GAETANO PESCE Il tempo della diversità

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GAETANO PESCE Il tempo della diversità
GAETANO PESCE
Il tempo della diversità
MAXXI, 26 giugno – 5 ottobre 2014
www.fondazionemaxxi.it
Roma, 25 giugno 2014. Per tutta la vita ha teorizzato la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere tra
discipline, la libertà dal conformismo e dalla prevedibilità, ha progettato oggetti ispirati alle persone che
rispecchiano l’imprevedibilità della vita, elogiando il difetto e l’errore: è Gaetano Pesce architetto, designer,
artista di fama internazionale cui il MAXXI presieduto da Giovanna Melandri dedica dal 26 giugno al 5
ottobre 2014 la mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità a cura di Gianni Mercurio e Domitilla
Dardi curatrice per il Design del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione.
Una grande mostra realizzata grazie al contributo di Eni, che ripercorre il percorso creativo di Pesce dalle
origini alle ultime ricerche. Il cui filo conduttore sono i temi della creatività e dell’opera d’arte come commento
aperto della realtà, tratto distintivo del suo pensiero e della sua produzione artistica.
In mostra disegni, bozzetti, schizzi, modelli originali e oggetti in scala al vero, a sottolineare l’aspetto ideativo e
concettuale dei progetti di Pesce. In un itinerario che rende il visitatore protagonista, coinvolgendolo nella
scelta di sette percorsi tematici che guidano nella storia della produzione dell’autore: Non standard, Persona,
Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica.
La mostra, che all'interno del museo occupa tutta la Galleria 1 al piano terra, è caratterizzata in una prima
parte da un allestimento costruito con un sistema di 40 pannelli mobili, che raccontano attraverso diverse
espressioni il lavoro di Pesce dagli anni Sessanta ad oggi.
Il tema della diversità, sotteso a tutta l’esposizione, si esprime infatti nell’idea di un allestimento in divenire, in
cui il pubblico viene guidato a una lettura sempre diversa della mostra, espressa di volta in volta nella
disposizione casuale e variabile dei pannelli.
La seconda parte è pensata in contrapposizione a quella precedente: dalla foresta dei pannelli semoventi,
simile a un labirinto, si passa a una sala di più ampio respiro in cui è protagonista una singola opera: una
installazione pensata e realizzata appositamente per il MAXXI, che ha per protagonista il Tempo.
Sulla piazza esterna campeggia invece la versione gigante della Up 5&6, la poltrona/icona a forma di donna,
creata da Gaetano Pesce nel 1969 per denunciare la condizione femminile.
La grande seduta, detta Donna e anche Mamma, concentra in sé molti dei temi ricorrenti nella produzione
dell’autore, tra cui il legame con il corpo e l’aspetto performativo. Uniti a un significato recondito di grande
intensità: un monito alla condizione femminile nel mondo. Up 5&6 rappresenta il modo di Pesce di fare arte
partendo dal reale e per la vita reale, e nella sua versione gigante che ben dialoga con lo spazio del MAXXI,
vuole creare un luogo di riflessione in cui trattare questo tema ancora drammaticamente attuale.
“Sono orgoglioso di esporre il mio lavoro al MAXXI – dice Gaetano Pesce - istituzione culturale nella capitale
del mio Paese. L’esposizione comprende opere del passato, del presente e opere fatte in occasione di questa
mostra, come le due installazioni, una dedicata al Tempo, che nel suo scorrere è sempre diverso, a differenza
di come viene normalmente concepito, l’altra dedicata a una poltrona che compie oggi 45 anni dalla sua prima
edizione. Questa seduta, che metaforicamente lega con una catena un corpo femminile ad una palla, l’avevo
concepita per denunciare la condizione di prigionia a cui la donna è condannata dai pregiudizi maschili. La
poltrona sarà installata nella piazza del Museo, in una nuova versione macroscopica alta 7 metri e al suo
interno una serie di questioni sulla condizione della donna nel mondo e uno speciale tributo a Malala Yousafzai
e al suo coraggio.
Scopo di questa mostra, che si interroga sulla condizione contemporanea della donna, è anche quello di
affermare la necessità della multidisciplinarità del lavoro artistico di oggi, così come lo era nel passato: penso a
certi artisti del nostro Rinascimento, che sono riusciti a dimostrare che non esistono barriere tra le diverse
forme dell’arte”.
“In un museo attento all'innovazione come il nostro - dice Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura
- l'impegno creativo di Gaetano Pesce rappresenta una ricerca continua e costante nel linguaggio, nei risultati
formali e nei modi di produrre. Multidisciplinare e anticonvenzionale, la mostra che vede lavori dagli anni 60 ad
oggi è arricchita da due installazioni site specific. Concepite appositamente per gli spazi del Museo, le due
nuove opere confermano l'intenzione del MAXXI di essere un centro vitale di produzione culturale.
“La mostra si incentra sul senso della diversità come cambiamento e trasformazione. – dice Domitilla Dardi
curatrice della mostra - Più che proporre uno schema rigido di lettura del lavoro di Pesce, che da decenni
teorizza il caos creativo e l'abbattimento delle discipline, si è preferito raccontarne l'opera attraverso parolechiave e un allestimento mobile, mutevole nel tempo. Il risultato è un itinerario sempre diverso dove ognuno è
libero di muoversi tra oggetti che volutamente non sono accondiscendenti e consolatori, non mistificano la
caducità delle cose, ma la mostrano in tutta la sua emozionante verità”.
“Pesce ha fatto coincidere la domanda di diversità che si registra nel nostro tempo con il tema dell’utilità
sociale, che egli estende all’indagine metodologica dei nuovi strumenti di produzione. – dice Gianni Mercurio
curatore della mostra - Questo spiega perché la sua ricerca si è sviluppata sondando le necessità
dell’individuo, le nuove tipologie costruttive e le logiche di trasformazione culturale, etiche, economiche e
politiche, per poi elaborare teorie che hanno avuto e stanno tuttora avendo riscontri sorprendenti”.
La cartella stampa e le immagini della mostra sono scaricabili nell’Area Riservata del sito della Fondazione
MAXXI all’indirizzo http://www.fondazionemaxxi.it/area-riservata/ inserendo la password areariservatamaxxi
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo
www.fondazionemaxxi.it - info: 06.320.19.54; [email protected]
orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica)
11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1 maggio e il 25 dicembre
Ufficio stampa MAXXI +39 06 3225178, [email protected]
GAETANO PESCE E NEW YORK
di Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI
“The city that never sleeps”.
