design, quelle icone vintage
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design, quelle icone vintage
Lunedì 23 gennaio 2012 Speciale Casa di MELANIA GUIDA D a terra e a luce diretta, «Coupè» è una lampada con base in metallo verniciato e asta cromata, progettata nel 1967, dal quel genio di Joe Colombo. Un gioiellino. Come i pezzi le lampade «scultoree» firmate dal giapponese Ko Isao Yajima, eclettica figura scomparsa nel 2006 , conosciuto anche per i suoi interventi grafici nel mondo fashion degli anni ’80-’90. O come il guantone «Joe», ironico e spaesante fuoriscala, progettato da De Pas, D’Urbino e Lomazzi per Poltronova nel 1971, la caffettiera Carmencita, disegnata negli anni 70 da Marco Zanuso per Lavazza fino o all’imitatissimo Arco (la Flos ha vinto la causa contro il made in China) la lampada-scultura progettata da Achille e Pier Giacomo Castiglioni nel 1962 per Flos, che in quasi 50 anni di produzione ha cambiato soltanto la componente elettrica. Pezzi unici, spesso introvabili o fuori produzione firmati da grandi designer come Pesce, Castiglioni, Mari, Nelson o Eames. In una parola «Vintage». Ovvero d’epoca, d’annata, una via di mezzo tra il moderno e l’antico: l’ultimo trend in fatto di design. Una moda contagiosa e un filo snob il cui successo deriva dal fatto che l’oggetto del vintage ha il suo surplus nel fatto che deve cercato, rintracciato, scoperto. Magari il più delle volte è anche inutile, ma trasmette molte informazioni sulle persone che un tempo lo hanno posseduto. C’è chi si scatena in una vera e propria va a caccia all’«usato griffato», (dalle aste ai mercatini, passando per le vendite sul web) fino a scovare l’oggetto più raro dove l’usura non è più un difetto, anzi diventa un valore aggiunto. Non è un caso che spinti dalla vintage-mania, le aziende propongano ri-edizioni (da «Sacco» di Zanotta a «Bocca» di Gufram) o nuovi prodotti che, per colori e forme, richiamano gli anni passati, come il frigo Fab28 di Smeg, dalle linee bombate e tinte brillanti. Basti pensare alla celebre inossidabile «Brionvega», il cubo-radio che non smette di sedurre o alla «Cone Chair» (1959) di Verner Panton. Tra una riproduzione e un pezzo originale c’è la differenza che alimenta bramosie da collezionismo. Vuoi mettere il fascino di un’autentica «861»? La sedia disegnata nel 1965 da Joe Colombo è di fatto la prima sedia industriale realizzata con stampa ad iniezione su un unico stampo. Che significa un unico pezzo di plastica realizzato in serie proprio come la tendenza del momento in fatto di arredamento iniziava a richiedere. Esteticamente bella ma anche con delle innovazioni progettuali che la rendono pratica e funzionale. Il cilindro della gamba tagliato a metà in modo che sia possibile accostare più sedie della stessa tipologia DESIGN, QUELLE ICONE VINTAGE l'una all'altra e gli incavi presenti nelle gambe posteriori che permettono di impilare fino a tre sedie l'una sull'altra senza alcun tipo di difficoltà. Accorgimenti che sono tra le prime soluzioni salva- spazio della storia del design, soluzioni che iniziano a prendere il sopravvento con il cambiamento delle abitazioni e che ancora oggi sono indispensabili per riuscire a vivere i nostri ambienti nel miglior modo possibile. Senza dimenticare il caratteristico foro centrale dello schienale che consente di spostare la sedia con estrema semplicità e, nel caso di utilizzo esterno, di far scivolare velocemente l’acqua piovana per un’asciugatura più rapida della plastica. Un’ingegnosa progettazione per un’autentica icona degli anni ’60 che ha lasciato un segno indelebile nella storia del design. © RIPRODUZIONE RISERVATA 2 Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno NA SOLUZIONI TECNOLOGICHE LE CASE DEGLI ITALIANI? DIVENTANO «INTELLIGENTI» Cresce il numero degli appartamenti hi-tech, sistemi domotici che garantiscono il risparmio e aiutano a migliorare la qualità della vita N ell’era di internet e della connessione totale, anche il concetto di abitare sembra essere radicalmente cambiato. Non solo la tecnologia è entrata ormai nelle nostre case con materiali moderni e sempre più elaborati, ma anche da un punto di vista strettamente funzionale l’automazione è ormai una realtà capace di incidere positivamente sulla nostra vita quotidiana. Grazie alla domotica, oggi giorno gli appartamenti possono essere dotati infatti di computer in grado di gestire ogni dettaglio. Dall’accensione delle luci al riscaldamento, dalla tv alla sicurezza, tutto può essere demandato all’intelligenza artificiale. Naturalmente, i gradi di automazione possono essere i più svariati, ma in ogni caso il risparmio è garantito. Grazie all’impiego di computer e sensori, infatti, la nostra casa può regolare il funzionamento dell’impianto di riscaldamento, scegliendo per noi la temperatura ideale. In questo modo si evitano inutili sprechi e si riducono i consumi. Allo stesso modo il sistema domotico può comandare alla caldaia anche l’orario di accensione o, per esempio, all’impianto d’aria condizionata di umidificare l’ambiente. E ancora, monitorando i nostri spostamenti nell’appartamento, il sistema potrà accendere o spegnere una luce per evitare consumi inutili. Grazie a soluzioni particolarmente avanzate che sfruttano internet, si possono poi demandare al computer anche le più comuni funzioni domestiche. E presto arriveranno sul mercato anche dei frigo che capaci di «osservare» le nostre abitudini alimentari e fare, tramite web, la spesa al posto nostro. Un buon esempio di ciò che ci si può aspettare in un prossimo futuro è rappre- sentato dal frigo «Rf4289», un nuovo modello con touch screen e connessione WiFi integrata presentato da Samsung. Fra le funzioni più interessanti l’avviso della scadenza dei cibi e la possibilità di regolare la temperatura in remoto, ma anche la possibilità di collegarsi con Google Calendar e di scaricare ricette. La connessione al web permette di accedere ai propri social network preferiti, ma anche di ascoltare musica o vedere video. Inoltre, è possibile scrivere piccoli note digitali o controllare le previsioni del tempo. E sono sempre più gli italiani che scelgono soluzioni domotiche, tanto che ormai quasi il 60 per cento degli immobili di nuova costruzione ha perlomeno un elemento di automazione che permette di risparmiare fatica, ma soprattutto soldi. Già, perché secondo quanto calcolato dall’Ufficio Studi di Immobiliare.it, che ha analizzato gli oltre 700 mila annunci italiani pubblicati sul suo sito, a fronte di una spesa iniziale che, a seconda di quanto si voglia automatizzare può