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Impot reprisée Tassa ricossa Ufficio di Jesi A PAG. 4 A PAG. 6 I Rossetti a congresso Il prete in bicicletta A PAG. 5 A PAG. 10 Da presepio a presepio Scampati all’apocalisse settimanale d’informazione Euro 0,80 “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi” DIREZIONE E REDAZIONE : JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX 0731.208.145 ANNO LIII - N. 1 Una catastrofe senza precedenti Messaggio di Mons. Vescovo Vincere il male con le armi dell’amore I regali di Natale e le espressioni verbali di augurio non bastano più. Accogliamo l’appello del Papa ad essere cristiani visibili e protagonisti nel compiere il bene in un mondo sempre più complesso e contraddittorio. Non serve descrivere l’esistenza del male e delle sue manifestazioni che feriscono la famiglia umana; i massmedia e i telegiornali ci pensano con abbondanza quotidianamente a raccontarci le mille forme di violenza, dalle guerre infinite alle tragedie familiari. La violenza è un male inaccettabile, che mai risolve i problemi. La pace fra le persone e nel consesso dei popoli è il risultato di una lunga e impegnativa battaglia, vinta quando il male è sconfìtto dal bene. E il male non è “una forza anonima”, ma passa attraverso la libertà umana e ha sempre un volto e un nome: il volto e il nome di uomini e di donne che liberamente lo scelgono. Per confermare la validità del suo appello il Pontefice ricorre alla “grammatica della legge morale universale”, che impone di impegnarsi sempre e con responsabilità per far si che la vita delle persone e dei popoli venga rispettata e promossa. San Paolo scriveva questa esortazione ai Romani, quando era imperatore Claudio e poi Nerone... convinto che la legge morale il Signore l’ha stampata nel cuore di ogni uomo. Dunque il bene, compiere sempre il bene! E il bene nasce dall’amore, si manifesta come amore, è orientato all’amore. E’ indispensabile convincersi e ricordarlo ogni mattino che tutti noi, persone, famiglie, gruppi, associazioni, città, regioni, stati e la comunità dei popoli e delle nazioni siamo coinvolti nella ricerca costante del bene di tutti, come se fosse bene proprio. Nessun uomo, nessuna donna di buona volontà si sottragga a questo impegno di lottare per vincere con il bene il male con le armi dell’amore. Perché per il bene e la pace del mondo, l’unica strada da percorrere è la strada del comandamento dell’amore. + P. Oscar, Vescovo Palestinesi alle urne Perché vogliamo sperare nella pace Superare il terrorismo da qualsiasi parte provenga di Vittorio Massaccesi [email protected] Mentre scrivo - domenica 9 gennaio - uno dei fiumi storici del mondo, il Giordano, viene ricordato per due avvenimenti. Perché lì 2000 anni fa il Figlio di Dio chiedeva a Giovanni il battesimo e la Chiesa oggi ricorda quell’avvenimento: la identificazione del Cristo alla nostra umanità anche nell’atto della sottomissione religiosa. E perché oggi attorno a quelle stesse acque il popolo palestinese vota. Due avvenimenti, certo, incomparabili: un’immensa portata storica il primo, un episodio del tutto contingente e tante volte ripetuto in tutto il mondo il secondo. Ma come allora, quelle acque del Giordano continuano a scorrere nella Terra Santa e nella terra testimone di tanti atroci avvenimenti: la terra della diaspora, delle infinite contese, del ritorno di Israele, del benessere distrutto, del sangue fraterno, dei kamikaze, di due popoli che da mezzo secolo rischiano l’autodistruzione. Ecco perché viene naturale collegare il ricordo del battesimo di Gesù, la sua nascita ufficiale alla vita religiosa, con l’auspicata nascita della reciproca comprensione e della pace fra Israele e Palestina. *** Due importanti fatti precedono e quasi preparano la fiducia in queste elezioni che avvengono dopo dieci anni dalle ultime che, del resto, furono del tutto formali: la promessa di Israele di ritirarsi – per la prima volta dopo tante ingiuste occupazioni – dal territorio di Gaza, e la morte di Arafat. Il presidente degli ebrei ha dimostrato tutta la tenacia, inaspettata da molti, per mantenere la promessa di lasciare agli avversari di sempre quella terra che è sempre stata dei palestinesi. Lo ha promesso a costo di giungere ad un’intesa di governo con l’opposizione socialista e con la spaccatura all’interno della vecchia mag- Domenica 16 gennaio 2005 gioranza. Di contro l’attuale presidente provvisorio dei palestinesi, Abu Mazen, che tutti i pronostici danno ampiamente vincente, dichiara la sua volontà di riprendere i negoziati per raggiungere una pace duratura. Egli infatti accoglie la proposta internazionale della road map e intende, sia pure con le inevitabili opportune tappe, portarla fino in fondo. Un cammino che, veramente percorso, potrà mettere fine all’eterna intifada medioorientale interrotta solo, per mezzo secolo, da guerre crudeli che, volenti o nolenti, hanno spaccato il mondo in due: Occidente da una parte, sia pure con tanti distinguo, e Medio Oriente musulmano dall’altra. E se ancora non è accaduto l’irreparabile di una permanente guerra ideologico-religiosa fra le due civiltà lo si deve al buon senso di tanti e alla determinante azione del papa. Se Abu Mazen e Sharon sapranno portare avanti il cammino verso un’intesa duratura, scopriremo che Arafat non è stato capace di dominare il terrorismo o che, addirittura, lo abbia sollecitato in più occasioni. Perché è certo che la prima essenziale condizione per procedere verso la pace, è il superamento del terrorismo, da qualsiasi parte provenga. E’ la più impegnativa azione politicomilitare-diplomatica che attende Abu Mazen. Che pure ha avuto espressioni sopra le righe e tali da destare preoccupazione. Ma tutti sperano che si tratti solo di parole in libera uscita durante la propaganda elettorale dei giorni passati. Speriamo che saranno messi a tacere, finalmente, gli estremismi di tutte le parti e che all’onda terrificante del sud-est asiatico faccia da balsamo per tutto il mondo l’onda di pace nel Medio Oriente. Aiutiamoli a rinascere Tra i primi a mobilitarsi il mondo cattolico: la Caritas in prima fila Una catastrofe senza precedenti. Migliaia di morti e milioni di persone in ginocchio. II maremoto che ha sconvolto il Sudest asiatico resterà a lungo negli occhi del mondo, come un’apocalisse naturale, inimmaginabile anche per un film di fantascienza. Un lutto collettivo, che ha accorciato le distanze tra i Paesi del pianeta, anche perché molte delle vittime dello tsunami sono turisti occidentali attratti dalla bellezza di quelle terre. Un lutto collettivo che ha saputo sollevare una grande onda di solidarietà, quasi per contrastare quella di morte che si è abbattuta sul Golfo del Bengala lo scorso 26 dicembre. Difficile contare le vittime, salite, secondo le ultime stime a 156.000, migliaia i dispersi e migliaia i feriti. Ecco il tragico computo paese per paese: Indonesia: 104.055; Sri Lanka: 30.721; India: 10.022; Thailandia: 5.291; Somalia: 298; Birmania: 90; Maldive: 82; Malesia: 68; Tanzania: 10; Bangladesh: 2; Kenya: 1. Il bilancio aggiornato alle ore 10,30 dell’11 gennaio fornito dalla Farnesina e’ di 20 morti e di 268 dispersi tra gli italiani. Di questi ultimi 246 si registrano in Thailandia. Dopo la prima scossa del 26 dicembre di magnitudo nove gradi Richter, vi sono state nella zona altre 2600 repliche, di cui l’ultima del 10 gennaio è sembrata la più forte. La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, accogliendo l’accorato appello del Santo Padre, ha invitato le comunità ecclesiali a pregare per le vittime e a sostenere ogni iniziativa utile ad alleviare le sofferenze delle popolazioni. Per far fronte alle prime emergenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dalle devastazioni, la Presidenza della Cei ha indetto una raccolta nazionale, affidata alla Caritas italiana e ha stanziato tre milioni di Euro dai fondi derivanti dall’otto per mille. In India la Caritas ha allestito più di 100 campi di accoglienza, nei quali si sono riversate 125.000 persone. In queste strutture vengono garantiti pasti caldi, acqua, soluzioni reidratanti, vestiti, tavolette per purificare l’acqua e in più assistenza medica per i feriti lievi. Inoltre è stato attivato un servizio di consulenza psicologica per aiutare chi ha subito traumi. Un team di operatori Caritas e numerosi volontari La testimonianza di Padre Cappannini di Beatrice Testadiferro Padre Angelo Cappannini, missionario saveriano che, nato a Poggio San Marcello, è in Indonesia, a Sumatra, dal 1974, durante il suo ritorno in Italia, la scorsa estate ci aveva raccontato qualcosa della sua terra di missione. Dopo dieci anni di lavoro pastorale in parrocchia e dodici con i giovani seminaristi, attualmente lavora in una casa di accoglienza missionaria e all’ospedale cattolico 197,6 milioni, stanno vivendo un difficile e sofferto processo di democratizzazione, soprattutto per la mancanza di educazione a vivere in democrazia, a causa dei trentadue anni di dittatura. Corruzione e nepotismo sono a tutti i livelli. Il governo non riesce a proteggere le minoranze, gli estremismi islamici vorrebbero soffocare le attività e le opere cattoliche che già subiscono oppressioni”. Padre Angelo, ci può descrive l’Indonesia? - Quale è lo spirito della vostra attività? “L’Indonesia, situata nell’Asia sud Orientale, è un arcipelago grandissimo formata da oltre 13.677 isole di cui le pio “Oggi il lavoro missionario in Indonesia è fatto più di presenza e testimonianza, cercando di creare rapporti umani di dialogo importanti sono Sumatra, Borneo, Celebes.Ufficialmente l’88 per cento degli abitanti è musulmano, i cristiani rappresentano il 13 per cento della popolazione ed i cattolici sono sei milioni. La conformazione della nazione, multireligiosa, multiculturale e con un’infinità di lingue locali (si parlano trecento lingue e dialetti locali), crea il rischio della disgregazione e delle comparsa di conflitti”. con gli islamici moderati che accettano l’incontro e la collaborazione per abituarsi a vivere insieme nell’era della globalizzazione”. Domenica 16 Assemblea diocesana dell’A.C. Si tiene domenica 16 gennaio, al Collegio Pergolesi, l’assemblea diocesana per il rinnovo delle cariche sociali, come al seguente programma: ore 9 S. Messa del Vescovo Mons. Serfilippi ore 10,15 Apertura seggio per la votazione del Consiglio Diocesano ore 10.30 Saluto e relazione del presidente diocesano uscente ore 11 Lavoro in gruppi sul documento di programmazione triennale ore 13 Pranzo ore 14,30 Chiusura seggio per la votazione del Consiglio diocesano ore 14,45 Ripresa lavori. Indicazioni di mozione al documento di programmazione triennale e votazione del documento medesimo ore 15.45 proclamazione degli eletti al nuovo Consiglio diocesano L’assemblea è aperta a tutti gli aderenti. Sono previsti circa cinquanta delegati con diritto di voto, indicati dalle associazioni parrocchiali. locali stanno anche raggiungendo quotidianamente almeno 50.000 persone, nelle aree più remote. La situazione più grave è all’esterno dei campi, dove si sono ammassate tutte le persone che non hanno trovato posto all’interno, in condizioni precarie, senza riparo e con l’acqua e il cibo che cominciano a scarseggiare. La Caritas continuerà con aiuti d’urgenza per poi avviare interventi di riabilitazione, con un impegno stimato intorno agli 11 milioni di euro. Una gara di solidarietà si è attivata in tutto il mondo, anche la stessa Thailandia ha inviato aiuti alle popolazioni colpite più duramente. Regioni, Provincie, Comuni, Associazioni, Istituti di Credito, Testate giornalistiche, enti non governativi, singoli cittadini … hanno predisposto iniziative specifiche per raccogliere ed inviare fondi o per realizzare progetti specifici. - Da chi è governata? “Gli indonesiani, che sono - Un messaggio per i giovani della Vallesina? “Impegnatevi per creare nel mondo una sola grande famiglia”. *** Riportiamo ora il testo integrale della sua lettera arrivata per email alla nostra redazione alle 11 dell’11 gennaio. “Vi ringrazio per il premuroso interessamento, la vicinanza e la collaborazione che avete nei riguardi di noi Missionari e nei riguardi del popolo Indonesiano per la ripresa della vita e per la ricostruzione delle zone colpite dallo spaventoso terremoto e maremoto al Nord di Sumatra e nell’isola Nias dove fino a poco tempo fa lavoravamo anche noi Missionari Saveriani. Vi confermo che tutti i nostri Missionari stanno bene e che nessuna delle nostre opere è stata danneggiata. Il terremoto, durato circa sette minuti, è stato avvertito lievemente anche qui a Padang; più forte alle isole Mentawai. L’epicentro di questo spaventoso fenomeno naturale di trova al Nord di Sumatra molto lontano da dove mi trovo.Qui a Padang, quasi subito dopo il terremoto, il livello del mare si è abbassato e le navi alla foce del fiume che fa da porto per i viaggi interni si sono inclinate perché rimaste in secca. La gente è rimasta stupita del fenomeno, ma non del terremoto, al quale siamo abituati. Dopo un’oretta è arrivata l’ondata del tsunami (maremoto) ed il mare si è fatto brutto sul serio, però qui non abbiamo avuto inondazioni o altro perché protetti da altre isole. Il disastro terrificante invece è avvenuto ad Aceh, Sumatra del Nord, la cui costa è stata investita frontalmente dalle onde che sono penetrate all’interno per cinque chilometri cogliendo tutti di sorpresa. I morti sono tantissimi, molti i dispersi e i danni immensi. Il presidente indonesiano ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale, invitando tutto il popolo indonesiano a pregare per le vittime, rafforzare la solidarietà ed aiutare i sopravvissuti, il Governo sta facendo uno sforzo enorme per far fronte alle molteplici necessità. Vediamo con piacere che tutti (le varie religioni e chiese) si stanno muovendo per raccogliere fondi ed aiutare quanti sono privi Segue a pag. 11 2 Vita ecclesiale Domenica 16 gennaio 2005 Agenda di Pastorale Giovanile La Giornata Mondiale della Gioventù (Gmg) è un evento a cui, da venti anni, giovani di tutto il mondo partecipano rispondendo all’invito del Papa a diventare pellegrini di Pace e di Speranza in tutto il mondo. La Gmg 2005 si terrà a Colonia (Koln) e nelle aree circostanti di Bonn e Dusseldorf nei giorni dal 16 al 21 agosto e sarà preceduta, per una delegazione diocesana di Jesi, da un gemellaggio previo con la diocesi di Monaco (Munchen) dall’11 al 15 agosto. Possono partecipare tutti coloro che hanno tra i 16 e i 30-35 anni. Si può partecipare in diverse modalità: - Con il gruppo diocesano dall’11 al 22 agosto con settimana di incontro e scambio nella diocesi di Monaco fino al 16 agosto e settimana della Gmg a Colonia dal 16 al 21. Viaggio in pullman, vitto e alloggio a Monaco e Colonia, tessera trasporti pubblici sacca del pellegrino, kit per gli italiani e quota di solidarietà 350 euro iscrivendosi entro il 28.febbraio. Per le iscrizioni pervenute nei mesi successivi: marzo 357 euro; aprile 364 ; maggio 371. - Individualmente o con il proprio gruppo, alla settimana a Colonia dal 15 al 21 agosto con alloggio a Colonia, tessera trasporti pubblici, sacca del pellegrino, kit per gli italiani, quota di solidarietà e spese di segreteria. Viaggio escluso 195 euro. - Individualmente o con il proprio gruppo (con apposita scheda) agli eventi conclusivi con la presenza del Papa dal 19 al 21 agosto: vitto dalla cena del 19 al pranzo del 21, tessera trasporti, sacca del pellegrino e kit degli italiani., viaggio escluso 95 euro. Partecipare alla Gmg implica un po’ di preparazione individuale e di gruppo con alcuni incontri per riflettere su alcune provocazioni dateci dal Papa nel suo messaggio. I primi incontri, dalle ore 19 in poi, si svolgeranno alla Casa Crossroads per i Giovani in via Lorenzo Lotto, nei giorni di mercoledì 9 febbraio, domenica 20 marzo e domenica 17 aprile. Per le iscrizioni ci si può rivolgere al Servizio Diocesano di Pastorale Giovanile di via Lorenzo Lotto, 14 a Jesi – telefono 3478310065 – fax 073156593 – email [email protected] La Madonna col Bambino alla Regina della Pace Martedì 18 gennaio ore 10 Consiglio diocesano per gli Affari economici Giovedì 20 gennaio ore 18 A San Sebastiano di Jesi per la Festa del Patrono Sabato 22 gennaio ore 17 S. Messa a Santa Maria fuor di Monsano Domenica 23 gennaio ore 10 S. Messa in onore di Sant’Antonio Abate presso la parrocchia di Sant’Antonio Abate ore 11,15 S. Messa in onore di S.ant’Antonio a Santa Maria del Colle Nel pomeriggio di domenica 12 dicembre è stata inaugurata la statua della Madonna con Bambino, in vetroresina, collocata sulla facciata della chiesa della Regina della Pace. (foto Anna V. Vincenzoni) * L’asterisco II Domenica del Tempo Ordinario - 16 gennaio 2005 Dal Vangelo secondo Giovanni Perchè mai? La road map Un invito a «rinnovare gli sforzi per portare pace» in Medio Oriente e a «garantire» lo statuto internazionale di Gerusalemme e l’accesso ai luoghi santi, superando così la «retorica del processo di pace» e la «riluttanza» della comunità internazionale nel seguire la strada della «pace duratura», indicata anche dalla «road map». A rivolgerlo è stato recentemente mons. Celestino Migliore, osservatore della Santa Sede all’Onu, in un intervento, pronunciato all’assemblea generale delle Nazioni Unite sul tema dei rifugiati in Medio Oriente. «Solo con una pace giusta e duratura, non imposta ma assicurata attraverso le negoziazioni, le legittime aspirazioni di tutti i popoli di quella terra saranno rispettate», spiega il nunzio apostolico, secondo il quale oggi «c’è molta retorica del processo di pace, ma molto poca azione politica per la risoluzione delle differenze», visto il «ciclo interminabile di violenza e terrorismo, di azione e reazioni militare» in Terra Santa. Ed è proprio la riluttanza della comunità internazionale nello spronare i leader israeliani e palestinesi a negoziare in buona fede che ha contribuito al fatto che la “road map” non sia decollata. «Senza queste così necessarie negoziazioni non esistono opportunità di riconciliazione, perdono, compromesso o collaborazione», avverte il nunzio apostolico. No, quindi, alla politica di continua separazione; sì invece alla comunicazione tra le parti e alla ricerca di una soluzione per la questione della città santa di Gerusalemme, il cui statuto va internazionalmente garantito, insieme con l’accesso ai luoghi santi, oggi disertati dai pellegrini. La violenza dilagante, la depressione economica, le restrizioni ai movimenti e la mancanza di accesso ai siti religiosi ha obbligato molti a lasciare definitivamente la regione, che da terra di amore e di pace è diventata terra di divisione, distruzione e morte. Al Centro di Spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio La Croce e la preghiera Punto di riferimento aperto a tutti di Simone Sebastiano Il Centro di spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio, animato dalle suore Adoratrici