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Luigi Incoronato Le pareti bianche – Noteamargine LuigiIncoronatonasceaMontrealil4luiglio1920dagenitoriemigranti.InItaliaarrivaall’etàdi diecianni.StudiaaPalermo,Pisaesilaureaall’universitàdiNapoliinlettereconunatesisulleOperettemoralidiLeopardi.. Partecipaallasecondaguerramondialesulfrontefranceseesuquellogreco-albaneserimanendogravementeferito. PartecipòallaResistenzainMolisecomemembrodelComitatodiLiberazioneNazionalediCampobasso. Dopolaguerrasitrasferiscedoveinsegnaletterepressounascuolamedia. Scrissediversiromanzi.Ilpiùfamosodituttièilsuolibrod’esordioScala a San Potito.SeguonoMorunni,Il governatore,Compriamo i bambini,Le pareti bianche (pubblicatopostumoeoramaiintrovabile). MilitantedelPartitoComunistaItaliano,collaboraadiverseriviste.RicordoCronache meridionali, Il Contemporaneo eilquotidianoPaese Sera. Fonda,inoltre,assiemeaLuigiCompagnone,MarioPomilio,MichelePrisco,DomenicoReaealtri larivistaletterariaLe ragioni Narrativa. Larivista(1960-1961),bimestrale,avevalafinalitàdiun’analisicriticadellaletteraturaitalianaestranieradel900. Nell’editorialedelprimonumerosilegge:“Larivistanascedaunanostrairriducibilefiducianella narrativacomeoperazioneportatasull’uomo:inunanarrativa,cioé,cheabbial’uomo,isuoiproblemi, ilsuoesseremoraleesocialeapropriocentrod’interesse;echepertantointervengapositivamente– nellamisuraincuil’arteèingradodiintervenire– nellarisoluzionedellacrisidivaloridelnostro tempo,aifini,essenzialmente,diquelritornoall’umanocheèlacondizionestessadellasoluzionedella crisi”. Daquestabrevepremessaapparelalineaditendenzadellarivista,improntataaunneorealismocoraletragliscrittorinapoletaniedicuiIncoronatoèunesponentediprimopiano.Èdanotarechela rivistapolemizzaconlatendenzaallosperimentalismoletterario,cheinFranciaèrappresentatodal Nouveau Roman epochiannidopoinItaliadalGruppo 63. Le pareti Bianche èinparteunromanzoautobiografico.Visinarra,infatti,diunreduceferitodella guerrainGrecia.Lavicendasisvolgeall’internodiunospedaleitaliano.Purnonabbandonandodel tuttol’impiantoneorealistadeiromanziprecedenti,sihacomelasensazionecheIncoronatostiaalla ricercadiunanuovaviaallascrittura. LuigiIncoronatomuoreaNapoliil26marzo1962,suicida. I Hocominciatoilviaggiodiritorno.Sonotornatoinaeroplano.Loricordoinogniparticolare.Un vecchioaeroplano.Stavamoaccovacciatisull’implancito,ammucchiatil’unosull’altro.Sevengonoi cacciainglesi,ciaffidiamoallasorte.Glialtri,comeme,faccediventidueanni,venticinque,nondi più.L’aereoèpartitodaValona. Oranellastanzettasiamointre.Unsottotenente,avvocato.El’altro,untenentediF.Amelaferitaall’avambracciodestrofamale,lapallottolaèpenetratascheggiandol’ossoedèschizzatavia.Ho lafebbreelanotteallevoltemilamento.Ilviaggiointreno,lungoanonfinire.Nonvedevoniente, avevodormitopoco.Ognitantopassavaunacrocerossina,uninfermiere.Misentivoinerte,quelsenso delbracciogonfio.Nelmiocorpoqualcosasieratrasformato,comesenellebracciacifosseunpeso particolare,chesquilibravatutto.Laluceerafioca. Ildoloremièdentro,sonoottuso.Unsensodiidiozia.Iltrenosifermavanellestazioni,sentivouna vocegridarenelbuio.Equelsuonosiripercotevaesiripeteva.Incrociavanotreni,altritreni,cheandavanoalsud,nelladirezionedacuilorovenivano.Dovevanoesserepienidiarmi,dimunizioni,di mitragliatrici,macchine,cannoni.Erocontentochequellapallottolagrecanonmiavesseucciso.Ora ilbracciofacevamalemamivenivaanchedaridere.Perché?Perchésiamovenutifuoridalaggiù,da quellemontagne.Accanto,nellacuccetta,c’erailsottotenenteY.Eracalvo,quasi.Oltrelatrentina. Eraluichesieramessoaurlarecontroilgenerale. Ammucchiati,tuttiqueiferiti,nonc’erapiùposto.Lafacciadelgeneraleavrestidovutovederla. Sembravastesseperesplodere.Maerastatozitto.Chepotevadireilgeneraleinquelmomentodavantiatuttiloro?Cisononelleretroviemunizioni,scarpe,vettovaglie?Ilgeneralenonavevaaperto bocca.Sembravadiventatodipezza,dicreta,dilegno.PoiilsottotenenteYerastatozitto,lesuelabbrasieranofermate. Guardavailgeneraleesembravadicesseormai:“Èinutile.Chevistoadire?Nonserveaniente, voinonsietecheunfantoccio”. C’erapocalucenelvagone,lelampadineeranoavvolteinuncappuccioblu.Chemodostranodi viaggiareeraquello.Nonsonemmenoaqualecittàmipotròfermare,nonsonemmenoqualepotrà esserelafinedellamiagamba.Sonointontito,laboccaamara.Nelfondodelmioessere,tuttavia,un sensodiquiete.L’hoscampata.Sonovivo.Lagambamifamale.Lacrocerossinapassaognitanto.Io? Chi?Hoavutopaura.Unlungosquallidosentimento.Comearrivaresull’orlodiunapozzanghera,e sentirsiscivolaredentro,eipiedinonpestarepiùlaterra.Enonvederepiùglialtri. Quellacrocerossinamiguardava.Aveva pietàdime.No.Nonvolevopietà.Nonvolevoessereun bambinopaurosoagliocchidilei.Comesisente?Comemisento?Così. Cosìgliocchirestavanoaperti,spalancatisullescarpedelcompagno.Sentii,d’untratto,lavoce delladonnaalbanesenell’osteriadiDurazzo.Aveva trent’anni,nondipiù.Unavocerauca.Servivaloro damangiareinunmodobrusco.LuierailsergenteStampa,quellocoibaffetti.Sapevapiazzarerapidamentelamitragliatrice.Acheeraloroservito?Ricordavalasuavocealleesercitazioni.PerchécombattevaStampa?Eglialtri?Nessunosapeva.Persalvarsilapelle.Arrivavanoicolpidimortaio. Sparavanoigreci?Machieranoigreci?Forseigrecidellibrodiletteraturaalliceo?Passaval’infermiere.Igreci,ilprofessoreavevaunavocecalma,noneraunfascistadisentimenti,spiegavaEschilo, Sofocle,Euripide,Aristofane.Quellieranoigreci.Maquestisidifendevano.Loroperchéeranolì?Che rapportoesistevatralavocedelprofessore,igrecidicuiparlavaluiequestigreci,eluisbattutolì?La 3 guerra.Questoilrapporto.Elescarpedelsuocompagno,elacrocerossina.Andava,veniva.Didov’era?Ognitantoavevaunsorriso.Quantieranoiferitiinquelvagone?Eneglialtri?Cen’eraunolì sopra,parlavaveneto,lamaggioranzainveceeradelsud. 1941.Scampato.Erariuscitoasalvarsi.Sapevainnomedichecosaavevarischiatolamorte?No. Forsenessunodiquellisdraiatilìnellecuccettelosapeva.Maerosicurod’averlascampata?Ilbraccio stava gonfiandosi.Nonpotevoessereancorasicuro. Unnomedistazionechiamatonellanotte.Sec’eraqualcosasucuieranod’accordoilorosguardi, lefacce,quelchedicevanoeraquesto:cisaràchiconosceleragionidiquestaguerra. Nelviaggiodiritornodalfronteloavevanoanchegridato,cheeranolìsenzaragione.Mauncolonnelloaveva rimessoordine.Avevaparlatodirinforziinarrivo?Labaraccadell’ospedalettodacampo rintronava.Chieraquelcolonnello?Dadoveveniva?Spoglialodaquelladivisa.Cheneresta? Luiaveva vogliadiridere.Forseeranoinervianonreggere.Sieramessoaridereinunangolo.Un soldatologuardava.Dadovevenivafuoriquelsuoridere? Cinquantadue nazioni stavano lì per accorrere in soccorso dell’Etiopia, imponendo all’Italia una pace, che avrebbe umiliato il fascismo e illividito l’amor proprio nazionale. Appelius Igrecinonavevanomolticavalli,nascostidovemenoteliaspettaviigreciavevanomortai.Camminareinpiedisullamontagnaeradastupidi.Bisognavamuoversicurvi;maservivaapoco.Ilcolonnellocontinuavaaparlare. Coi loro zaini di pelo, risalenti al tempo di Napoleone III, con le loro abbondanti dorature, con i bottoni e le spalline, con le loro lunghissime baionette, i soldati della guardia imperiale paiono stranissimi soldati negri dell’Ottocento. Appelius Erastatonell’imperoilcolonnello?ConGrazianioconBadoglio?Oradicevacheirinforzisarebberopurearrivati.Maafarche?Igrecistavanonelloropaese,coniloromortai.Mentreilcolonnello parlavamoltieranoinpiedi.Compresolui.Orailcolonnelloparlavadicannonichestavanoperarrivare,diartiglieria. Ilcolonnellocominciòascegliere,ognunosifacevaavanti,indicòanchelui.Così,preserotutto quelcheavevanoconsé.LiportavanoinaereoinItalia.Manmano,quellichevenivanoscelti,avevanocomeunsorrisosulvolto.Ilcolonnellocontinuavaaparlare.Iomiavvicinaiaunaltroufficiale: «Èunafortunatornareinaereo».L’altroripeté:«Tornareinaereo». Siamovenutiinconvoglio,questoloricordo.IlportodiBari,isottomariniinglesi.Navedaguerra, discafofusiforme,ditonnellaggiovariabile,chepuòimmergersi(discenderesottoillivellodell’acqua) epuònavigaresopraesottolasuperficiedelmare.Ilcolonnellocontinuavaadiredeirinforzi.Artiglieria,scudo,volata,finestradipuntamento.Alzopanoramico.Otturatore.Slittaconfreno.Codad’affusto, vomero. Testata. Cannone da 65/l7. Moschetto mod. 91. Calciolo. Tubetto con nasello. Otturatore,alzo,canna.Manubrio,levadiscatto. Eilcolonnellocontinuavaadiredeirinforzi.Mitragliatricipesanti,manicotto,sportello,alzo,testataposteriore,caricatore,settoredifalciamento,gambaposteriore,ilcolonnellocontinuavaadirema nessunoloascoltavapiù.Ognunobadavaamettereinsiemelasuaroba. Rinforzi,sostegno,appoggio,rincalzi,eranosalitisuiduecamion.All’aeroportotuttoeraavvenuto infretta,eraunavecchiacarcassa,macchinavolantepiùpesantedell’aria.AddioValona.(C’eragente laggiù,inquellecase,inquellestradecopertedalfango,sottolenuvole,c’eragenteincarneeossache parlava.Econlorolesoleparoleusateerano:sigarette,caffè,vino,pane,domani.QuellaeraValona, làsotto,sottolenuvole,congliaccantonamentideisoldati,ilcolonnelloeraancoralaggiù,nell’aeroporto,inpiedi.) Lavocedelcolonnelloeilrumoredell’aereosiconfondevano.Ilbraccioerascomodo,loavevasistemato,malosentivasempreostile. Eraancheindubbioseglisarebberimastooavrebbedovutofarnesenza.Masiaccontentavad’esserevivo.Ildestinodelbraccioloriguardava,volevavivere(laggiùerarimastaValona,lesuepiazzee quelfangodell’inverno). Epoi,cheeranoandatiafareaValona?Tornareviadaqueimontieraquantodimegliopotessero fare.Miprendevaallagolal’inutilitàdiquelloscenariodimontagne,quelnascondersi,quellosparare. (Quelsuonovuoto,chesiripercoteva.Quelgonfioredelsuobraccioeradeltuttounfattoprivodi senso.Cosìgliappariva.Rifiutavadiperdereilsuobraccio.Mainnomediche?) È proprio il passo delle quadrate legioni. Sinfonia imperiale. Melodie della storia che rivengono dai secoli. All’ingresso del paese una folla bianca. Sul davanti un ciuffo di parasoli multicolori. Scintillio di croci e di pastorali, la popolazione di Gondar, che ha già mandato un’ambasceria a fare omaggio agli italiani aspetta i nuovi padroni, che arrivano, lieti di vederli venire, persuasi che una nuova era comincia per la regione. Era di pace, di giustizia, di progresso, di lavoro utile e tranquillo. Gli emblemi di San Frumenzio, di Maometto e di Abramo s’inchinano davanti ai gagliardetti della Roma fascista. Appelius Cosìglialtristannolì,comeme,nell’aereo.Ognunosidomanda:chesuccededellapartedelmio corpocolpita?Sidomandaseudrannoilrumoredegliaereiinglesi.(Oraèuncaso,lamiavitaèaffidataalcaso,all’aereoinglesechepuòononpuòvenire.Ecomeseognunodiloroavessedueanni,e liavesserochiusiinunastanzabuia.L’aereoinglese,ilsuomotore.Gliinglesichesonosull’aereo sannoperchévengonocontrodinoi?Lorosì,forselorolosanno.) Lacarcassanonreggerebbenelcielopiùdicinqueminutisearrivasserolemitragliatriciinglesi. Comeneibambinilapaurael’incoscienzasimescolano.Ebastalosfavilliodelsolesullenuvoleper darelororespiro.Dovesono?Nell’aria,versoBrindisi.Èil 1941,ilprimomesedell’anno.Fafreddo.Sullemontagnelaneve.Ilpiùanzianohatrent’anni,gli altri:ventidue,venticinque,ventisei.Chelinguaparlano?Sisentonovaridialetti. L’aereoeiltreno.Iduetempidelritorno.L’aeroportodiBrindisinellelucidellasera.Ilbraccioè appesoalcollo.Vedelecose,leruotedegliaerei,leauto,ride. ABrindisi,unanotteall’ultimopianodell’ospedalecittadino.