Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso ei lupi.

Transcript

Biancaneve, Cenerentola, Cappuccetto rosso ei lupi.
Biancaneve,
Cenerentola,
Cappuccetto rosso e i lupi.
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Erotismo e libertà,
trasgressione e fantasia,
dove cominciano i confini e dove finiscono?
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Quattro petali rosa
si schiudono per me.
Sono la vita.
Il profumo m’inebria,
gocce di rugiada
scivolano sulle mie labbra,
mi addormento godendone del sapore,
E’ la passione.
Al mio risveglio
quei petali si apriranno
ancora per me.
E’ amore
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Le fiabe sono sempre state scritte per i bambini, quando sono
lette e desunte dagli adulti, si rivelano invece essere drammi,
degli indiscutibili fatti tragici che a volte condizionano la vita
di questi piccoli ometti e femminucce, risultano sempre essere
autori inconsapevoli di problemi familiari, sono soprattutto costi altamente disastrosi nell'economia della casa, tanto di sentirsi un peso insostenibile per la famiglia stessa.
Nella maggior parte dei casi poi le fiabe finiscono bene, i piccoli, pur abbandonati, il più delle voltes al loro destino, rientrano nelle famiglie solo quando scoprono o trovano tesori che arricchiscono la casa, oppure le piccole sposano principi e risolvono per la vita anche i problemi degli altri componenti della parentela.
Se provassimo a mischiare questi eroi ed eroine che ne risalterebbe fuori?
Se provassimo invece a leggere queste fiabe mischiando le situazioni e convertendo le stesse in una fiaba per adulti?
Non ci avete mai pensato vero?
Ci vorrei provare io con un reportage in parte vero e in parte
enfatizzato, ma anche le fiabe partono da qualcosa di vero e poi
sono guarnite, ok?
Vorrei anche postillare, alla fine di questo racconto, alcune
mie considerazioni sul modo ed il perché ho deciso di curare alcuni particolari……….
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BIANCANEVE
Era il suo compleanno, Biancaneve, questo è il nome
che tratteggerò nel racconto, si stava preparando per
uscire e festeggiare con me questo suo giorno, le avevo
promesso una bella serata in un bel ristorante, lume di
candela, musica e una sorpresa particolare, non sapeva
dove si trovava il ristorante e nemmeno immaginava
quale fosse la sorpresa, sapeva però che io le avevo promesso qualcosa di speciale, molto speciale….
Come sempre i suoi tempi di abbigliamento e trucco
erano interminabili, cambiava abiti e la sua indecisione
era sempre massima, doveva sempre avere il mio parere,
io dovevo sempre dire quello che volevo indossasse e
come si dovesse truccare, era uno dei suoi espedienti preferiti, così facendo recuperava il tempo e il modo per farsi
desiderare e rendersi attraente, sapeva bene come mi piaceva si vestisse, ma nonostante tutto voleva sempre sentirsi dire come la desideravo, elegante o estremamente
sexy, sportiva o classica, questa serata invece la volevo
estremamente sexy e provocante.
Uscì dalla sua stanza camminando lentamente, camicetta rigorosamente nera e attillatissima, gonna anche
quella nera di media lunghezza da dove spuntavano stivali con tacco alto una giacca color panna e una sciarpina
sempre chiara intorno al collo, si notava subito la mancanza di un reggiseno, non ne aveva certo bisogno, ma la
camicetta faticava a contenere quelle magnifiche tettine,
gli piaceva essere provocante e sapendo di andare in un
ristorante…. immaginava già gli occhi del cameriere di
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turno che avrebbero sbirciato nella scollatura, le piaceva
essere provocante e a mettere in imbarazzo i malcapitati,
era uno dei nostri giochetti preferiti e era uno dei tanti
che ci accomunava nelle nostre fantasie erotiche, Biancaneve sapeva di essere attraente ed era perfettamente consapevole che avrebbe potuto gestire qualsiasi situazione
trasgressiva senza nemmeno avere il timore di arrossire.
La strada scorreva veloce, l’auto calda al punto giusto,
musica classica di sottofondo, la foschia, quasi nebbia, faceva sembrare i lampioni lontani pari a batuffoli di cotone, lei sul sedile leggermente reclinato teneva gli occhi
socchiusi, si godeva la musica e il leggero rumore della
strada, decisi allora di buttar lì una domanda di quelle
cattivelle e senza possibilità di rifiutare una risposta, sapevo che il viaggio sarebbe stato ancora abbastanza lungo per permettere di aprire una piccola parentesi di
scambio di idee.
Senza mezzi termini chiesi cosa avrebbe risposto una
donna al suo uomo se gli fosse stato proposto di fare sesso con altre persone con lui presente, Biancaneve aprì gli
occhi e si voltò verso di me, sorrise leggermente e da
come la conoscevo, sapevo che stava elaborando una delle sue risposte senza appello, mi rispose con un’altra domanda, era una buona giocatrice di poker e sapeva quando rilanciare, mi chiese se volevo una risposta da moglie
o da amante, rilanciai io dicendole che doveva rispondermi da donna, fingere che io fossi un estraneo, un uomo
qualunque, che chiede ad una donna qualunque, cosa ne
pensa in una circostanza di sesso di gruppo.
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Toccata, ora doveva darmi una risposta, avevo chiuso
il gioco.
- Come donna…., sarei ben felice di provare questo
tipo di esperienza, come moglie nelle nostre fantasie lo
viviamo spesso, come amante sarei forse gelosa, troppo,
non che come moglie non lo sia ma, ma come moglie mi
scopro complice con te nella conquista erotica su altre
persone, ma poi tutto questo dipende da tanti “dipende”,
dipende dalla situazione, dipende dalle persone, dipende
dall’attrazione che queste persone fanno scattare, dipende dal rapporto con il partner, un sacco di particolarità
che rendono questi momenti unici e non ripetibili, poi…..
che tipo di persone vorremmo inserire in questo contesto,
uomini? donne? coppie?, chi le sceglierebbe? uno di noi
due o entrambi? il criterio della scelta che requisiti dovrebbe avere di base? vedi quante domande si pongono?La guardai sorridendo ma ero inflessibile, volevo una
risposta senza scappatoie, una risposta da donna, una
convergenza che solo una donna con la mente libera può
concepire.
Rilanciò il gioco spiazzandomi, mi sbatté sul tavolo da
gioco il suo jolly ribaltando di netto la situazione, con
una imperturbabilità da manuale mi chiese cosa avessi risposto se la domanda invece che da me fosse partita da
lei, dovetti ammettere che ero stato battuto e chiesi una
tregua, ne avremmo parlato con calma, più tardi mentre
cenavamo, oppure una sera in casa, rilassati, magari con
un buon bicchiere di vino davanti alla fiamma del camino.
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Eravamo prossimi al ristorante, accendemmo l’ultima
sigaretta e rientrammo nei nostri ruoli di marito e moglie,
conversammo sul menù, anche per cambiare discorso e ci
scambiammo un bacietto veloce e senza malizia, solo allora mi disse che si era dimenticata qualcosa di importante, si era dimenticata di mettersi la biancheria intima, sapeva che era di mio gradimento e sapeva che faceva parte
delle nostre fantasie uscire di casa senza mutandine, sapere che qualcuno potesse vedere che la mia donna non
le portava, era sicuramente eccitante sia per me che per
lei, e lei sapeva anche che essere al centro di attenzioni la
rendeva vulnerabile sul piano erotico.
L’ ampio parcheggio era quasi vuoto, durante la settimana il ristorante era per pochi, senza rallentare andai
nel posto più lontano, l’ultimo della fila, al buio, nascosto
da un albero di grosse dimensioni, da lì si poteva controllare tutto lo spiazzo, il ristorante era situato in una stradina secondaria a fondo chiuso, poco trafficata dunque una
classica stradina per coppiette.
Scesi e andai ad aprire la portiera a Biancaneve, con i
tacchi alti aveva sempre difficoltà a scendere dall’auto,
chiusi la portiera e sottobraccio andammo verso l’entrata
non senza assicurarmi con la mano sul suo posteriore per
controllare se veramente fosse senza slip.
Il nostro tavolo era sistemato quasi al centro della sala,
la prenotazione era stata seguita alla lettera secondo le
mie indicazioni, un vaso di rose e un candeliere con candele rosse, c’erano pochi tavoli occupati e disposti in ogni
caso in modo tale di garantire un po’ di riservatezza, il
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maitre ci accompagnò e ci fece accomodare poi chiamò il
cameriere che si sarebbe occupato di noi per tutta la serata.
Max, il cameriere, ci informò sul menù, rigorosamente
a base di pesce, mentre parlava seguivo i suoi occhi che
come avevamo immaginato, cadevano nella scollatura di
Biancaneve, con un po’ di imbarazzo malcelato ci chiese
il permesso di portare l’aperitivo.
Biancaneve contrariata dal fatto che non ci era stato
chiesto cosa avremmo gradito mi guardò interrogativamente, un mio cenno confermò che era già stato tutto fissato, come da scaletta Biancaneve slaccio un altro bottoncino della camicetta mettendo un poco più in esibizione i
suoi seni, Max arrivò con un carrello con due coppe, una
brocca con del liquore e una scatoletta di legno chiusa
con un nastro rosso.
L'aperitivo era a base di agrumi e poco alcolico, giusto
per schiarire le idee, poi la scatoletta scivolò fra le mani
di Biancaneve, slacciò il nastro lentamente, e ancora più
lentamente apri il coperchio, dentro due piccoli sacchettini di lino, aprì il primo, una chiave con un portachiavi
dove c'era scritto il suo nome, mi guardò come per chiedermi lumi, feci cenno di continuare, nel secondo un'altra
scatoletta, inconfondibile, da gioielleria, dentro una fedina con cinque diamanti, uno dei suoi piccoli vizi.....
Puntando l'anello al dito contro di me, vedevo bene
che stava tergiversando, non sapeva come pormi la domanda che mi aspettavo, bisbigliò sorniona che la fedina
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era stata veramente una sorpresa eccezionale, la fermai
subito e risposi che quella non era l'evento speciale, fu allora che tutto d'un fiato chiese.......
- Cos'è questa chiave?.- non ottenne risposta ma solo
un sorriso che lasciava intendere che lo avrebbe saputo
solo a tempo debito, continuammo a parlare d’altro e gustavamo i piatti che ci venivano messi davanti.
La cena fu eccellente, nulla fuori posto, nemmeno l'intermezzo che Biancaneve volle inscenare a scapito del povero Max, sotto i primi effetti del vinello lei diventava
provocatrice, infatti fra il primo ed il secondo piatto mi
chiese di far cadere il tovagliolo sotto il tavolo, lo feci e
prontamente Max si abbassò a raccoglierlo per cambiarmelo, impiegò più di tre secondi...... Biancaneve aveva sicuramente messo in mostra il suo tesoro nascosto, il suo
sesso non protetto dalle mutandine, Max alzandosi mi
porse un tovagliolo pulito, con lo sguardo lo rassicurai
che era tutto ok, lui non capiva ma forse cominciava a entrare nel gioco.
Max si allontanò e approfittai per chiedere a Biancaneve se il ragazzo fosse di suo gradimento, rispose che forse
era un po’ troppo giovane, risposta impulsiva, troppo veloce e senza riflettere, era una risposta di comodo, ammise allora il suo interesse dicendomi che aveva tenuto sott'occhio l'effetto del tovagliolo, non era passato inosservato nemmeno a me, il rigonfiamento al cavallo dei pantaloni era sicuramente un effetto visibile solo ai diretti interessati, entrambi l'avevamo notato.
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Se vuoi te lo regalo per il tuo compleanno, dissi aspettandomi la risposta che arrivò quasi immediata, un cameriere non si compra, non ce ne sono in vendita e da qui
rientrammo sull'argomento sospeso poco prima in auto.
Sai cosa può frenare una donna? disse, una donna alla
quale piace il sesso, tutto il sesso senza limiti o condizioni, può essere inibita della presenza del proprio uomo,
viene bloccata dalla paura di fargli un torto, di dare qualche cosa in più all'altro maschio e negare qualcosa al proprio, inconsapevolmente magari, in quei momenti ha
sempre paura di non essere all'altezza della situazione,
invece con altri maschi che non conosce, beh, allora non
esistono inibizioni, si comporterebbe in modo di trarre il
massimo del piacere e dare il massimo di se stessa, se le
altre persone invece fossero donne, allora scatterebbe la
gelosia e la competizione, lo stesso che succederebbe a
voi maschietti no? forse le mie sono solo parole che farfuglio per cercare una soluzione al tuo quesito, la realtà è
che le nostre fantasie ci hanno portato molto vicino a
questi giochi e non ci siamo arrivati per mancanza di determinazione di entrambi, o forse, per mancanza di persone gradite, ad esempio Max è un bel ragazzo ma lui
cosa ne penserebbe?
S’interruppe perché in quel momento Max si stava avvicinando, l'aragosta era fantastica e spiaceva rovinare
quel piatto tanto era perfetto, Max servì Biancaneve che
gli mandò un sorriso accompagnato da un gesto delle
labbra inequivocabile, il poveretto stava arrossendo e evitava il mio sguardo, poi toccò a me, mi servì il piatto e mi
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chiese se tutto era nelle nostre aspettative, lo rassicurai
dicendogli che non ci saremmo aspettati di meglio, oltretutto, rincarai, abbiamo avuto la fortuna di un cameriere
veramente di nostro gradimento, in tutti i sensi.....
L'ultima frase confuse ancor più il ragazzo, non capiva
dove il gioco di Biancaneve lo volesse portare e se io ero
artefice con lei a creare questa situazione piacevole e imbarazzante nello stesso tempo, ormai aveva uno sguardo
soltanto interrogativo verso di me e occhi dolci verso di
lei, intanto l'eccitazione in Biancaneve cresceva, avevo
colpito nel segno, per noi il sesso era sempre una delle ragioni per cui valeva la pena vivere.
Max ormai era calamitato da Biancaneve, era sempre
pronto a versare vino ed acqua appena lei ne sorseggiava, fingeva di non sentire quello che dicevamo ma ascoltava attentamente per cercare di capire cosa avevamo in
mente, il ragazzo mi conosceva, ero già stato nel locale altre volte per colazioni di lavoro, avevo scambiato alcune
parole con lui ma sempre a livello professionale e anche
con la prenotazione non aveva trovato nulla di strano che
avessi richiesto di lui, anzi lui stesso, tempo prima mi
aveva consigliato alcuni artigiani per un lavoro di pregio
e rapidità, ma mai avrebbe pensato di essere al mio servizio, una sera, con mia moglie che si esibisse quasi totalmente per lui, la scollatura sempre più provocante, il gesto inequivocabile con la lingua, lo spettacolo sotto il tavolo, era chiaramente confuso e in tilt, pieno di domande
che aspettavano speranzose una risposta.
Dopo il caffè chiesi il conto, Biancaneve si assentò per
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andare alla toilette, voleva rifarsi un po’ il trucco e sistemarsi... il conto mi venne portato dallo stesso Max, diedi
la carta di credito, una banconota di ringraziamento per il
servizio insieme ad un biglietto da visita, scambiai quattro parole con lui approfittando della momentanea assenza di Biancaneve, tornò poco dopo quasi contemporaneamente a lei portandomi la ricevuta, mi alzai e mentre lui
aiutava Biancaneve a mettersi la giacca salutai il maitre e
uscimmo dal ristorante, appena fuori accendemmo una
sigaretta, eravamo in astinenza e lentamente mano nella
mano ci avviammo alla nostra auto.
In auto strinsi Biancaneve, era felice guardava il suo
anello e la chiave, non osava chiedermi cosa aprisse quella chiave, non voleva sottolineare la sua curiosità, soltanto allora le richiesi se Max l'aveva veramente colpita, ovviamente mi confermò che il ragazzo l'aveva eccitata, gli
aveva dato quella carica erotica che prova quando nelle
nostre fantasie ci piace pensare che altre persone entrino
nel nostro letto per scambiarci piacere e sensuali carezze,
ma disse anche che quelle erano fantasie, ma per la prima
volta ammise che quella sera c'era del reale, non solo fantasie.
Sbiancò e ammutolì quando vide Max avvicinarsi alla
nostra auto, aprii la portiera e lui mi porse il mio cellulare
che avevo dimenticato sul tavolo, lo ringraziai, salutai dicendogli semplicemente che ci saremmo rivisti probabilmente presto.
Il ritorno era pieno di tensione, palpabile tensione erotica, Biancaneve appoggiò una gamba sul cruscotto e sol17
levò la gonna appena sopra le ginocchia, intinse le dita
nella sua fessura e mi passò le dita sulle labbra, il sapore
di femmina mi provocò un'immediata reazione, mi venne
voglia di bloccare l'auto nel primo spiazzo ma avevo in
serbo altro per finire la serata.
Deviai al bivio che avrebbe dovuto portarci a casa e
presi la direzione opposta, al che Biancaneve mi chiese
dove avessi intenzione di andare, lei sarebbe volentieri
corsa a casa, aveva voglia di scaricare tutta la tensione
che aveva accumulato, pensava di finire la serata a letto
con me, in una notte di bel sesso, per finire in bellezza la
serata del suo compleanno.
Simulai di non aver capito, replicando che mi era venuta voglia di andare a finire la serata in un posticino che
avevo notato e che mi incuriosiva, cercavo intanto di leggere nei suoi occhi la delusione di una serata d'amore
persa, ma lei non poteva sapere che le sorprese erano
solo all'inizio.
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LA CASA NEL BOSCO
Gli ricordai quella piccola baita che avevamo visto alcuni mesi prima sul costone di quel paesino appena fuori
della nostra città, annui tanto per farsi capire, chiedendo
cosa avesse di tanto importante, risposi che l'avevano ristrutturata e volevo che la vedesse alle luci dei lampioni,
faceva un bell'effetto.... sempre più delusa mi disse che
avremmo potuto vederla un'altra sera, ma io, facendo un
po' il bambino, incalzai per andarci subito, ero curioso e
visto che eravamo di passaggio tanto valeva fermarsi a
vederla.
Pochi minuti dopo raggiungemmo la casetta, parcheggiai sullo spiazzo davanti al vialetto d'entrata e scesi,
chiamai Biancaneve che un pochino imbronciata scese
lentamente, per poi star ferma con aria interrogativa a
guardarmi, solo allora gli dissi cosa aspettava ad aprire,
visto che la chiave della serratura elettronica l'aveva lei..
...... solamente in quel momento abbinò la chiave con la
baita, quella baita gli piaceva, l'avrebbe comprata per andare a riposarsi lontano dai rumori della città, l'avrebbe
ristrutturata alla meglio.... ora era lì, davanti all'entrata
con la chiave, non era possibile, la presi per mano e salimmo per il vialetto, era frastornata e quando gli dissi
che avremmo dormito lì, come inebetita mi rispose che
non aveva la camicia da notte, era proprio fusa, frastornata, farfugliò solo una frase, “non me l'aspettavo proprio di dormire fuori casa”, la mia risposta fu professionale, sarà tua solamente dopo la firma che devi fare dal
notaio.
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Per un buon quarto d'ora rimase paralizzata sull'ingresso, gli occhi che guardavano come una telecamera
tutte le cose che aveva sognato, il caminetto, il soppalco
con il lettone i divani morbidi come piacevano a lei, la cucina piccola senza fronzoli, le uniche parole che farfugliava biascicandole erano: “cazzo, che figata, bella, cazzo,
ma come hai fatto senza che io lo sapessi, sei un maledetto, mi fai morire”.
Finalmente rientrò in se, girando per la casa arrivò nella stanza da bagno, ripiombò in trance quando vide la
doccia con idromassaggio, una casetta tecnologica in un
bosco, tutto in pochi metri quadri e tutta per lei, poi si lasciò andare sul divano e comincio a respirare regolarmente e a essere di nuovo la mia Biancaneve, gli dissi che
le avrei spiegato tutto all'indomani e che quella notte
avremmo realmente dormito lì, avevo comperato anche
biancheria nuova e qualche abitino, tanto i suoi negozi li
conoscevo tutti, la carta di credito mi aveva fornito tutti i
suoi gusti e desideri e ovviamente gli indirizzi dei suoi
fornitori preferiti.
Preparai un buon caffè, e mentre lo versavo tornai su
Max, assicurandogli che lo avremmo avuto nelle nostre
fantasie per quella notte.
Sorridendo mi disse che Max gli aveva veramente lasciato una bella carica, lo vedeva veramente come una
delle persone che il “dipende” lo aveva superato abbondantemente e che lo vedeva come il maschio complice
con me senza problemi di rivalità.
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BIANCANEVE E IL PRINCIPE AZZURRO
La tirai sulle mie ginocchia e volli che fantasticasse sulla presenza di Max, con noi quella sera a festeggiare il
suo compleanno, come se realmente lui fosse presente,
immaginarlo vicino e reale
Cominciò a parlare quasi sottovoce lasciandosi andare
mollemente su di me:
“Mi metterei davanti a lui e comincerei a spogliarlo fissandolo negli occhi, lo inviterei a fare altrettanto e mi farei accarezzare lentamente, poi andremmo insieme nella
mia doccia nuova e mi farei passare la spugna su tutto il
corpo, godrei nel sentire le sue mani scivolare sul mio
corpo, la schiuma che mi solletica tutta, lo vorrei sentire
vicino a me, sentire il suo corpo che mi sfiora e mi
eccita....”
Intanto la mia mano si era intrufolata sotto la gonna e
le mie dita, agevolate da lei che schiudeva le gambe, la
penetravano delicatamente trovando il suo sesso bagnato, voglioso di coccole e d'amore, i suoi occhi brillavano
di desiderio, i movimenti del bacino mimavano un rapporto, si intuiva il suo desiderio e allora chiesi quale sarebbe stato il mio ruolo.
“Tu, saresti ovviamente vicino a me, saresti il mio regista, vorrei che tu mi guidassi e io sarei pronta ad ubbidirti, con Max ti vedrei molto bene, l'ho già detto e tu non
saresti certamente geloso, lo so bene che in queste fantasie la gelosia non ha motivo, anzi vorrei che tu mi asciugassi quando uscirei dal box e poi vi inviterei a mettervi a
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letto, io verrei da voi con la luce spenta, tutta nuda e mi
tufferei nel mezzo, poi chiuderei gli occhi e vi bacerei entrambi dicendovi soltanto, eccomi.. e non pensiate che
sarò io a dire basta”
La fermai e facendo il finto arrabbiato cominciai a spogliarmi per farmi una doccia da solo, ribadendo che lei
l'avrebbe potuta fare con Max....
Sorrise, volle stare al gioco, per lei andava bene così,
sapevo che la sua curiosità l'avrebbe portata nel frattempo a fare di nuovo il giro della casa per godere le cose che
non aveva ancora visto, infatti, quando uscii dalla doccia
lei era sul soppalco che si godeva la vista del locale dall'alto, alzai gli occhi e vidi le sue gambe avvolte dalle autoreggenti e il suo sesso che pur nell'ombra della gonna
mi stava eccitando, mi disse che aveva già aperto tutti i
cassetti e aveva messo sul letto quello che avrebbe indossato per la notte, gli avevo preparato un kimono di seta e
uno string color viola scuro con ricami argento, il viola è
uno dei suoi colori preferiti, ero sicuro che l'avrebbe messo subito appena trovato.
Guardai l'orologio, erano quasi le due di notte e i caffè
ci facevano rimanere svegli, andavamo sempre a letto
tardi comunque ma questa serata doveva essere speciale,
stavo aspettando una conferma, se tutto andava come
pensavo l'avrei avuta da li a poco.
Biancaneve scese i pochi gradini che univano il soppalco e mi chiese come fosse la doccia, l'ambiente era caldo,
il riscaldamento funzionava veramente bene, risposi che
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la temperatura dell'acqua era ottimale, stava per dirigersi verso il bagno quando al suo cellulare arrivò un messaggio, lesse velocemente e chiese a me se sapevo chi lo
avesse spedito, “sono il principe azzurro, mi vuoi? Apri
la porta e sarò da te”
Ero con l'accappatoio, pregai Biancaneve di vedere se
qualcuno fosse veramente fuori dalla porta e chi eventualmente fosse, lei titubante e leggermente preoccupata
accese la luce esterna e dallo spioncino guardò verso l'esterno, si girò di scatto e mi disse: “Max ??”.
Feci cenno di aprire, Max salutando entrò porgendo a
Biancaneve il mazzo di rose rosse e una bottiglia di
champagne.
“Buon compleanno, le rose avevo il compito di consegnarle a domicilio e lo champagne era per festeggiare
una dea che si trova in vacanza su questa terra”
Biancaneve ammutolita, mi guardava, io leggevo nei
suoi occhi le domande che avrebbe voluto farmi, sembrava proiettata in un film, sembrava stesse sognando, Max
le prese le mani e le baciò, rinnovando gli auguri, poi si
rivolse a me, lo feci accomodare e presi Biancaneve per le
spalle e la accompagnai al divano, era veramente frastornata, aveva gli occhi come quando sta cercando di capire
tutta se stessa per comprendere cosa sta succedendo, se
sogna o se la realtà è quella nella quale sta vivendo.
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MAX, CHI E' E PERCHÉ IN QUELLA CASA.
Taciturna e stralunata si sistemò nell'angolo opposto a
Max aspettandosi che io chiarissi il tutto.
Cominciai a parlare con calma cercando di non fare errori, Max lo conoscevo da tempo, era un cameriere del ristorante dove andavamo spesso per pranzi di lavoro,
Biancaneve non era mai stata in quel locale fino a stasera,
Max, lavorava e studiava architettura all'università, io vedevo nel ragazzo onestà, intelligenza e umiltà, quando
acquistai la casetta gli diedi fiducia e lo incaricai di cercare un'impresa per la ristrutturazione e lui doveva curarne
il progetto, spiegai che era un regalo per la mia Biancaneve e gli accennai quali erano i suoi gusti.
L'opera d'arte era compiuta, in pochissimi metri quadri
erano state inserite tutte le possibili comodità, erano anche state mantenute le caratteristiche rurali di una casetta
che ricordava veramente quelle delle favole.
Ora Max era li, seduto che aspettava gli chiarissi il significato dell'invito offertogli al ristorante, lui aveva conosciuto Biancaneve in una serata speciale, lei era rimasta
colpita dalla sua semplicità ed io contando sulla sua provata discrezione l'avevo invitato da noi per un brindisi
trasgressivo, il fatto che fosse venuto senza chiedere altre
spiegazioni voleva dire che era anche un ragazzo adulto,
maturo e audace, ora ovviamente, voleva scoprire come e
quanto l'invito fosse trasgressivo.
Caro Max, mi rivolsi direttamente a lui, Biancaneve
fino a questa sera non sapeva nemmeno della tua esisten25
za, non sapeva nemmeno di questa casetta tutta per lei,
nemmeno immaginava che la sua fantasia trasgressiva ti
portasse qui con noi questa sera, ho notato quanto sei rimasto folgorato durante il cambio del mio tovagliolo, ehh
sì l'abbiamo fatto apposta, ma lei non aveva certo calcolato il seguito, quello è opera mia e solo mia, ora mi piacerebbe sapere cosa hai pensato venendo qui da noi.
Candidamente rispose che non aveva assolutamente
pensato a nulla, gli bastava rivedere lei, potergli parlare,
sentire la sua voce, parlare con lei, gli bastava.....
Ripresi il dialogo;
Noi ci riteniamo una coppia unita, ci capiamo anche
col solo sguardo, ci capita a volte, mentre facciamo sesso,
di fantasticare pensando di avere con noi altre persone,
un uomo, una donna, anche coppie, ma per svariati motivi non abbiamo mai concesso alla realtà di far passare
queste nostre fantasie, forse ci sono mancate le persone
giuste al momento giusto, e questa sera quasi certamente
ci sono capitate tutte due le condizioni, almeno da parte
nostra, mentre dicevo queste ultime parole guardai Biancaneve, occhi sbarrati e imbarazzata, avrebbe voluto seppellirsi sotto un monte, ormai avevo lanciato un sasso
nello stagno e le onde concentriche stavano muovendo
tutte le acque che a quel punto non si potevano fermare.
Seguì un silenzio lungo un'eternità, preparai tre bicchieri e tolsi la carta stagnola dalla bottiglia di champagne, quindi guardai verso loro... passai la bottiglia a Max,
lui si alzò dal divano e si avvicino a me, guardava Bian26
caneve sperando in una sua parola, lei si alzò quasi di
scatto e sussurrò “scusate, vado a far pipì...”
Conoscevo benissimo le sue reazioni, se fosse tornata
subito voleva dire che non avrebbe accettato la mia proposta, se invece tardava,.... stava meditando e sperava
che io prendessi una decisione per lei.
Max aspettava che io dicessi qualcosa, lo feci in modo
chiaro e inequivocabile dopo che Biancaneve stava attardandosi oltre il tempo ragionevolmente necessario, caro
Max, dissi, ti vedo schioccato dalle mie parole, certo non
ti aspettavi una proposta di questo genere, ma nella vita
c'è sempre un momento che ti lascia senza fiato, ora sei tu
che devi decidere, se resti dovrai ascoltare anche lei, può
darsi che ci dia dei pazzi scatenati oppure.... se invece
non te la senti puoi andare ora senza incrociare lo sguardo di Biancaneve, saprò giustificare il tuo gesto e avrai
comunque la mia stima, so che il rischio ti piace e so che
non mi deluderai, decidi liberamente.
Ormai il tempo aveva dato ragione a me, Biancaneve
avrebbe voluto che io prendessi per lei la decisione di far
restare Max con noi.
Max afferrò nervosamente la bottiglia e guardandomi
negli occhi mi disse che avrebbe giocato tutto fino alla
fine, guardava fisso la bottiglia e stapparla significava accettare.
Biancaneve però come la pensa? le sue fantasie le vuole
veramente portare nella realtà? queste le sue domande
alle quali solo lei avrebbe risposto appena sarebbe rien27
trata, pochi attimi dopo eccola ripresentarsi sorridente e
rilassata, i pochi minuti da sola l'hanno ritemprata, ha
avuto la possibilità di giocarsi anche lei le sue chances,
trovare Max ancora li significava che il suo salto dalla
fantasia alla realtà si stava avverando.
Max stappò finalmente lo champagne e versò nei bicchieri le bollicine che sembravano frizzassero più del solito, porse il primo a lei, poi a me ed infine prese il suo bicchiere e alzandolo leggermente rinnovò a Biancaneve gli
auguri, lei sorridendo felice rispose che gli auguri erano
per tutti noi.......
La tensione se ne era andata, le bollicine stavano riscaldando l'ambiente e ci stavano portando lentamente verso
la realizzazione di un desiderio a lungo soffocato, si
aspettava solo qualcuno che lanciasse di nuovo il sasso.
Incrociai lo sguardo con Biancaneve che si alzò dal divano e si mise di fronte a Max, le luci soffuse, creavano
un'atmosfera rilassante, sorrisi a Biancaneve, lei fece alzare Max e gli sfilò il maglioncino, prese le sue mani e se le
porto sui fianchi, il suo respiro si era fatto pesante e dalla
mia posizione potevo vedere i suoi capezzoli che sembravano volessero bucare la stoffa della camicetta, chiuse gli
occhi mentre Max le sbottonava la gonna che scivolò leggera sul pavimento lasciando in vista un paio di gambe
che stupendamente avvolte da un paio di autoreggenti
esaltavano il piccolo triangolo di pelo, il suo sesso era visibilmente gonfio, la sua eccitazione stava crescendo e
quando l'ultimo bottoncino della camicetta svelò anche i
suoi seni eretti ed eccitati le mani di Max si fermarono e
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non seppero più cosa fare.
Biancaneve lo prese per mano e insieme andarono verso la doccia, volle che lui facesse da istruttore, l'aveva fatta installare lui e quindi avrebbe dovuto sapere come utilizzarla, si capiva l'imbarazzo di entrambi ma il suo desiderio e il mio stavano realizzandosi come nelle nostre
fantasie, io mi accorsi di essere coperto solo dall'accappatoio e cercai di nascondere il principio di erezione che faceva capolino.
Al di là del vetro, mascherati dal vapore, potevo intravedere le sagome dei due, si mantenevano distanti, ma
quanto tempo sarebbe passato prima che Biancaneve circuisse il bel principe azzurro?
Tornai in salotto e sorseggiai ancora qualche goccio di
vino, attesi che Biancaneve mi chiamasse per asciugarla,
a lei piaceva che l'asciugassi, adorava il massaggio che le
facevo attraverso il morbido salviettone, la mandava in
estasi e la caricava di un erotismo che poi scioglieva piano piano come una gattina che fa le fusa.
