profumo Smaltimento

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profumo Smaltimento
Profumo di Svolta presenta:
Matera, 3 gennaio 2014
DOCUMENTO SULL’AMBIENTE IN BASILICATA
Il 21 Dicembre 2013 al Palazzotto del Casale, a Matera, l’evento “Oltre il nostro naso – Ficcare il naso
nella società” dava inizio all’Anteprima de “L’Ora degli Studenti”, un festival organizzato da Profumo di
Svolta insieme a partner e amici per provare a riflettere su tante tematiche profonde e attuali, per farlo
all’interno di luoghi pubblici e dibattiti pubblici, per vivere la cultura della socializzazione e del divertirsi
insieme.
Dal 27 al 30 Dicembre si sono avvicendati eventi diversi per contenuti e format che hanno animato gli
Ipogei di piazza San Francesco, un luogo a disposizione della città inutilizzato e vuoto quasi tutto
l’anno. All’interno del festival sono stati organizzati tre workshop che hanno trattato da vicino le
tematiche ambientali. Il primo dal titolo “La terra si prende ciò che l’uomo le toglie” con Pio Acito di
Legambiente Matera e Giuseppe Sacco dell’associazione Minerva Scienza; il secondo, “Con le mani
nel petrolio”, a cui ha partecipato Maurizio Bolognetti, giornalista; e il terzo sulla raccolta differenziata
con Rocco Rivelli, assessore all’ambiente del Comune di Matera, Giovanni Vitulano, responsabile
della comunicazione per Matera 65, e l’ingegner Giuseppe Iuele. All’interno di questa riflessione
strutturata che si proponeva di coinvolgere tutti i partecipanti in un confronto che non si fermasse a
un’analisi superficiale, è emersa l’esigenza di soffermarsi sulle tematiche legate al rischio
idrogeologico, allo sfruttamento del sottosuolo in Basilicata, all’utilizzo delle energie rinnovabili, al
riciclo e allo smaltimento dei rifiuti.
A partire dallo scorso Novembre, sul nostro sito web www.profumodisvolta.it , abbiamo lanciato un
hashtag, #governiamolaINSIEME, attraverso il quale abbiamo raccolto idee, proposte e esigenze dei
cittadini lucani, coinvolgendo dal basso chi voleva rivolgersi ai neo-eletti amministratori regionali
chiedendo ascolto e politiche condivise, sfruttando l’importante strumento di Internet e dei social
network per costruire con la politica un rapporto costruttivo e propositivo. Oggi attraverso questo
documento proviamo a ribadire l’esigenza di una politica e una cittadinanza che dialoghino insieme e
che cerchino di affrontare congiuntamente situazioni difficili che necessitano di un impegno comune. Il
nostro modo di fare, quello di aprire spazi di discussione e riflessione, invitare e coinvolgere coloro
che più si interessano di questi temi e organizzare momenti di elaborazione e formazione, oltre che di
sintesi e condivisione, speriamo possa essere il modo giusto e un esempio per affrontare le sfide che
riguardano da vicino l’amministrazione del nostro territorio.
INTRODUZIONE
Le tematiche ambientali sono molto vicine alla sensibilità dei giovani e le tante mobilitazioni che in
tutto il mondo li vedono protagonisti sono una conferma di quanto possa essere importante
l’attenzione e il riguardo per i luoghi dove ognuno di noi vive e la volontà di preservarli dalla violenza
cieca degli stessi uomini che inseguono interessi egoistici e dallo sguardo limitato.
La nostra terra, la Basilicata, ha bisogno di essere preservata e di non essere maltrattata per
conservare intatte le sue bellezze, per consegnare ai lucani una vita serena e tutelata, per accogliere
turisti e visitatori e per affrontare le sfide del futuro intraprendendo scelte coraggiose, strade dal lungo
orizzonte temporale, con politiche condivise e un diffuso senso del bene comune. Riflettere
sull’ambiente significa riflettere su problemi che affondano le radici nel passato, come l’abusivismo
edilizio e la noncuranza dei rischi idrogeologici a cui ci si espone, sulle decisioni fondamentali della
nostra attualità, come tutti i costi derivanti dalle estrazioni petrolifere e dallo sfruttamento del nostro
territorio, sugli investimenti che saranno determinanti per il nostro futuro, come quelli per l’energia
rinnovabile e lo sviluppo sostenibile.
