Accademia Filarmonica di Verona

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Accademia Filarmonica di Verona
ALTRI CANTI DI MARTE
Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona
Mercoledì 11 novembre 2015, ore 18
Il noto critico e musicologo Paolo Isotta, per oltre 35 anni critico musicale del Corriere della Sera,
presenterà in prima nazionale l’uscita del suo ultimo libro “Altri canti di Marte” edito da Marsilio,
mercoledì 11 novembre alle ore 18 nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona (ingresso
da Via Roma, 1/G). L’evento è a cura dell’Accademia Filarmonica di Verona, la più antica accademia
musicale al mondo fondata nel 1543, proprietaria del Teatro Filarmonico e che proprio nella citata Sala
ospitò, il 5 gennaio 1770, un concerto del quattordicenne W. A. Mozart al suo primo viaggio in Italia,
nominandolo l’anno seguente Maestro Onorario dell’Accademia. Dotata di una ricca biblioteca, di una
collezione di strumenti musicali considerata tra le più significative a livello internazionale e fondatrice di
quello che oggi è il Museo Lapidario Maffeiano, l’Accademia Filarmonica di Verona, fin dalla sua nascita,
ha ospitato non solo i migliori maestri di musica, ma anche letterati, scienziati, matematici e filosofi.
Vertice dell’attività artistica è Il Settembre dell’Accademia, festival sinfonico che ospita, nella prestigiosa
sala del Teatro Filarmonico di Verona, le più rinomate orchestre internazionali e che nel 2016 festeggerà
la venticinquesima stagione.
In questo contesto di ampia tradizione culturale e musicale, si inserisce l’ospitalità della prima nazionale
della presentazione dell’ultima fatica letteraria di Paolo Isotta. Uscito in libreria da pochi giorni, già al
suo annuncio e all’uscita di alcune anticipazioni, ha catalizzato l’attenzione del mondo musicale sia per
le pregevoli analisi musicologiche sia anche per la nutrita testimonianza con ricordi di vita e alcune
palinodie. "Altri canti di Marte” è la continuazione del precedente “La virtù dell’elefante”, il grande
successo editoriale del 2014 giunto ormai alla terza edizione. Da più parti viene rilevato che, dopo
questi libri, la storia musicale del Ventesimo secolo dovrà essere riscritta. Il raffinato uso della lingua
italiana, la competenza musicologica e l’indipendenza assoluta nei giudizi, spesso urticanti, di cui Paolo
Isotta ci ha da sempre abituati fanno di questo suo ultimo libro non solo un testo musicologico e il
racconto di una vita, ma soprattutto un’opera importante della letteratura italiana.
La serata vedrà la partecipazione del giovane duo formato da Sofia Gelsomini (violino) e Alberto
Tessarotto (pianoforte), che proporranno la Sonata per violino e pianoforte op. 22 di Giuseppe Martucci.
L’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Per informazioni:
Tel. 045 8005616
Fax 045 8012603
[email protected]
Accademia Filarmonica di Verona
via dei Mutilati 4-4/F - 37122 Verona (Vr)
Tel. +39 045.8005616
www.accademiafilarmonica.org
Altri canti di Marte. Udire in voce mista al dolce suono
Marsilio NODI (2015)
Questo libro era nato come continuazione de La virtù dell’elefante, che di nuovo ha fatto conoscere
Paolo Isotta storico della musica e lo ha rivelato protagonista della letteratura italiana. Isotta avrebbe
dovuto fare qualche correzione, parlare di qualche amico vecchio e nuovo, di qualche altro libro letto, di
qualche film visto, di musica ascoltata. Quando, però, ha incominciato a scrivere, non immaginava che
quest’opera possedesse una volontà propria e, nel breve giro della stesura (da gennaio a luglio del
2015), la affermasse progressivamente. Così Altri canti di Marte è la serie di aggiunte e correzioni
promesse, ma contiene anche le più profonde riflessioni dell’autore sulla musica: scritte adesso ed ex
novo. Vi sono le pagine sui prediletti Alessandro Scarlatti, Haydn, Mozart, Beethoven, Schubert,
Čajkovskij, Verdi, e una “lettura” del Parsifal di Wagner che apporta nuova luce sul capolavoro, ma
l’indagine di Isotta si è rivolta particolarmente al Novecento musicale: i capitoli più densi sono quelli su
George Enescu, Karol Szymanowski, Franco Alfano, Ottorino Respighi e Gino Marinuzzi, che fin qui
nessuno aveva considerato addirittura come fra i sommi compositori del Novecento. Dopo questo libro
la storia musicale del Ventesimo secolo dovrà essere riscritta. Il titolo Altri canti di Marte viene
dall’omonimo sonetto di Giovan Battista Marino. «Canti» è un congiuntivo esortativo: il poeta invita altri
a cantare le imprese guerresche e «i trionfi di Morte orrida e fera»: egli canterà l’amore. E questo libro è
un canto d’amore per la musica e per la vita.
