Una strategia europea per l`apprendimento delle lingue e delle
Transcript
Una strategia europea per l`apprendimento delle lingue e delle
Una strategia europea per l’apprendimento delle lingue e delle discipline Verona 9 Febbraio 2015 Paola Capaccioli Definizione di CLIL Una breve biografia Il CLIL in EUROPA Qualche criticità Il CLIL in Italia Quale porzione di curricolo Quale disciplina Il docente CLIL Il team teaching Qualche breve definizione CLIL Content and Language Integrated Learning Si riferisce a contesti educativi doppiamente focalizzati in cui un’altra lingua, diversa da quella generalmente usata da chi apprende, sia usata come mezzo di insegnamento e apprendimento di un contenuto non linguistico. (David Marsh, 2002) ALID Apprendimento di Lingua Integrato nella Disciplina ….una sorta di “ombrello” che ricopre una grande varietà di metodi in cui lingua e contenuto sono doppiamente focalizzati senza preferenza accordata all’uno o all’altro Una biografia CLIL Prima degli anni ’70 : discipline non linguistiche vengono insegnate in lingua straniera solo in regioni particolari (bilingui o di confine) o in grandi metropoli, allo scopo di formare alunni bilingui. Si parla in questo caso di educazione bilingue. Prima degli anni ’90 un’ attenzione particolare all’insegnamento delle lingue straniere per la promozione della diversità linguistica . Negli anni ’90 : si fa strada l’ acronimo CLIL che mette l’accento sul fatto che lingua e materia non linguistica siano entrambe oggetto d’insegnamento : la materia non linguistica si apprende attraverso la lingua straniera la quale a sua volta cresce e si sviluppa nell’uso veicolare. L’apprendimento è, per la prima volta, integrato. IL CLIL IN EUROPA La strategia più usata in Europa per promuovere la diffusione delle lingue comunitarie. I punti di riferimento: IL LIBRO BIANCO 1995 anno di nascita del CLIL Sottolinea il ruolo fondamentale attribuito alla conoscenza delle lingue comunitarie nella formazione del cittadino europeo ( dimensione EU dell’educazione) Promuove la conoscenza di tre lingue comunitarie come un marchio di qualità e il plurilinguismo come elemento di identità e caratteristica della cittadinanza europea Istituisce il marchio di “classi europee” per le scuole che abbiano sviluppato al meglio il plurilinguismo Favorisce la mobilità degli studenti 2° punto di riferimento QCER Definisce il sapere e il saper fare più propriamente in ambito linguistico anche rispetto a determinate abilità di riferimento e abilità di base. Traccia un denominatore comune a tutti gli stati membri in nome della trasparenza e della spendibilità dei livelli di competenza linguistica. Piano d’azione 2004-2006 La commissione europea definisce ancora il CLIL come strategia più idonea all’apprendimento delle lingue comunitarie in termini di: Maggiore motivazione: l’apprendimento “integrato” può offrire agli allievi concrete opportunità di mettere subito in pratica le nuove competenze acquisite . Economia di tempo: l’approccio integrato favorisce il contatto con la lingua straniera senza aumentare le ore di lezione. Sempre più docenti dovrebbero essere in grado di insegnare la loro materia in almeno una lingua straniera; a tal fine gli insegnanti in formazione…. Dovranno intraprendere una parte dei loro studi all’estero. (Piano d’azione 2004-2006) La formazione iniziale degli insegnanti non è uguale in tutta Europa! In molti paesi europei (Austria, Germania, Danimarca, Bulgaria ecc--)è prevista una formazione iniziale specifica per l’insegnamento bilingue. La raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio 18 dicembre 2006 inserisce tra le 8 competenze chiave la Comunicazione in lingua straniera! Le competenze del Parlamento Europeo 1. Comunicazione nella madrelingua; 2. Comunicazione nelle lingue straniere; 3. Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4. Competenza digitale; 5. Imparare ad imparare; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito di iniziativa e imprenditorialità; 8. Consapevolezza ed espressione culturale. Ciascun cittadino dovrà disporre di un'ampia gamma di competenze chiave per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forte interconnessione Racc. Parlamento Eu e del Consiglio Per adeguare i percorsi formativi all’EQF (Regolamenti di Riordino Dpr. 15 marzo 2010) è necessaria la riformulazione della didattica nell’ottica delle competenze. La pratica CLIL viene proposta in tutta la scuola secondaria italiana, pur indicando un solo anno di studio e operando una scelta a favore della lingua inglese. Condizioni di fattibilità focus sulle competenze degli alunni Padronanza dei mezzi comunicativi , più lingue straniere ( 2° Comp. Chiave) Favorire l’integrazione dei saperi ,creare schemi cognitivi tra DNL e LS aiuta ad imparare da imparare (5°CC). Cooperative learning competenze interpersonali, sociali e civiche (6°CC) Competenza digitale (4°CC) Condivisione interna all’istituzione scolastica Attenzione al capitale umano Risorse finanziarie e strumentali: Il maggiore impegno dei docenti Apporti per la formazione Strumenti di lavoro Collaborazioni e sinergie Associazioni per la diffusione delle LS; Università; USR; Enti Locali; Camere di Commercio; Associazioni di industriali… Organizzazione dell’orario di insegnamento IL CLIL IN ITALIA Inizio anni ‘90: prime esperienze in Italia di insegnamento di discipline in lingua straniera. Liceo linguistico Europeo, Liceo classico Europeo, “classi internazionali” Anni 2000: cresce il numero dei docenti di lingua straniera che propone attività in team con docenti non di lingua. il Progetto Lingue 2000 (MPI 2000) : finalizzato al rinnovamento dell’insegnamento e dell’apprendimento linguistico Progetti Europei e autonomia didattica: basi su cui si innestano le nuove pratiche/ forte cambiamento da parte dei docenti Art.4 comma 3 dpr 275/99 Nell’ambito dell’autonomia didattica possono essere programmati, anche sulla base degli interessi manifestati dagli alunni, percorsi formativi che coinvolgono più discipline e attività nonché insegnamenti in lingua straniera in attuazione di intese e accordi internazionali”» Garantisce la sperimentazione di nuovi percorsi e nuove metodologie didattiche Normativa italiana Dpr 15 Marzo 2010 regolamenti per i licei *e gli istituti tecnici e professionali 7 ottobre 2010: linee guida per istituti tecnici e professionali e Indicazioni Nazionali per i licei § Gennaio 2011 regolamento sulla formazione iniziale dei docenti 30 settembre 2011:decreto criteri e modalità attivazione corsi di perfezionamento linguistico finalizzati al clil da 60 CFU, disciplinati dal DM 249/10. Requisiti per docenti CLIL Livello C1! 16 aprile 2012 Decreto direttoriale sui corsi clil: 20 crediti (CFU) per i docenti in servizio nei licei e Istituti tecnici: docenti provvisti di certificazione C1 o B2 ( se iscritti e frequentanti un corso di formazione C1). Anche livello B2!!! Decreto direttoriale 89 20/11/2013: può trovare impiego nella didattica clil, anche il docente in possesso di livello B2 o comunque impegnato nell’acquisizione di tale livello Nota 25 luglio 2014: avvio in ordinamento dell’insegnamento di DNL secondo la metodologia CLIL nel 3°,4°,5° anno dei licei linguistici e nel 5° anno degli Istituti tecnici e dei Licei.( norme transitorie 2014/15) Modalità di attuazione dell’insegnamento di DNL in LS: Introduzione graduale Programmazione concordata anche con LS e conversatore Cooperazione: progetti interdisciplinari di LS + DNL tecnologie Licei Linguistici a.s. 2012/13 attivazione corsi clil nel terzo anno dei licei linguistici per la LS1 2013/14: attivazione corsi clil nel quarto anno dei licei linguistici per la LS2 2014/15 attivazione corsi clil nel quinto anno di tutti i licei e istituti tecnici Riassumendo: clil perché? Crea per l’alunno la situazione problematica di un apprendimento integrato aumenta l’esposizione del discente alla lingua straniera favorisce il plurilinguismo Collega l’apprendimento linguistico ad ambiti professionali specifici. Sviluppa competenze anche parziali ma in diverse lingue straniere Alimenta la pratica della condivisione del percorso didattico http://ec.europa.eu/education/languages/language-teaching/doc236_it.htm Chi è Il docente CLIL In Italia (DD 16.04.2012) Focalizzare sia lingua che contenuto Porre l’accento più sui significati che sulle strutture Introdurre un concetto pragmatico della lingua favorendone l’acquisizione (processo inconscio) più che l’apprendimento (Krashen1995) Progettare percorsi clil in sinergia con i docenti di lingua straniera e/o di altre discipline. Non è un insegnante di lingua ma deve possedere una sensibilità linguistica che gli permetta di percepire le difficoltà affrontate dagli studenti nell’acquisizione dei contenuti veicolati dalla Ls. Deve conoscere la microlingua disciplinare È tenuto a saper valutare tanto i processi di sviluppo delle competenze linguistiche degli studenti quanto le loro competenze