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LA RICERCA CONTINUA
La pillola di oggi
si chiama VITA SANA
di Daniela Ovadia
arisa ha 60 anni, suo seno, un padre morto di infarpadre è morto per un to. Eleonora fuma da oltre 30
ictus cerebrale, sua anni: ultimamente ha persino
madre soffre di angina pecto- aumentato le sigarette, arrivanris, un disturbo della circola- do a fumarne anche 20 al giorzione delle arterie del cuore. no. Il suo medico è molto
Ha la pressione alta ed è un preoccupato: non solo sta crescendo il suo
po’ sovrappeso.
Anche il suo I buoni propositi rischio di avere
colesterolo è
hanno bisogno un infarto, ma
anche quello di
alto. Il suo
di salde
sviluppare un
medico curante
convinzioni
cancro del polla considera ad
alto rischio per e di un po’ di aiuto mone. Il medico insiste: deve
le malattie cardiovascolari, compresi infarto assolutamente smettere di
e ictus. Le prescrive quindi una fumare. Uscendo dallo studio,
cura preventiva a base di aspi- Eleonora ci pensa un po’ e poi
rina. Uscendo dallo studio, si accende una sigaretta.
Marisa passa in farmacia, compra le pastiglie e comincia ad LA PREVENZIONE
assumerle con regolarità.
È LONGEVITÀ
La sua amica Eleonora,
Il comportamento delle due
invece, ha 57 anni, una madre donne, così diverso a fronte di
che ha avuto un cancro del un consiglio di prevenzione
M
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Tutti sono concordi nel ritenere
che cambiando le abitudini di vita
sbagliate si può migliorare la propria
salute, ma pochi seguono
le indicazioni di medici ed esperti.
Eppure sono consigli che valgono
quanto le ricette
proposto dal medico, è molto
significativo e riflette uno dei
maggiori problemi della medicina moderna, che punta sempre più a evitare, per quanto
possibile, le malattie. Mentre
la prescrizione di un farmaco
viene presa sul serio, la prescrizione di un cambiamento nelle
abitudini di vita non viene
considerata alla stregua di una
cura, ma solo come una sorta
di ‘consiglio amichevole’, che
si può mettere da parte e che
non è necessario seguire.
Eppure tutti gli studi dimostrano che il guadagno in termini di riduzione delle malattie è molto più immediato e
consistente in chi adotta com-
portamenti virtuosi rispetto
alla maggior parte delle forme
di prevenzione farmacologica
attualmente utilizzate, e ciò è
vero in particolare in campo
oncologico.
“Prendiamo per esempio il
caso del fumo” spiega Carlo La
Vecchia, direttore del Laboratorio di epidemiologia generale dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di
Milano. “Parallelamente alla
diminuzione del numero di
fumatori tra gli uomini, passati dal 55 per cento del 1970 al
33 per cento del 2000, è diminuita anche la mortalità per i
tumori polmonari; è successo
il contrario tra le donne, dove
il numero di fumatrici è passato dal 12 al 18 per cento”.
Secondo una stima effettuata dall’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, attualmente
gli italiani maschi vivono in
media 78 anni e le donne 83.
Se tutti adottassero le precauzioni consigliate in materia di
alimentazione, fumo, attività
fisica e controllo del peso, la
sopravvivenza media balzerebbe immediatamente a 80 anni
per gli uomini e a 85 per le
donne. Cancro e malattie cardiovascolari sono le patologie
che maggiormente risentono
degli stili di vita sbagliati e
sono, guarda caso, anche le
principali cause di morte nei
paesi industrializzati.
IL MEDICO È UN ALLEATO
Le riviste di medicina pubblicano frequentemente articoli che cercano di spiegare come
e perché i pazienti non ‘obbediscono’ ai consigli del medico
e in particolare ai consigli
riguardanti gli stili di vita. Una
cosa è certa. È dal medico di
medicina generale che deve
partire il primo segnale d’allarme, perché è lui quello che ha
più facilmente il quadro completo della situazione fisica di
una persona, ma anche del suo
contesto sociale e familiare.
