Arnaldo Castellucci, MD, DDS
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Arnaldo Castellucci, MD, DDS
Raphael Bellamy BDS Figura 1 I diametri traversi diminuiscono in direzione corono-apicale. I cinque obiettivi meccanici della sagomatura secondo Schilder Raphael Bellamy espone ognuno 1) La preparazione del canale radidei cinque obiettivi meccanici di colare deve avere una forma conica Schilder dal punto di vista sia continua. pratico che clinico. Questa sagomatura simula la naturale Schilder nel 1974 nel suo articolo forma dei canali prima che essi vadano Cleaning and Shaping the Root Canal, incontro a fenomeni di calcificazioni e ha descritto in modo conciso i moderni prima della formazione di dentina concetti di detersione e sagomatura e il secondaria. Il canale deve avere una suo articolo è diffusamente considerato conicità continua dalla cavità di accesso come un documento procedurale defi- fino al forame apicale. Questa conicità nitivo su questo specifico argomento. consente un’efficace detersione del All’interno di questo documento canale e consente anche lo sviluppo sono stati messi in chiara evidenza gli di una certa pressione idraulica per il obiettivi meccanici e biologici al fine di principio del flusso in uno spazio che poter realizzare, in modo prevedibile, il va a restringersi. Infatti, grazie al flusso successo dei trattamenti endodontici su in spazi sempre più ristretti per la presenza della forma conica, la basi anatomiche. Prima di inoltrarci negli obiettivi mec- compattazione della guttaperca calda canici e nella loro realizzazione, si e del cemento genera vettori di forza dà per scontato che l’operatore abbia verticali e orizzontali, che seguono eseguito un’adeguata preparazione della le vie di minor resistenza otturando e cavità d’accesso. In altri termini, è già sigillando in tal modo i forami apicali e stato ottenuto l’accesso rettilineo al laterali. Questa sagomatura, poi, migliora l’utilizzo degli allargacanali e corpo del canale. delle lime, consentendo un più stretto contatto con la superficie del canale radicolare. Inoltre favorisce l’irrigazione, la rimozione dei detriti e migliora la sensibilità tattile, con la conseguente riduzione del pericolo di fratturare degli strumenti o di eseguire dei trasporti canalari grazie al fatto che gli strumenti si muovono liberi all’interno dei canali. 1 Pag. - 22 2) I diametri trasversi diminuiscono a tutti i livelli in direzione apicale e aumentano ad ogni livello, man mano che ci si avvicina alla cavità d’accesso (Figura 1). L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. 11, Nr. 4 2008 Il secondo obiettivo è un corollario del primo. Questo tipo di sagomatura permette di avere un controllo ad ogni livello della preparazione. Facilita la rimozione dei detriti organici coronalmente, con l’azione degli strumenti e delle soluzioni irriganti. Permette il posizionamento profondo dei plugger all’interno della preparazione canalare, allo scopo di indurre una vera e propria pressione di compattazione alla guttaperca calda. Questo aumenta le possibilità di otturare anche i forami accessori nel terzo apicale del sistema canalare. La sola eccezione a questo secondo principio è rappresentata dalla presenza di un riassorbimento interno, situazione in cui osservare questo principio significherebbe indebolire molto la rimanente struttura dentale. 2 Figura 2 Piani multipli che introducono al concetto del flusso. Figura 3 Rispetto e mantenimento delle curvature apicali. 3) La preparazione deve “scorrere” su piani multipli (Figura 2). Il terzo obiettivo ci porta a pensare nelle tre dimensioni, cosa d’importanza fondamentale in endodonzia. I canali radicolari all’interno di radici curve sono ugualmente curvi e quando queste curvature risultano ben conservate e pulite, il sistema esibisce un naturale “flusso”. Le maggiori difficoltà risiedono proprio nella porzione apicale del canale, segmento in cui deve essere posta la massima attenzione per mantenere la direzione delle curve. I canali radicolari adeguatamente preparati devono mantenere queste fini curvature apicali che devono risultare ben evidenti nelle radiografie post-operatorie (Figura 3). 3 Pag. - 23 PROFILO DELL’AUTORE. Il Dr. Raphael Bellamy BDS (NUI) si è laureato presso la University College Cork e ha completato la sua specializzazione post-laurea in endodonzia presso la Goldman School of Dental Medicine a Boston, Massachusetts. Ha conseguito il titolo di Diplomate della American Association of Endodontists. Il Dr. Bellamy attualmente lavora a Dublino, dove esercita la professione limitatamente alla endodonzia. Può essere contattato al seguente indirizzo e-mail: [email protected] 5 4 Figura 4 Perforazione Figura 5 Forame a goccia Figura 6 Eccessivo allargamento dell’apice e lacerazione del forame. Pag. - 24 4) Non spostare il forame (Figure 4 e 5). hanno abbandonato i confini del canale originale, ma che non hanno perforato Il forame apicale deve rimanere nel suo la superficie radicolare. In questi casi si rapporto spaziale originale sia con ottiene il successo se si riesce a trattare l’osso che con la superficie della radice. il canale radicolare originale. Le perfoIl movimento o il trasporto del forame razioni radicolari possono rivelarsi utili apicale rappresentano un errore per effettuare delle buone radiografie, comune nella preparazione del canale, ma non rappresentano certo una che porta frequentemente a dolore misura terapeutica di successo (Figura postoperatorio o addirittura al totale 6). Il quarto obiettivo meccanico si fallimento della terapia. Non sono riferisce proprio a questo comune ammessi tentativi di raddrizzamento risultato, potenzialmente disastroso. negli