Servizio Tossicodipendenze Procedura per la Presa in Cura del

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Servizio Tossicodipendenze Procedura per la Presa in Cura del
Servizio Tossicodipendenze
Procedura per la Presa in Cura del paziente nei Servizi per le
Tossicodipendenze e la gestione del rischio suicidario
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Distribuito in forma
A
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cartacea
Cod.
Pag. 1/17
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informatica
Tutto il personale SerT AUSL Viterbo
A
•
Copia controllata (soggetta ad aggiornamento)
DATA
REDATTO DA
N°1
FIRMA
D.ssa Anna Rita Giaccone – Direttore Ser.T.
Dott.ssa Maria De Rosi – Coordinatore Infermieristico Ser.T.
Gruppo di Lavoro *
Dr. P. Botarelli - Referente Risk Management Servizi Territoriali
VERIFICATO DA
Dott. M. Ragonesi - Valutatore Qualità Risk Management
APPROVATO DA Dr. F. Bifulco – Risk Manager
Dr.ssa P. Chierchini – Direttore Sanitario Aziendale
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Indice
1.0 Oggetto
2.0 Scopo
3.0 Campo di applicazione
4.0 Riferimento
5.0 Matrice delle responsabilità
6.0 Diffusione
7.0 Revisione
8.0 Procedura generale prevenzione del suicidio nelle UU.OO. del SERT
9.0 Percorsi clinici dei pazienti trattati presso il SERT
10.0 Procedura gestione suicidio in SERT per nuovi utenti
11.0 Procedura monitoraggio del rischio suicidio in SERT
12.0 Fase 1- Intake e Accoglienza
13.0 Presa in carico
14.0 Dimissione
15.0 Monitoraggio e gestione del rischio suicidario
16.0 Evidenze
17.0 Bibliografia
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1.0 Oggetto
Il presente documento descrive analiticamente il processo organizzativo e le modalità
operative atte alla gestione delle attività dell’U.O.C. Dipendenze Patologiche della AUSL
di Viterbo. Le attività e le prestazioni prodotte dal SERT sono definite nella specifica Carta
dei Servizi.
2.0 Scopo
Applicare le Linee Guida Regionali per la gestione del paziente tossicodipendente in
carico al SERT della ASL di Viterbo con riferimento alla prevenzione del rischio suicidario.
La presente procedura recepisce le indicazioni contenute nella procedura “prevenzione
del rischio suicidario” che deve pertanto intendersi superata.
3.0 Campo di applicazione
La presente procedura si applica a tutte le attività svolte nell’ambito del SERT dell’Azienda
U.S.L. (ambulatori e Centro Diurno).
4.0 Riferimenti
• Linee Guida Regionali della Regione Lazio per la gestione del paziente
tossicodipendente.
• Allegati alle Linee Guida Regionali;
5.0 Matrice delle responsabilità
Attori
Intake
Azioni
Medico
R
Infermiere
R/C
Psicologo
R/C
Educatore
R/C
Ass.Sociale
R/C
R = Responsabile C = Corresponsabile
Accoglienza
Presa in carico
Dimissione
R
R/C
R/C
R/C
R/C
R
R/C
R/C
R/C
R/C
R
R/C
R/C
R/C
R/C
6.0 Diffusione
Il presente documento viene diffuso dal Direttore del SERT a tutti gli operatori del servizio operanti negli
ambulatori e nel Centro Diurno, compresi gli operatori delle Cooperative che collaborano al trattamento dei
pazienti.
7.0 Revisione
La revisione del documento è a cura del Direttore della U.O.C SERT e viene effettuata in base a nuove
evidenze scientifiche, revisioni delle linee guida regionali, in presenza di Non Conformità, a seguito di eventi
avversi rilevati durante l’applicazione della procedura stessa o in conseguenza della definizione di nuovi
obiettivi istituzionali.
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8.0
Procedura generale delle UU.OO. del SERT
Fase 1: INTAKE
1. identificazione del paziente a rischio;
2. adozione di eventuali misure preventive
e protettive urgenti;
3. attivazione trattamenti sanitari.
Fase 2: ACCOGLIENZA
4. identificazione del paziente a rischio (in
presenza di motivi evidenti sopraggiunti);
5. adozione di eventuali misure preventive e
protettive urgenti;
6. attivazione trattamenti sanitari.