Così si racconta la vitalità e l’energia di New York, città unica, cinematografica, capace di reinventarsi
dinamicamente ad ogni ora del giorno. Una città che non si ferma mai, che guarda al futuro con occhi sempre
diversi, anche e forse soprattutto, dopo le immani tragedie che l’hanno ferita. New York è oggi la nuova
capitale mondiale delle start up e sfondo di tante storie di successo che ispirano i giovani a realizzare i propri
sogni e a costruirsi un futuro. Un “ecosistema” favorevole all’imprenditoria e all’innovazione.
Nel 1983 Gaetano Pesce - artista-architetto ligure - ha scelto, tra le tante città europee, di vivere proprio a
New York, che lo accoglie, lo stimola e aderisce come un guanto alle sue visioni e alla sua progettualità. Mi
lega a Gaetano Pesce una bizzarra coincidenza che ha reso il nostro incontro un po’ speciale. La casa dove
io sono nata, un po’ di anni fa, davanti a Gracie Mansion, la residenza del Sindaco di New York, è lo stesso
edificio dove oggi vive Pesce; dove ogni giorno l’artista esplora nuove piste creative. A New York anche il
caso ti sorprende.
Questa città è il perfetto scenario per Pesce, straordinaria mente creativa che si muove abilmente tra le arti.
Ed è a questa metropoli che l’artista rende omaggio con le sue esemplari opere, come i divani Tramonto a
New York (1980) e Notturno a New York (2010), oltre al già noto WTC – Rebuilding Project (2012) - due torri
tenute insieme da un grande cuore luminoso - realizzato dopo l’attacco dell’11 settembre 2001.
Questa sua straordinaria e “unica” creatività è la protagonista della retrospettiva Il Tempo della Diversità che
siamo felici di ospitare al MAXXI. Una retrospettiva che ci conduce ad un tema centrale del nostro tempo;
l’esigenza di esprimere unicità e diversità, differenziandoci e, tuttavia, vivendo nella comunità. La mostra
racconta la sensibilità multidisciplinare dell’artista, la sua attitudine a giocare con le idee, a sperimentare
nuove forme, colori, e materiali, avventurandosi in campi ancora inesplorati della creatività contemporanea.
Nel presentare i progetti realizzati nel corso degli anni, con una continua ricerca e attenzione ai contesti e agli
eventi che segnano la storia, vogliamo invitare il pubblico a comprendere quanto le idee, tradotte in arte,
architettura e design, costituiscano la forza e l’espressione delle diverse epoche ma, soprattutto, siano in
grado di anticiparle. Perché, come le città, le idee non dormono mai.
È questo che emerge e che vogliamo comunicare con forza attraverso la grande mostra dedicata a Gaetano
Pesce. Il MAXXI, in qualità di Museo impegnato a promuovere le eccellenze del contemporaneo, presenta,
infatti, artisti, architetti e progetti capaci di porre quesiti, disegnare visioni e anticipare trasformazioni. É anche
questo il valore della cultura italiana: inventare e immaginare soluzioni e mondi che ancora non esistono e
partire da questi per offrire nuove prospettive.
IL PENSIERO MULTIDISCIPLINARE DI GAETANO PESCE
Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura
Perché Gaetano Pesce al MAXXI?
Come si inserisce questo progetto culturale nell’ambito della programmazione scientifica che il Museo di
Architettura sta sviluppando e attuando?
Che cosa sottende la riflessione dedicata ad uno dei più riconosciuti esponenti della cultura contemporanea,
capace di declinare e anticipare l’odierno universo figurativo - architettonico, artistico e del design esplorando dal micro al macro - tutte le scale della creatività?
Quella su Gaetano Pesce, in realtà, non è solo una grande installazione monografica che conferma la
vocazione del MAXXI Architettura di voler riconoscere le forme più originali dell’espressione artistica
contemporanea. É un’ occasione per riprendere, approfondendoli, i temi e gli ambiti di ricerca che a partire
dall’architettura esplorano le molteplici intersezioni di questa disciplina nei linguaggi e nei paradigmi
contemporanei.
L’opera di Gaetano Pesce, che è un creativo a tutto tondo, rappresenta in modo esplicito il senso di una
creatività liquida che riconosce e rievoca eventi ma che soprattutto inventa processi e contamina immagini,
approdando a nuove e continuamente rinnovate configurazioni, espressioni di una creatività complessa e in
fieri, perché alimentata da continui innesti.
Architetto e artista è espressione di un personalissimo modo di creare, dove l’aspetto formale coincide con
l’innovazione e con la risposta che le materie più disparate - schiume, resine e polimeri - possono dare a
differenti sollecitazioni e manipolazioni, ricercando risultati mai uguali a se stessi.
Perché "la ripetizione fa morire la creatività", come più volte l'artista tiene a sottolineare.
La sua ricerca e il suo approccio multidisciplinare si ispirano fortemente al pensiero femminile, per la sua
capacità inclusiva, capace di connettere tra loro più linguaggi, di tenere insieme razionalità ed emozioni. Al
corpo femminile abbozzato nella Up 5&6 gigante, che nella piazza del MAXXI annuncia il percorso espositivo,
è affidato il compito di raccontare la condizione di “schiavitù” della donna moderna.
La consapevolezza che l’architettura e il design sono linguaggi attraverso i quali si esprimono tematiche e si
trasferiscono pensieri, attraversa i sette temi che liberamente ripercorrono, grazie alla lettura critica dei due
curatori, l’intera opera di Gaetano Pesce.
Corpo, Difetto, Non standard, Persona, Paesaggio, Luogo, Politica sono in realtà riassumibili in una sola
parola: Creatività, intesa nel senso più assoluto, di sperimentazione a tutto tondo, in cui non vi possono
essere regole poiché tutto ciò che è innovativo supera il predefinito.
É una creatività che fonde contenuto e forma e in cui l’artista è intellettuale e artefice al contempo, capace di
raccogliere in sé tutte le forme di espressione artistica e di tradurle in opere, manufatti, pensieri e parole.
Ovvero suggestioni e visioni che si offrono al pubblico con oggetti a forte carica emotiva, per proporre
un’esperienza mentale, piuttosto che una semplice esibizione. Montati su pannelli con ruote, appositamente
pensati dall'autore per essere spostati dai visitatori, sono alla base di un allestimento interattivo, una nuova
sfida che guarda a inedite possibilità di relazioni tra gli spazi del Museo e il suo pubblico, chiamato questa
volta in prima persona a confrontarsi liberamente con la natura multisensoriale e pluralista del pensiero di
Pesce.
