62aprile 013 - Credito Valtellinese

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62aprile 013 - Credito Valtellinese
PLEIADI
ECONOMIA
l
C U LT U R A
l
SOLIDARIETÀ
N° 62 - Semestrale - Aprile 2013
l
TERRITORIO
l
SPORT
CREVALMAGAZINE
SOCIOINCREVAL
TECNOLOGIA PER IL CLIENTE
Un mondo
di vantaggi
Un’offerta
personalizzata
CASTELLI ROMANI
Là dove i Papi
vanno in vacanza
PLEIADI 9
EDITORIALE
Pronti ad affrontare
leSFIDE del 2013
4 PLEIADI
Il 2012 sarà ricordato come straordinariamente
difficile e complesso, ma i coefficienti patrimoniali
attestano l’assoluta solidità del Gruppo Creval
Giovanni De Censi, Presidente Credito Valtellinese
P
Presentiamo ai nostri Soci il bilancio di un anno che sarà senza dubbio ricordato, nell’ultracentenaria storia del Credito Valtellinese, come straordinariamente difficile e complesso e che
ha riverberato nei conti della Banca le molteplici criticità scaturenti dal prolungarsi della crisi e dalla perdurante incertezza
dei tempi della ripresa. Alla contrazione dei margini della gestione
operativa connessi alla debolezza dell’economia, si sono sommati gli effetti derivati dalle scelte prudenziali operate dal Consiglio di Amministrazione, che hanno comportato rettifiche, sui
crediti e sugli avviamenti, maturate
alla luce di una realistica presa di coscienza della difficoltà di uscire in
tempi brevi dalla deriva recessiva in
atto nell’economia.
Si tratta tuttavia, preme qui rimarcarlo, di effetti esclusivamente contabili, preordinati a fornire una rappresentazione massimamente prudente
e trasparente della situazione della
Banca, ma che non si riflettono in alcun
modo sul tangible value (il parametro
che “misura” l’effettiva e oggettiva
consistenza di un’azienda) e tanto
meno sui coefficienti patrimoniali che,
anzi, sono in miglioramento e ne attestano l’assoluta solidità.
Giovanni
De Censi,
Presidente
Credito
Valtellinese.
Supporto all’economia reale
Ciò che ci sentiamo di poter assicurare è che le nostre banche hanno continuato a fare il proprio
lavoro, cercando di svolgere, pur nella complessità del quadro
di riferimento e dei vincoli patrimoniali imposti dalle regole di Basilea, quel ruolo di supporto all’economia reale che da sempre
contraddistingue il loro operato, mantenendo costante l’attenzione e il rispetto per gli interessi di tutti gli stakeholder. Di ciò
è prova, tra l’altro, la scelta di politica aziendale che, pur nell’imperativo della riduzione dei costi, ha optato fermamente per
la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Il Gruppo Credito Valtellinese è una realtà solida, che sta dimostrando grande risoluzione e volontà nel reagire alla complessa congiuntura, e dunque pronta ad affrontare la sfida di questo 2013 per continuare il percorso di rafforzamento in un contesto che veda finalmente l’inizio della tanto auspicata ripresa
per il nostro Paese.
PLEIADI 5
SOMMARIO N° 62, aprile 2013
ECONOMIA
8
12
18
26
30
32
36
40
SPECIALSOCIO/1
Il bilancio 2012, premio responsabilità
sociale, un sostegno agli artigiani
SPECIALSOCIO/2
SocioInCreval, il Club che premia
i 120mila soci del Credito Valtellinese
IL PUNTO
I mercati hanno bisogno di stabilità,
CamCom Roma, sostegno alle start up
IN FILIALE
Un’offerta personalizzata grazie
alla nuova piattaforma commerciale
GESTIONE E CLIENTI
Le certificazioni del Gruppo Creval,
dal 1995 a oggi, garanzie di qualità
NUOVI PRODOTTI
Da fine 2012 Anima è a fianco di Creval,
nelle attività di risparmio gestito
SERVIZI E PROGETTI
Global Broker, un aiuto per le PMI
che cercano un programma assicurativo
IMPRESE E MERCATI
Mario Molteni, Direttore di Altis:
«Care PMI, ecco come crescere»
SPAZIO AMICO
44
48
54
I Castelli
Romani
Alle porte di Roma
ci sono alcune
cittadine che,
con il loro territorio,
rappresentano
da sempre la meta
preferita delle
gite fuori porta.
Anche per i Papi...
58
IL PERSONAGGIO
Eros Ramazzotti e il suo ultimo disco:
«È importante cantare l’amore»
L’AZIENDA
Aermec, dal Veneto alla conquista
del mondo, tenendo tutti al fresco
L’OPINIONE
Flavio Cattaneo, AD di Terna SpA,
energia e ambiente, binomio possibile
TERRITORIO
58
UN WEEK END A...
Castelli Romani, la gita fuori porta
là dove i Papi vanno in vacanza
CULTURA
68
72
74
76
78
LE MOSTRE
70 anni dallo sbarco in Sicilia, Giuliano
Collina, Roberto Mangù, Dadamaino
GLI EVENTI
La beatificazione di Nicolò Rusca,
proclamato Martire per la fede
I LIBRI
“Tre piazze per Sondrio”, il racconto
del recupero dei tre cuori della città
CINEMA D’AUTORE
“Il sole dentro”, un film intenso, tratto
da una storia vera e drammatica
I CONVEGNI
Uno sguardo oltre la crisi, nuove
prospettive per famiglie e imprese
SOLIDARIETÀ
82
86
L’ASSOCIAZIONE/1
Cancro Primo Aiuto Onlus
e le “Parrucche della Solidarietà”
L’ASSOCIAZIONE/2
Banco Alimentare della Lombardia
e il nuovo “Progetto Ortomercato”
SPORT
90
94
98
L’ATLETA
Arianna Fontana, per la quinta volta
regina europea dello short track
GLI EVENTI
A fine luglio l’Arena di Milano ospita
i Campionati Italiani di atletica leggera
UN ANNO DI SPORT
I principali eventi sponsorizzati
dal Gruppo Creval negli ultimi mesi
6 PLEIADI
Eros Ramazzotti e “Noi”:
«È importante cantare l’amore»
Nel suo ultimo disco, il cantante romano ricorda
come sia fondamentale parlare di sentimenti
e dare messaggi positivi alla gente.
44
12
SocioInCreval,
un mondo
di vantaggi
Il Credito Valtellinese
ha creato il Club
che premia il ruolo
dei suoi 120mila soci
con una serie
di vantaggi
sui prodotti bancari
e di sconti offerti dai
suoi clienti e partner.
Pleiadi
Periodico semestrale.
N° 62, Aprile 2013
Editore
Credito Valtellinese
Direttore responsabile
Roberto Grazioli
Comitato di redazione
Luciano Camagni, Umberto Colli,
Tiziana Colombera, Raffaella Cristini,
Christian Moretti, Enzo Rocca,
Franco Sala, Mauro Selvetti
Coordinamento editoriale
Paola Cottica
Responsabile di redazione
e realizzazione editoriale
Luca Palestra
Via Paolo da Cannobio 37
20122 Milano
Progetto grafico e impaginazione
CarBer (art director)
Davide Sala (grafica e pre-stampa)
Hanno collaborato
54
L’opinione di
Flavio Cattaneo
«Energia e ambiente,
binomio possibile»,
sottolinea
l’Amministratore
Delegato di Terna SpA.
Dario Albertoli, Gabriella Armanasco,
Paolo Baroli, Michela Beltrama, Attilio Bertini,
Simona Bonomelli, Tiziana Camozzi,
Roberta Cedrone, Nicola Coiatelli, Ugo Colombo,
Francesca Corlatti, Chiara Cornalba,
Michele De Dosso, Fabio Della Torre,
Stefania De Luis, Antonella De Rosa,
Alberto Fiorino, Cinzia Franchetti,
Francesca Galimberti, Maria Teresa Giancola,
Leo Guerra, Nelli Gusmeroli, Daniela Haggiag,
Astrid Ivone, Filippo Licata, Stefano Maggioni,
Camilla Marini, Marco Panzeri, Vittorio Pontoni,
Raffaella Premoli, Cristina Quadrio Curzio,
Stefano Ranucci, Stefania Resnati, Cristina Rizzi,
Nicola Rizzi, Andrea Schenato,
Roberto Tarricone, Luigi Tavasci
Redazione
Credito Valtellinese
c/o Direzione Mercato
Piazza Quadrivio, 8 - 23100 Sondrio
[email protected]
68
Immagine di copertina
Marka S.R.L.
Lo sbarco in Sicilia
Una mostra ad Acireale ricorda l’arrivo
dei soldati americani attraverso gli scatti
dell’allora fotografo di guerra Phil Stern.
Fotografie
Archivio Gruppo Creval, Simone Bracchi,
Shutterstock
Stampa
RDS Webprinting Srl
via Belvedere 42
20043 - Arcore (Mb)
Stampato in 130.000 copie
Spedizione ap 70% - Sondrio
Registrazione presso il Tribunale di Sondrio
n. 167 del 15 gennaio 1985
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13
DEL D.LGS. 196/2003
Arianna Fontana
Si è laureata Campionessa
europea per la quinta volta,
confermando di essere una
delle regine dello short track.
90
Deltas Spa, società del Gruppo bancario Credito
Valtellinese, con sede in Piazza Quadrivio, n.8,
23100 Sondrio, in qualità di Titolare del trattamento,
La informa che i Suoi dati personali, necessari
all’invio periodico della nostra rivista, sono trattati
per tale finalità da nostri dipendenti e collaboratori
addetti alle attività di presidio del mercato
e dei rapporti con Istituzioni e media, all’uopo
designati quali incaricati. Lei può esercitare i diritti
di cui all’art. 7 del decreto citato o chiedere
di essere escluso dalla nostra lista
di distribuzione inviando una comunicazione a
[email protected]
PLEIADI 7
ECONOMIA SPECIALSOCIO
A
LA SEDE DI ACIREALE
Il portone del Palazzo Costa-Grimaldi, già dimora
nobiliare, oggi Sede del Credito Siciliano
di Acireale e della Galleria Credito Siciliano.
8 PLEIADI
Abbiamo messo i conti
in
sicurezza
Il bilancio 2012 ha confermato la situazione di solidità
patrimoniale e l’ottima posizione di liquidità del Gruppo
Creval. «Abbiamo lavorato – dice l’Ad Fiordi – per metterci,
anche in futuro, in una condizione di massima tranquillità»
A
«Abbiamo voluto seguire una chiara
politica finanziaria di messa in sicurezza dei conti, sia dal lato delle sofferenze sia del livello patrimoniale. Il 2012, del
resto, è stato un anno molto complesso, in cui il nostro Gruppo ha fatto operazioni straordinarie che hanno avuto
molto successo, dalla ristrutturazione
societaria, a quella dell’asse commerciale, al maxi progetto della gestione del
credito. Il bilancio 2012 è un bilancio di
grande prudenza e di grande pulizia;
un’operazione strettamente contabile
che ha previsto una svalutazione di
circa il 50% degli avviamenti, ma che si
è resa necessaria in questo momento.
La scelta è dettata anche da una valutazione complessiva di un’economia
che continua a dare forti segnali di negatività. Per questo abbiamo preferito
“pulire” il bilancio e metterci in una condizione anche per il futuro di massima
tranquillità».
Cosi, l’Amministratore Delegato del
Credito Valtellinese, Miro Fiordi, ha
commentato i dati di bilancio 2012 presentati e approvati dal CDA della banca lo scorso 19 marzo.
Solidità patrimoniale confermata
La persistente debolezza del quadro
economico generale, la drastica ridu-
zione dei tassi di interesse a breve termine e la contrazione dei volumi intermediati incidono significativamente sui
risultati della gestione operativa, il cui
peggioramento, rispetto all’anno precedente, risulta mitigato grazie ai positivi effetti delle azioni di riduzione strutturale dei costi operativi intraprese.
Il bilancio 2012 conferma solidità patrimoniale, con CORE TIER 1 RATIO superiore all’8%, e un’ottima posizione di
liquidità.
I crediti verso la clientela si attestano a 22 miliardi di euro (-1,4% rispetto a fine 2011). Sulla qualità del credito incide la perdurante debolezza
dell’economia.
A livello di sistema, un numero crescente di imprese incontra difficoltà a
rimborsare il credito. La quota dei prestiti ad aziende in temporanea difficoltà (incagli e prestiti ristrutturati) è in costante aumento, mentre resta contenuto il decadimento dei prestiti alle famiglie.
Le attività finanziarie assommano a
3,9 miliardi di euro, la raccolta diretta
raggiunge 22,1 miliardi di euro con una
crescita pari a 0,1% su base annua
mentre quella indiretta assomma a 11,2
miliardi di euro, in flessione del 3,2% rispetto a 11,6 miliardi a fine 2011.
›
UN BILANCIO
DI GRANDE PULIZIA
I numeri del resoconto
2012 sono frutto
di un’operazione
strettamente contabile
che ha previsto una
svalutazione di circa
il 50% degli avviamenti.
DATI DI SINTESI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2012
Dati patrimoniali
Crediti verso clientela
Totale dell’attivo
Raccolta diretta da Clientela
Raccolta indiretta da Clientela
31/12/2012
22.007.837
29.896.063
22.102.650
11.200.816
31/12/2011
22.330.187
28.411.490
22.080.601
11.566.237
var. %
-1,44
5,23
0,10
-3,16
Dati espressi in migliaia di euro
PLEIADI 9
ECONOMIA SPECIALSOCIO
Il Gruppo inserito tra le imprese impegnate in comportamenti virtuosi
Creval premiato sulla responsabilità sociale
L
o scorso 16 gennaio il Credito Valtellinese
è stato premiato dalle Camere di
Commercio lombarde con Unioncamere
Lombardia quale azienda impegnata in buone
prassi di responsabilità sociale.
La candidatura, sviluppata con riferimento
alle categorie responsabilità sociale
territoriale (evidente in primo luogo tramite
l’attività della Fondazione Gruppo Credito
Valtellinese) e ambiente:
l intende riconoscere comportamenti
sostenibili – attenti al territorio,
ai lavoratori e alla comunità –, in linea
con la cultura d’impresa di Gruppo
a matrice popolare;
l evidenzia modalità operative proattive
e consapevoli verso la società
e l’ecosistema.
Il dettaglio delle aziende premiate è visibile sul
sito csr.unioncamerelombardia.it nella sezione
“Repertorio delle Buone Prassi Lombarde
LA DIFFUSIONE
DI BUONE PRASSI
Il premio ricevuto
dal Gruppo Creval
ne valorizza la mission
e l’identità cooperativa
e locale dell’attività
bancaria svolta.
DATI DI SINTESI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2012
EVOLUZIONE NUMERO
DI CLIENTI DEL GRUPPO
INCREMENTO +2,9%
2012”, che consente di offrire
pubblica evidenza alla natura
di imprese impegnate in
comportamenti virtuosi l’azione rientra nell’“action
plan” nazionale per le
attività svolte per la diffusione
di Buone Prassi sul territorio
nazionale. Il riconoscimento valorizza
l’identità cooperativa e locale
dell’attività bancaria svolta e la mission,
richiamata nel Rapporto Sociale in essere
dal 1995, che consiste nel “creare valore
sostenibile nel medio-lungo periodo esaltando
il ruolo preminente dei Soci nel rispetto
della soddisfazione dei clienti, dello sviluppo
socio-economico dei territori di insediamento,
della qualità delle relazioni e della crescita
professionale dei collaboratori”. Il Premio
è stato ritirato dal dottor Enzo Rocca,
Vice Direttore Generale della Banca.
Dati economici
Margine d’interesse
Proventi operativi
Oneri operativi
Risultato netto gestione operativa
Utile (perdita) del periodo
926.887
900.647
31/12/2012
478.096
810.373
(533.576)
276.797
(322.439)
31/12/2011
525.393
858.093
(551.367)
306.726
52.751
var%
-9,00
-5,56
-3,22
-9,75
-511,24
Dati espressi in migliaia di euro
Percentuale clienti per banca
31.12.2011
11
1
231
26 MILA
CLIENTI IN PIÙ
Rispetto al numero
registrato a fine 2011,
i clienti sono
aumentati del 2,9%.
10 PLEIADI
544
31.12.2012
23
29
Gli sportelli
del Gruppo
Creval
37
9
14
3
CARIFANO 7%
CREDITO
SICILIANO 32%
CREDITO
VALTELLINESE 61%
52
134
Dal 1° luglio 2013 Aperta Fiduciaria Srl passa a Istifid
Il 1° marzo 2013 è stato
sottoscritto un accordo
quadro tra il Credito
Valtellinese e Istifid
Società Fiduciaria
e di Revisione S.p.A.,
che prevede la cessione
dell’intera partecipazione
di Creval in Aperta
Fiduciaria Srl a Istifid,
con data di efficacia
dell’operazione
al 1° luglio 2013.
Aperta Fiduciaria, svolge
attività fiduciaria di tipo
“statico” concernente
l’amministrazione
di beni per conto terzi.
Istifid è uno dei principali
operatori indipendenti per
la fornitura di servizi
fiduciari, societari
e di organizzazione
aziendale. L’operazione
rientra nell’ambito degli
obiettivi, definiti dal Piano
Industriale 2011-2014,
di semplificazione
della struttura societaria e
organizzativa del Gruppo.
Creval è tra i sostenitori del progetto promosso dalla Fondazione Bassetti
Per gli artigiani ora nulla è più “improbabile”
he il Gruppo Creval sia attento alla
categoria degli artigiani non è una novità.
Non sorprende dunque la decisione
di sostenere, con una sponsorizzazione,
il progetto sull’artigianato “Realizzare
l’improbabile” promosso dalla Fondazione
Bassetti, che si pone il fine di sensibilizzare
il grande pubblico, le istituzioni e i giovani
sulle opportunità e peculiarità
del Made in Italy come eccellenza
e potenziale fonte di ricchezza per la nazione.
Il progetto – sostenuto anche dalle Camere
di Commercio di Milano e di Monza e Brianza
oltre che da Confartigianato Lombardia –
coinvolge una ventina di aziende artigianali
innovative, scelte tra tutte quelle che sono
presenti sul territorio milanese e brianzolo
e che decideranno di presentare la loro
domanda di partecipazione entro
la scadenza fissata per maggio 2013.
Alle aziende selezionate, nello specifico,
viene offerta l’opportunità di diventare
C
Il contenimento dei costi
Il margine di interesse si attesta a 478 milioni
di euro rispetto ai 525 milioni, con una flessione del
9% su base annua, risentendo dell’effetto combinato della caduta dei tassi di interesse a breve termine e della dinamica dei crediti alla clientela.
I proventi operativi assommano a 810 milioni
di euro e registrano una flessione del 5,6% rispetto a 858 milioni di euro del periodo di raffronto.
Gli oneri operativi, complessivamente pari a
534 milioni di euro rispetto a 551 milioni a dicembre 2011, sono in diminuzione del 3,2% su base an-
protagoniste di un reportage-video
da utilizzarsi per fini formativi/didattici,
oltre che di studio sulle nuove forme
di imprenditorialità.
La scelta delle aziende verrà operata tenendo
conto della loro composizione, del mercato
e del settore produttivo cui fanno riferimento.
Verranno privilegiate le microimprese (meno
di 10 addetti) e le piccole imprese (meno di 50
addetti) appartenenti a questi settori produttivi:
l manifatturiero (metalmeccanico, gomma,
plastica, legno, mobile, tessile, pelletteria,
posateria, cartotecnica)
l nanotecnologie (materiali autopulenti,
barriere protettive, resistenza chimica, ecc.)
l semilavorati (profili, tappi, sfere, bottoni)
l manufatti su misura
l edilizia (celle solari, componenti edilizi
in refrattario, vetri, piastrelle fotovoltaiche,
cementi speciali)
l servizi (manutenzione, logistica,
distribuzione).
nua, per effetto di severe azioni volte al contenimento
strutturale dei costi.
Il risultato netto della gestione operativa risulta
pari a 277 milioni di euro in riduzione del 9,8% in
rapporto a 307 milioni del 2011.
Il risultato del periodo di pertinenza del Gruppo – dedotta la quota di pertinenza di terzi – risulta negativo per 322 milioni di euro.
Al 31 dicembre 2012 la rete territoriale del Gruppo si compone di 544 filiali, di cui Aosta, Casatenovo (Lc), Castel San Giovanni (Pc) e Parma aperte in corso d’anno.
PLEIADI 11
›
ECONOMIA SPECIALSOCIO
UN UOVO TUTTO D’ORO
L’uovo d’oro è l’immagine
del programma SocioInCreval
realizzata dall’agenzia
pubblicitaria Max Information
(Gruppo Armando Testa).
12 PLEIADI
Un mondo di vantaggi
per i
soci
Il Credito Valtellinese ha creato SocioInCreval,
il Club che premia il ruolo dei suoi 120mila soci
con una serie di vantaggi sui prodotti bancari
e di sconti offerti dai suoi clienti e partner
di Roberto Grazioli – Responsabile Direzione Mercato Gruppo Creval
L’evoluzione del numero dei soci del Credito Valtellinese
La crescita sul territorio nazionale, il valore
del brand, il buon livello reputazionale, il radicamento sul territorio: il Credito Valtellinese ha senza dubbio beneficiato di questi fattori nel processo di crescita della sua base
sociale, che ha raggiunto a dicembre 2012 i
120mila Soci. Allo storico radicamento in
Lombardia, con oltre 87mila soci diffusi prevalentemente nelle province di Sondrio, Milano, Como e Lecco, si è affiancato un progressivo sviluppo in altre aree del territorio
nazionale, principalmente in quelle di recente
insediamento. Quote significative si riscontrano infatti in Sicilia, con quasi il 6% dei Soci,
in Lazio (5%), in Piemonte (3,2%) e via declinando nelle Marche e Veneto.
Un network di aziende di qualità
Il Credito Valtellinese, per valorizzare il
senso di appartenenza dei suoi Soci, ha
realizzato un programma, denominato SocioInCreval, studiato e sviluppato per offrire
loro una serie di agevolazioni sui propri prodotti e servizi e una serie di sconti offerti da
esercenti partner clienti della banca.
Questo ha portato alla creazione di un
vero e proprio network che mette in contatto i Soci e i clienti esercenti del Credito Valtellinese, creando una serie di sinergie in termini ›
IL CATALOGO SCONTI
Inviato a tutti i soci del Creval,
il catalogo illustra gli sconti
e i vantaggi loro dedicati.
PLEIADI 13
ECONOMIA SPECIALSOCIO
di opportunità commerciali e di sviluppo di relazioni e vantaggi reciproci. In aprile, il Socio ha
ricevuto direttamente a casa un kit contenente una tessera associativa personalizzata e un
catalogo che illustra le scontistiche dedicate.
La tessera, previa presentazione, permette
di usufruire in modo semplice e veloce degli
sconti previsti dai partner di SocioInCreval, selezionati nell’ambito di vari settori quali: shopping, vacanze, cultura, salute e benessere.
Tra questi si annoverano molti nomi conosciuti a livello nazionale quali, per
citarne
alcuni:
Ospedale San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino
nel campo della
salute; Lavazza,
Mercatone Uno e
Salmoiraghi&Viganò nell’ambito dello shopping; Eden
Viaggi, Grimaldi Lines, Alpitour e NH
Hotel nella sezione
vacanze; Società
del Quartetto, Teatro degli Arcimbol-
›
14 PLEIADI
VIAGGI E ASSISTENZA
SANITARIA
Tra le convenzioni
per i soci
ci sono quelle
dedicate
al tempo libero
e alla salute.
La presentazione di SocioInCreval dell’Amministratore Delegato Miro Fiordi
Dedichiamo ai Soci le nostre migliori attenzioni
er una banca
quotidianamente cerchiamo
popolare
di rispettare attraverso
cooperativa come
i comportamenti
il Credito Valtellinese,
e la dedizione dei nostri
il Socio rappresenta
collaboratori. La crescita
il fulcro della propria
esponenziale del numero
identità, volta a perseguire
dei nostri Soci ci ha indotti
lo sviluppo del territorio
a pensare a un’iniziativa
in collaborazione
che possa valorizzarne
con le migliori energie
il senso di appartenenza.
sociali, economiche
Per condividere valori
e morali presenti.
e strategie, ma anche
Il nostro principale
opportunità commerciali
obiettivo è quello
e relazionali. Per questo
di creare valore sostenibile
è nato SocioInCreval,
nel medio lungo periodo e
il Club Soci del Credito
di migliorare
Valtellinese: una realtà
Miro Fiordi, Amministratore
la qualità delle relazioni.
che intende premiare
Delegato Credito Valtellinese.
La crescita dimensionale del
il ruolo del Socio.
nostro Gruppo non ci ha fatto perdere
Sono fiducioso che quest’iniziativa
di vista i valori originari, che
troverà il giusto gradimento».
«P
I Soci Creval a inizio aprile 2013 hanno ricevuto a casa un kit con
la tessera associativa e un catalogo con le scontistiche dedicate
LA TESSERA PERSONALIZZATA
Sopra, la tessera associativa personalizzata che consente
di usufruire di vantaggi e sconti in modo semplice e veloce.
di e Mondadori in cultura, Terme di Bormio in
benessere. Ma non mancano anche nomi di
esercenti e operatori culturali che operano in
ambito più strettamente locale, come Iperal,
Cid Sondrio, Pezzini Arredamenti o Blue Note
a Milano. Una realtà variegata, dunque, in grado di offrire un ventaglio davvero ampio di occasioni di risparmio.
E questo è solo l’inizio del progetto: a questi brand nel prossimo futuro se ne aggiungeranno altri, che verranno pubblicati sul sito
›
internet www.socioincreval.it.
PLEIADI 15
ECONOMIA SPECIALSOCIO
GLI SCONTI SUI CONTI CORRENTI
Accanto alle convenzioni con
partner esterni, il Credito Valtellinese
dedica ai propri Soci sconti sulle
spese di gestione dei conti correnti.
Conto Armonia Leggero
l Canone annuale 60 euro
l Canone gratis con almeno
500 azioni Creval
l Canone scontato del 50%
da 150 a 499 azioni Creval
Conto Armonia Argento
l Canone annuale
120 euro
l Canone gratis con almeno
1.500 azioni Creval
Conto Armonia Oro
l Canone annuale
180 euro
l Canone gratis
con almeno
3.000 azioni Creval
SocioInCreval Premium
l Canone annuale
240 euro
l Canone gratis con almeno
5.000 azioni Creval
Risparmi sui conti correnti all Inclusive
Nell’ambito del nostro programma non
poteva mancare un’attenzione particolare agli sconti offerti sui prodotti offerti dalla banca. in particolare la scontistica riguarda l’intera gamma dei nuovi ContoArmonia 2.0, che prevede vantaggi progressivi in base al possesso azionario.
