N.109 agosto (6,8Mb Pdf)

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N.109 agosto (6,8Mb Pdf)
Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
ANNO XIX N. 109 - AGOSTO 2013
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Esprimi dlimaento dei vari argomenti trattati
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DIRETTORE RESPONSABILE
Andrea Dal Prato
CAPO REDATTORE
Graziano Pelizzaro
REDAZIONE
Giulia Avanzi
Laura Leorati
Francesca Lugoboni
Elodio Perani
Sandra Tosi
Paolo Zani
COLLABORATORI
Giorgio Arienti
Sante Bardini
Annalisa Cappa
Cristina Delmenico
Michele Galli
Luca Ghizzi
Daniele Guerra
Marta Leali
Donatella Lusenti
Franco Mondadori
Francesca Pesci
Luca Piazza
Marisa Rodighiero
Mariavittoria Spina
Giulia Stuani
Davide Truzzi
Giovanni Zangobbi
PROGETTO GRAFICO
Claudia Dal Prato
EDITORE
Centro Culturale
“San Lorenzo”
via Virgilio, 25
46040 Guidizzolo (MN)
Tel. 348 3115232
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sommario
3 Editoriale
4 Buon viaggio professore
6 Arte e dintorni La nostra storia
7 Arte e dintorni Cinema
8 Arte e dintorni Recensioni
10 Arte e dintorni Letteratura
11 Astri e civiltà Buon viaggio Margherita
12 Cronaca
20 Tacabanda
21 Noi e la legge
22 Appunti di viaggio
24 Pensioni e dintorni
25 Rallegra la mente
27 Quattro bagole
28 Anima e cuore
29 Don Nicola nuovo presbitero
30 Pizzeria Henry’s Mezzo secolo di vita7
32 Stiamo arrivando alla medicina personalizzata
33 Games areaG
34 Gruppo Micologico Naturalistico
36 Notizie dall’Amministrazione
39 Tri salt endre’
40 Battaglie... da collezione
42 Pro Loco
43 Numeri utili
In copertina: Rebecco, 24 giugno 2013, ricordo del 154° anniversario
della Battaglia di Solferino e San Martino.
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche,
problemi o situazioni che siano di interesse generale.
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editoriale
Graziano Pelizzaro
Noi, i fulmini e i fossi
Da che mondo è mondo, i fulmini cadono dal cielo, viaggiano dall’alto al basso. Che sia
Giove a scagliarli dall’alto dell’Olimpo o che si tratti più semplicemente del noto fenomeno
elettromagnetico. Eppure, di recente si è scoperto che adesso esistono anche i fulmini che
partono dalla terra e si scaricano in cielo, partono da punti elevati, appuntiti o prominenti,
slanciati verso l’alto e disperdono i loro milioni di kilowatt tra cirri cumuli e nembi.
A cosa serve sapere questo? Certo non servirà al Governo per trovare le risorse necessarie
e sufficienti per diminuire la pressione fiscale, oppure per rilanciare l’economia, ma nemmeno per aiutare chi non c’è l’ha a trovare lavoro. Non serve a pagare le bollette, né la rata
del mutuo, eppure è più importante di quel che si può pensare.
Già, perché non è un fenomeno naturale, ma è causato dall’inquinamento.
Non credo sia utile qui capire come avvenga, quanto piuttosto che questa è l’ennesima
riprova che l’animale “uomo” sta stravolgendo i fragili equilibri che reggono la vita sulla
terra. È vero, è da tempo, troppo tempo, che sono stati lanciati allarmi a questo proposito.
Segnali lanciati dalla natura stessa, ma anche grida d’allarme di singoli o di organizzazioni
internazionali. Segnali purtroppo spesso ignorati. Ma ignorati da chi?
Ogni volta che vediamo immagini di alluvioni fuori stagione, inondazioni di portata continentale, uragani fuori dalle zone abituali, ogni volta pensiamo che forse questa sarà la volta
buona, forse questa volta i potenti della terra troveranno il modo per invertire la tendenza,
per avviare piano piano il ritorno ad un mondo più pulito, dove non solo l’aria sia respirabile,
ma dove i fulmini cadono al suolo, dove si possa tornare a fare il bagno nei fossi o andarci
a pescare i bos e le faraguade.
Sto scrivendo questo in macchina, a fianco a chi guida, lungo una stradina di campagna. I
campi da settimane sono fradici d’acqua, come i fossi, che la rigurgitano sulla capezzagna.
Quand’è l’ultima volta che qualcuno ha pulito i fossi?
Dicono che non si era mai vista una primavera così fredda e piovosa da duecento anni...
Questa considerazione fa sorgere spontanee alcune domande e pensieri in libertà:
Allora vuol dire che qualcosa di simile a quello che succede adesso c’è già stato in passato,
quando non poteva dipendere dall’inquinamento?
E poi, fra un anno o dieci, potrà ripetersi e sarà la più grave degli ultimi trecento anni?
Ma non capiremo mai che stravolgere le regole che reggono la vita sulla terra vuol dire la
nostra stessa fine?
Non capiremo mai che bastano piccoli segnali, come quello della moria delle api? Dicono
che se scompaiono le api nel giro di tre anni l’umanità chiude….
D’improvviso, davanti a noi un trattore che traina una botte spandiurina si è fermato. Spazio
per sorpassarlo non ce n’è. Ne scende un contadino, uno che conosco, ne conosco tanti...
Con tutta naturalezza e nostra sorpresa, apre il bocchettone della botte e comincia a vuotare l’urina delle mucche direttamente sulla sponda del fosso.
In quel preciso momento avrei ardentemente desiderato verificare la tradizione per cui i
fulmini cadono sulla terra e magari su chi dico io.
Ma una riflessione più seria si impone. Possiamo sempre scaricare la colpa sui potenti,
oppure ciascuno di noi può e deve fare ciò che può e deve?
Vale come alibi il fatto che poi, anche se noi ci impegniamo nel nostro piccolo, poi ci sono
altri, molto più grandi e potenti, che non si preoccupano certo della salute nel nostro ambiente, ma solo del loro profitto? Forse che nel nostro piccolo non siamo uguali? E’ solo una
questione di dimensioni?
L’auspicio è solo quello che la coscienza, individuale o collettiva, si svegli prima che la natura si faccia giustizia da sola.
3
Buon viaggio professore
Carissimo Franco,
noi tutti, che ti abbiamo seguito
negli ultimi anni, apprezzando il
tuo lavoro di ricerca di memorie
storiche locali, dopo la pubblicazione di “Quasi un Romanzo”,
eravamo desiderosi di festeggiarti attraverso un’intervista
da pubblicare su “La Notizia”.
Si trattava di aggiungere qualche particolare in più sulla tua
vita, le tue scelte, i tuoi interessi rispetto a ciò che nella presentazione dell’ultimo libro in
sala civica, ci avevi chiarito.
Era piaciuta la tua affermazione sul valore pedagogico a cui
ti eri sempre attenuto nei tuoi
scritti. La frase del Giusti che
avevi citata era, come sempre,
una sintesi acuta ed efficace “il
fare un libro è meno che niente,
se il libro fatto non rifà la gente”. Non ci hai lasciato il tempo
per l’intervista. Infatti, dopo la
lucida esposizione, la grande
gioia per l’interesse che la tua
ultima fatica aveva suscitato
(mai vista la saletta civica così
gremita, mai viste tante persone farsi largo per avere la tua
firma sul libro), ti sei come ritirato. Probabilmente avevi raccolto le tue forze per l’incontro
pubblico con i tuoi lettori. Eri
arrivato a piedi facendoti largo
fra tutte quelle persone che,
per merito del Gvg in collaborazione con Auser, ti avevano
accolto e insieme frastornato.
I segni del tuo malessere fisico
si erano però già manifestati
in alcune occasioni, ma tu hai
preferito non enfatizzarli e hai
continuato i tuoi studi, nella tua
casa, lentamente staccandoti
da tutti noi.
Le domande che avrei dovuto farti sono rimaste sospese,
dentro il ricordo, che noi abbiamo custodito e, sul giornale, al
quale hai per anni collaborato,
lo esprimo a nome di tanti che,
in modi diversi, ti sono stati col
pensiero vicini: ci aiuterà ad
elaborare il lutto della separazione.
L’insegnamento, l’impegno civico, politico e religioso, la scrittura e la frequentazione di tanti
amici sono stati il tuo modo di
stare al mondo, con lo sguardo
sempre oltre.
4
Il tuo maestro è stato Parini,
per la capacità di assumere atteggiamenti critici nei confronti
dei potenti e di tutti coloro che
si lasciano condizionare. Sei
stato un intellettuale engagé
pronto a confrontarti con la realtà del territorio, partecipando
in prima persona, per alcuni
anni, all’attività politica. Come
segretario di partito hai mantenuto un atteggiamento serio
ed equilibrato: niente prese di
posizione urlate, niente settarismi. Inoltre alla fine del XX
secolo hai anche accettato la
presidenza del Centro Culturale “Il Riccio” che unì un gruppo
di giovani ad adulti laici e cattolici, che tentarono di sensibilizzare la comunità guidizzolese
sulla necessità di valorizzare
Palazzo Rizzini e la corte attigua. Fu quello un bel periodo di
fermenti che produsse manifestazioni e incontri con professori dell’università di Verona e
che dimostrò la tua capacità di
tenere alto il senso del recupero del territorio, alla luce della
cultura e dell’arte.
Ci mancherai, mancherà la tua
figura nelle varie celebrazioni
religiose, mancheranno le tue
battute negli incontri culturali,
nei viaggi, nelle varie occasioni
della realtà guidizzolese.
Il prof. Mondadori era un punto di riferimento per giovani e
meno giovani. I tuoi scritti ci
hanno accompagnato attraverso il giornalino parrocchiale
“Camminiamo Insieme”, “La
Cittadella” e negli ultimi diciotto anni “la Notizia” a cui hai
costantemente collaborato con
articoli di vario genere: letterari, storici e di costume. Gentilmente Andrea Dal Prato, mi ha
messo a disposizione una serie
di dati confluiti nel lavoro “La
via di mezzo” a cui stavi lavorando negli ultimi giorni del tuo
cammino. É bello notare la contiguità fra questo breve testo e
l’ultimo libro: entrambi esprimono un desiderio di ritorno a
casa, alle origini, a quel mondo
da cui sei partito per aiutarci a
comprendere che la realtà locale addirittura famigliare è paradigma di situazioni storiche
più ampie e complesse. Quante
cose ci hai fatto conoscere di
Guidizzolo, con quel gusto per
il particolare, con quella leggerezza, che aveva dietro ricerche
meticolose di uno studioso, attento ai documenti, ricercati e
trovati in archivi, biblioteche,
sagrestie e materiale salvato
direttamente dai vari traslochi
famigliari. È un ritorno a casa
perché l’ultimo libro è discretamente una esaltazione della
tua famiglia, basta guardare
la copertina con il disegno di
tua madre, la “Via di Mezzo” è
a sua volta la strada della tua
abitazione che hai tante volte
percorso a piedi, in bicicletta e
anche, fino all’ultimo, con la tua
Fiat 500.
Col breve scritto “La via di Mezzo” impariamo che la casa più
antica di Guidizzolo è li, costruita intorno al XIV secolo secondo gli studiosi e il giudizio
degli esperti in pietre, che la
bella casa con il balcone dalla
ringhiera in ferro battuto agli
inizi della via era una spezieriafarmacia della fine del 700. Ma
chi li sa questi particolari? Chi
ci aiuterà più a conoscere la
nostra storia, a scoprire pezzi
delle nostre origini? In “Quasi
un romanzo” sappiamo che il
3 settembre del 1909 il Re è a
Guidizzolo per le grandi manovre; nella Via di Mezzo che l’oratorio della Disciplina venne
costruito nel 1610 per iniziativa
dei Confratelli della Disciplina.
Chi ha veramente capito quanto sei stato per tutti noi prezioso? Nessuno, perché altrimenti
avremmo dovuto collaborare
con i tuoi parenti e in particolare le tue nipoti per convincerti a
prenderti più cura della tua salute . Ma la vita è così, il valore
delle persone e delle cose lo si
scopre sempre dopo. Il minuto
di silenzio durante il Consiglio
Comunale del 26 giugno è un
apprezzabile riconoscimento,
ma ancora una volta a posteriori. Meno male che ci sono i tuoi
scritti ad aiutarci e a mantenere
i legami con te, con noi e con le
nostre storie più vere e profonde.
Ricordiamo i tuoi libri, scritti
per le edizioni del Centro Culturale San Lorenzo, in ordine di
pubblicazione:
- Fede e Storia nei Secoli (1996),
- Oratorio di San Lorenzo – parte storico artistica (1999),
- La Famiglia Rizzini dal XVII al
XX Secolo (2003),
- Le piccole suore della sacra
famiglia a Guidizzolo scritto con
Elodio Perani (2003),
- Guidizzolo: epigrafi ed iscrizioni (2006),
- La lunga vita di don Antonio
Ilario Fortunati (2010),
- Quasi un Romanzo (2013).
Ogni testo manifesta l’impegno, la cultura, la capacità di
spaziare dalla micro alla macro
storia, dalla letteratura locale
alla grande letteratura fra 800
e 900.
Quando ti venivo a trovare per
discutere dei tuoi libri, mi piaceva sentirti illustrare le diverse ricerche: nel tuo studio tre
tavoli, come per Pascoli, di cui
avevi colto la modernissima
forza poetica, in un impianto
classico: mi facevi notare gli
appunti, i documenti su cui stavi lavorando, che, sempre aperti, ti permettevano di passare,
senza soluzione di continuità da
un tavolo all’altro, da un argomento all’altro, secondo l’intu-
izione, lo
stimolo
e
l’approfondimento del
momento.
Ho avuto il
privilegio,
come ho
già detto,
di leggere quasi
tutti i tuoi
lavori prima della
pubblicazione,
te ne sono sempre stata grata,
anche perché, pur nell’approccio diverso alla società e alla
letteratura, concordavamo sul
significato dell’esserci, qui e
ora, in una visione disincantata
del reale.
La tua capacità di ascoltare
e di trovare giustificazione ai
comportamenti e alle situazioni complicate e ambigue della
vita, era sostenuta da una sottile e caustica ironia. Spesso
lapidario nei giudizi, sapevi
cogliere il senso autentico delle vicende e delle persone. Un
maestro insomma sei stato,
senza retorica, riservato e acuto, serio e faceto al tempo stesso, convinto che la verità è altrove: la tua perdita ci addolora
e mi rattrista.
Stefania Fontanesi
Il professore mentre controlla il testo riportato
sulle camapane della torre di Guidizzolo
e durante un momento di relax
MULTIMARCA
5
La “via di mezzo”
6
prof. Franco Mondadori
La nostra storia
arte &
dintorni
Questo ultimo articolo esce in forma provvisoria, così come l’aveva abbozzato e non
ancora rivisto il defunto professore Franco Mondadori. Lo pubblichiamo per rendere
omaggio a Lui, come suo ultimo contributo alla storia di Guidizzolo.
