dopo il suo intimo tormento vedrà la luce

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dopo il suo intimo tormento vedrà la luce
Supplemento a
“Il Nuovo Giornale” nr. 14/ 2014
PARROCCHIA SANTI ANGELI CUSTODI
VIA TREBBIA, 89 - 29121 PIACENZA
APRILE 2014
Anno 13, Numero 1
...dopo il
suo intimo
tormento
vedrà
la luce...
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
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L’EDITORIALE DI DON PIETRO/ SEPARAZIONI, PASQUA E PERDONO...
UMILIÓ SE STESSO, OBBEDENDO FINO ALLA CROCE
Q
ualcuno si lamenta perché le mie omelie
vanno a finire sempre sulle coppie separate, sul dolore dei figli, sullo strascico di
odio e povertà che stiamo subendo alla fine tutti,
perché di dramma sociale si tratta..., a causa della
distruzione massiccia dei matrimoni.
E di cosa dovrei parlare allora? Di aria fritta?
Un giorno è venuta da me una donna a chiedere se
a Borgotrebbia ci fosse una casa a poco prezzo da
affittare: voleva separarsi. Aveva tre figli, il marito
era rimasto senza lavoro e si era messo a bere e lei
faceva qualche ora di pulizia delle scale… Con
estrema lucidità mi venne da dire che “i poveri non
posso separarsi…”. (Lo penso anche dei ricchi, ma
questi mica ci credono necessariamente a Dio, hanno i soldi che li illudono di potercela fare da soli…).
I poveri infatti non possono pagarsi l’avvocato, gli
alimenti, lo psicologo, i doppi elettrodomestici.
Hanno un mutuo di trent’anni da risolvere e non
sanno dove sbattere la testa. Addirittura non possono permettersi neppure la depressione e da un po’
di tempo di ammalarsi… Quante medicine sono ora
a pagamento?
E’ inutile recriminare sul passato, quando la difesa
del matrimonio veniva fatta passare come battaglia
di nostalgici reazionari… se c’è ancora qualcuno
che ha cervello e ragione funzionanti senza i paraocchi dell’ideologia, deve dire chiaramente che la
battaglia in favore del divorzio è stato un grandissimo errore... Bene. E allora che cosa facciamo?
Dobbiamo rassegnarci, subire ingiustamente, rinunciare a difendere i propri diritti?
LUCIA MERLI, IL RISORTO.
Per Grazia
di Dio, senza alcun merito… sono
stato battezzato, ho ricevuto il dono della fede e faccio il
prete. Io una
strada per
uscire dalla
crisi l’avrei
trovata e ve
la mostro: si
chiama Gesù Cristo.
Questi sono In copertina: LUCIA MERLI, PARTICOLARE DEL
i giorni che CRISTO CROCIFISSO NEL DIPINTO DI SAN
anticipano GEROLAMO, CRIPTA DI C.SANTO VECCHIO
la Pasqua e chi vuole può meditare più profondamente sul Mistero della Passione di Cristo. Per fare
questo è necessario prima di tutto l’umiltà. Infatti
noi non predichiamo un vincente, un giustiziere (si
chiamava Barabba, era un omicida e la gente lo
preferì a Gesù innocente e mite), noi predichiamo
Cristo Crocifisso, scandalo e stoltezza per i superbi, ma per i poveri giustizia e potenza di Dio.
Perché Gesù non è sceso dalla Croce? Perché non
ha annientato i suoi nemici? Per stare vicino ai poveri, a quelli che subiscono l’ingiustizia e non hanno i mezzi per difendersi… Lui si è fatto servo ubbidiente per difendere la verità.
Ponzio Pilato di fronte all’affermazione di Gesù, si
chiede cosa sia la verità… quante verità ci sono nel mondo?
“Tante, ognuna ha la sua…” dice il relativista.
Non è vero. Ce né una sola:
AMARE. Ma come? Nella verità. E noi non siamo in grado di
vivere nella verità, perché la verità ci accusa di egoismo, narcisismo, peccato… Siamo bugiardi fin da bambini e inclini al
compromesso, vorremmo per
comodità vivere col piede in due
scarpe, anzi tre, quattro… E poi
vorremmo essere perfetti. Quanti se ne sono andati dal matrimonio perché non hanno accettato
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di essere dei traditori, degli adulteri?
Così anche Pietro e Giuda avevano tradito. Ma uno
è rimasto con i discepoli e l’altro se ne è andato ad
impiccarsi. E’ stato più coerente il secondo? Solo
perché si è autopunito?
Dice San Paolo: “Non hai voluto ne’ vittima, ne’
sacrificio per la colpa… un corpo mi hai dato. Ecco io vengo Signore per fare la tua volontà” (Eb
10,5). Cioè Cristo ha pagato per i nostri peccati:
per tutti gli adulteri, gli aborti, gli omicidi, i furti…
E ricordo che il primo ad entrare in Paradiso è stato
un ladrone che non era buono per niente, solo si era
affidato a Cristo in Croce vicino a lui.
Pietro, traditore come me e come te, profondamente afflitto per aver tradito il suo Amico, era rimasto
tuttavia con gli altri e la mattina dopo il sabato corre al sepolcro e vede la tomba vuota e il sudario
piegato in disparte. Tornato incredulo e impaurito
al Cenacolo, insieme ai discepoli riceve a porte
chiuse la visita di Gesù risorto. Il saluto che li
sconvolge è “Pace a voi!”, cioè “Io vi ho perdonati,
la vostra paura, la vostra povertà, il vostro peccato
non mi ha tenuto nel sepolcro. Il mio amore è più
grande della vostra stoltezza. Io vi amo e vi dono
lo Spirito Santo: spirito di forza, di amore e di saggezza”.
Celebrando assieme la Pasqua settimanale, l’Eucarestia, i discepoli crescono nell’esperienza di un
Amore che perdona, che fa nuove tutte le cose.
Questo Amore nuovo che hanno sperimentato, li libera dal timore e li renderà perfetti al punto che
tutti daranno il proprio sangue per amore a Cristo e
per la Verità del Vangelo.
Così San Giovanni scriverà allora nelle sue lettere:
“Chi non ama, non ha conosciuto Dio, perché Dio
è amore”… E allora, mi dirà qualcuno, io che faccio? Io che ho tradito, che ho divorziato, che sono
un egoista e non amo nessuno?
Ancora San Giovanni scrive: “…Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui
rassicureremo il nostro cuore qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore
e conosce ogni cosa.”
Cioè Dio ci ama e ha mandato suo figlio Gesù Cristo, a servire come strumento di espiazione per
mezzo del suo sangue e giustificare quelli che hanno fede in Lui. A quelli che riconoscendosi peccatori, alzano lo sguardo a Cristo Crocifisso e chiedono perdono.
Cristo è risorto, la morte è vinta e ogni giorno si
può ricominciare ad amare. Questa è la Pasqua.
Che sia davvero così per tanti di noi.