variare dai 10 mila ai 50 mila euro, il risparmio sulla bolletta può arrivare fino al 20 per cento. L’automatizzazione degli ambienti del vivere quotidiano comprende elementi di domotica di base. Si va dalla climatizzazione ai sistemi d’apertura e di chiusura automatica di porte, finestre, tapparelle e tende da sole. E ancora, elementi più complessi (e quindi più costosi) come antifurti e strumenti di telesorveglianza, di coordinamento per il funzionamento degli elettrodomestici e per la distribuzione dell’energia elettrica, anche in caso di emergenza. Se si osservano i dati nello specifico, si può vedere come la domotica di base rappre- Ci pensa il frigo Samsung ha presentato il suo frigo con touch screen e WiFi integrato. Fra le funzioni, l’avviso della scadenza dei cibi e la possibilità di regolare la temperatura in remoto Temperatura ideale Con speciali sensori è possibile affidare al computer la gestione del riscaldamento, mantenendo sempre la temperatura ideale 3 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 NA Lo staff della Knx Italia radunato in occasione della premiazione avvenuta a Milano Un tram personalizzato con il logo Knx che ha effettuato il tour partendo da Piazza Castello La manifestazione Knx, un premio per il progetto della Federico II A senti il 43 per cento delle automazioni sul territorio nazionale, mentre quella avanzata arrivi al 16 per cento. Ancora maggiori sono i numeri delle grandi città, dove se la domotica avanzata è presente nel 18 per cento degli immobili di nuova costruzione quella di base è presente nel 45 per cento. Ancora meglio nelle metropoli del Nord Italia, dove le percentuali salgono rispettivamente al 21 per cento e al 49 per cento. La regione italiana più domotica, secondo l’analisi di Immobiliare.it, è il Trentino Alto Adige, dove il 78 per cento degli immobili di nuova costruzione ha almeno un elemento di domotica di base o avanzata. A seguire si trovano la Valle d’Aosta (63 per cento), il Veneto (61 per cento), la Lombardia (60 per cento) e il Piemonte (55 per cento). Anche al Sud, dove ancora si è lontani dal poter vantare una giusta proporzione di immobili «intelligenti», a piccoli passi la demotica comincia prender piede. Raffaele Nespoli © RIPRODUZIONE RISERVATA d un anno dalla celebrazione del ventennale della nascita del protocollo Knx, l’associazione Knx ha riservato la possibilità di visitare gli angoli più suggestivi della città di Milano con il tram Knx: una vettura personalizzata che ha effettuato il tour partendo da Piazza Castello. Nel corso della serata si è svolta la premiazione della prima edizione del Premio Knx Italia. Sono stati premiati i migliori progetti realizzati nel nostro paese, che si sono distinti in termini di innovazione ed eccellenza realizzativa in tre differenti categorie: «Miglior Progetto per l'Efficienza Energetica», «Miglior Progetto per il Sociale» e «Miglior Progetto Italiano». Tra i premiati anche il progetto della Facoltà di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Un riconoscimento assegnato per la lungimiranza. Il primo componente dell’installazione fu implementato infatti nel 1991 con Ets 1.1, l’ultimo nel novembre 2011 con Ets4: tutti prodotti comunicanti sullo stesso protocollo da 20 anni. L’installazione riguarda 4 facoltà con 4 complessi differenti dislocati in quattro siti diversi della città; 10 mila punti monitorati su 52 linee. R. Nes. © RIPRODUZIONE RISERVATA Massimo Valeri, presidente della Konnex Italia 4 Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno NA CASE E SOLDI A fianco, il cuore del Vomero: via Scarlatti: qui sopra, ville a Posillipo: sono due tra le zone più costose per affitto e acquisto di appartamenti in tutta la città di Napoli IL MUTUO E LO SPREAD tate e con esse le compravendite immobiliari. I clienti infatti non pagano tassi base, ma valori ben più alti perché a tali parametri si somma il «ricarico» sui tassi applicati dalle banche sia che si parli di mutui a tasso fisso, sia che si parli di mutui a tasso variabile. Un ricarico spesso molto salato con il risultato che agli spread attuali , che si aggirano in media al 3,5 per cento, la casa costa il doppio dell'importo richiesto Lo rivela la simulazione dell'ufficio studi idealista.it che ha preso in considerazione l'ipotesi di un mutuo acquisto prima casa trentennale per un importo di 150mila euro. Come risulta dalla tabella, agli Come orientarsi tra prestiti e affini in tempi di crisi finanziaria globale Una guida per non rimetterci «le penne» I l tema è molto tecnico, ma alzi la mano chi non ha mai pensato di accedere ad un mutuo per acquistare la casa dei propri sogni. Se non proprio a Posillipo, o nel centro di Chiaia, o al Vomero, almeno in una zona piacevole e centrale. Agli Spread attuali, però, una casa costa il doppio. Il sito idealista.it ha simulato le rate da pagare su un mutuo da 150.000 euro, su base trentennale, e ha rilevato come la quota interessi agli spread attuali (in media 3,5 per cento) arriverebbe a superare l’importo erogato. Sono gli effetti del credit crunch, destinato a rallen- tare il mercato immobiliare, come è già stato affermato in sede di previsioni elaborate per l’anno 2012. Tuttavia una maggiore negoziabilità del prezzo degli immobili può rendere l’acquisto particolarmente allettante. Questo è il motivo per cui il sito ha pensato di fornire a chi acquisterà casa nei prossimi mesi anche alcuni consigli per stipulare un mutuo senza incorrere in brutte sorprese. La banca centrale europea non ha toccato i tassi d’interesse, fermi all’uno per cento, praticamente ai minimi storici, ma negli ultimi mesi gli istituti di credito hanno alzato gli spread così le erogazioni di mutui sono notevolmente rallen- La simulazione Agli spread attuali la casa costa il doppio dell'importo richiesto; lo rivela la simulazione dell'ufficio studi idealista.it per un mutuo acquisto prima casa trentennale, importo di 150mila euro spread attuali il totale degli interessi sul mutui da rendere alla banca supererebbero l'importo richiesto. Sempre dallo schema si osserva che rispetto agli spread in condizioni «normali» - tra l'1 e l'1,5 per cento - lo stesso immobile, acquistato ai tassi attuali verrebbe a costare tra il 40 e il 50 per cento in più rispetto a quanto sarebbe costato ad esempio nel marzo 2010, con il mix ideale tra euribor e spread, mentre per il fisso il periodo migliore è stato l'autunno 2011, con irs anche sotto il 3 per cento e offerte di alcune banche al 4 per cento di tasso fisso finito. Per Vincenzo De Tommaso, dell'ufficio studi di idealista.it, «per chi intende chiedere un mutuo sono tempi difficili, anche per quei potenziali acquirenti che hanno tutte le credenziali per accedervi. Dall'altro lato però il mercato presenta offerte allettanti con una alta negoziabilità. E allora — aggiunge — a chi nei prossimi mesi comprerà casa consigliamo di finanziare importi mai maggiori del 50 per cento del valore dell'immobile; comparare le offerte di più istituti di credito; prestare attenzione ai piani di rimborso tenendo d'occhio l'euribor nel caso del mutuo a tasso variabile; per evitare che quando questo salirà la rata non diventi insostenibile; vagliare altre soluzioni come il variabile con il cap o il tasso misto». A. P. