GUIDIZZOLO MN ANNO XX N. 117 - DICEMBRE 2014

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GUIDIZZOLO MN ANNO XX N. 117 - DICEMBRE 2014
Editore: Centro Culturale San Lorenzo 46040 Guidizzolo (MN) - Tariffa R.O.C.: ”Poste Italiane s.p.a. - Sped. Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27-02-2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB - BS
BIMESTRALE DI ATTUALITÀ, CRONACA, CULTURA E POLITICA - GUIDIZZOLO MN
Foto Andrea Dal Prato
ANNO XX N. 117 - DICEMBRE 2014
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DIRETTORE RESPONSABILE
Andrea Dal Prato
CAPO REDATTORE
Graziano Pelizzaro
REDAZIONE
Giulia Avanzi
Laura Leorati
Francesca Lugoboni
Elodio Perani
Sandra Tosi
Paolo Zani
COLLABORATORI
Giorgio Arienti
Sante Bardini
Annalisa Cappa
Michele Galli
Luca Ghizzi
Daniele Guerra
Marta Leali
Donatella Lusenti
Francesca Pesci
Luca Piazza
Antonio Quiri
Marisa Rodighiero
Mariavittoria Spina
Giulia Stuani
Giovanni Zangobbi
PROGETTO GRAFICO
Claudia Dal Prato
EDITORE
Centro Culturale
“San Lorenzo”
via Virgilio, 25
46040 Guidizzolo (MN)
Tel. 348 3115232
e-mail:
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Aut. Tribunale di Mantova
N° 8/95 del 30-05-1995
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COSTO MODULI
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sommario
3 Editoriale
4 Tutti i gusti del mondo "Museo del Bijou"
6 Evoluzione della sicurezza urbana
7 Cronaca
14 Una vita così: Elena Gitti
16 Anima e cuore
19 Astri e civiltà
20 Arte e dintorni Letteratura
22 Arte e dintorni Letteratura
23 Arte e dintorni La nostra storia
24 Buon Compleanno
25 Alpini in festa
26 Ricette
28 Verso il futuro con talento e passione
30 Ente filarmonico
31 Pro Loco
33 Gruppo Micologico Naturalistico
34 Notizie dall'Amministrazione
35 Cambia la viabilità di via...
36 Eventi Biblioteca, Teatro e MASeC
37 Breve commento letterario
39 Numeri utili
In copertina: Il Monumento agli Alpini,
inaugurato il 28 settembre 2014
Foto: Andrea Dal Prato
Invitiamo i lettori a proporre, per le rubriche,
problemi o situazioni che siano di interesse generale.
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editoriale
Andrea Dal Prato
Anno nuovo, speranze nuove?
Siamo nel pieno di una profonda crisi, non solo economica, ma etica, morale. Più che
di speranza, troppo spesso tra la gente si colgono espressioni di rabbia o di rassegnazione, di sconforto e di sfiducia.
E la sfiducia nel futuro si origina in buona parte dalla mancanza di certezze, tanto nei
rapporti privati che nella conduzione della cosa pubblica.
Il senso della responsabilità e del dovere che sembra un retaggio del passato, la parola data, tranquillamente disattesa, promesse non mantenute, amministratori e politici
che più che statisti sembrano dilettanti allo sbaraglio, attenti più alla loro immagine
che al futuro delle nuove generazioni, tutto contribuisce ad alimentare il senso di sfiducia.
Non sono solo i grandi temi che urtano il sentimento popolare, quali l’Europa o le tasse
o l’immigrazione, temi perfino abusati dai media, spesso possono essere le piccole
cose che urtano il sentimento popolare. Gli stessi rapporti con la pubblica amministrazione, cioè quelli che genericamente vengono riassunti col termine “burocrazia”,
vengono vissuti con angoscia. E talvolta è la stessa amministrazione che non fa nulla
per semplificarli, anche quando non solo la legge, ma lo stesso buonsenso glielo imporrebbero.
Prendiamo ad esempio la TASI, ovvero la tassa sui servizi comunali indivisibili. Alla
gente comune non è molto chiaro il concetto di servizi indivisibili e perché deve pagare,
e nemmeno se questa sostituisca o meno l’IMU. Però molti comuni hanno messo a disposizione sul proprio sito internet un servizio di calcolo fai-da-te, di solito disponibile
sulla prima pagina del sito. Di solito, ma non per il Comune di Guidizzolo, dove per
trovare il “calcolo Tasi” bisogna prima cliccare su “Albo Pretorio” …Che c’entra l’albo
pretorio con la Tasi?
La sensazione che ne ricava il cittadino è, da una parte, di poca precisione e professionalità, dall’altra di ulteriore fastidio.
Lo stesso fastidio che ti danno certi aumenti delle imposte e tariffe, magari piccoli in
sé, ma che non fanno altro che incrementare il senso di sfiducia e di rassegnazione.
Prendiamo ad esempio l’aumento della marca da bollo per il rilascio del passaporto,
che passa da € 40,29 ad € 73,50. É vero che poi non si deve pagare il rinnovo annuale,
ma al momento del rilascio la tassa è aumentata dell’82% !
E che dire poi delle tariffe postali o delle sigarette? Sono tanto frequenti che quasi
ormai non ci si fa più caso.
Certo, si può evitare di andare in ferie all’estero, oppure si può smettere di fumare.
Però, il governo non aveva detto che non avrebbe aumentato il carico fiscale?
É vero, sono piccoli problemi, ce ne sono di ben più grossi e ben più gravi. Questioni
che lasciamo ai media, stampa e televisione, che quotidianamente ci subissano di informazioni e notizie, più spesso alimentando la confusione, poche volte cercando di
istillare la speranza.
Ecco appunto, la speranza. Si dice anno nuovo, vita nuova. E se sperare è un dovere, un
“mondo migliore non è solo una speranza, ma un luogo del possibile”.
Natale quindi non può e non deve essere solo un luogo comune, ma il seme di una
nuova rinascita.
Buon Natale e buon anno nuovo.
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Tutti i gusti del mondo
Al Museo del Bijou di Casalmaggiore, sotto le volte di un
prestigioso palazzo settecentesco, brillano monili e oggetti
d’ornamento che cavalcano le mode e le usanze di Europa,
Africa, Americhe…
Visitare le sue sale è come
compiere un piccolo giro del
mondo in 80 minuti: nelle teche
del Museo del Bijou di Casalmaggiore sono infatti esposti
bracciali, spille, collane, medaglie che testimoniano culture ed epoche le più disparate,
sia storicamente che geograficamente. Proponiamo una carrellata di spunti “geo-politici”
di alcuni dei bijoux esposti,
ricordando che essi sono stati
prodotti dalle fabbriche locali
nel secolo scorso con lo scopo
di essere venduti, di piacere ai
vari mercati, anche internazionali, di accontentare i gusti
ed adeguarsi alle mode che
imperversavano. Erano oggetti di scarso valore (né oro, né
argento, né pietre preziose; al
massimo una patinatura d’oro
o un bagno galvanico, nonché
fior di vetri e strass, plastica e
materie affini), ma in grado di
accontentare le richieste delle
fasce più basse della popolazione: uomini e, soprattutto,
donne che, non potendosi permettere gioielli “veri”, riuscivano comunque a rendersi più
piacevoli, a valorizzare un vestito o una mise, con la semplice bellezza di un bijou prodotto
a Casalmaggiore.
Partiamo dalla Francia degli
anni Dieci e Venti: sono nume-
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rosissimi gli oggetti che rincorrono i temi e i soggetti di Art
Nouveau, Decò, Liberty, che
vengono declinati in deliziose parures, miniati su spille e
gemelli, riportati su medaglie
e pins. Dall’Inghilterra, invece,
emuliamo la moda del gioiello nero da lutto, solitamente
in giaietto, involontariamente
lanciata dalla regina Vittoria
alla morte del consorte Alberto
(1861): alcuni di questi bijoux
“da vedova” prodotti a Casalmaggiore saranno esposti nel
Museo del Gioiello, che in questo mese di dicembre viene
inaugurato a Vicenza.
Anni Trenta, destinazione Africa settentrionale. I rapporti
con Libia, Tunisia, Egitto, isola di Rodi, ad esempio, sono
ampiamente testimoniati da
collane, bracciali, orecchini di
foggia arabeggiante, ma anche
ciondoli e portafortuna che recano impresse le più svariate
scritte e i simboli di numerose
città, tutte raggiunte dai rappresentanti delle fabbriche che
riportavano in patria fotografie
di edifici o profili di re da riprodurre in medaglie e stampi. Le
esportazioni verso le colonie
africane sono state determinanti per il successo delle industrie casalasche, che hanno
letteralmente invaso i mercati
1
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del Maghreb di ogni possibile “ninnolo” [foto 1 e 2]. Stessa sorte ebbero i rivenditori
dell’America del Sud: anch’essi
vennero raggiunti dai “ricordini” o dalle medaglie di produzione cremonese, spesso date
3
in premio agli studenti meritevoli dei vari collegi religiosi o
venduti nelle chiese e nei santuari [foto 3].
Rientriamo in Europa: la sobrietà autarchica degli anni
Quaranta è facilmente ritrovabile in chatelaine e spille di
semplice eleganza, spesso costituite da fiori delicatamente
colorati [foto 4 e 5] e semplici
intrecci di catene, mentre la
ripresa della vita, dell’econo-
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mia e della gioia di vivere degli
anni Cinquanta comportano la
produzione di bijoux più decorati, i cui modelli di ispirazione
si chiamano Chanel o Cartier:
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era la Francia, allora, a dettar
norma nel mondo della moda,
e la produzione locale sapeva
adeguarsi a meraviglia agli stilemi lanciati dai grandi stilisti
[foto 6].
Ed occupiamoci infine di tutt’altri gusti, quelli della devozione
religiosa: anche in questo settore, il Museo espone un’ampia
collezione di medaglistica e oggettistica legata a luoghi, beati,
chiese e santuari di ogni luogo e di ogni confessione, dalle
placchette per bici e auto raffiguranti santi e pontefici [foto
7] alle miniature per il rito ortodosso, con bellissime decorazioni smaltate a mano.[foto 8]
Gusti, tempi, luoghi, credo reli-
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giosi: di tutto e di più… al Museo
del Bijou!
Letizia Frigerio
Conservatore del Museo
www.museodelbijou.it
1 - bracciale con impresse la
Mano di Fatima ed il cervo,
simbolo di Rodi
2 - spilla con scritta araba
3 - medaglietta devozionale
brasiliana Madonna Aparecida
4 - spilla a forma di cappellino
5 - spilla a forma di cestino con
fiori
6 - spilla con broche Swarovski
7 - placchetta con l’effigie di
San Luigi Gonzaga
8 - medaglietta ortodossa raffigurante Maria e Gesù Bambino
5
Evoluzione della sicurezza urbana
Mercoledì 29 ottobre l’AUSER “La Mimosa” ha proposto il suo primo incontro culturale dal titolo
“Evoluzione della sicurezza urbana”. Il convegno sviluppato dal Comandante della Polizia Locale
Dott. Federico Bonfioli è stato presentato dal Presidente dell’AUSER che ha, inoltre, annunciato i
temi dei prossimi due seminari: 1) Le diverse facce della violenza: dall'infanzia all' età
adulta 2) Pari opportunità nell'alto mantovano: un percorso di evoluzione sociale.
Il Sindaco, nel suo saluto, si è detto grato quando a Guidizzolo si svolge “un’iniziativa volta a
diffondere la cultura dello stare insieme con argomenti e proposte di grande importanza ed attualità”.
