A. Analisi del contesto, operatività in atto, criticità evidenziate

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A. Analisi del contesto, operatività in atto, criticità evidenziate
A. Analisi del contesto, operatività in atto, criticità evidenziate, destinatari ultimi, ruolo del servizio
civile.
a.1 L'associazione e il progetto di accoglienza
La nostra associazione nasce a Trento 32 anni fa con un manipolo di volontari e qualche alloggio
per dare risposte di tipo residenziale a bisogni di donne in stato di gravidanza o madri con minori,
che versano in un momento di difficoltà o disagio; oggi conta un Centro Residenziale da 13 posti
sito a 200 metri dall’Ospedale di Trento, sette alloggi, sempre in città, destinati alle semi autonomie
e un centro diurno aggregativo utilizzato anche come laboratorio socio occupazionale per i
prerequisiti lavorativi. Se nei primi anni si andava incontro alle così dette “ragazze madri” offrendo
loro un luogo accogliente, famigliare e sicuro dove far nascere il proprio figlio, oggi la complessità
dei bisogni portati è notevolmente aumentata:
dalla mancanza di risorse
materiali\organizzative\occupazionali (purché non esclusive), assieme alla carenza di capacità
genitoriali e all'assenza di reti familiari e amicali adeguate, da deficit cognitivi e stati depressivi, da
problemi psichiatrici, solo se lievi, a patologie croniche o border line, precedenti esperienze di
dipendenza da sostanze (ma NON vengono accolte se ancora attive), da separazioni altamente
conflittuali a casi di maltrattamenti e violenza vera e propria (situazioni in aumento esponenziale,
ma che ora trovano risposta a Trento anche nelle 8 specifiche case rifugio), accoglienze quasi
sempre coatte e accompagnate da mandati osservativi sulle capacità genitoriali a noi consegnati dai
Tribunali Minori e Ordinario.
a.2 Destinatari del progetto
DESTINATARI ULTIMI
Donne (in stato di gravidanza e/o con figli), il cui disagio è riferibile a:
-fragilità psicologica (conflittualità familiare e/o con il partner, precarietà ruolo genitoriale,
solitudine, depressione, pregressa dipendenza da sostanze e alcolici, disagio cognitivo, psicologico
o psichico).
-fragilità sociale (assenza di reti di supporto familiare, situazione economica precaria aggravata da
inserimenti lavorativi difficili).
Un piccolo universo composto da cittadini sia stranieri che italiani; non di rado si verifica la
compresenza di cittadini da 4 continenti diversi e appartenenze a 5 religioni differenti, con
immaginabili complessità, peraltro molto stimolanti, nel creare e mantenere, all'interno del nostro
Centro Residenziale, sia il modello di vita comunitario che ci è consono, sia quel clima famigliare
necessario e richiesto per legge. La maggioranza degli ingressi in struttura residenziale avviene per
invio dei Servizi Sociali dei Poli e del Comune di Trento. A Rovereto rispondono ai medesimi
bisogni lavorando in rete e in stretta sinergia con noi, altre due strutture per madri e bambini:
Fiordaliso (ricettività max: 9 nuclei madre bambino\i), Opera Famiglia Materna ( ricettività max: 6
nuclei in struttura e 20 appartamentini in semi autonomia e 2 del Progetto Rosa per i casi di
violenza di genere). Nel centro residenziale, aperto 365 giorni l'anno, nel 2015 sono state accolte
42 persone, tra adulti e minori (la durata media della permanenza è di 10 mesi, ma con situazioni
che si fermano pochi giorni, ormai rarissime, e altre, alcuni casi limite, fino oltre 2 anni).
ALTRI DESTINATARI
- La comunità trentina: un anno a contatto con la tipologia di problematiche riportate dalle nostre
ospiti e i forti aspetti interculturali della nostra realtà di vita comunitaria, non possono che formare,
predisporre e arricchire un giovane individuo con un bagaglio esperienziale spendibile o
trasmissibile nella società; un efficace aiuto motivato nella sensibilizzazione e promozione dei
valori della nostra mission che ci contraddistinguono.