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Ecco come è possibile allestire una casa risparmiando, senza però farsi ingannare da «falsi» e «imitazioni» di pezzi pregiati Farsi belli senza spendere troppo È Tappeti Meglio rinuciare al «persiano» se deve essere un’imitazione: preferibile un pezzo moderno, anche Ikea Oggettistica Un vaso d’argento è bello comunque, ma se si deve optare per un’imitazione in silver, allora meglio un cesto in vimini possibile allestire una casa risparmiando? Un po’ sì, un po’ no. Ci sono cose sulle quali non si può assolutamente fare ecomonia, a partire dai lavori. Ammodernare l’impianto idraulico, elettrico, mettere in piedi un parco luci decente e una rete di riscaldamento o condizionamento all’altezza della situazione non è uno spreco, ma un investimento importante e ineludibile. Pensare di provvedere in seguito è solo una utopia. O ci si ritroverà con i rubinetti vecchi per anni o, peggio, si dovrà cambiarli necessariamente rompendo mattonelle, tubi e scrostando intonaco e pittura. Da questa base, solida e concreta, si può poi articolare un ragionamento. Il parquet dei vostri sogni costa troppo? Tranquilli, ci sono variazioni sul tema meno costose, certamente meno belle, che possono comunque ben figurare. Vi piacciono i tappeti persiani, ma dovete scegliere fra l’acquisto di un esemplare originale tessuto a mano e la cucina? Passate oltre, acquistare una bella cucina e per il tappeto pazienza. Non pensate però di buttarvi su qualche becera imitazione. Meglio sopperire con un modellino acquistato in uno dei negozi del grande colosso svedese di arredamento, o in qualche altro negozio di design a basso costo. Che sia un pezzo colorato, spiritoso, senza troppe pretese. I falsi, nell’abbigliamento e nell’arredamento, sono da bandire. Anche l’antico fasullo è una cosa da piangere. Fa coatto senza speranza. Dunque, se volete un arredamento bello e a costi contenuti, tenetevi sul moderno. I rischi sono minori, le figuracce ridotte a zero, lo stile salvato. In una casa minimal, per rendere l’atmosfera più calda si può giocare sui colori. Una parete a contrasto — che si può realizzare anche con un’opera di bricolage — è una idea vincente. Arancio, blu, giallo sole, un azzurro caldissimo le tinte giuste per trasformare una stanza e per isolare alcuni angoli. Strategia indispensabile quando si ha a disposizione una quadratura limitata. E, a proposito di escamotage utili per ampliare gli spazi, non bisogna sottovalutare le luci. Un angolo da lettura, un angolo salotto, lo spazio pran- Interno con lampada zo e, in cucina, riflettori sui fornelli o sul lavabo... L’importante è non cedere, per alcun motivo, alla tentazione dei neon freddi. Quelli caldi sono minimamente più accettabili ma la soluzione più giusta sono le lampadine a basso consumo che abbiamo comunque una luce d’atmosfera, Ai faretti non si dovrebbe mai rinunciare, creano un notevolissimo effetto. E non si dovrebbe mai rinunciare neanche alla consulenza di un esperto. Le luci sbagliate possono rovinare un appartamento in maniera definitiva. Si può senza dubbio risparmiare sulle tende. Quelle davvero belle costano tantissimo e quelle di fascia media sono improponibili, tolgono tanta luce e fanno molto alberghetto. Insomma c’è una sponda bohemien cui aderire con slancio per fare a meno di questo pezzo dell’arredamento. In linea di massima è sbagliato avere in casa la versione mini di pezzi che non ci si può permettere. Un bel vaso d’argento, che fa la sua figura in qualsiasi casa, ha una sua indiscutibile personalità. Una coppetta di silver è di molti punti indietro rispetto ad un bel cestino di raffinata paglia. Il principio è concedersi il massimo di quello cui si può ambire. Il risultato sarà perfetto: una eleganza sofisticata, appena un po’ negletta, disinvolta e non inutilmente pretenziosa. E a costi abbordabilissimi. Anna Paola Merone © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 5 NA 6 NA Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno 7 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 NA GUIDA ALL’ACQUISTO Fare la scelta giusta CONSIGLI E PICCOLE REGOLE Sul web e in edicola PER COMPRARE IN SICUREZZA Dal quartiere alla rumorosità, dal posto auto agli impianti domestici: ecco gli aspetti che è bene considerare per trovare un appartamento I n tempi di crisi economica e mutui sempre più inaccessibili comprare casa è diventato veramente difficile, e per molti l’acquisto resta solo un sogno nel cassetto. Ad ogni modo, che si decida di vivere in fitto o che si scelga di diventare proprietari, alcune piccole regole e qualche segreto possono sempre tornare utili per non correre rischi, e soprattutto per non trovarsi in qualche pasticcio. Una delle prime cose a cui fare attenzione è la scelta del luogo. È ovvio che una casa ben collegata, e che magari si trovi in una zona non eccessivamente periferica, sarebbe l’ideale. Ma, si sa, più ci si avvicina al centro più il prezzo al metro quadro sale. Quale che sia la scelta, una volta individuato il quartiere giusto meglio girare un po’ nei dintorni per avere anche una prima idea sul posizionamento dei servizi essenziali: trasporti pubblici, negozi supermarket o scuole, e la loro distanza dalla futura abitazione. Per la futura casa sarà anche bene tenere in considerazione la possibilità di parcheggio, altrimenti ci si potrebbe trovare a dover sostenere il costo, e le seccature, di un posteggio privato. E i costi sono tutt’altro che irrisori. Dunque, se l’appartamento non dispone anche di un garage, è bene cercare di avere le idee chiare sulla disponibilità di posti auto in strada. Passando poi all’abitabilità, una delle prime cose da tener presente è certamente la luminosità della casa che si sta pensando di acquistare, oltre naturalmente al numero delle stanze che deve essere congruo al numero dei componenti della famiglia. Se è vero che una casa