Con un possesso tra le 150 e le 500 azioni si può beneficiare di uno sconto del 50%
su Armonia Leggero, il conto corrente che garantisce i servizi bancari di base. Con 500 azioni il conto è gratis, con un risparmio di 60 euro
l’anno. Con 1.500 azioni i soci hanno diritto alla
gratuità di Armonia Argento, il conto ideale per
chi ha già un piccolo patrimonio da investire ed effettua un buon numero di operazioni
all’anno. In questo caso il risparmio è di
120 euro l’anno.
Con 3mila azioni si ottiene la
gratuità del conto Top di gamma,
Armonia Oro, un conto corrente full optional che può soddisfare le esigenze finanziarie
più complesse. Qui il risparmio è
notevole, 180 euro l’anno. Infine, con
5mila azioni il socio ha diritto gratuitamente
a SocioInCreval Premium pensato per ri16 PLEIADI
spondere alle principali esigenze di risparmio
e finanziamento, con tassi interessanti sui
conti di deposito, spread vantaggiosi sui
mutui e il canone gratuito di CartaSi Oro che,
oltre all’iscrizione automatica e gratuita al Club
IoSi – categoria Premium – include il raddoppio dei punti accumulati del programma
IoSi. Il risparmio è di 240 euro l’anno. A ogni
Socio che sceglie il nuovo pacchetto, la
banca riserva inoltre consulenti Affluent dedicati.
UNA SPESA PIÙ LEGGERA
L’utilizzo della tessera
di SocioInCreval consente
di effettuare acquisti presso
grandi store a prezzi vantaggiosi.
›
INFORMAZIONI
VIA INTERNET
Attraverso il nuovo sito
www.socioincreval.it
i soci del Creval possono
individuare in tempo
reale i vantaggi
a loro riservati.
IN ARRIVO L’APP
SOCIOINCREVAL
A breve sarà disponibile
anche l’App SocioInCreval
che consentirà di rimanere
aggiornati in tempo reale
su tutte le convenzioni
e gli sconti. L’App sarà
supportato dal servizio
di geolocalizzazione
che consentirà ai soci di
visualizzare le opportunità
offerte dagli esercenti
convenzionati a loro
più vicini. Ma non è tutto,
perché ai soci verrà messa
a disposizione anche
una pagina facebook che
potrà diventare il loro luogo
privilegiato per condividere
e sfruttare al meglio tutte
le occasioni che via via
i clienti esercenti del
Gruppo Creval metteranno
loro a disposizione.
Per scoprire le opportunità messe in campo da SocioInCreval
sono a disposizione un sito dedicato e il numero verde 800.184.919
Un sito internet per i soci
I Soci avranno inoltre a disposizione un sito
internet – www.socioincreval.it – dove potranno trovare il riepilogo degli sconti e dei vantaggi loro offerti, l’indicazione dei Punti vendita degli esercenti convenzionati, i numeri di telefono
e altre utilità. Potranno trovare anche eventi culturali loro dedicati. La Fondazione
Gruppo Credito Valtellinese offrirà
infatti la possibilità di visite gratuite alle mostre programmate
nelle sue Gallerie d’arte di Sondrio, Milano, Acireale e Fano. Il
numero verde 800.184.919 sarà
disponibile per richieste di informazioni, così
come la casella email [email protected].
Le informazioni su SocioInCreval sono disponibili anche presso i totem “CrevalPoint” presenti nelle filiali, fruibili attraverso una navigazione
in modalità touchscreen.
Un form per partecipare a SocioInCreval
Gli esercenti clienti che vogliano far parte del
programma SocioInCreval possono fare domanda online, compilando un apposito form che
trovano sul sito www.socioincreval.it. I campi da
compilare sono pochi, bastano alcuni minuti per
completare la richiesta.
PLEIADI 17
ECONOMIA IL PUNTO
I mercati hanno bisogno
di
STABILITÀ
L’economia europea ha chiuso il 2012 con crescenti difficoltà
e le proiezioni macroeconomiche risultano più deboli
delle precedenti. Ma gli indicatori di sentiment lasciano
intravvedere qualche timido spiraglio di miglioramento.
N
di Umberto Colli - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese
La vittoria di Barack Obama
In America le elezioni hanno confermato il Presidente uscente Barack Obama per un altro mandato alla Casa Bianca. Il rieletto Presidente è stato sin da subito impegnato in un lungo braccio di
ferro con l’opposizione Repubblicana per scongiurare, tassativamente entro la scadenza di fine anno,
il “fiscal cliff”, ossia il taglio automatico delle agevolazioni fiscali concesse all’inizio della crisi del 2008
e il prolungamento dei sussidi alla disoccupazione. Il mantenimento di questi ultimi ha, da un lato,
assicurato un maggior reddito spendibile ai cittadini e dall’altro il sostegno all’espansione economica dovuto ai consumi interni. Il livello di occupazione ne ha beneficiato, portando il tasso dei senza lavoro a scendere al di sotto dell’8%, mentre i
sistemi imprenditoriale e produttivo sono tornati a
espandersi. La FED ha inoltre perseguito la sua strategia di allentamento monetario continuando ad acquistare titoli sul mercato interbancario, immetten-
Christopher Halloran / Shutterstock.com
Nei mesi conclusivi del 2012 si è assistito al miglioramento dei mercati finanziari, con una dinamica
che si è estesa anche a gennaio. L’avversione al rischio degli investitori in questo arco di tempo è andata progressivamente stemperandosi in un clima
complessivamente positivo, nonostante le nuove
difficoltà che sono state affrontate sia in America,
sia in Europa.
UN SECONDO MANDATO PARTITO IN SALITA
Barack Obama subito dopo la sua rielezione a Presidente
degli USA, ha dovuto combattere per scongiurare il taglio
delle agevolazioni fiscali e dei sussidi alla disoccupazione.
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nell’area “Finanza/Dispositive” e attiva la funzione
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e dei maggiori avvenimenti finanziari mondiali.
18 PLEIADI
do quindi liquidità nel sistema creditizio americano. Una specifica parte degli acquisti ha riguardato le cartolarizzazioni dei mutui immobiliari e questo ha contribuito a risollevare il settore edilizio, sia
in termini di nuove costruzioni – aiutando ad assorbire manodopera –, sia in termini di quotazioni degli immobili, permettendo quindi agli americani di
recuperare parte della loro ricchezza familiare (titoli e immobili). L’Europa è stata invece impegnata dalla preparazione dell’Agenda 2020 e dalla predisposizione del Budget Comunitario. Ancora una
volta però gli intenti di sostegno alla crescita e di
lotta alla disoccupazione sono rimasti proposizioni di volontà e non concrete e immediate misure volte a sostenere vigorosamente la ripresa. L’autunno è stato un susseguirsi di dati economici in deterioramento, con il calo della produzione industriale e degli ordinativi non solo in Italia e Spagna, ma ›
ECONOMIA IL PUNTO
› anche in Germania e Francia; con il commercio intra-UE stazionario e la disoccupazione in continua
ascesa (ad esclusione della Germania).
Borse: l’incertezza pesa su Piazza Affari
L’ascesa dei listini manifestatasi nel corso dell’autunno è avvenuta grazie al miglioramento delle condizioni finanziarie dei mercati e solo in parte dalle minori preoccupazioni che hanno pesato
sul quadro economico prospettico.
L’inizio del nuovo anno ha visto la prosecuzione del trend rialzista. In America gli indici di New
York hanno beneficiato dei risultati trimestrali delle corporate USA, in buona parte superiori alle attese. La discesa della curva dei rendimenti in Spagna e in Italia, con l’inversione della tendenza che
aveva caratterizzato il 2011 e la prima metà del
2012, si è riflessa in un ribilanciamento dei portafogli, con flussi in uscita dall’obbligazionario a favore dell’azionario. Il comparto bancario europeo,
ma in particolare quello spagnolo e quello italiano,
hanno così potuto giovarsi di un significativo apprezzamento delle quotazioni. È bene sottolineare altresì che le quotazioni degli istituti di credito dei
due Paesi “periferici” appaiono ancora ampiamente a sconto rispetto a quelle tedesche e francesi,
proprio perché riflettono le maggiori difficoltà del
contesto nazionale in cui prevalentemente operano. Nel mese di gennaio i maggiori indici di Borsa
degli Stati Uniti d’America, come il Dow Jones e lo
S&P500, si sono portati in prossimità dei massimi
storici assoluti di fine 2007 (antecedenti la crisi dei
mutui sub-prime) e anche l’indice tedesco DAX è
stato sostenuto dall’afflusso di capitali con quotazioni che sono rimaste di poco al di sotto dei precedenti massimi storici.
Il recupero messo a segno dall’Ibex spagnolo e dal FTSEMIB italiano non sono stati di tale portata, ma hanno dato l’impressione di avere la forza, grazie agli acquisti degli investitori, per interrompere una caduta che sembrava senza fine.
Occorre sottolineare che l’incertezza politica seguita ai risultati elettorali italiani ha investito le borse all’indomani della diffusione dei dati. A subire le
maggiori conseguenze è stata, naturalmente, Piazza Affari, ma non ne sono state immuni nemmeno
le altre borse internazionali, da quella tedesca e francese a quella americana per finire con quella giapponese, a causa del ravvivarsi dei timori di un contagio sistemico. Una situazione che ha mandato in
20 PLEIADI
SEGNI POSITIVI PER USA E GERMANIA
A gennaio 2013 i maggiori indici di Borsa degli USA
hanno raggiunto livelli che non si toccavano da fine
2007, prima della crisi dei mutui sub-prime. E anche in
Germania le quotazioni hanno sfiorato i massimi storici.
territorio negativo la performance da inizio anno di
Milano, mentre ha solo parzialmente penalizzato
quelle di New York, Francoforte e Parigi.
Obbligazioni, lo spread non vola
Il differenziale tra il costo del debito italiano e
tedesco (vedi grafico di pag. 21) ha subito una costante compressione nell’autunno 2012 per il
combinarsi dei provvedimenti a salvaguardia della stabilità finanziaria dell’euro messi in campo dalla BCE, dalla UE e dalle politiche di rigore e riforme perseguite dal Governo Monti.
La riduzione dei tassi sui titoli italiani è andata di pari passo con il rialzo dei rendimenti dei titoli tedeschi. Il loro andamento ha quindi contribuito a comprimere lo spread Italia-Germania, portandolo al di sotto dei 250 punti. Purtroppo l’incertezza politica che si è venuta a creare all’indomani della rinuncia del mandato da parte del Premier
Monti e la lunga campagna elettorale hanno interrotto il trend virtuoso.
Il rialzo dello spread prima delle elezioni era
L’Europa non ha tolto fiducia all’Italia
CONSUMI DEBOLI
Il contesto finanziario
è migliorato – ha
sottolineato il presidente
della BCE Mario Draghi –
mentre l’economia reale
resta appesantita
da consumi deboli
e dalle scarse prospettive
che frenano l’intenzione
delle aziende a investire.
Le difficoltà politiche italiane dell’ultimo
scorcio del 2012 non hanno fatto deragliare
né le riforme, né il rigore fiscale.
L’approvazione della Legge di Stabilità ha
determinato la conclusione dell’iter
parlamentare della norma costituzionale che
ha introdotto il Pareggio di Bilancio.
Conclusa questa fase d’emergenza, il
Governo Monti ha rassegnato le dimissioni
pur rimanendo in carica per lo svolgimento
degli affari correnti. Nonostante questa fine
anticipata, l’atteggiamento degli investitori
internazionali non è mutato: hanno
continuato a dare fiducia al nostro Paese
con acquisti via via incrementali di Titoli di
Stato anche a dicembre 2012 e a gennaio
2013. Le recenti elezioni politiche italiane
non hanno però permesso la formazione di
un governo forte e con un’ampia base
arrivato a sfiorare i 300 punti, ma nel complesso
era considerato dai mercati “accettabile”, data la
situazione. L’incertezza post elettorale non ha fatto altro che riportare la divaricazione nei tassi. Il
peso di una possibile deriva italiana ha influito negativamente non solo suoi nostri Titoli di Stato, che
hanno accusato una risalita, ma anche su quelli te
deschi che, al contrario,
hanno beneficiato di un ritorno degli investitori a
favore della maggior sicu
rezza, interrompendo il
trend al rialzo che si era
sino ad allora manifestato.
parlamentare in grado di assicurare la
governabilità che i mercati si attendevano.
Nel momento in cui scriviamo le parti
politiche appaiono ancora distanti ed è
impossibile delineare uno scenario politico
per i prossimi mesi. L’esempio della “Grosse
Koalition” tedesca, creatasi all’indomani
delle elezioni del 2005, è quello più citato tra
gli “ottimisti”, che vedono in questa
empasse un’opportunità per trovare una
rinnovata unità d’intenti nella politica italiana
per proseguire lungo la strada del
rinnovamento e dell’ammodernamento del
Paese. Il quadro tratteggiato da Mario
Draghi nella sua ultima audizione al
Parlamento Europeo riflette quanto scritto
sopra. Il Presidente della BCE ha ribadito
che la ripresa della fiducia degli operatori ha
guidato il miglioramento del contesto
finanziario, mentre l’economia reale rimane
appesantita da consumi deboli e dalle
scarse prospettive che non inducono le
aziende a rinnovarsi e a investire in nuovi
impianti e macchinari, cosa che invece
hanno fatto le società americane nel corso
dell’ultimo biennio. Secondo Draghi l’attività
economica nell’Area euro rimarrà debole per
buona parte dell’anno e il recupero sarà
“molto graduale” a partire dal secondo
semestre, mentre riferendosi alla situazione
contingente l’ha definita “in stabilizzazione”.
La ripresa è però suscettibile di ulteriori
rallentamenti, se la domanda interna si
dimostrerà più debole del previsto e anche il
contributo dell’export sarà inferiore a quanto
stimato a supporto delle ultime previsioni.
L’incertezza politica non si è riflessa solo nei
confronti della “più solida” Germania, ma anche
della Spagna, che nei mesi scorsi aveva costantemente sottoperformato gli indici obbligazionari
e azionari italiani. L’instabilità politica italiana ha fatto peggiorare lo spread Spagna-Italia, segno che ›
Spread BTP-BUND
Per Berlino un buon 2013, Roma ancora in flessione
L
65 6.0
e previsioni per il 2013 dell’Area
Euro (vedi tabella sotto) indicano
un altro anno di rallentamento
economico, mentre la ripresa si
GERMANIA
Last Price
Germany Manufac... 50.1 +.3
affaccerà solo nel 2014. Si nota come
Germany GDP Cha... 0.4 -.5
esista un’ampia divaricazione
nelle previsioni tra Germania e Italia.
Berlino, nonostante tutto, dovrebbe
chiudere l’anno in positivo, mentre
Last Price
Italy Real GDP Yo... -2.7 -.3
ITALIA
Roma vedrà un’altra flessione. In base
Italy Manufactori... 47.8 -1.1
a queste evidenze macroeconomiche
è difficile scorgere possibilità
di miglioramento nel differenziale tra
Titoli di Stato tedeschi e italiani. Per meglio
INDICATORI “DI SENTIMENT” E PROIEZIONI ECONOMICHE
comprendere la dinamica evolutiva futura,
Sopra, le attese di imprenditori tedeschi e italiani, intervistati sulle
è utile l’analisi di alcuni indicatori qualitativi
dinamiche economiche future. Sotto, alcune proiezioni economiche
cosiddetti “di sentiment”. Questi indicatori
2013-2014 formulate da istituzioni e centri di ricerca internazionali.
riflettono le opinioni di un campione
omogeneo di intervistati che rispondono
con un ritardo di alcuni mesi. I grafici
a domande circa le attese della congiuntura
segnalano che il PIL tedesco è al momento
sulla base delle informazioni in loro possesso.
in positivo e anche l’indicatore qualitativo
Le domande sulle prospettive sono state
si è riportato, di poco, al di sopra dei 50 punti,
rivolte a imprenditori e direttori degli acquisti
livello che viene preso a riferimento
dei settori manifatturiero e dei servizi italiani
come spartiacque tra l’espansione
e tedeschi e cercano di anticipare l’evoluzione
e la contrazione del ciclo economico.
dell’economia reale (PIL) con un orizzonte
L’osservazione del grafico relativo
temporale di 3-6 mesi. I grafici riprodotti in alto all’Italia mostra come il peggioramento
riportano in rosso gli indici di sentiment
dell’indice qualitativo nel corso del 2011
del settore manifatturiero – rispettivamente
e del 2012 abbia anticipato l’andamento
della Germania (sopra) e dell’Italia (sotto) –
del PIL. Il PMI italiano – pur rimanendo
mentre la linea continua azzurra rappresenta
al di sotto dei 50 punti – si sta riprendendo
l’andamento del PIL tendenziale rilevato
e il PIL dovrebbe seguirne il trend positivo
su base trimestrale dei due Paesi in esame.
nei prossimi trimestri. Purtroppo, ci troviamo
In entrambi i casi si riscontrano i movimenti
di fronte a dati “depressi”, per cui il tempo
anticipati degli indicatori di sentiment rilevati
di recupero sarà più lungo e non certo
dall’indice PMI manifatturiero rispetto
immune da rischi di interruzione, dovuti
all’evoluzione del PIL, i cui dati sono pubblicati
a nuovi ostacoli che dovessero emergere.
60 4.0
55 2.0
50.1 0.4
0.0
45 -2.0
40 -4.0
35 -6.0
30
60
2.0
0.0
-0.2
55
50
47.8
-2.7 45
-0.4
-0.6
2003 2004
Area Euro
Germania
Italia
USA
Giappone
Brasile
Russia
India
Cina
22 PLEIADI
World Bank
2013 2014
-0,1
0,9
1.9
2,8
0,8
1,2
3,4
4,1
3,6
3,9
6,1
6,8
8,4
8,0
2005
2006
2007
2008
2009
2010
TASSI ANNUI DI CRESCITA DEL PIL
FMI
Prometeia
Commissione Europea
2013 2014 2013
2014
2013
2014
-0,2 1,0
-0,2
1,2
-0,3
1,4
0,6 1,4
0,4
1,5
0,5
2,0
-1,0 0,5
-0,6
1,3
-1,0
0,8
2,0 3,0
2,1
2,3
1,9
2,6
1,2 0,7
1,9
2,1
1,0
1,6
3,5 4,0
3,5
4,0
3,7 3,8
4,1
4,7
3,7
3,9
5,9 6,4
6,0
7,4
5,8
6.6
8,2 8,5
8,1
8,4
8,0
8,1
2011
2012
2013
Survey Bloomberg
2013
2014
-0,2
1,1
0,7
1,7
-1,0
0,7
1,8
2,7
1,2
1,3
3,35
4,0
3,4
3,75
5,3
6,3
8,1
8,0
40
35
RASSICURAZIONI DEL G20 DA MOSCA
I ministri delle Finanze dei 20 Paesi più potenti dal punto
di vista economico hanno affermato di non voler
abbassare il valore delle loro monete nel tentativo
di ottenere vantaggi competitivi sui mercati internazionali.
› si sta vanificando il miglior giudizio, implicito nel rendimento dei titoli statali, di cui godeva il nostro Paese rispetto alla penisola iberica, nelle valutazioni degli investitori internazionali.
Guerra delle valute? Il G-20 stempera i toni
Nelle scorse settimane i ministri delle Finanze e i banchieri centrali dei Paesi membri del
G20, riuniti a Mosca,
hanno emesso un comunicato in cui hanno
affermato di non voler
abbassare il valore delle loro monete per ottenere vantaggi competitivi.
Analoghi commenti sono stati diffusi sia
dal Presidente della
FED, sia da quello della BCE, che hanno tentato di gettare acqua sul fuoco pur ammettendo
che le politiche monetarie estremamente espansive sinora condotte possono aver avuto effetti
distorsivi sul mercato dei cambi. Abbondanza di
liquidità e tassi d’interesse bassi hanno da un lato
aiutato la ripresa economica – soprattutto in America –, ma dall’altro lato hanno indebolito, come
vuole la teoria economica, anche il tasso di cambio. Il tema della guerra delle valute si può dire abbia incontrato tre situazioni distinte.
In un primo momento, tra il 2009
e il 2010, era l’America che accusava – e accusa tutt’ora – la Cina di tenere artificialmente il tasso di cambio
del renmimbi eccessivamente basso.
Negli ultimi due anni, invece, a manifestare una crescente insofferenza
al dollaro debole sono stati i paesi
emergenti, guidati in particolare dal
Brasile il cui real si era apprezzato non
solo per via del differenziale dei tassi, ma anche per i flussi degli investimenti diretti e indiretti che entravano
nel Paese sudamericano.
Negli ultimi mesi, infine, la ricerca di una svalutazione della propria moneta ha iniziato a farsi largo in Giappone – quarta potenza economica
mondiale – che vorrebbe in questo modo uscire dalla fase di deflazione che si protrae dagli anni ’90,
rilanciando export e consumi interni, nonché rovesciare la dinamica inflazionistica. Una presa di posizione da parte della Banca Centrale nipponica che
non ha precedenti e che quindi ha agitato le acque
anche in Europa, proprio perché ne è seguito il rapido rafforzamento dell’euro, avvenuto in un momento in cui le difficoltà economiche perdurano.
Le richieste di indebolimento dell’euro si sono
fatte più pressanti a livello politico, ma
senza risultati e riscontri concreti da
parte dell’Autorità di politica monetaria. La BCE si è, infatti, defilata dallo scontro verbale, rimarcando più
volte di non avere intenzione di perseguire politiche di “targeting” del tasso di cambio.
La crisi istituzionale italiana, entrata nel vivo nel mese di febbraio, ha
portato nuovamente a nudo la fragilità dell’Europa, facendo ritornare
un rischio contagio che nei mesi
scorsi sembrava superato. L’euro ha
perso quindi rapidamente quota sia
nei confronti del dollaro, sia dello yen. Il cross eurodollaro a 1,35 costituiva un problema per l’export
del Vecchio Continente. La crisi italiana ha spinto il cambio sin sotto quota 1,30, ma le prospettive economiche rimangono negative e difficilmente questo indebolimento potrà interrompere, senza politiche fiscali e industriali espansive, l’ascesa della disoccupazione.
(documento elaborato sulla base delle informazioni al 03/04/2013)
PLEIADI 23
ECONOMIA IL PUNTO
Contro la crisi, sosteniamo
le
A
START UP
Abbiamo incontrato Giancarlo Cremonesi,
presidente della Camera di Commercio di Roma.
La prima domanda che gli abbiamo posto appare quasi obbligata, del tutto scontata.
Cosa significa essere Presidente della Camera di Commercio della Capitale d’Italia?
«La Camera di Commercio di Roma è la prima in Italia per numero di imprese registrate: oltre 457mila a fine 2012. Presiedere quest’Istituzione economica è per me un grande onore. Sin dal
primo momento sono stato consapevole della responsabilità del compito che mi è stato affidato:
quello di fare, sempre più, della Camera di Commercio un’Istituzione che opera al servizio dello sviluppo del territorio e delle sue imprese. Un compito tanto più importante in una fase drammatica di crisi come quella che stiamo vivendo».
Appunto, come si gestisce una Camera di
Commercio importante come quella di Roma
in un momento di difficoltà economiche come questo?
«Il mio impegno, e quello di tutta la struttura, è garantire alle imprese del territorio il massimo sostegno,
PRESIDENTE DAL 2010
Giancarlo Cremonesi (a destra, nella foto
a fianco), è stato nominato Presidente
della Camera di Commercio di Roma nel
settembre 2010. Al suo fianco, nella foto,
è Marco Sala, Direttore Territoriale Area
Centro del Credito Valtellinese.
24 PLEIADI
La parola a Giancarlo Cremonesi,
Presidente della CCIAA di Roma,
la prima in Italia per numero d’imprese
in termini di risorse, su tutti i temi cruciali per la vita
e lo sviluppo delle aziende. Siamo a fianco delle
imprese nel cercare di risolvere le emergenze sul
delicato e vasto fronte dell’accesso al credito sia
con provvedimenti diretti già operativi, sia con nuove misure. Con il nostro pacchetto di misure anticrisi, ci siamo fatti cogaranti delle linee di credito concesse dalle banche alle PMI, tramite i Confidi. Tale intervento ci ha già consentito, con il sistema del moltiplicatore, di attivare finanziamenti per oltre 500 milioni di euro. Una linea di azione che portiamo avanti ricercando il massimo grado di condivisione con le rappresentanze associative presenti negli organi di governo camerale. Non
solo: siamo impegnati, ormai da anni, sul tema della semplificazione amministrativa, per essere
una pubblica amministrazione alleata dell’attività d’impresa».
Quali sono i settori trainanti del vostro
territorio e quali quelli destinati a crescere
maggiormente?
«Il sistema produttivo romano è composto
in prevalenza da micro
e piccole imprese specializzate nelle attività del terziario, tradizionale e avanzato. Il terziario avanzato è stato uno dei settori trainanti negli ultimi anni
e uno di quelli destinati a crescere maggiormente nel futuro. Lo sviluppo di questo settore è stato facilitato anche dallo straordinario capitale umano presente sul territorio: Roma è la città con il più
alto numero di laureati annui (quasi 40mila) e di studenti iscritti all’università (oltre 200mila)».
Ogni anno la Capitale è frequentata da milioni di turisti e di professionisti provenienti da
tutto il mondo. Quanto della ricchezza di quest’area d’Italia proviene dall’esterno?
«In questi ultimi anni il nostro territorio ha conseguito brillanti risultati sul fronte del turismo, in
controtendenza con l’andamento nazionale. Secondo l’EBTL (Ente Bilaterale Turismo del Lazio),
nel 2012 gli arrivi nella provincia di Roma sono stati pari a 14,7 milioni e le presenze a 35,2 milioni
(+5,32% e +4,38% rispetto al 2011). Questi dati
sono ampiamente superiori ai livelli pre-crisi del
2007. La nostra provincia è prima in Italia per spesa dei turisti stranieri, con un importo pari a 4,6 miliardi di euro tra gennaio e ottobre 2012».
Con quali azioni promuovete il mondo imprenditoriale di Roma e dintorni?
«La Camera di Commercio di Roma assicura
un forte impegno a sostegno dei settori produttivi locali – dall’agroalimentare alla moda, dal settore orafo a quello nautico – attraverso interventi diversificati. In questo ambito, assume particolare rilievo l’organizzazione e la partecipazione a
eventi fieristici ed espositivi, in Italia e all’estero».
Dal punto di vista della formazione, invece,
quali le vostre iniziative per sostenere le imprese ad affrontare la crisi?
«La nostra Azienda Speciale IRFI – Istituto Romano per la Formazione Imprenditoriale – opera
con il principale obiettivo di garantire alle imprese un’offerta formativa aggiornata e di alto livello, fornendo una risposta efficace ai fabbisogni
espressi dalle aziende del territorio».
Si parla sempre più in modo insistente di
“start up”. Qual è la vostra politica di sostegno
e sviluppo in proposito?