disciplinari L’insegnante della lingua straniera deve saper assumere un nuovo ruolo di consigliere, tutor e formatore didattico dei colleghi di altre materie che svolgono programmi in lingua straniera; deve saper programmare insieme con il collega, per poter fornire agli studenti un insegnamento forte della lingua straniera- insegnamento questo da condurre precedentemente e/o in parallelo con il programma stesso . (Coonan, 2002, 102) 4 parole chiave Contesto di apprendimento è oggi molto più favorevole a percorsi CLIL ( bi-trilinguismo all’interno delle classi) Cultura : trattare contenuti in LS porta ad evidenziarne il peso culturale sollecitando anche lo sviluppo di un’ottica interculturale Classe deve essere ben osservata e monitorata per evitare demotivazione, ansia. Il conflitto deve essere evitato attraverso una collaborazione stretta tra insegnante DNL e insegnante di LS, strategie comuni, progettazione di percorsi di valutazione integrata . (Coonan/ CLIL complex) Team teaching o teaching team? Coonan ( 2006,) introduce, pensando alla particolare tipologia collaborativa CLIL, un nuovo acronimo: Si propone l’acronimo CLIT Content and Language Integrated Teaching per indicare la stretta relazione che deve esserci non solo nell’ apprendimento (learning) ma anche nell’ insegnamento (teaching) delle due discipline : lingua e contenuto. per sottolineare l’esigenza che il programma CLIL sia frutto di un teaching team [...] integrazione metodologica. Team teaching : due insegnanti lavorano contemporaneamente in classe: è la classica forma di insegnamento conosciuta come co-docenza. Solitamente sono presenti in classe l’insegnante di LS (o lettore madrelingua) e l’insegnante di disciplina. teaching team :impegno condiviso da tutto il gruppo docente coinvolto nel CLIL e quindi l’intero Consiglio di Classe ma anche : [...]tutti coloro che fanno parte della struttura che gestisce il progetto : nessuno può chiamarsene fuori solo perchè non è chiamato in causa dalla docenza. (Ricci Garotti) Nota MIUR 16 gennaio 2013: “..una programmazione del docente di DNL concordata con l’insegnante di Ls o con l’assistente madrelingua e ove non vi fossero docenti di DNL competenti, si raccomanda lo sviluppo di progetti interdisciplinari in Ls …”organizzati in sinergia tra docenti di DNL, Ls e conversatori di Ls” Quale porzione di curricolo? Quale disciplina? Orientativamente il 50% del monte ore della DNL veicolata in lingua straniera. Utilizzo di tecnologie multimediali Incontri tra scuole o reti di scuole in presenza o a distanza Didattica a classi aperte Insegnamento a distanza ( nota 25 luglio 2014) le diverse modalità Immersione totale Immersione parziale Corsi disciplinari in lingua Moduli di disciplina in lingua Corsi di lingua costruiti a tema Corsi di lingua con uso frequente di contenuti disciplinari per la pratica della lingua Scelta della DNL: Natura della disciplina: alcune DNL richiedono maggiori capacità di astrazione > maggiori competenze linguistiche (es. filosofia); altre sono più “manipolative”, legate al contesto concreto, alla realizzazione di esperimenti, all’osservazione es. scienze, biologia, matematica Modo in cui viene presentata: se si fonda su esperienze concrete stimola l’apprendimento linguistico (elementi visivi) Gli studenti mettono in relazione le due modalità: Contenuto espositivo: comprensione linguistica del significato, discorso decontestualizzato Contenuto esperienziale: la lingua è inserita in un contesto, in una serie di azioni Livello di competenza linguistica degli studenti: condiziona la scelta della DNL; meglio contenuti che possano essere presentati in modo esperienziale e concreto Alcune criticità Difficoltà di reperimento dei materiali Forte bisogno di sviluppare competenze linguistico comunicative e didattico metodologiche in ambito C L I L Difficoltà a lavorare in gruppo Sviluppo di competenza relazionale Capacità di progettazione IL CLIL NON è… La traduzione di una lezione Riproporre in lingua un argomento già trattato L’insegnamento di una lingua Un insegnamento già tradizionale E soprattutto… non è Una metodologia semplice! Grazie per l’attenzione! [email protected] T. Barbero- J. Clegg “Programmare percorsi CLIL Libro Bianco Edith Cresson 1995 I quaderni della ricerca: Fare Clil _ balboni; Coonan Università Cà Foscari- Venezia Le scelte italiane Gisella Langè Fiorella Casciato:Direzione gen. Affari internazionali “il clil nel tedesco della scuola secondaria superiore”