eccessivamente piccola può rendere la vita particolarmente difficile a chi la abita, altrettanto vero è che troppi metri quadri sono difficili da gestire, a meno che non si disponga di un piccolo aiuto nelle faccende domestiche. Non meno importante è poi valutare la tranquillità dell’appartamento. Per poter capire bene, il modo migliore è certamente quello di visitare più volte la casa, in diverse ore della giornata, e specialmente in quelle «di punta». Solo così sarà possibile avere il quadro della situazione. Occhio anche all’eventuale presenza di locali notturni nei paraggi, poco visibili durante il giorno ma potenzialmente distruttivi per il riposo durante la notte. Per «allontanarsi il più possibile» dal caos della strada, se ce n’è la possibilità, si può scegliere un appartamento che sia all’ultimo piano del palazzo. In questo caso però non si dovrà di- menticare di verificare attentamente, preferibilmente con il sostegno di un esperto, le condizioni del solaio e del rivestimento che impermeabilizza il tetto. Molto spesso, infatti, i soffitti hanno problemi di infiltrazioni d’acqua e di umidità. Inutile dire che una disattenzione potrebbe costarci cara, oltre ad impegolarci in interminabili cause condominiali. Al momento del sopralluogo nella potenziale nuova casa bisogna poi studiare bene lo stato degli impianti idraulici ed elettrici. Certo, non sempre è facile capirlo se non si ha un occhio allenato e per questo ci si può affidare ad un tecnico di fiducia. Si pagherà qualcosa per il sopralluogo ma, è garantito, si tratta di soldi ben spesi. Solitamente, negli appartamenti ristrutturati di recente, tubi e cavi sono collocati sotto il pavimento. Il che facilita anche quando si arreda, visto che in questo modo non si rischia di bucare inavvertitamente un tubo, allagando l’appartamento ancor prima di aver finito i lavori di ristrutturazione. Non meno importanti per la decisione finale sono poi gli accertamenti sullo stato dell’immobile. A volte prezzi convenienti possono nascondere insidie anche da questo punto di vista. E allora, meglio accertarsi che sulla casa non gravino ipoteche. Per allontanare ogni dubbio basta verificare personal- mente all’Ufficio del registro ipoteche utilizzando nome, cognome e data di nascita del venditore, verificando appunto se sono state registrate ipoteche a suo carico. Per mettersi al riparo da possibili truffe si può decidere di affidarsi ad un mediatore immobiliare, costerà qualche euro in più, ma il risultato almeno è garantito. In linea di massima, insomma, il principio resta sempre lo stesso: meglio spendere un po’ del proprio tempo e del proprio denaro che trovarsi in spiacevoli situazioni. Per quel che riguarda i mediatori immobiliari, Servizi essenziali Per valutare correttamente il nuono appartamento è necessario prima di tutto capire quanto siano distanti servizi essenziali come trasporti, farmacie e alimentari Una buona esposizione Tra i tanti fattori che non possono essere trascurati l’esposizione alla luce solare è forse il più importante. Solo così le stanze saranno al riparo dall’umidità comunque, presto sarà introdotto il «patentino» a garanzia della professionalità e del servizio offerto. Le nuove regole contenute nel decreto del Ministero dello Sviluppo entreranno in vigore a 120 giorni dalla sua pubblicazione, che dovrebbe avvenire il 12 di maggio 2012. Il decreto regola l’iscrizione dei nuovi soggetti che si affacciano sul mercato, la verifica dei requisiti per l’accesso alla professione (quella iniziale e quella periodica, almeno ogni quattro anni) e l’aggiornamento necessario della posizione per i mediatori che già operano nel settore. Al centro delle novità c’è la «Scia», segnalazione certificata di inizio attività dopo la quale si può iniziare a operare immediatamente: se il mediatore esercita in più locali deve presentare una «Scia» per ciascuna sede operativa, dove dev’essere sempre nominata una persona con gli stessi requisiti del titolare. Solo dopo aver controllato tutto nel minimo dettaglio si potrà finalmente passare alla firma del contratto e brindare, a questo punto con serenità, al nuovo acquisto. Insomma, meglio fare una scelta oculata, seguendo qualche piccola regola, che ricordare con amarezza il giorno dell’acquisto. Raffaele Nespoli © RIPRODUZIONE RISERVATA Per trovare la casa giusta si può far ricorso ad agenzie che lavorano nel settore immobiliare. Ma, per chi invece preferisce la trattativa diretta, esistono ormai diverse opportunità e servizi. Con la diffusione di internet sono nati infatti molti siti che garantiscono un contatto immediato tra chi desidera vendere e chi invece ha l'esigenza di acquistare; la rete è sempre più lo strumento preferito per mettere in contatto i privati tra loro. Se è vero che i portali più visitati sono comunque quelli di note agenzie immobiliari, spulciando meglio nel web si trovano molti «luoghi» dove trovare buone opportunità. Fra questi il sito casetraprivati.com, totalmente gratuito e senza agenzie immobiliari. Un’esperienza simile è quella del sito casedaprivati.it. Ci sono poi siti molto pubblicizzati come subito.it, casa.it e tanti altri che, gratuitamente o a fronte di piccole somme, danno la possibilità di pubblicare un annuncio. Infine, anche sul famoso eBay si possono inserire e trovare annunci interessanti. Al di là del mezzo informatico resta poi i più tradizionali giornale immobiliari. Infatti, nonostante internet, i giornali di annunci restano uno degli strumenti privilegiati per chi cerca casa. Secondamano, 190mila copie diffuse la settimana dalle sue 18 edizioni, è il leader nel Nord Italia; Porta Portese, invece, è il bisettimanale di annunci più venduto a Roma. In entrambi i casi gli annunci immobiliari rappresentano oltre il 50 per cento del totale; una cifra che è scesa leggermente negli ultimi mesi con la crisi dell’immobiliare. Sia Secondamano sia Porta Portese, inoltre, hanno anche siti internet. R. Nes. © RIPRODUZIONE RISERVATA 8 NA Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 9 NA 10 Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno NA CREATIVITÀ Il progetto I In giardino il museo apparente Non solo in casa ma anche in giardino. È l’idea del Museo Apparente, lo spazio espositivo realizzato da Corrado Folinea nel giardino della sua casa nel centro di Napoli in vico Santa Maria Apparente 17. Gestito insieme ad altri giovani artisti, Museo Apparente ospita residenze e progetti espositivi di talenti nazionali ed internazionali. Come lascia intendere il nome, si tratta di un museo solo apparente, privato, e per questo