ultimi millimetri apicali di ogni canale radicolare, senza che ciò comporti gravi rischi per il risultato finale. E’ assai comune osservare, durante le terapie di endodonzia chirurgica, otturazioni canalari che radiograficamente sembrano entro i confini della radice, ma che in realtà presentano un’otturazione corta di molti millimetri dall’apice, con la messa in parallelo della radice all’interno dell’osso adiacente. Ancora maggiore è la quantità di canali radicolari che 6 L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. La trasposizione del forame molto spesso si configura in due forme sostanziali, una rappresentata dallo sviluppo di un forame ellittico o lacerato, e l’altra da una perforazione della radice. Dal momento che i forami apicali si trovano spesso prima dell’apice radiografico e su un lato della radice, i ripetuti passaggi degli allargacanali e delle lime tendono a raddrizzare queste delicate zone e in realtà ingrandiscono sempre più il forame in direzione opposta rispetto alla naturale curvatura del canale. A mano a mano che la preparazione procede, si crea una lacerazione e il cosiddetto “forame a goccia”. Si deve sempre ricordare che una’inadeguata preparazione della cavità d’accesso 7 che limita il lavoro degli strumenti, favorirà sia le trasposizioni così come di lavoro. Dobbiamo invece pensare nelle tre dimensioni e continuare ad le restrizioni nel corpo del canale. apprezzare, attraverso l’uso degli strumenti manuali, le varie complessità 5) Il forame apicale deve essere che man mano si devono affrontare e sempre mantenuto il più piccolo che, in realtà, rappresentano la norma dei sistemi dei canali radicolari. che sia pratico (Figura 7). Mantenendo il forame il più piccolo Numerosi studi confermano che che sia pratico, non il più piccolo sebbene i forami apicali naturali non possibile, si facilita la compattazione siano completamente rotondi, i canali della guttaperca e si ha un migliore radicolari tendono di norma ad controllo apicale della stessa. All’inarrotondarsi nel loro terzo apicale. terno della sagomatura correttamente Questa realtà anatomica risulta di eseguita si genereranno così forze beneficio per gli operatori, soprattutto verticali e orizzontali che contribuinell’utilizzo degli strumenti rotanti ranno alla sigillatura delle anatomie che presentano una sezione perfetta- laterali. Alcuni dei più difficili casi mente arrotondata. Tuttavia non si da otturare sono proprio quelli con dovrebbe mai cadere nella piacevole aperture apicali estremamente allargate, sensazione di credere che la zona anche se la guttaperca dimostra apicale sia pulita semplicemente perché eccellenti caratteristiche reologiche che lo strumento ha raggiunto la lunghezza facilitano l’otturazione degli apici 11, Nr. 4 2008 Figura 7 Mantenimento del forame il più piccolo che sia pratico. Pag. - 25 I cinque obiettivi meccanici della sagomatura secondo Schilder aperti. In caso di polpa necrotica, dovrà essere eseguito un allargamento sufficiente per assicurare una completa pulizia dell’area, ma nel contempo dovrà essere evitata una rimozione eccessiva di dentina e di cemento apicale. Questo ovviamente non dovrà essere applicato nel caso di polpa vitale o nelle fasi iniziali di una pulpite. Aderire al principio che il forame deve risultare il più piccolo che sia pratico non mette limiti alle dimensioni massime, dato che queste vengono determinate dalla situazione clinica che si presenta di volta in volta. Anche i grandi forami come nel caso dei riassorbimenti apicali, devono sempre restare i più piccoli che sia pratico. Vari studi (Green 1956; Kuttler 1955) hanno dimostrato i cambiamenti che possono presentarsi all’interno del forame con l’avanzare dell’età. Tuttavia, i diametri apicali raramente sono maggiori in media di 0,3 mm o 0,5 mm in ogni dente. Personalmente non credo alle conversazioni che ho sentito e ai casi che ho visto e che mi sono stati riferiti con sagomature sino a 0,6 mm oppure addirittura sino a 0,8 mm! Sicuramente non si tratta di una coincidenza se questi denti sono spesso sintomatici e rendono complicata la loro otturazione a causa della loro continua essudazione. Una volta che sono state ottenute queste dimensioni con la detersione e la sagomatura, diventa veramente difficile ottenere una sagomatura perfettamente conica da poter poi otturare. L’obiettivo è solamente quello di detergere ma non di allargare il Pag. - 26 forame. Se il diametro del forame viene aumentato da 0,2 mm a 0,4 mm, anche l’area del forame verrà aumentata di ben quattro volte! Non solo questo aumenta il rischio di lacerare il forame, ma aumenta anche il rischio di micro-infiltrazione. In conclusione, l’obiettivo è produrre una sagomatura conica continua tridimensionale, una conicità a multipiani che si estenda dalla cavità d’accesso sino al termine radiografico del canale, mantenendo la posizione e la dimensione del forame. Tutto questo potrebbe suonare un pò preoccupante, vero ? Bene, in verità no, perché in ultima analisi ognuno degli obiettivi meccanici qui proposti rappresenta un corollario dell’obiettivo precedente. Credetemi quando dico che questi obiettivi rappresentano la mappa sicura e ideale per una endodonzia prevedibile. L’INFORMATORE ENDODONTICO Vol. 11, Nr. 4 2008 BIBLIOGRAFIA Schilder H. (1974) Cleaning and shaping the root canal. Dental Clinics of North America 18(2). Green D. (1956) Stereomicroscopic study of the root apices of 400 maxillary and mandibular teeth. 000 9(11): 1224-1232 Kuttler Y. 81955) Microscopic Investigation of root apices. 000 50:544-552 Traduzione dell’articolo originale Explaining Schilder’s five mechanical objectives Endodontic Practice 9 (4): 17-19, 2006 Pag. - 27