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19-12-2005 15:01 Pagina 4 S T I L I D I V I TA LA RICERCA CONTINUA La pillola di oggi si chiama VITA SANA di Daniela Ovadia arisa ha 60 anni, suo seno, un padre morto di infarpadre è morto per un to. Eleonora fuma da oltre 30 ictus cerebrale, sua anni: ultimamente ha persino madre soffre di angina pecto- aumentato le sigarette, arrivanris, un disturbo della circola- do a fumarne anche 20 al giorzione delle arterie del cuore. no. Il suo medico è molto Ha la pressione alta ed è un preoccupato: non solo sta crescendo il suo po’ sovrappeso. Anche il suo I buoni propositi rischio di avere colesterolo è hanno bisogno un infarto, ma anche quello di alto. Il suo di salde sviluppare un medico curante convinzioni cancro del polla considera ad alto rischio per e di un po’ di aiuto mone. Il medico insiste: deve le malattie cardiovascolari, compresi infarto assolutamente smettere di e ictus. Le prescrive quindi una fumare. Uscendo dallo studio, cura preventiva a base di aspi- Eleonora ci pensa un po’ e poi rina. Uscendo dallo studio, si accende una sigaretta. Marisa passa in farmacia, compra le pastiglie e comincia ad LA PREVENZIONE assumerle con regolarità. È LONGEVITÀ La sua amica Eleonora, Il comportamento delle due invece, ha 57 anni, una madre donne, così diverso a fronte di che ha avuto un cancro del un consiglio di prevenzione M 4 Fondamentale gennaio 2006 Contrasto/Corbis Tutti sono concordi nel ritenere che cambiando le abitudini di vita sbagliate si può migliorare la propria salute, ma pochi seguono le indicazioni di medici ed esperti. Eppure sono consigli che valgono quanto le ricette proposto dal medico, è molto significativo e riflette uno dei maggiori problemi della medicina moderna, che punta sempre più a evitare, per quanto possibile, le malattie. Mentre la prescrizione di un farmaco viene presa sul serio, la prescrizione di un cambiamento nelle abitudini di vita non viene considerata alla stregua di una cura, ma solo come una sorta di ‘consiglio amichevole’, che si può mettere da parte e che non è necessario seguire. Eppure tutti gli studi dimostrano che il guadagno in termini di riduzione delle malattie è molto più immediato e consistente in chi adotta com- portamenti virtuosi rispetto alla maggior parte delle forme di prevenzione farmacologica attualmente utilizzate, e ciò è vero in particolare in campo oncologico. “Prendiamo per esempio il caso del fumo” spiega Carlo La Vecchia, direttore del Laboratorio di epidemiologia generale dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. “Parallelamente alla diminuzione del numero di fumatori tra gli uomini, passati dal 55 per cento del 1970 al 33 per cento del 2000, è diminuita anche la mortalità per i tumori polmonari; è successo il contrario tra le donne, dove il numero di fumatrici è passato dal 12 al 18 per cento”. Secondo una stima effettuata dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, attualmente gli italiani maschi vivono in media 78 anni e le donne 83. Se tutti adottassero le precauzioni consigliate in materia di alimentazione, fumo, attività fisica e controllo del peso, la sopravvivenza media balzerebbe immediatamente a 80 anni per gli uomini e a 85 per le donne. Cancro e malattie cardiovascolari sono le patologie che maggiormente risentono degli stili di vita sbagliati e sono, guarda caso, anche le principali cause di morte nei paesi industrializzati. IL MEDICO È UN ALLEATO Le riviste di medicina pubblicano frequentemente articoli che cercano di spiegare come e perché i pazienti non ‘obbediscono’ ai consigli del medico e in particolare ai consigli riguardanti gli stili di vita. Una cosa è certa. È dal medico di medicina generale che deve partire il primo segnale d’allarme, perché è lui quello che ha più facilmente il quadro completo della situazione fisica di una persona, ma anche del suo contesto sociale e familiare. “I modi per dare consigli ai pazienti possono essere diversi: perlopiù lo si fa chiacchierando