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LA NATURA DELLA SOSTANZA Gruppo di studio - 1° INCONTRO – 2° ciclo “Proprio il nascere e lo scomparire della sostanza mine rale non è stato finora ben indagato perché il procedere della scienza in questo senso è stato impedito dalla legge della conservazione della materia.” Rudolf Hauschka Abbiamo riavviato il corso di studi, riprendendo il filo del pensiero ed accogliendo i nuovi partecipanti. La luna è stata sotto i nostri occhi nei grafici di pag 68 del libro, dove attraverso gli esperimenti sui semi e le piante di crescione, abbiamo, dalle registrazioni dei pesi fatte da Hauschka nel 1939, colto il ritmo di accrescimento e diminuzione di “sostanza” del fosforo e del potassio con andamento polare rispetto alla luna nova e piena. Da qui la doma nda sulla Luna che opera e incide sul peso, Fabrizio ci ha portato il ricordo delle indicazioni di Steiner sugli Esseri Spirituali che dalla Luna emanano la Saggezza del Cosmo per gli esseri viventi sulla Terra, e ci ha accennato le proprietà dell'argento che è un migliore conduttore di calore e di elettricità, dato che non trattiene nulla per sé, e in passato vi si facevano anche gli specchi. “La Luna non è solo un satellite della Terra, ma è anche uno specchio del cosmo intero, soprattutto del Sole e della sua attività di spostamento lungo lo zodiaco”. Ci siamo soffermati a leggere con attenzione il capitolo XII su ordine stellare e sostanze terrestri e abbiamo ricreato lo spostamento apparente del Sole nell'Universo che in circa 25.920 anni solari, cioè in un anno platonico o anno cosmico, permette di ritrovare nello stesso punto dello zodiaco rispetto alla terra, il punto di primavera. Ricordiamo che siamo, come esseri umani, un'immagine del cosmo, che ripetiamo nel ritmo respiratorio che è di 18 atti respiratori al minuto, moltiplicati per 60' e per le 24 ore, si ottiene 25.920 respiri al giorno. Siamo realmente un microcosmo immagine del macrocosmo. Il punto vernale non resta fisso, arretra di circa un grado ogni settantadue anni. La sua attuale posizione è in pesci ed entrerà nell'acquario fra più di 200 anni. Abbiamo poi visualizzato la modifica dell'innalzamento e dell'abbassamento del Sole a mezzogiorno durante l'anno solare nell'equinozio e nel solstizio. Ciò ci ha portato a ricordare cosa oggi la scienza dice circa la precessione degli equinozi ed a seguire questo pensiero logico che cerca la causa di tale movimento temporo-spaziale nell'asse di rotazione della Terra. Precessione degli equinozi L’anno è un intervallo di tempo. Per definire tale intervallo di tempo bisogna prendere dei punti di riferimento che, nel contesto astronomico, possono essere il Sole o una stella. Nel primo caso misurando il tempo che separa, ad esempio, un equinozio di primavera (21 marzo, al momento del passaggio del Sole sul meridiano del luogo) con il successivo equinozio (ovviamente sempre 21 1 marzo e sempre nel momento in cui il Sole culmina sul meridiano) si ottiene una misura pari a 365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi (ANNO SOLARE O TROPICO). Se la stessa operazione viene fatta prendendo come riferimento una stella (per esempio la notte del 21 marzo), operando con gli stessi criteri, si ottiene come misura dell’intervallo di tempo 365 giorni, 6 ore 9 minuti 10 secondi. (ANNO SIDEREO). Pertanto l’anno solare è più breve di circa 20 minuti rispetto all’anno sidereo. La ragione di questo fenomeno deriva dal fatto che durante la rivoluzione intorno al Sole l’asse di rotazione della Terra (ora orientato verso la Stella Polare) non rimane parallelo a sé stesso, ma compie un leggerissima rotazione in senso orario (verso destra, immaginando di osservare