«Favorire lo start up d’impresa rappresenta, per
la nostra Istituzione, una priorità assoluta in questa drammatica fase di crisi economica. La crescita e lo sviluppo dell’imprenditoria rappresentano,
infatti, una valida risposta alla crisi. Per questo, abbiamo varato un fondo di garanzia di 10 milioni di
euro per sostenere le nuove imprese, capace di generare un flusso di finanziamenti pari a 100 milioni di euro. I destinatari sono aspiranti imprenditori e neoimprese sotto forma di ditte individuali,
DEDICATO ALL’IMPERATORE ADRIANO
Il Tempio di Adriano a piazza di Pietra, che ospita una grande sala utilizzata
dalla Camera di Commercio di Roma per organizzare eventi
e manifestazioni di grande impatto scenico. La struttura risale al 145 d.C.
società e cooperative costituite da giovani fino ai
36 anni, donne e immigrati. La Camera di Commercio, inoltre, è a fianco degli aspiranti imprenditori/imprenditrici anche attraverso gli sportelli dedicati all’avvio e allo sviluppo d’impresa».
Che cosa si sente di dire ai giovani del suo
territorio che escono dal mondo della scuola
e universitario e vorrebbero mettersi in gioco
ma temono di rischiare troppo?
«I giovani rappresentano la nostra risorsa più
importante. Tradirne le aspettative, non riuscendo a garantire loro un futuro professionale all’altezza delle loro competenze, è qualcosa che nessun Paese può permettersi, tantomeno il nostro.
Avere un tasso di disoccupazione giovanile oltre
il 30% è un fatto incivile, che non possiamo, appunto, permetterci. Ai giovani che intendono avviare una propria attività imprenditoriale vorrei dire
che provo molta ammirazione per il loro coraggio.
La Camera di Commercio è la “casa” delle imprese e, nel nostro piccolo, siamo pronti a dar loro il
massimo del sostegno per trasformare la loro ambizione in un progetto concreto».
PLEIADI 25
IN FILIALE TECNOLOGIA PER I CLIENTI
Un’OFFERTA
personalizzata
La nuova piattaforma commerciale utilizzata
dagli operatori del Gruppo Creval consente
di individuare al meglio le esigenze dei clienti
L
di Luciano Camagni - Condirettore Generale Credito Valtellinese
La costante e caparbia attenzione di tutti gli uomini del Credito
Valtellinese per la costruzione di un rapporto win-win con i
nostri clienti costituisce la premessa su cui si sviluppano le
attività relazionali, che connotano la modalità con la quale il
nostro Gruppo opera sui territori nei confronti delle persone,
delle imprese e delle associazioni. Al fondo i valori e i principi
che hanno ispirato la sua nascita. Per realizzare tale imprescindibile
obiettivo, si intrecciano i valori fondanti che hanno ispirato la
nascita del Gruppo con l’utilizzo intelligente della tecnologia
nella sua più evoluta strumentazione, in una logica di piena
aderenza al principio del servizio alla persona, per una “finanza”
comprensibile e rispettosa delle reali e concrete esigenze del
cliente. Ciò significa sviluppare strumenti, procedure e supporti
facilmente usufruibili e sicuri utilizzati
da persone, i dipendenti del Gruppo,
per migliorare il servizio offerto ad
altre persone, i nostri clienti.
Compito certo non facile ma obbligato sul quale Bankadati, la società
di information technology del nostro
Gruppo ha saputo negli anni, con intelligenza ed intuizioni innovative,
portare a compimento progetti di
reingegnerizzazione dei processi che
hanno semplificato e agevolato la
quotidiana attività delle filiali, favorendo
e amplificando l’accesso ai servizi
bancari in una prospettiva di reale
soddisfazione delle esigenze di ogni
nostro cliente. Percorso, questo, che ha progressivamente
dilatato l’accesso alla banca nella sua concezione più estesa
oltre le mura fisiche della filiale, in una dimensione integrata di
canali, in una modulazione articolata di modelli di servizio che
tendono a tagliare su misura la proposta/offerta per ciascun
cliente. Uno sforzo continuo, consapevolmente indirizzato
alla focalizzazione di investimenti umani, economici, organizzativi, sollecitati dagli uomini su cui si inarca la relazione con ›
26 PLEIADI
UNO STRUMENTO
INTERATTIVO E DINAMICO
La nuova piattaforma
commerciale mette a
disposizione degli operatori
del Gruppo Creval uno
strumento dinamico di
consultazione dell’offerta
commerciale alla clientela.
Grazie ai filtri di ricerca, poi,
i clienti possono ottenere
tutte le informazioni
richieste sui prodotti, singoli
o inseriti in “pacchetti”.
IN FILIALE TECNOLOGIA PER I CLIENTI
PIATTAFORMA
P
PIA
ATTTTA
AFORM
MA COMMER
COMMERCIALE
RCIALE
Efficientamento
Processi
Supporto Operativo
alla Vendita
PIATTAFORMA
COMMERCIALE
Come viene configurato
il catalogo dei prodotti
l Catalogo Prodotti rappresenta uno
strumento interattivo e commercialmente
orientato, strutturato per favorire
una consultazione organica, efficiente
e aggiornata in tempo reale, dell’intera
gamma d’offerta rivolta alla clientela.
L’accesso al Catalogo prevede un’apposita
Vetrina, che richiama, con immediatezza,
all’attenzione dell’operatore i prodotti
in evidenza. Questo spazio – strutturato
e aggiornato costantemente sulla base
di analisi dei fabbisogni e aspettative della
clientela in essere e potenziale - è costruito
attraverso la proposizione di prodotti nuovi
ovvero di prodotti oggetto di specifiche
campagne commerciali attivate di tempo
in tempo. I prodotti possono essere altresì
individuati grazie ad un motore di ricerca,
che utilizza alcuni filtri che tengono conto
delle caratteristiche e delle specifiche
esigenze connesse allo status dei clienti
(minorenni, soci, privati, imprese, enti, ecc.).
I
Supporto
Commerciale
Interventi su
Mobile e Web
UN’EVOLUZIONE CONTINUA
La piattaforma commerciale è solo l’ultimo di una serie di strumenti
che il Gruppo Creval, attraverso la sua società Bankadati, ha creato
per rendere sempre più efficiente il suo sistema di offerta ai clienti.
› la clientela, nella chiara consapevolezza che l’evoluzione in atto nel mondo della finanza non può
prescindere dalla trasparenza dei comportamenti,
dal rispetto delle esigenze della clientela in un
contesto competitivo e aperto al confronto.
Un nuovo approccio al cliente
In una realtà che evolve in progressiva accelerazione, dove l’interconnettività e la possibilità di
focalizzare una grande mole di informazioni sono
patrimonio che si sta sempre più rendendo, fortunatamente, disponibile a tutti, anche il rapporto
tra banca e cliente deve proiettarsi in una dimensione
che raccolga fino in profondità queste prospettive.
Il rispetto del cliente, la conoscenza delle sue
effettive esigenze, la costruzione di prodotti e
servizi che ne siano una coerente derivata debbono
poter far perno su strumenti informatici, su modelli
organizzativi, su sensibilità gestionali proprie dei
nostri collaboratori che li coniughino al meglio,
puntando alla soddisfazione nel tempo delle
persone e delle aziende che a noi si rivolgono.
Fondamentale è quindi il dominio intelligente e
l’indirizzo verso questi fini delle tecnologie più
evolute. ABC, la piattaforma informatica su cui
poggia l’operatività “di sportello” di Creval e la
sua stretta interconnessione con la piattaforma
interattiva commerciale sono i due pilastri portanti
che consentono, nel rigoroso rispetto del cliente,
di formulare una proposta allo stesso, proposta
pensata, affinata e formulata in sempre maggiore
assonanza con il profilo e le aspettative del cliente.
L’obiettivo ultimo verso il quale ci si indirizza
porterà ad una capacità/possibilità per il consumatore di interagire con la piattaforma commerciale,
operando in autonomia ed in remoto le scelte che
lo stesso riterrà più confacenti e rispondenti ai
suoi bisogni. Un percorso verso l’autoformazione
finanziaria e la conseguente reale libertà di scelta.
Il Catalogo prodotti
Consiste in un nuovo catalogo commerciale,
uno strumento dinamico di presentazione dell’offerta commerciale la cui consultazione è resa più
facile grazie a una grafica intuitiva che dà la
giusta evidenza ai prodotti in “Vetrina”, all’accesso
diretto alle informazioni fondamentali – tra le quali
le condizioni – e alla possibilità di effettuare
All’interno del Catalogo, ogni prodotto può
essere rappresentato da due tipologie di “card
di prodotto” differenti: quella che identifica
il prodotto “semplice” e quella relativa al
prodotto unito ad altri, quindi “a pacchetto”.
Il prodotto “semplice” è raffigurato con una sola
card e presenta, oltre al nome del prodotto,
PRODOTTO SEMPLICE O PRODOTTO A PACCHETTO
Nella Vetrina sono raffigurati i prodotti presi singolarmente o
come parti di pacchetti di vendita. Gli stessi prodotti possono
essere individuati anche attraverso un motore di ricerca.
ricerche combinabili per famiglie di prodotti e attraverso specifici criteri di filtro. L’obiettivo è individuare i prodotti che meglio rispondono alle
singole richieste in funzione del profilo di ogni
cliente. Per questo i prodotti sono collegati a vari
segmenti di clientela, definiti sulla base di esigenze
specifiche. Per ciascuno di essi, inoltre, sono
indicati i prodotti correlati e i sottoprodotti associati,
consentendo in tal modo all’operatore di proporre
un intero pacchetto attraverso un processo operativo semplificato. Come detto le funzionalità del
catalogo prodotti sono al momento disponibili
solo per i consulenti e gli operatori di sportello,
ma nel futuro saranno messe a disposizione dei
clienti attraverso il sito www.creval.it, i totem di
filiale e l’home banking banc@perta, in un’ottica
di integrazione multicanale degli strumenti.
La proposta commerciale
Il nuovo sistema operativo interagirà proattivamente, fungendo da perno nella relazione commerciale instaurata con il cliente. Gli strumenti a
disposizione con la nuova piattaforma, infatti, consentono di mettere in campo un’offerta quanto
mai personalizzata, che tiene in considerazione le
caratteristiche e il profilo del cliente, le sue abitudini
le caratteristiche, la descrizione
e le informazioni specifiche, quali condizioni
e allegati. Il prodotto a “pacchetto”, invece,
è raffigurato con una card multipla
che consente, oltre che di raccogliere
le informazioni sul prodotto completo,
di accedere al dettaglio dei prodotti
semplici componenti
il pacchetto stesso. Per quanto
riguarda il dettaglio del
prodotto, le informazioni messe
a disposizione dell’operatore
Creval sono quelle relative
allo stato del prodotto, alla
famiglia e sottofamiglia in cui
il prodotto è collocato e i macro
segmenti a cui il prodotto
è destinato. Sono presenti
inoltre indicazioni relative
ai prodotti che sono in relazione in modo
complementare, propedeutico o alternativo.
Non mancano i riferimenti degli esperti
del prodotto che possono essere contattati
per ottenere ulteriori informazioni.
di acquisto e i prodotti a lui dedicati in promozione.
Per i nuovi clienti viene reso disponibile un questionario analitico per una rilevazione oggettiva
dei bisogni reali, così da poter soddisfare al meglio
le connesse esigenze. Lo storico delle proposte,
poi, va a costituire un prezioso tesoro di informazioni
utili ad arricchire gli sviluppi in progressione della
relazione con il cliente, salvando in un percorso
scandito nel tempo, come in un film, le scelte di
volta in volta effettuate, nonchè i cambiamenti di
propensione all’acquisto o di orientamento al soddisfacimento dei proprio bisogni.
Il processo di vendita
I prodotti scelti in accordo con il cliente saranno
posti in un “carrello” che, nel suo assortimento,
rappresenta il miglior “pacchetto d’acquisto”.
Grazie all’integrazione, operata dal sistema, dei
passaggi operativi e dei controlli necessari, l’operatore Creval, in qualsiasi momento della fase di
vendita, ha la possibilità di ricostruire lo storico
della proposta d’acquisto, evidenziando le azioni
già messe in atto e quanto invece debba essere
ancora eseguito. Un nuovo percorso di relazione
commerciale per offrire al cliente semplicità, chiarezza
e soddisfazione delle sue reali esigenze.
PLEIADI 29
GESTIONE E CLIENTI LE CERTIFICAZIONI
Garanzie
diQUALITÀ
A partire dal 1995 le banche
e le società del Gruppo Creval hanno
provveduto ad autoregolamentarsi
e ad adottare gli standard
internazionali di certificazione
I
Il sistema delle banche, in Italia, costituisce la
realtà più regolamentata e controllata dopo
quella che fa riferimento al comparto industriale farmaceutico.
Una situazione che viene vissuta dal Gruppo Creval come un’opportunità, perché l’esigenza di rispettare gli standard della cosiddetta “autoregolamentazione”– giudicata secondo una normativa codificata e riconosciuta a
livello internazionale – rappresenta un ulteriore stimolo per attuare approcci sempre più
pragmatici e virtuosi nell’interesse di tutti, in
primo luogo dei Clienti e dei Soci.
Un processo iniziato nel 1995
Il processo di autoregolamentazione da parte del Gruppo bancario Credito Valtellinese ha
avuto inizio nel dicembre del 1995, quando la
capogruppo Credito Valtellinese ha ottenuto,
30 PLEIADI
di Marco Panzeri e Paolo Baroli
Servizio Corporate Identity,
Qualità e Sostenibilità Gruppo Creval
prima banca in Italia, la certificazione di qualità del Processo del Credito, successivamente conseguita anche dalle altre banche. Nel corso degli anni gli standard internazionali di certificazione sono stati raggiunti via via dalla quasi totalità delle società del Gruppo che hanno
ottenuto anche certificazioni collegate alle
loro attività specifiche: “Tutela ambientale” per
Stelline Servizi Immobiliari, “Sicurezza delle informazioni” per Bankadati Servizi Informatici
e “Responsabilità sociale” per la Fondazione
Gruppo Credito Valtellinese.
L’ulteriore garanzia dei controlli
Il raggiungimento di una certificazione non
è un obiettivo che si esaurisce nel momento
in cui l’organismo – nazionale o internazionale – riconosce l’idoneità dell’azione messa in
campo. Anzi, l’assegnazione della certificazione rappresenta di fatto un punto di partenza
perché da quel momento l’azienda certificata
viene sottoposta ad attenti controlli annua-
Le certificazioni del Gruppo Creval
l
l
l
l
l
l
l
l
l
L’ATTENZIONE AL TERRITORIO
Nell’ottobre 2012 la Camera di Commercio di Sondrio
ha accolto la domanda di concessione del marchio
“Valtellina Impresa” formulata dal Credito Valtellinese.
Un marchio istituito per promuovere e assicurare
un elevato livello qualitativo dei prodotti
e dei servizi che ottengono la sua assegnazione.
li, volti a verificare il mantenimento della situazione che ha portato al riconoscimento.
Per quanto riguarda le banche del Gruppo si tratta di verifiche effettuate a livello di filiali – ogni anno gli organi di controllo ne scelgono senza preavviso circa 30-35 per svolgervi le operazioni di verifica – ma anche a livello di direzione generale, nella convinzione che
gli alti standard di prestazione trovino origine
prima di tutto a livello di management. Un attento controllo, questo, che rappresenta un ulteriore stimolo a mantenere sempre più alto il
livello dei servizi offerti.
Credito Valtellinese: Qualità ISO 9001:2008
e Marchio Valtellina Impresa.
Credito Siciliano: Qualità.
Cassa di Risparmio di Fano: Qualità.
Creset Servizi Territoriali: Qualità.
Global Assicurazioni: Qualità.
Global Broker: Qualità.
Bankadati Servizi Informatici: Qualità e Sicurezza
delle informazioni ISO/IEC 27001:2006.
Stelline Servizi Immobiliari: Qualità e tutela
Ambientale ISO 14001:2004.
Fondazione Gruppo Credito Valtellinese:
Responsabilità Sociale SA 8000:2008.
Le diverse tipologie
di certificazione
l La qualità. Riguarda le attività pianificate, coordinate e sistematiche che permettono di gestire la qualità
di un’organizzazione.
Garantisce che lo sviluppo dei processi e la
fornitura dei prodottiservizi sviluppati siano
conformi alle aspettative del cliente.
l La tutela dell’ambiente. Si sostanzia
nel continuo miglioramento delle proprie
performance finalizzate a ridurre, dove
tecnicamente possibile ed economica-
mente sostenibile,
ogni impatto negativo
delle attività dell’azienda nei confronti dell’ambiente.
l La sicurezza. Misura la capacità di salvaguardare i processi
produttivi e di gestione, minimizzando gli
impatti negativi provocati da possibili incidenti.
l La responsabilità
sociale. Riguarda il livello d’integrazione
delle preoccupazioni
sociali e ambientali
nelle attività quotidiane d’impresa.
PLEIADI 31
NUOVI PRODOTTI LA GAMMA ANIMA
Quando
il risparmio ha
un’
un’
ANIMA
32 PLEIADI
UN AIUTO PER GESTIRE
IL PROPRIO RISPARMIO
A destra, Maurizio Biliotti,
Amministratore Delegato
di Asset Management
Holding e presidente
della società di gestione
del risparmio Anima.
P
Grazie a un accordo operativo da fine 2012,
Anima Sgr ha affiancato il Gruppo Creval
nelle attività di risparmio gestito
di Raffaella Cristini - Responsabile Direzione Prodotti Gruppo Creval
Per conoscere da vicino il nuovo partner che ha
affiancato il Gruppo Creval nelle attività di risparmio gestito, abbiamo incontrato Maurizio Biliotti,
Amministratore Delegato di Asset Management
Holding e Presidente di Anima Sgr e di Aperta Sgr,
le società di gestione del risparmio controllate dal
gruppo AM Holding.
Dottor Biliotti, da che cosa deriva l’accordo strategico siglato con il Gruppo Creval nel
risparmio gestito?
«L’accordo con Creval conferma la validità del
nostro modello di business “multipartnership” che
mette al servizio del partner consolidate competenze di gestione e capacità di innovazione, per servire al meglio il cliente nella scelta di soluzioni di investimento più adeguate secondo il suo profilo, le
sue aspettative e i suoi progetti di vita. A questo modello si ispirano le strategie di crescita del Gruppo
AMH, volte a far evolvere selettivamente gli accordi distributivi con alcuni importanti operatori del
mondo bancario in una vera e propria partnership.
L’accordo ha comportato un significativo aumento delle masse gestite dal gruppo (a fine 2012 pari
a più di 40 miliardi di euro) e consentirà di offrire alla
rete degli oltre 500 sportelli Creval l’ampia gamma
di soluzioni di investimento di Anima».
Che cosa ricercate nei vostri potenziali partner commerciali?
«Oggi Anima può contare su oltre 100 partner
distributivi e circa 900mila clienti su tutto il terri-
torio nazionale. Nei nostri potenziali partner ricerchiamo l’opportunità di sviluppare una relazione
fiduciaria di lungo termine, basata non su una
mera logica commerciale di fornitura di prodotto, ma focalizzata ad assicurare un sostegno permanente alle strutture distributive del partner. Siamo infatti convinti che la prossimità alle reti distributive attraverso strumenti e contenuti di servizio utili al collocatore, per sviluppare l’assistenza ›
La gestione patrimoniale che cerchi
Grazie all’accordo con Anima, l’offerta di gestioni
patrimoniali di Creval si arricchisce. L’attività di gestione
individuale di portafogli, oggi svolta da Aperta Sgr
(Gruppo AMH), comprende una gamma con 25 diverse
linee di gestione, articolate in azionarie, obbligazionarie,
bilanciate e di profilo, che in base alle diverse propensioni
al rischio della clientela di riferimento mirano a cogliere
le opportunità d'investimento offerte dai mercati
finanziari locali e internazionali. Da marzo 2013, inoltre,
l’offerta si è arricchita di cinque nuove linee private,
articolate per le esigenze più sofisticate della clientela
Creval. In ogni filiale del Gruppo è a disposizione
un consulente preparato che, attraverso il servizio
di consulenza, potrà individuare la soluzione più adatta
alle necessità dell’investitore, sulla base delle sue
esigenze di investimento e del suo profilo finanziario.
PLEIADI 33
NUOVI PRODOTTI LA GAMMA ANIMA
GESTISCE UN PATRIMONIO
DI OLTRE 40 MILIARDI
Punto di riferimento per
banche, reti di promozione
finanziaria, consulenti
e investitori istituzionali,
Anima si presenta oggi
con una gamma di servizi
e prodotti tra le più ampie
a disposizione sul mercato.
Un team di 40 professionisti traduce le richieste dei risparmiatori
in soluzioni d’investimento e servizi all’avanguardia
Nel linguaggio finanziario,
per “risparmio gestito”
si intende la parte di patrimonio mobiliare che i
risparmiatori affidano agli
intermediari finanziari per
avvalersi della competenza e dell’esperienza
di professionisti del settore nella scelta degli
strumenti finanziari più
adatti alle proprie esigenze e al proprio profilo di rischio e orizzonte
temporale d’investimento. Esistono forme di risparmio gestito individuali e collettive: le prime
fanno riferimento all’attività di gestione di patrimoni mobiliari individuali (le cosiddette
GPM/GPF); le seconde comprendono le gestioni operate attraverso i fondi comuni di investimento e dalle SICAV (Società di investimento a
capitale variabile).
EQUILIBRIO NEGLI INVESTIMENTI
Dal 2012 Anima mette a disposizione dei risparmiatori
la competenza e l’esperienza di professionisti del settore
cui viene affidato il compito di individuare gli strumenti
finanziari più adatti a ogni esigenza e a ogni profilo di rischio.
34 PLEIADI
›
Il “risparmio
gestito”, che cos’è?
“pre e post-vendita” alla clientela,
rappresenti un impegno prioritario
per una società di gestione del risparmio come la nostra».
Qual è il valore aggiunto
di ANIMA?
«Tre sono gli aspetti principali che
sintetizzano il differenziale di Anima.
In primo luogo la qualità della gestione, che si fonda su un team composto da oltre quaranta professionisti di
lunga esperienza, che ha contribuito a far ottenere ad Anima numerosi riconoscimenti per i rendimenti ottenuti dai propri fondi. In secondo luogo, l’innovazione di prodotto, che nasce dalla volontà di ascolto delle esigenze di collocatori e clienti e dalla costante capacità di saper
tradurre le richieste dei risparmiatori in soluzioni
d’investimento e servizi all’avanguardia. In questa
direzione va ad esempio l’Osservatorio Anima inaugurato nel 2012. Infine, gli strumenti che il collocatore può utilizzare nel dialogo con la clientela, da
un lato per offrire un aggiornamento costante delle view di mercato e degli orientamenti gestionali (come le video interviste e la videochat in diretta sul sito con gli esperti di Anima) e dall’altro per
richiamare l’attenzione non solo sui prodotti finanziari ma anche sulle finalità d’investimento (come
ad esempio la App “Progettometro”)».
Dal 31 dicembre 2012 è operativo l’accordo tra Gruppo Creval e Gruppo AMH
Risparmio sicuro e prodotti di investimento innovativi
al 31 dicembre 2012
è diventato operativo
l’accordo tra Gruppo Creval
e Asset Management Holding
per lo sviluppo di una
partnership strategica nel settore
del risparmio gestito. Il Gruppo
AMH, nato dall’alleanza tra il
fondo di private equity Clessidra
e i gruppi bancari Monte
dei Paschi di Siena e Banca
Popolare di Milano,
è il principale operatore
indipendente del risparmio
gestito in Italia attraverso Anima
Sgr e le sue controllate.
In base all’accordo, Creval
ha sottoscritto
un aumento
di capitale
riservato
di AMH,
ottenendo
in questo modo
una quota pari
a circa il 2,8%
del capitale.
Il Gruppo
Creval, infatti,
nell’ottica di
focalizzarsi sullo
sviluppo delle
attività tipiche
D
di intermediazione bancaria
e finanziaria e di incrementare
la gamma e la qualità di prodotti
e servizi di investimento per
la propria clientela, ha valutato
l’opportunità di allargare
la propria offerta – in linea
con quanto auspicato
dalle Autorità di Vigilanza circa
la separatezza tra “fabbriche
prodotto” e “reti distributive” –
stringendo questa nuova
partnership con un primario
operatore indipendente
del settore. L’accordo mira
a creare una relazione
commerciale preferenziale
Che tipo di ricerca effettuate, attraverso
l’Osservatorio ANIMA?
«La ricerca, realizzata in collaborazione con
GFK Eurisko, ha cadenza trimestrale e si propone di valutare aspettative, umori, necessità delle
famiglie italiane rispetto al tema degli investimenti, fungendo quindi da rilevatore fondamentale per
poter adeguare le nostre proposte sul mercato».
In sintesi, come si articola il catalogo prodotti di ANIMA?
«Anima è in grado di offrire ai propri clienti una
vasta gamma di soluzioni di investimento. Tra le
principali: un servizio di gestione individuale di patrimoni altamente personalizzato, che sfrutta tec-
di lungo periodo tra il Gruppo
Creval e il Gruppo AMH.
In particolare, ad AMH è stata
ceduta la totalità del capitale
sociale di Aperta Sgr e l’intera
partecipazione in Lussemburgo
Gestioni, detenute dal Gruppo
Creval. Il patto con AM Holding,
tramite Anima Sgr, ha consentito
al Gruppo Creval di dotarsi
di una piattaforma operativa
di standing ancora più elevato
nell’attività di gestione del
risparmio, oltre alla possibilità
di offrire ai clienti del Gruppo
soluzioni di investimento
innovative. In ogni caso, i clienti
continueranno
a essere sempre
accompagnati,
nelle loro scelte
di investimento,
dai consulenti
della banca
in modo
da individuare
le soluzioni
più adatte,
in funzione
di aspettative,
esigenze
e progetti
personali.
niche di gestione avanzate ed efficaci sistemi di
contenimento del rischio. A questo si affianca il Sistema Anima, cioè un’offerta di fondi organizzata
in quattro linee di prodotto, - Mercati, Profili, Soluzioni e Strategie - ognuna delle quali contraddistinta da specifiche finalità di investimento, per rispondere alle diverse esigenze della clientela. In
particolare, la linea Mercati comprende fondi di tipo
tradizionale specializzati sui principali mercati obbligazionari e azionari. Mentre la linea Soluzioni
comprende i fondi obbligazionari a scadenza
(“Traguardo”) che hanno durata predefinita e rispondono alla duplice esigenza di diversificare il
portafoglio e fornire un flusso cedolare».
PLEIADI 35
SERVIZI E PROGETTI GLOBAL BROKER
Per proteggerci
dai
,
c’è Global Broker
RISCHI
Con la sua attività di consulenza e intermediazione,
Global Broker S.p.A. aiuta le piccole e medie imprese (PMI)
a realizzare un programma assicurativo efficace,
che le preservi e protegga dai rischi che possono colpirle
I
di Umberto Colli – Vice Direttore Generale Credito Valtellinese
UNA CONSULENZA
DI QUALITÀ
Global Broker
non è una compagnia
assicurativa.