Don Pietro
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
I RITI DELLA
SETTIMANA SANTA
13 APRILE - DOMENICA DELLE PALME
Ore 10,30: Processione con i rami d'ulivo e Santa
Messa (ritrovo cortile oratorio).
17 APRILE - GIOVEDI' SANTO
Ore 18: Messa in Coena Domini e rito della lavanda dei piedi ai bambini di terza elementare.
Al termine: Adorazione Eucaristica (in Cappellina). La chiesa resterà aperta fino a tarda serata.
18 APRILE - VENERDI' SANTO
Ore 18: Azione liturgica della Passione di Gesù
(rito dell'adorazione della Croce).
Ore 20,30: Via Crucis per le strade con partenza
dalla Chiesa parrocchiale e arrivo a Camposanto
Vecchio.
19 APRILE - SABATO SANTO
Confessioni: ore 9 - 12 e 15 - 19
Ore 21: Veglia Pasquale
Ore 23,30: Veglia nella notte
20 APRILE - PASQUA DI RISURREZIONE
Ore 8,00 - 10,30 : Sante Messe
Ore 17,30: Vespri Solenni cantati.
21 APRILE - LUNEDI' DELL'ANGELO
Ore 8,00 - 10,30: Sante Messe
Ore 17,00: Messa a Verdeto di Agazzano
Parrocchia Santi Angeli Custodi - Borgotrebbia
Tel. 0523480298 - Fax 0523401535 - www.santiangelicustodi.com
INFO: [email protected]
Gli Uffici sono aperti i giorni feriali, dalle ore 17 alle ore 19
ORARIO SANTE MESSE
Feriali (tranne lunedì): ore 18,00 Festive: ore 8,00 - 10,30
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GIOVANI: IL CORPO E LA RELAZIONE
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a anni stiamo riflettendo con i nostri ragazzi del
gruppo del giovedì sera riguardo a cosa significhi per ciascuno di noi essere uomini e donne
nel progetto d’amore di Dio e questo ci ha costretto ad
affrontare la delicata ed importantissima dimensione
della relazione uomo-donna. Attraverso varie fasi che
sono documentate nei fascicoli che periodicamente realizziamo e pubblichiamo, e che sono consultabili in segreteria parrocchiale, siamo giunti, nei mesi tra Novembre e Febbraio a ragionare su quale sia il ruolo del nostro corpo all’interno delle relazioni che stabiliamo con
gli altri e che coltiviamo, tenendo conto della differenza
di genere. Il versetto della Genesi 1, 27 “Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” è la lampada che ci ha guidati
e che continua ad accompagnarci nel cammino, illuminando con forza i nostri passi, soprattutto in questo momento storico
e culturale nel quale il pensiero dominante, secolarizzato, ci impone di
credere che siamo frutto del caso,
del caos, che non esiste alcun
‘senso’ e ‘fine’ dell’esistenza e che
la vita è tutta qui, perciò è legittimo
lasciarsi guidare dalla volontà di
piacere fregandosene di chi ci sta
intorno, fossero anche i nostri figli.
L’uomo si è voluto separare da Dio
e poi dalla sua donna e così si è perso e non sa più chi è. La spaccatura
tra il maschile e il femminile ha
generato terribili conseguenze tra
cui la perdita di consapevolezza del
valore del Sé come essere in relazione, questo ci ha portato a credere
di poter vivere prescindendo dalla
presenza dell’altro, ma la conseguenza di tale idea è la morte di
entrambi, e pensare che l’Io possa
auto-generarsi e sussistere da solo ci
sta portando a problemi etici, sociologici e psichici impressionanti. Ci
vogliono imporre di credere che in
nome del rispetto dell’ individualità
della persona umana è un diritto
scegliere il proprio orientamento
sessuale prescindendo dal dato naturale e negando una ovvia realtà,
ovvero che la persona umana entra
nel mondo con un corpo sessuato e
ben definito nel maschile o nel femminile e che queste specifiche realtà
condizionano la maturazione di
strutture e dinamiche psicologiche
differenti.
Come amare? Come donarsi? Come
essere felici davvero? Facendo quello che ci sembra
dare piacere oppure usando ragione e sensi per scoprire
la verità sul nostro essere? Per riflettere su queste domande siamo partiti dalle situazioni reali e personali che
vivono i nostri ragazzi, e accade che un giovedì sera una
ragazza si lamenta del fatto che la madre l’abbia rimproverata per essersi fatta un tatuaggio di nascosto e
così si alza un coro di voci di ragazzi che sostiene di
aver fatto la stessa cosa, chi con tatuaggi, chi con i piercing, chi non ancora ma vorrebbe e pensano anche a
qualche piccolo intervento di chirurgia estetica da aggiungere alle drastiche diete… decidiamo così di riflettere sul corpo con una serie di incontri orientati a comprendere se noi siamo il nostro corpo oppure se noi abbiamo e abitiamo il nostro corpo. Quello che viene fuori
è che, c’è ben poca vanità nel loro tentare di manipolare
DISEGNO REALIZZATO DA ALESSIA CLEMENTE
GRUPPO TERZA MEDIA
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il corpo ma bensì, il corpo diventa un luogo di scrittura:
la pelle come superficie sulla quale scrivere la propria
storia, libro incarnato di simboli creati dalla propria
mente (il disegno rappresentato nel tatuaggio è stato
creato dalla ragazza stessa che abbiamo sopracitato)
offerto allo sguardo degli altri per comunicare quello
che non ci si riesce in modo differente, voler condividere e comunicare la propria identità! Domina l’esteriorità
ma con un bisogno urgente di interiorità. Nella società
della comunicazione, si è talmente ‘consumata’ la comunicazione che per parlare di sé si manipola il corpo,
con il tatuaggio, con il piercing, con l’anoressia e i
DCA. Quanto dolore per stabilire ed affermare la propria unicità… ma è proprio necessario? Nell’ A.T. si
legge: “Non vi farete incisioni sul corpo né vi farete
segni di tatuaggio. Io sono il Signore” (Lev 19,29) e nel
N.T. si legge: “Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo?... Poiché foste comprati a caro
prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo” (1Cor. 19-20).
E così, attraverso la Parola di Dio abbiamo cercato di
comprendere meglio cosa sia il corpo, perché ci è dato
ed in funzione di che cosa. Molti ragazzi avvertono un
senso di inadeguatezza del loro corpo, una sorta di dicotomia tra quelli che sono i loro pensieri e la forma del
loro corpo, dal quale non si sentono rappresentati; molti
ragazzi si sento brutti, pur essendo oggettivamente molto belli poiché sono incapaci di incarnare i modelli di
bellezza veicolati dai mass media, modelli impossibili
da incarnare perché idealistici e illusori, ma loro di questo non sentirsi all’altezza soffrono, e allora abbiamo
realizzato diversi incontri di confronto ponendo un’attenzione particolare alle tematiche relative alla corporeità e all’ affettività in una visione unitaria della persona
umana e del significato del corpo, (unità di anima e corpo) che Giovanni Paolo II definì “sacramento della persona” segno visibile della sua realtà invisibile, per poi
concludere la riflessione con l’ormai consueto e sempre
fortemente atteso ritiro Quaresimale per i Giovani a Rapallo presso la Casa delle Suore Orsoline accolti dal
grande abbraccio teneramente materno della nostra Madre Sr. Elena.
