dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
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dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
Supplemento a “Il Nuovo Giornale” nr. 14/ 2014 PARROCCHIA SANTI ANGELI CUSTODI VIA TREBBIA, 89 - 29121 PIACENZA APRILE 2014 Anno 13, Numero 1 ...dopo il suo intimo tormento vedrà la luce... BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 2 L’EDITORIALE DI DON PIETRO/ SEPARAZIONI, PASQUA E PERDONO... UMILIÓ SE STESSO, OBBEDENDO FINO ALLA CROCE Q ualcuno si lamenta perché le mie omelie vanno a finire sempre sulle coppie separate, sul dolore dei figli, sullo strascico di odio e povertà che stiamo subendo alla fine tutti, perché di dramma sociale si tratta..., a causa della distruzione massiccia dei matrimoni. E di cosa dovrei parlare allora? Di aria fritta? Un giorno è venuta da me una donna a chiedere se a Borgotrebbia ci fosse una casa a poco prezzo da affittare: voleva separarsi. Aveva tre figli, il marito era rimasto senza lavoro e si era messo a bere e lei faceva qualche ora di pulizia delle scale… Con estrema lucidità mi venne da dire che “i poveri non posso separarsi…”. (Lo penso anche dei ricchi, ma questi mica ci credono necessariamente a Dio, hanno i soldi che li illudono di potercela fare da soli…). I poveri infatti non possono pagarsi l’avvocato, gli alimenti, lo psicologo, i doppi elettrodomestici. Hanno un mutuo di trent’anni da risolvere e non sanno dove sbattere la testa. Addirittura non possono permettersi neppure la depressione e da un po’ di tempo di ammalarsi… Quante medicine sono ora a pagamento? E’ inutile recriminare sul passato, quando la difesa del matrimonio veniva fatta passare come battaglia di nostalgici reazionari… se c’è ancora qualcuno che ha cervello e ragione funzionanti senza i paraocchi dell’ideologia, deve dire chiaramente che la battaglia in favore del divorzio è stato un grandissimo errore... Bene. E allora che cosa facciamo? Dobbiamo rassegnarci, subire ingiustamente, rinunciare a difendere i propri diritti? LUCIA MERLI, IL RISORTO. Per Grazia di Dio, senza alcun merito… sono stato battezzato, ho ricevuto il dono della fede e faccio il prete. Io una strada per uscire dalla crisi l’avrei trovata e ve la mostro: si chiama Gesù Cristo. Questi sono In copertina: LUCIA MERLI, PARTICOLARE DEL i giorni che CRISTO CROCIFISSO NEL DIPINTO DI SAN anticipano GEROLAMO, CRIPTA DI C.SANTO VECCHIO la Pasqua e chi vuole può meditare più profondamente sul Mistero della Passione di Cristo. Per fare questo è necessario prima di tutto l’umiltà. Infatti noi non predichiamo un vincente, un giustiziere (si chiamava Barabba, era un omicida e la gente lo preferì a Gesù innocente e mite), noi predichiamo Cristo Crocifisso, scandalo e stoltezza per i superbi, ma per i poveri giustizia e potenza di Dio. Perché Gesù non è sceso dalla Croce? Perché non ha annientato i suoi nemici? Per stare vicino ai poveri, a quelli che subiscono l’ingiustizia e non hanno i mezzi per difendersi… Lui si è fatto servo ubbidiente per difendere la verità. Ponzio Pilato di fronte all’affermazione di Gesù, si chiede cosa sia la verità… quante verità ci sono nel mondo? “Tante, ognuna ha la sua…” dice il relativista. Non è vero. Ce né una sola: AMARE. Ma come? Nella verità. E noi non siamo in grado di vivere nella verità, perché la verità ci accusa di egoismo, narcisismo, peccato… Siamo bugiardi fin da bambini e inclini al compromesso, vorremmo per comodità vivere col piede in due scarpe, anzi tre, quattro… E poi vorremmo essere perfetti. Quanti se ne sono andati dal matrimonio perché non hanno accettato 3 di essere dei traditori, degli adulteri? Così anche Pietro e Giuda avevano tradito. Ma uno è rimasto con i discepoli e l’altro se ne è andato ad impiccarsi. E’ stato più coerente il secondo? Solo perché si è autopunito? Dice San Paolo: “Non hai voluto ne’ vittima, ne’ sacrificio per la colpa… un corpo mi hai dato. Ecco io vengo Signore per fare la tua volontà” (Eb 10,5). Cioè Cristo ha pagato per i nostri peccati: per tutti gli adulteri, gli aborti, gli omicidi, i furti… E ricordo che il primo ad entrare in Paradiso è stato un ladrone che non era buono per niente, solo si era affidato a Cristo in Croce vicino a lui. Pietro, traditore come me e come te, profondamente afflitto per aver tradito il suo Amico, era rimasto tuttavia con gli altri e la mattina dopo il sabato corre al sepolcro e vede la tomba vuota e il sudario piegato in disparte. Tornato incredulo e impaurito al Cenacolo, insieme ai discepoli riceve a porte chiuse la visita di Gesù risorto. Il saluto che li sconvolge è “Pace a voi!”, cioè “Io vi ho perdonati, la vostra paura, la vostra povertà, il vostro peccato non mi ha tenuto nel sepolcro. Il mio amore è più grande della vostra stoltezza. Io vi amo e vi dono lo Spirito Santo: spirito di forza, di amore e di saggezza”. Celebrando assieme la Pasqua settimanale, l’Eucarestia, i discepoli crescono nell’esperienza di un Amore che perdona, che fa nuove tutte le cose. Questo Amore nuovo che hanno sperimentato, li libera dal timore e li renderà perfetti al punto che tutti daranno il proprio sangue per amore a Cristo e per la Verità del Vangelo. Così San Giovanni scriverà allora nelle sue lettere: “Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”… E allora, mi dirà qualcuno, io che faccio? Io che ho tradito, che ho divorziato, che sono un egoista e non amo nessuno? Ancora San Giovanni scrive: “…Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.” Cioè Dio ci ama e ha mandato suo figlio Gesù Cristo, a servire come strumento di espiazione per mezzo del suo sangue e giustificare quelli che hanno fede in Lui. A quelli che riconoscendosi peccatori, alzano lo sguardo a Cristo Crocifisso e chiedono perdono. Cristo è risorto, la morte è vinta e ogni giorno si può ricominciare ad amare. Questa è la Pasqua. Che sia davvero così per tanti di noi. Don Pietro BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 I RITI DELLA SETTIMANA SANTA 13 APRILE - DOMENICA DELLE PALME Ore 10,30: Processione con i rami d'ulivo e Santa Messa (ritrovo cortile oratorio). 