cimice asiatica: strategie di lotta e prevenzione
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cimice asiatica: strategie di lotta e prevenzione
FEDERSVILUPPO ASSOCIAZIONE REGIONALE DEL PIEMONTE BOLLETTINO PUBBLICAZIONI 02/16 REDATTO DALL’AREA TECNICA. Torino, 14 luglio 2016. 10135 Torino - Via Pio VII, 97 – tel. 0116177211 Cristoforo Cresta Tel 0116177275 e-mail: [email protected] CIMICE ASIATICA: STRATEGIE DI LOTTA E PREVENZIONE I materiali dell'incontro di Modena svolto sabato 6 febbraio 2016. Uso di antagonisti autoctoni, reti antinsetto, prodotti di sintesi: quali soluzioni più efficaci contro la cimice asiatica, anche alla luce delle prove in campo e delle azioni di monitoraggio realizzate a partire dal 2013. Se ne è discusso sabato 6 febbraio 2016 a Modena presso l’Auditorium della Fondazione Marco Biagi in occasione di un incontro promosso dalla Regione e dall’Università di Modena e Reggio. Obiettivo: fare il punto sull’azione di contrasto alla cimice asiatica e sulle strategie per il 2016 insieme al mondo della ricerca, servizi fitosanitari e produttori ortofrutticoli. L’incontro ha fatto seguito all’iniziativa di carattere più tecnico di venerdì 5 febbraio a Reggio Emilia realizzata dall'Università, e ha chiamato a raccolta quanti a diverso titolo sono coinvolti nell’attività di lotta e prevenzione di Halyomorpha halys, o cimice della frutta, l’insetto di origine asiatica che dal 2012 ha fatto la sua comparsa anche in Emilia-Romagna, oltre che in altre regioni della Pianura padana come Lombardia e Piemonte, ma la cui presenza si è moltiplicata nella scorsa estate, con danni importanti alle produzioni frutticole nelle province di Modena, Reggio Emilia, ma anche Ferrara e Bologna. Il convegno modenese Al convegno hanno partecipato ricercatori stranieri, in particolare la statunitense Anne Nielsen della Rutgers University (New Jersey) e lo svizzero Tim Haye (CABI). La cimice della frutta è presente da tempo in particolare negli Stati Uniti e Anne Nielsen porterà i risultati dell’esperienza compiuta in questi anni. “Siamo di fronte a un problema che desta preoccupazione anche per il futuro e che stiamo affrontando mettendo in rete tutte le migliori esperienze e competenze disponibili – spiega l’assessore all’agricoltura Simona Caselli - è importante che l’azione sia capillare e tempestiva per adottare, sulla base delle indicazioni che ci vengono dal mondo scientifico, le adeguate misure di prevenzione e controllo, avendo ben chiare le esigenze del mondo produttivo, ma, allo stesso tempo quelle di tutela della salute e dell’ambiente”. Il Gruppo di lavoro regionale sulla cimice asiatica vede la partecipazione dell’Università di Modena e Reggio, del Servizio fitosanitario della Regione, dei Consorzi fitosanitari provinciali di Modena e Reggio Emilia. Stretto il rapporto con i servizi delle Asl e con il mondo produttivo. La Regione ha stanziato con l’ultimo assestamento di bilancio 27 mila euro per sostenere l’attività di ricerca, che si aggiungono alle risorse stanziate dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. La partecipazione all'incontro è stata assai ampia, 190 persone in sala a Modena e 220 nelle 5 sale collegate in streaming nei diversi territori regionali a cui si aggiungono oltre 300 collegamenti online da singoli personal computer. I materiali disponibili Proposte per le strategie da attuare nel 2016 per la difesa da H. halys a cura del Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna e dei tecnici di Produzione Integrata. Le colture interessate e i danni provocati da Halyomorpha halys nel modenese a cura del Consorzio Fitosanitario Provinciale di Modena Insetticidi: prove in ambiente controllato ed efficacia in pieno campo per la difesa da H. halys R. Nannini, P. Bortolotti (Consorzio Fitosanitario di Modena), L. Casoli (Consorzio Fitosanitario di Reggio Emilia) e M. Boselli (Servizio Fitosanitario Regione Emilia-Romagna) LE PRESENTAZIONI DI PROGETTO POMOSANO 2015 Il 17.12.2015 ha avuto luogo l´evento conclusivo del progetto FESR POMOSANO presso l´aula magna del Centro di Sperimetazione Laimburg. Tutte le presentazioni sono disponibili in formato pdf Presentazioni: Ergebnisse aus der Pomologie (Barbara