La sua attività
consiste nell’analizzare
la situazione
delle aziende clienti
e metterle in contatto
con le maggiori
compagnie assicurative,
così che possano
individuare i pacchetti
ideali per le loro
specifiche esigenze.
Il Gruppo Credito Valtellinese, ormai da molti anni, è fortemente
presente anche nel comparto assicurativo, allo scopo di offrire alla
propria clientela – individui e aziende – i migliori prodotti e servizi assicurativi presenti sul mercato. Tale strategia, sviluppata in partnership con il Gruppo Assicurativo RI-FIN, si esplica attraverso
apposite società di intermediazione assicurativa. Una di queste
è Global Broker S.p.A, specializzata nei prodotti e servizi assicurativi per le aziende – in particolare per le piccole e medie imprese (PMI) e per le istituzioni bancarie e
finanziarie – con rapporti di collaboraLE PRINCIPALI POLIZZE ASSICURATIVE
zione con tutte le principali compagnie
A DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE
assicurative nazionali e internazionali.
l Polizze di Responsabilità Civile: Generale, Operai,
Prodotti, Inquinamento, Amministratori, ecc.
Consulenza e intermediazione
l Polizze per i beni aziendali: Incendio, Furto, Eventi
Global Broker, dopo aver ricevuto
Catastrofali, Danni indiretti, Informatica
l’incarico di brokeraggio, studia in modo
l Polizze Parco Autoveicoli
personalizzato e approfondito la
l Polizze Trasporti
situazione di rischio delle singole
l Polizze Corpi per mezzi aeronavali
aziende attraverso avanzati modelli di
l Polizze Leasing
analisi, identifica i programmi
l Polizze di Tutela legale e Assistenza
assicurativi più opportuni e alloca i rischi
l Polizze Convenzione a favore dei Dipendenti aziendali
presso le compagnie assicurative più
l Polizze Credito e Cauzioni
specializzate e affidabili del mercato.
l Polizze relative a necessità di investimento
Nello specifico, il team di Global Broker:
dell’imprenditore
l effettua lo studio del rischio presso
le strutture dell’impresa;
l valuta il livello e i deficit di copertura delle polizze già in essere,
così come eventuali ambiti di totale scopertura;
l invita le compagnie assicurative del mercato a quotare
il rischio, comparando poi le offerte sia da un punto di vista
normativo, sia economico;
l presenta al cliente, per iscritto, lo studio complessivo della
sua posizione assicurativa, nonché gli ambiti di miglioramento, ›
PLEIADI 37
SERVIZI E PROGETTI GLOBAL BROKER ALBERONI
Risponde Matteo Rinaldi, Presidente di Global Broker SpA
«Sempre dalla parte del cliente!»
atteo Rinaldi
è il Presidente di
Global Broker SpA,
oltre che Presidente del Gruppo Assicurativo
RI-FIN. A lui abbiamo chiesto quali siano
le caratteristiche vincenti della società
di brokeraggio che presiede.
Presidente Rinaldi, in che cosa Global
Broker si distingue dalle altre società
di brokeraggio?
«La caratteristica principale di Global Broker
è quella di essere figlia di due Gruppi molto
qualificati, nei rispettivi settori. Da una parte
il Gruppo Creval – che da 100 anni offre servizi
bancari ad altissimi livelli di standard – dall’altra
il Gruppo Assicurativo RI-FIN, esperto
sia nell’intermediazione assicurativa,
sia nell’assicurazione diretta dei rischi: caso,
questo, unico in Italia.
Entrambi i Gruppi
partner, soggetti
al controllo della
Banca d’Italia/IVASS,
producono sulla
partecipata Global
Broker un profilo
istituzionale che fa
sì che il servizio
offerto ai clienti sia
M
›
l
unitamente alle migliori quotazioni impegnative
e comparate delle compagnie;
condivide con il cliente le proposte, mettendo
in copertura i rischi, richiedendo l’emissione
delle polizze, occupandosi della gestione
dei contratti assicurativi e coadiuvando
le aziende nella gestione dei sinistri.
I clienti di Global Broker
Per soddisfare un così delicato e primario servizio per le aziende, il Gruppo Creval agisce dunque
con una struttura di alto profilo, capace di agevolare la maggior sinergia possibile con la propria
“clientela”. Al centro della attività di Global Broker c’è
la piccola e media impresa nazionale, di ogni genere merceologico e di servizio, sia pure di una certa
dimensione di fatturato. In tutti questi casi Global Broker stringe con le più alte cariche delle aziende rap38 PLEIADI
assolutamente
all’altezza delle
aspettative.
Oggi solo pochissime Banche, dato il livello
specialistico richiesto, possono vantare
un servizio di brokeraggio assicurativo
a favore della propria clientela».
Immagino che questo vi permetta di avere
anche, a favore dei clienti, una maggiore
forza contrattuale con le compagnie
assicurative con cui collaborate...
«Sì. Oltretutto il Gruppo Creval è oggi, grazie
alle sue partecipate assicurative, tra i leader
del settore in Italia. I molteplici rapporti
di collaborazione con tutte le principali
compagnie assicurative nazionali e internazionali
sono consolidati, basati su una forza che pochi
intermediari possono mettere in campo.
DUE GRUPPI QUALIFICATI
NEI RISPETTIVI SETTORI
Matteo Rinaldi, Presidente
del Gruppo Assicurativo
RI-FIN e Presidente
di Global Broker,
con Umberto Colli,
Vice Direttore Generale
Credito Valtellinese.
porti basati sulla fiducia reciproca, sempre in un’ottica di medio-lungo termine. Tra le specializzazioni
di Global Broker c’è anche l’attività assicurativa per
le aziende del settore bancario e finanziario, che necessitano di molteplici attività e proposte connesse con l’ampiezza delle loro operatività.
Una grande esperienza alle spalle
Uno dei punti di forza di Global Broker è quello di essere supportata da un Gruppo Bancario solido, ramificato, ricco di valori, così come da un Gruppo Assicurativo di tradizione e comprovata esperienza tecnica nel settore. Una situazione di privilegio,
questa, che pone Global Broker nella possibilità di
avere un ottimo rapporto, fatto di reciproca stima e
fiducia, sia con la clientela sia con le principali compagnie assicurative, i cui prodotti vengono di volta
in volta selezionati e proposti.
LA SEDE DI MILANO
Il palazzo di piazza Diaz, a Milano, a pochi passi dal
Duomo, che ospita la sede centrale di Global Broker SpA.
Gli effetti prodotti per le aziende clienti sono quasi
sempre, da un lato, in termini di risparmi
economici di costi assicurativi (c.d. “premi”),
dall’altro in termini di migliore impostazione dei
contratti assicurativi (c.d. “polizze”) per normativo,
garanzie, condizioni, massimali, capitali,
franchigie; non dimentichiamo inoltre
che questa forza contrattuale risulta spesso
essenziale in caso di sinistri di un certo rilievo».
Ma come opera, nel dettaglio, Global
Broker? Qual è la sua attività specifica?
«Global Broker è un consulente-intermediario
che agisce a fronte di un incarico fiduciario
del cliente azienda. In relazione alle esigenze
e problematiche assicurative dell’azienda,
la “prende per mano” e “guida”, accentrando
su di sé l’intero servizio, in un settore molto
specialistico e complesso. Ne individua e analizza
i rischi, li discute e condivide con l’azienda,
li rappresenta alle compagnie assicurative
più affidabili, trovando le soluzioni più idonee
in termini di coperture, normativi, economici.
Pertanto l’attività di Global Broker non si limita
di certo a coprire i rischi: parte molto prima,
con il loro studio, e prosegue dopo, nella loro
gestione, monitoraggio, aggiornamento alle
continue evoluzioni normative. Troppo spesso
le aziende, versando il premio – spesso cospicuo
– alle compagnie assicurative, si illudono
di essere adeguatamente coperte. L’azione
di Global Broker esprime anche un’evidente
sinergia nei confronti del Gruppo bancario
in relazione alla clientela affidata, e viceversa».
Insomma, un’attività svolta sempre
al fianco del cliente...
«Sì, e questa caratteristica differenzia in genere
il Broker (se esperto) da un agente assicurativo.
L’agente rappresenta innanzitutto la sua
compagnia assicurativa, può proporre solo i
prodotti e servizi di quest’ultima, deve innanzitutto
salvaguardare l’interesse della propria compagnia
assicurativa. Global Broker rappresenta invece
esclusivamente gli interessi del cliente azienda,
oltretutto nei confronti dell’intero mercato delle
compagnie assicurative, delle quali valuta altresì
nel tempo l’affidabilità in termini di servizio.
Da qui nasce la qualità del ruolo professionale,
concorrenziale e competitivo di Global Broker.
Global Broker fornisce servizi di consulenza, intermediazione
e gestione assicurativa nel settore aziende, private e pubbliche
Il comparto assicurativo messo in campo dal Gruppo Credito Valtellinese
ltre che di Global Broker
Spa, il Gruppo Creval,
in partnership con il Gruppo
assicurativo RI-FIN, si avvale
dell’attività di Global
Assicurazioni S.p.A.,
società di intermediazione
assicurativa dedicata ai
prodotti e servizi assicurativi
per gli individui e le famiglie.
Global Assicurazioni e Global
O
Broker pongono oggi
il Gruppo Creval ai vertici
nazionali del settore degli
intermediari assicurativi
con una massa consolidata
di premi intermediati
superiore a 1.6 miliardi
di euro, e rapporti
di collaborazione con tutti
i principali gruppi assicurativi
nazionali e internazionali.
Oltre a ciò, il Gruppo Credito
Valtellinese partecipa al 40%
del capitale sociale della
compagnia di assicurazioni
e di riassicurazioni Global
Assistance S.p.A., controllata
dal Gruppo Assicurativo
RI-FIN e specializzata nei
principali prodotti assicurativi
“danni non Auto” per
gli individui e le famiglie.
PLEIADI 39
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI
ATTENZIONE AI GIOVANI,
FUTURI MANAGER
Obiettivo di Altis, l’Alta
Scuola Impresa e Società
dell’Università Cattolica
di Milano è quello di fornire
una formazione
permanente ai giovani
destinati a dirigere
le aziende di tutto il mondo.
«Lo scenario economico è dominato
dallo spostamento dello sviluppo verso
i Paesi emergenti e dalla consapevolezza
della necessità di una crescita sostenibile»
sostiene Mario Molteni, Direttore di Altis
di Enzo Rocca - Vice Direttore Generale Credito Valtellinese
40 PLEIADI
Care
ecco come crescere
PMI,
I
Incontriamo Mario Molteni – Professore ordinario di Economia aziendale e Corporate Strategy presso l’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Milano, fondatore e direttore
dell’Alta Scuola Impresa e Società (ALTIS) – per parlare di
“crescita” dell’economia e delle imprese. Autore di numerose pubblicazioni in tema di strategia aziendale, imprenditorialità e responsabilità sociale,
Molteni ricopre anche il ruolo di Direttore Scientifico del CSR Manager Network cui il Gruppo Credito Valtellinese
aderisce.
Professore, per il 2013 la Commissione europea ha indicato cinque
priorità con riferimento al cammino
di crescita delle economie (tra cui
il risanamento dei bilanci degli Stati
membri, il sostegno a ricerca, istruzione e formazione e la lotta alla
disoccupazione). A suo avviso, qual
è la leva più decisiva al riguardo?
«Scegliere un fattore a discapito
dell’altro non è semplice. Auspico l’avvio di un “sistema coordinato di mosse” che tenga conto
dei diversi profili temporali delle iniziative. Se pensiamo
al brevissimo termine, è decisivo garantire un regolare
flusso di finanziamento verso l’economia reale, specificamente le PMI, e la modernizzazione della Pubblica Amministrazione, la cui arretratezza strutturale frena la nascita
di nuove imprese e la crescita di quelle esistenti. Queste
sono le altre due priorità di Bruxelles, accanto alle tre da
voi citate. Allo stesso modo, l’istruzione e la formazione
servono a costruire il futuro di cui abbiamo bisogno».
Le imprese dovranno giocare un ruolo decisivo
per il rilancio dell’economia. “Nuovi scenari per nuovi
imprenditori”, è stato osservato. Anche in tempi di
crisi?
«L’attenzione di questi ultimi anni è andata soprattutto
alla crisi in atto. Una sorta di mantra che distoglie l’attenzione da un mutamento di natura strutturale: il passaggio
da un’economia trainata dalla vecchia “triade” Usa, Europa
e Giappone a un sistema guidato dalle grandi economie
asiatiche, innanzitutto Cina e India. Occorre che l’imprenditore italiano assuma piena consapevolezza di questo ›
PARLANDO DI CRESCITA,
IMPRESE ED ECONOMIA
Sopra, l’incontro tra
il Vice Direttore Generale
Credito Valtellinese,
Enzo Rocca e il Direttore
di Altis, Mario Molteni,
Professore ordinario
di Economia aziendale e
Corporate Strategy presso
l’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano.
PLEIADI 41
ECONOMIA IMPRESE E MERCATI
› fenomeno e che lo senta in termini di urgenza;
la realtà dei nuovi mercati si è di fatto già
imposta e nasce la necessità dell’internazionalizzazione come “nuova frontiera”».
L’orientamento all’internazionalizzazione
non è banale. Le imprese hanno la necessità
di individuare le leve per competere nel
“nuovo mondo”. Come possono governare
questa transizione necessaria?
«Non devono limitarsi a delocalizzare la
produzione, ma essere in grado di operare là
dove il mondo sta crescendo. E questo oggi,
non domani o dopodomani. Occorre che le organizzazioni di settore si muovano in questa
direzione, che le imprese si aggreghino e
adottino nuove forme di collaborazione, che le
banche le accompagnino e che il sistemaPaese funga da elemento unificatore. Ci vogliono
imprenditori che si mettano in discussione non
perché hanno sbagliato sino a oggi, ma perché
competono in un nuovo ambiente, molto differente».
In questo contesto quale
ruolo può giocare l’Università?
«In primo luogo, le Università devono offrire il buon
esempio, aprendosi alla filiera
internazionale in maniera totale
in termini di docenti, ospitalità
di studenti, contenuti dei programmi, partecipazioni a network. Poi l’aspetto internazionale deve pervadere la formazione classica e, in terza istanza, deve essere assicurata una
formazione lungo l’intero arco
della vita (la cosiddetta “lifelong learning”),
nell’interesse di ogni lavoratore. Da questo
punto di vista in Altis abbiamo sviluppato un
programma formativo per i piccoli imprenditori
e i loro collaboratori, focalizzato proprio sui
temi della crescita, dell’internazionalizzazione
e del passaggio generazionale».
La formazione delle risorse aziendali si
configura come una leva competitiva fon-
Collaborazione imprese/università,
opportunità non del tutto sfruttata
U
n recente studio della Banca d’Italia
(Tema di discussione n. 884, ottobre
2012) stima che nel triennio 2005-2007
solo il 22,3% delle imprese ha attivato
con l’università una collaborazione.
È una fonte fondamentale per un’impresa
che vuole comprendere le novità,
scambiare conoscenze e adattarle
a problemi concreti, avere visione di nuove
tecnologie e approcci innovativi. Eppure
ancora poco sfruttata e per motivi che
possono far riflettere (entrambe le parti
interessate): il 54,3% delle imprese
non ha mai preso in considerazione
una collaborazione, mentre il 33,3%
ritiene che la ricerca accademica
non possa rispondere alle necessità
concrete di business.
A margine, qualche
impresa rileva elevati
costi (2,1%)
e una eccessiva
burocrazia (1,3%)
nella collaborazione.
È più alta la probabilità di stipulare
un accordo tra
imprese e università
che eccellono
nello stesso settore
e che siano
territorialmente
vicine. Inoltre,
la distanza geografica sembra essere un
fattore più rilevante per le PMI, rispetto
alle grandi imprese che tendono,
invece, a collaborare con le università
indipendentemente dalla loro sede.
Fonte: Banca d’Italia, Tema di discussione n. 884
“Collaborazione tra imprese e università in Italia: il
ruolo della vicinanza dell’impresa ai migliori dipartimenti di ricerca”, ottobre 2012.
INTERNAZIONALITÀ DI DOCENTI,
STUDENTI E PROGRAMMI
Le università devono saper
preparare i futuri manager
tenendo conto del contesto
attuale, che richiede nuove forme,
internazionali, di formazione.
Che cos’è Altis
Altis è una delle sette Alte Scuole
che compongono il sistema
di formazione post-graduate
dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Milano. Costituita nel 2005,
definisce così la propria mission
“Imprenditorialità e management
per lo sviluppo sostenibile”.
rete di Master per nuovi imprenditori in Africa
(per ora in Kenya, stiamo per realizzarlo anche
in Ghana e in Sierra Leone e in prospettiva in
altri sei-sette stati del continente), con la possibilità di fare incontrare con queste realtà sia
le grandi imprese italiane, sia le PMI, per creare
spazi di collaborazione e sinergie».
Quando si opera nei Paesi emergenti si
pone il problema di crescere in modo “responsabile”, ossia nel rispetto degli individui
e dell’ambiente. Può la responsabilità sociale
rappresentare un freno allo sviluppo?
«No, è solo freno a uno sviluppo realizzato
sulla pelle dei più poveri. La responsabilità
sociale è foriera di vera crescita: si pensi allo
sviluppo di catene produttive nel Sud del
mondo, finalmente attente ai diritti dell’uomo
e alla tutela dell’ambiente. E poi ci sono opportunità di innovazione imprenditoriale connesse alla green econo«Ogni lavoratore deve poter disporre di formazione my: alle energie rinnovabili, alla mobilità sostelungo l’intero arco della vita. È la cosiddetta lifelong
nibile, agli edifici intellilearning che Altis ha inserito tra i suoi programmi»
genti, al reimpiego dei
damentale. Può illustrarci l’offerta di tipo inrifiuti e altre ancora. Insomma, esistono migliaia
novativo messa in campo da Altis?
di opportunità di nuovi business basati sulla
«Proponiamo da sei anni un MBA in inglese,
sostenibilità come elemento fondamentale
rivolto principalmente a manager di 30-35 anni
della formula imprenditoriale».
provenienti dai Paesi emergenti. È un’opportunità
Occorre, quindi, assumere piena consaper le nostre imprese, perché i partecipanti si
pevolezza sulla necessità, ma forse anche
collegano con imprese italiane interessate a
sull’opportunità, di uno sviluppo sostenibile.
operare nel loro Stato, imparano l’italiano, com«Sì. La sostenibilità, insieme allo spostaprendono la nostra cultura e si preparano a esmento dell’equilibrio dello sviluppo verso i Paesi
sere “ponti” di collegamento. In questo modo
BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) sono i trend
le nostre aziende dispongono di insider pronti
che stanno caratterizzando l’economia mondiale
ad accompagnarle verso le nuove frontiere.
e con queste due dinamiche fondamentali dobUna seconda iniziativa riguarda una nuovissima
biamo fare i conti sino in fondo. E subito».
PLEIADI 43
IL PERSONAGGIO EROS RAMAZZOTTI
È importante cantare
l’
AMORE
Nel suo ultimo disco, “Noi”, Ramazzotti sottolinea
come sia necessario, nei momenti difficili, restare tutti
uniti. E ricorda anche come sia fondamentale parlare
di sentimenti e dare messaggi positivi alla gente
I
di Luca Palestra
Il suo ultimo disco, che si intitola “Noi”, è un successo internazionale, pluripremiato per le vendite ottenute in
ogni parte del mondo, dalla Germania al Venezuela, passando naturalmente per l’Italia. Ma per uno che nella sua
carriera ha venduto più di 60 milioni di dischi questo dovrebbe apparire del tutto normale.
Non è però così per Eros – quando la gente non ha bisogno del cognome per riconoscerti vuol dire che il successo è ormai una cosa consolidata, che varrà “per sempre” – che vive la sua condizione di cantante italiano più famoso in tutto il mondo con grande
naturalezza e umiltà. Quella naturalezza e umiltà che mette nelle sue canzoni, veri “ritratti”
che raccontano di una vita di tutti i giorni, fatti di amicizie, amori, gioie, ma anche di dolori, sofferenze, timori. Perché in fondo il segreto di Eros Ramazzotti sta proprio in questo: nel
farci capire che lui è ancora e sempre quel ragazzo di borgata che arrivò a vincere Sanremo Giovani nel lontano 1984, con una canzone destinata a entrare nella storia della musica italiana. Perché alzi la mano chi non ha mai
canticchiato, almeno una volta, nella sua
vita, il ritornello di “Una terra promessa”...
Eros, parliamo del presente. “Noi”, il
tuo ultimo album, è lo specchio di questi nostri tempi complicati, in cui spesso siamo portati a sentirci soli...
«Sì, è un album che fin dal titolo vuole trasmettere un messaggio di unione.
Sono momenti difficili per molti, questi, in
cui, più che in passato, si è portati ad avere il bisogno di stare insieme agli altri. ›
PRIMO IN CLASSIFICA
IN 18 PAESI DEL MONDO
All’indomani della sua
uscita, “Noi” ha raggiunto la
prima posizione tra gli
album scaricati su iTunes in
Italia e in altri 17 Paesi del
mondo: Svizzera, Belgio,
Lussemburgo, Romania,
Ungheria, Guatemala,
Honduras, Repubblica
Dominicana, Grecia,
Germania, Austria, Malta,
Slovenia, Slovacchia,
Grecia, Cipro e Bulgaria.
PLEIADI 45
IL PERSONAGGIO EROS RAMAZZOTTI
› Perché la vicinanza con le persone di cui ci fidiamo, cui vogliamo bene, ci aiuta a proteggerci l’uno
con l’altro e ci spinge anche a migliorarci».
Il tutto, come sempre accade nelle tue canzoni, senza dimenticare l’amore...
«Certo, perché quello è il motore che fa funzionare tutto. Ho messo molto sentimento, in questo disco, perché penso che cantare l’amore e dare
messaggi positivi sia, ora come ora, di importanza fondamentale».
E l’amore ha mille sfaccettature, che tu hai
sempre saputo mettere a fuoco e cantare con
lucidità e bravura. Come per esempio in questo disco, dove emerge il tuo amore di papà.
Che sensazione si prova a sentire la voce delle proprie figlie in canzoni di successo?
«È bellissimo. Rafaela Maria apre, con la sua
vocina, il brano “Una
tempesta di stelle”. L’ho
registrata in una notte
che non riusciva a dormire e sembrava cantare.
Avevo già composto il
pezzo, ma ho capito subito che lì ci poteva stare il suo contributo. Aurora, invece è venuta in
studio e lì abbiamo registrato la sua voce, che
compare nella canzone
“Abbracciami”. Lei ha
sedici anni, ormai, e le
idee molto chiare: con
tutta probabilità farà dell’arte la sua vita, perché
ama cantare e suonare, proprio come me»
L’amore per la musica ce l’hai da sempre,
fin da quando eri un ragazzo come tanti altri
di Roma. In “Polaroid” parli di Cinecittà, il tuo
quartiere, e di come vivevate tu e i tuoi amici
d’infanzia. Hai dei rimpianti?
«Rimpianti no, perché da allora molte cose
sono cambiate e tante in meglio. Ma il mio legame con il passato è sempre molto stretto. Il quartiere, la gente, gli amici, la vita vissuta per certi
UN LUNGO TOUR IN TUTTA EUROPA
Per Ramazzotti un 2013 vissuto in gran
parte in tournée, dall’esordio di Mantova
del 5 marzo all’ultima data in programma,
quella del 21 settembre a Madrid.
46 PLEIADI
Da comparsa nei film di Cinecittà
a protagonista della musica mondiale
difficile concentrare in poche righe la vita
e la carriera di Eros Ramazzotti. Nato a Roma,
quartiere Cinecittà, il 28 ottobre 1963, trascorre
gli anni dell’infanzia facendo saltuariamente
la comparsa in scene di massa di qualche film,
anche se la sua vera passione è la musica.
Nel 1981 partecipa al concorso “Voci Nuove”
di Castrocaro e ottiene il suo primo contratto
discografico. Nel 1984 arriva il grande successo,
con il trionfo tra le “giovani proposte” del Festival di
Sanremo, ottenuto con la sua canzone simbolo “Terra
promessa”, che diviene presto una hit internazionale,
famosa in tutta Europa proprio come “Una storia
importante”, del 1985, che solo in Francia vende
un milione di copie. Nel 1986 arriva la vittoria
a Sanremo con “Adesso tu” e da lì la carriera di Eros non
si ferma più. Una carriera che lo ha portato
in vetta alle classifiche di mezzo mondo, con molti
dei suoi pezzi eseguiti anche in spagnolo, e che lo ha
visto esibirsi a fianco dei più grandi interpreti italiani
e internazionali, tra i quali Pino Daniele, Jovanotti, Cher,
Anastacia, Ricky Martin, Tina Turner, Laura Pausini,
Ornella Vanoni, Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli.
È
TRIPLO DISCO DI PLATINO
Uscito nel novembre del 2012,
l’album di Eros Ramazzotti
ha raggiunto in pochi mesi il triplo
disco di platino in Italia e ha venduto
oltre 600mila copie nel mondo.
NOI, un sound internazionale
per raccontare storie italiane
NOI, il nuovo album di Eros Ramazzotti, si compone di quattordici nuovi brani dal sound internazionale ma dai temi italianissimi. In NOI Ramazzotti esplora e poi racconta sentimenti come
l’amore (Noi, Un angelo disteso al sole, Questa nostra stagione, Abbracciami), l’amicizia
(Infinitamente, dedicata agli amici Alex e Gio)
e l’affetto paterno (Una tempesta di stelle, dedicata alla piccola figlia Raffaela Maria); indaga
su temi universali come l’uguaglianza tra i popoli (Sotto lo stesso cielo), la libertà (Balla solo
la tua musica), e personali (Polaroid, omaggio
a Cinecittà, il quartiere romano in cui è cresciuto). Ma NOI è anche un album ricco di incontri.
Con altri artisti come Nicole Scherzinger in Fino
all’estasi, Giancarlo Giannini in Io sono te, i Club
Dogo in Testa o cuore, i tre tenori del Volo in
Così e gli Hooverphonic in Solamente uno.
“Noi” è uscito in tre versioni, una per il mercato italiano, una per
quello internazionale e una in lingua spagnola (“Somos”)
versi, grazie alla presenza degli “Studios”, come
in un film. Il mio legame con quello spicchio di
Roma è sempre lo stesso, molti dei ragazzi con cui
trascorrevo il tempo allora sono miei amici ancora oggi. Eravamo molto uniti, a quei tempi – per tornare all’argomento portante di questo mio ultimo
disco – e grazie a questo riuscivamo a superare
le tante difficoltà e i pericoli che la vita ci metteva
davanti. I nostri valori erano quelli che mi porto dentro ancora oggi: amore, amicizia, affetto, solidarietà, naturalezza delle cose. Ringrazio sempre di avere avuto la fortuna di essere cresciuto in quel contesto, nel “mio” quartiere di Cinecittà».