Fas e 3 PRESA IN CARICO
1. Valutazione del rischio suicidario in
equipe; (solo per pazienti a rischio)
2. Adozione di specifiche misure di
prevenzione e protezione;
3. Attivazione sorveglianza;
4. prosecuzione trattamenti sanitari.
Fase 4: DIMISSIONE
1. identificazione del paziente a rischio;
2. Predisposizione misure di continuità dei
trattamenti sanitari e di attuazione delle
misure specifiche di tutela del paziente;
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9.0 Percorsi clinici dei pazienti trattati presso il SERT
Accesso
spontaneo
DSM
Altre Aziende Sanitarie, Cliniche
Private o Strutture Protette
Rappresentante
legale
Pronto Soccorso
FF.OO.
Medici di
Base
Casa
Circondaria
SERT
1.
2.
3.
4.
Casa
Circondaria
Intake;
Accoglienza;
presa in carico;
Dimissione.
SERT
DSM
Altre Aziende
Sanitarie, Cliniche
Private o Strutture
Protette
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Domicilio
Rappresentante
legale
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10.0 Procedura gestione rischio suicidio in SERT per
nuovi utenti
Note
INTAKE e
Accoglienza
Punto di
accesso
Non
urgente
Decodificazione
della domanda
urgent
e
Adozione
misure
immediate di
tutela del
Presa in carico con
procedura standard
(Linee guida Regione Lazio)
Non
urgente
Presa in carico con
procedura urgente
Valutazione
multidisciplinare
Consulenza
specialistica
esterna
Presa in carico
Rischio
grave
Pianificazione dei
trattamenti
Attivazione
protocollo di
PZ in crisi
Osservazione del
paziente
Dimissione
SI
Fine dei
trattamenti
PZ NON in crisi
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Trasferimento in PS
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Management
12.0 FASE 1 - INTAKE
L’intake consiste nel ricevere la domanda di prestazioni e nella registrazione delle
informazioni contenute nella scheda di Intake.
La richiesta di prestazione può avvenire da parte dell’utente attraverso il telefono, in
presenza oppure tramite soggetti terzi istituzionali (Autorità Giudiziaria, Prefettura, Enti
Locali e altri servizi sanitari e sociali), famigliari e amici.
L’operatore che effettua l’intake, una volta raccolte le informazioni previste dalla scheda,
indirizza il paziente verso il percorso più appropriato e predispone l’effettuazione
dell’accoglienza per i pazienti che presentano i requisiti previsti per l’utenza del SERT.
Nella fase d’intake viene effettuata una valutazione di urgenza del caso come prevista al
punto 13.2.
13 ACCOGLIENZA
13.1 Decodifica della domanda
Tutto il personale del SERT (Medici, Infermieri, Psicologi, Educatori, Assistenti Sociali), può
svolgere le attività di accoglienza.
Le competenze necessarie sono acquisite mediante specifica formazione e/o
affiancamento operativo.
Tutti i dati sensibili sono raccolti, gestiti e conservati secondo quanto previsto dalla
procedura tutela Privacy del SERT subordinata alla specifica procedura aziendale.
L’autorizzazione al trattamento dei dati sensibili viene richiesta dall’operatore addetto
all’intake previa informazione secondo quanto previsto dall’opuscolo informativo privacy
e documentata nello spazio previsto cartella sanitaria.
13.2 Valutazione delle situazioni urgenti
Nella prima fase di accoglienza, il personale di turno, effettua una osservazione del
paziente finalizzata alla definizione dell’indice di priorità di accesso alle prestazioni offerte
dal SERT.
Un elemento importante di questa fase è costituito dalla identificazione di comportamenti
e/o segnali riconducibili a quelli indicati nella scheda di prima osservazione dei fattori
di rischio suicidario e del livello di urgenza dei pazienti in accoglienza.
Sono da considerare richieste urgenti anche le richieste di prestazioni provenienti da
pazienti in crisi di astinenza (valutati con la scala VAS) e in grave stato di agitazione
psicomotoria, comportamenti aggressivi auto ed etero diretti rilevati attraverso la scheda
di monitoraggio dell’aggressività, scheda di ZUNG per la depressione, scheda di Zung per
l’ansia, altro.
I pazienti in situazione di auto-etero aggressività sono trattati secondo quanto previsto
dalla procedura Gestione Aggressività.
