programma sezione Nodi - Ordine Architetti Roma

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programma sezione Nodi - Ordine Architetti Roma
NODI
Bernard Tschumi
*museo*
a partire dall’Acropoli di Atene
giovedì 10 giugno
Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
ore 15.00
L’architetto svizzero trapiantato a New York presenta le sue opere più recenti con particolare riferimento ai
musei. A proposito di aree archeologiche e città, di musei nuovi e di scavi: la Soprintendenza di Roma
avrebbe approvato il progetto di Bernard Tschumi per l’Acropoli di Atene, se fosse stato proposto ai Fori?
Bernard Tschumi, inizialmente noto per i suoi scritti e progetti teorici, ha conquistato la ribalta
internazionale a partire dalla vittoria del concorso per il Parco della Villette a Parigi nel 1983. Da allora, fino
al Museo dell’Acropoli di Atene, si sono susseguite opere come Il centro Le Fresnoy per le arti
contemporanee, la sede della società Vacheron-Constantin; le facoltà di architettura di Marne-la-Vallée, in
Francia, e Miami, negli stati Uniti. Tra i suoi numerosi libri ci sono i volumi della trilogia “Event-Cities” (MIT
Press, 1994, 2000, e 2005); e una monografia “The New Acropolis Museum”, pubblicata da Skira / Rizzoli.
Bernard Tschumi insegna alla Columbia University di New York, dove ha diretto la facoltà di architettura dal
1988 al 2003.
www.tschumi.com
James Corner Field Operations
*paesaggio*
introduce: Robert Hammond
giovedì 10 giugno
Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
ore 12.00
Il maggior paesaggista americano, racconta i progetti in corso a New York per il Parco di Fresh Kills, che era
la più grande discarica della città, e per la trasformazione della sopraelevata Highline in giardino pensile e un
parco pubblico divenuto una nuova icona della città.
Robert Hammond, presidente della società Friends of the High Line, è il cittadino newyorkese che ha
salvato la High Line dalla demolizione ed è riuscito a trovare le risorse pubbliche e private per realizzare il
progetto.
James Corner, fondatore e direttore dello studio Field Operations, è Direttore del Dipartimento di
architettura del paesaggio della University of Pennsyilvania School of Design. Tra le sue opere recenti, oltre a
quelle presentate a Roma, lo Shelby Farms Park a Memphis; il Lake Ontario Park a Toronto; l’MGM City
Center di Las Vegas; l’HengChun Tropical Botanical Garden a Taiwan; e l’Arstalfaltet development e Central
Park a Stoccolma. E’ inoltre autore con Alex MacLean del libro “Taking Measures Across the American
Landscape”.
www.fieldoperations.net
Yvonne Farrell, Shelley McNamara - Grafton Architects
*università*
a partire dalla nuova sede della Bocconi a Milano
sabato 12 giugno
ex Mattatoio di Testaccio – Aula Ersoch
ore 15.00
Le due titolari dello studio irlandese hanno realizzato il miglior edificio universitario in Italia. E’ una
provocazione per Roma, dove le università pubbliche e private si sono pigramente abituate al riuso di edifici
senza qualità.
Yvonne Farrell e Shelley McNamara si sono laureate nel 1974 presso la School of Architecture dello
University College di Dublino, dove hanno cominciato entrambe a insegnare nel 1976. Attualmente sono
visiting professor presso l’Accademia di Architettura di Mendrisio e la Graduate School of Design di Harvard.
Nel 1978 hanno fondato insieme lo studio Grafton Architects, oltre ad essere fra i componenti del Group’91,
vincitore del concorso internazionale per il rinnovamento del quartiere Temple Bar di Dublino.
Fra i loro lavori ci sono numerosi edifici destinati all’educazione per il Trinity College, University College di
Dublino e per l’Università di Limerick; inoltre hanno progettato edifici governativi e scolastici e il Theatre e
Art Center di Navan nella contea di Meath.