Stürz) Risultati delle analisi chimiche (Sara Agnolet) Gli allergeni nel melo: confronto di 25 varietà (Valentina Cova) Risultati delle analisi sensoriali (Lidia Lozano) PRODOTTI FITOSANITARI LE NOVITÀ 2016 Il 1° marzo 2016 si è svolto l'annuale incontro tecnico organizzato dal Servizio Fitosanitario della Regione Emilia-Romagna che ha l'obiettivo di fornire un aggiornamento sulle novità che riguardano i prodotti fitosanitari. In particolare sono stati illustrati sia i nuovi prodotti fitosanitari introdotti sul mercato sia le modifiche apportate a quelli già autorizzati, attraverso la presentazione dei dati delle sperimentazioni di campo realizzate principalmente negli areali della regione Emilia-Romagna. L'incontro, organizzato in collaborazione con le Imprese che sono responsabili della loro immissione sul mercato, ha permesso pertanto di avere un quadro completo delle novità del 2016. I tanti dati sperimentali illustrati sono contenuti nella dispensa che può essere consultata o scaricata in questo sito web. Programma Relazioni: Fungicidi Insetticidi Erbicidi DIFESA FITOSANITARIA DELLA VITE, TRE NUOVE PUBBLICAZIONI L'Agenzia Laore Sardegna, nell'ambito del programma di informazione e divulgazione "Azioni informative per l'innovazione nel comparto vitivinicolo in Sardegna" finanziato attraverso la Misura n. 111 del Programma di sviluppo rurale 2007-2013 della Regione Sardegna, ha realizzato, con il supporto dei docenti del dipartimento di agraria dell'Universita degli studi di Sassari, tre opuscoli informativi sulla difesa fitosanitaria della vite, rivolte agli operatori del settore. Le pubblicazioni, scaricabili integralmente in differenti formati digitali, affrontano le tematiche inerenti la difesa della vite dalle malattie del legno di origine fungina, dalle malattie crittogamiche e dai principali fitofagi. La difesa del vigneto dalle malattie crittogamiche Illustra le problematiche relative alla lotta alle principali malattie crittogamiche della vite, ne descrive le caratteristiche biologiche ed ecologiche utili alla comprensione delle cause che determinano le infezioni e indica i mezzi di lotta utili alla programmazione di una strategia di difesa sostenibile per l'ambiente, come tra l'altro previsto dalla normativa europea. Formato in alta definizione - 41.7 MB [file .pdf] Formato accessibile - 2.2 MB [file .pdf] Le malattie del legno della vite di origine fungina La pubblicazione segue la precedente edizione dal medesimo titolo ma, in questa seconda edizione approfondisce alcuni argomenti già trattati e fornisce aggiornamenti sulle recenti acquisizioni tecnico-scientifiche e sulle esperienze maturate nel corso degli ultimi anni. Formato in alta definizione - 26,3 MB [file .pdf] Formato accessibile - 3,5 MB [file .pdf] I fitofagi della vite Descrive i principali fitofagi presenti in Sardegna, con particolare riferimento alle specie che più frequentemente determinano danni economici. Per ciascun ftofago vengono fornite le principali caratteristiche biologiche ed ecologiche utili alla comprensione delle cause delle infestazioni e alla scelta delle più idonee azioni di monitoraggio e di lotta. Formato in alta definizione - 49.5 MB [file .pdf] Formato accessibile - 3.3 MB [file .pdf] Per informazioni Laore Sardegna - Servizio Sviluppo delle filiere vegetali - Area di supporto al comparto vitivinicolo CLIMATE CHANGE-R INCONTRA AGRARIA L'incontro con gli studenti dell'Università di Bologna si è svolto presso l'Aula 3 del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari il 18/4/2016. Gli elementi fondamentali del progetto: rapporto tra agricoltura e cambiamento climatico, i risultati nel settore delle produzioni vegetali e animali e le valutazioni economiche, questo il programma illustrato agli studenti di agraria e futuri tecnici. Il progetto Life+ Climate ChangE-R si basa su un approccio integrato tra colture, tra settore vegetale e animale e tra parte agricola, industriale e distributiva puntando alla riduzione dei gas effetto serra, per mettere a sistema informazioni ed esperienze e dare valore anche ad altri aspetti: risparmio idrico ed energetico, riduzione nell'utilizzo della chimica e dei fitofarmaci, tecniche avanzate di gestione alimentare e