Èsuonatol’allarme.Quellichepotevanosonoscesi.Iferitipiùgravisonorimastineiloroletti.Nonèaccadutonulla.Epoiiltreno.Dove 5 èdiretto?Nonglielodicenessunoononlosannodavvero.C’èunaltrosottotenenteconlui,feritoalla manosinistra,èancheluisultreno,nellostessovagone. Aripensarci,luieisoldatisieranomossisoltantoperistinto.Inritirata,sullestradeipiedinel fango,mentreigreciliinseguivano.Ilmareeralà,lontano.Ognitantodeicacciatorpedinieriinglesi arrivavanovicinolacostaeiniziavanoilbombardamento.Nessunodilororiuscivaneancheaodiaregli inglesi.Siconsolavanosoloadaccorgersicheicolpideicacciatorpedinieriandavanofuorisegno.Qualcunobestemmiava.Indialetto.Seuncolposiavvicinavaallorac’erachifacevascongiuri.Lasuperstizioneinloroassumevaformevarie. Ioavevoilnomedellafidanzata;leinizialisudellemedaglined’oro.Ognivoltachecominciava un’azioneiotoccavoquellospillo.Sorridevodime,delmiogesto.Maognunoavevailsuotalismano. ADurazzolescrivevo.Chefaceva?Erarimastaall’università,continuavaisuoistudi.Chedovessevenirelaguerralosapevano,inquell’ultimoannopassavanoiltempospessoinsieme.Eracomesevolesseroallontanareilpensierodellaguerrachec’erainEuropa,inFrancia,inGermania. OrailtrenoerapartitoperY.AvevasentitochiamareY.Eranonmoltolontanodacasasua,gliamici, lei.Orailtrenolasciavailsud.Dov’eradiretto? II Alcuniavevano gradiederanoufficiali,altrinoederanosoldati.Gliufficialiparlavanoinitaliano medio,isoldatiindialetto,eranodelsud(Avellino,Matera,Salerno).Pochidelnord,qualcunodiGenova,qualchetoscano.Ancheisoldatinonodiavanoigreciperchénonsapevanonientedeigreci.Non potevanonéamarlinéodiarli.Forseodiavanogliufficialiitaliani,anchesenzasaperlo. Davantiallamortesipuòessereridicoli.Eloro,forsepiùgliufficialicheisoldati,loerano.Perché isoldatipiùomenonondovevanofingerepiùdelminimoindispensabile.Gliufficialiinvecedovevano essereipocriti.Nonpotevanocomportarsisecondoiloroimpulsi.Ealloraricorrevanoatantimodi pernasconderelapaura. Inquellavallataaridossodeimontiavevanoavutoduegiorniditregua,dopochesieranosganciati daigreci.Ilmaggioreaveva riunitogliufficiali,avevadatodisposizioniperlanotte.Elanotte,undiluvio.Perpocol’acquaeilventononsiportavanovialetende.Eranostanchi,dormire,questoeral’importante. Avevano dispostodeiturnidisentinella,madormire,questoeral’importante.Quelsonno eracomeunafuga.L’inconsistenzadellalorosituazionesieramanifestatadicolpo:quegliuomini, ognuno,nellavitasocialeavevanounacasa,unaprofessione,delleidee,deisentimenti.Delleipocrisie. Mal’ipocrisiadioraeradiversa. Iosoperchésonoqui.Noncen’eraunochepotessedirlo.Lamaggiorpartenonpensavaanulla,si arrendevaallecircostanze,vivevalasituazionesemplificandola:chealtro?Uscirnesalvi.Maquestoviverecosìeraancheridicolo. Durantelatregua,ungiornoerapassatoinattesadelrancioesistemandolepostazioni.Epoi,chi sifacevalabarbachialtro.Eridevanoanche.Neavevanobisogno.Sidimenticavanodiesserelà. Specialmenteisoldatiapparivanopiùaloroagio.Gliufficialiparevatenesseroilbroncio. Ilmaggiorestavanellasuatenda,nonvolevavederenessuno.Sembravasivergognasse,senzasaperlo, perlasituazioneincuisieranocacciati.Nonchenefossecerto,maavevaavutoquest’impressioneparlandoconlui.Perchépoi?Sisentivaresponsabilediqualcosa? 6 Ilpeggioinveceeraproprioquesto:esserelì,afarelaguerra,inunacondizionediirresponsabilità. Questomancavatraloro,ufficiali,soldati,unaresponsabilitàcomune.Ognunosisentivanonresponsabile,ilresponsabileeraquellocheavevaungradooungradoinpiù.Eversodiluiconvergeva senzasaperlol’odiodeglialtri.Elavitad’improvvisostavaperdendolasuaconsistenza,ilsuosapore, lasualucentezza. Queitregiornisenzacombattimenti,inattesadeigreci,avevanoresochiaroquesto.A,quelsottotenenteimpeccabile,facevadelsuomegliopertenersiinordinemalgradoilfangoelapioggia. Questieranoiverinemici,anonorganizzarsicisitrovavamutatisubitoinmaschere.Tuttosommatoquelsottotenenteeraresponsabilealmenodiquesto,vestirsicondecoro,chealtro?Matraisoldatic’eranoquelliridottisenzascarpe.Eperilmomentononcen’eranodiricambio.Facevanoridere agirarelamontagnacosìconciati.Noneranopochi.Inqueigiorniilmaggiorenonvolevasentirparlarediscarpe.Nonlepotevainventarelui.Così,lepiccolecoseeranotutto.Soldatisenzascarpeingiro perlemontagne,manonbisognavaparlarne.Unufficialeeraandatodalmaggioreaparlarne,maera statomaltrattato.Lescarpeeranotabù.Eseascoltaviunodiloro,deisoldati,nonriusciviastabilire perchéeranosenzascarpe.Dichilacolpa?ARoma,dicevaqualcuno.Poiquelnomecominciòacircolare:Roma,Roma. Ilmaggiorestavanascostonellatenda,nonneusciva.Roma,quelnomecircolava.Nonsidicevané Tirana,néDurazzo,néValona.Roma. Amesottotenenteisoldatinonchiedevanoscarpe.Sapevanochenonneavevo,chenoncontavo nulla.Sì,isoldatilosapevanocheiononcontavonulla,cheneancheglialtricomemecontavano.Ora citrovavamoafarelaguerrainsieme,macosì,senzamaiessercidetti:sapete,noifacciamolaguerra perquesto.Néionéloroavevamomaiparlatodelperchéandavamoauccidereefarciuccidere.Equestometteva tradinoiunabisso. Nonparlavamodiscarpe,dirancio,dicappottilacerati,dinotiziedall’Italia,enemmenochesi fosseromessiaparlaredelperchéeranolì.Tranoituttoeraambiguo. Ognigesto,ognisentimentosinutrivadiquestaambiguità.Seunufficialeerasevero,loro,isoldati,loschifavanoebasta.Eseinveceeracomprensivomagarisen’accorgevano,lonotavano,manon cambiavamolto,erasempreunoconungrado,cheliportavalì,attraversoilmare,auccidere,per qualcosadicuinonparlava,nonavevailcoraggiodiparlare.Anchetraufficialinonseneparlava. Ognigiornochepassavaeraguadagnato,questoerailfondoditutto.Inquellasituazionelevirtù eidifettiperdevanoconsistenza.Queigiorni,nelmattinogelido,lirivelavanoormail’unoall’altro scopertamentetaciturni. Igrecivenivanoavanti.Eloroliaspettavanosuquellemontagne.Ognitantosullachinadiun montevicinounpastoreconisuoianimalipassavalentamente.Eraunaspia,chiera?Ilmaggioredava ordinediinterrogarloemandarlovia,senonrisultavanullacontrodilui.LointerrogòancheilsottotenenteY.Ilsuoitalianoavevaunaccentoparticolare.Interrogareilpastorealbanesefuun’impresa. L’interpretecicapivapocoinqueisuonisfuggenti,duri.Chedice?Dicechepascolalepecore.Nonlo sapevachequinonpotevavenireapascolarelepecore?No,nonlosapeva.Isuoniuscivanodallelabbradelpastore. «Iò.Isciactú.Nghedia.»Ybattevailpiedesinistrosullapietra,s’incolleriva. «Diglicheèvenutoquiperspiarci.»Ilpastorescuotevalatesta.Mostravalepecore.Neisuoiocchi nonsicapivaniente. «Dicechelepecoredevonomangiare.» «Madigliaquest’imbecille,losaonochequic’èlaguerra?Chelofacciamofucilarecomespia?» 7 L’interprete,unsergentediunpaesealbaneseinItalia,cercavadifarsicapireallameglio.Maidue albanesi,quellodell’italianoequellodelpastore,sisbattevanol’unocontrol’altroespesso,ilsensodi ciòcheognunovolevadirerestavaincomprensibileall’altro. «Insiste,signortenente.Insistecheselepecorenonmangianomuoionoeluidevecercarequalcosa sullemontagne.» Chescomparisse,chenonsifacessepiùvedereolomettiamodavantiaunplotone. Ilpastorescuotevalatestaesiavviavachiamandolepecoreconunsuonogutturale.Quellepecore lìtraireparti,isoldati,andavanovialentamente,chiamatedalpastore. S’eraavvicinatoalui. S’eramessoaridere:«Chestranaguerra».Loavevaguardatoconariainterrogativa.Proprioallora eranoarrivatigliaereiinglesi.Eranotre.Calavanorapidielamitragliatricedibordofalciavaicostoni dellamontagna.Bs’erabuttatoaterradietroungrossomasso.Ancheluidopounattimodiincertezza, avevafattolostesso. Pois’eraricordatodelsuoplotone,cheglispettavasistemarelemitragliatricietentareunadifesa. Cosìs’eramessoacorrere,avevaraggiuntoeradunatoqualchesoldato.Gliaereitornavano.Isoldati avevanomessol’armainpostazione,tentavanodimirare.Tornavanodueaerei.Qualcunoerarimasto feritonellevicinanze.Iltirodellemitragliatricinonriuscivaacentraregliaereiinglesi.Tornavano.Ora puntavanopropriosullapostazione.Stampaavevafattoincepparel’arma.Conluic’eranotresoldatiall’arma.Stavanosdraiati.Identistretti,passavanoicaricatorialsergente.Mormoravanosuggerimenti, quandol’aereoscendevasembravacidovessecolpireperforza. Ora,neltreno,sarebbestatomeglioaddormentarsi.Nonerapossibilecapiretuttoquelcheeraaccaduto.Avevoungransensodivuotointesta. Giàquandoeravamoancoraincittàlaguerraavevacominciatoafarcivivereinmodoparticolare. Lavocedelprofessoredigeografiainqueigiorni,primadipartireperilfronte:caverna,burrone,vallata.Spartiacque. Nessunochedaquellacattedraavesseimprovvisamentedetto:oggiparleremodellaguerracheè scoppiatainEuropa.Ognunodoveva studiarelesuepagine,tantelezioni,tantepagine,sicontinuava aparlarediOrazio(laMaginotavevadifronteicarriarmatitedeschi). Chisadoveciportano.Nonloimmaginoneppure.Avevocercatodisaperlomanessunorispondeva. Perchéquelsegreto?Solol’infermierahafattoun’ipotesi,versolaToscanaolaLiguria,credononci fermeremoprima.Èlaprimavoltacheinvitamiamitrovoinbalìadeglialtri.Nonhomaiavutocoscienzad’unostatosimile.Provounsensodifastidionell’intimo. Traunacuccettael’altralospazioèpocoeavvertoilrespirodell’altroferito.Ognitantoparlocon unopiùavanti.Mirispondeindialettoromano.Ridono.Diconochelaferitaèunbuonaffare,hanno salvatolapelle.Diconocheandrannoinquelposto, inquell’altroposto.Sifannoicalcoli,enonparlanodicomedovrannofarepernontornarepiùalfronte. Nelsilenziocercoinutilmenteilsonno,cambioposizione.Necercoun’altra.Ta,ta,ta.Lamitragliatricemirasulcostonegreco.Ta,ta,ta.Premeilgrillettodell’arma.Pioveforte.Accanto,deisoldati manovranounmortaioBrixia.Imortaigreci,nascostinellavalletta,battonoleloroposizioni,Breda 37. Avevoucciso?Nonsapevo.Nonavevovistobeneaquelladistanza.Nonriuscivoaprenderesonno. Erovivo,noneraquestol’importante?Maqualcosainmesirivoltava.Avevosparatoperuccidere, senzasapereperché.Perlamiapelle.Orapotevotenermelacara,gliocchivedevano,noneranochiusi comequellidelmaggiorenellatenda.Odeitresoldatisulcostone.Imieiocchieranoaperti.Vedevano 8 perterradellescarpe,icorpideglialtriferiti,udivoilrumoredeltrenosullerotaie,ilfischio.Mutavo posizione,tretrenifermi,unedificio,unticchettiodeltelegrafo.Locomotore,fischio,disinnesto.Valvola,biella,balestra,sospensione.Trenocrocerossa,daifinestrininontrapelaluce,èlaguerra. Alleottounastazione,iltrenosiferma.Sonoadaspettarloleautoritàlocali.Ilfederale,unprefetto, ungenerale.Stivali,gambali,aquila,salgonosultreno,stringonomani.Sifermanoadireognuno qualcheparola.Ragazzegiovaniitalianeportanosigarette,canditi,caramelle. Comestate?Bene.Vedrete,saretecurati.AvretelariconoscenzadellaPatria.LaGreciasaràpiegata.Rinforzi.Caramelle.Ilducehaprovveduto.Sigarette,ilpaeseèconvoi.L’esercitotedescoavanza. Cioccolatini.Noiriprendiamol’avanzata.Federale,generale.Unagiovaneitalianabaciaunferito.Sorrisi,sorrisi.Gambaferita,braccioferito,spalla,costola,ginocchio.Ventidue,trenta,ventiseianni, trenocrocerossa,croce,siatebenedetti,dicelaresponsabilefemminile,benedetti,figlioli. LaPatriaèconvoi,cisaràl’attacco,cisarannolescarpe,vedrete,ipersonaggiavanzano,percorronoiltrenocrocerossa,ripetono,ripetono,iferitiascoltano,guardanoleragazze,sorridono.Anche luineguardauna,harischiatodinonvederepiùunvoltocomequello,latenerezzadiquellelabbra, diquellosguardo.Quellaèunaragazza.Glioffrecaramelle.Patria,rinforzi. Trenodirettoinarrivoacceleratoinpartenza.Trenocrocerossainsosta.Quantiferiti.Èlaguerra, diceilfederale.Aprimaveral’Inghilterrasaràinvasadaitedeschi,noioccuperemolaGreciaeAlessandriad’Egitto.Aprimaverasaràlavittoria.Uncioccolatino,sigarette,quantiferiti,èlaguerra. Sièlavatolafaccia,sièsedutoametàlettoconduecusciniallespalle.Iltrenoharipresoilsuoviaggio.Dalfinestrinooravedelacampagna,unponte,uncielonerobasso.Laggiùunpaeseinerpicato sudiunacollina. Quellecasegrigiegliricordanoquelledelsuopaesedelsud.Chisaperchéoraglitornaintestail marciapiededicasasuasottoilsolediluglio.Rimaneaosservare.Immaginaqualchefaccia.Glitorna inmentelagentech’eranellapiazzadelpaeseilgiornocheerastataattaccatal’Etiopia.Nessunoaveva fiatato,nessunoavevadettonulla.Chisaorachedicevano.Haivistoilfederale?Erasicurocheaprimaveratuttoèfinito.Lì,iltenentediF,feritoallaspallascuotelatesta.El’altra,quellasignoraconi signori,lamogliedelprefetto.Ripetevasempre:poveriragazzi.Mancavanolescarpe,ilacci,unagran baraonda,losapete? Oragliocchinonglisistaccavanodaquelpaesaggio,quellecolline,ilcieloneroevedevailsuopaese nelsud,ladrogheriasulmarciapiededifronte,evedeval’aeroportodiValona.EqueitopinellabaraccaeaDurazzoqueglialtritopinellabaracca,lanottechegliaereiinglesiavevanofattoilluminare ilcielodallepallottoletracciantidell’antiaerea. Elastoriadeicamion,eranounrepartoinritardo,unatrentinadiuomini,sbarcatiaDurazzo.Nel portoduenaviaffondate.Liavevanoaccasermatifuoridellacittà,acircamezzochilometro,fuoridelle baracche.Perisoldatic’erailrancio,pergliufficialiunamensa.Luiel’altrosottotenentesieranorecatialcomandotappa. Volevanonotizie.Dov’erailreggimentoecomefareperraggiungerlo.Nell’ufficioc’erauncapitano triste,avevapropriolafacciatristeefumavasenzafermarsi.Avevaunaccentogenovese.Ciparlavalentamente,comesecicommiserasseeinsiemesidivertisseavedercinegliimpicci.Indicòunacartageograficaappesaallaparete.