Riportiamo sinteticamente i punti significati dell’intervento del Comandante Bonfioli.
Per cercare di evitare i - Se ci si assenta per qualche non conoscete vi bussa alla
giorno chiedere ad un vicino o porta non permettetegli di enfurti in abitazione
- Quando si esce di casa lasciare sempre in una o più stanze la
luce accesa.
ad un famigliare di prelevare la
posta dalla cassetta delle lettere.
- Quando si fanno lavori di ristrutturazione, prediligere il
montaggio sulle finestre e porte di inferriate e infissi robusti.
- Quando qualche persona che
trare e comunque di vedere
all’interno della vostra abitazione.
- Dite ai vostri figli o nipoti di
non divulgare sui social network tipo “facebook” i vostri
spostamenti per le vacanze.
Consigli generali contro - Non tenere troppo denaro con
te o in casa.
le truffe
- Non fidarti degli sconosciuti.
- Non dare troppe informazioni su di te o la tua famiglia agli
estranei.
- Rifiuta proposte che non ti
sembrano chiare.
- Non firmare nessun documento.
Quando cammini per
strada
- Non fermarti con sconosciuti.
- Mantieni le distanze da chi
chiede l’elemosina.
- Se puoi, non andare da solo
in banca o in posta quando devi
prelevare dei soldi.
- Non dare mai denaro agli sconosciuti.
- Non cambiare denaro ad uno
sconosciuto.
- Non accettare un pagamento
con assegno bancario da persone sconosciute.
- Tieni sempre in tasca qualche
moneta di poco valore.
- Non togliere il portafoglio dalla borsa o dalla tasca mentre
sei in strada.
- Non tenere il denaro in tasche
esterne della borsa.
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“I FIORI DI CASALI” si rinnova
Nuova sede per il negozio di fioreria della famiglia Casali. L’ubicazione è sempre quella nel
complesso “La Piazzetta” in via H.Dunant a Guidizzolo, ed i nuovi locali sono contigui a quelli
occupati in precedenza. Invariato invece il servizio offerto, ben noto alla affezionata clientela,
che sa di poter contare sulla abituale cortesia e
competenza e sul vasto assortimento di fiori recisi, piante da appartamento, bonsai e confezioni
regalo per ogni ricorrenza.
“I Fiori di Casali” propone anche addobbi floreali
per cerimonie, la consegna a domicilio ed il servizio Interflora,
per coprire ogni
desiderio anche
dei clienti più
esigenti.
Per i bonsai e le
orchidee, inoltre, è disponibile un servizio
di ricovero, assistenza e cura
per le piante…
in difficoltà.
Per ogni occasione, a cominciare dal prossimo Natale, ma
anche per un
semplice pensiero, i Casali
offrono quanto di meglio si
possa trovare.
Per le circostanze meno liete,
poi, è sempre
disponibile
il
servizio di Onoranze Funebri,
che continua ad
essere svolto in
collaborazione
con altre imprese funebri del territorio, garantendo in questo modo un servizio completo e
qualificato, attento ad assistere ed assecondare
i familiari nel difficile momento della perdita di
un loro caro.
Bocce tricolori
Le bocce per molti sono un gioco, un passatempo,
ma per tanti altri sono uno sport, con le sue
brave categorie ed i rispettivi campionati.
Dopo anni di digiuno, le bocce mantovane tornano
protagoniste ai campionati italiani, tenutisi sulle
corsie di gioco del Comitato di Brescia.
La coppia costituita dal guidizzolese Virginio
Garini e da Alessandro Toso è salita sul gradino
più alto del podio, classificandosi al primo posto
nella categoria C.
La coppia della Voltese, pur chiamata all’ultimo
momento, ha conquistato il titolo italiano
battendo in finale per 13-2 la coppia C. Conti e D.
Conti della Jesina (AN), sbaragliando così le 63
coppie iscritte.
Dopo i vari successi ottenuti, questa nuova
affermazione della coppia Toso – Garini è motivo
d’orgoglio e di soddisfazione prima per loro, e
poi per noi concittadini e per tutto il movimento
bocciofilo mantovano.
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I tesori di San Lorenzo
L’Oratorio guidizzolese di San Lorenzo, il suo recupero e restauro; i tesori, gli affreschi che esso
racchiude sono stati oggetto di un’attenta ed interessante serata curata da Cesarino Monici che
a quel restauro provvide: ‘Recupero non facile, ha
detto, per il quale sono state poste in atto precise
e complesse scelte, anche sofferte, ma sempre
avallate dall'approvazione e dal collaudato finale
degli Organi Istituzionali, preposti a tali funzioni;
ma soprattutto, sostenuto dal consenso di tanti
cultori e semplici fedeli che qui hanno ritrovato
ciò che paventavano perduto’. Monici ha introdotto un ampio e dettagliato excursus sul concetto
di arte e di restauro. ‘Non potendo e non volendo,
perdere di vista l'obbiettivo del tema di questa
sera, che possiamo sintetizzare nella definizione delle funzioni e limiti del restauro, e quindi
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identificare cosa c'è da salvare, appare utile definire qui, quali sono le strutture e le valenze di
un messaggio d'arte… Strutturalmente, l'opera
d'arte, è costituita dal contenuto della tematica
focalizzata dell'autore, dai canali comunicativi
individuati: (immagini, suoni, parole ecc... ecc...),
dalle forme significanti a rappresentarne gli intendimenti, dalla loro traduzione in messaggi
materialmente strutturati, sensorialmente veicolabili, e sensitivamente recepibili… Di queste
strutturazioni, per il restauratore, in particolare,
è fondamentale conoscere e riconoscere tutte
le risorse tecniche e le metodiche di realizzazione utilizzate, per saperne ricondurre a giuste valenze, le patologie perpetrate nel tempo’.
Quindi San Lorenzo, la sua storia, le sue opere
per le quali: ‘Rilevante è l'appartenenza a questo
complesso, a testimoniare la sua storia, l'evolversi della vita in esso ed intorno ad esso trascorsa in tanti secoli... fino a noi...’ Da qui Monici
ha presentato poi, mostrando i diversi passaggi,
l’opera di restauro di qualcuna delle immagini
votive affrescate sulle pareti dell’Oratorio. Confermando infine la propria disponibilità ad entrare nel dettaglio dei lavori di restauro di tutte e
ognuna delle opere recuperate nel momento in
cui alcune persone ne presentino la curiosità e
intendano approfondire.
I santini dedicata a Santa Teresa
'Thérèse Martin e la Vergine Maria'. Con
questo titolo il Gruppo Volontari Guidizzolo, il
Gruppo Alpini, il Centro Auser 'La mimosa',
con Amministrazione Comunale e Pro
Loco e l'A.I.C.I.S., Associazione Italiana
Cultori Immaginette Sacre, hanno allestito
un'interessantissima mostra di Santini dedicata
a Santa Teresa del Bambin Gesù. Ad ospitare
la riuscita rassegna il Salone 'don Giulio'
dell'oratorio parrocchiale. Molto interessante
il momento inaugurale presentato da Claudia
Morselli la quale, dopo i saluti, ha introdotto gli
ospiti: padre Rino Bolzon, priore del convento dei
Carmelitani Scalzi di Mantova, la professoressa
Francesca Campogalliani e l'ing. Sergio Leali
studioso conosciuto in Italia e all'estero nel
campo filatelico che si è complimentato con
gli organizzatori "per la ricchezza delle notizie
e delle immaginette e la pregevole quanto
accattivante disposizione"
Dopo i ringraziamenti a quest'ultimo per la
preziosissima collaborazione, la parola a padre
Bolzon che ha tracciato i lineamenti della
giovane Thérèse nata e cresciuta in una famiglia
di grande santità (entrambi i genitori sono
beati). Lei è giovanissima monaca carmelitana
nel monastero di Lisieux. Particolarissima la
sua devozione nei riguardi della Vergine, così
come la sua forte fede. Morirà a 24 anni il 30
settembre 1897 e verrà canonizzata il 17 maggio
1925; nel 1997 è dichiarata Dottore della Chiesa.
Da Francesca Campogalliani l'interessantissima
presentazione di alcuni Santini cari a Santa
Teresa e che ne hanno ulteriormente presentato
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la santità. Anna Cortelazzi con grande passione
ha letto ampi stralci del poemetto 'Perché t'amo
Maria'. Molto ben allestita la mostra, diverse le
sezioni a percorrere i momenti della vita di Santa
Teresa con alcune immaginette particolarmente
preziose. In chiusura la consegna di un
ricordo ad alcuni artisti guidizzolesi che per
l'occasione hanno realizzato originali Santini,
anch'essi in mostra. Il primo del compianto
professor Alessandro Dal Prato; quindi Michele
Azzini, Franco Bassignani, Mariangela Cappa,
Angela Damiani, Serafina Ghisolfi, Alessandra
Maffezzoni, Pierluigi Signori e Paola Sonia
Tagliani.
fiorire la piattaforma dell'Oratorio parrocchiale
di elaborati coloratissimi. La festosa chiusura
con la distribuzione di una pergamena-ricordo a
tutti gli iscritti. E di un riconoscimento ai primi
tre classificati in entrambe le corsie previste,
decretato dalla giuria composta dalla maestra
madonnara Cappa,la giovane artista Paola Sonia
Tagliani, i presidenti di Pro loco Silvio Tarchini e
del Gruppo Alpini Angiolino Pozzi, il consigliere
comunale Renato Pasini. Ma ecco le classifiche.
Scuole materne: Andrea Bertoni (1°), Pietro
Alessio (2°), Alessia Prestini (3°); elementarimedie: Micaela Torazzi (1°), Pietro Maffezzoni
(2°), Beatrice Omodei (3°).
Mini Madonnari in gara
Gastronomia della quaglia 2014
Favorita dal bel tempo e dalla felice location,
davvero riuscita la 1^ edizione del "Mini Concorso
Piccoli Madonnari, Premio S. Teresa", aperto a
bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni. Una simpatica
novità, nell'ambito della Mostra di santini
"Thérése Martin e la Vergine Maria", che sembra
proprio destinata a radicarsi sul territorio; in capo
ai sodalizi G.V.G., Gruppo Alpini, Centro Auser La
Mimosa, con il patrocinio di Comune, Pro loco,
A.I.C.I.S., e l'importante appassionata regia
della maestra madonnara Mariangela Cappa.
Attorniati da genitori e spettatori, dalle 15 alle
17, i "Piccoli Madonnari", piegati sui riquadri loro
assegnati ed impegnati con entusiasmo nella
coinvolgente tecnica del gessetto, hanno fatto
Anche questo ottobre, come da oltre quarant’anni,
l’AVIS guidizzolese si è prodigata per mantenere
ben viva la tradizione della sagra autunnale
(nella foto, di repertorio, il gruppo degli addetti
alla cucina). Più di duemila quaglie sono state
preparate e farcite dalle abili mani dei nostri
volontari, accompagnate da buonissima polenta
fresca e succulenti “grasei”, allietando le tavole
di molti compaesani, oltre a quelle di affezionati
dei paesi limitrofi. Grazie a tutte le persone che
hanno partecipato alla buona riuscita dell’evento,
a chi ha risposto al nostro invito, a chi per la
prima volta ha degustato le nostre prelibatezze…
vi aspettiamo numerosi anche il prossimo anno!
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1ª rassegna canti corali
A conclusione della bella giornata che ha visto
gli alpini in prima fila con l’inaugurazione del
loro monumento, nel pomeriggio presso il
MASEC si è svolta la 1ª rassegna di canti corali.