- La struttura stessa e il suo Personale dipendente e Volontario, in quanto siamo rimasti una
associazione di volontariato, che crede nell'apporto significativo e per certi versi esclusivo della
figura del Volontario: un punto di vista “altro”, il legame\contatto con l'”esterno”, la possibilità di
creare nuove reti e “rinverdire” le vecchie, contributi innovativi, rilevazione criticità, possibilità di
confronto, apporto motivazionale, la possibilità di migliorare o ampliare la gamma dei servizi
offerti.
a.2 Finalità e obbiettivi dell'associazione
Uno degli obiettivi primari della nostra mission, è favorire il raggiungimento della completa
autonomia delle nostre ospiti, dove non è possibile, almeno un'autonomia parziale e con la necessità
di supporti, ma anche con l'acquisizione o il rinforzo di competenze e abilità che consentano
l'espletamento del ruolo genitoriale che deve tutelare il percorso di crescita dei figli. Per ogni
persona accolta l’Educatore di Riferimento compila un progetto individuale, condiviso con l'Ospite
e con i Servizi, i cui obiettivi di percorso principali vengono condivisi in riunione settimanale con il
Direttore e con tutto lo staff di operatori e una volta al mese anche con i nostri Volontari, ma anche
con tutti gli attori del territorio coinvolti e con eventuali famigliari e non, rimasti ”fuori” dalla
struttura, in una azione il più possibile univoca e chiara volta al conseguimento di tali obbiettivi.
a.3 Operatività in atto
Oltre agli aspetti più tecnici, specifici legati allo svolgimento dei progetti individuali, vi sono tutta
una serie di altre proposte (servizi, attività,..) estremamente fondamentali perché interconnesse e di
supporto ai percorsi individuali stessi. Queste molteplici attività, qui di seguito rappresentate,
vedono coinvolti in special modo tutte le diverse tipologie di Volontari, in alcuni casi stagisti e
tirocinanti, e ovviamente anche Educatori e Operatori:
- SPAZIO BIMBI: spazi e tempi appositamente pensati e dedicati ai minori, laboratori ludico
creativi, compiti, angolo morbido attrezzato. Fondamentale questa attività per supportare le Madri
ospiti mentre frequentano percorsi formativi, stage lavorativi e tirocini, ricerca attiva lavoro, e
soprattutto attività lavorative che oggi sono sempre più al di fuori dagli orari di copertura asili e
scuole o magari perché le madri non a tali strutture pubbliche non vi accedono ancora.
- ACCOMPAGNAMENTI: attività di accompagnamento sul territorio o presso i servizi territoriali
(APSS, Questura, asili, Ambasciate); ormai ci siamo attestati su circa 500 accompagnamenti in un
anno, grazie quasi esclusivamente ai Volontari;
- RICERCA TIROCINI E LAVORO: sostegno nella compilazione del curriculum vitae, supporto
nella ricerca di proposte di lavoro e attivazioni di tirocini presso l'agenzia del lavoro.
- LABORATORIO PER I PREREQUISITI LAVORATIVI: Laboratorio socio occupazionale che
vede impegnate fino a 5 mamme ospiti del residenziale, aperto tutte le mattine dal lunedì al venerdì
e fin dal principio gestito quasi esclusivamente dai ragazzi in servizio civile.
- ORGANIZZAZIONE DI EVENTI: attività di condivisione di gruppo, di animazione e di
valorizzazione degli aspetti multiculturali, tra riunioni, feste di compleanno\battesimi, festività
nazionali, gite e uscite, si riescono ad organizzare oltre 20 eventi.
- PERCORSI: di sostegno e supporto individualizzato personalizzato (economia domestica,
gestione\cura della stanza, corsi italiano, patente guida, personal computer,...).