«Vedetelì?Durazzo.Bene.L’unicacosachepossodirvièdiraggiungere Valona.»Noiduecisiamoguardatiinfaccia. «Edopo?» «Dopo,làtroverete.Qualcunolosapràdovesiècacciatoilvostroreggimento.» Iononlosapevo.Nonerotenutoasaperlo.Ecomeciarriviamo?Ilcapitanoavevabuttatoinun 9 angololacicca.Come?Vidaròuncamion.Manonoggi.Nonnehooggi.Ripassatedopodomani. Avevanosalutatoederanotornatiall’accampamento.Isoldatieranostaticontenti:nientecamion, nientepartenza,nientefronte.Passavanoilgiornonellabaraccaisoldati,oingiroperlacollina.Ogni tantoarrivavaunaereoingleseemitragliavaabassaquota. Sisapeva,ognidueotreoreunmitragliamento.Durazzoerapienadisoldatichecercavanoqualcosa.Traufficialiesoldatinonsiparlavadelfronte,eraunpuntodovesidovevaandare,mailpiùtardi possibile.Solochequeimitragliamentiimprovvisidavanosuinerviatutti. Leorepassavanoaspettandoilrancio,giocandoacarte,scrivendolettereacasa.Isoldatiparlavano indialettonapoletano,casertano,pugliese,lucano.Gliufficialiinunitalianosbiadito,grigio,epoiusavanoancheloroildialetto,quasichesolocosìleparoleriuscisseroadavereunpeso,afarsivive. Eraabituatoallavitadelpaese,unbarbiere,unsarto,unbracciante(ognunodiquestieranelpanno verdedelsoldato).Untipodicasa,disorella,difamiglia(l’altroufficialeavevaunacasadiversa,in città).Simettevanoagiocareacarte,comefacevanoneiloronegozidibarbiere,oincantina. Eranolì,consumavanoleore.Nonc’eraperognunopiùilcarro,gliattrezzi,ilitigicolpadronedella terra,l’alzatacciaprimadell’alba,epoiperilsartolesuetrattativeconiclienti,eperilbarbierequelle lunghegiornate,quellediscussioniavocealtaeamezzavoce. Ognunodiloroavevaabbandonatoqueigesti,quellafatica,queirapportiestavalìnellebaracche, inAlbania,aDurazzo,aspettandoilrancio,ilmitragliamento,ilcamion.Stareinsiemeingruppo,in giochi,inchiacchiereservivaavincerel’isolamento.AttornosisentivalagentediDurazzo,cheparlavaunalinguadura,incomprensibile,lontana.Nonincontravimaiunocchiod’albanese,chetiguardasseconsimpatia:solopaura,sospetto,rancore.Soloicommerciantitifacevanoqualchesorriso,ma sapevadivoluto,erafattoalcliente,ailei cheilclienteindivisaportava. Così,nelbardiunapiazzadiDurazzonoidueufficialidelplotoneceneandavamoapassareun’ora. Ungrammofonoinunangoloripetevacanzoniinvoga.Bevevamouncaffèturcoemangiavamoqualchedolcettoalbanese.Leparoledicuieranofattelecanzonirimbalzavanonellocaleediventavanoechi dicoselasciateallespalle.Eranolesolite:teneandrai,tornerai,solovò,piangerai,tusolamidirai, cosaso,eognitanto,messadallamanodelpadrone,conunsorrisoequivoco:vincere,vincere,vincere. Luiscrivevainquelbarqualchecartolinaacasa.nondicevaniente,almassimo:mangiodeidolcetti. Nonparlavanédiaeroplani,dipauraealtrecose. Appeliusavevascritto,neigiornidell’attaccotedescoall’Olanda: Hitler impone a Londra la sua strategia. È la strategia dei popoli che hanno anemiche le casseforti, ma traboccanti di sangue le vene. È il duello del sangue contro l’oro. L’oro è una materia preziosa, sì, ma il sangue è una materia arcana. Lìnessunoosavaparlareusandoparolecosì,quelleparoleaValonanonarrivavano.Leparoledelle canzoninelbareranoancoraamore,languido,mifaimale,senzatemorirò.El’albanesedelpadrone mascheratodalsorrisoeraperòcomel’albanesedeglialtri,incittà:perlestrade,chiuso,sfuggente, senzagioia. Isoldatinellebaraccheriuscivanoadivertirsi,acantare,atrovarvino,adimenticarsidov’erano.Del camionnessunoparlava,nessunodomandava.Aisoldatidelplotonenonimportavanientedelcamion, toccavaaiduesottotenentiogniduegiornirecarsialcomandoditappaedomandarenotiziedelca10 mion.Igiornipassavanoenoiduesottotenentiavemmobisognodidenaroecelofacemmoanticipare dall’ufficialediamministrazionedelcomandoditappa. Nonavevamounlibroconnoi,c’erapocopostonellacassettaufficiali.Neleggevamoqualcunoece neliberavamosubito.Andavamoancheavederequalchefilm. L’altrosottotenentesapevaguidare,luino.Luieilrestodeisoldatidelplotonesapevanobenpoco diparolecomefrizione,cambio,amperometro,oleometro,carter.Neipaesiletrebbiatricieranoancora unararità.Una,due.Acasa,B,l’altrosottotenente,avevaunaBalilla.Neeraunpatito:lamacchinaora, primalamotocicletta.UnaGuzzi500.Avevafattoanchelecorse. Unacittàsconosciuta,questaeraDurazzo.Dicuinonsapevanonullaenullapotevanosapere.Ma peggioancora,nullavolevanosapere.Maieraaccadutoaunodilorodidomandarsi,chepensavanogli albanesidiDurazzo.Maiunodilorosieraavvicinatoaunalbaneseperchiederglicheideaavessesu quantostavaaccadendo.Masiaccorgevanocheglialbanesieranouominicomeloro?Questaquestionenonlisfiorava,nessunaquestionedelgenerelisfiorava.Chifosseroglialbanesi,cheideeavessero,chesperanze,cherapportitradiloro,cheideadelfuturo,quandoavesserocostruitoDurazzo, Valona,Tirana. Nonnesapevanonullanésichiedevanonulladelgenere.Tuttosieraridottoastarenellebaracche, aspettandochecifosseuncamiondisponibile.Manemmenoquesto:anchedimenticando,chec’eraun camiondaaspettare. Eperciòsiservivanodipocheparoleconglialbanesi:oggetti,cose,sigarette,caffè,epocoaltro.Tra loroeglialbanesic’eranosoltantoquellepocheparoleelecosestavanotradiloro;strade,palideltelegrafo,insegne,lampade,finestre,balconi,cancelli,alberidinave,senzaespressionecomune,ostili. Aquestosilenziointornoreagivanoallevolteconun’allegriasmodata,isterica,grottesca.Riempivanolebaracchedirisate,diparolacce,diricordi.Parlavanomoltodidonne,maancheinquesto,tra loro,lamenzognasiinsinuava.Nessunoparlavatroppodellaragazzaacuivolevabene,almassimone mostravalafotografia.Maerararo.Didonneparlavanoperricordareunasera,unanotte,unbacio,un inganno,unamanieradisdraiarsi,unmododidire.Unavoce,unqualchecosa.Venneroasapered’una casaditolleranza,condonnevenutedall’Italia.Unastanzalarga.Leinelletto,unaragazzadiventitré anni,belmulettodice,iseniunpo’cascanti.Duesedie,uncanteranoscuro,attornoattornounpaiodi scarpe,calze,unascatolettadicipria.Leiparlavacantilenando:vienialetto,cheseitriste?Avvicinati, nontimangio,seiunragazzoancora. Nellebaraccheognitantousavanoillinguaggiomilitare:alt,fissi,fiancarm,piedarm,sinistr,destr. Iltonoeraquellodelcapitanochespiegavalepartidelfucilemitragliatore,canna,treppiede,mirino.Ricordavaanchelearmidellaprimaguerramondiale.Eiolescrivevoletterelunghequattrofacciate.Cosìsimescolavanoparolecome:aletta,mirino,chehaifatto,com’èilmare?,puntamento,spero chepassinoprestoquestimesi. SugliAlburniiltreppiede,lacanna,l’alt,ognialba.Ognitantocantavano.Attornoc’eralagente. L’esercitoingrigioverdevivevaseparato,isoldatinonvedevanodibuonocchioiltreppiede,perchétrasportareavantieindietroquelpeso?Nessunoavevamaidetto:dobbiamoconquistarelaGrecia?Che sensopotevaavere?Isoldatisisarebberomessiaridere.Ancheluisentivachenonavevasenso.Allora avevanosoprattuttoquestoincomune:nessunodinoiavevaancoratrent’anni.Traufficialiilgradorendevaipocriti.Speciealrapportoufficiali,davantialmaggiore.Nonavevamoleideechiaresunoistessi. Amensa,idiscorsieranosemprefutili:barzellette,scherzi,lamentelesulcibo.Qualchevoltaqualcuno parlavadell’andamentodellaguerra.Ipiùnonparlavano,solotreoquattro.Echedicevano?Eraun ronziodiparole,nelqualelavocedelmaggioredominava. 11 Bollettinodiguerra,strategia,linea,carriarmati,prigionieri,vettovagliamento,resa,artiglieria,obici, aviazione.Leparoleriempivanolastanzaequeiquattroingaggiavanounadisputa,mentreglialtristavanoaguardarli,senzadirparola.Ormaiognunosisfogavasolodiinfilareunadiquelleparoleinuna frase,legarlaaunverbo,darleunaggettivo.Sonolemunizioniel’artiglieriaadecidere,nonconta nientepiùdeldominiodell’aria,aveteascoltatol’ultimobollettinodiguerra?L’esercitofranceseha persoperisuoiquadri,sonoiquadrichefannol’esercitotedesco,laresadellaFranciaèstataunavergogna,nonavevano obici. Quelleparolesirincorrevanosenzariuscireaprenderecorpo,ecosìduravanoperun’ora.Ilmaggiore nonsistancavamai,ilmaggioresilamentavacheavevanopocaartiglieria,conigrecil’artiglieriaera tutto.Mastaavederechihadecisoalriguardo.Ilfantesehaartiglieriacombattesenosisenteindifeso,abbandonato.Mac’erachisipermettevad’obiettare,cheormaicontavapiùl’aviazionechel’artiglieria. Allamensaufficialisembravaallevoltecheparlasserodicosecheliinteressavanomanoneravero. Nessunoseneinteressavaseriamente.Laparolaguerraeratroppovastaperognunodiloro,nonnevedevanopiùlafine;eraguerrainAfrica,inGrecia,ec’eral’Inghilterra,nessunodilorosarebberiuscito aimmaginarequandopotevafinire.Ilmaggioreeglialtritreoquattropotevanoparlarequantopiacevaloro,glialtrisenestavanomagariancoralì,scambiandosimonosillabiorimanendochiusiinsé. Lalineadelfronte,leoperazioniproseguononormalmente,glisviluppidellasituazionesonocontrollati,gliStukasavrannoragionedegliinglesi,l’Imperoingleseèallafine.Lamaggioranzasimangiavailsecondopiattodandoognitantoun’occhiataalmaggiore,eassaporavalacarne. Ildominiodell’aria,neanchequesteparolelitoccavano,stavanoli.Poiarrivavaunabarzellettacome quelladiquelloche,esirianimavano,sisentivaridere.Eralafinedel1940.Nellebaraccheilventopenetravadallefessure,nelcampolapioggiaaveva fattopozzanghere.Unaseraunodeisoldaticacciòuna fisarmonica.Esimiseroaballare,ognitantounoinciampava.Ioerosedutonell’angolo,conl’altroufficiale.Noncidicevamonulla,guardavamoisoldatiballare,epensavamoaquandoc’eranoleragazze eballavamoanchenoi.Equalcosaeradiverso,conquellamusica.Dimenticavanodoveerano,che giornoera,ilmese,ilfronte,esentivanounagranvogliadiridere,dibaciareunaragazza,nonunaqualunque,lasua,sullelabbraetoccavaunaspillad’oroconilnomedilei,cheavevaavutoprimadipartireperilfronte,unsuoportafortuna. Unportafortuna.Nonavendounaragioneperstarlìasparareestarsottoiltirodeigreciunportafortunaeranecessario.NoncredevainDio,noncredevaaniente.Lafisarmonicacontinuavaasuonare,lamusicamettevagioianelcuore.Sisarebbemessoaballareanchelui. Unacrocerossasultrenoperchégliaereilavedessero.Erauntrenosenzacannoni,néfucili,nécarri armati.Unacrocerossaenormesultettodeltreno. Anchesullafrontedell’infermierac’èunacrocerossa.LaferitadelsottotenenteBèdapoco,alla manodestra,mataledaimpedirglidiimpugnarelapistola.Perciòlohannorimpatriato.Bèlaureato inlegge,satuttosullagirata,sudiuntitoloall’ordine.Avvocatocivilista.Acasalorohannounabibliotecadaseimilalibridigiurisprudenza.Èchiarochetratteràcausesull’usufrutto.Magaril’articolo 999,locazioniconclusedall’usufruttuario.Lelocazioniconclusedall’usufruttuario,incorsoaltempo dellacessazionedell’usufrutto,purchéconstinodaattopubblicoodadataprivatadidatacertaanteriorecontinuanoperladuratastabilita,manonoltreilquinquenniodallacessazionedell’usufrutto.E poicontinuando. 12 III Chanel,aroma,balsamo.Acqua,ambretta,anice,basilico,comino,coriandoloeliotropo,maggiorana,menta,nardo.Figliadiunindustrialeproprietariotral’altrodellaT.G.,profumiesaponi.Nella stanzac’eranoalcunebottigliediqueiprofumi.Unapiccolaformarettangolare,lareclamediquelprofumosileggesuigiornali,l’annuncialaradio,suopadrestudialefrasipiùadatte,primadellaguerra copiavaigiornalifrancesi.Lafortunadelpadreècominciataconl’autarchia.