Dopo l’uscita di “Noi”, avvenuta nel novembre 2012, sei partito per un lungo tour che ti sta
portando in decine di città d’Italia ed Europa.
Quasi ogni sera canti i tuoi vecchi successi e
le tue nuove canzoni. Tra queste ultime, a quali ti senti più legato?
«Quelle di cui abbiamo parlato rappresentano qualcosa di molto forte, per me. Ma forse la mia
canzone preferita è “Io sono te”, quella in cui compare, alla fine, la voce di Giancarlo Giannini, attore che io considero fantastico. È stata una collaborazione, la nostra, nata per caso, dopo un incontro fortuito in un aeroporto messicano. Mentre aspettavamo un aereo ci siamo confessati di
essere l’uno fan dell’altro. Così, quando ho scritto questa canzone, l’ultima nata dell’intero album,
ho pensato a lui per la voce autorevole che ci serviva in chiusura. Lui è stato gentilissimo e come
sempre bravissimo e credo che il risultato ottenuto sia davvero soddisfacente, tanto che anche lui
se n’è dichiarato entusiasta».
PLEIADI 47
L’AZIENDA AERMEC
Con noi state tutti
FRESCHI
Con la loro azienda a conduzione
familiare e tutta italiana, da oltre 50 anni
si preoccupano di farci vivere meglio
rendendo più piacevoli i nostri ambienti
di Luca Palestra
Dire che Aermec è una “azienda a conduzione familiare” è dire
il vero. Perché il marchio conosciuto in tutto il mondo per le
sue macchine per la climatizzazione e che ha la sua sede alle
porte di Bevilacqua, paesino in provincia di Verona, è gestito da tre persone: Giordano, Raffaella e Alessandro Riello. Giordano è il padre, fondatore dell’azienda e oggi presidente. Raffaella e Alessandro sono i figli, responsabili rispettivamente
dell’area logistica e produttiva e dell’area marketing e distributiva. E alle loro spalle “spinge” la nuova generazione. Che
è la quinta, se si parte da quando la famiglia Riello ha deciso, attorno al 1920, di intraprendere la sua storia industriale. ›
48 PLEIADI
UNA FAMIGLIA UNITA
Alessandro e Raffaella Riello mentre brindano al successo
della loro azienda. In relazione al loro ruolo nell’azienda
Alessandro dice: «Io son le gambe, lei è il corpo e le braccia».
PLEIADI 49
L’AZIENDA AERMEC
«Abbiamo deciso di non delocalizzare la nostra produzione perché
pensiamo di avere un debito di riconoscenza verso il nostro territorio»
Da 52 anni è “La prima per il clima”
Una storia molto italiana, bella da raccontare.
L’impressione iniziale, all’appuntamento fissato per l’intervista, è che Alessandro e Raffaella ci
accolgano come si farebbe con ospiti che vengono a trovarti a casa. Un’impressione che con il passare dei minuti viene spiegata dal fatto che per loro la
fabbrica di Bevilacqua è
veramente come una casa.
«Siamo cresciuti qui», dicono all’unisono mentre un
lampo quasi di commozione passa nei loro occhi «è
normale che qui ci sentiamo
a nostro agio».
La vostra azienda, si
racconta, è nata per
un’esigenza di destagionalizzazione. Ci potete
spiegare questo concetto?
«È semplice. La nostra
famiglia, Riello, costruiva
già da almeno 40 anni impianti di riscaldamento.
Ma la produzione e la vendita era concentrata soprattutto nei mesi autunnali e invernali. Fu così che
all’inizio degli anni 60 nostro padre decise di mettere in piedi una fabbrica che producesse strumenti legati alla climatizzazione. All’inizio si produceva50 PLEIADI
Aermec viene fondata, inizialmente con il nome di Riello
Condizionatori, nel 1961 da Giordano Riello (nella foto),
discendente della famiglia famosa per avere portato i
bruciatori per il riscaldamento e per la produzione di acqua
calda in Italia. L’esigenza è quella di destagionalizzare la
produzione, che è concentrata nei mesi più freddi. Ecco che
pertanto si pensa ai condizionatori
d’aria, che negli Usa cominciano ad
avere grande successo. Negli anni
70 nascono i primi apparecchi in
grado di fornire sia caldo, sia fresco,
mentre negli anni 90 si sviluppa la
produzione di refrigeratori d’acqua e
di centrali per il trattamento dell’aria.
Tra il 1990 e il 2000 il marchio
Aermec consolida la sua leadership
di mercato nella produzione di
ventilconvettori. Nel nuovo millennio
Aermec applica al proprio sistema
produttivo una rivoluzionaria robotica
flessibile e prosegue la sua
conquista dei mercati mondiali.
no piccoli apparecchi che si fornivano oltre alla Riello Bruciatori anche ad altre aziende di prestigio. Ma
presto fu deciso di entrare anche nel mondo dell’impiantistica con una produzione diretta, non più
volta a terzi».
Dal produrre caldo, dunque, siete passati al ›
›
DA WIMBLEDON
A LEONARDO
Le macchine per
la climatizzazione
di Aermec trovano
applicazione
in situazioni che
richiedono prestazioni
“personalizzate”. Ecco
alcune tra le più note
location: il teatro
Bolshoi di Mosca,
il museo Guggenheim
di Venezia, il Cenacolo
di Leonardo da Vinci
a Milano e il campo
centrale di Wimbledon,
in Gran Bretagna.
e macchine prodotte dagli stabilimenti
Aermec di Bevilacqua, in provincia
di Verona, sono pensati per soddisfare ogni
esigenza di climatizzazione nelle case, prima
di tutto, ma anche nelle fabbriche, negli uffici
e in molti luoghi pubblici. In particolare,
fanno parte della galassia Aermec anche
molte applicazioni che danno prestigio
e lustro all’azienda, perché sono dedicate
a situazioni specifiche e uniche, legate non
solo all’esigenza di regolare la temperatura,
ma anche a quelle che tendono a creare
microclimi particolari e a regolare i tassi
di umidità di ambienti del tutto speciali.
Alle macchine di climatizzazione di Aermec,
per esempio, sono affidate le sorti di opere
d’arte immortali come l’Ultima Cena
di Leonardo,
custodita nel
refettorio della
chiesa di Santa
Maria delle Grazie
di Milano, o gli
affreschi di Giotto
della Cappella
degli Scrovegni,
a Padova. Sempre
con riferimento
all’arte, Aermec
mette in campo
L
Jan S. / Shutterstock.com
La climatizzazione ideale
per ogni tipo di situazione
una collaborazione con diversi musei
e luoghi d’arte sparsi in buona parte
del mondo. Una collaborazione, come quella
con il Museo Guggenheim di Venezia,
di cui Aermec è partner. Non sorprenderà,
dunque, scoprire che anche il più famoso
teatro russo, il Bolshoi di Mosca,
è climatizzato grazie ad apparecchi Aermec.
Così come il campo centrale di Wimbledon,
vero e proprio tempio del tennis mondiale,
che alcuni anni
fa si è dotato
di un tetto
semovibile.
Se inizia a piovere,
il tetto si chiude.
Già, ma con 15mila
persone sugli
spalti il problema
dell’umidità
sarebbe enorme, anzi disastroso, se non
ci fossero i refrigeratori Aermec, capaci
di creare un clima ideale in pochi minuti.
PLEIADI 51
L’AZIENDA AERMEC
UNA PRODUZIONE
TUTTA ITALIANA
Una vista aerea della
Aermec, la cui sede
è posta nei pressi del
paesino di Bevilacqua,
in provincia di Verona.
Sotto, da sinistra,
Andrea Schenato,
direttore della filiale
Creval di Noventa
Vicentina (VI), Raffaella
e Alessandro Riello
e Roberto Tarricone,
Direttore Territoriale
Area Nord Est del
Credito Valtellinese.
«La ricerca e lo sviluppo dei prodotti sono elementi fondamentali,
e se non ci si investe, crediamo, non si va da nessuna parte».
›
Una collaborazione nata in Città del Vaticano
Quello tra l’Aermec e il Gruppo Creval è un rapporto nato
in modo quasi casuale. A spiegarlo è Alessandro Riello:
«Qualche anno fa un nostro caro amico ci ha invitati
a una visita ai Musei Vaticani, a Roma, organizzata dal
Gruppo Creval. In quell’occasione abbiamo conosciuto
il Presidente e l’Amministratore Delegato del Gruppo e
con loro ci siamo accordati per un nostro futuro incontro
in cui avremmo potuto vedere se c’era la possibilità
di lavorare insieme. Devo dire che fino a quel momento
noi eravamo abituati a lavorare con alcune definite realtà
bancarie e non cercavamo una soluzione differente.
Invece nell’incontro che è seguito ci siamo “piaciuti”
e da lì è partita la nostra collaborazione. Per quanto ci
riguarda, si è trattata senza dubbio di una scelta felice».
52 PLEIADI
fornire fresco. Non siete ricaduti, così facendo,
in un nuovo problema di destagionalizzazione?
«No, perché già a partire dagli anni 80/90 è mutato il concetto di condizionamento, che è sfociato in quello più vasto di climatizzazione, più mirato alle situazioni microclimatiche e che ha come fine
il permettere di vivere nel migliore dei modi all’interno di un ambiente. Non si parla dunque più solo
di fresco, ma anche di riduzione del tasso di umidità, di pulizia dell’aria, di produzione di acqua sanitaria, ecc.».
Tra le vostre caratteristiche c’è quella di essere molto legati al vostro territorio. Come fate,
visto che la vostra produzione raggiunge ormai
tutti gli angoli della terra?
«Questo è il frutto di una scelta precisa fatta a
suo tempo da nostro padre e oggi anche da noi pienamente rispettata. Che è quella di cercare di essere e restare un’azienda italiana a tutti gli effetti.
Non solo con la testa, dunque, con quella parte di
attività che riteniamo fondamentale e che fa capo
alla ricerca e allo sviluppo. Ma anche con le gambe, che corrispondono alla distribuzione e con il
tronco e le braccia, cioè con la parte manufatturiera. Abbiamo deciso di non delocalizzare per due
motivi. Il primo perché abbiamo una sorta di debito di riconoscenza verso il nostro territorio, che ci
MINIFABBRICA
ROBOTIZZATA
Per incrementare
la propria capacità
produttiva, Aermec si
è dotata di macchinari
di ultima generazione
e di una minifabbrica
robotizzata
per l’assemblaggio
dei ventilconvettori.
LA CAMERA SEMIANECOICA
Sopra, la stanza in cui vengono effettuate le prove
di verifica della silenziosità delle apparecchiature.
A sinistra, un refrigeratore prodotto da Aermec.
ha permesso di nascere, 52 anni fa, e di crescere.
Il secondo perché pensiamo che un Paese che mette in liquidazione il proprio sistema industriale è un
Paese senza futuro».
Il mondo della climatizzazione lascia intravedere sviluppi produttivi? Verso quali direzioni state andando?
«Sì, è un mondo in grande evoluzione. Anzitutto perché i piccoli impianti vengono oggi sempre
più sostituiti da impianti più complessi e integrati.
Poi perché ci sono grandi sfide da affrontare, come
quelle legate alla diminuzione dell’inquinamento, anche acustico, o all’attenzione al risparmio energetico. Parliamo di integrazione con il fotovoltaico e
con i pannelli solari, ma anche di domotica, con ap-
parecchiature che “leggono” in tempo reale le esigenze di chi ne fa uso. Insomma, ne abbiamo ancora tanta di strada da fare...».
La fine dell’intervista coincide con un tour nei
padiglioni che compongono la parte di produzione dell’azienda. Raffaella e Alessandro fanno da ciceroni, camminano con scioltezza tra i macchinari. Incontrano dipendenti e operai, con cui scambiano saluti cortesi. «Quanti dipendenti avete?»,
chiediamo. «Circa 1.600» la risposta. «E li conoscete tutti?». «Se non proprio tutti, quasi...», la nuova
replica, con un sorriso. Ecco, in quel “quasi”, detto con un lampo di emozione negli occhi, c’è tutta la storia della famiglia Riello, persone gentili, che
da sempre lavorano per farci vivere meglio.
PLEIADI 53
L’OPINIONE FLAVIO CATTANEO
Energia e ambiente, binomio
POSSIBILE
L’elettricità è alla base di tutte le più grandi innovazioni
del nostro tempo. Spesso si discute di come questa viene
prodotta, ma non meno importante è come viene diffusa...
di Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato Terna SpA
È quasi impossibile, oggi, immaginare un mondo senza elettricità. Non è un caso che le scoperte scientifiche e tecnologiche più importanti, le intuizioni pionieristiche di ricercatori che
hanno cambiato la vita e lo sviluppo della civiltà, siano in gran parte legate all’energia. Negli
ultimi decenni siamo stati testimoni di profondi cambiamenti, a tutti i livelli, che hanno interessato l’intero pianeta. Tecnologia, medicina,
mobilità, informazione hanno fatto passi da gigante rivoluzionando i nostri stili di vita.
Il settore energetico non è stato da meno,
e anzi i temi legati al mondo dell’energia han-
54 PLEIADI
no sempre mantenuto in tutti questi anni un ruolo centrale nel dibattito nazionale e internazionale.
Una prima svolta di carattere epocale, per
le implicazioni e le conseguenze che ha avuto,
è avvenuta nel 1996 con l’avvio in Europa della liberalizzazione del settore elettrico. L’Italia
fu tra i primi Paesi a recepire le direttive europee, e nel giro di pochi anni il mondo elettrico,
nato con la nazionalizzazione dei primi anni 60,
fu radicalmente trasformato. La fine del monopolio, l’ingresso nel mercato della produzione
di nuovi operatori, la nascita di Terna quale gestore di rete indipendente, l’avvio della Borsa elettrica: tutti passaggi fondamentali di un percorso che ha ›
È AMMINISTRATORE DELEGATO DI TERNA DAL 2005
Flavio Cattaneo, 49 anni, da otto è l’Amministratore
Delegato della società responsabile in Italia
della trasmissione dell’energia elettrica. In passato
è stato Presidente e Amministratore Delegato
di Fiera di Milano SpA e Direttore Generale della Rai.
PLEIADI 55
L’OPINIONE FLAVIO CATTANEO
Chi è Flavio Cattaneo
uarantanove anni, Laurea in Architettura
al Politecnico di Milano
e specializzazione con un corso su finanza
per Real Estate presso la SDA Bocconi
School of Management. Dal novembre 2005
è Amministratore Delegato di Terna SpA,
società responsabile in Italia della
trasmissione e del dispacciamento
dell’energia elettrica. Dal 2008 al 2012
ha ricoperto la carica di Vice Presidente
dell’Unione Industriali e delle Imprese
di Roma. Nel 2003 è diventato il più giovane
direttore generale di RAI SpA. Alla guida
di Fiera di Milano SpA dal 1999 al 2003,
ha ricoperto importanti posizioni in diverse
società italiane operanti nel settore edile,
energia, delle nuove tecnologie, dei servizi
e facilities. Nel 2011 è stato insignito
dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro.
Q
ALTA TECNOLOGIA PER PORTARE L’ENERGIA A TUTTI
A sinistra, l’AD di Terna SpA Flavio Cattaneo accanto
a un modello di traliccio di ultima generazione.
Sopra, la sala valvole della stazione elettrica di Latina,
esempio di avanguardia tecnologica e impiantistica.
avuto certamente luci e ombre, ma che rappresenta un punto di non ritorno. Basti pensare che
oggi disponiamo su scala europea di una sofisticata Rete di Trasmissione integrata, che collega decine di migliaia di sorgenti e di grandi gestori nazionali di energia in tutto il continente,
trasportando migliaia di miliardi di kilowattora.
Un nuovo modello di sviluppo
Come nel passato, la risorsa fondamentale
per agire nel presente e costruire il futuro è la disponibilità di energia elettrica. In tal senso si discute spesso della produzione di energia e meno
di come viene diffusa: ma le due cose vanno svi-
56 PLEIADI
› luppate in modo parallelo. Uno degli errori
commessi nell’ultimo decennio è stato proprio
quello di un mancato coordinamento tra lo sviluppo del parco centrali e quello della rete, col
risultato che si sono costruiti impianti di generazione non dove servivano, ma dove si ottenevano più facilmente i permessi, e la rete ha dovuto fare i conti con “colli di bottiglia” e congestioni che hanno reso il mercato elettrico poco
fluido ed efficiente. Inoltre, non si può non tenere conto del fatto che stiamo andando verso un
modello di produzione caratterizzato da una crescente rilevanza delle fonti rinnovabili, alternative a quelle tradizionali, e che quindi anche il ruolo delle reti e la loro gestione va ripensato.
Ma questo significa ripensare anche il loro
modello di sviluppo, consapevoli del fatto che
uno sviluppo delle infrastrutture ambientalmente sostenibile, tecnologicamente avanzato e con
un respiro europeo – come l’esperienza di Terna dimostra – vuol dire non solo più sicurezza
ed efficienza dei sistemi elettrici, ma anche reti
più flessibili, più dinamiche, più intelligenti, con
Terna, il piano strategico 2013-2017
È PRIMA IN EUROPA
Sotto, la sala controllo
di Terna, che è il primo
operatore di rete
indipendente d’Europa
e il sesto al mondo
per chilometri di linee
elettriche gestite.
Più sotto, la posa di un
cavo elettrico sottomarino.
Terna investirà nei prossimi cinque anni
4,1 miliardi di euro, che si sommano
ai 6,5 già investiti in opere concrete
e strategiche per il Paese dal 2005 a oggi,
per ammodernare, sviluppare e potenziare
la rete elettrica nazionale. Dei 4,1 miliardi
di euro, circa 300 milioni saranno destinati
alla realizzazione di sistemi di accumulo.
Guardando al medio-lungo termine, cioè
a 10 anni, gli investimenti previsti
dalla Società guidata da Flavio Cattaneo
ammontano a 7,9 miliardi. Tra le priorità
del piano: l’incremento della capacità
un ruolo cruciale riservato alla ricerca, all’innovazione e allo sviluppo tecnologico.
Un risparmio di 4,8 miliardi di euro
Terna in questi anni ha fatto molto: 6,5 miliardi di euro di investimenti, con un impegno
di spesa annuo che ha superato quota 1,2 miliardi di euro, il quintuplo rispetto al 2005.
Uno sforzo che si è trasformato in 2.500 km
di nuovi elettrodotti, 84 nuove stazioni elettriche
e 800 km di linee dismesse, con una crescita media annua degli investimenti di oltre il 30%
che ha consentito all’Italia di azzerare il gap
infrastrutturale nei confronti degli altri Paesi
europei, e alla società
di superare i principali gestori di rete europei
in termini di accelerazione sullo sviluppo infrastrutturale.
di interconnessione delle frontiere elettriche
con l’estero e la riduzione delle congestioni
nazionali. I futuri elettrodotti saranno
altamente tecnologici e ambientalmente
sostenibili: complessivamente sono 1.200
i km di nuova rete ecologica e hi-tech
in costruzione che, una volta completata,
consentirà di dismettere 850 km
di vecchie linee. In particolare, il 70%
della lunghezza totale delle 6 opere “top”
(“Trino-Lacchiarella”, “Dolo-Camin”,
“Foggia-Benevento”, “Sorgente-Rizziconi”,
“Italia-Francia” e “Italia-Montenegro”),
ovvero oltre 1.000 km, sarà realizzato
con cavi sottomarini e interrati, mentre
tralicci di ultima generazione verranno
installati lungo il 60% delle tratte aeree.
Un restyling del volto della rete d’alta
tensione italiana che diventerà sempre più
‘green’ e ‘intelligente’, oltre che più potente
ed efficiente per rendere il mercato
più competitivo e ridurre i costi di sistema.
Il tutto senza pesare un
euro sulle casse dello stato,
e anzi generando 4,8 miliardi di euro di risparmi per il
sistema elettrico. In Lombardia, ad esempio, per il riassetto della rete elettrica in Valtellina e Valcamonica, Terna ha investito 210 milioni di
euro per dismettere 160 km di linee e tralicci obsoleti (90 km in Valcamonica e 70 in Valtellina) e interrare altri 110 km di rete elettrica (81 km in Valcamonica e 29 km in Valtellina) con notevoli benefici per l’aspetto paesaggistico, il recupero di grandi quantità di materiale pregiato e quasi un milione e mezzo di
metri quadrati nuovamente liberi, ovvero prati e boschi restituiti al verde. Per il futuro, Terna continuerà a fare la
sua parte nella gestione e nello sviluppo
di un sistema complesso, che ha ricadute sul mondo dell’industria, dell’economia
e sul benessere di tutti i cittadini.
PLEIADI 57
TERRITORIO UN WEEK END A...
Alle porte di Roma
ci sono alcune
cittadine che, con
il loro territorio,
rappresentano
da sempre la meta
preferita delle gite
“fuori porta”.
Note come Castelli
Romani, sorprendono
per la loro bellezza
e per la loro lunga
e ricca storia
di Camilla Marini
La gita fuori porta è ai
CASTELLI
58 PLEIADI
RESIDENZE DA SOGNO
Villa Aldobrandini,
chiamata anche Villa
Belvedere, rappresenta
una delle massime
espressioni di residenze
estive presenti nei dintorni
di Frascati. Costruita
nei primi anni del 1600,
la villa è circondata
da un monumentale
parco, ricco di fontane
e terrazze su più livelli.
PLEIADI 59
TERRITORIO UN WEEK END A...
P
In questo territorio, ben distribuito sui Colli Albani, nel XIV secolo
sorgevano i castelli delle famiglie più potenti della Città Eterna
Pare incredibile, ma persino dalla città eterna capita di voler scappare. Lo sanno bene gli abitanti di Roma che, quando le giornate cominciano a
farsi calde, cercano un po’ di refrigerio fuori porta. Del resto, la fuga non è per forza un rifiuto di
ciò che si lascia e, se dalle colline s’intravedono
ancora i profili della Capitale, la soluzione può dirsi ottimale.
I Castelli Romani sono questo: una “Roma
minore”, come a volte sono indicati, ma soprattutto una meta per chi in città ci vive tutto l’anno
e, nei fine settimana di primavera ed estate, desidera allontanarsene per approfittare del clima più
ventilato e dell’aria più pulita che si respira sui colli. Gli itinerari possibili offerti sono molti, sia per chi
segue le ragioni della gola, sia per chi vuole aggiungere a queste (imprescindibili) anche quelle
del cuore e della passione per l’arte e la storia.
60 PLEIADI
TRA GLI APPENNINI E IL MARE
Sopra, la cittadina di Nemi, che sovrasta il lago che porta
il suo nome, da cui si può godere di una vista fino al mare.
Sotto, una vecchia cartina della zona dei Castelli Romani.
Il Museo delle Navi romane di Nemi,
il paese dove nacquero Romolo e Remo
Frascati e le ville Tuscolane
I Castelli non fanno mancare nulla ai loro ospiti: a cominciare da Frascati, il primo centro che
s’incontra seguendo la Tuscolana. Famoso per la
produzione dell’omonimo vino, questo borgo si
distingue anche per l’alta concentrazione di edifici storici, in parte visitabili, ossia le Ville Tuscolane. Di epoca tardo-rinascimentale e barocca,
questi superbi edifici furono fatti costruire quando la cittadina entrò a far parte dei territori della
Santa Sede.
Tra quelle che punteggiano la zona, le ville di
Frascati sono senz’altro le più sontuose. La più
famosa, del paese e degli stessi Castelli, è Villa
Aldobrandini, splendido gioiello di fine Cinquecento sviluppatosi sulla base di una piccola villa di tipo toscano fatta costruire nel 1560 dal medico Pier Antonio Contugi da Volterra.
Nei decenni successivi la residenza passò attraverso numerose proprietà, in particolare quella del cardinale Pietro Aldobrandini che la fece ›
Nemi è il centro con meno abitanti (poco più
di 2mila) dei Castelli e forse il più incontaminato
di tutta la zona. Si protende a picco sul lago
omonimo e si sviluppa tra vicoli pittoreschi
e botteghe artigiane intorno a Palazzo Ruspoli
(foto sotto). Nemi è un luogo speciale non solo per
l’incanto di un panorama che spazia fino al mare, ma
per la sua stessa storia, che si intreccia con il mito.
Vuole infatti la leggenda che qui siano nati Romolo e
Remo, i gemelli figli della Dea Silvia, poi allattati da
una lupa. A far crescere il
fascino del luogo, poi, c’è
un mistero legato alle
acque del suo lago, che
sembrava nascondere una
città sommersa. La realtà
era diversa, ma non troppo:
intorno al 1930, infatti, vi
furono recuperate due
enormi navi romane a
fondo piatto, costruite da
Caligola e finemente
arredate e decorate.Vere e
proprie ville galleggianti,
avevano saloni affrescati
con colonnati di marmo, tegole di bronzo e pavimenti
marmorei mosaicati. Di queste meraviglie (bruciate
nel 1944 durante la guerra) oggi si possono
ammirare i modelli in scala 1 a 5, pannelli illustrativi,
materiale scampato all’incendio e il profilo di una
delle due, ricostruito dai maestri d’ascia dei cantieri
navali di Torre del Greco. Il tutto è conservato nel
museo costruito sulle sponde del lago negli Anni ’ 30
per proteggere i preziosi scafi appena estratti dalle
acque. Il Museo delle Navi si trova in via del Tempio
di Diana,13, a Nemi, tel. 06 9398040.
PLEIADI 61
TERRITORIO UN WEEK END A...
Il territorio dei Castelli è di natura vulcanica ed è stato originato dal crollo
del Vulcano Laziale avvenuto alcune centinaia di migliaia di anni fa
AI BORDI DEL LAGO DI ALBANO
A sinistra, veduta di Rocca di Papa che per la sua
particolare struttura urbana viene paragonata
a un presepe. Sotto, una vista del lago di Albano.
La “Strada dei vini”, il fiore all’occhiello
di una terra ricca di coltivazioni ortofrutticole
› ricostruire dall’architetto Giacomo Della Porta e affrescare dagli Zuccari e dal Cavalier d’Arpino. Carlo Maderno e Giovanni Fontana furono inoltre incaricati di condurre a termine la creazione del giardino, in particolare del teatro d’acqua o ninfeo, già
ideato e disegnato da Della Porta.
È proprio seguendo il filo sottile dell’acqua che si può continuare
la visita dei Castelli, e delle loro ville, quasi sempre arricchite da eleganti giochi di fontane le cui strutture si possono ancora oggi ammirare. Sempre a Frascati, vero concentrato di memorie aristocratiche e vescovili, troviamo il parco e il teatro
d’acqua di quella che fu Villa Torlonia, la meravigliosa Villa Falconieri (La Rufina) e, ai piedi del Tuscolo,
a Monte Porzio Catone, la più grande villa barocca di tutta l’area romana, la Mondragone. Poco lontana, sorge Colonna, la più
piccola cittadina dei Castelli.