13.3 Gestione dei casi urgenti in SERT
Per tutti i casi che presentano caratteristiche di urgenza, il personale addetto
all’accoglienza:
• avvisa tempestivamente e in modo discreto gli operatori presenti;
• attiva il Medico di turno il quale deve sottoporre a visita il paziente con la massima
priorità;
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•
adotta le misure di tutela descritte nel paragrafo 13.4;
sorveglia
direttamente e senza interruzione il paziente in attesa di poterlo
accompagnare a visita;
comunica con discrezione al medico tutte le informazioni rilevanti per la gestione del
caso raccolte durante l’attesa della visita.
pone in atto misure possibili finalizzate ad impedire al paziente di accedere in ambienti
che possono favorire l’attuazione di gesti auto ed etero lesivi e/o che limitano la
possibilità di controllo a vista del paziente.
invitare il paziente a lasciare in custodia gli eventuali oggetti pericolosi che porta con
sé;
chiedere al paziente se possiede armi;
accompagnare il paziente direttamente nella stanza visita e affidarlo al personale
presente o affiancare il medico nella gestione del caso;
13.4 Trattamenti farmacologici urgenti
I trattamenti farmacologici urgenti vengono effettuati su pazienti tossicodipendenti in
astinenza accertata. Negli altri casi i trattamenti urgenti vengono effettuati mediante
l’intervento del 118.
13.5 Gestione dell’allontanamento volontario dei pazienti a grave rischio
L’operatore di turno, sentito il Medico responsabile, avvisa il 113.
13.6 Gestione del registro dei casi urgenti
Il registro dei casi urgenti viene compilato per tutti i pazienti riconosciuti a rischio suicidario.
Il registro, strutturato in ordine alfabetico per facilitarne la consultazione, contiene le
informazioni anagrafiche del paziente a rischio, la situazione rilevata, le azioni intraprese e
l’esito.
Il registro è ad uso esclusivo interno e finalizzato a prevenire il rischio suicidario.
La conservazione del registro è a cura del personale addetto all’intake e viene
conservato in un cassetto chiuso a chiave.
I casi trattati sono registrati sul foglio di report casi urgenti.
13.5 Evidenze
• registrazione scheda di INTAKE o di ACCOGLIENZA;
• registrazione dei casi a rischio sul registro dei casi urgenti;
• report casi urgenti.
14.0
PRESA IN CARICO
14.1 Inquadramento diagnostico tossicologico
Il medico di turno effettua la visita medica e gli accertamenti necessari
all’inquadramento diagnostico- tossicologico e, qualora ritenuto necessario, imposta la
terapia farmacologica.
In questa fase il medico può avvalersi della scheda di esame psichico, delle check list.
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Tutte le informazioni raccolte sono registrate nelle specifiche sezioni della cartella sanitaria
personale.
14.2 Inquadramento diagnostico multidisciplinare
Tutte le figure professionali coinvolte nel processo concorrono all’inquadramento
diagnostico del paziente. Le attività possono essere svolte in maniera sequenziale
secondo un ordine funzionale alle disponibilità professionali o in base alle priorità del caso
da trattare.
Le figure coinvolte sono: il Medico, lo Psicologo, l’Infermiere, l’Assistente Sociale e
l’Educatore Professionale.
Il Medico: raccoglie i dati anamnestici generali e mirati alla storia tossicologica, all’esame
obbiettivo. In questa fase potrà richiedere l’effettuazione di esami emato-chimici,
l’esame urine o su matrice cheratinica per la ricerca dei metaboliti delle sostanze
stupefacenti, nonchè le consulenze specialistiche necessarie alla definizione dell’assetto
terapeutico.
L’Infermiere: raccoglie in cartella le informazioni necessarie all’inquadramento del
paziente e all’identificazione dei problemi infermieristici. Esegue i prelievi prescritti.
Somministra la terapia prescritta, osserva e registra i comportamenti rilevanti (vedi scheda
di riferimento).
Lo Psicologo: effettua colloqui finalizzati alla valutazione psico-diagnostico del paziente
e, se ritenuto necessario, somministra test psicodiagnostici.
L’Assistente Sociale: effettua colloqui con il paziente (con i familiari se autorizzato)
finalizzati alla raccolta delle informazioni socialmente rilevanti per la gestione del caso e la
costituzione della rete sociale del paziente.
