Leggi tutto... - Santuario San Michele
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22 michael H anno XL n. 152 GENNAIO_MARZO 2014 Saint Michel d’Aiguilhe o già avuto modo di parlare, in precedenti articoli pubblicati su questa rivista, del legame forte, esistito in passato e a tutt’oggi ancora vivo, tra il santuario micaelico del Gargano e gli altri luoghi di culto de- color verde. Insomma, l’acerbo colore sembra avere qui trovato il suo dominio incontrastato. Ma a Le Puy, notevole sosta lungo la strada dei pellegrini diretti a Roma, si trova un altro importante santuario micaelico fatto sorgere Interno della Chiesa dicati all’Arcangelo situati in varie regioni d’Europa. In Francia, nella regione dell’Auvernie - Haute Loire, è ubicata la pittoresca e ridente cittadina di Le Puy en Velay. Il comune, caratterizzato da un singolare paesaggio costituito da enormi massi a picco di origine vulcanica - i puys appunto -, è celebre per le sue pregevoli e monumentali chiese, mete di pellegrinaggi lungo i secoli, per l’artigianato del ricamo, per la produzione di lenticchie verdi, di vino e di liquori anch’essi di www.santuariosanmichele.it nel secolo XI su uno dei tre aguzzi coni vulcanici - alto 85 metri! per volere del vescovo Godescalco. I motivi sono stati molteplici e in sostanza molto semplici: il vescovo di Le Puy giunse più volte al Monte Gargano in direzione del quale promosse molti pellegrinaggi. La cittadina francese, poi, si era venuta a trovare, a partire dall’anno mille, nella strategica posizione geografica di “bivio” per quella importante strada dei pellegrini CanterburyRoma: dal X secolo, infatti, andava di Alberto Cavallini sempre più aumentando la fama e la rilevanza del celebre santuario di Compostela, dedicato all’apostolo Giacomo. Fu così che Godescalco, dietro suggerimento dell’Arcangelo - che come si legge nelle varie Legendae medioevali ama parlare direttamente agli episcopi - fece sorgere a Le Puy, sulla deviazione per Santiago della via Francigena, una statio dedicata a San Michele. «Questo primato simbolico» ben sottolinea Umberto Eco nella sua storia del Medioevo, «peserà e non poco anche sulla prima crociata quando il papa Urbano II sceglierà e nominerà proprio il vescovo Godescalco suo legato alla Crociata essendo egli un cantore dell’Arcangelo». La scelta pontificia di Godescalco ebbe grande importanza per il santuario micaelico del Gargano che vide accrescere ancor più la sua notorietà divenendo una ambita e bramata sosta da parte dei crociati diretti in Palestina. Ma la pietas di san Godescalco fece sì che si imponesse l’idea della cosiddetta “pace di Dio” come movimento che, partito dal centro della Francia, si estese rapidamente al storia ed arte La "statio" dedicata a San Michele Midi. Egli dedicò a San Pietro e a San Michele, i suoi speciali santi patroni, un santuario: in particolare, la consacrazione a Le Puy della chiesa dedicata a San Michele sulla sommità della guglia vulcanica d’Aiguilhe ebbe luogo solennemente nell’anno 993. Ed è oltremodo interessante far notare come le dedicazioni delle fondazioni dei tre grandi centri dedicati all’Arcangelo guerriero in Oltralpe e sull’Alpe siano avvenute in un arco di tempo che non supera i 200 anni: infatti, Le Mont Tombe fu dedicato nel 709; S. Michèl de Cuxa tra il 956 e il 974; S. Michele della Chiusa tra il 966 e il 987. Dunque, a Le Puy, il cosiddetto Rocher d’Aiguilhe fa da gigantesco piedistallo alla bella chiesa del Principe Celeste: ad essa si accede attraverso una scalinata di ben 268 impervi gradini. Ma, prima di salire la faticosa e ripida scalinata, i pellegrini devono sostare in preghiera ai piedi del Rocher nella elegantissima cappella ottagonale di St. Clair, XII secolo, abbellita da una pregevole decorazione policroma della pieLa Chiesa di St. Michel sul puy tra. All’inizio della scalinata è posta una singolare iscrizione in francese che così invita i pellegrini alla contemplazione e all’ammirazione: “L’Arcangelo Michele, custode della Chiesa e introduttore in cielo delle anime dei giusti, ha vinto Satana. Dall’alto di questa cappella che a Lui è dedicata, posta alla sommità del Rocher, Michele contempla la sua vittoria: il dragone annientato, coricato sul pavimento della soglia dell’ingresso”. E infatti, il basamento tortuoso dell’ingresso, consumato ormai dal calpestio dei visitatori, era stato scolpito in origine in modo da raffigurare il Divisore terribile: i pellegrini, varcando la soglia della porta di accesso alla scalinata, calpestavano Satana, insomma “mettevano il diavolo sotto i piedi” - come si suol dire nel dialetto garganico – quasi ad imitare l’esempio dell’Arcangelo invitto. Il Rocher d’Aiguillhe è considerato come una piramide di pietra, un sacro monte. Si tratta di un cono vulcanico circondato da leggende e fatti prodigiosi: una tradizione locale narra che nell’alto medioevo, prima cioè della costruzione ad opera del