Leggi tutto... - Santuario San Michele

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anno XL  n. 152  GENNAIO_MARZO 2014
Saint Michel d’Aiguilhe
o già avuto modo di parlare, in precedenti articoli pubblicati su questa
rivista, del legame forte, esistito in
passato e a tutt’oggi ancora vivo,
tra il santuario micaelico del Gargano e gli altri luoghi di culto de-
color verde. Insomma, l’acerbo colore sembra avere qui trovato il suo
dominio incontrastato.
Ma a Le Puy, notevole sosta lungo la strada dei pellegrini diretti a
Roma, si trova un altro importante
santuario micaelico fatto sorgere
Interno della Chiesa
dicati all’Arcangelo situati in varie
regioni d’Europa. In Francia, nella
regione dell’Auvernie - Haute Loire, è ubicata la pittoresca e ridente
cittadina di Le Puy en Velay. Il comune, caratterizzato da un singolare paesaggio costituito da enormi
massi a picco di origine vulcanica
- i puys appunto -, è celebre per le
sue pregevoli e monumentali chiese, mete di pellegrinaggi lungo i
secoli, per l’artigianato del ricamo,
per la produzione di lenticchie verdi, di vino e di liquori anch’essi di
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nel secolo XI su uno dei tre aguzzi coni vulcanici - alto 85 metri! per volere del vescovo Godescalco.
I motivi sono stati molteplici e in
sostanza molto semplici: il vescovo
di Le Puy giunse più volte al Monte
Gargano in direzione del quale promosse molti pellegrinaggi. La cittadina francese, poi, si era venuta
a trovare, a partire dall’anno mille,
nella strategica posizione geografica di “bivio” per quella importante
strada dei pellegrini CanterburyRoma: dal X secolo, infatti, andava
di Alberto Cavallini
sempre più aumentando la fama e
la rilevanza del celebre santuario di
Compostela, dedicato all’apostolo
Giacomo. Fu così che Godescalco,
dietro suggerimento dell’Arcangelo - che come si legge nelle varie
Legendae medioevali ama parlare
direttamente agli episcopi - fece
sorgere a Le Puy, sulla deviazione
per Santiago della via Francigena,
una statio dedicata a San Michele. «Questo primato simbolico» ben
sottolinea Umberto Eco nella sua
storia del Medioevo, «peserà e non
poco anche sulla prima crociata
quando il papa Urbano II sceglierà
e nominerà proprio il vescovo Godescalco suo legato alla Crociata
essendo egli un cantore dell’Arcangelo». La scelta pontificia di Godescalco ebbe grande importanza per
il santuario micaelico del Gargano
che vide accrescere ancor più la sua
notorietà divenendo una ambita e
bramata sosta da parte dei crociati
diretti in Palestina.
Ma la pietas di san Godescalco fece
sì che si imponesse l’idea della cosiddetta “pace di Dio” come movimento che, partito dal centro della
Francia, si estese rapidamente al
storia ed arte
La "statio" dedicata
a San Michele
Midi. Egli dedicò a San Pietro e a
San Michele, i suoi speciali santi
patroni, un santuario: in particolare, la consacrazione a Le Puy della
chiesa dedicata a San Michele sulla sommità della guglia vulcanica
d’Aiguilhe ebbe luogo solennemente nell’anno 993. Ed è oltremodo interessante far notare come le
dedicazioni delle fondazioni dei tre
grandi centri dedicati all’Arcangelo
guerriero in Oltralpe e sull’Alpe siano avvenute in un arco di tempo
che non supera i 200 anni: infatti, Le Mont Tombe fu dedicato nel
709; S. Michèl de Cuxa tra il 956 e
il 974; S. Michele della Chiusa tra il
966 e il 987.
Dunque, a Le Puy, il cosiddetto
Rocher d’Aiguilhe fa da gigantesco piedistallo alla bella chiesa del
Principe Celeste: ad essa si accede
attraverso una scalinata di ben 268
impervi gradini.
Ma, prima di salire la faticosa e ripida scalinata, i pellegrini devono
sostare in preghiera ai piedi del
Rocher nella elegantissima cappella ottagonale di St. Clair, XII
secolo, abbellita da una pregevole
decorazione policroma della pieLa Chiesa di St. Michel sul puy
tra. All’inizio della scalinata è posta
una singolare iscrizione in francese che così invita i pellegrini alla
contemplazione e all’ammirazione:
“L’Arcangelo Michele, custode della
Chiesa e introduttore in cielo delle
anime dei giusti, ha vinto Satana.
Dall’alto di questa cappella che a
Lui è dedicata, posta alla sommità
del Rocher, Michele contempla la
sua vittoria: il dragone annientato,
coricato sul pavimento della soglia
dell’ingresso”.
E infatti, il basamento tortuoso
dell’ingresso, consumato ormai dal
calpestio dei visitatori, era stato
scolpito in origine in modo da raffigurare il Divisore terribile: i pellegrini, varcando la soglia della porta
di accesso alla scalinata, calpestavano Satana, insomma “mettevano
il diavolo sotto i piedi” - come si
suol dire nel dialetto garganico –
quasi ad imitare l’esempio dell’Arcangelo invitto.
Il Rocher d’Aiguillhe è considerato
come una piramide di pietra, un
sacro monte. Si tratta di un cono
vulcanico circondato da leggende
e fatti prodigiosi: una tradizione
locale narra che nell’alto medioevo, prima cioè della costruzione ad
opera del vescovo di Le Puy, proprio
su questo sperone roccioso erano
venerati tutti gli Arcangeli santi.