Tre cori si sono avvicendati presentando una
parte del loro repertorio. Il Coro voci del Mincio,
diretto dal maestro Mario Rebecchi, ha intonato
canti popolari che parlano del lavoro, l’azzurro
delle acque, della natura, della tradizione e degli
alpini. Il Coro Polifonico dei Colli Morenici, diretto
dalla maestra Valentina Bellemo, ha presentato
un repertorio eclettico e variegato, passando
dall’opera alle composizioni da camera, dal
gospel alla musica leggera. Ha concluso questa
bella manifestazione il coro “I cantori del
Caldone” di Cerlongo con bei canti popolari sia
italiani che stranieri, d’autore e canti folcloristici.
Soprattutto l’ultimo canto folcloristico sardo con
la maestra di origini lituane Nerile Januskaite,
in qualità di soprano leggero, e circondata dai
propri cantori, ha entusiasmato i presenti che
hanno applaudito con una “standing ovation”.
Pubblico delle grandi occasioni ha riempito il
MASEC con soddisfazione e con la speranza di
altre e future edizioni.
Masec ha fatto il pieno di gente con “Balliamo
tutti insieme” con il dj M. Ranzani e lo Sporting
Dance. Domenica poi, dal mattino fino a sera,
la via principale del paese è stata invasa dalle
bancarelle degli hobbisti, dalle “SMART”, e
da tantissime persone. Il "Gruppo micologico
naturalistico colli Morenici” ha esposto una vasta
serie di funghi che hanno attirato l’attenzione di
moltissimi affezionati. Alle ore 11, puntuale come
un orologio svizzero, la Pro Loco, organizzatrice
della manifestazione ha offerto l’aperitivo a tutti.
Expo colori e sapori sotto la torre
La cronaca di un evento dovrebbe essere
imparziale ma questa volta non è possibile. La 4ª
edizione di “Expo colori e sapori sotto la torre” (la
sagra di ottobre per molti) quest’anno ha avuto
un successo strepitoso. Tre giorni di un autunno
appena iniziato, “ancora tiepido, con gocce di
gialli, rossi, marrone che stanno schizzando di
vari colori le foglie delle piante. Con la natura che
sta cambiando d’abito e si sta facendo smagliante
di colori festosi”, finalmente Guidizzolo è tornato
modernamente all’antico. Le giostre sul piazzale
hanno avuto un’invasione di ragazzi, bambini,
adulti come non si ricorda da tempo. Il tutto è
iniziato il sabato con la coinvolgente mostra dei
santini su Santa Teresa del Bambin Gesù che ha
visto una bella affluenza di pubblico. Di sera il
Aperitivo composto da circa cinquecento panini,
centocinquanta pizzette e altrettante focaccine,
il tutto innaffiato da un fresco prosecco, e bibite
varie. Nel pomeriggio, mentre molti ragazzi,
presso l’oratorio, si facevano condurre per mano
dalla maestra madonnara Mariangela Cappa
nel mondo pittorico ed espressivo dei gessetti,
in centro Valentine Moore, ha offerto ai presenti
una bella esibizione di “Pole Dance”. Alla sera,
sempre al Masec, vi è stata l’esibizione della
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scuola di ballo di Guidizzolo diretta da Francesca
Ponti. Per il “Sagrino” le giostre sono state prese
di nuovo d’assalto dai ragazzi mentre la 4ª expo
colori e sapori sotto la torre chiudeva in bellezza,
sempre al Masec, con una serata danzante. Una
bella prova grazie al pubblico che è accorso con
entusiasmo e voglia di fare festa.
Successo della sagra di S. Giorgio
Grande soddisfazione per l’andamento della recente edizione della Sagra della Madonna del
Rosario e l’ottima riuscita dello spiedo benefico,
organizzata Domenica 12 Ottobre presso i locali
parrocchiali di Birbesi di Guidizzolo, a cura del
Circolo Anspi “S. Giorgio Martire”.
I protagonisti di questo evento sono stati i numerosi volontari del Circolo che, animati da passione e spirito di servizio, si sono adoperati per
cucinare (facendo anche i turni durante la nottata di sabato) e servire il famoso “Spiedo alla
Birbesana” per oltre 270 persone, con modalità
“take away” .
Visto il successo riscosso si fa strada l’ipotesi del
riconoscimento De.Co. per tale pietanza, ma il
Presidente del Circolo - Matteo Robba - per ora
non conferma né smentisce.
La sagra è poi proseguita il pomeriggio, con la
Messa della Madonna del Rosario, folkloristica
cerimonia religiosa che vede la statua lignea della Vergine col Bambino portata dalla Chiesa lungo la via principale della frazione, richiamando
persone anche dai paesi limitrofi.
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Alla funzione religiosa è seguito il rinfresco per
tutti i fedeli, sapientemente curato dagli infaticabili volontari del Circolo Anspi all’interno del
salone parrocchiale.
Il lunedì ( il cosiddetto “sagrino”) è stata la volta
del tradizionale torneo serale di briscola in oratorio, che ha visto affrontarsi numerose coppie
agguerrite, sia di giovani che di anziani, determinati a conquistarsi almeno uno dei ricchi premi
in natura (e prodotti locali) messi in palio.
Come da prassi ormai consolidata, il ricavato
della sagra birbesana verrà riservato alle iniziative volte al mantenimento delle strutture parrocchiali e alla promozione del tessuto sociale di
Birbesi.
Graficamente a palazzo
A corollario della sagra di ottobre, presso il
palazzo Rizzini Pedrotti si è svolta la bella mostra
“Graficamente a Palazzo”. Rassegna di disegni
realizzati da giovani diplomati presso ’Istituto
d’Arte “Alessandro Dal Prato” di Guidizzolo.
Daniela Perani, Chiara Bettoncelli, Francesca
Meneghetti, Sara Zanetti, Paola Sonia Tagliani,
Paolo Tomasi, Alain Battaglia Pedrotti hanno
presentato le loro opere. A loro si sono aggiunti
due ospiti illustri, Michel “Isao”Avigo e Gabriella
Caobelli.Come ha specificato la curatrice
della manifestazione Prof.ssa Sira Castagna,
il percorso espositivo traccia un itinerario
maturato nell’ambito degli Istituti d’Arte e in
particolar modo presso quello di Guidizzolo. Le
tecniche usate spaziano dal tratto a matita e a
china, dall’acquaforte all’acquerello e ai pastelli
colorati, a servizio di un’illustrazione raffinata e
particolareggiata
La castagnata
Domenica 9 novembre quattro associazioni: G.V.G,
Pro Loco, AUSER e l’ Associazione Alpini, hanno
organizzato presso il MASEC una bella festa a
base di castagne. Molti i partecipanti che hanno
potuto saziarsi a volontà di caldarroste preparate
dai volontari. Oltre alle castagne c’erano dolci
sfornati al momento, vari tipi di “patuna”,
castagnaccio, bibite e vino. La simpatica festa è
stata accompagnata dalla musica di un esperto
guidizzolese della fisarmonica. Graditissime
presenze anche molti ospiti della locale Casa di
Riposo. Tra loro molte “ragazze” hanno ballato
e cantato dimenticando per una giornata gli
acciacchi della ormai “passata gioventù”. Un
vero record di partecipanti. Con questa festa è
stato dimostrato che quando ci si siede a tavola
non è solo per mangiare: il cibo serve a nutrire
l’amicizia.
Memorial Ezedeo Piva
Si è concluso nel mese di Ottobre il X Memorial
Ezedeo Piva, torneo di pallina indoor, organizzato dai volontari del Circolo Anspi “S. Giorgio
Martire” di Birbesi di Guidizzolo, con in testa il
sempre verde Angelo Caiola.
L’ormai affermata manifestazione sportiva,
quest’anno, ha visto affrontarsi sul terreno di
gioco della frazione guidizzolese ben dieci squadre. Da sottolineare la presenza delle cosiddette “quote rosa”, con ulteriori tre formazioni interamente al femminile, che si sono affrontate
in un triangolare dedicato - una sorta di torneo
nel torneo – dimostrando di non essere da meno
degli atleti maschi e comprovando le loro ottime
qualità atletiche.
Dopo i ringraziamenti degli organizzatori e delle
autorità presenti, si è passati alla premiazione
di tutte le squadre iscritte e, in particolare, della
formazione vincitrice - i Diesel - che ha spodestato gli Svalvolati, dopo ben cinque anni di successi consecutivi.
La folta presenza di pubblico, nonostante il clima
non proprio estivo, l’animosità del tifo e l’impegno profuso dagli atleti stessi hanno dimostrato,
ancora una volta, la validità dell’iniziativa che, tra
l’altro, ha sempre uno scopo benefico: il ricavato di quest’evento è stato, infatti, devoluto come
offerta alla Parrocchia di Birbesi, contribuendo
così alla manutenzione delle strutture parrocchiali.
Tombola per beneficenza
La Pro Loco, sempre in collaborazione con
diverse associazioni, tra le quali l’AUSER, il
G.V.G, e l’Associazione Alpini, nell’ambito della
festa che annualmente la “Fondazione Rizzini”
organizza, è riuscita a portare a compimento
una bella tombolata. Il tendone predisposto
davanti alla Fondazione si è gremito di persone
che hanno potuto trascorrere una bella serata
in compagnia e allegria. Tra una girandola e
un turbinio di numeri, presentati dal bravo e
simpatico “Pippo Baudo” Gianfranco Fezzardi in
un surreale silenzio (con tutte quelle donne!!!) la
serata è stata vissuta con ansia, concentrazione
e molti “… e nooo… ancora !!!..” non appena
qualcuno alzava una mano per una quaterna
o una cinquina o una tombola. I premi, cesti e
cassette colme di frutta di stagione, sono stati
molto graditi e messi in bella mostra sopra i tavoli
a ogni vincita. Il ricavato è andato in beneficenza
alla stessa “Fondazione Rizzini”.
13
Una vita così: Elena Gitti
Daniele Guerra
Quando l’inizio della scuola era
ancora il fatidico 1° ottobre e i
bambini erano chiamati “i remigini”, Elena Gitti iniziava la sua
lunga strada come maestra.
Diplomatasi a Brescia nel 1955,
a diciotto anni iniziò con alcuni
doposcuola, intesi come aiuto
agli alunni a svolgere i compiti.
Poi fece l’assistente nelle colonie marittime. Così, ricorda,
“potevo andare in vacanza gratis!!” Il suo primo impiego non
di ruolo fu negli anni 1958/59 a
Selvarizzo in una classe ricavata nella casa di Artioli dove
ha insegnato a nove bambini
divisi in cinque classi. Anche
se gli alunni erano pochi, era
un impegno notevole, perché
quelli di prima elementare dovevano essere seguiti scrupolosamente passo per passo. Nel
1960 vinse il concorso di ruolo
a Como, dove insegnò in alcuni comuni della Brianza per tre
anni. Ricorda che in quegli anni
la sua 1ª elementare era composta da trentanove bambini, a
tempo pieno (mattino e pomeriggio) e con un giorno libero la
settimana. All’epoca aveva già
il fidanzato e, pertanto, appena poteva, correva a Guidizzolo.
Dopo insegnò nella frazione di
San Cassiano e a Rebecco sempre con pluriclassi. Ricorda ancora un simpatico episodio di
quando era a Rebecco. La classe era quasi tutta composta da
maschi abbastanza turbolenti
e un giorno, nell’aprire un cassetto della scrivania, vi trovò
otto topolini rosa appena nati.