PAOLO ISOTTA
A Napoli, città natale che non ha mai abbandonato, ha studiato composizione, lettere classiche e
giurisprudenza: i suoi maestri sono stati Antonio Guarino per il diritto romano, Vincenzo Vitale per il
pianoforte, Renato Parodi e Renato Dionisi per la composizione.
Nel 1971, a ventun anni, viene nominato professore straordinario al Conservatorio “Francesco Cilea” di
Reggio Calabria; poco dopo diviene ordinario.
Nel 1973 scrive l’appendice musicologica a Mnemosine di Mario Praz, che nel 1974 lo segnala a Indro
Montanelli e Guido Piovene, consentendogli di approdare a Il Giornale, di cui fino al 1978 è stato critico
musicale. Dal 1980 è nominato responsabile della sezione cultura musicale e dal 1993 anche critico del
Corriere della Sera. Il 16 ottobre 2015 pubblica l’ultimo articolo congedandosi dopo 35 anni di attività.
Dal 1980 al 1987 ha diretto, assieme a Piero Buscaroli, la collana editoriale Musica e Storia di Mondadori,
che si pone in continuità con il lavoro intrapreso, alcuni anni prima, con la collana La Musica per
Rusconi, nella quale cura, tra l’altro, la pubblicazione di opere critiche su Richard Wagner che
inaugurano una nuova stagione di studi sul compositore tedesco.
Ha curato, per il Dizionario biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani, la biografia di Dino Ciani.
Un suo articolo dedicato a Luciano Pavarotti è stato incluso in
uno dei quattro Meridiani sul giornalismo italiano, a cura di
Franco Contorbia.
Del suo libro La virtù dell’elefante (2014) Vladimiro Bottone ha
scritto: «Il grande stile, che ha abbandonato la narrativa, si è
rifugiato presso di lui».
Paolo Isotta con Mosè, terapeuta de “La città degli Asini” di
Polvera
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Principali opere di Paolo Isotta
 Antonio Caldara: problemi e prospettive (Firenze, Leo S. Olschki, 1971)
 I diamanti della corona. Grammatica del Rossini napoletano (Torino, Utet, 1974)
 I sentieri della musica (Milano, Mondadori, 1978)
 Dixit Dominus Domino meo: struttura e semantica in Händel e Vivaldi ([s. l.], Edizioni internazionali
di musica sacra, 1981)
 Il ventriloquo di Dio: Thomas Mann e la musica nell’opera letteraria (Milano, Rizzoli, 1983)
 Le ali di Wieland (Milano, Rizzoli, 1984)
 Protagonisti della musica (Milano, Longanesi, 1988)
 Victor De Sabata: un compositore (Milano, Edizioni Teatro alla Scala, 1992)
 Renata Tebaldi (Milano, Edizioni Teatro alla Scala, 2002)
 La virtù dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro, (Venezia, Marsilio, 2014)
 Altri canti di Marte (Venezia, Marsilio, 2015)
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SOFIA GELSOMINI
Ha seguito varie masterclasses e corsi di perfezionamento internazionali. Attualmente studia con I.
Grubert. Ha frequentato il Corso di Alto Perfezionamento presso l’Accademia Fondazione “Stauffer” di
Cremona con Salvatore Accardo. Ha vinto i concorsi “Premio Nazionale delle Arti” indetto dal MIUR, la
XVI Rassegna Musicale Migliori Diplomati D’Italia Castrocaro Classica, per la quale ha inciso un CD
pubblicato sulla rivista Suonare News, il Concorso Internazionale “George Georgesu” – Tulcea
(Romania), il Concorso “F. Pavia” Castel S. Giovanni (PV) e il Concorso Internazionale “D. Caravita”.
ALBERTO TESSAROTTO
Perfezionatosi con i Maestri Perticaroli, Speranza, Ciccolini, Lovato, Zaharieva, Leimonì, Troull, Jacobson
e Turissini, è vincitore di primi premi e borse di studio in numerosi concorsi nazionali, internazionali e
masterclasses. Nel 2010 ha vinto a Castrocaro Terme la Rassegna dei Migliori Diplomati dei Conservatori
d’Italia e la registrazione di un CD distribuito dalla rivista Suonare News. Si è esibito al Teatro La Fenice
di Venezia, aggiudicandosi il terzo premio al prestigioso concorso Premio Venezia.
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