L’Educatore Professionale: effettua colloqui con il paziente (con i familiari se autorizzato)
finalizzati alla raccolta delle informazioni rilevanti per la gestione delle autonomie, delle
competenze educative e la costituzione della rete sociale del paziente.
14.3 Discussione in equipe
Tutte le figure professionali precedentemente individuate partecipano alla riunione
d’equipe nel corso della quale viene riesaminato il caso in funzione delle aree
problematiche indicate nella tabella specifica e necessarie a completare
l’inquadramento generale del paziente.
La sintesi della discussione viene riportata dal conduttore della riunione negli spazi previsti
nella sezione “ipotesi di funzionamento” della cartella sanitaria personale del paziente.
Le informazioni fin qui raccolte sono successivamente utilizzate per la compilazione del
quadro diagnostico secondo i riferimenti DSM-4 e/o 5 e ICD-10.
14.4 Definizione degli obiettivi e pianificazione delle attività terapeutiche-riabilitative
L’equipe formula gli obiettivi terapeutico-riabilitativi relativamente alle aree
problematiche prioritarie individuate secondo quanto previsto dalla scheda obiettivi
utilizzando il modulo stesso (minimo DUE per area problematica individuata).
Relativamente agli obiettivi scelti, l’equipe definisce il risultato atteso in base agli standard
clinici previsti dalla suddetta scheda e riporta tutte le informazioni di cui sopra, in sintesi,
anche negli spazi predisposti in cartella sanitaria.
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14.5 Pianificazione delle attività
Le attività terapeutico-riabilitative, i controlli programmati e la valutazione del
raggiungimento dei risultati intermedi e finali (out come), sono pianificate attraverso il
diagramma di Gannt contenuto nella cartella sanitaria.
Le attività previste sono codificate all’interno della check list trattamenti e della chek list
prestazioni.
I numeri di codice dei trattamenti previsti e delle prestazioni da effettuare devono essere
riportate all’interno della cartella clinica negli spazi previsti all’interno del Gannt.
14.6
Condivisione degli obiettivi terapeutico-riabilitativi con il paziente e firma del
consenso informato al trattamento proposto.
Il processo di informazione del paziente al trattamento e alla raccolta del consenso
informato è a cura del responsabile del processo terapeutico-riabilitativo (in genere
medico o psicologo).
Il modulo di consenso informato è contenuto nella cartella sanitaria personale e le
informazioni necessarie all’acquisizione del consenso sono documentate in appositi
moduli informativi.
La firma del consenso da parte del paziente costituisce elemento di barriera all’avvio dei
trattamenti sanitari.
14.7 Nomina del case- manager
Nell’ambito della riunione d’equipe interdisciplinare, il responsabile del processo
terapeutico-riabilitativo nomina il case manager in base considerazione degli obiettivi
prioritari individuati.
Successivamente il case manager condividerà con il paziente il programma terapeutico.
Le attività del Case Manager sono effettuate in base a quanto previsto dalla procedura
di monitoraggio dei pazienti e registrato sulla scheda di monitoraggio dei pazienti.
14.8 Valutazione degli esiti (out come)
Viene effettuata con cadenza annuale dall’equipe di riferimento in presenza del Direttore
del Servizio.
14.9 trasmissione della documentazione di report
La scheda di valutazione di equipe e l’ipotesi del funzionamento di ogni paziente deve
essere completata entro tre mesi dalla presa in carico dello stesso e trasmessa in copia
(preferibilmente via mail) al Direttore SERT. Stesso dicasi per la scheda obiettivi e la
valutazione degli esiti (out come).
14.9 Evidenze
• Verbale di riunione di equipe;
• Profilo psicologico redatto dallo psicologo;
• Valutazione sociale redatta dall’assistente sociale;
• Valutazione medica;
• Scheda piano di trattamento;
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•
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•
Consenso informato;
Nomina e scheda del case manager;
Ricettazioni;
Somministrazione VAS;
Richieste consulenze;
Referti;
Esito dei Test psico-diagnostici.
14.0
DIMISSIONE
Per dimissione si intende la sospensione o l’interruzione della responsabilità gestionale
diretta del paziente:
• al termine delle attività terapeutiche e riabilitative giornaliere previste all’interno del
SERT;
• a seguito del suo trasferimento ad altre strutture, enti e organizzazioni;
• per guarigione;
• a causa del decesso del paziente.
