Da ambulante sulle spiagge a Bali per creare una linea d`abiti

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Da ambulante sulle spiagge a Bali per creare una linea d`abiti
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L’ECO DI BERGAMO
GIOVEDÌ 8 NOVEMBRE 2012
La storia
a
Da ambulante
sulle spiagge
a Bali per creare
una linea d’abiti
A
DI FABIANA TINAGLIA
Veronica Guzalian, 38 anni, da Bergamo ora vive sei mesi in Indonesia.
Qui produce una linea di costumi e capi donna che realizza con l’aiuto
delle famiglie del posto: laboratori in casa dove disegna, taglia e cuce. Poi
gli altri sei mesi dell’anno porta la sua collezione in giro per l’Italia per far
conoscere i suoi prodotti, senza rinunciare al lavoro di ambulante in Costa
Smeralda: «È stato il mio trampolino di lancio». Con una certezza: «A Bali
ho imparato ad assaporare la vita e a realizzare i sogni»
N
on è semplice percorrere sotto il sole, avanti e indietro,
le spiagge più famose della Costa
Smeralda. Su e giù per Liscia
Ruja, La Celvia e il Pevero con
una sacca sulle spalle piena di costumi variopinti e abiti in lycra e
cotone dai toni vivaci. Veronica
Guzalian la sua estate la passa così da una decina di anni. Nata a
Bergamo, ha vissuto in via Botta
con la sua famiglia fino a 26 anni, pendolare tra Bergamo e Milano per frequentare l’Accademia
di Brera. Una formazione artistica, un mix di storia, teatro, danza e musica, oltre a una passione
per i paesi orientali. Sarà anche
che suo padre è di origini armene, sarà che lei non ha mai voluto stare con le mani in mano, a 20
anni inizia a cercare un suo stile,
a crearsi abiti per il teatro, a tingere vestiti acquistati e rifatti a
suo gusto. Dagli abiti passa ai costumi da bagno e d’estate si trasforma in venditrice ambulante.
«Ci si rimbocca le maniche, non
ho mai pensato a questa attività
come a una cosa superficiale: era
ed è un lavoro ed è stato il modo
più immediato per far conoscere le mie prime creazioni» spiega Veronica, che a 25 anni sulle
spiagge dei vip riceve una proposta di lavoro: affiancare una stilista di Bassano e seguire la sua
produzione in Oriente. Un anno
in Indonesia tra fabbriche tessili, per capire che «la mia vita non
era quella della dipendente e che
era giusto che trovassi la mia
strada, da sola».
Il marchio «k»
Dalle strade della Sardegna a
quelle dell’India, questa volta i bagagli si fanno più pesanti: «A 26
anni ho trascorso due mesi in giro per il paese, creando una collezione dove la cultura locale si
mixava a un mio stile più urbano
– spiega –. Da Nuova Delhi ho poi
fatto un biglietto di sola andata
per l’Indonesia: sono tornata dove avevo lavorato in precedenza e
ho messo in fila i miei pensieri e
le mie aspirazioni». Nasce così il
marchio «Veronika Guzalian»,
variante del suo nome solo per l’esuberanza di quella «k» che dà più
brio all’immagine. A Bali, senza
aiuti, Veronica impara la lingua
del posto, cerca casa e si mette a
lavorare con il piglio dell’imprenditrice: «Ero rimasta in contatto
con molte persone conosciute
nelle aziende tessili e ho proposto
ad alcune di loro di lavorare per
me direttamente da casa – spiega
–. Ho creato così dei laboratori a
domicilio dove moglie e marito si
occupano di un pezzo della mia
collezione». Tra il villaggio di Patubulan (che in italiano significa
«Pietra di luna») e quello di Dempasar, nei pressi di Bali, cinque famiglie indonesiane lavorano per
Veronica: «Il progetto e il design
«A Bergamo questo
non sarebbe stato
possibile. Il segreto?
Non mollare»
è made in Bergamo, la produzione è made in Bali – spiega –. Acquisto le stoffe e poi suddivido le
attività: c’è chi taglia e chi cuce, chi
fa il check qualità, chi etichetta,
chi piega e confeziona». Solo la
tintura avviene in fabbriche specializzate: «E così le famiglie a cui
mi appoggio sono diventate la
mia famiglia qui a Bali, dove vivo
sei mesi l’anno». In una zona dove le grandi aziende europee stanno andando via: «La Cina è più
conveniente, così come l’India –
commenta Veronica –, ma per me
non è solo una questione di guadagno. Io qui mi sono costruita
una piccola casa e sono serena».
Anche se spesso si affaccia la solitudine: «Non è facile affrontare
ogni cosa da sola e il fatto di essere una donna rende tutto più
complicato».
Ma Veronica non è il tipo che
molla la presa e continua a progettare: «Linee di costumi, da
donna e da bambina, ma anche
abiti e capi di abbigliamento "no
season" – spiega –. E poi una collezione di accessori, quest’anno
borse borchiate: tutta la materia
prima viene da Bali». Sei mesi
l’anno progetta e produce, sei
mesi l’anno «mi occupo della rete commerciale e giro l’Italia e
l’Europa alla ricerca di negozi
che scelgano il mio campionario». Con circa 3 mila capi all’anno, ora il passo è d’obbligo: «Affidarmi a una rete commerciale
per ampliare la rete vendita». A
consigliarla anche un mentore
d’eccezione, Elio Fiorucci: «È
stato tra i primi a credere in me,
a prendere la mia linea nel suo
store di Milano "Love Theraphy"
e a incentivarmi a credere nei sogni». Sogni che diventano anche
realtà, considerando che Veronica ha chiuso anche un ordine con
Brian & Barry, del gruppo Boggi,
per una serie di costumi per la
prossima primavera/estate.
La Costa Smeralda
A luglio e agosto Veronica ha un
appuntamento fisso: «Torno in
spiaggia: sono uno dei cinque
venditori ambulanti autorizzati
in Costa Smeralda per la prossima stagione e ho anche un’idea
nuova: un mobile-shop, un’apecar per muovermi più facilmente. La spiaggia mi ha creato una
rete di contatti che mi ha portato in negozi di tutta Italia, finendo perfino a Dubai e Toronto».
Sorride Veronica soddisfatta,
sempre con un piglio positivo
che la contraddistingue: «Ho imparato a Bali ad assaporare la vita, a gioire in quello che faccio e
a vivere per ciò che amo. Nei sei
mesi l’anno in cui vivo in Italia mi
rendo conto che questa filosofia
di vita è lontana dalla nostra cultura, ma Bali mi resta addosso,
con i suoi profumi e colori e mi
riempie la vita». Poi un ultimo
commento: «Quello che ho costruito a Bali a Bergamo forse
non sarebbe mai stato possibile.
Sì, io credo di avercela fatta, la
mia storia è positiva, nelle difficoltà». Il segreto? «Credere e lottare per ciò che si ama». ■
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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In alto Veronica Guzalian davanti a dei filati. Foto 1) la bergamasca insieme a una donna indonesiana che lavora per lei direttamente nella sua abitazione; 2) Una serie di costumi del brand Veronika Guzalian; 3) La linea di borse borchiate sempre made in Bali; 4) Veronica indossa uno dei suo mini abiti in cotone elasticizzato