Specie in pericolo

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Specie in pericolo
3 Esperienze di vita – Con gli animali
Mark Carwardine
Specie in pericolo di estinzione
Quali sono le specie di animali che corrono il rischio di
estinguersi? Quali le principali cause? Ce ne parla in questo suo
saggio un noto scienziato e giornalista.
1. habitat: l’insieme
delle condizioni ambientali in cui vive una
determinata specie di
animali o di piante.
2. megattera: balenottera che vive in tutti
gli oceani portandosi
anche vicino alle coste.
3. condor: grosso uccello rapace americano,
nero con zone bianche
sulle ali, simile all’avvoltoio.
4. South Fork: fiume
che nasce sulle Montagne Tuscadora, nello
Stato americano del
Nevada, e confluisce, a
nord, nel fiume Owyhee
nell’Idaho.
Perché oggi si parla così tanto della necessità di salvare le specie in
pericolo di estinzione?
La risposta è semplice: il ritmo delle estinzioni sta aumentando in
maniera impressionante a causa dell’avidità e della stupidità umane.
La caccia, l’inquinamento, il commercio internazionale delle specie
selvatiche non sono vaghi e lontani pericoli, ma stanno spazzando
via una specie dopo l’altra. Contemporaneamente, gli habitat1 degli
animali vengono distrutti a una velocità incredibile, mentre senza di
essi né gli animali né le piante possono sopravvivere. Ciononostante, si continuano ad abbattere e a bruciare le foreste tropicali, a trasformare terreni fertili in deserti, a bonificare importanti aree umide, a costruire dighe sui fiumi, strade nel mezzo di foreste secolari e
a distruggere le barriere coralline.
Per millenni si è estinta approssimativamente una sola specie animale o vegetale ogni cento anni. Ma oggi si estinguono quasi mille
specie all’anno e questo ritmo potrebbe aumentare fino a raggiungere un’estinzione ogni ora.
Uno sguardo ai molti volumi del Red Data Book (Il libro delle specie
minacciate), la fonte più autorevole di informazioni sugli animali in
pericolo, dà un’idea delle dimensioni del problema. Il Red Data
Book elenca 4589 animali che sono in grave pericolo di estinzione;
555 mammiferi, 1073 uccelli, 186 rettili, 54 anfibi, 596 specie di pesci e 2125 invertebrati. Molte di queste specie sono famose, come i
gorilla di montagna, il panda gigante, la megattera2 e il condor3 della California. Ma la maggior parte degli animali elencati non sono
molto conosciuti, anche se certamente non meno importanti: il pipistrello dai piedi a ventosa, la cicogna bianca, il serpente giarrettiera
di San Francisco, il rospo dorato e il gambero gigante di South
Fork4.
Le possibilità di sopravvivenza di una specie dipendono dal tipo di
pericoli che la minacciano; a volte anche specie apparentemente al
sicuro corrono il rischio di estinguersi. Il piccione viaggiatore americano era l’uccello più comune della terra; stormi immensi, tanto
densi da oscurare il cielo e da impiegare anche tre giorni per sorvolare una cittadina, erano uno spettacolo comune fino alla metà del
XIX secolo. Poi la caccia al piccione divenne un’occupazione a tempo pieno per migliaia di uomini, perché la carne di questi animali era
la più economica sul mercato, e quindi molto richiesta. Sempre negli stessi anni la caccia al piccione divenne uno sport molto popola-
Rosetta Zordan, Il quadrato magico, Fabbri Editori © 2004 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
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3 Esperienze di vita – Con gli animali
5. Cincinnati: città statunitense dell’Ohio.
re: un solo cacciatore poteva uccidere più di 500 uccelli in un solo
giorno. L’ultimo piccione viaggiatore selvatico venne visto nel 1900,
quando, il 24 marzo, fu ucciso da un ragazzo. Il 1° settembre 1914
morì in cattività, allo zoo di Cincinnati5, l’ultimo membro della specie, affettuosamente chiamato Marta. In meno di 50 anni i cacciatori avevano realizzato l’impossibile.
