GAETANO PESCE Il tempo della diversità
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GAETANO PESCE Il tempo della diversità
GAETANO PESCE Il tempo della diversità MAXXI, 26 giugno – 5 ottobre 2014 www.fondazionemaxxi.it Roma, 25 giugno 2014. Per tutta la vita ha teorizzato la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere tra discipline, la libertà dal conformismo e dalla prevedibilità, ha progettato oggetti ispirati alle persone che rispecchiano l’imprevedibilità della vita, elogiando il difetto e l’errore: è Gaetano Pesce architetto, designer, artista di fama internazionale cui il MAXXI presieduto da Giovanna Melandri dedica dal 26 giugno al 5 ottobre 2014 la mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità a cura di Gianni Mercurio e Domitilla Dardi curatrice per il Design del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione. Una grande mostra realizzata grazie al contributo di Eni, che ripercorre il percorso creativo di Pesce dalle origini alle ultime ricerche. Il cui filo conduttore sono i temi della creatività e dell’opera d’arte come commento aperto della realtà, tratto distintivo del suo pensiero e della sua produzione artistica. In mostra disegni, bozzetti, schizzi, modelli originali e oggetti in scala al vero, a sottolineare l’aspetto ideativo e concettuale dei progetti di Pesce. In un itinerario che rende il visitatore protagonista, coinvolgendolo nella scelta di sette percorsi tematici che guidano nella storia della produzione dell’autore: Non standard, Persona, Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica. La mostra, che all'interno del museo occupa tutta la Galleria 1 al piano terra, è caratterizzata in una prima parte da un allestimento costruito con un sistema di 40 pannelli mobili, che raccontano attraverso diverse espressioni il lavoro di Pesce dagli anni Sessanta ad oggi. Il tema della diversità, sotteso a tutta l’esposizione, si esprime infatti nell’idea di un allestimento in divenire, in cui il pubblico viene guidato a una lettura sempre diversa della mostra, espressa di volta in volta nella disposizione casuale e variabile dei pannelli. La seconda parte è pensata in contrapposizione a quella precedente: dalla foresta dei pannelli semoventi, simile a un labirinto, si passa a una sala di più ampio respiro in cui è protagonista una singola opera: una installazione pensata e realizzata appositamente per il MAXXI, che ha per protagonista il Tempo. Sulla piazza esterna campeggia invece la versione gigante della Up 5&6, la poltrona/icona a forma di donna, creata da Gaetano Pesce nel 1969 per denunciare la condizione femminile. La grande seduta, detta Donna e anche Mamma, concentra in sé molti dei temi ricorrenti nella produzione dell’autore, tra cui il legame con il corpo e l’aspetto performativo. Uniti a un significato recondito di grande intensità: un monito alla condizione femminile nel mondo. Up 5&6 rappresenta il modo di Pesce di fare arte partendo dal reale e per la vita reale, e nella sua versione gigante che ben dialoga con lo spazio del MAXXI, vuole creare un luogo di riflessione in cui trattare questo tema ancora drammaticamente attuale. “Sono orgoglioso di esporre il mio lavoro al MAXXI – dice Gaetano Pesce - istituzione culturale nella capitale del mio Paese. L’esposizione comprende opere del passato, del presente e opere fatte in occasione di questa mostra, come le due installazioni, una dedicata al Tempo, che nel suo scorrere è sempre diverso, a differenza di come viene normalmente concepito, l’altra dedicata a una poltrona che compie oggi 45 anni dalla sua prima edizione. Questa seduta, che metaforicamente lega con una catena un corpo femminile ad una palla, l’avevo concepita per denunciare la condizione di prigionia a cui la donna è condannata dai pregiudizi maschili. La poltrona sarà installata nella piazza del Museo, in una nuova versione macroscopica alta 7 metri e al suo interno una serie di questioni sulla condizione della donna nel mondo e uno speciale tributo a Malala Yousafzai e al suo coraggio. Scopo di questa mostra, che si interroga sulla condizione contemporanea della donna, è anche quello di affermare la necessità della multidisciplinarità del lavoro artistico di oggi, così come lo era nel passato: penso a certi artisti del nostro Rinascimento, che sono riusciti a dimostrare che non esistono barriere tra le diverse forme dell’arte”. “In un museo attento all'innovazione come il nostro - dice Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura - l'impegno creativo di Gaetano Pesce rappresenta una ricerca continua e costante nel linguaggio, nei risultati formali e nei modi di produrre. Multidisciplinare e anticonvenzionale, la mostra che vede lavori dagli anni 60 ad oggi è arricchita da due installazioni site specific. Concepite appositamente per gli spazi del Museo, le due nuove opere confermano l'intenzione del MAXXI di essere un centro vitale di produzione culturale. “La mostra si incentra sul senso della diversità come cambiamento e trasformazione. – dice Domitilla Dardi curatrice della mostra - Più che proporre uno schema rigido di lettura del lavoro di Pesce, che da decenni teorizza il caos creativo e l'abbattimento delle discipline, si è preferito raccontarne l'opera attraverso parolechiave e un allestimento mobile, mutevole nel tempo. Il risultato è un itinerario sempre diverso dove ognuno è libero di muoversi tra oggetti che volutamente non sono accondiscendenti e consolatori, non mistificano la caducità delle cose, ma la mostrano in tutta la sua emozionante verità”. “Pesce ha fatto coincidere la domanda di diversità che si registra nel nostro tempo con il tema dell’utilità sociale, che egli estende all’indagine metodologica dei nuovi strumenti di produzione. – dice Gianni Mercurio curatore della mostra - Questo spiega perché la sua ricerca si è sviluppata sondando le necessità dell’individuo, le nuove tipologie costruttive e le logiche di trasformazione culturale, etiche, economiche e politiche, per poi elaborare teorie che hanno avuto e stanno tuttora avendo riscontri sorprendenti”. La cartella stampa e le