- CORSI DI FORMAZIONE: (taglio cucito, cucina, o la raccolta differenziata per immagini e
giochi interattivi), danze etniche e biodanza.
a.4 Ruolo del volontario in servizio civile
I nostri Volontari del Servizio Civile potranno muoversi all’interno di questo contesto territoriale e
quest’area di intervento, molto ampia e diversificata in azioni e servizi offerti alle nostre mamme e
bambini. Il progetto li vedrà però principalmente spesi nelle offerta\implementazione\innovazione
dello spazio bimbi e l’area lavoro: il laboratorio socio occupazionale e il sostegno alla ricerca attiva
del lavoro e delle occasioni di stage lavorativi nel privato. Degli interventi che saranno rivolti a
questi nostri ospiti, alcuni sono misurabili quantitativamente altri qualitativamente, altri, aventi
come obbiettivo un evento, saranno di risultato.
I Volontari del Servizio Civile vengono inseriti attivamente, con i loro back ground formativi \
esperienziali, ma soprattutto umani, in questi macro obiettivi; con ciò anche il perseguimento
dell’altro obiettivo generale che è quello di poter essere noi, la nostra ricca realtà, portatori di
esperienze e umanità per favorire spazi di crescita personale, risultati di cui siamo essere sicuri non
per presunzione, ma per il rimando delle esperienze fin’ora fatte con il Volontariato Civile.
Per questo progetto, come detto, ci concentreremo su due obiettivi specifici centrati sull’offerta di
due servizi, tra loro correlati, che sono da un lato quelli messi più in crisi dalla situazione generale
attuale (crisi economica e dell’occupazione), dall’altro sono quelli maggiormente funzionali al
perseguimento del recupero dell’autonomia delle nostre ospiti e la “fuori uscita” dal residenziale
dove il prolungarsi delle tempistiche d’accoglienza genera fenomeni regressivi pericolosi e
destabilizzanti, come vedremo più avanti:
a)
il “servizio lavoro”: tutta una serie di attività finalizzate alla ricerca attiva del lavoro e a
costruire opportunità di tirocini lavorativi sul territorio, con borsa lavoro dell’Agenzia, che possano
accreditare curricula scarni o assenti da esperienze. Ci aspettiamo quantomeno di ottenere almeno 3
stage e di dare maggiore continuità settimanale allo sportello interno per la ricerca attiva del lavoro
e di orientamento a corsi professionalizzanti.
Mantenere il supporto al Laboratorio Socio Occupazionale, senza il quale non riusciremo a
garantirne l’apertura giornaliera dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, ad oggi.
b) Conseguenza, già in atto, dei nuovi percorsi di inserimento di cui sopra, è la necessità di
incrementare ancora, di qualche ora e di giornate specifiche dedicate, al supporto dello spazio bimbi
mentre le Madri sono al nostro Laboratorio o in tirocinio o al lavoro; spesso non abbiamo la
copertura di asili nido: assenza posti, tempi attesa lunghi, mancanza dei requisiti di residenza, orari
di lavoro al di fuori di quelli dei nidi, materne, scuole. Ci si aspetta di mantenere i risultati già
ottenuti nelle precedenti esperienze di Servizio Civile, con una media di copertura di 6 ore
giornaliere complessive in diverse fasce.
Gli obbiettivi principali immediati riguardano la conoscenza “ravvicinata” della Struttura, dei
servizi che offre, del personale dipendente e volontario, ma soprattutto degli ospiti, che sono molti
per una comunità e portatori oggi sempre più di grande “complessità”.
VEDI TABELLA ALLEGATA IN PDF
B. Finalità ed obbiettivi del progetto dei servizio civile del giovane
In coerenza con le finalità educative del servizio civile universale provinciale SCUP, il presente
progetto mira ad offrire ai giovani un percorso sia educativo / formativo che esperienziale verso la
propria autonomia, la cittadinanza responsabile e l'inserimento nel mondo del lavoro.
Il progetto vuole essere per i giovani un'esperienza di vita dove conoscere, in modo facilitato e
affiancato, alcune serie problematiche della nostra società, acquisendo competenze e responsabilità;
con la concreta possibilità di sperimentarsi in alcune relazioni, di poter accrescere le proprie
capacità, qualità e attitudini o acquisirne di nuove; fino a gestire in maniera autonoma alcune
attività, pur sempre con la supervisione e il sostegno degli Educatori o dei Volontari esperti.
