Utero in affitto
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Utero in affitto
Anno 8 N° 6 – GIUGNO 2016 SOMMARIO Editoriale .......................................................................................................................... 2 Unioni civili, Bagnasco: "Utero in affitto colpo finale a famiglia". Ma Alfano: "Nella legge non c'è" .......................................................................................... 3 Utero in affitto: un'industria contro donne e bambini. ............................................................. 6 Utero in affitto, ecco quanto costa ....................................................................................... 9 Libri ................................................................................................................................. 11 Utero in affitto Giugno 2016 EDITORIALE Cari lettori, per il corrente mese di giugno la redazione ha ritenuto di dover affrontare un tema di attualità molto scottante che viene ormai individuato come: “L’utero in affitto” In effetti si tratta, in termini più appropriati, di “surrogazione di maternità” o “gestazione per altri”. La surrogazione avviene nel momento in cui una donna si offre, quasi sempre, dietro compenso economico, di portare a termine una gravidanza su commissione di single o coppie incapaci di generare, fino al parto. Già in molti Paesi tale pratica è riconosciuta anche legalmente, ad esempio India, Grecia, Russia. Negli Stati Uniti è stata per prima la California a regolamentare questo percorso seguita da altri sette Stati. In Italia la surrogazione di maternità è vietata. Qualora chi non fosse in grado di generare si rivolgesse ad uno dei Paesi sopra citati sussisterebbe poi, comunque, il problema del riconoscimento del legame familiare tra il figlio e il genitore non biologico. Tale situazione si verifica quando l’ovulo o lo spermatozoo vengano dati da soggetti terzi. Riteniamo molto significativo, a questo punto, riportarvi il paragrafo 11, tratto dalla Istruzione “DIGNITAS PERSONAE” su alcune questioni di bioetica, della Congregazione della Fede del 20 giugno 2008 dove si parla dell’istituzione del matrimonio…. “Il matrimonio, presente in tutti i tempi e in tutte le culture, «è stato sapientemente e provvidenzialmente istituito da Dio creatore per realizzare nell’umanità il suo disegno di amore. Per mezzo della reciproca donazione personale, loro propria ed esclusiva, gli sposi tendono alla comunione delle loro persone, con la quale si perfezionano a vicenda, per collaborare con Dio alla generazione e all’educazione di nuove vite» [10]. Nella fecondità dell’amore coniugale l’uomo e la donna «rendono evidente che all’origine della loro vita sponsale vi è un “sì” genuino che viene pronunciato e realmente vissuto nella reciprocità, rimanendo sempre aperto alla vita… La legge naturale, che è alla base del riconoscimento della vera uguaglianza tra le persone e i popoli, merita di essere riconosciuta come la fonte a cui ispirare anche il rapporto tra gli sposi nella loro responsabilità nel generare nuovi figli. La trasmissione della vita è iscritta nella natura e le sue leggi permangono come norma non scritta a cui tutti devono richiamarsi» [11].” http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_200812 08_dignitas-personae_it.html Buona lettura La redazione 2 Utero in affitto UNIONI CIVILI, BAGNASCO: "UTERO MA ALFANO: "NELLA LEGGE NON C'È" Giugno 2016 IN AFFITTO COLPO FINALE A FAMIGLIA". Il presidente Cei: "Differenze sono solo artifici giuridici facilmente aggirabili". E rimprovera: "Troppe energie spese rispetto a veri problemi del Paese". Orfini (Pd): "Legge non è contro la famiglia". Meloni (Fratelli d'Italia): "Cardinale ha ragione, norma cavallo di Troia". Quagliariello (Idea): "Arcivescovo squarcia velo d'ipocrisia" di Piera Matteucci 17 maggio 2016 http://www.repubblica.it/vaticano/2016/05/17/news/unioni_civili_bagnasco_utero_affitto_sara_c olpo_finale_-139965026/?refresh_ce La legge sulle unioni civili "sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia" e "le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalisti, o degli artifici giuridici facilmente aggirabili, in attesa del colpo finale, così già si dice pubblicamente, compresa anche la pratica dell'utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando di condizioni di povertà". È il presidente Cei, cardinale Angelo Bagnasco, a lanciare l'allarme nella relazione al secondo giorno all'assemblea generale. Parole che non trovano d'accordo il presidente del Pd, Matteo Orfini, che difende l'operato del governo: "Non penso che dovere della politica sia polemizzare con Bagnasco. Quello che pensiamo sull'argomento lo abbiamo dimostrato votando la legge. La legge sulle unioni civili non è contro la famiglia, ma distribuisce diritti senza toglierli a nessuno", ha ribadito. "Abbiamo fatto una scelta coraggiosa - ha aggiunto - che viene dopo un dibattito estenuante. Non credo che questo sia in contraddizione con l'esigenza di fare politiche per le famiglie". Per il presidente dei 3 Utero in affitto Giugno 2016 senatori del Pd Luigi Zanda, bisogna evitare di unire due cose diverse: "L'utero in affitto è vietato dalla legge italiana e resterà vietato. Non c'e' alcuna possibilità che il divieto cambi. L'istituto delle unioni civili è molto diverso dal matrimonio. Non c'è alcuna equiparazione. Così come chiede la nostra Costituzione, sono uguali i diritti delle persone, etero o omo, che fanno parte della coppia. I vescovi - conclude il presidente Zanda - hanno il diritto e certamente il dovere di esprimere la propria opinione che io ascolto sempre con molta attenzione. Ma il Parlamento deve legiferare con una visione laica della vita e della società". Diversa la posizione della candidata di Fratelli d'Italia al Campidoglio, Giorgia Meloni: "Il presidente della Cei ha ragione: questa legge sulle unioni civili è il cavallo di Troia per introdurre in Italia la pratica dell'utero in affitto, una mostruosità che umilia e sfrutta il corpo delle donne. Comprare per soldi maternità e gestazione è una barbarie da combattere". Sulla stessa linea il senatore Gaetano Quagliariello, presidente del movimento 'Idea': "Il cardinale Bagnasco ha stracciato il velo dell'ipocrisia, su questa legge ha detto la verità che un falso compromesso ha cercato invano di coprire: il testo equipara sostanzialmente unioni e matrimonio e di lì all'utero in affitto la strada è tracciata". Troppe energie per unioni civili. Per Bagnasco, che è anche arcivescovo di Genova, il lavoro che manca, la povertà, le dipendenze come quelle legate al gioco d'azzardo sono i problemi del Paese rispetto ai quali "la gente vuole vedere il Parlamento impegnato senza distrazioni di energie e di tempo, perché questi sono i problemi veri del Paese, cioè del popolo". E rimprovera l'eccessivo impegno profuso dalle forze politiche per raggiungere l'obbiettivo delle unioni civili. Manovra coraggiosa per le famiglie. "Un fronte di preoccupazione è quello della natalità. Finalmente, dopo anni che lo richiamiamo, oggi perlomeno si parla di inverno demografico", ha sottolineato Bagnasco, chiedendo: "Che cosa sta facendo lo Stato perché si possa invertire la tendenza? Si avverte l'urgenza di una manovra fiscale coraggiosa, che dia finalmente equità alle famiglie con figli a carico. Gli esperti dicono che la messa in atto del cosiddetto 'fattore famiglia' sarebbe già un passo concreto e significativo". Povertà e corruzione. E, sempre parlando dei problemi a cui l'Italia deve fare fronte, dopo che ieri il Papa aveva invitato la Chiesa a lasciare i beni non necessari, il presidente della Cei ha evidenziato come ci siano sempre più poveri nel nostro Paese e una ricchezza sempre più concentrata nelle mani di pochi, spesso anche corrotti: "La povertà assoluta - ha ricordato parlando all'Assemblea dei vescovi - investe 1,5 milioni di famiglie, per un totale di 4 milioni di persone, il 6,8% della popolazione italiana! Mentre la platea dei poveri si allarga inglobando il ceto medio di ieri, la porzione della ricchezza cresce e si concentra sempre più nelle mani di pochi, purtroppo a volte anche attraverso la via della corruzione personale o di gruppo". 