Mi chiamò quasi subito, usci dal box e infilò l'accappatoio riscaldato sul termosifone, la frizionai come sempre
mentre Max imbarazzato si era coperto con una salvietta
e stava asciugandosi alla meglio, lei ci mandò fuori e prese il fon per i capelli, ci invitò con un sorrisetto ironico ad
attenderla, ovvio che io sapevo come e dove.
Feci cenno a Max di seguirmi e insieme salimmo i pochi gradini che ci portarono sul lettone del soppalco, accendemmo le luci soffuse e nascoste dalle travi del sotto29
tetto creando un piccolo angolo di paradiso, ci sedemmo
ognuno al lato opposto del letto e quasi come un'intesa
convenuta lasciammo cadere ogni cosa che ci copriva e ci
mettemmo a letto coperti dal solo lenzuolo, nel mezzo
avevamo lasciato spazio alla regina della serata.
L'imbarazzo di Max cresceva di momento in momento,
evitava di incrociare i miei occhi e io sapevo che dovevo
prendere in mano la situazione e curare la regia come voleva Biancaneve, non avrei voluto che la situazione assumesse delle sfumature grottesche ed imbarazzanti oltre il
previsto.
Il rumore del fon copriva sicuramente le mie parole, mi
rivolsi allora al ragazzo chiedendogli se si fosse pentito
d'aver preso la decisione di rimanere, fece cenno di no
con la testa poi con uno sforzo comprensibile ammise che
la circostanza era piuttosto insolita per lui e non sapeva
se sarebbe riuscito a sostenere il suo ruolo di terzo incomodo, lo rinfrancai affermando che non era certo un esame e di lasciar andare tutto come se la sentiva, aveva la
mia complicità e all'occorrenza anche il mio aiuto, doveva aver fiducia in se stesso e comunque non doveva dimostrare niente a nessuno, anche per noi era la prima
volta e sicuramente dovevamo solo lasciar fare al caso.
Un suo sorriso rilassante mi fece capire che uno scoglio
l'aveva superato, ora ero io che dovevo fare i conti con
l'emotività di Biancaneve e con l'inesperienza totale del
ragazzo, dovevo valutare immediatamente dopo l'arrivo
della femmina le reazioni del maschietto e quindi evitare
che tutto finisse in un attimo senza dare il tempo a lei di
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prendere le iniziative che io conoscevo bene nei momenti
di intimità, se il ragazzo avesse avuto un orgasmo piuttosto immediato sarebbe potuto succedere che la serata finisse nella delusione più cocente per Biancaneve, quindi
dovevo fare in modo che l'irruenza della mia donna, fosse commisurata al potenziale erotico che potesse assorbire la coppia di maschi, me compreso.
Sentivamo i passi leggeri e lenti di Biancaneve salire i
gradini, passi incerti ma decisi nello stesso tempo, ci
comparve davanti agli occhi coperta dal kimono lasciato
aperto, metteva in mostra i suoi seni eretti e il perizoma
lasciava uscire dai lati della stoffa le tracce del suo sesso,
era magnifica, la poca luce faceva brillare i suoi occhi che
fissavano lo spazio lasciatogli libero, si mise in fondo al
letto e lentamente lascio scivolare dalle spalle il kimono
poi sempre lentamente si inginocchio sul letto e a carponi
si inserì nel mezzo, si infilò sotto il lenzuolo e allargando
le braccia ci volle tutti e due attrarre verso di se.
Baciò me, il suo bacio era un ringraziamento ed una richiesta di aiuto, capì che ero con lei, si girò verso il ragazzo e le sue labbra si schiusero attendendo la reazione di
Max.
Pochi attimi sono stati sufficienti a far prevalere l'istinto e il desiderio, ci ritrovammo avvinghiati su di lei con le
nostre bocche che baciavano ogni centimetro del corpo
della femmina che stava sciogliendosi sotto le coccole che
riceveva, Max aveva preso fiducia e coraggio e stava
esplorando quel corpo che aveva desiderato dal momento che era entrata nel ristorante, le mani di Biancaneve ci
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accarezzavano senza sapere dove cadevano e la sua libidine cresceva sempre di più, guidai una sua mano fino al
membro di Max che aveva raggiunto una favolosa erezione, l'altra la guidai sul mio, meccanicamente aveva cominciato a masturbarci delicatamente, sentivo Max che
aveva già il fiatone, lei lasciò il membro del ragazzo
quando lui aveva cominciato a sfilarle il perizoma lei lo
aiutò alzando il bacino ma così facendo aveva esposto il
suo sesso alla vista del ragazzo che cominciò a baciare il
fiore della donna e stava assaporandone il sapore, la
mano di lei era calata fra i capelli e guidava la testa del
maschio verso il punto che lei desiderava di più, la lingua
del ragazzo scivolava lentamente sulla clitoride e penetrava leggermente fra le piccole labbra che lo proteggevano, la lingua di Biancaneve invece si stava attorcigliando
alla mia e sentivo che stava arrivando al suo primo orgasmo.
Sentivo il suo corpo vibrare e perdere le forze, i suoi
gemiti sempre più veloci poi un sospiro lungo e tremolante, infine il suo affievolimento che la rendeva morbida
ed indifesa, Max mi guardava quasi per avere una conferma, felice di aver dato un contributo al piacere di Biancaneve e io ammiccai facendogli capire che eravamo sulla
strada giusta.
Ora Biancaneve aveva sicuramente superato quella argine che la bloccava, ora sapevo che la mia donna sarebbe stata la nostra compagna per tutta la notte, ora ero sicuro che il piacere che aveva cominciato a ricevere ce lo
avrebbe restituito con tutto il calore possibile, dovevamo
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solo lasciare che riprendesse il fiato e il gioco.
Baciai Biancaneve e lasciai che Max prendesse l'iniziativa di riavviare i giochi, la mia donna quasi senza forze si
lasciava accarezzare e aspettava che uno di noi la prendesse, la sua carica erotica stava spargendo per la stanza
il suo profumo di donna e i nostri membri erano al massimo dell'erezione, lei, sinuosa e flessuosa avvicinò la sua
bocca al membro di Max e lentamente cominciò a baciarlo, il ragazzo si lasciò andare e chiuse gli occhi, forse era
la prima volta che una donna prendeva con lui questa
iniziativa, con la delicatezza che nello stesso tempo ti fa
esplorare le vie dell'eros mai scoperte, le mani della femmina scorrevano con esperienza su quelle parti del corpo
maschile che lo fanno scattare di piacere, poi la svolta che
nemmeno io mi aspettavo.
Si interruppe per un istante e mi chiamò vicino dicendomi di continuare al suo posto, senza darmi il tempo di
rispondere mi prese per i capelli e mi avvicinò la testa al
membro eretto del ragazzo mentre lei con una mossa felina mise il suo sesso sulla bocca di Max e si lasciò andare
completamente al suo volere.
Mi trovai calamitato verso quel membro che svettava
davanti ai miei occhi, lucido e bagnato dalla saliva della
mia donna, i miei occhi vagavano dal membro alla fessura della mia donna, vedevo la lingua del ragazzo che leccava avidamente gli umori che lei secerneva copiosamente, senza esitazioni aprii le labbra e cominciai a baciare
quel membro che, stretto nella mia mano, pulsava come
se stesse per esplodere, il ragazzo stava per scoppiare in
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un orgasmo e lasciai che fosse Biancaneve a decidere se
fosse o meno il momento, lei lascio la bocca del ragazzo e
si mise a cavalcioni su di lui, inginocchiata con le gambe
divaricate cominciò a massaggiarsi le labbra della vagina
con il glande infuocato del ragazzo, poi dicendomi con
voce roca che voleva anche me si lasciò cadere sull'asta
facendola entrare tutta dentro di se, sempre inginocchiata
si abbandonò sul ragazzo mentre io realizzavo cosa avesse voluto dirmi, lo capii quando lei con un dito umido di
saliva si bagnò il fiorellino scuro e si fermò ansimando in
un'attesa che non durò molto, mi misi dietro di lei e puntai il mio membro sulla via indicatami, spinsi leggermente aspettando l'attimo del suo rilassamento e aiutato da
lei stessa entrai fra un suo mugolio di piacere e un sospiro del ragazzo che aveva capito quello che stava succedendo, la femmina ormai prigioniera dei due sessi che la
stavano facendo godere cominciò a muoversi senza controllo, godeva quella doppia penetrazione e in qualsiasi
direzione lei si muovesse aveva dentro di se un maschio
che accresceva la sua introduzione, poco dopo le convulsioni preorgasmiche la presero e le tolsero ogni ragione,
lei lasciò fare a noi e ogni suo sospiro era per noi musica
celeste, poi scoppiò in un orgasmo senza fine, lungo da
farle mancare il respiro, io e il ragazzo non potevamo più
resistere, le contrazioni della donna e la sensazione che i
nostri membri, divisi solo da una piccola parete, fossero
tanto portatori di piacere stavano facendo arrivare anche
noi, insieme, all'orgasmo e insieme lasciammo che i nostri membri sciogliessero dentro di lei il frutto di questo
momento d'amore e di sesso assolutamente fantastico.
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Riversammo coccole e baci su quella donna che ancora
possedevamo, poi la natura ci tolse quella virilità che
poco prima ci aveva dato e lentamente uscimmo dal corpo che avevamo sentito e visto godere, un rantolo di piacere segnava il nostro distacco, la femmina esausta si era
accoccolata fra le nostre braccia in cerca di protezione, tirammo il lenzuolo su di noi e quasi per incanto ci abbioccammo stretti gli uni all'altra.
Dopo un po' di tempo ci risvegliammo forse anche per
la gola secca, lentamente e delicatamente lasciammo
Biancaneve ancora assopita e scendemmo la scala per
preparare qualcosa da bere, nudi, senza nemmeno farci
caso ci trovammo uno di fronte all'altro, solo allora Max
mi chiese se fossi stato io ..... risposi affermativamente e
chiedendo se gli avesse creato del disagio, mi sentii confidare che quella sera tutto era stato ma certamente nulla
che lo avesse disturbato, poi espresse il desiderio di voler andare via, così, all'improvviso come era arrivato, il
commiato sarebbe stato meno triste, mi confermava che
sarebbe partito per una sede molto lontana ma sarebbe
partito con un sogno dal quale sarebbe stato duro risvegliarsi, prese i suoi vestiti e li indossò, alla mia domanda
se volesse darsi una rinfrescata rispose sorridendo con gli
occhi lucidi di piacere, “No, non vorrei lavarmi per il resto dei miei giorni, vorrei vivere con i profumi di questa
serata,....”
Versai nel bicchiere l'ultimo champagne, brindai con
lui e augurandogli tutta la fortuna di questo mondo lo
vidi uscire lentamente dalla nostra casetta nel bosco........
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CHI E' MAX
Biancaneve si risvegliò poco dopo, tremolante sulle
gambe ancora molli scese le scale coperta dal kimono
aperto con tutte le grazie esposte alla mia vista, capì che
Max se n'era andato, perché se ne era andato così quasi
fuggendo?, sicuramente ci sarà stato un motivo, ma non
chiese nulla, sapeva che ne avrei parlato ma voleva tenersi quella serata come se stesse vivendo un sogno ad occhi
aperti e ai sogni non si deve chiedere una logica.....
Bevve tutto d'un fiato una bibita, mi diede un bacio e
mi invitò a seguirla sotto la doccia, ne avevamo bisogno
entrambi.
Quando al mattino uscimmo dalla nostra casetta contammo i gradini, erano sette ma poco alti, più che gradini
li avremmo definiti dei piccoli pianori che dolcemente ti
portavano a livello strada, a quel punto Biancaneve scoppiò in una fragorosa risata,“Voglio chiamare questa casetta nel bosco Reggia dei sette nani”
In auto parlammo del più e del meno, senza accennare
a quello che era successo, Biancaneve era come una bomba ad orologeria, sapevo che prima di arrivare a casa sarebbe scattata la domanda.
Infatti...
“Non mi dici nulla? allora ho veramente sognato anche
se non mi sembrava affatto, sappi che se prima ti amavo
a mille ora ti amo a diecimila, un compleanno così non lo
potrò scordare, però se tu eri nel mio sogno un giorno mi
dovrai raccontare la tua versione del finale, mi sembra
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giusto farmi partecipe come io faccio te partecipe di
quanto sia stato meraviglioso il tuo essere associato al
mio delirio erotico, mi ha fatto capire quanto sia importante amare ed apprezzare quello che il vero amore ti
può donare, stranamente ho scoperto quanto è grande il
mio uomo e quanto ha saputo darmi...... posso essere ottimista quindi di scoprire la versione del finale che non conosco?”
Feci cenno col capo che sicuramente lo avrebbe saputo,
poi arrivammo a casa e cominciammo con la vita di tutti i
giorni.
Passarono alcuni giorni senza che noi tornassimo sull'impulso di parlare della serata del suo compleanno, lei
era curiosa peggio di una gattina da svezzare ma non
chiedeva, io aspettavo il giorno giusto per renderla dotta
di tutto quanto ero riuscito ad organizzare senza che lei
scoprisse minimamente il mio “intrigo”, poi una sera,
rientrando dal lavoro decisi che avrei ripreso il tema lasciato in sospeso, era giusto dare una logica struttura alla
mia pazzia d'amore.
Durante la cena Biancaneve capì che volevo parlare un
po' con lei, mi conosceva bene e sicuramente aveva anche
capito quale era il soggetto delle mie parole.
“Questa sera voglio raccontarti il mio finale del sogno,
è un finale triste ma giusto, un soluzione che non lascia
spazi ad altre.
Conobbi Max per puro caso durante una cena con il
gruppo del mio ufficio, uscii per farmi una sigaretta e lui
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era già all'esterno che stava prendendosi una pausa,
scambiammo quattro parole e scoprii che stava per laurearsi in architettura, lavorava per pagarsi l'università e
avrebbe voluto trasferirsi per lavorare in seguito all'estero, al momento non detti peso a quelle parole ma poi mi
capitò di vedere la casetta che avrebbe fatto piacere comperare per farci la tua “stanza degli hobby”, decisi quindi
di interpellarlo per dargli l'incarico di fare il suo primo
lavoro, era un rischio ma calcolato, al massimo lo avrei
fatto assecondare da qualcuno, ma il ragazzo mi ispirava
fiducia e i risultati li hai visti con i tuoi occhi.
Divenimmo anche dei buoni amici, professionale quando eravamo al ristorante ma loquace e solare quando
trattavamo il lavoro che gli avevo affidato, scoprii che
non aveva una ragazza, delusioni passate lo avevano distolto dalla voglia di cercare una relazione fissa, lo avrebbe fatto solo quando avesse trovato il lavoro che sognava,
fare l'architetto in una città del nord Europa, ho pagato il
suo lavoro con una cifra superiore a quella richiestami
perché ritengo che abbia veramente fatto un'opera d'arte,
e l'idea di coinvolgerlo nei nostri sogni fece capolino, poi,
quella sera quando ho visto il tuo sguardo provocatore e
mi hai chiesto di lasciar cadere il tovagliolo, ho capito che
era il momento, tu eri alla toilette e io lo invitato a casa
nostra con la scusa di un bicchiere di commiato....
Sapevo anche che dopo pochi giorni sarebbe partito, so
anche dove si trova, l'ho aiutato a contattare alcune persone che collaborano con la nostra azienda, e quella sera,
alla fine del sogno, il suo andarsene in sordina significava
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che usciva dalla nostra vita rapidamente come era entrato, è un ragazzo troppo intelligente e poteva mettere in
imbarazzo una donna che, per lui è stata un miraggio
materializzatosi in un deserto di persone fredde e apatiche, non avrebbe mai trovato parole di commiato che
avessero un significato chiaro e trasparente ma sarebbero
state parole che potevano creare dubbi e perplessità anche in me, ha preferito andarsene così, portandosi via i
tuoi profumi di donna e dicendomi che avrebbe voluto
non farseli mai scappare dal suo corpo, sapeva che te lo
avrei detto, quando chiuse dietro di se la porta non si
voltò indietro ma lentamente scese per i sette nani e sicuramente aveva le lacrime agli occhi per la felicità di quella parte di notte passata con noi.”
Biancaneve non disse nulla, si raggomitolò sul divano
mettendosi vicina a me e appoggiò la sua testa sulla mia
spalla, la guardai e gli occhi lucidi dissero tutto.
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CENERENTOLA
La casetta dei sette nani era di fatto diventata il rifugio
di Biancaneve, aveva trasferito tutte le sue cose per il
tempo libero in quell'oasi di pace, dalle finestre si potevano ammirare i nostri monti e il bosco che confinava con
noi, dal reparto notte, il soppalco, si poteva uscire su un
piccolo balcone che ti immergeva in un verde che ti dava
la sensazione di essere in un altro mondo, e tutto questo a
soli pochi minuti dal caos della città, a volte, dopo una
giornata stressante raggiungevo Biancaneve e passavamo
la notte in compagnia dei grilli e dei gufi, era fantastico
vivere nella natura e scoprire che ancora esistevano le
lucciole.
Biancaneve si fermava spesso anche durante il giorno e
passeggiando raggiungeva il paesino a poche centinaia di
metri, un borgo di poche case un bar-latteria un'edicola
che vendeva anche sigarette e tutto quello che ti potesse
servire poi ovviamente la solita chiesetta di montagna
che ti invita ad entrare, tutto raccolto in un fazzoletto di
terra.
Quel mattino salutai Biancaneve lasciandola nella piazzetta che era al centro di questo borghetto, lei come spesso faceva passò dall'edicola, comprò sigarette e pane fresco poi entrò nel bar per fare una colazione con brioche
appena sfornate, seduta al tavolino che ormai era diventato suo, aspettava che il barista, un omaccione, un tipico
boscaiolo in pensione, le portasse il suo cappuccino e i
suoi dolcetti, fu allora che il suo sguardo fini con l'incrociare quello di una ragazza che aveva appena ordinato
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un caffè ma subito dopo disse al barista di sospenderlo e
si stava scusando perché aveva dimenticato il portamonete, Biancaneve fece cenno al barista di servirlo ugualmente intendendo che l'avrebbe offerto lei, intanto la invitava a prendere posto al tavolo con lei.
“Non si offenda, capita a tutti di dimenticare qualcosa,
mi farebbe piacere se accettasse di bere il caffè con me”.
La ragazza (che da questo momento chiameremo Cenerentola), accettò dopo non poche riluttanze ma a patto di
potere in seguito restituire l'invito.
Biancaneve guardava quella donna, pulita, ordinata,
mani curate ma unghie senza smalti, insomma una donna all'acqua e sapone, niente fede, in un certo senso una
donna anonima che sarebbe passata inosservata anche da
sola, ma qualche cosa in lei l'attirava, voleva scoprire tutto di lei, una curiosità nata all'improvviso appena l'aveva
vista.
Cenerentola invece era impacciata, poi di colpo chiese
se era lei la signora che aveva comperato la baitella, Biancaneve rispose di sì, chiese il motivo della domanda e ottenne solo un sorriso, poi come per magia le due donne
cominciarono a parlare di cose banali come vecchie amiche, cominciarono a farsi i complimenti, scambiarsi pettegolezzi e passò così il tempo quasi senza che se ne accorgessero, Cenerentola ricordò anche i bei momenti da
bambina, trascorsi giocando nella vecchia baita che oggi è
la casa di Biancaneve, forse era quello il motivo della simpatia reciproca germogliata, perché Cenerentola sapeva
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che era la nuova padrona del suo castello da bambina e
Biancaneve era stata guidata dall'istinto, ecco che da un
banalissimo incontro nasce una promessa di trovarsi uno
dei giorni a venire, per vedere i cambiamenti nella casetta.
Rincontrò la ragazza diverse volte durante i giorni seguenti, si salutavano e finirono col decidere di chiamarsi
semplicemente per nome, evitando la formalità del “lei”
e passare alla semplice forma del nome, questo voleva
dire che si accettavano come amiche e accettavano entrambe di fare parte della vita l'una dell'altra, Biancaneve
aveva trovato, nella genuinità della ragazza, quello che
anni di vita sociale in città non aveva minimamente pensato fosse possibile, aveva sempre combattuto con piccole
invidie e forme di competizione che il quel paesino non
esistevano, e sì che la città era dietro l'angolo...., una mattina invitò di nuovo la ragazza a fargli visita, Cenerentola
non aspettava altro e non avrebbe mai osato chiederlo
pur avendo ricevuto un invito esplicito già da tempo, accettò immediatamente e lo stesso giorno.....
Cenerentola sarebbe venuta da lei quel giorno verso le
quindici, Biancaneve stava sistemando le ultime cose e
controllava meticolosa che tutto fosse in ordine, aveva
preparato un vassoio di dolcetti, una bottiglia di moscato
nel ghiaccio e aveva predisposto una musica di sottofondo che non disturbasse, i fiori nell'angolo della casa profumavano l'ambiente, i cuscini sparsi sul divano e sul
tappeto creavano un gioco di colori, era la prima volta
che una nuova amica entrava nella sua vita di Biancane43
ve, le amiche della città erano tutte legate al caos e allo
stress, Cenerentola invece gli dipingeva intorno una vita
dolce e serena.
Il campanello annunciava l'arrivo dell'ospite, la ricevette con un abbraccio e la invitò a togliersi la giacca, poi insieme si diressero verso il salotto, Cenerentola guardava
incantata i cambiamenti, le pareti ancora con le pietre ma
lucide e pulite, il pavimento di legno liscio e caldo, e il
fienile che si era trasformato in un angolo letto decisamente da sogno, solo allora Biancaneve la invitò a girare
per casa, dopotutto lei in quella casetta era stata molto
tempo prima, quindi avrebbe avuto piacere di sentire il
suo commento, Cenerentola ammise che non si aspettava
tanto cambiamento e si complimentò con l'architetto.
Biancaneve scoprì che aveva più o meno la sua stessa
età, era nata un paio di mesi dopo, allora orgogliosa, fece
vedere l'anello che aveva ricevuto in regalo per il compleanno insieme alle chiavi della casa tutta sua, un compleanno ricco con un ulteriore regalo che un giorno le
avrebbe rivelato..... era un regalo fuori dal comune, assolutamente impensabile e inaspettato.
Sedute sul divano cominciarono a raccontarsi la loro
vita, Biancaneve seppe che lei era rimasta al paese dopo
una delusione d'amore, classica ragazza sedotta ed abbandonata, viveva con i genitori anziani e con altre due
sorelle, non aveva mai pensato di cercare lavoro fuori dal
paese, su di lei pesava sempre la figura di quell'uomo che
a pochi mesi dal matrimonio se ne era andato lasciandola
fra mille dubbi e malelingue, così non aveva un reddito
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suo viveva lavorando in casa per i genitori e le sorelle
senza sosta.
Cenerentola si compiacque per la bellezza della casetta
e la cura dei particolari, poi fece complimenti sulla sua
persona, curata e vestita in modo originale ma piacevole,
aveva notato che non portava reggiseno e, da donna, si
complimentò per i suoi seni sodi ed eretti, Biancaneve si
trovava quasi in soggezione, i complimenti da una donna l'avevano sempre imbarazzata, ma poi le sorrise lanciandole l'idea andare il giorno dopo a fare shopping insieme, Cenerentola accettò; precisando però che lei sarebbe stata solo un'accompagnatrice perché non poteva permettersi molto in quel periodo, per le sue finanze piuttosto ridotte, i lavori saltuari che le capitavano erano piuttosto instabili e non voleva dipendere molto dai suoi familiari.
Biancaneve le offrì di lavorare per lei, poche ore alla
settimana per aiutarla a fare le pulizie di casa, sicuramente non ci sarebbero stai problemi e avrebbero perfezionato il contratto in seguito con me, quindi se avesse avuto
bisogno di qualcosa avrebbe potuto considerare una forma di acconto quelle piccole spese che avrebbero fatto insieme, oppure poteva considerarla come una buona entrata per lo shopping del giorno dopo.
Cenerentola accettò solo a patto che sarebbe stato un
prestito che avrebbe restituito appena fosse stato possibile, poi insieme prepararono un te e passarono il resto del
tempo raccontandosi i loro sogni infantili.
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CONFESSIONI DI TRASGRESSIONI SEGRETE
L'auto con le due donne a bordo stava scendendo lungo la rampa del silos del parcheggio, Cenerentola era la
prima volta che entrava in un parcheggio sotterraneo e
aveva un po’ di timore, la discesa repentina e la curva
continua la stavano mettendo a disagio, parcheggiata la
vettura Biancaneve scese e guardò l'amica che titubava, le
girava la testa, attese e poi prendendola sottobraccio si
avvicinarono all'ascensore per la risalita, solo allora capì
che la vita del paese aveva condizionato alle modernità la
ragazza e provò una dolce tenerezza, quasi sentisse la necessità di proteggerla, appena all'aperto Cenerentola riprese il suo colorito, ma era chiaramente a disagio nei rumori e i colori della città, Biancaneve si diresse da Miki, il
suo parrucchiere di fiducia e entro quasi trascinando Cenerentola che per la prima volta entrava in un negozio
così raffinato, Miki ovviamente si fece a zerbino e con
passo piuttosto equivoco si avvicinò a Biancaneve che
presolo in disparte gli sussurrò nell'orecchio qualche cosa.
Miki allora si avvicinò a Cenerentola e con fare da
mezza checca le prese la mano e dicendogli di seguirla la
fece accomodare su una poltrona in mezzo a specchi e
luci, Biancaneve mettendosi alle spalle di Cenerentola gli
disse che ora le avrebbero fatto un taglio di capelli e una
pettinatura che l'avrebbe rivalutata almeno del doppio,
doveva accettarlo come un piccolo regalo fra amiche, lei
sarebbe tornata da li a poco, un bacietto casto casto sulla
guancia per rassicurarla e scomparve dalla sua vista.
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Tornò che Cenerentola era quasi pronta, il taglio e la
messa in piega avevano fatto un piccolo miracolo, capelli
a caschetto neri e lucidi, la truccatrice stava terminando il
filo delle sopracciglia e la manicure aveva dato un colore
alle unghie perlato, nulla di vistoso ma il tutto aveva
dato una nuova immagine alla Cenerentola che Biancaneve aveva conosciuto.
Miki soddisfatto del lavoro “consegnò” la ragazza che
ancora non credeva ai suoi occhi, lo specchio gli aveva rivelato la sua nuova identità e stralunata continuava a ripetersi che non gli sembrava vero quello che vedeva,
Biancaneve la prese per mano, salutò tutti e insieme uscirono in mezzo alla folla che frenetica passava al loro fianco, arrivarono davanti ad un negozio di lingerie, entrarono e salirono al piano superiore dove la commessa le stava aspettando, Biancaneve aveva predisposto tutto con
meticolosità, sul banco molti capi preziosi, alcuni già
scelti da Biancaneve altri a disposizione di Cenerentola,
lei non voleva credere che potesse scegliere e poi indossare quelle belle cose che ha sempre solo visto in televisione.
Si limitò ad un solo capo, un completo nero abbastanza
castigato, a quel punto Biancaneve le fece vedere un paio
di capi che di castigato avevano ben poco, Cenerentola
ironicamente disse che nessuno li avrebbe mai potuti vedere, la risposta di Biancaneve fu ancora più ironica dicendole che non bisognava mai dire mai.
Riuscì a farle mettere nelle borsette di carta quei capi
che Biancaneve voleva prendesse.
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Si era ormai fatta l'ora di pranzo e Biancaneve si avviò
verso casa, un bell'appartamento in centro alla città, col
portinaio sempre vigile e ruffiano, passarono davanti alla
guardiola e lui, come sempre, la fermò cercando di avere
qualche pettegolezzo sui paesani suoi concittadini, la risposta lapidaria di lei lo lasciò momentaneamente senza
risposta, entrarono in ascensore con l'uomo che le seguiva con la bava alla bocca, nello stabile non abitavano certo donne più belle di loro due, la salita dell'ascensore
sembrava non terminasse mai e le due donne vicine sentivano il loro respiro con una punta di strano imbarazzo.
La casa, come sempre, in ordine, il frigorifero con molte provviste e il silenzio fecero da corollario al desiderio
di confidenze un po’ più intime.
Biancaneve senza mezze parole chiese a Cenerentola
come se la passava con gli uomini, la risposta tardava ad
arrivare e per togliere l'imbarazzo chiese scusa ma, improvvisamente e a cascata, Cenerentola disse che era un
argomento che forse doveva ritenere chiuso, dopo il suo
abbandono per parecchio tempo si rifugiò nel pianto e
nell'odio verso i maschi poi le capitò una storia che fortunatamente finì subito, lui la stava frequentando solo per
avere una donna che lavasse e stirasse i suoi panni e fosse
disponibile quando lui avesse avuto voglia ... poi più nulla fino a che in villeggiatura conobbe una signora un po
più attempata di lei e fini per fare una stupidaggine, ma
non specificando cosa avesse veramente fatto, Biancaneve volle sapere e cominciò a insistere con fare simpatico
fino a che Cenerentola, vergognandosi da morire fini col
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dirle che finì a letto con lei, ma pur con tutte le riserve
date da una cultura bacchettona, in tutto questo provò
piacere e soddisfazione anche se, dopo le vacanze, volle
rompere tutti i contatti con lei perché si sentiva fuori da
questo mondo.
Sedute a tavola, consumando un pasto veloce, fra una
parola e l'altra le confidenze si facevano sempre più intime, Biancaneve gli chiese di tenere un segreto e Cenerentola annui, anche in lei la curiosità si faceva sempre più
viva, stralunò gli occhi quando Biancaneve gli raccontò
di aver fatto sesso con due uomini contemporaneamente,
era stata completamente soddisfatta da quell'esperienza e
un giorno sperava di poterlo rifare, a quel punto Cenerentola gli chiese cosa sarebbe successo se lo avesse scoperto il marito, Biancaneve sorridendo disse che l'artefice
fu proprio il marito e che era la terza parte del regalo di
compleanno, dopo queste parole la ragazza sembrava
sotto choc, era incredula ed affascinata dalla rivelazione,
nei suoi occhi si poteva leggere una punta di dolce invidia per l'amica.
Cenerentola fantasticava sul marito di Biancaneve, doveva essere veramente un grande uomo per regalare alla
propria donna questi momenti magici, avrebbe voluto
conoscerla la persona così innamorata e sicura della sua
donna, non osava chiederlo ma sapeva che un giorno,
magari da lontano e di sfuggita l'avrebbe visto, solo allora avrebbe potuto immaginare la notte di sesso che Biancaneve gli aveva raccontato, mentre pensava queste cose
l'amica la stava portando verso un armadio che era già
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aperto, c'erano molti abiti di vario genere, ancora con le
protezioni di nailon, li stava guardando senza un motivo
quando Biancaneve tolse dalla sbarra dell'armadio alcuni
capi e li appoggiò sul letto, poi invitò l'amica a sceglierne
e provarne uno, come un automa Cenerentola scelse un
tailleur blu/carta da zucchero, e lo tolse dalla busta trasparente, poi rivolta a Biancaneve disse che l'avrebbe
provato ma non voleva sciuparlo, ma mentre parlava l'amica stava gia sbottonando la giacca dall'omino e fece
cenno all'amica di spogliarsi.
Incerta, quasi timorosa la ragazza cominciò un lento
spogliarsi e sempre più titubante , metteva ordinatamente i panni che si toglieva sul letto cercando di coprirsi con
le mani quando rimase in intimo, Biancaneve scoppiò a
ridere vedendo l'amica che si vergognava e visto che
avrebbe voluto cambiarsi d'abito anche lei in poche mosse veloci si denudò mettendo a proprio agio Cenerentola,
cominciarono quindi a provare degli abiti, quando erano
vestite si mettevano davanti allo specchi per rimirarsi, si
scambiavano pareri e opinioni poi ognuna scelse un vestito che meglio di adattava al gusto personale, Cenerentola stava specchiandosi e si guardava stupita del cambiamento fatto in poche ore quando Biancaneve le arrivò
da dietro e stringendole le mani sulla vita avvicino la sua
testa a quella della ragazza e gli sussurrò nell'orecchio
che era uno schianto, Cenerentola si voltò quasi di scatto
con gli occhi lucidi di felicità e per un attimo le bocche
delle due ragazze vennero a contatto, le labbra si sfiorarono ma poi si allontanarono, ma nessuna delle due si allontanava abbastanza, pochi secondi, interminabili, ba51
starono a sciogliere i loro dubbi, le bocche si incontrarono
di nuovo e le labbra si unirono in un bacio appassionato.
