europa - Fondazione Edmund Mach
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EUROPA informa Newsletter quindicinale a cura di EUROPE DIRECT TRENTINO—Fondazione E. Mach ALL’INTERNO AGRICOLTURA -Legislazione OGM ok -OCM vino e Italia -Il PE difende le api AMBIENTE Comuni e parchi su biodiversità CITTADINI -Carta blu -Lotta alle droghe CULTURA -Europaena -Vota il cantante EUROPE DIRECT Settimane di impegni Fondazione E. Mach Commissione europea DG Comunicazione Anno 15 n° 21 del 9 novembre 2011 – 336 Unione europea e Trentino-Alto Adige Nelle ultime due settimane il Trentino-Alto Adige è stato al centro di ben tre notizie di primo piano pubblicate dalle istituzioni comunitarie. E questo è un evento, dato che molto raramente la nostra piccola regione balza agli onori della cronaca europea. Tutte e tre le notizie hanno a che fare con il mondo del lavoro e una di esse è positiva, le altre due un po’ meno. Parliamo in particolare di quella positiva… Il 31 ottobre scorso la Commissione europea ha proposto di concedere all’Italia aiuti per 3,9 milioni di euro del Fondo Europeo di adeguamento alla Globalizzazione (FEG) per contribuire a far ritrovare un impiego a 528 lavoratori licenziati da imprese di costruzione, per lo più piccole imprese, delle province di Trento e Bolzano. A questo importo si aggiungeranno 2,1 milioni di euro di contributo nazionale. Come detto si tratta di una proposta, che ora sarà sottoposta all'approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri dell’Unione europea. "Il settore dell'edilizia in Italia ha risentito duramente degli effetti della crisi economica e finanziaria e per chi è rimasto disoccupato ritrovare un lavoro è difficile", ha dichiarato László Andor, commissario europeo per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, che ha aggiunto: "Mi auguro che grazie all'aiuto del FEG e alle possibilità di formazione offerte i lavoratori licenziati potranno ritrovare un lavoro più rapidamente e più facilmente". La domanda italiana di intervento del FEG si riferisce a 643 licenziamenti in 323 piccole e medie imprese operanti nel settore dell'edilizia nel Trentino-Alto Adige. I licenziamenti sono una conseguenza della crisi economica e finanziaria, che ha determinato un forte calo della domanda di nuove abitazioni e di lavori di rinnovo del parco edilizio in regione, dove il settore edilizio rappresenta un'importante fonte di occupazione. Su un totale di 643 lavoratori licenziati, sono 528 quelli per i quali il reinserimento nel mercato del lavoro si presenta più difficile e a cui sono diretti gli aiuti del FEG. Il pacchetto di interventi FEG comprenderà servizi di consulenza e di orientamento individualizzati per i lavoratori, valutazione delle competenze e ricollocamento professionale, coaching, formazione generale e riqualificazione, formazione professionale individuale, tutoraggio dopo il reinserimento nel mondo del lavoro e il versamento di indennità di presenza e di sussistenza. I dati a disposizione dell’UE confermano la significativa contrazione del settore della costruzione, in calo nell' UE-27 per sette trimestri consecutivi (dal 1° trimestre 2009 al 3° trimestre 2010) e la cui causa principale è da ricercare nella diminuzione degli investimenti privati nel comparto abitativo. Nel 2009 la situazione economica delle due province autonome è peggiorata e la crescita economica rispetto all'anno precedente è stata negativa (-3,0% in Trentino e -2,6% in Alto Adige). Nella provincia di Trento la disoccupazione è aumentata nel 2010 del 117% rispetto al 2009 e in quella di Bolzano del 43%. In regione il settore dell'edilizia contribuisce per circa il 15% al PIL regionale e rappresenta l'8,6% dell'occupazione in Trentino e l'8% in Alto Adige. L'incidenza dei licenziamenti a livello locale è particolarmente elevata: nella provincia di Trento il 9,3% dei licenziamenti avvenuti da marzo a dicembre del 2010 ha riguardato il settore edilizio, nella provincia di Bolzano la percentuale è stata dell’11%. Da quando è iniziata l'attività del FEG (nel gennaio 2007) in tutta l’UE le domande di contributo finanziario sono state 78, per un importo totale di 357,6 milioni di euro, e i lavoratori che ne hanno beneficiato sono stati quasi 76 000. Le richieste vengono avanzate da un numero crescente di Stati membri e riguardano sempre più settori: automobile, tessile, abbigliamento, edilizia, costruzione specializzata, architettura e ingegneria, macchine e attrezzature, industria tipografica, elettronica, commercio al dettaglio, telefonia mobile, metalli di base, apparecchi domestici, informatica, costruzione navale, industria del mobile, carpenteria e falegnameria, ceramica, pietre e marmi, cristalleria, industria della calzatura, editoria, commercio all'ingrosso, manutenzione aeronautica e autotrasporto. Il FEG è stato istituito dal Parlamento europeo e dal Consiglio alla fine del 2006 su proposta del presidente della Commissione europea Barroso per venire in aiuto delle persone che perdono il lavoro in conseguenza della globalizzazione. Nel giugno 2009 le regole del FEG sono state rivedute per rafforzare il suo ruolo di strumento di intervento rapido di risposta alla crisi economica e finanziaria. Il regolamento riveduto (Reg.