Verifiche periodiche negli edifici residenziali dei

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Verifiche periodiche negli edifici residenziali dei
Verifiche periodiche negli edifici residenziali dei paesi Europei
Verifiche periodiche negli edifici residenziali dei paesi Europei
Pubblicato il: 09/11/2006
Aggiornato al: 09/11/2006
di Gianfranco Ceresini
1. Generalità
Il mondo impiantistico attende ormai da cinque anni l'emanazione delle nuove norme di sicurezza per gli
impianti. E' del 2001 infatti il Testo Unico dell'Edilizia (Capo V parte II del DPR 380/01 che inizialmente
doveva sostituire la legge 46/90) che, proroga dopo proroga, non riesce mai ad entrare in vigore. L'ultima
puntata è del luglio 2006 con l'ultimo (forse) rinvio al 1 gennaio 2007. La nuova normativa quadro
dovrebbe riordinare le disposizioni in materia di installazione all'interno degli edifici, garantendo l'attivazione
di un reale sistema di verifiche degli impianti.
E proprio partendo da questa ultima considerazione, intendiamo qui offrire una panoramica Europea per
vedere come nei principali paesi viene regolamentato il tema delle verifiche periodiche delle installazioni
elettriche.
In questo momento, in Europa, circa il 70% delle abitazioni ha più di 30 anni e le installazioni elettriche degli
anni 70 non sono state progettato pensando all'enorme sviluppo nel numero e nella tipologia di carichi
avvenuto negli ultimi anni. Questo porta spesso ad ampliamenti degli impianti eseguiti in modo troppo
frettoloso ed insicuro e quindi a situazioni pericolose quali possibili scosse elettriche e lesioni da incendio.
Tutto ciò crea la necessità di introdurre un sistema di verifiche per conservare ed accrescere la sicurezza
elettrica. Esistono differenti approcci, da parte dei diversi paesi Europei, nell'affrontare la tematica della
sicurezza elettrica negli edifici residenziali. Vediamo quali norme e quali leggi la regolano.
Belgio
Il documento AREI/RGIE del 2003 è la struttura legislativa per installazioni elettriche nel Belgio. Prima di
ogni nuovo allaccio alla rete elettrica, la Società di distribuzione locale deve controllare che l'installazione
elettrica sia conforme alle disposizioni elencate nel documento AREI/RGIE. In questo modo il Belgio ha un
sistema per la verifica iniziale. L'installazione deve essere controllata da una delle 15 organizzazioni
riconosciute (per esempio SGS). Il regolamento AREI/RGIE prescrive poi il controllo delle installazioni
elettriche
domestiche
ogni
25
anni.
Questo requisito si applica alle case costruite dall'anno 1981. Ogni cambiamento o ampliamento importante
di un'installazione esistente deve essere controllato per accertarne la conformità con il regolamento
AREI/RGIE.
Per gli edifici costruiti prima del 1981 ci sono invece dei criteri di verifica meno severi, per esempio alcuni
materiali, permessi al tempo dell'installazione (ma non più ora) non devono essere rimossi. Ci sono anche
test di verifica meno severi per quanto riguarda i dispositivi di protezione, i colori dei cavi, e così via.
Francia
Dal 1969, le installazioni elettriche in Francia devono essere realizzate in conformità alla norma N-F C 15100 (2002). Questa norma contiene regole tecniche che devono essere applicate agli impianti elettrici nuovi
ed a quelli completamente ristrutturati. L'installatore, una volta realizzato l'impianto, deve richiedere un
modulo all'ente di controllo nazionale (Consuel), lo deve compilare in base alle caratteristiche dell'impianto
realizzato e lo deve restituire al Consuel. Entro poche settimane il Consuel invia un proprio tecnico
collaudatore che, in presenza dell'installatore, verifica l'impianto. Solo in caso di esito positivo il Consuel
rilascia un attestato di conformità dell'impianto che l'installatore deve inviare all'Ente distributore dell'energia
elettrica,
il
quale
solo
a
quel
punto
può
fornire
tensione
all'impianto.