delle deiezioni zootecniche. Attraverso questo progetto, di durata triennale (dal 1 luglio 2013 al 31 dicembre 2016) per un costo di 1,8 milioni di Euro cofinanziati al 50% dall’Unione Europea, l’Emilia-Romagna si candida a laboratorio nazionale per la riduzione delle emissioni di gas serra di origine agricola. I materiali presentati da relatori Presentazione dell’incontro (Mario Montanari - Regione Emilia-Romagna) Il Progetto Life+ Climate ChangE-R (Roberta Chiarini - Regione Emilia-Romagna) Agricoltura e cambiamento climatico (Vittorio Marletto, Lucio Botarelli - Arpa EmiliaRomagna) I risultati nel settore vegetale (Claudio Selmi, Renato Canestrale - CRPV) I risultati del settore animale (Maria Teresa Pacchioli, Aldo Dal Prà, Laura Valli CRPA) Valutazioni economiche (Francesca Minarelli, Davide Viaggi, Meri Raggi - Università di Bologna) LINEE GUIDA SULL'AMMISSIBILITÀ DELLE SPESE RELATIVE ALLO SVILUPPO RURALE 2014-2020 L'11 febbraio scorso la Conferenza Stato-Regioni ha sancito l'intesa sul documento "Linee guida sull'ammissibilità delle spese relative allo sviluppo rurale 2014-2020". Tale atto deriva dalle disposizioni previste nell'ambito del quadro normativo di riferimento dei fondi strutturali per la fase di programmazione 2014-2020, in base al quale le autorità nazionali sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella definizione degli strumenti di programmazione e gestione dei fondi comunitari. In particolare l'articolo 65, comma 1, del Reg. (UE) n. 1303/2013, recante disposizioni comuni sui Fondi SIE, prevede che le norme sull'ammissibilità delle spese siano adottate a livello nazionale. In attuazione del citato articolo è stato predisposto il documento in questione nel quale sono state date indicazioni in merito ai principi generali della normativa, all'ambito di applicazione e alle forme di sostegno per lo sviluppo rurale, nonché indicazioni specifiche sull'ammissibilità di alcune tipologie di spesa. Con l'adozione di tale documento è stato raggiunto un ulteriore traguardo nella predisposizioni degli atti che accompagnano l'attuazione dello sviluppo rurale nel nostro Paese. Scarica il documento (690.97 KB) PRESENTAZIONI SEMINARIO DEL FORUM NAZIONALE AGRICOLTURA SOCIALE DEL 12 FEBBRAIO 2016 Il 12 febbraio 2016 si è tenuto a Catania presso Aula Magna "Iannaccone" Di3A ex Facoltà di Agraria Via Valdisavoia n. 5, un seminario del Forum nazionale agricoltura sociale. Scarica il programma (133.39 KB). Presentazioni Le prospettive dell'agricoltura sociale in Italia e l'attuazione della Legge Quadro n.141/2015 Francesca Giarè (1.11 MB). Vai al sito di Fattorie sociali in Sicilia APPUNTI DI SCIENZA - ACQUACOLTURA Nuova uscita per “Appunti di scienza”, la collana di materiali editoriali realizzata dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per la divulgazione di temi di sanità animale e sicurezza alimentare. Il nuovo numero è dedicato all’acquacoltura, e fornisce informazioni su: le specie ittiche allevate in Italia e in Veneto; le tecniche di allevamento; le tipologie di prodotti ittici in commercio e le loro caratteristiche nutrizionali; i rischi sanitari del prodotto ittico; la filiera di produzione dei prodotti ittici; gli enti preposti al controllo e il Centro di referenza nazionale per la diagnosi delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei. Scarica il PDF » Per approfondire Pesci, molluschi e crostacei (Temi > Animali) Centro di referena nazionale per la diagnosi delle malattie dei pesci, molluschi e crostacei (Istituto > Centri di referenza nazionale) LINEE GUIDA AGRICOLE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI AMMONIACA NEL BACINO PADANO L'accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria, prevede l'individuazione ed il coordinamento dello sviluppo delle attività da porre in essere per contrastare l'inquinamento atmosferico nelle zone del Bacino Padano. In base a quanto stabilito dall'Articolo 5 del predetto Accordo, il Mipaaf ha istituito e coordinato un GdL che ha elaborato apposite Linee guida contenenti misure per la riduzione delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività agricole e zootecniche, dando particolare attenzione alle emissioni di ammoniaca. Al fine di