il marito di mio figlio
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il marito di mio figlio
IL MARITO DI MIO FIGLIO Una commedia brillante a tinte comiche di Daniele Falleri con ROBERTA GIARRUSSO MONICA SCATTINI ANDREA RONCATO PIA ENGLEBERTH Protagonista di molte fiction televisive, fra cui il recente successo di Rai 1 Il Commissario Manara e Carabinieri (Can 5). Nastro d'Argento - migliore attrice non protagonista per il film Lontano da dove. David di Donatello - migliore attrice non protagonista per il film Maniaci sentimentali. Uno dei più popolari attori della commedia italiana degli ultimi trent’anni. Sta attualmente terminando le riprese della serie Tv Matrimoni diretta da Pupi Avati - messa in onda prevista in 6 serate su RAI 1 nel prossimo Autunno 2012. Attrice di Zelig. Personaggio fisso della sit-com Belli dentro. Protagonista del nuovo film di Giorgio Diritti Vanità (in uscita nelle sale il prossimo autunno). Completano il cast altri 3 attori in via di definizione Regia di DANIELE FALLERI Cos’è IL MARITO DI MIO FIGLIO? E’ una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay. Domani Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano. Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia. Ma la rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi. Le nozze saltano a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati e relazioni segrete che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia. IL MARITO DI MIO FIGLIO in libreria [Copertina del libro] Il copione teatrale de IL MARITO DI MIO FIGLIO è stato depositato alla SIAE nel mese di Gennaio del 2009. A Maggio dello stesso anno al Salone del Libro di Torino è stato presentato il libro, pubblicato dalla casa Editrice Titivillus – Collana ‘Lo Spirito del Teatro’. Da allora la commedia è in vendita nelle maggiori librerie teatrali. Recentemente la prima edizione è andata esaurita e nell’autunno del 2012 è prevista la prima ristampa curata dalla stessa Casa Editrice. Nel 2011 IL MARITO DI MIO FIGLIO è stato selezionato dall’Istituto di Cultura Italiana di Washington per essere rappresentato negli USA all’interno di una rassegna di nuova drammaturgia contemporanea. Il testo è stato tradotto ed è disponibile anche in lingua inglese: MY SON’S HUSBAND. E’ in corso la traduzione della commedia anche in francese a cura della regista italo-francese Maria Cristina Mastrangeli per conto della SACD. A breve sarà quindi disponibile anche LE MARI DE MON FILS. Note di regia IL MARITO DI MIO FIGLIO non vuole essere un manifesto gay. Non è una storia di propaganda. Non vuole portare la bandiera di nessun movimento. Vuole andare oltre. O più precisamente vuole essere tutto questo ed altro. Mi spiego. La chiave di osservazione della storia esige di non prescindere da una considerazione fondamentale, e cioè che Michael e George ancor prima di essere gay sono due ragazzi che si amano. Non è la loro inclinazione sessuale a fare da protagonista in questa storia. Il protagonista, se ce n’è uno, è l’amore. Per un compagno, per un figlio, per una madre, per un sogno, per un ideale, per se stessi, per la vita. L’intento è dichiarato dalla scelta del titolo: IL MARITO DI MIO FIGLIO e non “Il matrimonio gay”. Il punto di vista si colloca inequivocabilmente all’esterno della coppia di sposi che diventano un elemento fra gli elementi. Chi parla è una mamma o un papà. Questo è ciò che più mi interessa, indagare sull’istituzione famiglia. Sull’effetto deflagrante che una notizia inaspettata e sconvolgente ha sull’ipocrisia di facciata del nucleo familiare come metafora di una società. Le famiglie di Michael e George sarebbero potute andare avanti sull’onda delle convenzioni per anni, forse per sempre. Rapporti sedimentati su codici falsi e apparentemente inamovibili. Ma la comparsa di un elemento imprevisto (e qui fa la sua entrata trionfale il matrimonio gay) smantella gli equilibri costituiti e obbliga tutti a rifare i conti con se stessi e il resto del mondo, riesaminando ex novo tutto ciò che ci circonda e che davamo per scontato. La chiave del racconto è l’ironia. Ingrediente indispensabile per prenderci (prendermi) affettuosamente in giro insieme ai personaggi raccontati. E soprattutto per fare in modo che, fra una risata e l’altra, ci si accorga solo agli applausi che quelle simpatiche canaglie sul palcoscenico in realtà non siamo altro che noi! L’autore e regista Daniele Falleri Pagina 2