17 APRILE - GIOVEDI' SANTO Ore 18: Messa in Coena Domini e rito della lavanda dei piedi ai bambini di terza elementare. Al termine: Adorazione Eucaristica (in Cappellina). La chiesa resterà aperta fino a tarda serata. 18 APRILE - VENERDI' SANTO Ore 18: Azione liturgica della Passione di Gesù (rito dell'adorazione della Croce). Ore 20,30: Via Crucis per le strade con partenza dalla Chiesa parrocchiale e arrivo a Camposanto Vecchio. 19 APRILE - SABATO SANTO Confessioni: ore 9 - 12 e 15 - 19 Ore 21: Veglia Pasquale Ore 23,30: Veglia nella notte 20 APRILE - PASQUA DI RISURREZIONE Ore 8,00 - 10,30 : Sante Messe Ore 17,30: Vespri Solenni cantati. 21 APRILE - LUNEDI' DELL'ANGELO Ore 8,00 - 10,30: Sante Messe Ore 17,00: Messa a Verdeto di Agazzano Parrocchia Santi Angeli Custodi - Borgotrebbia Tel. 0523480298 - Fax 0523401535 - www.santiangelicustodi.com INFO: [email protected] Gli Uffici sono aperti i giorni feriali, dalle ore 17 alle ore 19 ORARIO SANTE MESSE Feriali (tranne lunedì): ore 18,00 Festive: ore 8,00 - 10,30 BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 4 GIOVANI: IL CORPO E LA RELAZIONE D a anni stiamo riflettendo con i nostri ragazzi del gruppo del giovedì sera riguardo a cosa significhi per ciascuno di noi essere uomini e donne nel progetto d’amore di Dio e questo ci ha costretto ad affrontare la delicata ed importantissima dimensione della relazione uomo-donna. Attraverso varie fasi che sono documentate nei fascicoli che periodicamente realizziamo e pubblichiamo, e che sono consultabili in segreteria parrocchiale, siamo giunti, nei mesi tra Novembre e Febbraio a ragionare su quale sia il ruolo del nostro corpo all’interno delle relazioni che stabiliamo con gli altri e che coltiviamo, tenendo conto della differenza di genere. Il versetto della Genesi 1, 27 “Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” è la lampada che ci ha guidati e che continua ad accompagnarci nel cammino, illuminando con forza i nostri passi, soprattutto in questo momento storico e culturale nel quale il pensiero dominante, secolarizzato, ci impone di credere che siamo frutto del caso, del caos, che non esiste alcun ‘senso’ e ‘fine’ dell’esistenza e che la vita è tutta qui, perciò è legittimo lasciarsi guidare dalla volontà di piacere fregandosene di chi ci sta intorno, fossero anche i nostri figli. L’uomo si è voluto separare da Dio e poi dalla sua donna e così si è perso e non sa più chi è. La spaccatura tra il maschile e il femminile ha generato terribili conseguenze tra cui la perdita di consapevolezza del valore del Sé come essere in relazione, questo ci ha portato a credere di poter vivere prescindendo dalla presenza dell’altro, ma la conseguenza di tale idea è la morte di entrambi, e pensare che l’Io possa auto-generarsi e sussistere da solo ci sta portando a problemi etici, sociologici e psichici impressionanti. Ci vogliono imporre di credere che in nome del rispetto dell’ individualità della persona umana è un diritto scegliere il proprio orientamento sessuale prescindendo dal dato naturale e negando una ovvia realtà, ovvero che la persona umana entra nel mondo con un corpo sessuato e ben definito nel maschile o nel femminile e che queste specifiche realtà condizionano la maturazione di strutture e dinamiche psicologiche differenti. Come amare? Come donarsi? Come essere felici davvero? Facendo quello che ci sembra dare piacere oppure usando ragione e sensi per scoprire la verità sul nostro essere? Per riflettere su queste domande siamo partiti dalle situazioni reali e personali che vivono i nostri ragazzi, e accade che un giovedì sera una ragazza si lamenta del fatto che la madre l’abbia rimproverata per essersi fatta un tatuaggio di nascosto e così si alza un coro di voci di ragazzi che sostiene di aver fatto la stessa cosa, chi con tatuaggi, chi con i piercing, chi non ancora ma vorrebbe e pensano anche a qualche piccolo intervento di chirurgia estetica da aggiungere alle drastiche diete… decidiamo così di riflettere sul corpo con una serie di incontri orientati a comprendere se noi siamo il nostro corpo oppure se noi abbiamo e abitiamo il nostro corpo. Quello che viene fuori è che, c’è ben poca vanità nel loro tentare di manipolare DISEGNO REALIZZATO DA ALESSIA CLEMENTE GRUPPO TERZA MEDIA 5 il corpo ma bensì, il corpo diventa un luogo di scrittura: la pelle come superficie sulla quale scrivere la propria storia, libro incarnato di simboli creati dalla propria mente (il disegno rappresentato nel tatuaggio è stato creato dalla ragazza stessa che abbiamo sopracitato) offerto allo sguardo degli altri per comunicare quello che non ci si riesce in modo differente, voler condividere e comunicare la propria identità! Domina l’esteriorità ma con un bisogno urgente di interiorità. Nella società della comunicazione, si è talmente ‘consumata’ la comunicazione che per parlare di sé si manipola il corpo, con il tatuaggio, con il piercing, con l’anoressia e i DCA. Quanto dolore per stabilire ed affermare la propria unicità… ma è proprio necessario? Nell’ A.T. si legge: “Non vi farete incisioni sul corpo né vi farete segni di tatuaggio. Io sono il Signore” (Lev 19,29) e nel N.T. si legge: “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo?... Poiché foste comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1Cor. 19-20). E così, attraverso la Parola di Dio abbiamo cercato di comprendere meglio cosa sia il corpo, perché ci è dato ed in funzione di che cosa. Molti ragazzi avvertono un senso di inadeguatezza del loro corpo, una sorta di dicotomia tra quelli che sono i loro pensieri e la forma del loro corpo, dal quale non si sentono rappresentati; molti ragazzi si sento brutti, pur essendo oggettivamente molto belli poiché sono incapaci di incarnare i modelli di bellezza veicolati dai mass media, modelli impossibili da incarnare perché idealistici e illusori, ma loro di questo non sentirsi all’altezza soffrono, e allora abbiamo realizzato diversi incontri di confronto ponendo un’attenzione particolare alle tematiche relative alla corporeità e all’ affettività in una visione unitaria della persona umana e del significato del corpo, (unità di anima e corpo) che Giovanni Paolo II definì “sacramento della persona” segno visibile della sua realtà invisibile, per