privo di regole fisse e aperto a linguaggi plurimi. Il «museo» è in realtà una piccola struttura in legno, che ospiterà di volta in volta opere pensate appositamente per lo spazio. (F. M.) © RIPRODUZIONE RISERVATA n principio fu il Supportico Lopez, la homegallery di Gigiotto Del Vecchio aperta nel bel mezzo del rione Sanità dove la scena emergente internazionale si dava appuntamento per mostre e festini. Se attualmente, e con lo stesso nome, lo spazio opera a Berlino come vera e propria galleria codiretta da Del Vecchio con Stefania Palumbo, la tradizione delle case-museo non si è esaurita a Napoli, dove continuano a nascere spazi ibridi destinati ad uso tanto abitativo quanto espositivo. Su questa scia l’architetto Antonio Martiniello ha adibito già da alcuni anni il proprio studio di architettura in via Foria, nello storico palazzo settecentesco, a contenitore della propria collezione d'arte, nonché a spazio espositivo da condividere con amici e appassionati. Una scelta topografica non casuale visto che la città rappresenta per lui «uno scenario di grande fermento della vita artistica e culturale ancora intatto dalla standardizzazione del gusto». Affatto standardizzati sono anche gli arredamenti dello «studio - abitazione» di Martiniello che, per i suoi interni, disabitati da circa novant’anni e di cui non ha voluto alterare l’interpretazione ottocentesca preesistente nonostante i lavori di restauro, ha scelto di coniugare volte e affreschi con elementi d'arredo minimal e vintage, tutti rigorosamente di design. L’ampia metratura e la passione per l’arte contemporanea di cui colleziona ed espone opere rendono così lo «Studio Keller» una perfetta location per condividere feste e cocktail. Comun denominatore delle homegallery resta la spettacolarità degli spazi. Fa un certo effetto, ad esempio, ritrovarsi in un loft newyorkese nel bel mezzo dei Quartieri Spagnoli. Sembra un inno allo spazio proprio là dove tutto è ressa, vicoli stretti e sovrappopolati. Si tratta de La Casaforte S.B., spazio attiguo alla Chiesa della Santissima Trinità degli Spagnoli, che fra resti di un chiostro cinquecentesco e di un successivo padiglione industriale ospita opere e produzioni artistiche. Come svela il cortile, la Casaforte è circondata da una stratificazione di altre abitazioni, sembra però tutta rivolta HOMEGALLERY CHE PASSIONE verso l'interno, dall'atmosfera ovattata e tutt'altro che partenopea. «È la trasversalità l'elemento fondante dello spazio», spiega Valeria Borrelli convinta che «in un’area compressa come quella del centro di Napoli lo spazio stesso acquista un valore in senso assoluto». Cemento e vetrate per i mille e trecento metri quadri destinati da Antonio Sacco e Valeria Borrelli ad uso abitativo per la loro famiglia, e a contenitore di creatività. Architetto e fotografo lui, videasta indipendente lei, con i loro due figli accolgono artisti e performer interessati a confrontarsi con lo spazio. Sull'ampio volume centrale inondato di luce naturale, si aprono così gli spazi privati: due camere da letto, bagno e cucina dove Antonio e Valeria vivono coi loro bambini di tre e un anno. Una manciata di gradini conducono a quello che era il refettorio del convento e che oggi è spazio-teatro-galleria. Tagliato il nastro con la mostra-happening del fotografo francese Henry Pessar incontrato per caso un giorno al Museo nazionale e con cui la giovane coppia ha costruito negli ultimi mesi il progetto «Memoires». Un altro volume sotterraneo collegato a una cisterna (ancora in parte da esplorare), e destinato anch'esso alla produzione artistica, completa la Casaforte che si apre anche all'ospitalità di artisti di passaggio e turisti colti e curiosi interessati a condividerne il progetto. Il prossimo? Restaurare gli affreschi tardo cinquecenteschi nelle lunette dell'antico accesso al chiostro, oggi corridoio-ingresso alle abitazioni del civico 4 della piazzetta. «Il nome Casaforte riprende in qualche La Casaforte modo la Fortezza nascosta di Akira Kurosawa, ci piaceva trasmettere l’idea di un posto nascosto, ma fortemente ancorato al territorio», spiega Valeria. È casa e cantiere di idee e progetti, incluso il «Bed in art» ovvero l’accoglienza di artisti per produzioni site-specific. Sorprende il silenzio nonostante la stratificazione di abitazioni di ogni tipo che circondano lo spazio. Diverso il progetto della Dafna Home Gallery, spazio espositivo aperto nel 2010 nella casa-studio dell’artista Danilo Ambrosino che, insieme all' architetto Anna Fresa ha trasformato la propria abitazione in una galleria dedicata all'arte contemporanea. Dafna, così, sorge a Napoli al primo piano del Palazzo settecentesco dei Principi Albertini di Cimitile ed i suoi suggestivi spazi monumentali sono stati adeguati ed attrezzati per l'esposizione di opere d'arte, nonchè per installazioni multimediali e video-art. L’inaugurazione dello spazio è avvenuta il 6 giugno 2010, con la prima tappa di Home Gallery Open Project, un'iniziativa che coinvolge un network di home galleries nazionali ed internazionali, in uno scambio di locations ed artisti, finalizzato all'implementazione di un mercato crescente che vede come protagonista una nuova tipologia di visitatore e collezionista, diverso dall'abituale frequentatore di gallerie. «La homegallery è infatti un nuovo concetto di spazio espositivo nel quale il gallerista, l’artista ed il pubblico si relazionano in un’atmosfera conviviale e friendly, che rende il rapporto con le opere d'arte più accessibile e diretto, avvicinando sempre più persone all'arte contemporanea», spiega Ambrosino. Che sia una prima di teatro o un post vernissage al Madre non importa: il notaio Sergio Cappelli ama aprire la sua casa-museo condividendo i preziosi tasselli della sua collezione d'arte contemporanea. Nella splendida cornice di Villa Lauro, ha sede così quella che più volte è stata definita una «casa hollywoodiana» per la magnificenza degli arredi e l'ecletticità degli accostamenti. Fuani Marino © RIPRODUZIONE RISERVATA È l’elemento d’arredo più amato, centro della vita familiare e sociale, oggi anche «tecnologico» D a semplice elemento d’arredo a protagonista indiscusso delle zone living, il divano ha modificato nel corso degli anni il proprio status. Quello moderno, per antonomasia, si differenzia dal divano classico per sedute ampie e schienali più bassi, anche se per accogliere esigenze diverse le case produttrici propongono sedute con doppi schienali, incontrando così i diversi bisogni. Infatti, funzionalità ed estetica, sono oggi il mix vincente: seduti profonde per posizioni