rAzzA UMANA DI oLIvIEro ToSCANI A PESCArA

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rAzzA UMANA DI oLIvIEro ToSCANI A PESCArA
» a cura della redazione / In collaborazione con Fondazione ARIA
RAZZA UMANA DI OLIVIERO TOSCANI A PESCARA
Fino al 20 ottobre, Piazza Salotto animata dalla mostra promossa da Fondazione ARIA
«A
RIA nasce con l’obiettivo di trovare spazio per l’arte
nel quotidiano. Uno spazio che sappia essere discreto, ma ineludibile. Uno spazio dell’arte che sappia
interagire con la vita che intuisce e anticipa, per riaccendere il pensiero comune, il senso di appartenenza alla società.
Il luogo storicamente deputato alla costruzione del pensiero comune,
da cui deriva l’identità dei singoli è la greca agorà, che si è evoluta
nei secoli interpretando di volta in volta il pensiero delle civiltà che la
esprimevano; la piazza che nei momenti più bui delle società ridiventa
luogo d’incontro, di protesta ove rimettersi in gioco come cittadini e
non più, solo come individui. Allora il luogo ideale per questa prima
esposizione di Fondazione ARIA: Razza Umana, è la piazza nel senso
della greca agorà. Così l’arte esce dal museo e ritorna con forza e
prepotenza nel suo vero spazio vitale». Così la presidente del Comitato Tecnico Scientifico, Mariantonietta Firmani, descrive l’anima
della mostra “Razza Umana” di Oliviero Toscani, che dallo scorso
20 luglio, ha ridato vita al cuore di Pescara. È infatti a Piazza Salotto
che i “giganti” del maestro della fotografia osservano i passanti e
dialogano tra di loro.
I volti, in mostra in questa galleria a cielo aperto, sono il frutto di un
vero «studio socio-politico, culturale e antropologico - così come lo
stesso Oliviero Toscani definisce il suo viaggio attraverso l’Italia, ma
anche in Israele e in Guatemala-. Fotografiamo la morfologia degli
esseri umani, per vedere come siamo fatti, che faccia abbiamo, per
capire le differenze. Prendiamo impronte somatiche e catturiamo i
volti dell’umanità».
«Con Razza Umana -ha commentato il critico d’arte Achille Boni-
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to Oliva, anche curatore della mostra- Toscani riesce a stabilire un
rapporto quasi socratico con le persone di strada, dove allestisce
un piccolo set fotografico con panno, come si faceva una volta, ma
senza regressione o gioco di estetismo antiquariale, Toscani segue
la necessità del momento, dello scatto della fotografia con la quale
coglie, ferma, fotografa per costruire questa enciclopedia al plurale
dell’umanità ma per farla coesistere. Non per tratteggiare differenze
fisiognomiche, ma per dimostrare che queste differenze arricchiscono l’umanità».
L’esposizione, che rimarrà allestita fino al 20 ottobre, è un vero banco
di prova per questa Fondazione che in un solo anno è riuscita a
promuovere un progetto ambizioso, quale il “Premio Territorio Abruzzo”. «Il premio è partito a novembre scorso, i ragazzi che hanno
partecipato sono stati tanti e lo hanno fatto con grande entusiasmo
anche grazie ai docenti che li hanno seguiti e ai fotografi che hanno
collaborato con noi -ha commentato la presidente della Fondazione
Elena Petruzzi. La mostra di Toscani è un evento importante per la
nostra regione, ma sono ancora tanti gli appuntamenti importanti per
ARIA. Nei giorni scorsi sono iniziate le mostre espositive delle foto dei
ragazzi che hanno partecipato al concorso e riprenderanno a fine
agosto». Ma la Fondazione guarda al futuro e pensa già ai prossimi
progetti. «Pensiamo di replicare questo premio con la seconda edizione -ha proseguito la Petruzzi- e stiamo comunque selezionando altri
progetti in altri campi e in altre discipline artistiche. La Fondazione ha
approvato una serie di criteri di selezione per i progetti che chiunque
può presentare, purché rispondano a determinati requisiti che prevedono un coinvolgimento della società e una levatura internazionale».
Incontriamo Achille Bonito Oliva, critico e storico dell’Arte, curatore di “Razza Umana”
di Oliviero Toscani e direttore artistico del “Premio Territorio Abruzzo”
 Fondazione ARIA è riuscita a portare a Pescara, nel cuore della
città, “Razza Umana” di Oliviero Toscani. Qual è secondo lei il punto
di forza di questa mostra?
«Il punto di forza sta nel fatto che si tratta di un primo momento di un progetto,
che consiste nella possibilità di creare una scuola superiore della fotografia che
si estenda su tutto il territorio abruzzese e che possa permettere un’educazione
e un’alfabetizzazione ad un uso estetico di un mezzo altamente democratico qual
è la foto, che oggi è alla portata di tutti. “Razza Umana” vuole in qualche modo
valorizzare la coesistenza delle differenze e quindi ha un suo valore etico oltre che
estetico. In linea dunque, non con un’alfabetizzazione tecnica, quanto piuttosto
culturale».
A proposito di educazione, la Fondazione ARIA ha promosso il
Premio Territorio Abruzzo, concorso fotografico rivolto agli studenti
delle scuole superiori della regione, quanto secondo lei è valorizzata
l’arte nelle scuole italiane?
«Molto poco. È per questo motivo che le iniziative come questa che abbiamo
promosso hanno un valore educativo importante per le istituzioni e anche per il
Ministero dell’Istruzione che dà molto poco spazio all’arte anche nei Licei Classici».
 Che ruolo ha la fotografia oggi nel mondo dell’arte?
«Intanto è un mezzo espressivo e non solo di documentazione. Ci sono grandi
artisti che usano la fotografia e non sono solo dei fotografi. Direi che Toscani è
un fotografo che utilizza il mezzo in termini espressivi e quindi è da considerarlo
un vero e proprio artista, già nella Biennale che ho diretto a Venezia nel ‘93, gli
dedicai un’intera sala personale».
Questa mostra è una vera galleria a cielo aperto. E’ questo secondo lei
il futuro del sistema museale italiano?
(Spiritosamente il grande critico si congeda) «All’aperto se non piove»!
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