immagini della mostra sono scaricabili nell’Area Riservata del sito della Fondazione MAXXI all’indirizzo http://www.fondazionemaxxi.it/area-riservata/ inserendo la password areariservatamaxxi MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo www.fondazionemaxxi.it - info: 06.320.19.54; [email protected] orario di apertura: 11.00 – 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica) 11.00 – 22.00 (sabato) giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1 maggio e il 25 dicembre Ufficio stampa MAXXI +39 06 3225178, [email protected] GAETANO PESCE E NEW YORK di Giovanna Melandri, Presidente Fondazione MAXXI “The city that never sleeps”. Così si racconta la vitalità e l’energia di New York, città unica, cinematografica, capace di reinventarsi dinamicamente ad ogni ora del giorno. Una città che non si ferma mai, che guarda al futuro con occhi sempre diversi, anche e forse soprattutto, dopo le immani tragedie che l’hanno ferita. New York è oggi la nuova capitale mondiale delle start up e sfondo di tante storie di successo che ispirano i giovani a realizzare i propri sogni e a costruirsi un futuro. Un “ecosistema” favorevole all’imprenditoria e all’innovazione. Nel 1983 Gaetano Pesce - artista-architetto ligure - ha scelto, tra le tante città europee, di vivere proprio a New York, che lo accoglie, lo stimola e aderisce come un guanto alle sue visioni e alla sua progettualità. Mi lega a Gaetano Pesce una bizzarra coincidenza che ha reso il nostro incontro un po’ speciale. La casa dove io sono nata, un po’ di anni fa, davanti a Gracie Mansion, la residenza del Sindaco di New York, è lo stesso edificio dove oggi vive Pesce; dove ogni giorno l’artista esplora nuove piste creative. A New York anche il caso ti sorprende. Questa città è il perfetto scenario per Pesce, straordinaria mente creativa che si muove abilmente tra le arti. Ed è a questa metropoli che l’artista rende omaggio con le sue esemplari opere, come i divani Tramonto a New York (1980) e Notturno a New York (2010), oltre al già noto WTC – Rebuilding Project (2012) - due torri tenute insieme da un grande cuore luminoso - realizzato dopo l’attacco dell’11 settembre 2001. Questa sua straordinaria e “unica” creatività è la protagonista della retrospettiva Il Tempo della Diversità che siamo felici di ospitare al MAXXI. Una retrospettiva che ci conduce ad un tema centrale del nostro tempo; l’esigenza di esprimere unicità e diversità, differenziandoci e, tuttavia, vivendo nella comunità. La mostra racconta la sensibilità multidisciplinare dell’artista, la sua attitudine a giocare con le idee, a sperimentare nuove forme, colori, e materiali, avventurandosi in campi ancora inesplorati della creatività contemporanea. Nel presentare i progetti realizzati nel corso degli anni, con una continua ricerca e attenzione ai contesti e agli eventi che segnano la storia, vogliamo invitare il pubblico a comprendere quanto le idee, tradotte in arte, architettura e design, costituiscano la forza e l’espressione delle diverse epoche ma, soprattutto, siano in grado di anticiparle. Perché, come le città, le idee non dormono mai. È questo che emerge e che vogliamo comunicare con forza attraverso la grande mostra dedicata a Gaetano Pesce. Il MAXXI, in qualità di Museo impegnato a promuovere le eccellenze del contemporaneo, presenta, infatti, artisti, architetti e progetti capaci di porre quesiti, disegnare visioni e anticipare trasformazioni. É anche questo il valore della cultura italiana: inventare e immaginare soluzioni e mondi che ancora non esistono e partire da questi per offrire nuove prospettive. IL PENSIERO MULTIDISCIPLINARE DI GAETANO PESCE Margherita Guccione Direttore MAXXI Architettura Perché Gaetano Pesce al MAXXI? Come si inserisce questo progetto culturale nell’ambito della programmazione scientifica che il Museo di Architettura sta sviluppando e attuando? Che cosa sottende la riflessione dedicata ad uno dei più riconosciuti esponenti della cultura contemporanea, capace di declinare e anticipare l’odierno universo figurativo - architettonico, artistico e del design esplorando dal micro al macro - tutte le scale della creatività? Quella su Gaetano Pesce, in realtà, non è solo una grande installazione monografica che conferma la vocazione del MAXXI Architettura di voler riconoscere le forme più originali dell’espressione artistica contemporanea. É un’ occasione per riprendere, approfondendoli, i temi e gli ambiti di ricerca che a partire dall’architettura esplorano le molteplici intersezioni di questa disciplina nei linguaggi e nei paradigmi contemporanei. L’opera di Gaetano Pesce, che è un creativo a tutto tondo, rappresenta in modo esplicito il senso di una creatività liquida che riconosce e rievoca eventi ma che soprattutto inventa processi e contamina immagini, approdando a nuove e continuamente rinnovate configurazioni, espressioni di una creatività complessa e in fieri, perché alimentata da continui innesti. Architetto e artista è espressione di un personalissimo modo di creare, dove l’aspetto formale coincide con l’innovazione e con la risposta che le materie più disparate - schiume, resine e polimeri - possono dare a differenti sollecitazioni e manipolazioni, ricercando risultati mai uguali a se stessi. Perché "la ripetizione fa morire la creatività", come più volte l'artista tiene a sottolineare. La sua ricerca e il suo approccio multidisciplinare si ispirano fortemente al pensiero femminile, per la sua capacità inclusiva, capace di connettere tra loro più linguaggi, di tenere insieme razionalità ed emozioni. Al corpo femminile abbozzato nella Up 5&6 gigante, che nella piazza del MAXXI annuncia il percorso espositivo, è affidato il compito di raccontare la condizione di “schiavitù” della donna moderna. La consapevolezza che l’architettura e il design sono linguaggi attraverso i quali si esprimono tematiche e si trasferiscono pensieri, attraversa i sette temi che liberamente ripercorrono, grazie alla lettura critica dei due curatori, l’intera opera di Gaetano Pesce. Corpo, Difetto, Non standard, Persona, Paesaggio, Luogo, Politica sono in realtà