vescovo di Le Puy, proprio su questo sperone roccioso erano venerati tutti gli Arcangeli santi. Difatti, lungo il costolone del cono vulcanico vi sono due altre cappelle dedicate rispettivamente a Raffaele Arcangelo, oggi semidiruta, e a Gabriele Arcangelo, ancora in piedi e molto suggestiva. Alla sommità del cono vulcanico è ubicata la bella e suggestiva chiesa di San Michele, costruzione romanica del secolo XI. All’esterno si possono ammirare la facciata a rombi policromi, di gusto mozarabico, e il portale con timpano trilobato, ricco di decorazioni scultoree e simboli, tra cui pregevolmente spiccano le sculture di Cristo circondato dalla Madonna e dall’Arcangelo assieme agli apostoli protocorifei Pietro e Paolo e ai monaci Benedetto e Mauro. L’interno della chiesa, a pianta irregolarmente circolare, diremmo meglio ellittica, presenta una selva di colonne decorate con capitelli e, nella zona absidale, vi sono affreschi del secolo XII relativi agli Angeli. Il vescovo fondatore, che ben conosceva l’antica basilica paleocristiana del Monte Gargano, volle ispirarsi ad essa nella costruzione: infatti un lungo portico immette nel presbiterio ove è l’altare per la celebrazione dei divini misteri. Nei pressi dell’abside laterale della chiesa v’è naturalmente un affresco che san Godescalco in cammino orante verso l’Arcangelo. In una nicchietta, poi, vi sono alcuni reliwww.santuariosanmichele.it 23 24 michael anno XL n. 152 GENNAIO_MARZO 2014 La tortuosa scalinata quiari preziosissimi del secolo XI e XII: fra tutti non può sottacersi la preziosa Croce policroma del secolo XI raffigurante Cristo Re Crocifisso e Vivente, con grandi occhi aperti puntati proprio sugli occhi dei pellegrini oranti. È un incomparabile tesoro giunto a noi dopo essere stato custodito, murato e nascosto per secoli e scoperto soltanto in tempi recenti. Pregevolissime sono anche le immagini dell’Arcangelo qui rinvenute: tra queste certamente è da segnalare l’opera del fecondo scultore d’arte sacra Philippe Kaeppelin che si è ispirato all’affresco di St. Michel del XII secolo conservato sempre a Le Puy. In questa cittadina, sulle porte delle case medioevali poste lungo il cammino dei pellegrini sorgono diverse bellissime edicole di San Michele, salutato ed invocato dai viaggiatori come potente patrono celeste. Si può, inoltre, apprezzare un pregevole affresco dell’Arcangelo nella maestosa chiesa cattedrale. Nelle vicinanze di Le Puy, precisamente a Broude, sulla vallata dell’Allier, si trova la bella chiesa di St. Julien, secoli XI-XIII, costruita sul luogo del martirio di Giuliano, considerata la più vasta costruzione romanica dell’alverniate. Al di là della maestosità e bellezza della costruzione, non possiamo sottacere che sulla crociera è innalzato un maestoso campanile ottagonale e che la chiesa possiede una movimentata abside a decorazioni policrome, nella quale risiede una rarissima e dolcissima statua medievale della Vergine Maria partoriente, sdraiata su un lettuccio poverissimo. Ma, ai fini del nostro cammino di pellegrini “per Viam sancti Michaelis”, ci preme sottolineare che anwww.santuariosanmichele.it che qui vi sono tracce di quel percorso dei pellegrini posti sotto la protezione dell’Arcangelo e diretti oppure rinvenienti dal santuario del Gargano. Nella meravigliosa cappella di San Michele, posta a destra dell’ingresso e sopraelevata rispetto alla navata in quanto vi si accede attraverso una tortuosa scalinata il simbolismo dell’ascesa al monte è ben rispettato! - vi sono pregevoli affreschi del sec XI-XII raffiguranti in maniera sublime e grandiosa la gloria di Cristo, della Madre di Dio e degli Angeli. Il ciclo degli affreschi presenta innanzitutto il Giudizio universale: nell’alto delle altezze dei cieli vi è il Cristo glorioso attorniato dai quattro evangelisti e dagli Angeli. Opposto al Giudizio è l’Inferno, rappresentato sia dal combattimento dell’Arcangelo contro il Divisore ed i suoi angeli ribelli, sia dalla definitiva scacciata di Satana nel caos infernale. Sui costoloni laterali, inoltre, verso il punto lumi- noso dato da un gran finestrone rivolto ad est, sono raffigurate da un lato le virtù cristiane che ogni pellegrino deve ben possedere ed esercitare, e dall’altro la scena dell’Apparitio micaelica sul Monte Gargano: il vescovo di Siponto, San Lorenzo, è in ascolto, in sogno, della voce dell’Arcangelo, mentre il nobile sipontino Gargano è ferito dalla freccia e il toro bianco, podolico, è estatico nella grande grotta illuminata. Le Puy, quindi, è un altro luogo che, pur lontano geograficamente dal Gargano, è strettamente legato al nostro primigenio santuario micaelico: esso ha avuto nei secoli una valenza europea davvero notevole, testimoniata dalle numerose tracce rinvenute nei luoghi micaelici più lontani e impensati. A buona ragione, perciò, esso è stato incluso da parte dell’UNESCO nel patrimonio culturale e storico più importante dell’umanità.