assicurare l'informazione del pubblico in merito al presente Accordo, si mettono a disposizione i seguenti documenti. Scarica le Linee guida (429.43 KB). Lettera di trasmissione ufficiale al MATTM ed il verbale di chiusura lavori (94.44 KB). ON-LINE L’ELENCO DEI PRODOTTI FITOSANITARI REGISTRATI IN FRANCIA. È disponibile on-line il catalogo dei prodotti fitosanitari, fertilizzanti e substrati di coltivazione consentiti in Francia. Il sito è in lingua francese e contiene schede dettagliate per ogni prodotto, compresi gli usi, le norme di legge ed adempimenti. La ricerca si può effettuare sia per nome commerciale che per principio attivo tramite un sistema grafico di semplice comprensione, intuitivo e funzionale. Per accedere al servizio: https://ephy.anses.fr/ VOLUME ORTAGGI E FIORI NELL’ORTO Realizzato in occasione di Floramondadori 2016, la manifestazione florovivaistica letteraria organizzata da R&B Agricoltura e Mondadori Bookstore che si è tenuta nei giorni scorsi a Bordighera (Im), il volume Ortaggi e Fiori nell’Orto è scaricabile gratuitamente sul web. Nato in collaborazione con il progetto Hortives (www.ortodaisaporiantichi.org ) e Urban Garden Italia con il contributo della dottoressa Barbara Ruffoni, Direttore del CREA-FSO – Sanremo, il libro è stato scritto da Marco Nigro e Giovanna Mazzoni come una raccolta di ortaggi e i fiori presenti comunemente nei nostri orti, per conoscerli ed imparare ad usarli in cucina o nelle proprie attività didattiche. Per maggiori informazioni e scaricare il volume: http://lnx.excaliburmilano.it/wp-content/uploads/2016/03/ortaggiefiori.pdf PUBBLICAZIONI VENETO AGRICOLTURA SCHEDE VARIETALI POINSETTIA - AGGIORNAMENTO 2015 G.Pavarin|2016|pubblicazione on line Nelle seguenti schede vengono riassunti i risultati ottenuti nei confronti varietali di Poinsettia presso il Centro sperimentale per l’Ortofloricoltura “Po di Tramontana” . Lo scopo di tali schede non è offrir... (continua) PROGETTO FLOROBASCO ANALISI DI FILIERE ALTERNATIVE PER IL SETTORE FLOROVIVAISTICO MIRATE A RIDURRE GLI INQUINANTI E PRODURRE ENERGIA RINNOVABILE A.A.V.V. |2016|opuscolo| Obiettivi del progetto Il progetto FloroBaSco è stato pensato e realizzato con lo scopo di dare una risposta polifunzionale a diverse esigenze aziendali che negli ultimi anni si sono concretizzate, in primis in ambito ambientale, garantendo nel contempo un contributo all’abbattimento dell’ apporto dei nutrienti di natura agricola nella laguna di Venezia. Partendo da questo presupposto si è pensato di intervenire con un approccio innovativo nella soluzione del problema collegando l’obbiettivo principale con altri obiettivi secondari, ma non meno importanti. Contenuti La pubblicazione descrive i risultati dei tre anni di sperimentazione delle azioni 2, 3, 4, 5 del progetto: - l’utilizzo del separato solido del digestato nella preparazione dei substrati di coltivazione in ambito vivaistico; - l’analisi dei fabbisogni energetici di alcune aziende florovivaistiche; - lo studio di fattibilità tecnico economica di una filiera corta e chiusa del legno energia per l’alimentazione degli impianti funzionanti a biomassa sempre al servizio di serre; - la determinazione della soglia minima della potenza termica da installare. Per i risultati dell'azione 1 vedi http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=6181 Pubblicazione realizzata da FlorVeneto in collaborazione con Veneto Agricoltura, Settore Bioenergie e Cambiamento Climatico Scarica la pubblicazione in formato .pdf (6,9 Mb) percopie cartacee rivolgersi a Florveneto - Via Treviso, 95/A - 31040 Trevignano (TV) Tel. 0423.670833 - Fax 0423.676182 e-mail: [email protected] www.florveneto.it PROGETTO BIOFITO TRATTAMENTO DI REFLUI ZOOTECNICI CON SISTEMI TECNOLOGICI INTEGRATI AI FINI DELLA RIDUZIONE DEL CARICO DI NUTRIENTI A.A.V.V. |2016 Obiettivi del progetto Il progetto, di durata triennale e iniziato ad aprile 2013, ha effettuato indagini e sperimentazioni finalizzate all’innovazione tecnologica e agronomica in agricoltura al fine di ridurre il rilascio di nutrienti nel Bacino scolante della Laguna di Venezia. Nello specifico, gli obiettivi del progetto BIOFITO sono due: da un lato, l’implementazione di tecnologie finalizzate a recuperare e traslocare i flussi di nutrienti associati agli effl uenti zootecnici, diminuendo il loro impatto sul territorio del Bacino scolante della Laguna di Venezia dall’altro, verificare, mediante prove sperimentali in campo, l’efficacia agronomica nell’utilizzo dei nutrienti recuperati Contenuto della scheda La scheda descrive sinteticamente il progetto e ne illustra stato dell'arte e primi risultati. Pubblicazione edita da Veneto Agricoltura, Settore Ricerca Agraria Scarica la pubblicazione in formato .pdf RISULTATI SPERIMENTALI 2015 NEI SETTORI ORTICOLO E FLORICOLO CENTRO SPERIMENTALE PO DI TRAMONTANA AA.VV.