riassumibili in una sola parola: Creatività, intesa nel senso più assoluto, di sperimentazione a tutto tondo, in cui non vi possono essere regole poiché tutto ciò che è innovativo supera il predefinito. É una creatività che fonde contenuto e forma e in cui l’artista è intellettuale e artefice al contempo, capace di raccogliere in sé tutte le forme di espressione artistica e di tradurle in opere, manufatti, pensieri e parole. Ovvero suggestioni e visioni che si offrono al pubblico con oggetti a forte carica emotiva, per proporre un’esperienza mentale, piuttosto che una semplice esibizione. Montati su pannelli con ruote, appositamente pensati dall'autore per essere spostati dai visitatori, sono alla base di un allestimento interattivo, una nuova sfida che guarda a inedite possibilità di relazioni tra gli spazi del Museo e il suo pubblico, chiamato questa volta in prima persona a confrontarsi liberamente con la natura multisensoriale e pluralista del pensiero di Pesce. RACCONTARE LA DIVERSITÀ di Domitilla Dardi (estratto dal testo in catalogo Il Tempo della diversità Electa) Non è un caso che non sia stato sinora elaborato un catalogo “scientifico” del lavoro di Gaetano Pesce. Su di lui sono stati scritti, infatti, monografie, una copiosa quantità di articoli e alcuni libri-oggetto che sono da ritenersi un diretto prodotto della sua attività di artista, ma non un catalogo ragionato. D’altra parte quest’ultimo - e in misura differente una mostra - è per sua definizione un tentativo di ordinare il lavoro di un autore seguendo princìpi, criteri, selezioni critiche. Ma come sovrapporre questo modo, che richiede necessariamente un disegno, uno schema, una qualche tassonomia, al lavoro di colui che ha teorizzato per tutta la sua vita la diversità, la casualità, l’abbattimento delle barriere disciplinari, il superamento della sclerosi dei generi e la libertà da modalità prevedibili e conformate? Qualunque tentativo in questa direzione appare a prima vista una contraddizione in termini, o, quanto meno, un’infedeltà alla sua integrità di pensiero. Di più: sorge il dubbio sulla liceità o meno di tale operazione di ordinamento e ci si interroga se il suo successo possa ritenersi un traguardo o, al contrario, un fallimento. A soccorrere in questa impasse, fortunatamente, arriva puntuale proprio il lavoro dell’autore. Nel 1963 Gaetano Pesce progetta il Modello di Casa Elastica, segue, qualche anno dopo, il Manifesto per un’Architettura Elastica (1965) pubblicato durante la sua permanenza in Finlandia. Il progetto ha una forza dirompente, soprattutto se paragonato a quanto presente in quegli anni sulle riviste di settore: l’idea è quella di una casa dove alla rigidità degli spazi funzionali si contrappone la flessibilità di mura che divengono pannelli mobili, superfici pivottanti che trasformano lo spazio seguendo la vita stessa, le sue necessità e abitudini, ma anche l’imprevedibilità e l’umanissima incoerenza. In altre parole, quella che viene esemplificata è la possibilità non tanto della rinuncia alla regola, quanto della sistematizzazione della deroga. Non l’anarchia, bensì l’autogoverno, la regolamentazione del singolo con le sue imperfezioni, contro la repressione del modello uniformante. Ecco allora che questo inno alla diversità assume una pluralità di significati. Innanzitutto quello della mutevolezza e della molteplicità. Ma anche quello della lotta alla repressione del consumo omologante e coercitivo. Non ultimo, il senso della diversità come cambiamento e trasformazione inesorabili nello scorrere del tempo, altro tema cardine del lavoro di Pesce che torna nel titolo di questa mostra - proprio da lui scelto - ma anche in due progetti che la aprono e chiudono: un orologio del 1974 che non segna un flusso astratto ma quello della vita dell’uomo, con le sue fasi crescenti e calanti, il suo inizio e la sua fine, attraverso un meccanismo complesso come quello dei suoi ingranaggi; il secondo è un orologio di ghiaccio - rappresentato in un’inedita video-installazione pensata e realizzata appositamente per il MAXXI - che si consuma nel tempo sciogliendosi lentamente e, nel farlo, produce gocce imprevedibili per consistenza e suono esattamente come la natura e la vita. Oggetti che volutamente non sono accondiscendenti e consolatori, non mistificano la caducità delle cose, ma la mostrano in tutta la sua emozionante verità. In mezzo, tra l’uno e l’altro, un caos apparente. GAETANO PESCE, L’INDISCIPLINATO. di Gianni Mercurio "Non è più il tempo della coerenza, si deve seguire la realtà. Che non è coerente per niente” (Gaetano Pesce) (…) Pesce ha sempre rifiutato ogni appartenenza di campo estetico e disciplinare. Non vede una separazione tra il suo lavoro di designer, di artista e di architetto. Egli stesso precisa: «La specializzazione ci porta alla solitudine. Mentre la conoscenza “orizzontale” ci dà la possibilità di essere in contatto con molti campi della conoscenza». Sin dai suoi esordi Pesce si è riproposto di far emergere il potere comunicativo che i materiali possono assumere se sapientemente manipolati. Sul piano concettuale, nella realizzazione dei suoi lavori egli ha incluso in ogni oggetto una narrazione, dalla quale emergono le aspirazioni e le incertezze che connotano la dimensione esistenziale di ogni individuo. Per accentuare il senso di partecipazione emotiva ha dato risalto al valore espressivo dei materiali manipolati, di cui l'occhio ha una percezione tattile; il messaggio che Pesce vuole trasmettere attraverso i suoi oggetti assume così un’accezione plastica una volta territorio esclusivo della forma. Questo assunto teorico, insieme alla prassi cui si accompagna, fa sì che l'oggetto rappresenti un commento critico nei confronti del reale: azzerando le griglie che ingabbiano le relazioni tra forma e funzione, emergono le funzioni psicologiche dell'oggetto. Considerata conclusa l'esperienza del formalismo stilistico, e muovendo dalla riflessione che l'idea dell'uomo è comune a tutti gli individui, ma che nello stesso tempo ogni individuo è diverso dall'altro, Pesce ha concepito l'idea di una produzione diversificata