del Sangue di Cristo con la collaborazione del parroco, da anni è punto nevralgico delle attività spirituali della Diocesi e continua ad esserlo con nuove proposte (esercizi spirituali, corsi biblici) per giovani, ragazzi, coppie. Tema di quest’anno:“la Croce e la Preghiera”; un cammino che porta all’idea della spiritualità e Voce della Vallesina settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 30 euro di amicizia: 40 euro sostenitore: 50 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Litograf s.r.l. Jesi - Via Abbruzzetti, 12 tel. 0731 211639 - 211694 al coniugarla con la propria vita e con il mondo che ci circonda. Tra i molti fogli racchiusi in una cartella, che fanno riaffiorare bei vecchi ricordi, Suor Maria Rosa, direttrice del Centro, racconta dei molti incontri spirituali avvenuti in passato e di come “da anni a questa parte – dice - siamo andate riducendo gli appuntamenti, dato che la nostra casa non è nata esclusivamente per questo, ma per creare un punto di riferimento aperto a tutti, dove fare esperienze di fede, approfondire la fede”, mediante l’uso della meditazione, del silenzio, della condivisione. Spesso gli incontri sono organizzati in collaborazione con comunità ed associazioni, Le suore di Castelplanio, inoltre, da anni stampano una rivista dal titolo “Sul monte” che serve sia per tenere unite le persone che solitamente frequentano il centro, sia per far riflettere e mantenere attiva la spiritualità. Sabato 15 gennaio ore 11,30 Incontro in Seminario con i soci del Circolo “Ferrini” ore 21 Celebrazione con i Neocatecumenali a San Francesco d’Assisi Domenica 16 Gennaio mattino: Mons. Vescovo partecipa all’Assemblea Diocesana dell’Azione Cattolica e celebra l’Eucaristia ore 18 A San Marcello per la Festa Patronale Noterelle di una dei mille di Giacomo Galeazzi Cammino pastorale di Mons. Vescovo di Maria Crisafulli Evento straordinario per la Chiesa e per la comunità civile di Jesi la consacrazione solenne di una giovane donna, Stefania Marchetti, nell’”Ordo Virginum”, la più antica forma di consacrazione nella storia della Chiesa, ripristinata con il Concilio Vaticano II. Una ragazza che decide di donarsi totalmente a Gesù Cristo divenendo sua sposa e gli promette fedeltà per tutta la vita, continuando a vivere nel mondo. Né suora, né monaca. Laica. Scelta singolare, controcorrente, che fa notizia con il profumo della testimonianza. Ma proprio quest’evento mi offre lo spunto per riflettere con i lettori sul tema della visibilità della donna nella Chiesa di oggi. Non affronterò le questioni delicate e complesse del celibato e del sacerdozio femminile con relative polemiche: non mi compete né mi interessa. Vorrei piuttosto rivolgere l’attenzione ad un ambito della quotidianità ecclesiale che mi sembra quanto mai consono alla fisionomia autentica, non contraffatta, della natura femminile. Oggi abbiamo il diaconato permanente, un’istituzione che, a distanza di tanti secoli, in continuità e sintonia con la Chiesa delle origini (At. 6,2 ; 1 Tim. 3,8 – 13 ; Fil. 1,1 ; Rom. 16,1), dona con l’ordinazione al ministero il riconoscimento e l’efficacia operativa del carisma del “servizio” (diakonìa = servizio, con responsabilità di vario genere e a diversi livelli). Il fatto che alcuni cristiani laici, single o coniugati o vedovi, giudicati “irreprensibili” e quindi idonei, possano pervenire, attraverso un itinerario teologico-spirituale, al diaconato permanente (la Chiesa di Jesi ha oggi nove diaconi), costituisce un segno visibile della vocazione al servizio nella gratuità che, sull’esempio del Cristo, è la vocazione originaria e universale della Chiesa. Ma ciò che crea perplessità, stupore e sconcerto è il lungo silenzio che attraversa la Chiesa sul diaconato femminile, anche dopo il Concilio. Un silenzio, a mio parere, ingiustificato. Perché nelle prime comunità cristiane esistevano le “diaconesse”. Scrive l’apostolo Paolo: “Vi raccomando Febe, nostra sorella, diaconessa (diàkonos) di Cencre: ricevetela nel Signore come si conviene ai credenti..... (Rom. 16,1-2). Il termine “diàKonos” poteva essere usato sia per il maschile che per il femminile. In 1 Tim. 3,11 Paolo, dopo aver elencato i compiti dei “ministri” della Chiesa, esorta le “donne” ad essere “dignitose, non pettegole, sobrie, fedeli in tutto.....”. Gli esegeti sono oggi generalmente concordi nel ritenere che l’apostolo in questo testo si riferisca a donne con mansioni pubbliche, le “diaconesse”, di cui parlano anche le Costituzioni Apostoliche e la lettera di Plinio a Traiano (Ep. X , 96: “ministrae”).“In quanto persone pubbliche – scrive il biblista Cipriani – dovevano avere molte delle qualità richieste sia ai diaconi che agli episcopi”. Oggi si parla tanto di Chiesa comunionale e carismatica.....e anche da laici non credenti provengono testimonianze di comunione e fraternità, ma un’ecclesiologia declinata ancora al maschile esclude le donne dal diaconato che pure è un ministero compatibile con i doveri coniugali, familiari e professionali; un ambito di visibilità della donna che, in quanto vocazione al dono e al servizio, completa e arricchisce la missione cattolica e apostolica della Chiesa. E allora... come mai ? Un pregiudizio forse legato alla scarsa considerazione del “sesso debole”... poco affidabile? Molte donne, presenti e operanti nelle prime comunità cristiane, erano di grande aiuto agli apostoli. Quelle donne, di diritto e di fatto, erano diaconesse. La Chiesa di oggi teme che dal diaconato sia aperta la strada al sacerdozio delle donne? E’ solo un’ipotesi. E’ vero, però, che la donna che si consacra nell’Ordo virginum,( che non è né una Congregazione né un Ordine religioso), divenendo Sposa di Cristo, cioè immagine vivente e operante della Chiesa, non crea problemi all’Istituzione: non può salire di grado, eccetto che nel grado......della santità. Ma è questo che conta. Apriamo la porte a Cristo! Da Brasilia Gli auguri di Padre Savio Corinaldesi Dal missionario saveriano Padre Savio Corinaldesi che lavora in Brasile con i “ninos de rua” riceviamo: Come augurare un anno nuovo ottimista e felice se attorno a noi vediamo guerre, violenze, corruzione, miseria, fame, epidemie e, adesso, anche la natura impazzita? Sul mio tavolo di lavoro ho sempre sotto gli occhi il versetto della Sapienza (8,1) in cui Dio afferma che la sua gioia è stare in mezzo alle persone. E il bambino di Betlemme è lì per mostrare il cammino: tutti insieme, con lui, anche se fragili come un neonato, possiamo scatenare un’onda di bontà assai più potente di quella che ha seminato disastri e morte in questi giorni nel Pacifico.. In quel tempo, Giovanni vedendo Gesù venire verso di lui disse: "Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato del mondo! Ecco colui del quale io dissi: Dopo di me viene un uomo che mi è passato avanti, perché era prima di me. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare con acqua perché egli fosse fatto conoscere a Israele". Giovanni rese testimonianza dicendo: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba dal cielo e posarsi su di lui. Io non lo conoscevo, ma chi mi ha inviato a battezzare con acqua, mi aveva detto: L'uomo sul quale vedrai scendere e rimanere lo Spirito è colui che battezza in Spirito Santo. E io ho visto e ho reso testimonianza che questi è il Figlio di Dio". Nel cuore del mistero di Adriana Borgognoni Ci sono momenti in cui Dio squarcia le tenebre della nostra mente e illumina il mistero. Attimi di luce che fanno uscire dall’ombra una realtà dai contorni vaghi e imprecisi, come avviene con il bagliore di un fulmine nell’oscurità della notte. Così è stato per Giovanni: “Io non lo conoscevo” ripete per due volte, ma mi è stato rivelato da “colui che mi ha mandato a battezzare con acqua”. Giovanni ha visto (i verbi usati dall’evangelista –theáomai e horáo- fanno riferimento ad una visione fisica ma anche ad una percezione interiore, indicano un prendere coscienza di cose soprannaturali) ed ora vuole testimoniare. Si fa mistagogo, ci introduce a poco a poco, quasi sollevando un velo alla volta, nel mistero della persona di Gesù. Gesù, dice, è “l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”: con la mitezza e la docilità di un agnello disposto anche a lasciarsi sacrificare, è venuto a togliere (ma il verbo greco aíro significa anche “prendere su di sé”, “portare”) il peccato che schiaccia l’umanità . E ancora, è il pre-esistente: quel gioco di parole -“dopo”… “avanti”… “prima”- ci suggerisce che Gesù non è imprigionabile nel tempo ma esiste da sempre; e questa idea è rafforzata dall’espressione émprosthén mou ghéghonen, che troviamo tradotta “mi è passato avanti” ma si dovrebbe rendere “era e continua ad essere avanti a me”. Su di lui, continua Giovanni, “lo Spirito Santo è sceso come colomba dal cielo ed è rimasto”: è uomo tra gli uomini ma consacrato da Dio, dimora stabile dello Spirito. Di conseguenza è “colui che battezza in Spirito Santo”: possiede la vita stessa di Dio, e questa vita è venuto a comunicare, in questa vita vuole immergerci (tale il significato letterale del verbo baptízo-battezzo). E infine, “è il Figlio di Dio”: Giovanni solleva l’ultimo velo e siamo di colpo nel cuore del mistero. Mistero inaccessibile per chi insegue false promesse di salvezza umana, ma rivelato a quanti si aprono all’unica salvezza che non delude. www.mattoli.it Cultura, spettacoli e dintorni Alla Salara La fabbrica degli starnuti e delle bronchiti Alla conquista della libertà dalla schiavitù del fumo La cultura del tabacco nella media Vallesina e le “sigaraie” di Massimo F.Frittelli I “…Vado godendomi il tabacco donatomi”, scriveva Giacomo Leopardi alla sorella Paolina da Napoli. “…qui lo giudicano eccellente e prelibato e questa è una delle poche cose in cui conveniamo i miei concittadini ed io”. Per tutto l’Ottocento la coltura del tabacco nella media Vallesina ha significato benessere e ricchezza per i proprietari dei fondi, migliori condizioni di vita per i “contadini” che li coltivavano e pane per le maestranze addette alla sua lavorazione. Così, assieme alla crescita del volume dei prodotti ricavati dalle foglie del tabacco, a Chiaravalle s’ingrandiva il complesso manifatturiero. Oggi che il ministro della salute, il dott. Gerolamo Sirchia, “prescrive per decreto la virtù” o meglio per legge impone “la libertà dalla schiavitù del fumo”, chiamarlo vizio. Proibire o legalizzare è una questione etica non un problema medico; lo è diventato in un contesto di tagli alle spese?! Comunque vadano le cose, alla base di un’esistenza equilibrata ci dovrebbe essere il “buon senso” - illuminato chi c’è l’ha - ed oggi dovremmo anche porci una domanda: “Il nostro corpo, la nostra vita ci appartengono o saremo sempre più gestiti da una farmacocrazia che decide cos’è buono e lecito e cosa no e che già si è affiancata allo Stato?” ( 1- continua) stesso titolare del dicastero che sovrintende alla salute dei cittadini contribuenti ha anche spiegato che i giovani fumatori “sono vittime delle multinazionali della nicotina”. Contro le quali, bisogna aggiungere, è più difficile Federico II nelle tele di Ippoliti Nell’810° anniversario della nascita dell’imperatore svevo, è stata allestita nei locali della Salara al Palazzo della Signoria la mostra “Floriano Ippoliti interpreta Federico II”. Organizzata dall’agenzia “Noicultura” e curata dal critico d’arte Armando Ginesi, la mostra si inaugura sabato 15 gennaio e resterà aperta fino al 28 febbraio. Ippoliti, nato in Ancona nel 1956, viene presentato come uno dei rappresentanti del “citazionismo italiano”, corrente artistica che si rifà ai modelli passati rielaborati in chiave moderna. Pur essendo, Federico II, un personaggio storico, Ippoliti lo narra fantasticamente. Lo immagina mentre entra ed esce dalla storia, dalla letteratura, dalla pittura, dalla poesia, dall’architettura. Presentato Federico Pupo nuovo direttore artistico Ampi orizzonti al Pergolesi Porterà al teatro il pubblico perché si diverta di Augusta Franco Cardinali Uscita delle sigaraie dalla manifattura di Chiaravalle (fine Ottocento, inizio Novecento) quest’aspetto della nostra terra suona stonato. Sarebbe forse meglio non ricordarlo? Come si può però cancellare dalla memoria storica tante “zigariste e sigaraie”, donne che hanno speso una vita sotto un pesante lavoro, inconsapevoli fattrici di manufatti per un popolo ancora ignaro dei dannosi effetti? La Confcommercio, intanto, ha definito la nuova legge iniqua – dura lex sed lex? – e farà ricorso. Nonostante tutto la Campagna antitabacco è partita. Sta riuscendo bene e con prospettive di risparmio per la collettività. Oltre al costo per il funzionamento delle strutture sanitarie anche trattare chi è afflitto da una qualsivoglia patologia costa. Frattanto il modo di definire il fumatore sta cambiando da uno che ha il “vizio del fumo” a uno che è malato di “morbo del tabacco” e c’è chi già denuncia la manipolazione del senso delle cose attraverso il linguaggio. “Che fai, ancora fumi?” E’ la stupefatta espressione che i virtuosi sempre più indirizzano al dissoluto sorpreso con la sigaretta ancora in mano. Non un “no-global”, ma lo prendersela. Tutto questo sta accadendo in un Paese dove un’indagine del settembre scorso dell’Assiform (editore di riviste specializzate nel settore del rischio nel campo della sanità) e pubblicata dal “Corriere della Sera” stima essere 90 al giorno i morti per la cosiddetta malasanità, per un totale di 50 mila decessi ogni anno. Un dato definito sia dai medici sia dal ministro Sirchia “esagerato”. Secondo l’Associazione degli anestesisti sarebbero 14 mila. Torniamo al “deprecabile vizio”, per ora continuiamo a smo e guerra” e Vittorio Cotesta dell’Università di Salerno, che ha presentato il libro “Sociologia della globalizzazione”. Le due relazioni rientravano nelle iniziative promosse dalla biblioteca Planettiana per la valorizzazione della figura e dell’opera del pacifista Edmondo Marcucci. Di questo nostro concittadino sono state presentate sia la Il maestro Pupo non ha al momento presentato programmi dettagliati, ma ha inquadrato ciò che intende attuare per il Pergolesi e per il Festival Pergolesi Spontini. Si propone di creare una realtà che possa espandere sul territorio la sua attività; interessarsi non solo della Stagione Lirica, ma anche di altri eventi (prosa, danza, concerti) da alternare opportunamente; fare del Pergolesi un ente produttore per la lirica, con spettacoli di qualità da esportare in altri teatri di tradizione; sfruttare le risorse e le strutture presenti nel territorio per proseguire il progetto di tradizione, innovazione, riscoperta; instaurare collegamenti con scuole e operatori turistici. “Intendo far innamorare il pubblico e chiamarlo a teatro soprattutto per divertirsi” ha concluso con una nota di entusiasmo il maestro Pupo. A fronte di prospettive così ampie non resta dunque che augurare buon lavoro. Lassù Nel cielo c’è una stella è la mia stella. Rivolgo lo sguardo lassù: i nostri occhi luminosi s’incontrano nella luce. Mi lascio guidare.... e, sicura, proseguo il cammino. Annunziata Cavallucci Edmondo Marcucci e la cultura della pace “Cultura della pace, diritti umani, e globalizzazione“: ne hanno parlato il 17 dicembre nella sala maggiore del Palazzo della Signoria Luigi Bonanate dell’Università di Torino, che ha presentato il libro “La politica internazionale tra terrori- In attesa che l’iter burocratico del suo incarico venga fra breve perfezionato, a fine dicembre è stato presentato in Comune il nuovo direttore artistico del Pergolesi, il maestro Federico Pupo. Subentrerà al Maestro Angelo Cavallaro e curerà le attività del teatro jesino e del Festival Pergolesi Spontini conformemente al progetto sotteso alla Fondazione omonima. Il suo curriculum illustra una vasta gamma di interessi specie in campo musicale, alcuni dei quali vanno almeno menzionati. riedizione aggiornata del libro di memorie “Sotto il segno della pace”, sia la pubblicazione dell’opera inedita “Irene: calendario della pace”. L’opera pacifista di Marcucci e il suo fondo librario sono stati evidenziati dagli interventi della direttrice della biblioteca, Rosalia Bigliardi (“Il fondo Marcucci: valorizzazione e pubblicazione”) e da Giancarlo Ren-zi (“La cultura della pace: attualità del pensiero di Edmondo Marcucci”). Quaranta schede (foto Anna V. Vincenzoni) Diplomato in violino al Conservatorio di Bologna, dopo aver svolto attività cameristica con prestigiosi gruppi e per importanti istituzioni, nel 1989, a trent’anni, è stato nominato segretario organizzativo dell’Orchestra Filarmonica Veneta. Ha svolto attività didattica per quindici anni, realizzando progetti di guida all’ascolto, conferenze e lezioni-concerto. Per conto del Comune di Treviso ha messo a punto il progetto “Musica nella città”, diventando poi, sempre a Treviso, responsabile dei Servizi Musicali del Teatro. Direttore artistico di Asolo Musica – Veneto .Musica, dal ’97 ha assunto l’incarico di capo servizio programmazione e organizzazione artistica presso l’Ente lirico Arena di Verona e successivamente quello di direttore artistico del 76° Festival Areniano. E’ inoltre membro del comitato promotore del Festival Organistico Internazionale “Città di Treviso e della Marca Trevigiana”. “Artefatta” in Ancona Alle Grazie Si chiude domenica 16 gennaio presso l’Atelier dell’Arco Amoroso ad Ancona “Artefatta”, terza edizione della mostra didattica curata dalle sezioni di Ancona, Jesi e Fabriano dell’Istituto d’Arte “Mannucci”. Era stata inaugurata il 22 dicembre. “Questa mostra – ha detto il presidente della Provincia Enzo Giancarli – è un iniziale palcoscenico sul quale i giovani allievi dell’Istituto possono mettere alla prova il loro talento e debuttare nel complesso, difficile, ma appagante settore professionale dell’arte e della creativita’”. Il coro dei bambini della scuola Pergolesi Fra le celebrazioni natalizie, ricordiamo la tradizionale messa di mezzanotte al Santuario delle Grazie animata dal coro di voci bianche della scuola di musica “G.B. Pergolesi” di Jesi. Sotto la direzione del maestro Michele Quagliani e con la partecipazione di Matteo Cantiani all’organo, il coro di venticinque bambini ha eseguito alcuni dei più suggestivi canti natalizi, quali il “Venite Fedeli” e “Tu scendi dalle Stelle”. Domenica 16 gennaio 2005 3 Otto secoli di storia del calendario L’occhio nel tempo di Giovanna Maris Ripercorriamo, seppure a grandi passi, l’affascinante storia del calendario. I calendari più antichi vennero realizzati utilizzando legni incisi (xilografie), scrivendo a mano su pergamene o, in epoche ancora più remote, incidendo su pietra (graffiti), tessuti vegetali, lastre d’argento, d’oro e rame, pelli di animali o parti d’osso. Il più antico calendario egizio che si conosca risale alla quinta dinastia, anno 2556 a.C. dell’Antico Regno e si trova nel Tempio del Sole del re Sahu-Ra, mentre il più significativo del mondo antico è