Siamo sicuri di poter garantire ad ogni giovane l'acquisizione o quanto meno l'implementazione di
alcune competenze: informatiche di base, gestione sito e di utilizzo delle principali attrezzature
multimediali o di promozione informativa, acquisizione di elementi culturali e interculturali, ma
anche esperienze relazionali e valoriali significative per le situazioni presenti e il contesto di vita
comunitario che le comprende tutte. Competenze sulle metodologie dello svolgimento lavorativo
(patto d'accoglienza, cartella sociale, progetto individuale), quindi professionalizzanti, sul caso
singolo e del lavoro di staff e soprattutto di rete, nel rispetto di una logica di lavoro
multidisciplinare oggi giorno sempre più indispensabile, soprattutto per poter prendere decisioni
importanti su percorsi\progetti individuali o cambi di direzione degli stessi. Acquisizione di
conoscenze di base riguardo la genitorialità, la cura e la tutela del minore. Se il Volontario è dotato
di back ground formativo specifico, anche se non è previsto nelle sue attività e nei nostri obbiettivi,
entra in contatto anche con il lavoro più caratteristico degli Educatori Professionali attraverso
l'affiancamento dei quali, può sicuramente arricchire il proprio bagaglio formativo e culturale
(sostegno e osservazioni sulle capacità genitoriali, modelli educativi, griglie d'osservazione,
adozione,...).
Molte competenze relazionali, di ascolto e di comunicazione, promozione e collaborazione, di
lavoro di gruppo.
C. caratteristiche ricercate nel giovane
Chiediamo che i giovani interessati, prima di presentare domanda, vengano a conoscere la nostra
realtà. Il colloquio di selezione è svolto con il direttore e l’OLP e , oltre al possesso di un diploma di
scuola superiore qualsiasi, chiederemo soprattutto forti motivazioni alla personale spendita di un
anno intero sul nostro progetto; saranno preferite, ma non indispensabili, precedenti esperienze per
noi significative (volontariato, scoutismo o oratori); terremo conto di attitudini personali e interessi
personali, propensione alle relazioni, ma sopratutto umiltà e apertura all’”altro”. Viene richiesta
anche un po’ di flessibilità: il servizio si svolge prevalentemente dal lunedì al venerdì e le 30 ore
vengono spese tra le 8.00 e le 21.30 con una certa elasticità si, ma comunque pianificata ove
possibile; essendo il Centro residenziale aperto 24 ore su 24 e 365 giorni all'anno, viene richiesto,
occasionalmente, un intervento anche in giorni festivi e notti in compresenza.
D. Ruolo dell'OLP e delle figure che affiancheranno il giovane
I volontari di servizio civile lavoreranno affiancati da una intera equipe estremamente diversificata
per bagaglio esperienziale e formativo, da Volontari esperti e soprattutto dal loro OLP, riferimento e
guida, spalla forte e sicura per sostegno e confronto.
Compito dell'OLP sarà quello di riconoscere le attitudini dei singoli specializzandoli nelle mansioni
più idonee, stimolandoli ad esprimersi ed ad apportare il proprio contributo.
Si punta a far si che i giovani imparino facendo, affiancati da persone esperte che sappiano
trasmettere le proprie competenze e sostenere i ragazzi in questo percorso.
E. Le modalità organizzative
La prima giornata di “servizio” è completamente dedicata a loro e in uno spazio esterno, dove
incontreranno il Direttore dell'associazione: un tempo a loro dedicato per creare il gruppo, il
“clima” e facilitare un inizio di presa di coscienza sulle principali problematiche alle quali noi
diamo risposta; ragionare sullo spirito del Servizio Civile, su cosa ci si aspetta e cosa si vorrebbe
reciprocamente gli uni dagli altri, dipanare dubbi e paure. Nei giorni successivi, avranno a
disposizione materiale informativo, video e ulteriori incontri d'approfondimento sia con Direttore
che con il Presidente. La formazione specifica sarà costante nei mesi, da subito con gli elementi di
puericultura, il rapporto genitori\adulti e bimbi, il gioco e le sue diverse modalità, la conoscenza
approfondita dei percorsi individuali di ciascuna mamma ospite, il Laboratorio socio occupazionale.