durante la visita, ma c’è anche chi consegna materiale scritto” scrive Massimo Tombesi, medico di medicina generale di Macerata, autore del primo manuale italiano di medicina di famiglia, adottato in molte università. “Molti studi hanno dimostrato che questi strumenti hanno un effetto modesto, ma in genere ciò accade perché ci si aspetta un cambiamento irrealistico, immediato e durevole. In realtà non ci si può attendere che una persona cambi modo di mangiare solo perché ha ricevuto un depliant dal medico, dal quale magari è andato per tutt’altra ragione. È possibile, invece, che questo tipo di consiglio mostri i suoi frutti in un arco di tempo più lungo. Chi non ha mai considerato il cibo o la mancanza di attività fisica come potenziali rischi per la propria salute, potrà iniziare a farlo e ricevere in seguito una spinta decisiva da un’altra parte (un familiare o un amico), a cui magari presterà attenzione solo perché già è stato preparato dal medico”. Proprio per queste considerazioni diventa importante anche il contesto sociale in cui si vive: le campagne che promuovono sane abitudini possono avere effetti positivi sulla salute delle persone, in particolare se si rivolgono ai giovani, che devono ancora formare il proprio stile di vita. Per le stesse ragioni, però, i cambiamenti non possono riguardare un solo componente di una famiglia: è praticamente impossibile seguire una dieta salutare se la famiglia adora i fast food, decidere di muoversi di più se per fare trecento metri tutti preferiscono la macchina e smettere di fumare se la moglie o il marito continuano ad aspirare sigarette con avidità. IL SEGRETO È LA GRADUALITÀ Per affrontare i cambiamenti, di qualsiasi specie essi siano, bisogna agire con gradualità. È questo il consiglio degli esperti che hanno cercato di suggerire strategie utili a mantenere i buoni propositi. “Chi decide di iscriversi in palestra o, ancor più, chi adotta precauzioni nei rapporti sessuali per evitare le infezioni o limita le sigarette, non agisce, contrariamente a quanto pensa la maggior parte della gente, sulla base di una decisione razionale “ spiega James Goedert, oncologo australiano e collaboratore della prestigiosa rivista medica Lancet Oncology. “Si tratta di un impulso improvviso, un vero e proprio superamento di una barriera psicologica, che però va coltivato e mantenuto vivo con la razionalità”. Ecco quindi alcuni dei consigli che hanno dimostrato, nell’ambito di studi scientifici, una certa efficacia: è importante avere un’idea precisa dei cambiamenti da apportare. Non basta, per esempio, dire che bisogna mangiare più frutta: è Contrasto/Corbis 4-7 vita_gen 06 ddd Fondamentale gennaio 2006 5 4-7 vita_gen 06 ddd 19-12-2005 15:02 Pagina 6 S T I L I D I V I TA Quattro passi utili Nell’ambito di un recente studio sull’andamento dei tumori in Italia, promosso dall’Istituto superiore di sanità e dall’ISTAT, sono state proproste quattro azioni per prevenire i tumori ancora in aumento: 1. Promuovere un’alimentazione basata su prodotti naturali, con una prevalenza di vegetali freschi, frutta, pesce, cereali, legumi e relativamente povera di grassi animali, carne rossa, uova, formaggi, salumi eccetera. L’alimentazione deve essere il più possibile varia, evitando i prodotti industriali e un eccesso di grassi e zuccheri. In pratica si tratta di tornare alla vera dieta mediterranea. Negli ultimi 30 anni, infatti, la frequenza dei tumori è diventata simile in tutte le Regioni d’Italia. Ciò è dovuto anche alla diffusione di un’alimentazione influenzata dalla pubblicità e dai prodotti preconfezionati, che ha fatto perdere al Sud un vantaggio, in termini di minor numero di malati di cancro, che prima c’era e che era legato ad abitudini di vita più sane. 2. Promuovere la cessazione del fumo, soprattutto nei confronti dei giovani e delle donne, che sono la nuova tipologia di fumatori accaniti. 