certamente il calendario di Hapu, nel periodo di Ramses III, datato 1180 a.C. Tra l’84 e il ’55 a.C. risale il calendario di Anzio, definito comunemente “Fasti Antiates”. I Fasti Anziani costituiscono testimonianza unica del calendario numano di età repubblicana, precedente alla riforma di Cesare. L’anno numano, diviso in dodici mesi, durava 355 giorni, approssimandosi al corso lunare (354); inoltre ogni tre anni, dopo il 23 febbraio veniva inserito un mese intercalare. Dopo qualche decennio Giulio Cesare adottò la riforma del 46 a.C., con la quale trasformò il calendario lunare in calendario solare con una modifica importante: l’aggiunta di novanta giorni. La cultura cristiana, nella sua graduale espansione, introdusse sempre più il Calendario giuliano (basato sul sole), mentre per le feste liturgiche, come da decreto del Concilio di Nicea del 325 d.C., si mantenne l’usanza ebraica basata sulle fasi della luna. La riforma di Gregorio XIII, con l’introduzione dell’anno bisestile, corresse un errore di calcolo che, nel tempo, aveva allontanato l’equinozio di primavera dalla sua data originale. Dal sec. V circa viene dall’Oriente la tradizione di dare una data fissa alla celebrazione dei vari momenti della vita di Cristo, della Vergine Maria e dei Santi. Nei secoli IX e X l’anno cominciava dal Natale, meglio ancora dalla Vigilia di Natale, come nel Martirologio di Adone (vescovo di Vienna di Francia dall’859). Gregorio XIII il 24 febbraio 1582 firmava la bolla “Inter gravissimas” promulgando il nuovo calendario. Il calendario repubblicano, creato durante la Rivoluzione francese, rispondeva alla convin- zione, allora largamente condivisa, che per l’umanità intera nulla poteva né doveva essere come prima. Il nuovo calendario entrava in vigore il 6 ottobre 1793 che diventava 15 “vendemmiato” dell’anno II, e aveva effetto retroattivo in quanto stabiliva che la nuova era iniziava il 22 settembre 1792, giorno di fondazione della Calendario postale del 1897 Repubblica. Ogni mese comprendeva tre decadi di dieci giorni. I nomi dei giorni derivavano dal loro ordine di numerazione (Primedì, Duodi, Tridì, ecc.). L’ultimo giorno di ogni decade era consacrato al riposo. I nomi dei mesi facevano riferimento ai neologismi ispirati alla natura e al mondo rurale. Eccoli: Autunno: Vendemmiato, Brumato, Frimaio (ottobre, novembre, dicembre); Inverno: Nevoso, Piovoso, Ventoso (gennaio, febbraio, marzo); Primavera: Germinale, Floreale, Pratile (aprile, maggio, giugno); Estate: Messidoro, Termidoro, Fruttidoro (luglio, agosto, settembre). Il giorno era diviso in dieci ore di cento minuti, ogni minuto in cento secondi. Ogni giorno dell’anno portava un secondo nome (piante, alberi, fiori, frutti) che rimpiazzavano le feste e i santi della Chiesa cattolica. Il 22 Fruttidoro dell’anno XIII (9 settembre 1805) venne decisa la reintroduzione del Calendario Gregoriano, a partire dall’11 Nevoso anno XIV seguente e cioè dal 1° gennaio 1806. Conferenza alla Petrucciana Politica ed etica Un mondo da scoprire “Abitare il mondo col valore della propria differenza” A conclusione del progetto di intercultura “Tu e l’altro: un mondo da scoprire” - realizzato dalla Ludoteca - il Comune ha prodotto una pubblicazione con quaranta schede di gioco di diversi Paesi del mondo, accompagnate da alcune riflessioni sul gioco. Il volumetto si può comprare (costo cinque euro) presso la Ludoteca comunale, in piazza Spontini, aperta tutti i pomeriggi, dal lunedì al venerdì, dalle 16 alle 19. di Cristina Franco Scatti d’autore in Maiolati Dal 19 al 24 dicembre, a Moie, il Centro comunale 6001 ha ospitato la mostra fotografica “Scatti d’autore in Maiolati”, una raccolta di immagini in cui fotografi del Gruppo Manifattura Tabacchi di Chiaravalle hanno fissato momenti di vita e quadri, talvolta anche nascosti o inattesi, del territorio maiolatese. Il 15 dicembre presso la biblioteca “Petrucci” si è svolto un incontro con la professoressa Patrizia Caporossi, docente di Filosofia e Storia e coordinatrice del Centro Studi “Joyce Lussu” di Ancona, sul tema: “L’etica dell’agire politico in Hannah Arendt – L’essere e l’abitare il mondo col valore irrinunciabile della propria differenza”. Nata ad Hannover nel 1906, la Arendt fu allieva di Husserl, Heidegger (con cui ebbe un rapporto conflittuale) e Jaspers. Il suo ebraismo non fu ideologizzato ma autonomo rispetto all’ortodossia. Anche se non fu un’attivista, per le sue idee finì profuga in Francia; infine, come cittadina americana, insegnò filosofia politica a Chicago e a New York, dove morì nel 1975. La Arendt non amava essere definita “filosofa”, perché il termine la riconduceva al mondo accademico. Seguì le evoluzioni della fenomenologia, che ebbe un exploit negli anni ’30 e ’40. Diminuito l’interesse verso questa disciplina, continuò però ad interessarsi alle manifestazioni dell’essere. La Arendt amava dirsi proprio fenomenologa, in quanto studiosa del fenomeno umano e sociale, ma anche “pensatrice della teoria politica”. Sono poche le filosofe del secondo ‘900; su tutte sono state prodotte elaborazioni negli anni ’70, ’80 e ’90. Per far comprendere il pensiero della Arendt la relatrice ha letto alcuni brani da suoi testi. Nel primo, tratto dalla “Lettera a Mary McCarthy” del 1968, troviamo un’interessante concezione dell’insegnamento, che “…non è solo uno scambio continuo fra adulti e giovani, ma anche tra pari; non è esclusivamente una professione ex cathedra, né è necessario ai maestri essere professionali. Troviamo e scegliamo i nostri insegnanti nei rapporti relazionali.” Al centro delle sue riflessioni la relatrice ha posto il libro della Arendt “La vita attiva”, contenente un’analisi del totalitarismo, che “..di destra o di sinistra, è segnale di una malattia della democrazia.” Per la fenomenologa occorre studiare le proprie radici per capire la democrazia: solo così la relazione con il mondo è autentica. All’inizio de “La vita attiva” vengono sottolineate tre tipologie dell’agire umano: il lavoro, l’opera e l’azione. Quest’ultima è la sola attività che mette in rapporto diretto gli uomini. Ne è parte essenziale la politica, che può essere vista come una seconda nascita o una seconda veste. La definizione aristotelica di uomo come zoon politikòn, dall’Arendt è tradotta con animale sociale, dotato di razionalità. Hannah condivide poi con Sant’Agostino il concetto di etica, che è “abitare la coscienza”, cioè accettare le provocazioni della vita. La relatrice ha infine affermato che oggi viviamo un periodo di crisi e svilimento della politica perché questa è sottomessa all’economia. “Oggi la politica è troppo individuale, è diventata un mestiere. Dovrebbe essere il luogo di maturazione delle coscienze; manca invece il senso del legame con una comunità.” Molte sono state le domande poste dagli ascoltatori, ai quali è stato preannunciato il tema dei prossimi incontri: il concetto dell’infinito. 4 Domenica 16 gennaio 2005 Arafat e Rabin cittadini onorari Nel pomeriggio del 6 gennaio, sul palco appositamente allestito per l’occasione al Palatriccoli, sono salite due donne impegnate per la pace in Medioriente: la scrittrice israeliana Manuela Dviri Vitali Norsa (nota nel suo Paese per la tenace battaglia contro la guerra, iniziata dopo la morte nel ’98 del figlio militare) e il medico palestinese Jumana Hassan Odeh, (consulente presso numerose associazioni internazionali umanitarie). Ad esse il sindaco Fabiano Belcecchi ha consegnato idealmente la cittadinanza onoraria alla memoria di Yasser Arafat e Yitzhak Rabin, premi Nobel per la Pace nel 1994: Il riconoscimento era stato assegnato dal Consiglio comunale nel novembre scorso. “Due donne simbolo che parlano lo stesso linguaggio di pace – ha detto il primo cittadino riferendosi alle ospiti – e che con il loro agire quotidiano rappresentano una speranza per molte persone”. In prima fila, in platea, insieme ad amministratori comunali, il presidente della Provincia Enzo Giancarli. (foto Candolfi) L’eclettismo nel volume di Mariano E’ stato presentato il volume della Banca delle Marche curato da Fabio Mariano: “L’Età dell’Eclettismo – Arte e architettura nelle Marche fra Ottocento e Novecento”. “Come volume monografico sullo sviluppo dell’Eclettismo in un ambito regionale – ha detto Tonino Perini, presidente della Banca – il presente progetto editoriale costituisce una novità assoluta, posto che in Italia sembra non esistano specifici precedenti con riferimento ad altre regioni”. Nella foto, Fabio Mariano, con il libro, tra il presidente Perini .(il primo, a destra) e il vice presidente Lauro Costa. (foto Anna V.Vincenzoni) I palloncini della pace Epifania in nome della pace. A mezzogiorno di giovedì 6 gennaio, in piazza della Repubblica si è ripetuto lo spettacolo del lancio dei palloncini colorati recanti i messaggi di pace preparati dai bambini delle scuole di Jesi. L’iniziativa, al suo venticinquesimo anniversario, è stata promossa dalla Prima e dalla Seconda Circoscrizione. I piccoli protagonisti della giornata si sono ritrovati all’ex Appannaggio. Qui si è formato il corteo colorato che, dopo aver sfilato per il corso, ha raggiunto la piazza principale dove il sindaco Fabiano Belcecchi ha salutato i piccoli e ha dato quindi il via al lancio del palloncini. (foto Candolfi) “Un euro per un sorriso” Sempre in piazza della Repubblica, dal 5 all’8 gennaio le due Circoscrizioni hanno curato la raccolta fondi dal titolo “Un euro per un sorriso” da destinare all’Unicef in favore dei bambini colpiti dal maremoto in Asia. (foto Candolfi) Condono edilizio Sono state circa quattrocento le domande di condono edilizio presentate al Comune di Jesi entro la scadenza prevista del 10 dicembre scorso. L’ufficio Urbanistica sta procedendo alla registrazione, alla catalogazione e all’istruttoria delle pratiche. In particolare gli uffici devono verificare la regolarità della documentazione prodotta e la correttezza dei relativi versamenti. A norma di legge, i Comuni hanno cinque mesi di tempo per completare l’istruttoria, dopodiché, qualora non vengano richieste ulteriori eventuali integrazioni, rilascia l’atto che a tutti gli effetti regolarizza l’abuso. Jesi Convenuti in Argentina da ogni dove In mostra al Palazzo dei Convegni I Rossetti a congresso Don Anselmo – Mons. Anselmo Rossetti – ha attraversato l’Atlantico per portare un pezzo d’Italia e di Jesi al primo grande incontro di famiglia. Si sono ritrovati insieme, infatti, oltreoceano, quattrocentocinquanta membri della grande casata dei Rossetti originari della nostra città. Un avvenimento che ha avuto risonanza anche sulla stampa argentina.“Epoca”, periodico locale gli ha dedicato spazio all’interno del giornale con richiamo in prima pagina: “Primer encuentro argentino-italiano” della “familia maravillosa como son los Rossetti”. “Epoca” sottolinea, fra l’altro, la partecipazione all’incontro del “Director del Departamento de Filosofia de la Universidad de Perusia, el Catedratico en Filosofia Livio Rossetti” e del “Sacerdote Catolico Mons. Anselmo Rossetti, de 82 anos de edad” che ha celebrato “la Santa Misa en la Capilla Santa Rosa de Lima, en Gobernador Echague, a las 20 Hs el Viernes 17 de Dicembre”. Non poteva non essere presente, all’incontro, anche il nostro settimanale (vedi foto). A raccontarci quell’incontro è il prof. Livio Rossetti, che ringraziamo anche da queste colonne. (gi elle) Se, con riferimento all’Argentina, proviamo a portare il discorso sulla provincia di Entre Rios, già ci perdiamo: dire che è la provincia situata tra il rio Paranà e il rio Uruguay sembra che non basti per localizzarla almeno al’ingrosso. Peggio poi se parliamo di Rosario del Tala, cittadina di circa 15 mila abitanti che sulle nostre cartine non figura nemmeno, di solito. Pianura, pampa, campi da due raccolti l’anno (grano-soia-grano-soia...), grandi branchi di bovini pezzati al pascolo, case basse, trattori e camion, strade talvolta non asfaltate ma solo sterrate... Ebbene lì si è celebrato, il 17 dicembre scorso, il “Primer Encuentro de la Familia Rossetti, 1896-2004” con la presenza di ben 450 persone, molte delle quali giunte in zona da località anche molto distanti:. La Patagonia, tanto per fare un nome. Il tutto per incontrare i quattro Rossetti venuti da Jesi (in particolare don Anselmo), gente che essi non conoscevano nemmeno in fotografia. Quel che hanno voluto onorare in questo modo erano appunto le loro radici jesine, e infatti si è poi appreso che negli scorsi anni almeno dieci di loro sono capitati a Jesi e hanno cercato invano i discendenti di quei Rossetti che, buoni cento anni prima, erano rimasti in Italia: per loro, riallacciare i legami con la città e il nucleo familiare di origine era ed è davvero importante, molto più di quanto noi potessimo immaginare. La situazione si è sbloccata sul finire del 2003 quando uno di questi Rossetti, Juan Antonio (che ora vive in Piemonte), pensò bene di cercare a mezzo telefono. Si ricordava che, subito dopo la seconda guerra mondiale, un don Anselmo Rossetti loro parente si Tra le apparecchiature che raccontano la radio di Paola Cocola L’esposizione di alcune apparecchiature marconiane riprodotte da Gaetano Manfredini di Modena, perito in telecomunicazioni e radioamatore, assieme ad una interessante collezione privata di radio d’epoca di proprietà di Luciano Agostinelli di Senigallia, ha connotato storicamente la manifestazione “Fac- te nel campo, nascosta in una borraccia. Attorno alla valvola, il capitano Aldo Angiolillo installò resistenze, pile e condensatori ricavati da barattoli, stoffa, cartine di sigarette, fili di rame tolti dalla dinamo sottratta alla bicicletta di un tedesco; il sottotenente Olivero, invece, era “l’i- Gaetano Manfredini era fatto prete, e ha scoperto che questo nome figurava ancora sull’elenco telefonico di Jesi. Ha dunque provato a chiamare pur sapendo che nel frattempo era passato più di mezzo secolo. “Cerco don Anselmo Rossetti”. “Sono io. E lei chi è, scusi...”. Da allora è scattata una incredibile reazione a catena, e l’idea che l’anziano don Anselmo in persona stesse per arrivare in mezzo a loro, pronto a celebrare e benedire, ha fatto il resto. Ne racconterò un’altra. La decana dei Rossetti di Rosario del Tala, una ultranovantenne nata in Argentina e vissuta sempre là, è stata contagiata dalla situazione a tal punto che si è ritrovata a parlare, nientemeno, uno iesino sputato: “je fèra magnà”… la “fiocca”. Lei, però, era una... “ficcanaso”. Insomma siamo stati tutti contagiati dall’incredibile, commovente calore con cui ci hanno accolti e ci hanno dedicato porzioni generosissime del loro tempo. Ci hanno fatto sentire voluti proprio bene. Butta là... ‘Ste cose non capitano mica tutti i giorni! Livio Rossetti N.B. Don Anselmo non sarebbe stato tanto audace, senza la presenza di Livio, di sua moglie Fiorella e del figlio Giotto. Che ringrazia, Innaugurato il 18 dicembre “La città degli immortali” L’opera di Ippoliti Il 18 dicembre all’inizio della galleria dell’ex Sima è stata inaugurata la “Città degli immortali”, scultura in travertino, bronzo e acciaio voluta dalla Provincia nell’ambito del progetto “Leggere il Novecento”. L’opera, costata 25 mila euro, è stata creata dall’anconetano Floriano Ippoliti. In (foto Anna V. Vincenzoni) precedenza, nel corso di una conferenza stampa il prof. Armando Ginesi aveva presentato l’artista e la sua realizzazione: “Fino all’‘800 la scultura ha avuto sempre una destinazione urbana. Successivamente, a parte la parentesi fascista, è scivolata nella dimenticanza ed è stata esiliata dalle città. Con la realizzazione di Ippoliti, ultimo degli artisti citazionisti, che si rifanno al passato con sensibilità moderna, possiamo dire che la scultura è tornata felicemente all’interno della città. “Il titolo della creazione di Ippoliti – aveva spiegato Ginesi - deriva dal racconto L’immortale tratto dall’opera Aleph dell’argentino Jorge Borges. All’interno della scultura troviamo altri riferimenti: dai reperti archeologici alla modernità, espressa da tubi cilindrici come ciminiere, alberi motori e ingranaggi metallici. Nell’opera articolata e complessa c’è anche Federico II, con una trasfigurazione kafkiana in uomo–albero, perché l’Imperatore percorse tutto lo scibile umano, interessandosi pure di botanica e scienze naturali. L’Ippoliti è in prevalenza un pittore, e da qualche anno ha scoperto la scultura, che lo sta appassionando.” Il progetto di valorizzazione di artisti contemporanei continuerà con tutta probabilità, a Senigallia, Fabriano e Osimo. Cristina Franco ciamo i giovani da 30 anni!” promossa e realizzata con successo dall’Itis “Marconi” di Jesi. Tra le riproduzioni di fine Ottocento, il primo trasmettitore ideato e costruito da Guglielmo Marconi nel 1895, che consentì allo scienziato stesso, premio Nobel per la fisica nel 1909, di effettuare nel 1896, a Bologna, il primo riuscito esperimento di trasmissione telegrafica senza fili, e nel 1901, la prima trasmissione radiofonica attraverso l’Atlantico. Interessante il trasmettitore e ricevitore “Tenda Rossa”utilizzato dal marconista Biagi nella spedizione al Polo Nord dell’italiano Umberto Nobile, compiuta a bordo del dirigibile “Italia” nel 1928. Commovente nella sua semplicità di ingegno, la riproduzione di “Radio Caterina” la famosa “Radio della Speranza” costruita da alcuni prigionieri italiani internati nel campo di concentramento nazista di Sandbostel nel marzo del 1944. Era un apparecchio ricevente a reazione ad una valvola, a onde medie, e nacque quasi dal nulla. Il suo primo elemento fu una valvola fatta entrare furtivamen- deatore del circuito radio e l’operatore d’ascolto, nonché egli stesso parte integrante del ricevitore del quale, tenendone il filo in bocca, costituiva l’antenna, cercando continuamente le migliori condizioni di ascolto muovendo un piede più o meno vicino al pavimento bagnato”. Non manca di fascino il prototipo del grande scatolone radio dal quale, il 6 ottobre del 1924 si poté ascoltare, ed è stato possibile riascoltare “oggi” a distanza di ottant’anni al Palazzo dei Convegni, il primo concerto trasmesso dalla stazione radiofonica della Rai (a quel tempo Eiar); e ancora, gli “intervalli” costituiti dal cinguettio degli uccelli o il suono delle campane che apriva le trasmissioni al mattino. Presenti anche la meno ingombrante radio a galèna e la curiosa antenna a telaio del 1920-30, che si installava in casa, ottenendo comunque il massimo orientamento. Sono tante e tutte interessanti le apparecchiature che Manfredini riproduce sin dal 1993 e che spesso, a richiesta, porta e attiva nelle scuole affascinando i giovani studenti con la dinamica del loro funzionamento. Un evento culturale Le biblioteche storiche E’ annunciata come l’evento culturale di portata nazionale, che porterà alla luce lo straordinario patrimonio delle biblioteche storiche marchigiane. Ci riferiamo all’esposizione in programma dal 15 gennaio al 30 aprile alla Mole Vanvitelliana di Ancona e a Palazzo Pianetti Vecchio di Jesi. La mostra, - intitolata “Collectio Thsauri. Dalle Marche: tesori nascosti di un collezionismo illu- Le commedie di Bertarelli La Siae (Società autori ed editori) ha comunicato che nel primo semestre 2004 cinque commedie di Fabio Bertarelli sono andate in scena in diverse località d’Italia. A Treviglio (Bergamo) è stata rappresentata dal Gruppo Teatrale Sant’Agostino “Poker d’assi”; a Rivoli (Torino), dalla filodrammatica del luogo, “Per la buona pace in famiglia”; a Carpi (Modena) dalla Scuola Teatrale del Circolo Cabassi “Il gioco del lotto” e addirittura in Sardegna, a Maracalagonis (Cagliari) dalla compagnia “Su sitzigorrusu” “Chi va a letto senza cena” e “Finalmente soli!”