Socializzazione e personalità
Transcript
Socializzazione e personalità
Socializzazione e personalità Roberto Pedersini La socializzazione • La socializzazione è il processo attraverso cui apprendiamo le competenze e gli atteggiamenti connessi ai nostri ruoli sociali. • È lo strumento fondamentale per garantire la continuità sociale, in presenza di un ricambio continuo dei soggetti che compongono un gruppo sociale • Promuove il conformismo rispetto a valori e modelli di comportamento considerati ‘corretti’ attraverso processi di comunicazione verbale e comportamentale. Il conformismo è relativo al gruppo che realizza la socializzazione – può essere riferito a una subcultura o a una controcultura • Così come i ruoli sono interpretati dai soggetti, la socializzazione è un processo di negoziazione continua che può essere caratterizzato da resistenza, sfida, ribellione • La pluralità dei valori presenti in una società, in particolare nei momenti di cambiamento, può fornire diversi modelli di riferimenti ad una persona • Avviene lungo tutto il corso della vita e vi sono diversi agenti di socializzazione, iniziando dai genitori, passando per il sistema educativo, i gruppi di pari, le organizzazioni in cui si svolge gran parte della vita umana, e i mezzi di comunicazione La sociobiologia • La sociobiologia ritiene che i fattori biologici giochino un ruolo molto importante nella definizione dei comportamenti umani • Secondo questo approccio, la selezione dei caratteri genetici più adatti a garantire la sopravvivenza degli individui avrebbe determinato l’emergere di comportamenti comuni ‘adattivi’ rispetto all’ambiente sociale e capaci di aumentare le possibilità per l’individuo e la specie nel suo complesso, a partite dai propri immediati eredi genetici • La sociobiologia cerca di ridefinire il rapporto fra natura e cultura, ampliando la rilevanza della prima. In questo senso, i limiti biologici della socializzazione sarebbero più stringenti di quanto considerato tradizionalmente nella sociologia Identificazione e individuazione • I processo di socializzazione avviene contemporaneamente a quello di formazione della personalità individuale • Mentre il primo cerca di produrre identificazione nel gruppo sociale e conformismo, il secondo rappresenta l’emergere di tratti distintivi e richiede una caratterizzazione ‘unica’ • Anche per questo il processo di socializzazione non è mai univoco e comprende sempre una negoziazione • Non è comune, e in un certo senso costituisce un fallimento della socializzazione, la presenza di persone ‘iper-socializzate’ e ‘iperindividualiste’ • La società moderna, per molti aspetti, richiede un contributo individuale e specifico da ogni individuo – è una questione di valori culturali Lo sviluppo della personalità • Se gli studi antropologici sono molto importanti quando si studia la cultura e la varietà culturale, il contributo della psicologia e della psicoanalisi è cruciale per la comprensione dello sviluppo della personalità e di come questo avvenga in un contesto di interazioni definite dal processo di socializzazione • Dal punto di vista biologico, la formazione della personalità è spesso intesa come differenziazione del bambino rispetto alla madre • In un senso sociale più ampio, si tratta (anche) della separazione (individuazione) rispetto al gruppo sociale • I meccanismi di base della socializzazione sono l’imitazione consapevole e l’identificazione inconsapevole con riferimento gli attori di riferimento, oltre alla vergogna e al senso di colpa. Charles Cooley e George H. Mead • Secondo Cooley (1864-1929, 1909), la personalità emerge attraverso l’interazione col mondo. Gli individui creano così un io riflesso fatto di tre elementi: ciò che pensiamo gli altri vedano di noi; come pensiamo gli altri reagiscano a ciò che vedono di noi; come reagiamo a nostra volta alla reazione che percepiamo negli altri. • Secondo Mead (1863-1931, 1934), che riprende Cooley, ogni personalità è la somma di un Io (la risposta del soggetto agli altri) e un Me (la rappresentazione di come penso mi vedano gli altri). Lo sviluppo della personalità individuale avviene in interazione col mondo e passa per tre fasi successive: • fase dell’imitazione. Il soggetto copia i comportamenti degli adulti senza capire che cosa sta facendo; • fase del gioco libero (play). Attraverso il gioco, il soggetto comincia a interpretare i comportamenti come veri ruoli e, attraverso il passaggio di ruolo in ruolo, impara a ragionare sui ruoli e ad appropriarsene; • fase del gioco organizzato (game). In questa fase, il soggetto apprende che cosa il gruppo sociale complessivo (non più i singoli individui) si aspettano da lui/lei. E impara a comportarsi di conseguenza. 