Del centro storico di Guidizzolo
la “via di mezzo” è la più caratteristica con il suo andamento
a svolte dovuto a corsi d’acqua
sommersi.
Ma è pure ricca di storia, sede
di edifici importanti, abitata nel
tempo da personaggi meritevoli
di ricordo.
Partendo dall’angolo dell’ex
Municipio si incontra la casa
Guarnieri, attigua alla chiesa
dei Disciplini, dove il 15 gennaio 1756 il venerabile corpo
della Santa martire Agape che
da Roma veniva trasportata a
Chiari fu accolta devotamente.
L’Oratorio di Trinità o della Disciplina venne costruito nel
1610 per iniziativa dei Confratelli della Disciplina. Adattato a
teatro nel 1945 successivamente fu alienato.
Ai civici 31-33 svetta la bella casa del prof. Vincenzo Gitti
(1856-1945) l’abitava se non
saltuariamente. Vi abitò invece
per molti anni Giulia Brichetti,
fino alla morte nel 1952. Da lei
Vincenzo ebbe una figlia, Nottina.
Arriviamo ora al n. 41 la costruzione più antica di Guidizzolo (oggi proprietà di Mario
Marastoni). In assenza di documenti scritti, vale il giudizio
degli esperti di pietre e modo
di costruire. Per gli studiosi risalirebbe al XIV secolo. Priva di
fondamenta la leggenda di un
tunnel che si collegava con la
pieve parrocchiale. La sorpresa
più lusinghiera la riserva l’interno.
Da forneria Morandi, casa Bonani. All’inizio di via alcune
stanze furono adibite a carceri.
La casa oggi al n. civico 10 con il
balcone dalla bella ringhiera in
ferro battuto reca incisa sull’architrave di una porta la scritta
“Farmacia”.
Qui si trovava la spezieria-farmacia dalla fine del ’700 con i
farmacisti, prima Alessandro
Todeschini, in seguito i fratelli
Gianbattista e Domenico Franzoni ed ivi rimane fin oltre la
metà dell’Ottocento.
La “Società di mutuo soccorso
fra gli operai”, fondata nel 1868,
non aveva una sede, assemblee
e riunioni si svolgevano in luoghi precari. Circa nel 1920 la
società provvide a una sede affittando un locale spazioso. Il
presidente tuttofare dall’esporre la bandiera alle pulizie, era
Domenico Fantin.
Il viale di Villa Rizzini è segnato sulla carta - mappa del
Lombardo-Veneto (1865) e non
appare in quella del Teresiano
(1776).
Dopo i cancelli, dove oggi è la
casa S. Vincenzo vi erano le
scuole.
La privativa del sale, visibile il
pozzo-deposito.
Nel giardino del n. 58 “ La Madonna del Rosario” affresco di
Alessandro Dal Prato (1940),
restaurato da Cesare Monici
(2000). Disegno dell’altare di
Dal Prato, esecuzione di Ferdinando Pasini, assistito da Giovanni Tellaroli.
La grande bellezza
nere questo paragone. E Jep
Gambardella è il personaggio
più adatto per accompagnarci
in un viaggio avventuroso attraverso il vizio e il malcostume.
Ma Sorrentino sembra suggerire anche una possibile via d’uscita a questa situazione. Quella di coltivare la bellezza, per
l’appunto. Ovunque, in Italia, ne
siamo circondati; solo la nostra
ignoranza ci impedisce di riconoscerla e di apprezzarla. Anzi
la nostra ignoranza ci porta
spesso a violentarla. In conclusione, riusciremo a costruire
una società migliore solo quando torneremo a riaffermare il
primato della cultura.
L’uomo colto infatti non può distruggere, non può essere corrotto, non può essere volgare e
soprattutto non può essere infelice.
arte &
dintorni
dott. Luca Piazza
quistare tutti. E’ poi solito organizzare interminabili feste
danzanti sulla terrazza del suo
appartamento, affacciato direttamente sul Colosseo. Qui sfilano poeti muti, attrici fallite,
cardinali-cuochi, guru del botulino, presunti scrittori di provincia, misteriose spogliarelliste e
perfino sante incartapecorite.
Il fatto che il film sia girato a
Roma e non in un’altra città non
è secondario. Roma è la città
più ricca di opere d’arte al mondo, molte delle quali giacciono
ancora celate ai nostri occhi.
Inoltre offre una varietà enorme di scorci, visioni e prospettive. Questa è la grande bellezza
di cui parla Sorrentino nel suo
film. La bellezza di Roma e, più
in generale, la bellezza delle
nostre città e del nostro Paese.
A far da contrasto è la corruzione dei costumi, la volgarità
diffusa dei nostri tempi.
Nell’antichità l’abbandono
del mos maiorum (“costume degli antenati”) fu
una delle cause del declino dell’Impero Romano.
Oggi la perdita dei valori
tradizionali ci sta portando verso una progressiva
decadenza e mollezza.
Nel film, si ha l’impressione di assistere ad una sorta di “caduta dell’impero”.
Dunque Roma diventa la
città perfetta per soste-
Cinema
Il protagonista del film è Jep
Gambardella
(interpretato
splendidamente da Tony Servillo), uno scrittore sessantacinquenne in piena crisi creativa
ed esistenziale. Il suo unico libro, dal titolo “L’apparato umano”, risale alla sua età giovanile
quando si trasferisce a Roma,
carico di buone speranze e di
ambiziosi propositi. Ma Roma
lo ammalia, lo cattura e lo disorienta. E così Jep sacrifica,
coscientemente e consapevolmente la sua carriera, per dedicarsi alla bella vita. La sua
esistenza trascorre tra i salotti
buoni della capitale e le innumerevoli feste notturne, sparse
in giro per la città.
Tre sono le cose che colpiscono
di lui.
L’oratoria brillante e forbita,
proveniente dai suoi studi letterari.
L’eleganza nel vestire: sublimi i
suoi capelli ingellati all’indietro
e i suoi completi griffati.
Il fascino magnetico sprigionato dalla sua persona: gli uomini
cercano di ingraziarselo mentre le donne se lo contendono
come marito, amante o confidente.
Tutta l’aristocrazia romana conosce Jep Gambardella, comprese le alte sfere ecclesiastiche. Jep, con quella sua aria
vagamente sognante e il suo
eloquio fluente, riesce a con-
7
Steel Racconti noir
di Marta Leali
Recensioni
arte &
dintorni
Steel, acciaio. Racconti noir. Un titolo molto attraente per una raccolta interessante di storie
dedicate al materiale delle armi bianche per eccellenza.
Le opere sono eterogenee per tematiche e stili,
tutte di alto livello, molto ben scelte. Estremamente gradevoli e rapide alla lettura. In apertura troviamo “Cosplay” di Andrea Carlo Cappi &
Ermione, uno dei racconti più interessanti della
raccolta, in particolar modo per le due voci che si
coniugano, s’intrecciano e si contrastano creando una piacevole varietà e movimento all’interno della storia. In “Fier-Roma” di Bi.Bi. e in “Fin
dentro la carne” di Rossella Penserini, troviamo
affrontati in modo molto originale il tema dell’integrazione
sociale e della violenza sulle
donne. Entrambi i testi sono
semplici, ma notevolmente
profondi. Il mio racconto prediletto in assoluto è “Il premio”
di Vana Nocturna, la figura del
protagonista, Eraldo Isnardi
Delle Vedove, circondata da
un’aura palpabile di mistero e
dal sapore aristocratico, possiede una visione notevolmente deviata dell’unione tra l’Arte
e la Vita… Non voglio anticiparvi nulla, ma sappiate che non
è adatto a persone impressionabili. Il punto di vista più
originale è quello proposto da
MaryKid con il racconto “Knife”, il cui protagonista assoluto è un coltello! “La storia di Joseph
Smith” di Ylenia Pettinelli si trova deliziosamente sul confine tra noir e thriller, tutta da gustare. “La villa in via dell’Euchadé” di Sergio Cova
ci introduce nell’azione in medias res, rendendoci fin da subito partecipi del destino disperato
del protagonista. Ne “La strega dell’acciaio” di
Livin Derevel troviamo un interessante fondo di
magia, molto originale da trovare in un racconto
noir. Inaspettato.
Immerso in un’atmosfera da sogno –o forse sarebbe meglio dire incubo?- prende vita la storia
“Largo degli Angeli 1” di Roberta Eman. E’ poi
il turno di Marco Pellegrini con il racconto “Pomeriggio in casa”, un noir psicologico, in cui la
protagonista è letteralmente bloccata a letto e si
trova totalmente impossibilitata a compiere quei
gesti che in precedenza dava per scontati. Il finale di una mente alla deriva, che non riesce più
a concepire neppure un pensiero, è forse più inquietante di un finale di morte
esplicita.
In “Tutti la notte dormono”
Marco Scaldini, meglio conosciuto con lo pseudonimo di
Gianmarco Perboni, affronta
nei toni noir lo stesso tema già
affrontato in altri suoi libri: la
scuola, ovviamente nella sua
chiave criminale. E’ un buon
autore, sa scegliere le parole più efficaci ed il racconto è
di piacevole lettura, però mi
aspettavo che approfittasse di
questa occasione per variare
materia. Dulcis in fundo, veniamo deliziati dalla storia di
Claudia Cautillo “Una piccola
maschera rossa”, ambientata
a Venezia, nel periodo caotico del carnevale, turbata dalla presenza di un serial killer, la protagonista è una fotografa, una donna che volendo
proteggere una bambina che pare dispersa si
trova in una situazione…mortale.
Un volumetto vario e interessante che può essere gustato in qualunque momento. Consigliato!
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8
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Morire in carcere:
l’altra faccia della medaglia
ne dei provvedimenti restrittivi
della libertà personale ma anche partecipare alle attività di
osservazione e di trattamento
rieducativo dei detenuti.
La scarsità dell’organico, costretto quindi a turni estenuanti, l’impreparazione e il conseguente senso di inadeguatezza,
la vicinanza millimetrica al dolore e alla frustrazione, il sovraffollamento e l’inidoneità
delle strutture come famosi
mali cronici del sistema penitenziario creano in genere un
esito patologico.
È lo stress correlato al lavoro.
Lo stress inteso come l’insieme
di reazioni fisiche, psicologiche
e sociali che si manifestano
quando il lavoratore percepisce
uno squilibrio tra le richieste
poste dal lavoro e le risorse a
sua disposizione per farvi fronte.
La latitanza ed il disinteresse
delle istituzioni acuiscono quotidianamente il senso di abbandono vissuto dagli agenti di
Polizia Penitenziaria. Anche in
ciò si annida la comprensibile
decisione di alcuni di essi di abbandonare spesso il loro lavoro
e la decisione drammatica per
altri di trovare sollievo nell’abbandono verso la morte.
“La informo che in data odierna alle 8:00 personale di Polizia
Penitenziaria si recava in 3a sezione dove prelevava il detenuto
in oggetto che doveva essere
tradotto presso la Casa Circondariale di [omissis] quale sede
di assegnazione per espletata
giustizia in questo istituto. Lo
stesso giunto in seguito presso
il magazzino detenuti, riferiva di
aver ingerito volontariamente
una lametta, in segno di protesta per tale trasferimento. Alle
10:05 personale locale nucleo
Traduzioni e Piantonamenti accompagnava il soggetto ospedale dove gli veniva eseguito
esame diretto addome il quale
riscontrava la presenza di corpo estraneo a visita metallica”.
Questo è un rapporto al proprio
superiore di un agente di Polizia Penitenziaria della Casa
Circondariale San Giorgio di
Lucca.
Il saggio del dott. Monti è punteggiato da deposizioni come
questa. Nello stesso viene
anche testimoniata, proprio
dall’autore, la latitanza dello
Stato alla luce di proposte avanzate dallo
stesso - a titolo gratuito - per la soluzione dei problemi legati
al rischio psicologico
del Corpo di Polizia
Penitenziaria.
Ad aprile 2008, a seguito di due casi di
suicidio occorsi a distanza di pochi giorni,
venne annunciata la creazione
di un call center dedicato agli
agenti. Questa prestazione non
fu mai messa in servizio.
Purtroppo gli annunciati indulti
e i decreti “salva carceri” riusciranno solo a posporre la soluzione della questione.
Un ispettore superiore delle
carceri dell’Emilia Romagna
ricordava che «la qualità principale che deve avere un agente
è amare il prossimo, capire che
l’umanità è fatta di tante sfaccettature».
Risulta difficile amare il prossimo quando un agente si trova
faccia a faccia con la morte: anche con la propria.
Di lavoro si muore. Anche così.
Recensioni
Ho conosciuto per lavoro il dott.
Massimo Monti in un freddo
giorno di pioggia obliqua.
Firenze in quei giorni era sotto
un cielo grigio medioevale che
la allontanava dai bagliori del
Rinascimento. Il sorriso solare
di Massimo, del tutto incurante della forma e dell’aspetto,
mi ha affascinato per la sua
sostanza. Esistono persone al
mondo che donano inconsapevolmente la propria poesia pur
non essendo poeti: il loro modo
di vivere la vita è una poesia.
Di lavoro si muore. Poco più
che cinquantenne è laureato in
Psicologia ed ha collaborato più
volte come formatore e docente anche con l’amministrazione
della Polizia Penitenziaria.
Proprio da questo suo ultimo
impegno è nato nello scorso
autunno “Il rischio psicosociale nel corpo della Polizia Penitenziaria” (ed. Pontari): questo
è un saggio sull’altra faccia del
sistema carcerario in Italia,
quella faccia inspiegabilmente
insondata, non curata perché
non all’altezza dei - seppur caduchi - bagliori della televisione
e immeritevole di informazione.
Eppure i suicidi delle guardie
carcerarie sono stati circa una
novantina dal 2000 ad oggi: un
cappio legato al collo o una pistola d’ordinanza.
La vita di essi è sempre in bilico
tra umanità e potere, tra concessioni e regole, tra sorrisi e
ciglia corrugate, tra ascolto ed
impèro, tra mani tese e pugni
chiusi.
Dal 1990, anno in cui venne in
vigore la Legge 395, il Corpo di
Polizia Penitenziaria è stato riformato e non solo deve attendere ad assicurare l’esecuzio-
di Michele Galli
arte &
dintorni
9
Don Chisciotte
Quando la pazzia salva l’uomo
10
dott.ssa Francesca Pesci
Letteratura
arte &
dintorni
Nel mondo oggi più di ieri domina l’ingiustizia,
ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia;
proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto
d’uno slancio generoso, fosse anche un sogno matto.
Così Guccini nella sua canzone
Don Chisciotte introduce l’omonimo cavaliere uscito dalla
penna di Miguel de Cervantes.
Una chiave di lettura in cui l’eroismo e la generosità si affiancano alla follia.