A spasso tra residenze lussuose
La visita può continuare alla ricerca di memorie di un’epoca, quella tra il Sei e Settecento, nella quale papi e aristocratici fecero a gara nel costruire le residenze più lussuose, sulla base di antichi borghi fortificati disposti concentricamente sulle alture vulcaniche dell’antico Vulcano Laziale. ›
62 PLEIADI
Quando si parla di Castelli Romani è inevitabile che il
pensiero vada anche ai suoi vini. L’agricoltura di questo
territorio, già famosa per le produzioni ortofrutticole –
quali i broccoli di Albano, le pesche di Castel Gandolfo o i
cavoli e i carciofi di Velletri – è specializzata anche nella
coltivazione delle viti. Per far conoscere questa ricchezza
anche ai turisti, la Camera di
Commercio di Roma ha
finanziato la Strada dei Vini,
iniziativa che offre la possibilità di
seguire specifici itinerari tematici
tra aziende vitivinicole,
agriturismi, cantine, ristoranti,
alberghi, osterie, enoteche e
botteghe artigiane aderenti.
Risulta facile, così, innamorarsi
di nettari quali il Frascati, il vino
più rappresentativo dei Castelli
nonché uno dei primi a ottenere
la Doc in Italia, nel 1966.
L’uvaggio di questo celebre bianco è a base di Malvasia di
Candia e Trebbiano Toscano. Le tipologie previste sono
“Secco”, “Asciutto”, “Amabile”, “Cannellino” (dolce),
“Novello” e “Spumante”. Il distretto, poi, conta oggi altre
sei Doc: due che collegano i Colli Albani ai Colli Lanuvini
e quattro a denominazione locale, ovvero Marino,
Montecompatri-Colonna, Velletri e Zagarolo.
Per info: www.stradadeivinideicastelliromani.com
L’INFIORATA DI GENZANO
Il tappeto di fiori che ogni anno,
a Genzano, in occasione
del Corpus Domini, viene
steso lungo la via che conduce
alla chiesa di Santa Maria
della Cima. Una tradizione
che si ripete ininterrottamente
dal XVIII secolo.
Il fascino di Castel Gandolfo,
luogo di villeggiatura dei Papi
eppure i pontefici potevano restare
insensibili al fascino delle colline
romane. Questi, anzi, sono stati tra i massimi
artefici della rinascita degli antichi centri
fortificati medievali. Esempio sublime di tale
sviluppo è Castel Gandolfo, universalmente
conosciuto come il luogo di vacanza dei
pontefici. Dopo avere accolto il Papa Emerito
Joseph Ratzinger nei due mesi di meditazione
seguiti alle sue dimissioni e precedenti
l’ingresso nel suo nuovo appartamento in
Vaticano, il Palazzo Pontificio è destinato a
diventare meta privilegiata di vacanza e ritiro
anche per il nuovo Santo Padre, Papa
Francesco. Del resto, la tradizione affonda le
sue radici molto lontano nei tempi, addirittura
nel XVII secolo. Il primo papa che vi villeggiò
fu Urbano VIII, che incaricò Carlo Maderno,
assistito da Bartolomeo Breccioli
e Domenico
Castelli,
di riadattare
e ampliare l’antico
castello e palazzo
baronale dei
Gandolfi e dei
Savelli alla nuova
funzione di Palazzo
Pontificio. Dopo di
lui la località fu
N
64 PLEIADI
Gasper Furman / Shutterstock.com
SEDE ESTIVA
DAL XVII SECOLO
La tradizione che vede
i Papi recarsi a Castel
Gandolfo per le vacanze
estive risale a Urbano
VIII, che nel XVII secolo
fece riadattare un
antico castello baronale.
Sotto, Giovanni Paolo II,
anche lui più volte
ospite del palazzo.
ignorata per 44 anni dai Papi, con l’eccezione
di Innocenzo IX, che vi trascorse però una sola
notte di pioggia mentre era in viaggio…
Diverso l’atteggiamento di Benedetto XIV,
che tornò a frequentare assiduamente la Villa
Pontificia tra il 1741 e il 1756, così come i suoi
successori, Clemente XIII e Clemente XIV. Il
secondo, in particolare, pare amasse andare a
cavallo per i boschi libero dalla scorta e dal
seguito. La storia recente ci porta a Pio XII, che
riprese ad abitare il Palazzo che si affaccia sul
lago di Albano, trascorrendovi quasi un terzo
del pontificato e, il 9 ottobre 1958, morendovi.
Un amore per questi luoghi condiviso anche
da Paolo VI (che per primo lo raggiunse in
elicottero, durante il
Giubileo del 1975),
da Giovanni Paolo
II (nella foto) e,
come si diceva, da
Benedetto XVI,
dimissionario e
divenuto oggi Papa
Emerito della
Chiesa Cattolica.
TERRITORIO UN WEEK END A...
ARCHITETTURA
ANTICA E MODERNA
A sinistra, l’anfiteatro
romano di Albano
Laziale. Risalente al 200
d.C., veniva chiamato
il “Piccolo Colosseo”
e poteva contenere fino
a 16mila persone
(foto dal sito del
Comune). Sotto, la
cittadina di Ariccia con
in primo piano il viadotto
stradale costruito
nella metà dell’800 per
semplificare il percorso
della via Appia.
Il Parco Regionale dei Castelli Romani è un’area
di tutela ambientale istituita dalla Regione Lazio nel 1984
›
Delle 14-16 cittadine (il numero varia, a seconda che si considerino o no Lariano e Velletri parte dei Castelli) che compongono
questa zona, non può mancare
una visita a Castel Gandolfo, affacciato sul lago di Albano e universalmente conosciuto come il
buen retiro estivo dei papi (leggi
l’approfondimento di pagina 64),
o ad Ariccia, la cui piazza principale è dominata da Palazzo Chigi, uno dei più eccezionali complessi urbanistici del Barocco europeo nonché location scelta per
il film “Il Gattopardo” di Luchino
Visconti. Anche Genzano, la Città dell’Infiorata, merita una visita, soprattutto nel
giorno del Corpus Domini, quando la strada principale che sale alla chiesa di Santa Maria della Cima
viene letteralmente lastricata di fiori.
Panorami e antichi resti romani
Altro centro collocato in un punto strategico
nel cuore dei Castelli è Rocca di Papa. Inerpicato su un lato del Monte Cavo, con punti che arrivano fino a 700 metri di altezza, offre un panorama strepitoso su Roma, su Castel Gandolfo e su
altri paesi circostanti.
Riprendendo la via delle antiche testimonian-
ze, troviamo Albano Laziale, sede di uno dei maggiori siti d’interesse archeologico dei Castelli Romani e sorto, pare, intorno a un grandioso palazzo fatto erigere nel I secolo d.C. dall’imperatore Domiziano. Successivamente, la città si sviluppò con
l’accampamento militare impiantato nel 192 d.C.
dall’imperatore Settimio Severo, che trasformò l’abitato in una vera città militare chiamata Castra Albana. Oggi di tutto questo sono visibili testimonianze come i resti delle mura, l’amplissimo anfiteatro
e la Porta Pretoria, che costituiva l’ingresso principale della città.
PLEIADI 65
TERRITORIO UN WEEK END A...
“MAGNARE”
fuori porta
La cucina dei Castelli Romani è ricca di piatti semplici,
cucinati con ingredienti poveri e poco ricercati.
E il modo migliore per conoscerla
fino in fondo è quello di andare per “fraschette”...
G
Gli ingredienti delle ricette più apprezzate di questa parte del Lazio
sono ancora oggi quelli tipici del genuino mondo contadino. Nei secoli le famiglie residenti in questa
zona povera, anche se posta alle
porte di Roma, imparò a utilizzare
qualsiasi espediente per riuscire a
portare in tavola piatti quanto più
nutrienti possibile. Sulle tavole non
mancavano mai, così come non
mancano oggi, il rinomato olio dei
Castelli e il buon pane sfornato con
maestria dai panettieri locali. A fare
da supporto a prelibatezze come le
coppette di cavallo, striscette di
carne essiccata chiamate così perché venivano vendute sempre in
coppia; la corallina romana, un insaccato di maiale che viene prodotto nel periodo pasquale; la mortadella spianata, cruda e con aglio
schiacciato nel vino. Senza dimenticare i dolci come il pan giallo,
molto speziato, tipico del Natale, o
le pupazze frascatane, dolci di farina e miele a forma di donna con
tre seni e, ancora, i biscotti della
sposa, in tradizione preparati dalle madri per le figlie nel giorno del
loro matrimonio. Tutte specialità
che possono essere gustate nelle
“fraschette”, le tipiche osterie ricavate nelle cantine, da sempre meta
delle gite fuori porta dei romani. Il
nome deriva dalle loro insegne, su
cui campeggia un ramoscello (“frasca”). Una volta qui si vendeva
solo vino e pane, oggi sono veri e
propri ristoranti.
I PRODOTTI - Il Pane I.G.P. di Genzano
ra le eccellenze della gastronomia dei Castelli Romani
un posto di rilievo lo occupa il pane casereccio di
Genzano, il primo a marchio I.G.P. (Indicazione Geografica
Protetta) in Europa. Prodotto con farina di grano tenero,
acqua, lievito naturale e sale. Croccante fuori e leggero
dentro, ha un sapore sapido e un profumo che richiama
quello dei granai. E grazie alla sua crosta spessa 3
millimetri si conserva fresco e fragrante per molti giorni.
T
66 PLEIADI
Le ricette
Fettuccine alla papalina
Ingredienti (per 4 persone)
• 320 g di fettuccine all’uovo
• 40 g di burro
• 1 cipolla
• 150 g di pisellini freschi
• 100 g di prosciutto cotto
tagliato spesso
• 2 uova
• 50 g di parmigiano
• sale e pepe
Preparazione
Fondete il burro in una padella,
aggiungete la cipolla tritata e,
quando è diventata trasparente,
unite i piselli. Coprite e lasciate
cuocere per 25-30 minuti.
Aggiungete il prosciutto tagliato
a dadini, salate e pepate. A parte,
sbattete le uova aggiungendo
due cucchiai di Grana Padano.
Cuocete le fettuccine al dente,
scolatele (tenendo da parte
una tazza dell’acqua di cottura)
e mescolatele rapidamente
alle uova sbattute, che dovranno
rapprendersi attorno alla pasta
formando una specie di velo.
Aggiungete i piselli e il prosciutto,
e qualche fiocchetto di burro.
Come servirle
Spargete Grana Padano
grattugiato e pepe macinato. Se
le tagliatelle risultassero troppo
asciutte, spruzzatele con l’acqua
di cottura della pasta che avete
tenuto da parte. Servite subito.
Porchetta di Ariccia
Ingredienti (per 6-8 persone)
• un trancio di capocollo
da 1,5 kg circa
• 4-5 spicchi d’aglio
(secondo i gusti)
• due rametti di rosmarino
o di finocchio selvatico
(secondo i gusti)
• pepe nero macinato
grossolanamente
• sale
• olio
Preparazione
Preparate un trito di aglio,
pepe nero ed erbe aromatiche,
rosmarino o finocchio
selvatico. Stendete il trancio
di carne sul piano da lavoro,
spargetevi un po’ di sale
e massaggiatelo bene fino
a quando le carni lo abbiano
assorbito in maniera uniforme.
Cospargete il trito di erbe
su tutta la superficie. Arrotolate
il tronchetto e legatelo con
lo spago da cucina come
si fa con il roastbeef. Infornate
a 200° C nel forno ventilato
per circa 1 ora e mezzo.
Come servirla
Toglietela dalla teglia e lasciatela
raffreddare su una superficie
che possa favorire il rilascio
dei grassi (per esempio una
griglia da forno). Servite
la porchetta tiepida o fredda,
dopo averla tagliata a fette.
PLEIADI 67
CULTURA MOSTRE
UNO SBARCO
INDISTURBATO
Soldati britannici
sulla spiaggia
di Portopalo (Sr).
Sotto, la guida
della Sicilia
distribuita
ai soldati.
A 70 anni dallo sbarco
in SICILIA
L’Operazione Husky fu compiuta il 10 luglio 1943.
Una mostra ad Acireale la ricorda attraverso gli scatti
di Phil Stern, fotografo di guerra oggi tornato in Italia.
S
Sono trascorsi 70 anni dal giorno dello SbarIl ritorno di Stern in Sicilia
co degli Alleati in terra siciliana. La FondazioTornato in America Stern è in seguito divenne Gruppo Credito Valtellinese vuole ricorda- tato famoso per le fotografie scattate nel bel
re quella storica vicenda, avvenuta il 10 luglio mondo dei divi di Hollywood. La sua abilità, for1943, con una grande iniziativa espositiva se anche rafforzata dalla precedente esperienche racchiude in sé un elevato valore artistico, za di guerra, ha reso il suo stile “sfacciato”, castorico e simbolico. La mostra si compone di pace di catturare gli aspetti più veri del soggetuna speciale sezione fotografica inedita dedi- to da fotografare, rifuggendo dalle situazioni arcata all’eccezionale lavoro del fotografo ame- tificiali e prive di un carattere proprio.
ricano Phil Stern – classe 1919 – arruolato voStern torna ora in Sicilia, dopo 70 anni. La
lontario in guerra nei Derby’s Rangers, come sua presenza sui luoghi dello Sbarco sarà oggetcombat photographer. Il suo compito, duran- to di un video che, questo l’obiettivo dichiarate la guerra, non fu quello di uccidere ma di cat- to, possa trasmettere a chi non ha vissuto quei
turare con il suo obiettivo le scene di guerra.Un tremendi giorni, attraverso le parole del fotograruolo quasi “assurdo e parafo, l’atmosfera e i sentimenti deldossale” in un contesto di viol’evento che ha segnato la stolenza come quello della Seconria dell’isola e del nostro Paese.
LO SBARCO IN SICILIA
da Guerra Mondiale.
Una seconda sezione sarà
Dall’11 luglio
dedicata a un corposo numero
all’8 settembre 2013
di fotografie e documenti repeAcireale
riti tramite una ricerca condotta ›
Galleria Credito Siciliano,
piazza Duomo 12
i
68 PLEIADI
Come fu organizzata
l’Operazione Husky
opo nove mesi dall’invasione tedesca della
Polonia, avvenuta il 1° settembre 1939, l’Italia entrò in guerra a fianco della Germania il 10
giugno 1940.Tra la fine del 1942 e l’inizio del 1943,
il corso della seconda guerra mondiale cambiò.
Il 24 giugno 1943 Mussolini di fronte al Direttorio del Partito Nazionale Fascista, affermava:
«Bisogna che il popolo italiano si convinca che è
questione di vita o di morte. Bisogna che non appena questa gente cercherà di sbarcare, sia congelata su quella linea che i marinai chiamano del
bagnasciuga. E se per avventura dovessero penetrare, bisogna che le forze di riserva – che ci sono
– si precipitino su questi individui, annientandoli sino
all’ultimo uomo. Di modo che si possa dire che essi
hanno occupato un lembo della nostra Patria, ma
l’hanno occupato rimanendo per sempre in posizione orizzontale, non in posizione verticale».
L’invasione della Sicilia fu decisa il 18 gennaio
1943, cinque giorni prima del vittorioso ingresso delle truppe britanniche a Tripoli, durante la
conferenza di Casablanca tra Roosevelt e Churchill. Il nome in codice dello sbarco in Sicilia fu
Operazione Husky.
Il giorno “D” (del D-Day) fu stabilito per il 10 luglio 1943 all’ora “H” (2 e 45), confidando nella luna
favorevole. La luna, infatti, sarebbe tramontata poco
dopo la mezzanotte e il sole sarebbe sorto alle ore
4 e 45. Nelle prime ore del giorno, forze britanniche, canadesi e americane unite assalirono otto
spiagge sul litorale sud-est della Sicilia. Molte unità sbarcarono successivamente e senza opposizione. A causa del mare agitato, ci fu un ritardo nelle posizioni del rilascio dei natanti. Con la confusione e con il buio, alcuni battaglioni frangi onda
non riuscirono a trovare le loro spiagge. Alcuni ritardarono, altri arrivarono nel posto sbagliato. Ma
in generale, a causa della negligente resistenza
sulle spiagge, molte unità si sistemarono velocemente.
L’invasione della Sicilia fu la più grande operazione anfibia della storia: sette divisioni furono fatte atterrare simultaneamente. A causa della debolezza aerea e navale dell’Asse, l’intero carico
della difesa della Sicilia cadde sulle sue forze di
terra. Trentotto giorni dopo lo sbarco, gli alleati
avevano conquistato la Sicilia, il dittatore italiano
Benito Mussolini era stato destituito e l’Italia era
sul punto di arrendersi.
D
L’ARRIVO
A MESSINA
Sopra,
i soldati Usa
entrano
a Messina,
il 17 agosto
1943.
A sinistra,
lo sbarco
sul litorale
di Gela.
PHIL
STERN
Il 94enne
fotografo
americano
con i suoi
scatti ha
raccontato
lo sbarco
in Sicilia.
PLEIADI 69
CULTURA MOSTRE
Le opere di Giuliano Collina in estate a Sondrio
Quando il metafisico diviene quotidiano
ella sua vita Giuliano Collina
l’arte non l’ha solo fatta, l’ha
anche insegnata. La sua biografia
parla chiaro, l’artista nato a Intra
(Vb) è stato seduto dietro le
scrivanie di scuole di ogni ordine
e grado, dai Licei alle accademie
e alle università. Un racconto,
il suo, fatto di parole ma soprattutto
di opere, quelle che fin dal lontano
1962 ne testimoniano la poetica.
Molte di queste, esposte a Sondrio
nel corso dell’estate 2013,
non erano mai state presentate
al pubblico, ma sono preziose
per mostrare il senso di quotidianità
assoluta, al limite del metafisico,
che caratterizza l’intera produzione
di Collina. Negli anni ’70 si parlava
N
di “metafisica del quotidiano”,
nel caso del lavoro di Collina
è però più appropriato parlare
di “quotidianità del metafisico”
perché qui il metafisico viene reso
con disinvoltura quotidiana, come
ben evidenziato sia nei dipinti
a sfondo sacro, sia negli altri,
compresi quelli di più recente
produzione, tra i quali molti
non erano finora mai stati esposti.
i
Giuliano Collina
Il metafisico quotidiano
Dal 24 luglio al 7 settembre 2013
Sondrio Galleria Credito
Valtellinese, piazza Quadrivio 8
e Museo valtellinese di storia
e arte, via M. Quadrio 27.
EVA NOTTURNA
Una delle opere di collina esposte: “Eva
notturna sale verso di noi da un giardino
all’italiana” (smalto su tela, 1974).
50 ANNI DI ARTE,
CREATA E INSEGNATA
Altre due opere
di Giuliano Collina.
Qui a fianco, “Cornucopia”
(1967, smalto e olio su tela
verde). Più a destra,
“Tovaglia a quadretti
policroma” (2011, smalto
e olio su tela).
Umano core/presto si sazia di conflitti in cui/molto miete
l’acciar, poco raccoglie/il mietitor (Omero, Iliade XIX 215-18)
da Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra della
Fondazione Gruppo Creval presso l’Imperial
War Museum di Londra; scene di combattimenti, paesaggi, ritratti, medici al lavoro, sorrisi, donne, bambini, città e rovine.
Spettacolari immagini capaci di raccontare la storia dello Sbarco che resta e resterà un
cruento atto di guerra nonostante la forza
poetica che sprigiona dalle immagini stesse. La
straordinaria abilità dei fotografi di guerra è stata quella di aver “addolcito” con un sapiente
gioco di luci, ombre e inquadrature la durezza
70 PLEIADI
degli eventi. «Sfogliando decine e decine di album fotografici originali presso l’archivio dell’IWM, non abbiamo provato quel senso di angoscia che dovrebbero suscitare le foto di guerra, piuttosto abbiamo subito una fascinazione
mista a interesse artistico per la bellezza delle immagini che spesso superava il loro significato intrinseco e cioè quello storico».
Un testo critico di Ezio Costanzo accompagnerà il volume che verrà pubblicato, in occasione dell’inaugurazione della mostra, il
prossimo 10 luglio 2013.
›
Roberto Mangù, tra Andalusia, Parigi e Milano
Il mare come protagonista assoluto
ar Adentro è il nome
andaluso del mar
Mediterraneo. E Roberto Mangù
– che anche se intellettualmente
è cresciuto a Parigi
e artisticamente si è formato
a Milano, dell’Andalusia
è originario – il Mediterraneo ce
l’ha nel sangue, tanto
da farne il protagonista
indiscusso di molte delle
sue tele. La mostra ospitata dalla
Galleria Carifano di Palazzo
Corbelli presenta proprio
25 grandi tele attraverso cui
l’artista rappresenta una cultura
del mare, ma anche dei viaggi
e della notte, che pesca
dalla memoria per proiettarsi
con efficacia nel futuro.
M
LA BELLEZZA E LA GIOIA
DI ESSERE CRISTIANI
Nel corso del 2013,
Anno della fede, il Gruppo
bancario Credito Valtellinese
è main sponsor della
mostra itinerante “Videro
e credettero. La bellezza
e la gioia di essere
cristiani”, già proposta negli
spazi espositivi del Gruppo
Creval, che rappresenta
un efficace strumento
di evangelizzazione ed
è fatta per arrivare a tutti,
città per città, parrocchia
per parrocchia, Costituita
da pannelli che riproducono
i più famosi dipinti legati
al mondo della fede
accompagnati dai testi
del curatore, la mostra
ha nelle guide narratrici
il suo punto di forza.
i
Roberto Mangù.
Mar Adentro
Dal 7 giugno al 25 agosto 2013
Fano (Pu) Galleria Carifano,
via Arco d’Augusto 47.
I COLORI DELLA NATURA
Due delle 25 tele di Roberto Mangù
esposte nella mostra di Fano. Sopra,
Codex IV (2012, olio su tela). Qui a destra,
Stampo sud II (2012, olio su tela).
Dadamaino. E la ricerca artistica si fece donna
a protagonista di questa mostra
è la Milano degli anni ’50, quella
del quartiere Brera, che ruotava
attorno al mitico Bar Giamaica. Una
città caratterizzata da grande fermento
culturale, qui raccontata attraverso
i quadri di Edoarda Maino, artista che
è stata interprete dei più importanti
movimenti di ricerca del secolo
scorso, quelli che hanno cambiato
il modo di intendere l’arte, ne hanno
amplificato i linguaggi, dando l’avvio
al pensiero contemporaneo e alle più
innovative tecniche di espressione.
L
PSICHEDELIA ANNI ’60
Un’opera esposta: Oggetto ottico dinamico
(1961-1962, alluminio su tavola).
Dalle opere esposte, prima ancora
che l’artista, esce la donna
Dadamaino. Forte e ben chiaro
è infatti il suo approccio femminile a
movimenti internazionali come “Nuove
Tendenze”, di cui fu tra i fondatori e
alle linee artistiche tracciate dai grandi
maestri “milanesi” di quegli anni.
i
Dadamaino. Mostra
antologica 1958-1998
Dal 31 maggio al 29 giugno 2013.
Milano. Galleria Gruppo Credito
Valtellinese, corso Magenta 59.
PLEIADI 71
CULTURA GLI EVENTI
Il 21 aprile 2013
l’Arciprete di Sondrio,
ucciso nel 1618
da giovani pastori
protestanti di tendenza
radicale, è stato
proclamato Martire per
la fede, a conclusione
di una causa durata
più di un secolo
La beatificazione di
NICOLÒ RUSCA
N
Nicolò Rusca, arciprete di Sondrio, fu arrestato da un manipolo di armati, guidato da alcuni pastori riformati, scesi dalla Valmalenco attraverso
il passo del Muretto nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1618 e condotto prima a Coira, poi a Thusis
nel Canton Grigioni in Svizzera, per essere processato con l’accusa di tradimento nei confronti delle leggi dello stato delle Tre Leghe, che a quei
tempi governavano la Valtellina e i Contadi di Bormio e Chiavenna.
Gli interrogatori ebbero inizio il 1° settembre;
gli accusatori, per lo più giovani predicatori di tendenza radicale, gli muovevano pesanti capi di imputazione: di aver progettato l’assassinio del pastore di Sondrio Scipione Calandrino, di aver stretto rapporti con gli spagnoli, nemici storici dei Grigioni, addirittura di aver nascosto in canonica armi
per l’eliminazione violenta dei riformati.
Una difesa strenua ma inutile
Rusca si difese strenuamente da tutte le terribili accuse che gli venivano rivolte: fu torturato
in modo crudele, senza riguardo alla sua fragile
salute e alla sua avanzata età, ma dalla sua boc-
DAL MARTIRIO ALLA VENERAZIONE
A fianco una stampa che fa memoria della Scuola
di dottrina cristiana, del martirio (a sinistra in basso)
e della venerazione come martire (a destra) del Beato
Rusca. Sopra, l’urna che ne ospita le reliquie, nella
chiesa sondriese dei Santi Gervasio e Protasio.
72 PLEIADI
Il Creval e le iniziative celebrative
per la beatificazione di Nicolò Rusca
Il gruppo Creval partecipa attivamente alle iniziative
intraprese per celebrare la beatificazione
dell’arciprete di Sondrio con la realizzazione di
un documentario “Patir ogni cosa per puro amore
di Dio. Vita e morte di Nicolò Rusca”, di un booklet
divulgativo “Nicolò Rusca, arciprete di Sondrio
martire per la fede (1563-1618)” e di un volume
biografico “Dà la vita il buon pastore”, inserito nella
Collana storica della Fondazione. Collabora anche
alla realizzazione di due esposizioni, una mostra
itinerante nella Galleria Credito Valtellinese
di Palazzo Sertoli a Sondrio e una presentazione di
circa 20 opere originali presso il Museo valtellinese
di storia e arte (MVSA) a palazzo Sassi de Lavizzari
dal titolo “…mi spinge il zelo di drizzar tutti al cielo”.
IL RITRATTO PIÙ ANTICO
Sopra, il ritratto ritenuto più antico di Nicolò Rusca.
Risale agli inizi del XVII secolo ed è stato eseguito da mano
oggi ignota quasi sicuramente prima della sua morte.
ca non uscì alcuna confessione. Proclamando la
sua innocenza morì la sera del 4 settembre 1618.
La tragica notizia si diffuse subito, suscitando
grande dolore nella comunità sondriese, colpita
dalla perdita di un “così amato pastore” e producendo sconcerto in tutta la Valtellina e nella diocesi comense. Il corpo del sacerdote, sepolto sotto il patibolo, con un gesto considerato un vero
e proprio oltraggio, fu riesumato nascostamente
solo dopo un anno e trasportato nell’antica abbazia benedettina di Pfafers, vicino a Coira.