. Rallegramenti vivissimi all’autore. stre” - è promossa e realizzata dalla Regione Marche con il patrocinio del ministero dei Beni Culturali e le Attività Culturali, in collaborazione con le quattro amministrazioni provinciali delle Marche e con numerosi comuni e biblioteche del territorio. La mostra “Collectio Thesauri” raccoglie 370 opere. Pergolesiana: Echi di Pace La corale “Pergolesiana”, diretta da mons. Roberto Vigo, è stata ospitata il 5 gennaio a Monte San Giusto (Macerata) per il concerto, a scopo benefico, “Echi di pace” al quale hanno anche partecipato la corale “Santa Cecilia e Pueri Cantores”, diretta dal maestro Mauro Stizza, il maestro organista Giuseppe Massimo Sabatini nonché due ottime voci soliste, il tenore Massimiliano Luciani e il baritono Andrea Pistolesi. La manifestazione, che ha suggestivamente accostato stili musicali e interpretativi diversi, ha riscosso molti lusinghieri consensi. Ha avuto luogo, alla presenza delle autorità locali, del presidente della provincia e di numeroso pubblico, nella maestosa chiesa collegiata Santo Stefano. Jesi Da presepio a presepio Con Giuseppe verso Gesù La copertina del catalogo pubblicato per il presepio 2004-2005 realizzato dalla Confraternita Jesina dei Mastri Presepi nella chiesa di San Savino: “Con Giuseppe verso Gesù”. E’ un catalogo in edizione - veramente - di lusso, redatto in più lingue e con numerose illustrazioni, tutte a colori. In particolare da segnalare la presentazione dei tradizionali mestieri jesini, dagli orafi ai cordai, dalle setaiole ai calderai, dalle lavandaie ai canestrai, dalle tessitrici ai carrettieri e via dicendo. Un presepio diverso, decisamente “jesino”, da visitare. Se non l’avete tatto, avete tempo fino alla fine del mese. Domenica 16 gennaio 2005 5 La tradizionale manifestazione dell’Avis 853 volte auguri Biglietti natalizi ideati e disegnati dagli alunni Si è svolta nello scorso mese di dicembre l’ormai tradizionale manifestazione “Auguri Avis”, organizzata dall’Avis Comunale di Jesi: un biglietto di auguri natalizi ideato e disegnato dagli alunni delle scuole elementari e medie con bellissimi premi in palio. Il 19 dicembre, in un Palazzo dei Convegni con le pareti intera- Haithem, Dario Giacani, Tommaso Sgubbi, Riccardo Pela, Denise Santinelli, Giorgia Mazzarini, Irene Ginesi e Claudia Mariani (elementari); Nicolò Catani, Gaia Anibaldi, Jessica Gasparri, Leonardo Gabrielloni, Nicola Ricci, Viola Maria Silicati, Letizia Pirani, Selena Sassaroli e Giulia Piantanelli (medie). Il presepio in fiamme Festa alla “nuova” Perchi fotoservizio di Paola Cocola Si era pensato ad un piromane; in realtà, le fiamme che il 2 gennaio hanno distrutto il presepio allestito nella chiesetta dell’ospedale sono state provocate da un corto circuito. (foto Candolfi) ... e la valvola accesa Se c’è chi , il presepio, ha scelto di distruggerlo c’è anche – di contro – chi utilizza gli oggetti più impensati per costruirlo. Il presepe che vedete qui sopra si chiama “Luce nel mondo”. Lo ha costruito il modenese Gaetano Manfredini, perito in telecomunicazioni e radioamatore (si parla di lui in altra parte del giornale). I personaggi del presepio sono costituiti da valvole di varie dimensioni, tutte spente tranne quella centrale che rappresenta il Bambinello. (foto Paola Cocola) mente tappezzate da ben 835 bigliettini, frutto del lavoro di altrettanti bambini, si è svolta la premiazione dei vincitori, alla presenza del nuovo testimonial dell’Avis cittadina, Giovanna Trillini. I bambini che hanno aderito all’iniziativa rappresentano il 30 per cento di quelli che frequentano le scuole elementari e medie (alcuni anche di diverse provenienze etniche, come dimostra l’elenco dei premiati) e tutti i plessi scolastici erano rappresentati, segno che l’iniziativa è particolarmente sentita. Il calendario distribuito dall’Avis quest’anno e quello dell’anno scorso hanno utilizzato parte degli elaborati dei precedenti concorsi, rinforzando il legame che lega l’associazione alla scuola; è proprio la scuola, infatti, il principale veicolo di promozione dei principi della solidarietà, della gratuità della donazione, del dare senza nella ricevere in cambio. Sono stati premiati con una mountain bike: Sara Marani (II elementare), Martina Marchigiani (V elementare), Cristina Cardinali (III media). Hanno ricevuto buoni acquisto: Filippo Spaccia, Margherita Belardinelli, Arianna Massaccio, A.Paola Pepe, Arianna Silvestri, Melissa Garofoli, Sofia Ceccarelli, Federica Manoni, Valeria Catani, Desirée Tracinà, Beatrice Bentivoglio Magner, Uniche Consegnati gli attestati “Imprese sensibili” Assegnato dal sindaco Fabiano Belcecchi e dall’assessore Paolo Cingolani, il 16 dicembre, nella sala consiliare il riconoscimento “Impresa sensibile” destinato dal Comune “ad aziende, cooperative o associazioni che hanno attivato percorsi di inserimento lavorativo di soggetti in condizioni di marginalità sociale, contribuendo così a favorirne la loro integrazione”. Sono stati distribuiti 29 attestati, suddivisi tra aziende private, cooperative sociali di tipo B e associazioni. Questo l’elenco delle aziende, in ordine alfabetico, a cui sono stati consegnanti gli attestati: Banca Popolare di Ancona, Centro amministrativo farmacie, Centro commerciale l’Abbondanza, Centro scarpa, Cityper, Coala, Collegio Pergolesi, Consorzio Zipa, Computer World, Cooperativa Exit, Cooperativa Futura, Cooperativa Tadamon, Cooperativa Zanzibar, Esina Car, Esina Verniciature, Gaj, Italsim, Lavanderia Nunzia e Stefania, Onama, Pasticceria Zoppi, Pieralisi F.lli, Piccioni Franco, Sadam, Sedat, Spegam, Società Sportiva Aesina, Uisp. Nell’occasione sono stati consegnati anche attestati di merito alle aziende che hanno collaborato al progetto trasporto promosso dalla Mgg Italia a favore delle persone diversamente abili. Gli automezzi messi a disposizione dalla Mgg Italia hanno percorso quasi 50 mila chilometri, consentendo a 34 utenti di frequentare scuole, centri diurni, servizi sportivi e luoghi di inserimento lavorativo. Sabato 8 gennaio otto bambini jesini sono stati inoltre premiati - nella fase provinciale del concorso presso la sede Avis di Fabriano: Leonardo Compagnucci, Malica Rabbani, Michela Morosini, Claudia Mariani, Dalila Pellegrini, Alessandro Maurizi, Perla Sardella e Giulia Aralia. Paolo Marcozzi ____________ Nella foto, la campionessa Giovanna Trillini con Sara Marani (II classe elementare alla Monte Tabor), vincitrice della mountan bike. Anno scolastico 2005-06 E’tempo di iscrizioni L’amministrazione comunale informa che entro il 31 gennaio si effettueranno le iscrizioni per l’anno scolastico 2005-2006. Sono interessati tutti i bambini che frequenteranno, dal prossimo settembre, il primo anno di scuola materna, elementare o media. Per adempiere all’iscrizione i genitori, dopo aver individuato la scuola che dovrà frequentare il proprio figlio, dovranno recarsi presso la sede della dirigenza degli “Istituti Comprensivi” di competenza. Istituto comprensivo Jesi Centro (sede dirigenza presso la media Savoia di corso Matteotti 46) per le materne Kipling e Negromanti, le elementari Conti e Mestica e la media Duca Amedeo di Savoia. Istituto comprensivo JesiCarlo Urbani (sede presso l’elementare Monte Tabor di via XX luglio) per le materne Monte Tabor, via Gola della Rossa, Arcobaleno e Isolafelice, le elementari Monte Tabor e Martiri della Libertà e la media Leopardi. Istituto comprensivo Jesi Ovest-San Francesco (sede viale Verdi 29) per le materne Rodari, Sbriscia Fioretti, le elementari Cappannini e Collodi e la media Lorenzini. Istituto comprensivo JesiMonsano (sede presso la media Federico II di piazzale San Savino 1) per le materne Anna Frank, Santa Maria del Piano, Casali Santa e La Giraffa, le elementari Garibaldi, Mazzini e Gemma Perchi, la media Federico II. È stato un commiato per le vacanze natalizie doppiamente festoso quest’anno alla scuola elementare di Minonna che, sfavillante di gioia e di addobbi, ha accolto la sera di giovedì 23 dicembre, insieme ai suoi giovani alunni, agli insegnanti e al dirigente Francescantonio Pezzimenti, un’allegra comitiva di genitori, il sindaco Fabiano Belcecchi, l’assessore ai Lavori Pubblici Rossana Montecchiani e il parroco mons. Luigi Masè. La magia del Natale ha caricato di un’atmosfera suggestiva la cerimonia di inaugurazione e benedizione del plesso “Gemma Perchi” recentemente ristrutturato, nonché la vivace rappresentazione teatrale che da diversi anni ormai è entrata nelle migliori tradizioni della scuola. “Desidero esprimere la mia soddisfazione per questo progetto che si è concluso e che fa parte di un progetto più ampio di ristrutturazione di altre scuole. - ha esordito il sindaco. - È il secondo tassello che mettiamo nella sistemazione delle scuole della nostra città e io vi ringrazio per la comprensione e la pazienza dimostrata; in particolare, ringrazio voi, bambine e bambini, che avete dovuto sopportare il disagio di vivere un anno scolastico in un’altra scuola”. Al suo augurio perché il percorso formativo di ciascuno riprenda al meglio in un ambiente finalmente adeguato, si è unito l’auspicio dell’assessore che aumentino sempre di più gli investimenti destinati alla scuola, affinché possa esplicarsi, in tutta la sua estensione, il diritto inalienabile allo studio. Entrambi hanno poi puntualizzato l’impegno a far portare a compimento, durante le vacanze natalizie, le ultime rifiniture rimaste. Anche il dirigente ha espresso la sua contentezza e gratificazione nel presenziare “ad una manifestazione così brillante e calorosa - ha detto - in una scuola che oggi è, forse, la più bella di Jesi...”. Attimi importanti e commoventi che, nella difficile situazione sociale odierna, danno la forza di sperare e di andare avanti con fiducia, fedeli ad una tradizione cristiana che racchiude, nella sua predilezione per i valori autentici della pace, dell’amore, della solidarietà e della semplicità di vita, il messaggio autentico del Natale. Messaggio suggellato dai contenuti della rappresentazione ideata da una storia di Dr. Seuss intitolata “Il Grinch” - che ha coinvolto, nella sua realizzazione scansita per livelli di difficoltà, tutte le classi e tutti gli ambiti disciplinari, valorizzandosi, nelle scenografie, nell’oggettistica e nei costumi, dell’apporto offerto dai vari laboratori effettuati nel plesso. Un goloso banchetto a base di panettoni, spumante e bibite varie, ha congedato gli ospiti. I lettori segnalano I lettori segnalano. Il “nuovo” viale Trieste non finisce di stupire. Dopo la rotatoria - necessaria e sulla quale sostanzialmente, sono tutti d’accordo - lasciano quantomeno perplessi le modifiche all’impianto “storico” del viale. Ad esempio, le tre panchine, disposte come in un salotto, a ridosso del traffico, che non è più il traffico di carrozze, carrioli e biciclette di un secolo fa, ma quello motorizzato, serrato e inquinante del terzo millennio. Una volta, magari dopo una giornata di lavoro, il sedile andava bene per rilassarsi e prendere una boccata d’aria. Ma oggi? (foto Anna V.Vincenzoni) 6 Jesi e Vallesina Domenica 16 gennaio 2005 Alla scoperta di un mondo vastissimo (e un po’ sconosciuto) tra personaggi e luoghi Jesi per via di Paolo Marcozzi Parte da questo numero “Jesi per Via”, rubrichetta contenente la descrizione delle vie della città di Jesi e, soprattutto, dei personaggi e degli avvenimenti che esse sono destinate a ricordare: a chi non è mai accaduto (a me per primo) di essersi domandati chi sia il personaggio cui é intitolata la strada in cui noi stessi abitiamo? Da perfetto ignorante, sono quindi andato a fare ricerche fra enciclopedie, dizionari, opere storiche e tutto quanto mi potesse dare un aiuto per risolvere i tanti quesiti che mi sono sorti in testa. Il risultato è stato sorprendente: molti dubbi sono rimasti, ma si è aperto un mondo sconosciuto e vastissimo. Ringraziamo fin d’ora i lettori che faranno pervenire segnalazioni di errori o imprecisioni, che terremo quali preziosi suggerimenti. Abbruzzetti Giuseppe (Via, da Via Pasquinelli alla fine della via) Sindaco di Jesi nei primi anni del secolo; in particolare fu il sindaco che resse il Comune per tutti gli anni della grande guerra e per i due successivi (1915-1920). Av v o c a t o , repubblicano, fu il sindaco che volle fortissimamente costruire il Viale della Vittoria (“lo stradò”), utilizzando i reduci jesini della grande guerra in cerca di lavoro: nonostante l’opposizione, il sindaco portò a termine quello che si rivelerà come il lavoro pubblico più importante del secolo, aprendo la città alla futura espansione sui colli. Abruzzi (Via, da Via Marche a Via Lazio) Regione italiana confinante con Molise, Lazio, Umbria e Marche. Acqua Giacomo (Via, da Viale Trieste a Via XXIV Maggio) Carabiniere. Nato a Jesi nel 1874, laureato in medicina, fu per qualche tempo medico condotto, fino a quando non si arruolò nell’esercito. Nel 1 8 6 0 prese parte alla c am p ag n a delle Marche e all’assedio di Roma. Dopo una permanenza al sud della penisola, dove si distinse nella lotta contro il brigantaggio, ricevendo anche un’onorificenza, entrò nei carabinieri nel 1864 e, quale ufficiale dello stato maggiore, fu tra i primi a passare la breccia di Porta Pia nella presa di Roma. Fu ucciso nel 1874 in un conflitto a fuoco con dei banditi che avevano assaltato una corriera a Genazzano, nella campagna romana; per il valore dimostrato ricevette la medaglia d’argento alla memoria. Acquasanta (Via, da Via Paradiso a Confini con S. Marcello) La strada costeggia la fertile terra collinare a nord-ovest della città ed arriva fino alla località dell’Acquasanta, nel territorio del comune di San Marcello, dove sorge una chiesetta rurale, appartenente alla Confraternita del Santo Rosario di San Marcello, che risale a prima del XVII secolo; il suo nome è dovuto ad una fonte d’acqua, posta all’interno della chiesa, un tempo ritenuta miracolosa. Nella località è cresciuto un vero e proprio villaggio abitato prevalentemente da jesini; come da tradizione, del resto: infatti, lo stesso comune di San Marcello, nel 1234, fu eretto da una colonia di jesini. Acquaticcio (Via, da Via Ancona a Via San Lucia) Costeggia l’omonimo fosso, evidentemente con poca acqua e non proprio pulita a causa degli orti di cui raccoglie lo scolo. Agabiti Pietro Paolo (Via, da Via San Francesco a Via M. Montessori) Pittore e architetto, nato verso il 1470 in Sassoferrato, morto verso il 1540 in Cupramontana. Le sue opere si trovano quasi in tutte le Marche: a Cingoli, a Sassoferrato e naturalmente a Jesi (tavolette della Predella della Madonna in trono e Santi, ora nella pinacoteca civica, una volta collocata nella chiesa di San Francesco al Monte, demolita per far posto alla casa di riposo. Agraria (dell’) (Via, da Via dei Colli a Via Acquasanta) E’ l’inizio della strada che, dall’ospedale Murri, conduce verso l’Acquasanta, a nord-ovest della città e si lascia a destra (est) la fertile valletta del Torrente Granita e a sinistra i nuovi quar- tieri di Colle Paradiso. Deve il nome all’antica scuola agraria, che sorgeva sopra l’ospedale Murri, in via Paradiso. Il “giro dell’agraria” è stato (ed è tutt’ora), una delle passeggiate più caratteristiche degli jesini: si percorreva la via dei Colli e, costeggiando il Murri e la scuola dell’agraria, si arrivava all’incrocio con via Paradiso (la “strada nuova”) e si ridiscendeva per questa fino alle casette di Campolungo, per poi raggiungere il centro attraverso il campo sportivo, il viale Cavallotti e l’Arco Clementino. Per provare la macchina o con la bicicletta si è aggiunto anche il giro dell’agraria “lungo”: si supera l’Acquasanta e si raggiunge la strada provinciale ostrense, per poi ridiscendere verso Jesi, attraversando Belvedere e San Marcello; trenta chilometri di inimitabile bellezza paesaggistica attraverso lo stupendo toboga verde delle valli marchigiane. TACCUINO DI BORDO Rifiuti L’amministrazione ha proceduto a ridurre gli sconti per famiglia mono e altre bisognose a favore di più ampie categorie (invalidi di ogni specie e origine ecc). Un bene…diluito. Ambiente La giunta comunale vanta di aver speso tre milioni e mezzo di euro per la difesa e il miglioramento ambientale. E pensa di arrivare a ben cinque milioni di euro. Il tempo dirà quali saranno gli effettivi benefici…per in nostri polmoni. Mura ed erbacce L’amministrazione non può continuare a far finta di niente, sindaco e assessore ai Lavori in testa: bisogna trovare una via per risolvere definitivamente il problema delle erbacce . un vero prato verticale delle mura a nord-ovest. E’ umiliante per la città. Stazione ferroviaria Ormai non sappiano se ci sia uno sportello aperto per qualche minuto al giorno. Però le proteste del sindaco pare che otterranno un miglioramento del servizio. Intanto l’edicola riaperta con il nuovo anno. Ma se non ci facciamo sentire…quelli ci tolgono anche la ferrovia!! Bocciata La giunta comunale, già orientata a trasformare l’ex carcere in mini appartamenti per anziani e simil, ha bocciato la proposta dell’Osservatorio di sfruttare l’antico edificio per un museo. sestante Maiolati Prorogata a fine mese la mostra di Spontini I complimenti del maestro Riccardo Muti E’ stata prorogata fino al 31 gennaio (ogni sabato e domenica per l’intera giornata) la mostra “Spontini alla Scala” organizzata dall’amministrazione comunale di Maiolati nel 230esimo anniversario della nascita del musicista e per salutare il ritorno all’attività del ripristinato teatro San Carlo di Milano. L’esposizione, curata dal conservatore museale Marco Palmolella, ha ricevuto anche il plauso del direttore musicale del teatro alla Scala, il maestro Riccardo Muti, che era stato informato dal sindaco Giancarlo Carbini sulle finalità e le caratteristiche della mostra e sulle iniziative del Comune per il recupero e il rilancio della figura di Spontini con un progetto che riporti sulle scene dei grandi teatri le opere spontiniane.magari la stessa “Vestale” - in occasione del 200esimo anniversario della sua prima rappresentazione (15 dicembre 2007). “Sono grandi progetti – aveva scritto il sindaco al cittadino onorario Muti - che avremmo il grande piacere di condividere con lei e su cui confidiamo di