Partiti sabato 30 Marzo da Piacenza alle ore 14.30 in 67
tra giovani ed educatori e giunti a destinazione alle ore
17.00, tema del ritiro è stato: “Un corpo mi hai dato.
Allora ho detto: Ecco io vengo per fare la tua volontà.”
La Michi e Luca novelli sposi, hanno preparato una
grande merenda e tutti abbiamo mangiato e bevuto e
poi, ci siamo tutti accoccolati sui grandi scogli e contemplando il tramonto sul mare, abbiamo ascoltato il
flauto traverso di Benedetta e poi l’accompagnamento
musicale di Andrea che con la chitarra batteva il tempo
del racconto di Giulio “In te io vedo un grosso!” che ci
ha ricordato nel dialogo tra un anziano e un adolescente
insicuro che il Signore ha generato ognuno di noi come
un prodigio. Nella sera la Via Crucis sul mare ci ha fatto
incontrare Chiara Corbella Petrillo, una donna ‘Santa’
che per difendere la vita che portava in grembo non si è
sottoposta alle cure chemioterapiche per il suo carcinoma. E poi, la messa, con i canti e le chitarre e le risonan-
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
ze alla Parola di
Dio e poi… nella notte a gruppi
di 10, Adorazione del SS. Sacramento dalle ore
23.30 alle 7.30,
ogni ora un
gruppo di ragazzi
custodiva
nell’ Adorazione
il SS. Sacramento, contemplando e scrutando
il brano Ebrei
10, 5 ss. “Per
questo, entrando
nel mondo, Cristo dice: Tu non
FASCICOLO REALIZZATO DAI NOSTRI
hai voluto né
GIOVANI SUL TEMA DELLA CORPOREITA’
sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato”.
Alle 8.30 colazione e alle 9.00 Lodi e deserto sul mare… momenti intensi, momenti commoventi, di narrazione di Sé illuminati dalla Parola di Dio… la fatica, la
Gioia e il pianto. Stare nella Volontà di Dio non è facile
però nel cuore dei nostri ragazzi il desiderio di provarci
c’è. La nostra amica Sr. Maria Ruth ci ha scritto una
lettera che abbiamo letto nel tempo delle Lodi… e anche lei ci ha ricordato che noi siamo stati fatti come un
prodigio.
Pranzo alle 12.30 e poi… a piedi con i bagagli sino a
Rapallo per spostarci con il pullman a S. Margherita
Ligure e da lì a piedi raggiungere Paraggi su di una passerella sugli scogli (8 Km)!
Il Signore ci ha benedetti con il sole e due giovani audaci (Manfre e Ciriaco) hanno fatto un tuffo in mare. In
serata siamo rientrati a Piacenza.
E’ stato un tempo di meditazione profonda sulla propria
esistenza in cui il corpo è stato al centro delle riflessioni
per arrivare a condividere che: IL CORPO E’ FATTO
PER AMARE, E’ QUESTO IL SUO SCOPO. E’ ATTRAVERSO IL CORPO CHE IL MALE, LA FRUSTRAZIONE, IL DOLORE CI RAGGIUNGONO
NELLA NOSTRA STORIA E NELLE NOSTRE
GIORNATE. MA LA BUONA NOTIZIA E’ CHE
PROPRIO ATTRAVERSO UN ALTRO CORPO ARRIVERANNO CONSOLAZIONE E SALVEZZA.
Francesca Longaretti
Hanno collaborato a questo numero:
Alessandra D’Ortenzi, Angela Fasano, Emilia Scardino, Paolo Rossetti
Federica Casaroli, Gianluca Croce, Francesca Longaretti,
Marina Ferrero, Pietro Cesena, Monastero della Visitazione Brescia
Disegno di Alessia Clemente
Foto: Archivio Parrocchiale, Tommaso Croce, Carlo Pagani
Stampa:
Marzano Micap srl
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LA PITTRICE LUCIA MERLI CI HA DONATO IL QUADRO DI SAN GIROLAMO
PRIMA BUIO, POI LUCE E COLORE
H
o conosciuto Lucia Merli non per motivi artistici, solo in seguito ho scoperto il suo talento,
quando ha donato alla parrocchia di Borgotrebbia il suo quadro “Maria Corredentrice”, esposto nel
corridoio dell’oratorio. In seguito la relazione tra noi si
è rafforzata, e Lucia ha condiviso l’appuntamento settimanale a Camposanto Vecchio nella cui Cripta dedicata
a San Girolamo, il mercoledì mattina, ci ritroviamo con
diverse persone per meditare e studiare la Sacra Scrittura.
Ho chiesto così a Lucia di pensare ad una immagine di
questo santo per decorare la Cripta, luogo che associavo
alle grotte di Betlemme, dove Gesù Cristo era nato, e
nelle quali San Girolamo si era trasferito per completare
la traduzione della Bibbia dal Greco al Latino (la cosiddetta “Vulgata”).
Lucia, vivendo con altri il tempo della “scrutatio” della
Parola di Dio e approfondendo la vita di questo Santo,
straordinario amante di Cristo, del Verbo fattosi carne,
ci ha fatto dono di questa sua nuova opera, che commenta con queste parole:
“Questo lavoro è stato per me un'occasione di studio e
riflessione sulla figura di questo grande santo, un mistico, un genio ed un poeta. Benché mio padre si chiamasse Girolamo ed il nome mi fosse perciò familiare, non
ne conoscevo la vita e la grandezza. Il racconto della
sua vita e la lettura di alcune sue opere mi hanno aperto
prospettive più vaste ed ora non costituisce più solo un
nome del calendario, ma una presenza spirituale che
arricchisce la mia vita. L'esecuzione di quest'opera non
mi è pesata ma, al contrario, e stata per me una fonte di
gioia e soddisfazione. Spero che coinvolga anche altri
nello studio delle sacre Scritture e nel desiderio di approfondire la conoscenza di questo grande studioso e
asceta.”