RACCONTARE LA DIVERSITÀ
di Domitilla Dardi
(estratto dal testo in catalogo Il Tempo della diversità Electa)
Non è un caso che non sia stato sinora elaborato un catalogo “scientifico” del lavoro di Gaetano Pesce. Su di
lui sono stati scritti, infatti, monografie, una copiosa quantità di articoli e alcuni libri-oggetto che sono da
ritenersi un diretto prodotto della sua attività di artista, ma non un catalogo ragionato. D’altra parte
quest’ultimo - e in misura differente una mostra - è per sua definizione un tentativo di ordinare il lavoro di un
autore seguendo princìpi, criteri, selezioni critiche. Ma come sovrapporre questo modo, che richiede
necessariamente un disegno, uno schema, una qualche tassonomia, al lavoro di colui che ha teorizzato per
tutta la sua vita la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere disciplinari, il superamento della sclerosi
dei generi e la libertà da modalità prevedibili e conformate? Qualunque tentativo in questa direzione appare a
prima vista una contraddizione in termini, o, quanto meno, un’infedeltà alla sua integrità di pensiero. Di più:
sorge il dubbio sulla liceità o meno di tale operazione di ordinamento e ci si interroga se il suo successo
possa ritenersi un traguardo o, al contrario, un fallimento.
A soccorrere in questa impasse, fortunatamente, arriva puntuale proprio il lavoro dell’autore.
Nel 1963 Gaetano Pesce progetta il Modello di Casa Elastica, segue, qualche anno dopo, il Manifesto per
un’Architettura Elastica (1965) pubblicato durante la sua permanenza in Finlandia. Il progetto ha una forza
dirompente, soprattutto se paragonato a quanto presente in quegli anni sulle riviste di settore: l’idea è quella
di una casa dove alla rigidità degli spazi funzionali si contrappone la flessibilità di mura che divengono
pannelli mobili, superfici pivottanti che trasformano lo spazio seguendo la vita stessa, le sue necessità e
abitudini, ma anche l’imprevedibilità e l’umanissima incoerenza. In altre parole, quella che viene esemplificata
è la possibilità non tanto della rinuncia alla regola, quanto della sistematizzazione della deroga. Non
l’anarchia, bensì l’autogoverno, la regolamentazione del singolo con le sue imperfezioni, contro la
repressione del modello uniformante. Ecco allora che questo inno alla diversità assume una pluralità di
significati. Innanzitutto quello della mutevolezza e della molteplicità. Ma anche quello della lotta alla
repressione del consumo omologante e coercitivo.
Non ultimo, il senso della diversità come cambiamento e trasformazione inesorabili nello scorrere del tempo,
altro tema cardine del lavoro di Pesce che torna nel titolo di questa mostra - proprio da lui scelto - ma anche
in due progetti che la aprono e chiudono: un orologio del 1974 che non segna un flusso astratto ma quello
della vita dell’uomo, con le sue fasi crescenti e calanti, il suo inizio e la sua fine, attraverso un meccanismo
complesso come quello dei suoi ingranaggi; il secondo è un orologio di ghiaccio - rappresentato in un’inedita
video-installazione pensata e realizzata appositamente per il MAXXI - che si consuma nel tempo
sciogliendosi lentamente e, nel farlo, produce gocce imprevedibili per consistenza e suono esattamente come
la natura e la vita. Oggetti che volutamente non sono accondiscendenti e consolatori, non mistificano la
caducità delle cose, ma la mostrano in tutta la sua emozionante verità.
In mezzo, tra l’uno e l’altro, un caos apparente.
GAETANO PESCE, L’INDISCIPLINATO.
di Gianni Mercurio
"Non è più il tempo della coerenza, si deve seguire la realtà. Che non è coerente per niente” (Gaetano Pesce)
(…)
Pesce ha sempre rifiutato ogni appartenenza di campo estetico e disciplinare. Non vede una separazione tra
il suo lavoro di designer, di artista e di architetto. Egli stesso precisa: «La specializzazione ci porta alla
solitudine. Mentre la conoscenza “orizzontale” ci dà la possibilità di essere in contatto con molti campi della
conoscenza».
Sin dai suoi esordi Pesce si è riproposto di far emergere il potere comunicativo che i materiali possono
assumere se sapientemente manipolati. Sul piano concettuale, nella realizzazione dei suoi lavori egli ha
incluso in ogni oggetto una narrazione, dalla quale emergono le aspirazioni e le incertezze che connotano la
dimensione esistenziale di ogni individuo. Per accentuare il senso di partecipazione emotiva ha dato risalto al
valore espressivo dei materiali manipolati, di cui l'occhio ha una percezione tattile; il messaggio che Pesce
vuole trasmettere attraverso i suoi oggetti assume così un’accezione plastica una volta territorio esclusivo
della forma. Questo assunto teorico, insieme alla prassi cui si accompagna, fa sì che l'oggetto rappresenti un
commento critico nei confronti del reale: azzerando le griglie che ingabbiano le relazioni tra forma e funzione,
emergono le funzioni psicologiche dell'oggetto.
Considerata conclusa l'esperienza del formalismo stilistico, e muovendo dalla riflessione che l'idea dell'uomo
è comune a tutti gli individui, ma che nello stesso tempo ogni individuo è diverso dall'altro, Pesce ha
concepito l'idea di una produzione diversificata all’interno del processo industriale, che a suo avviso deve
fondarsi sulla peculiarità dell’esperienza soggettiva e sul pluralismo della società contemporanea. In questa
prospettiva di rinnovamento i mezzi cui fa ricorso si sono sviluppati in chiave figurativa e narrativa piuttosto
che in chiave estetica: ha così ribadito il predominio del linguaggio sullo stile.