avere occasione di tornare per approfondirli”. “La ringrazio della lettera e del bellissimo catalogo - ha risposto Muti -. Sono sempre felice di ricevere notizie sulla vostra attività per mantenere alta la memoria di uno dei giganti della storia della musica”. Muti ha rinnovato i propri auguri per l’attività culturale del Comune, rimandando ad ulteriori comunicazioni. Don Roberto Vigo: una vita in mezzo ai giovani Il “prete in bicicletta” Ha allevato qualche campione, ma ha insegnato a tutti ad essere buoni cittadini e anche buoni cristiani di Gianni Rossetti Quando è arrivato a San Sebastiano, con in tasca la nomina a parroco, si è subito fatto notare come il “prete in bicicletta”. Pedalava come un forsennato per le vie del rione Prato e in salita dava i numeri a tutti. Ancora oggi, che non è più giovanissimo, continua a pedalare, in salita si alza sui pedali, ma arriva sempre fino in cima. Don Roberto Vigo ha lo sport nel sangue. Ma non è solo una passione. Lo ha sempre concepito come mezzo educativo e strumento di promozione sociale. La stagione d’oro del Centro Sportivo Italiano a Jesi si deve molto alle sue idee, alla sua carica e al suo dinamismo. In mezzo ai giovani Ma attenzione: non è mai stato il prete che ha usato lo sport come mezzo per avvicinare i giovani e portarli in chiesa. Semmai un’occasione per il prete di stare e vivere in mezzo ai giovani. Cioè il vero apostolato! Don Roberto non ha avuto una vita facile. San Sebastiano era una zona popolare con una radicata cultura anticlericale. Quando è stato mandato lì come parroco c’era solo una vecchia chiesetta. Naturalmente ha pensato prima di ogni cosa alla Casa di Dio, ma subito dopo (o forse anche contestualmente) al campetto di calcio. Si è indebitato fino al collo per comperare il terreno accanto alla chiesa e non ha faticato molto a trovare persone disponibili a seguirlo nei suoi progetti sportivi. E’ partito in grande fondando non una società normale, ma una Polisportiva. Cioè la Polisportiva Aurora che nella stessa ragione sociale indicava il suo obiettivo: la formazione fisica e morale della gioventù. Attraverso lo sport il Prete è riuscito a conquistare e a coinvolgere in un progetto educativo persone che non si sarebbero mai avvicinate alla Chiesa. La sua forza (anzi, la sua capacità) è stata proprio quella di sapere scindere le due cose (sport e apostolato) e di non mescolarle mai. Non ha mai chiesto ai dirigenti sportivi di andare a messa o di portare i ragazzi in chiesa. Oggi può sembrare normale, ma allora (era il 1955) anche i preti… ragionavano in altro modo Attraverso la comune passione con il ciclismo aveva stretto Primi posti per i giovani judoisti jesini Un modello che funziona A dispetto della crisi, le piccole imprese continuano ad aprire. E la Vallesina è una delle zone più attive dell’intera provincia. Nel 2004, secondo le elaborazioni della Confartigianato, 216 nuove aziende si sono iscritte all’Albo delle Imprese artigiane e 160 hanno chiuso i battenti, con un saldo positivo di 56 aziende. Tra i Comuni a maggiore densità di aziende artigiane figurano Jesi, Maiolati, Cupramontana e Santa Maria Nuova. In totale, nel comprensorio di Jesi operano 2.145 aziende artigiane con più di 6.500 addetti. Nel 2004 hanno visto aumentare il numero di aziende i Comuni di Castelplanio (+12), Monte Roberto (+12), Jesi (+8) e Maiolati (+8). “L’augurio che rivolgo agli artigiani e alle loro famiglie per il nuovo anno – ha detto Ubaldo Benigni, presidente della Confartigianato di Jesi – è che siano dodici mesi di prosperità e che le istituzioni ascoltino le ragioni delle piccole imprese, le uniche che possono creare occupazione e dare un futuro ai nostri figli. Si deve infatti alla fascia più giovane della popolazione, la creazione di nuove aziende. Giovani con ingegno, grinta e disposti al rischio”. Sabato 31 ottobre e domenica 1° novembre si è svolto a Nocera Umbra il 15° Trofeo delle Terme di Judo, manifestazione di rilievo che ha visto numerose rappresentative provenienti dalle regioni limitrofe (Lazio, Marche, Toscana) e naturalmente dell’Umbria intera. La rappresentativa di Jesi ha partecipato con due atleti conquistando due primi posti con Alessandro Avitabile e Alessandro Maurizi. Gli jesini sono allenati dal maestro Aldo Natalini nel “dojo” Budo Center. Nella foto, Avitabile (a sinistra) e Maurizi con il loro trofeo. I E’ gidi giù pe’ fasse ‘na vacanza e pe’ spaparacchiasse sotto ‘l sole, mentre da noi, come l’usanza vole, se celebra la festa in cui se pranza Natale 2004 tutti in famija e a tombola se sole giogare fino a notte ne la stanza dove del fogo c’è l’allegra danza e fôri c’è la neve a fa’ capriole. E’ gente che non gode del Natale né del presepio attorno al bambinello, non je ne frega de la santa messa de mezzanotte offerta al päesello, se butta ciega a fa’ ‘na grande ressa in posti da diluvio universale. Giancarlo Vecci un’amicizia di ferro perfino con un ateo convinto e irriducibile che divenne una delle colonne del gruppo ciclistico. Società guida L’Aurora cominciò con calcio e ciclismo; poi arrivarono il basket, la pallavolo, il tennistavolo e, per un breve periodo, anche l’atletica leggera. Divenne la società guida dello sport jesino con oltre 500 tesserati e risultati di grande prestigio. Nel ciclismo arrivò perfino a un titolo tricolore; nel calcio si impose come uno dei vivai più importanti e i ragazzi della scuola di calcio dell’Aurora (la prima creata nelle Marche) sono finiti nelle più prestigiose società di serie A e B (Roberto Mancini e Luca Marchigiani sono solo gli esempi più eclatanti). Nel basket è stata una scalata continua fino ai fasti della A1 di oggi. Anche la pallavolo ha avuto i suoi momenti di gloria e va ricordato che il nucleo dirigente originario dell’attuale società di A1 femminile (la parrocchia), non è stata solo un fenomeno sportivo. Con le sue iniziative ha vitalizzato un quartiere che prima dell’apertura dell’asse Sud, si stava spopolando e era destinato a un rapido declino. L’Aurora con i tornei di calcio, basket e pallavolo, con la Festa del Prato, le gare di go-kart e perfino un festival canoro per bambini (la “Pratolina d’oro” con don Roberto musicista e compositore) riuscì ad attrarre migliaia di persone e a vivacizzare la vita di un rione che si stava spegnendo. Di questa realtà don Roberto è stato l’ispiratore, il motore e l’anima. La sua presenza, discreta e appartata quando le cose marciano con il vento in poppa, diventa forte e determinante nei momenti di difficoltà (che nello sport non mancano mai). E’ successo nel calcio dove è stato costretto a farsi carico di un ruolo che non aveva mai voluto, cioè quello di presidente. Ma è forse proprio questa la testimonianza del valore che don Roberto attribuisce allo sport, cioè non solo Premio “G. Guerrieri” per lo sport Atleti per la vita (foto Candolfi) L’atleta che fida nelle sue non comuni risorse fisiche senza essere sostenuto da salde radici etiche è un gigante dai piedi d’argilla, destinato facilmente a crollare. Può diventare invece un atleta di eccezionale valore chi, grazie alle sue energie morali, riesce ad affrontare una disciplina sportiva superando un disagio fisico e mostrandosi così diversamente, ma eccezionalmente abile. E’ sulla base di simili principi che è stato istituito il premio “Giuliano Guerrieri”, riconoscimento itinerante che viene consegnato, da un’edizione all’altra, in una delle quattro città in cui operò con grande passione a favore dello sport, in particolare della pallacanestro, il prof. Giuliano Guerrieri: Fabriano, Jesi, Matelica, Gualdo Tadino. Alla sua seconda edizione è stato consegnato quest’anno nel teatro-studio San Floriano, il 17 dicembre scorso. Quattro i premiati per meriti diversi e in discipline diverse: Marco Calamai, promotore in ambito nazionale dello sport giovanile, giocatore di basket, allenatore, collaboratore de “La Lucciola”, associazione di terapia integrata per l’infanzia e ideatore di un importante progetto riservato ai portatori di handicap; Daniele Paterniani, giovane e promettente “scoiattolo” della pallavolo; Elisa Di Francisca, fiorettista jesina che molti lusinghieri successi ha ottenuto nelle ultime cinque stagioni sia a livello nazionale che internazionale; Mons. Roberto Vigo, attivissimo promotore dello sport giovanile e di tutti i suoi più genuini valori. Hanno fatto parte della giuria che ha assegnato il premio, consistente in una simbolica scultura del fabrianese Giuseppe Uncini, Claudio Crespini (calcio), Guido Re (volley), Stefano Valenti (basket), Stefano Cerioni (scherma), Roberto del Brutto (atletica), Andrea Forti (basket). “L’Università scopre lo sport” è stato l’argomento trattato nel contesto della manifestazione in una tavola rotonda a cui hanno preso parte Valerio Bianchini, presidente della giuria, Enrico Prandi, presidente della Lega Basket seria A, Vilberto Stocchi, preside della Facoltà di Scienze motorie presso l’Università degli Studi di Urbino. Le relazioni hanno diversamente illustrato il significato della cultura dello sport, nonché i progetti in atto e in prospettiva apprestati per affermare il suo valore formativo nel sistema educativo. Augusta Franco Cardinali Monteschiavo) è cresciuto nell’Aurora. Per lo sviluppo del basket determinante è stata la costruzione della palestra di San Sebastiano nella quale don Roberto ha avuto un ruolo fondamentale. Intanto perché ha avuto l’intuizione e il coraggio di comperare il terreno attiguo al campo di calcio, sottraendolo alla speculazione edilizia (accollandosi altri debiti e altre critiche); poi appoggiando e incoraggiando i dirigenti del basket che si erano imbarcati in un’avventura che molti giudicavano impossibile e velleitaria. La storia della palestra di San Sebastiano è un miscuglio di passione, intraprendenza, determinazione e una massiccia dose di incoscienza. Gli stessi dirigenti del Coni la indicarono come storia esemplare in campo nazionale. Rinascita di un rione L’Aurora, per il rione Prato (cioè il quartiere dove si trova la competizione, agonismo, popolarità e denaro, ma soprattutto servizio educativo e sociale. I traguardi Don Roberto gioisce ed è orgoglioso dei traguardi che la sua Aurora sta collezionando nel basket, ma la sua concezione dello sport resta quella che ha cercato di mettere in pratica nella sua parrocchia e di diffondere per anni come consulente ecclesiastico del Centro Sportivo Italiano. Chi guarda solo alle cose di Chiesa avrebbe preferito che don Roberto avesse speso i suoi soldi per costruire, ad esempio, il campanile piuttosto che il campo sportivo. Ma con la sua scelta don Roberto ha conquistato la fiducia, la stima e l’apprezzamento di generazioni di giovani che lo ricordano come il “prete in bicicletta” che ha “allevato” qualche campione, ma ha insegnato a tutti a essere uomini, buoni cittadini e anche buoni cristiani... Vallesina Contrappunti Rifondazioni di Riccardo Ceccarelli So perfettamente che quanto mi accingo a scrivere non è affatto “politicamente corretto” e che con tutta probabilità disturberà qualcuno. Da qualche parte, nei giorni di Natale, ho letto “Se Rifondazione Comunista è perfettamente legale, perché non allora Rifondazione Nazista o non Rifondazione Fascista?”. Confesso che non lo avevo mai pensato. Quante cose diamo per scontate e che scontate non sono! La frase mi è frullata per la mente per diversi giorni. Risposte per affermare la legalità della prima “rifondazione” se ne possono trovare tante e, come ogni risposta fatta di parole, si possono far “girare” come su trapezio da circo e renderle perfettamente non problematiche. Per la seconda e l’altra “rifondazione”, basta che uno ci provi per avere addosso tutta - e giusta - la riprovazione possibile e quella della storia. Sono “rifondazioni” che vanno non solo rapportate alle ideologie o alle idee, che gli stessi nomi indicano, soprattutto vanno rapportate ai fatti, ai successi, alle conquiste o ai crimini dei quali si sono rese protagoniste nel passato e alla cui “nobiltà” chi rifonda in un modo o nell’altro si richiama. Per nessuna di queste tre rifondazioni mi sembra esserci, alla prova della storia, dei fatti e delle ideologie da esse richiamati, titolo sufficiente per essere riproposte come progetto politico. Ovviamente ognuno fa le sue scelte ed i suoi progetti, ciò non toglie che su di questi si possa riflettere, discutere, ponderarne gli aspetti in tutta la gamma delle possibilità dagli stessi progetti offerti. Due sole - tra le tante che si potrebbero portare - le motivazioni per sentire sullo stomaco come un pugno la prima “rifondazione”. Per le altre due il condiviso giudizio della storia, che peraltro si è espressa anche sulla prima, ulteriori argomenti non sarebbero che di conferma. Tralascio il riferimento a “Il libro nero del comunismo” del 1998 (edizione italiana) che ne ha ampiamente documentato crimini, terrore e repressione, per sentire come una vergogna continuare a riferirsi ad esso e provarne orgoglio come da tanti manifestato. Vergogna è stata e vergogna rimane anche se i crimini vengono addebitati a “compagni che hanno sbagliato”. Mi riferisco per rimanere a cose di casa nostra al volume di Giampaolo Pansa “Il sangue dei vinti” del 2003, che nonostante la sua estrema chiarezza e puntualità storica, “non ha suscitato - come si scriveva qualche mese dopo la sua uscita - riflessioni e revisioni dolorose”. Quello tuttavia che più mi ha colpito, forse perché frutto di una recentissima lettura e riflessione, è quanto ha scritto Odoardo Ascari “I delitti del triangolo della morte”, su “Nuova Storia Contemporanea” (n. 5, 2004). Delitti ripugnanti, come del resto ogni delitto, commessi in nome di una ideologia che si voleva egemone senza alcuna scelta democratica e per di più coperti e spesso giustificati dal partito, ovviamente comunista, e con testimoni, nelle fasi processuali, ignobilmente falsi. No, non ci può essere orgoglio richiamarsi a questo movimento, per quanto in suo nome è stato commesso, ma solo vergogna. Tutte le parole che si possono usare per comprendere, se non per giustificare, questi episodi aggiungono vergogna a vergogna, come per le due altre eventuali rifondazioni. Aggiungere altre parole, che non siano per meglio chiarire i fatti, serve a niente: pure ed inutili esercitazioni accademiche. Come questa, probabilmente. “Politicamente non corretta”, perché non adeguata o in sintonia. Alla luce dei fatti, senza veli ideologici. Senza dover pagar niente ad alcuno. Con la passione della verità e l’orgoglio di pensare. Ovviamente rispettando, pur a volte non condividendo. Donata dalla Popolare alla Pinacoteca “Madonna” di Giovan Battista Salvi Una delle opere più belle del Sassoferrato di Beatrice Testadiferro Giovedì 30 dicembre è avvenuta la consegna ufficiale di un’opera di Giovan Battista Salvi, donata alla Pinacoteca di Jesi dalla Banca Popolare di Ancona. Il presidente Corrado Mariotti e l’amministratore delegato Antonio Martinez hanno espresso l’orgoglio di contribuire a richiamare ai marchigiani il proprio passato culturale con questa tela di Salvi, detto il Sassoferrato e che arricchirà il già prezioso patrimonio della Pinacoteca civica. Hanno evidenziato l’origine jesina della Banca Popolare di Ancona che, pur non avendo una “fondazione”, destina parte delle risorse disponibili - in sede di assemblea annuale dei soci - ad iniziative di valorizzazione culturale del proprio territorio senza tralasciare opere di solidarietà e di sostegno allo sport. La direttrice della Pinacoteca, Loretta Mozzoni, ha illustrato la vita e l’opera dell’artista, nato nel 1609 a Sassoferrato, località da La firma dell’atto di donazione cui discende il soprannome con cui diventa famoso e che, dopo alcune esperienze a Napoli e a Perugia, si trasferisce nel 1641 a Roma dove ha inizio un periodo molto intenso e di grande successo professionale. E’ titolare di una bottega che diventa ben presto famosa. Il Sassoferrato è chiamato “Il pittore delle Madonne”, per aver realizzato nel corso della sua vita centinaia di tele dedicate a questo soggetto e molte altre sono state prodotte dalla sua bottega fino a buona parte dell’800. Questo successo prolungato ha reso sempre attuali le immagini mariane realizzate dal Sassoferrato Il quadro donato dalla Banca Popolare di Ancona alla Pinacoteca di Jesi ed acquistato da una famiglia milanese, è di ottima qualità ed è da riferire sicuramente al pennello dell’artista stesso. Iconograficamente corrisponde al tipo della “Vergine Orante” già presente in versione lievemente modificata a Bordeaux e a Padova. La Madonna, giovanissima, è rappresentata in primo piano con le mani giunte in preghiera, gli occhi abbassati e semichiusi, il capo velato e le spalle ricoperte dal mantello azzurro. L’espressione dolce e concentrata la inscrivono nel novero tipologico della “Mater Amabilis” tra le più diffuse ed apprezzate composizioni dell’artista. Francois Macé de Lepinay, il maggiore studioso del “Sassoferrato”, riferendosi all’opera gemella conservata a Bordeaux scrive: “Se non la più bella, è senza dubbio quella che meglio rappresenta una certa pietà popolare fiduciosa e serena che tanto appassionò la Roma barocca”. L’opera, che subirà solo una leggera pulizia, verrà presentata alla cittadinanza con una manifestazione pubblica cui interverranno, oltre le autorità comunali ed i dirigenti della Banca Popolare, anche il venditore. (foto Anna V. Vincenzoni) A Poggio San Marcello 7 Maiolati Volontariato e pace Seconda serata Spontini al centro di molte iniziative Consegnati i riconoscimenti per alti meriti civili Interesse per il maestro Luigi Mancinelli Al teatro comunale di Poggio San Marcello, il 17 dicembre si è svolta la seconda serata delle conferenze “Volontariato e pace”. Dopo il saluto del sindaco Tiziano Consoli e l’intervento del vice sindaco di Castelplanio Roberto Ragaini, ha preso la parola Suor Rosanna Bucci che ha parlato del dramma del Paese dove lei svolge la sua opera, il Congo, sconvolto dalla guerra civile che ha già prodotto quattro milioni di morti tra l’indifferenza dell’Onu e delle altre istituzioni internazionali. Suor Rosanna ha sottolineato anche l’importanza della collaborazione con l’associazione Aicu di Castelplanio per la cura dei malati diabetici. I dirigenti della comunità “Exodus” di Jesi hanno confermato l’impegno per la promozione di iniziative volte alla diffusione del rispetto della vita e per combattere le cause che portano alla droga. Alessandro e Federica, responsabili della Casa famiglia di “Don Benzi” di Castelbellino hanno sottolineato la differenza tra volontariato e donazione della vita ai fratelli in difficoltà, esprimendo parole di gratitudine per il Vescovo Padre Oscar al quale si deve l’iniziativa della Casa famiglia. In conclusione di serata, dibattito aperto con l’intervento del vice parroco don Michele e la consegna da parte del sindaco di riconoscimenti per alti meriti civili a Suor Rosanna, alla comunità “Exodus” di Jesi e a “Don Benzi” di Castelbellino. Nel ricordo di Luigi Pieralisi Concerto a San Giuseppe Nella chiesa di San Giuseppe, gremita di tanti amici ed estimatori, sabato 8 gennaio, è stato ricordato il primo anniversario della scomparsa di Luigi Pieralisi. Durante la solenne celebrazione della Santa Messa, il parroco mons. Giuseppe Quagliani, nella omelia, ha evidenziato le elevate virtù morali e spirituali di un parrocchiano fedele e sensibile alle iniziative della parrocchia e della città. Per Luigi, amante della bella musica, si è tenuto poi in chiesa un concerto vocale – strumentale della corale “Beata Maria Crocifissa Satellico” di Ostra Vetere e degli allievi della scuola Domenica 16 gennaio 2005 musicale “G.B.Pergolesi” con la direzione di Emanuela Campolucci. Prima del concerto, Flaviano Celli ha espresso il ringraziamento a. Mons. Vescovo, al sindaco, a quanti, attraverso la stampa e Tv Centro Marche, hanno voluto ricordare come sia sempre vivo nell’animo di tanti la memoria di Luigi con il suo esempio di lealtà, di generosità, di laboriosità, di sensibilità sociale e culturale e grande apertura d’animo. Sicuri interpreti dei suoi sentimenti, le offerte della serata sono state devolute alle popolazioni colpite dall’immane tragedia del maremoto nel sud - est asiatico. “Genitori per Montecarotto” Enoteca: bilancio ok Nonostante una situazione economica non favorevole, l’Enoteca regionale di Jesi ha chiuso il 2004 con un aumento dei ricavi del 50 per cento. Lo ha detto Giancarlo Rossi, che dirige l’Enoteca. “Il flusso turistico – ha aggiunto - e’ notevolmente aumentato sia nel comparto degli arrivi nazionali sia da parte di quelli stranieri. Finalmente a Montecarotto i ragazzi del catechismo sono riusciti a dare il benvenuto a Gesù che è nato per noi. Subito dopo il “recital”, che si è svolto il 5 gennaio, la Befana, avvisata della presenza di tanti bambini dal gruppo “Genitori per Montecarotto”, ha voluto incontrarli nel piazzale antistante la chiesa per far loro dono di caramelle e cioccolatini. Le catechiste ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo recital, in particolare il parroco don Gianni Polita. di Marco Palmolella La mostra “Spontini alla Scala” che – come scriviamo in altra parte del giornale - proseguirà fino alla fine di gennaio nel museo di Majolati, ha suscitato molto interesse, non solo tra i numerosi visitatori, ma anche nel mondo musicale, grazie alla diffusione di un pregevole catalogo che rappresenta, anche con molte immagini, i rapporti artistici intercorsi tra il Teatro milanese e la musica di Spontini. In questi giorni il nuovo sito internet www.amicidellascala.it raccoglie tutte le mostre, gli spettacoli, le iniziative promosse da musei, orchestre, teatri lirici ed altri enti a forte valenza culturale di tutto il mondo, per celebrare la riapertura del Teatro alla Scala. Circa 260 istituzioni sono raccol- te nel sito, una nuova comunità culturale legata alla musica e alla storia del teatro milanese. In questo elenco virtuoso, tra queste prestigiose istituzioni, c’è anche il Museo Spontini di Majolati, una sorta di riconoscimento a carattere mondiale che rende meno provinciale l’attività culturale organizzata a Majolati. Molte istituzioni hanno chiesto approfondimenti, immagini o hanno solo ringraziato per l’invio del preciso catalogo. Uno dei personaggi che ha suscitato grande interesse è stato il maestro Luigi Mancinelli che ha diretto al teatro Concordia di Jesi, poi Pergolesi, dodici recite de “La Vestale”, organizzate per celebrare il primo centenario della nascita di Spontini. Il maestro Riccardo Muti ha inviato un messaggio al sindaco Giancarlo Carbini, dimostrando un sincero apprezzamento per il catalogo “Spontini alla Scala”. Lo stesso Muti all’interno della manifestazione “I colori della Musica”, allestita dalla Biblioteca Ambrosiana in collaborazione con Banca Intesa, ha messo in mostra, come omaggio al Teatro alla Scala e alla musica dell’Ottocento, una preziosa collezione di autografi dei musicisti che gli sono più cari: tra questi Paisiello, Cherubini, Rossini, Bellini, Verdi, Meyebeer, Donizetti, Catalani, Wagner, Puccini, ma anche Spontini, autore sempre apprezzato e amato. Per le festività natalizie Banda e coro in concerto Un esempio che sarebbe bello veder riproposto di Simone Sebastiano Anche quest’anno, in occasione delle festività natalizie, la banda musicale “Aurora” di Castelplanio e Poggio San Marcello hanno proposto il concerto di Natale nella sala polivalente del Comune di Castelplanio. Questa volta abbiamo scelto la sera della vigilia per farci gli auguri e ascoltare un po’ di musica”, ha detto l’assessore alla Cultura Isolina Marcelli, promotrice della serata. Novità del concerto 2004, presentato dalla frizzante Agnese Testadiferro, i “duetti”, che si intervallavano con l’esibizione della sola banda, tra quest’ultima ed il coro “David Brunori” di Moie. Un’esibizione in cui la corale cantava, con il sottofondo di un’ensemble di strumentisti catturati dalla banda, canzoni tratte da un repertorio a volte classico come le arie della “Carmen”, per poi spostarsi su canzoni tipicamente natalizie come “Jingle Bells” ed “Astro del ciel”. In chiusura e alla maniera dei concerti di Capodanno della Rai, la “Marcia di Radetzki”, eseguita dalla banda con il pubblico coinvolto a segnare il tempo con il battito delle mani. L’esibizione congiunta della banda e del coro - la banda ed il coro, diretti magistralmente dal maestro Michele Quagliani, - è stato un esempio di stile e di collaborazione che sarebbe bello vedere riproposto. 8 Domenica 16 gennaio 2005 Varie Anche un’adozione a distanza di Paola Cocola più umili e ammalate, quelle che non si possono curare perché mancano del tutto le strutture sanitarie, oltre che le necessità primarie. In questi Paesi – spiega - si può morire infatti per malattie banali, e se si ha la fortuna di essere curati, ci si ammala di nuovo perché non viene curato il male più grande: la miseria”. Si deve ricordare Carlo - raccomanda il dottor Ragaini - non per santificarlo, ma per non dimenticare che viviamo in un Musica, danza, prosa... di Augusta Franco Cardinali Numerosi appuntamenti hanno animato le festività natalizie in città. Almeno alcuni possono essere sommariamente ricordati. 18 dicembre. Ci si è avviati al Natale a passo di danza con il secondo concerto della Stagione Sinfonica. La bacchetta era in mano al giovane, deciso maestro Enrico Reggioli che, pur lasciando inalterati i nomi dei cinque autori, ha inaspettatamente modificato il programma, con tagli e sostituzioni di pagine che costituivano un florilegio di musiche per danza ispirate al folklore rumeno, ungherese, iberico, italiano, accostate ad altre di tradizione colta. Si è creato fra gli spettatori un po’ di “sconcerto nel concerto”, ma tutto è ugualmente finito in gloria. 20 dicembre. Un beneaugurante concerto natalizio è stato offerto dalla Libera Università degli Adulti ai suoi iscritti ed amici. Lo hanno presentato Nanni Mancini e Geordie, due artisti-compositori-arrangiatori marchigiani che lavorano in perfetto affiatamento. Molto vasto il loro repertorio: melodie di tutti i tempi, brani natalizi, canzoni napoletane, pagine da musical, canzoni di guerra originalmente elaborate. Per due ore il complesso si è generosamente prodigato, gratificando il pubblico, ora divertito, ora commosso, che non ha mancato di apprezzare anche le note critiche, storiche, musicologiche inserite nella presentazione di ogni applauditissimo brano. 23 dicembre. Il gospel, che rientra ormai da anni negli appuntamenti fissi per il Natale, è stato organizzato quest’anno dal Resto del Carlino per la rassegna dei Concerti aperitivo e offerto da “The Jackson Singers” che, in tournée in Italia, hanno eccezionalmente fatto tappa al Pergolesi. Il coro, dove tutti di volta in volta si sono esibiti anche in brani solistici, ha offerto una carrellata di canti in cui si è manifestata con festosa esultanza, trepidazione o tenerezza la gioia del Natale. Contaminati da questa atmosfera gli spettatori, come autentici yankees, hanno accompagnato l’esibizione con battimani, acclamazioni e fischi di approvazione: complice forse l’abbondante snack, irrorato da ottimi vini, offerto a tutti gli intervenuti prima dello spettacolo. per i progetti finanziati e attivati dall’Aicu (Associazione Italiana Carlo Urbani) con finalità umanitarie, formative e culturali. Il dottor Ragaini, amico di Carlo sin dall’infanzia, ha colto l’occasione per raccontare ai bambini le vicende che hanno visto l’infettivologo di Castelplanio protagonista di una vita spesa al servizio dell’umanità. “Premio Nobel per la pace nel 1999, intensamente impegnato nel sociale, in particolare nei Paesi più poveri del mondo, Carlo è morto a soli quarantasette anni - racconta il dottore ai bambini - in seguito a quella malattia che aveva per primo riconosciuto e dalla quale aveva messo in guardia”. Non era, come lo vorrebbe qualcuno, un santo o un eroe; bensì un uomo di grande valore umano e professionale. “Era allegro - ricorda il dottore - e andava col deltaplano; faceva di tutto: il cuoco, il fotografo, lo scrittore...Poteva starsene a casa e vivere una vita tranquilla, prediligendo il prestigio e il denaro; ha preferito, invece, andare nei luoghi più martoriati dalla miseria e fare del bene a tutta l’umanità, pensando prima agli altri e poi a se stesso. Si è formato - aggiunge guardando sempre alle persone 9 Appuntamenti La scuola ricorda il dottor Urbani Anche quest’anno gli alunni dell’Istituto Comprensivo “Carlo Urbani” di Jesi hanno significato il Natale con simpatiche recite, canti e gesti concreti di solidarietà, confluiti nella raccolta di una discreta somma di denaro che ha dato alla scuola la possibilità di confermare al bambino albanese adottato nel 20032004, l’accesso ad un ulteriore anno scolastico; e inoltre, di consegnare direttamente nelle mani del segretario tesoriere dottor. Mauro Ragaini, un contributo Domenica 16 gennaio 2005 mondo dove c’è ancora tanta povertà e pochi medici non bastano a debellarne gli effetti: tutti si devono dare da fare per creare un mondo più giusto ed equilibrato affinché non siano più necessari questi interventi estremi”. Ricorda ancora la sua denuncia aperta al meccanismo delle case farmaceutiche che distribuiscono le medicine solo ai Paesi che possono pagarle, e il suo richiamo forte alla necessità di individuare nuovi criteri di distribuzione; nonché la sua opera, incentrata sia sulla cura, sia sulla prevenzione, lo studio e la ricerca: proprio le sue previsioni sulla Sars e le sue istruzioni nell’adozione di misure di prevenzione e di igiene impedirono un allargamento dell’epidemia. Al termine del racconto, una raffica di domande ha tempestato il dottore: i bambini hanno voluto conoscere l’origine della Sars, chi l’ha scoperta, i suoi effetti sul corpo, a quale malattia assomiglia, perché si chiama “atipica”, cosa vuole dire la sigla Sars, come si trasmette, ecc. In particolare, quando Carlo ha deciso di diventare un dottore; e più di uno, con gli occhi lucidi, ha cominciato ad accarezzarne l’idea... A Sant’Antonio Abate 65 anni insieme 28 dicembre. E’ stato presentato al Pergolesi in versione integrale, e non nella forse più famosa suite, il balletto “Lo Schiaccianoci” di Chajkovskij. La deliziosa fiaba di Hoffmann, quasi un “sogno di una notte di Natale”, è stata raccontata dal Balletto di Mosca con freschezza, grazia, tecnica impeccabile, un pizzico di elegante umorismo, coreografie adatte sia al palcoscenico del Pergolesi, sia al carattere intimista del racconto e illustrata da scene vivacemente, magicamente descrittive. Unico appunto: una base musicale tecnicamente non ineccepibile. Ma finalmente si è ammirato un balletto “vero”, come da tempo non si vedeva al Pergolesi. 2 e 3 gennaio. Un grande Roberto Herlitzka, al centro di uno stuolo di eccellenti attori della compagnia “Mario Chiocchio”, ha portato in scena “Re Lear”, tragedia che, inabissandosi nel più profondo pessimismo shakespeariano, porta alla luce gli egoismi, le menzogne, l’avidità, la vanità, gli inganni che avvelenano anche i legami di sangue sino a indurre alla follia. La semplificazione visiva dello spettacolo ben si addice allo stile del teatro elisabettiano, un po’ meno l’enfasi realistica. L’opera è stata divisa in due soli tempi non poco gravosi anche per lo spettatore per la densità e complessità del linguaggio e la consistenza dell’argomento. Applausi a profusione per tutti; ma in particolare a sorprendere è stata l’energia interpretativa, velata da un’ombra di amara autoironia, dell’apparentemente fragile protagonista. Progetto delle biblioteche “Concepire l’Infinito” Primo appuntamento venerdì 14 gennaio di Cristina Franco La Biblioteca Petrucciana e la Planettiana di Jesi hanno aderito all’articolato ed interessante progetto “Concepire l’Infinito”, ideato dalle Biblioteche di Roma. Varie le manifestazioni in programma da gennaio a marzo, alle quali parteciperanno anche il liceo classico “Vittorio Emanuele II” ed il liceo scienti- Il rapporto con la gente Iom informa Il 6 gennaio a Minonna, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, è stata celebrata, come ogni anno, la festa degli anniversari di matrimonio. Erano stati invitati tutti coloro che nel 2004 hanno compiuto un anniversario significativo del loro matrimonio (cinque, dieci, quindici anni, ecc.). Due coppie hanno festeggiato 65 anni di vita insieme: Umberto Orrù e Iolanda Palmini, Giuseppe Bracaccini e Gilda Montironi. Al termine a tutti gli sposi è stato consegnato dal parroco mons. Luigi Masè un omaggio ricordo. Ha fatto seguito un momento d’amicizia e condivisione nel salone parrocchiale. (fotoservizio di Gino Candolfi) Asilo nido Festa di Sant’Antonio Fino al 31 gennaio sono aperte le iscrizioni per il nuovo anno agli asili nido ed ai centri per l’infanzia riservati ai bambini dai tre mesi ai tre anni. Le domande di iscrizione vanno presentate all’Ufficio Servizi Prima Infanzia di piazza Spontini, sull’apposito modulo disponibile presso l’Ufficio relazioni con il pubblico. Per informazioni, l’Ufficio Servizi Prima Infanzia (tel.0731.538426) è a disposizione del pubblico il lunedì, mercoledì e sabato dalle 9 alle 12,30 e nei pomeriggi di martedì e giovedì dalle 16 alle 18,30. Domenica prossima, 23 gennaio, a Sant’Antonio Abate sarà celebrata la festa del patrono secondo uno schema ormai collaudato da tanti anni. Al mattino SS.Messe alle 8 e alle 10 , quest’ultima con l’intervento del Vescovo. Alle 10,45 benedizione degli animali nel piazzale antistante la chiesa (si possono portare animali di ogni specie, purché custoditi). Alle ore 13 incontro di amicizia presso un noto ristorante della zona. Durante la giornata , come da tradizione, sarà distribuito il pane benedetto. “Iominforma”: è uscito in novembre il primo numero del periodico che la locale sezione dell’Istituto Oncologico Marchigiano ha deciso di realizzare e distribuire gratuitamente a tutte le famiglie di Jesi e della Vallesina: “un bollettino semestrale - spiega il direttore responsabile Nicola Di Francesco, rivolto alle famiglie - a conferma di quanto riteniamo importante il rapporto diretto con voi, per farvi conoscere il nostro lavoro, per farvi comprendere quanto abbiamo bisogno dei nostri sostenitori, per continuare ad essere sempre vicini a coloro che soffrono”. In un articolo vengono illustrati i primi sette anni dell’associazione “Amici dello Iom” di Jesi e della Vallesina, riassunti in alcuni dati estremamente significativi: 151 pazienti assistiti, 5.038 presenze a casa dei malati, 57.107 i chilometri percorsi. Fanno parte del Consiglio di amministrazione dello Iom: Claudio Bocchini (presidente onorario), Anna Trane Quaglieri (presidente), Maila Ramini (vice presidente), Giambruno Mosca (tesoriere) e, in qualità di consiglieri: Lorenza Caserotti, Roberto Della Bella, Glauco Cipolletti, Nicola Di Francesco, Liviano Mazzarini, Maria Neve Paladino, Fernando Santacroce, Sandro Sbarbati e Federica Sogaro Battaglia; il collegio sindacale è composto da Giuseppe Mastri (presidente), Francesco Angelucci e Gerardo De Gennaro (sindaci). fico “Leonardo da Vinci”. Per questo mese gli appuntamenti saranno i seguenti: il 14 gennaio alle ore 18.30 alla Biblioteca Planettiana Maria Teresa Russo relazionerà su Infinito e finito nel pensiero di Maria Zambrano. Seguirà, il 21, la conferenza di mons. Carlo Molari L’infinito e Dio, sempre alle 18.30 ma alla Biblioteca Petrucciana, dove il 31 dello stesso mese Tiziana Plebani proietterà immagini e commenterà il tema Leggere l’infinito dentro di sé. Di rilievo la mostra che sarà allestita al Palazzo dei Convegni dal 4 al 20 febbraio. Sarà incentrata sulle figure femminili significative del XX secolo e vedrà lo svolgimento anche di altre iniziative, come proiezioni di film, letture di testi, contributi degli studenti ed incontri ai quali parteciperanno studiosi delle scrittrici illustrate dall’esposizione. La Banca delle Marche per le vittime del maremoto di Francesca Casoni Nella gara di solidarietà per il sud est asiatico, avrà un ruolo di rilievo anche la nostra regione, grazie ad un’iniziativa della Banca delle Marche. Ad annunciarlo alla stampa, mercoledì 5 gennaio, Tonino Perini presidente dell’istituo di credito, presente il vive presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca. “Non potevamo ignorare le sollecitazione che ci provenivamo dal mondo industriale della nostra zona e dai nostri clienti - ha detto.