L'attrazione delle due donne era nata dalle confidenze
così intime che si sentirono accomunate in un mondo parallelo, si erano dette cose che i comuni mortali non
avrebbero mai confidato a nessuno, ora una sapeva delle
esperienze saffiche dell'altra e l'altra sapeva della serata
di sesso a tre dell'una, avevano ancora tante cose da dirsi
e da scoprire.
Uscirono da casa cambiate nell'abito e nello spirito, salutarono il portiere e con le borse colorate dello shopping
si avviarono al parcheggio, durante il tragitto del ritorno
tornarono a conversare sulla serata a tre, Cenerentola, insisteva, non riusciva a capacitarsi come tutto questo sia
avvenuto senza problemi, Biancaneve invece non riusciva a capire come avesse fatto Cenerentola a cadere nella
rete di Saffo, ma si ripromisero di confidarsi con più calma e lucidità nella casetta nel bosco.
Biancaneve con modo provocante, invitò a cena il sabato seguente Cenerentola, così aveva l'occasione di conoscerne il marito, la ragazza accettò elettrizzata, era veramente curiosa, poteva così conoscere l'uomo capace di dividere con altri la propria donna per amore, tutto questo
le aveva sconvolto il suo modo di pensare nei confronti
dell'altro sesso, la sua storia l'aveva marchiata, ma sentiva che forse quel timbro che l'aveva sporcata si stava
sbiadendo.
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L'AMICIZIA SI RAFFORZA
Il sabato sera era finalmente arrivato, Cenerentola puntuale si presentò alla cena vestita in modo elegante, aveva
voluto mettere quell'abito che Biancaneve le aveva regalato, le stava veramente bene, si era sistemata i capelli e si
era truccata in modo leggero ma molto sexy, inconsciamente era in competizione con l'amica che le stava aprendo gli occhi sulla vita.
Aprii io la porta e la feci accomodare, poi mi presentai
e lei stava per parlare quando Biancaneve arrivò dalla cucina e, anticipando l'amica, me la presentò come la ragazza più carina e intelligente fra le sue amiche.
Soliti convenevoli e soliti scambi di complimenti, poi
insieme ci prendemmo un aperitivo, Biancaneve da padrona di casa perfetta servì la cena allungando i tempi
per poter chiacchierare e rendere vivace la serata, non entrammo in fatti personali ma restammo sul vago, dalle
chiacchiere conoscemmo una Cenerentola che dalla vita
aveva avuto solo delusioni, l'incontro con mia moglie le
aveva fatto capire che la vita va vissuta e non ci si deve
arrendere di fronte agli ostacoli ma cercare di superarli,
mi mostrai poi estremamente soddisfatto e contento che
avesse accettato di dare una mano a Biancaneve per tenere in ordine la casa e feci capire che non c'erano problemi
di compenso, anzi, aggiunsi, sarebbe stato veramente utile che fosse preso in esame la possibilità di curare anche
la casa in città, (avevamo preso accordi io e mia moglie
per dare uno stipendio alla ragazza per facilitarla ed aiutarla senza far pesare la sua condizione).
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Accettò entusiasta, conversammo d'altro e ci gustammo il caffè, più tardi Biancaneve accompagnò l'amica a
casa accordandosi per il lunedì successivo quando avrebbe iniziato a lavorare per noi.
Attesi il ritorno di mia moglie, intanto avevo preparato
un ottimo vin-brulle, faceva un po' freddino e sarebbe
servito a riscaldarci, sentii l'auto che parcheggiava e gli
andai incontro, la vidi felice per come era andata la serata
e mi riferì che Cenerentola ci aveva definito una coppia
d'assi.
Sapevo bene come far incavolare mia moglie, gli porsi
la bevanda e manifestai la mia opinione di maschio su
Cenerentola, la definii una gran bella gnocca che avrei
gustato con piacere, una bella cavallina che sicuramente
avrebbe gradito una galoppata con me, mi lasciò parlare
poi candidamente rispose sorridendo che lei l'aveva già
gustata e era veramente un frutto delizioso ma che si lasciava cogliere solo da lei, poi sculettando provocatoriamente mi disse che pochi giorni prima si erano anche baciate, che potevo anche chiederglielo, e non avevano fatto
sesso solo perché non c'è stato il tempo, ci stava facendo
però un pensierino, e appena possibile lo avrebbe fatto e,
poi, mi avrebbe confermato se era o meno una “bella cavallina” , poi, che fosse una bella gnocchetta lei l'aveva
già notata e soprattutto vista, quindi arrivavo di già per
secondo,...... poi mi si avvicinò e ci baciammo, finimmo a
letto quasi senza accorgercene, trovai mia moglie particolarmente eccitata, capii che Cenerentola era diventata per
lei una amica vera.
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Quella fu una notte dove il sesso si unì per la prima
volta a fantasie erotiche con sfondi saffici, Cenerentola
era comparsa fra noi senza segnali, improvvisamente, ero
a conoscenza del bacio che si erano ricambiate, ero certo
che Biancaneve quel bacio lo cercò come curiosità di affettuosa amicizia, ora però la voglia si era annidata dentro di lei, la sua sommersa bisessualità stava emergendo,
immaginare Cenerentola con noi aveva stravolto il nostro
solito impulso di pensare al sesso in tre, cioè la femmina
al centro dell’attenzione di due maschi, ora dovevo considerare me stesso, unico maschio che doveva dedicarsi
alla venerazione delle due femmine, questa opportunità
non l’avevo mai calcolata ne presa in considerazione, indubbiamente ero curioso e desideroso che tutto si avverasse, ma il mio essere sempre con i piedi per terra, il mio
spirito calcolatore stava già separando tutti i lati positivi
dai negativi, ma come sempre ero aperto al rischio che
questo nuovo evento era in grado di stravolgere il mio
modo di vivere, non dovevo nemmeno sottovalutare l’evenienza che Cenerentola rifiutasse questo tipo di rapporto, decisi infine di lasciar fare al destino che, in questa
circostanza aveva un nome ben definito; Biancaneve.
Il mattino tornammo in città, avevamo alcuni impegni
per la serata e volevamo essere puntuali, impegni sociali,
quelli dove vai da persone perché ci devi andare, impegni d’immagine che preferiresti lasciare fuori dalla tua
giornata, dove tutti ti sorridono e non sanno il perché,
dove tutti pensano di sapere tutto e poi alla fine sono
solo pettegolezzi che buttano “polvere” solo per poter
aiutarti a togliertela per rinfacciarti un giorno il favore,
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ne approfittammo per chiacchierare un po’ fra noi, e inevitabilmente il dialogo cadde sulle fantasie della notte
scorsa; Cenerentola, fu lei stessa a iniziare la conversazione raccontandomi filo per segno cosa ha provato la sera
prima immaginando nel nostro letto l’amica, non aveva
mai desiderato avere intimità con una donna ma per lei,
Cenerentola, era una persona speciale, sentiva quasi di
dovergli qualcosa che lei aveva avuto in più dalla vita, la
vedeva indifesa e incapace di prendere iniziative per costruirsi un suo futuro, la scopriva tutta da guidare nel
mondo del sesso, un mondo dove lei appariva la “principessa” e il suo uomo la aiutava a rendere vive le sue fantasie, mentre l’amica con il suo fardello di ingenuità aveva solo paure e incertezze al punto di negarsi il piacere
che un uomo, quello giusto però, le potesse dare e lei potesse ricambiare in una vita di coppia serena.
Auspicava che lei e l’amica diventassero così unite al
punto di sapere tutto l’una dell’altra, tanto da poter affrontare anche il sesso come argomento comune e frivolo
al pari delle faccende di casa, terminò come se si accorgesse che stava dicendo idiozie sussurrandomi una frase
che mi lasciò dolcemente sorpreso, provava affetto per
l’amica al punto che la sera prima avrebbe voluto portarla all’orgasmo con la sua lingua……. Senza lasciarmi fuori dai suoi propositi.
La baciai a lungo rassicurandola che non mi sarei mai
sentito escluso dai suoi pensieri, ma il tempo tiranno ci
impedì di approfondire queste cose, cominciammo a
cambiarci per raggiungere quella mandria di persone che
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per festeggiare una laurea avevano invitato gente che a
malapena conoscevano, tutto questo per l’etichetta simbolo della bella società.
Non avevamo certo una voglia matta di correre da
quelle persone ma il “dovere sociale” ci imponeva la
puntualità e così arrivammo sul posto……
Sorrisi e moine ci accolsero fra bicchieri e salatini, il festeggiato salutava tutti e si inchinava servilmente alle
persone importanti snobbando chi non gli sarebbe servito
in futuro, sapevo bene che io facevo parte di quelli che
erano utili al suo futuro, dispettosamente feci di tutto per
non farmi irretire, Biancaneve si trovava sempre a suo
agio a queste feste, aveva il potere di distruggere psicologicamente i boriosi e farsi apprezzare dai riservati, infatti
la trovai circondata da vecchie conoscenze dove i maschi
arrapati e coinvolti dalla sua femminilità pendevano dalle sue labbra e aspettavano di sapere le ultime notizie su
pettegolezzi d’alto bordo, le donne naturalmente fingevano di ignorare Biancaneve con malcelata invidia, la mia
presenza permise a mia moglie di prendersi un attimo di
pausa e mi seguì volentieri sul terrazzo per godersi il suo
drink, il buio della sera ci permise di vedere quel gioco di
luci che le strade e le automobili disegnavano per noi.
“Vedo che siete sul punto di rottura ehh !! Vi capisco è
una situazione che provo spesso anche io….“
Ci voltammo verso quella voce e notammo un giovanotto che se ne stava seduto in un angolo con una sigaretta e un bicchiere quasi vuoto, il nostro sguardo sorpreso
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gli diede l’autorizzazione a continuare a parlare.
“ Sono il fratello del laureato, certamente non mi conoscete ma io so chi siete voi, mi presento, mi chiamo Stefano e sono qui solo per questa occasione, sono la pecora
nera della famiglia perché non mi va di essere uno degli
avvocati dello studio di mio padre e preferisco lavorare
come tutti anche se lavoro all’estero, lavoro per organizzazioni umanitarie e spendo soldi del mio vecchio….
Tanto ne frega sempre un mucchio a tutti, voi invece dovreste essere quelli che teoricamente servite a mio fratello
per il suo “futuro”….. comunque se ho ben capito vi state
annoiando, che ne dite se vado a prendervi da bere e stiamo qui a far due chiacchiere?”
Biancaneve mi schiacciò l’occhio e rivolta a Stefano disse che era ancora meglio se ci seguiva che scappavamo
tutti e tre a farci un bicchiere da qualche parte tranquilli,
seduti in un bar qualunque e fare quelli che non si fanno
mai i propri affari, Stefano non se lo fece ripetere e chiese
solo di poter prendere una giacca e attenderlo per pochi
attimi.
Biancaneve sapeva sicuramente cosa stava facendo e il
suo sorrisetto malizioso me lo lasciava intuire, passammo
dal guardaroba e preso i nostri indumenti lasciammo la
casa con Stefano, salimmo sull’auto, io e lui davanti,
Biancaneve si era messa in mezzo sul divanetto posteriore, gli piaceva essere partecipe alla guida come fanno i
bambini con i genitori…. sicuramente aveva un suo piano che non avrei tardato a scoprire, infatti….
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“Stefano, tu pensi che io non sappia nulla di te?, sai che
sei l’attenzione di tutto il popolo femminile dell’arco delle tue conoscenze?, noi donne parliamo spesso di te, stasera tutte mi invidieranno perché sei qui e io posso chiederti cose che le altre non potranno mai sapere, ad esempio se è vero che vivi in india con donne e uomini nella
stessa casa e fate sesso senza porvi problemi, in parole
povere sei realmente un trasgressivo e ti piace veramente
essere considerato all’avanguardia?, sei veramente una
preda ambita dalla “tua” società, il coraggio che hai avuto a lasciare tutto quello che avevi e andartene lontano a
fare la vita che volevi ti ha reso mitico fra le donne dei
tuoi conoscenti.”
Biancaneve mi aveva stupito ancora una volta, intanto
l’insegna di un locale mi aveva automaticamente fatto
rientrare nel parcheggio, Stefano intanto aveva cominciato a rispondere a Biancaneve lentamente e con parole
chiare senza svicolare il discorso, “ E’ vero, ho lasciato
tutto dopo una furibonda discussione in casa sulle mie
scelte di lavoro, non volevo continuare le tradizioni legali
della famiglia e una delle scuse per farmi decidere di
uscire di casa è stato un mio rapporto profondo di amicizia con un trans di una città poco distante da qui, i continui divieti mi hanno portato invece verso un rapporto affettivo molto più profondo, niente di più anche se la gente vuol pensare che il salto ad un rapporto di sesso sia
stato minimo, oggi posso felicemente dire che vivo lo
stesso piacere lo stare con lui o con una donna, però aggiungo che sono fantasie quelle voci che dicono che io
viva con una famiglia mista, vivo solo….. ma sono felice
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di esserlo.”
Entrammo nel locale, ci sistemammo in un angolo e ordinammo birra e patatine, impensabile poter far questo
fino a pochi minuti prima, chiacchierammo molto e scoprimmo quanto era dolce questo ragazzo che molti ritenevano leggero e senza carattere, ci confidò anche un segreto, stava cercando casa per ritornare in Italia e la stava
cercando nella zona senza dire nulla ai suoi, anzi più tardi l’avrebbero saputo meglio era, il lavoro di importazione che si era creato in India andava meravigliosamente
bene e quindi la sua indipendenza era assicurata, ci spiegò con entusiasmo in cosa consisteva il suo lavoro, ci raccontò dei suoi viaggi e la serata da noiosa si trasformò in
una magnifica descrizione di come può cambiare la vita.
Lo riportammo a casa che stava quasi albeggiando,
Biancaneve riuscì a strappargli la promessa che sarebbe
stato nostro ospite “segreto” appena fosse stato possibile,
ci lasciammo come vecchi amici scambiandoci abbracci e
strette di mano piene di sincero compiacimento.
Tornammo così alla nostra casetta, Biancaneve mi ricordò che di li a poco Cenerentola avrebbe iniziato il suo
primo giorno di lavoro da noi, poi sorridendo mi disse
che Stefano poteva far parte della nostra favola e gli sarebbe piaciuto considerarlo un lupo, aveva trovato in lui
lo stesso sguardo sornione che avevo io in certi momenti,
lo immaginava dolcemente violento come sa essere un
uomo nei momenti di intimità, era tutto da scoprire, la
sua vita nascosta doveva essere fantastica, enigmatica e
piena di realtà nascoste tutte però da portare alla luce.
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Annuii, ammisi che Stefano era un tipo interessante sia
fisicamente sia mentalmente, sapevo che sarebbe tornata
su di lui e lasciai che decidesse lei quando e come riaprire
il dialogo.
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RIFLESSIONI
Biancaneve considerato Stefano una persona tutta da
scoprire, ero ben lontano però, dall'intuire i suoi propositi e le sue fantasie su di lui in fatto di sesso, nemmeno
immaginavo coinvolgerlo più di tanto nelle nostre fantasticherie, l’incontro con Max ci aveva lasciato un buon ricordo, ma non avevamo più parlato di un altro uomo nel
nostro letto dopo Max, sicuramente nelle nostre teste
questa ipotesi non era certo stata accantonata, ma dovevamo trovare il tempo di parlarne, io stesso avevo trovato quel certo nonsoche quella sera, quando, fra mille titubanze e incertezze sentii cadere ogni inibizione nel momento stesso che mi trovai a baciare un sesso maschile,
quel sesso che, in quel momento, era per lei e lei mi aveva offerto e posto davanti agli occhi, mi voleva rendere
partecipe al suo piacere, un sesso che in quel momento
non mi rifiutava e io stesso non allontanavo, anzi mi attirava e godevo nel veder gioire quel maschio succube alle
mie voglie.
Pensavo a questo mentre stavo tornando in ufficio,
avevo riposato solo un paio d’ore, attribuivo colpa alla
mia stanchezza per questi pensieri, forse non avevo trovato altro tempo per riflettere su quello che successe
quella sera, sorridevo da solo, ricordavo perfettamente
quei momenti e li rivivevo con soddisfazione, era stata sicuramente una bellissima esperienza e dovevo ringraziare Biancaneve per lo stimolo che mi aveva dato, dovevo
riprendere l’argomento appena possibile.
L’immagine di Stefano mi passava davanti e sostituiva
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quella di Max, poi vedevo Cenerentola con noi tre, si stava aprendo nella mia presunzione quella situazione che
inconsciamente sia io che Biancaneve, probabilmente, abbiamo tenuto nascosto a noi stessi, forse quello che volevamo saggiare era il sesso di gruppo, le immagini che
scorrevano nella mia mente erano composte da quattro
persone, altre ombre che non riuscivo a identificare mi facevano considerare che le realtà fossero ancora di più, ma
forse mi stavo lasciando trascinare dalle vicende che negli ultimi giorni avevano un po’ fatto lavorare troppo la
mia fantasia, era veramente necessario riprendere il dialogo con mia moglie e capire quanto le nostre fantasie e
trasgressioni collimassero.
La giornata trascorse all’insegna della calma più assoluta, stavo tornando verso casa quando un sms mi risveglia dal torpore dove mi ero rifugiato, era Biancaneve che
mi pregava di passare in pasticceria, aveva desiderio di
qualche dolcetto da gustare nel dopocena, mi fermai
appena possibile e acquistai quello che sapevo avrebbe
fatto piacere poi mi diressi verso casa con tranquillità.
Biancaneve era sulla porta che mi aspettava, entrammo
insieme e trovai che aveva cambiato l’ordine dei mobili e
dei divani, con Cenerentola si erano messe a far pulizie e
a sperimentare un nuovo modo di arredare la casetta, trovai il tutto molto carino e con quel pizzico di femminile
che non guasta mai.
Cenammo e poi mi disse che aveva una sorpresa, ci
avevano attaccato la linea del telefono e quindi potevamo
finalmente collegarci ad internet anche da li, ecco il moti64
vo dei dolcetti, si festeggiava finalmente l’entrata della
casa nella rete.
Stravaccati sul divano brindavamo all’evento, era una
scusa, cercavamo sempre e comunque un motivo per far
festa, questo era uno dei tanti, io avevo intenzione di cominciare a parlare dei suoi “intrighi” futuri su Cenerentola e su Stefano ma non sapevo da dove iniziare.
Chiesi notizie sul lavoro con Cenerentola rinnovando i
complimenti per la nuova sistemazione dei mobili, poi
con una punta di malizia domandai se c’era stato un altro
bacio galeotto, la risposta che ricevetti mi eccitò di colpo:
“il prossimo bacio fra me e Cenerentola ci sarà solo se ci
sarai anche tu - disse- ma sicuramente non sarà un bacio
casto ed innocente, sarà il preludio a una voglia che mi
assale sempre più, ho voglia di fare l’amore con lei e vorrei che mio marito fosse li con noi, non so il perché e non
so cosa dovresti fare ma di certo è che voglio che tu ci sia,
sai che ti ho invidiato quando tu hai baciato il membro di
Max?, volevo parlartene, avevo paura di sentirmi rispondere qualcosa di negativo ma penso che, dopo i dialoghi
di ieri sera con Stefano, anche tu abbia voglia di capire
quanto siamo porcellini, quanta sia la nostra voglia di
trasgressione e di ricerca del piacere, quindi dovremo dedicarci un po’ di ore per chiarirci e manifestare quello che
proviamo e che desidereremmo proporre nelle nostre
fantasie e cosa trasferiremmo nella realtà”.
Ancora una volta Biancaneve mi aveva preceduto e ancora una volta era riuscita a leggere dentro di me quello
che ancora non avevo scritto.
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Gradii la sua offerta e promettemmo di dedicare il fine
settimana a questo nostro modo di vedere la nostra vita
di coppia, ero veramente curioso di capire quanto lei era
stata capace di interpretare i miei pensieri e quanto lei era
capace di capirmi, sapevo della nostra ottima intesa, ci
bastava uno sguardo e sapevamo quello che l’uno voleva
dall’altro, uno scambio di occhiate e la nostra complicità
ci meravigliava, non avevamo bisogno di accordi precedenti per fare qualsiasi cosa, dalla banale spesa al più impegnativo acquisto, dal giudicare una persona al tranciare immediatamente ogni contatto, ma quello che dovevamo affrontare era frenato da tabù che ognuno di noi si
porta dietro dalla nascita, la nostra società vive ancora
parecchio della sua materialità su pregiudizi secolari, uno
di questi pregiudizi è il sesso, per troppe persone considerato qualcosa da tenere nascosto perché impuro e da
non apprezzare, per noi è sempre stato un piacere, ora
avevamo superato il confine che separa la fantasia dalla
realtà, non potevamo più rinviare e insabbiare questo
piacere sottile che ci stava legando ancora di più, insieme
avevamo scoperto il sottile confine che separa la complice
trasgressione dal piacere soffocato per falsi pudori, insieme abbiamo conquistato la nostra libertà mentale e sempre insieme siamo riusciti a sconfiggere quel male chiamato gelosia o meglio sarebbe stato chiamarlo possessivismo.
Non potevo certo dimenticare che mia moglie è laureata come strizzacervelli, questo le dava un vantaggio su
tutte le persone che incontrava e gli permetteva di fare
un’immediata valutazione su di loro, devo anche ricono66
scere che difficilmente aveva sbagliato nel giudicare chi
incontrava, e aveva un sesto dono, quello di sentire immediatamente se la persona che aveva di fronte fosse sincera.
Biancaneve aveva poche amicizie, il suo carattere forte
non ammetteva ipocrisia, nella nostra sfera sociale c’erano troppe persone che vivevano ambiguamente, gente
che un giorno ti è amica ma il giorno dopo è pronta a criticarti senza un motivo, questo l’aveva isolata un po’ da
tutti, lo aveva voluto lei e era ben felice di averlo fatto, è
amata ed odiata dalle donne del nostro gruppo sociale,
mentre i maschietti cadono ai suoi piedi, le sue finte amiche la vorrebbero complice ma ne hanno timore e la conseguenza è che Biancaneve ha fatto una sua scelta, dura
ma significativa, quella di avere poche amicizie ma determinate da una serie di fattori dove siano prevalenti l’onesta mentale e la sincerità.
La scelta di avvicinarsi a Cenerentola era la logica conseguenza a tutto questo, il piacere che provava nel trattare con me argomenti leggeri o impegnativi era evidente,
questo ci aveva portato spesso a esaminare situazioni
dove il sesso era fondamentale senza crearsi dei grattacapi, noi sembravamo una coppia di amici piuttosto che
una coppia sposata, eravamo l’invidia nascosta di chi ci
conosceva e lo sapevamo benissimo, ma nessuno poteva
immaginare ciò che effettivamente eravamo.
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IL SITO DELLE FIABE
Si stava avvicinando il fine settimana, il tempo era
piuttosto freddino, pioveva e sembrava facesse apposta
per trattenerci in casa, io e Biancaneve volevamo analizzare il nostro piccolo quesito di vita proprio durante il
week end, ormai eravamo al giovedì, ancora un giorno di
lavoro e poi tre giorni di riposo assoluto, io e lei, spaparanzati sul nostro lettone, mi vedevo di già, impegnato a
tener testa a lei, forse solo ora stavo scoprendo chi era la
parte forte della coppia, lei sapeva bene quello che voleva
e sapeva anche quali erano i limiti che ci eravamo imposti senza nemmeno dirceli, stavo ormai riordinando i
miei documenti quando il pc mi avvisa di un nuovo messaggio di posta elettronica, alzo la finestra e trovo un
messaggio anonimo che mi allega un link, un curioso link
che mi fa sobbalzare, clicco e attendo l’apertura, mi appare una paginetta con un fiore di campo che mi rimanda
ad una pagina di descrizione, leggo con curiosità e scopro che si parla di fiabe, apro la prima ed unica fiaba e
chi ti vedo?, lei!!!!, mia moglie con Cenerentola con tanto
di grembiulini e scopettine in mano, che stanno facendo
le pulizie, il fatto che sotto i grembiulini hanno solo l’intimo, e sono tutte truccate con rossetto vistoso e lunghe sopracciglie, una serie di fotografie che mi fanno arrapare
per le posizioni e i sottintesi che io conosco bene, ma poi
in fondo alla pagina una riga mi rassicura, il link è visibile solo a me, sorrido e prendo il cellulare, la chiamo e gli
dico solo due frasi che racchiudono i miei pensieri.
“Ti amo, porcellina mia, aspetta che arrivo e ti faccio
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pagare lo scherzetto che mi hai combinato”.
Sapevo che stava studiando qualcosa, il collegamento
alla rete gli permetteva di giocare col Pc ma non immaginavo che mi facesse pervenire una paginetta web provocatoria, chiusi il tutto e pensai al ritorno per la cena,
avremmo forse anticipato il nostro dialogo la sera stessa,
ero curioso di sapere cosa stava tramando in senso buono
alle mie spalle, qualcosa aveva in mente di sicuro e quindi volevo scoprirlo per essere almeno preparato a ogni
sorpresa attendibile.
Trovai Biancaneve sulla porta che mi aspettava, il suo
sorriso ironico mi presagiva novità, la baciai e entrai in
casa, la cena quasi pronta e la doccia calda che mi aspettava mi davano un senso di relax che mi toglieva tutto lo
stress della giornata, Biancaneve canticchiava sorniona e
mi lanciava frecciatine che non afferravo ma lasciavano
intuire che ci sarebbe stata una bella chiacchierata fra noi.
Durante la cena chiesi come le era venuta l’idea della
pagina web e come aveva convinto Cenerentola a prestarsi nelle fotografie, la risposta fu semplice e logica,
aveva semplicemente raccontato nei minimi particolari
all’amica del mio regalo per il compleanno, e aveva prospettato alla stessa il suo desiderio di fare sesso con lei e
con me, l’amica comprensibilmente non aveva risposto
ma era stata colpita dal racconto di Biancaneve e era rimasta piacevolmente incuriosita dalla proposta ricevuta,
aveva quindi subissato di domande l’amica sull’argomento, voleva rendersi conto cosa volesse dire fare sesso
in tre, aveva voluto sapere come io avevo gradito e accet70
tato la serata e come mi sarei invece comportato se anziché Max ci fosse stata una donna, ancora un’altra valanga
di domande prettamente femminili, cosa aveva provato
Biancaneve in mezzo ai due uomini, se era riuscita a superare l’imbarazzo del momento o se aveva accettato senza perplessità quella situazione nuova, poi domande
sempre più intime, se aveva raggiunto veramente l’orgasmo e se aveva goduto liberamente sia con l’uno e con
l’altro, come aveva reagito il ragazzo all’inizio e come era
finita, se c’era insicurezza in lui o se invece tutto filò liscio, poi altre domande sempre seguite dalle risposte di
Biancaneve sempre precise e dettagliate, risposte che avevano eccitato Cenerentola al punto da ipotizzare il suo
desiderio di erotismo saffico nei confronti di Biancaneve,
manifestò apertamente la sua incapacità di incanalarsi da
sola in questa iniziativa ma sperava in seguito sull’aiuto
dell’amica a superare queste barriere e entrare con lei in
questo mondo fatato.
A quel punto Biancaneve propose di scattare delle fotografie, incantate dall’eccitazione si tolsero i pochi abiti e
restarono entrambe in solo intimo, l’idea dei grembiulini
fu gradita e plaudita e rese ancora più maliziose le immagini, sotto lo sguardo ammirato di Cenerentola, Biancaneve scattò e mise in rete tutte le migliori, quindi mandò
il link per posta elettronica a me, solo allora Cenerentola
si rese conto che l’avrei vista quasi nuda e si vergognò
del suo atteggiamento, Biancaneve le assicurò che tutte
quelle immagini e le loro confidenze non sarebbero mai
uscite dalla casa, la ragazza si risollevò, promise di continuare il dialogo più avanti nel tempo con più calma e ra71
zionalità.
Biancaneve raccontava, io mi sentivo già parte integrante delle loro fantasie, ne ero compiaciuto ma dalle
fantasie passare alla realtà il passo era molto dilatato e
difficoltoso da superare, potevo incappare in scivoloni
che avrebbero pregiudicato la loro buona amicizia e potevo rompere quell’equilibrio, che, la ragazza, era riuscita a
confinare in un angolo della sua mente, forse mi stavo
preoccupando, probabilmente in modo eccessivo e avevo
il forte dubbio che non avrei mai potuto far diventare
una favola quello che, io e mia moglie, vedevamo come
dei semplici giochi erotici, pur molto trasgressivi, ma
sempre solo dei giochi, sentirmi quindi un indispensabile
intreccio per portare le due donne in una dimensione di
erotismo puro, mi faceva dimenticare tutte le paure e le
titubanze, volli continuare ad ascoltare Biancaneve e capire come si era evoluta la loro amicizia e fino a dove era
già arrivata.
Biancaneve voleva un mio parere, se e quando stuzzicare l’amica, magari durante una cenetta a lume di candela, laddove si riuscisse, in qualche modo a tastare il terreno e vedere la sua effettiva disponibilità a giocare con
noi, mi disse candidamente che desiderava veramente
fare sesso con lei e avere me come complice, aveva intuito perfettamente che Cenerentola era piena di desiderio e
di curiosità, ma sapeva anche che lo scoglio da fargli superare era alto, sarebbe stato faticoso raggiungerne la
cima ma, una volta arrivata in cima, la discesa le sarebbe
risultata dolce e ricca di soddisfazioni.
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Convenni con lei sul desiderio bizzarro del voler realizzare queste fantasie, ma insieme avremmo anche dovuto valutare molto bene ogni passo da fare per arrivare
al nostro obbiettivo senza scadere nella volgarità del solo
piacere carnale, dovevamo raggiungere lo scopo insieme
e meglio ancora se ci arrivavamo in tre, Cenerentola era
sicuramente attraente e misteriosa, ma era anche molto
dolce e indifesa, avremmo avuto il compito, non facile, di
portarla nel nostro mondo incantato, dovevamo accompagnarla tenendola per mano e senza scivoloni ma solo
coprendola di premure e dolcezze.
Prendemmo tempo, ne avremmo riparlato a fondo durante il fine settimana.
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CAPPUCCETTO ROSSO
Ricominciava un’altra settimana di lavoro, ero soddisfatto dei miei due giorni di riposo trascorsi con Biancaneve riflettendo sulle nostre fantasie, era germogliato un
bel quadretto dove noi eravamo la cornice e le nostre fantasie dovevamo solo dipingerle su quella tela che tenevamo tesa, quindi decidemmo che valeva la pena viverle.
Avevamo rivissuto tutte le nostre avventure, le prime
volte da esibizionisti, le prime conquiste insieme, i primi
approcci nei locali notturni, poi la vera prima volta in
tre….. Max.
Senza rendermene conto ero giunto, come sempre, nel
solito garage, e come sempre stavo entrando nel consueto
bar, caffè e giornale, lettura frettolosa dei titoli e poi, meccanicamente, alla cassa, quindi, come un automa, soliti
passi per andare in ufficio, i pensieri non erano certo
orientati al lavoro, erano tutti per Biancaneve e le sue
provocazioni.
Colgo un “buongiorno” e mi giro……
Stefano!, non l’avevo notato, mi fermo e torno sui miei
passi, lo vedo in compagnia di un fior fior di biondina
che mi seduce mentre mi avvicino, Stefano mi viene incontro e mi porge la mano poi rivolto a lei mi presenta
sottolineando che sono il marito di Biancaneve.
Allungo la mano verso la ragazza e aspetto che mi dica
il nome, Stefano la anticipa e me la presenta, “ti presento
Vale, poi sta a te scegliere se Valeria o Valerio, è lei, la
persona della quale vi avevo abbozzato quella sera, la
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partner dello scandalo familiare che mi è costata la qualifica di pecora nera nella famiglia, il suo fascino è innegabile, almeno per me, ma dallo sguardo vedo che ne sei
stato colpito anche tu, o sbaglio….
Effettivamente non sbagliava, Stefano aveva colpito nel
segno, la ragazza, perché effettivamente poteva essere
definita tale, era dolce, affascinante, desiderabile e stravolgente, era vestita con un paio di jeans con dei lustrini
e tagli nella stoffa disposti in posizioni strategiche, una
camicetta, bianca, semitrasparente, che lasciava intravedere dei seni perfetti, una giacca rossa che esaltava il viso
chiaro e i suoi capelli a caschetto biondo pallido davano
ancor più luminosità ai suoi occhi azzurri.
