Un lavoro di classe per diminuire la confusione

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Un lavoro di classe per diminuire la confusione
Classe I scuola elementare di Mucinasso
Un lavoro di classe per
diminuire la confusione
Insegnanti: Margherita e Sonia
Tesista: Valentina Cazzoli
Osservazione occasionale
Le insegnanti:
“Noi vorremmo che la classe stesse più
attenta, i bambini si distraessero meno,
stessero più zitti… non si riesce a
lavorare…”
“Spesso non capiscono la consegna perché
non sono attenti, chiacchierano in
continuazione”
Dall’ analisi funzionale emerge
che:
EVENTI ANTECEDENTI:
La classe è più silenziosa se l’attività
richiede la loro partecipazione attiva,
per esempio la maestra chiede di
inventare una frase da scrivere alla
lavagna, o spiega loro alcune cose
esposte alla lavagna. Il rumore aumenta
se devono fare attività più autonome
come il colorare una scheda.
EVENTI CONSEGUENTI:
Spesso i compagni ridono o fanno
osservazione ai comportamenti di disturbo.
Le maestre hanno differenti modi di reagire al
rumore. Per esempio una è solita
richiamare per nome il bambino interessato
per ricordargli che cosa deve fare e
usa frasi semplici e ricorrenti come: “Chi vuole
fare un bel lavoro deve stare in silenzio”,
mentre l’altra tende ad essere più impulsiva e
ad attirare l’attenzione e il silenzio della classe
picchiettando oggetti sulla cattedra.
Comportamenti osservati in
linea di base
•
•
•
•
•
•
•
•
versi con la bocca
rumore con corpo e oggetti
parlare da soli
cantare
rumore banco/sedia
uso inappropriato oggetti
alzare la mano
intervenire senza alzare la mano
Media dei dati ottenuti in linea di base:
osservazioni di 1 ora
COMPORTAMENTI DI RUMORE
MEDIA=116
INTERVENTI ADEGUATI
MEDIA=3%
USO INAPPROPRIATO OGGETTI
MEDIA=11,2
Obiettivi d’intervento:
1. DIMINUIRE I COMPORTAMENTI DI
RUMORE:
•
•
•
•
•
versi con la bocca ;
rumore con il corpo o con gli oggetti;
parlare da soli;
cantare;
spostare sedia o banco rumorosamente.
2. AUMENTARE IL NUMERO DI VOLTE IN
CUI ALZANO LA MANO
Le tecniche utilizzate
9Drammatizzazione paradossale: la tesista ha
simulato i comportamenti negativi in classe durante
un’attività considerata molto interessante per i
bambini: la lettura di una favola. Ha iniziato a far un
gran chiasso e a metter in pratica tutti i comportamenti
di distrazione e di disturbo osservati in classe.
9Circle time: l’insegnante e la tesista hanno
condotto una discussione in cui veniva chiesto ai
bambini se avessero capito qualcosa della favola e il
perché non avessero capito. Sono emersi con molta
puntualità tutti i comportamenti messi in pratica e
ottime osservazioni.
9Il cartellone delle
regole:
i comportamenti scritti alla
lavagna sono stati riassunti
in tre regole, una che
abbracciava tutti i
comportamenti di rumore,
una per gli interventi e
l’altra per la posizione sulla
sedia e trasposti su un
cartellone appeso in
classe.
9 Prevenzione
della
risposta:
l’insegnante
ricordava non solo la regola a parole ma facendo
riferimento anche al colore con cui era scritta,
tenendo presente che bambini di prima elementare
si focalizzano non tanto sulle lettere ma sulle loro
caratteristiche (colore, eventuali disegni..).
9 Estinzione: l’insegnante si sforzava di non
prestare attenzione ai comportamenti inadeguati
rispetto alle regole, soprattutto cercava di non
rispondere ai bambini che non alzavano la mano.
9 Rinforzamento differenziale
9Token economy:
9 Feedback informativo
Contratto: a
ciascun bambino
abbiamo dato una
filastrocca che
riassumeva tutti i
comportamenti
adeguati al
rispetto delle
regole.