È aumentatoorailnumerodelleoperaie.Leiandavaspessoavederlavorare.Suopadrel’avrebbevolutacomeaiutonell’ufficiodiamministrazione.Manoneraperleil’ufficiodiamministrazione,nonlainteressava.Ora l’ospedaledellacrocerossaèdeserto.Sonoinattesa,èunospedalepiuttostopiccolo.Ildirettore,unvecchiomedico,èstatoinAfrica.Ilsilenzioèstatointerrotto.Sonoaffluitiall’albadaltrenoinarrivodal sudiferiti,leautoambulanzelihannoportatifinsullaporta.Unatrentina.Gliufficialisonostatisistematitreoquattroperstanza.Laringhieradellettoèsmaltatadibianco.Ancheleparetisonobianche,uncrocefissosullettodicentro,piccolo.Sonoiprimiferitidalfronte.Halavoratodueoreper sistemarli.È statounlavoronuovo,nonselieraimmaginaticosì,hadetto.Alcunisonopallidi,sivede chehannopersosangue,hannounosguardosgomento.Eracuriosodisapere,dicheetà,quanti,dache frontevenivano.Poisièmessoaparlaredell’ultimosuccessodelprofumoX. Nonhacapitocosapensisuopadredeiferiti.Sièrimessoaparlaredell’ultimoprofumo. Quandoleiraccontaadaltavocequestecoseviendaridere.Iosorrido.Questomescolarsidiragionamentisuiferitiesuiprofumièdavverostrano.Cosìleispiegapurecomeèdiventatacrocerossina. Starseneacasaerasoffocante.Lasediadimetallosmaltatadibianco.Ilcomodinoanchedimetallo smaltato.Iquattrolettil’unoafiancodell’altro.Famalelaferitastamattina?No.Semicuralei,laferitanonfamale,diceA.Perchénonsiedevicinoame?Neigiorniscorsil’ospedaleeravuoto.Nonc’era nientedafare,nellestanzeilettiallineati,tuttoquelbianco. LasignoraBèlaresponsabile,dirigelei,èpignola.Iferitisonoarrivatid’improvviso.HannodirottatouncaricochedovevaproseguireperL.Edhannoriempitolestanze,sonotuttidelmeridione, ufficialiequalchesoldato.Fannopenacomesonoconciati.C’èstatomoltolavoro,imediciamedicare feritealbraccio,allegambe,allespalle.Bende,alcoolanonfinire.Dicediessersisentitautileaqualcosa.Elaprimavolta,cosìlesembra.Sonogiovani,nonmoltopiùdivent’annialcunidiloro.Hanno vogliadiridere,sen’èaccortanellastanzanumerodue.Lìc’èquellocheleprendelamano,dicechegli fabene.Ierimattinavisitadelprefettoedialcunesignore.Ilprefettononparlavamolto,stavaunpo’ fermodavantiaognuno,lesignoreinvecefacevanodomandeedesclamavano:poverino,poverino.Il prefettoognitantoscambiavaqualcheparolaconildirettoredell’ospedale.Parlavanovelocementeecon l’ariadinonvoleressereascoltatidanessuno.Mailprefettononrivolgevadomandeanessunodeiferiti.Sembravanonvolessesaperenientedaloro.Diquestosiaccorserotutti. Misentoridicolo,eppurehobisognodellelorocure.Lapiùanzianaentranellastanzadomandando agranvoce: «Comeva,stamattina?» Ecominciaamettereitermometri:37.6,37.7,36.5,questesonoalcunetemperature.38.6B,37.6 A,eio36.5.Nonhofebbre,nonhopiùfebbre.Nonèdettoperòchesiafinita,hovogliadiguarirepresto,nehotuttal’intenzione,miaspettanotantecose.Maintantoc’èancoralaguerra.Cirendiamo contodicos’èlaguerra?Questaguerra.Nonsocomestannoglialtridall’altraparte,ifrancesi,gliinglesi.Degliinglesihosentitosologliaerei. 13 Lacrocerossinahauncorpoforte.Ungiornolehochiesto:«Perchéfalacrocerossina?».M’haraccontatounastoriastrana,m’hadettochevicinoasuopadrelesembravadirestarebambina.Nellafabbricaavvertivaquestasensazione.Leoperaieeranodonneeleino,bambina.Enonvolevapiùavvertire questasensazioneumiliante.Avevavolutosceglierequalcosachefossesuo,avevacosìsceltodifarela crocerossina.Stavainquell’ospedalettodaunanno,primac’eranopochimalati.Ilpadreeraandatosu tuttelefurie,avevabisognodilei,diceva.Chefaceva,lì?Inquell’ospedalevuoto? Eravenutoancheall’ospedalettosuopadre,es’eramessoaprenderlaingiro.Avederlovuotole avevapresoilbraccioeleavevadetto:«Checifaiqui?».Soquestodellacrocerossinachesimuove nellastanza.Passoleoredelmattinoinsilenzio.Hounlibromanonriescoaleggere,conunasolamano abilemistancoatenerloinposizionedilettura. Iduealmiofiancochiacchieranodelpiùedelmeno.Cihannoportatoibacili,cisiamolavati. Ierihannofattofarelacomunioneachilavolevafare.Iono.Unasuorasièmeravigliatacheionon ringraziassidiesserescampato.Manonmisentodiringraziarenessuno.Anzi,vorreisapereperchémi hannomandatoinguerraemihannoconciatocosì.C’èmoltorancoreinme,insiemealgustodiesserevivo.Hobisognodicapirechesignificaesserestatoinguerra.Nonriescoarassegnarmiall’ideadi esserequi,aventitréanni.Mimettoafantasticareaocchiaperti.Nonèveronientemadurapoco.Il doloredelbracciononèun’invenzione.Lamattinapassatranquilla.Vienelacrocerossinaanziana,è statainAfrica,nel1936,inEtiopia.Èinvidiosadellacrocerossinagiovane. Questaguerrafiniràcomequella,dice.Noilalasciamodireperunpo’,poiunodinoilainterrompe, nonvogliamoascoltarla.Èfastidiosa.Parlacomesetuttoilsuoraccontofosseunamenzogna.Racconta fatti,citadate,posti,maècomesementisse.Tuttoquellochehoattornomihamessodentrounsenso divuoto. Lacrocerossinagiovaneparlapocomaèvera.IltenenteBsialza,lebacialamanounpo’perscherzo, unpo’davvero.Eleilolasciafare,ciride.Èchiarochenonleimporteràmainulladilui. Intantolacrocerossinaanzianaspostaunasediafacendolastrisciaresulpavimento.Citastacome fossimocavalli.Guariretepresto,dice.Noinonsiamocavalli,siamouominiferiti,mauomini.Èorgogliosa,orgogliosadinoi,dice.Dichecosa,esattamente?Chepossiamoguarireedessereancoraspeditialfronte?Manonsiamocavallidacorsacomecredelei. GuardoA,guardoB.Ciguariranno,questoèquelcheconta.Poisivedrà.Macivuoleanchevolontàperguarire.Stamattinalastanzaèpienadisole.LacrocerossinaaiutailtenenteBamettersila benda. Gliocchidellacrocerossinasonounpo’malinconici.Nonpuòesserecheinquellestanzeiocidebba staremolto,nonmipiacerestarequi.Laseralafebbrenonmilascia.Allevoltemiconvincocheperderòilbraccio,tantoèildolore.Debboaverciancorascheggedentro,masonoconvintochetuttopasserà.Laguerradevefinire.SuquestofattoBhaunasuateoria,perluilaguerraèviolazionedidiritto, luicitatesti.Noisiamoinguerraconinglesiefrancesiesiamoalleatideitedeschi.Perchésiamoalleatideitedeschi?Bmiparlad’unsuoziofarmacista.NellasuafarmaciasiparlavadellaguerradiSpagna.Nonsicuravamoltodivenderemedicinali.GlipiacevaparlaredellaguerradiSpagna.OraBme lodiceabbassandolavoce,speravatantochelaRepubblicavincesse.EoraBabbassaancoralavoce. Luiavevaalcuniamici.Entravanellafarmacia,glipiacevailretrobottega.C’eranoduesignori,chesi mettevanopureloroaparlareconsuozio.Eilvoltodelloziosiilluminavaadirecertecose.Ameil bracciofamale,tuttalanottehafattomale.Nonpensoadaltro,cheaquestovuotodelmalecheho dentro.Finiràemirimetteròavivere.Daquiuscirò,sonosicuro.AfalacorteallacrocerossinaeBogni tantomiraccontadisuozio.Bnonmihadettochiaramentechesuozioèunantifascista,mamelo 14 hafattocapire. Lacrocerossinaciparlaognitantodeiprofumidisuopadre,comevengonoprodotti,comesivendono.L’Albaniaèstataunincubo.Checisiamoandatiafare?Questadomandamibattedentro:che cisiamoandatiafare?Luiscuotelespalle:seeraperme. Questamattinalacrocerossinaèvenutapiùpresto,versole9.Arrivaridendo.Comestate?Aèin piedi.Hobisognodellevostrecure.Leisocchiudelelabbrainunasmorfia.Èl’oradellamedicazione. Vieneildottore,leiloaiutaamedicarci.Unavoltahaparlatodilaurearsiinmedicina. Hobisognodidimenticarel’Albania.Diessercistato.Quelportoconlanaveaffondataquandoarrivammo.Sbarcammoch’erasera.Gentenellestradesenevedevapoca.Maall’albalacittàcambiò volto.Illuminatadalsole,divennepiùallegra.C’eraunmercato.Unadonnagiovaneconuncanestro diuovapassò.Vorreidimenticarmid’esserestatoinAlbania.Oforsedevoricordarlo.Orailmiocompagnocanticchia.Inonoredellacrocerossinach’èentratanellastanza.Leisorride,sembracontenta. Cos’èquestaguerrasenzasenso?Hannofattobenequeiduecontadinidisertori.Unopoifupresoelo fucilarono.Maessieranoriuscitiadisertare.Pensocheunufficialenonhailcoraggiodidisertare, quandononcredeinquellochefa.Quantidinoinoncredevamoinquellochedovevamofare?Elo abbiamofatto.Nessunodinoiharischiatolafucilazione.Deisoldatisì,hannodisertato. Lasintassichem’hannoinsegnatoascuolaèstatamessaindiscussione.Inquestaguerrac’èunasintassisenzalogica.Comefinirà? Isoldatinonavevanofiduciainnoi.Etuttosommatociodiavano,forsesenzasaperlo.Perchémai avrebberodovutoaverefiducia?Iomenerendevocontoora,maeracosì.IlsottotenenteBstameglio, noitre,ABCsiamodivenutiinerti.Aspettiamodiguarire.MaAèsicurodiguarire, iounpo’meno. Guariresignificadimenticare.Masipossonodimenticareleassurdecosechehovisto?Questacondizionesenzasignificato? Stocosì,edigiornoosservolacrocerossinachehasempredafare.Va,viene,lavora,nonsilamenta mai.Bparladeisuoifigliallacrocerossina,èvenutaatrovarlosuamoglie,unadonnabionda,insegnante.Èstatasedutavicinoaluioreeore.Ognitantolocarezzava.Gliparlavafittofittoeluirispondeva con dei cenni. A si alza, corre dietro la crocerossina. Sono pazzo di voi, le dice. La crocerossinaride,dicechehadafare.Hogiàunfidanzato,dice.Hoscrittoalei.Leparlodiquesto sensodisolitudine,diinsicurezza.Dicomeètremendoilmomentocheviviamo.Tantiuomini,tante donneespostialpericolo,questaguerraincuiècoinvoltomezzomondo.Vogliosapereleichefa,vorreichevenisse.Manonpuò.Acasasuanonsannoniente.Lericordoquandosiamostatiinsiemeal mare. Miopadreèvenutoatrovarmi.Luièstatonellaguerradel’15-18.Nonabbiamoparlatomolto.È contentochesontornatovivo.FaqualchedomandaadAeB.M’hadettocomestannomiofratelloe miasorella.M’haparlatodicomevannolecosenellacittà,lagente.Iprimibombardamenti.Discutendociaccorgiamodivalutarediversamentecomevannolecose.Poimiopadreèdovutoripartire. Sonoarrivatialtriferiti.UnadellecrocerossinepiùgiovanivolevanotiziedaArgirocastro,lìaveva ilsuofidanzato.Anonsapevachedire,ilfreddoeraunguaiono?Èverochec’eranotanticonle gambecongelate?Maperchénonfinivalaguerra,acheserviva? Perchéaventiquattroannitantovuoto?Qualchemodocideveesserepernontornareaucciderei greciefarsiuccidere.LodomandoaB,luiride.Prendolaboccettadiprofumo,nepassounpo’sulla fronte.Èpiccola,rettangolare,èunprofumoleggero. 15 IV Ilprimoeffettodellaguerra,cominciaiariflettere,èstatodirompereirapportinormali,sociali,reali. Sonoquidentroinsiemeaquestidueufficiali,chehoconosciutoalreparto.Elacrocerossinal’hoconosciutaqui.Ècomeseunadimensionedispazioetempodiversasifosseinterpostatrameelavita diprima.Maquestoaccadeanchealoro.Cosìmidicono.Hannocontinuatoascrivereunaletteraa casa,aricevernequalcuna,maanchetraloroelepersonerimastes’ècreataunadivisione.Beludela questionefacendolecarteallacrocerossina,èungiocoperlui. Fuoridaquestastanzacontinuanoacostruirecamion,aeroplani,carriarmati,sommergibili.