all’interno del processo industriale, che a suo avviso deve fondarsi sulla peculiarità dell’esperienza soggettiva e sul pluralismo della società contemporanea. In questa prospettiva di rinnovamento i mezzi cui fa ricorso si sono sviluppati in chiave figurativa e narrativa piuttosto che in chiave estetica: ha così ribadito il predominio del linguaggio sullo stile. Il carattere innovativo dell’architettura, come del design, non va perciò cercato negli aspetti formali o sintattici, quanto nella pregnanza semantica dei materiali e nella loro versatilità ermeneutica. Linguaggio e materia coincidono; l’invenzione è materiale, coinvolge i sensi e, attraverso l’evoluzione delle tecnologie impiegate, si conforma alle esigenze del presente di cui diviene strumento interpretativo. La possibilità di immettere l’imprevisto nel ciclo virtuoso della trasformazione del progetto e della sua prima conversione in oggetto ha sempre interessato Pesce. Le variabili aperte che egli ha individuato nel corso delle sue sperimentazioni trovano un punto di forza nell'accettazione del difetto all’interno della logica di produzione. L’imperfezione, piuttosto che essere valutata come un errore, si converte così in elemento distintivo: in quest'ottica il difetto, oltre a diventare una qualità espressiva, è da considerare una categoria estetica. L’incidente genera una variabile le cui implicazioni rendono gli oggetti espressione di momenti diversi della stessa produzione; è un accadimento, che introduce l’elemento del tempo. Rompere la linea continua, senza inizio e senza fine, della serialità è il modo giusto, nella filosofia di Pesce, per investire l’oggetto di un requisito che spezzi, sul piano della successione invariata, la catena meccanica che l’ha generato, permettendone l’identificazione in virtù della diversità; un requisito che dà all’oggetto stesso la possibilità di narrare. Pesce carica così l’oggetto di una qualità dialogica. Non c’è storia all’interno di un processo omologo, solo lo scarto dà inizio al racconto. (…..) Affidare la realizzazione di un progetto a una variabile incontrollabile che preveda l'errore equivale a minare i presupposti della produzione seriale degli oggetti. Questa posizione trova conferma in alcune tesi espresse da Warhol in quegli stessi anni sull'importanza assunta dal difetto nella produzione di serigrafie seriali. Le serigrafie su tela di Warhol, realizzate meccanicamente una per una, seppure reiterano la stessa immagine, divengono esemplari unici grazie al fuori registro nella stampa , alle slabbrature di colore, all'inchiostro sovrabbondante o troppo leggero, alla tela poco tesa, alla pressione esercitata sul filtro e alla sua mancata pulizia. Ma mentre Warhol concepisce le sue opere come lo specchio di una società che vede nella produzione seriale omologata il principale motore di ricchezza, di conseguenza trasferisce l’oggetto d’arte nel processo seriale, Pesce estrapola l’oggetto d’uso dalla produzione in serie omologata per dargli il carattere di unicità. Quello che fa Pesce, da un certo punto di vista, è un ready-made invertito: «Marcel Duchamp è morto» scrive. Duchamp si appropriava dell’oggetto industriale per trasporlo su un differente piano semantico, convertendolo in oggetto d'arte. Pesce fa propri invece temi e contenuti dell’arte e li converte in oggetto d’uso quotidiano. Si pensi per esempio al posacenere Mano di Dio, del 1969, costituito da una mano aperta poggiata sul dorso, che si apre al centro con una stimmate che porta le tracce del sangue fuoriuscito. La sigaretta che deve essere spenta proprio in quel punto, obbliga metaforicamente al gesto di infierire sulla ferita. (…..) All’imprevedibilità delle soluzioni, nella prassi creativa di Gaetano Pesce, concorrono la natura fluida, miscelabile dei materiali da lui privilegiati e la malleabilità delle gomme siliconate, come nel caso della serie di poltrone “Senza Fine”, dove un cordolo di poliuretano estruso a caldo senza soluzione di continuità si dispone su uno stampo in modo incontrollato, fino a che la persona che la realizza non considera sufficiente la forma raggiunta dalla poltrona. Nonostante le ripetute dichiarazioni anti-astrattismo da parte di Pesce, in opere come queste, così come nei i gioielli o nell’uso delle resine colorate spalmate in modo casuale sul piano, è evidente il fascino che l’action painting esercita sull’artista, al punto da affidare a un metodo che richiama la pratica del dripping pittorico di matrice espressionista la realizzazione di un oggetto d’uso. Il riferimento costante di Pesce è all’individuo, e con esso alla Storia, al sacro, alla politica, agli aspetti più giocosi della vita e al suo lato incerto, al suo volto nascosto. Emblematico in questo senso il progetto della sedia Greene Street Chair, prodotta da Vitra nel 1984: un organismo sbilenco, a otto piedi, con due fori circolari sulla spalliera come due occhi sbarrati e un altro quadrangolare che sta per una bocca spalancata. Otto elementi di sostegno per una sola sedia sono superflui, ma qui il superfluo è funzionale a un’idea portatrice di un messaggio, è una meta-funzione: la sovrabbondanza di elementi di appoggio anziché dare stabilità all’oggetto trasmette, al contrario, una sensazione di instabilità che lo rende anti-funzionale, meglio, dis-funzionale. Le gambe della sedia infatti sono eccessivamente sottili rispetto allo standard, somigliano più a delle stampelle (per sedia) che a degli elementi portanti. Al tema del mal fatto, centrale in Pesce a supporto della teoria della serie diversificata, si sovrappone quello del mal fermo. La sedia, concetto materiale antropomorfo, comunica l’impossibilità per l’uomo di mantenersi in equilibrio, “esprime due temi”, scrive Pesce in una lettera del 1993 alla David A. Hanks & Associates, “il primo è l’incertezza di questo momento storico […], un epoca nella quale i valori stanno mutando. La conseguenza è l’insicurezza – riguardo alla politica, alla religione, alla cultura, riguardo al futuro di alcune minoranze o di noi stessi – […] Siamo abituati a considerare, sbagliando, una sedia come un