Progetto "Zero Smoking" - Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
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Progetto "Zero Smoking" - Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini
“ZERO SMOKING”. Programma di cessazione dal fumo per i dipendenti in termini di benessere sicurezza - produttività. I lavoratori passano gran parte della giornata nell’ambiente di lavoro: migliorare la salubrità e la vivibilità di quest’ultimo vuol dire migliorare la qualità di vita delle persone. Esporre il divieto di fumare nei luoghi di lavoro è un obbligo di legge, fornire strumenti ai non fumatori per far valere il loro diritto di lavorare in ambienti sani e motivazioni ai fumatori per aiutarli a smettere, è segno di grande responsabilità sociale. Il progetto “ZERO SMOKING”, promosso dal Centro Anti Fumo (CAF), inserito nella UOC Cardiologia 1, insieme alla UOSD Medicina del Lavoro in collaborazione con il Servizio di Prevenzione e Protezione dai Rischi e con la Direzione Sanitaria, ha come obiettivo finale la riduzione a zero del fumo passivo (ETS – environmental tobacco smoke) negli ambienti di lavoro di tutto l’ospedale, compresi gli uffici amministrativi, per migliorare la salute di operatori ed utenti. Il progetto ha come obiettivi specifici: a) facilitare un percorso di disassuefazione dal tabagismo da offrire a ogni fumatore, gratuitamente in orario di servizio; b) mettere in atto le misure di protezione e di prevenzione dei danni da fumo passivo in tutti i luoghi di lavoro dell’Azienda Ospedaliera applicando le più recenti disposizioni di Legge e facendo rispettare i divieti vigenti, attraverso l’istituzione di una task force. I vantaggi di un ambiente lavorativo senza fumo PER IL LAVORATORE PER L’AZIENDA Miglioramento della salute Miglioramento dell’ambiente di lavoro Miglioramento delle relazioni lavorative Ridotti livelli di stress Miglioramento del tono dell’umore Aumento del livello di soddisfazione Miglioramento del benessere personale Minore assenteismo e turn over Maggiore produttività Miglioramento delle relazioni con i lavoratori Sviluppo di un ambiente “amichevole” Miglioramento del morale dello staff Sviluppo di un’immagine aziendale positiva Migliore attrattività dell’azienda, L’ottenimento di un ambiente di lavoro senza fumo può migliorare la produttività in più modi: riducendo gli effetti del fumo passivo sui non fumatori; riducendo l'assenteismo per malattie correlate al fumo fra i fumatori che hanno smesso grazie alla politica aziendale; ● riducendo i tempi delle pause dedicate alla sigaretta dai fumatori. ● ● Un obiettivo importante di una strategia di controllo del tabagismo è offrire al dipendente fumatore, incapace con le sue sole forze di smettere, l’opportunità di accedere ai trattamenti di cessazione più efficaci. I metodi risultati maggiormente efficaci per aiutare i fumatori a smettere di fumare sono stati sintetizzati nelle “Linee Guida cliniche per promuovere la Vers. Dic2016/rp/cr cessazione dell’abitudine al fumo” dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS, 2008). Linee Guida ISSOSSFAD 2008: http://www.iss.it/binary/fumo/cont/linee_guida_brevi_2008.pdf Le strategie più incisive prevedono la presenza di un operatore sanitario: è stato infatti stimato che anche solo un invito, strutturato e chiaro, da parte del medico, della durata di soli 5 minuti, può essere sufficiente per ottenere tassi di successo del 3-7% (Segnan et al., 1991). Segnan N, Ponti A, Battista RN, Senore C, Rosso S, Shapiro SH, Aimar D. A randomized trial of smoking cessation interventions in general practice in Italy. Cancer Causes Control. 1991Jul;2(4):239-46. I luoghi di lavoro costituiscono spesso l’ambiente privilegiato per attuare tali strategie d’intervento. Di qui l’importanza di coinvolgere nel progetto anche i medici competenti, affinché dedichino una parte dei loro interventi all’offerta di un counselling strutturato per i lavoratori fumatori (intervento breve o minimo o “5A” degli autori anglosassoni – Fiore MC et al. Treating tobacco use and dependance: 2008 update. U.S. Department of Health and Human Services. Public Health Services. Rockville (MD), USA). Ruolo del Medico Competente (MC) Il medico aziendale incaricato della Sorveglianza Sanitaria degli esposti a rischi professionali è sicuramente una delle figure più importanti per la gestione del problema e concorre in sinergia con gli altri attori al raggiungimento degli obiettivi specifici. La figura del MC può diventare il riferimento per tutte le azioni di prevenzione, di educazione e di disassuefazione in ambito lavorativo. Egli può attivarsi per dare informazioni singolarmente nel corso delle visite mediche periodiche; può fornire un valido supporto a chi vuole smettere di fumare. Concretamente, nella ns. proposta di progetto, egli potrà attuare le seguenti azioni: ● raccogliere e trascrivere le informazioni in cartella sanitaria e di rischio. (1. Ask – chiedere e 2. Advice - consigliare) e raccomandare in modo chiaro di smettere di fumare. In pratica per tutti i fumatori, valutata o meno la misura della dipendenza fisica da nicotina con due semplici domande (Heaviness of Smoking Index) si compila per tutti i fumatori modulo per invio a consulenza al CAF, riportando nella parte “Quesito clinico” il nome del progetto “ZERO SMOKING”. Per ogni seduta di visite ambulatoriali si riassume il n. di fumatori esaminati. ● monitorare l’attuazione del programma aziendale e valutarne i risultati attraverso la rilevazione periodica (nel corso della sorveglianza sanitaria) della riduzione dell’abitudine al