Èqualcosadeltuttocontrarioallavitadegliuomini,èunmondoarovescio.Marischianodiaffondarci,di accettaregiornopergiornoquestecose.Leoperaiedelpadredellacrocerossinacontinuanoasfornare boccettediprofumo.Acheservonoinunperiodocomequestoleboccettediprofumo?Eppurec’èchi consumaleboccettediprofumoancheinquestigiorni,ancheora.LamogliediBriempieilmaritodi raccomandazioni,facosìenoncosì,questoenonquello,lapillola,nonmuovereilbraccio,nontiagitare. EBl’ascolta,avolteubbidisce,avolteno.DaquandoèvenutasuamoglieBharipresoaridere. Ognunodinoipuòesseremandatodinuovoalfronte,Bnonvuoletornarci.Nessunodinoivuoletornarci. Lacrocerossinaoravienemenospesso,hadafarenellealtrestanze,misentosolo,leggoilgiornale. Alfrontelasituazioneèpeggiorata.Imieicompagnisonoinunasituazionedifficile.Scrivoalei.Le dicodelmiostatod’animo,delledifficoltàcheincontroavenirnefuori.Ricevounasualettera,con quellacalligrafiaunpo’ruvida.Avvertodalsuomododiparlarmicheancheperleiquestigiornisono difficili.Ancheleièchiusainundrammadicuinoncomprendeilsenso.Miparladellavitaincittà, degliallarmiaerei.Eancoradell’università.Sì,ècomepensavo.Lìdallecattedrecontinuanocomese nonfossenulla,levecchielezioni,ledate,iraffronti,iperiodi. Aintantoconlacrocerossinanonottienenienteoltreilgiocodelbaciamano.Nonriesceacapirla, faunsaccodicomplicazioni,dicuileirideebasta.Bsistudiailcodice,hainmentediaffrontareun esamealritorno. Lacrocerossinahapresoilcodiceinmano.Loleggeavocealta,cantilenando,perscherzo.Che stranalingua.Leiinvecepensavadiiscriversiamedicina. V Ognunodinoiavvertesemprepiùintensoilbisognodiguarireediandarsene.EBeiocidiciamo questo.Maioavvertochepermelaguarigionenonsipotràridurreaguarireilbraccio.Ancheperloro èlostesso.Nonsiamoferitisolonelfisico.Qualcosadipiùèferitoinnoi. Lacrocerossinaanzianarideallegraquandovedelenostreferitemigliorare.Maperleicosìnoi siamoutilizzabilinuovamente.Lasuavoceriempielastanza,suonagongolante.Ciguardacomesefossimopezzidiuncannone,chetornanodinuovolucidi,prontiperl’uso.Lacrocerossinagiovaneèdiversa. Ormaiportoilbracciofasciatoalcolloefaccioiprimipassinellastanza.Misentoegoistanelpro- 16 varetantagioia.Etuttiglialtrichesonoancorainpericolo?Iosimuloilmioentusiasmo.Loscrivoa lei,leidicechevorrebbevenirmiatrovareenonpuò. Perlaprimavoltaescodallanostrastanzettadiufficiali.Esco,vadoavantiinuncorridoioelì,d’improvviso,mitrovoinunostanzone,dovegiaccionounatrentinadiferiti.Nericonoscoqualcuno,sono dellostessoreggimento.Ciscambiamoqualcheparola.Unsoldatosilamenta.Midiceunvicino,che questamattinaglihannotagliatolagambasinistra.Chepensano?Nonso.Hannopagatounprezzo amaro,sonogiovani,giovanissimi.Mihannodatoilpermessodiuscirealcuneoredurantelagiornata, colbracciofasciatoalcollo.Sonodivenutounosfaccendatochegiralacittàcolbraccioalcollo.Lagente va,viene,lavora.Delresto,quellodellacrocerossinanonèunlavoro? Guardoinegozi,ognitantoqualcunocompra.Iononlavoro,nonstudiodamolto.Vadosullungofiume.Mipiacevederelagentechecammina,ledonnechevannoafarelaspesa,qualchebambino chegioca,leragazze.Auntrattomisiannebbiaunpo’lavista. Peruncasomisonoritrovatoinunacittàdovehostudiato.Maincondizionecosìdiversa.Ma d’improvvisomiprendeungranbisognodiritrovarequalcunoditreannifa.Nonpossoaccontentarmidiquestovuotoincuisonovenutoatrovarmi.D’improvvisomicomincioasentirecomeresponsabiledinonavercapito.Uscitodall’ospedalemisentobuffo.Pensoatanticomeme,comesiamo. Aquestosilenziocheètranoi. Eroinquestacittàquandosistavapreparandolaguerra.L’ideachelaguerrastessematurandomi tormentava.Neparlavocondueamici,studenticomeme.Unoerasiciliano;manonavevamoideeprecise.NonfrequentavamoilGUF.Iocierocapitatounavoltasola.Manonmiandavagiù.C’eraun professoreconcuisipotevanofarequattrochiacchiereanchealcaffè.Luisì,parlavadellevoltein modochefacevapensare.Maiononcapivobenequelchevolessedire.Ioimmaginavodipoterfare qualcosadipiù.Laguerralasentivocomequalcosadiinevitabile,chimiaveva insegnatocheleguerre sipossonoimpedire?Nemmenomiopadrelopensava,nessunopensavaunacosasimile,leguerreci sonostatesempre.Miopadreerastatonellaprimaguerrasull’Isonzo. Oralaguerramelatrovostampatanellacarne.Vadoall’università,voglioincontrarequalcuno,saperechepensano,magariquelprofessore.Einvecenontrovonessunodiquellicheconoscevo.Esco dall’atriodell’università.Decidodiandarearivederelafamigliapressocuihoabitatonegliannich’ero qui. Lìhonotatounosgomentonondetto.Idueanzianipadronidicasa,piccolinientrambidistatura, sisonfattipiùvecchi.L’ultimadellefiglieècresciutamahasemprel’ariadiquand’eraragazza,eilfiglioèsottolearmianchelui.Inunacittàdelcentrod’Italia,mihannodatounbicchieredivino.Mi guardointorno.Lestessesedie,quellabottiglia,eloro,piccolinidistatura,conariatrastupitaeincerta.Attornolaragazzapiùgrandeelaminore.Parliamounpo’,voglionosaperedelfronte,com’era. Quantodurerà?Sipreoccupanoperilfiglio.Macom’èdiversoora,trameeloro.Ledueragazze stannolì,lapiùgrandemelaricordoallevoltevestitadagiovaneitaliana.Lepiacevascherzare.Ma d’improvvisoavvertochesonolìdatroppotempo.Cisalutiamoelilasciocontantiauguri,ioaloro, loroame. Tornoinospedale,incontrolacrocerossinasottoilportone,seneva.MiparladiA,dellasuacorte, delfattocheèdiventatoossessivo.Hailvisostanco.Ècontentodellasuaprimauscita?michiede.Sì, maèstatounincontrostrano,questacittàdovehostudiatoeradiversa.Oraèunpo’diversa.Anche lagenteforse.Poileiseneva.Iosalgo,glialtristannogiocandoacarte.Iomimettoascriverleuna lettera.Manelloscriverlem’accorgochenonsocomunicarlebenequellochemirode.Esorridodime stesso.Misembranaturale,chec’èqualcosachenonèchiaronemmenoame.Etuttaviacontinuoa scrivere. 17 Poismetto.Mihannoinvitatoagiocareacarte.Ognitantociosserviamoecivienedasorridere. Cosìtrascorriamoun’ora,anchepiù.Ygiocaconmetodo,ricordalecarte,èdavverounragioniere.A nonfacheparlaredellacrocerossina,hadueocchicosìintensi.Elavoce,lavoceaiutaavivere.Noi ridiamo. Poid’improvvisomiprendeunvuoto,enonsolome,ancheloro.Posiamolecarte.Chec’èdavanti anoi,nelfuturo? VI Nonvolevotornareinguerra,intendevorifiutarmi.Domandaiaiduech’eranoconmechepensavanodifare.Ancheloropensavanodifarlafrancainqualchemodo.Cimettemmoaridere.Eravamo solotrepaurosi?Puòdarsi.Maèchelaguerranonavevasensopernoi,eperciòchecirestavasenon pensareallanostrapelle?Chilosa,perquellichecicredevano,forsevalevaqualcosa,mapernoi,no. Fummod’accordosuquesto.Etuttaviaiononeroquieto.Potevostarmenelìavegetare,etuttoandavainmalora? Domandavoalorodue,alsottotenenteavvocatonapoletanoeall’innamoratodellacrocerossina, domandavolorocheavrebberofattopernontornareinguerra.Ilsottotenentesimiseasorridere;aveva unoziogenerale.Questavoltal’avrebbeimpegnatoalmassimo.El’innamorato? Avevaparlatoallacrocerossina.Lacrocerossinaavevadettoch’erafidanzataufficialmente.Unfidanzamentoconunodelsuorango.Iosapevoormaichetornareinguerraavrebbesignificatoperdermi.Ilcheerapeggiodimorire.Losognai.Uncielogrigio.Etutti,soldatieufficiali,eigreci,che venivanoavanti,ombre.Eravamoombre,questosentivo.Anchesenonfossimomorti,dilàsaremmo tornatiombre.Enonvolevodivenireun’ombra.Cidovevaessereunmodopernondivenirlo,pertrovareunaragionechemievitasseditrasformarmicosì.Maperigrecieradiversodanoi,noimoltopiù dilorosaremmodivenutiombre.C’eraunanostraresponsabilità,eunsensodicolpacheprendeva corpo.Einsiemeunbisognodifuga. C’eraungeneralecheavrebbepotutoaiutarcianontornareinguerracontroigreci?Sì,melodescrissealungosuonipote.Eraun’autoritàdellafamiglia.Nonavevamaivintounabattagliamaeralo stessoungenerale.Infamigliatuttiloconsideravanomolto.Sololui,ilsottotenentecirideva.Noncredevaall’importanzadiungenerale,mainquestocaso,bisognavaammetterlo,nonsipotevarifiutare ilsuoaiuto.Intuttaquestasituazionepotevarappresentareunaviad’uscita,altrimentinonsarebbestato possibilenontornarealfronte.Andarcieradisumano,inquellecondizioni,senzasperanzaditrovare unaragione.Cosìdecidemmodiscrivereunaletteraalgenerale.Fuluiapensarlo.Inuncertosenso amavaglischerzi,esidivertivaascrivere. Caro zio, sono ormai da venti giorni all’ospedale militare, sono ferito alla mano, non è una gran ferita. Ma credo di essere un po’ esaurito. È una forma di indifferenza, di svogliatezza, come se non fossi interessato al mio futuro. Ti scrivo promettendoti che verrò a trovarti appena tornerò. Spero che potrai aiutarmi. In guerra non ci voglio tornare. E c’è anche un mio amico che, come me, non se la sente di andare a uccidere gente senza ragione. 18 MailtenenteB,dopoaverscrittolaletteralastrappò.MaiocominciaiainsistereconBperchéscrivesseun’altraletteraasuozio.Gliproposidiscriverlainsieme.Bcominciòadivertirsiall’idea.Iolo scrissialei: Sto per ottenere la raccomandazione d’un generale e non tornare più in guerra. Non che io non pensi a quelli che sono rimasti là e tante altre cose; ma è più forte di me. Non ci voglio tornare. E farò di tutto per non tornarci. Tu che fai? Come trascorri le giornate? Ho tanto desiderio di rivederti. CosìBsilasciòconvincereementreAcontinuavaabaciarelamanoallacrocerossina,noipreparammoinsiemelaletteraalgenerale.Allafine,vennefuoricosì: Caro zio, per lettera non si può dire con esattezza quello di cui io ti debbo parlare. E la cosa riguarda anche un mio amico, che si trova con me all’ospedale militare. Perciò te ne parlerò a voce più a lungo. Ma si tratta di noi, non vogliamo tornare in guerra. Ti potrà sembrare strano che io ti dica così a bruciapelo una cosa del genere. Ma è così. Io e questo amico non vogliamo tornare in guerra e perciò io penso che tu sei il solo a poterci venire in aiuto. So che forse ti adirerai contro di me, ma so anche che finirai per sorridere, perché mi conosci bene, e penserai che da me c’era da aspettarsi qualcosa del genere. Aquestopuntolaletterafuinterrotta.Eramaipossibilecheilgeneraleaccettasseunaletteradel genere?CosìiltenenteBcominciòaraccontarmilastoriadelgeneralesuozio,perfarmicapireperchéerapossibileavereilsuoaiuto:«Miozioèilpersonaggiopiùimportantedellafamiglia,capisci,un generale.Nellanostrafamigliac’èilramostudiosodileggeeilramodeimilitari.ZioGerolamoèmilitare,hastudiatoall’Accademiaepoiviavia,finoadiventaregenerale.Perònonèungeneraledi primalinea,èungeneralediquellid’ufficio,stadietrounascrivania.Madadietroquellascrivaniasapessiquantenecombina.Neorganizza,nemetteinsieme.Conoscemezzomondoehamanigliedove vuole.Nonèfascistasfegatato,glipiacelabattuta,masièorganizzatobene.» «Questaguerraperesempiononsipuòdirecheglisiasembratabuona.Maoraladigerisce.Che puòfarci?Èinsommaproprioiltipoadattopernoi.Naturalmentenonlopossocertoconvincereper lettera,dovròparlarglialungo,mavedraicheciriuscirò.» Iosuquestoerod’accordo,chenonpotevopiùtornareinguerrainquellecondizioni.C’eranotanti cherischiavanolavitaemorivano,eforseerounuomosenzacoraggio?No,laquestioneeradiversa, noirifiutavamolaguerradoveciavevanobuttaticomesacchi.Eallora?Nonc’eranientedimeglioche affidarciallaraccomandazionediungenerale?Iosentivochec’eradimeglio.Tornaivarievolteall’universitàallaricercadiquelprofessoreediqueicompagni,cheavevanodettocheilfascismosarebbe finito.Manonlitrovai.Dovevoperciòtrovareunastrada.Scrissianchealeidellamiaideachiedendoleunconsiglio.Leieraincerta.Contraria.L’ideadelgeneralecheciaiutavafeceriderelacrocerossina.Disseanche:«Voletenascondervi?». Comecipotevaaiutareilgenerale?Avremmofintodisoffrirediamnesia,didissociazionedella personalità,chiaro?Ecosì,inquestafinzioneavremmovissutofinchélaguerrafossecessata. «Masietedavverosicurichesapreteusciredallavostrafinzione?»cichieselacrocerossina.Noiin- 19 sistemmonell’ideachelaguerrasenzasenso,laviolenzaincuipotevamoesseretravoltipertantotempo noneraforseegualmentelafine? Nondovevamofarciinviaredinuovoinprimalinea,allamitragliatrice,acomandaredeisoldatiche nonavrebberosopportatoinostriordini,auccideregentechenonavevanessuntorto.Lacrocerossina cominciòadomandarcicomepensavamodipoterfingere.«Ecco,diremodinonricordareiparticolarideifatti,diremodiaveredellefortiamnesie,ediremodinonconoscerebenelepersone,diimbrogliarcinelpronunciareleparole,diremochesiamochiusiinnoi,echel’ideadicomandareadaltri ci faridere.Epoi,diremodiaveredellecrisidipianto.Eallevolteunbisognodirideresenzasapere perché.»LacrocerossinaguardòBemeesorrise.Scosselespalleerespiròforte.Afuriadifingeresi puòrestarenellafinzione.Saràilnostrorischio,perchéquellichecontinuerannoacombattereeuccideresenzaperchénonresterannochiusiinunatrappoladiversa? Ioscrissiancoraalei,maleinonfud’accordo.Manoicominciammoafareleprimeprovedellanostrafinzione.Fingevamodinonricordarequellocheavevamofattoilgiornoprecedente,etuttalasettimana.Ecisembravaallevoltedidimenticarerealmente.Comeseladecisionedidimenticareci facessedimenticareveramente. Maimomentiossessividellaguerraeranoinnoienonsparivano.Eforseeranoquellicheavremmo volutodimenticare.Diquellivolevamoliberarci,aquellivolevamosfuggire.Maeracomeseavessero presopiedeinnoi,messoradici.Ricevettiunaletteradalei,preoccupata.Iolescrissiunalettera,cercaidispiegarlequelchemiaccadeva.