Forse non è un caso che Cervantes a Madrid fu allievo di un
fervido ammiratore di Erasmo
da Rotterdam, autore dell’Elogio della pazzia (1511). Penso
sia lecito pensare che il maestro abbia influenzato l’allievo
nei gusti letterari e che quello
della follia sia rimasto nel cuore di Cervantes come un tema
ricco di suggestioni. Ecco allora
stagliarsi dalle pagine del suo
romanzo un personaggio folle.
Pubblicato in due volumi a distanza di dieci anni l’uno dall’altro (1605 e 1615), Don Chisciotte della Mancia è
il più celebrato romanzo della letteratura spagnola.
Protagonista della
vicenda è un povero gentiluomo
di campagna che,
nutritosi di letture
epico-cavalleresche e sconten-
to della sua scialba esistenza
quotidiana, decide di farsi cavaliere errante e di mettersi per
via per rinnovare i fasti degli
antichi paladini e gli ideali della cavalleria. Sceglie per sé un
nome degno del suo nuovo ruolo - Don Chiscotte della Mancia
- e nomina suo scudiero un rozzo contadino: Sancho Panza.
I due partono alla ventura per
difendere i deboli, riparare i
torti e vendicare le ingiustizie. Il
primo animato realmente dagli
alti valori della cavalleria, il secondo spronato dalla promessa
di ottenere in cambio del suo
servizio il governo di un’isola.
Innumerevoli avventure attendono don Chisciotte e il suo
scudiero, tutte con esito disastroso, poiché il prode cavaliere, scambiando per realtà ciò
che è frutto della sua fantasia,
si caccia immancabilmente
nei guai e non ricava altro che
botte: lotta contro dei mulini a
vento credendoli dei giganti,
disperde due greggi credendoli eserciti nemici, ricevendo in
cambio le sassate dei pastori.
Ogni avventura si conclude con
la sconfitta, la beffa o sonore
bastonature.
L’opera è ricca di significati, a
partire dal conflitto tra idealità
e realtà concreta delle cose. E
di tale contrasto don Chisciotte
e Sancho Panza sono simboli
perfetti: l’uno tutto proteso verso l’idealità, ansioso di evadere
da una realtà meschina e degradata; l’altro ben ancorato al
reale, tutto rivolto alla materia
e al soddisfacimento dei desideri più concreti. L’una opposta
all’altra, in realtà le due figure
si integrano e completano a vicenda e insieme rappresentano
la condizione umana, combattuta tra gli opposti richiami dello spirito e della materia, sospesa e incerta tra cielo e terra.
E poi, ovviamente, il tema della
follia. Don Chisciotte è il cavaliere pazzo, ma la sua pazzia
può essere forse intesa come
uno slancio vitale, l’unico che
permette all’uomo di salvarsi
da un’esistenza incancrenita nelle logiche dell’egoismo,
della furberia e dell’ipocrisia
e che ormai ha distrutto miti e
leggende. La pazzia di chi, con
il cuore assetato e appassionato, vuole far rivivere gli antichi
ideali di giustizia, valore, lealtà.
Ancora una volta la letteratura aiuta a leggere la realtà con
occhi nuovi, rovesciando prospettive e aprendo nuovi sipari
interpretativi.
rigi, l’Osservatorio di Utrecht in
Olanda) ed extraeuropee (Ankara), non da ultimo fu membro
per molti anni di gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. Oltre
alle numerose onorificenze, le
è stato intitolato un asteroide,
8558 Hack, scoperto nel 1995.
Margherita Hack rimane nel
cuore delle persone, astrofile e non, per la straordinaria
franchezza con la quale soleva
manifestare le proprie opinioni, una determinazione priva
di dogmatismi che traeva forza
dal confronto di opinioni più che
dallo scontro di sedicenti verità, probabile retaggio dell’educazione ricevuta dai genitori,
entrambi appartenenti alla Società Teosofica Italiana, e consolidata nel lungo sodalizio con
il marito letterato. Vegetariana
convinta, animalista e attivista
diventata un’icona dell’anticonformismo, non lesinava di distribuire commenti in un tono
simpaticamente brusco, pur
senza dimenticare il diritto fondamentale alla libertà di opi-
nione: “Le leggi morali non ce
le ha date Dio, ma non per questo sono meno importanti. Questa dovrebbe essere l’etica dominante, senza aspettarsi una
ricompensa nell’aldilà. Senza
leggi etiche ci sarebbe il branco e non la società. E andrebbero insegnati valori comuni a
credenti e non, il perdono, non
fare del male agli altri, la solidarietà. Ma, soprattutto, bisognerebbe imparare a dubitare,
a diventare scettici.”
(Dall’intervista di Donatella
Mattalia, Preferisco il protone al paradiso, Panorama, 19
maggio 2005) Le idee di Margherita Hack potranno anche
risultare discutibili, ma la lucidità con cui le esponeva e
metteva in pratica rimangono
baluardi esemplari di carisma
e sprezzo per l’ipocrisia. Dopo
circa una settimana di ricovero
in ospedale a causa di problemi
cardiaci, Margherita si è spenta, rifiutando di sottoporsi ad un
intervento estremo “salvavita”.
Della vita dopo la morte non si
era mai curata, preferendo dedicare la sua attenzione all’aldiquà, ma a me piace pensare
che il suo viaggio continuerà
tra le stelle, poiché, come amava ricordare, noi stessi, esseri
intelligenti, siamo il risultato
dell’evoluzione stellare, siamo
fatti della materia degli astri. E
alle stelle, quindi, prima o poi
faremo ritorno.
dott.ssa Mariavittoria Spina
Ci ha lasciati una grande donna,
esponente della cultura stellare contemporanea: Margherita
Hack, (Firenze, 12 giugno 1922
– Trieste, 29 giugno 2013), l’astrofisica più amata dagli italiani. Si era laureata con una tesi
sulle Cefeidi, una classe di stelle variabili che aveva studiato
presso l’Osservatorio astronomico di Arcetri, dove iniziò subito ad occuparsi di spettroscopia
stellare. Nel 1944 aveva sposato Aldo De Rosa, conosciuto
all’età di undici anni ma ritrovato solo all’Università di Firenze
anche se i due frequentavano
Facoltà diverse (lei Fisica, lui
Lettere). Proprio il marito la
convinse ad accompagnare la
docenza universitaria con l’attività di divulgatrice scientifica
in forme sempre più articolate:
dalla semplice collaborazione
con la stampa alla fondazione
della rivista L’ Astronomia e la
codirezione di Le Stelle. Nel
1964 fu la prima donna a dirigere l’Osservatorio di Trieste,
che, grazie alla sua gestione, in
pochi anni raggiunse rilevanza
internazionale. Il suo impegno
per promuovere l’innovazione
e la cooperazione nella ricerca
senza frontiere è stato continuo: in qualità di ricercatrice
e docente in visita collaborò
con numerose istituzioni estere, dalle Università americane
(Berkeley, Princeton, Città del
Messico) a quelle europee (Pa-
Astri e civiltà
Buon viaggio Margherita!
11
Concorso fotografico
Torna quest’anno il Concorso fotografico Nazionale di Guidizzolo ‘Roberto Bollani’, giunto alla
settima edizione. Organizzato dal gruppo Incontri Fotografici in collaborazione con la Biblioteca
Comunale e la Pro Loco. Per lasciare spazio alla
fantasia e alla creatività dei fotografi il tema sarà
libero e le opere potranno essere presentate a
colori o in bianco e nero. Roberto Bollani, giovane guidizzolese tra i soci fondatori del Gruppo
Incontri Fotografici, rimase vittima anni fa di un
incidente stradale. Da allora il Gruppo ha dedicato a lui questo importante Concorso che negli anni ha richiamato artisti da tutta Italia con
opere di grandissimo rilievo. Il termine per la
presentazione dei lavori è fissato al 21 settembre prossimo mentre le premiazioni, dopo il lavoro della giuria, avverranno come di consueto
in occasione della Sagra, quest’anno il 6 ottobre
alle ore 11. Per informazioni: Pro Loco tel. 0376
1620426, Biblioteca 0376 840435 oppure consultare il sito del Comune di Guidizzolo/Biblioteca.
Gita al castello di Avio
Lo scorso 12 maggio, dopo tanta pioggia, il tempo molto birichino di questa strana primavera ha
concesso una tregua. Quanto è bastato per riuscire nella sospirata gita di fine anno scolastico
per le classi seconde della primaria di Guidizzolo; una giornata insieme a tutte le famiglie. La
12
meta scelta dalle rappresentanti Lorenza, Marina e Chiara è stata quest’anno il castello medioevale di Avio, nel verde paesaggio collinare trentino della bassa Val Lagarina.
All’arrivo la comitiva è stata accolta da un’animatrice che ha aiutato ad immergersi nella vita
del castello come avveniva secoli or sono. Racconti fantastici hanno catalizzato l’attenzione dei
ragazzini invitati ad indossare abiti del tempo ed
a prestare il giuramento al signore del castello,
oppure ad andare alla ricerca di oggetti dimenticati dai castellani; prove di abilità poi hanno permesso di essere eletti dame e cavalieri.
Dopo il pranzo in una baita del luogo a base di
prodotti tipici, il pomeriggio è stato dedicato ad
una visita nel bosco. Qui l’insegnante Giacomina Milani, che ha accompagnato gli alunni, ha
aiutato nella conoscenza del sottobosco e della
vita delle api; a lei i genitori hanno rivolto un caloroso ringraziamento per aver voluto dedicare
una domenica ai suoi ragazzini aiutandoli anche
in questa occasione a sviluppare conoscenze ed
approfondire amicizie.
Pomodori da primato
Quest’anno la pioggia continua, il freddo e l’estate che non arriva hanno messo in crisi tutte
le coltivazioni, specie, quelle molto diffuse, degli
orti privati.
Il Gruppo Micologico Naturalistico ci segnala la
passione del socio Ferruccio Cerri che, da pensionato, si dedica alla coltivazione del suo orto.
Per chi ha il piacere di visitarlo trova una varietà
e qualità di verdure davvero invidiabile. In ogni
stagione la sua verdura fresca, come consigliano i medici, qui è una realtà, carciofi, asparagi,
carote, sedano, insalata, radicchio rosso e verde,
zucchine, spinaci, fagioli e tante altre. I pomodori “cuore di bue”, da alcuni anni sono al centro della sua coltivazione estiva. Quando la produzione è abbondante... Ce n’è per tutti. Infatti
molti hanno potuto apprezzare i gustosi frutti
della terra coltivati da Ferruccio. Alcuni amici li
hanno essiccati per ricavarne una semente di sicura qualità da usare per il prossimo anno, ma i
più li gustano in insalata. Noi le auguriamo che
un caldo agosto porti i suoi pomodori “Cuore di
bue”, a superare il peso di 1,9 Kg come già lo
raggiunse Gianni Cargnoni nel 2010.
Corso di micologia 2013
É giunto alla 15ª edizione e anno dopo anno ha
acquisito sempre maggior successo nell’Alto
Mantovano. Parliamo del Corso di micologia che
anche in questo 2013 è stato promosso dal Gruppo Micologico-Naturalistico ‘Colli Morenici’. Otto
cipali specie arboree con accenno alla coltivazione dei funghi e dei funghi cinesi’.
Quando si parla di micologia il pensiero va immediatamente alla montagna, sede tra le più naturali per studiare e raccogliere funghi. Tuttavia il
‘Colli Morenici’ è un Gruppo che nel proprio Dna
ha la natura in tutte le sue forme e manifestazioni. Ecco allora la recente escursione, partecipatissima, sul lago di Mantova dove si sono potute
ammirare, oltre ad una vegetazione spontanea,
anche numerose varietà e specie di animali liberi. A coronamento dell’escursione il pranzo “rustico” in un noto ristorante a Sacchetta.
Il fascino di Alassio
Anna Tosi e Serafino Gavioli da oltre 10 anni organizzano un soggiorno primaverile ad Alassio,
bellissima cittadina sulla costa ligure. Il gruppo di oltre 40 persone, comprende anche alcuni
amici di Cavriana, Solferino e Asola. Ormai i “nostri” sono di casa e ne approfittano per visitare
e scoprire la singolarità ed il fascino di queste
località dalle caratteristiche molto diverse tra
loro. L’architettura più moderna coesiste con
monumenti ed edifici antichissimi, come in pochi altri posti, e si possono vedere le bellezze
delle vicine mete. Sono imperdibili per la loro
bellezza che ogni anno si rinnova: San Remo,
i suoi fiori, il suo Casinò e i negozi dove poter
fare shopping con la speranza di trovare un ricordo della vacanza da portare agli amici rimasti
a casa. Mentone, città famosa per il suo clima
che favorisce la crescita dei migliori limoni d’Eu-
lezioni, ogni lunedì alle ore 21 da marzo a maggio presso la Sala Consiliare. Otto lezioni durante le quali sono stati toccati diversi temi legati ai
funghi, alla tossicologia, ai modi per riconoscerli, come conservarli e cucinarli.
Per concludere con:‘Paesaggio vegetale e prin-
13
ropa. Montecarlo con il suo Palazzo reale ed il
classico “cambio della guardia” a mezzogiorno
esatto. Fasto e magnificenza rivivono tuttora nei
monumenti. La grandiosità e ricchezza, i suoi tesori d’arte, la bellezza incomparabile dei giardini
sono l’espressione più eloquente della potenza
e della raffinatezza della monarchia monegasca
nel momento del suo massimo splendore.
Borsa Studio ISA
Un clima festoso all’Istituto Statale d’Arte Alessandro Dal Prato per l’ultimo giorno di scuola e
la proclamazione dei risultati del Concorso Lions
Club “Mincio Colli Storici” sul tema “La violenza
contro le donne, combattiamo il silenzio”. Vincitrice con l’assegnazione di una Borsa di studio
Victoria Marcolini della quarta A. “Un riconoscimento dato a uno solo poichè il lavoro soddisfa
tutti i criteri di scelta individuati per la selezione
che purtroppo corre nella gabbia dei numeri ha detto l’architetto ed ex studente ISA Giovanni Zandonella, membro della giuria con l’attuale
presidente Lions Ezio Bompieri, Giuseppe Consadori, Selvino Gambetti - ma rappresentativo
degli altri concorrenti e dell’intera scuola.” Sostenendo poi nella sua appassionata “lezione”
l’opportunità di non sacrificare l’arte all’economia e ai vincoli burocratici, incentivandola, invece, nella società, quale espressione non solo di
bellezza, ma di giustizia ed equità. Quindi quello
assegnato è un premio che ingloba idealmente
prima di tutto i segnalati - Mattia Grossi, Daniela Catarri, Roberta Di Palo, Michela Vallio, Federica Gazzotti, Gabriele Durogati, Hu Yipeng,
Alice Zaniboni - come gli altri partecipanti delle
terze A/B/C, quarte A/B, quinte A/B. Ma anche
i docenti Mauro Tirelli, Sergio Banni, Cinzia Lanzafame, Oliviero Filippini per l’impegno profuso
nelle classi e la professoressa Mirella Monacelli
preziosa coordinatrice dell’evento. L’Amministrazione Comunale rappresentata dal vicesindaco Pietro Gialdini - presente con il consigliere
delegato alle manifestazioni Renato Pasini - che
ha osservato come in momenti difficili per l’Ente,
benchè aperto al supporto logistico di appunta-
14
menti caratterizzanti come il Concorso a tema,
l’iniziativa Lions doppi la sua valenza di garante
delle più vere risorse del territorio; del presidente Bompieri che ha delineato la presenza Lions
nel mondo e la filosofia che sottende i Concorsi
annuali su un Service di studio internazionale.