Dal 3° al 6° mese si sperimentano nelle attività da soli: gestione autonoma dello spazio bimbi, dello
sportello lavoro e reperimento sul territorio di ipotesi di tirocinio lavoro con borsa dell’ agenzia
delle entrate, visitando i contatti già attivati l’anno precedente e cercando, su nostra indicazione,
nuovi contati, la presenza anche in autonomia al Laboratorio occupazionale. Sempre in questa fase
verrà individuato il Volontario Referente il Laboratorio e i contatti per le commesse con Coop Alpi,
il Volontario Referente per i Tirocini lavoro sul territorio nel mantenimento anche dei contatti con i
datori del tirocinio stesso, i referenti delle borse lavoro dell’Agenzia Lavoro. Si perseguirà uno
scambio informativo continuo prevedendo anche momenti di back office tra loro e gli Educatori di
riferimento dedicati a questo. Nel periodo che arriva nono mese ci si può ragionevolmente attendere
che ognuno possa offrire suggerimenti, migliorie, progettualità e critiche costruttive. Anche per
questo progetto di SCUP ci sarà l'esperienza più “densa” dal punto di vista relazionale e quindi
formativo\esperienziale: la possibilità, per ciascuno, di trascorrere, due alla volta, una settimana
intera assieme ad un Educatore e un Volontario esperto con alcune mamme e bambini ospiti (mai
più di 4 \ 5 per volta) presso un Centro estivo residenziale.
F. Percorso formativo, monitoraggio e valutazione del progetto
f.1 FORMAZIONE
La formazione generale dei volontari in servizio civile verrà svolta in collaborazione con l’Ufficio
Servizio Civile della Provincia Autonoma di Trento quale Ente PAT NZ03610 accreditato di prima
classe Secondo le LINEE GUIDA FORMAZIONE – Decreto 160/2013 – prot. 13749/1.2.2 . Punta
a trasmettere le competenze trasversali.
Formazione specifica:
Questi moduli formativi previsti:
A. Mazza, Presidente e Pediatra, Modulo “ Elementi base di puericultura” e giuridico 12 ore: - 4h
salute e malattie infettive del bambino, prevenzione e cura – 2h alimentazione, incidenti domestici e
prevenzione – 2h HIV – 3h percorsi di affido famigliare e di adozione da un punto di vista tecnico
giuridico e sociale. Modulo Cooperazione Internazionale: 4 ore, i nostri interventi in Togo, Uganda,
Costa d'Avorio, il nostro riconoscimento a ONG
C.Pasolli Direttore e Sociologo, Modulo “creazione del gruppo” 4 ore, primo giorno di servizio a
loro dedicato, presso il Laboratorio socio occupazionale di via Marchetti (conoscenza, aspettative
reciproche, timori, domande, …). Modulo organizzativo gestionale, 4 ore: il funzionamento, la
convenzione PAT, le linee guida, I TAVOLI DI COORDINAMENTO pat. Modulo “Mamme al
lavoro” 4 ore: il laboratorio socio occupazionale e i pre requisiti lavorativi, gli stage sul territorio
per accreditare i curriculum, borse lavoro, progettazione.
S.Toniolli Educatore, Modulo da 3 ore “Formazione e informazione sui rischi connessi all'impiego
dei volontari in progetti di servizio civile”. Modulo da 4 ore, sulla conoscenza approfondita dei casi,
ospiti del residenziale, da lui seguiti e di cui è referente. Modulo conoscenza, in loco, di altra realtà
associativa terzo settore, Valle Aperta, di cui è Presidente - 6 ore.
M. Lovicario Psicologa, Modulo da 4 ore, sulla conoscenza approfondita dei casi, ospiti del
residenziale, da lei seguiti e di cui è referente. Modulo da 4 ore, come espressamente richiesto dalle
Volontarie tutt'ora in servizio (vedi doc allegato), “La relazione genitore\adulto – bambino, il gioco
nelle sue modalità e tipologie, le regole; nelle diverse età evolutive”. Modulo da 2 ore, “Il nostro
patto d'accoglienza con le ospiti – il “clima” del residenziale e la sua gestione, le riunioni di casa,
l'animazione”.