4 Utero in affitto Giugno 2016 Disoccupazione, Italia tra i Paesi peggiori d'Europa. Tra i tanti problemi che l'Italia deve affrontare, c'è sicuramente quello della disoccupazione, dato che, ha ribadito Bagnasco, il nostro Paese ha uno dei tassi peggiori d'Europa: "Dall'inizio della crisi l'occupazione è caduta del 4,8%, una delle contrazioni più rilevanti in Europa. I dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro è prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria". E non è un fenomeno esclusivamente giovanile: "Forte preoccupazione la esprimiamo anche per gli adulti che, una volta perso il lavoro, si trovano nella difficoltà a rientrarvi con grave danno per le proprie famiglie oltre che per la propria dignità. Il peso della vita quotidiana, alla ricerca dei beni essenziali, diventa sempre più insostenibile, compreso il bene primario della casa", ha insistito Bagnasco, che invita "i responsabili della cosa pubblica e i diversi attori del mondo del lavoro" a mettere in atto interventi per far uscire l'Italia dalla crisi economica e sociale "non episodici, ma strutturali...Vorremmo poter vedere il nostro Paese più sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell'intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarietà". Dramma migranti e il ruolo dell'Europa. Uno sguardo preoccupato Bagnasco lo ha rivolto anche alla crisi migratoria in corso. "Il Sud del mondo si è messo in marcia sotto la spinta di circostanze difficili o tragiche: è un inarrestabile esodo", ha evidenziato, chiedendo un esame di coscienza al nostro Continente: "È doveroso chiederci - le sue parole - se non sia questo un banco di prova perché l'Europa del diritto, della democrazia e della libertà, culla e sorgente dell'umanesimo, irrorata dalla sorgente perenne del Vangelo, possa riscoprire se stessa". E ha citato Aldo Moro che, visitando Aquisgrana, disse che era "il centro di un mondo unito che si regge su due pilastri fondamentali: l'ordinamento giuridico romano e la forza spirituale del cristianesimo". Per questo, l'arcivescovo ha lanciato un appello perché "possa l'Europa ritrovare la sua anima e così l'amore di popoli e nazioni...possa incontrarsi finalmente con le persone, che non sono pedine sulle cui teste qualche 'illuminato' pretende di decidere o esperimentare; né sono apolidi, poiché ognuno appartiene ad una storia, ha una visione della vita e valori di fondo". Poi, rivolto ai vescovi italiani, li ha invitati a rinnovare "la passione per l'Europa". Ma il ministro Alfano replica: "Interpretazione di Bagnasco non corrisponde a legge, nessuna legittimazione dell'utero in affitto". "Lo dico con il rispetto che ho sempre avuto e continuerò ad avere del cardinale Bagnasco, ma la sua interpretazione della legge sulle unioni civili, come lasciapassare per l'utero in affitto, non corrisponde a quanto in quella legge c'è scritto". Lo dichiara il ministro Angelino Alfano che aggiunge: "Nella legge che abbiamo votato le unioni civili 5 Utero in affitto Giugno 2016 sono un nuovo istituto nettamente e non nominalisticamente diverso dal matrimonio, non sono previste le adozioni per le coppie omosessuali né nella forma diretta né nella forma indiretta della stepchild adoption. Meno che mai si accenna all'utero in affitto che non potrà certo essere in futuro introdotto nella nostra legislazione in base a questa norma. Di questo i tribunali dovranno tenere necessariamente conto: c'è un nuovo istituto, le unioni civili, che ha diritti e doveri, tra i diritti non è contemplato quello dell'adozione". E ancora il ministro dell'Interno: "Non difendo questa legge come espressione della morale cattolica, non lo era neanche la legge 40, non lo sono moltissime leggi dello Stato, ma rivendico il lavoro di mediazione rispetto al testo originario che prevedeva, quello sì, il simil-matrimonio e la stepdchil adoption come grimaldello per la legittimazione dell'utero in affitto. Tutto questo conclude - nel nuovo testo non c'è più. Ne sono prova le dichiarazioni successive all'approvazione delle unioni civili di chi, matrimonio omosessuale, adozioni ed utero in affitto, li vogliono esplicitamente, e dicono che questa legge non basta, ora bisogna andare oltre. Gli si fa un gran favore, se chi vuole difendere i valori della famiglia cede, a dispetto dell'articolato, sull'interpretazione della legge come apertura verso questi obiettivi". UTERO IN AFFITTO: UN'INDUSTRIA CONTRO DONNE E BAMBINI. http://it.radiovaticana.va/news/2016/01/10/utero_in_affitto_unindustria_contro_donne_e_bamb ini/1199931 Destano sempre più preoccupazione le vicende legate alla pratica dell'utero in affitto. Ad alcuni di questi casi, avvenuti soprattutto negli Stati Uniti, è stato dato risalto, recentemente, anche dalla stampa internazionale. L’ultimo riguarda quello di una donna diventata la madre di sua nipote. 