Le reliquie del venerato arciprete Rusca ritorneranno a Sondrio solo nel 1845; provvisoriamente collocate nel santuario della Beata Vergine della Sassella saranno poi solennemente traslate nella collegiata dei santi Gervasio e Protasio, dove
ancora oggi si trovano.
La causa di beatificazione
Che Nicolò Rusca potesse essere considerato “martire per la fede” fu cosa sentita fin dal momento della sua morte, ma per molto tempo non
fu possibile intraprendere alcuna azione: solo a par-
tire dal 1845, con il ritorno dei resti in Valle, si iniziò a parlare
della sua beatificazione. Ma i tempi non
erano ancora maturi;
si giunse quindi al
1909 quando don Luigi Guanella, anche lui ora santo, si spese per l’apertura della Causa. Il parere positivo della Congregazione dei Riti giungerà nel
1960; grazie all’azione decisa del vescovo di
Como, il compianto Alessandro Maggiolini, la Causa verrà riaperta nel 1994.
Il nulla osta della Santa Sede fu rilasciato nel
1995 e venne istituita una Commissione diocesana che si preoccupò di portare avanti il processo,
raccogliendo tutta la documentazione storica disponibile, fino alla sua approvazione avvenuta nel
2011. Il 19 dicembre Papa Benedetto XVI ha autorizzato la promulgazione del decreto che riconosce Nicolò Rusca martire per la fede, decisione che
ha portato al solenne rito del 21 aprile 2013 per la
beatificazione dell’arciprete di Sondrio.
PLEIADI 73
CULTURA LIBRI
Sondrio e le tre
PIAZZE
Un libro che racconta come sia stato pensato
e realizzato il progetto di recupero e valorizzazione
dei tre principali “cuori” della città valtellinese
foto di Luca Mariana
L
Le piazze rappresentano il cuore delle città, i luoghi su cui si affacciano i palazzi più importanti, le
chiese, i teatri e i simboli del potere amministrativo e finanziario cittadino. Ma sono anche gli spazi in cui i cittadini hanno possibilità di incontrarsi, aggregarsi, conoscersi e i visitatori esterni possono cercare di comprendere la cultura e l’identità del luogo che stanno visitando. Il libro “Tre piazze per Sondrio. Identità, progetto, visioni per una
città che cambia”, curato da Luca Molinari e Angelica Di Virgilio, illustra il percorso che ha portato gli amministratori di Sondrio – coadiuvati dal ruolo
propositivo e attivo del Gruppo
74 PLEIADI
LA PIÙ ANTICA DELLA CITTÀ
A sinistra, piazza Cavour, la più antica della
città, fino al XIX secolo deputata al mercato
cittadino e per questo denominata anche
piazza Vecchia o piazza del Mercato.
bancario Credito Valtellinese – a riqualificare il centro urbano e le tre piazze simbolo della città.
Piazza Garibaldi, Campello e Cavour
Si tratta, nell’ordine, di piazza Garibaldi, il grande spazio centrale, attorno al quale si è sviluppata la città; piazza Campello, che ospita la chiesa Collegiata, il Comune e la sede storica del Credito Valtellinese e la “piazza Vecchia”, oggi Cavour, già
sede del mercato e posta nella zona più antica della città, lungo il torrente Mallero. Il volume documenta il grande progetto di recupero e valorizzazione
Tre piazze per Sondrio.
Identità, progetto, visioni
per una città che cambia
A cura di: Luca Molinari
e Angelica Di Virgilio
Editore: Skira / Credito Valtellinese
Anno pubblicazione: 2012
Pagine: 180
AI PIEDI DI GARIBALDI
Il nuovo aspetto di piazza Garibaldi,
la principale di Sondrio. Nata come
porta di ingresso occidentale
alla città, è da sempre il luogo più
amato e frequentato dai sondriesi.
urbana che in pochi anni di lavori e con significativi progetti – sia per i principali edifici, sia per gli spazi aperti – ha di fatto rigenerato il centro di Sondrio,
risolvendo problemi di mobilità e di parcheggio, e
restituito alla vita sociale della città e del suo territorio i luoghi storici rinnovati e pedonalizzati.
TRA LA BANCA E IL COMUNE
Sopra, uno scorcio di piazza Campello,
con a sinistra la sede storica del Creval e a
destra Palazzo Pretorio, sede del Comune di
Sondrio. A destra, particolare della scultura
“La Colonna dell’Adda”, realizzata nel 1962
dallo scultore valtellinese Mario Negri.
Il ruolo attivo del Creval
Un intervento che è stato reso possibile anche e soprattutto attraverso la mesa a disposizione, da parte del
Gruppo Creval, delle
professionalità e del
know-how della società specializzata del
Gruppo, Stelline Servizi Immobiliari, per lo
sviluppo di un’operazione che ha rappresentato una virtuosa
joint venture tra pubblico e privato.
PLEIADI 75
CULTURA CINEMA D’AUTORE
Viaggi della
speranza
“Il sole dentro” si ispira ai due bambini
africani morti nel 1999 nel tentativo di
portare un messaggio di aiuto all’Europa,
con la storia di due adolescenti di oggi,
vittime del mercato dei bambini calciatori
Q
«Questo ambizioso progetto, così ricco e importante per i suoi contenuti, non sarebbe mai nato
senza la fiducia e il prezioso sostegno della Banca Cattolica del Gruppo Creval (oggi Credito Valtellinese). Un rapporto che oggi continua alimentato e scaldato dalla condivisione di valori etici
e sociali, perché un altro mondo più giusto sia
possibile». Questa la frase di ringraziamento che
è stata pronunciata da Paolo
Bianchini e Paola Rota, titolari
della società “L’Alveare Produce Cinema Srl”, casa di produzione cinematografica specializzata in film che trattato la tematica dell’infanzia.
Il progetto di cui si parla è un
film diretto dallo stesso Bianchini – regista che ha collaborato,
nella sua lunga carriera, con
personaggi del calibro di Vittorio De Sica, Mario Monicelli,
Luigi Comencini ed Edoardo
De Filippo – che s’intitola “Il sole
dentro”. Un lungometraggio che
è uscito nelle sale nel 2012, e
che è stato riconosciuto come
film di interesse culturale da
parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e ha ricevuto il patrocinio di Unicef, Save the
Children, Comunità di Sant’Egidio e Agiscuola.
Tratto da una storia vera e drammatica
“Il sole dentro” – i cui protagonisti sono gli
attori Francesco Salvi e Angela Finocchiaro – intreccia le storie di due lunghi viaggi che collegano l’Europa all’Africa. Il primo, drammatico, è
76 PLEIADI
VITTIME DEL MERCATO DEI BAMBINI CALCIATORI
I due protagonisti del film, un ragazzo africano e uno barese,
sotto in una scena con l’attore Francesco Salvi, cercano di
fuggire dal mercato dei bambini calciatori, di cui sono vittime.
accaduto realmente e ha avuto come protagonisti due bambini della Nuova Guinea – Yaguine e
Fodè – che nel 1999 decisero di portare a Bruxelles, “alle loro eccellenze, i membri responsabili dell’Europa”, una lettera di richiesta di soccorso a nome
di tutti i bambini dell’Africa. La loro intenzione era
quella di consegnarla personalmente ai politici europei. I loro corpi, abbracciati e assiderati, furono
trovati da un tecnico nel vano carrello di un aereo
UN SUCCESSO INTERNAZIONALE
“Il sole dentro” è pronto a sbarcare all’estero.
Rai Trade ha già venduto la pellicola in Georgia,
Finlandia, Danimarca, Albania, Bulgaria e Lituania
e ha trattative in corso con Francia, Germania,
Inghilterra, Paesi Bassi e America Latina.
Il 7 maggio al Parlamento Europeo
l sole dentro” nasce dalla storia di Yaguine
e Fodè, due bambini guineiani che nel 1999
cercarono di consegnare una lettera al Parlamento
Europeo in cui chiedevano a nome di tutti
i ragazzi africani il diritto allo studio e alla vita.
Un viaggio al contrario ricco di avventure
è quello di Thabo
e Rocco, altri due
adolescenti vittime
del traffico clandestino
dei bambini calciatori.
Loro unico compagno
di viaggio un pallone.
Da questo film sono
nate tante straordinarie
iniziative, tra queste
un’onda di lettere
provenienti da giovani
di tutto il mondo
e indirizzate
al Parlamento Europeo
dove il film sarà
proiettato alla presenza
del Presidente Martin
Schulz il 7 maggio 2013. «Si avvera il desiderio
di Yaguine e Fodè – hanno commentato con gioia
gli autori del film –. Le “Loro Eccellenze”
potranno leggere la loro lettera insieme
a quelle di tanti altri ragazzi più fortunati di loro!».
“I
appena atterrato nella città sede del Parlamento Europeo. Il secondo viaggio, quello immaginario raccontato nel film descrive invece il percorso a ritroso di due adolescenti – uno africano, Thabo, e
uno barese, Rocco – che attraversano l’Africa a
piedi cercando di fuggire a coloro che li hanno
coinvolti in vicende legate al sempre più fiorente
mercato dei bambini calciatori.
La proiezione nelle scuola
Premiato al Giffoni Film Festival 2012 e al Chieti Film Festival, il film sta avendo grande successo nelle scuole di tutta Italia, grazie al progetto
“Mattinée” messo in campo dal Ministero dell’Istruzione in collaborazione con Agis Scuola e con la
Federazione Italiana Cinema d’Essais.
La scheda
del film
Titolo: “Il sole dentro”
Regia: Paolo Bianchini
Cast: Angela Finocchiaro
(nella foto), Francesco
Salvi, Diego Bianchi,
Gaetano Fresa, Fallou
Kama. Con l’amichevole
partecipazione
di Giobbe Covatta.
Produzione: Paola Rota,
L’Alveare Produce Cinema
PLEIADI 77
Adriano Castelli / Shutterstock.com
CULTURA CONVEGNI
78 PLEIADI
Uno sguardo oltre
la
CRISI
Il difficile momento economico analizzato da esperti
e professori universitari riuniti per ricercare nuove
prospettive e una via d’uscita per famiglie e imprese
L
di Angelomaria Palma
Presidente Fondazione
Gruppo Credito Valtellinese
La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese ha organizzato presso le Camere di Commercio di
Como e di Lecco e presso l’Università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza (in provincia di Varese) una serie di convegni volti a focalizzare le prospettive per affrontare e superare la crisi.
Globalizzazione, Europa e Italia
La pesante crisi che sta interessando i Paesi europei dell’area del Mediterraneo e il tasso di
crescita mondiale giunto ai livelli più alti della storia economica sono il risultato di due andamenti tra loro divergenti.
Da un lato le economie emergenti, che si identificano nell’acronimo BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), stanno crescendo con ritmi sostenuti, dall’altro le economie dei Paesi sviluppati stanno progredendo in modo deludente. In questo
contesto non positivo i Paesi denominati PIGS
(Portogallo, Italia, Grecia, Spagna) hanno una crescita nulla e un elevato debito pubblico.
In Italia alla nota scarsa produttività si sono aggiunti la caduta della produzione industriale, la riduzione dei consumi, la minore capacità di risparmio. Queste ultime sono accentuate dall’aggravio fiscale, dalla crescente disoccupazione e dal
fatto che le banche – anch’esse non esenti da una
situazione difficile – erogano con fatica il credito.
Quattro elementi preoccupano i mercati e incidono sui loro giudizi: l’enorme debito pubblico,
una spesa pubblica fuori controllo, una pressione
fiscale al limite della sopportazione, una burocrazia distruttiva. Per quanto riguarda le imprese, ›
RELATORI DEI CONVEGNI “OLTRE LA CRISI”
Questi i relatori dei
Presidente dell’Accademia
convegni del 26 giugno
Nazionale dei Lincei)
e 4 ottobre 2012 “Oltre
• Roberto Zoboli
la crisi: globalizzazione,
(Professore Ordinario
Europa e Italia”:
di Politica Economica,
• Mauro Magatti
Facoltà di Scienze
(Professore Ordinario
Politiche – Università
di Sociologia Generale
Cattolica di Milano).
e Preside della facoltà
Ha moderato l’incontro:
di Sociologia – Università
• Angelo Palma
Cattolica di Milano)
(Professore Associato di
• Alberto Quadrio Curzio Economia Aziendale –
(Presidente del Centro
Università Cattolica di
di Ricerche in analisi
Milano, Presidente
economica – Cranec
Fondazione Gruppo
Università Cattolica e Vice
Credito Valtellinese).
PLEIADI 79
Gli effetti del “Salva Italia” solo a medio termine
Qui di seguito un contributo del prof.
Roberto Zoboli – Ordinario di Politica
Economica, Facoltà di Scienze
Politiche dell’Università Cattolica di
Milano – con valutazioni sulle
“Politiche di crescita oltre la crisi”.
sovrano italiano. Drastiche sul lato dei
tagli e soprattutto delle nuove entrate
fiscali, tali misure promettono di
restituire effetti reali solo nel medio
periodo. Nel frattempo, la crescita
negativa peggiora le variabili
di bilancio pubblico, rendendo meno
ell’ultima parte del 2012, l’ltalia ha
robuste le attese di tali risultati. Qualcuno
fatto registrare tassi negativi di crescita che
ha ritenuto, ad esempio Confindustria, tali misure
l’hanno resa, secondo i dati OECD, l’unico Paese del
troppo dure per l’economia reale, e quindi sostituibili
G7 in recessione. Nessuna tra le 17 previsioni poste a
con approcci pro-crescita. In effetti, a esclusione
confronto dal Centro Studi Confindustria a settembre di Germania e Italia, negli altri Paesi del G7 il deficit
(vedi tabella sotto) prevede un segno positivo
di bilancio è stato usato come leva per sostenere
per la crescita italiana nel 2013. La componente
I’economia reale, secondo una strategia keynesiana
più problematica era e rimane la domanda interna,
“di fatto”. Stati Uniti, Francia e Regno Unito sono attesi
in chiara flessione. Il 2013 dovrebbe inoltre essere,
a mantenere nel 2013 un rapporto deficit PIL
secondo le previsioni, il terzo anno consecutivo
superiore a 2,5%.Tali Paesi si avviano a un rapporto
di diminuzione degli investimenti fissi lordi, un fattore debito PIL che supererà il 100%, in una convergenza
che farà sentire i suoi effetti per molto tempo.
verso livelli più italiani che tedeschi. L’Eurozona
Gli unici segnali positivi, nell’ultimo scorcio del 2012,
appare quindi intrappolata in un dogma “presono venuti dai mercati esteri e dalle esportazioni.
keynesiano” di bilancio in pareggio, inefficacia delle
L’inversione di ciclo europeo all’inizio del 2013,
politiche espansive anticicliche e, nel caso dell’Italia,
con l’entrata in recessione di Germania e altri Paesi,
alto rischio di politiche espansive in deficit a causa
sembra tuttavia foriera di preoccupazioni anche
di mercati finanziari diffidenti. Fuori Eurozona, invece,
sul fronte della domanda estera. Dove siamo, quindi,
vediamo politiche “quasi-keynesiane”, con sostegno
nel doloroso percorso di uscita dalla crisi che l’Italia
al ciclo attraverso deficit e debito in aumento. Gran
sta percorrendo dal 2008? Vi è stato indubbiamente a parte delle possibilità di recupero dell’economia
breve termine un indebolimento dell’economia reale reale sono state affidate al Decreto sviluppo 83/2012
a seguito delle misure di “rigore” intraprese dalla fine e alla Legge 134/2012 (“Misure urgenti per
del 2011 a fronte di una minacciata crisi del debito
la crescita del Paese”). Questi due provvedimenti
prevedono molte misure
per imprese, funzionamenti,
ed efficienza, ma pochissime
LA CRESCITA ITALIANA - PREVISIONI A CONFRONTO
misure a sostegno della
PIL
Deficit/PIL
domanda, in particolare quella
2012
2013
2012
2013
delle famiglie, e cioè il lato più
Citigroup (23/08/12)
-2,5%
-2,2%
3,0%
3,0%
oscuro della crisi in questa fase.
Merrill Lynch (31/08/12)
-2,5%
-1,2%
–
–
L’edilizia appare I’unico volano
Morgan Stanley (31/08/12)
-2,5%
-1,0%
–
–
di domanda a breve che è stato
CSC (13/09/12)
-2,4%
-0.6%
2,1%
1,4%
inserito con un certo peso nei
OCSE (22/05/12)
-2,4%
–
–
–
“decreti sviluppo”. La situazione
Intesa San Paolo (11/09/12)
-2,4%
-0,5%
2,2%
1,7%
finanziaria delle famiglie,
Deutsche Bank (31/08/12)
-2,3%
-0,4%
2,3%
1,6%
fiaccate da quasi 5 anni di crisi,
Global Insight (23/08/12)
-2,2%
-1,3%
2,8%
1,6%
non sembra tuttavia ideale
Prometeia (31/08/12)
-2,1%
-0,0%
2,3%
1,2%
per avviare un nuovo ciclo
CER (09/07/12)
-2,0%
-0,2%
2,4%
1,6%
espansivo in questo settore.
HSBC (21/06/12)
-2,0%
-0,3%
2,9%
2,2%
Se vi sarà una stabile “crescita
REF (15/07/12)
-2,0%
-0,4%
2,3%
1,0%
da efficienza” non sarà domani
Banca d’Italia (13/07/12)
-2,0%
-0,2%
–
–
e il quando possa avvenire
FMI (17/04/12)
-1,9%
-0,3%
2,4%
1,5%
rimane la domanda più critica.
UniCredit (26/07/12)
-1,9%
-0,3%
2,2%
1,0%
ISTAT (22/05/2012)
-1,5%
0,5%
–
–
Comm. Europea (11/05/12)
-1,4%
-0,4%
-2,0%
1,1%
N
Le banche sono da sempre preziose e utili protagoniste
nel sostegno finanziario allo sviluppo delle imprese
› le cui condizioni di sviluppo si rapportano a due
fondamentali riferimenti, l’innovazione e l’export, devono rivedere i bassi livelli di capitalizzazione e la correlata struttura finanziaria, in quanto l’eccessivo ricorso alla leva finanziaria accresce il livello di rischio, incide sulla solidità patrimoniale, limita lo sviluppo.
Le PMI oltre la crisi
L’argomento, rivolto alle piccole e medie imprese che costituiscono la struttura portante del
sistema industriale italiano, ha fatto emergere i
punti di forza e di debolezza di queste e l’importanza delle relazioni a contenuto finanziario con
le banche e, in particolare, con quelle territoriali.
Le banche sono sempre state preziose e utili protagoniste nel sostegno finanziario allo
sviluppo delle imprese. Tuttavia, anche per esse
la crisi ha portato, di riflesso, problematiche gestionali, accompagnate da disposizioni normative vincolanti, le prime con soluzioni orientate
verso rapidi e significativi cambiamenti delle
strategie aziendali e delle configurazioni organizzative, le seconde rivolte soprattutto a proteggere la solidità patrimoniale e a garantire in
via dinamica l’equilibrio della struttura finanziaria mediante un’attenta gestione della liquidità.
Basilea3 sotto questo aspetto costituisce il richiamo più evidente.
Il rapporto banca-impresa deve in parte riconfigurarsi accrescendo in modo virtuoso, franco,
costruttivo e dialettico la reciproca collaborazione. Una situazione meritata di privilegio nell’obiettivo della comune crescita possono
averla le banche territoriali per la loro propensione a una maggiore personalizzazione del rapporto con il
cliente e allo sviluppo
economico e sociale
locale.
BANCHE TERRITORIALI PER IMPRESE LOCALI
Ancor più in tempi di crisi le banche territoriali sono
in grado di “stare vicine” alle realtà che operano in
un ambito economico e sociale locale, grazie alla loro
maggiore personalizzazione del rapporto con il cliente.
RELATORI DEL CONVEGNO “LE PMI OLTRE LA CRISI”
all’Università degli Studi
I relatori del convegno
di Padova),
del 24 ottobre 2012
• Luciano Camagni
“Le PMI oltre la crisi”:
(Condirettore Generale
• Fernando Alberti
Credito Valtellinese).
(Professore Ordinario
Ha moderato l’incontro:
di Economia della piccole
• Angelo Palma
e medie imprese
all’Università Cattaneo LIUC), Ha aperto i lavori:
• Paolo Lamberti
• Giulio Cainelli
(Presidente dell’Università
(Professore Ordinario
di Economia Politica
Cattaneo LIUC).
SOLIDARIETÀ CANCRO PRIMO AIUTO
RITORNO ALLA NORMALITÀ
“Le parrucche della solidarietà” è una delle azioni
che Cancro Primo Aiuto onlus ha deciso di mettere
in atto per aiutare, anche dal punto di vista psicologico,
le donne che sono in trattamento chemioterapico e come
prima conseguenza manifestano la caduta dei capelli.
82 PLEIADI
Sempre
BELLE
I
Si chiama “Parrucche della Solidarietà” il nuovo
progetto di Cancro Primo Aiuto onlus, l’associazione
che assiste gli ammalati di cancro e le loro famiglie
Il nuovo progetto di CPA – Cancro PriCancro Primo Aiuto onlus
mo Aiuto onlus si pone l’obiettivo di
iamo solo uomini che
fornire una vita sociale e personale
aiutano altri uomini». È
normale a tutte le donne che, per un
questo il motto della onlus Cancro
certo periodo della loro esistenza,
Primo Aiuto, nata nel 1995 in
hanno bisogno di indossare una parmemoria del senatore Walter
rucca di buona qualità a causa delle
Fontana. L’Associazione non ha
cure chemioterapiche cui si devono
scopo di lucro e propone iniziative
sottoporre.
nel campo dell’assistenza socioL’iniziativa si chiama “Le Parrucsanitaria a favore degli ammalati di
che della Solidarietà” (Fair Trade
cancro e dei loro familiari.
Wigs) ed è stata ideata e progettata
Sostenuta da una novantina di
di comune accordo tra il personale e
sponsor, tra enti pubblici,
i volontari di Cancro Primo Aiuto e gli
associazioni imprenditoriali e
esperti di Parrucche Lanza. Il risultaaziende private, Cancro Primo
to è una ricca ed esclusiva collezioAiuto opera nell’ambito
ne di parrucche di alta qualità mesterritoriale della Lombardia, in
se a disposizione di tutte quelle donparticolare nelle oltre 40 strutture
ne che ne hanno bisogno, perché deospedaliero-sanitarie in cui si è
vono sottoporsi a sedute di chemioterapia, e non consolidata una collaborazione. Nel corso del 2012
hanno le possibilità economiche per rivolgersi ai › hanno avuto rapporti con l’associazione 18mila
pazienti per un totale di oltre 36mila prestazioni.
Sono 31 i collaboratori sostenuti economicamente
INFORMAZIONI SULLE PARRUCCHE
dalla onlus e un centinaio i medici volontari
• I modelli di parrucche a disposizione sono
collegati a Cancro Primo Aiuto.
stati ideati, progettati e costruiti per essere
Per informazioni: www.cpaonlus.org
utilizzati anche durante e dopo un ciclo
Email: [email protected] - Tel. 039 4989041
chemioterapico.
• Le parrucche sono in fibra sintetica di alta
qualità, ad effetto naturale.
• Non esistono taglie specifiche ma un’unica
taglia, definita “taglia regolare“. La naturale
elasticità delle parrucche permette loro di
adattarsi alle misure più diverse.
• Le parrucche sono gratuite, per averle
occorre solo spendere 13 euro di “contributo
alle spese di spedizione e consegna“.
«S
SOLIDARIETÀ CANCRO PRIMO AIUTO
LA CONSEGNA DEL “FONTANA” 2013
Il momento della consegna del Premio
Walter Fontana 2013. Da sinistra,
Luciano Camagni, Roberto Formigoni,
il premiato Antonio Tirelli e Flavio Ferrari.
› canali d’acquisto tradizionali. Le parrucche di Cancro Primo Aiuto sono
infatti gratuite e le destinatarie devono solo sostenere una piccola spesa per la spedizione dell’oggetto a
casa propria.
Qualità e look
Nella progettazione dei modelli –
se ne contano ben venti, alcuni dei
quali disponibili in undici differenti tonalità di colore, da “Espresso” a
“Sabbia”, passando attraverso “Mogano” e “Champagne” – gli esperti
hanno tenuto conto delle più attuali indicazioni della moda che riguarda il taglio dei capelli, cercando di soddisfare ogni diversa esigenza in termini di look. Ogni tipologia di capello e di taglio è stata presa in considerazione: liscio, corto, riccio, mosso. Tutti tagli dall’aspetto naturale, grazie soprattutto alla qualità costruttiva. Proprio con il fine di mantenere inalterata la dignità e
il fascino di ogni donna che le indosserà, le parrucche di Fair Trade Wigs, fatte di fibra sintetica, offrono un effetto “naturale” assoluto.
Nomi presi dalla mitologia
Una particolarità riguarda il nome dei modelli
di parrucche, che possono essere ordinate in una
quindicina di strutture sanitarie della Lombardia o
attraverso il sito di Cancro Primo Aiuto onlus, all’indirizzo www.cpaonlus.org. Si tratta di nomi mitologici, legati in qualche modo a Giove, il padre di
tutti gli dei. Amaltea, Callicore, Euporia, Eridome,
Lisitea, Telsinoe… tutti nomi di lune del pianeta più
grande del sistema solare o personaggi femminili la cui storia ruota attorno a quella del padrone dell’Olimpo. Nel 2012 in tutta la Lombardia sono state distribuite più di 500 parrucche.
Per sostenere
“Parrucche della solidarietà”:
Credito Valtellinese Agenzia 4 Monza
IBAN: IT 13 I 05216 20404 0000 0000 7665
oppure donazione su
C/C Postale 32176273
84 PLEIADI
L’attività dell’associazione
Al Gruppo Iperal
il Premio Walter Fontana 2013
L’edizione 2013 del Premio Walter Fontana,
il riconoscimento della onlus CPA, è andata
al presidente della catena commerciale
valtellinese Iperal, Antonio Tirelli. A
consegnarlo, a Monza (foto sopra), il
presidente onorario della onlus brianzola,
il sen. Roberto Formigoni, e il condirettore
generale di Creval, Luciano Camagni, in
rappresentanza del Gruppo bancario
Credito Valtellinese, vincitore dell’edizione
2012 del premio. Flavio Ferrari,
amministratore delegato di CPA, ha
sottolineato: «Ringrazio Tirelli perché la sua
azienda lo scorso anno, attraverso una
raccolta tra i suoi clienti, ha donato a Cancro Primo Aiuto
quasi 167 mila euro». A sua volta il premiato si è detto
onorato di ricevere il premio «perché Cancro Primo
Aiuto riesce a essere efficace ed efficiente a favore dei
malati anche con soluzioni spesso innovative».
CPA dona un ecografo al Sacco di Milano
Un ecografo che permetterà di accelerare gli
accertamenti delle pazienti con una lesione mammaria.