“I modi per dare consigli ai
pazienti possono essere diversi:
perlopiù lo si fa chiacchierando
durante la visita, ma c’è anche
chi consegna materiale scritto”
scrive Massimo Tombesi,
medico di medicina generale di
Macerata, autore del primo
manuale italiano di medicina
di famiglia, adottato in molte
università. “Molti studi hanno
dimostrato che questi strumenti hanno un effetto modesto,
ma in genere ciò accade perché
ci si aspetta un cambiamento
irrealistico, immediato e durevole. In realtà non ci si può
attendere che una persona
cambi modo di mangiare solo
perché ha ricevuto un depliant
dal medico, dal quale magari è
andato per tutt’altra ragione. È
possibile, invece, che questo
tipo di consiglio mostri i suoi
frutti in un arco di tempo più
lungo. Chi non ha mai considerato il cibo o la mancanza di
attività fisica come potenziali
rischi per la propria salute,
potrà iniziare a farlo e ricevere
in seguito una spinta decisiva
da un’altra parte (un familiare
o un amico), a cui magari presterà attenzione solo perché già
è stato preparato dal medico”.
Proprio per queste considerazioni diventa importante
anche il contesto sociale in cui
si vive: le campagne che promuovono sane abitudini possono avere effetti positivi sulla
salute delle persone, in particolare se si rivolgono ai giovani, che devono ancora formare
il proprio stile di vita. Per le
stesse ragioni, però, i cambiamenti non possono riguardare
un solo componente di una
famiglia: è praticamente
impossibile seguire una dieta
salutare se la famiglia adora i
fast food, decidere di muoversi di più se per fare trecento
metri tutti preferiscono la
macchina e smettere di fumare se la moglie o il marito continuano ad aspirare sigarette
con avidità.
IL SEGRETO
È LA GRADUALITÀ
Per affrontare i cambiamenti, di qualsiasi specie essi siano,
bisogna agire con gradualità. È
questo il consiglio degli esperti
che hanno cercato di suggerire
strategie utili a mantenere i
buoni propositi.
“Chi decide di iscriversi in
palestra o, ancor più, chi adotta precauzioni nei rapporti sessuali per evitare le infezioni o
limita le sigarette, non agisce,
contrariamente a quanto pensa
la maggior parte della gente,
sulla base di
una decisione
razionale “ spiega James Goedert, oncologo australiano e
collaboratore della prestigiosa
rivista medica Lancet Oncology.
“Si tratta di un impulso
improvviso, un vero e proprio
superamento di una barriera
psicologica, che però va coltivato e mantenuto vivo con la
razionalità”.
Ecco quindi alcuni dei consigli che hanno dimostrato, nell’ambito di studi scientifici, una
certa efficacia: è importante
avere un’idea precisa dei cambiamenti da apportare. Non
basta, per esempio, dire
che bisogna mangiare
più frutta: è
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Quattro passi utili
Nell’ambito di un recente studio sull’andamento dei tumori
in Italia, promosso dall’Istituto superiore di sanità
e dall’ISTAT, sono state proproste quattro azioni per
prevenire i tumori ancora in aumento:
1. Promuovere un’alimentazione basata su prodotti naturali,
con una prevalenza di vegetali freschi, frutta, pesce,
cereali, legumi e relativamente povera di grassi animali,
carne rossa, uova, formaggi, salumi eccetera.
L’alimentazione deve essere il più possibile varia,
evitando i prodotti industriali e un eccesso di grassi
e zuccheri. In pratica si tratta di tornare alla vera dieta
mediterranea. Negli ultimi 30 anni, infatti, la frequenza
dei tumori è diventata simile in tutte le Regioni d’Italia.
Ciò è dovuto anche alla diffusione di un’alimentazione
influenzata dalla pubblicità e dai prodotti preconfezionati,
che ha fatto perdere al Sud un vantaggio, in termini
di minor numero di malati di cancro, che prima c’era
e che era legato ad abitudini di vita più sane.
2. Promuovere la cessazione del fumo, soprattutto nei
confronti dei giovani e delle donne, che sono la nuova
tipologia di fumatori accaniti.
3. Promuovere una cultura dei rapporti sessuali protetti per
evitare le infezioni da HPV (virus del papilloma umano,
causa del tumore della cervice) e da virus dell’epatite C,
tra le prime cause del carcinoma del fegato.