Il carattere innovativo dell’architettura, come del design, non va perciò cercato negli aspetti formali o sintattici,
quanto nella pregnanza semantica dei materiali e nella loro versatilità ermeneutica. Linguaggio e materia
coincidono; l’invenzione è materiale, coinvolge i sensi e, attraverso l’evoluzione delle tecnologie impiegate, si
conforma alle esigenze del presente di cui diviene strumento interpretativo. La possibilità di immettere
l’imprevisto nel ciclo virtuoso della trasformazione del progetto e della sua prima conversione in oggetto ha
sempre interessato Pesce. Le variabili aperte che egli ha individuato nel corso delle sue sperimentazioni
trovano un punto di forza nell'accettazione del difetto all’interno della logica di produzione. L’imperfezione,
piuttosto che essere valutata come un errore, si converte così in elemento distintivo: in quest'ottica il difetto,
oltre a diventare una qualità espressiva, è da considerare una categoria estetica. L’incidente genera una
variabile le cui implicazioni rendono gli oggetti espressione di momenti diversi della stessa produzione; è un
accadimento, che introduce l’elemento del tempo. Rompere la linea continua, senza inizio e senza fine, della
serialità è il modo giusto, nella filosofia di Pesce, per investire l’oggetto di un requisito che spezzi, sul piano
della successione invariata, la catena meccanica che l’ha generato, permettendone l’identificazione in virtù
della diversità; un requisito che dà all’oggetto stesso la possibilità di narrare. Pesce carica così l’oggetto di
una qualità dialogica. Non c’è storia all’interno di un processo omologo, solo lo scarto dà inizio al racconto.
(…..)
Affidare la realizzazione di un progetto a una variabile incontrollabile che preveda l'errore equivale a minare i
presupposti della produzione seriale degli oggetti. Questa posizione trova conferma in alcune tesi espresse
da Warhol in quegli stessi anni sull'importanza assunta dal difetto nella produzione di serigrafie seriali. Le
serigrafie su tela di Warhol, realizzate meccanicamente una per una, seppure reiterano la stessa immagine,
divengono esemplari unici grazie al fuori registro nella stampa , alle slabbrature di colore, all'inchiostro
sovrabbondante o troppo leggero, alla tela poco tesa, alla pressione esercitata sul filtro e alla sua mancata
pulizia. Ma mentre Warhol concepisce le sue opere come lo specchio di una società che vede nella
produzione seriale omologata il principale motore di ricchezza, di conseguenza trasferisce l’oggetto d’arte nel
processo seriale, Pesce estrapola l’oggetto d’uso dalla produzione in serie omologata per dargli il carattere di
unicità. Quello che fa Pesce, da un certo punto di vista, è un ready-made invertito: «Marcel Duchamp è
morto» scrive. Duchamp si appropriava dell’oggetto industriale per trasporlo su un differente piano semantico,
convertendolo in oggetto d'arte. Pesce fa propri invece temi e contenuti dell’arte e li converte in oggetto d’uso
quotidiano. Si pensi per esempio al posacenere Mano di Dio, del 1969, costituito da una mano aperta
poggiata sul dorso, che si apre al centro con una stimmate che porta le tracce del sangue fuoriuscito. La
sigaretta che deve essere spenta proprio in quel punto, obbliga metaforicamente al gesto di infierire sulla
ferita.
(…..)
All’imprevedibilità delle soluzioni, nella prassi creativa di Gaetano Pesce, concorrono la natura fluida,
miscelabile dei materiali da lui privilegiati e la malleabilità delle gomme siliconate, come nel caso della serie di
poltrone “Senza Fine”, dove un cordolo di poliuretano estruso a caldo senza soluzione di continuità si dispone
su uno stampo in modo incontrollato, fino a che la persona che la realizza non considera sufficiente la forma
raggiunta dalla poltrona. Nonostante le ripetute dichiarazioni anti-astrattismo da parte di Pesce, in opere
come queste, così come nei i gioielli o nell’uso delle resine colorate spalmate in modo casuale sul piano, è
evidente il fascino che l’action painting esercita sull’artista, al punto da affidare a un metodo che richiama la
pratica del dripping pittorico di matrice espressionista la realizzazione di un oggetto d’uso.
Il riferimento costante di Pesce è all’individuo, e con esso alla Storia, al sacro, alla politica, agli aspetti più
giocosi della vita e al suo lato incerto, al suo volto nascosto. Emblematico in questo senso il progetto della
sedia Greene Street Chair, prodotta da Vitra nel 1984: un organismo sbilenco, a otto piedi, con due fori
circolari sulla spalliera come due occhi sbarrati e un altro quadrangolare che sta per una bocca spalancata.
Otto elementi di sostegno per una sola sedia sono superflui, ma qui il superfluo è funzionale a un’idea
portatrice di un messaggio, è una meta-funzione: la sovrabbondanza di elementi di appoggio anziché dare
stabilità all’oggetto trasmette, al contrario, una sensazione di instabilità che lo rende anti-funzionale, meglio,
dis-funzionale. Le gambe della sedia infatti sono eccessivamente sottili rispetto allo standard, somigliano più
a delle stampelle (per sedia) che a degli elementi portanti. Al tema del mal fatto, centrale in Pesce a supporto
della teoria della serie diversificata, si sovrappone quello del mal fermo. La sedia, concetto materiale
antropomorfo, comunica l’impossibilità per l’uomo di mantenersi in equilibrio, “esprime due temi”, scrive
Pesce in una lettera del 1993 alla David A. Hanks & Associates, “il primo è l’incertezza di questo momento
storico […], un epoca nella quale i valori stanno mutando. La conseguenza è l’insicurezza – riguardo alla
politica, alla religione, alla cultura, riguardo al futuro di alcune minoranze o di noi stessi – […] Siamo abituati
a considerare, sbagliando, una sedia come un elemento di stabilità, ma io voglio che la gente rifletta
sull’instabilità. La Greene Street Chair ha una struttura più flessibile di una sedia tradizionale. Le sue otto
esili gambe danno gioco a un certo movimento. Il secondo tema ha a che fare con l’idea di una sedia che sia
come un mascheramento per chi vi siede sopra. Ecco perché la forma ricorda quella di una maschera.
C’è in questo una vena esistenzialista. Non appartengono a Gaetano Pesce, sia chiaro, l’angoscia, le
ossessioni psichiche e le derive nichiliste o decadenti dell’esistenzialismo; la sua è piuttosto una versione
decantata, positiva, che cattura alcuni tratti tipici dell’esistenzialismo, quali la sospensione tra realismo e
simbolismo lirico e il primato della coscienza individuale dell’autore sulla descrizione della realtà esterna.
Per Pesce, dunque, i temi della vita entrano nelle opere condensandosi nella loro dimensione figurale: è
soprattutto questo, ancor più che gli esiti formali, il suo modo di essere pop. “La mia non è una ricerca
scientifica, non parte da basi organizzate ma da sensazioni che ricevo in genere osservando la strada: come
la gente si veste, parla o si muove … l'ispirazione è per me un fatto casuale frutto dell'osservazione della
realtà. Di fatti e idee. Per me il design non è un bagaglio di elementi formali. A me interessa veicolare un
contenuto attraverso un commento sulla realtà.”