elemento di stabilità, ma io voglio che la gente rifletta sull’instabilità. La Greene Street Chair ha una struttura più flessibile di una sedia tradizionale. Le sue otto esili gambe danno gioco a un certo movimento. Il secondo tema ha a che fare con l’idea di una sedia che sia come un mascheramento per chi vi siede sopra. Ecco perché la forma ricorda quella di una maschera. C’è in questo una vena esistenzialista. Non appartengono a Gaetano Pesce, sia chiaro, l’angoscia, le ossessioni psichiche e le derive nichiliste o decadenti dell’esistenzialismo; la sua è piuttosto una versione decantata, positiva, che cattura alcuni tratti tipici dell’esistenzialismo, quali la sospensione tra realismo e simbolismo lirico e il primato della coscienza individuale dell’autore sulla descrizione della realtà esterna. Per Pesce, dunque, i temi della vita entrano nelle opere condensandosi nella loro dimensione figurale: è soprattutto questo, ancor più che gli esiti formali, il suo modo di essere pop. “La mia non è una ricerca scientifica, non parte da basi organizzate ma da sensazioni che ricevo in genere osservando la strada: come la gente si veste, parla o si muove … l'ispirazione è per me un fatto casuale frutto dell'osservazione della realtà. Di fatti e idee. Per me il design non è un bagaglio di elementi formali. A me interessa veicolare un contenuto attraverso un commento sulla realtà.” L'opera di Pesce si nutre delle percezioni sensoriali ed esplora la sfera dei comportamenti umani. La sua cifra estetica dimostra come la distanza tra design e arte s’accorci fino ad aprire a una rete di relazioni e condivisioni, di rimandi intimamente intrecciati. Più che la frammentazione stilistica a emergere in Gaetano Pesce è la frammentarietà della realtà di tutti i giorni, dove tempo reale, tempo vissuto e durata diventano i paradigmi flessibili di una concezione estetica ed esistenziale nella quale la forma delle cose è naturalmente diversificata, in quanto episodio finale di un processo, non il suo inizio. Estratto dal testo nel catalogo Gaetano Pesce. Il tempo della diversità, Electa ELENCO OPERE SUDDIVISE PER PERCORSI TEMATICI: Non standard, Persona, Luogo, Difetto, Paesaggio, Corpo, Politica • CORPO Piéce per una fucilazione / Piéce for a Shooting Execution, 1967 Modello/Model - legno, PVC, lamina metallica, gommalacca e tubi in ottone/wood, PVC, metal foil, shellac and copper tubing Mano di Dio / Hand of God, 19698 Posacenere/Ashtray - gesso, smalto e ferro/gesso, enamel and iron UP 5&6, 1969 Disegni/Drawings - matite colorate e correttore su carta/coloured pencils and correction fluid on paper progetto/concept, 1968 UP 5&6 in wood, 2014 Prototipo/Prototype - legno massello di Samba/solid Samba wood Habitat for 2 and for 12 people, 1971 Habitat for 2 people Disegno planimetrico/Plan drawing - matite colorate su carta da lucido/coloured pencil on trace paper Modello/Model - legno laccato/lacquered wood Psychological behavior of its inhabitants Disegni/Drawings - matita su carta da lucido/pencil on trace paper “Paesaggio Domestico (Scene di vita familiare)” “Domestic landscape (Scenes of family life)” Film di/by GP e/and K. Zaugg Golgotha, 1972 Disegno/Drawing - colori a olio su carta/oil paint on paper Poster pubblicitari/Advertising posters stampa tipografica/relief print Modello/Model fibra di vetro, poliestere, resina e legno fibreglass, polyester, resin and wood Sedia/Chair fibra di vetro e resina/fibreglass and resin Genesi? / Genesis? , 1973 Lampada prototipo/Prototype lamp - resina poliestere, pezzi di rifiuti e vetro di Murano/polyester resin, garbage and Murano glass I Feltri / The Felts, 1986 Primo prototipo/First prototype - feltro di lana impregnato di resina poliestere/wool felt soaked in polyester resin - prodotta da/produced by Cassina, 1987 Fotografia/Photograph ristampa/reprint, 2014 Disegni/Drawings, 1987 acquerello e inchiostro su carta/watercolour and ink on paper Divano per massaggi/Massage Sofa, 2002 Divano/Sofa - acciaio, poliuretano sagomato a mano e tessuto rasatello/steel, hand-moulded polyurethane and sateen fabric Feminino, 2004 Poltrona/Armchair - gomma, fibra naturale e metallo/rubber, natural fibre and metal Vase with legs, 2006 Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper • POLITICA Il Pugno (si è dischiuso etc…)/The Fist (it has opened etc…), 1971 Disegno/Drawing - matita nera, pastelli colorati e pennarello/black pencil, coloured pastels and marker Prototipo/Prototype - gesso e gomma sintetica/gesso and synthetic rubber Collection Vitra Design Museum Chiesa dell’isolamento/The Church of Solitude, 1974 Modello/Model - legno, metallo, cartapesta, gouache e gommalacca/wood, metal, papier mâché, gouache and shellac Sezione longitudinale (disegno)/Section (Drawing) acquarello, inchiostro colorato, gouache e grafite su carta/watercolour, coloured ink, gouache and graphite on paper Planimetria (disegno)/Site Plan (Drawing) acquarello, inchiostro colorato, gouache e grafite su carta/watercolour, coloured ink, gouache and graphite on paper Sezione trasversale (disegno)/Cross Section (Drawing) acquarello, inchiostro colorato, matita su carta/watercolour, coloured ink, pencil on paper Progetto per la Biblioteca Nazionale Pahlavi, Teheran/Design of Pahlavi National Library, Teheran, 1977 Disegni/Drawings matite, pennarello, acquarello, grafite su carta/pencils, marker, watercolour, graphite on paper Pugno all’architettura/A Punch to Architecture, 1979 Modello/Model - bronzo/bronze Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper Chicago Tribune Tower, 1980 Modello/Model - resina flessibile/flexible resin Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce Pluralist Tower, 2014 Modello/Model progetto/project, 1987 uretano policromo/polychrome urethane Affiche manifeste Poster pubblicitario/Advertising poster, 1980 stampa tipografica/print Italia in Croce/Italy on the Cross, 2010 Modello/Model - legno, resina e pietre/wood, resin and stones • PERSONA Les Halles, 1979 Fotografia del modello/Photograph of the model, 1979 ristampa/reprint, 2014 Dalila Chair, 1980 Modello/Model schiuma di