Ancora oggi sorride per quello
scherzo che allora, comunque,
la spaventò molto. Infine arrivò
a Guidizzolo, dove rimase fino
alla pensione. Negli anni settanta la scuola iniziò una grande trasformazione con i decreti
delegati (legge “Malfatti”). Fu
una rivoluzione che segnò una
nuova vita per le scuole. Elena
visse in pieno tutte quelle novità e riforme, tra le quali l’inserimento degli organi collegiali (i
genitori nei consigli di classe e
d’Istituto). Una riforma che era
vissuta, da tutte le componenti,
con grande passione, rispetto e
collaborazione.
Insegnò sempre come maestra
unica, tranne gli ultimi anni
dove fu affiancata da un’altra
collega.
Dal matrimonio ha avuto quattro figli di cui due gemelli, e ora
è nonna felice di dodici nipoti.
Ha sempre istruito i suoi alunni
in tutte le materie con dolcezza e pazienza. Ha fatto sicuramente capire che nei libri c’era
la storia del mondo. Ha sempre
voluto bene ai suoi scolari come
una mamma. Ha avuto il bellissimo dono di sapere insegnare
e, in quanto tale, non si è mai
aspettata alcuna ricompensa. Molti dei suoi alunni hanno
avuto fortuna nel mondo del
lavoro e carriera nei vari settori autonomi. Con uno si è trovata spesso a …fare delle belle
gite...!!! “Gli affetti dell’infanzia
s’imprimono nel cuore come
tatuaggi indelebili”. Ancora
oggi, quando i suoi ex alunni la
incontrano, provano grande affetto e riconoscenza per ciò che
hanno ricevuto: istruzione scolastica e valori della vita.
AUTOFERRI
G
U
I
D
I
Z
Z
O
L
O
Ferri Maurizio
348 8602121
T./F. 0376 818052
14
Autoriparazioni di Ferri Maurizio e C. s.a.s.
Loc. Quagliara, 26 - 46040 Guidizzolo (MN)
[email protected]
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a cura di Sandra Tosi
Anima e cuore
La dottoressa “degli Angeli”
Ho conosciuto quasi per caso
Mara Sartori, la dottoressa degli Angeli, un medico “fuori dagli schemi” che lavora con metodi innovativi sugli handicap e
come conseguenza, è in contatto con i genitori di bimbi stupendi, portatori di disabilità…
Buon giorno Mara, mi sono svegliata presto stamattina e il mio
pensiero è partito in quarta ed
è arrivato sino a te e a tutte le
mamme e i papà speciali: ai
tuoi Angeli no, quelli li ho nel
cuore anche quando dormo!!!
Mamme e papà che mi stanno
raccontando di tutto e di più e
io, senza pudore, devo dirti che
ho pianto con loro e per loro:
quelle parole forti, dette con
tanto Amore e dignità, spaccano l’anima.
Mara, sono arrabbiata e stufa di
sentire le peripezie che devono
fare per migliorare la vita di chi
già ha tante difficoltà ...
Sono stufa di leggere quanta
trascuratezza c’è, troppo spesso, dietro un handicap...
Di constatare che la sanità costa troppo… E mi chiedo perché
viene ricoverato un piccolo paziente addirittura una settimana per 4 esami che, burocrazia
permettendo, si potrebbero
fare in due giorni…
Mi sono stufata di medici che
non ascoltano le mamme, magari perché lo “standard” non è
quello che usi tu…
Mi sono stufata di sentire che
non ci sono soldi per un lettino
adeguato o per i sensori adatti
a migliorare la vita di bambini
cerebrolesi gravi, mentre, ad
esempio, le Onorevoli hanno
voluto il parrucchiere per signora in parlamento! …
Questa proprio non mi va giù,
mi è rimasta sullo stomaco insieme agli altri vergognosi privilegi che non sto qui ad elencare perché ne siamo al corrente
tutti, per i quali tutti protestiamo ma che, intanto, rimangono
tali.
Da troppo tempo sono ferma
nelle mie “battaglie”, combattute a testa bassa sbattendo
spesso contro muri di gomma;
ora però non voglio più stare
zitta, voglio ascoltare soltanto
la dignitosissima sofferenza di
questi piccoli o grandi Angeli!!!
L’unica cosa che ho è la testardaggine davanti ai soprusi,
niente altro purtroppo.
Capisco poco di politica, ma
quanto basta per apprezzare le
persone e non i partiti, quanto
basta per poter scrivere che i
bambini non sono né di destra,
né di sinistra, né di centro!
E in questo momento di tagli,
tanto criticati, alla sanità (quanto spreco c’è anche in questo
settore!) non mi fermerò di certo e comincerò a “martellare”
in ogni modo possibile.
Certo, cosciente che persone molto più importanti di me,
hanno provato a migliorare la
legge, che non significa stanziare più denaro, ma usarlo
Orario:
martedì-venerdì 8-12 14-19
Sabato 8-19
È gradito l'appuntamento
Buon Natale
16
Guidizzolo - via don Sturzo, 3/A tel. 0376 818353
meglio e in modo diverso e cosciente anche che una goccia,
se persistente, può ottenere
sicuramente qualche effetto o
può far traboccare il vaso.
Io sono solo una piccola goccia, ma tu, Mara, sei una sapiente “secchiata” (mi si passi
il termine) e sono altrettante
agghiaccianti secchiate le testimonianze di tante mamme e
papà che non ce la fanno più e
vivono d’Amore e solo per Amore!!!
Proviamo, insieme, a far traboccare il vaso?
Mi rivolgerò a chi può fare molto più di me, troverò “scorciatoie” per arrivare in Parlamento e
dall’amico dei più deboli Papa
Francesco.
E mi incamminerò, consapevole che le “scorciatoie” possono
essere anche chiuse, o impraticabili, o irte di spine...
Ma se non procediamo, non sapremo mai dove potremo arrivare e se ci sei tu e ci siete voi
genitori, davanti a me, sono
certa che qualcosa si otterrà:
magari solo un bel casino ma
va bene anche quello, se necessario per arrivare allo scopo.
Un abbraccione, buona giornata a te e a tutti; intanto posterò
queste righe in qualche “scorciatoia”, poi si vedrà: sono sicura che qualche giornale deciderà di pubblicare e fare arrivare
“le voci degli Angeli” a chi può...
DiEffe computer
Informatica, croce e delizia dei
tempi moderni! Anche se il nostro
Paese non è tra i più avanzati nel
campo dell’informatizzazione,
non si può negare che ormai la
nostra giornata e la nostra vita
incrociano sempre più spesso
servizi e funzioni che utilizzano
procedure informatiche. Non c’è
ditta, azienda o ente pubblico
che non ricorra a queste
applicazioni per erogare i propri
servizi.
Sia esso per necessità o semplicemente per
svago, ormai in quasi tutte le case c’è un
computer, un portatile o un tablet. Sono sempre
più anche le persone non più giovanissime che
imparano ad usarli, magari solo per accedere a
Facebook.
Ma quante volte ci possiamo trovare in difficoltà
nell’approccio o nell’uso di questi strumenti?
Quante volte vorremmo poter contare su
qualcuno che ci capisca qualcosa più di noi,
che ci dica cos’è che non funziona, che ci faccia
da pronto soccorso informatico, che ci dia il
consiglio giusto su cosa acquistare o che ci ripari
il guasto?
La risposta ai nostri problemi possiamo trovarla
alla DIEFFE Computer di Daniele Fusaro, con
sede a Volta Mantovana, ma che opera su tutto il
nostro territorio.
Tanti sono i servizi che può fornirci la Dieffe
Computer, a partire dalla manutenzione ed
assistenza personalizzata sia sull’hardware
(le macchine) che sul software (i programmi
applicativi), fino all’installazione di piccole reti
domestiche, passando per la pulitura degli archivi,
l’installazione degli antivirus e l’aggiornamento
delle mappe su navigatori TomTom e Garmin.
Se poi ci capita di rompere il video del nostro
portatile non dobbiamo buttarlo, perché Daniele
ve lo può riparare sostituendo
il vetro. Peraltro ha in
programma, prossimamente,
di fornire lo stesso servizio
anche per i tablet.
Per le piccole aziende è
disponibile l’installazione di reti
cablate su IP, ma anche server
ed Exchange, curando anche
il cablaggio con il supporto
di elettricisti sia interni che
esterni.
Ultima novità: la possibilità di
godere di una connessione veloce per internet
e telefono anche dove gli altri operatori non
arrivano, grazie alla tecnologia senza fili. La
Dieffe Computer è naturalmente disponibile per
i dettagli sulla fornitura di questo servizio.
Non c’è più motivo, quindi, di preoccuparci o
adirarci quando abbiamo un problema con il
nostro computer, perché c’è chi può intervenire
a risolverlo e farci ripartire.
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17
Nel primo numero dell’anno “la Notizia” pubblica le fotografie dei bambini e degli sposi
dell’anno precedente. L’iniziativa è estesa a tutti i lettori de “la Notizia”.
Fiori d’arancio
te entro il 10 gennaio 2015
Le foto devono essere consegna
Coppie sposate nel 2014
Consegnare le foto a:
- Redazione: E-mail: [email protected] - tel. 348 3115232
- Cappa Annalisa: E-mail: [email protected]
- Municipio: Ufficio Anagrafe - signore Marianna Conchieri, Laura Trevini e .......
- Foto Luce di Trivini Raffaele, via IV Novembre, 2 - tel. 0376 840112
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della divinità celtica, una donna più buio dell’anno. Nel corso dei
giovane e spesso velata, accom- secoli l’essere umano ha voluto
pagnata da uno o più equini, che commemorare figure equine legoffre sopra un piatto gli ultimi gendarie anche nel cielo notturfrutti del raccolto, emerge subito no: Centauro, Unicorno e Pegala somiglianza con Santa Lucia. so; accanto a quest’ultimo vi inHa quindi origini antiche l’imma- vito ad osservare Cavallino, una
ginario popolare che rappresen- delle costellazioni più sfuggenti
ta la santa protettrice della vista dell’intero firmamento, dedicata
scortata da un asinello, durante al puledro che il dio Hermes donò
“la notte più lunga”, per portare a Castore, il Dioscuro mortale
doni, in genere arance e man- abile addestratore di cavalli. Prodarini, i frutti che pur maturan- vate ad individuare la sua stella
do nel cuore dell’inverno hanno principale, Kitalpha, una gigante
in sé la forza del sole raggiante. gialla di massa doppia rispetto
Animata da uno spirito di assimi- al nostro Sole, come estremo di
lazione affine al sincretismo ro- una piccola L rovesciata poco a
mano, la Chiesa fece confluire i sud-est del brillante Delfino.
culti precristiani già localmente
radicati nelle celebrazioni
dedicate alla santa siracusana martirizzata il 13 dicembre 304, un’operazione
pressoché terminata nel
1582 mediante la sostituzione del calendario giuliano
con quello gregoriano, che
cercando di far corrispondere anno astronomico e anno
solare cancellò dieci giorni
dal computo di quest’ultimo. Pertanto, in origine,
la commemorazione della
santa cadeva in prossimità
del solstizio d’inverno; così
Lucia, nome che deriva dalla parola latina lux, “luce”,
è da annoverare tra le benevole figure dispensatrici
di doni che annunciano la
vittoria del sole nel periodo Stele raffigurante Epona, III sec. a.C.
dott.ssa Mariavittoria Spina
Uno sguardo ai Fasti Guidizzolenses ci dà un’idea della commistione di culti, legati ad elementi ancora motivo di interesse
culturale, che in epoca imperiale
convivevano nel territorio di Guidizzolo, già appartenente all’area
di insediamento dei Galli Cenomani. Il feriale celto-romano riporta due ricorrenze molto significative nel mese di dicembre.
