il rituale
degli esodi collettivi, l’inquinamento, l’ansia del
vivere, la penetrazione della tecnologia di massa,
il consumismo diffuso con le sue cattedrali, i totem
industriali e così via.
E’ prima di tutto un’esercitazione visiva su argomenti
di particolare interesse senza posizioni preconcette,
ripetiamo, ma con il primario intento di stimolare una
riflessione fra il “fatto” e la sua rappresentazione sulla
quale siamo giustamente curiosi di essere giudicati.
Cerchiamo da tempo e per quanto nelle nostre
possibilità espressive di uscire dalle vecchie e nuove
consuetudini prima di tutto effettuando una “ricerca”
in noi stessi.
Tutto ciò fa parte della migliore tradizione della
Gondola alla quale, nel nostro modesto procedere,
abbiamo sempre cercato di attenerci.
Le trentadue immagini presenti nella mostra, per la
prima volta stampate nello standard 50x70, sono la
testimonianza di uno sforzo e di un impegno collettivo
di cui, al di là del valore dei risultati, possiamo
sommessamente dichiararci soddisfatti.
Manfredo Manfroi
CALENDARIO DI NOVEMBRE 2007
• Venerdì 2 novembre: visione opere dei soci e discussione tematiche sulla mostra “Tavola del gusto”.
• Sabato 3 novembre: alle ore 21 nell’Aula Magna
del Collegio Vescovile di Este (PD) serata dedicata
alla Gondola con proiezione. Seguirà la presentazione del libro “Parlami di lui - Mario Giacomelli”
a cura di Simona Guerra. Sarà presente l’autrice.
Partenza da Piazzale Roma h. 17. Prendere contatti
con il Segretario Stefanutti.
• Venerdì 9 novembre: visione opere dei soci.
• Venerdì 16 novembre ore 10.00: appuntamento
allo Spazio Mondadori per l’allestimento mostra
“Tracce del Presente”; ore 21.00 CZ95 serata dedicata alla visione opere dei soci.
• Martedì 20 novembre ore 18.00: Spazio Mondadori, inaugurazione mostra “Tracce del Presente”.
• Venerdì 23 novembre: visione opere dei soci.
• Venerdì 30 novembre: visione opere dei soci.
Nella ricorrenza del 2 novembre il Circolo Fotografico
“La Gondola” ricorda tutti i Soci scomparsi.
ANORESSIA E FOTOGRAFIA
di Giorgio Giacobbi
Non condivido quasi mai le motivazioni ideologiche
o anche di mercato di Oliviero Toscani che stanno
alla base delle sue foto-shocking e che generano
sconcerto, a volte repulsione.
Dirò in tutta franchezza che non mi piace di lui
quella sua presunzione e supponenza nei riguardi di
tutto quello che “gli altri” fanno e dicono.
Non mi piace quando proclama che lui è il solo
fotografo al mondo capace di risvegliare le coscienze,
quasi un Beppe Grillo con i suoi urlati “vaffa..”.
L’Esimio, forse volutamente, mette da parte le
foto scioccanti dei grandi reporters della seconda
guerra mondiale nel Pacifico, le vedute strazianti di
Hiroshima, dei campi di sterminio nazisti (il bambino
che alza le mani in segno di resa davanti agli aguzzini
delle SS), dimentica i servizi foto-giornalistici sulla
tragica guerra in Vietnam (la bambina nuda che
fugge disperata dalle bombe al napalm lanciate
dagli americani), non ricorda l’olocausto di milioni di
bambini africani dai grandi occhi neri pieni di lagrime
e di mosche, i volti terrorizzati e i ventri gonfi.
Pur tuttavia su quella sua foto di enormi dimensioni,
affissa in molti esemplari nelle vie di Milano durante la
settimana della moda, che ritrae una donna nuda, si
direbbe giovane, ridotta pelle e ossa, due mammelle
afflosciate e il viso sfatto, quasi cadaverico, con la
scritta a grossi caratteri “No anoressia”, su quella
foto, dicevo, sono totalmente d’accordo con lui.