Il quadro, di notevoli dimensioni, rappresenta San Girolamo intento a tradurre la Bibbia. Illuminato da Dio Padre, dal Figlio unigenito crocifisso, vero agnello, e sostenuto dal soffio dello spirito Santo (la colomba). Attorno a lui, innanzitutto la presenza degli angeli e poi di
alcune immagini che ne ricordano la vita: alla sua sinistra Paola e Eustochio, monache che lo seguirono da
Roma in Palestina,
alle
quali dedicò
un
trattato
sulla verginità; il leone
che porge la
zampa a San
Girolamo, da
fiera temibile
ad amico per
LA CRIPTA ILLUMINATA DAL NUOVO QUADRO
la riconoscen-
za di una spina dolorosa tolta, ma anche segno di una
profonda riconciliazione operata dal Santo con sè stesso, col suo carattere collerico e irascibile che gli aveva
procurato in giovinezza tante tribolazioni… e poi di
fianco a destra, in basso, il santo si percuote il petto con
la pietra, segno della penitenza e del combattimento
contro le passioni e in alto il mistero della Natività di
Gesù, con Giuseppe e Maria. Ai piedi il teschio, richiamo della precarietà della vita e del suo inestimabile valore…
L'immagine illumina di luce spirituale la cripta della
chiesa di Camposanto Vecchio, luogo di meditazione e
di studio della Parola di Dio. A nome di noi tutti: Grazie!
Don Pietro Cesena
Lucia Merli ha studiato arti figurative a
Piacenza, all'istituto Gazzola, e a Parma, al Paolo Toschi, presso la Pilotta.
Ha fatto innumerevoli personali e continua a cercare, a rielaborare, a produrre
idee. Così dice di sé: “ Dipingere per
me non rappresenta un hobby, ma un
motivo di vita e di crescita, un'opera di
realizzazione spirituale ed esistenziale”
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BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
Lettere dal Monastero della Visitazione
PASQUA, LA SORPRESA DELLA FESTA
I
l braciere è acceso sul sagrato della Chiesa ed il portone, spalancato sullo sfondo buio della notte, sembra invitare le persone, lì radunate, a stringersi attorno a quel fuoco.
Le fiamme guizzanti, che si innalzano dal braciere, si
proiettano come bagliori improvvisi sulle pareti interne
della chiesa, immersa nell’oscurità, e le sorelle che si
trovano in coro intravedono, tra le grate, questo gioco di
ombre.
Queste fiamme, che si innalzano scoppiettanti mentre
mi trovo in chiesa per il mio servizio esterno, durante la
veglia pasquale, mi riportano a “quella NOTTE” in cui
tante fiaccole tremolanti in mano ad una turba armata
avanzano nell’Orto degli Ulivi. Chi è questa turba?...Sta
cercando “QUALCUNO” che è divenuto “scomodo” e
nel buio una voce risuona “CHI CERCATE?”
Nel buio del cuore oscurato da pesantezze, fallimenti,
peccati, si cerca un capro espiatorio, per coprire i propri
tradimenti, per zittire la propria coscienza, per nascondere il proprio fallimento.
A quella domanda il drappello risponde: “Gesù di Nazareno!”
Ed io in questa veglia chi cerco?
Il bagliore delle fiamme mi richiama un altro fuoco:
quello a cui Pietro si avvicina, in quella stessa NOTTE,
per scaldarsi e vedere che cosa succederà a Gesù. Il suo
cuore è immerso nel buio, è agitato dalla paura, ma Pietro non lo ammette fino al momento in cui rinnega, tre
volte, il suo Gesù; quel fuoco illumina lo sguardo dolce
del SUO MAESTRO, che cerca i suoi occhi per fargli
comprendere quello che lui non aveva ancora capito:
quanto fosse grande l’AMORE del MAESTRO! Un
AMORE che sa perdonare TUTTO, anche il più terribile rinnegamento. Un amore che si dona completamente
per tutti: buoni e cattivi, santi e peccatori, amici e nemici, come aveva spiegato il MAESTRO nelle sue parabole, ma non era stato capito neppure dai suoi, neppure da
Pietro.
Quello sguardo così dolce, calmo, pacato, sereno, nonostante la profonda umiliazione, illumina e riscalda il
cuore di Pietro ed un fiume di lacrime inonda il suo viso. Ora, nel cuore, ha capito: Gesù Nazareno è l’AMORE MISERICORDIOSO.
Il suo cuore si scioglie nel pentimento, si apre ad una
speranza, ma non è ancora libero dalla paura.
Questa rievocazione di Pietro mi penetra nell’intimo:
sono di fronte anch’io alla MISERICORDIA di Gesù,
espressa in quello sguardo dolcissimo, carico di sofferenza e di eternità che mi dice: “Così ti ho amato e ti
amo, fino a consegnarmi nelle mani degli uomini. E tu
mi ami così? Sei pronta a consegnarti alle sorelle e ai
fratelli per AMORE?”
Anche il mio cuore si scioglie al pentimento e vede tanti
rinnegamenti quotidiani …. e si apre alla speranza.
Mentre rievoco questo, il nostro cappellano, dopo aver
benedetto il fuoco, acceso il cero pasquale, varca la so-
glia della chiesa portando il cero e ….. la luce vince l’oscurità. Si, solo Gesù può vincere l’oscurità del peccato,
della paura, della malattia, della morte; questa realtà diviene esperienza personale più forte. Pietro dopo l’esperienza del pentimento salutare, si “rinchiude”: non tutto
è ancora chiaro.
Intanto il maestro cappellano giunge in mezzo alla chiesa. C’è ancora una parte nel buio … C’è ancora un cammino nell’oscurità, quello stesso cammino che ha compiuto Pietro in un’attesa vacillante tra speranza e delusione .. poi c’è l’annuncio delle donne: la tomba è vuota! Pietro corre a vedere …. che cosa credere? Dubbi.
Poi la sorpresa: l’incontro con Gesù RISORTO.
Il nostro cappellano giunge sul presbiterio: la luce in
chiesa è sfavillante!
Gesù è VIVO: questa è l’esplosione di un annuncio che
vuol divenire esperienza personale, trasformante.
L’incontro con Gesù RISORTO è la sorpresa di una festa che LUI ha preparato da sempre, per me, per te fratello, sorella, in qualunque situazione TU ti trovi: LUI ti
accoglie nella SUA GIOIA ed è festa nel tuo cuore, perché incontri COLUI CHE TI HA CHIAMATO ALL’ESISTENZA per CONDIVIDERE con LUI la SUA VITA GLORIOSA, la SUA GIOIA di averci SALVATO e
allora il memoriale che si attua in ogni Eucaristia si può
vivere come la sorpresa di una FESTA delicatamente
preparata in quella NOTTE in cui il SIGNORE TUTTO
ci ha donato, e manifestata in quell’AURORA che è la
RISURREZIONE!
La gioia della Pasqua del Signore sia con tutti voi.
Una monaca delle Visitazione
Dio sia benedetto
PULLMAN A ROMA PER LA VITA
Partenza 3 maggio ore 23,30
Ritorno 4 maggio in serata
Adulti: 35 € - Bambini: Gratis
Iscriversi in segreteria parrocchiale
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GENDER, OMOFOBIA, FEMMINICIDIO...
TANTE PAROLE PER OSCURARE LA VERITA’
F
amigliafobia, omofobia, femminicidio, gender...
tante nuove parole ricorrono sempre più frequentemente nei discorsi e riempiono i programmi alla
tv, i giornali, i post su facebook.