(CE) 546/2009 del 18 giugno 2009) è entrato in vigore il 2 luglio 2009 e si applica a tutte le domande ricevute dal 1° maggio 2009. Sulla base dell'esperienze acquisita dal 2007 e tenuto conto del valore aggiunto che gli interventi del FEG rappresentano per il lavoratori beneficiari degli aiuti e per le regioni colpite, la Commissione ha adottato il 6 ottobre scorso una proposta di nuovo regolamento che mantiene in attività il Fondo anche per il prossimo periodo 2014-2020 migliorandone ulteriormente il funzionamento (per maggiori informazioni sul FEG: http:// ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=326&langId=it). In chiusura un accenno anche alle altre due notizie europee che riguardano il Trentino-Alto Adige. La prima è la richiesta che la Commissione europea ha fatto all'Italia di ottemperare agli obblighi che le incombono in base alla normativa europea; l’obbligo è quello di versare alcune prestazioni familiari previste dalla regione Trentino-Alto Adige e dalla provincia autonoma di Bolzano a lavoratori che lavorano in regione, ma vivono in Austria. Le autorità italiane si rifiutano di versare queste prestazioni ai lavoratori adducendo il fatto che essi non risiedono nel Trentino-Alto Adige; ma le norme UE prevedono che i lavoratori transfrontalieri siano coperti dal sistema di sicurezza sociale del paese in cui lavorano e non dal sistema del paese in cui risiedono. Se entro due mesi l'Italia non adeguerà la propria legislazione alla normativa dell'UE la Commissione potrebbe decidere di deferire l'Italia alla Corte di giustizia europea. E la Commissione europea (questa è l’altra notizia) ha invece deciso proprio di deferire l'Italia alla Corte di giustizia per le discriminazioni operate contro i cittadini di altri Stati membri nell'accesso al pubblico impiego: la legislazione che si applica in provincia di Bolzano stabilisce che i candidati a un posto di lavoro residenti nella provincia di Bolzano da almeno due anni godono di una preferenza rispetto agli altri candidati nell'accesso agli impieghi pubblici della provincia; ma la normativa UE sulla libera circolazione dei lavoratori vieta qualsiasi discriminazione basata sulla nazionalità per quanto concerne le condizioni di lavoro e di occupazione. GO In onda: -su RTTR il sabato alle 18.45, la domenica alle 14.15, il martedì alle 22.45 e il giovedì alle 12.00 -su RTT-La radio il venerdì alle 11.10 e la domenica alle 7.10 La legislazione europea sugli OGM va nella giusta direzione Due relazioni indipendenti commissionate per valutare la normativa dell'Unione europea in tema di organismi geneticamente modificati (OGM) sono giunte alla conclusione che le recenti iniziative legislative della Commissione vanno nella direzione giusta. I documenti, pubblicati a fine ottobre, sottolineano inoltre che occorre apportare alcuni adeguamenti se si vogliono raggiungere appieno gli obiettivi della protezione della salute e dell'ambiente e la creazione di un mercato interno e se si vuole assicurare che la legislazione sia adeguatamente attuata. Le due relazioni sono state realizzate da consulenti indipendenti per conto della Commissione. La prima relazione valuta il quadro legislativo dell'UE nel campo degli alimenti e dei mangimi geneticamente modificati, mentre la seconda si concentra sulle norme nell'ambito delle colture OGM. L'obiettivo principale era raccogliere fatti e opinioni, soprattutto dalle parti interessate e dalle autorità competenti. Le valutazioni hanno vagliato l'efficacia e l'efficienza dei processi legislativi e formulato opzioni per il miglioramento e l'adeguamento del sistema. Le relazioni di valutazione confermano che diverse azioni avviate dalla Commissione europea negli ultimi mesi vanno nella direzione giusta: in primo luogo il pacchetto della Commissione sulle colture OGM adottato nel luglio 2010 che risponde alla necessità di una maggiore flessibilità in tema di colture OGM; questo pacchetto comprende una raccomandazione sulla coesistenza di piante GM e non GM che offre maggiore flessibilità agli Stati membri affinché possano tener conto delle loro condizioni locali, regionali e nazionali all'atto di preparare la legislazione nazionale. La proposta chiave, attualmente in discussione innanzi al Consiglio e al Parlamento, consiste nel permettere agli Stati membri di limitare e vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio. In secondo luogo la Commissione ha compiuto anche progressi nell'affrontare il problema tecnico della presenza di livelli bassi (PLB) di OGM non autorizzati nei mangimi importati. Un regolamento di armonizzazione relativo alla PLB nei mangimi importati è entrato in vigore a luglio ed è stato accolto positivamente dagli Stati membri e dagli operatori commerciali. Infine, la Commissione ha pubblicato nell'aprile 2011 una relazione sulle implicazioni socioeconomiche delle colture OGM basate sui contributi degli Stati membri. I prossimi passi vedranno la Commissione europea proporre inoltre nelle prossime settimane requisiti più specifici per la presentazione delle domande di autorizzazione di prodotti importati da usarsi quali alimenti e mangimi. L’esecutivo sta anche rivedendo gli orientamenti in merito alla valutazione del rischio ambientale per renderli più dettagliati e precisi e li sta già discutendo con i Paesi e le parti interessate. Il documento finale avrà status giuridico e sarà sottoscritto dagli Stati membri. Si tratta di un importante passo avanti verso una migliore attuazione dei requisiti rigorosi in tema di valutazione del rischio ambientale previsti nella legislazione sugli OGM. Un altro aspetto prioritario è costituito dal rafforzamento del monitoraggio degli effetti ambientali da parte delle imprese e degli Stati membri. L'EFSA