V. Borgonovi Educatrice e Criminologa, 6 ore “Le semi autonomie, progettazione, organizzazione e
gestione di questo servizio; accompagnamento all'abitare e sociale” visita ad un appartamento.
M.Preghenella Assistente Sociale, Modulo da 4 ore, sulla conoscenza approfondita dei casi, ospiti
del residenziale, da lei seguiti e di cui è referente. Modulo da 4 ore: “La cartella sociale e il Progetto
Educativo Individuale”
M. Dalpiaz Educatrice, Modulo da 4 ore, sulla conoscenza approfondita dei casi, ospiti del
residenziale, da lei seguiti e di cui è referente. Modulo di 2 ore, “Le visite vigilate, protette e lo
Spazio Neutro”
A. Giacomozzi Segreteria Amministrativa, Modulo di 2 ore: Elementi organizzativi\amministrativi
di base, dotazione e uso cartelline, strumenti, telefono – cenni storici dell'Associazione.
Totale ore previste: 72.
f.2 MONITORAGGIO
Svolto con Olp e spesso con anche il direttore, il monitoraggio sarà occasione mensile di ascolto, di
confronto e di rielaborazione degli agiti per prendere consapevolezza del proprio ruolo e delle
competenze messe in campo. Servirà principalmente per esprimere le criticità, valorizzare quanto
appreso e definire nuovi obbiettivi.
Strumenti utilizzati:
?
scheda diario, a cura del giovane
?
scheda progetto, scheda progetto a cura dell'olp
f.3 VALUTAZIONE DEL PROGETTO
A conclusione del progetto l'Olp valuterà il raggiungimento degli obbiettivi prefissati sia per quanto
riguarda il progetto stesso sia per il percorso svolto dal giovane, prestando particolare attenzione ai
progressi fatti, all'acquisizione di competenze e alla spendibilità di questa esperienza in un futuro
lavorativo. L'associazione rilascerà ad ogni ragazzo un bilancio di esperienze, dove verrà esplicitato
tutto il percorso fatto.
f.4 RISORSE UMANE COINVOLTE
Le risorse umane principalmente dedicate o coinvolte sono 10, 7 del personale dipendente: 2
Operatrici\Animatrici (spazio bimbi, momenti vita comunitaria, accompagnamenti) , 4 Educatrici, 1
Operatore sociale referente strutture (manutenzioni, differenziazione rifiuti, risparmio energetico,
economia domestica) e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; infine 3 del personale
Volontari Esperti, di cui una religiosa, Suora di Maria Bambina (organizzazione struttura
residenziale, alloggi, cucina, magazzino, dinamiche relazionali interne, storico; centro estivo;
accompagnamenti); alcuni Volontari AVULS e scout con esperienza (accompagnamenti, centro
aperto).
G. Declinazione delle conoscenze acquisibili
Il progetto vuole offrire ai volontari la possibilità di apprendere conoscenze specifiche sociorelazionali, di gestione dell'accoglienza di soggetti in situazione momentanea di disagio e difficoltà,
di percorsi individuali volti al recupero di autonomia o parti de essa.