Si ha l'impressione che qualche nuovo fenomeno stia
accadendo, e in effetti qualcosa si muove, anche se le
parole spesso sono fonte di malintesi.
Prendiamo il femminicidio: cosa vuol dire? È un omicidio. E' grave in quanto viene uccisa una persona. Vien
da pensare che sia più grave uccidere una donna che un
uomo! Invece non è più grave, è semplicemente più
vile, per via della diversa forza fisica, e purtroppo è
anche più frequente. Ma servono leggi ad hoc? A cosa
serve coniare il neologismo? Perché continuare ad alimentare un clima di conflitto e di contrapposizione?
Probabilmente serve a riempire le chiacchiere senza
affrontare il problema, per nascondere quello che non si
può dire, cioè che uomini e donne sono diversi, lo sono
nel rapporto di coppia e nella società, per cui il fatto
che nelle situazioni di conflitto sia quasi sempre la donna vittima di violenza è una conseguenza delle caratteristiche proprie dell'essere uomo e dell'essere donna.
Qual è l'arma per prevenire tale abbruttimento? Non
servono leggi ad hoc, ma l'educazione. L'educazione
intesa come sforzo di tutti ad aiutare ognuno a diventare una persona capace di autocontrollo e di rispetto
dell'altro.
E la famigliafobia? La famigliafobia è un “parolone”
anch'esso, che vuole essere un po' una provocazione!
Visto che giornalisti e intellettuali sembrano tutti allineati su un unico pensiero, che conia neologismi, sostiene diritti senza fondamento, propugna una visione
individualista e non personalistica della società, visto
che in molti sembrano aver dimenticato la storia e come si sono evoluti i costumi e le società in cui viviamo...allora anche chi ha la buona volontà di ragionare
ad un certo punto si è messo sullo stesso piano e ha
cominciato a parlare di famigliafobia!
Visto che l'omofobia, non si capisce cos'è, nessuno l'ha
definita (anche perché nessuno osa discutere di cosa sia
l'omosessualità!), ma sembra un grave problema, si
spera di suscitare lo stesso allarmismo o almeno un po'
di interesse con la famigliafobia.
Nessuno si dichiara esplicitamente contro la famiglia, i
sostenitori delle nuove ideologie in fondo dicono semplicemente di voler rispettare tutti, di vivere nel 2014,
di essere moderni...cioè sono attori inconsapevoli delle
implicazioni delle tesi che sostengono. Il trionfo del
buonismo e della superficialità!
Perché non si può discutere di cosa sia l'omosessualità?
Perché se è vero che le persone possono cambiare il
proprio orientamento sessuale non si parla della terapia
riparativa? Perché le associazioni di ex-gay vengono
boicottate? Perché i giornali ignorano le manifestazioni
della Manif pour tous anche se coinvolgono molte persone? Perché un capannello di “5 gatti” con la bandiera
350 SENTINELLE IN PIEDI - PIAZZA CAVALLI SABATO 15 MARZO
arcobaleno finisce invece in prima pagina? Perché sono
state emanate delle linee guida per i giornalisti su come
parlare “correttamente” dei fatti che riguardano omosessuali-lesbiche-transessuali ecc? (e dovreste leggerle per
capire come “travisare” la realtà). Perché ogni caso di
omicidio di un omosessuale viene presentato come conseguenza dell'atteggiamento ostile della società, mentre
non ci si chiede come mai i casi di depressione tra gli
omosessuali siano molto più frequenti? Perché di fronte
a dei genitori che chiedono di rinviare un'assemblea in
un istituto scolastico con Vladimir Luxuria per poter
organizzare un contradditorio sul tema della transessualità, la RAI dedica un intero pomeriggio al tema, distorcendo la vicenda come se si trattasse di censura? Perché
la tv continua a propinarci siparietti comici, battute e
storie ad effetto sull'omosessualità, ma ancora non si
capisce di cosa stiamo parlando? Perché un manager
della Barilla deve chiedere scusa per la pubblicità con la
“famiglia Mulino Bianco”(che infatti è sparita!), mentre
Roul Bova può fare uno spot demenziale e lo definiscono Pubblicità Progresso? (lo avete guardato bene lo spot
a cui mi riferisco vero??? ...non è “un problema che riguarda tutti”, ma solo un paio dei casi che mostrano!)
Perché le casalinghe e le famiglie in generale stanno
scomparendo dalla pubblicità? Perché un manager della
Firefox viene rimosso dal suo incarico per aver finanziato (a titolo personale) un'associazione che è contraria ai
matrimoni gay? Perché in Inghilterra chi legge le lettere
di San Paolo in pubblico viene arrestato? In Francia viene arrestato chi indossa una maglietta con il disegno di
una famiglia “tipo”! Esiste ancora la libertà di opinione?
E ancora, ci sono asili nido che volutamente non distinguono più in giochi da maschio e giochi da femmina,
che non vogliono più i grembiulini blu e rosa, ma tutti
uguali...Tra un po' cambieranno anche i reparti dei negozi di giocattoli e di abbigliamento.
Sono già cambiati i libretti di giustificazione in alcune
scuole e su facebook per indicare il sesso ci sono 3 opzioni: uomo, donna, altro.
E che dire dei testi pronti per “educare alla diversità”
che avrebbero dovuto circolare nelle scuole? E' sorprendente che il nostro sistema scolastico, che ha deciso di
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non dire niente sui temi sensibili, come la religione, per
rispetto alle sensibilità di tutti, che ha reso l'ora di religione facoltativa, che non fa più i presepi ecc. e che
non so come riesca ancora a spiegare la storia, la letteratura, Dante e Manzoni, per non parlare dell'arte, a dei
ragazzi digiuni di qualsiasi informazione sulla visione
dell'uomo che deriva dal cristianesimo...insomma, a me
pare sospetto che questo sistema scolastico cambi strategia e anzi ne studi una a tavolino e stanzi 10.000 €
per imporre un'educazione sessuale basata sulla teoria
del gender senza porsi il problema di rispettare i valori
delle famiglie di origine, anzi in questi libretti le famiglie sono viste come potenzialmente “omofobe”! Cioè
vengono pure screditate!!!
Ce n'è abbastanza perché qualcuno creda che ci sia un
“attacco alla famiglia”? Certo, la maggioranza si adegua senza rendersi neanche conto di tutto questo.
La teoria del gender piace perché vuol mettere tutti
sullo stesso piano, sembra il trionfo dell'uguaglianza;
piace alle femministe (anzi, il femminismo ne è il
“cavallo di troia”, infatti ora non si parla più di parità
uomo-donna, ma di parità di genere), ma in realtà se è
ingiusto trattare in modo diverso realtà uguali, è altrettanto ingiusto trattare in modo uguale realtà diverse.
La differenza sessuale uomo-donna è iscritta in ogni
nostra cellula, è così che Dio ci ha voluti, con le nostre
differenze. Nella differenza tra uomo e donna Dio ci
rivela la Sua immagine. Non c'è conflitto e lotta. La
cultura dagli anni ‘60 in poi l'ha percepita così, ma in
realtà questa differenza è nell'ordine dell'umanità.
