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PRIMO PIANO VENERDÌ 23 GENNAIO 2009 il Resto del Carlino AL PRESIDENTE BERLUSCONI Silvio Berlusconi è diventato presidente del Milan nel 1986, nessuno ha vinto quanto lui. Il club rossonero con 17 trofei internazionali è il più titolato al mondo vinto una Champions» Il presidente si complimenta con Kakà, ha fatto una scelta di cuore Contro le stragi del sabato sera Maldini, Gattuso e Kakà testimonial della campagna «Io non sballo» UNA COLLANINA o un braccialetto alla moda con la scritta «Io non sballo». I primi esemplari della campagna promossa da un gruppo di giovani veronesi sono stati consegnati al capitano del Milan Maldini, a Kaka’, Gattuso e all’allenatore Ancelotti alla presenza del ministro delle politiche giovanili Giorgia Meloni e del sottosegretario alla presidenza del consiglio Carlo Giovanardi. L’idea e’ venuta a quattro amici in pizzeria: divertiamoci il sabato sera ma distinguiamoci da quelli che confondono la festa con le pasticche, la cocaina e l’abuso di alcool. «Io non sballo», e lo segnalo con un braccialetto o una collanina alla moda. Un modo per ritrovarsi tra ‘sani’ e tener lontani gli spacciatori, ma soprattutto una comunicazione dei giovani per i giovani. Il piu’ atteso a Milanello ovviamente ‘il figliol prodigo’ Kaka’. «Invece di drogarvi fate sport che aiuta a vivere, la droga vi fa morire’’, e’ stato l’appello del fuoriclasse brasiliano». Se dovesse tornare alla carica il Real? «Kakà e il Milan hanno già risposto al Real Madrid in passato. Non vedo alcuna ragione per cambiare questo atteggiamento. E poi la prova di attaccamento ai colori rossoneri data in questi giorni mi sembra eloquente…». I tifosi del Milan ora la ringraziano, ma a volte sembrano incontentabili... «Non mi lamenterò mai dell’attaccamento dei tifosi alla squadra e ai giocatori. Senza di loro il Milan non esisterebbe. E poi il più tifoso di tutti credo si chiami proprio Silvio Berlusconi». Il concetto del Milan squadrafamiglia resta quindi un punto fermo. Direte no a tutte le eventuali offerte per i giocatori più importanti, Pato sembra nel mirino di tutti... «Abbiamo investito su Pato per il fu- turo. Stiamo facendolo crescere in questa logica, e mi pare che il ragazzo stia dando risultati che confermano le straordinarie aspettative su di lui. Cederlo sarebbe ormai contro ogni logica. Vogliamo mantenere il Milan ai livelli di eccellenza che ne hanno fatto il club più titolato al mondo. Vogliamo continuare a vincere, a cominciare dal campionato in corso. Il che non è possibile se si cedono i giocatori migliori. Ricordo che i più grandi fuoriclasse che hanno giocato nel mio Milan, da Van Basten a Baresi, a Savicevic, a Leonardo, a Maldini, hanno concluso la loro carriera in rossonero». Ha pensato al povero Galliani che senza questi soldi avrà meno liquidità per il mercato? «Il vero fuoriclasse del Milan, al di là dei calciatori e di uno straordinario tecnico come Carlo Ancelotti, si chiama proprio Adriano Galliani. Se non ci fosse lui, con la sua competenza, il suo equilibrio, la sua passione e la sua dedizione assoluta, il Milan non avrebbe vinto quello che ha ••• IL MILAN DEL PREMIER REAL? MAI» sura. Kakà lo sa e ha deciso di restare con noi impegnandosi a non richiedere nessun aumento contrattuale nei prossimi anni». 3 7 SCUDETTI 5 5 5 2 1 1 CHAMPIONS LEAGUE 1987-1988 1991-1992 1992-1993 1993-1994 1995-1996 1998-1999 2003-2004 1988 - 1992 - 1993 1994 - 2004 SUPERCOPPA EUROPEA 1989 - 1990 - 1994 2003 - 2007 SUPERCOPPA DI LEGA 1988 - 1992 - 1993 1994 - 2004 COPPA INTERCONTINENTALE 1989 - 1990 FIFA CLUB WORLD CUP 2007 COPPA ITALIA 2002-2003 Silvio Berlusconi racconta con orgoglio di aver fatto l’allenatore dell’Edilnord e, a sinistra, il sottosegretario Giovanardi con Kakà ieri a Milanello vinto in questi anni. Da tifoso non lo ringrazierò mai abbastanza. A lui comunque non abbiamo mai fatto mancare la liquidità necessaria per le operazioni di mercato più importanti. Non è un caso il fatto che oggi giochino insieme nel Milan tre palloni d’oro. Credo sia un record di tutti i tempi». Che ne dice di tenere Beckham oltre i due mesi concordati? Le piace l’idea? «A chi non piacerebbe avere in squadra un giocatore come Beckham? Non soltanto ha una classe straordinaria, ma sta dimostrando una professionalità e un impegno che smentiscono, in modo clamoroso, tutti coloro che lo hanno definito un calciatore solo “mediatico”. Però Beckham è legato da un contratto ai Galaxy: i patti si devono rispettare». Qualcuno si lamenta per il rendimento di Ronaldinho... «Ronaldinho è un autentico fuoriclasse capace, persino nelle giornate peggiori, di fare cose con la palla fra i piedi che rasentano la magia. Si è inserito perfettamente nella squadra, della quale oggi è un elemento fondamentale. Ma a questo proposito non posso evitare una considerazione. Nel Milan sono venuti a giocare alcuni fra i migliori giocatori del mondo, da Ronaldinho a Pato, da Sheva a Beckham, e su ognuno ho ascoltato critiche pregiudiziali. Ronaldinho e Shevcenko sarebbero stati giocatori finiti, Pato una speranza solo eventuale, Beckham una rockstar più che un calciatore. Ognuno di loro ha puntualmente smentito queste critiche e sta dimostrando con i fatti, ogni giorno, in allenamento e in campo, di essere un grande campione». Dopo questa scossa psicologica-morale, il Milan può rilanciarsi per lo scudetto? «Lo scudetto continua ad essere il nostro obbiettivo. Siamo consapevoli del valore dei nostri avversari e questo rende la sfida più entusiasmante». L’Inter ha un organico straordi- nario, ma sembra sempre destinata alle polemiche. Le piace Mourinho? «Mourinho è un ottimo tecnico e l’Inter è una compagine fortissima. Ciò che conta è che Milano abbia due grandi squadre, protagoniste a livello internazionale. Quando a San Siro vedo la raccolta delle targhe che ricordano i successi internazionali dell’Inter e del Milan, credo che ogni sportivo milanese possa essere orgoglioso della propria città». Infine una curiosità, con tutte le reti di famiglia Lei nei momenti particolari affida sempre a Aldo Biscardi le sue parole, lo considera un portafortuna oppure questa trasmissione ha sempre un fascino particolare? «Semplicemente, questo dimostra che non esistono reti “di famiglia”. Le tv Mediaset non sono mai state e non saranno mai al mio servizio, men che meno nello sport. E poi io voglio bene a Biscardi che è un bravo professionista e da tantissimi anni si sa far amare da tantissimi tifosi innamorati del calcio come lui».