I Saturnalia (XVI Kalendas Ianuarias) celebrati il giorno 17, si protraevano fino al 23 e rappresentavano le ferie per eccellenza, in
memoria di un’età idilliaca senza
guerre né schiavitù. Nei territori
annessi all’Impero, le celebrazioni dedicate a Saturno costituivano la reinterpretazione romana
del culto ad una divinità locale,
che nel guidizzolese potrebbe
essere il celtico Alus, “splendente”, venerato nelle limitrofe zone
bresciane appartenenti alla gens
Fabia. Analogamente, Epona designa il nome romanizzato della
dea celtica protettrice di cavalli e
animali da soma, molto venerata, in particolare negli ambienti
militari, ma che non rientrava tra
le divinità tradizionali dell’Impero. Tuttavia, la festa dedicata a
questa dea compare, annotata il
giorno 18 come Eponae (XV Kalendas Ianuarias), nel calendario
di Guidizzolo, costituendo una
preziosa e rara conferma del
perdurare di questo culto tra le
ricorrenze autoctone.
Osservando le raffigurazioni
Astri e civiltà
Fasti Guidizzolenses : Santa
Lucia e il feriale celto-romano
19
Festivaletteratura 2014
20
dott.ssa Stefania Fontanesi
Letteratura
arte &
dintorni
Bello, impegnativo, ricco di
eventi che accavallandosi rendono talora problematica la
scelta, il Festival di Mantova è
ormai uno sguardo globale sulla cultura, capace di accontentare anche i palati più esigenti.
Siamo alla maturità con la 18ª
edizione, che mostra la crescita
progressiva del Festival in qualità e quantità.
Nel corso degli anni, si
è creato un clima festoso, un
movimento di persone, tutte
desiderose di partecipare per
conoscere, (ri)trovare amici,
situazioni, emozioni vecchie e
nuove. Ce n’è per tutti: per chi
desidera essere aggiornato,
perché vuole vedere da vicino
l’esperto, lo scrittore, l’artista,
ma anche per chi spera, pur restando nella propria dimensione solitaria, di sentire il battito
della vita. Le tavole calde, le
librerie, i suonatori di vari strumenti, le magliette blu, gentili
anche se non sempre ben informate, sono un corollario della
festa, che diviene metafora del
fluire del tempo.
Come sempre ho partecipato, evitando i grandi eventi
con gli esperti noti, ho preferito
cercare quegli incontri minori
per trovare emozioni che danno
l’illusione di conoscere la risposta ai tanti interrogativi dell’esistenza, come si dice “la poesia
salva la vita”. Ho però fatto uno
strappo con l’evento sulla Bibbia in piazza Castello con tre
personaggi famosi: Enzo Bianchi, Ilvo Diamanti e Marino Sinibaldi (il moderatore). L’argomento era in linea con i tempi
nuovi della Chiesa e i tentativi di
Papa Francesco di rivitalizzare
le Comunità Cattoliche, anche
recuperando i libri sacri: Nuovo
e Vecchio Testamento. Bianchi
ha rimproverato tutti i cattolici,
perché sulla base delle statistiche anche fornite dalle meticolose ricerche di Diamanti, ha
voluto dimostrare che “non conoscono la Bibbia”, pur possedendone almeno una nell’80%
delle famiglie.
Gli incontri sulla prima guerra mondiale, rappresentano la novità di quest’anno. Nell’evento “caro padre
vi dirò…” al Famedio si sono
ascoltate le voci e le storie di
soldati provenienti da tutte le
regioni d’Italia. In particolare
sul tema della prima guerra (ricorrono cent’anni dallo scoppio)
l’archivio di Stato ha istituito,
per ricostruire la micro-storia
di milioni di persone mandate
a combattere, un laboratorio,
come era già accaduto l’anno
scorso con gli alberi genealogici, che avevano permesso un
collegamento affettuoso con il
nostro compianto prof. Mondadori, anticipatore della ricerca
genealogica di tanti conoscenti
desiderosi di risalire alle proprie origini. Così nel Festival 2014, i familiari dei soldati
hanno avuto la possibilità di
scoprire le vicende dei propri
cari, attraverso l’utilizzo di postazioni informatiche, dotate di
strumenti di corredo che hanno
facilitato l’interpretazione dei
documenti.
Gli eventi gratuiti, già
presenti nelle passate edizioni,
sono stati, a mio parere particolarmente seguiti per la presenza di esperti qualificati, che
hanno accettato di presentare
le loro conoscenze e riflessioni
in mezz’ora. Le due postazioni fisse in piazza Sordello e in
piazza Mantegna hanno visto
la partecipazione interessata e
attenta di un pubblico disposto
a stare in piedi o seduto sulle
scalinate o per terra. Il prof. Eugenio Borgna ci ha fatto riflettere sul valore della fragilità, in
un mondo che sembra apprezzare solo efficienza, sicurezza,
corazze, secondo il suo dire,
dell’aggressività con cui tutti
noi ci vestiamo. Fragile significa
sensibile, riflessivo, introverso
e ansioso; ma tutti abbiamo le
nostre fragilità, e forse, se le
accettassimo, senza rimuoverle, potremmo imparare a capire
e aiutare chi è in difficoltà e anche ad amare di più noi stessi.
Interessantissimo
anche l’incontro gratuito di
all’ignoranza che sovraintende
i rapporti umani. Al Festival era
in veste di esperto del Rinascimento insieme a due giovani
studiosi, Giulio Busi e Raphael
Ebgi. I tre hanno discusso del
libro di Pico della Mirandola “Le conclusiones”, il primo
testo a stampa, bruciato dagli
inquisitori, mettendone in evidenza la modernità, attraverso
l’esame delle inquietudini, delle tensioni. É stato un incontro
di alto livello culturale che ha
visto nel Rinascimento il periodo di splendore di tutta l’arte
italiana, ma anche i conflitti e le
rimozioni.
Dal mio tentativo di
dare un panorama degli eventi, si può cogliere quello che
la piccola Mantova è riuscita a
costruire nei 18 anni di vita del
Festival: la città è diventata la
capitale della cultura, trasformandosi in un occhio attento
sul mondo ,dal passato al presente.
Stefania Fontanesi
arte &
dintorni
tel. 0376 1814057
21
dott.ssa Stefania Fontanesi
sentimenti si consumano, come
gli oggetti, dove la figura del
padre è evaporata, è opportuno
recuperare, contrapponendolo
all’Edipo di Freudiana memoria, il mito di Telemaco che abbiamo studiato superficialmente nei primi canti dell’Odissea.
Nel suo saggio “Non è più come
prima”, Recalcati si pone controcorrente e intona un canto,
che può diventare musica per
i cattolici, affermando che l’amore si rinnova nella misura in
cui si apre alla realtà dell’altro,
trovando talora la capacità di
perdonare.
Ci sono stati eventi con
protagoniste le donne, scrittrici, filosofe, poetesse che dimostrano l’attenzione alla ricerca
di risposte nuove alle domande
eterne della vita. In particolare segnalo “Riscrivere la vita
di una scrittrice famosa” dove
alcune studiose si sono soffermate su Marguerite Duras
e soprattutto sul genio di Jane
Austen che, con i suoi romanzi,
ha offerto uno spaccato della società
inglese del ‘700 e
dell’animo femminile, ancora oggi attuale.
Per
finire
non posso dimenticare l’incontro con
Massimo Cacciari
che tutti, attraverso
la televisione, conosciamo, apprezzandone la cultura e
anche la capacità di
indignarsi di fronte
Letteratura
mezz’ora davanti alla meravigliosa facciata di Sant’Andrea
con Valentina Bambini, ricercatrice di Pavia, in grado di spiegare con scioltezza e semplicità
che cos’è la semantica, risalendo alle nostre scarse conoscenze grammaticali e invitando,
quasi, noi professori a rivedere
le varie analisi, per soffermarsi
sulle parti invariabili del discorso: quelle paroline cenerentola
come le esclamazioni. La ricercatrice ha poi dimostrato l’importanza del linguaggio onomatopeico tanto usato dai bambini e dai fumetti, riuscendo
addirittura a spiegare il valore
terapeutico delle “parolacce”.
Non si finisce mai di imparare
e scoprire significati reconditi
dei nostri comportamenti! Le
parolacce, anche le più sconce
e volgari, sono dei mezzi utili
per elaborare l’aggressività in
quanto ci aiutano a trasformare
la violenza che è dentro di noi e
che può diventare distruttiva.
Insomma
anche
quest’anno alcuni esperti ci
hanno fornito strumenti per
esplorare i meccanismi della
psiche: forse abbiamo capito
meglio comportamenti altrui e
nostri talora oscuri. Non poteva mancare Massimo Recalcati,
studioso del pensiero di Lacan,
ormai una star, presente con
le sue riflessioni sulla stampa
e in vari incontri televisivi. Lo
psicoanalista, a palazzo san
Sebastiano, dove era già stato
con grande successo lo scorso anno, ha trattato dell’amore
che resiste. In un mondo dove i
Quando la morte incontra la vita
Foscolo, “In morte del fratello Giovanni”
22
dott.ssa Francesca Pesci
Letteratura
arte &
dintorni
È da poco passato il mese di novembre, un mese che per ricorrenze religiose, per tradizioni
familiari o per suggestioni della
stagione ci porta a pensare ai
defunti magari con una visita al
cimitero.
Sarebbe interessante fermarsi
davvero a riflettere sul significato che diamo al visitare una
tomba: un momento delicato
di umana nostalgia, un rito religioso, un tentativo di recuperare il passato e di tenere con
esso un rapporto vivo.
Ancora una volta la poesia può
dare qualche occasione di riflessione.
Penso a un sonetto di Foscolo:
“In morte del fratello Giovanni”,
scritto nel 1802 in memoria del
fratello Giovanni Dionigi, tenente dell’esercito cisalpino, che
si era ucciso per debiti di gioco
all’età di 21 anni l’8 dicembre
1801.
La poesia si impernia su due
temi fondamentali: l’esilio e la
tomba. L’esilio è la dispersione,
lo sradicamento dalla propria
terra e dalla propria storia; la
tomba - al contrario – è il centro aggregante, attorno a cui
si raccoglie il nucleo familiare.
Il poeta, dopo l’esilio, spera di
tornare a piangere sulla tomba del fratello, ricongiungendo
così il legame familiare, anche
se post mortem. Intanto solo
la madre può far visita a quella tomba; ed è carica di suggestioni questa figura materna
che, nella sua vecchiaia, parla
con il “cenere muto” del figlio e
precisamente gli parla dell’altro figlio, il fratello lontano. È
lei, insomma, che parlando con
un figlio morto di un figlio lontano, pur in questo paradosso,
ricostruisce un’unità. La parola
materna tiene unito ciò che la
morte e l’esilio hanno separato.
Il poeta, però
da parte sua,
sente il limite di un distacco, come
una sconfitta
insuperabile, perciò
l’unica alternativa possibile sembra
anche
per
lui,
come
per il fratello, la morte: “prego
anch’io nel tuo porto quiete”.
Foscolo parla della morte come
di “quiete”, come già nel sonetto “Alla sera”, dove la morte era
la “fatal quiete”. Ritorna così la
prospettiva della morte come
unico approdo di pace in quanto
negazione della vita e delle sue
angosce.
Il tema della tomba invece c’era
già in “A Zacinto”, dove l’esilio
prospettava solo una sepoltura
“illacrimata”, privata cioè delle
lacrime dei propri cari.