poliuretano rigido, cartapesta, stucco veneziano, gomma lacca/rigid polyurethane foam, papier mâché, Venetian plaster, shellac pelle industriale/industrial skin, 1999 Maison des Enfants, 1985-86 Disegni/Drawings, inchiostro cinese, matita e pastelli colorati su carta/India ink, pencil and coloured pastels on paper Modello/Model, 1985-86 legno e materiali sintetici policromi/wood and polychrome synthetic materials Human shape cabinet, 1991 Disegno/Drawing - colori a olio su carta/oil paint on paper Verbal Abuse Lamp Lampada/Lamp, 1994 uretano, acciaio e piombo/urethane, steel and lead Chador Lamp Lampada/Lamp progetto/design 1997 prototipo/prototype 2010 resina uretanica/urethane resin Olo Lamp, 2001 Lampada/Lamp uretano/urethane Disegno/Drawings acquerello su carta/watercolour on paper Do you still love me? , 2007 Armadio/Wardrobe resina colorata, legno e metallo/coloured resin, wood and metal L’Abbraccio / The Embrace, 2010 Armadio/Wardrobe resina poliuretanica, cerniere di rame, legno laccato/polyurethane resin, copper hinges, lacquered wood Kid Lamp, 2013 Lampada/Lamp spago e resina/twine and resin • PAESAGGIO The Organic Building, Osaka, 1989 Disegno/Drawing inchiostro cinese su carta da lucido/India ink on trace paper Fotografia/Photograph, 1993 Montanara Divano/Sofa, 2009 poliuretano flessibile e tessuto stampato/flexible polyurethane and printed fabric O Sole Mio Lampada/Lamp, 2007 resina poliuretanica/polyurethane resin Ocean Table, 2012 Tavolo/Table - schiuma di poliuretano rigido, PVC, resina epossidica e resina uretanica/rigid polyurethane foam, PVC, epoxy resin and urethane resin Cloud Lamp, 2013 Lampada/Lamp - Dacron e resina/Dacron and resin Airport Lamp, 2014 Lampada/Lamp - resina, piombo e canna da pesca/resin, lead and fishing rod • NON STANDARD Yeti Sofa, 1968-69 Disegno/Drawing - pastello su carta/pastel on paper La canzone dello Yeti/The Song of the Yeti Disco 33 giri in vinile/33 inch vinyl record, 1970 Sit Down Armchair, 1975 Poltrona/Armchair - compensato, schiuma di poliuretano, imbottitura di cotone poliestere rivestito/plywood, polyurethane foam, wrapped polyester cotton stuffing Sansone, 1979 Disegno (The mold of Sansone Table)/Drawing (The mold of Sansone Table) matite colorate su carta/coloured pencils on paper Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce Tavolo/Table, 1980 resina poliestere policroma colata/multi-coloured poured polyester resin Bibliothèque Carenza, 1981 Libreria/Bookcase - mousse di poliuretano espanso/rigid polyurethane foam serie da 20 a 25 esemplari non numerati/series of 20 to 25 unnumbered examples Greene Street Chair, 1984 Disegno/Drawing - olio su carta/oil on paper Sedia/Chair, 1984 fibra di vetro e acciaio/fibreglass and steel Friend Lamp, 1995 Pelle industriale/Industrial skin - resina/resin Lampada/Lamp, 1995/2014 resina, metallo, grafite/resin, metal, graphite Lustre for Lille, 1997 Lampadario/Chandelier vetro riciclato e metallo/recycled glass, steel skeleton Nobody’s Perfect, 2000 Disegno di sedia a multipli piedi/Drawing of a chair with multiple feet olio su carta/oil on paper Sedie/Chairs, 2002 resina/resin Bee Lamp Lampada/Lamp, 2006 uretano traslucido flessibile/flexible translucid urethane Fontessa Shoe Scarpe/Shoes, 2010 PVC Senzafine Unica/Without a Unique end, 2011 Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper Poltrona/Armchair- silicone/silicon Flame Vase, 2012 Vaso/Vase - resina poliuretanica/polyurethane resin • LUOGO Restoration of a late romantic villa, 1973 Modello/Model - legno, cartapesta, gommalacca e gouache/wood, papier mâché, shellac and gouache Heart Lamp, 1979 Disegno/Drawing - matita e colori a olio su carta/pencil and oil paint on paper Lampada/Lamp, 2012 base pietra d’Istria, stelo ottone satinato, cuore in resina, luce led Progetto di riabilitazione del Lingotto / Project for the Rehabilitation of the Lingotto, 1983 Bassorilievo/Bas-relief poliestere e lamina di acciaio/polyester and steel plate Vesuvio Coffee Maker/Macchina da caffè/Coffee Maker, 1992 alluminio e poliuretano rigido/aluminium and rigid polyurethane Rubber House, 1997 Modello/Model - gomma/rubber Bahia House, 1998 - 1999 Disegni/Drawings, inchiostro e acquarelli su carta/ink and watercolour on paper Fotografie di/Photographs by Ruy Teixeira, 1999 Pavilion Gourmand Avignone, 1999 Modello/Model- silicone, legno, resina, cartapesta/silicone, wood, resin, papier mâché Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce 9/11 Cabinet, 2002 WTC Silicon Carpet Tappeto/Carpet silicone/silicon Armadio/Wardrobe, 2007 resina uretanica e metallo/urethane resin and metal WTC Rebuilding Project Fotografie/Photographs, 2012 Lettera al Presidente/Letter to the President, 2010 Copia della lettera, 29 novembre 2010/Copy letter, 29 November 2010 Lettera originale della risposta di Napolitano, 23 dicembre 2010 Original letter of the response from the President of the Italian Republic G. Napolitano, 23 December 2010 Progetto Passaporti Italiani, 2012 Italian Passports Project Disegno/Drawing - matite colorate su carta/coloured pencils on paper Stampa/Print, 2014 inchiostro su carta/ink on paper Tramonto a New York/Sunset in New York, 1980 Divano/Sofa - legno, schiuma poliuretanica, tessuto stampato/wood, polyurethane foam, printed fabric Galleria One Piece Art di Olimpia Orsini, Roma Bird Tower, 2013 Modello/Model - legno, resina/wood, resin Bricole in laguna / Mooring, 2013 Dolphins in the Lagoon Lampada/Lamp - resina/resin Pescetrullo, 2008-2013 Modello/Model, legno, cartapesta, materiale vegetale/wood, papier mâché, vegetal material • DIFETTO Occhiali asimmetrici/Asymmetrical Eyeglasses, 1973 Collage - carta/paper Pratt chair, 1984 Disegno/Drawing - gouache su carta/gouache on paper Pratt chair n. 8, 1983 resina uretanica policroma/multi-coloured urethane resin Wan – Chai chair, 1986 Disegno/Drawing - olio su carta/oil on paper Sedia/Chair uretano/urethane Pezzi per il corpo/Pieces for the Body Gioielli/Jewellery, 2012-2014 resina poliuretanica colorata /coloured polyurethane resin Medusa vase, 2010 Vaso/Vase - resina/resin • OPERE VARIE Casa Elastica / Elastic House Modello/Model progetto/concept 1963 realizzazione/realisation 2014 plexiglass, lamine d’acciaio e ottone/plexiglas, steel plate and copper Moloch, 1971 Lampada/Lamp metallo, ferro, ABS, vetro/metal, steel, ABS, glass Alfabeto e numeri/Alphabets and Numbers, 1973 lettere in 3 dimensioni/3D letters, 1973 palissandro brasiliano/brazilian rosewood Orologio (macchina per misurare il tempo della vita)/Clock (machine for measuring the time of life), 1974 Fotografia/Photograph Donna Vitruviana/Vitruvian Woman, 2013 Stampa/Print - inchiostro su carta/ink on paper Chi è il gatto?