Il Consuel è responsabile solo degli impianti nuovi e di quelli sottoposti ad un radicale cambiamento. Questa
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Le informazioni contenute nel presente documento sono tutelate dal diritto d’autore e possono essere usate solo in conformità alle norme vigenti. In particolare Voltimum Italia s.r.l. a
socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono
possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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procedura, come visto per il Belgio, garantisce che sia effettuata una verifica iniziale dell'impianto. E' notizia
recentissima l'approvazione della legge 2006-872 del 13 luglio 2006 "Engagement National pour le
Logement" che prevede verifiche ispettive sugli impianti elettrici. In particolare la legge prescrive in caso di
vendita di immobili privati ad uso abitativo, la verifica della sicurezza degli impianti elettrici la cui installazione
sia avvenuta da oltre 15 anni.
Per quanto riguarda gli edifici pubblici, la legge fornisce specifiche raccomandazioni sulla corretta gestione
degli impianti di riscaldamento. La manutenzione degli impianti elettrici non è menzionata in maniera
esplicita ma implicitamente raccomandata.
Germania
La DIN VDE 0100 è la norma tedesca per le installazioni elettriche nel residenziale. Contrariamente al
Belgio, le verifiche non sono considerate nella norma tedesca. In Germania, il controllo di nuove od esistenti
costruzioni, non è obbligatorio. Qui è prevalente la filosofia dell'"Elektromeister" (letteralmente Maestro
elettrico, cioè l'installatore). Un Elektromeister è una persona qualificata. Dopo un'installazione elettrica è
l'Elektromeister stesso che conduce la verifica (un po' come succede, o almeno dovrebbe succedere, in
Italia). Dal 1996, i proprietari degli immobili possono richiedere, su base volontaria, ad installatori qualificati
una sorta di sigillo di garanzia denominato "E-CHECK" che si ottiene sottoponendo l'impianto a verifiche
periodiche.
Questo sigillo attesta, in caso di incidente, che il proprietario si è attenuto alle norme. Inoltre, le compagnie di
assicurazione concedono sconti quando questo sigillo viene rinnovato con verifiche effettuate almeno ogni
quattro anni. Un installatore elettrico che desidera emettere i certificati di E-CHECK deve sostenere un
esame ed entrare così a far parte dell'associazione E-CHECK il cui numero si incrementa ogni anno (1500
nel 1996, 7000 nel 1998, 10000 nel 2003). Al momento, un terzo degli installatori elettrici è un membro del
sistema di ECHECK. E-CHECK suggerisce il controllo delle installazioni fisse negli edifici privati ogni 4 anni
ed il controllo delle installazioni mobili ogni anno.
Oltre alle installazioni elettriche ed ai dispositivi di protezione, l'E-CHECK copre apparecchiature elettroniche
fisse e mobili, quali fotocopiatrici, computer, stampanti, televisori, etc. La durata delle verifiche dipende dal
numero di dispositivi da esaminare. Varia da alcune ore ad alcuni giorni.
Irlanda
L'installazione elettrica negli edifici residenziali in Irlanda è determinata dalle regole nazionali per le
Installazioni elettriche, pubblicate dall'ETCI (Consiglio elettrotecnico dell'Irlanda). In Irlanda è obbligatorio
costruire le nuove installazioni o adattare le installazioni esistenti in conformità con le regole nazionali. Sulle
nuove installazioni elettriche devono essere eseguite delle verifiche iniziali da parte dell'installatore elettrico
e di un'autorità di controllo. Le installazioni esistenti, invece, non hanno bisogno di un controllo. Il documento
ET 101 contiene le norme nazionali generali per le installazioni elettriche, mentre il documento ET 107
contiene le norme nazionali per il controllo e la certificazione degli impianti. Tutte le nuove installazioni
elettriche ed ogni cambiamento o ampliamento importante di un'installazione esistente, devono essere
controllate
ed
esaminate,
al
termine
del
lavoro,
da
una
persona
competente.
Ogni installatore registrato (alle due associazioni di installatori di Irlanda, RECI ed ECSSA) può emettere un
certificato di conformità ETCI al cliente. Un certificato di conformità ETCI garantisce il rispetto dei requisiti
richiesti dai regolamenti nazionali. Questo certificato è richiesto dall' ESB (uno dei più grandi fornitori di
energia elettrica d'Irlanda) prima di allacciare l'impianto alla rete elettrica. Esiste inoltre un altro certificato
ETCI per lavori meno importanti, quali l'installazione di una presa supplementare. Questo certificato può
essere emesso direttamente dall'installatore, se nessun circuito supplementare viene aggiunto all'impianto
esistente. Le norme irlandesi raccomandano di controllare le installazioni periodicamente, secondo il tipo e
l'uso dell'installazione. Il controllo periodico può essere eseguito da un installatore registrato.