Presentiamo il risultato dei tre workshop de “L’Ora degli Studenti” attraverso quattro macroaree
all’interno delle quali si sviluppano gli argomenti che abbiamo ritenuto più importanti. Questo
documento non si arroga la pretesa di rappresentare un punto di arrivo, quanto la sintesi di una
riflessione collettiva che speriamo possa coinvolgere sempre più la popolazione lucana.
RISCHIO IDROGEOLOGICO
Argomento molto interessante e attuale, riportato all'attenzione dell'opinione pubblica dopo eventi da
poco passati, come le alluvioni dell'Ottobre e del Dicembre 2013.
Come approfondito con Pio Acito, disaster manager di professione e presidente di Legambiente
Matera, di per sé un'alluvione non rappresenta un pericolo, ma lo diventa nel momento in cui manca la
prevenzione e quindi se i Comuni e gli Enti Locali in genere non si dotano di piani di prevenzione dal
rischio idrogeologico. Esistono aree maggiormente esposte al rischio e qualsiasi evento naturale
potrebbe trasformarsi in una catastrofe se determinate zone vengono occupate da insediamenti urbani
più o meno frequentati. A volte la causa stessa dei disastri avvenuti a seguito degli eventi naturali di
eccezionale portata è connaturata con le responsabilità degli uomini che hanno deciso di edificare su
terreni destinati a altre attività secondo il parere di geologi e esperti. Nella nostra Regione l'eccessiva
urbanizzazione ha prodotto aree dal suolo completamente impermeabile, che sono diventate da
pianure permeabili quali erano, centri abitati e zone industriali. Tutto ciò ha portato a una sorta di
moltiplicazione dei fattori di rischio, in quanto le piogge non hanno più possibilità di essere assorbite
dal terreno divenuto impermeabile, e rischiano di unirsi all'acqua che esonda dai fiumi, per poi
abbattersi sui centri abitati, dove giungono incontrollate ad invadere strade, case ed edifici pubblici.
Gli ultimi episodi verificatisi in Basilicata, soprattutto nei territori di Metaponto e Montescaglioso,
testimoniano il fatto che, probabilmente, una prevenzione accurata sarebbe preferibile alla conta dei
danni a cui puntualmente si assiste in occasione di certi eventi, talvolta anche annunciati con anticipo
dagli esperti. Crediamo appunto che proprio in quest'ottica le Amministrazioni Comunali debbano
avere uno sguardo ben attento, che miri alla prevenzione dal rischio idrogeologico sia con la
previsione e l'attuazione di particolari piani volti a fronteggiare in maniera chiara certe situazioni, che
con politiche più sensibili riguardo il consumo di suolo, affinchè lottizzazioni, varianti e costruzioni non
costituiscano un nuovo rischio.
L’impegno della Regione, a tal proposito, può essere sicuramente rilevante, in quanto dalla propria
posizione può incentivare alla prevenzione e dare la spinta decisiva alle Amministrazioni Comunali.
Prevenire situazioni spiacevoli significherebbe anche dedicarsi alla bonifica di fiumi e canali e alla
corretta manutenzione delle dighe e degli sbarramenti per la rimozione dei sedimenti depositatisi.
PETROLIO
Qualcuno, quando parla di ambiente, vede l'Italia come uno stato canaglia, per il mancato rispetto del
diritto comunitario che, proprio in materia ambientale, viene spesso recepito in ritardo o, come talvolta
capita, resta ben lontano dall'essere messo in pratica. Ne abbiamo parlato con Maurizio Bolognetti, ed
è stato lui a proporre questa analisi, che ci è parsa tristemente realistica. Basta pensare all'assenza
dell'analisi dei siti da bonificare, pure prevista dal decreto Ronchi, così come latita in Basilicata un
registro tumori attivo e aggiornato.