dall’alto l’orbita della Terra). Come conseguenza il giorno dell’equinozio “va incontro” alla Terra mentre questa sta compiendo la sua orbita. Per tale ragione l’anno mis urato prendendo come riferimento il Sole è leggermente più breve dell’anno misurato in riferimento ad una stella. In una visione complessiva dell’orbita terrestre, di forma leggermente ellittica, il sistema costituito dalle due linee, l’una che unisce i due equinozi (linea degli equinozi) e l’altra che unisce i due solstizi (linea dei solstizi), tra loro perpendicolari, in conseguenza del moto rotazionale dell’asse terrestre, si muove anch’esso ruotando in senso orario. Da questa rotazione scaturisce una contemporanea rotazione delle stagioni che, lentamente, anno dopo anno, slittano verso destra (sempre con lo stesso criterio di osservazione del sistema). Naturalmente stiamo considerando la sfera celeste fissa e immutabile. Come ulteriore conseguenza anche lo Zodiaco risulterà variare lentamente anno dopo anno. Il ciclo completo si compie in circa 26.000 anni. Tuttavia la scienza attuale afferma che effettuando le misure, ci si rende conto che tale rotazione (detta precessione degli equinozi perché ogni anno l’equinozio anticipa di 20 minuti) non si compie in 26 mila anni ma in 21 mila anni perché, contemporaneamente alla rotazione dell’asse di rotazione della Terra, si muove anche l’orbita della Terra con una rotazione che va in senso contrario (quindi a sinistra osservando dall’alto) con un ciclo di 117.000 anno (spostamento della linea degli apsidi). Come esempio delle conseguenze che si determinano si potrebbe dire che mentre oggi all’inizio dell’estate (21 giugno) la Terra si trova quasi alla massima distanza dal Sole (afelio, 152 milioni di km) e il Sole si proietta tra le costellazioni del Sagittario e del Capricorno, tra 10.500 anni, sempre al 21 giugno, la Terra si troverà alla minima distanza (perielio, 147 milio ni di km) e il Sole si proietterà tra le costellazioni dei Gemelli e del Cancro. Le domande sulle stagioni hanno poi continuato a vivere nell'osservazione della Terra che nell'emisfero nord e sud esprime nell'espressione più evidente geografica, la dimensione cristallina e quasi monocroma dei poli, in polarità con la colorata vegetazione della foresta equatoriale e nel centro delle zone temperate, le quattro possibilità stagionali con le variazioni di colori e suoni connesse, che rimandano alla comprensione scientifica del “Ritmo Cosmo-Terra“. 2 Le grandi civiltà finora hanno potuto esprimersi in queste zone temperate del pianeta. Il testo ci porta a crearci l'immagine della prima croce, da lui chiamata croce atmosferica, formata dai quattro elementi, da noi precedentemente studianti per la proteina, relazionati fenomenicamente con quattro segni zodiacali (toro, leone, scorpione-aquila, acquario), con le quattro stagioni e i quattro elementi (terra, fuoco, acqua, aria). Hauschka ci invita a mantenere nella coscienza tali nessi come possibilità di riuscire a svelare le leggi di formazione della materia, nella manifestazione di forma (attività diurna del Cosmo sulla Terra) e di sostanza (attività notturna del Cosmo sulla Terra), che viene attivata anche grazie al ritmo solare e lunare. Con l'immagine di questa prima croce, qui sotto tracciata, che ci presenta quattro rappresentanti dello Zodiaco, da meditare, mentre assaporiamo la Bellezza dello sforzo conoscitivo di collega re e comprendere oggi, con l'attuale nostra forza pensante, nessi e conoscenze antiche che hanno mosso uomini e fatto progredire l'umanità, ci diamo appuntamento a mercoledì prossimo per il confronto fra proteina vegetale e proteina animale. Manuela de Angelis, Anna Maria Caputo e Renato Marsella 3