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socio Unico si riserva tutti i diritti sulla scheda e su tutti i relativi contenuti.
Il materiale e i contenuti presentati nel documento sono stati attentamente vagliati e analizzati, e sono stati elaborati con la massima cura. In ogni caso errori, inesattezze e omissioni sono
possibili. Voltimum Italia s.r.l. a socio Unico declina qualsiasi responsabilità per errori ed omissioni eventualmente presenti nel sito.
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Olanda
Lo sviluppo delle verifiche nei Paesi Bassi è collegato a due fattori: la legge di regolamentazione del 1992 e
la liberalizzazione del mercato dell'elettricità, completata nel 2004. I regolamenti olandesi per le installazioni
elettriche sono denominate NEN 1010. Questo regolamento non è obbligatorio, tuttavia le società di
assicurazioni richiedono spesso la conformità con le NEN 1010.
Dopo la legge di regolamentazione del 1992, le autorità locali hanno dovuto farsi carico dei controlli sugli
impianti elettrici, che precedentemente erano affidati ad Enti pubblici, tuttavia, non lo hanno fatto
correttamente in quanto il numero dei controlli è diminuito, anche a causa della successiva liberalizzazione.
Un'analisi di rischio riguardo la sicurezza elettrica è stata condotta nei Paesi Bassi nel 2002. Sulla base dei
risultati di questa ricerca, è risultato che attualmente la maggior parte delle installazioni non sono controllate.
Di conseguenza, la materia relativa alle verifiche naviga in una fase di transizione, dopo la quale,
probabilmente diventerà obbligatorio effettuare delle verifiche periodiche.
Regno unito
Le norme britanniche BS 7671 si applicano al Regno unito. La conformità a questa normativa non è
obbligatoria. Nel 2003, il governo si è mosso con l'intenzione di aggiungere un emendamento ai requisiti di
sicurezza elettrica negli edifici, allo scopo di realizzare un supporto legislativo alla BS 7671. Questo
emendamento, il documento P, si applica alle installazioni elettriche negli edifici in Inghilterra e nel Galles. Il
documento P, in vigore dal gennaio 2005, contiene chiare informazioni su cosa è permesso fare ad un
installatore non riconosciuto e cosa deve essere invece fatto da un installatore registrato. Dal gennaio 2005,
la maggior parte dei lavori elettrici nelle abitazioni, compreso il fai da te, devono essere notificati alle autorità
locali. Quando gli impianti sono complessi, essi devono essere realizzati da una persona competente, cioè
una persona autorizzata per l'auto-certificazione del completamento del lavoro.
Questa persona compila il certificato e lo spedisce alle autorità locali. Quando il lavoro può essere invece
classificato come installazione elettrica di tipo minimo, il lavoro di installazione può essere fatto sia da un
professionista, che da un lavoratore "fai da te". Nel primo caso, il professionista deve riempire il certificato
previsto per le installazioni elettriche di tipo minimo. Nel secondo caso, una persona competente deve
controllare ed esaminare il lavoro e poi compilare il certificato per le installazioni elettriche di tipo minimo
secondario degli impianti dell'installazione. Un certificato per le installazioni elettriche di tipo minimo
può essere usato per un'aggiunta od una modifica ad un singolo circuito. Non dovrebbe essere usato,
invece, per certificare il lavoro relativo ad una installazione che includa l'aggiunta di un nuovo circuito (una
nuova linea). Il certificato minimo, quindi ha un'applicazione limitata e non deve essere usato per lavori al di
fuori dal suo scopo. Alcuni esempi di lavori che rientrano all'interno degli obiettivi di questo certificato sono:
l'aggiunta di una presa ad un circuito terminale già esistente, l'aggiunta di un punto luce in un impianto di
illuminazione già esistente, aggiunte o modifiche ai dispositivi di commutazione, l'installazione o la modifica
di un collegamento equipotenziale principale o supplementare. Il controllo periodico nel Regno Unito non è
obbligatorio.
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2. Conclusione
In conclusione, il contenuto delle normative nei diversi paesi è più o meno simile, anche se esistono
differenze che possono essere attribuite agli atteggiamenti differenti nei confronti delle regole di sicurezza.
Tutte le regolamentazioni comunque considerano almeno la protezione contro i contatti elettrici, la
protezione contro gli effetti termici, la protezione contro le sovracorrenti, le verifiche e i controlli. Per
terminare, ricordiamo quelle che, nella primavera del 2005, sembravano essere le linee guida per una
approvazione imminente del decreto riguardante il nuovo testo impiantistico italiano, approvazione che poi
non c'è ancora stata.
