deliberazione del consiglio comunale
Transcript
deliberazione del consiglio comunale
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 26 Originale OGGETTO: Intitolazione Strada del Perdono Angelico Del. 30/03/2007 L'anno duemilasette, addì trenta del mese di marzo alle ore 10.00, nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale del Comune di Monte Sant’Angelo, convocato con apposito avviso scritto del Presidente del Comunale prot.3942 del 23/03/2007, si è riunito il Consiglio Comunale in seduta straordinaria pubblica Alla seduta di seconda convocazione oggi, partecipata ai Signori Consiglieri a norma di legge, risultano presenti all’appello nominale, disposto dal Presidente del Consiglio Dott. Salvatore Armillotta. N. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Cognome e Nome NIGRI Dott. Antonio Giuseppe GRANATIERO Francesco SAVASTANO Matteo FALCONE Giuseppe NOTARANGELO Michele POTENZA Angelo COCCIA Pasquale MAZZAMURRO Antonio ARMILLOTTA Dott. Salvatore TOTARO Vincenzo RICUCCI Matteo P SI SI SI A N. 12 13 14 SI 15 SI 16 SI 17 SI 18 SI 19 SI 20 SI 21 SI Cognome e Nome CILIBERTI Andrea GRANATIERO Giovanni GIORDANO Luigi FUSILLI Michele ARCIUOLO Girolamo VERGURA Luigi TROIANO Mario DE SIO Antonino PETTINICCHIO Antonio COLANGELO Vito P A SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI TOTALE CNSIGLIERE PRESENTI N. 15 ASSENTI N. 6 SU 21 ASSEGNATI AL COMUNE (COMPRESO IL SINDACO) e su N. 21 ATTUALMENTE IN CARICA Partecipa con funzioni consuntive, referenti e di assistenza IL SEGRETARIO GENERALE Dott. Giuseppe Ciuffreda (art. 97, comma 4° lett. A T.U.E.L. – D.L.vo n. 267/2000). Il Presidente, constatato il numero legale, dichiara aperta la seduta ed inviata gli intervenuti a deliberare sull’oggetto sopra indicato. Sono presenti in aula gli Assessori Scirpoli, Rignanese A., Rinaldi Matteo, Lombardi L. e Palumbo. OGGETTO: Intitolazione Strada del Perdono Angelico Si da atto dell’assenza in aula del consigliere Colangelo Vito. Consiglieri presenti 15 assenti 6 come da prospetto. A relazione dell’Assessore alle Politiche Culturali Leonardo LOMBARDI Signor Presidente, signor Sindaco, signori Consiglieri, gli eventi culturali sono sempre occasioni per definire e rinsaldare l’identità delle comunità locali, soprattutto quando esse sono poste di fronte ad argomenti o vicende che ne hanno espresso la ricchezza spirituale e le hanno, nel contempo, inserite in ambiti nazionali e internazionali. Non v’è dubbio sullo sviluppo della dimensione culturale alimentato dai peculiari aspetti della spiritualità e della religiosità popolare venuti alla luce con il nostro Santuario; è incontestabile, altresì, che questa nostra Città nata, appunto, all’ombra del Santuario, è potuta crescere grazie anche all’apporto economico rinveniente dal costante flusso di fedeli e pellegrini diretti al sacro Speco. Fatta questa breve premessa che penso possa ottenere il consenso di tutti, vien da dire che l’argomento in discussione nasce dal comune desiderio di valorizzare le nostre risorse perché la Comunità amministrata, e non solo essa, possa trarne benefici sul piano sociale, civile, ed economico. Quando discutiamo di sviluppo, alla nostra mente viene “naturaliter” quello che abbiamo di più caro: il Santuario. E’ noto a tutti che intorno ai santuari ed ai percorsi che ad essi conducono, i diversi livelli di governo: regionale, nazionale e sopranazionale stanno rivolgendo una particolare, particolarissima attenzione proprio per quel legame tenacissimo, per quell’unico filo devozionale che ha