Vale m’invitò verso l’uscita con la scusa di una sigaretta, la sua voce bassa faceva trapelare il suo essere enigmatico, ma lo shock della scoperta non era certo passato
inosservato nemmeno a lei, o lui, dovevo assolutamente
cercare di vedere con occhi diversi questa creatura appassionante, non bastavano le trasgressioni di Biancaneve a
turbarmi, ora avevo anche sotto gli occhi una realtà che si
era improvvisamente manifestata a me e m’incuriosiva e
attraeva, guardando negli occhi Vale lessi la domanda
che stavo per rivolgerle, non la feci solo perché stava arrivando anche Stefano, che mi tolse dall’imbarazzo parlando lui per me, appianò i miei dubbi affermando che, aveva decantato la nostra coppia, ritenendoci una delle più
sincere fra tutte quelle che ruotavano vicino allo studio di
suo padre, aveva incensato la femminilità di Biancaneve
e il suo potere magico di tenere testa a tutti i maschietti
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che la accerchiavano ogni volta che fosse presente alle
tante manifestazioni che l’alta società organizzava, aveva
poi descritto come c’eravamo defilati quella sera e come
aveva gustato quella birra bevuta in un comunissimo bar
di una comunissima strada serviti da un comunissimo cameriere, tutto questo aveva incuriosito a tal punto Vale
che, Stefano, aveva promesso che ci avrebbe contattato
per fare conoscenza, il caso gli ha dato una mano incontrandoci al caffè.
Stefano mi sconcertò ulteriormente asserendo, senza
nessuna incertezza, che fra lui e Vale non esistevano storie di sesso, lo lasciava tranquillamente credere ai maliziosi della loro compagnia e Vale lo assecondava, nessuno avrebbe mai creduto che la loro era solo amicizia profonda, Stefano è sicuramente anche un bisessuale convinto, ma non è certamente una persona che scambia l’amicizia con il sesso, lui e Vale sono uniti da un affiatamento
che va oltre la normale amicizia, insieme vivono il cambiamento in atto che fa di Vale una persona enigmatica e
misteriosa, insieme ridono delle critiche che le persone
fanno di giorno e poi la sera li implorano telefonando per
un incontro non proprio fraterno, insieme sognano il
giorno che, magari, il caso li porterà ad essere dei veri
amanti anche solo per una notte, ma la loro amicizia sarà
inattaccabile, su quest’ultimo punto si avverte nei loro
sguardi la forza della loro convinzione.
Vale intanto si limitava solo ad ascoltare, faceva solo
cenni di conferma con la testa, poi iniziò a parlare con la
sua voce calda proponendo di incontrarci tutti in un sim77
patico locale della periferia il sabato sera, era veramente
ansioso di fare quattro chiacchiere con me e Biancaneve ,
Stefano, gli aveva dato lo spunto per il dialogo su un argomento che poche persone accettano, quello della sfera
del sesso, Biancaneve era conosciuta nell’ambiente come
la strizza cervelli che demoliva i maschietti boriosi, ma
era altrettanto apprezzata dalle persone che, con lei, intraprendevano con criterio un confronto ponderato e costruttivo, Vale, (lo seppi più in là), era alla ricerca di una
persona capace di ascoltare e capire, Stefano aveva caldeggiato per Biancaneve, nessuno poteva immaginare
che in quel momento stava nascendo nella nostra favola
un nuovo personaggio, Cappuccetto rosso.
Guardavo Vale e più la osservavo più domande mi ponevo, quel corpo di donna non poteva essere anche di un
maschio, i seni che sembravano voler sfuggire alla stoffa
della camicetta, quei fianchi che si muovevano sinuosi,
quelle gambe lunghe che erano fasciate dal jeans, gli occhi, tutto insomma quello che si vedeva non poteva essere vanificato da un organo che di femminile non aveva
nulla a che vedere, anzi era l’esatto contrario e quello era
il mistero che mi mandava in confusione.
Con Biancaneve avevamo frequentato locali strani,
avevamo visto e parlato con travestiti, con transessuali,
con lesbiche e gay, ma in ogni occasione c’erano segnali
evidenti della loro reale natura, ma Cappuccetto rosso
era diverso, era una reale metamorfosi pari alla trasfigurazione di una farfalla, uno dei misteri della natura che
ora stavo vedendo con i miei occhi……..
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L’ufficio mi stava letteralmente schiacciando fra le sue
pareti, da due ore ero seduto con delle pratiche davanti
agli occhi e non riuscivo a leggere nemmeno una riga, il
pensiero fisso a Vale e a Biancaneve, ma il pensiero non si
rendeva concreto in nulla, avvertivo il bisogno di effettivo riposo, chiusi tutto e decisi di tornarmene a casa, il
messaggio che dovevo portare a Biancaneve era chiaro,
Stefano e Vale volevano conoscerci, parlare con noi e sicuramente erano interessati a noi per qualche motivo che
mi sfuggiva, oppure, il motivo lo sapevo ma mi sembrava troppo semplice e frutto della mia fantasia nata dalle
voglie trasgressive mie e di Biancaneve…….
Biancaneve era di fronte a me, sorrideva mentre le facevo capire com’era stato l’incontro con Vale e Stefano,
percepiva il perché ero stato colpito da queste due persone tanto simili e tanto diverse da noi, poi, come sempre,
la sua professione di psicologa trovò una spiegazione anche a questo mio stato d’animo.
Candidamente disse che non le sarebbe dispiaciuto vedermi mentre facevo sesso con Vale, con lui o lei, molto
dipendeva da come desideravo la persona, avrei potuto
esprimere tutto me stesso e capire quanto la mia eterosessualità fosse messa in discussione, lei sarebbe stata felice
di rivivere con me l’esperienza avuta con Max, solo che
l’ambiguità della persona, ne maschio ne femmina,
avrebbe contornato di mistero quel rapporto di sesso che
non sarebbe mai stato chiarito fino in fondo.
Avrebbe chiacchierato tutta la sera ma, come sempre,
preferiva avere molto più tempo per parlarne e preferì in79
vitarmi a letto…..
Il mattino ci trova ancora avvinghiati come ci eravamo
addormentati, il profumo della donna eccitata era rimasto nell'aria e le tracce di quello che era stata una notte di
sesso erano le testimoni di quanto è sensuale una donna
come Biancaneve, mi alzo lentamente mentre ammiro
con piacere il corpo della mia donna steso fra le lenzuola
coperto da un piccolo lembo di tessuto che sembra messo
a protezione da sguardi che non ci sono.
Preparo il caffè e ne porto anche a lei che si sta svegliando, si stropiccia gli occhi e si stira, mi guarda dall'alto e mi sussurra lentamente un “ti amo” mandandomi
come finale un bacio soffiato dal palmo della sua mano.
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NELLA TANA DEI LUPI
Il sabato per l'appuntamento con Stefano e Vale era arrivato, ci aspettavano presso il locale indicatoci dove avevano prenotato un tavolo solo per noi, rimorchiammo
Cenerentola che accettò entusiasta, il locale si trovava in
zona centrale della città, era riservato ai soci e ai loro
amici, Vale era uno dei soci molto assidui, ci spiegò al telefono le caratteristiche di questo piccolo club e ci incuriosì parecchio quando titubante ci fece capire che la
maggior parte dei soci erano “un po' strani”, in breve era
un locale dove si ritrovavano in allegria trans, travestiti e
omosessuali di entrambi i sessi, c'erano anche avventori
occasionali ma sicuramente dei curiosi che speravano di
trovare l'anima gemella per una notte, ma ci rassicurò che
era un ottimo locale dove, oltre a gustare degli ottimi
piatti, ci si poteva divertire in modo sincero e tranquillo,
nulla di equivoco se non volutamente cercato, un localino
dove l'allegria non mancava di certo e dove avremmo
trovato il rispetto delle persone come in nessun altro ambiente, raccomandava le ragazze di stare molto in guardia, fra i clienti ci sarebbero stati quei “lupi” a caccia di
fanciulle, ma ovviamente dava già per certo che Biancaneve se la sarebbe cavata e che Cenerentola, pur non conoscendola, sarebbe stata altrettanto in gamba a tener a
bada questi “cacciatori” solo per il fatto di essere amica
di Biancaneve, quindi sicuramente con lo stesso modus
vivendi.
Cenerentola si presento puntuale tirata di tutto punto,
aveva una gonna lunga, nera e morbida che lasciava sco81
perto solo lo stivaletto alto da sembrare più slanciata, una
maglietta bianca attillata che faceva risaltare i suoi seni
piccoli e sodi, una giacca anch'essa nera ricamata con del
filo lucido che dava un tocco di poesia ad un semplice
tessuto, tutto abbigliamento familiare, Biancaneve aveva
consigliato l'amica sul vestiario e poi lo aveva fornito direttamente dal suo guardaroba, Biancaneve aveva un abitino molto sobrio, giacca e pantaloni grigio chiaro con
una camicetta bianca di pizzo, erano due donne che attiravano l'attenzione per la cura e l'eleganza.
Salimmo in auto e andammo all'appuntamento curiosi
di conoscere l'ambiente di Vale, le due donne bisbigliavano fra loro e carpii la loro curiosità, solo io sapevo che
l'interesse di Biancaneve non era un semplice coinvolgimento ma sicuramente qualcosa in più, mi sfuggiva cosa
era quel qualcosa ma ero sicuro che ci fosse.
Arrivammo al locale, Stefano era ad attenderci sul piccolo piazzale antistante, ci venne incontro e prese sottobraccio le due ragazze presentandosi a Cenerentola, poi
facendomi cenno di seguirlo entrammo fra i saluti dei
presenti, le due ragazze furono subito oggetto di occhiate
maliziose e mentre entravamo nella saletta che ci avevano riservato avevo sentito i primi commenti sulla nostra
presenza.
Vale ci raggiunse subito dopo, era uscita per una telefonata, abbracciò e baciò le due donne poi si avvicinò a
me e, per un attimo, notai la sua indecisione se darmi la
mano o comportarsi come aveva fatto con Biancaneve e
Cenerentola, tolsi dall'imbarazzo Vale facendo io la pri82
ma mossa, l'abbracciai e la baciai sulle guance, sentii fremere il suo corpo ma subito dopo si rilassò e ci invito a
tavola.
Ci sistemammo intorno ad un tavolo rotondo, io, Biancaneve alla mia destra, Cenerentola si sedette al fianco di
mia moglie subito avvicinata da Stefano, Vale prese l'unico posto rimasto libero, quello alla mia sinistra, mi sorrise
dicendo che il destino aveva deciso così, risposi provocatoriamente che il destino lo facciamo noi, a nostra misura
e a volte anche spingendo un pochino le situazioni, certo
era che la sua vicinanza non era un fastidio ma sicuramente un piacere, mentre dicevo queste parole Biancaneve aggiunse che aveva una punta d'invidia, avrebbe voluto essere lei al mio posto, proposi di scambiarci il posto
durante la cena, magari alternandoci fra i vari piatti, così
che nessuno poteva dire d'aver perso l'occasione di dialogare con una persona speciale.
Arrivarono i piatti dell'antipasto, a base di stuzzichini
salati e salse orientali, ci furono serviti da un ragazzo vestito con, anzi svestito con calze a rete e perizoma, un
corpetto di pizzo che metteva in evidenza un reggiseno
imbottito da ovatta color carne, un trucco pesantissimo
da teatro ma una simpatia che rendeva l'atmosfera gioiosa e felice.
Cominciarono le chiacchiere da tavola, con mezze frasi, sottintesi e chiare sottolineature ad una serata sul piccante, Vale sosteneva che un buon piatto andava sempre
anticipato ad una buona serata di sesso, Biancaneve concordò e fu subito sua complice coinvolgendo anche Cene83
rentola sul come avrebbe gradito il dessert, caddero argomentazioni sui “cannoli” e sulle “vongole veraci”, ammiccarono sulla scarsità dei primi e sulla disponibilità
delle seconde, mentre tutte queste parole venivano sillabate lentamente fra risatine allusive guardavo i miei commensali, di Biancaneve e Cenerentola pensavo di sapere
molto, entrambe ambiguamente desiderose di un rapporto saffico, Stefano dichiaratamente bisessuale sorrideva
sia alle ragazze che a me e Vale, Vale era sicuramente la
persona più caleidoscopica, rimanevo io, con i miei interrogativi e i miei piccoli dubbi, se avessi dovuto scegliere
il o la mia partner per fare del bel sesso, escludendo per
ovvi motivi Biancaneve, chi avrei scelto?, forse Cenerentola?, oppure Vale, o, per una mia intima curiosità, mi sarei forse lanciato su Stefano?
Domande che mi sarei potuto porre migliaia di volte
ma non mi sare mai dato una risposta.
I miei pensieri vennero interrotti da Vale con una domanda per me e Biancaneve, chiese se avevamo mai fatto
sesso di gruppo, e se sì come lo avevamo vissuto, in
modo piacevole o se abbiamo trovato delle negatività, lasciai che la fantasia di Biancaneve trovasse la risposta che
avrebbe aperto altri interrogativi, avrebbe rilanciato la
conversazione su un campo che era sicuramente previsto.
Stefano aveva gli occhi puntati su di noi e sperava di
sentire una risposta positiva, Biancaneve aggirò, come sapeva fare lei, l'ostacolo specificando che il sesso, era per
lei una componente molto importante come avrebbe dovuto essere nella vita di tutti, che fare sesso in gruppo era
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insito nel genere umano e che ogni persona lo avrebbe sicuramente fatto a patto che le condizioni del momento
fossero coinvolgenti e simpaticamente erotiche, dal canto
suo non si era certo pentita, ne aveva mai trovato nulla di
negativo, quando si era trovata nelle condizioni di scegliere se farlo o meno, le sue scelte sono sempre state decisioni in piena libertà, senza spinte emozionali o obblighi momentanei, certamente ci sono state e forse anche in
futuro le avrebbe rincontrate, situazioni di disagio, per la
scarsa intimità con le persone coinvolte, il sesso porta a
far conoscere la vera natura di chiunque, sia maschio che
femmina, ma le vere scoperte sono quelle che meno ti
aspetti, il lato curioso del tuo intimo, la tua percentuale
di voglia trasgressiva e della tua bisessualità.
Mentre diceva queste cose si era alzata e camminava
intorno al tavolo, si appoggiava sulle spalle di chi si trovava vicino e parlava, parlava e veniva ascoltata, il suo
modo di interloquire con la gente la coinvolgeva e tutti
ascoltavano interessati.
Non aveva certo dato una risposta, era nella sua natura
circoscrivere le domande e rifletterle come specchi, nel
frattempo aveva preso il viso di Stefano fra le mani e
chiese a tutti noi che effetto avrebbe fatto un bacio, senza
attendere risposta appoggiò le sue labbra su quelle del
ragazzo e lo baciò lasciandolo momentaneamente incredulo, poi staccandosi, disse che era una visione normale,
si avvicino a Cenerentola e prese il viso della ragazza che,
come se non attendesse altro, si avvicinò a Biancaneve offrendogli la bocca vogliosa, le loro labbra si unirono fa85
cendo intuire il desiderio che entrambe le ragazze avevano tenuto a freno, secondi interminabili che facevano crescere la curiosità dei presenti, il cameriere entrato in quel
momento ruppe l'incantesimo con una urlo di sorpresa
che staccò le ragazze senza, peraltro, che le stesse si ponessero dei problemi, Biancaneve continuò il suo giro e
giunta vicino a me, mi baciò lascivamente poi mi sussurrò all'orecchio che aveva mantenuto la promessa di baciare Cenerentola solo alla mia presenza e che ora avrebbe
invitato Vale a baciarmi, si aspettava una mia risposta negativa ma lasciai che fosse lei a dirigere il gioco, la sua
bocca si avvicino alla mia e la sua lingua si introdusse
nuovamente fra le mie labbra fra gli applausi dei presenti.
Lentamente si avvicinò a Vale e lasciò che fosse lui a
offrirglisi, Biancaneve gradì il suo bacio e poi fra lo stupore di tutti, lo invitò a fare un giro di baci cominciando
da me, Vale si alzò e mi si avvicinò, mi guardò negli occhi e capì che avrei gradito il gesto d'affetto, mi baciò,
lungamente e delicatamente, quando mi lasciò per andare verso Cenerentola quasi mi dispiacque, il gesto era stato di una dolcezza che non avrei nemmeno immaginato,
Biancaneve si era frattanto seduta e la sua mano mi si
appoggiò sulla gamba, salì leggermente verso l'inguine e
trovando il mio membro non proprio a riposo, mi sorrise
e bisbigliò che aveva notato che non ero rimasto indifferente.
Il gioco del bacio era diventato ormai una scusa per
dare un via a proposte e inviti a lasciar dietro le spalle le
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consuetudini comuni, Stefano aveva fatto il suo giro e
aveva scambiato anche con me questo gesto di affetto,
Cenerentola mi si era avvicinata timorosa, il suo bacio mi
lasciò uno stato di tensione che giustificai con i pensieri
che Biancaneve mi aveva trasmesso, col passare del tempo la cena stava volgendo al termine e già si ventilava
dove e come tirare l'alba.
Decidemmo di prenderci il caffè nel bar quindi ci spostammo tutti su dei divanetti nella stanza attigua, c'erano
ancora parecchi clienti, musica quasi assordante e gente
stravagante, coppie di ragazze e coppie di ragazzi, alcuni
soli che cercavano di attaccare discorso con altri, le cameriere e i camerieri che andavano avanti e indietro con
vassoi di bevande e patatine, gente che si divertiva e passava la serata in modo piacevole, molti passavano da noi,
salutavano Vale e chiedevano se eravamo nuovi amici
del circolo, intanto lanciavano occhiate sulle ragazze spogliandole con gli occhi, effettivamente il vinello e la carica della precedente atmosfera avevano creato la situazione provocatoria delle due donne che, spalleggiate da Stefano, lasciavano chiaramente intendere la loro natura trasgressiva, erano entrambe felici di provocare eccitazioni
negli astanti ne godevano vedendone i risultati.
Dopo varie tornate di caffè e digestivi Vale propose di
andare a casa sua per il bicchiere della staffa, non che ce
ne fosse bisogno ma l'ultimo bicchiere si beve sempre in
un punto diverso dal precedente, così fu che accettammo
tutti.
L'unico astemio ero io, bevo sempre pochissimi alcoli87
ci, per questo motivo andammo tutti con la mia automobile, mi trovai Stefano accanto a me mentre le ragazze si
sistemarono sui sedili posteriori mettendo al centro Vale,
risatine e mugulii facevano capire che l'alcool stava facendo strani effetti, Stefano mi picchiettò nella gamba per
chiedermi la complicità nella proposta che stava per fare,
annuii e lasciai che parlasse.
Cominciò congratulandosi con le ragazze per la spigliatezza e la brillantezza nel tener la compagnia e propose una gara su chi fosse la regina della serata, ovviamente
la competizione doveva giocarsi su chi delle tre, aveva incluso anche Vale fra le ragazze, fosse stata la più sexy
nello spogliarsi di fronte a tutti.
Nemmeno il tempo di finire la domanda e il coro vocale dietro di noi rispose con un lungo -Siiiiiiiiiiii!!!!!la nottata era ormai al culmine, arrivammo a casa di
Vale e entrammo nel piccolo appartamento, curato e in
ordine, due divanetti e un maxi schermo con tappeti a
pelo lungo creavano un ambiente caldo e accogliente, luci
soffuse alle pareti davano un senso di pace, la cucina
semi nascosta fu il primo posto che io e Stefano occupammo per prenderci una bibita dal frigo mentre le donne si
lanciarono in bagno per sistemarsi il trucco e prepararsi
alla gara, avevano preso seriamente la competizione, io
sapevo che Biancaneve sarebbe stata sicuramente al di
sotto delle sue potenzialità per favorire sia Cenerentola
che Vale, lei era sicuramente ancora nelle sue vesti di
strizzacervelli e aveva accettato tutto questo per un motivo che ancora mi era sconosciuto, ancora per poco ma
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non capivo quale fosse anche se stavo intuendolo, c'era
una strana atmosfera, forse il gioco del bacio nel locale
aveva saldato una amicizia che stava nascendo quella
sera, ci sembrava di essere vecchi amici dei quali tutti sapevano tutto, ma forse era una mia impressione, Stefano
si accomodò sul divano in attesa degli eventi, lui aveva
lanciato la sfida e ora attendeva di vederne il risultato.
Presi posto anch'io e stavo per intavolare quattro chiacchiere quando ci venne chiesto di spegnere le luci eccetto
una d'angolo molto soffusa, Stefano conoscendo bene la
casa si alzò e spense le luci, riprese posto mentre una musica molto lenta e piacevole iniziò a diffondersi per la
casa, con le prime note le ragazze apparvero davanti a
noi tenendosi per mano, Biancaneve e Cenerentola ai lati,
Vale al centro, si avvicinarono a noi e si stesero sul tappeto dando inizio ad una serie di movimenti sensuali e provocatori, ognuna di loro spogliava indumenti all'altra, a
caso senza una logica apparente, ogni capo veniva lanciato verso di noi che raccoglievamo e sistemavamo sulla
spalliera del divano, pochi minuti dopo erano tutte e tre
solo con il perizoma, la mia curiosità si era spostata su
Vale, due seni che non sfiguravano certo con quelli di
Biancaneve e Cenerentola ma il perizoma nascondeva
certo qualcosa che mi stava attirando.
Le due donne insieme cominciarono a far correre le
loro mani sul corpo di Vale che lasciava fare, poi insieme
infilarono le loro dita sulla stoffa all'altezza dei fianchi e
lentamente scoprirono il sesso di Vale che stava assumendo una leggera erezione, Vale intanto aveva comin89
ciato a far scivolare sui fianchi le mutandine delle ragazze scoprendone il sesso, che nella penombra risultava ancora più attraente, poi completamente senza indumenti,
si alzarono e vennero verso di noi strusciandosi vicendevolmente fra di loro e provocandoci con gesti che mimavano dei rapporti sessuali.
Improvvisamente, si guardarono e sorridendoci se ne
andarono lasciandoci inebetiti e senza nemmeno il tempo
di fiatare, ci salutarono chiamandoci lupi grigi e dicendo
che erano pecorelle ma smaliziate a sufficienza per tenerci a bada.
Era giusto che la serata finisse così, riapparvero poco
dopo, vestite di tutto punto, andarono verso il frigo e
presero una bottiglia di prosecco, cinque bicchieri, lo
schiocco di un tappo, tante bollicine e la promessa di ritrovarci per una serata ancora più trasgressiva, i baci che
ci eravamo scambiati avevano effettivamente fatto crollare un muro che era già traballante, ma quanti altri davanti a quel muro sanno che basta poco a farlo cadere?.
Accompagnammo Stefano a casa che stava già schiarendo, fortunatamente era domenica e nessuno aveva impegni tali da dover saltare le poche ore di riposo dopo
una notte passata in compagnia, imboccammo la strada
per casa assonnati ma paghi della serata.
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“PROGETTI” E “VITTIME”
La domenica trascorse in modo apocalittico, stanchi e
collassati cercavamo di riprendere le forze che sembravano essere rimaste in parte al bar e in parte a casa di Vale,
Cenerentola era rimasta a dormire qualche ora da noi stesa sul divano, il primo a svegliarsi fui io, sigaretta subito
in bocca mi premunii di fare subito un caffè per me e per
le ragazze che mi accingevo a svegliare, i miei occhi caddero sul viso di Cenerentola che dormiva rilassata e sorrideva probabilmente per un sogno buffo che passava nella
sua mente, un rumore leggero al piano di sopra mi fece
capire che Biancaneve si stava svegliando, infatti poco
dopo comparve dalla scala con gli occhi socchiusi e mezza nuda, indossava solo il perizoma e una maglietta disegnava come una sottile pelle il suo corpo sempre splendido.
Mi si avvicinò e mi diede il bacio del buongiorno, poi,
vedendo Cenerentola ancora dormiente si avvicinò anche
a lei e la svegliò con un bacio sulla bocca come il principe
azzurro delle favole.
Avrei voluto condividere con gli amici della sera prima
quella visone saffica dolce e inaspettata, Cenerentola rispondeva al bacio con calore e con visibile eccitazione, indifferente dalla mia presenza e quasi come sfidasse la
mia natura di maschio, mi accorsi solo allora che sotto la
copertina leggera la ragazza era completamente nuda, lasciò che le mani di Biancaneve accarezzassero il suo sesso
e lasciò che la coperta cadesse a terra mostrandomi il suo
corpo che in segno di sfida, sembrava volesse dirmi che
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era li, aspettava un mio gesto per decidere la sua risposta,
i suoi occhi non mollavano i miei e intanto la sua mano
era entrata delicatamente nel perizoma di Biancaneve e
restituiva la carezza e il piacere, la mia erezione si stava
vedendo e i miei pensieri si leggevano come dei fumetti,
non sapevo cosa fare ne che dire, allontanai lo sguardo
per primo e mi girai verso la macchina del caffè, le due
donne avevano vinto la prima battaglia ma la guerra era
appena iniziata.....
Come nulla fosse successo, pochi attimi dopo mi trovai
le due donne sedute vicino a me che sorseggiavano il caffè che avevo posato sul tavolo, la voce ancora roca per la
serata trascorsa e la sete lasciata dal troppo vino ci portarono tutti e tre a decidere di saltare il pranzo, con sguardi
lascivi e sdolcinature femminili mi invitarono a fare un
salto alla pasticceria per comprare qualcosa di dolce che
avrebbe sostituito il pasto senza perdere però le calorie
necessarie, Biancaneve strizza l'occhiolino e io non posso
fare altro che ubbidire a questi desideri che sicuramente
nascondevano un qualcosa che avrei scoperto.
Al ritorno trovo la casa perfettamente in ordine, la tovaglietta pulita sul tavolino con dei piattini che mi fanno
capire che hanno voglia di dolci, porto una torta alla frutta e delle pizzette salate, prendo dal frigo bibite e acqua
poi mi siedo e aspetto che entrambe siano a portata d'orecchio.
Ho deciso di fare la domanda che si aspettano entrambe ma non sanno che oltre a quella farò una precisa richiesta che potrebbe sconvolgerle o farmele complici to92
talmente.
Arrivano sorridendo e anticipandomi iniziano a parlare della sera prima, mi chiedono insieme se mi aspettavo
lo strip che avevano offerto come fine serata, ma soprattutto se lo avevo apprezzato, se avevo potuto lustrarmi
gli occhi con loro e con Va.....le, il nome scandito lentamente e con leggero sarcasmo celava la curiosità di sapere da me quanto mi aveva toccato la visione di quel corpo
inframezzato fra le due femmine.
La mia risposta era attesa e scontata, ma, subito dopo
la mia proposta le fulminò senza lasciare il tempo di reagire.
< Che direste se ci accordassimo per una bella giornata
a base di sesso e scambi di ruoli con Vale e Stefano?, ho
visto la curiosità sui vostri occhi quando mi avevate chiesto di Va...le, e per avere una risposta ho pensato che trovarvi in una situazione ben più piccante di quella di ieri
sera, vi avrebbe fornito la risposta, quindi cosa c'è di meglio di una serata a luci ultrarosse in cinque, tre uomini e
tre donne, hee si! Vale è da considerarsi sia uomo che
donna..., ho già pensato quando trovarci e dove....>
Fingo di non osservare le due donne, mi alzo con la
scusa di prendere le sigarette, prese di sorpresa non hanno il tempo di parlarne fra loro, le guardo senza farmi accorgere e noto comunque una punta di piacere sottile nella sfida che ho lanciato, aspetto con ansia una risposta
che so non arriverà prima di qualche ora.
Prendo la scusa di uscire per prendere sigarette e fare
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benzina al self service, dando alle donne il tempo di riflettere sulla mia proposta, so di aver aperto una fenditura nella loro sicurezza femminile e vorrei vedere come se
la caveranno.
Rientro dopo un paio d'ore e noto che le ragazze stanno chiacchierando di cose futili e venali, Biancaneve mi
viene incontro, come sempre, sfiorandomi con un bacio
veloce, Cenerentola mi saluta chiedendomi se mi dispiace
se resta a cena, ovvia la mia risposta, fa piacere averla
con noi e quindi affermo che può restare senza problemi,
noto che il Pc è acceso e le due ragazze stavano certamente usandolo, chiedo se posso visionare la mia posta e mi
sento rispondere in coro che “devo” visionarla.
Apro la mia casella, le ragazze mi stanno alle spalle
con aria curiosa, ho un messaggio di posta che mi sembra
un po' troppo pesante per essere una mail semplice semplice, apro e leggo; -Questa è una richiesta, forse un pochino strana, due persone che, anche se in modo molto
diverso, ti vogliono bene, vorrebbero che tu le aiutassi a
realizzare un loro capriccio, vorrebbero fare l'amore con
te presente, ma devi promettere che non prenderai nessuna iniziativa senza il loro permesso, se sei dell'idea di accettare questa proposta apri pure la foto allegata.Guardo le due ragazze, nel frattempo apro l'immagine
e mi trovo Biancaneve e Cenerentola che si sono scattate
una fotografia sul lettone, abbracciate e sorridenti, nude
come mamma le aveva fatte, un'ottima fotografia che mi
provoca quasi istantaneamente un piccolo gonfiore nelle
zone basse del corpo, sussurro un “ne parliamo” con una
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voce un pochino strozzata e invito le due ragazze verso
di me con un gesto affettuoso, poi mi alzo le prendo per
mano e le invito a bere qualcosa per superare l'attimo di
imbarazzo, tutto mi sarei aspettato meno l'invito ad assistere ad un loro momento intimo come il sesso saffico che
avevano in mente, Biancaneve rompe il silenzio e prendendo per mano Cenerentola dice che lei e l'amica hanno
capito che l'esperienza di fare sesso fra di loro sarebbe
stata bella solo se condivisa con me, si sentivano attirate
l'una verso l'altra ma entrambe desideravano una presenza maschile che le spronasse a esprimersi, godere delle
loro passioni trasgressive, si volevano bene, un affetto
che saldava la loro amicizia, il sesso era un complemento
dove volevano arrivare, forse a coronare, senza ritenerlo
fondamentale, la loro unione.
Cenerentola non aveva ancora aperto bocca, evitava il
mio sguardo diretto e aspettava con ansia evidente la mia
risposta, un misto di insicurezza e di pudore la metteva a
disagio, un disagio comprensibile, la sera prima, sotto l'evidente effetto dell'alcool, si era spogliata con semplicità,
aveva la complicità anche di Biancaneve e di Vale, ora
stava per fare un passo importante, sapeva che finire a
letto con l'amica, con la mia presenza e forse anche con la
mia partecipazione, voleva dire che mi autorizzava ad
entrare nel suo mondo, il mondo di una donna che si era
risvegliata all'improvviso e che voleva recuperare il tempo perso.
Tensione e silenzio erano due elementi palpabili e aggiunti all'eccitazione di una cosa nuova e trasgressiva che
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stava per nascere avevano reso l'aria carica di elettricità,
intanto si stava facendo sera, nessuno dei tre aveva fame,
la cena era stata dimenticata da tutti e solo l'imbrunire
aveva dato la certezza del tempo che scorreva, Biancaneve fu la prima a rompere questo muro dicendo che sarebbe andata a farsi una bella doccia con massaggio, guardò
Cenerentola e con un gesto d'intesa la invitò a seguirla.
Stava iniziando per me una dolce tortura, visiva e psicologica, Biancaneve stava facendomi provare l'emozione
e lo stress che aveva provato lei con Max, voleva farmi
provare il dolce piacere del proibito e sapere che l'autrice
stavolta era lei, una differenza saltava subito all'occhio, la
mia eccitazione diventava visibile, la sua era solo tattile,
ma ero certo che l'intensità era la stessa.
Sentivo lo scrosciare dell'acqua e il soffiare dei vaporizzatori della doccia, percepivo le voci delle ragazze che
mascheravano la tensione con risatine e ammiccamenti,
poi il mio nome quasi urlato col quale mi invitavano a
dare un aiuto con gli accappatoi, entrai nel bagno e staccai dagli appendini gli indumenti per passarli alle ragazze uscite gocciolanti dal box, Cenerentola si coprì istintivamente con le mani rilassandosi subito dopo, Biancaneve invece uscendo dal box prese con una mano l'accappatoio mentre con l'altra mi strinse leggermente il membro
che si notava sotto i pantaloncini leggeri che indossavo,
poi con gli occhi da gatta mi guardò fisso e mi disse che
forse era il caso di darmi una raffreddata, si voltò e si avvicinò all'amica ed insieme cominciarono ad asciugarsi.