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3. Sintesi delle linee guida
•
Il decreto si applica a tutti gli impianti a destinazione civile e non civile, nel loro fondo di pertinenza,
dove per fondo di pertinenza si intende ad esempio un giardino di una abitazione (uso civile) o l'area
esterna di uno stabilimento (non civile);
•
Il decreto si applica anche, a differenza di quanto avvenuto fino ad oggi, anche ai cancelli, porte e
barriere automatiche, ma non agli impianti posti completamente all'esterno. Al momento attuale i
cancelli sono considerati alla stregua di macchine e la legge 46/90 si ferma all'alimentazione del
cancello stesso;
•
Le imprese che al momento dell'entrata in vigore del decreto sono iscritte alla Camera di Commercio
vengono automaticamente abilitate alla realizzazione degli impianti;
•
Per quanto riguarda i requisiti tecnico-professionali non dovrebbe cambiare nulla rispetto ad ora,
come anche per quanto riguarda i limiti dimensionali e tipologici che rendono necessario il progetto
dell'impianto elettrico;
•
Invece i limiti dimensionali della progettazione degli impianti non elettrici fuori dall'ambito civile
(prevista nel nuovo decreto, ma non nella attuale 46/90), verranno stabiliti con un successivo
decreto;
•
La Dichiarazione di conformità va inviata allo Sportello Unico delle attività produttive (e non più alla
Camera di Commercio come avviene ora);
•
E' previsto un modello apposito di dichiarazione di conformità per gli impianti realizzati da uffici
tecnici interni di imprese non installatrici;
•
Nel caso in cui l'impresa installatrice dovesse fallire durante l'esecuzione dei lavori, la dichiarazione
di conformità può essere sostituita da un collaudo di un professionista iscritto all'albo;
•
Gli impianti realizzati dopo il 12 marzo 1990 (cioè dopo l'entrata in vigore della legge 46/90),
sprovvisti di dichiarazione di conformità, possono essere sanati attraverso un collaudo da parte di un
professionista iscritto all'albo;
•
Nuovo sistema di verifiche che dovrebbe costituire la parte più innovativa del Testo Unico:
o Le verifiche vengono applicate agli impianti elettrici, agli impianti di protezione dalle scariche
atmosferiche ed agli impianti per il trasporto di gas;
o
Gli enti distributori, prima di effettuare un nuovo allaccio di energia elettrica, o prima di
modificare un allaccio esistente (es. passaggio da 3 kW a 4,5 kW), devono avere la
dichiarazione di conformità ed effettuarne un controllo formale;
o
Nei comuni di piccole dimensioni le verifiche sono gestite dai comuni ed effettuate da liberi
professionisti;
o
Nei comuni di grandi dimensioni le verifiche sono gestite dalla Provincia ed effettuate da
Organismi di ispezione ISO 45004, i quali devono avvalersi di liberi professionisti iscritti
all'albo da almeno cinque anni e che non siano coinvolti in attività di progettazione,
installazione e riparazione degli impianti;
o
Le verifiche vengono effettuate a campione secondo le seguenti percentuali per il primo
anno di applicazione del decreto: 0,1% delle nuove forniture, 0,1% delle forniture modificate,
0,5% delle forniture già esistenti. Negli anni successivi le percentuali delle verifiche verranno
stabilite dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas (AEEG) di concerto con il Ministero delle
attività produttive (MAP);
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o
Se la verifica risultasse negativa, potrebbe essere sospesa la fornitura di energia elettrica,
ma solo nel caso in cui sussistano pericoli per l'incolumità pubblica;
o
I costi delle verifiche vengono coperti attraverso l'introduzione di una addizionale di 1 o 2
euro annuali nella bolletta energetica;
o
I compensi delle verifiche vengono stabiliti dall'AEEG, la quale, dopo aver ricevuto da
comuni e province l'elenco degli impianti verificati, versa le somme dovute;
o
Il MAP pubblica sul proprio sito internet i risultati delle verifiche;
o
Viene costituito un comitato di coordinamento delle verifiche, composto da comuni, province,
ordini professionali, distributori e consumatori, allo scopo di valutare l'operato dei verificatori
di esaminare problemi tecnici e di promuovere l'aggiornamento professionale dei verificatori;
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