- Abbiamo avvertito la necessità di schierarci in prima linea per aiutare le popolazioni colpite dal maremoto, ad abbiamo trovato subito l’appoggio dalla Regione”. Fornire acqua, scuole, ospedali, cibo e tutto quello di cui avranno bisogno nei prossimi mesi le popolazioni della Thailandia, o all’occorrenza di tutti gli altri Paesi coinvolti dall’immane catastrofe... È stato attivato un conto corrente: qui verrà raccolto il denaro necessario ha portare avanti i progetti più significativi. Un comitato, formato dai vertici della stessa banca e da quelli della Regione, esaminerà invece i progetti prio- ritari e si prenderà carico della corretta attuazione degli stessi. “Rialzare l’Asia, così verrà chiamata l’iniziativa che intendiamo portare avanti con determinazione – ha aggiunto Perini – Siamo convinti di riuscire a raccogliere cifre nell’ordine di milioni di euro”.. Tramite il sito internet della Regione e della Banca, sarà possibile controllare l’evoluzione del progetto. “E’ la più importante iniziativa delle Marche”, Chi vuol dare il proprio contributo , può` farlo effettuando un versamento sul c/c Banca delle Marche n 275/5500, abi 6055, cab 02600, intestato a “Progetto rialzare l’Asia”. Gennaio al “Ferrini” Vittima di un infarto L’attività del circolo “Contardo Ferrini” riprende sabato 15 gennaio con una mezza giornata di ritiro, alla quale interverrà il Vescovo Mons. Serfilippi. Questo il programma: ore 11,30 S.Messa. ore 12,45 pranzo ore 14,30 incontro organizzativo. Ottavio Margarucci, 64 anni, presidente del circolo Arci di Jesi, è deceduto il 15 dicembre, stroncato da un infarto. Il sindaco Fabiano Belcecchi, esprimendo il cordoglio a nome dell’amministrazione comunale, ha ricordato in particolare il contributo di Margarucci, attraverso l’Arci, ad iniziative in campo sociale e culturale. Rapina in banca Nella tarda serata di mercoledì 29 dicembre, a Castelplanio, due malviventi a volto scoperto e apparentemente disarmati sono entrati nella farmacia Gianfranceschi e, impossessatisi di 450 euro, si sono dati alla fuga. I due maldestri rapinatori (hanno lasciato anche impronte) sono stati ripresi dalla telecamera interna della farmacia. Accoglienza ai rifugiati politici Il 22 dicembre nel Comune di Jesi conferenza stampa con la partecipazione di Laura Boldrini portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazione Unite che opera in aiuto alle popolazioni in difficoltà. La Boldrini ha parlato ai presenti , con grande partecipazione, dell’accoglienza ai rifugiati politici nella nazioni europee e di quanto ancora resta da fare. E’ stata poi invitata dall’associazione jesina Democrazia e Giustizia a parlare al palazzo dei Convegni ai numerosi presenti intervenuti.Laura era accompagnata dal fratello Ugo, segretario comunale di Monte Roberto. (fotoservizio Anna V.Vincenzoni) 10 Jesi e Vallesina Domenica 16 gennaio 2005 Viaggio nelle cronache a cura di gi elle Fra tradizione e spettacolo San Marcello in festa Scampati all’apocalisse Tra coloro che sono scampati alla immane tragedia provocata dal maremoto nel sud est asiatico, Daniele Coppa e sua moglie Monica Ravasio, di Rosora. Erano in vacanza a Male, nelle Maldive, e stavano facendo il bagno quando anche la loro spiaggia è stata investita dal “tsunami” che ha spazzato e travolto tutto. Si sono salvati arrampicandosi sulla scala di ferro di un silos e sono rimasti aggrappati a quella scala per ore, fino a che non sono stati raggiunti e portati in salvo. (Nella foto, di Candolfi, i coniugi Coppa – con la figlia Wendi - accolti e festeggiati a Rosora dopo il rientro in Italia). Nel ricordo di Christian di Simona Santoni Il ritorno del concorso dei presepi si è trasformato in una vera festa del paese. Nella premiazione di domenica 9 gennaio, un vivace afflusso di adulti e bambini ha riempito il teatro comunale “Ferrari” di San Marcello. Per uno spettacolo che è stato incontro di tradizione e creatività, riunendosi attorno a presepi, ma anche connubio di canto, ballo e comicità, con le esibizioni dei cantanti trionfatori al recente Festival della canzone di San Marcello, dei ballerini del corpo di ballo della compagnia teatrale locale “Gli extraterrestri”, degli alunni delle medie, e con gli sketch degli stessi Extraterrestri, diretti da Mario Ceccarelli. Dopo anni di assenza del concorso, con l’arrivo del nuovo parroco don Alberto Balducci si è ricostruito l’entusiasmo attorno alla realizzazione del presepe. La giuria del concorso, presieduta da Settimio Gasparri, ha avuto un bel da fare nel decidere i più belli tra i trentasette partecipanti, divisi nelle tre categorie adulti, scuole elementari e medie. “Sono stato sorpreso da tanta originalità; si tratta di quasi arte”, ha detto don Alberto sul palco, introdotto dalle due presentatrici Katiuscia Ceccarelli e Francesca Fileni. Pasta di pane, bottoni, filo intrecciato in ricami, farina di polenta, lampadine a contenere le mini-statuine, rame, saponette, didò…: questi alcuni dei materiali impiegati. Ma anche tradizione e semplicità, con natività adagiate in capanne di legno. Ed ecco i vincitori: per la categoria elementari, premiati da Anna Rita Pastori, rappresentante delle catechiste, Andrea Bocchini e Luca Dellabella. Per le scuole medie, premiati dal dirigente scolastico Gioacchino Mosci, Chiara Animali, Brenda Cerioni, Valentina Coppari, Beatrice Giuliani, Arianna Peruzzi. Per gli adulti, Giuseppe Pacenti, premiato dal sindaco Giordano Guerri. Gradito e significativo terzo posto per Primo Grilli, ospite della casa di riposo che più volte si è distinto per la sua abilità manuale. Premio speciale della giuria a Paola Giombini, per creatività e cura dei particolari. E premio e applausi anche ai mastri presepai, autori del bellissimo presepe allestito nella chiesa di San Giuseppe, che quest’anno ha attratto visitatori anche da fuori provincia e pure le telecamere della Rai. Il Presepe di Castelbellino Stazione Ispirato al tema dell’anno eucaristico. Un mosaico della Cappella privata del Santo Padre Ha suscitato l’ammirazione di molti fedeli il presepe realizzato nella chiesa di Castelbellino Stazione dal gruppogiovani, ispirato al tema dell’anno eucaristico. I segni dell’Eucarestia, raffigurati sopra il presepe tradizionale, ricordano il dono fattoci dal Cristo con la sua Incarnazione e con l’istituzione dell’Eucarestia; le parole dell’Ultima Cena sono richiamate da un “superpane” confezionato ad hoc da un fornaio e dal vino versato nelle coppe, accanto ad un Bambin Gesù in pregevole cartapesta: sullo sfondo la riproduzione di un mosaico presente nella cappella privata del Santo Padre d.e.c. Le foto ritrovate Lavori in via Zara e dintorni... Nel luglio scorso, in un incidente stradale, moriva Christian Barboni, giovane centauro del Motor Club Leone Rampante, protagonista del campionato nazionale velocità 600cc Superstok. In occasione del Natale, il padre Alvaro, la madre Loretta e la sorella Elisa – in collaborazione con parenti e amici – hanno voluto ricordare Christian donando all’ospedale “G.Salesi” di Ancona un monitor portatile Trio Basic Datascope, una moderna apparecchiatura medica per la rianimazione, L’attrezzatura è stata consegnata il 24 dicembre al dottorPaolo Pierani della divisione oncologica del “Salesi”. (foto Candolfi) Le urgenze del Prato Al via in questi giorni i lavori anche per l’ampliamento di via Zara, di via Valche e per la realizzazione delle due rotatorie in prossimità del cavalcaferrovia e della farmacia. Opere fondamentali per garantire un’entrata in città in maniera ordinata, senza tortuosi giri per salire nella parte nord o per proseguire lungo l’Asse sud, nonché, sul versante opposto, per uscire verso Moie. Più precisamente, il nuovo intervento prevede in prima battuta l’ampliamento della sede stradale in via Zara: dai sette metri attuali agli oltre dieci previsti dal progetto, più i relativi marciapiedi, così da uniformare il tratto con quello di via Gallodoro. Dopodiché si procederà a realizzare la rotatoria all’altezza dell’incrocio tra via Zara e il cavalcaferrovia di via del Verziere, per poi continuare ampliando via Valche. Infine sarà realizzata la nuova rotatoria all’altezza della farmacia Barba. no più o meno un paio di mesi, la circolazione sul ponte avverrà in maniera alternata e regolamentata da un semaforo. Per evitare le probabili code, l’amministrazione comunale consiglia ai cittadini che debbono recarsi verso Minonna e da qui verso la statale 362 per Filottrano e Macerata di utilizzare la superstrada servendosi, in entrata, degli svincoli Jesi est e Jesi ovest per poi uscire nello svincolo di Jesi centro. Viceversa, a chi proviene dalla Statale 362 (e dunque da Filottrano o Macerata) si consiglia di imboccare lo svincolo Jesi centro della superstrada e raggiungere la città attraverso gli altri due svincoli presenti ad est e ad ovest. Al Circolo Ferrini Festa di beneficienza di Gemma Freddi … e al ponte San Carlo Giovedì 16 dicembre, nei locali della scuola “Mazzini” in via XXIV Maggio, l’assessore ai Lavori Pubblici Rossana Montecchiani e progettisti del Politecnico di Milano hanno incontrato i cittadini del Prato per esaminare i problemi del quartiere. Il Comune ha stanziato 300 euro per gli interventi più importanti. C’è stato dibattito, anche vivace, perché le urgenze sono tante e i soldi sono pochi, urgenze che riguardano la stessa scuola, il traffico, i marciapiedi, le aree verdi, l’illuminazione. Appuntamento a metà febbraio per la messa a punto dei progetti di intervento: si comincerà dai marciapiedi e dall’illuminazione. (foto Candolfi) Verdolini presenta i “diari di un deputato” Sabato 22 gennaio, alle ore 17,30, al teatro-studio San Floriano, verrà presentato da Lorenzo Verdolini il libro di Balilla Bolognesi, “Diari di un deportato (25 luglio 1943 - 26 luglio 1945)”, affinità elettive, Ancona 2004. Interverranno l’autore e la curatrice del volume, dott.ssa Annalisa Cegna. L’incontro, organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune, rientra nell’ambito delle iniziative per celebrare la Giornata della Memoria. Lavori (per centomila euro) anche al ponte San Carlo, in via Marconi: rimozione del manto bituminoso in tutti i 250 metri del ponte e degli undici giunti di dilatazione con successiva asfaltatura e posa in opera di nuovi giunti. Il tutto corredato da segnaletica orizzontale e verticale. Durante i lavori, che dureran- Il 19 dicembre scorso, al circolo Ferrini, i soci si sono incontrati per lo scambio di auguri. Quest’anno la festa è stata ancora più bella perché allietata dalla presenza di un gruppo molto apprezzato di bambini della parrocchia di San Francesco d’Assisi con la presenza del loro parroco, padre Bruno Fioretti. A Sant’Antonio Abate (Minonna) Un evento di buon auspicio Mostra vendita pro malati di lebbra Dal 29 gennaio al 6 febbraio, presso il palazzo dei Convegni, gentilmente concesso dalla Pinacoteca Comunale, il gruppo Amici di Raoul Follereau di Jesi, invita a partecipare alla mostra vendita in favore dei malati di lebbra. Ringrazia anticipatamente quanti vorranno visitare la mostra e contribuire alla buona riuscita dell’iniziativa. Il 26 dicembre scorso, festa della Sacra Famiglia, la parrocchia di Sant’Antonio Abate è stata rallegrata da un evento non comune e di buon auspicio. E’ stato celebrato, il battesimo di quattro neonati: Filippo Un gruppo di belle ragazze. Sul retro della foto una breve annotazione, semplicemente: “Villa del seminario, settembre 1954, convegno regionale Gioventù Femminile di Azione Cattolica”. Poche parole, ma più che sufficienti perché le giovani fotografate, i loro familiari, parenti e conoscenti si riconoscano e le riconoscano. Fattori, Mirko Bertocchi, Edoardo Rossi e Victoria Coacci. Auguri da tutta la comunità ai nuovi cristiani, ai loro genitori e alle loro famiglie. (foto Candolfi) I bambini hanno cantato brani natalizi le cui parole hanno aiutato a vivere l’atmosfera del Natale. Altri ragazzi si sono esibiti al pianoforte e al sassofono ed hanno proposto scene umoristiche. Erano presenti anche il professor Ivano Giampieri e i suoi alunni di Cupramontana. Alcuni soci del circolo hanno cantato ed altri hanno recitato. Non solo divertimento, però: anche solidarietà: infatti durante la festa sono stati raccolti trecentocinquanta euro devoluti all’istituto di Bacau, in Romania, fondato dalle suore di madre Teresa di Calcutta e che raccoglie i “poveri più poveri”. I soci che hanno partecipato all’iniziativa hanno ringraziato il presidente del circolo, il dott. Primo Luigi Bini. Iniziative Ctg per il 2005 Il Ctg (Centro Turistico Giovanile) di Jesi e Vallesina ha programmato per il nuovo anno una serie di iniziative tra le quali la quinta edizione del “Corso di cucina” riproposto in una nuova forma con due livelli di insegnamento: un corso base e un corso avanzato., tenuti da professionisti del settore come gli chef Gabriele Savini e Giuseppe Formica. Anche quest’anno l’iniziativa è patrocinata dalla Provincia e dal Comune quale riconoscimento dell’alta valenza culturale. In programma anche l’iniziativa “I giovani e le tradizioni: insieme per la qualità”. Diverse serate per parlare di vino, insieme alla cultura del territorio e alla passione che vi stanno dietro. Il programma prevede anche momenti dedicati alla degustazione e spazi socialità con visite ai più importanti viticoltori della zona. Sport Maiolati Spontini Volley “Premio Natale” 2004 di Marco Palmolella La parrocchia di Majolati Spontini ha presentato domenica scorsa la 39° edizione del “Premio Natale”, concorso di pittura e poesia riservato agli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado del Comune. Come ha spiegato il parroco don Fabio Belelli, scopo del concorso, ideato da don Sisto Santoni, è quello di stimolare una riflessione personale sul tema del Natale. Parte delle offerte degli spettatori, anche quest’anno numerosissimi, saranno devolute alle vittime del maremoto del sud est asiatico. Quest’anno la scenografia ha ricordato la favola di Peter Pan. E la canzone di “Peter Pan” , tratta dalla sigla di un cartone, è stata cantata dai bambini della prima classe prima di Majolati. Le prime e le seconde classi della scuola primaria hanno presentato lavori di gruppo, esposti nell’atrio del teatro. Il sindaco Giancarlo Carbini ha espresso la propria soddisfazione per la manifestazione, esprimendo parole di stima verso tutta la complessa organizzazione. Anche se il regolamento del concorso prevede di premiare solo i migliori lavori, a tutti gli alunni partecipanti è stato offerto, a cura della parrocchia di Santo Stefano , un piccolo premio di partecipazione. I premi sono stati consegnati dal sindaco, dal parroco di Moje don Gianni Giuliani, dalla rappresentante dell’Istituto comprensivo “Carlo Urbani” ins. Paola Raffaeli e dal presidente del Consiglio di Circolo Giancarlo Curzi. I bambini delle classi terze hanno presentato la canzone islandese “Se ci credi anche tu”, mentre i bambini delle classi quarte, accompagnandosi con vari strumenti, hanno proposto la canzone “Cantico delle Creature” di Angelo Branduardi. I bambini di Majolati hanno poi presentato la drammatizzazione della favola di Peter Pan, l’eterno bambino che quest’anno compie cento anni.I bambini delle classi quinte hanno presentato il brano “Canzone per un amico” e una fantasia di canti natalizi. Tra i vari momenti di spettacolo, c’è stato quello dei ballerini Andrea e Giulia che si sono esibiti nella balli moderni e latino americani. Tra un intervento e l’altro, l’assessore Fabrizio Mancini ha premiato i vincitori del concorso “Presepi in vetrina” che sono stati i negozi “Segreti” e il Bar “Janus”. La manifestazione si è conclusa con un gioco che ha coinvolto bambini, genitori e nonni presenti in platea. *** Pur avendo tutti i partecipanti ricevuto un segno di partecipazione riportiamo i nomi degli alunni i cui lavori sono stati particolarmente premiati. Premio disegno scuola primaria: Eleonora Ragni, 3 A; Giulia Franconi, 5 B; Raquel De Turris, 5 B; Cristiano Galeotti, 3 C; Paolo Savino, 4 B; Caterina Capogrossi, 5 A; Ilaria Rampino, 4 C; Gessica Ballarini 4 B; Eleonora Fiorentini, 5 B; Lucrezia Montesi 3 C. Premio poesia scuola primaria: Diego Palpacelli, 5B; Federica Palpacelli, 3C; . Virginia Binaj, 3C; Federico Babbini, 5A; Angelica Venanzi, 4°; Elena Federici, 5 B; Maria Sophia Ruggeri, 5 A; Diego Silvestri, 3 C; Cristiano Galeotti, 3 C. Premio disegno secondaria di primo grado: Federica Bucci, 1 B; Ilaria Palpacelli, 3 A; Luca Badiali, 1 B; Federico Verdolini, 2 A; Glenda Giudetti, 1 C; Silvia Campolucci, 2 A. Premio poesia secondaria di primo grado: Samuele Masè, 1B; Angelica Celestini, 1 A; Nicolò Consoli, 3 A; Daniele Di Gennaro, 2 A; Gabriele Priori, 1 A; Marco Palpacelli, 2 A. La testimonianza di P. Cappannini Segue da pag. 1 di tutto. Non ci si domanda a quale religione appartiene la vittima o il sopravvissuto (la quasi maggioranza è di religione islamica eccetto alcuni cattolici e protestanti nell’isola Nias). Sono due le Diocesi duramente provate Medan e Siboga con le quali siamo in continuo contatto per poter conoscere le necessità prioritarie e offrire la nostra modesta collaborazione. Per quanto siamo a conoscenza gli aiuti di primaria necessità sono arrivati in abbondanza da tutta l’Indonesia e dall’estero. Mentre nel dolore straziante si continua a cercare fra le macerie il volto delle persone scomparse, a seppellire le vittime e ripulire un po’ le strade principali, si cerca a stento di riprendere la speranza e la fiducia per continuare la vita. Anche noi Missionari Saveriani facciamo servizio di collegamento con le Diocesi di Domenica 16 gennaio 2005 Medan e di Sibolga per eventuali aiuti che arrivassero dall’Europa. In queste due Diocesi alcune persone sono state incaricate di fare l’inventario dei danni più gravi e di preparare un programma di ricostruzione: case, scuole, policlinici, Chiese. Non abbiamo ancora dati concreti dei progetti da realizzare, ma riteniamo opportuno continuare a sollecitare aiuti in denaro per la ricostruzione. Temiamo che quando la stampa e la televisione cesseranno di parlare di questa catastrofe, allora mancheranno i mezzi per far riprendere la vita in queste zone. In questi giorni ripetutamente ho riflettuto sulla grandezzapotenza e trascendenza di Dio e sulla piccolezza-fragilità umana. Così mi sono chiesto: “Dio che cosa vuole dirci con questi terribili avvenimenti?” Grazie di tutto. Buon Anno 2005. 11 Calcio La Monte Schiavo Banca Marche ospita il Forlì Classifica medio alta per le due di Eccellenza Si gioca alle 18,30 per la diretta su Rai Sport Oggi a Moie l’Irvs i leoncelli a Lucrezia di Giuseppe Papadia Il 2005 della Monte Schiavo Banca Marche è iniziato con una importante vittoria in trasferta. Domenica scorsa contro il Tortolì dell’ex Cuccarini, le “prilline” si sono imposte per 3-0 (parziali: 25-18, 25-23, 2523) nonostante le assenze di Leggeri e Vannini, rimaste a casa per un attacco influenzale. La fine del 2004 era stata assai movimentata. La società jesina il 18 dicembre aveva esonerato il tecnico Cuccarini, reo di non aver più il controllo dello spogliatoio. Come sostituto era stata chiamata Jenny Lang Ping (nella foto). Mercoledì 13 le jesine hanno ospitato le turche dell’Yesilyurt Istanbul per giocare il ritorno dei quarti di Coppa Cev. All’andata finì 3-1 per le rossoblu, che vincendo due set si qualificherebbe per le final four. La classifica dopo la prima giornata di ritorno: Bergamo 36 punti, Perugia 32, Novara 27, Chieri 22, Pesaro 21, Forlì 18, Monte Schiavo Banca Marche Jesi 17, Modena 13, Vicenza 10, Tortolì e Santeramo 8, Reggio Emilia 4 punti. Oggi, domenica 16 gennaio, arriva al PalaTriccoli il Forlì (ore 18.30) allenato da Morolli, che all’andata inflisse a Leggeri e compagne un severo 3-0. Da tenere d’occhio dei martelli potenti come la colombiana Moreno Pino, l’azzurra Mifkova e l’ex rossoblu Costagrande. La gara sarà trasmessa in diretta su Rai Sport Satellite. Mercoledì 19 le “prilline” torneranno in campo sempre al PalaTriccoli per disputare l’andata dei quarti di Coppa Italia contro il Perugia (ore 20.30). Il ritorno in Umbria è in programma mercoledì 26. I risultati di dicembre. 