Il progetto vuole essere occasione per acquistare determinate competenze, in futuro certificabili, e
facenti parte di alcune figure professionali:
ASSISTENTE ALL’INFANZIA
Essere in grado di gestire attività di animazione, gioco e laboratori didattici
- Conoscenze:
elementi di pedagogia interculturale
elementi di psico-pedagogia dell’infanzia
elementi di teoria del gioco
giochi e giocattoli
metodi dell’intervento socio-educativo
- Abilità:
applicare metodi di presa in carico della relazione educativa
applicare tecniche di animazione in ambito socio-educativo
applicare tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo
applicare tecniche di gioco per bambini fino ai 3 anni
applicare tecniche di manipolazione
applicare tecniche di sviluppo del pensiero creativo
utilizzare strumenti osservativi per la prima infanzia
Essere in grado di effettuare la progettazione di attività ludiche ed educative
- Conoscenze:
elementi di pedagogia
elementi di pedagogia interculturale
elementi di psicologia
elementi di teoria del gioco
giochi e giocattoli
metodi dell’intervento socio-educativo
metodi di progettazione di interventi educativi
tecniche di animazione
tecniche osservative della prima infanzia
- Abilità:
applicare tecniche di accoglienza con bambini fino ai 3 anni
applicare tecniche di progettazione educativa
utilizzare strumenti osservativi per la prima infanzia
Tratto da “Repertorio Ligure delle figure professionali”
TUTOR PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DI FASCE DEBOLI IN LABORATORI
PROTETTI
Essere in grado di realizzare l’affiancamento lavorativo del lavoratore svantaggiato
- Conoscenze:
elementi di psicologia della comunicazione
rete territoriale dei servizi per il lavoro
rete territoriale dei servizi sociali
tecniche di gestione della relazione di aiuto
tecniche di tutoraggio di lavoratori svantaggiati in laboratori protetti
- Abilità:
applicare metodi di calcolo dei tempi di lavorazione
applicare metodi per la valutazione delle prestazioni
applicare modalità di affiancamento al lavoro di lavoratori svantaggiati
applicare modalità di coinvolgimento degli attori territoriali: famiglie, servizi, sponsor
applicare modalità di coordinamento del lavoro
applicare procedure di controllo della produzione
applicare tecniche di ascolto attivo
applicare tecniche di monitoraggio piano di lavoro
applicare tecniche di supporto all’inserimento lavorativo di soggetti in difficoltà
applicare tecniche di tutoraggio di lavoratori svantaggiati in laboratori protetti
applicare tecniche motivazionali
utilizzare schede tecniche di produzione
Essere in grado di programmare l’attività produttiva di un laboratorio protetto
- Conoscenze:
elementi di organizzazione del lavoro
elementi di programmazione della produzione
metodi di analisi dei profili professionali
tecniche di pianificazione/strutturazione di progetti
tecniche di progettazione di piani personalizzati per l’inserimento lavorativo di persone
svantaggiate
- Abilità:
applicare metodi di pianificazione interventi in ambito sociale
applicare procedure di pianificazione della produzione
applicare procedure di pianificazione operativa
applicare tecniche di analisi dei bisogni dell'utenza
applicare tecniche di pianificazione delle attività
applicare tecniche di progettazione di piani personalizzati per l’inserimento lavorativo di persone
svantaggiate
Tratto da “Repertorio Ligure delle figure professionali”
EDUCATORE ED EDUCATRICE SOCIO CULTURALE
Attività:
- realizzare attività educative
Competenze:
- organizzare interventi di animazione e socializzazione all’interno di strutture e sul territorio
- animare incontri culturali e interculturali
- favorire e sostenere la relazione tra persone e gruppi
- mediare e gestire conflitti
Conoscenze:
- elementi di pedagogia interculturale
- metodi dell’intervento socio-educativo
- metodologie di valutazione interventi in area socio-educativa
- normativa per il funzionamento delle strutture socio-educative
- rete territoriale dei servizi sociali
- elementi di budgeting e fund raising
- tecniche di organizzazione di eventi culturali
- pedagogia generale
- psicologia sociale
- normative in ambito sociale
- tecniche di comunicazione assertiva
- tecniche di gestione del conflitto
- tecniche di Project Management
Abilità:
- applicare metodi di presa in carico della relazione educativa
- applicare tecniche di animazione in ambito socio-educativo con diversi tipi di utenza
- applicare modalità di coinvolgimento degli attori territoriali: famiglie, servizi, sponsor
- applicare tecniche di Fund Raising
- applicare tecniche di Project Management
- applicare metodologie di definizione di piani di comunicazione
- applicare tecniche di coordinamento di gruppi di lavoro e di gestione delle dinamiche di gruppo
- applicare tecniche del lavoro di rete
Tratto da “Repertorio Piemontese delle figure professionali”