Avevo proprio bisogno di un getto di acqua fredda,
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dovevo mettere ordine nella mia testa, mi aspettavo una
dolce sfuriata per la mia proposta scriteriata, mi ritrovo
invece a dover affrontare una situazione dove so di uscirne perdente in partenza, quello di essere partecipe di un
momento così intrigante, il momento che stavano regalandomi mia moglie e l'amica, frenato dal non poter partecipare senza il loro benestare, ero però cosciente che, se
fossi stato parte integrante di questo gioco erotico, non
sarei comunque riuscito a dare ad entrambe le donne
quello che un maschio può dare ad una femmina.
L'eros è una brutta bestia e se ti carica tanto ti fa scoppiare di colpo.......
L'acqua mi massaggiava e sembrava mi strappasse la
tensione dalla pelle, scivolava leggera e sembrava che mi
portasse in alto, avevo la mente piena di dolci dubbi e
non riuscivo sconcentrarmi dalla scena che avrei trovato
sul lettone, le mie mani massaggiavano il mio corpo automaticamente, senza che io lo volessi, poi mi trovai a masturbarmi e solo co uno sforzo mi riuscì di fermarmi.
Fermai l'acqua ma non mi decidevo ad uscire dal box,
quasi fosse uno scudo che mi proteggeva dal compito che
mi sarebbe stato affidato da Biancaneve di li a poco, mi
misi un salviettone in vita e uscii dal box, in casa c'era un
silenzio scheggiato solo da una musica leggera di un cd,
le luci tutte spente eccetto una lampada al piano di sopra
che illuminava debolmente ma a sufficienza tutto il locale, salii la scala lentamente, sugli ultimi gradini vidi le
due donne che abbracciate mi stavano aspettando.
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Biancaneve mi indicò l'angolo del letto e mi invitò a sedermi, Cenerentola aveva gli occhi chiusi e si lasciava accarezzare dall'amica godendosi fino in fondo quelle mani
che sapevano come trattarla, mi sentivo un burattino
pronto ad ubbidire ai fili che mi sorreggevano ed erano
tesi dalla mia donna, mi stava bene così,... vidi le due
donne abbracciarsi e scambiarsi le loro lingue, un crescendo di libidine le stava portando verso il paradiso, Cenerentola passiva stava accettando tutto da mia moglie e
si lasciava sfuggire dei deboli sospiri che testimoniavano
il suo piacere, poi Biancaneve prese l'iniziativa e cominciò a baciarla sul collo piano piano, scese sempre più lentamente sui capezzoli e mentre la baciava vidi le sue
mani scendere verso il pube dell'amica, delicatamente le
sfiorava le grandi labbra, con decisione infilò dentro il
sesso dell'amica un paio di dita, contemporaneamente
Cenerentola si inarcò verso la bocca di Biancaneve che
non esitò un solo attimo a baciare con passione e desiderio la vulva eccitata e lucida di umori , il membro mi stava scoppiando, quelle scene le avevamo viste insieme io e
Biancaneve solo in alcuni filmati e ora stavo gustando
tutto questo realmente, le due ragazze stavano godendosi pienamente la situazione che avevano represso in
modo inconsapevole per molto tempo, ora stavano realizzando un desiderio che nemmeno loro sapevano di covare, Biancaneve baciava la fichetta dell'amica e con le mani
la accarezzava sui fianchi, sulle natiche e scivolava su e
giù sui seni, Cenerentola la teneva per i capelli quasi a
non lasciarla staccare mentre frasi sconnesse e senza senso le uscivano dalla bocca poi un urlo strozzato la portò
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al primo orgasmo che la lasciò senza forze.
La ragazza apri gli occhi e vide che ero seduto al suo
fianco, mi tese la mano, l'afferrai stringendola in senso di
affetto, era oscenamente scosciata, offerta alla mia vista in
modo naturale, Biancaneve aveva lasciato quella vulva
aperta, bagnata di umori e saliva e le due donne sembravano volessero offrirmela per gustarne il sapore di femmina che sprigionava dopo l'orgasmo che l'aveva squassata, la bocca profumata di sesso di Biancaneve si unì alla
mia, le nostre lingue si intrecciarono mentre la mano di
mia moglie mi accarezzava il membro duro coperto dal
salviettone che lasciai cadere a terra immediatamente
scoprendo così anche il mio sesso tenuto nascosto per
troppo tempo.
La mano della donna mi trasmetteva i brividi dell'orgasmo che non era ancora completamente terminato, la bocca di Biancaneve mi inebriava del sapore di femmina e
quando mi lasciò per baciarmi sul collo e scendere verso
il membro provai una scossa che mi fece perdere ogni ritegno, mi lasciai scivolare sul letto e offrii il mio sesso alla
bocca delle due ragazze, Biancaneve accarezzò l'amica e
la invitò a baciare insieme quel membro che si era eretto
per loro.
Ero io, ora, a tenere gli occhi chiusi, le mie mani accarezzavano i capelli delle ragazze vicinissime tra loro, non
distinguevo chi lo stava baciando con passione in quel
momento, capivo solo che le labbra cambiavano, sapevo
che le lingue si incontravano mentre gustavano il mio
membro, avrei voluto vedere i loro volti ma erano coperti
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dai loro corpi che si avvicinavano sempre di più verso di
me, mi sentivo imprigionare dalle due donne e la mia eccitazione mi faceva perdere il controllo, cercai di sfuggire
a quelle bocche che mi stavano baciando e leccando quasi
con fare animalesco ma le forze mi mancavano, la situazione mi sfuggi di mano e riuscii solo a dire che stavo venendo, Biancaneve che mi conosceva bene, mi strinse la
base del membro per ritardare il mio orgasmo, ma ne lei
ne l'amica si ritrassero e aspettarono il getto caldo sulle
loro labbra che non si fece aspettare a lungo, esplosi in un
orgasmo violento, il giusto epilogo di una tensione trattenuta troppo a lungo, la sensibilità del glande era messa a
dura prova dalle lingue delle donne che si contendevano
fino all'ultima goccia la mia essenza, io ero senza forza e
non sarei riuscito a reagire a nessuna altra provocazione,
nemmeno a quella che subito dopo le due ragazze misero
in atto, lasciarono alle loro mani tutta la mia zona pubica
e scivolando come sanno fare le donne, mi si misero una
alla destra e l'altra a sinistra, mi baciavano sul collo e sulle guance, negandomi maliziosamente le loro labbra, poi
insieme, mi assalirono dolcemente con le loro lingue insinuandosi con forza, ora una poi l'altra, fra le mie labbra
socchiuse, avevano il sapore del mio sperma, ero il loro
giocattolo e il loro strumento di piacere, dovevo lasciar
fare a loro, avevo promesso di non prendere iniziative e
aspettare che i loro desideri esplodessero al momento
giusto.
Mi sentivo un dolce prigioniero, stretto fra questi due
corpi che mi masturbavano in continuazione e si offrivano alla mia libidine, Cenerentola aveva perso ogni timore
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e si era integrata fra noi due, mi baciò e scivolò lentamente, senza quasi farsi notare, ad impossessarsi del sesso di
Biancaneve, come se volesse restituirle il piacere che aveva ricevuto, lasciando ai nostri occhi la visione del suo,
che come calamitato attirò noi due verso quelle labbra
aperte che ci invitavano ad affondare le nostre bocche.
Biancaneve ebbe un sussulto, l'amica aveva cominciato
a stringere fra le labbra la sua clitoride e stava masturbandola godendosi il sapore di donna che serpeggiava
già nell'aria, io guardai mia moglie e raccolsi l'invito ad
aiutarla in quel gioco che l'eros aveva creato per noi, avvicinai la mia bocca alla vagina di Cenerentola e la baciai
quasi con violenza poi lasciai spazio a mia moglie che si
buttò fra quelle labbra gonfie di desiderio, mi districai a
mi spostai lasciando le due donne in quella posizione saffica attendendo l'esplosione finale.
I due corpi si muovevano quasi in sincronismo, stavo
godendo solo con la vista, il sessantanove che mai avrei
immaginato di vedere, la delicatezza femminile trasformata in sesso dolce e violento allo stesso tempo, mi stavo
masturbando senza volerlo, come un automa, pochi minuti ancora e poi i rantoli e i movimenti fuori controllo
mi fecero capire che le due ragazze erano arrivate insieme all'apice del piacere, io non ero riuscito a fermare la
mia mano che fece esplodere il mio orgasmo con un getto
che fini sui corpi delle ragazze che spossate erano strette
tra di loro in quella posizione innaturale ma bellissima.
Non ricordo quanto tempo sia trascorso prima di riuscire a raccogliere forze e idee e alzarmi da quel letto, cer101
to è che lasciai quella visione a malincuore, lentamente
mi diressi verso il bagno desideroso di raffreddarmi con
un getto violento di acqua che mi aiutasse a cancellare i
miei desideri di maschio nei confronti di due femmine
che mi avevano reso partecipe di un loro sogno.
Si era fatta ormai sera tarda e le due donne erano sedute di fronte a me con un fare timido e pudico, sembravano aver cancellato quello che era successo poche decine
di minuti prima, Biancaneve ruppe il silenzio ringraziandomi a nome di tutte e due per il mio comportamento,
avevo mantenuto il patto di non prendere iniziative, sapeva che era difficile resistere alla tentazione di possedere una o entrambe le donne, forse non sarebbero state in
grado di negarsi, l'eccitazione le aveva sorprese e il desiderio del maschio era stato palesemente mostrato, per un
attimo mi avrebbero desiderato senza condizioni ma,
Biancaneve era certa che avrei rispettato il suo desiderio.
Mi avvicinai e baciai sulle guance le ragazze, poi ordinai, come un maresciallo, di vestirsi con eleganza e prospettai uno spuntino al ristorante poco distante.
L'attesa fu breve e mi vidi comparire davanti due
splendide donne che sarebbero state le mie accompagnatrici in quella serata che sarebbe stata il suggello alla nostra amicizia trasgressiva.
Poco dopo eravamo seduti all'unico ristorante ancora
aperto nella zona, ultimi clienti per un breve spuntino a
base di gamberoni alla griglia, l'attesa fin troppo breve ci
aveva interrotto sulla parte più interessante dell'argo102
mento che avevamo intavolato, ovvero la mia proposta
del sesso a luci ultrarosse, Biancaneve e Cenerentola avevano voluto sapere fino a che punto la mia idea si era
spinta, chi effettivamente avevo in testa di coinvolgere e
che limiti avevo intenzione di varcare, lasciai che il cameriere si allontanasse e attesi che le domande terminassero,
non avevano altro da chiedere quindi mi presi il mio tempo e fra un gamberone e l'altro illustrai le mie intenzioni.
Avrei contattato Stefano e Vale, ventilando che avremmo avuto desiderio di ripetere lo spettacolino della sera
prima e poi avrei lasciato che le cose evolvessero da sole,
magari lasciando prendere l'iniziativa a Stefano e Vale,
ma l'intenzione era comunque di finire tutti quanti su un
bel lettone e lasciare che ognuno prendesse l'iniziativa
che si sentiva di prendere.
Biancaneve non era soddisfatta della mia spiegazione,
mi conosceva troppo bene ovviamente e sapeva che io
non avrei mai lasciato al caso situazioni tanto delicate,
Cenerentola espresse il suo parere con una riserva molto
ampia, ripetere lo strip non le sarebbe dispiaciuto, si era
sentita valorizzata come non era mai successo ma, avrebbe avuto troppe inibizioni nel fare sesso con persone che,
pur nelle sue simpatie, non facevano ancora parte della
sua visione della vita, poi, guardando Biancaneve, gli
chiese se era possibile riuscire a superare questi tabù tutti
in una volta, quindi rivolgendomisi direttamente domandò perché non avevo approfittato dell'occasione avuta
poche ore prima e se mi era costato averla fra le braccia e
non poterne approfittare.
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La sua domanda era di quelle che pesano nella risposta, era manifestamente illogico rispondere tirando in
ballo le promesse fatte all'inizio, certo lei mi attraeva, mi
eccitava, l'avrei voluta penetrare, sentirla urlare di piacere, ma se l'avessi fatto non avrei potuto rispondere alla
domanda che mi aveva appena posto, Cenerentola restava per me una “preda” da conquistare con la fiducia e
poi vivere insieme con Biancaneve una dolce complicità,
la mia risposta fu molto chiara, dissi chiaramente che mi
era costato parecchio averla vicina e non poter far l'amore
con lei, ma non ne avrei mai approfittato perché questo
non mi avrebbe permesso di guardarla negli occhi come
stavo facendo in quel momento.
Non parlò per molti minuti, ma i suoi occhioni lucidi
avevano recepito il messaggio e stavano ringraziando me
e Biancaneve per averla coinvolta in questo nuovo modo
di vivere.
Mi alzai e andai vicino alle due ragazze, baciai mia moglie sulle labbra e baciai Cenerentola sulla guancia, era il
mio modo di esprimere la mia fiducia e quanto ci tenevo
a averle sempre mie complici, ordinai una bella bottiglia
di vino bianco con un sacco di bollicine per terminare il
nostro spuntino, ormai era notte fonda.
Al ritorno lasciammo Cenerentola vicino a casa sua,
scese dall'auto e prima di lasciarci, guardandoci fissa negli occhi ci salutò con un filo di malizia, se volevamo continuare a giocare, beh, lei c'era!, aveva accettato la mia
proposta.
104
BUTTIAMO L'ESCA
Lunedì, alzarsi dal letto è sempre un problema, specie
dopo un week end come quello appena lasciato, un salutino a Biancaneve ancora semi addormentata, poi il solito
tran tran, coda per arrivare al parcheggio, bar, ufficio,
nulla di nuovo, mi aspettavo uno squillo da parte di Stefano, una chiacchierata sui fatti del sabato sera, invece silenzio assoluto da parte sua, decido di fermarmi per dei
lavori urgenti e chiamo Biancaneve, sto per comporre il
numero ed ecco che squilla il cellulare, sul display vedo il
nome di Vale, rispondo e la sorpresa arriva anche se in ritardo.
Mi aspetta al bar dopo l'orario d'ufficio, vorrebbe
scambiare quattro parole con me, chiacchiere fra amici e
nulla di sottinteso, accetto e chiedo pochi minuti per sistemare le mie pratiche sul tavolo, poi scendo curioso
verso il bar.
Entro e vedo vale seduto sullo sgabello al bancone, mi
avvicino e l'abbraccio da dietro senza che se lo aspettasse,
si gira di scatto e si accorge di me e con un sospiro mi saluta, si era infastidito pensando che fosse qualcun altro,
lo saluto con un “ciao Valeria”, il nome mi è uscito istintivamente senza che lo pensassi, il suo sorriso di compiacimento mentre mi porge la mano per aiutarlo a scendere
dallo sgabello troppo alto per lui, ci sediamo ad un tavolo
d'angolo e ordiniamo un paio di drink, poi dalle sue labbra cominciano ad uscire fiumi di parole.
Si scusa per Stefano che è dovuto partire per un
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appuntamento che gli hanno anticipato, ma vuole ringraziare anche a suo nome per la bella serata, si complimenta con Biancaneve e Cenerentola, definendole due donne
meravigliose non solo dal punto di vista fisico ma e soprattutto da quello mentale, averlo accettato nel gioco
dello strip lo avevano fatto sentire al loro livello, troppi
l'avevano considerato il diverso, troppi l'avevano escluso
da una vita sociale e troppi lo avevano cercato come un
oggetto curioso da usa-e-getta, noi lo avevamo inserito
nel gruppo come una persona in più, senza alcuna preclusione sui suoi gusti sessuali.
Vale era certamente uno stimolo alle nostre fantasie e
voglie di trasgressioni, avrei voluto dirglielo ma rimasi
frenato da qualcosa che nemmeno io sapevo, mi tolse dall'impiccio lui stesso chiedendomi cosa avevo pensato nel
momento che si mostrò davanti a noi completamente
nudo, la mia risposta usci dalle mie labbra leggera e maliziosa, confermai la mia voglia di stringere quel corpo fra
le mie braccia e ammisi che in quel momento avevo visto
solo tre creature capaci di farmi perdere la bussola, avevo
dentro di me un solo desiderio, quello di fare l'amore con
l'una o l'altra delle persone che avevo di fronte, erano tutte e tre desiderabili e avrei voluto che anche per loro fosse la stessa cosa, terminai chiedendo se si sarebbe potuto
ricreare la stessa atmosfera o se qualcosa si era inceppato.
Assicurò che nulla si era inceppato, anzi, secondo lui si
era creata una bella situazione dove tutti noi stavamo
prendendo atto che la vita è bella e valeva la pena di viverla al meglio, questo era uno dei tanti modi di assapo106
rare un frutto che aveva del misterioso e del proibito,
precisando che non esistevano obblighi per nessuno e
ognuno era libero di prendere parte in questa trasgressione che, era certamente un desiderio, da non soffocare, poi
guardandomi fisso negli occhi mi sussurrò che avrebbe
tanto voluto continuare il gioco dello strip, gettandosi poi
nella mischia e chiudendo gli occhi aspettandosi qualsiasi
suggerimento sia dalle ragazze che da noi maschietti.
Il suo sguardo si era fatto curioso e languido, abbassò
gli occhi e a voce bassa mi chiese se ero sincero quando
gli avevo detto che per un attimo avrei potuto perdere la
testa anche per lui, la mia risposta non si fece attendere,
ribadii il mio pensiero di poco prima, non sarei stato in
grado di definire il mio ruolo reale, nemmeno avrei potuto dire come mi sarei comportato ma di una cosa ero certo, avrei avuto il massimo rispetto di tutti quanti e avrei
cercato solo una cosa, il piacere comune, dovevamo solo
trovare il coraggio di rischiare tutti insieme, avevamo capito che questo era un nostro desiderio, un obbiettivo da
raggiungere e da portare a termine, una vendemmia di
godimento che aspettava di essere colto, alzò lo sguardo
verso di me e tutto d'un fiato espresse la sua voglia di
sesso con Biancaneve e Cenerentola, poi, timidamente aggiunse anche me e Stefano alla sua lista dei desideri, si
scusò della franchezza delle sue parole ma era da due
giorni che voleva buttarle fuori, finalmente aveva trovato
il coraggio di esprimersi liberamente con me.
Finimmo di bere il nostro aperitivo e uscimmo all'aria
aperta a fumarci una sigaretta, camminammo piano pia107
no verso il parcheggio e aspettavamo l'un l'altro una conclusione alle nostre chiacchiere, vigliaccamente, ma forse
nemmeno troppo, lanciai quell'amo per il quale avevo
sperato in un contatto suo o di Stefano.
-Vale.... che diresti se organizzassimo una bella giornata di bagordi tutti e cinque insieme?-Devo pensarci o vuoi subito una risposta?Lo guardai poi sorridendogli lo tirai verso di me e senza nemmeno pensarci un momento lo baciai delicatamente sulle labbra e gli dissi che avrei preferito che ci pensasse, poco però, aspettavo una sua telefonata la sera stessa.
Presi l'autovettura e volai verso casa, mi aspettava la
mia Biancaneve, volevo aggiornarla sulle ultime novità,
buttare l'amo non è stato poi tanto difficoltoso, ma forse
inconsciamente sapevo che il mio “amo” era solo un atto
in un proscenio già scritto.
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NUOVI ORIZZONTI
Il traffico della sera, come al solito congestionato, mi
fornì il pretesto di pensare al mio incontro con Vale, mi
stavo rendendo conto che avevo visto il ragazzo sotto
una veste diversa, mentre parlavo con lui il mio io lo vedeva come una donna, attraente e carina, desiderabile, lo
immaginavo dolce e femminile, carico o carica di erotismo, la consonante che distingue il maschio dalla femmina era solo un piccolo dettaglio una semplice o diversa
dalla a, ma Vale cosa significava in fondo per me, un capriccio o un desiderio, forse solo il breve lasso di tempo
che ci separava dalla sua risposta e il futuro incontro nel
quale speravo, mi avrebbero illuminato su questi miei
dubbi.
Biancaneve era sulla porta ad aspettarmi, mi accolse
come sempre, il bacio della brava mogliettina e solite domande, come era andata la giornata e se avevo novità interessanti, con un sorriso risposi che forse qualche novità
sarebbe arrivata in serata.
Come immaginavo verso le 22 squillò il telefono, lasciai che fosse Biancaneve a rispondere e ascoltavo senza
farmi accorgere quello che si dicevano, era Vale che, non
aspettandosi la voce di mia moglie, stava sicuramente
trovando una scusa per intavolare un dialogo, Biancaneve sapendo della mia chiacchierata di poco prima cercò
di indirizzare la telefonata sulla risposta che aspettavamo, dalle ghignatine di mia moglie capivo l'imbarazzo
che Vale provava ma, per lui, ormai era tardi per uscirne
senza dare un motivo credibile alla sua telefonata, così
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dovette ammettere di aver pensato di accettare il rischio
di un incontro molto più spinto del precedente, sentivo
Biancaneve che adulava il ragazzo e che cercava di rendere meno traumatica la mia proposta, anzi, con il suo
modo di fare da pseudo donna vissuta, con un giro di parole fece quasi credere al ragazzo che l'idea era stata solo
mia e poi lei si era aggregata con Cenerentola ma solo se
ci sarebbe stato anche Stefano.
Il tono della telefonata assunse quindi colori più rosei,
paroline sussurrate e sorrisetti dall'una e forse anche dall'altra parte, quasi a scrivere un copione dove gli attori
sarebbero stati loro tre, Biancaneve, Cenerentola e Vale,
noi maschietti avremmo dovuto benevolmente subire le
loro voglie erotiche, la telefonata si stava protraendo forse troppo, sentivo troppi “siii”, “ne parliamo”, “certamente”, “ovvio” e tante altre parole che davano tutte le
indicazioni di un piccolo complotto e complicità semi nascoste, la situazione si faceva stuzzicante e aspettavo con
ansia che Biancaneve mi rendesse partecipe, finalmente
mi passò il cellulare e sentii la voce di Vale rilassata e
tranquilla che mi salutò lasciandomi un dolce dubbio che
solo Biancaneve mi avrebbe chiarito.
I dubbi che si erano insinuati dentro di me erano diventate certezze quando Biancaneve mi raccontò nei minimi particolari quanto si erano detti lei e Vale, dopo le
iniziali titubanze il ragazzo aveva detto che l'idea di fare
una serata a luci rosse con noi lo aveva eccitato, reso euforico, era attirato sia da Biancaneve che da Cenerentola,
ma aveva qualche “languorino” anche nei miei confronti,
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l'unico dubbio era se io, eventualmente, avessi o meno
gradito le sue avances, avuta la certezza da Biancaneve
del mio desiderio di avere nel gruppo il ragazzo, avendo
poi lei stessa, fatto capire che la sua presenza sarebbe stata indispensabile e gradita, anche se, sottolineava, non
aveva ancora chiaro quello che sarebbe successo in quella
occasione, ma proprio per quel motivo si aspettava da lui
e da Stefano una partecipazione attiva e consapevole che
erano persone gradite e desiderate.
Mentre mi raccontava nei dettagli tutto quello che si
erano detti, negli occhi di Biancaneve cresceva l'eccitazione, ma quello che mi lasciò esterrefatto fu la sua iniziativa personale di comunicare a Vale il mio desiderio di scopare con lui, rimasi senza parole e non accennai nemmeno a controbattere questa sua iniziativa, anzi la mia mente ascoltava sempre meno le parole di mia moglie e vagava nella nebbia per cercare di scoprire se ancora una volta Biancaneve aveva visto giusto.
Non so ancora oggi perché decisi di lasciare che Biancaneve organizzasse quell'incontro, la sua precisione
avrebbe accontentato tutti e avrebbe sicuramente portato
al massimo del risultato.
Mi sistemai sul divano e cominciai a leggere le notizie
su televideo, la stanchezza accumulata nei giorni precedenti e un inaspettato relax mentale mi colsero e mi appisolai, sognavo un paesaggio irreale e ovattato, misteriose
figure transitavano davanti a me e erano irraggiungibili,
percepivo carezze che rasentavano la masturbazione e
poi scomparivano lasciandomi in un ansia che non si po111
teva descrivere, ero in uno stato di trance e non riuscivo a
reagire a queste sensazioni che desideravo ma volevo capirne il motivo, mi risvegliai e trovai Biancaneve che mi
sorrideva e mi stava finendo di svestirmi, mi aveva tolto
scarpe e calze, mi aveva slacciato i pantaloni e stava sfilandomeli, contemporaneamente mi stava accarezzando
il membro che aveva raggiunto una vistosa erezione, la
guardo meglio e scopro che è quasi completamente nuda,
ha solo il perizoma, minuscolo anche quello, mi alzo per
agevolare questa spoliazione inaspettata e ricevo un invito a correre sotto la doccia per svegliarmi completamente, vengo preso per mano come un bambino e trascinato
nel bagno quasi con violenza.
L'acqua fresca mi aveva svegliato completamente ma
lasciavo che Biancaneve conducesse il gioco che aveva in
mente, nemmeno il tempo di asciugarmi completamente
e mi trovai sul letto con mia moglie che si era messa cavalcioni su di me, quasi seduta sul mio stomaco mi prese
le mani e se le portò sui fianchi, vedevo la sua fichetta
gonfia di voglia che si strusciava su di me e mi invitava a
baciarla, ma lei mi teneva fermo e mi impediva di avvicinare la mia bocca, poi lentamente si fece scivolare verso il
basso sfregando i glutei e la vagina sul mio membro quasi a farmi male quindi con decisione, afferrò il mio sesso e
lentamente cominciò a torturarmi con movimenti che facevano strusciare il glande nelle sue labbra e contro la clitoride, una tortura che mi stava portando al settimo cielo,
senza dirmi nulla, di colpo si impalò con un rantolo di
piacere, a lei piaceva stare sopra di me, poteva controllare il ritmo e la profondità della penetrazione, lentamente
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o velocemente, decideva lei, io ero il suo giocattolo, assaporava ogni centimetro del mio membro e lo centellinava
per il massimo piacere, si muoveva sinuosamente facendomi godere come sempre, aspettavo le sue vibrazioni
che precedono l'orgasmo gustandomi la visione di quel
corpo in estasi, ci conoscevamo anche nei movimenti e i
minuti passavano troppo veloci, lei si lasciò cadere su di
me, irrigidì e allungò le gambe stringendomi il membro
nella sua vagina, poi cominciò a sfregarsi la clitoride contro il mio muscolo pelvico fino a tremare e sbattere, urlando di non venire subito, il suo orgasmo la lasciò senza
forze e e cadde abbandonata su di me, me la coccolavo lasciandola riprendere, la baciavo, l'accarezzavo lentamente tenendola stretta stretta, le sue contrazioni vaginali mi
facevano impazzire e dovetti farmi forza per non scaricare il mio piacere dentro di lei.
Riuscii a sconcentrarmi e piano piano il mio membro si
afflosciò, lei stava uscendo dal limbo dell'orgasmo e se
accorse, mi bisbigliò di non preoccuparmi e di dargli
qualche minuto che lei gli avrebbe ridato la sua maestosità, aveva ancora qualche voglia nascosta.
Poco dopo si lasciò scivolare verso il mio membro e cominciò a baciarlo, lo sapeva fare benissimo e bastarono
pochi secondi per risentirlo vivo e turgido, scomparve fra
le sue labbra e la sua lingua saettava sul glande per guizzare poi su tutta l'asta e insaporire le sue labbra del sapore di femmina che ancora tratteneva, il suo viso risalì velocemente verso il mio e le nostre bocche si incontrarono
vogliose per gustare quel sapore che non ero ancora riu113
scito a fare mio completamente, mi sfuggì quasi di colpo,
mise una mano sotto il letto e poco dopo mi mostrò un
barattolino mi disse di non dire nulla e lasciar fare, annui
col capo e mi rilassai, lei apri il tappo e rovesciò il barattolo, lo schiacciò e ne usci un liquido denso trasparente,
lo fece cadere sul glande e sull'asta, una piacevole sensazione di fresco mi prese tutta la zona pelvica, lei mi stava
spalmando questo gel e contemporaneamente mi masturbava per farmi diventare il membro sempre più rigido,
poi si mise sopra di me ancora a cavalcioni e prendendo
con una mano il membro cominciò a sfregarselo lentamente fra le gambe, mi guardò negli occhi e dicendomi di
aiutarla cominciò a forzare l'apertura con gli occhi pieni
di voglia, superato il primo ostacolo mi sentii scivolare
dentro il suo corpo nello stesso istante che dalla sua bocca usciva un sospiro di piacere, si fermò per un attimo
quasi a centellinare questo godimento, diverso ma ugualmente portatore di una felicità senza pari, poi iniziò una
lenta ed inesorabile cavalcata che piano piano la portò al
massimo della carica erotica e quando capì che stava arrivando all'orgasmo anale mi disse che ora potevo venire
con lei, non terminò nemmeno la frase che venne squassata dalle contrazioni e si lasciò quasi cadere senza forze
sopra di me, biascicava parole senza senso, parole che significavano solo che stava godendo come lei sapeva godere, non riuscii più a trattenermi e esplosi dentro di lei
tutto il mio piacere che avevo frenato fino a quel momento, lei sentì il caldo invadere le sue viscere e baciandomi
mi disse solo una parola, “grazie”, si abbandonò sicura
fra le mie braccia e lasciò che il tempo la privasse del pia114
cere che andava scemando lentamente dal suo corpo.
Si appisolò stremata dagli orgasmi, il suo dormiveglia
durò poco e come aprì gli occhi mi disse raggiante che
aveva provato una sensazione che avrebbe difficilmente
dimenticato, la baciai ripetutamente e gli chiesi di raccontarmi cosa si provava di tanto intenso in un rapporto così
diverso come quello anale, la sua risposta avrei dovuto
immaginarmela, mi guardò e prendendomi la testa fra le
mani mi disse: “te lo saprai dire da solo dopo che ti avrò
visto fra le braccia di Vale, ho tanta voglia di vedere il
mio uomo con lui e non puoi negarmi questo piacere perché, ne sono sicura, anche tu hai voglia di scoprire queste
fantasie dell'eros, vero?”.
Non risposi sapendo che lei poteva avere ragione, cambiai velocemente argomento chiedendo dove avesse procurato quel grandioso prodotto, mi rispose che aveva fatto un salto in un sex shop, e non aveva acquistato solo
quello ma aveva in serbo per me altre sorprese, quindi si
alzò e mi lasciò con un punto interrogativo stampato in
fronte, scese la scala e si infilò sotto la doccia, canticchiava felice e tirava in lungo aspettandomi come solitamente
faceva dopo aver fatto sesso, gli piaceva farsi massaggiare sotto l'acqua e riteneva questo un modo giusto per
rientrare nel mondo dei “normali”, la raggiunsi e appena
entrato nel box mi abbracciò e ci baciammo coccolati dai
getti tiepidi della doccia.
Il giorno dopo arrivai in ufficio con la testa da altre
parti, decisi di prendermi qualche giorno di riposo, sistemai alcune cosette urgenti e lasciai disposizioni affinché
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mi telefonassero solo in casi estremi, avvertii Biancaneve
che tornavo a casa, era quasi mezzogiorno gli dissi di
prepararsi che saremmo usciti a pranzo, la trovai già
pronta sulla porta, tirata da strafiga, gli occhi ancora lucidi dalla sera prima, salì in auto e mi strinse forte da farmi
male, quasi urlandomi un “ti amo” mi infilò la lingua in
bocca e feci fatica a staccarla da me, era felice di avermi a
casa, era parecchio che non staccavo e quelli erano i giorni giusti per farlo.
Chiesi dove gradisse andare, rispose che gli sarebbe
piaciuto tornare nel ristorante dove è cominciato il sogno
di trasgressioni reali, dove avevamo incontrato Max, sapeva che lui non ci sarebbe stato ma desiderava tornarci.
Partii e presi quella direzione, allungai una mano sulle
sue gambe, volevo semplicemente farle una carezza, lei
mi prese la mano e la guidò verso la sua passerina che,
con mio stupore, era libera, senza nessun indumento che
la proteggesse, intrufolai le mie dita fra quelle labbra e le
ritrassi poco dopo portandole alla bocca, il suo profumo
di donna, fresco e piacevole, mi diede una sferzata di
energia, Biancaneve non lascia mai al caso ogni sua azione, e questo io lo sempre saputo.
Eravamo fra gli ultimi clienti, il maitre ci diede, su nostra richiesta, lo stesso tavolo della sera che sancì la conoscenza con Max, il pranzo scorse via tranquillo, io e Biancaneve rimembrammo quella serata con piacere, poi alla
fine ci fermammo un po' nel parcheggio, avevamo un pochino di nostalgia, era stata la nostra prima trasgressione
vera, quella che era uscita dalle nostre fantasie, Max era
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stato una pietra miliare per noi con una esperienza positiva che ci ha permesso di allargare le nostre visioni della
vita senza cadere nella grossolanità.