Rivolgendo un caldo complimento agli studenti
per la quantità e qualità degli elaborati di pittura
e scultura realizzati su un argomento complesso
e difficile da trasporre nell’arte, mettendo in autentica difficoltà la giuria.
L’AIDO ai Giochi Senza Frontiere
È l’AIDO di Guidizzolo il vincitore dei Giochi Senza Frontiere 2013 totalizzando ben 66 punti, con
un netto distacco da Gazoldo degli Ippoliti, paese
ospitante e al secondo posto con 60 punti, e da
tutti gli altri concorrenti iscritti: Rivarolo Mantovano, Monzambano, Volta Mantovana, Castel
Goffredo, Revere, la sezione provinciale. Un riconoscimento che premia l’impegno dei giocatori
guidizzolesi in una sfida non facile, perchè disputata tra squadre in lizza molto agguerrite e penalizzata da un tempo costantemente in forse, per
di più con l’interruzione della gara per mezz’ora
a causa di un improvviso temporale. Rendendo
pertanto ancor più faticose le varie prove da sostenere sulle discipline che permettevano di accumulare punti per determinare la classifica finale, dal tiro alla fune alla palla avvelenata, dalla
corsa con i mattoni alla mela morsicata, dalla
palla canestro a “trova il pomodoro” e “al fuoco
al fuoco”. Abbiamo partecipato alle varie edizioni
itineranti della manifestazione, una organizzata
anche a Guidizzolo - ha detto soddisfatto il presidente Giovanni Milani - fondamentalmente per
contribuire ad ampliare la conoscenza dell’Aido
e della sua mission, sempre con buoni piazzamenti, ma questo ambito traguardo è arrivato
solo quest’anno e ora il nostro Gruppo intende
dedicarlo a due persone: Luigina Corradi a cui
è intitolata la sezione locale, e alla giovane donatrice Raffaella Ferrari deceduta un mese fa.
Ringraziando poi lo staff dei giocatori e volontari
i giudici, oltre al sindaco di Gazoldo Nicola Leoni
e alla presidente provinciale Aido Daniela Rebecchi che hanno aperto i giochi con il loro saluto di
benvenuto e un augurio. Bisogna aggiungere che
il successo dell’Aido Guidizzolo ha trovato ampia
risonanza in paese, dove il sodalizio è molto radicato ed apprezzato, per la sua costante preziosa presenza, specie con bancarelle informative
volte a coltivare l’educazione al dono di sè per
salvare la vita dell’Altro.
Ciclismo giovanile
Domenica di grande ciclismo quella proposta a
Guidizzolo dal Trofeo Arcobaleno Trofeo Amac.
Sulla linea di partenza della competizione allestita dal Ciclo Club 77 si sono presentati 200
atleti e tra loro vi erano anche i portacolori del
team organizzatore, quelli del Mincio Chiese
e quelli della neonata compagine giovanissimi
Giocosport Oglio Po, che annovera nelle sue fila
dirigenti e atleti viadanesi.
Le sei gare disputate come da copione non hanno
certamente deluso i numerosi sportivi presenti
sul percorso. Per i team virgiliani il bottino è da
considerarsi positivo. Martina Ferrari si è imposta nella G2, nella G1, invece, 2° Damiano Lavelli
e 3° Kevin Lanzarotto.
Stefano Leali del Mincio Chiese ha ottenuto il 4°
nella G3; Diego Ressi, sempre del team ceresarese, il 5° nella G4, infine nella G6 Nicola Piva del
Mincio Chiese si è piazzato 4° e Gianluca Cordioli
del Ciclo Club 77, 5°.
A seguire le varie fasi della manifestazione vi
erano, tra gli altri, il sindaco di Guidizzolo, Sergio
Desiderati, il presidente provinciale Fci, Giovanni Redini, e il patron dell’appuntamento, Remo
Stanghellini, titolare dell’Amac.
Festa Oratorio 2013
Com’è consuetudine da molti anni, dal 14 al 17
giugno si è svolta la tradizionale “Festa dell’Oratorio”, con numerose proposte per giovani ed
adulti.
Quest’edizione ha dato ampio spazio alle novità,
proponendo serate “alternative” nelle quali si è
cercato di lanciare messaggi forti, come l’importanza dello sport: al venerdì sera, nella serata intitolata “Sport da crescere” si sono fronteggiate
in una partita di calcio la “Seleçao Sacerdoti” e
un gruppo di amici di Mattia Bignotti, sul campo
a lui dedicato. AI termine della partita si è svolto un interessante dibattito sull’importanza dello
sport come mezzo di aggregazione e di formazione sia per i giovani che per gli adulti, condotto
0376 840494
Apertura:
dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00
domenica 16.00 - 22.00
Lunedì chiuso
Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
15
gna dimenticare che il mondo lo abbiamo in prestito dalle future generazioni!
Nuova ferramenta in via Chiassi
da Don Giampaolo Ferri, presidente del Consiglio
Anspi zonale, in cui sono intervenuti, come ospiti, Mattia Notari, calciatore del F.C. Castiglione
ed ex capitano del Mantova calcio, don Alberto
Ancelotti, in qualità di vice presidente dell’associazione Seleçao Sacerdoti Calcio ed un gruppo
dell’Anspi di Pegognaga che ha presentato e dimostrato lo sport del Tchoukball.
Il sabato sera è stato dato spazio ad una cena
multietnica seguita da momenti di poesia, musica, danze e filmati: un’importante occasione di
condivisione con culture diverse con le quali conviviamo quotidianamente.
La domenica sera il gruppo teatrale “La Beffa”
ha portato in scena la loro ultima commedia dialettale “Ma che ferie!”, che rappresenta il punto
di incontro tra l’espressione del teatro e le nostre
tradizioni, simboleggiate dal dialetto.
Il lunedì sera i ragazzi del Grest hanno organizzato l’animazione e l’aggregazione per i più
piccoli, con musica e balli e al termine c’è stata
l’estrazione della sottoscrizione a premi a favore
delle opere parrocchiaIi.
Concludiamo dicendo che quest’anno è stata fatta la scelta della sostenibilità ambientale, con
l’utilizzo delle stoviglie usa e getta biodegradabili e compostabili. Queste si degradano in natura
in meno di 3 mesi, diventando concime, a differenza di quelle di plastica che possono impiegare oltre 100 anni per decomporsi; questa scelta è
importante, perché se davvero si vuole difendere
il creato occorre prestare la dovuta attenzione a
ciò che i nostri consumi comportano: non biso-
16
In un momento in cui molti negozi di vicinato
chiudono, la notizia di una nuova apertura è senza dubbio una buona notizia.
Si chiamano negozi di vicinato perché sono “vicini alla gente”, per distinguerli dai grandi centri
commerciali. “Vicini” non solo in senso fisico, ma
vicini per la cura e la competenza con cui possono seguire il cliente e per il rapporto di fiducia
che si instaura con la clientela.
Recentemente a Guidizzolo, nella centralissima
via Chiassi, è stato aperto un nuovo negozio di
ferramenta. Rossano Furgeri, il titolare, si propone non solo di offrire ai guidizzolesi una completa gamma di prodotti di ferramenta, ma anche servizi specializzati, come nell’ambito delle
piscine, che si presenta curato alla perfezione:
qui, infatti, si acquistano anche prodotti delle
migliori marche per la pulizia e il mantenimento
della qualità dell’acqua del proprio impianto oltre a reti specifiche. Non mancano prodotti per
la fumisteria ed ancora impianti ed apparecchi di
illuminazione, materiale elettrico, giardinaggio,
selezionati con particolare attenzione sia sotto
l’aspetto della qualità sia per quanto riguarda il
prezzo.
Oltre ai migliori prodotti si può contare su un
buon consiglio, una consulenza diretta e competente, quello che non si può sempre trovare in un
supermercato.
Attività AUSER
Il gruppo AUSER di Guidizzolo, sotto la nuova
presidenza di Francesco Pelizzaro, con la collaborazione di tutto il direttivo, ha ripreso alacremente la sua attività. Dopo il soggiorno sull’isola
di Ischia nei mesi scorsi, cui hanno partecipato
una ventina di persone, una rappresentanza del
gruppo guidizzolese ha consegnato il contributo
di solidarietà agli amministratori del Comune di
Moglia, quale espressione della solidarietà per
quella comunità colpita dal terremoto dell’anno
scorso. Il contributo, che era frutto delle attività
poste in essere dal gruppo stesso, sarà destinato
a scelta dell’amministrazione comunale, secondo le necessità da loro individuate.
Il 15 giugno, poi, un nutrito gruppo si è recato in
gita presso l’Acquario di Genova. Entusiasti i partecipanti, che hanno potuto ammirare un mondo,
quella della flora e della fauna marina, che desta
sempre ammirazione, meraviglia e stupore.
Altre attività sono in programma per il futuro; chi
fosse interessato può mettersi in contatto con i
membri del direttivo.
attenta e puntuale dove le code sono ridotte al
minimo, un folto gruppo di appassionati volontari e un ingrediente dal sapore storico: la commemorazione della battaglia del 1859. A questo
proposito una menzione particolare va dedicata a
quel gruppo di podisti che da diversi anni, guidati
da Lino Bicelli e Roberto Quagliotto, compongono
la staffetta che parte da Rebecco e arriva a Solferino per unirsi poi alla Fiaccolata della Croce
Rossa.
Quest’anno però si è aggiunta una interessantissima novità: cucina toscana ed animazione, offerte dalla associazione “I ricomposti” di Anghiari
(AR), comune gemellato con Guidizzolo.
La loro presenza ha portato una ventata di novi-
Festa d’Estate al sapore di Toscana
Con la compiacenza di un clima finalmente benevolo, la Festa d’Estate di Rebecco ha avuto una
straordinaria partecipazione di pubblico in tutte
le serate.
In questo successo ci sono sicuramente gli in- tà, offrendo i piatti della gastronomia tradizionale
gredienti tradizionali: un’ottima gastronomia, or- di quel territorio, dai bringoli al brustichino, dai
chestre di grande richiamo, una organizzazione cantucci al vin santo, il tutto servito mentre tra i
tavoli si aggiravano i cantastorie, improvvisando
canzoni e stornelli della tradizione toscana.
Una serata da gustare, in alternativa al collaudatissimo e sempre apprezzato menu della Festa d’Estate, a cominciare dal gustosissimo risotto per finire con lo spiedo da leccarsi i baffi.
Grande soddisfazione per l’ottima riuscita da
parte degli organizzatori che non senza fatica
tengono vivo lo spirito della comunità, anche se
oggi col cuore gonfio di tristezza per una assenza pesante, quella di Gilmar Dolfini, tragicamente scomparso nei mesi scorsi.
17
Nuovo salone di parrucchiera
Domenica 3 marzo, Marica Giroli ha inaugurato
il suo Salone di Parrucchiera, rilevando l’attività
di Maria Rosa Zaccagni in Via Don Sturzo n. 3/A.
Da quando decise di intraprendere questa strada per un lavoro creativo, ha sempre sognato il
giorno in cui avrebbe potuto esprimersi a livello
individuale (come titolare). Ora le si è presentata
l’opportunità e, con l’aiuto della sua famiglia, ce
l’ha fatta.
Ha iniziato con la scuola che le ha dato le basi,
poi lo stage che l’ha
portata a cercare un
ambiente dove potesse
imparare sul campo. È
stata fortunata a trovare Maria Rosa Zaccagni che le ha insegnato tutto quello che ora
lei può offrire alla sua
clientela, grazie all’esperienza acquisita nei
sette anni in cui ha lavorato con lei.
Ora, dopo tanto impegno, l’apertura è stata
il punto d’arrivo per il suo obiettivo iniziale, ma
è anche il suo punto di partenza per ampliare i
suoi orizzonti.
In sintesi, ritiene che la sua attività non sia solamente quella di soddisfare la sua creatività, ma
che l’obiettivo primario sia quello di appagare i
desideri delle clienti che varcano la soglia del
suo negozio.
di Garda dove, su un tracciato di seimila metri,
si sono sfidati oltre cento atleti ed appassionati
provenienti da tutt’Italia e anche dall’estero.
Tra questi il guidizzolese Fabio Pelizzaro, non
nuovo a questo tipo di esperienze, avendo già
partecipato a diverse gare, sia nel lago che in
mare aperto. Ottimo il suo piazzamento, ottenuto
col tempo di un’ora e 38 minuti, che gli ha consentito di essere il primo del suo gruppo.
Massimiliano Righetti
Un ragazzo che si laurea è sempre una buona
notizia. Ancora meglio se questo ragazzo è guidizzolese e viene premiato come miglior laureato del biennio.
È quello che è accaduto nei mesi scorsi a Massimiliano Righetti, 27 anni, laureatosi nel 2009 a
Brescia in ingegneria meccanica con 110 e lode.
Iscritto nel 2012 all’Ordine degli Ingegneri della
provincia di Mantova, è stato appunto premiato
con una medaglia dall’Ordine stesso.
Non rimane che fargli i complimenti ed augurargli… buon lavoro!
Giro a nuoto dell’isola di Garda
Nuoto che passione! Tantissime persone amano
e praticano questo sport, ma partecipare ad una
gara di nuoto di 6 km nel lago di Garda non è da
tutti.
Nelle scorse settimane a San Felice del Benaco, con partenza dalla Baia del Vento ed arrivo
a Portese, si è svolto il Giro a nuoto dell’Isola
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6ª edizione Fiera In Musica
La 6° edizione della fiera di luglio è iniziata con
un prologo l’11 luglio con il 21° trofeo Pro Loco
organizzato dal Cicloclub ’77. Poi dal 18 luglio
musica, musica e ancora musica. Quest’anno
la musica è stata la protagonista assoluta dei
5 giorni della kermesse. Le colline moreniche
hanno proposto uno spettacolo di folk presso il
parco barriera mentre l’Ente filarmonico ha presentato il Barbiere di Siviglia.
Poi due giorni di puro divertimento musicale ha
accompagnato tutte le manifestazioni organizzate dalla Pro Loco: dalle visite guidate di Villa Rizzini, ai burattini, dalle cene e pizze in piazza dislocate in diversi punti del paese, alle bancarelle
dei mercatini, all’aperitivo, dalla performance di
teatro,danza e fuoco con i “Focolieri” ai drink e
cocktail party per spegnere la sete. Musiche e
canzoni rock, latino americane, pop, gipsy, balli
di ogni genere, hanno fatto da sfondo sonoro a
due giorni indimenticabili. Il Pubblico ha ballato,
cantato, mangiato, “staccando la spina” per due
giorni.