L’estinzione del piccione viaggiatore è stata un evento incredibile,
ma purtroppo potrebbe non essere la sola; due volte all’anno, nell’area mediterranea, milioni di uccelli canterini sono attaccati indiscriminatamente durante le loro migrazioni dai cacciatori con fucili,
trappole, reti e rami di vischio. In Africa, gli elefanti e i rinoceronti
neri vengono decimati da bande di spietati cacciatori di frodo per
impossessarsi delle zanne e dei corni. Nell’Oceano Pacifico ogni anno centinaia di migliaia di delfini vengono uccisi durante la pesca dei
tonni. E questi sono solo alcuni esempi di inutili stragi. Per non parlare della caccia alle balene che praticamente le ha quasi estinte.
L’inquinamento
6. sono… letali: sono
più mascherati, nascosti, ma non meno mortali.
7. pesticidi: sostanze
chimiche usate per
combattere le malattie
delle piante e uccidere
gli organismi che le provocano.
8. interferisce: osta-
cola.
9. drastico: deciso.
Nella maggior parte del mondo l’inquinamento minaccia la salute
degli esseri umani, distrugge gli habitat e uccide animali e piante.
Ogni anno migliaia di milioni di tonnellate di sostanze tossiche vengono introdotti nell’ambiente in cui viviamo da industrie, centrali
elettriche, navi, autoveicoli, abitazioni, lavori agricoli e da molte altre attività.
L’inquinamento è dappertutto, nell’aria, nel terreno, sottoterra, nell’acqua, negli oceani e anche nei tessuti degli animali e delle piante.
A volte uccide piante e animali immediatamente, a volte i suoi effetti sono più subdoli, ma non meno letali6. I problemi più gravi sono
causati dalle discariche, dai pesticidi7, dal petrolio e dalle acque fognarie.
Uno dei pesticidi più efficaci e più economici è il DDT. Resta attivo
per molti anni, evitando ai contadini di dover ripetere le applicazioni, ma una volta ingerito si deposita nei tessuti grassi degli animali.
La sua concentrazione aumenta a mano a mano che si sale nella catena alimentare. Quando il DDT raggiunge i predatori, come alcune specie di uccelli, la sua concentrazione nei loro grassi è migliaia
di volte maggiore di quanto lo fosse inizialmente. Oltre a causare
molti altri danni, il DDT interferisce8 con la formazione del guscio
delle uova degli uccelli, rendendolo così sottile che quando i genitori cercano di covare le uova, queste si rompono. Ciò ha provocato
un drastico9 calo nella popolazione dei falchi pellegrini, dei falchi
pescatori, dell’aquila di mare dalla testa bianca, simbolo degli USA,
e di molte altre specie. Oggi l’uso del DDT è proibito nella maggior
parte dei paesi industrializzati, ma viene esportato senza problemi
nei paesi in via di sviluppo.
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3 Esperienze di vita – Con gli animali
10. focene: mammiferi simili ai delfini, ma
con muso arrotondato,
di modeste dimensioni,
con pinna dorsale triangolare.
Le leggi
È importante che esistano leggi che obblighino a proteggere la Natura, perché in questo campo è impossibile affidarsi semplicemente
alla buona volontà. Le leggi hanno un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente.
È necessario che i trattati che proteggono l’ambiente siano internazionali perché molte specie vivono in più di uno Stato, oppure vivono nel mare che appartiene a ogni nazione. Inoltre, l’intera comunità
internazionale è coinvolta in un modo o nell’altro nel commercio
delle ricchezze naturali; è necessario perciò che un trattato sia appoggiato dal maggior numero possibile di paesi, benché ogni nazione sia libera di aderire oppure no.