Il ritorno era previsto senza fretta alcuna, Biancaneve
mi chiese di fermarmi al sex shop dove aveva trovato
quel fantastico barattolo di crema gel, aveva visto alcune
cosette che riteneva interessanti e voleva mostrarmele per
deciderne eventualmente l'acquisto, l'accontentai anche
perché ero curioso quanto lei di vedere cose strane per
giocare nel sesso.
Entrammo dopo aver suonato un campanello in un negozio piccolo ma molto curato e carino, ci aveva accolto
una signora molto elegante con un sorriso smagliante, ci
fece accomodare e ci lasciò dicendoci di guardarci pure in
giro, lei sarebbe intervenuta solo se ne avevamo bisogno,
c'erano bellissimi capi d'abbigliamento tutti improntati
su una matrice erotica, il vedo-non-vedo, perizoma minuscoli e trasparenti, reggiseni fatti solo per estetica, capi intimi di pelle morbida e delicata, poi una serie di gadget
che erano una difficoltà a contarli, infine una stanzetta
solo di cd e videocassette, stavo guardando queste cose
quando Biancaneve mi fece notare un corpetto lucidissimo in materiale plastico, le feci cenno di prenderlo perché mi sembrava interessante, le feci notare anche una
minigonna dello stesso materiale e relativi sandali alla
schiava, la convinsi a farsi dare la giusta taglia per provare il tutto, mentre lei era nel camerino con la commessa
che gli dava dei consigli io guardavo tutti gli oggetti cercando di identificarne l'uso, decisi di acquistare una serie
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di palline cinesi vibranti, speravo da parte di Biancaneve
un gradimento degli oggetti, poi notai delle buste con
gadget composti da cannucce per bibite e altre cosette che
potevano essere motivo di allegria in occasioni come
quelle capitateci con Vale e Stefano, raccolsi un po' di
queste goliardate e le deposi sul banco vicino alla cassa,
frattanto Biancaneve aveva deciso l'acquisto e parlottava
con la commessa sorridendo e scherzando, giunse vicino
a me e vedendo le buste con gli oggetti mi disse che ero
diventato un porcellino, avevo messo le mie quattro buste vicino alle sue scatole, anonime come si conviene a chi
compra in questi negozi, la commessa arrivò subito dopo
con una borsa di plastica dove mise tutti gli acquisti, poi
mi presentò lo scontrino e attese che le passassi il codice
del bancomat, uscimmo dal negozio felici come bambini
che hanno avuto i loro giocattoli e non stanno più nella
pelle in attesa di poterli usare.
La via del ritorno mi diede l'occasione per parlare della
sera prima, in genere a letto sono sempre io che prende
l'iniziativa ma questa volta era stata lei che mi aveva trascinato nel groviglio erotico culminato con un rapporto
che, generalmente, veniva preparato prima, con preliminari rilassanti e affettuosi, invece con mia sorpresa, Biancaneve aveva sfoderato tutta la femmina che si trovava in
lei, la tirai sul discorso e la gratificai con un “grazie tesoro”, poi le chiesi una spiegazione dettagliata su cosa intendesse dire con la frase che voleva vedermi con Vale,
risaputo che personalmente non ero attratto da rapporti
con un maschio sottolineai che sarebbe stato molto difficile farmi cambiare idea, non avrei mai scopato Vale, mi
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piaceva vedere il suo corpo enigmatico, magari mi dava
anche una carica erotica ma da qui a “farmelo” ci correva
parecchio.
Biancaneve ascoltava con un sorrisetto enigmatico sulle labbra, un sorrisetto che nascondeva una risposta già
preparata perché sicuramente si aspettava la domanda,
mi lasciò terminare e iniziò a parlare, - Ciccino mio, non
hai capito bene allora cosa intendevo, non sei tu che devi
farti Vale, ma vorrei vedere lui che ti prende, così e solo
così potresti provare cosa sento io in quei momenti, non è
vero?-. Risposi che non mi era nemmeno passata per l'anticamera del cervello quell'idea, ma probabilmente anche
questa ipotesi sarebbe andata delusa, la guardai per leggere sul volto la sua reazione e prontamente la sua replica, - Se io avessi il pisello non ti concederesti nemmeno a
me?- . Risposi che se lei avesse avuto il pisello mi sarei
certamente concesso a lei, senza indugi, e sarebbe stato
sicuramente bellissimo, mentalmente pensavo che queste
fantasie potevo benissimo assecondarle tanto erano improponibili nella realtà.
Sulla strada del ritorno Biancaneve mi favoleggiò cosa
mi avrebbe fatto e come mi avrebbe fatto, immaginando
nei minimi particolari un suo “pisello” che mi scopava e
mi portava a godere come godeva lei in quei momenti,
provavo una forte eccitazione, immaginarmi mia moglie
con un pisello, però.... mi faceva sorridere, ma in fondo le
nostre fantasie ci avevano portato a fare sesso nei posti
più disparati e strani, e sempre con la fantasia abbiamo
lasciato che le nostre menti vagassero senza confini, poi
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la fantasia aveva cominciato a cedere il posto alla realtà, e
questa realtà stava creando una complicità sempre più
salda con l'immaginazione e piano piano gli stava lasciando il posto, mentre pensavo a queste cose continuavo ad ascoltare mia moglie che era sempre più euforica
sui suoi acquisti, avrebbe voluto essere a casa per farmi
vedere come stavano i nuovi capi, che sosteneva, sarebbero stati ultra provocanti.
Decidemmo di dedicare quelle ore che ci restavano prima di cena allo shopping, avevamo bisogno di un abito
elegante per me e un paio di cosette per lei, quindi andammo direttamente da Xavier, il proprietario del negozio, che come ci vide, (da gran leccaculo), ci venne incontro e per poco non ci strappava la carta di credito prima
di salutarci.
Il tempo in quel negozio non esiste, dopo tre ore, finalmente, riusciamo a decidere cosa comprarci e usciamo
con i nostri pacchi che sistemiamo nell'auto, quindi ci facciamo l'aperitivo insieme a Xavier, poi ci dirigiamo verso
casa.
Arrivati scarichiamo il tutto e ci rilassiamo buttandoci
sui divani, decidiamo cosa prepararci per la cena, e decido di mettermi in libertà, tanto, penso, questa sera non
aspettiamo ne visite ne altre sorprese.
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ESPERIENZE NUOVE
Biancaneve aveva voglia di giocare quella sera, dopo
cena mi lasciò improvvisamente solo e sparì per qualche
minuto, quando tornò spense le luci e nella penombra accennata solo dalle luci notturne mi si presentò con i suoi
nuovi abiti sexy, corpetto e minigonna la slanciavano ancora di più, i sandali con il tacco davano alla figura una
carica erotica e di desiderio che era oltre ogni previsione,
si mise davanti a me con le mani sui fianchi e con le gambe leggermente aperte, quasi a voler sfidare la mia natura
maschile, poi sempre con un tono di superiorità mi si avvicino sempre di più, io seduto sul divano avevo gli occhi
all'altezza dell'ombelico, ancheggiava e canticchiava, feci
per abbracciarla e trascinarmela addosso ma lei con una
mossa fulminea si allontanò quel tanto che serviva a non
farsi prendere, poi lascivamente fece salire leggermente
la mini e scoprì il pube che era senza slippini, una provocazione calcolata, sapeva dove voleva arrivare, sapeva
come prendermi..... come era arrivata se ne andò via, dicendo che non voleva farsi strappare di dosso quel completino che voleva conservare per l'incontro a cinque che
stavamo desiderando.
Tornò poco dopo con vestita solo con una maglietta
che le copriva a malapena metà dei glutei, cominciò a
strusciarsi come una gattina facendomi capire che aveva
voglia di sesso, feci finta di non capire obbligandola a
chiedermelo, puntualmente come pensavo mi invitò a salire di sopra e sdraiarmi sul lettone, ma chiarì subito che
aveva voglia di coccole ma non per lei ma coccole che vo121
leva dare solo a me, riteneva che ne avessi diritto visto
che, raramente, io ne ricevevo da lei, non riuscivo a capire cosa avesse in mente ma accettai e mi misi a sua completa disposizione.
Mi volle bendare gli occhi con una striscia nera di seta,
non dovevo vedere nulla, l'erotismo, mi disse, richiede
anche immaginazione, poi mi fece stendere sul letto e con
altre due fasce mi volle fermare i polsi alla testa del letto,
volendo mi sarei potuto liberare ma era piacevole stare al
gioco, poi cominciò a baciarmi sulla bocca, la sentivo
nuda che mi si sfregava su tutto il corpo, la sua bocca mi
copriva di bacetti che mi davano un piacere misto a solletico ma nello stesso tempo mi caricavano di desiderio,
poi la sua bocca si avvicinò al mio sesso che era ormai diventato di marmo, le sue labbra presero possesso dell'asta e il caldo della sua lingua cominciò a dare i primi frutti, immobilizzato accettavo questo piacere passivamente
e godevo nel sentire la mia donna che traeva lei stessa
piacere dal mio, si staccò per un attimo e mi disse solo di
lasciarla fare, sentii che si alzava dal letto e prese qualcosa che aveva preparato sicuramente prima mi fece aprire
le gambe e si accovacciò nel mezzo poi con una mano cominciò ad accarezzarmi dapprima lentamente l'asta poi
scese ad accarezzarmi i testicoli e la zona perineale, non
capivo le sue intenzioni, quando voleva darmi piacere
con il sesso orale spesso mi stuzzicava penetrandomi con
la punta delle dita, ma carezze così delicate non rientravano nelle sue abitudini, improvvisamente sentii la sensazione di fresco data da quel liquido gelatinoso che aveva procurato qualche giorno prima, me lo stava spalman122
do su tutta la zona perineale e nell'interno delle mie natiche che mi aveva fatto sollevare, inaspettatamente sentii
prima un suo dito penetrarmi senza ostacolo, poi due,
mentre mi spalmava una quantità di gel che non potendo
vedere giudicavo eccessiva, il piacere diverso dal solito
aveva cominciato a insidiarsi in me, feci per chiedere che
intenzioni avesse in mente ma mi disse di non parlare e
pensare solo a godere, era lei che aveva deciso di farmi
provare quello che era sicura mi sarebbe piaciuto, mi rilassai e chiusi anche gli occhi aspettando quello che non
sapevo sarebbe successo, mi fidavo ciecamente di Biancaneve e lasciai che continuasse il suo gioco, la sua bocca
aveva ripreso a baciarmi il membro mentre le sue dita
stavano violando la mia parte nascosta dandomi quella
sensazione di passiva impotenza nei suoi confronti.
Si fermò di nuovo e con una voce calda mi chiese se
doveva continuare o smettere, dissi di continuare perché
era una percezione nuova di piacere che stavo provando
e volevo godermela fino in fondo, lei mi tolse lentamente
la benda dagli occhi e rimasi strabiliato vedendola inginocchiata fra le mie gambe e vicino a lei uno strano oggetto che avevo visto in vetrina al sex-shop, un doppio
fallo da indossare con delle cinghiette, lo immaginavo indossato da lei, una parte dentro di lei e una parte che...
lei vedendo il mio sguardo stralunato ed interrogativo mi
disse che era il nuovo acquisto messo nella borsa con la
complicità della commessa e che mi era sfuggito al sex
shop, (ecco perché sogghignava la signora guardandomi
mentre le avevo dato la carta alla cassa!) e con quello voleva farmi provare le sensazioni che mi incuriosivano
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tanto quando facevo sesso con lei, mi rifece la domanda
se volessi o meno smettere, risposi che lasciavo a lei la
decisione e richiusi gli occhi aspettando il relax che mi
serviva per accettare quella novità.
Liberai le mani dalle strette leggere delle fasce, dicendole che forse aveva bisogno anche della mia collaborazione, lei continuava a lubrificarmi e a lubrificare quell'attrezzo che stava indossando, lo capii anche se avevo
gli occhi chiusi, dal sospiro che emise mentre inseriva
dentro di se la sua “metà”, ora attendevo con una curiosità mista a leggero timore che lei provasse a possedermi,
in me stava crescendo uno strano desiderio che non riuscivo ad allontanare.
Sentivo salire la sua eccitazione insieme alla mia, presi
con la mano quel “membro” finto, di una materia quasi
reale ma pur sempre inerte, era diverso dal membro di
Max, era più piccolo, non pulsava, non era vivo ma desideravo che Biancaneve lo sentisse suo per me, non pensavo più a niente, vedevo la mia donna in un mare di libidine, carica e pronta a sostenere il ruolo attivo, leggevo nei
suoi occhi la voglia di scoparmi e l'aiutai a farlo.
Accompagnai la punta dell'oggetto e aspettai che Biancaneve forzasse quell'entrata violata solo con le sue piccole dita, lentamente inizio a spingere, ogni piccolo colpo
che dava verso di me era un piccolo colpo anche dentro
di lei, il principio di fastidio se ne andò subito aiutato dal
gel che aveva lubrificato perfettamente la parte, Biancaneve mi chiese se sentissi fastidio o dolore, risposi che
stavo solo provando cose che non sapevo, che non cono124
scevo e il suo viso luminoso mi aiutava a godere quelle
cose nuove e belle, la imprigionai con le mie gambe che le
avvolsi sulla schiena, il piacere montava in noi quasi fosse stato pianificato, io sentivo dentro di me le sue vibrazioni ogni volta che dava un colpo per entrare, lei si abbandonò addosso a me e cominciò a muoversi d'istinto, si
sentiva penetrata penetrandomi e io percepivo la stessa
sensazione, ora era completamente dentro di me e quel
senso di piacere che era stato un accenno stava diventando un godimento che mi faceva perdere il controllo, insieme cominciammo a ondeggiare e a sfregarci godendo
in continuazione degli stimoli dati da quell'oggetto che si
era animato per noi, lei raggiunse l'orgasmo quasi senza
volerlo, cercò di resistere, ma ormai aveva superato quella fase di non ritorno, voleva aspettarmi, venire insieme a
me, ma la sentii sciogliersi e lasciarsi andare mollemente
sopra di me senza forze, rantolando e dicendo parole
sensa senso, quella di essere lei la parte attiva l'aveva caricata fino al punto di avere l'orgasmo come se dentro di
lei ci fosse stato il mio membro vivo e pulsante, la sua
bocca sulla mia e le sue morbide mani che cercavano di
accarezzarmi mi fecero perdere quel controllo di me stesso, il membro era schiacciato e sfregato fra i nostri due
corpi che non riuscivano a controllare i movimenti, non
era in piena erezione probabilmente influenzato dal corpo estraneo dentro di me, non riuscii a fermare l'eccitazione che cresceva sempre di più e provai un orgasmo diverso ma non certo meno forte del solito, eiaculai senza
quasi accorgermi, il liquido denso e caldo si sparse sui
nostri ventri vicini e uni ancora di più i nostri corpi, mi
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abbandonai anch'io in un oblio che non si può comprendere, restammo diverso tempo abbracciati e uniti da quel
pezzo di lattice sagomato, ci sentivamo uniti indissolubilmente e quando ci riprendemmo fu veramente difficile
dirsi quanto sia stato bello fare sesso in quel modo, ci si
erano aperte altre potenzialità nel nostro rapporto che
cercava di scoprire sempre nuovi orizzonti erotici.
Il getto quasi freddo dell'acqua ci fece ritornare sulla
terra, il paradiso lo avevamo momentaneamente sospeso,
io insaponavo lei che mi guardava sorridente e felice
come se fosse riuscita a portare a termine un'impresa più
grande di lei, poi, come una bambina che ha bisogno di
conferma, mi disse se mi andava di parlarne, la mia risposta ovvia la fece sentire ancora più interprete di se
stessa.
Siamo seduti tranquillamente sul divano e stiamo commentando la piccola pazzia che ci ha regalato quei momenti appena vissuti, lei è veramente felice per aver potuto essere l'artefice di quel piacere che mi ha regalato e
io sono appagato dall'aver accettato un ruolo non mio,
decisamente non maschile ma che sicuramente non ha
scalfito il mio intimo, domando come e quando gli era
venuta l'idea di acquistare quell'oggetto, e, come avesse
avuto la certezza che io avrei accettato senza nessun tipo
di veto una situazione che, sicuramente in una coppia
“normale”, sarebbe stata oggetto di discussione e forse
anche di incomprensioni, la sua risposta semplice e lineare mi ha smontato completamente il castello di fantasie
prima ancora che ne mettessi le fondamenta.
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Ti conosco troppo bene, mi rispose, e quando ci sono
cose nuove da provare non ti tiri indietro, ma apri tutte le
porte possibili e immagazzini tutta la tua voglia di scoprire.
Pigramente ci trasciniamo verso il nostro lettone, si era
fatto tardi e avevamo piacevolmente accumulato una
stanchezza che dovevamo smaltire, ci risvegliammo al
suono del campanello, con il sole già alto, Biancaneve si
alzò di scatto e si mise una felpa mentre scendeva la scala
per andare ad aprire, era Cenerentola, nessuno di noi s'era ricordato di avvertirla della mia vacanza imprevista e
lei puntuale si era presentata come al solito per le pulizie
settimanali con Biancaneve, mi vestii anche io e scesi per
salutarla e prepararmi un caffè utile al risveglio, ne offrii
anche alle ragazze una tazzina e mentre stavo preparando zucchero e piattini, Cenerentola chiese il permesso per
andare in bagno e si defilò prima che Biancaneve potesse
precederla, aveva lasciato steso appeso sopra la doccia il
doppio fallo che aveva risciacquato dopo l'uso la sera prima, guardò me e sorrise in attesa di vedere la faccia dell'amica, poi arrossì leggermente per il disagio e attese la
reazione di Cenerentola che riapparve dopo poco con
uno sguardo malizioso e interrogativo verso me e l'amica, si sedette e raccontammo tutto, l'acquisto e l'uso fattone durante la serata, la ragazza stupita da tanta considerazione nei suoi confronti, ci chiese se meritava di entrare
a far parte di questi nostri piccoli segreti, Biancaneve intervenne subito dicendole che lei faceva parte delle nostre fantasie e prese l'occasione per comunicarle che la
proposta della pazzia di sesso in cinque... era stata accet127
tata, Cenerentola non sapeva cosa dire e rimase per alcuni minuti stupita e sorridente in attesa che uno di noi due
gli fornisse ulteriori particolari.
Brevemente gli accennai la mia chiacchierata con Vale,
poi Biancaneve gli riferì della telefonata e della disponibilità dello stesso Vale e di Stefano di variare da banale in
altamente erotico un incontro insieme a noi tre, naturalmente se ci fossero dei dubbi si potevano chiarire e definire come eventuali limiti da non superare, Cenerentola
non pensava che il suo desiderio di ripetere l'esperienza
di spogliarsi in presenza di altre persone fosse recepito
così volentieri dalle stesse, il suo stupore misto a curiosità
erotiche mai provate prima la intimorivano ma si sentiva
protetta dall'amica e desiderava buttarsi nella mischia lasciando fuori dalla sua mente ogni tabù primitivo, capii
che desiderava parlarne con calma con mia moglie, sole
solette, quindi considerai conclusa la vicenda, stavo per
alzarmi quando timidamente la ragazza ci chiese di descrivere cosa avevamo provato con quello strano arnese
che avevamo usato la sera prima, i suoi occhi luccicavano
di libidine, sapeva benissimo a cosa fosse servito e nel
suo intimo avrebbe voluto sentirsi dire dall'amica che lo
aveva comperato per lei, lasciai che le due donne chiacchierassero fra loro e uscii a fumare una sigaretta all'aria
aperta.
Stavo rendendomi conto che in poco tempo io e Biancaneve avevamo invitato nella nostra coppia la trasgressione, questa novità ci stava rendendo la vita frizzante e
briosa, ma quello che stavo apprezzando maggiormente
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era la complicità reale che avevo con le persone che mi
stavano circondando in questa bellissima avventura, Cenerentola, Stefano e Vale, tre persone che hanno bussato
alla nostra porta e noi abbiamo aperto facendoli entrare
nella nostra vita, ci stavano dando tanto e noi stavamo ricambiando nello stesso modo, loro cercavano quello che
non sapevano e noi avevamo quello che non pensavamo
di avere, stavamo dividendo molto della nostra vita con
loro e loro stavano dividendo la loro con noi.
Sorridevo senza alcun motivo apparente, camminavo
su e giù per il vialetto assaporando il fumo dolciastro della sigaretta, intravedevo attraverso i vetri le sagome delle
due ragazze che stavano parlando e gesticolando, avrei
voluto intervenire nel loro dialogo ma ritenni che era giusto lasciarle sole, in fondo dovevano essere loro a decidere se continuare il gioco fino alla fine oppure fermarsi,
con la fantasia ero già corso avanti col tempo e avrei voluto fermamente che Biancaneve e Cenerentola decidessero di essere le protagoniste di un bel gioco dove la loro
parte era quella di essere donne che sapevano cosa volere
e prendersi quello che desideravano, ma forse anche io e
gli altri volevamo essere interpreti e comparse nello stesso tempo, volevamo essere i giocattoli di tutti e tutti dovevano essere i nostri giocattoli, non mi accorsi del trascorrere del tempo e solo la voce di mia moglie che mi
chiedeva consigli sul pranzo mi fecero capire che era parecchio che stavo camminando sotto il sole e fra il venticello che che sembrava facesse eco ai miei pensieri.
Rientrai e vidi che le due ragazze avevano riordinato
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per bene il salotto che avevamo semi distrutto la sera prima, stavano sistemando la cucina e preparando il pranzo,
azzardai una domanda che speravo trovasse una risposta, chiesi se avessero deciso qualcosa sulla proposta di
Stefano e di Vale, ero curioso come un gattino che scopre
il gomitolo di lana, un silenzio che mi sembrò lungo un
anno poi, Biancaneve, lentamente cominciò a parlare
spalleggiata da Cenerentola, iniziò a dire che loro due
stavano valutando molto bene e in modo interessato
quella proposta che dopo tutto era nata da loro, dal loro
modo di agire quella sera a casa di Vale, solo che era nata
una piccola complicazione, qui intervenne in prima persona Cenerentola che, quasi sotto voce, ammise candidamente di aver preso una cotta per Stefano, ma era dibattuta perché quello che l'amica gli aveva fatto provare insieme a me non avrebbe voluto perderlo, poi tutto d'un
fiato, disse che lei non si sarebbe fatta scappare l'occasione di essere una delle primedonne della serata, si girò
verso Biancaneve e insieme dissero che accettavano senza
riserve.
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LA VILLA AL LAGO
Qualche giorno dopo Stefano mi chiamò al telefono,
avrebbe avuto piacere se lo avessi accompagnato a vedere una casetta sul lago, voleva anche il mio parere su un
eventuale acquisto e non aveva altri di cui fidarsi, accettai
ben volentieri e così ci trovammo nel mio ufficio da dove
partimmo nel primo pomeriggio, pochi minuti di strada e
arrivammo sul posto, un uomo ci attendeva con le chiavi
e per farci vedere ogni cosa.
Il tipo parlava come un registratore, tipico immobiliarista che impara a memoria il testo che deve ripetere fino
alla vendita dell'immobile, noi lo lasciavamo parlare
mentre valutavamo la posizione e le vedute, poi girammo per il parco, piccolo ma riservato, che circondava la
casa, notammo una piscinetta in muratura, bellina anche
se di dimensioni ridotte, una siepe curata e molto alta nascondeva ai passanti la veduta dell'interno del parco, infine alberi alti che davano ombra lasciando però una buona parte del parco stesso soleggiata, fermammo il tizio
che non aveva mai smesso di decantare la casa e prendemmo appuntamento in agenzia per il giorno seguente.
Tornando traemmo le conclusioni, la casa, nuova, faceva parte di un complesso appena costruito, era arredata
al minimo ma sufficiente per abitarci subito, interessante
sotto tutti i punti di vista, le siepi e gli alberi erano curati,
dovevano far parte già da prima, nella situazione originaria del terreno, Stefano decise di acquistarla e io approvai
la sua decisione, era stanco di vivere ogni giorno da una
parte diversa dall'altra e aveva deciso di mettere le radici,
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l'abitazione era a pochi km dalla città e i locali erano sufficienti anche per farsi un eventuale ufficio senza doverne cercare uno in centro città.
Mi aspettavo un cenno sulla nostra proposta “indecente”, ma la sua timidezza malcelata non si decideva a
sbloccarsi, solo verso metà strada si decise a chiedere se
la nostra pazza idea era seriamente intenzionata o se era
una bravata momentanea da parte delle due donne eccitate dalla serata, risposi semplicemente che Biancaneve
quando propone qualche cosa, se accettata, la porta fino
in fondo, sarebbe dipeso solo da lui esserci o meno per la
seconda puntata.
Fermò l'auto in una piazzola laterale e mi chiese di
ascoltarlo, annuii e cominciò a dirmi che quella serata gli
era rimasta in testa e non riusciva a cancellarla, si era trovato di fronte due donne meravigliose, una delle quali
era mia moglie e non voleva certo inserirsi senza essere
gradito nella coppia, l'altra era, per lui, una fata sbucata
dal nulla che gli aveva rotto il sonno, poi aveva visto
Vale, l'amico di tante confidenze, sotto una luce diversa,
tutto questo l'aveva messo in subbuglio e aveva dovuto
faticare per non dire parole che avrebbe pregiudicato la
nostra amicizia e aveva dovuto trattenersi dal correre
verso quelle creature meravigliose che forse avrebbero
mal interpretato i suoi gesti, era attratto da tutte e tre le
persone, fece una pausa lunga e liberatoria, poi mi guardò aspettando un mio parere che non si fece attendere.
Precisai subito che io e mia moglie amavamo il mondo
della trasgressione, un patto mai detto ne scritto che ci
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aveva resi complici, nello stesso tempo però indipendenti
sia nelle scelte che nei modi di trasgredire, lui e Vale erano parte di questo tacito accordo come il coinvolgimento
di Cenerentola, certo questo non doveva essere confuso
con del volgare sesso fatto per scrivere sulla nostra agendina personale un numero sempre maggiore di conquiste, doveva essere un arricchimento personale di esperienze che potevamo estrarre dalle persone giuste, quindi
tacitamente, io e Biancaneve, ritenevamo Vale e Stefano
persone idonee, se a quello aggiungiamo che Cenerentola
si sentiva integrata nel gruppo non potevamo certo lasciarla fuori dai giochi, abbiamo anche accettato che nel
nostro patto fosse chiara la condizione che quando aprivamo la porta alla trasgressione non potevamo sentirci
solo marito e moglie, ma qualcosa di più, due innamorati
che cercano per l'uno e per l'altra il massimo del piacere,
solo con queste prerogative si può arrivare al bel gioco
dell'eros senza alcun tabù o limitazioni imposte da una
morale troppo sbandierata ma che non ha assolutamente
alcun motivo di esistere se non per essere rispettata nei
confronti delle idee altrui.
Aggiunsi che poteva liberamente esprimere le sue opinioni anche in presenza di mia moglie, gli misi una mano
sulla spalla e lo invitai a riprendere la strada del ritorno,
stava ingranando la marcia quando gli feci una domanda
su Cenerentola, volevo che mi dicesse cosa si aspettasse
da lei e cosa voleva dire avere il sonno rotto per colpa di
lei, sapevo benissimo il significato ma cercavo una conferma ai miei dubbi, se si era innamorato della ragazza
volevo sapesse che fra me e lei non c'era stato nulla di
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più che lui non sapesse, per me lei era una cara amica entrata nella mia vita attraverso mia moglie, partì lentamente e solo dopo un pezzo di strada mi confessò candidamente che in lei aveva visto la donna ideale per lui,
bella e affascinante, trasgressiva nella sua dolcezza di
bambina un po' cresciuta ma sicuramente femmina al
punto giusto per rimestarlo continuamente, forse non era
innamorato ma sicuramente la sentiva indispensabile per
la sua esistenza.
Eravamo ormai in prossimità del parcheggio, volli finire il mio pensiero cercando di far capire che le sue titubanze non avevano senso, io e Biancaneve eravamo innamorati e ci amavamo alla follia, proprio per quello avevamo cercato senza volerlo quel qualcosa in più e lo avevamo trovato quasi per caso e nessuno di noi due avrebbe
avuto dei timori ad rivelare i propri desideri e gli impulsi
dettati dalla follia che la trasgressione ci suggeriva, anzi,
cercavamo insieme di rendere ulteriormente più vivace la
nostra vita.
Non aveva ancora fatto la domanda che mi aspettavo,
sapevo che se la stava ponendo da molto tempo, il coraggio di chiedermi se ero geloso di mia moglie, forse inconsciamente aveva paura di sentirsi dire di si, ma forse non
aveva ancora capito che la gelosia non vive mai insieme
alla trasgressione, sono due sentimenti diversi e contrari
ma possono benissimo coesistere e non necessariamente
in modo conflittuale.
Era solo in conflitto con se stesso, avrebbe voluto dire
subito che sarebbe stato felice di essere del gruppo ma al134
cuni residui della sua personalità maschilista e patriarcale gli impedivano di manifestare il suo entusiasmo, sapeva che eravamo a conoscenza della sue abitudini sessuali
ma sapeva anche che noi conoscevamo la vera verità su
lui e Vale, doveva decidersi a gettare la maschera del superuomo vissuto e esperto per prendersi quella più leggera di curioso e attizzato dalla nostra proposta.
Il giorno dopo ci saremmo rivisti per la stesura definitiva dell contratto d'acquisto della casa, l'assistenza nella
compravendita di beni faceva parte del mio lavoro, sapeva di poter contare su di me e io avevo accettato volentieri di seguirlo, ero certo di ricevere una risposta anche su
quello che ci riguardava.
Ero tornato in ufficio, stavo sistemando alcuni documenti ma il pensiero era a Stefano, avevo capito che la
nostra iniziativa aveva centrato le aspettative, volevamo
persone semplici e le avevamo trovate, sicuramente riservate e desiderose di essere apprezzate non solo dal lato
fisico ma anche umano, persone che rispettavano noi
come rispettavamo loro, il problema più grande ora era
quello di rompere il ghiaccio che era già stato incrinato
qualche giorno prima a casa di Vale, non volli pensare
come, avevo deciso di lasciar fare al caso e ripresi il lavoro, non mi accorsi che il tempo era trascorso, ormai si andava verso la primavera inoltrata e le giornate si allungavano, telefonai a mia moglie dicendole di preparare qualcosa per cena che l'avrei raggiunta dopo poco meno di
un'oretta.
Chiusi l'ufficio e andai a prendere l'auto in garage, sa135
lutai il guardiano come sempre e mentre ritiravo le chiavi
mi porse una busta con il mio nome, mi diede la lettera
sottolineando con una punta di complicità che l'aveva lasciata una biondina tutto pepe per me, non mi aveva trovato in ufficio e era passata nella guardiola del garage, effettivamente mi ricordai che non avevo acceso nemmeno
il cellulare quella mattina, di solito non mi dimentico...
ma c'è sempre una prima volta, forse non volevo essere
interrotto da qualcosa o qualcuno mentre ero con Stefano, l'avventura sulla quale io e Biancaneve puntavamo il
nostro obbiettivo era diventata importante a tal punto di
assorbirci parecchie energie mentali.
Misi in tasca la busta e andai verso la vettura, partii e
mi diressi verso casa curioso di aprirla insieme a mia moglie e vederne il contenuto.
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UNA STRANA MA PIACEVOLE LETTERA
Arrivo e parcheggio con la curiosità a mille, entro e
metto in mano a Biancaneve la busta mi guarda e mi
chiede cosa fosse, rispondo aprila, me l'ha lasciata Vale al
parcheggio, mi spoglio la giacca mentre mia moglie apre
delicatamente, per non rompere il contenuto, la busta e
dentro trova un biglietto piegato e incollato con scritto
“Per voi”.
Leggiamo insieme quelle poche parole che scopriamo
di un profondo sentimento di amicizia.
“Avrei voluto dirvele di persona queste parole, ma
avrei dovuto aspettare troppo tempo, siete meravigliosi,
mi state dando un motivo per continuare ad essere io,
state facendo crollare i miei dubbi e sappiate che vi voglio bene”
Sotto una firma che lascia aperta ogni interpretazione,
Valerio con la “o” finale corretta in “a”, oppure era una
“a” corretta in “o”?