collegato e unito in ogni epoca e in ogni parte d’Europa genti diverse, popoli e culture differenti, uomini convinti di espiare i loro peccati attraverso un cammino di penitenza. I pellegrini macinavano miglia e miglia ogni giorno, attraversando terre impregnate del lavoro dell’uomo e dello Spirito del Signore, terre costellate di campi e foreste, pievi e chiostri, ponti romani e rocche. Percorrevano strade incerte fronteggiando insidie e pericoli di ogni sorte. Sciami umani avanzanti a fatica verso la Città eterna, verso la Terra Santa passando per il santuario del monte Gargano: Homo, Angelus, Deus. Infatti, motivo ricorrente nelle testimonianze dei cronisti in viaggio nei diversi Paesi europei, è quello dei pellegrini in marcia lungo i sentieri d’Europa. Dunque i pellegrini come costruttori d’Europa! Il fenomeno interessantissimo di fede e religiosità popolare determinato dall’arrivo del culto micaelico sul Gargano nel V secolo si è perpetuato fino ai nostri giorni ed è ancora oggi meta ininterrotta di pellegrini che alla sacra Grotta si recano per impetrare il “Perdono angelico”. L’amato Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel discorso tenuto il 24 maggio 1987 in occasione della visita al nostro Santuario, ci ricorda che: “… Fin da quando Papa Gelasio I concesse, nel 493, il suo assenso alla dedicazione della grotta delle apparizioni dell’Arcangelo san Michele a luogo di culto e vi compì la sua prima visita, concedendo l’indulgenza del “Perdono angelico”, una serie di Romani Pontefici si mise sulle sue orme per venerare questo luogo sacro”. Lo stesso Santo Padre, nella missiva del 16 aprile, lunedì dell’ottava di Pasqua, dell’anno 1990, indirizzata al compianto Arcivescovo Mons. Valentino Vailati nella circostanza delle celebrazioni del XV centenario delle apparizioni dell’Arcangelo san Michele, ci rammenta che “… pellegrinarono costì Romani Pontefici e Vescovi, Principi e Santi, intere comunità cattoliche; sicché il santuario del monte Gargano è divenuto nella storia ed è tuttora un centro cospicuo per la spiritualità e per la pietà popolare, al quale si accorre tutt’oggi per rinvigorire la propria fede. Anche in me è sempre vivo il ricordo della visita, che ho potuto compiere a codesto luogo di fede, di preghiera, di silenzio e di penitenza, dove ho invocato a nome di tutta la Chiesa la protezione di San Michele sull’intera famiglia di Dio”. Non considero superfluo richiamare alla memoria i due grandi privilegi di cui gode la nostra celeste Basilica. Infatti, al privilegio unico di non essere stato il santuario dell’Arcangelo san Michele eretto, costruito e dedicato da mano di uomo ma dallo stesso Arcangelo – che al Vescovo San Lorenzo Maiorano disse: “Non est vobis opus hanc quam edificavi Basilicam dedicare. Ipse enim qui condidi etiam consacravi”. (Non fa bisogno consacrare quella Basilica che Io ho eletta. Io stesso che l’ho istituita anche l’ho consacrata) - , se ne aggiunge un secondo non meno straordinario, il “Perdono angelico”. Il “Perdono angelico” (Indulgenza plenaria), privilegio anch’esso unico nella storia della Chiesa cattolica, da Dio concesso ai pellegrini che si recano alla Casa terrena da Lui concessa all’Arcangelo san Michele, è segnalato, come sappiamo, con la scritta a caratteri romani sulla porta d’ingresso alla celeste Basilica con le stesse parole con le quali, secondo la tradizione, l’Arcangelo Michele lo annunziò al Santo Vescovo Lorenzo: “UBI SAXA PANDUNTUR IBI PECCATA OMINUM DIMITTUNTUR, HAEC EST DOMUS SPECIALIS IN QUA QUAEQUE NOXIALIS