La partecipazione
ai
mercatini è
stata notevole; si andava
dalla
bigiotteria,
alle piante
grasse, dal
vintage agli
strumenti
musicali, ai
prodotti locali.
L’ a v v e n t u ra di questa edizione
musicale si
è poi chiusa
il lunedì con
il concerto
dell’ente filarmonico
guidizzolese
che ha suonato famosi
brani da film.
Per concludere perché
non cantare
anche
noi
tutti insieme un nuovo tormentone estivo: “Meno
male che la Pro Loco c’è!!”
Errata corrige
Riceviamo e pubblichiamo scusandoci per l’involontario errore.
Gentile sig. Dal Prato, sull’ultimo numero di giugno della Notizia, a pag. 9, relativamente all’articolo “La poesia in biblioteca”, è stato erroneamente riportato il nome della sig.ra Elena Bandieri in qualità di “bibliotecaria” della Biblioteca di
Guidizzolo. Preciso che la signora Bandieri è una validissima collaboratrice della Biblioteca, ma in qualità di “volontaria”.
Perciò, come espressamente richiestomi dalla stessa al fine di evitare spiacevoli equivoci, le chiedo se sarà possibile
apporre in proposito un “errata corrige” nel prossimo numero della Notizia.
La ringrazio per la comprensione e le auguro buona giornata.
Dott.ssa Arianna Fornari
19
TACA BANDA
Notiziario a cura dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo
Il Barbiere di Siviglia giunse a Guidizzolo
Silenzio. Gli orchestrali hanno
già accordato gli strumenti; il
maestro sale sul podio e le prime famosissime note dell’ouverture si distendono nel parco
allestito a festa. Tutto intorno il
colpo d’occhio è pregevole: oltre
400 spettatori seguono entusiasti. Nelle prime file, accanto
al sindaco Sergio Desiderati, al
vice Pietro Gialdini, agli assessori e consiglieri comunali Giacomino Milani, Renato Pasini,
Luisa Ferrari, Fabio Cagioni, Alberto Rosa, Rosalba Bombana,
la vice presidente dell’Amministrazione provinciale Francesca
Zaltieri, il sindaco di Cavriana
Benhur Tondini, il comandante
della compagnia carabinieri di
Castiglione delle Stiviere Cap.
Giovanni Pillitteri con il tenente
Rosati e il maresciallo Batisti
della stazione locale. Pian piano in una piazza ambientata ai
piedi della torre di Guidizzolo
entrano in scena i diversi personaggi del Barbiere di Siviglia,
opera di Giacchino Rossini. Il
conte di Almaviva – Lindoro –
Don Alonso, don Bartolo, Don
Basilio, Rosina, Berta la governante e, naturalmente lui,
Figaro il ‘barbiere di qualità,
il factotum della città’. Con la
scelta di costumi attuali i tre
tempi dell’opera rossiniana si
sono dipanati per oltre due ore
e mezza mentre un brezza leggera muoveva dolcemente le
foglie degli alberi del parco e la
luna prima si nascondeva per
poi illuminare con la sua tenue
luce tutta la scena. La rappresentazione, promossa dall’Ente Filarmonico Guidizzolo, era
inserita nelle manifestazioni
della ‘Fiera in Musica 2013’. Ottimo il cast dei protagonisti, il
coro ‘Lyrichoir’ e straordinarie
le musiche dell’Orchestra Filarmonica dei Colli Morenici diretta dal maestro Giuseppe Orizio. Una serata che ha colto nel
segno, che ha dato entusiasmo,
che ha vitalizzato il parco Barriera, che tutti i presenti hanno
giudicato favorevolmente. Una
serata sicuramente da ripetere.
Foto: Valter Tellaroli
AUTOFERRI
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Ferri Maurizio
348 8602121
T./F. 0376 818052
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Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s.
Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo (MN)
[email protected]
Procedimenti per la composizione
delle crisi da sovraindebitamento
La legge n. 3/2012 ha introdotto
alcune procedure volte a risolvere le sempre più frequenti situazioni di indebitamento in cui
versano privati ed imprenditori.
Trattasi di procedure che si sostanziano nella predisposizione
di un accordo tra il debitore ed
i creditori da sottoporre a verifica del tribunale che, in presenza dei presupposti di legge,
rilascia l’omologa. Possono ricorrervi sia le persone fisiche
(che abbiano contratto debiti
per interessi personali o comunque estranei all’esercizio
di attività imprenditoriale/professionale) sia gli imprenditori,
i professionisti, gli agricoltori
che non siano soggetti né assoggettabili, in base alla vigente Legge Fallimentare, alle procedure concorsuali (fallimento/
concordati/amministrazione
controllata etc..) e che non abbiano già fatto ricorso ai procedimenti di composizione negli
ultimi tre anni.
In ogni caso il debitore deve
trovarsi in una situazione di sovraindebitamento da intendersi
come uno stato di perdurante
(non episodico) squilibrio tra gli
obblighi assunti ed il patrimonio prontamente liquidabile per
farvi fronte, con conseguente
irreversibile incapacità del debitore nell’adempiere con regolarità le proprie obbligazioni
(stato di insolvenza). Prima
dell’entrata in vigore di tale legge, i debitori restavano esposti
alle azioni esecutive promosse
dai creditori, con i quali potevano solo tentare un improbabile
componimento stragiudiziale.
Di seguito sono delineati i tratti
essenziali dei procedimenti in
argomento.
•
Accordo di ristrutturazione dei debiti: il debitore
propone ai propri creditori, con
l’aiuto di appositi Organismi di
Composizione della Crisi (accreditati presso il Ministero di
Grazia e Giustizia), un accordo
per il pagamento in qualsiasi
forma del dovuto. La proposta
di ristrutturazione deve garantire il regolare pagamento dei
creditori estranei all’accordo
nonché l’integrale soddisfazione di quelli muniti di privilegio
(es. per tributi e stipendi), pegno ed ipoteca; tali crediti sono
tutt’al più dilazionabili.
Sono esclusi i crediti impignorabili (ad esempio, quelli relativi a sussidi di sostentamento, malattia, maternità nonché
i crediti alimentari dovuti dal
coniuge in caso di separazione
personale). Se la proposta incontra l’accettazione dei creditori che rappresentino almeno
il 70% del credito complessivo,
l’accordo diventa valido e produttivo di effetti nei confronti di
tutti.
L’accordo, omologato, è revocato di diritto se il debitore non
esegue integralmente, entro
novanta giorni dalle scadenze
previste, i pagamenti dovuti alle
Agenzie fiscali e agli enti di previdenza e assistenza obbligatorie.
Una variante al predetto accordo di ristrutturazione dei debiti
è data dal “piano di liquidazione
del patrimonio”. La normativa
prevede, infatti, che il debitore
possa chiedere di affidare l’intero patrimonio ad un fiduciario
per la conseguente liquidazione, custodia e distribuzione del
ricavato ai creditori.
L’accordo non pregiudica i diritti dei creditori nei confronti
dei coobbligati, fideiussori del
debitore e obbligati in via di regresso, i quali pertanto rimangono vincolati agli obblighi assunti.
•
Proposta del consumatore: permette al consumatore
(che abbia ad esempio assunto
obbligazioni con una finanziaria
per l’acquisto di un bene o servizio ad uso/consumo personale) di presentare un piano di
rateizzazione del dovuto oppure
di definizione a saldo e stralcio, offrendo quindi di pagare in
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Dolce Eleuthera
dott.ssa Francesca Lugoboni
Un’isola dal sapore autentico
É solo una striscia di terra e
sabbie intatte, che si lascia
scoprire senza fretta in barca,
a cavallo o nuotando nei suoi
fondali. L’isola di Eleuthera,
nell’arcipelago delle Bahamas,
tra Abaco e Cat Island, si ammira navigando lungo le sue
coste tra sperdute baie e spiagge di finissima sabbia dorata.
Risparmiata dal cemento degli alberghi per il turismo di
massa, se non fosse per il nastro d’asfalto della Queen’s Highway che corre da nord a sud,
avrebbe tutto il fascino di una
lost island.
Che cosa si fa a Eleuthera, un
lembo di terra lungo circa 160
Km, piegato verso est come un
arco? A voler credere alle informazioni, alla documentazione
relativa e ai pettegolezzi locali,
i visitatori vengono su quest’isola per fare… assolutamen-
te niente. Qui gli
amanti della vita
da spiaggia sono i
veri re di Eleuthera, dove il bisogno
di inattività viene
assecondato
da
un lungo elenco di
spiagge assolutamente strepitose.
A chi, invece, cerca qualcosa in più
di una semplice
abbronzatura, l’isola offre un buon
numero di attrattive. Gli amanti
delle immersioni
possono esplorare
i relitti di Devil’s
Backbone,
una
nave
affondata
nell’ottocento con
il carico ancora
intatto: una locomotiva e alcu-
ni vagoni che ospitano una colonia di parrotfish, pesci dalla
singolare livrea verde, turchese
e viola.
La città principale, Gregory
Town, è un tranquillo villaggio
dalle architetture coloniali con
casette colorate che si affacciano sulla strada principale. Poco
distante, in direzione nord, si
trova il suggestivo Glass Windows Bridge, un magnifico
ponte di vetro che sovrasta la
poderosa costa atlantica da un
lato, offrendo viste spettacolari sul profondo blu dell’ocea-
Guidizzolo (MN) e Montichiari (BS)
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no, mentre dall’altro si affaccia
sulle tonalità turchesi del Mar
dei Caraibi.
Molte sono le spiagge a disposizione dei turisti e tutte incredibilmente uniche e incontaminate, ma almeno un paio sono
degne di nota: la Club Med
Beach, dove pini maestosi ondeggiano lungo la morbida curva della costa corrispondente a
questa graziosissima spiaggia
e la Ten Bay, una tranquilla alcova protetta da imponenti palme, dove nelle basse acque del
Viaggia insieme a te!
bagnasciuga è possibile scorgere stelle marine e conchiglie
di strombo.
Poco distante e accessibile solo
in barca è Harbour Island, una
minuscola e deliziosa isoletta in
cui non esistono auto, solo golf
car. Si sbarca in un luminoso
paesino, Dunmore Town, caratteristico e dall’aria sonnolenta
per poi raggiungere una delle
spiagge più belle e famose di
tutte le Bahamas: la spettacolare Pink Sand Beach, di un alone rosato, che di giorno prende
una tonalità tenue, mutando
sul rosso alla calda luce del
tramonto. Qui tutto risplende di
una bellezza che riempie l’anima, al punto che risulta davvero difficile andarsene, dove l’atmosfera è quella delle piccole
isole dei Caraibi anglosassoni:
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di Paolo Zani
Pensioni e dintorni
L’ANF – Assegno al nucleo familiare
Dal 1° luglio 2013 sono entrate
in vigore le nuove tabelle reddituali per la determinazione
dell’importo dell’assegno al nucleo familiare. Vediamo di cosa
si tratta.
L’assegno al nucleo familiare
viene introdotto, in sostituzione dell’assegno familiare, per
i lavoratori dipendenti e per i
pensionati con sola contribuzione da lavoro dipendente, con
la legge n° 153 del 1988.
Le finalità della legge sono
quelle di legare l’importo
dell’assegno familiare, contrariamente a quanto avvenuto
fino ad allora, a precisi criteri
tra i quali: il numero dei componenti, le condizioni economiche, particolari condizioni di
svantaggio presenti nel nucleo
stesso tra le quali la presenza
di componenti inabili, la condizione di vedovanza del capo famiglia, orfani soli ecc.ecc..
L’assegno familiare veniva e
viene ancor oggi corrisposto
sulle pensioni dei lavoratori autonomi e ai coltivatori diretti in
misura fissa (10,21 € per ogni
persona a carico per i pensionati e 8,18 € nel caso di coltivatori diretti) mentre l’assegno al
nucleo familiare varia a seconda delle condizioni reddituali,
del numero di componenti il
nucleo e delle condizioni oggettive del nucleo stesso.
Sono stati individuate ben 13
diverse fattispecie di nucleo fa-
miliare alle quali applicare specifiche tabelle reddituali e conseguenti importi dell’assegno.
Tanto per fare un esempio, un
lavoratore dipendente con un
nucleo familiare composto da
due genitori e due figli e con
un reddito annuo pari a 40.000
€ avrà diritto, per l’anno 2013,
ad un ANF di 74,86 €; se, nello
stesso nucleo, fosse presente
a parità di condizioni reddituali un soggetto inabile l’importo
dell’ANF passerebbe a 232,96
€.
Le tabelle reddituali, come
già detto, vengono aggiornate
ogni anno a far data dal 1 luglio e valgono fino al 30 giugno
dell’anno successivo.
Il reddito di riferimento è l’ultimo dichiarato vale a dire, nel
caso specifico del 2013, i redditi
conseguiti nell’anno 2012; sono
influenti e, quindi, vanno dichiarati tutti i redditi assoggettabili
all’IRPEF al netto dei contributi
previdenziali ed assistenziali e
gli altri redditi di qualsiasi natura ivi compresi , se di importo
complessivo superiore ai 1.033
€ i redditi esenti, quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo
di imposta definitiva e quelli
soggetti ad imposta sostitutiva
dell’IRPEF.
È importante sottolineare il fatto che il reddito complessivo
del nucleo familiare deve essere costituito per almeno il 70%
da redditi di lavoro dipendente o
assimilato. Per nucleo familiare si intende il “nucleo fiscale”
e non quello di fatto risultante
dallo stato di famiglia; a mo’ di
esempio, un figlio maggiorenne
con propri redditi non entra a
far parte del nucleo familiare.
La richiesta di ANF va inoltrata
al proprio datore di lavoro nel
caso dei lavoratori dipendenti o
all’INPS per i pensionati.
L’ANF si prescrive in cinque
anni vale per cui è possibile
recuperare gli ANF spettanti
anche per i cinque anni precedenti.
Un caso particolare è quello
del pensionato o pensionata o
orfano , titolare di pensione di
reversibilità derivante da lavoro
dipendente (pensione categoria
SO) che si trovi nella condizione di essere riconosciuto invalido civile al 100%; in questa
particolare fattispecie è possibile richiedere l’assegno al
nucleo familiare per sé stessi;
tale diritto è anche sancito da
una sentenza della Cassazione
(n. 7668/96). L’importo dell’assegno in presenza di un reddito fino a 27.541,03 € è pari a
52,91 € ed anche in questo caso
è possibile richiedere l’assegno
anche per i cinque anni precedenti. L’assegno non spetta se
si supera il limite di 30.894,31
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Nel mondo in cui viviamo, attratti da mille distrazioni, dal seguirsi vertiginoso degli avvenimenti ci possiamo
distrarre e rimanere “incastrati” in un vortice dove la nostra mente può finire col perdere la propria identità.