e gli Stati membri collaborano a stretto contatto con la Commissione per disporre di orientamenti più dettagliati. AGRICOLTURA Per maggiori informazioni e per consultare le due relazioni: http://ec.europa.eu/food/ food/biotechnology/ OCM Vino: in Italia utilizzati quasi tutti i fondi a disposizione La riforma dell’OCM (Organizzazione Comune di Mercato) del settore vitivinicolo entrata in vigore nell’agosto 2009, definisce, fra le altre cose, una dotazione finanziaria annuale a disposizione di ciascun Stato membro. Il Paese può utilizzare questi fondi assegnandole alle misure che più si adattano alla propria realtà. Per il 2011 l’Italia aveva a disposizione poco più di 294 milioni di euro e di questi ne ha spesi quasi 292, vale a dire il 99%. Un ottimo risultato, quindi. Tra gli elementi di maggiore rilievo del bilancio conclusivo si distingue, in particolare, il notevole interesse riscontrato per le misure di recente istituzione, soprattutto la promozione dei vini sui mercati dei Paesi terzi. Infatti, nonostante la misura richieda che i beneficiari si facciano carico del 50% dell'impegno finanziario, anche nel 2011 è stato necessario incrementare l'importo inizialmente assegnato alla misura arrivando ai 48, 5 milioni necessari per poter procedere al pagamento dei 153 progetti presentati a livello di singole Regioni e dei 10 progetti nazionali. Una cifra considerevole del budget e stata utilizzata dai produttori per la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Anche nel 2011 è stata questa la misura che ha assorbito le maggiori risorse, con oltre 93 milioni di euro: una cifra che rappresenta circa il 30% dello stanziamento globale. Quest’anno è stata anche avviata la misura relativa agli investimenti, le cui risorse sono destinate al miglioramento delle infrastrutture produttive e commerciali delle aziende vitivinicole. Dopo le difficoltà iniziali, dovute alla necessità di individuare un'esatta linea di demarcazione con le analoghe misure inserite nei PSR regionali, anche questa misura ha registrato un buon risultato, con un investimento di poco più di 6,5 milioni di euro. Gli europarlamentari a difesa delle api Il settore dell’apicoltura fornisce reddito, direttamente o indirettamente, a più di 600 000 cittadini dell’UE. Si stima che circa l'84% delle specie vegetali e il 76% della produzione alimentare in Europa dipenda dall'impollinazione delle api. Per la loro protezione, la commissione “Agricoltura” del parlamento europeo ha sollecitato l’esecutivo di Bruxelles e gli Stati membri ad intraprendere un'azione coordinata che preveda fra le altre cose l'aumento degli investimenti in ricerca e l’incremento dei finanziamenti per programmi apicoli nel periodo 20142020. Dato che la salute delle colonie di api è influenzata da molti fattori letali e che l’attuale attività di ricerca offre poco in termini di efficace prevenzione o controllo delle malattie, gli europarlamentari hanno invitato la Commissione e gli Stati Membri a intensificare i loro sforzi per aiutare il comparto a sopravvivere. Più aiuti al settore oltre all’aumento di fondi per il settore nel corso della prossima programmazione finanziaria i deputati europei chiedono quindi un maggior coordinamento della ricerca incoraggiando la condivisione di informazioni e la possibilità di una formazione adeguata sia per gli apicoltori che per allevatori e veterinari. Parere della commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare destinato alla commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale sulla salute delle api e le sfide per l'apicoltura (2011/0000(INI)) 5 ottobre 2011 Il tè indiano Darjeeling fra le IGP Una curiosità dell’Unione europea agroalimentare: nei giorni scorsi il tè indiano coltivato nella regione di Darjeeling è stato iscritto nel registro dell’Unione europea dei prodotti a Indicazione Geografica Protetta (IGP), aggiungendosi così agli oltre 1 000 altri prodotti agroalimentari che si possono fregiare dei marchi DOP o IGP. L’altro migliaio di alimenti è quasi tutto proveniente da Stati membri dell’UE e soprattutto dall’Italia, in testa a questa particolare classifica. La normativa comunitaria non vieta però anche a prodotti extra UE di essere inseriti nel registro, purché rispondano ai requisiti dei regolamenti in materia. Così oltre al nuovo arrivato tè indiano troviamo il caffè della Colombia e cinque prodotti cinesi. L’UE chiede all’Italia 6 milioni di dazi non pagati Il 27 ottobre scorso la Commissione europea ha chiesto all'Italia di conformarsi alla normativa comunitaria relativa ai dazi doganali e di versare le somme dovute al bilancio dell'UE in relazione all'importazione di banane fresche. Se l'Italia non ottempera a tale richiesta entro due mesi, la Commissione può adire la Corte di giustizia. Ma cosa è successo? Tra il 1998 e il 2004, alcuni uffici doganali italiani hanno accettato dichiarazioni doganali relative a banane importate con un medesimo peso standard, nonostante i controlli sul peso avessero rivelato che nella maggior parte dei casi il peso reale accertato era superiore a quello dichiarato. Accettando sistematicamente dichiarazioni che, come avrebbero dovuto sapere, erano errate, le autorità italiane hanno causato una perdita di risorse per il bilancio dell'UE e sono considerate finanziariamente responsabili. La perdita ammonta a 6 742 210,57 euro, un importo quindi considerevole, anche se all’apparenza la “negligenza” è stata minima. Un recente caso analogo ha riguardato il