Conoscevamo Vale solo da poco tempo, il suo sentirsi
donna nel corpo di un uomo gli stava creando molti problemi e noi stavamo indirettamente aiutandolo a superarli, la sua lettera scritta in un momento di sconforto forse
voleva dire che eravamo fra i pochi che avevano scoperto
la sua paura ad affrontare la sua nuova vita.
Eravamo indecisi se chiamarlo al telefono o lasciare che
fosse lui a farsi risentire, ma poi la sensibilità di Biancaneve prese la decisione di comporre il numero, pochi attimi di attesa e ecco che dall'altro capo del filo risponde.
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Un attimo di titubanza poi la voce di Vale calda e sensuale ci saluta e ci chiede scusa per quel biglietto forse
poco chiaro e magari inopportuno, Biancaneve lo ringrazia invece di averci resi partecipi del suo stato d'animo,
quindi iniziano a conversare, mi allontano lasciando che
Biancaneve mi ragguagli al termine della telefonata.
Pochi attimi e vedo mia moglie che mi si avvicina sussurrandomi che Vale sta venendo da noi.
Poco più di mezz'ora dopo Vale suona al nostro campanello e si presenta in abiti maschili, jeans e scarpe da
tennis, non passa però ignorato il seno che sembra voler
uscire dalla sottile maglietta di cotone rosso, è senza un
filo di trucco ma i suoi lineamenti sono più prossimi a
quelli di una bella ragazza, forse li vedo io così per la sua
natura ambigua, entra e bacia Biancaneve, poi mi si avvicina e mi si stringe addosso, lo invito a sedersi e ci accomodiamo tutti e tre sul divano, quindi guardo sia lui che
mia moglie e aspetto che dicano il motivo di questa visita
improvvisamente concordata ed inaspettata.
Capisco che il motivo è legato al biglietto lasciatomi al
garage e che la telefonata di Biancaneve per chiarimenti
ha portato il ragazzo direttamente da noi, nessun mistero
quindi se non la voglia di dire quello che Vale ha dentro
di se, sprizza felicità e serenità da tutti i pori della sua
pelle e si decide finalmente a esternare questa sua gioia,
ci ringrazia per averlo accettato così come è, senza domande e suggerimenti che avrebbe mal accettato, poi sottolinea che non abbiamo cercato di coinvolgerlo da solo
in qualche incontro furtivo di sesso ma di averlo reso
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partecipe di un gioco che, forse, per lui era ancora una irraggiungibile meta.
Si mise a raccontarci......
Aveva accumulato delusioni e fregature una dietro l'altra, tutti lo cercavano per farsi un'avventura da pochi minuti, l'idea trasgressiva col “diverso” era radicata nella
maggior parte delle persone che aveva incontrato, uomini e donne, entrambi i sessi lo cercavano, i maschi per
una storia da raccontare agli amici, un qualcosa che fosse
diverso dal solito rapporto uomo/donna, le donne perché trovavano in lui un rapporto saffico ma nello stesso
tempo potevano contare sul maschio, un membro che le
facesse godere nella diversità del momento, insomma si
sentiva una macchinetta per fare sesso differente, diverso, con noi invece aveva scoperto che la sua diversità non
veniva nemmeno sfiorata, si era sentito subito integrato
come una parte del gruppo al pari con noi, le due donne
che lo trattavano da donna, noi due maschi che lo trattavamo da maschio, noi quattro avevamo molto chiara la
concezione della vita, era sicuro che ognuno di noi aveva
dentro di se quella componente che ci portava a razionalizzare il modo di pensare di ognuno di noi, ecco che
quella sera, a casa sua aveva trovato piacevole mostrarsi
insieme a Cenerentola e Biancaneve, aveva goduto della
nostra piacevole compagnia e si era sentito valorizzato
nella sua natura femminile, ora lo volevamo nel nostro
gruppo dove poteva essere quello che lui voleva, era desiderato come persona e non come fenomeno da strada,
questo lo stava riempiendo di felicità e voleva che lo sa139
pessimo, non voleva che passasse altro tempo.
Si stava confidando con la massima fiducia, stava scaricando tensioni ed incertezze che aveva tenuto dentro e
ingigantito più di quello che effettivamente fossero in
realtà, aveva trovato in noi le persone che potevano
ascoltarlo e aiutarlo nelle sue paure, questo ci faceva sicuramente piacere e lo esternammo senza problemi.
Biancaneve mi chiese se potesse o meno raccontare
qualche nostra piccola avventura, feci cenno di si e attesi
insieme a Vale di sentire dalle labbra di mia moglie quello che avrebbe detto al ragazzo.
Cominciò accennandogli alcune nostre “bravate” del
tipo; nostre uscite serali senza la biancheria intima con
provocazioni nei confronti dei ragazzotti che si credevano dei mangia donne, trovavamo divertente bastonare
psicologicamente quei tipi dove di fronte ad un chiaro invito a farsi avanti, mettevano la coda e forse qualcosa
d'altro fra le gambe e sparivano, poi raccontò alcune fantasie che completavano i nostri momenti intimi e infine
accennò al nostro primo triangolo, quella sera con Max,
poi accennò alla sua amicizia con Cenerentola, sfociata
per gioco in un rapporto saffico alla mia presenza, a quel
punto notammo lo stupore di Vale, ci disse che avrebbe
pensato di tutto ma non certo che io e mia moglie avessimo un'intesa così profonda da superare il gioco fino al
rapporto a tre così piacevole, si spiegava così il perché ne
io ne mia moglie avessimo in un qualche modo cercato di
trascinarlo in una misera storiella di sesso singolarmente,
quindi apprezzava ancora di più il fatto di essere invitato
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ad una scappatella a luci rosse senza essere considerato
una persona fuori dalla norma, ci disse che aveva scritto
quel biglietto dopo aver sentito Stefano e delle indecisioni dello stesso, indecisioni dettate però solo dal timore di
non essere all'altezza e delle troppe dicerie sul suo conto,
ci confermò, nonostante non volessimo sapere nulla, che
fra lui e Stefano c'era una dolce amicizia e che per la prima volta si era deciso a farsi vedere da lui in veste femminile la sera che Biancaneve e Cenerentola, sotto i leggeri fumi dell'alcool, lo avevano coinvolto piacevolmente.
Adesso si sentiva pronto a giocare con tutti noi e non
aspettava altro che prendessimo la decisione del “quando”.
Avevo preparato nel frattempo un cocktail e ne porsi
un bicchiere ciascuno, guardai Vale e chiesi perché avesse corretto la firma del biglietto, e se avesse scritto prima
la “o” o la “a”, la sua risposta fu la più carina e logica che
potesse dare, aveva voluto firmarsi sia al maschile, (per
Biancaneve) sia al femminile per me, eravamo entrambi
nella sua testa e avrebbe desiderato che anche nella nostra ci fosse lui.....
Riprendemmo a conversare su tante altre cose, molto
futili e a volte banali, ma questo significava essere entrati
in sintonia con lui, o lei, era certo però che la sua personalità aveva lasciato quell'ambiguità che Vale era convinto di trascinarsi negativamente, almeno con noi, se ne
andò dopo un paio d'ore e ci salutò affettuosamente con
un abbraccio e un bacio sulle guance.
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Rimasti soli io e Biancaneve ci siamo meravigliati di
quanto fosse diventato importante il sesso per le persone
che ci circondavano, eravamo partiti con l'idea di proporre qualcosa di trasgressivo senza immaginare che questa
assurda proposta venisse accolta con tanto entusiasmo,
ora che stavamo raggiungendo l'obiettivo eravamo titubanti sul risultato finale, forse nel nostro inconscio non
sapevamo nemmeno noi quello che andavamo cercando,
o più semplicemente non trovavamo nulla di così eclatante da far nascere tanti dubbi e tanti desideri nei nostri
futuri partner, dovevamo solo aspettare che gli eventi ci
dicessero se avevamo o meno sbagliato.
Ci stavamo rendendo conto anche della grande responsabilità che ci era stata indirettamente accollata dai nostri
amici, quello che sarebbe dovuto essere solo un momento
di piacere stava diventando un momento di verifica esistenziale per molti, dovevamo essere certi che la volontà
di giocare fra di noi fosse veramente un desiderio di tutti
e non una forzatura, avevamo il dovere di verificare la
vera tentazione di tutti.
Ripercorremmo insieme le nostre fantasie, quelle che a
volte volevamo trasferire nella realtà, ci siamo sempre
fermati all'ultimo momento, ma ci siamo sempre fermati
perché quelle fantasie non corrispondevano alla realtà
che desideravamo fino ad arrivare alla serata con Max,
poi arrivò anche la realtà Cenerentola, ora si stanno concretizzando tutte le altre, quanti timori e titubanze ci
sono ancora, ma questi freni resisteranno ancora per molto o stanno per cadere definitivamente.
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LA FIRMA
Il mattino seguente trovo in ufficio Stefano che mi attendeva per accompagnarlo alla firma dell'acquisto della
sua nuova casa, quattro chiacchiere per definire gli ultimi
particolari e poi ci avviamo verso l'agenzia poco distante,
insiste per offrirmi un caffè e entriamo in un bar, ci sediamo e aspettiamo che ci venga servito, Stefano mi sembra
assente, pensieroso e mi rivolgo a lui chiedendo se avesse
delle preoccupazioni, mi risponde di non farci caso, il
giorno prima aveva voluto sentire Vale, riguardo a quella
nostra proposta che gli levava il sonno insieme al pensiero per Cenerentola, dissi che Vale era stato da noi la sera
prima e che, secondo noi, era certamente dell'idea di
approfondire il discorso ma, aveva premesso, solo se il
tutto si fosse svolto come era stato proposto, come un bel
gioco senza prevaricare nessuno, tutti nella piena libertà
e rispetto delle idee di tutti.
Stefano gettò definitivamente la maschera del super
uomo e come un bambino confermò le sue paure inconsce e le sue insicurezze nell'affrontare questa situazione
che lo attraeva a tal punto da rinunciare a qualsiasi cosa
gli venisse offerta in cambio.
Sorseggiammo il nostro caffè in silenzio, poi andammo
all'appuntamento riservandoci di riparlarne subito dopo
l'incontro con l'agenzia, entrammo nell'ufficio e mentre
Stefano guardava le varie mappature della casa e le finiture che voleva apportare, io con il geometra di turno definimmo la parte tecnica che riguardava il futuro rogito,
Stefano era entusiasta dell'acquisto che stava per fare e
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ad un mio “ok” tolse di tasca un assegno circolare che
consegnò alla segretaria che gli sorrise come da copione
commerciale.
All'uscita fu lui che riprese l'argomento sospeso, chiedendomi se era possibile organizzare per i prossimi giorni un incontro di noi cinque, concordammo per un pranzo “sociale” dove avremmo verificato se quello che era
nato come un semplice invito a trasgredire poteva essere
invece un vero stimolo a vivere quell'esperienza.
Qualche giorno dopo mi telefonò per avvisarmi che
aveva prenotato al club del tennis, dove era socio sostenitore, ci aspettava per la domenica successiva, l'invito
avrebbe voluto comunicarlo personalmente a Biancaneve
e Cenerentola, capii dove voleva arrivare e sicuro della
sua riservatezza gli passai i numeri di cellulare delle ragazze, mi ringraziò e ci salutammo.
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SOTTO IL GAZEBO
Arriviamo puntuali al club, parcheggiamo e andiamo
verso l'ingresso cercando di vedere Stefano già sul posto,
lo intravediamo al banco del bar che sta conversando con
il barista e poco distante Vale sta leggendo il giornale, ci
vedono e ci vengono incontro, Biancaneve e Cenerentola
scambiano baci e abbracci con Vale mentre Stefano ci fa
strada verso il giardino e ci mostra un gazebo preparato
per noi, un enorme tavolo rotondo con cinque sedie, aperitivi già pronti e un cameriere che sembra una statua
messa come arredamento.
Gli occhi di Stefano non si staccano dalle ragazze che,
per l'occasione, si sono vestite in modo fin troppo sportivo, entrambe hanno scelto per un paio di jeans a vita bassa che lasciano intravedere l'ombelico e il tipo di biancheria molto ridotto, poi entrambe hanno optato per la non
scelta del reggiseno sostituito da una maglietta molto
aderente che disegna in modo perfetto le curve del loro
corpo, fa caldo ma non a sufficienza per impedire che i
capezzoli facciano capolino nella leggera stoffa, anche
Vale lancia sguardi misti a compiacimento e una dolce invidia per quei corpi che vorrebbe avere, io mi sento il fortunato che ha potuto, anche se solo per pochi attimi, avere fra le mani, e non solo, quei corpi meravigliosi che ora
stanno mettendosi in vetrina per sollecitare i sensi dei
conviviali.
Ci sediamo e brindiamo alla nostra festicciola privata,
Biancaneve, si avvicina al cameriere e gli sussurra qualcosa all'orecchio, poi torna da noi e dice a Stefano di far
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pure iniziare le portate.
Si spettegola sul lavoro e di altre futilità, si discute sullo sport e nascono le prime controversie sulle tifoserie,
mia moglie approfitta di un attimo di confusione e mi
sussurra che ha detto al cameriere che dopo aver portato
i secondi piatti ci lasciasse soli perché ci sentivamo abbastanza adulti da non aver bisogno di una persona che ci
imboccasse, ora ero certo che aveva in serbo una delle
sue filippiche e mi aspettavo il peggio, infatti....
“Cari amici, ora che abbiamo la pancia quasi piena e
abbiamo detto un sacco di idiozie, mi aspetto da voi un
dialogo più concreto, sappiamo tutti che ci siamo riuniti
qui per assaggiare le specialità del posto, ma sappiamo
anche che questa era una scusa per affrontare qualcosa di
più piacevole e interessante, ora facciamo il gioco della
verità, ognuno può fare domande e tutti devono rispondere con la massima sincerità, abbiamo un pensiero comune, quello di portare avanti l'idea per la quale siamo
qui, se non ci fossimo avrebbe voluto dire che non eravamo interessati ma visto che invece siamo tutti qui e siamo
tutti ansiosi di sapere dove vorremo arrivare, ecco quindi
l'occasione di parlare fuori da tutti gli schemi, naturalmente è scontato che da questo momento siamo tutti solo
ed esclusivamente amici, nessuna moglie e nessun marito, tutte persone singole che hanno un desiderio da soddisfare, è una buona occasione per dire quello che si pensa senza essere fraintesi.
Chi vuol fare la prima domanda?”
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L'attimo di silenzio lungo come un'eternità viene rotto
dalla voce calda di Vale che invita Biancaneve a fare lei la
prima domanda, Biancaneve non attendeva altro, si guardò in giro e si assicurò che nessun estraneo fosse a portata d'orecchio, poi si rivolse a noi maschietti, a Stefano in
particolare.
“ Se ti dicessi che io e Cenerentola abbiamo voglia di
scopare, cosa risponderesti e cosa penseresti, bada bene
ho detto scopare, non fare all'amore, scopare ritengo sia il
termine giusto, il sesso puro e totale, i sensi che sbattono
via le convenzioni e lasciano che i corpi godano senza
nessun limite, fare all'amore è una cosa sacra e quello lo
faccio con mio marito, chiarito il vero senso del verbo,
non credo che sia stata una sorpresa questa mia domanda, ora aspetto una risposta, anzi aspettiamo tutti.”
In attesa della risposta mi guardò negli occhi e mi mando un bacio sorridendo compiaciuta del suo operato, Stefano deglutì e cerco di schiarirsi la voce, con gli occhi bassi imbastì la sua risposta.
“Se non sapessi nulla direi che sei una pazza, ma dato
che voglio e devo essere sincero dico che sono già sulla
buona strada dell'eccitazione, ora non posso nemmeno
alzarmi perché sarebbe fin troppo visibile, certo non nego
che avere la possibilità di fare sesso con voi due è per me
un miraggio che potrebbe scomparire da un attimo all'altro, ma i miraggi a volte scopri che sono reali e allora spero che questa sia una di quelle volte, ma dovete dire anche voi, sinceramente, se volete questo o se è solo una domanda alla quale avete aggiunto la curiosità della rispo147
sta.”
Prese la parola Cenerentola, la voce tremante ma decisa fece capire che ora si stava aprendo la reale discussione per la quale eravamo li, aveva preso molto a cuore la
proposta dell'amica perché aveva trovato piacevole la
compagnia di tutti noi, aveva provato cosa vuol dire sentirsi desiderata qualche giorno prima a casa di Vale, questo è stato per lei l'incitamento per questa avventura e desiderava portarla a termine, era consapevole di non essere in grado di sapere dove, e se si sarebbe fermata, il desiderio era molto, forse troppo ma la realtà non la conosceva, avrebbe lasciato fare al suo istinto di donna.
Vale mi guardò ansioso di sentire la mia opinione, effettivamente erano tutti razionalmente dei perfetti estranei, solo io e Biancaneve facevamo coppia e eravamo
quelli che potevano essere il perno di tutto, presi la parola senza accorgermene, e cercai di chiarire che, come aveva detto mia moglie, l'amore è una cosa il sesso è un'altra,
saremmo stati ipocriti o anormali se avessimo detto che
non esisteva nessuna persona che ci attirava e ci faceva
scattare la voglia di fare sesso, ad esempio, noi, eravamo
cinque persone che avrebbero voluto finire a letto e fermarsi solo dopo lo sfinimento più completo, con chi e con
quali partner non lo potevamo nemmeno immaginare,
forse con tutti, chissà, lo avremmo saputo solo dopo aver
trovato l'intesa necessaria.
Il silenzio dell'imbarazzo scendeva inesorabile su tutti
noi, ma cresceva la voglia di sapere se tutto questo poteva succedere, era un desiderio persistente in ognuno di
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noi e si aspettava solo la scintilla necessaria che desse
fuoco alla brace gia calda.
Il cameriere ruppe la tensione venendo verso il nostro
tavolo, ritirò i piatti e chiese se desideravamo dei dessert,
ordinammo e prendemmo questa pausa come un attimo
di rilassamento, intanto, ero certo, ognuno di noi stava
pensando la stessa cosa, trovare l'idea per strappare la
promessa agli altri questa occasione non andasse persa.
Guardavo i posacenere e notai che erano tutti abbastanza colmi, segno evidente di una agitazione che doveva in qualche modo trovare uno sfogo, Stefano aveva
spento le sue sigarette quasi tutte a metà, io fumatore incallito ero l'unico che arrivava alla fine, Biancaneve solitamente poco fumatrice aveva buttato anche il pacchetto
e Cenerentola che generalmente faceva pochi tiri, ne accendeva una dietro l'altra, solo Vale non fumava, aveva il
pacchetto davanti ma non aveva ancora acceso nessuna
sigaretta, da questo mio giro di vedute potevo scommettere che la persona che avrebbe in qualche modo dato la
soluzione alle nostre domande poteva essere lui.
Io avevo una mezza idea per la testa ma avrei preferito
ascoltare la proposta dagli altri, infatti appena il cameriere si allontanò, Vale esordì.
“Inutile maltrattare le nostre menti alla ricerca della
frase che sblocchi questo momento, vi dirò, ieri sera ho
chiesto a Stefano cosa pensava di questo gioco e come sarebbe stato possibile attuarlo, lui mi ha pregato di valutare la sua proposta e di presentarvela, come saprete ha
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appena acquistato la sua nuova casa, fra pochi giorni sarà
anche arredata in modo completo e aveva deciso di inaugurarla insieme a tutti noi, quindi avrebbe piacere se questa bella esperienza la si facesse in quella nuova casa, abbiamo però dimenticato il quando dare vita a questa avventura, ora, se voi accetterete il luogo dovreste anche
definire una data, solo così saremo certi che, chi vorrà essere nel gioco, saprà quando potrà giocarci, se non verrà
all'appuntamento vorrà dire che “impegni improvvisi ed
inderogabili” lo hanno trattenuto, che ne dite?”.
Un rapido giro di occhiate davano lo scontato assenso,
Stefano sollevato dalle nostre espressioni ci informò che
la casa era disponibile nella prima settimana del mese
dopo, quindi da quella data lui sarebbe stato felicissimo
di ospitarci, mentre parlava le ragazze gli sorridevano e
appena ebbero l'occasione insieme mossero un appunto
alle sue parole, dicendo che doveva sostituirne almeno
una, Stefano cadendo dalle nuvole e con vera ingenuità
chiese quale parola avesse sbagliato.
Biancaneve e Cenerentola si consultarono un momento
e insieme dissero che proponevano la data del sabato della prima settimana a patto che cambiasse la parola “ospitarci” con la parola “scoparci”, Vale scoppiò in un
applauso subito seguito da quello delle ragazze e il mio,
Stefano inibito capì il senso della provocazione e incoraggiò la sua proposta, tutti eravamo felici di essere ospiti di
Stefano per inaugurare la sua nuova casa.
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INTERMEZZO
Esattamente venti giorni dovevano trascorrere fino al
momento tanto atteso, ognuno di noi sicuramente ci pensava, io e Biancaneve immaginavamo il nostro modo di
comportarci, ci sarebbe piaciuto fare i perfetti sconosciuti,
lei insisteva nel voler provare a sedurmi e farmi impazzire di desiderio di fronte a tutti, poi mi diceva che avrebbe
gradito che io istigassi Stefano e Vale verso di lei e avrebbe avuto piacere che io mi prendessi cura anche di Cenerentola, le mie insistenze sul chiarire le sue voglie non
approdavano a nulla, continuava a dire che quel giorno
dovevamo essere solo delle persone che entravano in
quella casa per soddisfare i propri istinti, almeno quelli
che rimanevano ancora da soddisfare, se ce n'erano, sottolineava inoltre, che non aveva ancora chiaro che cosa
cercasse in quell'avventura ma era certa che la mia presenza l'avrebbe istigata a essere ancora più porcellina di
quello che lei pensava di essere di già.
Il sentire mia moglie che dialogava apertamente con
me di una stimolazione così privata e personale, mi rendeva felicemente partecipe alla nostra reale complicità,
così viva al punto di dimenticare per un momento che
eravamo marito e moglie, ci sentivamo amanti senza
paure e ci scoprivamo così aperti e fieri delle nostre idee
da non aspettare altro che la possibilità di poterle esternare, quasi con il desiderio di mostrare a tutti che, il fatto
di essere in coppia, non si deve chiudere la propria vita
in una sola stanza.
In quei giorni sentivamo spesso telefonicamente sia
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Vale che Stefano, ma nessuno dei due accennava al nostro prossimo incontro fra mura private, piccoli sottintesi
magari venivano accennati, ma nulla di più, io e Biancaneve ci stavamo rendendo conto della difficoltà che si
crea in un ambito tanto discusso e tanto privato, il sesso,
quello sbandierato e parlato, effettivamente sembrerebbe
voler restare solo parlato e sbandierato, ora avevamo la
possibilità di portare nel reale i desideri di molte persone
ma ci sembrava di incontrare degli ostacoli che non
avrebbero dovuto esistere, io, in particolare, avevo avuto
la bella vicenda con mia moglie e Max, poi quella con Cenerentola, ora insieme stavamo aspettando quella che doveva essere un punto d'arrivo nelle nostre esperienze,
ma, ci sembravano tanto irraggiungibili, forse la sentivamo negativamente per scaramanzia, avremmo voluto tutto perfetto, per noi e per i nostri complici nell'avventura,
non ci restava che attendere quel giorno per scoprire se
qualcuno, quel giorno si dovrà considerare “preso da impegni improrogabili”, come aveva detto Vale, ci auguravamo che non accadesse, che tutti si presentassero con un
gran sorriso e una voglia d'avventura leggibile negli occhi, ma si trattava solo di aspettare......
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LA DOMENICA PRIMA
Ormai mancava meno di una settimana, era domenica
e il sole alto e caldo ci aveva costretto a rimanere in casa
al fresco, squilla il cellulare e sul display vedo il numero
di Stefano, rispondo e mi sento chiedere se ho un attimo
di tempo per lui, chiedo cosa posso fare e mi risponde
che passa a prendermi e mi ruberà al massimo un'oretta,
nel suo fare misterioso accetto e mi metto qualcosa di
presentabile quando suonano alla porta, Stefano è già
fuori che mi aspetta, deduco che mi ha chiamato per strada e contava già su un mio non rifiuto, lo faccio entrare e
gli offro una birra fresca, saluta Biancaneve ma sembra
che la terra gli scotti sotto i piedi, beviamo e usciamo,
solo quando siamo per strada mi dice quello che voleva,
dopo avermi detto che la casa era ormai pronta e perfettamente arredata voleva che fossi il primo a vederla per
correggere eventuali errori di abbellimento, la sua insicurezza era evidente, forse da me si aspettava dei consigli
per la serata dell'inaugurazione, forse si attendeva che io
gli indicassi se o meno avesse dovuto far leva su liquori o
altro, oppure se avesse dovuto prevedere degli accessori
per il tipo di ospiti che, secondo la logica della serata,
avrebbero dovuto utilizzare, ma alla fine disse che non
sapeva da dove partire, sorrisi dicendo che forse mi aveva sopravalutato e intanto entravamo nel cancello della
casa.
Parcheggiò lentamente e scese facendomi strada, aprì e
mi fece entrare, un buon gusto già al primo piano, i mobili che erano stati proposti all'acquisto non c'erano più al
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loro posto erano stati messi solo imbottiti e tavolini bassi,
al pavimento solo dei tappeti alcuni a pelo alto altri a
pelo rasato, l'angolo cucina restava nascosto ma accessibile con facilità, un mega schermo alla parete e un fantastico impianto stereo completava l'ampio salone colorato
da tendaggi che diluivano la luce esterna attraverso i loro
tessuti variopinti, Stefano restava in silenzio e guardava i
miei occhi interrogandoli, mi precedette sulle scale e mi
invitò, sempre solo a gesti a seguirlo, l'angolo notte era
molto ampio, diverse stanze ma solo una arredata con un
grande letto, forse più di un matrimoniale, anche in quella stanza solo tappeti e il letto, tutto il resto mascherato e
confuso insieme alle pareti decorate da stucchi veneziani
e giochi di luci nascoste da un contro soffitto, una serie di
specchi alle pareti e sul soffitto indicava la sua voglia di
vivere una vita movimentata, uscimmo sul terrazzo e da
quella posizione potevamo vedere la piccola piscina con
l'acqua mossa dai motori dei filtri, aveva fatto un bel lavoro e assentii con il capo, solo allora si sbilanciò chiedendomi il parere, lo rassicurai dicendogli che aveva
dato vita a una casa bella ma senz'anima, ora la costruzione era una realtà viva che aspettava di essere complice
di una vitalità piena e .... perché no, trasgressiva al massimo.
Ritornammo verso l'auto, i pochi metri del vialetto gli
diedero quel coraggio che stava cercando da tempo, mi
fermò a metà strada e mi chiese come doveva comportarsi se le due ragazze avessero deciso di essere provocanti,
voleva sapere quale limite non doveva superare, non
avrebbe voluto creare dei torti o delle scorrettezze nei
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miei confronti, lo vedevo preoccupato e timoroso, gli
misi un braccio sulla spalla e continuando il cammino
verso l'auto gli dissi semplicemente che io non ero certo
l'arbitro di quel gioco, e lui avrebbe dovuto semplicemente essere lo Stefano che avrebbero voluto che fosse
sia Biancaneve sia Cenerentola, quindi la sua preoccupazione doveva semplicemente riservarsela a non deludere
le aspettative delle due donne e nemmeno le mie, io d' altro canto non mi sarei sicuramente posto dei problemi
ma avrei certamente cercato di trarre da quel giorno ogni
possibile mio desiderio e avrei cercato di dare vita a tutte
le mie fantasie erotiche, poi come vecchi amici gli dissi
sottovoce con un filo di complicità, “Sai, sono curioso di
vedere cosa succede, siamo tutti fisicamente piacevoli a
vedersi, almeno per me, sono attratto da quello che ci
possono dare le due ragazze ma sono attratto da Vale e
sarei curioso di vedere te e che effetto mi farai, come vedi
non sto assolutamente pensando a limiti o censure, io conosco molto bene, ovviamente, mia moglie e so che saprà
stupirmi anche quel giorno, quindi impegnati anche tu e
cerca di stupirmi insieme a lei”.
La strada del ritorno fu più vivace, Stefano aveva ripreso la parola e era sceso in confidenze al punto di chiedermi se sapessi cosa fosse maggiormente gradito alle due
ragazze, e, sottolineò, non si riferiva certo a bevande o salatini ma precisò che si riferiva ai gusti sotto le lenzuola.
Sorrisi di gusto e lasciai che pensasse al modo di conquistare le due donne che invece stavano studiando il
modo di farsi catturare.
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I pochi giorni che mancavano all'appuntamento stavano creando tutti i presupposti alla buona riuscita della festa, si si trattava proprio di una festa del gioco dell'eros,
ormai ne ero convinto, avevo sentito che le due ragazze
avevano preso appuntamento con l'estetista, si erano
messe d'accordo per fare alcune spesucce di intimo sexy,
e chiacchieravano spesso fra loro due su come dovevamo
aspettarsi i vari contatti, insomma tutte premesse a una
giornata focosa e sicuramente piacevole, ma se qualcosa
avesse dovuto non funzionare a dovere non sarebbe stata
la fine del mondo, voleva semplicemente dire che non
eravamo ancora pronti a superare questo test e quindi
avremmo dovuto accettare le nostre piccole mancanze e
correggerci.
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L'ATTESA
Lunedì martedì e mercoledì
Giorni tranquilli che scorrono senza nessuna novità,
solo il lavoro e il ritorno a casa, io e mia moglie aspettiamo che arrivi il sabato e facciamo le nostre ipotesi, siamo
certi che ci saremo tutti cinque ma siamo altrettanto curiosi di scoprire chi sarà il primo o la prima a rompere il
ghiaccio, personalmente so che Biancaneve non lascerà
che le ore passino sprecate, e lei sa che io sono esattamente in sintonia con lei, una sola cosa mi potrebbe bloccare
dal prendere l'iniziativa, quella di rischiare di sembrare
un navigato della situazione e incrinare una bella forma
di amicizia anche futura con Vale e Stefano, forse sono
loro gli anelli deboli della catena, ma tutto ciò è comprensibile, io, mia moglie e Cenerentola abbiamo un affiatamento che è già stato collaudato, ma poi decidiamo che
queste sono solo ipotesi nostre, ci piacerebbe essere stupiti invece dal contrari.
Giovedì
Biancaneve e Cenerentola si sono incontrate molto presto e sono andate insieme dall'estetista, sono passate da
me in ufficio per farmi un salutino veloce e per dirmi che
mi avrebbero aspettato per il pranzo, se ne sono andate
con un sorriso da presa in giro lasciandomi nel dubbio su
cosa stessero tramando e preparando per il fine settimana, lo avrei sicuramente scoperto dopo poche ore, ma immaginavo già cosa avessero in mente di fare, sbrigai le
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mie pratiche con poca voglia e avrei lasciato tutto in sospeso se non ci fossero state delle urgenze.
Verso le tredici chiusi l'ufficio e mi incamminai verso il
ristorante dove mi aspettavano le due donne, quando arrivai cercai un tavolo dove ci fossero due persone ma non
vidi nessuno, poi sentii chiamare il mio nome e dietro di
me vidi le due ragazze e Vale, rimasi sorpreso, non avrei
immaginato di trovarlo insieme a loro, mi sedetti vicino a
lui e gli feci una buffetta, ordinammo un pasto veloce e
non accennai a nulla aspettando che fossero loro a dire
qualcosa.
Mi raccontarono per filo e per segno che erano andati
tutti e tre al bar per la colazione e poi insieme dall'estetista, ma non aggiunsero altro, avevo percepito una certa
irrequietezza positiva e sembrava che non vedessero l'ora
che arrivasse il sabato.
La breve pausa pranzo terminò senza alcuna altra novità, salutai mia moglie con un bacio e poi affettuosamente abbracciai Cenerentola e Vale, l'elettricità che avevo
percepito l'ho sentita reale e mi pareva che mi fosse trasmessa con la promessa di rivederci due giorni dopo.
La sera a casa ricevemmo la telefonata di Stefano che ci
avvertiva che era tutto pronto, aveva pensato anche al
buffet e ci aspettava per l'ora di pranzo.
Il venerdì trascorse come una giornata pre elettorale,
nel più assoluto silenzio, nessuno accennava al giorno
dopo.....