Abbiamo chiesto a otto professionisti, collaboratori de “la Notizia”, la disponibilità a tenere alcuni incontri
per valutare insieme alcuni comportamenti da tenere nella quotidianità e quindi “liberarci” la mente.
6 settembre, dalle ore 18 alle 19
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20 settembre, dalle ore 18 alle 19
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Storia risorgimentale dell’Alto Mantovano
L’unità d’Italia è iniziata a Rebecco?
Il Po e i paesi rivieraschi. Immagini di un ambiente
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Fiera in Musica: alla Conchiglia si è
mangiato e ballato
Oggi la fiera è soprattutto sinonimo di festa e di divertimento, ma un tempo era soprattutto occasione
di scambi commerciali e di promozione delle attività
del territorio.
Oggi la “Fiera in Musica” di Guidizzolo è curata dalla
Pro Loco e dalle associazioni, ma il calendario della
edizione 2013 comprende anche una serata danzante organizzata dalla Pizzeria La Conchiglia.
“Se baila al ritmo latino”, questo il titolo, con la scuola
di ballo Latine Dance Machine.
Naturalmente piatto forte della serata sono le tantissime pizze prelibate, insieme ai pregiati piatti a
base di carne ed alle specialità di pesce, offerto in
un menù speciale a prezzo fisso, il tutto da gustare,
comodamente seduti a tavola, per poi scatenarsi nei
ritmi latini o, per i più pigri, ammirare le esibizioni dei
ballerini della Latine Dance Machine.
Teatro della serata, sabato 20 luglio, la bellissima
piazza Pezzati di Guidizzolo, nello spazio antistante la
pizzeria La Conchiglia.
Annalisa e Ciro ci hanno offerto una splendida serata, una serata “caliente” all’insegna del gusto della
loro nota cordialità, della coinvolgente musica latina
e del piacere di stare insieme in buona compagnia.
Nelle foto di Annalisa Cappa: alcuni momenti della serata e il “Giardino estivo”
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Quattro bagole
parire sulla strada per San Cassiano e in altri
fossi…
- Allora come bisognerebbe fare, pesare il rifiuto
secco? E chi lo pesa?
- Comunque guarda, ogni come la giri, il modo
migliore è differenziare il più possibile…
- Se è per questo, io in nove mesi, da quando
è cominciata questa nuova raccolta, ho messo
fuori il bidone del secco solo una volta…
- Anch’io!
- Bravo!
- Vedrai che pagherai di meno…
- Dici?... Ma mi chiedo… se non pago io, se non
paghi tu, chi paga?
- Quelli che producono più tanti rifiuti…
- Ma se tutti ne produciamo pochi, quei pochi
costeranno di più…
- Non ti seguo…
- Cerco di spiegarmi… se i costi di raccolta ci
sono, se i costi li dividiamo in tanti, paghiamo un
tot, ma se tutti paghiamo poco, paghiamo di più…
- Scusa ma non capisco…
- Se ogni famiglia in un anno mette fuori due
volte il bidone, o se lo metti fuori quattro volte, i
costi per famiglia saranno sempre quelli, no?
- Vuoi dire che se tutti siamo virtuosi, non ci sono
benefici? Oppure che quello che non pago io, che
sono virtuoso, lo pagherà qualcun altro meno
virtuoso di me?
- A me sembra di aver capito una cosa, alla fine
paghiamo sempre noi…
- Appunto…
- A meno che, se produciamo meno rifiuto secco,
i costi complessivi diminuiscano…
- Possiamo sperarci?
- Tu sai cosa succede a chi vive sperando….
-Te salude!
Animaecuore
- Ciao
- Ah, ciao, hai ricevuto la bolletta dei rifiuti?
- Si, è un po’, ma era quella dell’anno scorso…
- Bell’aumento, neh?
- Ma guarda che è per pagare i costi dei nuovi
contenitori per la raccolta differenziata…
- Anche quelli di chi non li usa?
- Cioè?
- Alla mia vicina, che ha un ufficio, glieli hanno
rifilati tutti, anche quello dell’umido… che umido
vuoi che produca in ufficio?
- Beh, magari un po’ di carta…
- Si, quella delle caramelle… ma se l’unico cestino che svuota è quello del desktop, non mi dirai
che bisogna pagare anche per questo…
- Beh, però…
-IMPIANTI
Fermati…
che non venga in mente a qualcuno
e RIPARAZIONI:
di
metterci una tassa…
• SANITARI
-• Però,
dall’anno prossimo dovremmo pagare
RISCALDAMENTO
solo
in base
a quante volte metti fuori il bidone
• SOLARE
TERMICO
• CONDIZIONAMENTO
del
secco…
TRATTAMENTO
ACQUA
-• Ma
se mi hanno
detto che è illegittimo far pa(Calcare
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gare
in base
agli svuotamenti…
- Come
sarebbe?44
Via Tomasina,
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Sì, una
commissione
GUIDIZZOLO
(MN) tributaria ha ritenuto che
[email protected]
bisogna
far pagare in base alla effettiva quantità
di rifiuti consegnati e non a calcoli presunti in
base agli svuotamenti…
- Cioè, il bidone potrebbe non essere pieno, ma
tu paghi lo stesso…
- Appunto…
- Però molti hanno adottato questo sistema,
pensando che se comunque paghi, magari non ti
viene voglia di buttare i sacchetti nei fossi…
- A me sembra che casomai funzionerebbe il
contrario…
- Infatti i sacchetti hanno già cominciato a com-
IMPIANTI e RIPARAZIONI:
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27
La lampadina del perdono
a cura di Sandra Tosi
Anima e cuore
Leggendo questo brevissimo testo, si coglie e si intuisce la sensibilità d’animo ancora puro di Elisa, una ragazzina che frequenta il quarto anno della Scuola Primaria
di Montichiari, orgoglio della sua famiglia di origini guidizzolesi e degli insegnanti.
Colpisce la capacità di trattare
con altrettanta
semplicità un valore tanto importante come quello
del “perdono”,
che noi adulti,
spesso dimentichiamo.
Significativo il
commento “telegrafico” dell’insegnante.
28
Don Nicola nuovo presbitero
‘Dio non ci chiede di riempire lo
spazio che ci separa da Lui; è
Lui stesso che lo colma venendoci perennemente incontro.
Mi avete chiesto: Sarò sempre degno? Vi dico che in ogni
scelta che esige il ‘per sempre’
ci deve sorreggere la consapevolezza che Dio è con noi in
ogni istante con la Sua Grazia,
la quale sovrabbonda là dove
sono più dure le prove’. É questo uno dei passaggi dell’omelia del vescovo di Mantova Roberto Busti durante la S. Messa
solenne per l’ordinazione di tre
nuovi presbiteri, don Gianni Nobis, don Alessio Menegardo e
don Nicola Ballarini che da due
anni svolge il proprio ministero
diaconale nell’Unità pastorale
che comprende le parrocchie
di Guidizzolo, Birbesi, Cavriana, Medole e Solferino. E le comunità di Guidizzolo e Birbesi
erano presenti in gran numero,
con Medole, Cavriana e Solferino, alla celebrazione nel Duomo di Mantova. Una cerimonia
emozionante che ha coinvolto i
fedeli che assiepavano la chiesa partecipando ad una sola
voce nei canti o nelle preghiere
proposte. E ancora rivolgendosi
ai nuovi sacerdoti mons. Busti:
‘Dobbiamo far nostro il sogno
di Dio che non esclude nessuno
dalla Sua casa. Essere pastori
significa camminare in mezzo
e anche dietro al gregge per
ascoltare’. Un grande applau-
so alla fine della S. Messa, chiesto dal Vescovo,
ha suggellato l’abbraccio
della chiesa mantovana ai
nuovi presbiteri.
Domenica 16 giugno S.
Messa solenne presieduta,
la prima volta in Guidizzolo, da don Nicola. Una cerimonia semplice e profonda
con tutto il fascino delle
scelte dettate dal cuore.
Concelebrata, animata dal
giovane coro polifonico,
calata nel clima gioioso della
tradizionale Festa dell’Oratorio e dell’avvio di Everybody, il
Grest 2013 per bambini e ragazzi di elementari e medie. Ed
è venuto proprio da loro, tutti
in maglietta bianca o azzurra e
logo, affiancati dai vari animatori, Anna Cortelazzi e Claudia
Morselli in particolare, l’abbraccio più esaltante a don Nicola. Scuotendo letteralmente
l’assemblea in una performance di chiusura tessuta
sul canto “E la strada si
apre” con danze, musica,
parole. Invitando a scegliere l’amore-carità per far
rinascere il mondo, ognuno con la propria storia,
ma contemporaneamente
chiamati tutti insieme a
fare comunità. Speranze e
promesse richiamate a più
voci dall’altare e affiorate
con stimolante concretez-
za nell’omelia di don Nicola. In
un invito, proprio sull’esempio
del Grest e la sua filosofia, ad
imparare a relazionarsi, crescendo nel confronto con l’altro, senza mai dimenticare la
gratitudine nella memoria delle
cose ricevute. Con l’abbandono
fiducioso nelle mani del Signore, il solo capace di colmare i
vuoti delle sue creature e di donare la forza necessaria a testimoniarlo.
29
PIZZERIA HENRY’S
Mezzo Secolo di attività
La comunità guidizzolese ringrazia per il servizio offerto in questi anni, per la cortesia, la simpatia, la disponibilità e l'ottima cucina che Enrico e Antonella hanno
elargito alla clientela, continuando nella tradizione delle tipiche trattorie locali che
hanno al centro delle loro attenzioni il gusto di tramandare le tradizioni. Da Henry’s è ancora possibile assistere a gustose cene di amici che al suono della chitarra
passano ore in lieta armonia, nel periodo estivo si può pranzare all’aperto sotto il
bellissimo e ventilato portico.
Anni ‘60: la sorella Ida, Roberto, il giovane Enrico, il papà Bruno, Franca, Nina, Gianna e la mamma Nella
Era il 1963 quando fu aperta la Locanda Marte
in via Cavriana, dopo un esperienza decennale a Zurigo nel settore della ristorazione Bruno
Ferri e Nella decisero di rientrare in Italia e di
aprire in proprio un’attività alberghiera.
Le Difficoltà non furono poche ma con tenacia e volontà riuscirono a superare ogni tipo di
scoglio.
Dal 1983 alla Locanda venne cambiato l’abito
trasformandola in Pizzeria Henry’s.
30
Dopo tanto cammino e tanta perseveranza siamo ancora qua, in un’epoca dove i locali alla
moda durano quanto un moscerino sull’uva.
Ringraziamo la comunità guidizzolese per la
grande prova d’affetto che ci ha sempre dimostrato nel corso degli anni. Augurandole un
mondo di serenità ma soprattutto tanto appetito.
Henry
2010, Antonella ed Enrico
1965, Enrico e Giorgio
2010, Alice con un’amica sul “tandem”
2012, Samuel
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in tutti i tagli
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31
Stiamo arrivando alla
medicina personalizzata
Dott. Elodio Perani
Abbiamo più volte trattato del
genoma ed ora possiamo proseguire con l’analisi farmacogenomica, una nuova tappa
evolutiva per personalizzare la
strategia terapeutica attraverso le mappature e il sequenziamento del genoma stesso.
Presto saremo in grado di conoscere tutte le differenze che
definiscono i caratteri genetici
di ciascuno di noi e quindi di
dare al medico la possibilità di
conoscere le singole variabilità
di ognuno per le malattia e le
loro risposte ai farmaci, compresi gli effetti collaterali e le
reazioni tossiche.
Potremmo dire di essere nella
medicina giusta perché, oltre
al trattamento farmacologico
personalizzato, siamo in grado
di prevenire le malattie, di individuare lo stile di vita e la dieta.
Tutto è iniziato con gli studi sul
genoma umano eseguiti dallo
scienziato italiano Renato
Dulbecco.
In pratica,
codificando un certo
numero di
persone, si
è visto che
Punti bersaglio degli enzimi
lo stesso
farmacogenetici
32
farmaco per la stessa malattia
e alla stessa dose ha in ognuno
risposte diverse.
Queste variazioni sono dovute
a fattori genetici a cui si sommano problemi fisiopatologici
e fattori ambientali, per cui si
possono conoscere gli enzimi
metabolici dei farmaci, i punti bersaglio della loro azione, i
canali e le proteine trasportatrici.
Nel campo delle neoplasie si
può condizionare l’attività cellulare di risposta cronicizzandole, come avviene solitamente
nella mammella e nel colonretto, rendendole più aggredibili anche in fase metastatica.
Ciò è possibile perché le cellule tumorali mettono in circolo
tossine che si possono scoprire
e identificare molto prima del
tumore stesso e quindi neutralizzare in via diretta.
In questo modo evitiamo di
somministrare farmaci ad ampio spettro col risultato di creare tossicosi diffuse mentre
nello specifico sarebbero efficaci in minima o minimissima
parte.
Identificando quindi le tossine
tumorali possiamo colpirle efficacemente con minime e mirate quantità di farmaci.
Danno grande aiuto i markers
bioumorali predittivi, se identificabili, e la sostituzione in
sede mitocondrale del tratto di
D.N.A. alterato.
Naturalmente, essendo un
campo della massima difficoltà
e per di più ancora in fase sperimentale, ci possono essere
percentuali di errore.
L’approccio classico di diagnosi
e cura sta per essere superato
da una nuova visone clinica.
Ne deriva che, anche nel campo interventistico, in circa settant’anni siamo passati da una
chirurgia poco indicata e quindi
poco frequente, ad una chirurgia demolitiva e poi a quella
attuale, poco invasiva o addirittura priva di invasività non solo
in virtù di evolute metodologie
tecniche robotiche ma anche
di varie e speciali radiazioni
che hanno superato i raggi X
permettendo di seguire dinamicamente le trasformazioni
tissutali.
Si avranno così minori indicazioni chirurgiche di tipo tradizionale col vantaggio di mantenere l’integrità anatomica del
nostro organismo.
Argomento di difficile semplificazione ma basilare per il futuro della nostra salute.
Una calda estate videoludica
Per questo numero ho deciso di offrire, a tutti i lettori, la possibilità di avere una lista chiara e il più
aggiornata possibile contenente le numerose ed importanti uscite videoludiche estive.