6 Utero in affitto Giugno 2016 10 gennaio 2016 Servizio di Amedeo Lomonaco L'aberrante pratica dell’utero in affitto - legale in diversi Paesi tra cui Stati Uniti, India, Ucraina e Russia - consente di stipulare un contratto che impegna una donna a portare in grembo uno o più figli in cambio di denaro. In laboratorio vengono concepiti embrioni, poi impiantati nel grembo della madre surrogata che li farà crescere per nove mesi. Dopo il parto, non sarà più la loro mamma. Il loro destino è quello di essere venduti a “genitori d’intenzione”, che hanno pagato anche ingenti somme per portare a termine la gestazione. Dagli Stati Uniti, in particolare, arrivano notizie di vicende inquietanti. Sono solo alcune di una triste realtà sempre più diffusa. Nel Texas una donna madre surrogata e nonna Nello Stato americano del Texas una donna di 54 anni ha dato alla luce la figlia di sua figlia. Si è offerta come madre surrogata, nonostante fosse da sette anni in menopausa. Ha partorito una bimba di circa 2,8 chilogrammi, sua nipote. Chiesto aborto selettivo ad una madre surrogata di 3 gemelli Ha ricevuto ampia eco anche la vicenda di una 47enne californiana incinta di 3 gemelli, concepiti con i gameti di un uomo georgiano e gli ovuli di una donatrice. La madre surrogata, in questo caso, ha respinto la richiesta di aborto selettivo da parte del padre biologico, preoccupato tra l’altro per i rischi legati al parto multiplo. La donna, giunta alla 23.ma settimana di gravidanza, si è rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles denunciando la violazione dei diritti garantiti dalla Costituzione. Morta per complicazioni la prima madre surrogata americana Sempre negli Stati Uniti una donna, che ha affittato il suo utero per ben tre volte, è morta lo scorso mese di ottobre per complicanze legate alla gravidanza. Portava in grembo due gemelli per conto di una coppia spagnola. Negli Usa si pagano 150 mila dollari per l’utero in affitto Nel 2014, negli Stati Uniti, sono nati circa 2 mila bambini da madri surrogate. Sono stati, finora, 81 i genitori che hanno cambiato idea durante la gravidanza. La maternità surrogata è diventata, negli anni, un florido commercio. I costi per una gestazione di questo tipo possono arrivare, negli Stati Uniti, a 150 mila dollari. La madre surrogata riceve tra i 20 mila e i 30 mila dollari. In India ‘l’industria dell’utero in affitto vale due miliardi di dollari l’anno In molti casi, soprattutto in Paesi in via di sviluppo, è la povertà a spingere giovani donne a decidere di diventare madri surrogate. Solo in India si stima che il commercio legato alla maternità surrogata porti ad un giro di affari di oltre due miliardi di dollari l’anno. 7 Utero in affitto Giugno 2016 Questi casi sono importanti per comprendere che le possibilità offerte dalla scienza non sempre rispettano l’etica ma rispondono ad esigenze individualistiche. E’ quanto sottolinea, al microfono di Amedeo Lomonaco, il genetista Domenico Coviello, membro di “Scienza & Vita” e direttore del Laboratorio di genetica umana dell’ospedale Galliera di Genova: R. – Questi casi sono importanti per farci riflettere: le tecnologie oggi stanno andando avanti con una velocità impressionante e, soprattutto il cittadino ma a volte anche il medico, non riescono a valutare bene le conseguenze di quello che è stato scoperto. Le scoperte sono importanti, ma è l’uomo che deve giudicare quando applicarle. Come nella fisica, nell’energia nucleare, è l’uomo che deve decidere quello che può essere di beneficio alla comunità più che all’individuo stesso. D. – Ciò che la scienza rende possibile, non sempre è etico… R. – Questo è vero, quindi bisogna stare attenti all’utilizzo del termine “scienza”. Noi conosciamo il termine “scienza” come termine positivo: lo scienziato che scopre come la natura funziona per il bene della comunità. Però, purtroppo, quando la scienza e le conoscenze invece vengono utilizzate solo tecnicamente per ciò che è possibile, allora qui veramente diventa cruciale l’essere uomo. E l’essere uomo ci distingue dall’animale proprio per la capacità di capire quali sono le conseguenze di una determinata azione e di poter regolare l’utilizzo di quello che è tecnicamente possibile. In questo momento, l’utilizzo delle tecniche per la