Riunione Commissione TRAN

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Riunione Commissione TRAN
TITOLO
LUOGO E DATA
ORGANIZZATORE
Riunione Commissione TRAN
14-15 Marzo 2016
Parlamento Europeo
Rue Wiertz 60,1040, Bruxelles
Commissione per i Trasporti e Turismo
Relazione
In data 14-15 Marzo 2016 si è riunita la Commissione TRAN del Parlamento Europeo. Questo
report di soffermerà sui punti 13 e 16 all’ordine del giorno.
13. Scrutinio delle competenze di esecuzione attribuite alla Commissione:
Presentazione da parte della Commissione del disegno del programma annuale CEF
2016, programma 2016 sulle sinergie trasporto/energia, revisione del programma
pluriennale
Il Presidente della Commissione TRAN Michael Cramer (V-ALE) ha dato inizio all’incontro
sottolineando l’importanza del documento CEF per la Commissione TRAN. Ha poi passato la
parola a uno dei rappresentanti della Commissione europea. Olivier Onidi, Direttore Generale
della DG MOVE, ha detto che nel 2015 erano stati impegnati 13 miliardi di euro per 263
sovvenzioni. La Commissione aveva presentato la modifica del programma di lavoro e il 16
febbraio si è concluso il secondo bando di gara sul CEF. I miliardi previsti per questo bando
erano 7,6: 1,1 miliardo nella dotazione in generale e 6,5 nella dotazione per la coesione. Ci
sono quattro programmi di lavoro:
1. un programma annuale di natura diversa, considerato un primo esperimento, reso
possibile dalla nuova base giuridica del CEF, la quale è stata sostenuta anche dal
Parlamento europeo e che permette di finanziare progetti che prevedono una sinergia
tra trasporti e energia;
2. un programma annuale per i trasporti;
3. un programma annuale per gli strumenti CEF, gestiti dalla BEI;
4. un emendamento di piano di lavoro pluriennale per decidere su una serie di attività di
finanziamento.
Tutto ciò, ha continuato Onidi, porterà alla nascita di altri due bandi che saranno lanciati il
prossimo autunno:
il bando sulla sinergia trasporti/energia, per un totale di 40 milioni, e
il bando sui trasporti, con 90 milioni (50 milioni nella dotazione di coesione e 40 milioni
rientrano nella dotazione generale).
La terza modifica del piano di lavoro, permetterà di finanziare, per un totale di 66 milioni di
euro, degli strumenti finanziari innovativi; mentre il punto 4, con 80 milioni, dovrebbe
finanziare una serie di azioni come CEASAR, ETS, i corridoi trasporti merci e la navigazione
interna. Per il futuro si avranno a disposizione solamente 3 miliardi di euro fino alla fine
dell’attuale periodo finanziario. Dal prossimo anno in poi, ha continuato, si potrà utilizzare
parte del denaro non utilizzato dai promotori, in modo da rafforzare il bilancio globale
disponibile per l’anno prossimo. In secondo luogo, la Commissione ritiene sia opportuno
proporre uno storno dai soldi stanziati per gli strumenti finanziari verso la linea di bilancio
generale, che permetterebbe di dare sovvenzioni ai progetti. Olivier Onidi ha poi citato alcuni
esempi in cui sono stati utilizzati i finanziamenti supplementari tramite sovvenzioni come il
progetto del Porto della città di Calais e ha concluso ricordando alcune priorità orizzontali che
la Commissione europea continuerà ad avere, come, l’ambiente urbano, i combustibili
alternativi e nuovi mezzi di mobilità; questi progetti però non potranno essere finanziati a
pieno visti i limiti di finanziamento presenti. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico, nel
prossimo bando, saranno stanziati 20 milioni, si auspica ce ne siano di più, ma la soluzione
non può arrivare solo a livello europeo; alcuni Stati membri hanno adottato metodi coraggiosi
e ambiziosi che producono già risultati. Onidi ha in seguito chiarito l’approccio della
Commissione europea, ovvero, quello di dare il mandato al retrofit di tutti i vagoni in un certo
anno, con dei nuovi freni compositi per bloccare un problema che è particolarmente grave in
alcuni Paesi dell’UE. Entro il 2022 tutti i vagoni dovranno avere il retrofit, e questo permetterà
ad alcuni Stati dei passi avanti, anche nel vietare quei vagoni che non hanno il retrofit sulla
propria rete.