- 3D Sonic the Hedgehog
16 Maggio 2013 JAP
3DS
- Metro: Last Light
17 Maggio 2013
PC
, PS3
, WI
IU
, X360
- Pokémon Mystery Dungeon: I Portali sull’Infinito
17 maggio 2013
3DS
- Sid Meyer’s Ace Patrol
19 Maggio 2013
APPLE
- Call of Juarez: Gunslinger
22 Maggio
2013
PC
, PS3
, X360
- The Incredible Adventures of Van Helsing
22
maggio 2013 - PC
PC
, X360
-Donkey Kong Country Returns 3D
24 maggio
2013
3DS
- Resident Evil Revelations
24 maggio 2013 3DS
, PC
, PS3
, WIIU
, X360
- Race Driver: GRID 2
30 maggio
2013
PC
, PS3
, X360
- Fuse
31 Maggio 2013
PS3
, X360
- Marvel Heroes
4 giugno 2013
PC
- Remember Me
7 giugno 2013
PC
, PS3
, X360
- The Last of Us
14 Giugno 2013
PS3
- Return To Castlerama
20 giugno 2013
APPLE
- Borderlands 2: Tiny Tina’s Assault on Dragon
Keep
25 giugno 2013
PC
, PS3
, X360
- Company of Heroes 2
25 giugno 2013
PC
- Deadpool
25 Giugno 2013
PS3
, X360
- Ride to Hell
28 Giugno 2013
PC
, PS3
, X360
- Civilization V: Brave New World
9 Luglio 2013
PC
- Dragon’s Crown
6 Agosto 2013 USA
PS3
, PSVITA
- One Piece: Pirate Warriors 2
Agosto 2013
PAL
PS3
, PSVITA
- Tales of Xillia
8 Agosto 2013
PS3
- Splinter Cell: Blacklist
20 agosto
2013
PC
, PS3
, WIIU
, X360
- Saints Row IV
23 Agosto 2013
PC
, PS3
, X360
- Madden NFL 25
27 agosto 2013
PS3
, X360
- Lost Planet 3
30 Agosto 2013
PC
, PS3
, X360
- Rayman Legends
30 Agosto
2013
PS3
, WII
, WIIU
, X360
- Total War: Rome II
3 Settembre 2013
PC
- Farming Simulator 2013 6 settembre
2013
PC
, PS3
, X360
- Puppeteer
10 settembre
PSVITA
- Kingdom Hearts 1.5 HD Remix
13 Settembre
2013
PS3
- Grand Theft Auto V
17 Settembre 2013
PC
, PS3
, X360
- Killzone: Mercenary
18 settembre 2013
PSVITA
PIAZZA CADORNA, 12 - 26100 CREMONA
tel. 0372 456143 - Fax 0372 21362
33
GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI”
Sede: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN - Notiziario a cura di Giorgio Arienti
Il bosco, la sua vita, i suoi segreti
Prima parte
Il dott. Antonio Quiri, esperto ambientalista, ci illustra il mondo ricco di fascino del bosco.
Bosco, foresta, selva, sono sinonimi: in francese Bois, in tedesco Forst, in Dante “La selva
oscura”.
Cosa è il bosco? Un insieme di
alberi di una o differenti specie,
34
che occupa un determinato territorio, nelle più varie situazioni
ambientali e climatiche.
Nelle migliori condizioni di naturalità ed ecologiche, oltre che
dalle piante legnose, è composto anche da essenze vegetali
arbustive che sono più basse, e
da muschi, licheni e specie erbacee che ricoprono il terreno
con soffice tappeto. Si tratta di
un insieme complesso e completo, in cui le tre tipiche forme
vegetali vivono ed interagiscono
armoniosamente fra loro e costituiscono l’ecosistema bosco.
Pochi alberi, piccoli parchi, filari di piante non formano un
bosco.
Perché si possa parlare di bosco è necessario che si trovino
assieme molte piante forestali,
che possano produrre semi al
fine di perpetuare l’esistenza
del bosco stesso, in aggiunta
alla presenza delle specie vegetali minori.
Alla fine dell’ultima glaciazione, circa 10.000 anni fa, le Alpi
erano ricoperte da una coltre,
di vario spessore di ghiaccio,
per cui il bosco era completa-
mente scomparso dai monti e
si era rifugiato nelle pianure.
L’uomo viveva nelle caverne,
spesso in competizione con gli
orsi. Con l’addolcirsi del clima
e la graduale scomparsa dei
ghiacciai, il bosco tornò lentamente a ricoprire le valli alpine
e i versanti montani.
Gran parte dell’Italia fu ricoperta da boschi: dalle pianure
alle montagne, con l’eccezione
delle cime dei monti, dei luoghi
paludosi e degli alvei e greti dei
fiumi.
Proseguendo nel tempo troviamo l’uomo dell’era neolitica
(circa 6.000 anni fa), cacciatore
e raccoglitore, specialmente
sulle Alpi, con timore di entrare
nel folto dei boschi abitati dalle
fiere selvatiche, specialmente
lupi ed orsi. L’uomo neolitico si
cibava di frutti, erbe e carne dei
cervi e dei cinghiali, ungulati di
grossa taglia che venivano facilmente cacciati dall’uomo che
viveva in gruppi.
Tutta la Pianura Padana, oggi
coltivata da una agricoltura intensiva, in epoca preistorica era
interamente ricoperta da una
fitta foresta formata specialmente da querce.
Con il passare del tempo l’uomo iniziò a diventare coltivatore
ed allevatore, ma poco incise
sull’estensione e consistenza
dei boschi, in considerazione
del numero di individui limitato
e oltretutto disperso sul territorio in piccoli gruppi.
Le antiche popolazioni italiche
(Liguri, Sanniti, ecc...) avevano
un rapporto armonioso con i
boschi. Quando le popolazioni
provenienti dalla Grecia approdarono sulle coste dell’Italia
Meridionale e della Sicilia, fondando le colonie della “Magna
Grecia”, iniziarono a tagliare
le foreste litoranee e del primo
entroterra per poter piantare la
vite, gli olivi ed altre specie mediterranee. Ma la consistenza
boschiva rimase ancora forte e
oggi ne sono una dimostrazione
le vaste foreste dell’Aspromonte e della Sila. Le popolazioni
etrusche che occuparono il territorio dalla Campania fino al
Po erano un popolo civilissimo
per quei tempi, che entrarono
in contatto con il mondo greco
più evoluto e divennero famosi per la lavorazione del ferro,
anche per il fatto che le miniere dell’Isola d’Elba erano le più
ricche di minerali dell’intero
mondo mediterraneo. Per far
funzionare i forni fusori servivano grandi quantità di prodotti
legnosi e lo stesso tipo di lavorazione produceva fumi altamente inquinanti, che facevano
prima deperire e poi morire le
foreste più vicine. Fu questo
uno dei primi esempi dell’impatto violento dell’azione umana nei confronti del bosco.
Con la caduta dell’Impero Romano iniziarono le invasioni
barbariche e le popolazioni locali si videro costrette a rifugiarsi nei boschi, per cui molti
terreni coltivati furono abbandonati e si trasformarono nuovamente in terreni boschivi
come lo erano stati un tempo.
Nel Medioevo i boschi erano
ancora molto estesi, specialmente in collina e in montagna:
i signori medioevali proteggevano del resto i boschi anche
per le battute di caccia e proibivano alla plebe di entrare per
tagliare gli alberi e cacciare,
con pene severissime per i trasgressori.
Nel Rinascimento la signoria
medicea di Firenze e, soprattutto, la Repubblica di Venezia,
furono assai lungimiranti nella
protezione dei boschi, avendo
ben compreso la loro enorme
e vitale funzione produttiva e
protettiva. La Repubblica di Venezia, in particolare, inventariò, nel Cadore, in provincia di
Belluno, tutti i boschi di abeti e
larice che dovevano servire per
l’arsenale, dove si allestivano
le navi che formavano la flotta
commerciale e militare per i
traffici con l’Oriente.
Antonio Quiri
Foto: Andrea Dal Prato, Valter Tellaroli
35
Le opere pubbliche in cantiere
Presentiamo una sintesi della situazione, avanzamento dei lavori, e probabile fine
delle singole opere nonché questioni e tempi legati all’effettivo utilizzo.
SCUOLA INFANZIA
L’edificio è in fase di conclusione e la fine dei lavori è prevista dopo la pausa estiva. Il
maltempo ha rallentato i lavori
in particolare di diverse opere
esterne. Allo stato attuale non
sono previste criticità sotto altri profili avendo recuperato le
risorse economiche necessarie per alcune varianti resesi
indispensabili. La struttura è
dotata di una cucina che potrà
soddisfare esigenze non solo
legate alla refezione scolastica
della scuola dell’infanzia.
Alcune opere correlate sono in
fase di completamento e consentiranno una maggiore fruibilità delle dotazioni scolastiche:
sistemazione aree circostanti,
logistica di servizio per i cittadini e popolazione scolastica,
arredi, … . E’ soprattutto sulla
viabilità e sui percorsi che ci si
stà concentrando.
Si sottolinea la forte collaborazione e disponibilità avuta con
la Scuola – Tutta, dal corpo insegnante ai Funzionari-, nelle
scelte effettuate e nei program-
36
mi che verranno. Con il Loro
aiuto sicuramente sarà meno
avvertito il trasferimento dalla
vecchia sede alla nuova: un momento sicuramente particolare
per i bambini che, soprattutto
se effettuato in corso d’anno, va
ben preparato. Trasferimento
che potrebbe avvenire in concomitanza delle festività natalizie.
PERCORSO PEDONALE
La consegna dei lavori di questo
intervento è stata fatta ai primi
di maggio e vede,come da crono
programma, la fine dei lavori in
tempo utile ed in contemporanea con le previsioni per la nuova scuola dell’infanzia. Riteniamo che questo intervento, non
previsto in origine, sia estremamente utile per collegare il
Piazzale Falcone e Borsellino,
snodo principale dei vari servizi in zona, e la Scuola stessa e
consentirà ai cittadini di servirsi
della scuola godendo del parco
e con un camminamento sicuro e protetto. Sempre riguardo
i collegamenti e facilitazione
di utilizzo della nuova Scuola
Materna è “solo”
per le ristrettezze di bilancio, con
le quali dobbiamo
ogni giorno confrontarci, che si è
rimandato la realizzazione di una
“stradina” prevista a confine - lato
sud - del Parco
che, partendo dal
Piazzale Falcone e
Borsellino, potrebbe ulteriormente migliorarli. A Scuola in
funzione vedremo ancor meglio l’effettiva necessità di tale
previsione infrastrutturale e ne
terremo in debito conto.
Riteniamo che Via Fontana non
sia, nell’attuale conformazione,
una strada su cui far gravare
tutto il movimento scolastico
previsto.
STRUTTURA POLIVALENTE
La struttura, che era stata progettata e contrattualizzata dalla passata amministrazione, si
presenta praticamente finita,
ma la completa fruibilità è prevista dopo la fine dell’estate
perché sono necessari collegamenti esterni da realizzarsi
contemporaneamente agli altri lavori in sito (passaggio nel
parco per la Scuola dell’Infanzia, aree circostanti piazzale
Falcone e Borsellino / Poste,
costruzione della nuova cabina
elettrica). Nel frattempo stiamo
valutando quale possa essere
la modalità di gestione della
struttura e del Bar più utile per
privilegiare il massimo utilizzo: nella bella stagione per la
contiguità del parco,ma pure
durante l’inverno per sfruttarne
gli spazi, anche per le associazioni che intendano servirsene
per manifestazioni e feste. La
struttura sarà tanto più utile
quanto più sarà attiva durante tutto il corso dell’anno, sia
dal punto di vista sociale sia da
quello economico.
CABINA ENEL
L’opera si è resa necessaria non
solo per sopperire alle richieste
di energia delle strutture pubbliche in costruzione ma anche
per le espansioni previste in
zona. Non se ne era tenuto in
debito conto nelle fasi iniziali di
progetto ma la sua realizzazione, quantomeno per la parte di
ns. competenza,è già in corso e
dovremmo vedere la conclusione dei lavori con l’estate. L’opera, in forte sinergia con ENEL,
è essenziale per poter azionare
gli interruttori ed “accendere”
le nuove strutture comunali.
CENTRO SPORTIVO
Quest’ultima opera, che ha visto la consegna dei lavori in
data 08/04/2013, ha subito un
forte rallentamento per maltempo. Dovremmo, comunque,
completare gli interventi entro
l’estate.
Con la prossima stagione sportiva, pertanto, sarà possibile
avere a disposizione due nuovi campi da calcio, di cui uno in
erba a undici e l’altro in ghiaia
a sette soprattutto per allenamento, e due piattaforme polivalenti, una con platea in calcestruzzo
Si è atteso anche al fine di reperire le risorse, provenienti da
enti privati, per dotare i campi
dei necessari sottoservizi (raccolta acque piovane dei campi
da calcio e predisposizione per
l’illuminazione).
I lavori comprendono pure la
posa della recinzione dei campi
stessi nonché, a completamen-
to, ne è prevista l’irrigazione.
Con gli interventi in corso, sostenuti da uno specifico finanziamento del Credito Sportivo
acceso dalla passata amministrazione, si andranno anche ad
adeguare le barriere architettoniche negli ingressi principali
del Centro Sportivo per rendere
ancor più sicura e funzionale la
nostra ‘Cittadella dello sport’.
RIQUALIFICAZIONE VIA CASE
DI SOTTO
Ultima opera pubblica in corso
e di cui si intende informare la
cittadinanza. I lavori, come da
convenzione, eseguiti direttamente dalla SISAM di Castel
Goffredo (MN) sono iniziati in
data 18/02/2013. La previsione
di fine lavori è slittata più volte per il continuo maltempo. Le
opere stanno procedendo alla
conclusione in quando la consistenza dei sottofondi permette ora un’idonea stesura degli
asfalti. Già posato l’asfalto di
base (il c.d. “binder”) mentre il
tappetino di usura entro la fine
dell’estate)
I recenti fenomeni atmosferici
di particolare intensità, hanno
ulteriormente posto in risalto i
problemi di raccolta e smaltimento acque piovane in presenza di forti e prolungate piogge.
Previsione fine lavori nel corso
di questa estate
Come si potrà notare pur nelle
difficoltà economiche in cui ci si
dibatte, ma è così il momento in
generale in cui stiamo vivendo
e lavorando, va sottolineato lo
sforzo particolare che stanno
facendo gli uffici comunali, i nostri tecnici, per recuperare ogni
risorsa e potere rendere possibile, in tempi rapidi, l’utilizzo
da parte della nostra Comunità
di queste importanti opere pubbliche.
In relazione infine ai problemi
causati dalle violenti piogge degli scorsi mesi si sono attivati
nei giorni scorsi tavoli tecnici
con Sisam e Consorzio di Bonifica con i quali, come sempre
disponibili, si attueranno nel
tempo opere di miglioramento per il deflusso delle acque.
Nello specifico poi richiamiamo l’attenzione di tutti affinché
ottemperino ai recenti inviti
dell’Amministrazione la quale, richiamando ordinanze vigenti, invita a PULIRE FOSSI E
SCOLINE RIPRISTINANDONE
DIMENSIONI E CARATTERISTICHE LA DOVE IL TEMPO LE ABBIA MODIFICATE. É importantissimo per tutti alfine di evitare
possibile allagamenti che potrebbero interessare chiunque
in caso di forti precipitazioni.