Il sindaco di Milano Letizia Moratti che rifugge con
orrore da scandali e provocazioni ha dichiarato di
aver impartito disposizioni onde togliere dagli spazi
riservati al Comune la foto scandalo perché “troppo
scioccante”.
Ha subito replicato Toscani, e ben a ragione: “...
la verità è che moriremo tutti di troppa moda e di
anoressia, moriremo eleganti in pelle ed ossa …”
Ha poi aggiunto: “Quell’immagine fa paura? Ma è
proprio questa la funzione dell’Arte! Deve spaventare
come le pitture di Jeronimus Bosch e di Goya.”.
E non sarebbe Oliviero Toscani se alla fine non ci
facesse sentire il suo “tocco” egocentrico, ma glielo
perdoniamo: “Grazie a me finalmente si parla di
anoressia”.
Anche Vittorio Sgarbi, il signor NO che non è mai
d’accordo con nessuno se non con sé stesso, in una
breve dichiarazione a Repubblica critica le foto di
Toscani non già sotto l’aspetto tecnico-emozionale
ma perché, dice, montare una polemica sull’autore
e la sua opera equivale a dare maggiore pubblicità
alla foto.
Sgarbi però poi attenua i suoi consueti toni violenti
e si chiede perché mai non si dovrebbe esporre la
tanto discussa fotografia.
Allora – aggiunge – non si dovrebbero esporre né
pubblicare le foto dei bimbi che muoiono di fame
e di malattia in Africa o in un lager. No! Tuona con
ragione, il viso tirato e la bava alla bocca. Questa
sarebbe censura.
Ma l’osservazione più cretina, non so trovare
altro aggettivo, è quella espressa da Tiziana Maiolo
assessora al commercio del Comune di Milano;
“quella foto” dice l’assessora “è pornografia!”
Al che non si sa più cosa rispondere,.. se non con
un “lasciamo perdere..”
La sola persona che sulla faccenda abbia detto
cose pertinenti e sincere è Emanuele Pirella principe
della pubblicità il quale ha concluso con amarezza:
“Milano non si vuole specchiare in una foto che la
ritrae alla perfezione; è nuda, malata; prosciugata e
triste come quella modella!”.
Allora, dico io, Toscani ha ragione da vendere.
Quando i giornali, le riviste per le signore, la stessa
TV offrono alle lettrici sempre gli stessi servizi sulla
chirurgia estetica, sui ritocchi, quando la sessuologa
di turno (ma quante ce ne sono..)scrive e parla di
orgasmo femminile e del punto G, di diete dimagranti
e si mettono in bella mostra modelle anoressiche,
le donne leggono e guardano, si confrontano e si
interrogano.
Comunque bravo, bravo Toscani; lei ha centrato il
vero problema.
C’è da sperare soltanto che il suo lavoro così
puntiglioso e penetrante serva a risvegliare le
coscienze dall’intorpidimento generale.
Io per la verità ci credo poco, ma.. ciò dipende
dal mio innato pessimismo sulle capacità mentali
dell’homo sapiens.
ANCORA SU TOSCANI
C’è sempre qualcosa che non quadra nelle
operazioni pubblicitarie firmate da Oliviero Toscani;
su queste pagine abbiamo avuto modo più volte di
sottolineare il nostro punto di vista necessariamente
scindendo l’aspetto fotografico da quello sociale.
Diciamo questo perché spesso si confonde l’effetto
del contenuto con la qualità delle fotografie di cui non
va mai dimenticata la destinazione, cioè la vendita di
un prodotto.
Non è un caso che anni addietro dopo l’ennesima
provocazione in terra d’America - i volti dei condannati
a morte usati per reclamizzare le confezioni Benetton
- la società decise di rescindere il contratto considerati
i deleteri effetti sulle vendite.
Il primo aspetto contraddittorio è proprio questo:
finché parla da un pulpito utilitaristico e commerciale
qual’ è sicuramente il fine del suo agire professionale,
Toscani non può controbattere alcunché a coloro che
s’indignano sul suo uso spregiudicato delle miserie
umane.