16. Presentazione da parte della Commissione di TEN-T: Corridoi e Piano di lavoro,
Documenti tematici, Scrutinio/Presentazione degli Atti Delegati e preparazione ai
“giorni TEN-T”
Olivier Onidi, Direttore Generale della DG MOVE ha aperto il suo discorso ringraziando alcuni
suoi colleghi, perché la questione TEN-T è andata oltre le aspettative, in quanto nessuno si
aspettava che questo progetto venisse approvato. I coordinatori avevano presentato la
relazione non solo annuale ma anche i primi piani di lavoro per i corridoi geografici; tutto ciò,
venne approvato formalmente dagli Stati membri, il che rappresenta un successo. Ha
proseguito spiegando che l’esercizio attuale, nel contesto del TEN-T setting, consiste nel
passare da una situazione statica, a livello infrastrutture per i corridoi, a una situazione
dinamica, ovvero ciò che è necessario fare in termini di investimento, ovviamente con
l’aggiunta di elementi che rappresentano un aggiornamento regolare della situazione dei
corridoi, nonché il tipo di ostacoli da eliminare. Misure per l’esecuzione di questi corridoi
quindi livello di maturità dei progetti, dati di completamento, questioni relative
all’interoperabilità, nonché ostacoli tecnici collegati per esempio alla questione dei permessi o
aspetti analoghi, misure per l’ottimizzazione dell’uso della rete e una serie di indicatori di
prestazione volti a misurare non solo il livello di completamento delle reti ma anche il loro
utilizzo; tutto ciò verrà presentato alla Commissione TRAN nelle giornate TEN-T a Rotterdam il
21 e 22 giugno, quando ci sarà un primo dibattito con i rappresentanti della Commissione
AGRI, con i ministri dei trasporti e varie parti interessate. Ha detto che Herald Ruijters,
Capo Unità DG MOVE, aveva chiesto ai coordinatori di lanciarsi in una nuova avventura,
quindi, la Commissione europea ha fatto un inventario dei dibattiti di successo, successivi alla
relazione di Christoph von Rotz sul finanziamento delle infrastrutture dei trasporti, e ha
pensato fosse possibile affrontare 5 nuovi argomenti:
1. Multi modalità;
2. ITS (Sistemi Trasporti Intelligenti);
3. Nuove tecnologie;
4. Dimensione urbana;
5. Estensione del TEN-T ai Paesi vicini (non solo ai Balcani occidentali).
Anche questi argomenti, ha proseguito, saranno affrontati nelle giornate di Rotterdam. Ha
detto che sono previsti degli atti delegati, come quello già consegnato alla Commissione TRAN
relativo all’estensione del TEN-T ai Balcani occidentali e il prossimo è previsto per maggio
2016 e riguarderà gli adeguamenti tecnici della rete completa, che prende in considerazione i
benchmark più recenti.
Karima Delli (V-ALE) ha ritenuto che il ventunesimo secolo non sarà il secolo dei progetti
inutili, che sono un disastro per l’economia in termini di costi e per la democrazia, è
importante che tutto avvenga a livello locale. Delli ha detto che bisogna attuare una lotta per
la buona gestione dei finanziamenti europei; un esempio che dimostra questa necessità è il
progetto della linea ferroviaria Lione-Torino, che ha tolto investimenti ad altre tratte
ferroviarie europee rendendole un insuccesso, come il caso della linea Perpiñán-Figueras,
attiva dal 2009, che era meno cara e con un maggior traffico rispetto a quello della tratta
Lione-Torino. Per prima cosa ha quindi chiesto cos’è redditizio nei programmi TEN-T. Poi ha
detto che l’utilità dei trasporti risiede principalmente nei trasporti urbani, ed è dunque
necessario ammettere che la mobilità urbana sostenibile è un investimento utile, è
vantaggioso per l’ambiente e per i cittadini, crea posti di lavoro ed è positivo anche nel
contesto del cambiamento climatico. Karima Delli ha concluso mostrando la sua
disapprovazione per il fatto che la realizzazione della tratta Lione-Torino sia passata da un
costo iniziale di 8 miliardi a quello finale di 18, o addirittura, 26 miliardi, somma che avrebbe
potuto essere investita per la creazione di più progetti e per rispondere maggiormente alle
richieste dei cittadini.
Curzio Maltese (GUE/NGL), ha espresso la sua vicinanza a Karima Delli per ciò che
riguarda il progetto Lione-Torino, indicandolo come il buco nero dei grandi progetti europei. La
Perpiñán-Figueras è stata fallimentare, la socità è fallita l’estate scorsa, e si trattava di una
linea con un costo al kilometro di 1/6 della Torino-Lione e un traffico merci 5 volte superiore.
Guardando ai parametri di redditività, ha ritenuto che il progetto NLTL sia destinato al
fallimento, in quanto da vent’anni si sta spendendo una somma di denaro esorbitante per
bucare una montagna, senza creare posti di lavoro e per guadagnare, forse tra vent’anni,
un’ora di tempo in un percorso dove transitano poche merci. Ha fatto notare che i principi
espressi dalla Commissione europea sono giusti e condivisibili, ma che poi nella realtà e quindi
nei progetti in atto, questi principi svaniscono e argomenti come l’impatto ambientale,
sostenibilità economica, utilità dei progetti vengono meno.
Izaskun Bilbao Barandica (ALDE), ha ricordato che nel 2013 è stata effettuata una
revisione dei progetti prioritari, già precedentemente approvati nel 1994, ma che ad oggi
nessuno di questi progetti è stato concluso. Ha chiesto dunque ai rappresentanti della DG
MOVE se si sia effettuato un calcolo dei costi per i Paesi europei da tutti i punti di vista, non
solo quello economico ma anche sociale, ambientale, sviluppo e coesione e quindi quanto
costa la non esecuzione dei progetti da parte degli Stati membri. Si parla sempre di quanto
costano i progetti, ma l’On. Barandica ha ritenuto che in realtà costano di più i continui
ritardi nella loro esecuzione.
http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20160309IPR18479/Committee-onTransport-and-Tourism-meeting-15032016-(AM)
http://www.europarl.europa.eu/news/en/news-room/20160310IPR18688/Committee-onTransport-and-Tourism-meeting-15032016-(PM)
Eseguito da:
Giulia Parolin
UNIONCAMERE DEL VENETO
Delegazione di Bruxelles
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