poi concludere la riflessione con l’ormai consueto e sempre fortemente atteso ritiro Quaresimale per i Giovani a Rapallo presso la Casa delle Suore Orsoline accolti dal grande abbraccio teneramente materno della nostra Madre Sr. Elena. Partiti sabato 30 Marzo da Piacenza alle ore 14.30 in 67 tra giovani ed educatori e giunti a destinazione alle ore 17.00, tema del ritiro è stato: “Un corpo mi hai dato. Allora ho detto: Ecco io vengo per fare la tua volontà.” La Michi e Luca novelli sposi, hanno preparato una grande merenda e tutti abbiamo mangiato e bevuto e poi, ci siamo tutti accoccolati sui grandi scogli e contemplando il tramonto sul mare, abbiamo ascoltato il flauto traverso di Benedetta e poi l’accompagnamento musicale di Andrea che con la chitarra batteva il tempo del racconto di Giulio “In te io vedo un grosso!” che ci ha ricordato nel dialogo tra un anziano e un adolescente insicuro che il Signore ha generato ognuno di noi come un prodigio. Nella sera la Via Crucis sul mare ci ha fatto incontrare Chiara Corbella Petrillo, una donna ‘Santa’ che per difendere la vita che portava in grembo non si è sottoposta alle cure chemioterapiche per il suo carcinoma. E poi, la messa, con i canti e le chitarre e le risonan- BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 ze alla Parola di Dio e poi… nella notte a gruppi di 10, Adorazione del SS. Sacramento dalle ore 23.30 alle 7.30, ogni ora un gruppo di ragazzi custodiva nell’ Adorazione il SS. Sacramento, contemplando e scrutando il brano Ebrei 10, 5 ss. “Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non FASCICOLO REALIZZATO DAI NOSTRI hai voluto né GIOVANI SUL TEMA DELLA CORPOREITA’ sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato”. Alle 8.30 colazione e alle 9.00 Lodi e deserto sul mare… momenti intensi, momenti commoventi, di narrazione di Sé illuminati dalla Parola di Dio… la fatica, la Gioia e il pianto. Stare nella Volontà di Dio non è facile però nel cuore dei nostri ragazzi il desiderio di provarci c’è. La nostra amica Sr. Maria Ruth ci ha scritto una lettera che abbiamo letto nel tempo delle Lodi… e anche lei ci ha ricordato che noi siamo stati fatti come un prodigio. Pranzo alle 12.30 e poi… a piedi con i bagagli sino a Rapallo per spostarci con il pullman a S. Margherita Ligure e da lì a piedi raggiungere Paraggi su di una passerella sugli scogli (8 Km)! Il Signore ci ha benedetti con il sole e due giovani audaci (Manfre e Ciriaco) hanno fatto un tuffo in mare. In serata siamo rientrati a Piacenza. E’ stato un tempo di meditazione profonda sulla propria esistenza in cui il corpo è stato al centro delle riflessioni per arrivare a condividere che: IL CORPO E’ FATTO PER AMARE, E’ QUESTO IL SUO SCOPO. E’ ATTRAVERSO IL CORPO CHE IL MALE, LA FRUSTRAZIONE, IL DOLORE CI RAGGIUNGONO NELLA NOSTRA STORIA E NELLE NOSTRE GIORNATE. MA LA BUONA NOTIZIA E’ CHE PROPRIO ATTRAVERSO UN ALTRO CORPO ARRIVERANNO CONSOLAZIONE E SALVEZZA. Francesca Longaretti Hanno collaborato a questo numero: Alessandra D’Ortenzi, Angela Fasano, Emilia Scardino, Paolo Rossetti Federica Casaroli, Gianluca Croce, Francesca Longaretti, Marina Ferrero, Pietro Cesena, Monastero della Visitazione Brescia Disegno di Alessia Clemente Foto: Archivio Parrocchiale, Tommaso Croce, Carlo Pagani Stampa: Marzano Micap srl BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 6 LA PITTRICE LUCIA MERLI CI HA DONATO IL QUADRO DI SAN GIROLAMO PRIMA BUIO, POI LUCE E COLORE H o conosciuto Lucia Merli non per motivi artistici, solo in seguito ho scoperto il suo talento, quando ha donato alla parrocchia di Borgotrebbia il suo quadro “Maria Corredentrice”, esposto nel corridoio dell’oratorio. In seguito la relazione tra noi si è rafforzata, e Lucia ha condiviso l’appuntamento settimanale a Camposanto Vecchio nella cui Cripta dedicata a San Girolamo, il mercoledì mattina, ci ritroviamo con diverse persone per meditare e studiare la Sacra Scrittura. Ho chiesto così a Lucia di pensare ad una immagine di questo santo per decorare la Cripta, luogo che associavo alle grotte di Betlemme, dove Gesù Cristo era nato, e nelle quali San Girolamo si era trasferito per completare la traduzione della Bibbia dal Greco al Latino (la cosiddetta “Vulgata”). Lucia, vivendo con altri il tempo della “scrutatio” della Parola di Dio e approfondendo la vita di questo Santo, straordinario amante di Cristo, del Verbo fattosi carne, ci ha fatto dono di questa sua nuova opera, che commenta con queste parole: “Questo lavoro è stato per me un'occasione di studio e riflessione sulla figura di questo grande santo, un mistico, un genio ed un poeta. Benché mio padre si chiamasse Girolamo ed il nome mi fosse perciò familiare, non ne conoscevo la vita e la grandezza. Il racconto della sua vita e la lettura di alcune sue opere mi hanno aperto prospettive più vaste ed ora non costituisce più solo un nome del calendario, ma una presenza spirituale che arricchisce la mia vita. L'esecuzione di quest'opera non mi è pesata ma, al contrario, e stata per me una fonte di gioia e soddisfazione. Spero che coinvolga anche altri nello studio delle sacre Scritture e nel desiderio di approfondire la conoscenza di questo grande studioso e asceta.” Il quadro, di notevoli dimensioni, rappresenta San Girolamo intento a tradurre la Bibbia. Illuminato da Dio Padre, dal Figlio unigenito crocifisso, vero agnello, e sostenuto dal soffio dello spirito Santo (la colomba). Attorno a lui, innanzitutto la presenza degli angeli e poi di alcune immagini che ne ricordano la vita: alla sua sinistra Paola e Eustochio, monache che lo seguirono da Roma in Palestina, alle quali dedicò un trattato sulla verginità; il leone che porge la zampa a San Girolamo, da fiera temibile ad amico per LA CRIPTA ILLUMINATA DAL NUOVO QUADRO la riconoscen- za di una spina dolorosa tolta, ma anche segno di una profonda riconciliazione operata dal Santo con sè stesso, col suo carattere collerico e irascibile che gli aveva procurato in giovinezza tante tribolazioni… e poi di fianco a destra, in basso, il santo si percuote il petto con la pietra, segno della penitenza e del combattimento contro le passioni e in alto il mistero della Natività di Gesù, con