Qui, invece, la sepoltura è “lacrimata”, c’è cioè qualcuno che
può piangere e ciò consente un
legame con la vita. La morte diventa così speranza positiva di
ricongiungimento, per questo
il poeta rivolge un appello alle
“straniere genti”: “l’ossa mia
rendete allora al petto della
madre mesta”.
Quel legame, impossibile nella
vita a causa dell’esilio, diventa
possibile nella morte. E la morte, che per Foscolo è approdo al
nulla, resta, in fondo in fondo,
l’unica speranza per superare
il nulla.
Un paradosso assurdo, certo,
ma che ci dice ancora una volta il tormento di un’anima che
cerca risposte per trovare il
Senso.
Natale a tavola
Alcune delle proposte presenti nel nostro territorio, sia per la vigilia
che per Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Natale è tradizionalmente la Festa da passare in compagnia dei propri familiari. Ma
è proprio necessario che qualcuno si sacrifichi per ore o per giorni tra pentole e fornelli, rinunciando spesso proprio al gusto di stare insieme? Certo, a volte il preparare
un pranzo sontuoso o raffinato è motivo di soddisfazione per chi cucina, così che la
gratitudine dei commensali ripaga dalle fatiche, ma per chi lo preferisce ci sono disponibili varie proposte, accessibili a tutte le tasche, che vanno dai piatti pronti fino
alla ristorazione classica.
IL SENSO DEL MANGIARE – Gastronomia via
Veneto,2 – GUIDIZZOLO
tel. 0376 818258
Dopo il successo ottenuto con la partecipazione
a “Profumo di Mosto” , evento enogastronomico
della Valtenesi, dove l’abbinamento tra lo
stracotto ed il vino Negresco, proposto da
Gianluca Cagioni, ha riscontrato l’apprezzamento
di un pubblico sempre più numeroso ed
entusiasta, “Il senso del mangiare” offre per le
feste natalizie un assortimento di tutto rilievo,
che va, per la vigilia, dai piatti a base di pesce
ed i bigoli con sugo di acciughe già pronto, oltre
ai classici tortelli di zucca, mentre per il Natale
saranno disponibili gli immancabili agnolini da
fare in brodo, ma soprattutto il cappone ripieno
preparato con ricetta speciale e… segreta!
Oltre alla pasta fresca, sempre presente, altre
leccornie sono in arrivo sia per il pranzo di Santo
Stefano che per il cenone di Capodanno. Non
rimane che provare, però è meglio prenotare.
CORTE FIENILI – Agriturismo
Strada per Ceresara – GUIDIZZOLO
tel. 0376 818151
Per chi desidera invece fare il pranzo fuori casa,
per passare il Natale in piacevole compagnia
ed in un ambiente familiare ed accogliente, l’
Agriturismo Corte Fienili propone un menu
adeguato alla solennità della Festa e in linea con
le nostre migliori tradizioni: antipasto della casa,
agnoli in brodo, risotto pere e gorgonzola, bolliti
misti con pearà, purè e salsa verde, lombo di
maiale in salsa di funghi, bocconcini di formaggio
al miele e caffè, verdure miste, dolci di Natale,
acqua, vino e caffè al prezzo di soli 35,00 euro.
Menù speciali sono previsti anche per
Santo Stefano e per il cenone di capodanno,
basta informarsi sulla pagina Facebook
dell’Agriturismo Corte Fienili e naturalmente…
prenotare!
TEL. 329 7216735, Via Veneto 20/22, Guidizzolo (Mn)
Tre n d b y A n g e lo
Seguici su Facebook
23
Buon compleanno
Classe 1934
Avere ottant’anni e non sentirli!
E’ questo lo spirito che ha accomunato tutti quelli della classe
1934 che si sono ritrovati in un
noto ristorante della zona, per
condividere l’intima soddisfazione e rievocare i momenti di
vita vissuta che ciascuno porta
menù di lavoro € 9,00
24
dentro, nel proprio bagaglio di
memorie.
Una bella occasione per rievocare insieme lunghi anni di vita
e di lavoro, con la serenità che
porta con sé il lungo tempo trascorso.
Con un pensiero ai “coscritti”
che non potevano più essere
presenti, l’incontro conviviale organizzato dall’infaticabile
Francesco Pelizzaro, si è protratto, piacevolmente intrattenuto dal Elodio Perani, che per
l’occasione ha rispolverato la
propria passione per la fisarmonica.
Qualcuno poi, come Giancarlo
Rodighiero, ha affrontato apposta il viaggio da Milano, per non
mancare all’appuntamento.
Prima del commiato, naturale
l’immancabile foto di gruppo,
accompagnata dall’auspicio di
ritrovarsi presto e in buona salute.
Ardilia Guidetti
Quando gli anni poi cominciano
a diventare tanti, il compleanno
diviene una occasione che non
si può e non si vuole perdere,
un’occasione da celebrare, più
spesso in famiglia, riunendo
attorno a sé le persone più care.
Come la signora Guidetti
Ardilia vedova Fontana, che ha
compiuto 90 anni il 12 luglio.
Per l'occasione si sono riuniti
per festeggiarla i figli Giuliana,
Ernesto, Loredana e Luciano
che vediamo nella foto, nuore,
generi, nipoti e pronipoti.
Alpini in festa
con un monumento
In presenza di un folto pubblico
e con una cerimonia partecipata, lo scorso 28 settembre è
stato inaugurato a Guidizzolo il
monumento agli Alpini. Iniziata con una sfilata nelle vie del
centro, addobbate a festa con
bandiere tricolore, la manifestazione ha avuto luogo principalmente in via degli Alpini,
a ridosso del laghetto Breda,
dove autorità civili, religiose e
militari sono intervenute per
celebrare l'operato storico degli Alpini.
Progettato dall'ingegnere Gabriele Burato, il monumento
- una roccia proveniente dalle
Alpi su cui si erge il simbolo
del corpo militare, ovvero un'aquila dalle ali spiegate - è stato realizzato interamente dalle
mani degli Alpini guidizzolesi e
in particolare dal capogruppo
Angiolino Pozzi che durante l'inaugurazione ha accolto e ringraziato con emozione la cittadinanza.
A conclusione della mattinata, il corteo ha preso parte alla
Santa Messa nella chiesa parrocchiale. Le penne nere, infine, hanno chiamato a raccolta
la popolazione nella sede del
MASeC dove, dalle ore 17, con
un vasto repertorio di canzoni
di vari generi si sono esibiti il
gruppo polifonico "Colli Morenici" e i cori delle Voci del Mincio e dei Cantori del Caldone.
Per gli Alpini, che in loco si adoperano con alcuni servizi di volontariato e non mancano mai
di prendere parte attivamente
ai momenti più importanti di
crescita del paese e del territorio, è stata quindi una giornata
ricca di eventi e colorate sensa-
zioni, supportate dalla presenza di numerose delegazioni di
Alpini, provenienti non solo da
tutta la provincia, ma anche dal
vicentino e dal parmense.
Un tripudio di penne nere che
ha arricchito di valore tutto il
paese.
Claudia Morselli
GASTRONOMIA
Cuoco a domicilio
piatti tipici
pasta fresca
gustose prelibatezze
Guidizzolo - via V. Veneto, 2
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25
Tortellacci rosa
CON CUORE DI RICOTTA, SPUMA DI NOCCIOLE E PANCETTA CROCCANTE
Ingredienti
a cura di Donatella Lusenti
Ricette
per 4 persone
Per la pasta:
500 g di farina
3 uova
150 g di barbabietola
rossa cotta e
frullata.
Per il ripieno:
1/2 kg di ricotta
150 g di formaggio
grana
1 uovo
noce moscata q.b.
sale e pepe q.b.
fettine di pancetta
Per il condimento
60/70 g di burro
2 cucchiaini di
granella di nocciole
4-5 foglie di salvia
Procedimento
PER LA PASTA:
Impastare le uova con la farina, dopodichè aggiungere la barbabietola frullata; amalgamare
bene affinche il composto sia morbido ed elastico.
PER IL RIPIENO:
Incorporare tutti gli ingredienti per rendere il ripieno tenero ed omogeneo.
Tirare la sfoglia a piacere in base alle proprie preferenze di spessore della pasta; stendere la
pasta, ritagliare dei quadrotti, aggiungere il ripieno e richiudere come un agnolotto.
Lessare in abbondante acqua salata; il tempo di cottura varia a seconda dello spessore della
pasta.
Cotti i tortellacci condire il tutto con burro, salvia, nocciole e per finire la mise en place sistemare
sui tortelli delle fettine di pancetta rosolata.
Vini consigliati: Chiaretto "Garda Colli Morenici" Az. Ag. Bertagna Gianfranco
26
ORARIO CONTINUATO DAL LUNEDI AL SABATO - TEL. 0376-818663
LUN 14.00 - 19.00
MAR 9.00 - 19.00
MER 14.00 - 21.00
GIO 9.00 - 19.00
VEN
SAB
9.00 - 19.00
9.00 - 18.00
27
Verso il futuro con talento e passione
Michela Vallio, di Carpenedolo (BS), ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte "Alessandro
Dal Prato" conseguendo all'Esame di maturità il punteggio di 100/100.
Con questa diretta testimonianza trasmette il suo entusiasmo per l'esperienza di studio
e socializzazione che ha avuto nella nostra scuola.
a cura di Giusi Nobilini
“Il mio parere riguardo alla
scuola è cambiato molto in
questi 5 anni, all’inizio evitavo
qualsiasi tipo di materia dove
all’interno del nome non ci fosse la parola disegno. Non mi è
mai piaciuto studiare, non mi è
mai piaciuto dover mettermi di
impegno in qualcosa che non
mi interessava come la scuola,
non mi interessava nient’altro
oltre al disegno, la pittura, la
modellazione, insomma qualsiasi cosa che riuscisse a trasmettere le mie idee e le mie
emozioni anche indirettamente...
Infatti nei primi due anni di
scuola non sono stata una
alunna impeccabile, anzi! Poi,
Tavola cm 33x38. Part. dell'angelo del
gruppo marmoreo Estasi di S. Teresa del
Bernini. Rilievi con la tecn. a pastiglia,
foglie in cartoncino, dorato, colore acrilico. Anno scolastico 2013-2014.
con il passare del tempo però,
fortunatamente sono riuscita
ad ampliare quella che era la
mia visione, rendendomi conto
di quello che potevo perdere,
infatti se ora dovessi sinceramente affermare quale materia ho preferito frequentare nel
corso di questi anni scolastici
sicuramente risponderei la storia dell’arte. Questa materia,
devo dire, mi ha davvero affascinato, perché oltre a scoprire
ria, ha la capacità di farti capire
il vero pensiero di chi l’ha creata, il suo ideale, le sue intenzioni e perché no, anche le sue
emozioni, rendendo un po' più
reali ed umani i grandi maestri
dai quali ci ispiriamo nel nostro
piccolo campo artistico..
Ovviamente non potrò mai dimenticare i laboratori e le aule
di disegno, colonna portante
all’interno della scuola. Penso
sia inutile dire che le ho amate tutte dall’inizio alla fine, aver
la possibilità di esprimere al
massimo la propria passione
tra i banchi di scuola non è da
tutti ormai e per questo mi ritengo molto fortunata, ma se
dovessi sceglierne uno in particolare, penso proprio che sceglierei il laboratorio di lacche e
doratura, all’interno del quale
ho cercato di sviluppare il più
possibile il mio attaccamento
alla pittura, all’attenzione per i
dettagli e i magnifici giochi tra
luce, ombra e colori.