riproduzione assistita sicuramente sta andando al di là di quello che può essere il beneficio. Dobbiamo sempre ricordare che il “beneficio” non è mai quello di una singola persona che in quel momento ha un particolare desiderio, ma deve essere di tutti gli interessati: sia del nascituro, sia della comunità, sia della famiglia in generale. In questo momento, la famiglia con queste tecnologie e con altro viene veramente smembrata, ridotta al desiderio del singolo individuo. D. – Quella della maternità surrogata è diventata una vera e propria industria con un giro di affari di miliardi di dollari ogni anno. Come lo scienziato può porre degli argini etici di fronte ad un simile commercio? R. – Purtroppo lo scienziato, tecnicamente non ha gli strumenti per andare contro un settore economico così forte. Lo strumento che secondo me ha lo scienziato, è quello dell’educazione del pubblico, dell’educazione della popolazione che va di pari passo con l’educazione in generale. Qui possiamo ricollegarci all’emergenza educativa che è stata sempre ricordata sia da Papa Francesco sia da Papa Benedetto. Questo è il periodo in cui l’emergenza educativa diventa veramente un’esigenza di vita. Come vediamo, la mancanza di educazione anche per quanto riguarda i principi etici, determina poi la libertà delle compagnie che hanno solo scopi commerciali, di poter fare il libero mercato. 8 Utero in affitto Giugno 2016 UTERO IN AFFITTO, ECCO QUANTO COSTA http://www.avvenire.it/Vita/Pagine/utero-in-affitto-merrcato-globale-da-6-miliardi-didollari.aspx Giulia Mazza 1 marzo 2016 Bambini "perduti" in un limbo legale che li rende figli di nessuno e cittadini senza patria. Donne pagate (una miseria) per portare nel proprio grembo uno, due, tre, a volte – senza saperlo – anche cinque embrioni. Sono loro le prime vittime dell’«utero in affitto». Se ne distinguono due forme: quella "tradizionale", in cui si usa l’ovulo della surrogata, che è così madre biologica del neonato; e quella gestazionale, in cui la surrogata è solo un "involucro". In questo caso l’embrione è creato con fecondazione in vitro usando ovulo e seme degli "aspiranti genitori"; ovulo o seme proveniente da una donatrice o un donatore; sia ovulo che seme provenienti da donatori. Negli ultimi anni si pratica in modo quasi esclusivo la surrogazione gestazionale, nel tentativo di eliminare qualcuna delle ingenti complicazioni etiche relative al legame che si instaura tra donna e bambino durante la gravidanza. La pratica viene distinta anche in "altruistica", quando la surrogata non è pagata per il suo servizio di utero in affitto (ma le spese mediche sì) e "commerciale", se nelle spese è inclusa anche la "parcella" della surrogata. Il fenomeno non ha una normativa omogenea. In alcuni Paesi è illegale (Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Cina) e chi è coinvolto è perseguibile penalmente. In altri è legale solo quella "altruistica" (Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Belgio), mentre quella commerciale è proibita. In altri ancora non esiste un preciso quadro legislativo (Svezia). Infine ci sono nazioni dove la maternità surrogata commerciale è legale (alcuni Stati Usa, India, Ucraina, Russia, Georgia). Tra questi ultimi, Stati Uniti (in particolare la California, hub nazionale per le gravidanze surrogate), India e Ucraina sono considerati i Paesi fautori del boom dell’industria della surrogazione commerciale. In particolare, New Delhi e Kiev si sono costruite una reputazione presentandosi come mecca del "turismo procreativo", fornendo assistenza medica di qualità a poco prezzo. 9 Utero in affitto Giugno 2016 I costi variano da Paese a Paese. Negli Usa una coppia può arrivare a spendere tra i 100mila e i 150mila dollari per avere un figlio con questo sistema, di cui dai 14mila ai 18mila vanno alla surrogata. In India e Ucraina i prezzi scendono: 30mila-40mila dollari (di cui appena 800-2.500 alla surrogata) a New Delhi; 30mila-45mila dollari a Kiev, dove la surrogata riceverà 10mila15mila dollari. I dati relativi alle nascite sono difficili da ottenere, poiché molti Paesi non li diffondono. Nel 2010 in California sono nati circa 1.400 bambini, la metà dei quali su richiesta di coppie straniere. In India operano oltre 3mila cliniche, per un business che supera i 400milioni di dollari l’anno e porta a termine