Portogallo e in quell’occasione la Corte di giustizia aveva stabilito che le autorità doganali devono garantire la corretta applicazione della normativa doganale, controllando le dichiarazioni doganali quando hanno motivo di ritenerle inesatte. La Commissione europea quindi invita le autorità italiane a versare l’importo dovuto al fine di tutelare le finanze comuni dell'UE. Il trattamento equo di tutti gli Stati membri deve essere garantito, perché se uno Stato membro non mette a disposizione la totalità delle somme che deve al bilancio dell'UE, la conseguenza è che gli altri Stati membri devono pagare di più. Comuni e parchi a tutela di sviluppo sostenibile e biodiversità Sviluppo sostenibile e conservazione della biodiversità: un tema complesso e di portata mondiale in cui l’Europa deve svolgere una funzione mediatrice per convergere su decisioni responsabili. Un protocollo di intesa tra l’Associazione Italiana dei Comuni e delle Regioni d’Europa (AICCRE) e Federparchi sancisce l’impegno tra i due soggetti ad attivare assieme tutte quelle azioni utili per il perseguimento dei compiti istituzionali in una chiave europea e nella logica di sviluppo sostenibile. Nel protocollo AICCRE e Federparchi si impegnano ad “inquadrare le loro azioni in un modello di governance territoriale che metta assieme pubblico e privato, i soggetti decisionali locali, i cittadini e gli stakeholders, con la creazione di una rete nella quale ci si possa confrontare ed aiutare nel necessario perseguimento degli obiettivi europei, che dovranno essere sempre più condivisi e non solo passivamente accettati per rafforzare le ricadute economico-sociali sul territorio”. Ciò al fine di fornire agli enti locali le opportunità concrete per promuovere la sostenibilità ambientale, economica, sociale dei territori e delle comunità amministrate e contribuire dal livello locale agli obiettivi di efficienza energetica e di lotta al cambiamento climatico fissati dall’Unione Europea. AICCRE e Federparchi si impegnano anche a collaborare in una serie di azioni di informazione, sensibilizzazione, formazione e progettualità per perseguire gli obiettivi di conservazione della biodiversità sanciti dalla Direttiva 52/93 “Habitat” attraverso la Rete Natura 2000. Carta blu per i migranti altamente qualificati: sei Stati membri “indagati” Non rispettando le norme dell'UE, alcuni Stati membri rendono particolarmente difficile per i lavoratori altamente qualificati venire a lavorare nell'UE. Il 27 ottobre la Commissione europea ha richiesto formalmente a sei Stati membri di adeguarsi alle norme della direttiva “Carta blu”, il cui termine di attuazione è scaduto il 19 giugno 2011; si tratta di Germania, Italia, Malta, Polonia, Portogallo e Svezia. La direttiva “Carta blu” istituisce norme comuni ed efficaci che permettono ai cittadini di paesi terzi altamente qualificati di venire a lavorare in Europa nei mercati del lavoro in cui sono richieste le loro competenze; introduce una procedura accelerata di ammissione per questi stranieri e garantisce un insieme comune di diritti sociali ed economici (uguali a quelli dei cittadini dell'Unione) in vari settori. L’applicazione di questa direttiva è importante anche perché se l'Unione vuole raggiungere l'obiettivo di una crescita sostenibile e inclusiva, basata sulla ricerca e sull'innovazione, deve attrarre più talenti. A tal fine è essenziale che tutti gli Stati membri applichino queste norme comuni e promuovano una politica globale ed equilibrata dell'UE in materia di migrazione. Dopo che il 18 luglio scorso la Commissione ha inviato una lettera di costituzione in mora (la prima fase della procedura d'infrazione) ai sei Stati membri, tre di questi (Italia, Malta e Portogallo) non hanno ancora comunicato nessuna misura entro il termine previsto (due mesi), costringendo quindi la Commissione ad agire. Gli altri tre Stati membri (Germania, Polonia e Svezia) hanno invece risposto segnalando che la nuova legislazione di attuazione non entrerà però in vigore prima del prossimo anno. Lotta alle droghe sintetiche A fine ottobre la Commissione europea ha dato nuovo slancio alla politica antidroga annunciando una revisione delle norme dell'UE per combattere le droghe illecite, in particolare le nuove sostanze psicoattive, che pro- Informazioni sul mercato delle banane dal punto di vista europeo sono disponibili all’indirizzo: http://ec.europa.eu/ agriculture/bananas/factsheet_en.pdf AMBIENTE CITTADINI Direttiva 2009/50/CE del Consiglio, del 25 maggio 2009 , sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati vocano effetti simili a quelli di droghe pericolose quali l'ecstasy o la cocaina e costituiscono un problema crescente. Nel 2010 l'UE ha individuato una quantità record di tali sostanze: 41 a fronte delle 24 dell'anno precedente. Grazie a Internet, che ne garantisce una disponibilità sempre maggiore, queste droghe si sono diffuse rapidamente in molti Stati membri, che incontrano difficoltà ad impedirne la vendita. Le nuove norme europee in materia di sostanze psicoattive consentiranno all’UE di reagire più prontamente e di contrastare la vendita on line, di combattere meglio il traffico di droga transfrontaliero, di aumentare il controllo sulle sostanze chimiche utilizzate per produrre la droga, di sottrarre più efficacemente i proventi finanziari ai trafficanti e una maggiore cooperazione a livello internazionale, soprattutto con i paesi terzi che sono interessati dal transito e dalla produzione della droga, nonché