14.1 Rivalutazione e gestione del paziente in “dimissione”
I pazienti in fase di “dimissione” sono rivalutati secondo quanto previsto nei paragrafi 13.2
e 13.3.
14.2 Gestione del paziente aggressivo o a rischio suicidario
Paziente ad alto rischio suicidario o elevata aggressività.
Il paziente ad elevato rischio deve essere ricoverato in SPDC o in altra struttura protetta.
Paziente a basso rischio suicidario.
Può essere dimesso previa adozione di misure di tutela da definire a cura dell’equipe
multidisciplinare e indicate al punto successivo.
Il medico responsabile del processo, di concerto con tutti i componenti l’equipe:
• dispone le specifiche misure di prevenzione e protezione da adottare all’interno del
SERT ;
• attivare i nodi di rete a tutela del paziente (famigliari, Medico di Medicina Generale,
Associazioni, istituzioni locali, ecc) nel rispetto dei limiti previsti dalla normativa in
materia di Privacy concordando contenuti dell’osservazione (fattori di rischio), tempi
e modalità di osservazione e canali di comunicazione e attivazione del SERT in caso
di necessità;
• nomina un operatore di riferimento del paziente (Case Manager) incaricandolo di
attuare i provvedimenti preventivi e protettivi previsti e di documentarne l’attuazione
nella cartella clinica integrata. Il Case Manager nominato comunicherà al Medico
responsabile le eventuali difficoltà o l’impossibilità di attuare i provvedimenti prescritti;
• informare il paziente e i caregivers sulle modalità di accesso al servizio o di contatto
con l’operatore di riferimento del paziente;
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•
•
•
•
fornire al paziente e ai caregivers chiare ed esplicite indicazioni in merito alla
necessità di allontanamento dei mezzi potenzialmente auto lesivi o letali (farmaci,
armi, veicoli a motore, ecc);
attivare un sistema di segnalazione di mancata presentazione a visita, di mancata
prosecuzione di trattamenti sanitari e farmacologici a domicilio nella comunità e di
rilevazione di segni premonitori del rischio;
attivare il CSM per i pazienti in co-gestione come da protocollo condiviso;
Programmare i controlli clinici successivi del paziente.
14.3 Evidenze
• Comunicazioni al case manager;
• Registrazione in cartella dei provvedimenti di tutela adottati.
• Registrazione del caso sul registro pazienti a rischio suicidio.
15.0 Sistema dei controlli
Il sistema dei controlli fa riferimento alle procedure:
1. Gestione non conformità;
2. Gestione audit interni.
I controlli sulla corretta applicazione della presente procedura avvengono nei tempi
stabiliti dal piano dei controlli e sono effettuati dal Responsabile SGQ del SERT.
I controlli di qualità della compilazione della documentazione prevista sono effettuati con
cadenza mensile (preferibilmente il primo lunedì di ogni mese) dal Direttore SERT nelle sedi
di ciascun servizio. I report dei controlli di qualità sono portati in discussione in occasione
degli audit interni.
16.0 Bibliografia
• Linee di indirizzo aziendali per la prevenzione gestione del suicidio sul territorio;
• Linee guida APA;
• Valutazione e Cura di Adulti a Rischio di Ideazione e Comportamento Suicidario;
• Prevenzione del suicidio del paziente in Ospedale.
Gruppo di Lavoro*
Medici
De Paola Maria Grazia
Di Francesco Angela
Mocini Valentina
Rizzo Fabio
Antognoli Alessandra
Bellitto Felicetta
Mazza Franco
Ranucci Valeria
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Psicologi
Scialanca Giancarlo
Di Salle Anna
Mariani Ulisse
Antermite Antonia
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Infermieri
Coscia Anna Maria
De Rosi Maria
Franzoni Giuliana
Sardi Daniela
Sebastiani Alessia
Taormina Stefano
Papini Enrico
Santini Daniela
Teodori Renata
Vincenzoni Norma
Cucchiarelli Carlo
Miscia Anna
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Assistenti Sociali
Cordovani Gelsa
Massieri Annunziata
Palmeri Domenica Maria
Angelelli Laura Riccucci Noris
Educatore professionale
Zoncheddu Luca
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