È quello che CPA ha donato all’Ospedale Sacco di
Milano. Alla consegna erano presenti i vertici
dell’associazione brianzola, il presidente vicario
Massimo Manelli e l’amministratore delegato Flavio
Ferrari, il direttore generale del Sacco, Pasquale
Cannatelli, la direttrice dell’Unità operativa di
Oncologia, Elena Piazza, e il direttore dell’Unità di
Senologia Fabio Corsi. L’ecografo servirà all’Unità di
Senologia del Sacco.
CPA, una Fiat Panda per le cure palliative
Una Fiat Panda per il servizio
Cure palliative domiciliari
degli ammalati è stata donata
da CPA all’Hospice Santa
Maria delle Grazie di Monza.
La Fiat Panda è stata intitolata
all’imprenditore Angelo
Colombo, benefattore sia
dell’Hospice Santa Maria
delle Grazie, sia di CPA.
SOLIDARIETÀ BANDI E INTERVENTI
Bando Speciale 2012,
protagonisti i
S
Sono quindici i progetti selezionati per
l’assegnazione dei contributi del Bando Speciale 2012 “Protagonisti i giovani” istituito da Fondazione Pro Valtellina Onlus e Fondazione Gruppo
Credito Valtellinese e rivolto alla capacità dei giovani di rendersi protagonisti nella crescita della società. Sono
stati assegnati 100mila euro per progetti unici nel loro genere, provenienti da tutta la provincia di Sondrio. Il
bando ha raggiunto un duplice obiettivo: dare speranza ai giovani impegnati in ambito
culturale, ambientale e sociale e contribuire all’incontro tra generazioni diverse e tecnologie nuove.
I progetti vincitori
1. SoWebTV Comunicare per crescere - crescere per comunicare (Ist. Comprensivo Sondrio
“Centro”). 2. I giovani e le nuove frontiere del giornalismo. Le testate online come concreto
sbocco professionale? (Circ. Acli centrale Sondrio).
3. All’opera con l’opera, musica e civiltà (Orchestra giovanile Antonio Vivaldi). 4. Giovani eredi per
vecchi mestieri (Ecomuseo della Valmalenco). 5.
Giovani talenti, antichi maestri (Ass. Gea). 6. AttivaMente (Soc. coop. soc. Progetto Vita onlus). 7.
Energie giovani per il territorio (Pro Loco Tirano).
8. Un laboratorio educativo territoriale per i giovani della provincia di Sondrio (Ass. Cult. Spartiacque). 9. Il mio vicino è un artigiano: lo sguardo sul lavoro artigiano attraverso l’occhio narrativo e multimediale dei giovani (Confartigianato Imprese Sondrio). 10. YesWe Can - Percorsi di
promozione del protagonismo e della partecipazione giovanile (Ippogrifo Sondrio). 11. A tutta BIRRA!!! (Ass. Prometeo onlus Sondrio). 12. Lavoro creativo e giovani competenze (Lok(a)zione Ass. prom. soc. Morbegno). 13. Multilaboratorio arte e territorio (circ. Arci Papaveri Rossi Chiavenna), 14. Narrazione in movimento: “Leggere
con le orecchie e ascoltare con il cuore il nostro
territorio” (A.P.S. Musicarte Bormio). 15. 13° master class per strumenti ad arco e pianoforte
(Ass. Musicale “Claudio Monteverdi” Morbegno).
giovani
Quindici progetti speciali si sono
divisi i 100mila euro distribuiti
in tutta la provincia di Sondrio
Messina, consegnati i fondi post alluvione
A seguito del disastro che ha
colpito duramente, nel novembre 2011, le località del
versante tirrenico della provincia di Messina – da Saponara a Barcellona Pozzo di
Gotto – il Credito Siciliano ha
attivato un’operazione di raccolta fondi per il tramite della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese.
Lo scorso 20 febbraio 2013,
presso la Curia di Messina,
alla presenza dell’Arcivescovo Monsignor Calogero La
Piana, il Direttore Generale
del Credito Siciliano, Saverio Continella, ha consegnato al direttore dell’Oratorio
Salesiano “S. Michele Arcangelo” di Barcellona Pozzo di
Gotto, Don Luigi Perrelli, e al
sindaco di Saponara, Nicola Venuto, la somma totale
raccolta che ammonta a
34mila euro.
Elettrocardiogramma sulle autoambulanze
Un elettrocardiogramma, se
fatto tempestivamente, può
salvare una vita. Per questo
sono sempre di più le apparecchiature per eseguire un
ECG sui mezzi di soccorso.
Un sistema che permette di
rilevare immediatamente
l’esistenza di anomalie cardiache che richiedano il trasporto in ospedale utilizzando un codice d’urgenza ele-
vato. La provincia di Sondrio
dispone già di vari mezzi attrezzati, ma un progetto che
vede in primo piano Fondazione Gruppo Credito Valtellinese e Areu, l’Azienda Regionale Emergenza Lombarda, intende completare la
rete di trasmissione dotando
di apparecchiature tutti i
mezzi presenti nei maggiori
centri provinciali.
PLEIADI 85
SOLIDARIETÀ BANCO ALIMENTARE DELLA LOMBARDIA
AIUTIAMO
chi aiuta
L
Li abbiamo visti molte volte nei nostri supermercati, intenti a raccogliere nei loro carrelli la parte di spesa che i clienti decidono di donare alle persone bisognose. È l’iniziativa per cui sono noti al grande
pubblico, conosciuta come la “Giornata Nazionale della Colletta Alimentare”, ma è solo una delle tante azioni che i volontari della Rete del Banco Alimentare mettono ogni giorno in campo.
Perché proprio ogni giorno, centinaia di persone distribuite su tutto il territorio nazionale si preoccupano di recuperare alimenti che altrimenti
andrebbero sprecati, per redistribuirli alle strutture
caritative che aiutano tutti coloro che i soldi per comprare le cibarie proprio non li hanno. Un’idea, questa, che viene dagli Stati Uniti d’America, dove ha
avuto la sua prima applicazione negli Anni ’60, e che
è stata importata con successo in Italia alla fine degli Anni ’80, in seguito all’incontro tra Monsignor
Luigi Giussani e il Cav. Da- All’insegna di
nilo Fossati, fondatore del- condivisione e dono
l’industria alimentare Star.
anco Alimentare
della Lombardia
Nel 2012, alimenti
“Danilo Fossati” onlus
per 26 milioni di pasti è la denominazione di
Proprio a Fossati è de- una delle 21 organizzazioni
dicata la sezione lombarda territoriali del Banco
del Banco Alimentare, che Alimentare, che fanno
nello scorso anno ha assi- capo alla “Fondazione
stito 213mila indigenti, cui Banco Alimentare Onlus”,
sono stati distribuiti ali- con sede a Milano.
menti pari a 26,6 milioni di La mission del Banco
pasti. Un lavoro di grandis- è “Condividere
sime proporzioni, che ha i bisogni per condividere
permesso, sempre nel il senso della vita”, di cui
2012, di assistere, attraver- il cibo è un dono che non
so le strutture caritative può essere sprecato ma
accreditate, circa il 50% condiviso con il prossimo.
degli indigenti presenti sul
territorio lombardo.
Un risultato che, assicurano coloro che lavorano in Banco Alimentare,
potrebbe essere ancora maggiore. Sembra impossibile, infatti, ma ogni anno in Italia vengono sprecate circa 5,5 milioni di tonnellate di eccedenze alimentari – il 16% del consumo totale – per un valore molto vicino ai 13 miliardi di euro.
Di questa enorme quantità di sprechi oggi
solo il 6,4% viene recuperato per assicurare consumo alimentare umano. Una raccolta che, con un
piccolo sforzo compiuto da ogni cittadino, potrebbe essere facilmente aumentata, portando così alla
creazione di nuove risorse alimentari da mettere a
›
disposizione delle persone bisognose.
B
Dal 1989 i volontari
del Banco Alimentare
recuperano gli alimenti
in eccedenza della filiera
agroalimentare – e per questo
destinati a essere buttati –,
e li redistribuiscono
gratuitamente alle strutture
caritative che sostengono
le persone e le famiglie che
versano in stato di bisogno
PLEIADI 87
SOLIDARIETÀ BANCO ALIMENTARE DELLA LOMBARDIA
IL BUON SAMARITANO
Nel 2003, con l’entrata in vigore
della legge del Buon Samaritano,
è stato creato il programma
Siticibo, che recupera cibi freschi
o cucinati, ma non serviti,
dalla ristorazione organizzata.
›
Una serie di benefici
per tutta la società
Il recupero del cibo che andrebbe comunque perduto comporta benefici che non riguardano le sole persone bisognose.
Dal punto di vista sociale, un
Nelle due parole condivisione e dono si possono
sintetizzare i valori della Rete Banco Alimentare primo vantaggio lo si può individuare per le strutture caritative,
che ricevendo gratuitamente il cibo possono
concentrare l’impiego delle proprie risorse su
Siticibo, l’aiuto arriva dalle mense
altri fronti, in applicazione dei propri fini istiiticibo è il programma della Rete
tuzionali. Sul fronte economico, un chiaro beBanco Alimentare che si occupa
neficio viene procurato anche alle aziende, che
di recuperare le eccedenze alimentari
donando eccedenze o prodotti integri non più
della ristorazione collettiva – relativa
commercializzabili possono evitare le spese
a hotel, mense aziendali e ospedaliere,
di stoccaggio e di smaltimento e possono inolrefettori scolastici, esercizi al dettaglio,
tre beneficiare dei vantaggi fiscali e del recuecc. – per distribuirle gratuitamente
pero dell’IVA.
agli enti caritativi più vicini.
Anche l’ambiente ringrazia la raccolta di
L’esperienza è nata a Milano nel 2003.
cibi in esubero, altrimenti destinati a essere
Alimenti in esubero ma ancora integri
smaltiti al pari di rifiuti, con conseguenti
e commestibili, nel giro di poche ore
emissioni di CO2 e spreco di acqua utilizzavengono recuperati e consegnati
ta per la produzione.
a strutture caritative impegnate
Infine, un grosso guadagno deriva per tutnel sostegno di persone in stato
ti, in relazione agli aspetti più legati alla cultudi necessità. Un servizio di recupero
ra e all’educazione, grazie a un’azione che inquotidiano, effettuato grazie
segna a evitare gli sprechi e a porre al centro
a volontari che attraverso una rete logistica
di furgoni attrezzati trasferiscono
le eccedenze alimentari laddove
La Lombardia e l’aumento degli indigenti
il bisogno è più urgente.
Le procedure di sicurezza
alimentare adottate da Siticibo
strutture
garantiscono l’igiene, l’integrità
assistiti/100
e l’appetibilità di quanto ritirato.
Il programma è molto diffuso
e capillare soprattutto
in Lombardia con fulcro nella
città di Milano in cui ad oggi
sono state raccolte e distribuite
alle persone bisognose
oltre un milione di porzioni.
88 PLEIADI
S
I numeri 2012 del Banco
Alimentare della Lombardia
el 2012 la raccolta di cibo e il numero
delle persone assistite sono cresciuti
attorno al 9% rispetto all’anno precedente.
Sono aumentati gli indigenti, dunque,
ma l’apporto alimentare per persona
è rimasto invariato.
l 13.317 tonnellate di alimenti raccolti
l 26,6 milioni di pasti equivalenti erogati
l 213.000 la media degli assistiti nell’anno
l 1.300 le strutture caritative accreditate
l 17 dipendenti
l 560 volontari
l 3.600 mq di magazzino
l 15 automezzi
N
Muggiò e consegnate alle strutture caritative
nella giornata stessa o all’indomani del ritiro.
UN OCCHIO ALL’APPORTO NUTRIZIONALE
Dal 2012 il Banco Alimentare della Lombardia ha aperto
una sede operativa all’interno dell’ortomercato
di Milano, per recuperare frutta e verdura fresche.
dell’attenzione la carità alle persone che stanno attraversando un momento della loro vita caratterizzato da difficoltà economiche.
Il Progetto Ortomercato
Ma non è tutto. Negli ultimi
tempi è sorto all’interno della rete
del Banco Alimentare il desiderio
di offrire ai bisognosi una dieta alimentare corretta e integrata con
prodotti freschi completi di vitamine. Una necessità che ha portato
il Banco Alimentare della Lombardia ad aprire, nel
maggio 2012, una
sede operativa all’interno dell’Ortomercato di Milano.
L’attività è finalizzata alla raccolta delle eccedenze di frutta
e verdura fresche che,
a seguito di un’operazione di selezione,
vengono trasportate
nel magazzino di
Gli obiettivi per il 2013
Proprio il Progetto Ortomercato, sostenuto attivamente anche dal Gruppo Creval, è al
centro della pianificazione dei programmi e
delle iniziative del Banco Alimentare Lombardia per l’anno 2013.
L’obiettivo dichiarato è quello di incrementare ulteriormente il raccolto fino a raggiungere le 300 tonnellate di frutta e
verdura recuperate, per una valorizzazione figurativa pari a oltre
600mila euro. Necessarie sono la
ricerca di volontari che si occupino dei processo di selezione e garantiscano la qualità dei prodotti, e la sensibilizzazione degli enti
caritativi riguardo al trattamento
degli alimenti freschi.
Per questo verranno organizzati incontri formativi per almeno 150 enti caritativi finalizzati a perfezionare la capacità di
gestione dei prodotti freschi e deperibili.
Per sostenere Banco Alimentare Lombardia:
Credito Valtellinese filiale di Paderno Dugnano
IBAN: IT 89 A 05216 33520 000000001955
Intestato a: Banco Alimentare Lombardia
oppure
con bonifici on line tramite la funzione
“donazioni a favore di iniziative umanitarie”
del servizio banc@perta
Tel. 039/5972950 – Fax 039/5972951
www.bancoalimentare.it/it/lombardia
PLEIADI 89
SPORT SHORT TRACK
Un cavaliere di nome
ARIANNA
Q
Si è laureata per la quinta volta campionessa Europea,
ma dice che «è stata una stagione così così». Questa è
Arianna Fontana, la più giovane atleta italiana ad avere vinto
una medaglia alle Olimpiadi invernali. Era il 2006, a Torino...
di Luca Palestra – Foto di Francesco Armillotta
Quella di Arianna Fontana è la storia di una ragazza predestinata. Come spiegare, altrimenti, l’arrivo nella Nazionale Italiana di short track a soli 15
anni, nel 2005? E come spiegare, soprattutto, la
vittoria di una medaglia olimpica, quello che per
molti resta un sogno irrealizzato pur dopo fantastiche carriere, raggiunta pochi mesi dopo l’esordio in azzurro?
Già, perché Arianna Fontana, nata a Polaggia
di Berbenno, in provincia di Sondrio, nel 1990, nel
2006, a 16 anni non ancora compiuti, è riuscita a
salire sul podio olimpico di Torino arrivando terza
nella staffetta 3.000 metri e conquistando, insieme alle sue compagne di squadra, la centesima
medaglia italiana nei Giochi Olimpici Invernali. Ma,
soprattutto, diventando la più giovane atleta italiana di sempre a vincere una medaglia nei giochi
sulla neve. Un record che le è valsa la nomina a Cavaliere, insignitale dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Cominciamo proprio da qui, Arianna, da
quel punto di inizio. Un’emozione incredibile, immaginiamo...
«Sì, fu davvero fantastico. Io avevo 15 anni e
ancora non mi rendevo conto di tutto quello che
mi circondava. Ho stretto la mano al Presidente
Ciampi e incontrato un sacco di personaggi politici che avevo visto fin lì solo in televisione. Una
grande emozione, che non dimenticherò mai».
Da allora sono passati un po’ di anni ma, ›
Chi è Arianna Fontana
Nata il 14 aprile 1990, ha esordito nella
Nazionale italiana di Short Track nel 2005.
Alta 1,61 metri per 55 chilogrammi,
gareggia per le Fiamme Gialle.
Ricchissimo il suo palmares: due medaglie
di bronzo olimpiche, a Torino 2006
nella staffetta 3.000 metri (insieme a Marta
Capurso, Mara Zini, Katia Zini e Cecilia
Maffei) e a Vancouver 2010, nella prova
individuale sui 500 metri. Si è laureata
cinque volte Campionessa Europea.
Per 34 volte è salita sul podio della Coppa
del Mondo, con dieci vittorie. Ai vari mondiali
cui ha partecipato ha finora ottenuto quattro
medaglie d’argento e tre di bronzo.
PLEIADI 91
SPORT SHORT TRACK
500 METRI IN POCO PIÙ DI 40 SECONDI
Arianna Fontana, sponsorizzata come la Nazionale di short
track dal Gruppo Creval, ha un record di 43 secondi e 186
millesimi nella gara dei 500 m, quella da lei preferita.
› soprattutto, sono arrivate tante vittorie e altrettanti trionfi. Come quello che lo scorso gennaio 2013 ti ha permesso di laurearti Campionessa Europea per la quinta volta in sei anni...
«È una vittoria, quella di Malmoe per il titolo europeo, che ho cercato con tutta me stessa. Ma che
non mi permette di essere completamente soddisfatta della stagione che si è conclusa. A livello di
Coppa del Mondo, infatti, quest’anno non ho raccolto nemmeno una vittoria e mi rimane una certa delusione, soprattutto se penso alla scorsa stagione, che mi aveva dato molte più soddisfazioni».
Vuoi dire che ci si può confermare come
l’atleta più forte d’Europa e, nonostante questo, non essere del tutto soddisfatte della propria stagione?
«Sì (ride, ndr), lo so che può sembrare strano,
ma sono sempre molto esigente con me stessa e
se le cose non vanno al meglio non riesco a essere del tutto soddisfatta. È vero, sono arrivati comunque buoni risultati, ma forse mi aspettavo di
più, soprattutto in Coppa del Mondo, dopo la vittoria assoluta nei 500 m dello scorso anno».
Sei arrivata per ben cinque volte sul podio
mondiale, che cosa pensi ti sia mancato, per
poter essere soddisfatta della tua stagione?
«Ho cercato di dare sempre il meglio, ma le
92 PLEIADI
CAMPIONESSA ITALIANA
Arianna Fontana è
la Campionessa Italiana
in carica, grazie al titolo
conquistato a fine 2012
a Torino. Lo era già stata
nel 2009 e nel 2010.
LA PRIMA DONNA MEDAGLIATA ALLE OLIMPIADI
Vincendo la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di
Vancouver 2010, Arianna Fontana è stata la prima donna
italiana a salire su un podio olimpico dello short track.
avversarie sono molto forti e non è
facile confermarsi tra le migliori tre
di ogni gara. Ci sono le canadesi, le
asiatiche, le americane, tutte scuole che mettono in mostra atlete
molto competitive, davvero difficili da
battere. Ne riparliamo però il prossimo anno...».
Ecco, parliamo di “scuola”. Tu
sei valtellinese e tra la Valtellina e
lo short track c’è sempre stato un
feeling particolare. È ancora così, anche oggi
che la Nazionale non si allena più, come in passato, a Bormio?
«Sì, il feeling continua anche adesso che la
base della Federazione si è spostata a Courmayeur, se è vero che sui tredici atleti che compongono la nostra Nazionale, tra maschi e femmine,
ben sette – cinque ragazze e due ragazzi – sono
nati in provincia di Sondrio. Si può dire che lo short
track sia entrato ormai nella cultura sportiva della Valtellina...».
Come si può diventare campioni di questo
sport? Quali caratteristiche bisogna avere?
«Serve molto allenamento e una buona capacità di concentrazione. Le gare di short track sono
molto rapide, ci si gioca tutto in pochi secondi. È
importante essere in perfetta forma fisica. La tattica, soprattutto nelle distanze più corte come quella dei 500 m, serve davvero a poco. A certi livelli ci conosciamo tutte, so perfettamente quali sono
le caratteristiche delle mie avversarie. E so che
devo partire forte e andare al massimo per tutta
la gara, dall’inizio alla fine».
A sentire lei, sembrerebbe così facile...
PLEIADI 93
SPORT ATLETICA LEGGERA
Sfida
nell’ARENA
L’ULTIMA VOLTA ERA STATA NEL 2009
Immagini degli ultimi Assoluti all’Arena.
Sopra, Libiana Grenot, vincitrice dei 400m.
A destra, Nicola Vizzoni, primo nel martello.
D
Da Milano a Mosca passando per l’Arena “Gianni
Brera”. Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 luglio
il celebre e bicentenario impianto milanese ospiterà la più importante rassegna nazionale dell’atletica leggera: i campionati italiani Assoluti su pista.
Tre giorni organizzati dal Comitato regionale
lombardo della Fidal (Federazione italiana di atletica leggera) – sponsorizzato dal Gruppo Creval e
presieduto da Grazia Maria Vanni (39mila atleti tesserati e 488 società affiliate) –, con la collaborazione del Comitato provinciale Fidal di Milano. Un lungo week-end che si accingerà a ospitare quasi mille atleti e ad assegnare 42 scudetti equamente divisi tra uomini e donne in corse di velocità, mezzofondo, ostacoli, salti, lanci, staffette, marcia e prove multiple (decathlon ed eptathlon).
La qualificazione ai Mondiali di Mosca
Oltre alla lotta per i titoli italiani l’Arena sarà teatro dell’ultimo assalto alla qualificazione per i ›
94 PLEIADI
Il Gruppo
Creval
protagonista
nel tempio
milanese
dell’atletica,
dove a fine
luglio
andranno
in scena
i campionati
italiani Assoluti
su pista,
organizzati
dalla Fidal
testi di Cesare Rizzi,
Ufficio stampa Fidal
Lombardia.
Foto di Giancarlo
Colombo/Fidal
PROTAGONISTI ANNUNCIATI
Sopra, Alessia Trost, campionessa
mondiale Juniores di salto in alto,
e a destra Fabrizio Donato, terzo nel salto
triplo ai Giochi Olimpici di Londra. Sono tra
i big presenti all’Arena a fine luglio.
PLEIADI 95
SPORT ATLETICA LEGGERA
È TUTTORA RECORD ITALIANO
L’astista Anna Giordano Bruno che nel 2009
ha vinto all’Arena saltando 4 m e 60 cm.
DEDICATI AL GRANDE MENNEA
«Saranno campionati italiani nel ricordo
di Pietro Mennea»: parole cariche di
emozione pronunciate dal presidente
del Comitato regionale Fidal lo scorso 21
marzo, subito dopo aver appreso la
notizia della scomparsa (a soli 60 anni)
di Pietro Mennea. Lo sprinter barlettano,
campione olimpico a Mosca ’80 e per
17 anni primatista mondiale dei 200,
ebbe modo di mostrare la propria classe
anche all’Arena: il 16 e il 17 giugno
1972 eguagliò prima il record europeo
dei 100 metri in 10”0, poi il limite
continentale dei 200 con 20”2.
L’Arena di Milano è un vero tempio dell’atletica,
qui sono stati abbattuti ben 12 record mondiali
› Mondiali, in programma a Mosca dal 10 al 18 agosto: gli Assoluti su pista rappresenteranno infatti l’ultima occasione per centrare il minimo per la
rassegna iridata. In generale, i campionati dell’Arena coinvolgeranno tutti i “big”: dai triplisti Daniele Greco (campione europeo indoor) e Fabrizio Donato (terzo ai Giochi olimpici di Londra) alla promettente saltatrice in alto Alessia Trost (campionessa mondiale Juniores 2012 e arrivata a superare la mitica quota due metri) passando per i
mezzofondisti Daniele Meucci e Andrea Lalli, per
i giovani ostacolisti Paolo Dal Molin e Veronica
Borsi e per lo sprinter Michael Tumi.
Quella volta con Edwin Moses, nel 1980
Vero tempio dell’atletica, l’Arena è da sempre sede di competizioni storiche e ha celebrato l’abbattimento di 12 record mondiali: merito di
atleti che hanno scritto pagine importanti dell’atletica italiana come i mezzofondisti Luigi Beccali (record sui 1.500 e sulle 1.000 yard nel 1933) e Paola Pigni (1.500 nel 1969), il discobolo Adolfo Consolini (storico il suo primato del 1948) e l’ottocentista Marcello Fiasconaro (1’43”7 nel 1973, che
è ancora record italiano).
A lasciare inebriati gli appassionati milanesi, il 3 luglio 1980 ci pensò invece una leggenda statunitense
come Edwin Moses, che portò a
47”13 il limite dei 400 ostacoli. Tutti
record di prestigio per una location
che profuma di storia dell’atletica
mondiale, pronta a ospitare l’ultima
tappa sulla strada iridata.
96 PLEIADI
L’ultima volta degli Assoluti
all’Arena fu nel 2009
G
li Assoluti fanno tappa nel
cuore milanese per la quinta
volta nell’ultimo quarto di secolo.
L’ultima edizione venne allestita
dal 31 luglio al 2 agosto 2009.
L’acuto dei tre giorni fu il record
nazionale nell’asta femminile
di Anna Giordano Bruno: la friulana
si arrampicò a 4 m e 60 cm, tuttora
primato italiano all’aperto.
La kermesse regalò anche la sfida
tra olimpionici nella 10 km
di marcia su pista vinta da Ivano
Brugnetti (oro nella 20 km di Atene
2004) su Alex Schwazer (oro
nella 50 km di Pechino 2008),
senza dimenticare la prestigiosa
doppietta (800 e 1.500) per
il milanese Mario Scapini
e i successi con ottime misure per
Nicola Vizzoni (argento olimpico
a Sydney 2000) nel martello e per
Fabrizio Schembri nel salto triplo.
TRA CAMPIONI
E GIOVANE PROMESSE
Altri protagonisti del 2009.
Sopra, Ivano Brugnetti,
vincitore della 10 km di
marcia (si è nel frattempo
ritirato). Sotto,
il velocista Michael Tumi,
giovane promessa
della nazionale azzurra.
Sei mesi di sport (ottobre 2012-aprile 2013)
Appuntamenti sponsorizzati
dal Gruppo bancario Credito Valtellinese
Qualcosa di più di una semplice maratona
n Immancabile successo per la Sgambeda, l’appuntamento sciistico
che per tradizione apre ogni anno la stagione del fondo di Livigno (So).
Africa sul podio al Campaccio
Alta Val Pusteria, i campionati
sciistici delle truppe alpine
n La campestre di San Giorgio su Legnano
foto Davide Ferrari
(Mi), ha premiato l’etiope Mukhtar Edris, già
Campione del mondo Junior dei 5.000 metri.
n Dal 4 all’8 febbraio il Gruppo Creval
ha partecipato come sponsor alle sfide
annuali sulla neve che hanno avuto
come protagonisti gli alpini di tutta Italia.
Kong Easynet Grifone ha vinto
il Campionato Invernale Interlaghi
55° Trofeo Vanoni
n Sulle acque di Lecco si sono dati battaglia
n Il 21 ottobre 2012, a Morbegno (So), il team
i migliori equipaggi lacustri. Alla fine il trofeo
è andato all’avvocato milanese Fabio
Mazzoni, al timone della barca lecchese.
“Valli Bergamasche” si è laureato campione
italiano di corsa in montagna a staffetta.