con quei paesi considerati i principali punti di ingresso della droga in Europa. Incentivare la digitalizzazione della cultura La Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri dell’UE ad intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le rispettive risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale. La digitalizzazione è infatti uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa e per promuovere la crescita nelle industrie culturali europee. I materiali digitalizzati dovrebbero essere resi disponibili attraverso Europeana, la biblioteca-archiviomuseo digitale d’Europa. La raccomandazione invita gli Stati membri a sviluppare piani affidabili e ad istituire partenariati per inserire in Europeana 30 milioni di oggetti entro il 2015 contro i 19 milioni attualmente disponibili, incrementare la presenza in rete di materiale fuori commercio o coperto dai diritti d’autore e adattare le normative e le strategie nazionali al fine di garantire la conservazione a lungo termine dei materiali digitali. Europeana e le attività collegate fanno parte delle infrastrutture di servizi digitali cui sono destinati i finanziamenti nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa 2014-2020. La digitalizzazione dei beni culturali crea numerosissime opportunità di interazione con il pubblico e di sviluppo commerciale. Ad esempio, grazie al progetto recentemente lanciato da Europeana The First World War in everyday documents (la prima guerra mondiale nei documenti quotidiani), che consente ai cittadini di contribuire con i propri oggetti o documenti sulla prima guerra mondiale, sono stati già raccolti e digitalizzati oltre 25 000 articoli. Per maggiori informazioni sulla politica europea di controllo delle droghe: http://ec.europa.eu/justice/ anti-drugs/index_it.htm CULTURA www.europeana.eu http://www.europeana19141918.eu Vota il cantante emergente Il premio "European Border Breakers", finanziato dal programma “Cultura” dell’UE e giunto quest’anno alla nona edizione, viene assegnato ai cantanti e ai gruppi europei di musica pop, rock, soul o elettronica che sono riusciti a "sfondare" all'estero con l'album di esordio. Per selezionare i vincitori si tiene conto delle vendite, della frequenza di trasmissione dell'album e dei voti ricevuti dalle stazioni radio e dai festival europei. I dieci vincitori dell'edizione 2012 sono: Elektro Guzzi (Austria), Selah Sue (Belgio), Agnes Obel (Danimarca), Ben l'Oncle Soul (Francia), Boy (Germania), James Vincent McMorrow (Irlanda), Afrojack (Paesi Bassi), Alexandra Stan (Romania), Swedish House Mafia (Svezia) e Anna Calvi (Regno Unito). Quest’anno non ci sono artisti italiani, ma ricordiamo che l’edizione 2010 era stata vinta da Giusy Ferreri con il brano "Non ti scordar mai di me". Gli artisti verranno premiati nei Paesi Bassi l'11 gennaio 2012 in occasione di una cerimonia che verrà trasmessa da radio e tv di tutta Europea, ma i cittadini hanno ora il compito di scegliere il proprio cantante preferito tra i dieci selezionati per assegnare così il “Premio del pubblico”. E’ possibile votare fino al 31 dicembre 2011. Giornate intense per Europe Direct Trentino -Proprio nelle ore in cui sta uscendo questo numero di “Europa informa” si stanno concludendo due importanti appuntamenti di rete per il nostro centro Europe Direct: Giancarlo Orsingher è infatti a Malta per l’incontro annuale fra tutti i centri Europe Direct europei. Alla presenza tra l’altro del commissario europeo maltese John Dalli, responsabile per la salute e la politica dei consumatori, i rappresentanti di circa 400 centri di informazione dell’UE avranno l’opportunità di scambiarsi esperienze sui progetti di informazione-comunicazione realizzati recentemente. Sarà anche l’occasione per conoscere da vicino i referenti di altre reti dell’UE con le quali verranno in futuro attivate delle collaborazioni. -Il secondo appuntamento in svolgimento è la riunione semestrale dei punti Eurodesk, che si incontrano a Viterbo per conoscere le novità legate alle opportunità per i giovani all’interno dell’Europa comunitaria. Alessandro Cavagna è lì per raccogliere utili indicazioni al fine di avviare nuove future iniziative. -In Trentino il centro sarà impegnato venerdì 11 novembre a Trento, nella sede del Consorzio dei Comuni, per rappresentare la Commissione europea al seminario “METRO...quale mobilità ferroviaria per il Trentino del XXI secolo?”. Europe Direct Trentino presenterà la politica europea dei trasporti e il recente Libro bianco sul tema. -Su invito della Rete Rurale nazionale la settimana successiva saremo invece a Milano per presentare quale buona pratica l’esperienza del progetto di informazione radio-televisiva “Europa in campo” in occasione del convegno internazionale “Lo sviluppo rurale comunicato ai cittadini”; l’appuntamento è per giovedì 17 novembre. Nel frattempo proseguono le trasmissioni del programma radio-tv con la messa in onda dell’8^ puntata. -Infine un accenno al “Laboratorio Europa”, l’attività di Europe Direct Trentino rivolta in maniera specifica alle scuole, che in queste settimane è entrata nel vivo anche per l’anno scolastico 2011-12: oltre ad un paio di incontri con le classi dell’Istituto Agrario di San Michele prendono il via i moduli nelle scuole medie di Tesero e di Lizzana. Ricordiamo anche che due classi elementari delle scuole “Rodari” di Pergine Valsugana e “Bernardi” di Cognola di Trento hanno aderito quest’anno alla quarta edizione del progetto “Christmas