L'uomo è chiamato a esistere per gli altri, a diventare
dono. La sessualità tra un uomo e una donna ha proprio
queste caratteristiche, perché ha sia un significato unitivo, sia procreativo. E' la più grande espressione di
gioia, di dono e di vita.
E noi ce la facciamo inquinare!
Dovremmo aiutare i nostri giovani che crescono bombardati da questa cultura ad ascoltarsi, conoscersi, accettarsi, possedersi e poi donarsi. La sessualità non si
impara sui libri di scuola, né tanto meno dai giornali e
dalla tv. Fa parte della propria crescita, è un percorso,
una conquista graduale, a volte anche dolorosa e accidentata. Si spera di incontrare persone attente e sensibili che ci possono star vicine, amici veri con cui condividere i dubbi e le angosce, uomini e donne che possano testimoniare che è bello essere così come si è.
La teoria del gender, sotto la sua patina di buonismo,
nasconde molte insidie, anche quella di far passare l'omosessualità come una caratteristica genetica, e quindi
immodificabile, senza speranza, nonché la precoce sessualizzazione dei bambini e l'apertura alla pedofilia
(vedasi il caso della progredita Olanda, dove esiste il
partito pedofilo).
E ce ne sarebbero ancora di fatti allarmanti e storie personali gravi che svelerebbero un po' di verità, ma che
vengono lasciate nel silenzio complice di questa propaganda.
Insomma, cerchiamo di stare svegli e in piedi!
Alessandra D’Ortenzi
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
URGONO TESTIMONI
D
omenica 2 febbraio arrivo in parrocchia all'incontro sulla famigliafobia in ritardo. Ci sono facce
nuove, volti che non conosco. Ascolto tutti gli
interventi.
Si arriva al momento in cui si chiede ai partecipanti di fare
concretamente qualcosa, di mettersi pubblicamente in gioco. Di difendere i valori in cui si crede in difesa dei figli e
della famiglia e in difesa della società che consegneremo
ai nostri figli. Si chiede di aderire alle Sentinelle in Piedi
come prima istanza perché portatrice di questi valori.
Alzo la mano… Con questo semplice gesto ho aderito al
progetto di costituire a Piacenza, insieme ad altre persone,
le Sentinelle in Piedi.
Questo incontro ha fatto si che un gruppo di 4/5 persone
abbia iniziato a mettere a disposizione di un progetto condiviso un po' del loro tempo, ciascuno con le capacità e
con la povertà che lo caratterizza, in vista di una progetto
che da lì a sei settimane avrebbe portato in Piazza Cavalli
circa 350 persone!
Grazie a Don Pietro che ha organizzato questo incontro
sulla famigliafobia e grazie a tutti i partecipanti a questa
importante iniziativa, ha avuto vita a Piacenza la possibilità per tante persone, portatrici dei valori della famiglia
fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, di manifestare in Piazza Cavalli questi loro valori. Ma veramente importante è che tante persone abbiano compreso l'importanza e la necessità della veglia.
Invito tutti a partecipare alle prossime veglie. Mogli con i
mariti e con i figli. Single, parroci, laici e credenti di qualunque religione o confessione, impegnati o non politicamente. Ricordo che il movimento non ha nessuna connotazione particolare. Ognuno è presente unicamente in quanto
portatore di valori quali quelli della libertà di espressione e
della famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo ed una
donna. Nella veglia uno sente di esprimere le proprie convinzioni e le esprime, semplicemente stando in piedi per
un’ora a leggere. Lo fa insieme ad altre decine e centinaia
di persone che come lui hanno colto l'importanza del momento storico che stiamo vivendo. Sentono e capiscono
che questo è il momento in cui stiamo rischiando di perdere quello in cui crediamo. E che dobbiamo fare qualcosa
per impedire che accada.
Nei giorni in cui scrivo queste righe una battaglia importante delle sentinelle è stata vinta. Riguarda l'altolà che il
Ministero della Pubblica Istruzione ha dato alla diffusione
di alcuni testi nelle scuole di tutti i diversi gradi che
avrebbero dovuto "educare" i nostri figli all'affettività ma
che in realtà miravano ad "instillare" loro la convinzione
che si può scegliere a quale sesso appartenere. In barba
alla Costituzione ed alla Convenzione dei diritti dell'Uomo
che riconosce ai genitori il diritto primario dell'educazione
dei propri figli! Questo, d'altronde, è ciò che già accade
nelle scuole europee anche cattoliche!! Mentre va in stampa questo giornalino riprende in Senato l'esame del d.l.
Scalfarotto. A voi trarne le conseguenze!
Vi aspettiamo per le prossime veglie. Chi desidera essere
informato ed aggiornato sul tema e sulle veglie future può
chiedere di essere inserito nella mailing list di [email protected].
Emilia Scardino
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
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QUANDO PERDI IL LAVORO ANCHE SE SEI GIOVANE,
TI TROVI SENZA SPERANZA, SENZA FUTURO...
Q
uando ho accettato di scrivere questo articolo, pensavo fosse per me un'impresa
piuttosto facile. <<Basta raccontare la
tua esperienza>> mi sono detta, <<Il
gioco è fatto>>. In realtà, mettere
nero su bianco e raccontare ad estranei un’esperienza dolorosa e umiliante non è mai facile. Sono una giovane
trentenne come tanti. Seria, posata,
università a pieni voti, vita regolare.
Come tutti i giovani, pensavo anch'io
di avere il mondo in mano, barricata
dietro ad un contratto a tempo indeterminato. Ma non è stato così. Puntavo sulle mie capacità, la mia tenacia,
il mio impegno, la serietà che mettevo per svolgere al meglio i miei compiti, sicurezze che ogni giorno mi facevano affrontare il
mondo del lavoro con determinazione e certezza. Ma
non è bastato. Purtroppo la crisi che stiamo vivendo, ha
colpito anche la mia storia, come quella di tante altre
famiglie per bene. La perdita del lavoro, cambiò la mia
vita radicalmente. Non accusai subito il colpo. All’inizio, viste le traversie legali tra sindacati ed avvocati,
sfruttai quel tempo libero per riposarmi un po’, iniziando a dedicarmi alle cose che più amavo: libri, film, passeggiate. Ma il tempo passava. Nessun lavoro all’orizzonte. L’assegno della disoccupazione non bastava mai
e le spese improvvise erano macigni a volte insostenibili. Così, la depressione incominciò a farsi largo silenziosa e la vita di prima, tanto frenetica e scandita da orari
ed impegni, si trasformò in una lenta agonia che mi vedeva trascinarmi dal letto al divano e dal divano al letto.