Sicuramente questa crescita di
sicurezza nelle mie potenzialità è stata possibile solamente
grazie ai professori che ho incontrato lungo il mio percorso,
i quali sono sempre stati al mio
fianco per qualsiasi tipo di problema, aiutandomi a costruire
quello che ora è il mio cammino. Non posso non menzionare
alcuni di loro come ad esempio
la prof. ssa Pezzi, la quale mi
ha sempre sostenuta, il prof.
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Via B. Rodella,
Via B.27
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di Caldognetto Angela
orario continuato 8.00 - 18.00
è gradito l’appuntamento cell. 347 4125083
28
via Vittorio Veneto, 50 - 46040 Guidizzolo MN
Favretto, le prof. sse Gennai e
Vercesi, ma soprattutto il prof.
Ceriani il quale ha sempre creduto in me, e con cui ho vissuto
le lezioni di storia dell’arte più
divertenti in assoluto, grazie al
quale ho sviluppato la passione
per questa materia.
Dopo aver parlato di materie
e professori, non posso non
scrivere delle strane creature
che mi hanno accompagnato in
questo viaggio, le quali mi hanno sopportata per ben 5 anni,
i miei cari compagni di classe. Dovrò essere sincera, non
sempre è stato facile convivere
con loro all’interno della classe, molte volte, forse troppe, ci
sono stati litigi, delusioni e dolori di vario genere come ci si può
anche aspettare da un gruppetto di adolescenti costretti a convivere sei ore al giorno per sei
giorni la settimana all’interno
della stessa stanza.. Nonostante i vari intoppi, nonostante le
molte strade in salita però, ho
trovato tra loro persone veramente uniche, persone in grado
di sorreggerti e di guidarti nei
non parlare di uno dei miei più
grandi punti di riferimento Daniele Bellini, grandissimo amico dentro e fuori le mura scolastiche, e dei fantastici Alessandra, Clara, Alberto ed altri con i
quali sono riuscita a mantenere
un fantastico rapporto. Nonostante i vari problemi e le varie
incomprensioni, queste persone mi sono state vicino negli ultimi 5 anni della mia vita e non
possono assolutamente passaTondo diam. cm 27,5. Soggetto floreale
re
inosservate ai miei occhi.
originale. Rilievi con tecn. della pastiglia e dell'argentatura, colore acrilico. Ricapitolando e rivivendo quello
Anno scolastico 2012-2013.
che è stato il mio percorso scolastico, ho vissuto bellissimi ed
momenti più duri, persone con indimenticabili momenti, granle quali, fortunatamente, ho un di risate e grandi soddisfazioni,
ottimo rapporto anche ora che certe cose non sono andate nel
ci troviamo in scuole diverse ed migliore dei modi, ammetto che
in paesi diversi.
non tutto è stato sempre roseo
Non so se mi è permesso fare ed impeccabile, ma anche le
qualche nome, ma se lo fosse parti più grigie costituiscono
non potrei non scrivere della sfumature all ‘interno dei colofantastica Sara Angeloni, com- ri.”
pagna di banco quinquennale,
Michela Vallio
sempre presente al mio fianco
nei momenti più belli e in quelli
più duri, grande amica oltre che
compagna di scuola; non potrei
Carrozzeria
Tazzoli
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29
ENTE FILARMONICO
Notiziario a cura dell’Ente Filarmonico Guidizzolo
Regali d’ Autunno e un Natale ... in musica!
Ed eccoci ritrovati per il nostro
consueto appuntamento. Questo
autunno ha finalmente visto l’avvio del curriculum di educazione
musicale nella nostra Scuola
Secondaria. I ragazzi che hanno
scelto questa importante e formativa possibilità di studio sono
una ventina, quasi equamente
ripartiti fra studenti di origine
italiana e straniera; questo è un
ulteriore e lampante segnale di
quanto sia forte il potere culturale, unificante ed integrativo
della musica e di una sana e
solida cultura musicale che, da
lungo tempo ormai, è profondamente radicata e cresce in continuazione nel nostro paese. Il
10 settembre scorso il presidente dell’Ente Filarmonico Franco
Marchesini e il vicepresidente
Antonio Malagutti hanno ufficialmente consegnato gli strumenti (un’arpa, un pianoforte,
cinque clarinetti e cinque flauti
traverso) forniti dall’Ente stesso agli insegnanti dell’indirizzo
musicale, alla presenza della
preside Prof.ssa Carla Lombardi, del sindaco Sergio Desiderati
e del consigliere comunale Alberto Rosa. In questa occasione
sia il sindaco che il presidente dell’E.F. hanno sottolineato
il profondo valore culturale ed
educativo, oltre che umano, di
questo sodalizio tra la scuola e
l’Ente Filarmonico, entrambe le
realtà infatti si adoperano affinché i ragazzi abbiano la possibilità di crescere in un ambiente
sano, accogliente e stimolante.
Anche la nostra Scuola di musica ha riaperto i battenti! Dal
mese di ottobre sono ripartiti
i corsi di strumento e di canto
nelle sedi di Guidizzolo, Cavriana, Volta Mantovana, Pozzolengo e, novità di quest’anno, Solferino. Il 13 dicembre si terrà la
tradizionale manifestazione “La
musica del dono”, organizzata
dall’Avis provinciale e dislocata
in tre zone della provincia: Guidizzolo, Gonzaga e Mantova. A
Guidizzolo il concerto si terrà
al Masec alle ore 16.30 e vedrà
la partecipazione delle orchestre della Scuola Secondaria di
Marmirolo, della Scuola Secondaria Don Milani di Castiglione,
della Scuola Secondaria di Asola e della Scuola Secondaria di
Guidizzolo in collaborazione con
l’orchestra giovanile di Guidizzolo. Questa importante manifestazione è patrocinata, come già
detto, dall’Avis provinciale ma è
stato possibile averla a Guidizzolo grazie al forte e costante
impegno dell’Ente Filarmonico
che ne ha curato l’organizzazione e lo svolgimento.
Segnaliamo che il 19 Ottobre e
il 9 Novembre scorso al Masec
si sono tenuti dei concerti da un
quintetto di fiati (Winds for Life)
e da una band (Badaboom brass
band) patrocinati dal nostro Ente
Filarmonico. Questa iniziativa ha
lo scopo di offrire e promuovere
momenti di elevata e variegata
cultura musicale.
Ulteriore impegno per l’ Ente Filarmonico e, nello stesso tempo,
opportunità di crescita professionale sarà il concerto che la
nostra Orchestra Fiati terrà domenica 14 Dicembre al Castello
di Hofburg di Innsbruck. La nostra orchestra è stata invitata a
partecipare a questa importante
ed esclusiva iniziativa che andrà
a rimpolpare il suo già lungo e
prestigioso curriculum vitae!!!
La partecipazione a questa trasferta sarà massiccia, sia da
parte dei musicisti che dei loro
accompagnatori. Concludiamo
porgendo i nostri più calorosi
Auguri di Buon Natale a tutti e
vi aspettiamo numerosi per farci personalmente gli auguri di
Buon Anno Nuovo il 1 Gennaio
2015 presso il Masec, con il consueto Concerto di Capodanno
della nostra Orchestra Fiati!!!
Alessia Ghizzi
0376 840494
Apertura:
30
dalle 11.00 - 14 e 16.30 - 22.00
domenica 16.00 - 22.00
Lunedì chiuso
Via Solferino, 66 Guidizzolo MN
Quattro dipinti di Giovanni Pegoraro
per festeggiare il 25° della Pro Loco
In occasione del 25° anniversario, un affermato artista guidizzolese ha dato la sua
disponibilità ad eseguire una cartella con quattro opere da riprodurre in tiratura limitata a 200
copie, tutte firmate e numerate dall’autore.
“Lo slargo di via Rizzini”, encausto su carta cotone di Giovanni Pegoraro, 2014
Una delle quattro opere è stata scelta per
l’edizione 2014 della “Cartolina per Guidizzolo”, si tratta di un raffinato scorcio
di via Rizzini, una delle più antiche vie del
paese.
31
32
GRUPPO MICOLOGICO NATURALISTICO
“COLLI MORENICI”
Sede operativa: Ristorante “La Baita” Campagnolo di Cavriana MN
A cura di Giorgio Arienti
Funghi in mostra in occasione della sagra
La consueta “Mostra Micologica” di ottobre ha ottenuto un ottimo successo di pubblico e ha
destato molto interesse per la
chiarezza delle schede che accompagnavano le singole specie di funghi. Promossa come di
consueto dal Gruppo Micologico-Naturalistico ‘Colli Morenici’
con il sostegno della Pro-Loco
e l’importante appoggio del
Gruppo Alpini. L’allestimento,
ci dicono il presidente Franco
Boccazzi e l’esperto micologo
Giorgio Arienti, non è stato agevole dal momento che la stagione, nonostante fosse stata
fra le più propizie (relativamente alla raccolta di porcini), era
al termine e le spedizioni, sia
sui monti del Trentino che su
quelli dell’Appennino parmense oltre che a qualche raccolta
sulle nostre colline, non aveva
dato grossi risultati in ordine
al materiale da esporre. Grazie
comunque all’impegno dei “soliti” soci, anche quest’anno si è
riusciti a portare in mostra più
di 120 specie di miceti. Tra di
essi, si potevano elencare funghi commestibili, non commestibili e velenosi, tra cui anche
mortali. La mostra micologica
rimane un appuntamento atteso, essendo per molti soci una
buona occasione per toccare
con mano una grande varie-
tà di funghi. Infatti, in questo
senso, la rassegna ha una forte
valenza informativa, in quanto
permette a chi la visita di imparare a “conoscere” i funghi
e a distinguere i mangerecci
dai pericolosi. In più, esperti ed
“esperte” dell’associazione, a
disposizione per informazioni,
su richiesta del pubblico hanno spiegato e descritto agli interessati le caratteristiche di
ogni singolo fungo e…trasmesso loro la passione per questa
sanissima attività che li porta a
contatto con la natura più pura.
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Cari concittadini,
a grandi passi si stanno avvicinando le festività natalizie le quali portano con sé
anche la fine di un altro anno.
Un anno che, come gli ultimi, è
stato vissuto all’insegna di non
poche difficoltà che hanno interessato buona parte dei guidizzolesi.
Difficoltà, comunque,
che non devono farci smarrire
la speranza.
É difficile, credetemi,
riuscire a manifestare il disagio
che il pubblico amministratore
vive, oggi più che mai, con tagli
statali nel Fondo di Solidarietà, i cosiddetti ‘trasferimenti’
che negli ultimi 4 anni hanno
sfiorato per il nostro Comune
il milione e trecentomila euro;
così è difficile riuscire a dare
risposte sempre positive alle
legittime istanze della nostra
popolazione. Specialmente ora
quando la presenza di accresciute esigenze del settore sociale riveste sempre carattere
di urgenza. Credetemi: è tempo di sfatare quelle ‘leggende
metropolitane’ secondo le quali il Comune eroga chissà quali
somme a questa o quest’altra
persona; per tutti si cerca, grazie al prezioso aiuto di singoli
e di aziende, di corrispondere
a necessità impellenti. E sono
molte, difficilmente immaginabili.
La persona, certo. Tutti siamo persone, tutti abbiamo i medesimi doveri accanto
agli stessi diritti di fronte allo
Stato come a Regione, Provincia e Comune; non esistono e
non devono esistere cittadini
di serie A e cittadini di serie
B. Stessi diritti, dicevo, come
medesimi doveri. Anche qui
non è una condizione di nazionalità. Certe storture come
certe inadempienze sono sotto
gli occhi di tutti, tuttavia non è
un problema di origine e nelle
competenze dell’Ente locale ci
muoviamo con determinazione
per rimuovere gli ostacoli che
permangono.