Il petrolio, comunque, resta una fonte fossile troppo comune perchè si pensi di parlarne in maniera
superficiale, ma crediamo che sia allo stesso tempo un grave errore guardare al petrolio soltanto
come una risorsa, senza considerare le conseguenze che le attività di ricerca ed estrazione hanno sul
territorio lucano. Troviamo quantomeno curioso il fatto che nell'epoca degli OpenData e delle
amministrazioni 2.0 un privato cittadino debba pagare di tasca propria per venire a sapere che un
invaso lucano è inquinato dagli idrocarburi, che un colosso come ENI possa agire in autocontrollo o
che i dati sull'inquinamento giungano secretati in un carteggio da un'agenzia per la tutela ambientale
ad un Comune, senza che ne sia data notizia ai cittadini. A tal proposito, sarebbe auspicabile che
attraverso la pubblicazione in rete delle analisi, dei dati e dei monitoraggi, sia permesso a cittadini,
tecnici e associazioni di controllare giornalmente le emissioni di inquinanti; perchè le agenzie di tutela
ambientale non dicano per bocca dei loro dirigenti che qualche invaso lucano è inquinato a causa di
meccanici poco onesti, che riversano nei fiumi oli esausti e idrocarburi, e perchè si possa costituire da
subito, un “Osservatorio lucano sull'ambiente”, che grazie a un’amministrazione trasparente possa
mettere insieme pareri, forze e competenze.
Innanzitutto, crediamo che la favola del bonus idrocarburi, presentato come il giusto compenso per i
lucani, sia finita nel peggiore dei modi e che il breve periodo di popolarità di cui ha goduto l'iniziativa
sia giunto finalmente al capolinea. Il petrolio, così come l'ambiente, non può essere uno dei tanti
oggetti dei proclami e dei programmi politici o elettorali, ma deve essere oggetto di un dibattito che
coinvolga in primis i lucani, affinché possano essere chiariti gli effetti sull'ambiente delle attività
estrattive, oltre che le reali prospettive economiche ed occupazionali. Allo stesso modo, la soluzione
non può essere un memorandum, né una moratoria, ma c'è bisogno che la politica si mostri attenta
alle questioni economiche nazionali e locali, e che abbia allo stesso tempo la voglia e la capacità di
ascoltare le istanze provenienti da coloro che abitano nella regione italiana più sfruttata in termini di
estrazioni, per far sì che nessuno abbia più modo di dire che si stanno rallentando processi
interessanti dal punto di vista economico, dato che degli stessi pare essere rimasto volutamente fuori
dai calcoli l'impatto in termini ambientali ed ecologici.
Non siamo sicuri che il petrolio generi ricchezza e occupazione, come abbiamo potuto verificare dal
caso Basilicata, che nel rapporto SVIMEZ viene praticamente sempre menzionata per i pessimi valori
economici ed anzi crediamo che debbano essere prese maggiormente in considerazione le fonti
rinnovabili. Per questo ci auspichiamo che il loro impiego, oltre che un'adeguata ricerca in questo
campo, possa essere uno degli obiettivi su cui la Regione Basilicata punti, contando sui finanziamenti
statali ed europei che vengono annualmente messi in campo, perchè crediamo che il vero volano per
una crescita economica ecologicamente sostenibile siano proprio le energie alternative. Inoltre,
volendo approfondire il discorso delle royalties e delle politiche di distribuzione, pensiamo che
sicuramente non sia opportuno alimentare con esse lo stesso mercato degli idrocarburi, ma potrebbe
essere interessante dedicarle a politiche di welfare o legate all'istruzione, oppure a investimenti nelle
proprio per l'energia rinnovabile.
FONTI ALTERNATIVE DI ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE
Lo scenario globale nel campo dell'approvvigionamento energetico e la situazione presente e futura
che ci si prospetta dinanzi ci porta a riconoscere nell'energia "a chilometro zero" una soluzione
importante che ci accompagnerebbe verso gli obiettivi richiesti dall'Europa e ormai incombenti del
2020. Da qui è cominciata la riflessione condivisa con Giuseppe Sacco, fisico e presidente
dell'associazione materana Minerva Scienza che si occupa di divulgazione scientifica.
La scienza e la tecnica ci suggeriscono che i cavi che trasportano l'energia ne disperdono una grossa
quantità e quindi riconosciamo interessante e auspicabile una prospettiva futura in cui Comuni e Enti
Locali più grandi possano diventare produttori di energia attraverso fonti rinnovabili e distribuirla con
l'obiettivo di diminuire i costi energetici per tutti gli utilizzatori e in particolare per le famiglie. Spesso il
concetto e la sfida delle Smart City è accostata alle tematiche dell'approvigionamento energetico:
incamminarsi sulla strada dell'autonomia e dell'autosufficienza dal punto di vista energetico le nostre
città possa rappresentare uno degli obiettivi più importanti in questo senso.