12: Vms (Monte Schiavo)–Pesaro 1-3; 14: Vms–Piatra Neamt 3-0 (ritorno ottavi Cev); 19: Chieri–Vms 3-1; 22: VmsNovara 1-3. Basket Per la Sicc Bpa un altro testa coda Oggi i gialloverdi ospiti del Milano Il testa-coda che ha visto protagoniste la Sicc Bpa e la capolista Treviso non ha riservato sorprese: la Benetton si è aggiudicata l’incontro 89 a 76. Domenica scorsa al PalaTriccoli i veneti non hanno dovuto mostrare i muscoli per avere ragione dei gialloverdi, troppo imprecisi in attacco e subito privati di Boni per infortunio. “Incontravamo i primi in classifica che nonostante le assenze godono di ottima salute – ha detto a fine partite coach Gresta – E’ stata una partita difficile perché Treviso ha una buona organizzazione difensiva. Nei primi cinque minuti abbiamo sbagliato dei tiri facili in maniera incredibile. Partendo con il piede sbagliato, siamo stati costretti a rincorrere il Benetton per tutta la gara”. La classifica al termine del girone di andata: Treviso e Milano 28, Fortitudo Bologna 26, Cantù e Siena 24, Roma 18, Reggio Emilia, Varese, Pesaro e Napoli 16, Udine, Teramo e Roseto 14, Livorno e Avellino 12, Sicc Bpa Jesi e Biella 10, Reggio Calabria 8 punti. Oggi, domenica 16 gennaio, i gialloverdi iniziano il girone di ritorno in casa della capolista Milano (ore 18.15), vera rivelazione di questa prima parte di campionato. Oltre all’indimenticato ex Singleton, coach Lardo può disporre di una rosa di ottima qualità, dove spiccano gli altri due americani Blair e McCullough. Un buon contributo lo stanno dando anche gli italiani Coldebella, Calabria, Cavaliero e l’altro ex Mario Gigena. All’andata finì 94 a 73 per i milanesi. Cosa è successo durante la sosta di “Voce”. Domenica 19 dicembre: Sicc Bpa–Cantù 93-98; martedì 28: l’Aurora “taglia” l’americano Titus Ivory, che va a Ferrara in Lega due; giovedì 30: Sicc Bpa–Teramo 90-85; domenica 2 gennaio: Roseto–Sicc Bpa 69-68. Gip (foto Giaccaglini) La pausa natalizia ci ha costretto ad interrompere i nostri servizi su Jesina e Real Vallesina per due tornate, che vi riassumiamo così: nel turno quindicesimo, la Jesina ha pareggiato ad Acqualagna (1–1), mentre il Real tra le mura amiche non ha festeggiato con la Vigor di Senigallia (1-2); nel sedicesimo turno (giorno dell’Epifania) gran festa per ambedue: a Jesi con un golletto di Fontana per battere il Mondolfo (1-0) e a Civitanova con i due bomber (Cavaliere e Gabrielloni) a segno il Real (02). Grande fiotto di ossigeno per la classifica che cresce verso la vetta. Purtroppo per la Jesina, il turno diciassette, che andiamo a commentare, porta la delusione casalinga col Montegiorgio (1-2); sugli scudi invece, una seconda vittoria del … pirata Real ad Urbisaglia (0-2). Jesina Dopo la vittoria striminzita di giovedì, c’era chi tremava (al nostro Comunale) perché il Montegiorgio nel mercatino di riparazione si era rafforzato, a quanto si sapeva. Ed ecco i leoncelli alquanto rattrappiti negli slanci, bloccati dall’attenta e ben disposta squadra ospite e (una volta tanto) frenati dalla giornata grigia del fantasista Cabello, muoversi con difficoltà. All’inizio di ripresa, però, ci danno la sensazione di essersi rifatti il look, arrivando al 59’ con l’aitante Spina (su pennellata dell’argentino) a segnare l’1 -0. Speranze rinverdite! Invece a pochi minuti dalla fine, nel breve giro di due azioni, in cui emerge l’ex Ciabattoni, prendiamo due … ciabattate sui denti: al 79’ e all’83’ per il definitivo 1 - 2. Disdetta! Oggi si va a Lucrezia, verso Fano, che sta dieci punti sotto a noi (16 punti). Real Vallesina Dopo l’eclatante successo esterno col Citanò, tutto era sperabile ed i nostri “realisti” non ci hanno deluso. Ad Urbisaglia, altro campo ostico per molte squadre, i nostri ben organizzati da mister Tiranti, baldanzosamente hanno issato la bandiera corsara, fin dall’inizio e al 33’ con un bel missile di Capra e al 38’ con una galoppata di Cavaliere si sono trovati a gestire un rimarchevole 0 -2 assai invitante. Nella ripresa gli urbisalviensi pressano notevolmente ed insistentemente, ma il portiere Pieralisi con interventi grandiosi dice che la porta per oggi è serrata. Si spera che la buona condizione e l’efficiente convinzione dei nostri non si spengano in casa, oggi, contro gli ascolani dell’Irvs Vir Promozione Brutto poker per il Borgo Jesi, in casa del Fossombrone che non nasconde le ambizioni (4-0). Per la Labor, a Santa Maria Nuova ci sono i tre punti, a spese del non eccezionale Carassai (1–0). Prima Categoria Delude in casa il San Marcello (1-2) con la Falconarese, che gli porta via la seconda poltrona. Regge il Monserra (1–0) agli assalti del Cicogna. Il Castelplanio in casa segna più dell’Arcevia, che è all’ultima spiaggia (3-2). Il Borghetto a Cupra approfitta della giornata fiacca dei locali (1-3). A Marotta con l’Aesina, la partita non arriva in fondo! Seconda categoria La Spes, che rovina al secondo posto della classifica, batte il Corinaldo (4–2) che sta affogando. Pareggio del Monsano a Montignano (2-2). Pareggio dell’Aurora in casa contro il Marzocca (1-1). A Staffolo, anche la Sampaolese fa pari (1-1). STUDIO MEDICO dott. SANTONI Chirurgia LASER delle VARICI in Day Surgery Cupramontana ai suoi atleti Cupramontana ha festeggiato società sportive e atleti distintisi nel 2004. Il titolo di “atleta dell’anno” è andato a Giovanni Pantaloni (baseball), già vincitore dello scudetto e nel 2004 partecipante alle Olimpiadi di Atene. Medaglie d’oro sono state conferite a Cristian Gabbarrini per i risultati ottenuti in Italia ed Europa come rappresentante dell’Associazione Pesca di Cupramontana, a Nico Costa-relli,, alla squadra di ruzzola vincitrice del campionato italiano 2004, al Massaccio Football Club, campioni provinciali nel calcio amatoriale. E’ stato ricordato il giovane Alberto Badiali, scomparso nel novembre scorso durante un incontro di calcio. Flebologia, Chirurgia ambulatoriale, Eco color Doppler, Chirurgia ambulatoriale ed in Day Surgery Accreditato Regione Marche prot. 11105 del 3 giugno 2003 Via RADICIOTTI n. 3- 60035 JESI Tel. 0731 205103 - 335 8234245 12 Varie Domenica 16 gennaio 2005 LETTERE Agenda Riflessioni di un genitore Il santo del giorno Venerdì 14 gennaio San Felice da Nola – Sabato 15 San Mauro – Domenica 16 San Marcello – Lunedì 17 Sant’Antonio Abate – Martedì 18 Santa Prisca – Mercoledì 19 San Mario – Giovedì 20 San Sebastiano – Venerdì 21 Sant’Agnese – Sabato 22 San Vincenzo – Domenica 23 Sposalizio di Maria Vergine. Agenda Venerdì 14 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 11) per la stagione Teatro Ragazzi: “The tempest” con la compagnia Play Group. Jesi – biblioteca Planettiana, Palazzo della Signoria (ore 18,30) per il ciclo “”Concepire l’Infinito”, conferenza di Maria Teresa Russo sul tema “Infinito e finito nel pensiero di Maria Zambiano”. Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione sinfonica “Gli ospiti della form”, con I solisti della Scala, musiche di Poulenc, autori dell’Ottocento italiano Poggio San Marcello – teatro comunale (ore 21) “Serata di volontariato e pace” con l’intervento della Croce Rossa, dell’Unitalsi e del Servizio Civile. Sabato 15 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione teatrale: “La visita della vecchia signora” di Durrenmatt con Isa Danieli e Massimo Foschi. Domenica 16 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 17): “La visita della vecchia signora” (replica) Jesi – teatro– studio San Floriano (ore 21,15) per la stagione Teatro Giovani: “Da faro a faro”. Sabato 22 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la rassegna PergolesiDanza: “Aton– Dino Verga Danza”. Domenica 23 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 17,30) per il Teatro Ragazzi: “Tanti auguri” con la Compagnia Stilema. Lunedì 24 gennaio Jesi – teatro Pergolesi (ore 10): “Tanti auguri” (replica). In televisione Sabato 15 gennaio – ore 10,25 (Rai Due) “Sulla via di Damasco” – ore 16,25 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 16 gennaio – ore 8,40 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” a cura di mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi – ore 10 (Retequattro) Santa Messa. – ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Lorena Bianchetti – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Anagrafe Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 2 dicembre Ogechi Olive Egwu; 3 dicembre Edoardo Girombelli e Yuri Marasca (in Ancona); 5 dicembre Arman Hosseinian; 7 dicembre Valentino Leon Antonelli, Zenel Bitri e Luana Petrone; 10 dicembre Irene Giannoni; 13 dicembre Nicola Maria Francese e Alessia Pierantognetti; 16 dicembre Sonia Balbo, Patrik Samuel Pardo Banquez; 18 dicembre Alessio Esposto ed Emiliano Pistoni; 24 dicembre Ian Ratuc e Aurora Antonini (a Rosora) Matrimoni 18 dicembre Youssef Asri e Evelina Magdalena Zukowska, Marco Porcarelli e Emanuela Gagliardini; 20 dicembre Vito Santinelli e Anna Muciek Defunti (di Jesi, salvo diversa indicazione) 11 dicembre Bacinella Bonopera (94 anni) e Cunegonda Moriconi (79 anni) di Santa Maria Nuova; 12 dicembre Anita Goffi (93 anni), Enrica Marchegiani (87 anni), Pierina Scuppa (91 anni) e Natalino Clementi (91 anni) di Serra San Quirico; 13 dicembre Luigi Genangeli (72 anni), Rocco Maggiolini (88 anni); 14 dicembre Costantino Tantucci (75 anni) di Monte San Vito; 15 dicembre Andreina Bellagamba (74 anni), Ottavio Margarucci (64 anni); 16 dicembre Giuseppa Pallucchini (84 anni); 17 dicembre Ornella Morettini (55 anni) di Serra San Quirico, Violante Sbaffi (95 anni) di Castelbellino, Maria Scortechini (89 anni) di Cupramontana; 18 dicembre Rossana Benigni (81 anni), Sabia Di Toro (88 anni), Vincenzo Ponzetti (88 anni), Alda Badiali (84 anni) di San Marcello; 19 dicembre Renato Mosca (42 anni) di Cingoli; 20 dicembre Renato Bellagamba (82 anni), Timotea Bordoni (89 anni), Maria Dal Borgo (88 anni) di Chiaravalle, Caterina Toscani (76 anni) di Apiro; 21 dicembre Cesare Mancinelli (74 anni), Agnese Consoli (94 anni) di Mergo; 23 dicembre Maria Santarelli (anni 80); 24 dicembre Amelia Frulla (90 anni); 25 dicembre Nello Agostinelli (89 anni); 26 dicembre Santa Carbini (94 anni) di Montecarotto, Felice Moretti (83 anni) di Apiro; 27 dicembre Celestina Valentina (84 anni); 28 dicembre Enrico Ponzelli (79 anni); 29 dicembre Duilio Bartolucci (85 anni), Antonio Carnuccio (59 anni), Enrico Palombarini (91 anni), Zelinda Rosi (67 anni), Nelia Rossetti (91 anni) Telefoni utili Asl 5 (Centralino) 0731.534111 – Carabinieri (Pronto Intervento) 112 – Croce Rossa Italiana (Servizio ambulanze) 0731.5544 (Volontari) 0731.57891 – Croce Verde (Servizio Ambulanze) 0731.57159 – Emergenza Sanitaria 118 – Enel (Segnalazione Guasti) 800900800 – Guardia Medica e Veterinaria di Jesi (festivo, prefestivo, notturno) 0731.5555 – Metano (Servizio Guasti Impianti) 0731.212314 – Ospedale (Pronto Soccorso) 0731.534214 – Polizia Stradale (Soccorso pubblico) 113 – Protezione Civile (Coordinamento Volontari di Zona) 0731.538207 – Soccorso Stradale (Automobil Club d’Italia) 116 – Telefono Amico 0731.59878 – Telefono Azzurro (linea gratuita per i bambini) 19696 – Vigili del Fuoco (Chiamate di Soccorso) 115 – Vigili Urbani (Pronto intervento) 0731.538234 Dal sig. Eraclio Cappannini, con riferimento alla lettera dei docenti della scuola media “Savoia” di Jesi apparsa nell’ultimo numero di “Voce” (pag.12) sotto il titolo “Il dolore di una mamma”: Caro direttore, è il papà di Irene che le scrive, per porre solamente due riflessioni su quanto si è detto sulla morte di mia figlia, senza alcuna intenzione di fare polemiche. Continuamente mi chiedo le ragioni di un tale gesto; durante i giorni, durante le notti spesso insonni ripercorro la mia vita e i miei errori, i miei atteggiamenti sbagliati mi trafiggono come spade. Non voglio sottrarmi assolutamente alle mie responsabilità di genitore, ma se i suicidi sono una realtà in crescita è giusto che ci si domandi il perché. Indubbiamente la società sta cambiando e così le abitudini dei ragazzi che, come dicono giustamente gli insegnanti, guardano troppo la Tv o inseguono miti perversi, ma la scuola come la famiglia sono le istituzioni più vicine ai nostri figli e quando accadono fatti come quello di Irene ognuno dovrebbe interrogarsi. Viviamo una società sempre più pressante e competitiva dove la disattenzione e l’indifferenza rischiano di diventare dei valori e in questo contesto è giusto soffermarsi la storia e le sue crudeltà. ma c’è un’ età, un modo, un momento che chi ha la responsabilità di certe scelte dovrebbe poter e saper valutare. Pensare, del resto, e far intendere che un suicidio a tredici anni sia solo il frutto di una famiglia sbagliata, rasserena sicuramente le coscienze di molti ed è più facile che farsi carico del proprio “pezzo” di responsabilità. Per contro condividere con noi i propri errori in questo come in altre situazioni, ci farebbe forse sentire meno soli nel nostro dolore, evitando di innalzare quel muro a cui gli insegnanti compatti fanno riferimento;ma soprattutto il ripensare ai propri atteggiamenti porrebbe le basi per una scuola e una società migliore a far si veramente che certi fatti non si verifichino piu. meglio sostituirlo con altre immagini, vuol dire non tanto scristianizzare la nostra società o la nostra famiglia, quanto non rifugiarci in simboli che ci avevano dato fino ad ora delle certezze inconfutabili. Il Bambinello così non è più il simbolo di tutti i bambini cristiani e anche non cristiani, tanto è vero che, per rispetto della pretesa multietnicità e delle religioni altrui che si stanno insediando nel nostro territorio, può essere sostituito con Cappuccetto Rosso, protagonista di una favola qualunque, come avrebbe potuto essere anche Pollicino, ecc. Ma la favola del Natale, diciamola così, non è una favola qualunque, è invece la rappresentazione sacra della venuta sulla terra di Dio, che si è incarnato in Maria ed è venuto al mondo con un parto semplicemente umano ed umilissimo. Giustamente Ceccarelli ricorda che con il Natale noi cristiani riconfermiamo il valore della pace e della giustizia, anche se, da soli, non riusciamo spesso a rispettarlo; ma, secondo me, se alcuni di noi non sentono più la necessità di ricostruire un’atmosfera magica dove si mescola, come dicevo, il profumo dell’infanzia con le istanze di una fede da riconfermare, è perché forse assistiamo all’ultimo atto di una festa che negli ultimi tempi si è venuta sempre più mondanizzando e commercializzando; insomma la festa cristiana si è trasformata, perché non dirlo?, in pagana, tanto è vero che alcuni scappano via da essa, dal suo freddo e dalla sua neve, per andare a prendere il sole in presunti paradisi terrestri soggetti al rischio del diluvio universale. Alla ricerca del passato Don Vittorio Magnanelli, parroco di San Pietro Apostolo, ha indirizzato agli “amici di don Mario Bagnacavalli”, nel sesto anniversario della sua morte, la seguente lettera: Un grido di dolore Dal prof. Giancarlo Vecci: La “Lettera a Gesù Bambino” che il corsivista Riccardo Ceccarelli ha scritto in occasione del Natale apparsa nella sua rubrica Contrappunti nell’ultimo numero del 2004, ha fatto per me l’effetto di un grido di dolore. E’ il grido di dolore di chi vede cambiare sotto i propri occhi una realtà consolidata nel tempo, direi nei secoli, senza farsene una ragione, una realtà che possiamo certamente chiamare cristiana grazie ai simboli con cui l’abbiamo riconosciuta fino ad ora. Quale maggior simbolo del riconoscimento popolare della fede cristiana se non il presepio? Eppure dobbiamo dire che anche il presepio è un portato storico, se è vero, come è vero, che il primo ad allestirlo è stato San Francesco nel paesello di Greggio. Prima di quell’allestimento, a quanto mi risulta, non c’erano state Natività dal punto di vista iconografico. Tutta la pittura e la scultura inerenti a quell’episodio sono venute dopo. Ma il discorso di Ceccarelli è significativo per la sua rilevanza, oltre che religiosa, anche sociale, psicologica e pedagogica. “Fare il presepio”, sia in un angolo di chiesa che in famiglia, vuol dire riprodurre i termini e le sensazioni di un’infanzia perduta, quindi il presepio di per sé non ha soltanto un valore religioso, ma anche pedagogico; insomma nel presepio si ritorna bambini, ed il Bambinello nella paglia della greppia è l’icona principe di questo ritorno nostalgico all’infanzia. Non fare il presepio, o Entro i prossimi due o tre mesi inizieranno i lavori di recupero degli ambienti sotterranei della nostra chiesa di San Pietro dove, a detta di esperti, c’è la possibilità di trovare interessanti tracce del passato. Si sta realizzando una delle tante “idee” care a don Mario, sempre così sensibile ai valori della cultura e alla valorizzazione del nostro centro storico. A questo fine è stato redatto un progetto, a cura dell’architetto Sergio Bugatti e dell’ingegnere Giuseppe Lenti. Le competenti Sovrintendenze ai Beni Archeologici e ai Beni Architettonici e Ambientali delle Marche hanno già dato il necessario benestare. I lavori saranno portati avanti da una ditta specializzata, con la fattiva collaborazione di soci volontari della sede di Jesi dell’Archeoclub d’Italia che ha promosso l’iniziativa e che, nel recente passato, si è resa benemerita anche per altre iniziative, quali il recupero della cisterna romana di via Posterma. Alcuni enti locali hanno offerto dei contributi. Essi tuttavia non sono sufficienti per portare a conclusione l’impresa. Per questo mi permetto di chiedere alla vostra sensbilità di partecipare alla realizzazione di un’opera che, penso, farà onore alla città e alla cara memoria di don Mario. Anniversario 9.1.2002 9.1.2005 Paolo Politi “I valori cristiani in cui credevi e che ci hai trasmesso ci guidano ogni giorno” I tuoi cari Anniversario 7.1.2004 7.1.2005 Ricordo di Gualtiero Bonazza Teresa Formiconi La cara sig.na Teresa Formiconi nel pomeriggio di Natale è andata incontro al Signore: quel giorno è stato il suo dies natalis, la nascita al Cielo. Da sempre la chiamavamo Teresina; anche oggi, nonostante i suoi 94 anni. Probabilmente perché fin dalla prima età ha risposto con il dono di sé alla chiamata del Signore, fedelmente e generosamente, imitando i santi Francesco d’Assisi e Teresina di Lisieux, da lei scelti a modello di vita. A Santa Maria del Piano e a San Sebastiano, ma anche in tutta la città, ha svolto il suo prezioso impegno di fede e di testimonianza: tanti e non soltanto i fanciulli hanno usufruito e goduto del bene da lei prodigato nei lunghi anni di apostolato. Noi del rione Prato possiamo collocarla tra le colonne portanti della nostra comunità parrocchiale. A ricordarla ancora, il 25 gennaio alle ore 17,15 invitiamo tutti, per la celebrazione del trigesimo. don Roberto ed il Consiglio pastorale Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore di chi resta Nel primo anniversario della scomparsa lo ricordano con affetto la moglie, i figli, le nuore, i nipoti e i parenti tutti. Anniversario 3.1.1999 3.1.2005 Anselmo Nobili Sei sempre nei nostri cuori Con affetto, la moglie, i figli, i nipoti, i genitori e la nuora.