ACTIO DILUITUR” (Ove le rupi si aprono a mo’ di spelonca, qui appunto si rimettono i peccati degli uomini, essendo Essa una Magione singolare al mondo, nella quale si rimane lavati da qualsiasi peccato ancorché gravissimo). La scritta, dunque, ricorda ai pellegrini che raggiungono il santuario dell’Arcangelo il grande privilegio del “Perdono angelico” (Indulgenza plenaria, vero Giubileo aperto a tutti in qualunque tempo). Scritta che, prima di enunciare il dono concesso, mette in evidenza la condizione necessaria per ottenerlo: “UBI SAXA PANDUNTUR” parole chiare che non ammettono sotterfugi riferendosi non solo al luogo, ma anche e soprattutto al cuore dell’uomo. Se si vuole il Perdono dell’Angelo, il primo passo per ottenerlo è riconoscersi peccatori, chiedere perdono e aprire il cuore alla grazia di Dio. “IBI PECCATA OMINUM DIMITTUNTUR”. Il “Perdono angelico” è stato uno dei presupposti a far considerare il pellegrinaggio ai Santuari più venerati (Gerusalemme, Roma-Tomba degli Apostoli Pietro e Paolo, Gargano-San Michele Arcangelo: “Deus – Homo – Angelus”), come opera meritoria, tanto da far ridurre di molto persino la penitenza solita imporsi per gravi colpe. Il pellegrinaggio al nostro Santuario conserva ancora oggi il carattere penitenziale. Ad attestazione e conferma di tanto vi sono le Concessioni di “Indulgenze plenarie” date dalla Penitenzieria Apostolica Vaticana. Dono del Sommo Pontefice, siffatta indulgenza plenaria – da lucrarsi dai fedeli nel santuario arcangelico - , ha avuto luogo nell’ultimo scorcio del secolo appena trascorso per ben due volte: La prima è stata concessa in occasione delle Celebrazioni del XV centenario delle Apparizioni di San Michele Arcangelo, in data 22 novembre 1989 con validità quadriennale: dall’08 maggio 1990 al 29 settembre 1994; La seconda ha avuto luogo a seguito di Supplica che il compianto Arcivescovo Mons. Vincenzo D’Addario, insieme con il Rettore del Santuario, padre Ladislao Suchy, ha rivolto al Sommo Pontefice; detta Concessione è stata data il giorno 05 marzo 1997 con validità “in perpetuum”. Fatto, questo, straordinariamente importante ed eccezionale che è possibile riscontrare in poche realtà santuariali del mondo. E’ a tutti noto che il percorso devoto denominato “Via Sacra Langobardorum” rappresenta il più importante itinerario lungo il quale la fede e la pietà popolare si sono manifestate ininterrottamente attraverso i secoli e continuano a rivelarsi ancora oggi. Questo “Camminamento “, nel fenomeno del pellegrinaggio ha assunto particolare importanza tra le tante strade , sentieri e tratturi che facevano corona alla Appia-Traiana . La “ Via Sacra …” , partendo da Troia , punto di snodo della via Traiana proveniente da Roma-Benevento, portava verso l’attuale centro di San Severo e da qui, attraverso la valle di Stignano, passava per il Santuario di San Matteo( San Marco in Lamis ), per San Giovanni Rotondo e convogliava fedeli e pellegrini verso il santuario di San Michele Arcangelo da dove, spesso, proseguivano attraverso la litoranea per Bari e per la Terra santa . Il Gargano, dunque, era collegato alla Appia-Traiana o Via Francigena del Sud attraverso il “ diverticulum “ costituito dalla Via Sacra che, come innanzi accennato, conduceva i pellegrini al Santuario michaelico. Il tratto terminale di questo percorso devozionale si identifica con la strada comunale che nel “Piano di classificazione delle strade comunali extraurbane” redatto ai sensi della legge regionale n. 38/87, viene riportata con il n.152 e denominata “ Pozzi