Agisse per conto del Ministero della Salute tutto
assumerebbe una luce diversa; ricordiamo che anche
la foto dell’anoressica Isabelle Caro cui si riferisce
l’articolo di Giacobbi è stata realizzata per conto del
marchio commerciale Nolita.
Il 16 ottobre scorso il gran giurì dello IAP (Istituto
Autodisciplina Pubblicitaria) ha disposto la cessazione
della campagna pubblicitaria; di fronte all’ira di Toscani
per l’ipotizzata “censura” il Presidente dell’IAP Giorgio
Floridia ha commentato: “L’art:10 del nostro codice,
una norma importante e unica, più avanzata del
Codice Penale, tutela la dignità umana ed evita che la
pubblicità divenga una palestra di scontri ideologici o
una provocazione offensiva.
In Toscani c’è un cinismo di fondo allucinante per
cui il fine ultimo è usare la provocazione sociale a
fini commerciali, per rendere famoso un marchio
qualsiasi”.
Ma ci sono anche altri aspetti da non sottovalutare;
per esempio, siamo ben sicuri che quest’immagine
diffusa in grandissimo formato per ogni angolo delle
città non ottenga l’effetto contrario cioè quello di
creare un’emulazione perversa in qualche povero
essere disposto a qualsiasi “sacrificio” pur di ottenere
una simile visibilità?
In fondo, chi conosceva prima di adesso la povera
Isabelle Caro che proprio in seguito alla campagna
di Toscani ha ottenuto un’evidenza mediatica
straordinaria comparendo oltre che nelle fotografie,
nella stampa e in televisione?
Viviamo in un’epoca in cui, è stato detto più volte,
apparire conta più di essere; si è disposti a tutto,
a mettere in piazza la propria vita personale, a
raccontare pubblicamente fatti che tempo addietro
non si sarebbero detti nemmeno in confessionale
pur di conquistare un minimo di notorietà che può
significare l’uscita dal nulla della propria vita e
generare una sorta di autogiustificazione del proprio
esistere.
E’ un aspetto ben grave della società d’oggi, frutto di
molte cause fra cui i modelli comportamentali suggeriti
anzi imposti dai media, la disgregazione crescente
degli ambiti educativi di riferimento – famiglia e
scuola in primis -, un’evidente sperequazione nella
distribuzione della ricchezza che spesso premia il
nulla in nome di un malinteso senso del mercato.
Non possiamo meravigliarci se una povera ragazza,
e con lei chissà quante altre, insegue il mito della
bellezza e del consenso anche a prezzo della vita.
La fotografia di Toscani, indipendentemente dal fine
e con i limiti già detti, ha tuttavia il pregio di rinfocolare
una discussione che si spera, ma non tanto, porti
ad una riconsiderazione sul più consono procedere
della nostra società.
M.M.
LUTTI FOTOGRAFICI
AFFERMAZIONI DEI NOSTRI SOCI
Solo in questi giorni abbiamo appreso della
scomparsa di Mario Stellatelli avvenuta lo scorso
21 aprile a Savona, dove era nato e viveva.
Mario era un ottimo fotografo, di raffinate qualità
estetiche accentuate da un particolare tipo di ricerca,
il viraggio, che egli aveva perfezionato partendo dalle
sue conoscenze chimiche.
Molti ricorderanno gli “still life” dai tenui colori
pastello a mezza via fra la pittura di Morandi e la
grafica cinquecentesca; rimandi colti, di grande
qualità formale che tuttavia avevano il pregio
di rimanere sempre nell’ambito della disciplina
fotografica.
Era stato attivo sino all’ultimo, pubblicando nel
2006 il compendio della sua attività: “Mario Stellatelli
– Viraggi 1977-2006”.
Alla famiglia le più vive condoglianze della
Gondola.
Antonio Baldi ha in corso una sua personale
presso la Galleria Arkè (San Samuele, Salizzada
Malipiero 3211) dal titolo “Emozioni Cromatiche” una
bella ricerca in larga parte già apprezzata in alcune
serate del Circolo.