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IL SABATO TANTO ATTESO
Sono le sei, mi alzo, vado a bere, ho la gola secca e fa
caldo, Biancaneve sta dormendo stesa sopra le lenzuola,
la guardo e il suo corpo coperto solo da una minuscola
maglietta mi eccita come il primo giorno che l'ho conosciuta, mi siedo al suo fianco e il movimento del letto la
fa girare su se stessa e me la trovo quasi addosso, l'accarezzo delicatamente e questo mio gesto la fa avvicinare
ancora di più a me, mi sdraio e con il mio braccio l'agevolo a venirmi addosso, si sveglia e apre leggermente gli occhi, mi sorride e si guarda intorno alla ricerca della tazzina di caffè, gli sussurro che è molto presto e di dormire,
come una bambolina animata si rannicchia su di me e si
riaddormenta, io resto sveglio e me la coccolo con gli occhi, poi vado con la mente e la fantasia ad immaginare
come saranno le nostre prossime ore, vedo lei, Cenerentola, Vale, e infine Stefano che nella luce ovattata sono insieme a me ma non riesco ad immaginare oltre a quella
visione di noi insieme quasi in cerchio, mi vedo e li vedo
immobili con gli occhi che si scrutano e restiamo tutti in
attesa di un input che ci dia il via, ma a che cosa dovrebbe darci il via? Solo più tardi lo saprò o lo scoprirò.
Ore dieci.
Cenerentola ha telefonato che stava per arrivare da noi,
aveva risposto Biancaneve e curiosamente ho cercato di
capire il tono della telefonata, ho captato solo il suggerimento di portarsi della biancheria intima di ricambio e
questo mi ha confermato le idee “bellicose” delle due ragazze e la loro voglia di portare fino in fondo il gioco, ora
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eravamo sicuramente noi maschietti che avevamo un po'
di timore, saremmo stati all'altezza?, avevo voglia che arrivasse quel momento che attendevo da giorni, sorridevo
fra me e me mentre entravo in bagno a finire di sistemarmi mentre Biancaneve stava girovagando per casa mezza
nuda indecisa su cosa mettersi, cosa molto strana per lei
che preparava il suo vestiario sempre con largo anticipo,
stavo radendomi quando il campanello annunciò l'arrivo
di Cenerentola, terminai e andai a salutarla, me la trovai
di fronte e rimasi stordito dalla sua provocante bellezza
rifinita con abiti che lasciavano poco all'immaginazione,
in quel momento scese anche Biancaneve dalla scala con
la sua minigonna preferita e una maglietta sottile che
sembrava una seconda pelle, si misero di fronte a me e
chiesero il mio parere se erano abbastanza esplicite, risposi con una espressione fra il colorito e il volgare che
esprimeva la mia completa approvazione, effettivamente
avevo avuto un principio di erezione spontanea incontrollabile che le due donne avevano subito notato e dopo
la mia frase si fecero l'occhiolino d'intesa, sistemammo
nel portabagagli un paio di ventiquattrore con degli abiti
di ricambio e ora potevamo partire verso quello che speravamo fosse l'anticamera del cielo.
Ore dodici.
Varchiamo il cancello d'ingresso e veniamo accolti da
Stefano che, come sempre, ci accoglie calorosamente, il
piccolo giardino è preparato per un'aperitivo all'aperto,
dal bordo della piscina si alza Vale, anche lui ci viene incontro e ci abbraccia mostrando piacere per il nostro arri160
vo, indossa un magnifico bikini bianco che di maschile
non ha assolutamente nulla, quasi trasparente nasconde a
malapena le forme del suo corpo, in vita un leggero pareo sempre semitrasparente e bianco come il costume impedisce di vedere subito il gonfiore anomalo fra le sue
gambe, dalla mia bocca esce una frase che avrà in seguito
un valore non calcolato, “Sei splendida, davvero attraente”, mi accorgo solo dopo averla pronunciata, di aver
dato un'impronta unicamente femminile alle mie parole,
ma, sono uscite spontanee e istintive, Vale rimane ferma
e sorridente di fronte a me e dopo aver pronunciato un
grazie pieno di calore mi si avvicina e mi bacia leggera
sulla bocca, un bacio che accetto sotto gli occhi sorpresi
ma felici di Biancaneve che nel frattempo stava conversando con Stefano e Cenerentola, Vale si allontana da me
e va verso le due ragazze, si mette nel mezzo e le invita a
mettersi in costume per approfittare del bel sole caldo,
poi rivolta verso me e Stefano ci impone con un sorriso di
metterci in libertà insieme a loro, poi ci invita al tavolo
dove ci sono gli aperitivi pronti e si rimette provocante
sul bordo della piscina sdraiandosi sull'erba, scosta il pareo e lascia cadere un poco gli spallini del reggiseno, il
sole riflette sul suo corpo rendendolo più luminoso, in
quella posizione risaltano ancora di più i suoi seni perfetti, la luce evidenzia i suoi capezzoli turgidi e il mio sguardo scivola sull'inguine dove ora si evidenzia il gonfiore
del suo essere diversa, si stendono anche Biancaneve e
Cenerentola, si sono tolte in fretta e furia le poche cose
che avevano indosso, sono rimaste in solo intimo sicure
di non essere viste da sguardi indiscreti, ora il quadro di
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un'opera della natura si era completato donandoci la visione di quei tre corpi splendidi che deliziavano i miei
occhi e quelli di Stefano, siamo rimasti a guardarle per
dei lunghissimi minuti, poi Stefano mi fa cenno di seguirlo all'interno della casa, dall'armadio prende due pantaloncini da bagno e mi fa scegliere uno dei due, quindi comincia a spogliarsi per mettersi i suoi, lo fa con naturalezza rimanendo per un attimo nudo davanti a me senza
il minimo imbarazzo, io faccio altrettanto e insieme usciamo per raggiungere le ragazze.
Le troviamo che stanno sorseggiando l'aperitivo che
hanno preparato anche per noi, ci accolgono con dei fischi e con definizioni da mercato, “arrivano i nostri fighi,
era ora, avete finito di confessarvi?”, questo comportamento inaspettato provoca delle sonore risate, ci uniamo
alla libagione e cominciamo a prenderci degli stuzzichini
che insieme all'aperitivo e alla visione delle ragazze che,
nel frattempo, si erano tolte il reggiseno per non lasciare
segni della tintarella sul corpo, così, sempre più svestite
ci fanno sperare nella buona riuscita della “festa” che si
sta preparando.
Cenerentola entra in acqua subito seguita da Biancaneve, non è molto alta, arriva a malapena all'altezza del
seno, si lasciano andare e si bagnano come bambine sulla
spiaggia, poi vedo sparire sott'acqua mia moglie che trascina l'amica sul fondo, riemerge poco dopo con il perizoma di Cenerentola e lo lancia verso di noi, quindi salta
sul bordo della piscina lasciando l'amica sorpresa, ma
forse non troppo, che non sa come uscirne, Vale si guarda
162
in giro e ormai certo che nessuno può vederci invita Cenerentola a non preoccuparsi e a esibire la sua bellezza,
anzi, chiede il permesso di spogliarsi completamente e
invita anche noi a farlo.
Biancaneve non aspetta altro e si sfila il perizoma lanciandolo a Stefano, sorpresi da questa iniziativa ci guardiamo un po' tutti, poi, quasi in simultanea, ci leviamo gli
ultimi indumenti e ci buttiamo in acqua trascinandoci anche Vale e Biancaneve, siamo tutti insieme nella piccola
vasca, forse troppo vicini per le nostre mani, rese invisibili dall'acqua e dalla luce, che viaggiano alla scoperta sensoriale delle forme che sinuosamente scivolano le une
contro le altre.
E' in questi frangenti che mi scopro maschilista al massimo, quasi me ne vergogno, scopro il mio essere competitivo verso l'altro maschio, cerco di intravvedere se ha il
membro in erezione, se ha una dimensione maggiore della mia, la competitività maschile prevale sul buon senso,
ma poi, fortunatamente, questo pensiero se ne va, i miei
occhi vanno alla ricerca di altre immagini, Biancaneve,
Cenerentola, femmine che conosco bene e che mi fanno
impazzire, Vale, enigma che ora è alla mia soluzione, Bella, provocante, femmina fino al punto di essere desiderata come un maschio, la mia erezione sta assumendo una
figura che non si può più nascondere, Stefano impacciato
è chiuso fra le due ragazze mentre Vale mi si avvicina e
mi stringe i fianchi, io l'afferro e me l'avvicino ancora di
più, mi sussurra all'orecchio con un filo di voce “ti voglio” poi mi spinge sott'acqua e si tuffa trascinandomi sul
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fondo, riemergiamo abbracciati e io frastornato dalle sue
due brevi ma chiare parole, mi chiedo come mi vorrà, da
maschio o da femmina?.
Riprendo fiato mentre cerco di capire cosa sta facendo
mia moglie, Vale, quasi mi leggesse nel pensiero mi dice
che sta cercando di svegliare Stefano che è sempre più
inibito dall'iniziativa delle due donne, mentre mi dice
queste cose sento che mi accarezza il membro nascosto
alla vista di tutti dall'acqua, cerco di rimanere indifferente ma non riesco a nascondere la mia eccitazione, Vale
socchiude gli occhi e mi offre le sue labbra, calamitato avvicino le mie e ci scambiamo un bacio che viene subito
applaudito dagli altri tre che, forse, non aspettavano altro.
Rimanemmo in acqua ancora parecchio tempo, giocando come ragazzini che scherzosamente si palpeggiavano
sapendo di non essere visti ma sapendo che “si sapeva”,
poi la voglia di mangiare qualcosa vinse su tutto e anche
per stemperare la tensione che si era creata decidemmo
di uscire e portarci in casa a pranzare.
Ci asciugammo alla bene e meglio mentre camminavamo sull'erba del prato, entrammo in casa, le ragazze proposero di pranzare nudi, noi accettammo senza eccezioni,
il passo dello svestirsi ormai era stato fatto e mi meravigliai come mi sentissi naturale in mezzo a loro, e mi sbalordii ancora di più come stavamo comportandoci, come
per incanto la nostra eccitazione generale era rientrata,
sembravamo un gruppo di amici riuniti per un pranzo
sociale, la sola diversità era che, eravamo completamente
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nudi e stavamo gestendo il nostro eros in modo quasi
perfetto.
Ore quattordici
Due tavolini imbanditi con piatti decisamente estivi, da
gustare freddi ad ogni ora, bevande anch'esse fredde o
ghiacciate, tutto a nostra disposizione, Stefano da buon
“padrone di casa” era stato impeccabile, organizzazione
perfetta, ma sembrava che nessuno volesse toccare cibo,
ci si scambiava sguardi e sorrisi senza parlare, solo mezze frasi senza senso e di frivoli contenuti, era comunque
piacevole vedere tutte queste persone che si beavano gli
uni degli altri, due donne civettuole si esibivano facendo
crescere il desiderio in noi maschietti mentre la terza
“donna” guardava con interesse tutti noi, era la più reale
e fortunata, sapeva cosa voleva dalle femmine e cosa voleva dai maschi, sapeva anche cosa dare a tutti e quattro,
Biancaneve ruppe tutte le ombre baciando in bocca Cenerentola che rispose subito al suo bacio abbracciandola e
trascinandola sul tappeto in mezzo alla stanza, le mani
delle due donne si misero in azione carezzando ogni parte del corpo che riuscivano a stringere mentre le bocche
baciavano il corpo dell'altra senza minimamente smettere
o darsi un freno, sembrava di assistere ad uno spettacolo
hard prefissato da un copione, io e Stefano ammiravamo
estasiati questa lesbicata non prevista ma sicuramente
gradita, eravamo seduti sui divanetti che facevano ala
alla stanza, Vale seduto per terra con la schiena appoggiata alle mie gambe si voltò verso di me e mi sorrise dimostrando il suo gradimento, si percepivano solo i sospi165
ri delle due ragazze che nel frattempo si erano sfregate e
rigirate dando l'una all'altra il proprio sesso da baciare,
quella stessa situazione l'avevo vissuta a casa nostra e il
solo ricordo mi fece partire un'erezione che avrei voluto
nascondere ma, guardando verso Stefano vidi che nemmeno lui era riuscito a restare indifferente, solo Vale era
rimasto fisicamente inerte, ma forse era solo una mia impressione dato che il suo sesso non mi era visibile completamente, eravamo tutti e tre imbambolati a guardare
le due ragazze che si eccitavano sempre più sapendo di
eccitarci, il tappeto che le accarezzava delicatamente ce le
faceva vedere ancora più belle, non stavano più giocando
a fare le lesbichine, ora erano veramente partite per la
tangente e Cenerentola era ormai sottomessa piacevolmente alle voglie di Biancaneve che aveva preso l'iniziativa e stava portando verso un piacevole orgasmo l'amica
che si era abbandonata ai suoi voleri, i sospiri sempre più
profondi e i movimenti della ragazza che stava godendo
esplosero poco dopo in un rantolo di piacere che lasciarono la ragazza senza forze e senza possibilità di reagire,
Biancaneve si allontanò dal sesso dell'amica lentamente e
con dolcezza, accarezzò i suoi fianchi e andò a baciarla
sulla bocca, poi chiamò Stefano, gli prese il viso fra le
mani e gli avvicino le sue labbra alla bocca dicendogli che
quello era il sapore di Cenerentola e doveva continuare a
prenderne altro e perentoria gli disse: “leccala tutta”,
creandogli un imbarazzo per la nostra presenza, Cenerentola stava smaltendo la sua prima dolce e gradita fatica, quando si accorse del cambio di persona, sorrise stringendoselo tutto, Biancaneve venne poi verso me e Vale
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che voleva vedere le reazioni dell'amico ma, l'intraprendenza di mia moglie che gli prese il viso fra le mani baciandolo e invitandolo ad unirsi a noi, gli impedì di guardare.
Pochi istanti dopo ci trovammo stesi sul grande tappeto, tutti e cinque, insieme, l'imbarazzo iniziale se ne stava
andando e restava la curiosità dell'esplorazione erotica
che prendeva il sopravvento, i sospiri di Cenerentola e la
voglia di Biancaneve che stava per esplodere diede una
spinta a tutti i giochi desiderati e troppo a lungo repressi.
Era la prima volta che io e mia moglie ci trovavamo in
quella situazione, fare sesso in cinque persone, anche per
gli altri non era certo una circostanza abituale, lo capivo
dall'impaccio che controllava i movimenti di tutti noi,
evitavamo di disturbarci a vicenda e cercavamo di prevenire il contatto corporeo ma nello stesso tempo godevamo nel vedere i nostri corpi nudi che erano senza pudore
alla portata dei nostri sensi, mi trovai viso a viso con Cenerentola, le nostre bocche si incontrarono e le nostre labbra si unirono mentre Stefano era letteralmente soggiogato dalla femminilità della ragazza che aveva goduto sotto
la sua lingua, Biancaneve lo aveva strappato letteralmente dalle gambe dell'amica e lo stava seducendo, sapevo
che lo desiderava e avrebbe voluto prenderselo e lo stava
facendo senza che lui avesse la forza di resistergli, e sicuramente non voleva resistergli ... i nostri sguardi si incrociarono i suoi occhi sembrava mi chiedessero un consenso, capì dal mio sguardo che quel giorno era un giorno
pazzo, bello e particolare, tutto era consentito, mi ritrovai
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fra le braccia Cenerentola che morbidamente si lasciava
condurre dalle mie mani, scivolò sopra di me cercando il
mio membro che sembrava stesse per scoppiare, una
mano lo condusse in quel corpo che si aprì per riceverlo
dentro di lei, la mano era di Vale che aveva capito il mio
desiderio e quello della ragazza, si era poi sdraiato vicino
a me con gli suoi occhi lucidi di piacere, vedevo Cenerentola tenere per mano Biancaneve, insieme stavano andando verso quel meraviglioso piacere che io stavo dando
alla sua migliore amica e lei stava prendendosi da un nostro caro alleato, solo allora stavo rendendomi conto che
insieme avevamo infranto l'ultima barriera all'erotismo.
Il piacere si stava impossessando di tutti noi, la bocca
di Vale si era posata sulla mia e le sue labbra incrociavano quelle di Cenerentola che aveva ormai ceduto la ragione al piacere, le nostre lingue si mischiavano e i sospiri
delle ragazze accrescevano la già forte carica dell'eros in
noi maschietti, il mio cervello, come quello di tutti noi,
veniva piano piano conquistato da una nebbia che gli impediva di vedere ma non di sentire e questa sensazione
liberava da ogni tipo di incertezza, c'era posto solo per il
sesso, tutte quelle trasgressioni sognate e mai realizzate,
quel piacere misto alla sfida che ti porta in alto e ti da
solo godimento, vuoi vedere la gente intorno a te godere
e vuoi che la gente faccia godere te, uno scambio di sensualità che non conosci e solo in quel momento capisci
quanto è influente per la tua testa, hai una bocca da baciare e non ti interessa di chi sia, hai un corpo da accarezzare e in cambio desideri che le sue carezze arrivino fino
a te, hai un sesso da toccare, baciare, usare e non vuoi sa168
pere se è lei o lui.... stai godendo e ti senti sempre più su.
Il torpore che mi aveva preso venne sconvolto dalle parole di Vale che mi riportarono alla realtà, ci stavamo baciando quando mi sussurrò all'orecchio un “ti voglio” velato dalla voce roca di desiderio, solo allora vidi gli occhioni di Cenerentola che ci sorrideva e ci guardava incredula mentre ci scambiavamo effusioni, avevo inconsciamente lasciato le labbra della ragazza per quelle di
Vale, Biancaneve aveva abbracciato l'amica e si stava riprendendo dall'orgasmo aveva avuto con Stefano, l'aria
si era impregnata del profumo di sesso tanto da farci l'effetto di una droga, le mie mani stavano masturbando
Vale che continuava a baciarmi sul collo e a coprirmi di
carezze, le due ragazze si misero una a destra e l'altra alla
mia sinistra mentre vale si inginocchiò in mezzo alle mie
gambe, mi trovai quasi assalito da coccole e baci dalle tre
persone che sembravano volessero darmi tutto di loro,
Biancaneve sapeva i miei punti deboli, Cenerentola li
aveva scoperti da tante piccole cose, una mano mi masturbava lentamente, un'altra mi accarezzava il perineo e
altre mani mi aprivano sempre di più le gambe lasciando
spazio a Vale che si stava insinuando sempre più facendomi sentire la sua erezione a contatto col mio membro,
da quel momento i miei ricordi sono velati da una nebbia
di piaceri che non avevo mai conosciuto, bocche che si alternavano baciandomi e mani che non riuscivo a contare
che usavano il mio corpo per darsi e darmi piacere, mi
abbandonai a godere di quella lenta masturbazione guidata da mia moglie e proseguita da altre mani e altre bocche, fino a che i miei sensi sprigionarono un'energia che
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sconvolse il mio cervello, l'esplosione dell'orgasmo trattenuto troppo a lungo venne pilotato sempre dalle due
donne che raccolsero con le loro mani il mio seme e con
quello mi bagnarono quello che rimaneva del mio sesso
che perdeva vigore, poi Biancaneve, che sicuramente aveva voluto tutto questo per me, insinuò le sue dita bagnate
e appiccicaticce fra il solco delle mie natiche andando a
lubrificare quella parte ancora poco conosciuta preparandola a Vale, che, solo in quel momento, capii cosa avesse
voluto intendere con la sua frase “ti voglio”.
Volli rilassarmi e lasciai che quello che doveva essere
sarebbe stato, ero eccitato e sentire che il mio corpo era
desiderato mi faceva godere, avevo capito che ero il giocattolo di loro tre e sapevano che avrei accettato di esserlo, sapevano anche che quello che volevano loro era la
stessa cosa che volevo io, le labbra di Biancaneve si posarono sulle mie, il loro sapore era il mio sapore che mi veniva portato alla bocca, delicatamente le due ragazze mi
sollevarono leggermente le gambe e sentii Vale che iniziava la sua meravigliosa voglia di penetrarmi, ero rilassato e aspettavo il momento di essere completamente in
sua balia, solo allora mi accorsi che Stefano si era seduto
poco distante masturbandosi lentamente e guardando incuriosito verso di me, era un momento che non dimenticherò mai, un leggero fastidio, che scomparve quasi immediatamente, seguito subito dopo da una ondata di piacere aveva dato il via alla mia accondiscendenza a ricevere dentro di me il sesso di Vale, le coccole, che le due
donne mi avevano riservato fino a quel momento, terminarono lasciandomi in balia di una donna che mi stava
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scopando e mi attraeva, una mezza donna e un mezzo
maschio che mi stava possedendo e mi faceva provare
cosa è veramente il sesso, quello senza limiti e barriere,
quello vero.
Gli stringevo con le gambe i fianchi quasi a non volerlo
lasciar scappare e quando Vale si lascio cadere su di me
andai a offrire le mie labbra, la mia bocca alla sua e aspettai che la sua lingua si incrociasse con la mia, poi me lo
strinsi sempre più vicino e insieme cominciammo a cercare quel piacere che sarebbe arrivato da lì a poco e sarebbe
stato suggellato dal suo seme dentro di me e il mio sparso fra i nostri due corpi avvinghiati dalla voglia e dalle
regole dell'eros.
Era delicato, dolce, voleva solo darmi piacere, i suoi
colpi dentro di me erano di passione e di godimento, io
gratificavo andandogli incontro e ogni volta che lui affondava dentro il mio corpo i miei sospiri gli facevano
brillare quei meravigliosi occhi, i suoi seni li desideravo e
cercavo di baciarli, i suoi fianchi li volevo stringere e guidarli nei suoi movimenti, il suo esile corpo flessuoso sembrava che fosse nato per darmi quel piacere che stavo
scoprendo, eravamo solo noi, gli altri non li vedevo più,
avevo gli occhi chiusi e non volevo sapere nulla che non
fosse ciò che stava succedendo fra me e Vale, sentivo l'orgasmo che mi stava assalendo e percepivo dai movimenti
che anche lui stava per venire, le nostre bocche si incollarono nello stesso momento che l'ondata di calore esplose
dentro di me e io esplosi sui nostri ventri uniti.
Quanto tempo rimanemmo uniti in quella innaturale
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posizione non lo ricordo, ma ricordo con nostalgia quando lui mi lasciò e si abbandono al mio fianco, vidi il viso
raggiante di Biancaneve e lo sguardo stupefatto di Cenerentola che erano felici per me, l'aria ancora carica di tensione e di desiderio condusse le due ragazze verso Stefano che ostentava una favolosa erezione, con maliziosa
complicità Biancaneve e Cenerentola si presero cura dell'amico per prendersi quel piacere che era in grado di dare.
Mi resi conto che le pecorelle aveva divorato i lupi, ora
capivo i sorrisi di mia moglie quando mi disse che avrebbe voluto vedermi fra le braccia di Vale, ora avevo capito
chi era veramente il sesso forte, vedevo poco lontano da
me due pecorelle che erano sopra un lupo che guaiva non
certo di dolore, l'altro lupo ero io, sfiancato da un piacere
che non avrei mai pensato di provare e che cercava di riprendersi ma forse non lo voleva più di tanto, il profumo
del sesso si era sparso nell'aria a ricordare quello che era
e stava ancora accadendo, Vale mi si stringeva addosso e
mi accarezzava tutto il corpo, io avevo messo un braccio
dietro la schiena e me lo tenevo stretto, la mia mano era
all'altezza dei fianchi e lui sembrava cercasse protezione,
poi dopo un tempo indefinito mi chiese se volessi accompagnarlo in bagno per farci una doccia rinfrancatrice,
come un'automa mi alzai dandogli la mano e insieme andammo nella sala da bagno e, sempre senza dire una parola, aprii il box della doccia e lo invitai a seguirmi,
aprimmo tutti i getti dell'acqua dell'idromassaggio e ci
deliziavamo da questa tecnica che sembrava studiata per
noi, senza volerlo mi trovai a massaggiare le sue spalle e
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la sua schiena, poi i fianchi e infine mi trovai il suo membro fra le mani, aveva ancora qualche segno di erezione
ma le mie erano solo coccole, come se le stessi facendo ad
una bella ragazza, lui ricambiava passandomi una morbida spugna insaponata su tutto il corpo, le sue parole ruppero il silenzio chiedendomi se aveva osato troppo con
me, la mia risposta fu quella di abbassare la violenza dell'acqua lasciando solo il rumore leggero di poche gocce
che cadevano su di noi, lo baciai stringendolo affettuosamente e lo rassicurai, no, non aveva assolutamente sbagliato, quello che era successo l'ho voluto anch'io e lo ringraziai per le sue premure.
Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo a vicenda, ci
guardavamo le nostra nudità con una serenità immateriale che ci era naturale, entrarono le due ragazze, ci sorrisero e ci chiesero ironicamente di poter rinfrescarsi, lasciammo libero il bagno e rientrammo in salotto dove trovammo Stefano ridotto ad uno straccio, sorridente ma visibilmente imbarazzato e stanco, ci sedemmo accanto a
lui e accendemmo una sigaretta, nessuno voleva parlare,
ma i nostri occhi dicevano tutto di tutti.
Poco dopo Vale si alzò lasciandoci soli, andò a preparare dei drink e mentre lo faceva ci dava occhiatine maliziose, tolsi dall'imbarazzo Stefano complimentandomi con
lui per come si era comportato con le ragazze, così facendo gli stavo facendo svanire le perplessità che aveva per
aver fatto sesso con Biancaneve, dopo tutto era mia moglie e non poteva immaginare che il maggior artefice di
quella giornata era proprio lei, si rilassò e capi che ero
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compiaciuto e che queste cose cominciavano e finivano
quello stesso giorno e non implicavano complicazioni future, Vale arrivò con i bicchieri e mentre si dirigeva verso
di noi non potemmo fare a meno di esaltarne le grazie,
era una femmina deliziosa racchiusa in un corpo di maschio altrettanto delizioso, prendemmo i bicchieri e insieme brindammo a qualcosa che ci era sconosciuto ma che
suggellava un affetto che pochi avrebbero potuto provare
così intensamente.
Le due ragazze arrivarono subito dopo e Vale prese i
due drink che aveva già preparato, li offri e ci rendemmo
conto che avevamo aperto nelle nostre menti una libertà
sessuale che ci aveva portato ai tempi dove tutto era pulito e permesso, niente gelosie, niente tabù, niente di niente
che fosse male, eravamo liberi di essere quello che eravamo.
Ore diciotto.
Sembra che siano trascorsi pochi minuti dal nostro arrivo, il tempo si è completamente volatizzato e tutto è finito in un'altra dimensione.
La giornata continuò dolcemente fra ammiccamenti e
giochini sempre più trasgressivi, nessuno sentiva il bisogno di coprirsi e nascondere alla vista degli altri il proprio corpo, il tempo passò troppo in fretta e la nostra libertà aveva bisogno di molto tempo, ma non dovevamo
correre troppo, lasciammo che le cose andassero per il
loro corso, quello fu un giorno dove noi maschietti ci rendemmo conto che avevamo una forza di resistenza che
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mai avremmo pensato di avere, ma ci rendemmo anche
conto che, effettivamente, le pecorelle, come Biancaneve e
Cenerentola, erano veramente il vero sesso forte, Vale,
che abbiamo simpaticamente voluto chiamare Cappuccetto Rosso, per il suo nome maschile ma la sua natura
femminile, era una pecorella insolita, un po' dalla parte
del lupo e un po' pecorella spaurita, ma il gruppo, quel
giorno, aveva sicuramente messo un sigillo di ceralacca
su quella parola chiamata amicizia.
Il buio arrivò come un pendolo che scandiva il tempo e
ci stava dicendo che il nostro era finito, dovevamo riprendere le nostre dimensioni e tornare ai nostri ruoli,
tornare a quelle abitudini che, la comunità alla quale dovevamo far parte, ci imponeva, tornare alla solita vita,
renderci conto che i sogni terminano quando ti svegli e
ora dovevamo svegliarci.
Ore ..... nessuno lo voleva sapere.
Il commiato dalla casa di Stefano fu un momento carico di malinconia, avevamo bisogno di riflettere e potevamo farlo solo se lontani da quella casa che ci aveva dato
tanto, Vale, si era rinfrescato in silenzio e poi si era messo
un paio di jeans, una maglietta leggera, completamente
diverso dall'abbigliamento col quale lo abbiamo trovato
all'arrivo, ci baciò tutti sulla bocca, con naturalezza e dolcezza, si allontanò con una lacrima che scendeva sulla
guancia e con un filo di voce disse “grazie amici miei”,
poi ce ne andammo io e Biancaneve, Cenerentola aveva
scelto di rimanere con Stefano, ci accompagnarono fino al
cancello d'ingresso....
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FINE DELLA FAVOLA
Quale potrebbe essere la fine della favola?.
Il solito lieto fine che lascia la fantasia di interpretare il
seguito che, in genere, narra sempre che “vissero felici e
contenti per cento anni”?.
Certo, si potrebbe immaginare che questi cinque personaggi abbiano deciso di vivere tutti insieme, sarebbe stata
una conclusione scontata ma inattuabile, vi immaginate
per quanto avrebbero potuto conservare la loro vita privata?, sicuramente pochi giorni e sarebbero stati veramente la “favola” negativa per tutti, una loro vita segreta?, non avrebbe comunque retto a lungo.
In tal caso?, lasciare che la favola finisca nell'immaginario, ma se così fosse, la favola sarebbe sicuramente una
delle tante uscite dalla fantasia dell'autore, ma forse questa non è poi tanto così favola se non fosse che.....
Quella sera, nel ritorno verso casa, Biancaneve mi sussurrò che voleva completare la giornata col far l'amore,
aveva fatto tanto sesso ma gli mancava l'amore...... io il
suo Lupo, l'avevo aiutata molto a superare quella barriera che lei stessa aveva timore ad affrontare, ci impegnammo di parlarne a lungo, anche io aveva desiderio di lei,
volevo anche io quella parte che si chiamava amore e che
condividevo sulla completa diversità dal sesso, mi sentivo di ringraziarla perché grazie a lei avevo avuto esperienze che da solo non avrei mai osato ponderare, ma anche quello era motivo di dialogo, quel dialogo che aveva
sempre unito le nostre vite, oggi le univa ancora di più.
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Stefano e Cenerentola continuarono a frequentarsi e a
frequentarci, finché decisero di provarci, cominciarono a
vivere insieme, dopo alcuni mesi decisero anche di sposarsi, lo fecero con una cerimonia semplice dove gli invitati eravamo pochi intimi e “amici”, solo noi e Vale sapevamo dell'importanza di questa per scelta di Stefano, la
sua famiglia aveva accettato questa situazione senza minimamente capirne il motivo, Vale, in quell'occasione lo
trovammo estremamente frizzante, la sua rivincita, dopo
tante ostruzioni contro lui e Stefano, lo avevano galvanizzato, dopo i festeggiamenti ci prese tutti e quattro in un
angolino e ci promise di presentarci una sua conquista,
aveva conosciuto una donna che lo aveva affascinato, vi
chiederete il perché di questo cambiamento...., aveva conosciuto Chiara presso un centro congressi durante un
dibattito sulle coppie di fatto, lei era una donna che
avrebbe voluto essere libera di convivere con una
donna... ma il destino gli ha messo sulla strada una donna particolare, ha incontrato Vale.......
Ora siete voi che, dopo aver letto, dovrete riflettere se
la favola è da considerarsi tale oppure se non è poi tanto
narrazione, potrebbe essere una reale storia fra le tante
nascoste dalle mura domestiche che non lasciano trasparire nulla all'esterno, non pensate?.
Avete tempo per riflettere e pensare, magari rileggendovi “questa favola”.
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Ho voluto scrivere questa storia mescolando
alcuni miei concetti e modi di vedere la realtà
nella grande sfera del sesso, non voleva essere
un racconto erotico, penso che ognuno di noi
abbia fantasia a sufficienza e possa scriverne a
centinaia, ho voluto soffermarmi invece su narrazioni che sono fuori della “norma”, situazioni
che aleggiano nella fantasia di uomini e donne
indistintamente dal ceto e dalla posizione sociale, singoli o sposati, amanti o amici, le fantasie
sono essenze proprie e difficilmente sono confidate quando toccano questo tabù, sì, perché per
molti il sesso è ancora un tabù insormontabile e
difficilmente superabile prima di cambiare in
modo drastico alcune convinzioni radicate dalla
nostra cultura.
Certamente vi sarete chiesti, durante la lettura, se questo racconto è frutto di una situazione
reale o se è frutto di fantasia, come ho già detto,
sta a voi decidere quale di queste due prospettive sia quella vera, la vostra sarà una decisione
condizionata solo dal vostro modo di vedere la
vita, da come vi rapportate col vostro partner e
da quello che vi aspettereste da lui o da lei, ma
se avrete letto con piacere queste pagine vorrà
dire che anche nella vostra mente può aleggiare
questo modo fantastico di vedere la vostra vita
di coppia
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