/Who is the cat?, 2013 Pannello/Panel - resina/resin Affezioni / Affections, 2014 Pannello/Panel - resina/resin Collezione Gaetano Pesce/Collection of Gaetano Pesce Il piede / The Foot, 2014 Pannello/Panel - resina/resin Ritratto di quello che non guarda (o almeno così sembra) / Portrait of Someone Who Doesn’t Look (or at least it seems that way) , 2014 Pannello/Panel - resina/resin Donna con titolo/Woman with title, 2014 Pannello/Panel - resina/resin Cane a sei zampe Eni rivisitato da Gaetano Pesce/Eni dog revised by Gaetano Pesce, 2014 Disegno/Drawing - stampa da file su carta/print on paper Diversity chair, 2014 Modello, Model - resina e tessuto/resin and fabric UP 5&6 gigante abitabile/Gigantic Inhabitable UP 5&6, 2014 Installazione/Installation blocchi di polistirolo/blocks of polystyrene Stanza tempo/ghiaccio / Time/Ice Room, 2014 Installazione/Installation - struttura di cartongesso rivestito di polistirolo protetto da resina/gypsum board structure finished in resin protected polystyrene Eni partner della mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità al MAXXI Eni è partner della mostra Gaetano Pesce. Il tempo della diversità che si terrà al MAXXI di Roma dal 26 giugno al 5 ottobre. Al MAXXI saranno esposti progetti e realizzazioni del designer, architetto e artista italiano di fama internazionale che dagli anni ’60 accompagneranno i visitatori fino ai giorni nostri. Tra le opere in mostra anche una versione gigante della poltrona UP5 e lavori site specific pensati per il MAXXI. Trasmettere e sostenere la cultura è un “modo” di operare nella società in cui Eni si riconosce profondamente e nel quale si presenta con una propria progettualità tenendo sempre presente una parola, innovazione, che è comune a tutto l’agire dell’azienda. L’obiettivo di Eni è di facilitare la conoscenza all'arte e alla cultura, in una collaborazione esemplare tra pubblico e privato. Per Eni la cultura rappresenta un linguaggio universale per comunicare con ogni contesto e territorio. La cultura è prima di tutto dialogo. Un dialogo intelligente e critico che, quanto più è capace di interessare e affascinare il pubblico, tanto più produce i suoi effetti benefici sulla società. Con questa convinzione Eni sostiene in particolare manifestazioni che hanno come obiettivo primario quello di raccontare opere di profondo intere artistico, dando la possibilità di inedite chiavi di lettura. Contatti societari: Ufficio Stampa: Tel. +39.0252031875 – +39.0659822030 Sito internet: www.eni.com http://cultura.eni.com 1 UNICREDIT L’IMPEGNO DEL GRUPPO NELLA CULTURA Giugno 2014 UniCredit e la Cultura Con più di 8.900 filiali e oltre 147.000 dipendenti in 17 Paesi, UniCredit è tra i principali gruppi europei di servizi bancari e finanziari. L’estesa presenza in Europa occidentale (Italia, Austria, Germania) e in Europa centro-orientale permette di instaurare relazioni importanti con gli stakeholders, coniugando l’identità di Gruppo con le profonde radici nelle diverse comunità locali. Per questo motivo, UniCredit sostiene la diffusione della cultura come motore di sviluppo sociale ed economico sostenibile e strumento per l’apertura al dialogo, per la produzione e circolazione di idee e innovazione. Il Gruppo si impegna attivamente nell’ideazione e produzione di progetti volti ad aprire le iniziative culturali ad un pubblico vasto e a promuovere l’educazione delle generazioni più giovani. Iniziative di valore, attraverso le quali UniCredit e i suoi Partner esprimono fiducia nel futuro anche grazie all’unione positiva tra cultura, solidarietà e business. UniCredit ha sviluppato nel tempo un innovativo modello di partnership, basato sulla gestione partecipata di progetti a lungo termine con i principali attori del settore culturale, principalmente nel campo delle arti visive e della musica. Group Identity & Communications propone e coordina azioni volte ad offrire un contributo tangibile e duraturo alle politiche culturali del Gruppo. La Collezione d’Arte di UniCredit La raccolta del Gruppo presenta oltre 60.000 opere, da reperti antichi a capolavori dei grandi Maestri del passato come Girolamo Savoldo, Dosso Dossi, Pietro Longhi. La collezione comprende inoltre opere di Maestri moderni come Yves Klein, Fernand Léger, Giorgio de Chirico, Kurt Schwitters, Oskar Kokoschka, Gustav Klimt e artisti contemporanei di spicco quali Christo, Georg Baselitz, Gerhard Richter, Andreas Gursky, Giulio Paolini. Un corpus di più di 4.000 fotografie storiche e contemporanee completa la collezione. Numerosi sono i prestiti per le mostre pubbliche allestite durante l’anno. Le opere sono inoltre esposte negli uffici e nelle agenzie del Gruppo. Una selezione delle opere è visitabile nel museo virtuale sul sito istituzionale del Gruppo. Le principali partnership nell’ambito delle arti visive Il Gruppo collabora con musei e centri espositivi per la realizzazione di progetti culturali, di rilievo. Le principali partnership nelle arti visive includono: ARTISSIMA, Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, Torino: Dal 2003 UniCredit è Main Partner di questa importante fiera divenuta una vetrina sull’ultima generazione di artisti che operano nel panorama internazionale; Castello di Rivoli, Torino: Museo d’arte contemporanea fra i principali in Italia, unico per la sua location, la magnifica Residenza Sabauda a Rivoli. Con il Dipartimento Educazione sono stati avviati numerosi progetti di educazione all’arte; MAMbo, Museo d’Arte Moderna di Bologna: Recentemente allestita l’esposizione