37
38
Tri salt endre’
Una giornata all’insegna della solidarietà in collaborazione con le Associazioni di
volontariato di Guidizzolo
Domenica 8 settembre 2013, presso il CENTRO SPORTIVO Comunale di Guidizzolo si terrà una giornata all’insegna della solidarietà, coinvolgendo bimbi e genitori che
assieme si divertiranno e faranno divertire.
Il ricavato sarà devoluto per metà all’associazione Oasis
Italia Onlus. L’altra metà sarà devoluta all’associazione
Pico de Jaca di Renata Faini
Ci si divertirà con i tornei di Burraco, tamburello, briscola, beach volley, tiro alla fune, schida, sciafeta, sciancol
e per i più piccoli palla avvelenata (che oggi i bambini
chiamano Dodgeball), ciapa la bala, e calcio balilla.
Come si vede dal programma, ci saranno giochi di abilità
di tutti i tipi e per ogni età. É sufficiente aver voglia di
partecipare e lasciarsi coinvolgere dal clima di entusiamo che ha visto nascere questa bella iniziativa.
Se qualcuno fosse interessato ad iscriversi a qualche
torneo o gioco può contattare Laura Azzini su facebook
(https://www.facebook.com/laura.azzini.5)
oppure alla mail: [email protected]
Afourki, da anni impegnato nel volontariato
dell’Associazione Oasis Italia Onlus
Scuola e missione a cui sarà devoluto
metà del ricavato della giornata solidale
dell’8 settembre
Bimbi a Scuola
La missione Oasis Italia Onlus in Burkina Faso
39
Battaglie… da collezione
Armi, divise ed equipaggiamenti militari nella collezione di Aristide Porrini
La Festa d’Estate di Rebecco,
come ogni anno, è l’occasione
per commemorare la battaglia
del 24 giugno 1859, che lasciò
un segno profondo non solo in
questa zona, dove imperversò
furiosa e cruenta, non solo nella storia d’Italia e di queste terre, ma anche in questa gente,
per anni ed anni a venire.
Quest’anno la commemorazione è stata impreziosita da una
piccola, ma interessantissima,
mostra di divise militari, armi
e suppellettili dell’epoca, tratta “Col passare degli anni - ci dice
dalla collezione privata di Ari- - questi oggetti persero di vastide Porrini.
lore e di utilità, fino a diventare
La passione per la ricerca e oggi materia per collezionisti
la raccolta di testimonianze di ed estimatori, da vendere ed
quel periodo e di quell’evento, acquistare nei mercatini del
Aristide ce l’ha fin da ragazzo, settore.”
quando, ci dice, in tutte le case Ma la passione di Aristide col
c’era qualcosa che proveniva tempo, invece, continuò a creda allora.
scere, tanto da mettere insieLa battaglia, chiamata ufficial- me una raccolta tanto ricca da
mente “di Solferino”, ma che fare invidia a qualsiasi museo,
tutti sanno come coinvolse pe- fatta si di fucili, pistole, spade,
santamente anche le campa- sciabole e baionette, ma anche
gne attorno a Rebecco, lasciò di documenti e testimonianze
sul terreno non solo decine di storiche, accompagnata da una
migliaia di cadaveri, ma an- nutrita bibliografia specialistiche armi, vestiti, scarpe, zaini, ca, per conoscere l’origine, la
equipaggiamenti e suppelletti- storia, i segreti e le curiosità
li, di varia forma e nazionalità.
degli oggetti collezionati.
“La gente comune – continua - Quello di Aristide, però, non è
allora versava in condizioni di
miseria o quantomeno di povertà. Ogni cosa poteva essere
utile. Non c’è da meravigliarsi
se chi poteva recuperava un fucile o una baionetta, una giacca, un paio di scarpe o una gavetta. Oggetti che se non adatti
all’uso quotidiano venivano poi
modificati, come le baionette
piegate e trasformate in roncole e falci o i fucili adattati all’uso
di caccia.”
Qualcuno cercò anche di approfittarsene, come quello che
– raccontano le cronache – fu
fermato con un intero carretto
di fucili.
Borraccia in legno
di Caldognetto Angela
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no le battaglie e le guerre del
XIX secolo.
Da Austerlitz a Magenta, a Solferino e San Martino, dall’Italia alla Repubblica Ceca, tante
sono le rievocazioni alle quali
ha partecipato, ripercorrendo e rivivendo momenti storici
memorabili, rivestendo, al bisogno, diversi ruoli e diverse
divise, fossero piemontesi o
garibaldine, zuave, francesi o
austriache.
Divise fedelmente ricostruite
sulla scorta di reperti ed illustrazioni, spesso confezionate
Copricapo della fanteria
dalla moglie Rosangela, che lo
asseconda in questa sua passione e talvolta lo ha accompagnato in questi viaggi, vere
occasioni per incontrare tanta
gente, di tanti paesi, tutti accomunati dalla stessa passione, ma anche per scambiarsi
esperienze, racconti ed oggetti
da collezione.
Tagliapane realizzato con una daga
“Spesso, come ad Austerlitz, –
napoleonica
ci racconta – siamo alloggiati in
un collezionismo passivo, fine accampamenti che ripropongoa sé stesso. In giro per l’Europa no le stesse condizioni dei solci sono tante rievocazioni stori- dati di quell’epoca, dormendo
che, numerose quanto lo furo- in tenda e condividendo tutto
con compagni
improvvisati,
come
quando
abbiamo
scambiato
i
nostri salami
con la vodka
dei russi”.
Una
passione, quindi, che
coinvolge
a
trecentosessanta
gradi
Attrezzi di uso quotidiano ricavati da sciabole e baionette
Zaino per la truppa
Strumenti chirurgici dell’epoca
tutta la famiglia, compresi i figli.
Una passione che ha portato
Aristide Porrini a mettere insieme una collezione che, da
sola, per quantità e qualità, basterebbe ad allestire un museo
di storia risorgimentale.
Graziano Pelizzaro
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Notiziario a cura di Daniele Guerra
Fare impresa
Durante l’inaugurazione della nuova sede della Pro Loco,
era stato fatto un bel discorso
sul “fare impresa”: la Pro Loco
avrebbe dovuto lavorare per
cercare i propri fondi, contributi, ecc. poiché l’Amministrazione Comunale, non sarebbe più
stata in grado di rispondere alle
varie richieste economiche. Era
stato inoltre ripetuto che la Pro
Loco (sempre per fare impresa)
avrebbe dovuto essere la “casa
madre”, il centro di tutte le associazioni, in modo che fosse
stilato un unico e condiviso calendario per le manifestazioni
di tutte le associazioni.
Per fare impresa, però, bisogna essere almeno in due: chi
propone i propri lavori e chi li
“compra”. Se manca uno dei
due requisiti, “fare impresa”
è impossibile. La Pro Loco da
subito ha cercato di rinnovarsi
proponendosi come primo soggetto “dell’impresa”. Ha, infatti,
chiesto di partecipare alle stagioni teatrali offrendo la propria
disponibilità per un’eventuale
gestione condivisa del teatro
(maschere, botteghino, sconti
iscritti, ecc.) Purtroppo nessun
soggetto si è fatto avanti.
Altra possibilità di “fare impresa” sarebbe stata quella di uti-
lizzare il teatro per spettacoli e
quindi trarne profitto. Lo spirito
della Pro Loco non è quello di
guadagnare, ottenere degli utili
a tutti costi, ma quello di far conoscere il territorio, allargare
il patrimonio di conoscenze, la
cultura rivolta a tutti indistintamente, lavorando qualche
volta anche in perdita. Proporre
altri spettacoli teatrali dopo la
stagione teatrale del Comune,
dopo le varie manifestazioni,
sempre a teatro, primaverili e
autunnali, oltre ad altre associazioni che, da sole, propongono i loro spettacoli, chiedere di
nuovo altri esborsi a carico dei
cittadini per nuove rappresentazioni teatrali, in un periodo
di così grave crisi, non sembra
corretto e giusto, non rientrando nella politica e nello spirito
statutario della Pro Loco far
pesare solo sul cittadino l’onere
della cultura.
Si potrebbe invece proporre,
durante la stagione teatrale, i
cosiddetti “matinèe” e offrire
alla Pro Loco la possibilità di
gestire a “prezzi politici” la replica dello spettacolo serale a
persone che economicamente
non sono in grado di sostenere
il costo intero del biglietto, oppure riservarlo agli ultra sessantacinquenni, ai ragazzi fino
a diciotto anni, agli studenti, ai
giovani extracomunitari.
Fare impresa vuol dire altresì che negozianti, ristoratori,
commercianti, artigiani del luogo propongano alla Pro Loco
i propri prodotti in modo che
tutta la popolazione, durante le
fiere, le sagre e altre manifestazioni, ne venga a conoscenza, possa degustare, toccare
con mano, come avviene già da
anni in tutti i comuni limitrofi.
Purtroppo a Guidizzolo è spesso difficile far partecipare le
realtà locali alle varie manifestazioni. Perché in questi tempi
di crisi non provano a “buttarsi”
(non costa niente) per far conoscere i propri prodotti?
La Pro Loco infine, non ha strutture adeguate per fare impresa e, pertanto, si deve sempre
arrangiare chiedendo a destra
e a sinistra degli aiuti, oppure
affittare palchi, pedane, cucine,
che hanno un notevole costo e
impatto sul bilancio della Pro
Loco.
Per questi motivi fare impresa
da soli in questo campo è impossibile, salvo che l’Amministrazione Comunale e le altre
associazioni non vengano incontro alla Pro Loco, con loro
proposte, convenzioni, gestione di servizi che potrebbero far
risparmiare tutti i partecipanti
“all’impresa”, senza richiedere
ulteriori sacrifici economici alla
cittadinanza.
AZIENDA AGRICOLA
Produzione e vendita vini doc spumanti e tipici
di GIANFRANCO BERTAGNA
42
Bande di Cavriana MN
Tel. e Fax. 0376 82211 - Cell. 328 9273900
www.cantinabertagna.it - [email protected]
Anagrafe - Stato Civile - Elettorale:
Da lunedì a venerdì: dalle 10.00 alle 13.00
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
sabato:
reperibilità, solo per decessi cell. 347 8074979
Segreteria - Ragioneria - Tributi - Ufficio tecnico
Scuola - Teatro - Segretariato sociale:
lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 12.30
mercoledì:
dalle 14.30 alle 17.30
Assistente sociale:
mercoledì e venerdì dalle 10.00 alle 13.00
Polizia Locale:
mercoledì e sabato dalle 9.00 alle 11.00
Municipio (centralino) - tel. 0376 819201
Vigili Urbani - tel. 0376 840241
Teatro e manifestazioni - tel. 0376 1620428
Posta elettronica certificata: [email protected]
ORATORIO SAN LORENZO
ORARIO DI APERTURA 1ª e 3ª DOMENICA
Maggio - Settembre dalle 17.00 alle 19.00
Ottobre - Aprile su prenotazione 335 422406
BIBLIOTECA
tel. 0376 840435 estate
inverno
lunedì 9-12 / 15-19 martedì
9-12
giovedì
15-19 mercoledì venerdì 9-12
sabato
9-12 / 14.30-18.30 14.30-18.30
14.30-18.30
9-12
9-12
ASSOCIAZIONI
Pro Loco - tel. 0376 1620426
Gruppo Alpini Guidizzolo - tel. 338 4597404
AVIS - AIDO - tel. 0376 840177
Raphaël - Ambulatorio Castel Goffredo 0376 771292
GVG-Gruppo Volontari - tel. 0376 818240
Calcio Guidizzolo - tel. 0376 819172
Ciclo Club 1977 - tel. 0376 818189
Tennis Club Guidizzolo - tel. 0376 818382
Amici di Rebecco - tel. 0376 819678
Centro Sociale “La Mimosa” - tel. 339 3538192
CIMITERO
Apertura tutti i giorni della settimana
Gen. Feb. e Nov. Dic.
Marzo e Ottobre
da Aprile a Settembre
dalle 8 alle 17
dalle 8 alle 19
dalle 8 alle 20
PIAZZOLA RIFIUTI
Lunedì Mercoledì e Venerdì dalle 14.30 alle 17.30
Sabato: dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17.30
AMBULATORI MEDICI
• Dr.ssa Emi Ghisolfi - Cell. 333 8356733
Prenotazione visite: 0376 840433 (8.30-12.30)
Lun. Gio. Ven.: dalle 16 alle 19 (su appuntamento)
Mar. Mer. Gio.: dalle 10 alle 13 (su appuntamento)
• Dr. Orfeo Valerio Galvani
Ambulatorio 0376 819794 - Abitazione 0376 819096
Lun. Mar. Mer. Gio.: dalle 9,30 alle 12,30
Mer. Ven.: dalle 16,30 alle 19,30 (su appuntamento)
• Dr. Giuliano Ponti
Ambulatorio 0376 819475 - Abitazione 0376 819177
Lun. Mar. Mer. Ven.: dalle 10 alle 12.30
Giovedì: dalle 16.30 alle 19
Ambulatori medici presso sede AVIS
• Dr.ssa Doriana Bertazzo
Riceve su appuntamento tel.0376 83040 - 838500
Martedì dalle 17 alle 18,30
Giovedì dalle 8,30 alle 9,30
• Dr.ssa Angela Gatti - tel. 338 2619350
Lunedì - Mercoledì - Venerdì: dalle 17.30 alle 18.30
Ambulatorio Medole - tel. 0376 898109
• Dr.ssa Vincenza Di Marco
Riceve su appuntamento tel. 335 1736606
Lunedì - Martedì - Venerdì: dalle 10.00 alle 11.00
Mer.: dalle 16.00 alle 17.00 Gio.: dalle 10.30 alle 11.30
• Pediatra di base
Riceve su appuntamento tel. 0376 631797
NUMERO VERDE FARMACIE DI TURNO
tel. 800 228521 (Guidizzolo 0376 819005)
ENTI
Protezione Civile - tel. 0376 847388
Prenotazione ambulanza - tel. 349 8608653
Istituto Comprensivo - 0376 819049 - 819059
Istituto Statale d’Arte - tel. 0376 819023
Corpo Bandistico - tel. 0376 840090
Fondazione “Rizzini” onlus - tel. 0376 819120
SISAM (acquedotto) - 800 859370 - 0376 771869
Cooperativa “Orizzonti” - tel. 0376 847326
CSE-Anffas - Rebecco - tel. 0376 818253
Parrocchia Birbesi - tel. 0376 819602
Parrocchia Guidizzolo - tel. 0376 819052
Numeri utili
UFFICI COMUNALI
SANTE MESSE
GUIDIZZOLO
Festivi:
Prefestivi:
Feriali: Lun. Merc. Giov. BIRBESI Festivi
Feriali: venerdì
REBECCO Prefestivi estate
8 - 10.30
19
18
9.30
8.30 18
inverno
8 - 10.30
18
17
9.30
8.30
17
EMERGENZE
GUARDIA MEDICA - 118
CARABINIERI - 112 - 0376819006
VIGILI DEL FUOCO - 115
FUGHE GAS - 800905440
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