Piccoli”. Questa stessa strada è tuttora percorsa a piedi dalle Compagnie di pellegrini e fedeli che , oranti, si recano al sacro Speco dell’Arcangelo san Michele per lucrare il “Perdono angelico “ (Indulgenza plenaria ). Ed è proprio questo tratto di strada che si propone di intitolare : STRADA DEL PERDONO ANGELICO . Ha scritto ultimamente Giorgio Otranto che “…Le nostre comunità a tutti i livelli(Regioni, Province, Enti, Istituzioni culturali ) possono e devono valorizzare questo ricco patrimonio con iniziative e programmi culturalmente e scientificamente fondati…Alcune iniziative assunte in Normandia ( Francia ), in Galizia ( Spagna ) e in Piemonte per questioni analoghe, riguardanti rispettivamente i santuari di Mont Saint-Michel, di San Giacomo e della “ Sacra”, hanno sortito diversi risultati positivi, tra cui, sul piano istituzionale, la dichiarazione con la quale l’Unione europea ha riconosciuto come “patrimonio d’Europa” il Cammino di San Giacomo, che convoglia i pellegrini da tutto l’Occidente nel famoso santuario giacobeo di Compostella . Videant consules”. Per dare concreta attuazione al proponimento dell’intitolazione della “Strada”, verranno realizzate ed allogate agli estremi di essa strada, due stele in pietra in cui saranno incise l’intitolazione e la figura del “peregrinus”, del “viator” che, con bordone, bisaccia e conchiglia attraversava regioni dell’Italia e dell’Europa, percorrendo gli itinerari devozionali. Come breve notazione finale, è opportuno evidenziare che con il presente atto non si intende assolutamente modificare o sostituire la denominazione “Pozzi Piccoli” con cui la strada viene indicata nel “Piano di classificazione delle strade comunali extraurbane”redatto della L.R. n. 38/87. Si vuole, invece, unicamente e semplicemente mettere in evidenza che essa strada, come meglio innanzi specificato,ha costituito e costituisce tuttora quell’itinerario lungo il quale si è manifestata la fede e la pietà popolare di quanti al santuario arcangelico si sono recati e giungono ancor oggi per lucrare il “Perdono angelico”. L’intendimento, dunque, è solamente quello di indicarla e segnalarla come percorso devoto, appendice del millenario itinerario devozionale denominato”Via Sacra Langobardorum” Terminata la relazione dell’assessore Lombardi nessun consigliere prende la parola. IL CONSIGLIO COMUNALE Ascoltata la relazione dell’assessore Lombardi; Ritenuto condividere e fare propria la relazione espressa dallo stesso Assessore; Con voti favorevoli unanimi espressi in modo palese DELIBERA Di rimanere immutata la denominazione di strada comunale “Pozzi Piccoli”, contraddistinta con il n. 152 nel “Piano di classificazione delle strade comunali extraurbane”, e di segnalarla ai fini devozionali come “ Strada del Perdono Angelico”. Di concretare siffatto proponimento con l’apposizione di due stele in pietra in cui saranno incise l’intitolazione e la figura del “peregrinus”, del “viator” che, con bordone, bisaccia e conchiglia attraversava regioni dell’Italia e dell’Europa, percorrendo gli itinerari devozionali. Del che si è redatto il presente verbale, che viene firmato come segue Il Presidente Dott. Salvatore Armillotta Il Segretario Generale Dott. Giuseppe Ciuffreda CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Certifico che copia di questa deliberazione del Consiglio Comunale è stata affissa all’albo pretorio del Comune oggi e vi rimarrà pubblicata per quindici giorni consecutivi ai sensi del D.Lgs. 267/2000. Lì Il Segretario Generale Dott. Giuseppe Ciuffreda