più informali, schienali più bassi per donare eleganza. Accanto ai divani angolari, le cui composizioni risolvono quasi da sole l’arredamento di un soggiorno, trovano sempre più spazio le soluzioni componibili per la loro grande versatilità. Ciò rende il divano un eterno camaleonte, in grado di cambiare aspetto a seconda delle dimensioni, dei tessuti, dei colori e delle finiture. Punto d’incontro tra la casa e l’arredamento, il divano è oggi concepito con strutture sempre più ampie e lineari, con forme essenziali in grado di unire l’uomo al suo ambiente e non solo, ma farlo sentire pienamente a suo proprio agio grazie anche agli innumerevoli optional che il divano moderno propone, migliorando la qualità della vita. Belli e pratici, questi sono i divani moderni: facilmente sfoderabili e lavabili, personalizzabili nelle forme e finiture. Articolo sempre più al centro della scena, dominante incontrastato dell’ambiente soggiorno, il divano si contraddistingue così come uno dei complementi d’arredo più confortevoli e indispensabili per il relax quotidiano. Leader nel settore resta la linea Divani&Divani di Natuzzi, proposta dall’azienda di Massimiliano Barile. Dai modelli più semplici a quelli futuristici, la Natuzzi sembra avere come Supplemento della testata © Distribuito con il Corriere della Sera non vendibile separatamente Marco Demarco direttore responsabile Maddalena Tulanti vicedirettore Francesco Durante redattore capo redazione campana Divano, protagonista della quotidianità Un modello Divani e Divani di Natuzzi La casa ha appena lanciato una nuova serie con speaker integrati, adatti a riprodurre la musica dell’iPhone obiettivo quello di incontrare il gusto dei più. La casa ha appena lanciato una nuova serie di divani con speaker integrati, adatti a riprodurre la musica del vostro iPhone. I nuovi divani, ad esempio, integrano una serie di speaker sorround, con tanto di docking station per iPhone. Il divano surround è dotato così di un amplificatore con due uscite e due altoparlanti fullrange da 165 millimetri di diametro. Oltre al divano, Natuzzi ha recentemente presentato anche la poltrona sorround, che ospita le casse direttamente sul poggiatesta. Fra le novità in collezione, troviamo anche Bateau, con una struttura portante a base chiusa sul quale si adagiano i cuscini di seduta e di spalliera. Particolari Carmine Festa redattore capo centrale Editoriale del Mezzogiorno s.r.l Ernesto Cesàro presidente Nicola Putignano vicepresidente Giorgio Fiore amministratore delegato Sede legale: Vico II S. Nicola alla Dogana, 9 80133 Napoli - Tel: 081.7602001 Fax: 081.58.02.779 Reg. Trib. Napoli n. 4881 del 17/6/1997 © Copyright Editoriale del Mezzogiorno s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. Nessu- e caratterizzanti sono i braccioli nonché la possibilità di poter selezionare l’imbottitura morbida o rigida per i cuscini della seduta che consente di personalizzare il proprio comfort. Bateau vanta inoltre l’imbottitura di spalliera in piuma d'oca ed è disponibile con rivestimento in pelle e nelle versioni tre posti, due posti e pouf. O ancora Diagonal che, dal design raffinato e contemporaneo, offre un comfort ergonomico ed una grande versatilità, grazie ad un sistema di sedute personalizzabile all’infinito con varie soluzioni estetiche. Le imbottiture in piuma assicurano un comfort straordinario. Elegante e contemporaneo, questo sistema di sedute è caratterizzato dai cuscini larghi e profon- na parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. Stampa: Sedit Servizi Editoriali srl Via delle Orchidee, 1 - 70026 Z. I. Modugno - Bari - Tel. 080.585.74.39 di e da una base che può essere trasformata in piano d’appoggio. Diagonal è dotato di accorgimenti estetici progettati su misura come il tavolino laterale in cristallo curvato (opzionale). Le versioni in pelle potrebbero presentare cuciture differenti rispetto a quelle in tessuto. Disponibile anche nella versione mix pelle e tessuto. Il Gruppo Natuzzi, creato nel 1959 e guidato da Pasquale Natuzzi, presidente ed amministratore delegato, disegna, progetta e vende divani, poltrone, mobili e complementi d'arredo per uso residenziale. Con un fatturato pari a 518,6 milioni di euro, realizzato nel 2010, il Gruppo Natuzzi è la più grande azienda italiana nel settore dell'arredamento. La holding Natuzzi S.pA. è Rcs Produzioni spa. Via Ciamarra, 351 - 00169 - Roma Tel. 06. 68.82.8917 Sped. in A.P. - 45% - Art.2 comma 20/B Legge 662/96 - Filiale di Napoli Diffusione: m-dis Distribuzione Media Spa - Via Cazzaniga, 1920132 Milano - Tel. 02.25821 Pubblicità: Rcs MediaGroup S.p.A. Divisione Pubblicità, Vico II San Nicola alla Dogana, 9 - 80133 Napoli Tel. 081.497.77.11 Fax 081. 497.77.12 Tariffe pubblicitarie (più IVA) - a modulo: infatti l’unica azienda non americana del settore «arredamento» quotata a Wall Street dal 1993. Il Gruppo Natuzzi esporta oltre l'ottanta per cento della produzione in 123 mercati esteri e detiene le maggiori quote di mercato in Europa e in America. L'assistenza ai clienti e tutta la rete vendita è gestita dalla sede centrale di Santeramo in Colle (Bari) e da uffici commerciali in USA, Cina, Belgio, Spagna, Giappone, Regno Unito, India, Brasile, Russia, Germania e Svizzera. Nel settore dell’arredamento, il Gruppo Natuzzi figura inoltre tra i maggiori investitori in ricerca e innovazione. Pasquale Natuzzi coordina personalmente questa attività strategica dal Centro Stile di Santeramo in Colle, nel barese, dove un team di 120 professionisti è interamente dedicato alla qualità progettuale, allo studio delle tendenze e alla scelta dei materiali. La marca Natuzzi offre stile italiano, qualità superiore e comfort insuperabile ad un prezzo accessibile. I modelli sono disegnati in Italia, nel Centro Stile, e prodotti negli stabilimenti italiani del Gruppo. Il Centro Stile Natuzzi crea oltre 100 nuovi modelli l'anno, nei diversi stili, rivestimenti e colori destinati ad anticipare nuove tendenze nel mondo. La collezione include anche una selezione di complementi d’arredo (pareti attrezzate, tavoli, lampade, tappeti), accessori (vasi, contenitori, candele), mobili per la sala da pranzo (tavoli, sedie, lampadari) per proporre soluzioni d’arredamento complete, facendo del Gruppo Natuzzi una vera e propria «Lifestyle Company». Finanziaria € 142; Politica € 80 - € 110 colore; Legale sentenze € 142; Ricerche di personale € 100; Commerciale € 104; Occasionale € 129; Posizione prestabilita più 20%; Ultima pagina più 25% F. M. © RIPRODUZIONE RISERVATA Proprietà del Marchio: © RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Distribuito con il Direttore responsabile: Ferruccio de Bortoli Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 11 NA 12 Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno NA L’INTERVISTA Alcuni pezzi storici del design: dalla radio Brionvega alle sedute Cassina, esistono oggetti «sempreverdi» che danno valore all’intero arredamento Salvatore Ferrari, decano del settore: una volta i pezzi duravano una vita, oggi non si compra più in quest’ottica MUTAZIONI DEL GUSTO M utevole, tecnologica, funzionale ed essenziale. È la casa del terzo millennio, che fa i conti con le mutazioni veloci del gusto e con le ganasce della crisi. Che non è soltanto economica ma anche «sociale». È la definizione di Salvatore Ferrari, patron di Ferrari Arredamenti, da cinquant’anni marchio leader della progettazione d’interni in città. Chiariamo. «Una volta la casa era statica, con l’arredamento ‘‘per sempre’’ — spiega Ferrari —, quello che una volta acquistato resisteva per cinquant’anni e oltre. C’erano il negozio di riferimento e l’architetto di famiglia che progettava per generazioni». Con un particolare rapporto di fiducia? «Una vera e propria fidelizzazione del cliente che nel negozio trovava pareri autorevoli affinando il gusto con i consigli giusti, le proposte su misura». Che cosa è cambiato? «Ora si consulta prevalentemente internet e poi si va a caccia del prezzo migliore, del risparmio prima di ogni altra cosa. Il vero mutamento è che non ci si affida più» continua Ferrari che tra poco esporrà, in esclusiva, uno dei preziosissimi tavoli della serie «Sessantuna» realizzati da Gaetano Pesce per Cassina in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia: 61 ta- voli (in omaggio alla data dell’Unità) tutti pezzi unici e diversi tra loro, che riuniti insieme formano la penisola italiana. Che cosa oggi, al netto della crisi, si compra di più? «La cucina e il letto, innanzitutto. Gli arredi fondamentali per i quali la qualità fa la differenza. La prima cosa che consigliamo soprattutto in tempo di crisi — continua Simone Ferrari — è quella di non lesinare sui pezzi e componenti dove trascorriamo la maggioranza del nostro tempo. Letto, cucina e poltrona necessitano, perciò, di un’attenta valutazione». Come è la casa di oggi rispetto a trent’anni fa? «È una casa che cambia di continuo, piena di contraddizioni e totem tecnologici, meno rigorosa e più ecletti- I fondamentali «Per gli arredi fondamentali la qualità fa la differenza. La prima cosa che consigliamo è quella di non lesinare sui pezzi e componenti dove trascorriamo la maggioranza del nostro tempo» ca». Tecnologici a parte quali sono i «must» dell’arredamento design? «Tra i più richiesti restano i classici come la lampada Arco di Flos, i pezzi cult di Vitra, le icone come la chaise-longue di Le Corbusier. Nel settore degli imbottiti leader resta Cassina con la collezione Maestri. Tra i sempreverdi la poltrona Sacco rinfrescata da un rivestimento meno costoso e quindi più economica (costo ridotto del 30 per cento) e l’intramontabile radio Brionvega rinnovata solo ed esclusivamente nella tecnologia». E per quanto riguarda l’ultimissima moda del design vintage? «Attenzione — ammonisce Ferrari senior — se è quello autentico ha dei costi. Se poi si tratta di imitazioni di facile accesso, è inutile ogni commento. Senza dimenticare che la nostra città detiene anche questo primato: le prime copie delle Thonet (la famosa sedia n.14 realizzata nel 1859 leggera e smontabile, pensata per essere imballata in casse da un metro cubo, in modo da facilitarne la spedizione e che in 40 anni ha venduto più di 45 milioni di copie), furono riprodotte tra il 1925 e il 1930, proprio dagli artigiani di via Chiaia». Melania Guida © RIPRODUZIONE RISERVATA Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 13 NA 14 Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno NA LE NOVITÀ Trattamento acque Oligominerale e pura, dai rubinetti di casa come se fosse di fonte C ulligan service Napoli, azienda diretta oggi da Massimiliano Bocchetti, offre risposte alle esigenze più disparate. Dal commerciale all’industriale, passando per il medicale, l’acquedottistica, il domestico e tanto altro. E proprio nel domestico l’azienda garantisce servizi di altissima qualità grazie all’impiego di apparecchiature all’avanguardia. «I nostri impianti domestici — spiega lo stesso Bocchetti — servono essenzialmente a svolgere due funzioni: eliminare il calcare, preservando così la vita di elettrodomestici e tubature; e garantire le proprietà oligominerali dell’acqua che beviamo tutti i giorni. Filtrazione, osmosi inversa ed eltettrodeionizzazione sono alcuni dei processi che permettono di mantenere invariate quelle che sempre dovrebbero essere le caratteristiche della buona acqua. Per essere tale, l’acqua deve essere incolore, inodore e insapore». Un lavoro, quello della Culligan, basato da sempre sull’eccellenza del trattamento e dell’assistenza grazie ad un personale altamente qualificato e sempre pronto ad offrire risposte immediate. Al centro della politica aziendale l’assistenza al cliente che la Culligan service Napoli riesce a garantire con assoluta puntualità. Fondamentale nei diversi settori d’impiego, addirittura vitale in abito sanitario. E certamente anche questo ha contribuito al raggiungimento di un vero record: più di 4 mila clienti su tutto il territorio. Insomma, pur mantenendo un contatto ideale con le origini, la Culligan service Napoli si presenta oggi come esempio delle realtà imprenditoriali campane. Nata come centro di assistenza tecnica della Culligan Italiana è diventata poi anche sua concessionaria. E il suo fondatore, Aldo Bocchetti, da semplice tecnico (lo era nel 1969) oggi ne è diventato anche l’agente per tutta la regione. «Dal 1969 insieme a Culligan Italiana in Campania ci occupiamo di acqua — prosegue Massimiliano Bocchetti —. Che purtroppo raramente presenta caratteristiche idonee a soddisfare le diverse esigenze del consumatore utilizzatore finale. Renderla adatta ad un utilizzo specifico, diventa quindi una necessità fondamentale. Non c’è settore che non abbia precise esigenze di acqua specifica, e non c’è esigenza per la quale Culligan non abbia una risposta. Dal ‘‘semplice’’ addolcimento ai sistemi complessi di trattamento». Raimondo Nesti © RIPRODUZIONE RISERVATA Soluzioni contemporanee UN’ISOLA FELICE NEL CUORE DELLA CASA La cucina sempre più centrale nella vita dell’appartamento Soluzioni diverse per tutte le tasche e le dimensioni L a cucina è il cuore della casa, un luogo mistico, d’incontro, dopo