Giuseppe e Maria. Ai piedi il teschio, richiamo della precarietà della vita e del suo inestimabile valore… L'immagine illumina di luce spirituale la cripta della chiesa di Camposanto Vecchio, luogo di meditazione e di studio della Parola di Dio. A nome di noi tutti: Grazie! Don Pietro Cesena Lucia Merli ha studiato arti figurative a Piacenza, all'istituto Gazzola, e a Parma, al Paolo Toschi, presso la Pilotta. Ha fatto innumerevoli personali e continua a cercare, a rielaborare, a produrre idee. Così dice di sé: “ Dipingere per me non rappresenta un hobby, ma un motivo di vita e di crescita, un'opera di realizzazione spirituale ed esistenziale” 7 BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 Lettere dal Monastero della Visitazione PASQUA, LA SORPRESA DELLA FESTA I l braciere è acceso sul sagrato della Chiesa ed il portone, spalancato sullo sfondo buio della notte, sembra invitare le persone, lì radunate, a stringersi attorno a quel fuoco. Le fiamme guizzanti, che si innalzano dal braciere, si proiettano come bagliori improvvisi sulle pareti interne della chiesa, immersa nell’oscurità, e le sorelle che si trovano in coro intravedono, tra le grate, questo gioco di ombre. Queste fiamme, che si innalzano scoppiettanti mentre mi trovo in chiesa per il mio servizio esterno, durante la veglia pasquale, mi riportano a “quella NOTTE” in cui tante fiaccole tremolanti in mano ad una turba armata avanzano nell’Orto degli Ulivi. Chi è questa turba?...Sta cercando “QUALCUNO” che è divenuto “scomodo” e nel buio una voce risuona “CHI CERCATE?” Nel buio del cuore oscurato da pesantezze, fallimenti, peccati, si cerca un capro espiatorio, per coprire i propri tradimenti, per zittire la propria coscienza, per nascondere il proprio fallimento. A quella domanda il drappello risponde: “Gesù di Nazareno!” Ed io in questa veglia chi cerco? Il bagliore delle fiamme mi richiama un altro fuoco: quello a cui Pietro si avvicina, in quella stessa NOTTE, per scaldarsi e vedere che cosa succederà a Gesù. Il suo cuore è immerso nel buio, è agitato dalla paura, ma Pietro non lo ammette fino al momento in cui rinnega, tre volte, il suo Gesù; quel fuoco illumina lo sguardo dolce del SUO MAESTRO, che cerca i suoi occhi per fargli comprendere quello che lui non aveva ancora capito: quanto fosse grande l’AMORE del MAESTRO! Un AMORE che sa perdonare TUTTO, anche il più terribile rinnegamento. Un amore che si dona completamente per tutti: buoni e cattivi, santi e peccatori, amici e nemici, come aveva spiegato il MAESTRO nelle sue parabole, ma non era stato capito neppure dai suoi, neppure da Pietro. Quello sguardo così dolce, calmo, pacato, sereno, nonostante la profonda umiliazione, illumina e riscalda il cuore di Pietro ed un fiume di lacrime inonda il suo viso. Ora, nel cuore, ha capito: Gesù Nazareno è l’AMORE MISERICORDIOSO. Il suo cuore si scioglie nel pentimento, si apre ad una speranza, ma non è ancora libero dalla paura. Questa rievocazione di Pietro mi penetra nell’intimo: sono di fronte anch’io alla MISERICORDIA di Gesù, espressa in quello sguardo dolcissimo, carico di sofferenza e di eternità che mi dice: “Così ti ho amato e ti amo, fino a consegnarmi nelle mani degli uomini. E tu mi ami così? Sei pronta a consegnarti alle sorelle e ai fratelli per AMORE?” Anche il mio cuore si scioglie al pentimento e vede tanti rinnegamenti quotidiani …. e si apre alla speranza. Mentre rievoco questo, il nostro cappellano, dopo aver benedetto il fuoco, acceso il cero pasquale, varca la so- glia della chiesa portando il cero e ….. la luce vince l’oscurità. Si, solo Gesù può vincere l’oscurità del peccato, della paura, della malattia, della morte; questa realtà diviene esperienza personale più forte. Pietro dopo l’esperienza del pentimento salutare, si “rinchiude”: non tutto è ancora chiaro. Intanto il maestro cappellano giunge in mezzo alla chiesa. C’è ancora una parte nel buio … C’è ancora un cammino nell’oscurità, quello stesso cammino che ha compiuto Pietro in un’attesa vacillante tra speranza e delusione .. poi c’è l’annuncio delle donne: la tomba è vuota! Pietro corre a vedere …. che cosa credere? Dubbi. Poi la sorpresa: l’incontro con Gesù RISORTO. Il nostro cappellano giunge sul presbiterio: la luce in chiesa è sfavillante! Gesù è VIVO: questa è l’esplosione di un annuncio che vuol divenire esperienza personale, trasformante. L’incontro con Gesù RISORTO è la sorpresa di una festa che LUI ha preparato da sempre, per me, per te fratello, sorella, in qualunque situazione TU ti trovi: LUI ti accoglie nella SUA GIOIA ed è festa nel tuo cuore, perché incontri COLUI CHE TI HA CHIAMATO ALL’ESISTENZA per CONDIVIDERE con LUI la SUA VITA GLORIOSA, la SUA GIOIA di averci SALVATO e allora il memoriale che si attua in ogni Eucaristia si può vivere come la sorpresa di una FESTA delicatamente preparata in quella NOTTE in cui il SIGNORE TUTTO ci ha donato, e manifestata in quell’AURORA che è la RISURREZIONE! La gioia della Pasqua del Signore sia con tutti voi. Una monaca delle Visitazione Dio sia benedetto PULLMAN A ROMA PER LA VITA Partenza 3 maggio ore 23,30 Ritorno 4 maggio in serata Adulti: 35 € - Bambini: Gratis Iscriversi in segreteria parrocchiale BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 8 GENDER, OMOFOBIA, FEMMINICIDIO... TANTE PAROLE PER OSCURARE LA VERITA’ F amigliafobia, omofobia, femminicidio, gender... tante nuove parole ricorrono sempre più frequentemente nei discorsi e riempiono i programmi alla tv, i giornali, i post su facebook. Si ha l'impressione che qualche nuovo fenomeno stia accadendo, e in effetti qualcosa si muove, anche se le parole spesso sono fonte di malintesi. Prendiamo il femminicidio: cosa vuol dire? È un omicidio. E' grave in quanto viene uccisa una persona. Vien da pensare che sia più grave uccidere una donna che un uomo! Invece non è più grave, è semplicemente più vile, per via della diversa forza fisica, e purtroppo è anche più frequente. Ma servono leggi ad hoc? A cosa serve coniare il neologismo? Perché continuare ad alimentare un clima di conflitto e di contrapposizione? Probabilmente serve a riempire le chiacchiere senza affrontare il problema, per nascondere quello che non si