3. Promuovere una cultura dei rapporti sessuali protetti per evitare le infezioni da HPV (virus del papilloma umano, causa del tumore della cervice) e da virus dell’epatite C, tra le prime cause del carcinoma del fegato. Contrasto/Corbis 4. Promuovere l’uso delle protezioni solari, in particolare nel caso dei bambini. La comparsa dei melanomi è infatti legata alla frequenza delle ustioni solari in tenera età. 6 Fondamentale gennaio 2006 opportuno avere ben chiara la quantità minima e la lista dei cibi da evitare. Non è sempre necessario porsi da subito l’obiettivo più ambizioso: se non si riesce a smettere di fumare, si può comunque ridurre gradualmente le sigarette. Diversi studi recenti hanno dimostrato che anche così si possono limitare i danni e ridurre il rischio di cancro al polmone. Ogni giorno è utile farsi un programma delle attività per punti, per facilitare l’organizzazione della propria giornata. Se si deve uscire a cena in un ristorante, per esempio, è bene limitare l’apporto calorico durante il pranzo e preferire cibi leggeri e poco grassi. Infine è importante cercare aiuto nel proprio piano di ‘risanamento’: l’alleato più giusto è il proprio medico di famiglia, che può programmare una serie di visite di controllo a distanza di tempo. Il fatto di dover fare un bilancio dei propri progressi è un ottimo incentivo a mantenersi fermi nelle decisioni anche se richiedono qualche sacrificio. È utile, però, chiedere anche la comprensione della propria famiglia, che deve essere pronta a subire un aumento di nervosismo nel fumatore che ha abbandonato le sigarette così come a rinunciare a qualche dolciume in più o al passaggio in auto la mattina. Ma soprattutto non bisogna mai dubitare delle ragioni per cui si stanno cambiando abitudini consolidate. Ne guadagna l’individuo, in termini di salute e di anni di vita, ma anche la società intera, che può investire le sue risorse nella ricerca e nell’assistenza per malattie contro le quali non è ancora possibile attuare misure di prevenzione efficaci. Per prevenire le malattie e ridurre la mortalità è possibile intervenire in diverse aree della vita quotidiana. Ecco qualche suggerimento con le relative motivazioni. Le aree di intervento Aree Obiettivi Effetti Alimentazione • Ridurre le calorie, cercando di conoscere il contenuto calorico dei diversi cibi • Limitare il consumo di grassi • Consumare almeno 5 porzioni al giorno di vegetali • Limitare l’uso del sale • Evitare le diete dimagranti autogestite Riduzione del cancro e delle malattie cardiovascolari. Diminuzione del diabete. Abitudini voluttuarie • Smettere di fumare • Consumare pochi alcolici • Non assumere droghe o sostanze dopanti • Esporsi al sole con le dovute protezioni Riduzione del rischio di cancro al polmone e di disturbi respiratori (fumo). Riduzione del rischio di dipendenza fisica o di danno permanente dell’organismo (droghe e doping). Riduzione dell’incidenza di melanoma (sole). Sesso • Evitare comportamenti a rischio per la trasmissione di infezioni • Consultare il medico in caso di dubbi o incertezze Riduzione delle malattie sessualmente trasmesse e delle forme di cancro che ne derivano. Esercizio fisico • Evitare la sedentarietà • Praticare regolarmente un’attività fisica • Se si è stati a lungo sedentari, riprendere l’attività fisica con gradualità Riduzione di alcuni tipi di cancro, riduzione delle malattie cardiovascolari, riduzione del sovrappeso, migliore mobilità nell’età avanzata, diminuzione dell’osteoporosi. Lavoro • Osservare le regole di sicurezza sul lavoro e le precauzioni per l’esposizione a sostanze tossiche • Recuperare lo stress fisico e psichico con un adeguato riposo Riduzione degli incidenti sul lavoro. Tutela dei lavoratori esposti a sostanze tossiche, anche cancerogene. Rapporti umani • Evitare l’isolamento, creando occasioni di socializzazione • Mantenersi intellettualmente attivi • Dedicare una parte del proprio tempo allo svago e non solo al lavoro Riduzione del rischio di depressione e di demenza, riduzione del rischio di suicidio. Fonte: modificato da Tombesi M. Medicina generale, UTET, Torino . Fondamentale gennaio 2006 7