Nel 2002 le Grafton Architects vincono il concorso internazionale per un nuovo edificio per l’Università
Bocconi di Milano, completato nel 2008. Recentemente in Franca hanno vinto il concorso per la nuova
Facoltà di Economia dell’Università di Tolosa.
www.graftonarchitects.ie
Eduardo Souto de Moura
*mobilità*
a partire dalle metropolitane di Porto e Napoli
giovedì 10 giugno
Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
ore 10
Come coordinatore della Metro di Porto, l’architetto portoghese è riuscito a realizzare la più bella
metropolitana europea, attraverso il contributo di diversi progettisti, con una formula che ha pochi
precedenti e che dimostra, soprattutto a noi, che l’architettura dei trasporti può essere parte della città.
Eduardo Souto de Moura si laurea in Architettura nel 1980 presso la ESBAP (Escola Superior de Belas
Artes di Porto) dove svolgerà attività didattica come assistente dal 1981 al 1990, prima di diventare
professore. Apre il proprio studio professionale a Porto nel 1980. Ha insegnato nelle facoltà di architettura di
Paris-Belleville, Harvard, Dublino, Zurigo e Losanna. E’ stato insignito della Medaglia d'oro Premio Heinrich
Tessenow 2001.
E’ autore delMercato Municipale di Braga, Braga 1980/84; della Casa das Artes, Porto 1981/91; della
riconversione del Convento di Santa Maria do Bouro in Pousada, Amares 1989/97; del Dipartimento di
Geologia dell'Università di Aveiro, 1990/94; Casa del Cinema di Manuel de Oliveira, Porto 1998/03; dello
Stadio di Braga – Euro 2004. E’ infine coautore con Alvaro Siza e Cecil Balmond del padiglione temporaneo
alla Serpentine Gallery di Londra nel 2005. In tutte queste occasioni ha dimostrato la sua straordinaria
sensibilità e capacità di lettura del luogo, di integrazione tra modernità e tradizione, alla scala urbana come a
quella del dettaglio.
Massimiliano Fuksas
*infrastrutture*
a partire dallo stadio di Firenze e dall’aeroporto di Shenzen in Cina
giovedì 10 giugno
Auditorium Parco della Musica - Sala Petrassi
ore 17
Nella competizione mondiale tra città, alcuni tipi di edifici hanno rappresentato il primato simbolico: prima i
musei, e oggi sempre più le grandi attrezzature del tempo libero e del trasporto. Massimiliano Fuksas è tra i
pochi architetti ad avere avuto modo di confrontarsi con questi temi, in cui l’innovazione tecnica, il
linguaggio, e la capacità di accogliere nuovi riti sociali richiedono soluzioni inedite per essere in armonia.
Di origini lituane, Massimiliano Fuksas è nato a Roma nel 1944, dove si è laureato in Architettura
all’Università “La Sapienza” nel 1969.
Nel 1967 crea il suo studio romano, cui segue nel 1989 quello di Parigi. Nel 1993 crea lo studio a Vienna e
nel 2002 a Francoforte, attivi rispettivamente fino al 2001 e al 2009, mentre dal 2008 è operativo lo studio di
Shenzhen in Cina.
Dal 1998 al 2000 è stato Direttore della VII Biennale Internazionale di Architettura di Venezia “Less
Aesthetics, More Ethics”.
Dal 2000 è l’autore della rubrica di architettura del settimanale "L'Espresso" fondata da Bruno Zevi. E' stato
Visiting Professor presso numerose università, tra le quali: l'École Speciale d'Architecture di Parigi,
l'Akademie der Bildenden Kunste di Vienna, la Staadtliche Akademia des Bildenden Kunste di Stoccarda, e la
Columbia University di New York.
Per molti anni ha dedicato particolare attenzione allo studio dei problemi urbani nelle grandi aree
metropolitane.
Vive e lavora tra Roma e Parigi.
www.fuksas.it
Stefano Boeri
*centralità*
"Architettura è/e Politica" a partire dal G8 alla Maddalena e altri grandi progetti
venerdì 11 giugno
ex Mattatoio di Testaccio – Aula Ersoch
ore 10.30
Le polemiche e le inchieste sugli appalti rischiano di oscurare la discussione su una realizzazione di grandi
dimensioni e ambizioni, nata per un evento temporaneo, ma destinata a restituire un luogo della Sardegna ai
suoi cittadini e ai turisti. Partendo da questa vicenda e dagli altri progetti strategici in cui è impegnato,
Stefano Boeri ci parla delle condizioni dell’architettura italiana (e non solo) di fronte a nuove sfide.