può dire, cioè che uomini e donne sono diversi, lo sono nel rapporto di coppia e nella società, per cui il fatto che nelle situazioni di conflitto sia quasi sempre la donna vittima di violenza è una conseguenza delle caratteristiche proprie dell'essere uomo e dell'essere donna. Qual è l'arma per prevenire tale abbruttimento? Non servono leggi ad hoc, ma l'educazione. L'educazione intesa come sforzo di tutti ad aiutare ognuno a diventare una persona capace di autocontrollo e di rispetto dell'altro. E la famigliafobia? La famigliafobia è un “parolone” anch'esso, che vuole essere un po' una provocazione! Visto che giornalisti e intellettuali sembrano tutti allineati su un unico pensiero, che conia neologismi, sostiene diritti senza fondamento, propugna una visione individualista e non personalistica della società, visto che in molti sembrano aver dimenticato la storia e come si sono evoluti i costumi e le società in cui viviamo...allora anche chi ha la buona volontà di ragionare ad un certo punto si è messo sullo stesso piano e ha cominciato a parlare di famigliafobia! Visto che l'omofobia, non si capisce cos'è, nessuno l'ha definita (anche perché nessuno osa discutere di cosa sia l'omosessualità!), ma sembra un grave problema, si spera di suscitare lo stesso allarmismo o almeno un po' di interesse con la famigliafobia. Nessuno si dichiara esplicitamente contro la famiglia, i sostenitori delle nuove ideologie in fondo dicono semplicemente di voler rispettare tutti, di vivere nel 2014, di essere moderni...cioè sono attori inconsapevoli delle implicazioni delle tesi che sostengono. Il trionfo del buonismo e della superficialità! Perché non si può discutere di cosa sia l'omosessualità? Perché se è vero che le persone possono cambiare il proprio orientamento sessuale non si parla della terapia riparativa? Perché le associazioni di ex-gay vengono boicottate? Perché i giornali ignorano le manifestazioni della Manif pour tous anche se coinvolgono molte persone? Perché un capannello di “5 gatti” con la bandiera 350 SENTINELLE IN PIEDI - PIAZZA CAVALLI SABATO 15 MARZO arcobaleno finisce invece in prima pagina? Perché sono state emanate delle linee guida per i giornalisti su come parlare “correttamente” dei fatti che riguardano omosessuali-lesbiche-transessuali ecc? (e dovreste leggerle per capire come “travisare” la realtà). Perché ogni caso di omicidio di un omosessuale viene presentato come conseguenza dell'atteggiamento ostile della società, mentre non ci si chiede come mai i casi di depressione tra gli omosessuali siano molto più frequenti? Perché di fronte a dei genitori che chiedono di rinviare un'assemblea in un istituto scolastico con Vladimir Luxuria per poter organizzare un contradditorio sul tema della transessualità, la RAI dedica un intero pomeriggio al tema, distorcendo la vicenda come se si trattasse di censura? Perché la tv continua a propinarci siparietti comici, battute e storie ad effetto sull'omosessualità, ma ancora non si capisce di cosa stiamo parlando? Perché un manager della Barilla deve chiedere scusa per la pubblicità con la “famiglia Mulino Bianco”(che infatti è sparita!), mentre Roul Bova può fare uno spot demenziale e lo definiscono Pubblicità Progresso? (lo avete guardato bene lo spot a cui mi riferisco vero??? ...non è “un problema che riguarda tutti”, ma solo un paio dei casi che mostrano!) Perché le casalinghe e le famiglie in generale stanno scomparendo dalla pubblicità? Perché un manager della Firefox viene rimosso dal suo incarico per aver finanziato (a titolo personale) un'associazione che è contraria ai matrimoni gay? Perché in Inghilterra chi legge le lettere di San Paolo in pubblico viene arrestato? In Francia viene arrestato chi indossa una maglietta con il disegno di una famiglia “tipo”! Esiste ancora la libertà di opinione? E ancora, ci sono asili nido che volutamente non distinguono più in giochi da maschio e giochi da femmina, che non vogliono più i grembiulini blu e rosa, ma tutti uguali...Tra un po' cambieranno anche i reparti dei negozi di giocattoli e di abbigliamento. Sono già cambiati i libretti di giustificazione in alcune scuole e su facebook per indicare il sesso ci sono 3 opzioni: uomo, donna, altro. E che dire dei testi pronti per “educare alla diversità” che avrebbero dovuto circolare nelle scuole? E' sorprendente che il nostro sistema scolastico, che ha deciso di 9 non dire niente sui temi sensibili, come la religione, per rispetto alle sensibilità di tutti, che ha reso l'ora di religione facoltativa, che non fa più i presepi ecc. e che non so come riesca ancora a spiegare la storia, la letteratura, Dante e Manzoni, per non parlare dell'arte, a dei ragazzi digiuni di qualsiasi informazione sulla visione dell'uomo che deriva dal cristianesimo...insomma, a me pare sospetto che questo sistema scolastico cambi strategia e anzi ne studi una a tavolino e stanzi 10.000 € per imporre un'educazione sessuale basata sulla teoria del gender senza porsi il problema di rispettare i valori delle famiglie di origine, anzi in questi libretti le famiglie sono viste come potenzialmente “omofobe”! Cioè vengono pure screditate!!! Ce n'è abbastanza perché qualcuno creda che ci sia un “attacco alla famiglia”? Certo, la maggioranza si adegua senza rendersi neanche conto di tutto questo. La teoria del gender piace perché vuol mettere tutti sullo stesso piano, sembra il trionfo dell'uguaglianza; piace alle femministe (anzi, il femminismo ne è il “cavallo di troia”, infatti ora non si parla più di parità uomo-donna, ma di parità di genere), ma in realtà se è ingiusto trattare in modo diverso realtà uguali, è altrettanto ingiusto trattare in modo uguale realtà diverse. La differenza sessuale uomo-donna è iscritta in ogni nostra cellula, è così che Dio ci ha voluti, con le nostre differenze. Nella differenza tra uomo e donna Dio ci rivela la Sua immagine. Non c'è conflitto e lotta. La cultura dagli anni ‘60 in poi l'ha percepita così, ma in realtà questa differenza è nell'ordine dell'umanità. L'uomo è chiamato a esistere per gli altri, a diventare dono. La sessualità tra un uomo e una donna ha proprio queste caratteristiche, perché ha sia un significato unitivo, sia