“Sentochetornareinguerramirenderebbepersemprefuoridi me.”Eleparlaianchedelgenerale,edicomeBeiocontavamosulsuoappoggiopernonrientrareal fronte. Unamattinalacrocerossinaanzianaentròconlasuaariafalsamentematerna.Ioleandaivicinoe perscherzodissi:«Buongiorno,signorgenerale».Leimiguardòindispettita.«Nonscherzicosì»disse. Mainqualchemodom’erapassataperlamentel’ideacheancheleis’atteggiasseagenerale.Eforse potevamocominciarelì,senzaaspettarepiù.Bmiguardòstupito,comesequellocheaccadevagli sembrasseimpossibileeinsiemelodivertisse.Lacrocerossinaanzianamisiavvicinòedisse:«Smetta discherzare,tenente». Iosorrisi,laguardainegliocchi.Eripetei:«Signorsì,signorgenerale».AlloraBmivennevicino, miguardòemimormorò:«Manonèora,nonèilmomento». Eanchelacrocerossinagiovaneripeté:«Nonscherzi,nonscherzi».Maiodentrodimeavevodeciso,nonvolevoaspettarepiù,avevodecisodinontornareinguerraequelloeral’unicomodosicuro. Poi,sisarebbevisto,avreiriflettuto,avreiseguitogliavvenimenti.GuardavoBelovedevoperplesso, maasuoziogeneralenoncicredevogranche.Ed’altrapartenonpotevamocertofingercifuoridinoi, insieme.Lacrocerossinagiovanemiripeteva:«Nonscherzi,nonscherzitenente».Nonerapiùuno scherzo,facevodavvero. Bmiripeteva:«Nonèilmomento,conl’aiutodimioziogeneralesaràpiùfacile».Iomieroseduto enondicevopiùnulla,ricordavoValona,leseregrigie,glialbanesichenonciguardavanoquasi.Epensavoalei.Acomeleavreiscritto.Mapropriosevolevoancoraritrovarelei,inguerranoncidovevo tornare. Lacrocerossinaanzianamivennevicinoemormorò:«Tenente,perchésivuoldivertireconme?». «No,signorgenerale,nonmidivertoaffatto.» Cosìsimiserod’accordoelacrocerossinaanzianaseneandò.Ioalloratornainaturale.Elacrocerossinagiovanesimisearidere.AncheBmiguardòstupito:«Maperchétiseimessoascherzare?».Io fecicennodino.«Nonvuoitornareinguerra?Macredichesialastradabuona?»Anchelacroceros20 sinagiovaneinsisté:«Credechesiafacilefingereunacosadelgenere?Cipuòrestaredentro,non crede?».Miguardòscuotendolatesta.«Nondeveinsisterecosì.» Bmiparlòancoradisuozio,erasicurocheavrebberisoltoilnostrocaso.Eciavrebbetenutilontanodalfronte.Maionondicevonulla.Ceneandammoaletto.Rimasialungosveglio.Ricordaiil 1939,eraarrivatalaguerrainEuropa.Midomandavocomemaistesseaccadendociò.Neparlavamo compagneecompagnidistudio.Misvegliai.AeBdormivano,erapiuttostopresto.Mialzaiemivestii.Uscii.Nelcorridoioincontrailacrocerossinaanziana,lasalutai. Leimiguardòinsilenzio.Poidisse:«Hasmessodischerzare?».Continuaiilmiocammino,uscii dall’ospedale.Nellamentem’eranorimasteimpressequelleimmagini:tantisoldatiferiti,neiloroletti. Camminavoemidomandavosenonerailcasoditornareprimaacasa,eanchedalei.Mapensavo cheforsenonavreipiùavutoilcoraggiodifarmiricoverare,lodovevofareadesso.Ononl’avreifatto più. Ecosìsareifinitodavveroinguerra.Tornaiall’università,entrainell’atrio,c’eranopochestudentesseestudenti.Cercaisec’erailprofessoreconilqualediscutevamoecidicevaallevoltecheilfascismociavrebbeportatoallaguerra.Manonc’era.Com’eramutatalasituazionedaallora,oramitrovavo allepreseconunadecisionecosìstrana.Laguerradelfascismoeravenuta,comedicevailprofessore. Chiacchieraiunpococonunodeglistudenti,glichiesicom’eralavitalì.Luivollesaperedell’Albania.Ementreioparlavoconluisentivosempreinmequelpensiero:nondovevotornarci,dovevo fingere,fingere,fingere.Ungiornosareitornatoconglialtri,avreiritrovatoilmiopostonellasocietà. Lasciail’atriodell’università,ritornailentamenteversol’ospedale.Lacrocerossinamisalutò.Bdov’era?Erauscitoanchelui. «Harinunciatoallasuastupidaidea?»michieselacrocerossina. «No»dissi. «Crededavverodiriuscirci?» «Certo.» Fuquellanottechemidecisi.Avevolettoilgiornaleelenotiziedaivarifrontieranoorrende,piatte, enascondevanounaveritàinumana.IgrecidifendevanolaGrecia,maiononpotevotornareaquel fronte.Pensaidivestirmieandarmene,cosìpotevocominciare,nonfarmitrovarepiù.Sarebbestato l’iniziodellamiarecita.Cominciaiavestirmi.Euscii,standoattentochenéAnéBsisvegliassero.Nel corridoiononc’eranessuno,raggiunsilaporta.Uscii.Avevamoilpermessodiusciredalleottoallesei disera.Noneranoancoralesette,manessunomidissenulla.Tornaiversol’università,perlestrade c’eranodonne,uomini,gentecheandavaallavoro.Iocamminavolentamente,loroandavanoalavorare,iono.Incominciavolamiafinzione.Elofacevoperpotereungiornotornareadessereunodiloro, comeloro,uscirelamattinaperandareallavoro. Chepensavanoessidellaguerra?Camminavolentamente.Entraiinunbarperprenderetempoe presiuncaffè.Osservaiilbarista,lacassiera.Chenepensavanodellaguerra?Avevounagranvoglia diparlare. «InAlbaniafannoilcaffèallaturca»dissi. «Vienedall’Albania?»chieselacassiera. «Sì.»Vollesaperecomeandavanolecoselà,male,male. «Èverochecisonotantiferiti,matanti?L’ospedaleneèpieno,èvero?»Accennaiaffermativamente. «Speriamochefiniscapresto.» Ancheiovolevolostesso:macome?Comesarebbefinita?Chebisognavafare?Salutaieuscii.Distruggersisenzaragioneèinumano,consumarsiinsensomasochisticoècontrolavita.Lagentepas21 sava,gentecheandavaallavoro,operai,donne,camminavanoapassosvelto.D’untrattoavvertiiuna stranasensazione;avreivolutoessereunodiloro,unochenonavesseaddossoladivisa,unochenon sitrovassenellasituazioneincuimitrovavoio.Mareagii.Misareicomportatocomeavevodeciso. Camminavopiùsveltoedopoavergiratoancoraperlacittàtornaiall’università.Ancorasperavodi ritrovarequalcunochemiconoscesse.Fuipiùfortunatoquestavolta.C’eraungiovanecolqualeavevo studiato.Parlammonaturalmentedellaguerra.Volevasapere,sapere.Lìchesidiceva,glistudenti,i professori?Inapparenzalecosecontinuavanocomeprima.Manoneracosì.Parecchisiaggrappavano allorotrantran,facevanodituttopernonaccorgersichelasituazionecambiava.Mainunapartedegli studentisimanifestavaunatteggiamentodiverso,critico. Rimasialungoall’università,saliiinbiblioteca,salutaialtricheconoscevo,(mifeceunacertaimpressionerivederequeiluoghidoveavevostudiato).Maorasentivochedovevofarequellocheavevo deciso. Lasciail’universitàecontinuaiacamminareperlestradedellacittà,avevodecisodinontornarepiù inospedale.Davoinizioallamiafinzione. Decisidiscriverequalcosapertrascorrereiltempo.Misedettialtavolod’unbar,nellasalainterna, ecominciaiariempirealcunifoglietti.“Nonhobisognodinessungeneralepernontornareinguerra. Iomirifiutoalladistruzione.Selafaccianoloroquestaguerra;”Cisonotroppigeneraliingiro,troppa gentecongradi.Ètuttaunagerarchia,fattainmodoperchéalcuninetragganoprofittoeadaltritocchidilasciarcilapelle.Epoi,chesensohaspararecontrochinonhanessuntorto,chesensohasparare?Bvuolerivolgersiasuoziogenerale.Dovrebbemandarloalfronte,comegenerale.Emagari invecelofaràrimaneredavveroacasa.Io,percontomio,preferiscofaredame.L’ideadiaverrinunciatoall’aiutodelgeneralemimettevadibuonumore.CominciaiapensareacomeinAlbaniaper certagentegliaffariandavanoagonfievele.Ealfronte,invece,miricordavolatenda,doveeravamo rimastiperduenotti,feriti.Eungeneralechevenneatrovarci.Igeneralicominciavanoafarfallimento manonseneaccorgevano.Dentrodimec’eraanchepaura,paurachelaguerramidissolvesse.Come unaforzasenzaragione,unaviolenzasenzamisura. Avevobisognodinonfarmiintrappolare,Bavrebbefattocomeme.Trascorsiilgiornogirandoper lacittàeaseramisedettiinunbar.Lìbevviuncaffèelatte.M’eraquasivenutoilsonno.Lapadrona miosservavasenzadareall’occhio.Misembravacheiltempononpassasse.Bchestavafacendo?Ela crocerossinagiovane? Scrissiunaletteraalei: Ecco, oggi proprio ho deciso. Non so come finirà questa storia. Ma sento che devo farlo, e devo farlo in modo che mi credano. In questa guerra sporca non ci deve essere posto per me. Iltempoeralungoapassare,mivenivasemprepiùsonno.Usciidopoaverpagato,perlestradec’era pocagente.M’incamminaiversol’ospedale.InAlbaniasicontinuavaacombattere,inLibia,suLondra,laguerraavevacominciatoadespandersisempredipiù.Toccavanuovipaesi.Nonerafacilecapirecomesarebbefinita.Comesarebbetornatalapace.Unmondoincuiognunopotesseesserese stesso.Maquestoeraancoralontano.D’improvvisounarondaconunufficialemifermò,l’ufficialemi chiesediaccompagnarli.Fuiricondottoall’ospedale.Lacrocerossinaeralì,quellagiovane.L’anziana vennepiùtardi.M’avevanomandatoloroacercare.AncheBmichiesedovediavolofossiandatoeA simisearidere.lodissichenonsapevopiùchierano.Finsidinonriconoscerli. 22 «Chisono,loro?»chiesi.Evidiilvoltodellacrocerossinagiovaneimpallidire.EBscuotermiperle spalle. «Masmettiladischerzare,nonècosìchetelacavi.Mioziogeneralerisolveràtutto.» «Chisiete?»ioripetevo.Lacrocerossinaanzianamidissedinonscherzare,chelosapevanocheio fingevo.Anonselaprendevatroppo. «Vedrai»dicevaB«vedraichemioziogeneralecifaràrestareacasa.» Lacrocerossinagiovaneinsistevacheionondovevofingere,rischiavounaduracondanna.Non vollerocredermieperquellanottemifecerodormireancoralì. Iorestaiperoreaocchiaperti,Bmiparlòalungo.Anchelacrocerossinagiovanemiparlòalungo. Mispiegavanocheioavevoragione,chelaguerraeraorrenda,mostruosa,chetornareauccideregente senzaragioneerainumano,locapivanocheiomidovevorifiutare,manoncosì,dovevofarmiaiutare dalgeneraleziodiB.Manoninunmodosimile. Eionondicevonulla.Afuriadimentirenonavreipersopersemprelapossibilitàdidirelaverità? Pensavoalei,amiopadre.Poidormii.All’albavennelacrocerossinaanziana.Laguardaisenzadir nulla. «Nonmisaluta?»michiese. Feciuncenno.Poileiseneandòetornòpocodopoconundottore.Questimiosservòperunpoco insilenzio.Avevaunaquarantinad’anni. «Nonvoletetornareinguerra?» «Nonm’interessa.» «Chièquestacrocerossina?» «Nonso.» «Finge»mormoròlacrocerossinaanziana.Guardailacrocerossinagiovane,sìchelariconoscevo, sìchesapevoquantoavevafattoperme,edisuopadreedellafabbricadiprofumi,dellebottigliette. EcertochericonoscevoAeB,tuttiigiornialfronteinsieme,elegiornateditregua,lerisate,equanto miraccontavadellasuacarriera,deisuoistudi.Madissi:«No,nonliriconosco».Essirimaseroinsilenzioemiguardaronocomedicessero:“Haipropriodecisoditentare?” Sì,avevodecisoormai.Avevodimenticato.Essi,idottori,avrebberodovutotentarediricostruire qualcosadeimieiricordi.Iononricordavopiù.Ilmiopassatoeraunaparetebianca.Dovevaesserlo. Perchésefossitornatoinguerradavveroforsesareidivenutocosì,conlaviolenzasenzasensoscatenatainme.Eoradovevosuscitarequestaimpressione,conabilità,converità. Manondovevorestaresolodavvero.Sefossirimastosolodavvero,senzacomunicareconaltri,mi sareiperduto.Avreidovutotrovareunmodoperchélamiafinzioneavesseunsensoenonfossesolo autodistruzione.Ilrischioerachefingeremiisolasse,michiudesseinunasolitudinedallaqualesarebbe statoimpossibileuscire.Malaguerranonpresentavaanch’essalostessorischio,ilrischiodiperdermi manmano,unaguerracosì,senzasenso,noneraquestoaltrettantoalienante? Volevodire:sì,viriconosco,lacrocerossina,A,B.Viriconosco,maeroammutolito.Sentivoche inguerral’odioavrebbecorrosoilmioessere,lapaura,ilvuoto.Elamiastessacapacitàevolontàdi viveresarebbestatalogoratapersempre. Nonavreipotutoscriverelettere,lamiaamnesiaportavaconséquestalimitazione.Ilpensieroche nonavreipotutoscrivereletteremicolpì.Dovevodunqueinterromperecosìtuttiirapporti?Sentivo cheandareavantisuquellastradaeramoltodifficile.Mivenivavogliadidire:stomentendo.Viriconoscotutti.Esemifossiassuefattoarestarchiusoinme? Madecisidiinsistere,ancheseriflettevocheavreipotutofardelmaleachimivolevabene:madi23 versamentenonerapeggio?Lacrocerossinamivennevicinoeinsisteva,cheeraassurdoquelchevolevofare,assurdo.Iolaguardavoinsilenzio.Misentivolucido.Cosìungiornoavreipotutocertamente riprenderelamiavitaconglialtri.Ildottoredecisedilasciarmiancoralì,l’indomanimattinasarebbe tornato. VII Iltenentemiocompagnodistanzapermoltoinsisté.«Sen’accorgerannochestaifingendo»diceva. «Sannocomefarepercapirlo.» Iosorridevo.Conluiparlaidinuovo.Eanchequandovenneunacrocerossinadissiqualcosa.