La Convenzione che si è mostrata più efficace e che ha ottenuto il
più ampio appoggio internazionale è la CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora –
Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in pericolo). Quando entrò in vigore, nel 1975, era firmata da
soli 10 paesi, destinati però ad aumentare in modo sorprendente; ad
oggi sono 115. Ciononostante ci sono ancora dei punti deboli nel
trattato che viene spesso infranto da alcuni dei paesi membri, oltre
che da molte bande di contrabbandieri.
La CITES protegge gli animali in pericolo dividendoli in due categorie. Le specie in condizioni più gravi sono indicate nell’Appendice I
della Convenzione. Sono le specie seriamente minacciate di estinzione e sulle quali gli effetti del commercio potrebbero essere disastrosi. In questa categoria si trovano tutte le scimmie, i panda giganti, le grandi balene, la tigre, le due specie di elefanti, tutti i rinoceronti, molti uccelli predatori. Nell’Appendice II sono elencate le
specie in serio pericolo, che potrebbero rischiare l’estinzione se fossero oggetto di un commercio non regolato e non limitato.
Questa categoria comprende tutti i primati, i felini, le lontre, le balene, i delfini, le focene10, gli uccelli predatori, i coccodrilli, oltre a
molti altri animali come le lontre marine e il corallo nero.
Responsabili dell’applicazione delle norme sono gli stessi paesi
membri. Infatti sono i doganieri che, nella maggior parte degli Stati, rappresentano la CITES. Ma il contrabbando di specie selvatiche è
ancora molto diffuso per varie ragioni:
• le leggi nazionali che dovrebbero attuare la CITES sono spesso inadeguate;
• le pene per il commercio illegale di specie selvatiche sono troppo
lievi;
• i doganieri ricevono una preparazione insufficiente;
• alcuni documenti e permessi sono facili da falsificare;
• in molti paesi vengono spese poche energie per impedire questo
tipo di contrabbando.
Un altro trattato internazionale interessante è il Polar Bear Agree-
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3 Esperienze di vita – Con gli animali
11. Svalbard: arcipe-
lago del Mare Glaciale
Artico. Appartiene alla
Norvegia.
ment (Accordo sull’orso polare), firmato nel 1973 dai 5 Stati che circondano il Polo Nord: Canada, Stati Uniti, Unione Sovietica, Danimarca (per la Groenlandia) e Norvegia. La popolazione totale degli
orsi polari è diminuita rapidamente durante la prima metà di questo
secolo, essendo cacciati indiscriminatamente per motivi commerciali e per sport. Questa specie poteva essere salvata solo da un accordo internazionale perché gli orsi polari amano spostarsi liberamente
per l’Artico e non rispettano i confini politici.
L’accordo ha tre obiettivi principali:
• limitare l’uccisione e la cattura degli orsi polari;
• incoraggiare e coordinare le ricerche su questo animale;
• proteggere l’habitat dell’orso polare.
L’accordo, nonostante la mancanza di incontri regolari e di una
struttura amministrativa permanente, ha avuto successo; la caccia all’orso polare è stata vietata in Unione Sovietica già nel 1955 e nelle
Svalbard11 nel 1973.
Il principale difetto dei trattati internazionali è che non c’è modo,
oltre alla diplomazia e alla pressione dell’opinione pubblica, di obbligare i paesi firmatari a rispettare i patti. Ciò non succede con le
leggi nazionali, che vengono fatte rispettare dalla polizia e dai sistemi giudiziari dei singoli Stati.
Nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo, gli animali, al di fuori delle riserve e dei parchi nazionali, sono praticamente privi di ogni
protezione. Anche dove le leggi sono appropriate spesso è impossibile farle rispettare, perché in molti Stati è difficile e troppo costoso
controllare le zone più isolate, e inoltre le leggi sono spesso poco conosciute. Ma lo stesso succede anche nei paesi industrializzati, dove
leggi adeguate restano disattese a causa della poca informazione e
dello scarso impegno.
(da Il libro WWF dell’ambiente, Oscar Mondadori, Milano, rid. e adatt.)
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