Nel frattempo, tutti mi avevano voltato le spalle. Aziende, colleghi, amici. Persino i bei vestiti che avevo
nell'armadio, si prendevano beffe di me. Non avevo più
speranza. Non reagivo più. Non sapevo più chi ero, cosa
fare, dove andare. Mi sentivo una bandierina bianca
esposta ad un vento in tempesta. Poi, un giorno, mi ricordai di quel sacerdote conosciuto durante un articolo
che avevo fatto ai tempi dell'università per un giornale
locale. Quell'incontro prezioso, mi era rimasto nel cuore. Qualcosa dentro di me, incominciò a farsi sentire e,
nel baratro in cui ero sprofondata, quella vocina archiviata anni fà si risvegliò dicendomi : <<Federica, vai a
far visita a Don Pietro>>. Lo chiamai un giorno di metà
ottobre e quella telefonata, mi cambiò la vita. La speranza tornò e Dio, illuminarono di nuovo quel cammino
spento e senza luce. Con il tempo e la preghiera, capii
una cosa certa: quell'esperienza dolorosa e ingiusta mi
aveva fatto un dono. Mi aveva fatto capire il valore
dell'umiltà, il dono di avere Dio nella mia vita; mi aveva
fatto scoprire sorrisi, amicizie e sostegno di tanti ragazzi e ragazze che come me, lottavano ogni giorno contro
mille difficoltà. Non ero più sola. Non solo. La vera
lezione, arrivò quando trovai un posto precario da cameriera. In quell’occasione imparai ad abbassare la testa
e a servire le persone che mi avevano derisa e umiliata
nella vita e che anche in quell’occasione non perdevano
la loro cattiveria nel lanciarmi le posate sotto al loro
tavolo e chiamarmi costantemente per cambiarle. Sono
certa che senza l’aiuto del Signore non avrei mai sopportato tutto quello che mi è successo. Penso a me, che
ancora sto lottando per trovare lavoro bussando alla porta delle aziende ogni giorno. Penso ai tanti ragazzi che
versano nella mi stessa situazione. Penso ai padri di famiglia, alle mamme, a tutti coloro che, hanno perso la
dignità da questa crisi tremenda che colpisce tutti. Abbiate fede. Imparate l’umiltà. Imparate a rialzarvi dai
vostri errori, dando fiducia alle persone ed imparando
da loro a perdonare e a perdonarvi. Chiedete aiuto, non
isolatevi. Parlate. Dalla sofferenza può nascere amicizia. Dall’amicizia l’aiuto e dall’aiuto, la vita. Così sono
tornata a vivere senza più trascinarmi o isolarmi. Grazie
agli altri, grazie al Signore. Continuo ogni giorno ad
inviare curriculum e a cercare lavoro. Prima o poi qualcuno si accorgerà di me e mi darà di nuovo fiducia. Il
segreto per andare avanti si chiama speranza. Ed è ciò
che, con questo mio umile contributo, vorrei infondere
dentro voi. Nulla rimane uguale a ieri, se permettiamo
al Signore di restare accanto a noi.
Federica Casaroli
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UN BUON 8 MARZO
S
e l’8 MARZO 1974 mi avessero invitata ad uscire
la sera per festeggiare la mitica festa delle donne in
un convento… avrei risposto: “Siete i matti?!… in
un convento dalle suore… non se ne parla. Mi basta
averne una di monaca in famiglia… mia zia!”
Oggi… 8 MARZO 2014… il tempo è passato, sono invecchiata, ma non credo che basti avere degli anni in più
per poter essere sagge perché purtroppo vedo tante mie
coetanee che stasera butteranno la bellezza e la grandezza dell’essere donna. Tutto oggi è cambiato, l’incontro
con una Chiesa Madre dove si manifesta il Risorto mi ha
sconvolto l’esistenza; a seguire il Signore si diventa davvero trasgressivi, ho colto l’occasione per esserlo ancora
di più: sono andata dalle monache benedettine e vi dirò
che non ero l’unica… eravamo tantissime, la chiesa di
San Raimondo traboccava di donne pronte ad ascoltare,
alla ricerca della loro dignità.
Il tema della serata era: “Donna dove sono? Nessuno ti
ha condannata Gv.8,10”. La Madre Abbadessa ci ha
accolto e “incantato” con la catechesi relativa al vangelo
dell’adultera. Non ci crederete, ho usato il verbo incantare perché davvero suor Maria Emmanuel ha il dono di
rendere tangibile e concreto per la nostra vita quello che
è successo in un contesto nettamente diverso dal nostro
per il tempo (più di duemila anni fa), la cultura, la fede,
la posizione geografica e la storia di un popolo che sicuramente non ha niente a che fare con le nostre storie.
Certo che se oggi ci viene ancora una volta annunciato il
Vangelo è sicuramente perché deve parlare alla nostra
vita, non è solo un discorso storico relativo ad un Uomo
Dio o ad un popolo; il Risorto deve essere incontrato, il
Vangelo deve farsi carne in noi.
Ho colto dall’ascolto che l’ADULTERA è l’espressione
netta, ricca di sentimenti, intuito, fragilità e forza, legate
all’essere donna .
Sicuramente non sono qui per ripetere e scrivere la catechesi, desidero riportarvi, come donna, quello che il mio
cuore ha colto, sicuramente per Grazia, non è facile ma
ci provo: intanto mi sono sentita adultera (perché la prostituzione non è solo quella che conosciamo), ma quante
volte ho venduto la mia simpatia per avere in cambio es.
un favore?; quante volte posso aver esibito e non rivelato
il mio corpo sempre per accattivarmi qualche sguardo?
Quante volte posso aver chiacchierato troppo e non essere stata saggia? Quante volte avrei potuto usare il mio
intuito nettamente femminile di vedere i fatti prima ...in
anticipo, confronto agli uomini, senza però attendere in
silenzio il momento giusto, ma rovesciando a chi mi sta
vicino (es.: mio marito) un mare di critiche?
E’ vero mi sono sentita tutto questo ma è anche vero che
come l’adultera ho fatto un incontro.
Ho incontrato Chi si è inginocchiato davanti a me dicendomi : “Non ti condanno!! Va’ e vivi la tua vita di donna”! mi ritrovo a vivere il mio nuovo essere donna con
una certezza: il mio passato è stato abbracciato dalla Sua
infinita Misericordia e che la fragilità del peccato che
sempre mi accompagna non mi schiaccia, ma l’affido
costantemente al Mio Signore, al Risorto che ha il potere
BORGOTREBBIA NEWS - Aprile 2014
di ridarmi sempre la dignità e la bellezza interiore contaminata dal peccato.
Auguro a tutte le donne, specialmente alle mie figlie, di
essere contente di essere donne e di avere come compagna di viaggio la vergine Maria, donna per eccellenza, di
scoprire la maternità di Maria nella Chiesa che ci indica
la via per seguire Gesù, il Risorto!!!