«Non mifaretecambiareidea.»Misentivoquasidivertitodallamiadecisione. Poidecisidiscriverel’ultimaletteraalei.Insisteiadirlechecosì,ungiorno,sareitornato.Quelche avevovistoinguerramiavevacolpitotroppo.Ilvuoto,lanessunaragionedituttociò.Tornareaucciderecosìno.Nonvolevorivederequelcheavevovistoalfronte. Ilgiornoseguentemicondusseroinosservazione.Iosoffrivomoltodinonpoterscrivereanessuno.Laprimanottedubitaidiaveresbagliato,pensaichesarebbestatamegliolaguerrachelamia condizione.Inquellastanzetta,conunafinestrachedavainuncortileconpochialberi,capiid’improvvisoquantoeraorrendoesseresoloenonpotercomunicareconnessuno.Stavosedutoemisembravadiessereunacosa,comeilletto,lasedia.Volevocomunicareconqualcuno,unessereumano, volevoesprimermi.Suonaiilcampanello,venneunacrocerossina,avevacapellibiondicomelamia ragazza. «Chec’è?» «Niente.Mi.sentivotropposolo.»Leisorrise. «Domanisaretevisitato.»Lodissesorridendo. Ioerounpocopreoccupatoall’ideadellavisita.Potevanoaccorgersichefingevo.Ioprovavoun grandesiderioditornareacasa,dirivederelei,diriprendereunavitanormale,diricominciareimiei studi. Matantieranoalfronte.Costrettiarischiarelavitasenzaunaragione.Quellaguerrasenzaragione. Pensavoalei.Aimieicompagniferiti.Perchénoneroconloro?Avevaunsensoquellochestavo facendo?Avreipotutoandareavanticosì,solo?L’infermierasen’eraandata,eropropriosolo.Guardaiallafinestra.Cominciaiaricordarel’università,iprofessori,icompagni.Avevostudiatoconinteresse,magiàc’eralaguerra,siannunciava.Econleisembravachenonvolessimoperdereiltempo. Nell’universitàlelezionisisvolgevanocomesenonstesseperaccaderenulla.Ognunoavevaunprogrammaelosvolgeva,dilezioneinlezione.Diquelcheaccadeva,chestavaperaccaderenonsiparlavatraprofessorieallievi.Eraunmodoperandareavanti,unmodochesembravanaturale. Laprimanottefulunga.Misvegliaich’eraancorabuio.Pensaiamiopadre,acomeeravenutoa trovarmifinlassù.Amiopadreealeiavevoscrittounbiglietto.Lamenzognamiripugnavaemidomandavoselamenzognapotevaesseremenopericolosadellaviolenza.Nonsarebbestatomeglioseguirelasortedeglialtrichecostruirneunacosìstrana?Omeglioancoraliberarsimanmanodaquanto potevaessereostile?Lanottefulunga.Lastanzacominciòarestringersiattornoame,epoisifermò. Erastatalasensazionediunattimo.Mialzai.Camminaialungosuegiù.Misentivoinquieto,in24 certo.Forsenonsarebbestatofacilecomeavevoimmaginato.Erailfebbraiodel1941.Laguerrasarebbedurataancoramolto?Nonneavevoidea.Nonsarebbestatomeglioessereconglialtri,eseguirnelasorteenonlì,solo,inquellastanza?Noneraassurdalamiaideadiisolarmi?Eperchénon avevoascoltatoilconsigliodileichemiavevasuggeritodinonfarneniente? Potevoancorauscirne,rischiandounacondannanaturalmente.Maormaic’erodentro.Erocolpevolediqualcosa?Noneraunacolpaaverabbandonatoquellaguerra,semmaiunmerito.Erocolpevole disentirmisolo.Questosentimentodisolitudinequellanottemisirivelavaintegralmente.Avevola sensazionechesarebbestataunasolitudinedifficileasuperare.Fingereconmetodo,chetracceavrebbe lasciatoinme,nellamiapsicologia?Sareiriuscitoanonrestareimpigliatoinunareteinestricabile? Sarebbestatopossibiletornarealmondoreale?Misedettisull’orlodelletto;cisareiriuscito. D’improvvisoilmondodifuorimiattraevaconprofondaviolenza,sentivochedasolinonsiesiste, cheirapporticonglialtrisonolasostanzadellavitadiognuno.Comepotevoconservaredeirapporti chiusolàdentro? Lastanzamisembravapiùpiccola,sentiifreddo.Misembravad’improvvisodinonsaperepiùche volessi.Qualcunosarebbevenutoatrovarmidiquellicheamavo,maavreidovutononriconoscerli. Mavolevosaperequelcheaccadevafuori,comeandavalaguerra,chivinceva,eranecessariononperdereicontatti,sapere,sapere,inognimodopartecipare.Nonpotevoessereindifferenteaquantoaccadeva. Non volevo sottrarmi alla mia parte di responsabilità; solo che mi sembrava giusto non continuarecomeeracominciato. VIII Macapiichequalcosadovevopurfarepertrascorrereiltempo,chiusocom’eroinquellastanza.Perchétuttalanotteavevosentitocomeseisuonidellaguerramigiungesserosemprepiùvicini.Miero chiusoinme,mierorifiutatoallaguerra,edeccocheunaprofondairrequietezzasistavaimpadronendo dime.Ilsuonodellamitragliatrice,ilditopremutosulgrilletto,l’occhioalsoldatochevenivaavanti, all’uomochevenivaavanti,questoiol’avevogiàfatto,leurladiqueisoldatiaimortaiBrixia,contadini dellapianadiSalerno,illorolamentoferito,iomisononascostocomeuntopoinquestastanza,maa cheserve,comesenonègiàdentrodimequellochem’hasegnato,lagioiadeigeneralichemicihanno mandato,forsenonhosceltodivenirequi,forsesonostatocondizionato,forsehocominciatoafingerecredendodivolerfingere,einvecenonèunafinzione.Nellemiemani,nelmioessere,nellamia volontàèrimastoilsegno. Ecco,nellastanzacisono,inattesachedomanimifaccianoiloroesami,levisite,manellastanza cisonodavvero,nonèunafinzione.InLibiac’èlaguerra,icarriarmati,glistukas,inGrecialaneve, chisaquanticongelati,aRomanelsuopalazzosupiazzaVenezia,c’èquellochecihamandati,aLondraaParigic’èlaguerra,iosonodavveroinquestastanza,nonèunafinzione,leparetiletocco,se parlonessunomirisponde,manonmilamento,nonèilcaso,difronteaquellocheaccadeatantialtri, nonc’èragionecheiomilamenti,enonmilamento,epoicisonoigenerali,igeneraliitaliani,egli altri,equelliitalianilihovistidavicino. Questastanzanonèunafinzione.Nonèpeggiorequestasolitudinechealfrontelacompagnia deglialtri?Hosceltoononhosceltodivenirequi?Venirequinonèunmodoassurdodicomportarsi? No,no,spararecontroiGrecisenzaragione,questoèassurdo,uccidere,odiare,questoèassurdo,inumano.Gliuomininonsonofattiperuccidere.Lasolitudinediquestastanzanonèunamenzogna,è 25 unaverità.Haleparetibianche,bianche.Perqualiragionisonoqui?Perchérifiutolaguerra,questa guerradel1941,inGrecia,perchéusarelearmicontroigrecièodioevigliaccheriainsiemeequesta veritàormainonèchiarasoloame.Sonoqui,inquestastanza,pernonabituarmiaessereunrobot dellaguerra,dell’odio,delservizioallearmi,sonoquineldisperatotentativodinonscivolarenell’incoscienzapersempre,dinonrimanereinunangolobuio. Leparetibianchedellastanzagiàsiintravedonoallaprimalucechetrapeladallafinestra.Lanotte èpassatainbianco,elalucearrivalentamente,sifachiarasempredipiù.Ecco,senonpossoricordare chidevofingerediaverdimenticato,potròtuttaviascrivereachinonconosco,achiinvento,achimi devopurrivolgereperchénonpossorestareimmersonelnulla,opeggioancoranelleallucinazionidi unarealtàchemisfugge.Èil1941emistannodavantileparetibianchedellastanza.Fuori,aLondra, aParigi,aPragaèlaguerra,adAtene,adArgirocastro,suNapoli,inunmodosiconcluderàtuttoquesto,lavitavinceràsullamorte,lapacesullaguerra,lalibertàsuquestomondooscuro.Maiocheneso dellalibertà? Frapocomidomanderanno,michiederanno:ciparlidiquesto,ciparlidiquello,cidica.Perché l’espressione,illinguaggioèlaspiachepuòrivelareilmiocomportamento,sementoono.Lamemoria,questasegretacapacitàdiconservazioneinsévivociòchecistaacuore,eciòchecièutile,eil tempo,iltempopassatochenonsimutainunanonidentità,nonsivanifica. Questastanzahaleparetibianche.Nericordoun’altra,dicasamia,conegualipareti.Maalmeno, chiusoqui,comesono,nonsaròlàdovesicommetteviolenzaesiodia. Edeccochebussano,entraunacrocerossina.Michiedesehodormito,emiinvitaaseguirla.È bionda,alta,snella.Ciincamminiamoperilcorridoio.Emifaentrareinunastanzadoveèundottore, unuomosuicinquant’anni,magro. Midomandacomemichiamo,glirispondo.Ilmionomeloricordo.Michiedediraccontarecome sonoarrivatolì.Facciocennodinoconlatesta,nonloso,nonloso.Michiedediparlarglidelmiopassato.Pensoaqualcosa,aqualcheepisodio.Raccontodiunsognocheavevoavutounavolta,suisedici anni:eroinunastrada,elìpassavaun’automobile,poiripassavalastessaautomobile,eancora,eancora,eioerofermoaguardarequell’automobilechepassavaeripassavapernonsoquantotempo. Epoi?Unaltrosogno:vedevodavantiameunpratoespariva,unfiumeespariva,eioavevovoglia difermarlienonciriuscivo.Evedevounalbero,espariva.Mistropicciavogliocchimaeracosì,non c’eranopiù. Ildottoremidicedicamminareavanti,indietro,farqualchepassodicorsa,sollevarelebraccia.Poi dice:peroggipuòbastareemirimandanonellamiastanza.Alloraiochiedocartaepenna,nonvoglio starmenesolo,voglioscrivere. Scriverepercomunicare,aqualcunocheammettodiricordare.Cosìdecidodiscrivereunalettera alsergenteStampa. Siete sempre vicino al mare? O vi siete spostati più all’interno? E non è cambiato niente in meglio? Immagino la neve che ci sarà ora sulle montagne e quello che questo significa. E i soldati? Che dicono? Bestemmiano, odiano a morte chi li ha mandati laggiù? Io sono ricoverato in una clinica dove sono in cura per dei disturbi. Immagino quanto desiderate che la guerra finisca. Qui la gente va al suo lavoro, non parla. Con me c’erano all’ospedale anche il tenente B e Lamarchi. Se mi scrivi parlandomi un po’ della situazione di voi mi aiuti a ricordare cose che ho dimenticato. 26 Parloancora,scrivoancora,dellapace,poicancello,pensoallacensura,laletteranonpasserebbe. Siete ancora con le scarpe a brandelli, Stampa? E i calzoni malridotti, Stampa? E c’è ancora la stessa aria di come se nessuno sa niente di quel che si deve fare? Come se nessuno fosse responsabile di niente? Scrivere,mieranecessario,indispensabile,dovevofarlo.ARomalosanno?Sannocomestannole coseinAlbania? Chefaràoralei?Ancoranonlosachesonoquidentro?Miverràatrovare?Emiopadre?Certoche verranno.Pensoatantecittà,allaminacciacontinuadeibombardamenti,allagente.Comesaràilfuturo? Stampa, ti ricordi come urlavano quei feriti attorno ai mortai? E per tutta l’Albania nessuno sembrava responsabile di niente. Ti ricordi come bestemmiavano Roma? Ora forse state nelle tende, sotto la pioggia o la neve. Chi è rimasto del plotone, chi è ancora sano e vivo? Io sono in una stanza solo, per ora. Ma non credo mi lasceranno solo per tanto. Sulla nave da Bari verso l’Albania aspettavamo i sottomarini, nessuno di noi mostrava di pensarci ma ci pensavamo. Poi, a Durazzo, quei giorni, ricordi sergente Stampa in mezzo agli albanesi che non si curavano di noi o ci guardavano appena con sguardo malevolo. Che eravamo andati a fare lì, Stampa, in quella terra? E da allora che m’è cominciato di aver perso una parte della mia responsabilità su me stesso, e la stessa responsabilità che avrei dovuto avere nel guidarvi in guerra mi mancava, non si può essere responsabile se non si ha coscienza di ciò che si fa, del perché lo si fa, in che modo, noi ufficiali non avevamo coscienza di ciò che ci toccava fare, come potevamo trasmetterla ai soldati questa coscienza che non avevamo? Stampa, tu facevi eseguire certi ordini, in un modo o nell’altro quegli ordini venivano eseguiti, ma neanche tu eri a tuo agio. E sono finito in questa stanza perché veramente questa sensazione di essere senza coscienza mi ha abbacinato, non me ne sono accorto subito, ma un po’ alla volta, e il dimenticare è proprio questo aver perso coscienza. E senza coscienza uno non solo non è un ufficiale, Stampa, ma nemmeno sergente né soldato né uomo. Ecco come sono finito in questa stanza. Forse è nato dentro di me un senso di colpa profondo, e mi son voluto punire chiudendomi qui. Non ho scelto di farlo, il mio stesso essere mi ha spinto a farlo. Ero con B, scrivevo alla mia ragazza, c’era la crocerossina, la gente che lavorava, operai, donne studenti nell’atrio dell’università, L’università dove sono stato a studiare, Stampa, ora ci sono le pareti bianche della stanza, e fuori la guerra, i francesi, i tedeschi, i greci, gli inglesi, tutta l’Europa, ma certamente ci sono quelli che hanno delle idee, sanno quello che vogliono, chiuso qui dentro forse non mi salverò lo stesso se non riuscirò a comunicare di nuovo quel che sono, o quel che sono diventato non si comunica più? Sergente Stampa, ti saluto, attento a tutti voi e salutami un po’ tutti. Manonavevoaltrodadirealsergente?Avevacertamentealtrodapensarecheaimieiproblemi,ma forseilgeloelemontagned’invernoelamortecheliminacciavanoneranounpo’comequellepareti