tree decoration exchange” che vede coinvolte oltre 200 scuole di quasi tutta l’Unione europea. http:// www.europeanborderbreakers awards.eu/ EUROPE DIRECT BANDI APERTI Progetto pilota sulle vittime di tortura: Un progetto pilota propone una nuova linea di finanziamento per le vittime della tortura, finalizzato a raccogliere e selezionare proposte che la Commissione europea ha intenzione di cofinanziare. Il progetto pilota sosterrà le seguenti azioni: creare centri di riabilitazione per le vittime di tortura o sostenere quelli già esistenti; consentire l'accesso delle vittime della tortura a forme di supporto e consulenza, compresa la terapia fisica, psicoterapeutica e psico-sociale, nonché i servizi legali e socioeconomici di supporto alle vittime. Le proposte di progetto che si possono presentare dovranno riguardarne almeno uno dei seguenti obiettivi: Obiettivo n. 1 - centri di riabilitazione: psicoterapia e altre forme di assistenza psichiatrica; assistenza medica; riabilitazione sociale (ad esempio: consigli sul sostegno sociale e/o possibilità di impiego compresa la formazione professionale); consulenza legale. Il finanziamento non può coprire la compensazione economica del danno subito dalle vittime. Obiettivo n. 2 – rafforzamento istituzionale: formazione di professionisti e volontari destinati a entrare in contatto con le vittime della tortura (ad esempio: medici, psicologi, fisioterapisti, operatori sanitari, interpreti, personale para-medico, assistenti sociali, ecc.); sviluppo di sistemi di monitoraggio progettati per valutare le prestazioni dei servizi di riabilitazione; ausilio in merito all'effettiva implementazione dei diritti umani rispetto alle Direttive UE. L'invito a presentare proposte è aperto alle autorità nazionali, regionali e locali, alle organizzazioni non governative (ONG), a enti pubblici o privati, a dipartimenti universitari, a centri di ricerca e a organizzazioni internazionali. Le azioni devono essere progettate, sviluppate e attuate negli Stati membri dell'UE, in particolare: 1. attraverso la modalità del partenariato; 2. il partenariato deve comprendere almeno due organizzazioni (il richiedente e un partner) di uno stesso o di diversi Stati UE; 3. i candidati e i partner devono essere registrati in uno degli Stati membri dell'UE; 4. le proposte devono essere presentate da una persona giuridica coordinatrice, che attua il progetto con almeno un altro ente giuridicamente distinto; 5. l'invito a presentare proposte è aperto a organizzazioni senza scopo di lucro e di comprovata esperienza e competenza nei settori interessati. Le azioni possono includere partner associati provenienti da paesi terzi, ma il costo della loro partecipazione deve essere finanziato interamente da risorse extracomunitarie. Scadenza: 6 dicembre 2011 http://ec.europa.eu/home-affairs/funding/pilotprojects/funding_pp_torture_en.htm Premio giornalistico europeo: La DG Istruzione e cultura assegna un riconoscimento ai giornalisti europei che hanno contribuito, con il loro lavoro, a diffondere nell'opinione pubblica una migliore comprensione del valore e dei vantaggi della diversità e della lotta contro ogni forma di discriminazione. Sono ammessi articoli, redatti in una delle 23 lingue ufficiali dell'UE e di almeno 3.500 caratteri. Devono essere pubblicati su una testata web o della carta stampata, incluse le pubblicazioni aziendali, universitarie o di associazioni. Ciascun partecipante può candidare fino a tre articoli e sono ammissibili anche elaborati di gruppo, così come articoli inviati da una terza persona, purché con il consenso dell'autore. I giornalisti che intendono partecipare devono inviare la propria candidatura tramite il modulo online disponibile sul sito web del premio. La selezione avverrà a due livelli: in ciascun Paese dell'UE, una giuria indipendente valuterà le candidature pervenute e sceglierà un vincitore nazionale del concorso. Successivamente una giuria europea designerà, fra i 27 vincitori nazionali, il vincitore assoluto. I premi assumeranno la forma di voucher che potranno essere utilizzati per fare viaggi, partecipare a conferenze o seminari sulla discriminazione o la diversità, acquistare apparecchiature multimediali o strumenti professionali oppure frequentare corsi di formazione o di lingue straniere. In alternativa, ciascun vincitore potrà donare il corrispettivo in denaro del premio a una ONG che opera nel campo della lotta contro la discriminazione. Scadenza: 10 novembre 2011!!! http://journalistaward.stop-discrimination.info/?lang=it Ricerca e mobilità: Nell’ambito del programma comunitario “Marie Curie”, dedicato alla mobilità dei ricercatori europei, la Commissione invita a presentare domande di adesione per quanto concerne il partenariato tra industria ed università. Il finanziamento si pone l’obiettivo di sostenere la formazione e la progressione in carriera dei ricercatori dell’UE. Non è richiesta la creazione di consorzi per poter accedere al finanziamento. L’esito della selezione verrà comunicato entro quattro mesi dalla chiusura del bando. Scadenza: 19 aprile 2012 GUUE C 307 del 19 ottobre 2011 Selezione al Parlamento europeo: Il Parlamento europeo ha aperto una procedura di selezione, per la costituzione di una lista di riserva per il livello AD 5 (amministratore). La figura ricercata è quella dell’ingegnere civile. Scadenza: 21 novembre 2011 GUUE C 309 del 21 ottobre 2011 PARTNERSHIP Giovani dalla Polonia Un gruppo di giovani polacchi cerca dei partner per