almeno 1.500 casi di surrogazioni l’anno, un terzo dei quali per conto di stranieri. In Ucraina nel 2011 sarebbero state portate a termine con successo 120 gravidanze, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto. Metà degli accordi coinvolge coppie straniere. Nonostante le restrizioni (o proibizioni) vigenti in molti Paesi, è un mercato in crescita che, secondo le stime, frutta circa 6 miliardi di dollari l’anno a livello internazionale. Eppure, sono tantissimi gli scandali avvenuti in questi anni che mettono in luce gli aspetti più equivoci dell’utero in affitto, spingendo alcuni Stati a ripensare le proprie leggi. È nota la vicenda di Gammy, nato da surrogata thailandese nel 2014 e abbandonato dai genitori acquirenti australiani perché Down. Dopo il suo caso, il governo di Bangkok ha vietato la surrogazione commerciale agli stranieri. Altra storia celebre è quella di Baby Manji, nata nel 2008 in India su commissione dei giapponesi Ikufumi e Yuki Yamada. A un mese dal parto la coppia divorzia: il padre vuole tenere la piccola, l’ex moglie no. Né l’ambasciata giapponese né le autorità indiane possono rilasciare alla bimba un passaporto: per legge, il documento può essere emesso solo in base alla nazionalità della madre. Ma nessuna delle tre mamme "potenziali" – la surrogata, l’ex moglie, la donatrice dell’ovulo – intende riconoscere la piccola. Dopo una lunga battaglia legale, l’uomo ottiene un certificato d’identità per tornare in Giappone con la piccola. Più vicino è il caso dei coniugi Le Roch, francesi. La surrogazione oltralpe è illegale e ai nati da questa pratica non si riconosce la cittadinanza (ma la giurisprudenza recente sta sovvertendo questa regola). Tuttavia nel 2010 volano in Ucraina per affittare una surrogata, che mette al mondo due gemelle. Dietro suggerimento dell’agenzia, la coppia dice all’ambasciata francese a Kiev di aver partorito lì le piccole, per ottenere i passaporti: i funzionari fiutano l’inganno e respingono la richiesta. Anche la legge ucraina è inappellabile, perché considera le piccole come cittadine francesi. Il padre tenta di scappare di nascosto in Ungheria con le gemelle ma, scoperto, viene accusato di traffico umano dall’Ucraina. I coniugi Le Roch sono tuttora a Kiev, con le due bambine, nella speranza di ricevere i passaporti francesi. 10 Utero in affitto Giugno 2016 LIBRI Un'analisi del tema dell'"utero in affitto", considerato come la forma più attuale di sfruttamento del corpo delle donne. La scrittrice e filosofa Luisa Muraro, reagendo all'enorme pressione sulle "madri surrogate" e alla richiesta di legalizzazione di pratiche che negano il livello etico e la dignità della donna, ripensa il rapporto della donna con il proprio corpo - alla luce di un neoliberismo culturale che ne predica la totale disponibilità - ed esalta l'unicità della relazione madre-creatura che va formandosi. Un testo per capire il dibattito che sta investendo la politica, il diritto, l'etica e la famiglia e per riflettere su un tema che riguarda tutti. Questo VI Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa nel Mondo è dedicato alla donna. Tutte le più grandi rivoluzioni nel costume, nella legislazione, nelle politiche sociali ed economiche, sono passate dalla rivoluzione della donna. Vita, sessualità, procreazione, famiglia stanno mutando mediante un cambiamento nella concezione della donna, del suo ruolo sociale e, particolare, della visione del corpo femminile. Da un lato, nel mondo, persistono situazioni di forte arretratezza nella considerazione dei diritti della donna, dall'altro, nel mondo avanzato, le discussioni sulla parità di genere hanno ormai raggiunto la fase dell'indifferenza all'identità sessuata, dell'unisex o della post femminilità. La difficoltà a dare continuità alle generazioni, ad educare e a trasmettere i valori, compresa l'educazione religiosa, hanno a che fare con la rivoluzione della donna. Molte economie arcaiche si fondano sulla donna, molte società postmoderne hanno utilizzato la donna per andare oltre la donna. Se in alcuni Paesi poveri emerge il dramma dell'utero in affitto è anche perché in alcuni Paesi ricchi la procreazione e la famiglia sono stati stravolti. Web: http://www.bvabruzzano.it/portaparola/numero-odierno Per non ricevere più via mail questa rassegna stampa scrivi a [email protected] 11