Difatti, lungo il costolone del cono
vulcanico vi sono due altre cappelle
dedicate rispettivamente a Raffaele
Arcangelo, oggi semidiruta, e a Gabriele Arcangelo, ancora in piedi e
molto suggestiva.
Alla sommità del cono vulcanico è
ubicata la bella e suggestiva chiesa
di San Michele, costruzione romanica del secolo XI. All’esterno si possono ammirare la facciata a rombi
policromi, di gusto mozarabico, e il
portale con timpano trilobato, ricco
di decorazioni scultoree e simboli,
tra cui pregevolmente spiccano le
sculture di Cristo circondato dalla
Madonna e dall’Arcangelo assieme agli apostoli protocorifei Pietro e Paolo e ai monaci Benedetto
e Mauro. L’interno della chiesa, a
pianta irregolarmente circolare,
diremmo meglio ellittica, presenta
una selva di colonne decorate con
capitelli e, nella zona absidale, vi
sono affreschi del secolo XII relativi agli Angeli. Il vescovo fondatore,
che ben conosceva l’antica basilica
paleocristiana del Monte Gargano,
volle ispirarsi ad essa nella costruzione: infatti un lungo portico immette nel presbiterio ove è l’altare
per la celebrazione dei divini misteri. Nei pressi dell’abside laterale della chiesa v’è naturalmente un affresco che san Godescalco in cammino
orante verso l’Arcangelo. In una
nicchietta, poi, vi sono alcuni reliwww.santuariosanmichele.it
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La tortuosa scalinata
quiari preziosissimi del secolo XI e
XII: fra tutti non può sottacersi la
preziosa Croce policroma del secolo
XI raffigurante Cristo Re Crocifisso
e Vivente, con grandi occhi aperti
puntati proprio sugli occhi dei pellegrini oranti.
È un incomparabile tesoro giunto
a noi dopo essere stato custodito,
murato e nascosto per secoli e scoperto soltanto in tempi recenti. Pregevolissime sono anche le immagini dell’Arcangelo qui rinvenute: tra
queste certamente è da segnalare
l’opera del fecondo scultore d’arte sacra Philippe Kaeppelin che si
è ispirato all’affresco di St. Michel
del XII secolo conservato sempre a
Le Puy.
In questa cittadina, sulle porte delle
case medioevali poste lungo il cammino dei pellegrini sorgono diverse
bellissime edicole di San Michele,
salutato ed invocato dai viaggiatori come potente patrono celeste. Si
può, inoltre, apprezzare un pregevole affresco dell’Arcangelo nella
maestosa chiesa cattedrale.
Nelle vicinanze di Le Puy, precisamente a Broude, sulla vallata
dell’Allier, si trova la bella chiesa di
St. Julien, secoli XI-XIII, costruita sul
luogo del martirio di Giuliano, considerata la più vasta costruzione romanica dell’alverniate. Al di là della
maestosità e bellezza della costruzione, non possiamo sottacere che
sulla crociera è innalzato un maestoso campanile ottagonale e che
la chiesa possiede una movimentata abside a decorazioni policrome,
nella quale risiede una rarissima e
dolcissima statua medievale della
Vergine Maria partoriente, sdraiata
su un lettuccio poverissimo.
Ma, ai fini del nostro cammino di
pellegrini “per Viam sancti Michaelis”, ci preme sottolineare che anwww.santuariosanmichele.it
che qui vi sono tracce di quel percorso dei pellegrini posti sotto la
protezione dell’Arcangelo e diretti
oppure rinvenienti dal santuario del
Gargano. Nella meravigliosa cappella di San Michele, posta a destra
dell’ingresso e sopraelevata rispetto
alla navata in quanto vi si accede
attraverso una tortuosa scalinata il simbolismo dell’ascesa al monte è
ben rispettato! - vi sono pregevoli
affreschi del sec XI-XII raffiguranti
in maniera sublime e grandiosa la
gloria di Cristo, della Madre di Dio e
degli Angeli. Il ciclo degli affreschi
presenta innanzitutto il Giudizio
universale: nell’alto delle altezze
dei cieli vi è il Cristo glorioso attorniato dai quattro evangelisti e dagli
Angeli. Opposto al Giudizio è l’Inferno, rappresentato sia dal combattimento dell’Arcangelo contro il
Divisore ed i suoi angeli ribelli, sia
dalla definitiva scacciata di Satana
nel caos infernale. Sui costoloni laterali, inoltre, verso il punto lumi-
noso dato da un gran finestrone
rivolto ad est, sono raffigurate da
un lato le virtù cristiane che ogni
pellegrino deve ben possedere
ed esercitare, e dall’altro la scena
dell’Apparitio micaelica sul Monte
Gargano: il vescovo di Siponto, San
Lorenzo, è in ascolto, in sogno, della
voce dell’Arcangelo, mentre il nobile sipontino Gargano è ferito dalla
freccia e il toro bianco, podolico, è
estatico nella grande grotta illuminata.
Le Puy, quindi, è un altro luogo che,
pur lontano geograficamente dal
Gargano, è strettamente legato al
nostro primigenio santuario micaelico: esso ha avuto nei secoli una
valenza europea davvero notevole,
testimoniata dalle numerose tracce
rinvenute nei luoghi micaelici più
lontani e impensati. A buona ragione, perciò, esso è stato incluso da
parte dell’UNESCO nel patrimonio
culturale e storico più importante
dell’umanità. 