E se saremo riusciti a
‘salvare’ anche una sola persona avremo compiuto un gesto fondamentale per l’intera
umanità.
Andiamo oltre. Il nostro pensiero in questo momento va ai
giovani senza lavoro, alle madri ed ai padri di famiglia che
il lavoro lo hanno perso, agli
artigiani ed imprenditori che
vorrebbero poter lavorare per
garantire dignità e vita decorosa a sé stessi ed ai propri collaboratori, va ai pensionati al
minimo che con grandissima
dignità nulla chiedono ma faticano a chiudere il mese. E non
è un semplice pensiero quanto
piuttosto la partecipazione alle
loro sofferenze che si traduce nella volontà di mantenere
inalterati i servizi pur in presenza di evidenti difficoltà.
Accanto alle esigenze sociali
rimane forte la nostra determinazione nel sostenere lo sport
come la sicurezza; la scuola e
la cultura senza la quale la nostra società non può crescere
e nemmeno ipotizzare di poter
uscire dalle secche in cui è
stata trascinata.
Le necessità di una
Comunità fortunatamente va-
riegata come la nostra sono
molteplici. Se ora, forte di questa faticosa ma entusiasmante
esperienza (pur se talvolta frustrante) dovessi permettermi
di dare un consiglio direi: ‘Non
guardare solo le tue esigenze
ma pensa a quelle del tuo vicino di casa; spesso sono molto
più decisive per vivere’. Un ultimo accenno alla ‘cosa comune’. Guidizzolo è un Comune
dalle risorse inesauribili e ciò
va a merito di tutti i guidizzolesi; Guidizzolo poi non è di nessuno ma di tutti: con un piccolo
impegno di ognuno potremmo
riuscire a renderlo sempre migliore.
Infine devo un ringraziamento sincero a tutti coloro
che nel Comune di Guidizzolo
operano. Alle Associazioni, ai
volontari vera spina dorsale
di ogni attività, ai colleghi assessori e consiglieri comunali,
ai dipendenti. Con vera abnegazione si dedicano, secondo
le differenti competenze ed in
forme e modi diversi, affinchè
vengano resi i servizi migliori
per tutti. Senza chiedere nulla in cambio, con il telefono
sempre acceso giorno e notte, pronti a rispondere ad ogni
chiamata.
Con loro, soprattutto
grazie a loro, auguro a tutti di
poter trascorrere un sereno
Natale e di non abbandonare mai la speranza; nel nuovo
anno, anzi nell’Anno Nuovo,
che tra pochi giorni festeggeremo.
Il Sindaco
Sergio Desiderati
Cambia la viabilità di via Martiri
della Libertà e piazza Pezzati
Interviene in questi giorni una
modifica alla viabilità che riguarda l’incrocio Via Martiri
della Libertà – Piazza Pezzati.
Si tratta dell’incrocio interessato dall’accesso al polo scolastico e prevede di fatto lo spostamento di uno ‘Stop’. Attualmente chi esce da Via Martiri
della Libertà dopo aver accompagnato i propri figli a scuola o
essersi recato all’Ufficio Postale situato in quella zona, deve
fermarsi allo stop prima di proseguire per Via Vittorio Veneto
o svoltare, a destra o sinistra,
rispettivamente per Via Rizzini
STOP RIMOSSO
o Piazza Pezzati. Da Via Rizzini
è già presente il segnale di arresto per cui, su suggerimento
dell’Ufficio di Polizia Locale ed
al fine di migliorare la sicurezza degli utenti delle scuole
e la fluidificazione del traffico
veicolare nelle ore di ingresso
e uscita dalle stesse oltre che
per razionalizzare la viabilità
generale, lo ‘Stop’ di Via Martiri della Libertà verrà tolto e il
medesimo segnale apposto su
Piazza Pezzati. In questo modo
la circolazione diventa più fluida e più sicura, soprattutto per
gli utenti più giovani. Tutti po-
NUO
VO
tranno quindi invadere l’incrocio in sicurezza avendo segnali
di arresto a destra e sinistra.
Da Piazza Pezzati, proprio in
corrispondenza della banca,
vi è già l’apposizione di un rallentatore di velocità ed il tratto
di Via Vittorio Veneto da attraversare è più basso per cui già
ora è praticamente impossibile
affrontare l’incrocio in velocità.
Ne consegue che il nuovo Stop
in quel punto diventa motivo
di sicurezza anche per i mezzi
che percorrono la piazza.
S TO
P
35
36
BREVE COMMENTO LETTERARIO
Dott. Elodio Perani
Quando termina la vita professionale che permette soltanto
brevi spazi liberi, normalmente
si ama riprendere i vecchi passatempi preferiti, culturali o
d’altro genere.
Fra i riferimenti alla scuola giovanile abbastanza spesso c’è il
desiderio di riprendere in mano
“I PROMESSI SPOSI”.
Il mio primo approccio risale a
circa 65 anni fa e ancora scopro
che la valutazione di quel romanzo deve essere rivista per
approfondire i significati cui voleva arrivare Alessandro Manzoni.
Tralascio, per non essere patetico, tutte le sensazioni che
mi si sono risvegliate e, immergendomi in ciò che ora mi
sembra musica: “QUEL RAMO
DEL LAGO DI COMO CHE VOLGE A MEZZOGIORNO TRA DUE
CATENE NON INTERROTTE DI
MONTI…”, avverto che tutte le
mie nozioni scientifiche non mi
hanno dato maggiore emozione
mentale.
La composizione de “I PROMESSI SPOSI”, di Alessandro Man-
zoni, vissuto quasi sempre a Milano (7 marzo 1785 – 22 maggio
1873) ha inizio nel 1821 e dura
vent’anni, un periodo per trasformare, con tutti i particolari,
una storia banale in un’opera
fantasiosa.
Le origini del linguaggio manzoniano si trovano nel ‘300 fiorentino e nel ‘600 – ‘700 francese
soprattutto di Cervantes, Voltaire e Diderot di cui qualcosa ho
studiato al ginnasio.
In sintesi risente del barocco
e del romanticismo benché al
Manzoni fossero particolarmente familiari il francese e il dialetto milanese.
Il problema linguistico però esige lettori capaci, non essendo
possibile consultare dizionari,
e lo stesso Manzoni ammetteva “SCRIVO MALE E IN STILE
APPROSSIMATIVO E QUANDO
AVRO’ DURATA L’EROICA FATICA DI TRASCRIVERE QUESTA
STORIA DA QUESTO DILAVATO
E GRAFFIATO AUTOGRAFO, E
L’AVRO’ DATA, COME SI SUOL
DIRE, ALLA LUCE, SI TROVERA’ POI CHI DURI LA FATICA DI
LEGGERLA?”.
Una riflessione dubitativa degna
di quel grande critico di se stesso.
La vicenda inizia la sera del 7
novembre 1628 con la misera
personalità di Don Abbondio, di
ritorno da una breve passeggiata; il curato che doveva celebrare il matrimonio di Renzo
Tramaglino e Lucia Mondella
ma fu inibito da Don Rodrigo,
un potente signorotto affascinato da Lucia, casualmente vista
mentre un giorno usciva dalla
filanda dove lavorava.
Il tentativo di ingannare Don
Abbondio, con un anomalo e
improvvisato matrimonio, fallì
ma andò alle orecchie di padre
Cristoforo, il cappuccino che
consigliò di proteggere Lucia
ospitandola in quel monastero di Monza dove c’era un’altra
giovane, Gertrude, che il padre
aveva voluto monaca per motivi
di eredità familiare.
Le due, per le loro particolari storie frustranti i sentimenti
amorosi, erano divenute molto
amiche.

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SERVIZIO GRU
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Don Rodrigo, non desistendo dal
progetto di avere quella giovane, chiese l’aiuto dell’Innominato, un terribile vicino che aveva
come capo dei suoi bravi un certo Egidio, abitante nei pressi del
monastero di Monza di cui sapeva molte cose.
Questi a sua volta comandò al
Nibbio, il peggiore dei suoi, di
recarvisi per chiedere subdolamente a Lucia un particolare
colloquio con padre Cristoforo.
Lucia rifiutò la richiesta ma
Gertrude, che le era accanto,
pensando che la presenza del
cappuccino potesse in qualche
modo essere giovevole per se
stessa, la indusse ad accettare
la richiesta.
Quando dunque Lucia aprì la
porta venne presa dai bravi, posta su una carrozza, che sostava
appena fuori, e condotta dall’Innominato che la affidò ad una
sua vecchia inserviente.
Lucia vive nel terrore mentre
molti episodi di amici e parenti
si susseguono in questo palazzotto.
In una cerimonia religiosa di
una vicina località il cardinale
Federigo Borromeo ha notizia
del sequestro per cui va ad incontrare l’Innominato.
In vari colloqui riesce a convertirlo col risultato di far trasferire
a Milano Lucia presso una vedova signora di sua conoscenza.
In questa città, dove si era recato per cercare Lucia, Renzo vive
la grave situazione politica e sociale, immischiandosi, nel peggiore dei modi, tanto da essere
ricercato per imprigionarlo.
Nel contempo scoppiò la peste
che in un primo momento fu
attribuita all’invasione dei Lanzichenecchi, mercenari alemanni, ma in realtà fu portata dalla
Spagna da un soldato italiano.
Manzoni la descrive con dovizia
di particolari soprattutto per
l’enorme quantità e varietà di
morti.
In questa pandemia Perpetua
morì lasciando solo il povero
Don Abbondio, Agnese non ne fu
colpita e Renzo la superò.
Al lazzaretto si trova Lucia in
condizione di risoluzione verso
la guarigione, e Don Rodrigo
grave al punto tale da esservi
portato preagonizzante dai monatti.
Renzo, dopo tutte le ricerche
in città, si reca in questo luogo
dove riconosce, prima Lucia e
poi Don Rodrigo morente.
L’incontro con Lucia, anziché
essere meraviglioso, si trasforma in tragedia per il rifiuto della
stessa, che aveva fatto voto di
castità per la propria salute, di
Renzo e della madre Agnese.
Padre Cristoforo, saputa la situazione, da Rimini, dove era
stato trasferito, viene a Milano e
incontra i due “promessi sposi”:
Lucia insiste fermamente sul
suo voto ma il cappuccino fa sua
una normativa della chiesa e lo
scioglie.
Finalmente i due si sposano al
loro paesello con la regolare
cerimonia di Don Abbondio e
decidono di metter su casa nel
bergamasco, al paese di Bortolo
amico di Renzo, dove, essendo
sotto la giurisdizione di Venezia, vigeva un editto, favorevole
a Renzo, che lo ripuliva di tutte
le sue malefatte milanesi.
Partendo dalla riva sinistra
dell’Adda, Lucia si assopì con gli
occhi verso le creste del Resegone e il cuore che le sussurrava “ADDIO MONTI SORGENTI
DALL’ACQUE, ED ELEVATI AL
CIELO; CIME INEGUALI, NOTE
A CHI E’ CRESCIUTO TRA VOI,
E IMPRESSE NELLA SUA MENTE”.
Il tocco della barca sulla riva destra scosse Lucia…
Agnese come sempre continuò
a essere la sua ombra mentre
i bambini arrivavano uno dopo
l’altro.
Sono stato essenziale per non
superare la logica ospitalità de
La NOTIZIA e faccio mie le parole del poeta “MA SE FOSSIMO
RIUSCITI AD ANNOIARVI, CREDETE CHE NON SI E’ FATTO APPOSTA”.
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