La riflessione

LA RIFLESSIONE
SI HA QUANDO UN RAGGIO LUMINOSO COLPISCE
UNA SUPERFICIE OPACA, LUCIDA E LEVIGATA
(LISCIA) COME UNO SPECCHIO. IL RAGGIO
“RIMBALZA” E TORNA INDIETRO SEGUENDO LE
REGOLE:
PERPENDICOLARE
α
-RAGGIO INCIDENTE, RAGGIO
RIFLESSO E PERPENDICOLARE NEL
PUNTO DI INCIDENZA SI TROVANO
SULLO STESSO PIANO
β
- L’ANGOLO DI INCIDENZA (FORMATO
DAL RAGGIO INCIDENTE E DALLA
Superficie riflettente
PERPENDICOLARE NEL PUNTO DI
INCIDENZA) E L’ANGOLO DI
RIFLESSIONE (FORMATO DAL RAGGIO
RIFLESSO E DALLA PERPENDICOLARE NEL PUNTO DI RIFLESSIONE) SONO
UGUALI (ALFA = BETA)
SE LA SUPERFICIE DEL CORPO E’
CHIARA E NON LEVIGATA, LA LUCE
VIENE RESPINTA IN TUTTE LE
DIREZIONI IN MANIERA IRREGOLARE E
SI HA IL FENOMENO DELLA
DIFFUSIONE: INTORNO AL CORPO SI
FORMA UN ALONE CHIARO.
GLI SPECCHI
SONO OGGETTI COSTITUITI DA UNA LASTRA DI VETRO TRASPARENTE
RICOPERTA SU UN LATO DA UNO STRATO DI METALLO SU CUI VIENE
STESO UNO STRATO DI VERNICE. IN ESSI SI PUO’ OSSERVARE IL
FENOMENO DELLA RIFLESSIONE COSI’ COME SU TUTTE LE SUPERFICI
LUCIDE E LISCE (AD ES. METALLICHE).
GLI SPECCHI POSSONO ESSERE:
-PIANI:: DANNO IMMAGINI VIRTUALI (NON SI
POSSONO RACCOGLIERE SU UNO SCHERMO),
E SIMMETRICHE.
CURVI: DANNO IMMAGINI
CURVI
DEFORMATE.
CURIOSITA’:
’: SE SIMETTONO DEGLI SPECCHI PIANI AD ANGOLO SI
FORMANO TANTE IMMAGINI RIFLESSE. LA LEGGE E’ :
N° IMMAGINI (PIU’ L’OGGETTO)= 360:
MISURA DELL’ANGOLO FORMATO DAGLI
SPECCHI.
SE GLI SPECCHI SONO PARALLELI (ANGOLO
FORMATO 0°), LE IMMAGINI CHE SI
FORMANO SONO INFINITE.
SPECCHI SFERICI
TRA GLI SPECCHI CURVI TROVIAMO QUELLI SFERICI CONVESSI E
QUELLI CONCAVI CHE SONO FORMATI DA UNA PARTE DI SFERA
(CALOTTA SFERICA) CON UNA DELLE DUE SUPERFICI RIFLETTENTE.
SPECCHI CONCAVI: LA SUPERFICIE RIFLETTENTE E’ INTERNA. ESSI
DANNO IMMAGINI INGRANDITE DIRITTE O CAPOVOLTE. A SECONDA
DELLA DISTANZA POSSONO ESSERE ANCHE PIU’ PICCOLE E
CAPOVOLTE. QUELLI CHE INGRANDISCONO SONO USATI DAI
DENTISTI, DALLE SIGNORE PER IL TRUCCO E NEI TELESCOPI. SONO
IMMAGINI SEMPRE REALI ( SI POSSONO RACCOGLIERE SU UNO
SCHERMO)
I RAGGI INCIDENTI (PARALLELI)
COLPISCONO LO SPECCHIO E QUELLI
RIFLESSI CONVERGONO IN UNO STESSO
PUNTO DETTO FUOCO (REALE). SI CHIAMA
COSI’ PERCHE’ SE IN ESSO SI METTE UN
FIAMMIFERO, ESSO SI INCENDIA.
LEGGENDA DEGLI SPECCHI (SCUDI)
USTORI DI ARCHIMEDE CON I QUALI INCENDIO’ LE NAVI ROMANE
SPECCHI CONVESSI: DANNO IMMAGINI
PIU’ PICCOLE, DIRITTE E VIRTUALI
(NON SI POSSONO RACCOGLIERE SU
UNO SCHERMO).
I RAGGI LUMINOSI COLPISCONO LO
SPECCHIO E QUELLI RIFLESSI SI
ALLONTANANO. SONO I LORO
PROLUNGAMENTI A CONVERGERE IN UN
PUNTO DETTO FUOCO (VIRTUALE).
SONO USATI NEGLI SPECCHIETTI RETROVISORI DELLE AUTO E AGLI
INCROCI DELLE STRADE.
SPECCHIO
CONCAVO
MOKA PER FARE IL CAFFE’
messa nel “fuoco”
SPECCHIO
CONVESSO
Cucchiaio con
lato concavo e
convesso
SPECCHIO
CONVESSO