L'opera di Pesce si nutre delle percezioni sensoriali ed esplora la sfera dei comportamenti umani. La sua
cifra estetica dimostra come la distanza tra design e arte s’accorci fino ad aprire a una rete di relazioni e
condivisioni, di rimandi intimamente intrecciati. Più che la frammentazione stilistica a emergere in Gaetano
Pesce è la frammentarietà della realtà di tutti i giorni, dove tempo reale, tempo vissuto e durata diventano i
paradigmi flessibili di una concezione estetica ed esistenziale nella quale la forma delle cose è naturalmente
diversificata, in quanto episodio finale di un processo, non il suo inizio.
Estratto dal testo nel catalogo Gaetano Pesce. Il tempo della diversità, Electa
ELENCO OPERE SUDDIVISE PER PERCORSI TEMATICI:
Non standard, Persona, Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica
•
CORPO
Piéce per una fucilazione / Piéce for a Shooting Execution, 1967
Modello/Model - legno, PVC, lamina metallica, gommalacca e tubi in ottone/wood, PVC, metal foil, shellac
and copper tubing
Mano di Dio / Hand of God, 19698
Posacenere/Ashtray - gesso, smalto e ferro/gesso, enamel and iron
UP 5&6, 1969
Disegni/Drawings - matite colorate e correttore su carta/coloured pencils and correction fluid on paper
progetto/concept, 1968
UP 5&6 in wood, 2014
Prototipo/Prototype - legno massello di Samba/solid Samba wood
Habitat for 2 and for 12 people, 1971
Habitat for 2 people
Disegno planimetrico/Plan drawing - matite colorate su carta da lucido/coloured pencil on trace paper
Modello/Model - legno laccato/lacquered wood
Psychological behavior of its inhabitants
Disegni/Drawings - matita su carta da lucido/pencil on trace paper
“Paesaggio Domestico (Scene di vita familiare)”
“Domestic landscape (Scenes of family life)”
Film di/by GP e/and K. Zaugg
Golgotha, 1972
Disegno/Drawing - colori a olio su carta/oil paint on paper
Poster pubblicitari/Advertising posters
stampa tipografica/relief print
Modello/Model
fibra di vetro, poliestere, resina e legno
fibreglass, polyester, resin and wood
Sedia/Chair
fibra di vetro e resina/fibreglass and resin
Genesi? / Genesis? , 1973
Lampada prototipo/Prototype lamp - resina poliestere, pezzi di rifiuti e vetro di Murano/polyester resin,
garbage and Murano glass
I Feltri / The Felts, 1986
Primo prototipo/First prototype - feltro di lana impregnato di resina poliestere/wool felt soaked in polyester
resin - prodotta da/produced by Cassina, 1987
Fotografia/Photograph
ristampa/reprint, 2014
Disegni/Drawings, 1987
acquerello e inchiostro su carta/watercolour and ink on paper
Divano per massaggi/Massage Sofa, 2002
Divano/Sofa - acciaio, poliuretano sagomato a mano e tessuto rasatello/steel, hand-moulded polyurethane
and sateen fabric
Feminino, 2004
Poltrona/Armchair - gomma, fibra naturale e metallo/rubber, natural fibre and metal
Vase with legs, 2006
Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper
• POLITICA
Il Pugno (si è dischiuso etc…)/The Fist (it has opened etc…), 1971
Disegno/Drawing - matita nera, pastelli colorati e pennarello/black pencil, coloured pastels and marker
Prototipo/Prototype - gesso e gomma sintetica/gesso and synthetic rubber
Collection Vitra Design Museum
Chiesa dell’isolamento/The Church of Solitude, 1974
Modello/Model - legno, metallo, cartapesta, gouache e gommalacca/wood, metal, papier mâché, gouache
and shellac
Sezione longitudinale (disegno)/Section (Drawing)
acquarello, inchiostro colorato, gouache e grafite su carta/watercolour, coloured ink, gouache and graphite on
paper
Planimetria (disegno)/Site Plan (Drawing)
acquarello, inchiostro colorato, gouache e grafite su carta/watercolour, coloured ink, gouache and graphite on
paper
Sezione trasversale (disegno)/Cross Section (Drawing)
acquarello, inchiostro colorato, matita su carta/watercolour, coloured ink, pencil on paper
Progetto per la Biblioteca Nazionale Pahlavi, Teheran/Design of Pahlavi National Library, Teheran,
1977
Disegni/Drawings
matite, pennarello, acquarello, grafite su carta/pencils, marker, watercolour, graphite on paper
Pugno all’architettura/A Punch to Architecture, 1979
Modello/Model - bronzo/bronze
Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper
Chicago Tribune Tower, 1980
Modello/Model - resina flessibile/flexible resin
Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce
Pluralist Tower, 2014
Modello/Model
progetto/project, 1987
uretano policromo/polychrome urethane
Affiche manifeste
Poster pubblicitario/Advertising poster, 1980
stampa tipografica/print
Italia in Croce/Italy on the Cross, 2010
Modello/Model - legno, resina e pietre/wood, resin and stones
• PERSONA
Les Halles, 1979
Fotografia del modello/Photograph of the model, 1979
ristampa/reprint, 2014
Dalila Chair, 1980
Modello/Model
schiuma di poliuretano rigido, cartapesta, stucco veneziano, gomma lacca/rigid polyurethane foam, papier
mâché, Venetian plaster, shellac
pelle industriale/industrial skin, 1999
Maison des Enfants, 1985-86
Disegni/Drawings, inchiostro cinese, matita e pastelli colorati su carta/India ink, pencil and coloured pastels
on paper
Modello/Model, 1985-86
legno e materiali sintetici policromi/wood and polychrome synthetic materials
Human shape cabinet, 1991
Disegno/Drawing - colori a olio su carta/oil paint on paper
Verbal Abuse Lamp
Lampada/Lamp, 1994
uretano, acciaio e piombo/urethane, steel and lead
Chador Lamp
Lampada/Lamp
progetto/design 1997
prototipo/prototype 2010
resina uretanica/urethane resin
Olo Lamp, 2001
Lampada/Lamp
uretano/urethane
Disegno/Drawings
acquerello su carta/watercolour on paper
Do you still love me? , 2007
Armadio/Wardrobe
resina colorata, legno e metallo/coloured resin, wood and metal
L’Abbraccio / The Embrace, 2010
Armadio/Wardrobe
resina poliuretanica, cerniere di rame, legno laccato/polyurethane resin, copper hinges, lacquered wood
Kid Lamp, 2013
Lampada/Lamp
spago e resina/twine and resin
• PAESAGGIO
The Organic Building, Osaka, 1989
Disegno/Drawing
inchiostro cinese su carta da lucido/India ink on trace paper
Fotografia/Photograph, 1993
Montanara
Divano/Sofa, 2009
poliuretano flessibile e tessuto stampato/flexible polyurethane and printed fabric
O Sole Mio
Lampada/Lamp, 2007
resina poliuretanica/polyurethane resin
Ocean Table, 2012
Tavolo/Table - schiuma di poliuretano rigido, PVC, resina epossidica e resina uretanica/rigid polyurethane
foam, PVC, epoxy resin and urethane resin