Nella stessa ottica può essere importante supportare economicamente sforzi di privati cittadini che
decidono di costruire o ristrutturare casa o edifici aziendali secondo una vocazione green e con
logiche di maggiore risparmio di energia, produzione, riduzione del consumo e soprattutto dello spreco
della stessa. Pensiamo che in Basilicata, così come avviene già in alcuni Stati europei, si possa
investire in micro eolico, fotovoltaico, idroelettrico e geotermico a bassa entalpia, senza
macrointerventi invasivi che sottraggono superficie alla coltivazione o ai pascoli, senza deturpare il
paesaggio (tantomeno il patrimonio urbano), ma cominciando a rendere autosufficienti strutture
pubbliche e private; consapevoli che il risparmio energetico sia a prescindere il primo importante
obiettivo da raggiungere affinché la sostenibilità ambientatale sia affiancata anche dalla sostenibilità
economica.
RACCOLTA DIFFERENZIATA E GESTIONE DEI RIFIUTI
Una riduzione della produzione di rifiuti è fondamentale e può essere determinante se affiancata da
sistemi di raccolta differenziata efficienti, che comprendano sia iniziative a forte valenza simbolica,
come la disponibilità di contenitori che forniscono dai buoni spesa, a pochi centesimi in cambio di
bottiglie di plastica, sia idee che favoriscano la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini, come
potrebbero essere raccolte porta a porta “spinte”. Siamo sicuri che l’incenerimento dei rifiuti non sia la
soluzione adeguata alla nostra idea di sostenibilità ambientale, idea che condividiamo con l’Assessore
all’Ambiente del Comune di Matera, Rocco Rivelli. Dati i molteplici studi che accertano la liberazione
di sostanze nocive nei processi di incenerimento dei rifiuti, vogliamo che ci si prefigga l'obiettivo di
evitare la termovalorizzazione dei rifiuti e che sia percorsa la strada della riduzione del numero di
discariche presenti sul territorio. Intraprendere una politica di riduzione e riciclo dei rifiuti signica
abbassare la domanda e la necessità di discariche.
Nel terzo workshop abbiamo avuto l’opportunità di dialogare con l’Ingegner Giuseppe Iuele, che ha
curato la raccolta differenziata di Muro Lucano, comune che in circa 12 mesi di nuova gestione ha
raggiunto percentuali di raccolta differenziata pari all’88% utilizzando strumenti amministrativi rivelatisi
determinanti per la buona riuscita del progetto.
La best practice di Muro Lucano ci fa pensare che potrebbe essere interessante mettere in rete idee,
conoscenze e buone pratiche amministrative che riguardano innanzitutto la raccolta differenziata, oltre
che il lavoro di associazioni ed agenzie, come quello svolto in maniera eccellente nel campo della
comunicazione da Matera65 e da Giovanni Vitulano, affinché le amministrazioni possano attingere ad
un unico database che sia appunto un contenitore di idee e pratiche e che possa aiutare i Comuni, le
Province e le Regioni a comunicare e a contaminarsi in maniera costruttiva. E’ in quest’ottica che si
potrebbe superare la già ottima definizione di “Comune riciclone” per convergere verso un ben più
ambizioso traguardo di “Regione Riciclona”, affinché siano proprio le regioni ad indirizzare verso una
gestione più “green” i comuni. Ad ogni modo, siamo sicuri che le famose “tre R”, di Riduco, Riuso,
Riciclo, che compaiono anche nel piano strategico che l’amministrazione comunale ha presentato ai
cittadini debbano essere valorizzate e che l'impegno e la volontà politica in questo senso siano
determinante.
La stessa volontà politica che in campo ambientale, potrà sicuramente contare sull'appoggio dei
comuni cittadini nell'opporsi alla lotta alla criminalità organizzata. Quando parliamo di smaltimento di
rifiuti e di discariche (ma anche di abusivismo e la cementificazione sfrenata), spesso il nostro
pensiero va alle ecomafie, a coloro che traggono interessi comuni arrecando danni alla comunità:
crediamo che le mafie, tutte le mafie, possano essere non solo combattute, ma anche battute, con
l'impegno di tutti.