6 Sigmund Freud • Per Freud (1856-1939) le pulsioni del soggetto sono intrinsecamente in conflitto con le esigenze della società. In questo quadro, la socializzazione consiste nell’addomesticamento delle pulsioni individuali. • In Freud, la personalità si compone di tre dimensioni: • Es: è una sorgente di energia guidata dal principio di piacere. Ricerca gratificazioni attraverso la riduzione di tensione e lo “scarico” dell’energia vitale; • Io: Media tra la personalità individuale ed il mondo esterno. E’ guidato dal principio di realtà, che porta il soggetto ad attendere di avere condizioni adeguate prima di scaricare la propria energia vitale; • Super-Io: Incarna l’idealizzazione del genitore, sotto la guida del principio morale, esercitando una funzione giudicatrice sui comportamenti individuali. • Le tre dimensioni sono tutte attive nella personalità: l’Io deve infatti rispondere sia all’Es (principio di piacere) che al Super-Io (principio morale). Quest’ultimo agisce creando nel soggetto senso di orgoglio o colpa. • Secondo Freud, la personalità si forma in quattro fasi, ciascuna associata a una zona erogena del corpo. In ognuna di esse i genitori (e poi il Super-Io) impone limiti al principio di piacere individuale. 7 Jean Piaget La teoria di Piaget (1896-1980) lega lo sviluppo della personalità allo sviluppo cognitivo, che avviene per stadi. Ogni stadio prevede una particolare forma di organizzazione cognitiva. • Stadio sensomotorio (0 - 2 anni). I bambini danno all’ambiente risposte di tipo sensoriale e motorio. Reagiscono in modo immediato, non fanno progetti, non hanno scopi; • Stadio preoperatorio (2 - 7 anni). I bambini acquisiscono la capacità di rappresentare il mondo attraverso parole, immagini, altri simboli; • Stadio operatorio concreto (7 - 12 anni). I bambini acquisiscono la capacità di ragionare in termini logici di fronte ai problemi concreti (non su problemi astratti); • Stadio operatorio formale (dai 12 anni). I bambini imparano a risolvere in modo logico anche i problemi astratti. 8 Lawrence Kohlberg • Kohlberg (1927-1987, 1963) si concentra sullo sviluppo della moralità negli individui. • In Kohlberg, lo sviluppo morale avviene in sei fasi a sequenza fissa. A ciascuna delle fasi corrispondono precise abilità cognitive e di creazione di empatia con gli altri. Non tutti gli individui completano tutte le sei fasi di sviluppo. • Nelle prime due fasi, il soggetto non ha ancora il senso del giusto e dell’ingiusto. Nella terza e quarta impara ad agire per ottenere approvazione e poi matura consapevolezza delle regole morali. Le ultime due fasi sono segnate dalla capacità di scegliere autonomamente tra regole confliggenti. • Gli individui che hanno attraversato tutte le fasi possiederebbero, secondo Kohlberg, principi etici universalmente validi e coerenti. 9 La socializzazione continua • La socializzazione continua nel corso di tutta la vita • Si può distinguere fra una socializzazione primaria e una socializzazione secondaria • Nell’infanzia, la socializzazione si concentra su aspetti di base (motivazioni e valori), sul conformismo e sulla fiducia, mentre la socializzazione successiva punta a trasmettere competenze specifiche, comportamenti modificabili e capacità critica rispetto alle regole e all’autorità, rendendo le persone consapevoli dei conflitti fra ruoli e in grado di gestirli • Alcune fasi della vita hanno strutture di socializzazione più deboli: la socializzazione alla vecchiaia 10 Le differenze della socializzazione • La socializzazione è influenzata dalla cultura e dalle diverse subculture • La classe sociale, la religione, l’origine etnica possono contribuire a dare contenuti diversi ai processi di socializzazione, a selezionare valori e comportamenti diversi • Le classi superiori sembrano privilegiare l’autonomia e la realizzazione personale, mentre le classi inferiori paiono più attente all’obbedienza e al conformismo • L’enfasi dei genitori sul controllo o sul sostegno può influenzare esiti diversi della socializzazione • La socializzazione può ‘fallire’ con possibili esiti problematici per gli individui. Ma il fallimento della socializzazione può creare le basi per una trasformazione sociale (senza confondere il livello individuale, con quello collettivo!) 11