Cloud Lamp, 2013
Lampada/Lamp - Dacron e resina/Dacron and resin
Airport Lamp, 2014
Lampada/Lamp - resina, piombo e canna da pesca/resin, lead and fishing rod
• NON STANDARD
Yeti Sofa, 1968-69
Disegno/Drawing - pastello su carta/pastel on paper
La canzone dello Yeti/The Song of the Yeti
Disco 33 giri in vinile/33 inch vinyl record, 1970
Sit Down Armchair, 1975
Poltrona/Armchair - compensato, schiuma di poliuretano, imbottitura
di cotone poliestere rivestito/plywood, polyurethane foam, wrapped polyester cotton stuffing
Sansone, 1979
Disegno (The mold of Sansone Table)/Drawing (The mold of Sansone Table)
matite colorate su carta/coloured pencils on paper
Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce
Tavolo/Table, 1980
resina poliestere policroma colata/multi-coloured poured polyester resin
Bibliothèque Carenza, 1981
Libreria/Bookcase - mousse di poliuretano espanso/rigid polyurethane foam
serie da 20 a 25 esemplari non numerati/series of 20 to 25 unnumbered examples
Greene Street Chair, 1984
Disegno/Drawing - olio su carta/oil on paper
Sedia/Chair, 1984
fibra di vetro e acciaio/fibreglass and steel
Friend Lamp, 1995
Pelle industriale/Industrial skin - resina/resin
Lampada/Lamp, 1995/2014
resina, metallo, grafite/resin, metal, graphite
Lustre for Lille, 1997
Lampadario/Chandelier
vetro riciclato e metallo/recycled glass, steel skeleton
Nobody’s Perfect, 2000
Disegno di sedia a multipli piedi/Drawing of a chair with multiple feet
olio su carta/oil on paper
Sedie/Chairs, 2002
resina/resin
Bee Lamp
Lampada/Lamp, 2006
uretano traslucido flessibile/flexible translucid urethane
Fontessa Shoe
Scarpe/Shoes, 2010
PVC
Senzafine Unica/Without a Unique end, 2011
Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper
Poltrona/Armchair- silicone/silicon
Flame Vase, 2012
Vaso/Vase - resina poliuretanica/polyurethane resin
• LUOGO
Restoration of a late romantic villa, 1973
Modello/Model - legno, cartapesta, gommalacca e gouache/wood, papier mâché, shellac and gouache
Heart Lamp, 1979
Disegno/Drawing - matita e colori a olio su carta/pencil and oil paint on paper
Lampada/Lamp, 2012
base pietra d’Istria, stelo ottone satinato, cuore in resina, luce led
Progetto di riabilitazione del Lingotto / Project for the Rehabilitation of the Lingotto, 1983
Bassorilievo/Bas-relief
poliestere e lamina di acciaio/polyester and steel plate
Vesuvio Coffee Maker/Macchina da caffè/Coffee Maker, 1992
alluminio e poliuretano rigido/aluminium and rigid polyurethane
Rubber House, 1997
Modello/Model - gomma/rubber
Bahia House, 1998 - 1999
Disegni/Drawings, inchiostro e acquarelli su carta/ink and watercolour on paper
Fotografie di/Photographs by Ruy Teixeira, 1999
Pavilion Gourmand Avignone, 1999
Modello/Model- silicone, legno, resina, cartapesta/silicone, wood, resin, papier mâché
Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce
9/11 Cabinet, 2002
WTC Silicon Carpet
Tappeto/Carpet
silicone/silicon
Armadio/Wardrobe, 2007
resina uretanica e metallo/urethane resin and metal
WTC Rebuilding Project
Fotografie/Photographs, 2012
Lettera al Presidente/Letter to the President, 2010
Copia della lettera, 29 novembre 2010/Copy letter, 29 November 2010
Lettera originale della risposta di Napolitano, 23 dicembre 2010
Original letter of the response from the President of the Italian Republic G. Napolitano, 23 December 2010
Progetto Passaporti Italiani, 2012
Italian Passports Project
Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper
Stampa/Print, 2014
inchiostro su carta/ink on paper
Tramonto a New York/Sunset in New York, 1980
Divano/Sofa - legno, schiuma poliuretanica, tessuto stampato/wood, polyurethane foam, printed fabric
Galleria One Piece Art di Olimpia Orsini, Roma
Bird Tower, 2013
Modello/Model - legno, resina/wood, resin
Bricole in laguna / Mooring, 2013
Dolphins in the Lagoon
Lampada/Lamp - resina/resin
Pescetrullo, 2008-2013
Modello/Model, legno, cartapesta, materiale vegetale/wood, papier mâché, vegetal material
• DIFETTO
Occhiali asimmetrici/Asymmetrical Eyeglasses, 1973
Collage - carta/paper
Pratt chair, 1984
Disegno/Drawing - gouache su carta/gouache on paper
Pratt chair n. 8, 1983
resina uretanica policroma/multi-coloured urethane resin
Wan – Chai chair, 1986
Disegno/Drawing - olio su carta/oil on paper
Sedia/Chair
uretano/urethane
Pezzi per il corpo/Pieces for the Body
Gioielli/Jewellery, 2012-2014
resina poliuretanica colorata /coloured polyurethane resin
Medusa vase, 2010
Vaso/Vase - resina/resin
• OPERE VARIE
Casa Elastica / Elastic House
Modello/Model
progetto/concept 1963
realizzazione/realisation 2014
plexiglass, lamine d’acciaio e ottone/plexiglas, steel plate and copper
Moloch, 1971
Lampada/Lamp
metallo, ferro, ABS, vetro/metal, steel, ABS, glass
Alfabeto e numeri/Alphabets and Numbers, 1973
lettere in 3 dimensioni/3D letters, 1973
palissandro brasiliano/brazilian rosewood
Orologio (macchina per misurare il tempo della vita)/Clock (machine for measuring the time of life),
1974
Fotografia/Photograph
Donna Vitruviana/Vitruvian Woman, 2013
Stampa/Print - inchiostro su carta/ink on paper
Chi è il gatto?/Who is the cat?, 2013
Pannello/Panel - resina/resin
Affezioni / Affections, 2014
Pannello/Panel - resina/resin
Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce
Il piede / The Foot, 2014
Pannello/Panel - resina/resin
Ritratto di quello che non guarda (o almeno così sembra) / Portrait of Someone Who Doesn’t Look (or
at least it seems that way) , 2014
Pannello/Panel - resina/resin
Donna con titolo/Woman with title, 2014
Pannello/Panel - resina/resin
Cane a sei zampe Eni rivisitato da Gaetano Pesce/Eni dog revised by Gaetano Pesce, 2014
Disegno/Drawing - stampa da file su carta/print on paper
Diversity chair, 2014
Modello, Model - resina e tessuto/resin and fabric
UP 5&6 gigante abitabile/Gigantic Inhabitable UP 5&6, 2014
Installazione/Installation
blocchi di polistirolo/blocks of polystyrene
Stanza tempo/ghiaccio / Time/Ice Room, 2014
Installazione/Installation - struttura di cartongesso rivestito di polistirolo protetto da resina/gypsum board
structure finished in resin protected polystyrene
Eni partner della mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità
al MAXXI
Eni è partner della mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità che si terrà al MAXXI di
Roma dal 26 giugno al 5 ottobre.