progetti e scambi europei. Le tematiche di interesse del gruppo sono l’inclusione sociale e l’ambiente. Il primo scambio sarebbe previsto per l’estate prossima. Contattare: [email protected] Scambio multilaterale Il Centro di Documentazione Europea di Braila, Romania fa parte dell’Università della città ed è alla ricerca di partner per un progetto multilaterale. Nel progetto sono già coinvolti un gruppo croato, uno israeliano e un algerino. Le tematiche del progetto sono la coscienza europea, l’inclusione sociale e lo sviluppo in zone urbane e rurali. I giovani partecipanti devono avere 18-25 anni. Contattare: [email protected], [email protected] In difesa degli animali Un gruppo di giovani polacchi chiamati “The world’s friends” cercano un gruppo di giovani con i quali condividere l’esperienza dell’ideazione, creazione e implementazione di un progetto di scambio. I ragazzi hanno 16-17 anni e sono attivi nella difesa degli animali. Il tema scelto da loro per il progetto è la difesa dei diritti e della vita degli animali. Il gruppo è molto attivo nello sport e si interessa alla fotografia. Contattare: [email protected] Scuola dalla Romania La scuola militare di Dragasani in Romania cerca dei partner per futuri progetti nell’ambito del programma Gioventù in Azione o del Programma di Apprendimento Permanente (LLP). Le tematiche di interesse sono la cultura, l’arte e lo sport. I giovani allievi hanno dai 18 ai 28 anni. La lingua utilizzata è il francese. Contattare: [email protected] Volontariato in Polonia L’associazione Ecoeurowies della Polonia cerca dei partner per un’attività di partenariato. L’incontro si intitola “For myself - For others - For US!”. Il tema principale sarà il volontariato ed il suo effetto sulla vita dei giovani. Le attività vanno dai laboratori creativi alle discussioni di gruppo. Ma durante l’incontro saranno impostati anche progetti comuni futuri. Contattare: [email protected] LE NOSTRE PUBBLICAZIONI Negli ultimi quindici giorni la biblioteca dello Europe Direct si è arricchita delle pubblicazioni sotto riportate, disponibili per la consultazione. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato. • • • • • • • • • Ennio Triggiani (a cura di), Le nuove frontiere della cittadinanza europea, Collana di Studi sull’integrazione europea, n. 3, 2011. Una raccolta di saggi sul tema della cittadinanza europea, a cura del Dipartimento di Diritto internazionale e dell’UE dell’Università “A. Moro” di Bari. Commissione europea, Lo spazio Schengen. Un’elegante brochure, in carta patinata, per ripercorrere le tappe fondamentali dello spazio europeo di libera circolazione (l’area Schengen). Dal 1985, data della firma del Trattato (cinque i paesi firmatari), fino ai giorni nostri (25 paesi membri). Rappresentanza in Italia della Commissione europea, L’Europa dei giovani: studiare, lavorare e fare ricerca. La guida a tutti i programmi comunitari per la mobilità giovanile, dall’Erasmus al Leonardo, dal Comenius al settimo programma quadro per la ricerca. Presseurop, ABC dell’Europa di domani. Le idee di Jurgen Habermas e Fernando Savater, gli scenari per il futuro dell’Ue, come ci vedono dall’India e dalla Turchia e molto altro. Una raccolta di articoli della stampa internazionale, proposta da Presseurop, il sito di informazione multilingue lanciato dalla Commissione (http://www.presseurop.eu/it), con la collaborazione di quattro riviste specializzate in attualità internazionale: “Internazionale” (Italia), “Courrier International” (Francia), “FORUM” (Polonia) e “Courrier Internacional” (Portogallo). Commissione europea, E tu come scegli? Una brochure illustrativa sulla politica europea per la pesca: una nuova prospettiva per i mari europei; il futuro dei pescatori e dei pesci; il ruolo del consumatore; le risposte ad alcune curiosità. Commissione europea, Spostarsi in Europa: migliorare l’istruzione, la mobilità e l’accesso al mercato del lavoro per i giovani. Il volantino illustrativo del nuovo programma per la mobilità giovanile, “Gioventù in movimento”, disponibile anche nella versione inglese. Commissione europea, Gioventù in movimento: l’Europa sostiene i giovani. (disponibile anche nella versione inglese). Commissione europea, Research.eu - Focus, n. 11, ottobre 2011. In primo piano: una strategia regionale per l’innovazione lungo il Danubio. Il trasporto lungo il fiume, le questioni ambientali ed energetiche; i risultati di una ricerca socio-economica nelle regioni interessate. Ed ancora, alcune possibili soluzioni future per un efficace tutela del delta del secondo fiume più lungo d’Europa. Corte dei Conti europea, I Programmi “Latte alle scuole” e “Frutta nelle scuole” sono efficaci?, Relazione speciale n. 10, 2011. I due programmi nutrizionali dell’UE sotto la lente della Corte dei conti. “Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO via della Val, 2, loc. Costa di Casalino – 38057 Pergine Valsugana (TN) Tel. +39 0461 519121 - Fax: +39 0461 531052 - E mail: [email protected] Disponibile su Internet al sito http://europedirect.iasma.it Autorizz. Trib. Trento N. 984 dell'11.11.1997 Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher, Alessandro Cavagna, Paolo Pezzin con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Veneto Direttore responsabile: Silvia Ceschini APPROFONDIMENTO Generation awake: piccoli consigli pratici per diminuire il consumo delle risorse “Your choices make a world different” – “la tue scelte fanno un mondo di differenza” è lo slogan di