La Grande Magia, dal 20 ottobre 2013 al 16 febbraio 2014. Il Gruppo ha promosso, in passato, “Focus on Italian Contemporary Art”, programma di produzione di opere di artisti italiani che sono entrate a far parte della collezione del museo in comodato pluriennale; MACRO, Museo d’Arte Contemporanea, Roma: Grazie al supporto di UniCredit, Daniel Buren ha creato per il MACRO “Danza tra Triangoli e Losanghe per tre colori”, la sua prima installazione permanente a Roma. Il Gruppo inoltre ha concesso in comodato importanti opere d’arte che hanno arricchito la collezione del Museo; MART, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: Dal 2004, UniCredit è partner del Museo. La partnership si sostanzia principalmente nella cessione in comodato gratuito a lungo termine di alcune opere della Collezione d’Arte UniCredit al museo; MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Roma: UniCredit ha iniziato alcuni anni fa la collaborazione con il MAXXI nell’ambito del progetto Committenze Contemporanee. La partnership si sostanzia principalmente nella cessione in comodato gratuito a lungo termine di alcune opere della Collezione d’Arte UniCredit al museo; Museum der Moderne Rupertinum, Salisburgo: Il Museo offre tutto l’anno una ricca programmazione di mostre. Bank Austria ha concesso in prestito permanente al museo la propria Collezione FOTOGRAFIS; Mostre della UniCredit Art Collection: Dal 2009 il Gruppo valorizza la sua collezione internazionale attraverso mostre itineranti: PastPresentFuture – Vienna, Verona e Istanbul – People and the City– Mosca e Toruń – Things are Queer a Herford e Un mondo nuovo a UniCredit Tower. Recentemente, in collaborazione con il MAMbo, la mostra La Grande Magia, aperta dal 20 ottobre 2013 al 16 febbraio 2014; Linea d’ombra: Dal 2011 UniCredit sostiene le mostre di Linea d’ombra sempre ai primi posti tra le più visitate in Italia: Van Gogh e il viaggio di Gauguin (Genova), Raffaello verso Picasso e Da Botticelli a Matisse (Vicenza e Verona). Recentemente Verso Monet. Storia del paesaggio dal Seicento al Novecento (a Verona fino al 9 febbraio 2014, successivamente a Vicenza fino al 4 maggio 2014). Progetti editoriali e premi UniCredit sostiene eventi, pubblicazioni, progetti editoriali, concorsi e premi letterari. In particolare segnaliamo: Bank I Centri Culturali di UniCredit Bank Austria Kunstforum, Vienna: Lo spazio espositivo promosso da Bank Austria ospita ogni anno 300.000 visitatori per le sue mostre di arte moderna e contemporanea; Kunsthalle der Hypo-Kulturstiftung, Monaco: HypoVereinsbank ha fondato e sostiene questo spazio espositivo a Monaco che vanta 350.000 visitatori l’anno, con esposizioni di arte antica, moderna, dal Rinascimento al Romanticismo, e contemporanea; Pavilion UniCredit, Bucarest: Inaugurato nel gennaio 2009 in una ex filiale della UniCredit Tiriac Bank, il Pavilion UniCredit è uno spazio indipendente per la produzione e la ricerca nel campo delle arti visive e performative; Yapı Kredi Culture Center, Istanbul: La banca turca, affiliata del Gruppo UniCredit, sostiene questo importante centro espositivo ad Istanbul. Le principali partnership nell’ambito della musica UniCredit collabora con istituzioni musicali famose a livello internazionale, tra le quali il Teatro alla Scala, con affermate orchestre come la Filarmonica della Scala e i Wiener Philharmoniker, e con accademie che conducono i giovani talenti ad affermarsi nel grande mondo della musica. I principali partner: Arena di Verona, Verona: Dal 1994 il Gruppo rinnova il suo sostegno, come Main Partner, a favore del Festival Lirico dell’Arena di Verona, promuovendo anche performance internazionali; Filarmonica della Scala, Milano: UniCredit ha iniziato ad affiancare l’orchestra nel 2000, diventando Main Partner dal 2003. Oltre a finanziare le stagioni concertistiche, il Gruppo promuove le tournée dell’orchestra in tutta Europa e progetti innovativi di solidarietà ed educazione alla musica; Orchestra Filarmonica ‘900 del Teatro Regio, Torino: Dall’anno della sua fondazione (2003), UniCredit sostiene questa importante orchestra che si occupa di musica colta contemporanea e di ricerca nella contaminazioni tra i linguaggi; Teatro alla Scala, Milano: Dal 2009 UniCredit è Partner di selezionate tournée internazionali del Teatro alla Scala, simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo; Teatro dell’Opera di Roma: UniCredit è tra i Partner di questo importante teatro, composto da tre sale da concerto tra cui spiccano le suggestive “Terme di Caracalla”. È sede di prestigiosi spettacoli lirici, balletti e concerti; Wiener Philharmoniker, Vienna: Un’istituzione sostenuta grazie ad una cooperazione di lungo termine con Bank Austria, membro del Gruppo. Austria Literaris: Primo premio nel suo genere, promosso da Bank Austria, coinvolge annualmente tutti i paesi dell’Europa centrale ed orientale in cui il Gruppo è presente; UniCredit Literary Debut Competition: Avviato da UniCredit Tiriac Bank nel 2008, il concorso premia le opere prime di giovani scrittori. La giuria comprende nomi prestigiosi della scena culturale romena; Skira: UniCredit ha costruito nel tempo una relazione solida con la casa editrice Skira, eccellenza nella pubblicazione di volumi artistici in Italia. Il Gruppo ha collaborato alla realizzazione della collana Arte del XX secolo, 5 volumi che esplorano l’arte del secolo scorso. Di recente promozione anche l’ampia collana La Fotografia che si conclude nel 2013-14 con il quarto volume; Yapı Kredi Publications: Yapı Kredi Publications è una delle più grandi ed importanti case editrici turche, nata nel 1949 pubblicando i libri di Doğan Kardeş e alcune riviste dedicate a giovani e bambini. Ma è attraverso la sintesi tra valori orientali e occidentali, riunendo artisti ed autori che condividono culture e punti di vista differenti, che la sua attività risulta essere unica. Pietre miliari della letteratura, di scrittori locali ma anche di autori stranieri, trovano il loro spazio nelle sue pubblicazioni CONTATTI Group Giving, Events & Art Management: [email protected] www.unicreditgroup.eu