procreativo. E' la più grande espressione di gioia, di dono e di vita. E noi ce la facciamo inquinare! Dovremmo aiutare i nostri giovani che crescono bombardati da questa cultura ad ascoltarsi, conoscersi, accettarsi, possedersi e poi donarsi. La sessualità non si impara sui libri di scuola, né tanto meno dai giornali e dalla tv. Fa parte della propria crescita, è un percorso, una conquista graduale, a volte anche dolorosa e accidentata. Si spera di incontrare persone attente e sensibili che ci possono star vicine, amici veri con cui condividere i dubbi e le angosce, uomini e donne che possano testimoniare che è bello essere così come si è. La teoria del gender, sotto la sua patina di buonismo, nasconde molte insidie, anche quella di far passare l'omosessualità come una caratteristica genetica, e quindi immodificabile, senza speranza, nonché la precoce sessualizzazione dei bambini e l'apertura alla pedofilia (vedasi il caso della progredita Olanda, dove esiste il partito pedofilo). E ce ne sarebbero ancora di fatti allarmanti e storie personali gravi che svelerebbero un po' di verità, ma che vengono lasciate nel silenzio complice di questa propaganda. Insomma, cerchiamo di stare svegli e in piedi! Alessandra D’Ortenzi BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 URGONO TESTIMONI D omenica 2 febbraio arrivo in parrocchia all'incontro sulla famigliafobia in ritardo. Ci sono facce nuove, volti che non conosco. Ascolto tutti gli interventi. Si arriva al momento in cui si chiede ai partecipanti di fare concretamente qualcosa, di mettersi pubblicamente in gioco. Di difendere i valori in cui si crede in difesa dei figli e della famiglia e in difesa della società che consegneremo ai nostri figli. Si chiede di aderire alle Sentinelle in Piedi come prima istanza perché portatrice di questi valori. Alzo la mano… Con questo semplice gesto ho aderito al progetto di costituire a Piacenza, insieme ad altre persone, le Sentinelle in Piedi. Questo incontro ha fatto si che un gruppo di 4/5 persone abbia iniziato a mettere a disposizione di un progetto condiviso un po' del loro tempo, ciascuno con le capacità e con la povertà che lo caratterizza, in vista di una progetto che da lì a sei settimane avrebbe portato in Piazza Cavalli circa 350 persone! Grazie a Don Pietro che ha organizzato questo incontro sulla famigliafobia e grazie a tutti i partecipanti a questa importante iniziativa, ha avuto vita a Piacenza la possibilità per tante persone, portatrici dei valori della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, di manifestare in Piazza Cavalli questi loro valori. Ma veramente importante è che tante persone abbiano compreso l'importanza e la necessità della veglia. Invito tutti a partecipare alle prossime veglie. Mogli con i mariti e con i figli. Single, parroci, laici e credenti di qualunque religione o confessione, impegnati o non politicamente. Ricordo che il movimento non ha nessuna connotazione particolare. Ognuno è presente unicamente in quanto portatore di valori quali quelli della libertà di espressione e della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna. Nella veglia uno sente di esprimere le proprie convinzioni e le esprime, semplicemente stando in piedi per un’ora a leggere. Lo fa insieme ad altre decine e centinaia di persone che come lui hanno colto l'importanza del momento storico che stiamo vivendo. Sentono e capiscono che questo è il momento in cui stiamo rischiando di perdere quello in cui crediamo. E che dobbiamo fare qualcosa per impedire che accada. Nei giorni in cui scrivo queste righe una battaglia importante delle sentinelle è stata vinta. Riguarda l'altolà che il Ministero della Pubblica Istruzione ha dato alla diffusione di alcuni testi nelle scuole di tutti i diversi gradi che avrebbero dovuto "educare" i nostri figli all'affettività ma che in realtà miravano ad "instillare" loro la convinzione che si può scegliere a quale sesso appartenere. In barba alla Costituzione ed alla Convenzione dei diritti dell'Uomo che riconosce ai genitori il diritto primario dell'educazione dei propri figli! Questo, d'altronde, è ciò che già accade nelle scuole europee anche cattoliche!! Mentre va in stampa questo giornalino riprende in Senato l'esame del d.l. Scalfarotto. A voi trarne le conseguenze! Vi aspettiamo per le prossime veglie. Chi desidera essere informato ed aggiornato sul tema e sulle veglie future può chiedere di essere inserito nella mailing list di [email protected]. Emilia Scardino BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 10 QUANDO PERDI IL LAVORO ANCHE SE SEI GIOVANE, TI TROVI SENZA SPERANZA, SENZA FUTURO... Q uando ho accettato di scrivere questo articolo, pensavo fosse per me un'impresa piuttosto facile. <<Basta raccontare la tua esperienza>> mi sono detta, <<Il gioco è fatto>>. In realtà, mettere nero su bianco e raccontare ad estranei un’esperienza dolorosa e umiliante non è mai facile. Sono una giovane trentenne come tanti. Seria, posata, università a pieni voti, vita regolare. Come tutti i giovani, pensavo anch'io di avere il mondo in mano, barricata dietro ad un contratto a tempo indeterminato. Ma non è stato così. Puntavo sulle mie capacità, la mia tenacia, il mio impegno, la serietà che mettevo per svolgere al meglio i miei compiti, sicurezze che ogni giorno mi facevano affrontare il mondo del lavoro con determinazione e certezza. Ma non è bastato. Purtroppo la crisi che stiamo vivendo, ha colpito anche la mia storia, come quella di tante altre famiglie per bene. La perdita del lavoro, cambiò la mia vita radicalmente. Non accusai subito il colpo. All’inizio, viste le traversie legali tra sindacati ed avvocati, sfruttai quel tempo libero per riposarmi un po’, iniziando a dedicarmi alle cose che più amavo: libri, film, passeggiate. Ma il tempo passava. Nessun lavoro all’orizzonte. L’assegno della disoccupazione non bastava mai e le spese improvvise erano macigni a volte insostenibili. Così, la depressione incominciò a farsi largo silenziosa e la vita di prima, tanto frenetica e scandita da orari ed impegni, si trasformò in una lenta agonia che mi vedeva trascinarmi dal letto al divano e dal divano al letto. Nel