Al MAXXI saranno esposti progetti e realizzazioni del designer, architetto e artista italiano
di fama internazionale che dagli anni ’60 accompagneranno i visitatori fino ai giorni nostri.
Tra le opere in mostra anche una versione gigante della poltrona UP5 e lavori site
specific pensati per il MAXXI.
Trasmettere e sostenere la cultura è un “modo” di operare nella società in cui Eni si
riconosce profondamente e nel quale si presenta con una propria progettualità tenendo
sempre presente una parola, innovazione, che è comune a tutto l’agire dell’azienda.
L’obiettivo di Eni è di facilitare la conoscenza all'arte e alla cultura, in una collaborazione
esemplare tra pubblico e privato. Per Eni la cultura rappresenta un linguaggio universale
per comunicare con ogni contesto e territorio. La cultura è prima di tutto dialogo. Un
dialogo intelligente e critico che, quanto più è capace di interessare e affascinare il
pubblico, tanto più produce i suoi effetti benefici sulla società. Con questa convinzione Eni
sostiene in particolare manifestazioni che hanno come obiettivo primario quello di
raccontare opere di profondo intere artistico, dando la possibilità di inedite chiavi di lettura.
Contatti societari:
Ufficio Stampa: Tel. +39.0252031875 – +39.0659822030
Sito internet: www.eni.com
http://cultura.eni.com
1
UNICREDIT
L’IMPEGNO DEL GRUPPO
NELLA CULTURA
Giugno 2014
UniCredit e la Cultura
Con più di 8.900 filiali e oltre 147.000 dipendenti in 17 Paesi,
UniCredit è tra i principali gruppi europei di servizi bancari e
finanziari. L’estesa presenza in Europa occidentale (Italia, Austria,
Germania) e in Europa centro-orientale permette di instaurare
relazioni importanti con gli stakeholders, coniugando l’identità di
Gruppo con le profonde radici nelle diverse comunità locali.
Per questo motivo, UniCredit sostiene la diffusione della cultura
come motore di sviluppo sociale ed economico sostenibile e
strumento per l’apertura al dialogo, per la produzione e
circolazione di idee e innovazione. Il Gruppo si impegna
attivamente nell’ideazione e produzione di progetti volti ad aprire
le iniziative culturali ad un pubblico vasto e a promuovere
l’educazione delle generazioni più giovani.
Iniziative di valore, attraverso le quali UniCredit e i suoi Partner
esprimono fiducia nel futuro anche grazie all’unione positiva tra
cultura, solidarietà e business.
UniCredit ha sviluppato nel tempo un innovativo modello di
partnership, basato sulla gestione partecipata di progetti a lungo
termine con i principali attori del settore culturale,
principalmente nel campo delle arti visive e della musica. Group
Identity & Communications propone e coordina azioni volte ad
offrire un contributo tangibile e duraturo alle politiche culturali
del Gruppo.
La Collezione d’Arte di UniCredit
La raccolta del Gruppo presenta oltre 60.000 opere, da reperti
antichi a capolavori dei grandi Maestri del passato come
Girolamo Savoldo, Dosso Dossi, Pietro Longhi.
La collezione comprende inoltre opere di Maestri moderni come
Yves Klein, Fernand Léger, Giorgio de Chirico, Kurt Schwitters,
Oskar Kokoschka, Gustav Klimt e artisti contemporanei di spicco
quali Christo, Georg Baselitz, Gerhard Richter, Andreas Gursky,
Giulio Paolini. Un corpus di più di 4.000 fotografie storiche e
contemporanee completa la collezione.
Numerosi sono i prestiti per le mostre pubbliche allestite durante
l’anno. Le opere sono inoltre esposte negli uffici e nelle agenzie
del Gruppo. Una selezione delle opere è visitabile nel museo
virtuale sul sito istituzionale del Gruppo.
Le principali partnership nell’ambito delle arti visive
Il Gruppo collabora con musei e centri espositivi per la
realizzazione di progetti culturali, di rilievo. Le principali
partnership nelle arti visive includono:
 ARTISSIMA,








Fiera Internazionale di Arte Contemporanea,
Torino: Dal 2003 UniCredit è Main Partner di questa
importante fiera divenuta una vetrina sull’ultima generazione
di artisti che operano nel panorama internazionale;
Castello di Rivoli, Torino: Museo d’arte contemporanea fra i
principali in Italia, unico per la sua location, la magnifica
Residenza Sabauda a Rivoli. Con il Dipartimento Educazione
sono stati avviati numerosi progetti di educazione all’arte;
MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna: Recentemente
allestita l’esposizione La Grande Magia, dal 20 ottobre 2013 al
16 febbraio 2014. Il Gruppo ha promosso, in passato, “Focus
on Italian Contemporary Art”, programma di produzione di
opere di artisti italiani che sono entrate a far parte della
collezione del museo in comodato pluriennale;
MACRO, Museo d’Arte Contemporanea, Roma: Grazie al
supporto di UniCredit, Daniel Buren ha creato per il MACRO
“Danza tra Triangoli e Losanghe per tre colori”, la sua prima
installazione permanente a Roma. Il Gruppo inoltre ha
concesso in comodato importanti opere d’arte che hanno
arricchito la collezione del Museo;
MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e
Rovereto: Dal 2004, UniCredit è partner del Museo. La
partnership si sostanzia principalmente nella cessione in
comodato gratuito a lungo termine di alcune opere della
Collezione d’Arte UniCredit al museo;
MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma:
UniCredit ha iniziato alcuni anni fa la collaborazione con il
MAXXI nell’ambito del progetto Committenze Contemporanee.