Media dei dati raccolti durante la
fase di intervento:
LINEA DI BASE
COMPORTAMENTI DI RUMORE
INTERVENTI ADEGUATI
USO INAPPROPRIATO OGGETTI
116
3%
11,28
INTERVENTO
34,16
70%
3,66
Terminato il puzzle…
Generalizzazione:
automonitoraggio
attraverso
il termometro personale.
Le tappe dell’
automonitoraggio
1. Osservazione e controllo delle regole da parte delle
insegnanti mediante l’uso della griglia di osservazione.
Questa attività, chiamata “allenamento”, veniva svolta in
diversi giorni della settimana indipendentemente dalla tesista.
2. I momenti di allenamento avevano una durata prestabilita
dall’insegnante e comunicata alla classe. Sono stati utilizzati
anche segnali acustici che scandivano l’inizio, la metà e la fine
del tempo.
3. Colorazione del termometro.
4. Raccolta dei termometri per vedere l’autovalutazione corretta
o meno dei bambini.
5. Conteggio dei termometri gialli che corrispondevano a
“massimo silenzio” per poter rinforzare i bambini con una
ricreazione più lunga, una nota di merito…
6. Al raggiungimento di 10 termometri con la corretta
autovalutazione ogni bambino riceveva una nota di merito
personale.
Media dei dati raccolti durante la
fase di intervento:
LINEA DI BASE INTERVENTO GENERALIZZAZIONE
COMPORTAMENTI DI RUMORE
116
34,16
INTERVENTI ADEGUATI
3%
70%
USO INAPPROPRIATO OGGETTI
11,28
3,66
19,5
86%
6,5
Di seguito le tabelle dei dati e i
grafici dei comportamenti
osservati nelle tre fasi della
ricerca
COMPORTAMENTI DI RUMORE
LINEA DI BASE
TRATTAMENTO
GENERALIZZ.
USO IMPROPRIO OGGETTI SUL BANCO
20
18
LINEA DI BASE A’
16
14
12
10
8
LINEA DI BASE A
6
4
2
0
29/03/2006
22/03/2006
21/03/2006
16/03/2006
09/03/2006
08/03/2006
01/03/2006
27/02/2006
23/02/2006
16/02/2006
13/02/2006
09/02/2006
06/02/2006
01/02/2006
12/01/2006
16/12/2005
14/12/2005
06/12/2005
05/12/2005
02/12/2005
01/12/2005
INTERVENTI ADEGUATI
E NON
ALZANO LA
MANO
NON
ALZANO
LA MANO
60
50
40
30
20
10
0
29/03/2006
22/03/2006
21/03/2006
16/03/2006
09/03/2006
08/03/2006
01/03/2006
27/02/2006
23/02/2006
16/02/2006
13/02/2006
09/02/2006
06/02/2006
01/02/2006
12/01/2006
3%
INTERVENTO
97%
30%
LINEA DI BASE
70%
Interventi adeguati
14%
Interventi non adeguati
86%
GENERALIZZAZIONE
Difficoltà:
“…all’inizio quando abbiamo dovuto decidere
gli obiettivi: la classe sembrava così
disorganizzata e spaesata nel suo insieme che
era davvero impossibile capire quali cose si
sarebbero “sistemate da sole” e quali invece
necessitavano di un lavoro più strutturato;
le insegnanti hanno avuto difficoltà ad
entrare nel progetto, giustificata dal fatto
che per loro era un’esperienza nuova…”
Impressioni personali
“…è davvero molto divertente vedere come al mio
ingresso la classe si paralizza, i bambini diventano
robottini impettiti sul banco, concentrati a non fare
cadere neanche una gomma, e prestano la massima
attenzione a un mio sguardo, a una mia crocetta, a
un mio sorriso…
…È buffo vedere un bambino incastrarsi tra la sedia e
il banco nel tentativo di sedersi senza fare rumore…
…C’è tanta soddisfazione nel contare insieme a loro i
“dischetti” vinti e vedere come sono contenti con
poco…
Ma c’è ancor più soddisfazione quando vedi le
insegnanti soddisfatte e se anche “vorrebbero di
più” , riconoscono l’importanza del progetto, si
impegnano a portarlo avanti anche in mia assenza e
soprattutto chiedono che il progetto venga
riproposto l’anno successivo…
La tesista