frattempo, tutti mi avevano voltato le spalle. Aziende, colleghi, amici. Persino i bei vestiti che avevo nell'armadio, si prendevano beffe di me. Non avevo più speranza. Non reagivo più. Non sapevo più chi ero, cosa fare, dove andare. Mi sentivo una bandierina bianca esposta ad un vento in tempesta. Poi, un giorno, mi ricordai di quel sacerdote conosciuto durante un articolo che avevo fatto ai tempi dell'università per un giornale locale. Quell'incontro prezioso, mi era rimasto nel cuore. Qualcosa dentro di me, incominciò a farsi sentire e, nel baratro in cui ero sprofondata, quella vocina archiviata anni fà si risvegliò dicendomi : <<Federica, vai a far visita a Don Pietro>>. Lo chiamai un giorno di metà ottobre e quella telefonata, mi cambiò la vita. La speranza tornò e Dio, illuminarono di nuovo quel cammino spento e senza luce. Con il tempo e la preghiera, capii una cosa certa: quell'esperienza dolorosa e ingiusta mi aveva fatto un dono. Mi aveva fatto capire il valore dell'umiltà, il dono di avere Dio nella mia vita; mi aveva fatto scoprire sorrisi, amicizie e sostegno di tanti ragazzi e ragazze che come me, lottavano ogni giorno contro mille difficoltà. Non ero più sola. Non solo. La vera lezione, arrivò quando trovai un posto precario da cameriera. In quell’occasione imparai ad abbassare la testa e a servire le persone che mi avevano derisa e umiliata nella vita e che anche in quell’occasione non perdevano la loro cattiveria nel lanciarmi le posate sotto al loro tavolo e chiamarmi costantemente per cambiarle. Sono certa che senza l’aiuto del Signore non avrei mai sopportato tutto quello che mi è successo. Penso a me, che ancora sto lottando per trovare lavoro bussando alla porta delle aziende ogni giorno. Penso ai tanti ragazzi che versano nella mi stessa situazione. Penso ai padri di famiglia, alle mamme, a tutti coloro che, hanno perso la dignità da questa crisi tremenda che colpisce tutti. Abbiate fede. Imparate l’umiltà. Imparate a rialzarvi dai vostri errori, dando fiducia alle persone ed imparando da loro a perdonare e a perdonarvi. Chiedete aiuto, non isolatevi. Parlate. Dalla sofferenza può nascere amicizia. Dall’amicizia l’aiuto e dall’aiuto, la vita. Così sono tornata a vivere senza più trascinarmi o isolarmi. Grazie agli altri, grazie al Signore. Continuo ogni giorno ad inviare curriculum e a cercare lavoro. Prima o poi qualcuno si accorgerà di me e mi darà di nuovo fiducia. Il segreto per andare avanti si chiama speranza. Ed è ciò che, con questo mio umile contributo, vorrei infondere dentro voi. Nulla rimane uguale a ieri, se permettiamo al Signore di restare accanto a noi. Federica Casaroli 11 UN BUON 8 MARZO S e l’8 MARZO 1974 mi avessero invitata ad uscire la sera per festeggiare la mitica festa delle donne in un convento… avrei risposto: “Siete i matti?!… in un convento dalle suore… non se ne parla. Mi basta averne una di monaca in famiglia… mia zia!” Oggi… 8 MARZO 2014… il tempo è passato, sono invecchiata, ma non credo che basti avere degli anni in più per poter essere sagge perché purtroppo vedo tante mie coetanee che stasera butteranno la bellezza e la grandezza dell’essere donna. Tutto oggi è cambiato, l’incontro con una Chiesa Madre dove si manifesta il Risorto mi ha sconvolto l’esistenza; a seguire il Signore si diventa davvero trasgressivi, ho colto l’occasione per esserlo ancora di più: sono andata dalle monache benedettine e vi dirò che non ero l’unica… eravamo tantissime, la chiesa di San Raimondo traboccava di donne pronte ad ascoltare, alla ricerca della loro dignità. Il tema della serata era: “Donna dove sono? Nessuno ti ha condannata Gv.8,10”. La Madre Abbadessa ci ha accolto e “incantato” con la catechesi relativa al vangelo dell’adultera. Non ci crederete, ho usato il verbo incantare perché davvero suor Maria Emmanuel ha il dono di rendere tangibile e concreto per la nostra vita quello che è successo in un contesto nettamente diverso dal nostro per il tempo (più di duemila anni fa), la cultura, la fede, la posizione geografica e la storia di un popolo che sicuramente non ha niente a che fare con le nostre storie. Certo che se oggi ci viene ancora una volta annunciato il Vangelo è sicuramente perché deve parlare alla nostra vita, non è solo un discorso storico relativo ad un Uomo Dio o ad un popolo; il Risorto deve essere incontrato, il Vangelo deve farsi carne in noi. Ho colto dall’ascolto che l’ADULTERA è l’espressione netta, ricca di sentimenti, intuito, fragilità e forza, legate all’essere donna . Sicuramente non sono qui per ripetere e scrivere la catechesi, desidero riportarvi, come donna, quello che il mio cuore ha colto, sicuramente per Grazia, non è facile ma ci provo: intanto mi sono sentita adultera (perché la prostituzione non è solo quella che conosciamo), ma quante volte ho venduto la mia simpatia per avere in cambio es. un favore?; quante volte posso aver esibito e non rivelato il mio corpo sempre per accattivarmi qualche sguardo? Quante volte posso aver chiacchierato troppo e non essere stata saggia? Quante volte avrei potuto usare il mio intuito nettamente femminile di vedere i fatti prima ...in anticipo, confronto agli uomini, senza però attendere in silenzio il momento giusto, ma rovesciando a chi mi sta vicino (es.: mio marito) un mare di critiche? E’ vero mi sono sentita tutto questo ma è anche vero che come l’adultera ho fatto un incontro. Ho incontrato Chi si è inginocchiato davanti a me dicendomi : “Non ti condanno!! Va’ e vivi la tua vita di donna”! mi ritrovo a vivere il mio nuovo essere donna con una certezza: il mio passato è stato abbracciato dalla Sua infinita Misericordia e che la fragilità del peccato che sempre mi accompagna non mi schiaccia, ma l’affido costantemente al Mio Signore, al Risorto che ha il potere BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014 di ridarmi sempre la dignità e la bellezza interiore contaminata dal peccato. Auguro a tutte le donne, specialmente alle mie figlie, di essere contente di essere donne e di avere come compagna di viaggio la vergine Maria, donna per eccellenza, di scoprire la maternità di Maria nella Chiesa che ci indica la via per seguire Gesù, il Risorto!!! Angela