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4. Promuovere l’uso delle protezioni solari, in particolare nel
caso dei bambini. La comparsa dei melanomi è infatti
legata alla frequenza delle ustioni solari in tenera età.
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opportuno avere ben chiara la
quantità minima e la lista dei
cibi da evitare. Non è sempre
necessario porsi da subito l’obiettivo più ambizioso: se non si
riesce a smettere di fumare, si
può comunque ridurre gradualmente le sigarette. Diversi studi
recenti hanno dimostrato che
anche così si possono limitare i
danni e ridurre il rischio di cancro al polmone. Ogni giorno è
utile farsi un programma delle
attività per punti, per facilitare
l’organizzazione della propria
giornata. Se si deve uscire a cena
in un ristorante, per esempio, è
bene limitare l’apporto calorico
durante il pranzo e preferire cibi
leggeri e poco grassi.
Infine è importante cercare
aiuto nel proprio piano di
‘risanamento’: l’alleato più giusto è il proprio medico di
famiglia, che può programmare una serie di visite di controllo a distanza di tempo. Il fatto
di dover fare un bilancio dei
propri progressi è un ottimo
incentivo a mantenersi fermi
nelle decisioni anche se richiedono qualche sacrificio. È
utile, però, chiedere anche la
comprensione della propria
famiglia, che deve essere pronta a subire un aumento di nervosismo nel fumatore che ha
abbandonato le sigarette così
come a rinunciare a qualche
dolciume in più o al passaggio
in auto la mattina.
Ma soprattutto non bisogna mai dubitare delle ragioni
per cui si stanno cambiando
abitudini consolidate. Ne guadagna l’individuo, in termini
di salute e di anni di vita, ma
anche la società intera, che può
investire le sue risorse nella
ricerca e nell’assistenza per
malattie contro le quali non è
ancora possibile attuare misure
di prevenzione efficaci.
Per prevenire le malattie
e ridurre la mortalità
è possibile intervenire
in diverse aree
della vita quotidiana.
Ecco qualche suggerimento
con le relative motivazioni.
Le aree di intervento
Aree
Obiettivi
Effetti
Alimentazione
• Ridurre le calorie, cercando
di conoscere il contenuto
calorico dei diversi cibi
• Limitare il consumo di grassi
• Consumare almeno 5 porzioni
al giorno di vegetali
• Limitare l’uso del sale
• Evitare le diete dimagranti
autogestite
Riduzione del cancro e delle
malattie cardiovascolari.
Diminuzione del diabete.
Abitudini voluttuarie
• Smettere di fumare
• Consumare pochi alcolici
• Non assumere droghe
o sostanze dopanti
• Esporsi al sole con
le dovute protezioni
Riduzione del rischio di cancro
al polmone e di disturbi respiratori
(fumo). Riduzione del rischio
di dipendenza fisica o di danno
permanente dell’organismo (droghe e doping). Riduzione dell’incidenza di melanoma (sole).
Sesso
• Evitare comportamenti a rischio
per la trasmissione di infezioni
• Consultare il medico in caso
di dubbi o incertezze
Riduzione delle malattie sessualmente trasmesse e delle forme
di cancro che ne derivano.
Esercizio fisico
• Evitare la sedentarietà
• Praticare regolarmente
un’attività fisica
• Se si è stati a lungo sedentari,
riprendere l’attività fisica
con gradualità
Riduzione di alcuni tipi di cancro,
riduzione delle malattie cardiovascolari, riduzione del sovrappeso,
migliore mobilità nell’età avanzata,
diminuzione dell’osteoporosi.
Lavoro
• Osservare le regole di sicurezza
sul lavoro e le precauzioni per
l’esposizione a sostanze tossiche
• Recuperare lo stress fisico e
psichico con un adeguato riposo
Riduzione degli incidenti sul lavoro. Tutela dei lavoratori esposti
a sostanze tossiche, anche cancerogene.
Rapporti umani
• Evitare l’isolamento, creando
occasioni di socializzazione
• Mantenersi intellettualmente
attivi
• Dedicare una parte del proprio
tempo allo svago e non solo
al lavoro
Riduzione del rischio di depressione e di demenza, riduzione
del rischio di suicidio.
Fonte: modificato da Tombesi M. Medicina generale, UTET, Torino .
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