Ancora Antonio Baldi ha ottenuto una menzione
speciale al concorso fotografico “Le stagioni della
Laguna” indetto dall’Assessorato all’Ambiente e
dall’Istituzione Parco Laguna del Comune di Venezia
con la fotografia “Particolare di stagno in estate”.
Fabrizio Uliana ha vinto il primo premio nel
concorso fotografico “On s’amuse a Saint Lunaire”
organizzato dal Comune di Saint Lunaire, Francia.
“Un infinito istante” è il titolo della mostra
personale di Massimo Stefanutti che verrà
inaugurata sabato 10 Novembre h. 18 presso le
vecchie carceri di Piazza Castello a Motta di Livenza.
La mostra proseguirà sino al 25.11
Complimenti vivissimi ai nostri Soci.
UN RICORDO PER ANGELONI
Per iniziativa della famiglia, sabato 27 ottobre
presso il Centro Culturale Candiani si è tenuta
una commemorazione della figura e dell’opera di
Giancarlo Angeloni, intitolata non a caso, “I Colori
di Mestre”.
La questione dei colori infatti è pertinente all’attività
commerciale del nostro ex socio che gestiva, in
Galleria Matteotti nel cuore di Mestre, un negozio di
articoli per belle arti ma anche e soprattutto di prodotti
destinati ad attività professionali e commerciali.
Angeloni aveva una mente creativa e lucida con
un’eccellente versatilità artistica che trapelava da
un’affabilità e cordialità
Fu poeta (specie in vernacolo), scrittore, pittore e
fotografo distinguendosi soprattutto nel registrare il
trapasso della Mestre rurale a quella metropolitana,
con tutti gli inconvenienti che questo comportò.
Uno dei meriti fu quello di far divenire il suo
negozio, in tempi assai grami per la cultura e l’arte
nella terraferma, un punto di riferimento, forse
l’unico, per quanti desiderassero alzare gli occhi
dalla contingenza utilitaristica che stava strangolando
Mestre.
Incoraggiò molti a perseverare nel loro desiderio
di esprimersi attraverso la creatività; fra questi
annoveriamo Sergio Del Pero, sicuramente il maggior
fotografo che Mestre abbia mai avuto, che Angeloni
spinse ad entrare nel nostro Circolo.
All’appuntamento di sabato 27 c’era un’autentica
folla, segno che il ricordo e l’eredità ideale di
Giancarlo sono ancora ben vivi ed attuali.
Giovedì 22 novembre, sempre al Candiani, con
inizio alle h. 21 ci sarà uno spettacolo imperniato
sulle sue opere letterarie.
AVVISO AI SOCI
Onde evitare spiacevoli omissioni e conseguenti
screzi, i Soci che desiderano apparire con le loro
affermazioni nell’omonima rubrica sono vivamente
pregati di avvisare con anticipo il Presidente
per E. mail ([email protected]) o con
qualsiasi altro mezzo scritto. Il Presidente si scusa
per le eventuali carenze che potrebbero essersi
verificate negli ultimi tempi ma ciò dipende innanzi
tutto dalla molteplicità degli impegni, dall’accavallarsi
delle scadenze ma anche dalla progressiva e
inarrestabile perdita di memoria dovuta all’età.
Per quest’ultima precisa causa, i Soci, prima di
adombrarsi per le omissioni, sono vivamente pregati
di collaborare almeno nella tenuta della rubrica in
questione, visto che il Presidente già si accolla il non
indifferente onere della redazione di questo foglio.
DONAZIONI ALL’ARCHIVIO STORICO
Il socio Giorgio Semenzato ha donato 12 stampe
in b/n riguardanti un bel reportage sulla vita a bordo
di una nave.
Da Andrea Buffolo due belle stampe alla gomma
bicromata(ta) tratte dai suoi più recenti lavori.
Ai donatori i più vivi ringraziamenti.
NOVITA’ DAL SITO
www.cflagondola.it
Il sito è aggiornato con nuove immagini dei soci
Gianfranco Giantin, Massimo Stefanutti, Andrea
Avezzù, Manfredo Manfroi, Simonetta Gasparini.
Visitate e fate visitare il nostro sito!!!