Fasano PARCO FLUVIALE? PARLIAMONE Un centro di cultura, dedicato ai giovani e ai meno giovani, per conoscere quell'immenso patrimonio naturale e storico che è rappresentato dal Trebbia. A Camposanto Vecchio, a lato della chiesa dedicata alla Beata Vergine del Suffragio, è ospitata la sede del Parco Fluviale del Trebbia, che tra alcuni mesi vedrà la nascita di un “centro visita”. “Si tratta di una struttura innovativa – spiega Gisella Torselli, referente del Parco – che al posto dei tradizionali spazi museali vedrà filmati, immagini e la possibilità per i visitatori di toccare con mano gli elementi caratteristici degli ambienti fluviali”. Quello di Piacenza sarà uno spazio dedicato al “Volo”: sia nello spazio, grazie alle immagini aeree catturate in questi mesi dai droni, mini-elicotteri che stanno mappando i trenta chilometri del Trebbia compresi nel parchi, sia nel tempo, con ricostruzioni storiche delle vicende che hanno coinvolto l'area, dall'epoca romana ad oggi. “Non avendo grossi spazi abbiamo puntato a un museo diffuso – continua Torselli – con altri punti informativi a Rivergaro e Gossolengo, dedicati rispettivamente all'Acqua e alla Terra”. Nei quattromila ettari di territorio ricompreso nel Parco e quindi soggetti a particolari tutele urbanistiche si punta ad attirare studenti, che potrebbero vedere da vicino la flora e la fauna del Trebbia, ma anche interessanti flussi turistici. Diventa però necessario entrare in un circuito più ampio, come il progetto VenTo, un corridoio ciclopedonale che da Venezia conduce a Torino, oppure nella rete delle vie Francigene: Camposanto Vecchio recupera così una nuova centralità. Buone notizie intanto sul fronte dell'arginello, la struttura che dovrebbe proteggere la Chiesa, la Casa d'accoglienza per le ragazze madri “Le Querce di Mamre” e la sede del Parco fluviale dalle piene del Trebbia. Nei giorni scorsi sono state aperte le buste per l'assegnazione dei lavori, che dovrebbero così iniziare a breve e concludersi, dopo anni di promesse, tra pochi mesi. Gianluca Croce NOTIZIE IN BREVE HOMO RARUS 2014 - LA SCUOLA DEI PAPA’ S. ROSARIO A CAMPOSANTO VECCHIO A partire da lunedì 5 maggio e per tutto il mese Mariano, tranne sabato e domenica, alle ore 20,30 reciteremo nel Santuario il Santo Rosario che si concluderà con la Benedizione Eucaristica. Venerdì 30 maggio, come ormai è consuetudine, concluderemo solennemente qui, dopo un piccolo pellegrinaggio a piedi dalle rispettive chiese, insieme ai parrocchiani di S. Antonio a Trebbia, il tempo di preghiera dedicato alla Vergine Maria. Cineclub G.Cattivelli e la Comunità Parrocchiale di Borgotrebbia Presentano un video di Renato Bersani, Adele Marenghi e Luisa Tumolo Il Santuario di Camposanto Vecchio (detta Chiesa degli Appestati) Una storia di tragedie e di misericordia Giovedì 15 maggio 2014 – ore 17,30 Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano Intervengono: Don Pietro Cesena, Fausto Fiorentini, Carlo Emanuele Manfredi Conduce : Enzo Latronico Ingresso Libero VIDEO SU CAMPOSANTO VECCHIO Il Cineclub G. Cattivelli ha realizzato uno splendido video su Camposanto Vecchio, che sarà presentato in Fondazione come da avviso qui sopra e replicato in parrocchia, dove sarà possibile acquistarlo, il 6 giugno prossimo. A tutto lo staff del Cineclub un sincero ringraziamento. MAGGIO, APPUNTAMENTI IMPORTANTI I bambini ed i ragazzi del catechismo si stanno preparando a ricevere il dono dei Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana. La Prima Confessione per i bambini di 2^ elementare sarà celebrata sabato 24 maggio alle ore 16; la prima Comunione per i bambini di 3^ elementare si celebrerà domenica 11 maggio durante la S. Messa delle 10.30, eccezionalmente quel giorno celebreremo una S. Messa alle ore 9,00; il sacramento della Cresima per i ragazzi di 2^ media verrà invece conferito domenica 25 maggio alle ore 17. GREST 2014 Le iscrizioni al Grest 2014 per tutti i bambini dai 6 ai 13 anni che si terrà in Oratorio a partire dal 9 al 20 giugno si riceveranno in segreteria parrocchiale dal 5 maggio negli orari di ufficio. 5 PER MILLE A LE QUERCE DI MAMRE Sosteniamo la vita nascente e la maternità . Cod. fiscale 01470270339 Si terrà a Verdeto, sabato 14 giugno, presso i locali della Chiesa di San Tommaso la 3^ edizione dell’incontro annuale riservato ai papà. L’incontro è una occasione importante per crescere come uomini e padri, e per essere in grado di affrontare le responsabilità nei confronti dei figli. Iscrizioni in segreteria parrocchiale. Domenica 27 Aprile - ore 17 - in Oratorio SICURI IN “RETE” INSIEME Alice ha 11 anni e 742 contatti su Facebook. Le piace il gelato, è fan dei Negroamaro e di Brad Pitt ed adora un ragazzo che si chiama Piero. Posta le sue foto delle vacanze. Tutti ne sono a conoscenza. Eccetto mamma e papà. Il mondo ha subito un' accelerazione diversa rispetto a quella del passato. L'informazione circola libera e spesso incontrollata. Restare al passo non è facile. Cosa possiamo fare per conoscere cosa fanno i nostri figli in Internet? Si sentono storie di cyberbullismo, ragazze che scambiano foto dei loro corpi per ricariche del telefono, malintenzionati che cercano di adescare adolescenti. Di cosa si tratta? Può riguardare anche la mia famiglia? Quando si parla di sicurezza in rete e di privacy si corre il rischio di risultare superficiali e allarmisti. Vorrei affrontare, o almeno iniziare a farlo, un dialogo con i genitori per proteggersi meglio online, affrontare questioni che toccano tutti noi senza creare ansie, cercando di capire come trarre il meglio della rete senza cacciarsi nei guai. In un'ora e mezza cercherò di mostrare che non è poi così difficile mettere in sicurezza la propria famiglia, fare acquisti e iniziare a dialogare con i propri figli anche di internet comprendendo come questo nuovo mezzo, inequivocabilmente, modifica ciascuno di noi e come è possibile prenderne atto e cambiare i propri comportamenti. L'argomento è vasto e molto complesso e non ho la pretesa di completezza ed esaustività ma credo che iniziare a parlarne e suggerire qualche tecnica possa essere il primo passo per cambiare atteggiamento e diventare consapevoli. Paolo Rossetti