bianchechemistavanolìdavanti? IlGUF.Oraricordod’improvvisounpomeriggioalGUF.Siballava.Laguerranoneraancora scoppiata.NonciandavoquasimaialGUF.Auntrattoilballoerastatointerrottoeungerarcas’era fattoavantiperannunciarechesiaprivaunasottoscrizioneperlarivistadelGUFlocale.Luiavevapro- 27 vatounsensodifastidio,glierasembratotuttocomeunafarsa,ilmodocomeavevaparlato,comeera venutoavantitraquellicheballavano,comeavevafattointerrompereilballo. Ilballoeracontinuato.Finoaseratarda.Quelchericordavainparticolareerachealloranonc’era ancoralaguerra.Maquelgerarcachechiedevasoldiduranteilballorimanevanellasuamemoriacome unaspettoassurdodiquellapace. IX Laguerraeramoltopeggiodiquantosipotesseimmaginareprimachecominciasse.Nonerasolo tremendoquelpotermoriredagiovanisenzaunaragionemaeraintervenutanellavitarendendotutto opaco.Sirideva,sifacevadell’ottimismo,siconservavanorapporti,amicizie,maeraingiocoilsenso cheavrebberoconservatoquestirapporti. Iomentivodicendodinonricordaremacertoeraverochequalcosaeramutatoinme.Dovevocercaredicapirechestesseavvenendo.Devocercaredicapirechestaavvenendo.Nontornareinguerra ènecessariomadevoanchecapirechefare. Comecomportarmi?Chefare? Glialtrieranorimastialfronte,senzavolerlos’intende,maio?Avevolaboccaamara. Lacrocerossinaèvenutaachiamarmiprestoquestamattina,ildottoremivuolvedereediscutere. Quandoentrainellastanzaildottoreeraseduto.Nelguardarloavvertivocomeunsensodicolpa:era forseilfattochedovevomentirgli.Maperchénonandavaluiinguerra?Michiesedinuovodicamminare,dialzarelebraccia,difarqualchepassodicorsa. Michiesepoidiraccontarequalcosadiquandoandavoascuola.Iorimasialungoinsilenzio,mi domandavosedovevoricordareono,midomandavocheimportanzaavesseavutoseioavessiraccontatoqualcheepisodiodellamiavitadistudente.Decisidiraccontareunapartitaapallone,cheavevamo giocatotrastudentidelliceo.C’eranomolticompagniaibordidelcampo.Iogiocavomale,nonmiriuscivadigiocarebene,emisentivodiumorenero.Poi,d’improvviso,eroriuscitoasegnareungoal. Tacqui.Ildottorestetteunpo’insilenzio.Michiesedicontinuare.Iocercaidiricordare.Manon ricordavopiùniente,piùniente.Nonricordavodavveroaltriparticolaridiquellapartita.Vedevolaparetebiancadellamiastanza.Ildottoremidissediparlarediqualchealtroparticolarechepotevoricordarmi. Ricordavolagioiaprovataungiorno,vedendolamiacompagnadigioco,didiecianni,buttarsiin acquavestita.Levolevobene. Continuaiaparlarediquell’episodio. «Qualèilvostroreggimento?»michiesed’improvvisoildottore.Scossilatesta.Gliocchideldottoresifissaronosudime,alungo,einfineripeté: «Elacittàdovesietestatocolreggimentolaricordate?»Stavozitto. «Ricordatelaregione,ilpaese?» Stavozitto.Davantiamerivedevol’Albania,Durazzo,Valona,Argirocastroelagente,quellagente silenziosanellestrade,mirivedevocamminareconilsottotenenteB,eilbarnellapiazza,eilproprietarioeildiscochesuonava.Maoratacevo.Alloraildottoremutòtattica.Midisse:«Iodiròdeinomi; leidicaunaparolaqualunque,chelevieneinmente».Ecominciò:Giorno,notte,rispondevo,ioecosì via;mare,sottomarino,cielo,aeroplano,bandiera,cavallo,mattino,luce,montagna,neve,soldato,lava28 gna,piatto,fame,anni,tempo,Durazzo,sera,Valona,niente,frontiera,alba. Poi,dopoavertaciutoancoraalungo,michiesedinuovodiparlarglideimieistudi.Iorifletteia lungoecominciaiaparlarglidistoriaromana.Eprecisamentedelleguerrecartaginesi.Ripetevoquel chericordavodall’esamedistoriaromana.Alloraeglimichiesesemipiacesselastoria.Eioaccennai disì.Doveavevostudiato?All’università.Quale?Quale?Quale?Dove?Quando? Fecideicenni,nonricordavo,nonsapevo,nonmitornavainmente.Einvecericordavol’università, quelcorridoioaffollatodistudenti,studentesse:l’attesatraunalezioneel’altra. D’untrattoavvertiiunastranasensazione,comeseilnonrisponderevolutamentealledomandemi stesseinpartesottraendoquellochenegavodiricordare.Ioavevodecisodicomportarmicosì,mami sembravacomesenondireavesseunostranoeffettoinme.Erotentatodiricordareedirequelloche ricordavo.Erotentatodifarlomalamiadecisione,ioopponevoresistenza.No.Nondovevotornare inguerra,aqualunquecostononvolevopiùpremereilditosulgrillettodellamitragliatricedavantiai greci. Ildottoremirimandòancoraunavoltanellamiastanza.Miaccompagnòlacrocerossina,iolaseguivoinsilenzio. Quantosarebberoduratequelleprove?Quantotempoavrebberodubitatodime?Nonneavevo idea,masentivocheormairiuscivoaproseguiresuquellastrada.Ciriuscivo,eavevol’impressioneche ildottorefossepiuttostoconvintodelmiomododifare. Nellastanzamiritrovaidavantialleparetibianche.Trameelasocietà,ilmondo,lagenteavevoscelto leparetibianche.Mafuorilasocietànonavevavita,erailcaos,laviolenza,eraguerra:cosaeranoquelle paretibianche?Solopaura,paretidietrocuiminascondevoperpauradimorire?Avevoavutopaura inguerra?Forsemoltodipiùdiquantoavessicreduto,anchesenell’ansiadidifenderminonavevobadatomoltoaquellapaura.Erasolopaurachemiavevaportatodietroquelleparetibiancheounascelta libera,unavolontàdinonpartecipareaquellaguerra? Leparetibianchemistannodavantisenzadarminessunarisposta.Devoscrivere,nonpossochiudermiinunsilenziocompletoversotutti.Ecco,scriveròaunmiocompagnodistudi,viaGirasole63. Non ho scritto prima di ora perché non ne ho avuto tempo, né occasione. Ora sono tornato dal fronte. Quel che ho visto non te lo racconto. Sono stato ferito e sono ricoverato. Mi farebbe piacere se mi scrivessi raccontandomi di come vanno le cose all’università, di quel che fate, di quel che sta accadendo di nuovo. Io per quel che mi è accaduto al fronte soffro di amnesia. Aquestopuntomisonofermato.Alloraèvero?Sescrivoaquestomiocompagnocheèvero,è vero?Forsealfrontequalcosamièstatostrappatoviapersempre?Sonodiversodacomeero? Sonodiverso.Diverso.Manonsoloio,ancheglialtri,chiunquec’èandato,chiunquec’è,chiunque èlàesparacontroigreci,euccidesenzaragione,muoreunpocoinsiemeaquellicheuccideedèdiverso,dentrodiluimuta,senzasaperlo. Ilfuturo,ilfuturodietroquelleparetibianche,ilfuturo,domani,comesiarriveràallapace,chesarà lapace,chetipodipace,ecomeciarriverò,cheparteavrò,chisarò? Perchéhodettochehodimenticato? Continuolamialettera: 29 Eccomi dunque in questa stanza dalla quale non so bene quando e come potrò uscire, perché non ho un’idea precisa di quanto davvero mi sia accaduto. Scrivo a te proprio perché vorrei che tu mi dicessi come vanno ora i tuoi studi, a che punto sei, che si dice. Ecco, vorrei essere informato. Aquestopuntomisonofermato:vorreichefosseleiainformarmiancora,ascrivermi,maaleinon possoscrivere,almenoperora,lamiaamnesiadevemanifestarsinelmiocomportamento,nonposso ricordaretutto.Macomunicareconlarealtà,conilmondodifuori,conquellocheaccade,questoèassillante,rimanerechiusoquivabene,manonrassegnarsi,rassegnarsisignificanonuscirnepiù. Lacrocerossinaritornaachiedermisemiservequalcosa,emiraccontachelaseraandràaunballo. Ioprovoildesideriodiandarcianch’iomanonpossoandarci. X Sonopassatiseigiorni.Miaccorgochediventaabbastanzadifficileaverenotiziedall’esterno.Non sosemostraremoltointeresseperquantoaccadefuori:vorreisapere,essereinformato,cheaccadesui varifronti,eilresto.Madubitocheildottorepossatrarrededuzioniottimisticheseiochiedoigiornali.Tuttaviaoggilihochiesti.Vogliosapere,ètroppotempochenonso. Mihannoportatoungiornale.InGrecialecosevannomale,sicapisceanchesesidicepoco:in Africameglio.Leggotuttoilgiornaleconminuzia.Poivieneildottorechemichiedelemieimpressioni. «C’èlaguerra»dico«questomidiceilgiornale,c’èlaguerra.»Maiolosapevo?«Sì,sì,losapevo,ma inunmodosfuocato.» Ilmedicomipromettechemifaràavereilgiornaleognigiorno.Ionesonocontento.Nonpossorinunciareasapere.Certononècheigiornalidicanomolto,maalmenoqualcosa,dacuiunosipuòfare un’idea.Equestomiointeressehaunasuaragiond’essere.Nonèfaciletrascorrerequestoperiodoqui dentro,nonèsemplice. Quelcheavvertocomepreoccupanteècometrascorrereiltempo,chesensodarealtempochepassa, leggerenonbasterà,aspettare,aspettarechefiniscalaguerra,manonpotevocontribuireinqualche modoachefinisse?Esetuttiavesserofattocomeme,nonsarebbefinita? Quelchemipesaèlasolitudinecheavvertofarsiintornoame:sentodentrodimechechimivuol benemipensa,macosì,senzacomunicare,siviveinunlimbo. Enonsapere,nonsaperequellocheavvienemanmanocheavviene,questoèancheunfenomeno chenonsisopporta.Credevofossepiùfacilerestarequimaavvertocheinveceèmoltopiùdifficile. Mivienelatentazionedidirechericordo,ricordotutto.Manonèpossibile,inguerranoncidevo tornare.Igiornalidioggiparlanodialtrebattaglie,especialmenteinGreciailnostroesercitositrova amalpartito.Apparechiaroasaperleggeretralerighe;certochinonc’èstatononpuòrendersene conto,machieralàlocomprende. Tuttaviamiparechedavverosiatrascorsochisaquantotempodaquandoerolì,einsiemedebbo direchericordochiaramentetutto.Iosonostatolà,hocombattuto,hosparato,hosentitoleurladei feritialmiofianco.Mipareallevoltecomesenonfossistatoio,comeseunautomafossestatolàal mioposto,comeseleazioni,ilcomportamentononfosseromiei,nonmiappartenessero.Ecco,co- 30 mincioadavvertirequesto:chechieralaggiùacombattereeracomeunaltro,quellocheètornatoè unaltro.Unaltroincuiperòsiannidaquelcheèstatoalfronte,quelchehovisto,sentito,vissuto. Iltempoèlungoapassaremalaletturadeigiornalimiinteressaediscutereconlacrocerossinaeil dottoreèunmodopermantenererapporticonilmondo.C’èinunastanzaafiancodellamiaunaltro tenente,diTorino,ancheluiquiincura.Soffrediamnesia,madavverolui.Parliamodell’universitàinsieme,deisuoistudidiingegneria. Ricordaancheluidiesserestatosulfrontegreco,mahadimenticatorepartoetutto.Seglifaccio qualchedomandaalriguardostazitto,nonrisponde,nondicenulla.Guardandoloioprovounsenso dipietà,vedoisuoiocchivagarenelvuotoeavvertoquantodeveessereterribileaverdimenticatodavverounapartedisemedesimo. Chiedoaldottoredovesiètrovatoacombatterequeltenente:neancheluisaesattamente,maverso Argirocastro,èstatosottolochocprovocatodaunasalvediartiglieriacadutaglinonmoltolontano. Eraallapostazionediartiglieriaedèrimastosvenuto.Quandosièsvegliatononricordavapiù. Nonglipiaceparlare,comesetemessedidarefastidio,comesepotesseriuscireinopportuno.Sta chiusonelsuosilenzio.Quandoglichiedoqualcosarispondeamonosillabi.Sonoanch’iocomelui?Ma iofingo,luino,luièdavveroincapacediricordare,strappatoasestessodaunaforzamisteriosa.Tante cosecheinluinoncisonopiù,iolericordo,fatticheabbiamovissuto,incuisiamostaticoinvolti. Controlanostravolontà,certo,maorasonoinnoi. Conunpo’dicalmaedicuretuttaviapotràtornarearicordare,unpo’allavolta.Perchéperprendereunadecisioneunodevesaperechehafatto,comesonoandatelecose,epoidecidere.Ioallevolte holasensazionechetuttosiripetaegualmentefraquestestanze,eccoperchéleggoigiornalievoglio sapere,tenermiinformato. Oramifacciounriepilogodiquellochehofattoinquestigiorni,diquellochemihachiestoildottore. XI Sonovenutiatrovarmi;eranaturalechemiopadreeleisarebberovenuti.Èstatounincontrodifficile;ioparlavomacomesemifossedifficilefarlo. Lorononvolevanocrederecheiodovessirimanerelì;michiedevanoperchéloavessifatto,noncredevanocheiosoffrissid’amnesia,eranoconvinticheloavessifattopernontornarealfronte.Perché? Eradifficilenondaredellerispostechiare,maionondovevoesserechiaro,nonpotevo.Facevamale ealoroeametuttoquelchestavaaccadendo,comefacevamaleatantiquelchestavaaccadendonel mondo. Facevolorodelledomande,volevosaperemasenzamostrareeccessivointeresse;facevolorocapire checertoinqualchemodostavofingendo.Puretrameelororimanevacomeundubbio. Senesonoandati,avendotentatoinutilmentedifarmicambiareopinione. Noncisarebberiuscitonessunoforse,perchédavverostavodimenticandoqualcosa,chevolevodimenticarediqueigiorni.Iltempotrascorreva,ormaiavevol’impressionecheildottoremicredesse,si fosseconvintocheiononricordavo,erochiusoinunsilenzio. Iltempotrascorreva,malemiegiornatecominciavanoasembrarmiegualisenzanessunavariazione. 31 32 33