La partnership si sostanzia principalmente nella cessione in
comodato gratuito a lungo termine di alcune opere della
Collezione d’Arte UniCredit al museo;
Museum der Moderne Rupertinum, Salisburgo: Il Museo offre
tutto l’anno una ricca programmazione di mostre. Bank Austria
ha concesso in prestito permanente al museo la propria
Collezione FOTOGRAFIS;
Mostre della UniCredit Art Collection: Dal 2009 il Gruppo
valorizza la sua collezione internazionale attraverso mostre
itineranti: PastPresentFuture – Vienna, Verona e Istanbul –
People and the City– Mosca e Toruń – Things are Queer a
Herford e Un mondo nuovo a UniCredit Tower. Recentemente,
in collaborazione con il MAMbo, la mostra La Grande Magia,
aperta dal 20 ottobre 2013 al 16 febbraio 2014;
Linea d’ombra: Dal 2011 UniCredit sostiene le mostre di Linea
d’ombra sempre ai primi posti tra le più visitate in Italia: Van
Gogh e il viaggio di Gauguin (Genova), Raffaello verso Picasso e
Da Botticelli a Matisse (Vicenza e Verona). Recentemente
Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento (a
Verona fino al 9 febbraio 2014, successivamente a Vicenza
fino al 4 maggio 2014).

Progetti editoriali e premi
UniCredit sostiene eventi, pubblicazioni, progetti editoriali,
concorsi e premi letterari. In particolare segnaliamo:

 Bank
I Centri Culturali di UniCredit
Bank Austria Kunstforum, Vienna: Lo spazio espositivo
promosso da Bank Austria ospita ogni anno 300.000 visitatori
per le sue mostre di arte moderna e contemporanea;
Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung, Monaco: HypoVereinsbank
ha fondato e sostiene questo spazio espositivo a Monaco che
vanta 350.000 visitatori l’anno, con esposizioni di arte antica,
moderna, dal Rinascimento al Romanticismo, e
contemporanea;
Pavilion UniCredit, Bucarest: Inaugurato nel gennaio 2009 in
una ex filiale della UniCredit Tiriac Bank, il Pavilion UniCredit è
uno spazio indipendente per la produzione e la ricerca nel
campo delle arti visive e performative;
Yapı Kredi Culture Center, Istanbul: La banca turca, affiliata del
Gruppo UniCredit, sostiene questo importante centro
espositivo ad Istanbul.


Le principali partnership nell’ambito della musica
UniCredit collabora con istituzioni musicali famose a livello
internazionale, tra le quali il Teatro alla Scala, con affermate
orchestre come la Filarmonica della Scala e i Wiener
Philharmoniker, e con accademie che conducono i giovani talenti
ad affermarsi nel grande mondo della musica. I principali
partner:
 Arena di Verona, Verona: Dal 1994 il Gruppo rinnova il suo





sostegno, come Main Partner, a favore del Festival Lirico
dell’Arena di Verona, promuovendo anche performance
internazionali;
Filarmonica della Scala, Milano: UniCredit ha iniziato ad
affiancare l’orchestra nel 2000, diventando Main Partner dal
2003. Oltre a finanziare le stagioni concertistiche, il Gruppo
promuove le tournée dell’orchestra in tutta Europa e progetti
innovativi di solidarietà ed educazione alla musica;
Orchestra Filarmonica ‘900 del Teatro Regio, Torino: Dall’anno
della sua fondazione (2003), UniCredit sostiene questa
importante orchestra che si occupa di musica colta
contemporanea e di ricerca nella contaminazioni tra i
linguaggi;
Teatro alla Scala, Milano: Dal 2009 UniCredit è Partner di
selezionate tournée internazionali del Teatro alla Scala,
simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo;
Teatro dell’Opera di Roma: UniCredit è tra i Partner di questo
importante teatro, composto da tre sale da concerto tra cui
spiccano le suggestive “Terme di Caracalla”. È sede di
prestigiosi spettacoli lirici, balletti e concerti;
Wiener Philharmoniker, Vienna: Un’istituzione sostenuta grazie
ad una cooperazione di lungo termine con Bank Austria,
membro del Gruppo.



Austria Literaris: Primo premio nel suo genere,
promosso da Bank Austria, coinvolge annualmente tutti i
paesi dell’Europa centrale ed orientale in cui il Gruppo è
presente;
UniCredit Literary Debut Competition: Avviato da UniCredit
Tiriac Bank nel 2008, il concorso premia le opere prime di
giovani scrittori. La giuria comprende nomi prestigiosi della
scena culturale romena;
Skira: UniCredit ha costruito nel tempo una relazione solida
con la casa editrice Skira, eccellenza nella pubblicazione di
volumi artistici in Italia. Il Gruppo ha collaborato alla
realizzazione della collana Arte del XX secolo, 5 volumi che
esplorano l’arte del secolo scorso. Di recente promozione
anche l’ampia collana La Fotografia che si conclude nel
2013-14 con il quarto volume;
Yapı Kredi Publications: Yapı Kredi Publications è una delle
più grandi ed importanti case editrici turche, nata nel 1949
pubblicando i libri di Doğan Kardeş e alcune riviste
dedicate a giovani e bambini. Ma è attraverso la sintesi tra
valori orientali e occidentali, riunendo artisti ed autori che
condividono culture e punti di vista differenti, che la sua
attività risulta essere unica. Pietre miliari della letteratura,
di scrittori locali ma anche di autori stranieri, trovano il loro
spazio nelle sue pubblicazioni
CONTATTI


Group Giving, Events & Art Management:
[email protected]
www.unicreditgroup.eu