Stefano Boeri è stato direttore della rivista “Domus” dal 2004 al 2007; da settembre 2007 dirige la rivista
“Abitare”. Professore di Progettazione Urbanistica presso il Politecnico di Milano, Boeri ha insegnato in varie
università, tra le quali Harvard GSD, MIT, Berlage Institute e Architectural Association.
E' fondatore del gruppo "multiplicity", agenzia di ricerca dedicata allo studio delle trasformazioni territoriali e
delle forme, disciplinarmente diverse, di osservazione e rappresentazione della città. Coautore di diversi
volumi, quali Mutations (Actar, 2000), USE (Skirà, 2002) e Cronache dell’Abitare (Mondadori, 2007).
Con base a Milano, Stefano Boeri Architetti si dedica alla ricerca e pratica dell’architettura e urbanistica
contemporanea. Tra i progetti recentemente realizzati si trovano la ristrutturazione ambientale e turistica
dell’arcipelago di La Maddalena in Sardegna, e la nuova sede della RCS – Corriere della Sera.
www.stefanoboeri.net
Richard Burdett
*olimpiadi*
sabato 12 giugno
ex Mattatoio di Testaccio – Aula Ersoch
ore 10.30
A partire da Londra: errori da non ripetere, opportunità da cogliere. Richard Burdett racconta la sua
esperienza nella preparazione delle Olimpiadi del 2012, con una attenzione speciale al contesto italiano e
romano in cui è cresciuto e di cui si occupa a proposito dell’Expo milanese. Un confronto utile a una città che
si candida per il 2020.
Richard Burdett è docente di Urban Studies presso la London School of Economics e ne dirige il
programma “Cities and the Urban Age”. È Chief Adviser di architettura e urbanistica per le Olimpiadi di
Londra 2012 e per la Olympic Legacy Park Company. È stato consulente per il sindaco di Londra dal 2001 al
2006. Ha curato numerose mostre tra cui “Global Cities” alla Tate Modern. È stato direttore della Biennale di
Architettura di Venezia nel 2006 ed ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria per il premio Mies Van der
Rohe 2007. È attualmente consulente per il comune di Genova e membro del comitato guida per l’Expo
Milano 2015. È membro del consiglio del Royal College of Art e della commissione London’s Promote London
costituita dal Sindaco di Londra. Burdett ha studiato a Roma e vive a Londra con sua moglie e i suoi due
figli.
www2.lse.ac.uk/lsecities
www.urban-age.net
La conferenza parte del programma “Three Cities in Flux” a cura della British School at Rome con l’Università
Roma 3.
Anne Lacaton, Jean-Philippe Vassal
*abitare*
sabato 12 giugno
ex Mattatoio di Testaccio – Aula Ersoch
ore 19.00
Le sperimentazioni della seconda metà del XX secolo hanno lasciato in eredità un patrimonio abitativo carico
di grandi problemi tecnici e sociali, che male si adatta agli stili di vita di oggi. In controtendenza con le
politiche di demolizione e sostituzione, i progetti dei due architetti francesi propongono una radicale
trasformazione, interpretando le preesistenze e intervenendo chirurgicamente per dare alle case più spazio,
più luce e più libertà d’uso.
Anne Lacaton (1955) e Jean-Philippe Vassal (1954), sono tra gli architetti dotati di maggior talento e
immaginazione nella loro generazione. Hanno aperto il loro studio a Bordeaux nel 1987 e venti anni dopo
hanno ricevuto il Grand Prix National de l'Architecture. Il loro approccio “minimo” esplora le limitazioni del
costruire e le trasforma in energia creativa: ottimizzano tutti i mezzi a disposizione - il budget, le tecniche, i
materiali, l’ambiente naturale, a beneficio di coloro che abitano le loro realizzazioni. Tra le loro opere più
note c’è la ristrutturazione del Palais de Tokyo. La prossima realizzazione della sede della Facoltà di
architettura di Nantes si colloca, come la casa Latapie a Floirac o gli alloggi sociali costruiti nella città
“manifesto” di Mulhouse, nella continuità di un lavoro rigoroso ed esigente.
Le loro recenti ricerche sull’abitare sono state pubblicate in un libro “Plus”, scritto con Frédéric Druot.
www.lacatonvassal.com