fumo, del calo del n° delle sigarette fumate e del cambiamento alla propensione a smettere, compilando sempre la parte di “anamnesi intercorrente”; ● dare informazioni al fumatore /ex fumatore, nel corso delle visite mediche periodiche e rinviare il lavoratore al CAF per i successivi controlli; ● evidenziare nel corso di sopralluoghi di reparto in collaborazione con SPP per l’aggiornamento del documento di Valutazione dei Rischi, i maggiori rischi in presenza di inquinanti professionali, tenendo conto che i lavoratori, preoccupati riguardo il duplice rischio (individuale e lavorativo), presentano un aumentato interesse nello smettere di fumare; ● evidenziare i problemi clinici fumo-correlati durante l’esame obiettivo, affrontando il problema anche nei giudizi di idoneità; ● tutelare di più i lavoratori contro i rischi da fum o passivo, contribuendo alla attuazione delle misure Anti fumo in ospedale. (es. rilevatori di fumo tarati e funzionanti). Vers. Dic2016/rp/cr In particolare l’informazione sul numero di fumatori presenti e sul loro grado di dipendenza, rilevata dal MC, può fornire all’azienda un dato molto utile per supportare le decisioni sulle modalità di applicazione della norma e sul tipo di interventi da proporre per la cessazione. Infine, poiché il medico e l’operatore sanitario in generale, rappresenta la figura più autorevole in tema di salute, egli dovrà adottare comportamenti corretti e diventare modello educativo da imitare (evitate di fumare in azienda e in presenza dei lavoratori). Presso la nostra azienda sanitaria ospedaliera esiste anche un ambulatorio specializzato nel trattamento del tabagismo rivolto ai pazienti esterni ed interni, (Centri Antifumo (CAF) come riconosciuto dall’Istituto Superiore di Sanità) che si avvale di competenze multidisciplinari (mediche,infermieristiche,psicologiche) e che senza dubbio garantisce risultati migliori nel trattamento dei casi più difficili, seguendo il paz iente sia con la terapia farmacologica che con il supporto psicologico personalizzato come da Linee Guida (Fiore MC et al. Treating tobacco use and dependance: 2008 update. U.S. Department of Health and Human Services. Public Health Services. Rockville (MD), USA). In un tale contesto l’Azienda San Camillo-Forlanini può svolgere un ruolo molto importante in vari punti del percorso di disassuefazione e il posto di lavoro può diventare un luogo privilegiato per l’effettuazione dei corsi per smettere di fumare. Il CAF segue un approccio farmacologico e di tipo cognitivo comportamentale di gruppo che prevede la partecipazione a 12 incontri a cadenza settimanale nell’arco di tre mesi. Per tali corsi il MC richiederà una consulenza del CAF (Centro Antifumo aziendale) per il trattamento del tabagismo. Il Medico del CAF valuta la richiesta attraverso il test motivazionale e dipendenza alla nicotina e prescrive i dodici incontri ambulatoriali per la cessazione dal fumo nel contesto della cartella clinica del lavoratore, evitando così l’accesso con ticket.( eventuali esami diagnostici per patologie fumo correlate restano a carico dell’utente interno). Monitorare l’attuazione del progetto e valutare i risultati Sarà necessario monitorare l'efficacia del progetto stesso. Un tale controllo è fondamentale perché permette di identificare eventuali punti critici del progetto, consente di informare i dipendenti e la dirigenza dei risultati raggiunti, permette di definire future linee di intervento, eventualmente modificando la politica scelta in relazione ai cambiamenti introdotti nell'ambiente. In sostanza una valutazione a breve e a medio termine permetterà di rispondere alle domande: • • • • • • I lavoratori fumatori stanno utilizzando e in che misura i supporti offerti per la disassuefazione? Quanti lavoratori ai controlli successivi dal Medico Competente hanno smesso di fumare? Le Assenze per malattie fumo correlate sono diminuite? In quali aree ospedaliere sono state implementate le misure Anti fumo previste? Rilevazione dei mozziconi di sigaretta presenti per area ospedaliera e monitoraggio nel tempo del corretto smaltimento prima dell’accesso o dell’avvicinamento ai luoghi pubblici chiusi. Costituzione di una Task force aziendale per il controllo del fumo passivo e per il monitoraggio delle misure di prevenzione intraprese. Legislazione (esempi) Vers. Dic2016/rp/cr IL FUMO PASSIVO E’ CANCEROGENO L’EPA (Environmental Protection Agency) HA CLASSIFICATO IL FUMO PASSIVO CANCEROGENO DI CLASSE A CARCINOGENO UMANO NOTO CIOE’ UN DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 23 DIC.2003ATTUAZIONE DELL’ART.51,COMMA 2 DELLA LEGGE 16 GEN.2003,N.3,COME MODIFICATO DALL’ART.7 DELLA LEGGE 21 OTT. 2003, N. 306, IN MATERIA DI ”TUTELA DELLA SALUTE DEI NON FUMATORI DECRETO LEGISLATIVO 12 gennaio 2016 , n. 6 . Recepimento della direttiva 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati e che abroga la direttiva 2001/37/CE. Gazzetta Uffi ciale 20 gennaio 2003, n. 15, S.O., così come modifi cato dal presente decreto così recita: “Art. 51 (Tutela della salute dei non fumatori) . — 1. È vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di: a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico; b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati. 1 -bis . Il divieto di cui al comma 1 è esteso anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni del sistema educativo di istruzione e di formazione nonché alle pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS. 1 -ter . Il divieto di cui al comma 1 è esteso al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza. Vers. Dic2016/rp/cr