lancio di “Generation awake”, la campagna di sensibilizzazione promossa nelle scorse settimane dalla Commissione europea che vuole sensibilizzare i cittadini comunitari a limitare l’eccessivo prelievo e sfruttamento delle risorse del pianeta. Non dimentichiamoci che le riserve di minerali, metalli e prodotti energetici sono in pericolo e lo stesso vale per gli stock ittici, il legno, l'acqua, i terreni agricoli e le altre risorse naturali. I nostri attuali modelli di consumo hanno un prezzo: man mano che diminuiscono le risorse, aumentano i rischi per il nostro futuro. Efficienza significa principalmente consumare le risorse in maniera sostenibile, cioè fare di più con meno e ridurre il nostro impatto sull'ambiente. Adottare la scelta giusta cambiando i nostri modelli di consumo può contribuire a tutelare la qualità di vita delle generazioni attuali e future. Non si tratta di consumare di meno, ma di farlo in maniera diversa. Allora cosa possiamo fare? Poiché circa l'80% dell'impatto ambientale dei nostri stili di vita è causato dalle attività in edilizia, trasporti e abitudini alimentari, è giunto il momento di agire cambiando i nostri modelli di consumo. Dobbiamo impiegare le risorse in maniera più oculata, riutilizzarle o riciclarle ove possibile, valorizzare quelle più economiche e scegliere alternative meno inquinanti. In pratica è necessario ripensare le nostra routine della vita quotidiana, chiederci da dove vengono i prodotti e come sono stati fabbricati, combattere gli sprechi, fare scelte sostenibili, leggere le etichette con maggiore attenzione, riutilizzare e riciclare e dare spazio alla natura. Per fare un esempio concreto limitare il consumo di carne e latticini contribuisce a difendere la biodiversità e a ridurre la pressione di degrado ambientale sui suoli. Cerchiamo pertanto di ridurre gli scarti alimentari facendo una spesa più attenta e riutilizzando gli avanzi quando è possibile. Lo stesso vale anche per i consumi energetici, dove eliminare gli spifferi e regolare il termostato del riscaldamento a casa permette sia di pagare a fine anno una bolletta più bassa che ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, contribuendo a limitare l’aumento del surriscaldamento climatico. E’ fondamentale ripensare anche determinate tipologie di consumo, in particolare quelle riferite a prodotti che possono diventare rifiuti pericolosi: ad esempio non è necessario cambiare il cellulare ogni anno e se proprio lo dobbiamo fare portiamo l’apparecchio usato a riciclo perché contiene metalli preziosi. Per queste ragioni anche l’ultima “Settimana verde” promossa sempre dalla Commissione europea e svoltasi a fine maggio ha voluto dedicare quest’anno il tema centrale all’efficienza dell’utilizzo delle risorse. Tornando alla campagna europea, questa prevede un sito internet e i protagonisti di “Generation awake” sul web sono tre personaggi - Iva, Antonello e Mario - che rappresentano i classici sacchetti della spesa e interagiscono con gli interessati consigli e suggerimenti su come cambiare piccoli comportamenti nel corso della vita quotidiana, cercando di limitare il consumo delle risorse. Antonello il paffutello, presentandosi afferma: “Quando la gente va a fare la spesa spesso ha gli occhi più grandi della pancia. Risultato: mi riporta a casa stracolmo di cose da mangiare, di cui è costretta a buttar via una gran quantità alla fine della giornata. In alcuni paesi il 40% della spesa settimanale finisce nell’immondizia”. Una volta avuto accesso al sito, a seconda del personaggio selezionato fra i tre protagonisti è possibile visualizzare uno dei locali di una “casa virtuale”: una cucina, un soggiorno oppure una camera da letto. Dopo avere conosciuto le motivazioni e i consigli del personaggio selezionato è possibile soffermarsi su oggetti presenti nel locale, scoprendo numerosi piccoli consigli pratici per limitare il consumo delle risorse da adottare nel corso della vita quotidiana. Ma il sito dedicato a “Generation awake” offre anche qualcosa di più: è possibile accedere ad una guida al consumo “per stimolare, invogliare e motivare le persone ad abbracciare un nuovo modo di pensare, di consumare e di vivere”. La guida si suddivide in diversi e interessanti capitoli per aiutare a limitare gli sprechi o riciclare, per capire il valore delle risorse ambientali, per apprendere buone pratiche di efficienza energetica, nonché per conoscere le attività e le politiche dell’UE attivate in questo settore. Inoltre attraverso il sito è anche possibile mettersi in gioco accettando di partecipare a cinque sfide per ridurre il consumo delle risorse del pianeta che verranno aggiornate mese per mese; i temi di cui si occitano sono diversi e ogni sfida obbliga l’utente a pensare attentamente prima di consumare o acquistare qualcosa. Una volta completata la sfida intrapresa sarà possibile anche ricevere in premio un distintivo sulla campagna. Attualmente le tematiche affrontate sono: sovraconsumo, minerali, riciclaggio, riutilizzo e sprechi. Infine la campagna propone anche un filmato dove i tre protagonisti indicano attraverso una canzone quanto possiamo fare per limitare gli sprechi con piccoli gesti e comportamenti nel corso della nostra giornata. Non perdete l’occasione di conoscere “Generation awake”: una breve consultazione del sito e i vostri comportamenti saranno più efficienti, meno spreconi e soprattutto sostenibili! Il sito di “Generation awake” è disponibile al seguente indirizzo: www.generationawake.eu