Angela Fasano
PARCO FLUVIALE? PARLIAMONE
Un centro di cultura, dedicato ai giovani e ai meno giovani, per conoscere quell'immenso patrimonio naturale e
storico che è rappresentato dal Trebbia. A Camposanto
Vecchio, a lato della chiesa dedicata alla Beata Vergine
del Suffragio, è ospitata la sede del Parco Fluviale del
Trebbia, che tra alcuni mesi vedrà la nascita di un
“centro visita”. “Si tratta di una struttura innovativa –
spiega Gisella Torselli, referente del Parco – che al posto
dei tradizionali spazi museali vedrà filmati, immagini e
la possibilità per i visitatori di toccare con mano gli elementi caratteristici degli ambienti fluviali”. Quello di
Piacenza sarà uno spazio dedicato al “Volo”: sia nello
spazio, grazie alle immagini aeree catturate in questi mesi dai droni, mini-elicotteri che stanno mappando i trenta
chilometri del Trebbia compresi nel parchi, sia nel tempo, con ricostruzioni storiche delle vicende che hanno
coinvolto l'area, dall'epoca romana ad oggi. “Non avendo
grossi spazi abbiamo puntato a un museo diffuso – continua Torselli – con altri punti informativi a Rivergaro e
Gossolengo, dedicati rispettivamente all'Acqua e alla
Terra”. Nei quattromila ettari di territorio ricompreso nel
Parco e quindi soggetti a particolari tutele urbanistiche si
punta ad attirare studenti, che potrebbero vedere da vicino la flora e la fauna del Trebbia, ma anche interessanti
flussi turistici. Diventa però necessario entrare in un circuito più ampio, come il progetto VenTo, un corridoio
ciclopedonale che da Venezia conduce a Torino, oppure
nella rete delle vie Francigene: Camposanto Vecchio
recupera così una nuova centralità. Buone notizie intanto
sul fronte dell'arginello, la struttura che dovrebbe proteggere la Chiesa, la Casa d'accoglienza per le ragazze madri “Le Querce di Mamre” e la sede del Parco fluviale
dalle piene del Trebbia. Nei giorni scorsi sono state aperte le buste per l'assegnazione dei lavori, che dovrebbero
così iniziare a breve e concludersi, dopo anni di promesse, tra pochi mesi.
Gianluca Croce
NOTIZIE IN BREVE
HOMO RARUS 2014 - LA SCUOLA DEI PAPA’
S. ROSARIO A CAMPOSANTO VECCHIO
A partire da lunedì 5 maggio e per tutto il mese Mariano,
tranne sabato e domenica, alle ore 20,30 reciteremo nel
Santuario il Santo Rosario che si concluderà con la Benedizione Eucaristica.
Venerdì 30 maggio, come ormai è consuetudine, concluderemo solennemente qui, dopo un piccolo pellegrinaggio a
piedi dalle rispettive chiese, insieme ai parrocchiani di S.
Antonio a Trebbia, il tempo di preghiera dedicato alla Vergine Maria.
Cineclub G.Cattivelli e la Comunità Parrocchiale di Borgotrebbia
Presentano
un video di Renato Bersani, Adele Marenghi e Luisa Tumolo
Il Santuario di Camposanto Vecchio
(detta Chiesa degli Appestati)
Una storia di tragedie e di misericordia
Giovedì 15 maggio 2014 – ore 17,30
Auditorium Fondazione di Piacenza e Vigevano
Intervengono:
Don Pietro Cesena, Fausto Fiorentini, Carlo Emanuele Manfredi
Conduce : Enzo Latronico
Ingresso Libero
VIDEO SU CAMPOSANTO VECCHIO
Il Cineclub G. Cattivelli ha realizzato uno splendido video su Camposanto Vecchio, che sarà presentato in
Fondazione come da avviso qui sopra e replicato in parrocchia, dove sarà possibile acquistarlo, il 6 giugno
prossimo.
A tutto lo staff del Cineclub un sincero ringraziamento.
MAGGIO, APPUNTAMENTI IMPORTANTI
I bambini ed i ragazzi del catechismo si stanno preparando a ricevere il dono dei Sacramenti dell’Iniziazione
Cristiana.
La Prima Confessione per i bambini di 2^ elementare
sarà celebrata sabato 24 maggio alle ore 16; la prima
Comunione per i bambini di 3^ elementare si celebrerà
domenica 11 maggio durante la S. Messa delle 10.30,
eccezionalmente quel giorno celebreremo una S. Messa
alle ore 9,00; il sacramento della Cresima per i ragazzi
di 2^ media verrà invece conferito domenica 25 maggio alle ore 17.
GREST 2014
Le iscrizioni al Grest 2014 per tutti i bambini dai 6 ai 13
anni che si terrà in Oratorio a partire dal 9 al 20 giugno
si riceveranno in segreteria parrocchiale dal 5 maggio
negli orari di ufficio.
5 PER MILLE A LE QUERCE DI MAMRE
Sosteniamo la vita nascente e la maternità . Cod. fiscale
01470270339
Si terrà a Verdeto, sabato 14 giugno, presso i locali della Chiesa di San Tommaso la 3^ edizione dell’incontro
annuale riservato ai papà. L’incontro è una occasione
importante per crescere come uomini e padri, e per essere in grado di affrontare le responsabilità nei confronti
dei figli. Iscrizioni in segreteria parrocchiale.
Domenica 27 Aprile - ore 17 - in Oratorio
SICURI IN “RETE” INSIEME
Alice ha 11 anni e 742 contatti su Facebook. Le piace il
gelato, è fan dei Negroamaro e di Brad Pitt ed adora un
ragazzo che si chiama Piero.
Posta le sue foto delle vacanze. Tutti ne sono a conoscenza. Eccetto mamma e papà.
Il mondo ha subito un' accelerazione diversa rispetto a
quella del passato. L'informazione circola libera e spesso incontrollata. Restare al passo non è facile. Cosa possiamo fare per conoscere cosa fanno i nostri figli in Internet?
Si sentono storie di cyberbullismo, ragazze che scambiano foto dei loro corpi per ricariche del telefono, malintenzionati che cercano di adescare adolescenti. Di cosa si tratta? Può riguardare anche la mia famiglia?
Quando si parla di sicurezza in rete e di privacy si corre
il rischio di risultare superficiali e allarmisti.
Vorrei affrontare, o almeno iniziare a farlo, un dialogo
con i genitori per proteggersi meglio online, affrontare
questioni che toccano tutti noi senza creare ansie, cercando di capire come trarre il meglio della rete senza
cacciarsi nei guai.
In un'ora e mezza cercherò di mostrare che non è poi così difficile mettere in sicurezza la propria famiglia, fare
acquisti e iniziare a dialogare con i propri figli anche di
internet comprendendo come questo nuovo mezzo, inequivocabilmente, modifica ciascuno di noi e come è
possibile prenderne atto e cambiare i propri comportamenti.
L'argomento è vasto e molto complesso e non ho la pretesa di completezza ed esaustività ma credo che iniziare
a parlarne e suggerire qualche tecnica possa essere il
primo passo per cambiare atteggiamento e diventare
consapevoli.
Paolo Rossetti