una giornata estenuante di lavoro e di impegni, dove ci si riunisce per passare un po’ di tempo insieme. Il focolare domestico è dunque il vero punto di forza delle moderne abitazioni, la certezza del vostro appartamento. Lineare, lineare doppia, ad isola, a C o a U, con penisola, ad angolo o a blocchi. Con le nuove progettazioni potrete costruirvi la cucina dei vostri desideri. Lo studio accurato della morfologia dello spazio da arredare, infatti, sarà determinante per la scelta della forma: la lunghezza delle pareti, la dislocazione delle aperture, l’ampiezza della stanza, orienteranno la scelta della tipologia. La vita di questi due ambienti nelle case degli Italiani è oggi totalmente diversa: le nuove tendenze prediligono ancora un ambiente cucina ampio con zona pranzo ed un grande tavolo che si fonde con il soggiorno, oppure con il salotto, e la formula imperativa è legata all’openspace, con le sue disposizioni ad isola o a penisola che propongono cucine nelle forme rettangolari, circolari o quadrate, con un oc- chio particolare al contenimento e all’accoglienza. Con un taglio creativo e completamente nuovo, Febal rilancia, infatti, l’immagine della cucina sottolineando la personalità del prodotto e la capacità di entrare in sintonia con tutte le esigenze di mercato, grazie alla vasta gamma di modelli a disposizione. Modernità, innovazione e sperimentazione i cardini simbolo dell’azienda; un solido gruppo che da anni fa della sua vocazione la realizzazione dei desideri dei consumatori. «La bellezza non è che una promessa di felicità» recita lo slogan della nuova cucina Kelly, realizzata dall’architetto Alfredo Zengiaro, un progetto contemporaneo di ispirazione tradizionale che pensa al passato reinterpretandolo in chiave moderna e raffinata. Cosmopolita e funzionale il modello Less Chic che, di recente, ha subito un significativo restyling e oggi si presenta nella nuova versione, capace di coniugare la bellezza delle forme moderne con la ricerca di nuove soluzioni che rispondono alle esigenze del living metropolitano, come il tavolo da pranzo estraibile family che può ospitare fino a otto persone. Le disposizioni a pe- nisole e ad isola sono state create per integrarsi con quella che è stata la grande rivoluzione degli anni Settanta, il cui eco si fa sentire ancora oggi: l’amatissimo openspace è di questi tempi un concentrato di tecnica e evoluzioni di domotica, da pensare e progettare con arredi particolari. Far esistere insieme soggiorno e cucina ha portato a soluzioni innovative, come i mobili dalla funzionalità molteplice: le armadiature, protagoniste indiscusse dell’openspace, creano opportunità infinite di spazio per la cucina moderna. Gli armadi sono quindi i veri protagonisti tra i complementi d’arredo: essi fungono chiaramente da incredibili elementi per il contenimento, eleganti e allo stesso tempo capienti, e da modernissime credenze, madie e porta-stoviglie. Si trovano, sia sul web sia nelle grandi catene distri- Contaminazioni Far convivere cucina e soggiorno porta a soluzioni innovative: ad esempio gli armani hanno funzioni multiple butive, veri e propri pacchetti che permettono di arredare lo spazio living corredato dello spazio cucina e integrato con poltrone, divani e armadi a fare da sapienti divisori. Una cucina ad isola, inoltre, in un openspace rende totalmente indipendente la zona di lavoro ma, se preferite una continuità nello spazio, potrete abbinare modelli di cucine a penisola squadrate o semicircolari sempre molto funzionali. Spesso la penisola è ideata come una congiunzione senza fine dei piani della cucina, la cui caratteristica principale sono i banconi, utilissimi per accogliere tutti i piani di lavoro, compresi i lavabo e il piano cottura con i suoi fuochi e la cappa. Queste le qualità che rendono l’openspace uno degli elementi più scelti ed amati nelle disposizioni spaziali offerte da cucina moderna e dall’accostamento con la zona living. Un’indubbia capacità di trasformare l’ambiente circostante, che fa dello spazio aperto il modello per ridisegnare felicemente i confini della zona giorno in ambienti totalmente liberi. Mariella Accardo © RIPRODUZIONE RISERVATA 15 Corriere del Mezzogiorno Lunedì 23 Gennaio 2012 NA L’amore per il bello NELLE STANZE DEI VIP E SUI SET DEL CINEMA Thierry House opera nel settore arredamento: un’azienda che ha rifinito appartamenti per Totti e Lavezzi N el film «Benvenuti al Nord», attualmente nelle sale cinematografiche, le ambientazioni d’interno le ha curate lui. Come pure, nella vita reale, si è occupato di arredare e rifinire le case da sogno di vip quali Francesco Totti a Barbara D’Urso, Fabrizio Corona, Lavezzi e Quagliarella. Più recentemente, anche calciatori come Giampiero Pinzi, Daniele De Rossi, Simone Loria del Bologna e Gaetano D’Agostino si sono affidati a lui. Parliamo di Ciro Thierry Perrella, imprenditore che ha saputo rapidamente proporsi ed affermarsi tra i più qualificati fornitori nel settore dell’arredamento di lusso con specifico riferimento al mercato calcistico grazie alle mie innumerevoli conoscenze. Nella sede di Lucca della Thierry House s.r.l, gestita da lui, come unico socio fondatore, opera con la costanza e l’impegno che solo un singolo professionista fortemente motivato può offrire grazie ad esperienze maturate in anni di attività professionale. «Il mio obiettivo è offrire alla clientela un maggior servizio professionale, avendo come partners aziende e professionisti a livello nazionale, in modo da soddisfare al meglio il cliente e risolvere ogni suo dubbio ed eventuale problema, rimanendo sempre a sua disposizione, anche dopo l’avvenuta compravendita, consigliandolo di acquistare con serenità la scelta per una casa d’amare». Se il suo motto è «mi lascio circondare solo dalle cose belle», ampi spazi e massimo comfort sembrano essere le linee guida delle abitazioni da lui curate nei minimi dettagli. Cucine ad isola ed avveniristiche, camere da letto che ricordano le ambientazioni di un film e zone living inondate di luce e in cui design e funzionalità convivono. Senza dimenticare le camerette dei bambini, piene di immagini dei loro idoli e le aree fitness, sempre più richieste fra le pareti domestiche. Infine, meritano attenzione anche gli ambienti esterni, con soluzioni pensate per ristoranti sulla spiaggia o stabilimenti balneari, ma facilmente applicabili anche a location private. Fuani Marino © RIPRODUZIONE RISERVATA Una scena di «Benvenuti al Nord» A fianco, Barbara D’Urso; a destra, Fabrizio Corona 16 NA Lunedì 23 Gennaio 2012 Corriere del Mezzogiorno