|2016|pubblicazione on line 24° volume della collana “Sperimentazione e orientamenti”, che illustra i risultati della sperimentazione ortofloricola del centro Po di Tramontana, edito on line. La pubblicazione, confermando l’impostazione metodologica degli anni precedenti, riguarda principalmente le prove varietali orticole e floricole suddivise per singole specie, senza però tralasciare il settore delle tecniche di coltivazione a ridotto impatto ambientale. Lo scopo principale è quello di caratterizzare i prodotti orticoli non solamente sotto il profilo della resa per unità di superficie, delle caratteristiche estetiche e ormai sempre più di quelle intrinseche (nutrizionali-sensoriali), ma anche cercando di produrre in maniera sempre più rispettosa dell’ambiente, applicando le tecniche di difesa integrata obbligatoria. Per approfondimenti sui risultati delle sperimentazioni floricole, con particolare riferimento ai confronti vartietali di Poinsettia, consultare l'indirizzo http://www.venetoagricoltura.org/basic.php?ID=6084 Pubblicazione realizzata da Veneto Agricoltura – Settore Centri Sperimentali Scarica la pubblicazione in formato pdf: Introduzione Asparago confronto varietale prova 2012 Asparago confronto varietale prova 2013 Cetriolo Lattuga Melanzana striata Melanzana lunga striata Melanzana viola Melone pacciamatura Peperone giallo Peperone giallo mezzo lungo innestato Peperone rosso Poinsettia (riassunto) Pomodoro datterino Pomodoro nasone Pomodoro ciliegino Pomodoro cuore di bue Radicchio di Chioggia Radicchio pacciamatura Teli semitrasparenti (confronto materiali pacciamatura) Zucchino AGRICOLTURA CONSERVATIVA PROGETTO LIFE HELP SOIL PUBBLICAZIONI “GIORNATA DIMOSTRATIVA IN CAMPO SULL’AGRICOLTURA CONSERVATIVA E LE TECNICHE DI DISTRIBUZIONE DI EFFLUENTI ZOOTECNICI” PRESSO L’AZIENDA CARPANETA, A BIGARELLO (MN) Circa un centinaio tra agricoltori, tecnici, e studenti hanno partecipato il 25 febbraio 2016 alla “Giornata dimostrativa in campo sull’Agricoltura Conservativa e le tecniche di distribuzione di effluenti zootecnici” presso l’azienda Carpaneta, a Bigarello (MN). La prima parte della giornata, dedicata alla informazione e diffusione delle conoscenze, è stata introdotta da Stefano Brenna di ERSAF, il quale ha presentato le attività svolte presso l’azienda Carpaneta, dal 2010 coinvolta nella attuazione e promozione di pratiche di agricoltura conservativa (semina su sodo, strip till, minima lavorazione) e dal 2013 azienda dimostrativa del progetto Life HelpSoil. È seguita quindi la presentazione di Andrea Guidetti di ACQUAFERTAgri, azienda impegnata nella progettazione e realizzazione di impianti di gestione dei reflui zootecnici, dallo stoccaggio al trattamento, sino alla distribuzione in campo con diversi sistemi ombelicali. Daniele Roncarati della ditta Spektra Agri ha quindi illustrato i vantaggi del tracciamento satellitare nel processo agricolo, dalla semina all’irrigazione fino alla fertilizzazione e alla distribuzione di fitofarmaci. La prima parte della giornata si è quindi conclusa con la proiezione di un video realizzato da CRPA, partner del progetto HelpSoil, relativo a nuove tecniche utilizzo agronomico liquami suinicoli. Ci si è quindi spostati a visitare l’impianto realizzato nell’azienda Carpaneta da Aquafert Agri per la gestione e separazione dei reflui zootecnici, integrato con la copertura flottante delle vasche di stoccaggio e con il sistema di fertirrigazione organica della frazione liquida dei reflui microfiltrati. Successivamente la visita è proseguita ai cantieri di lavoro, dove è stato possibile vedere all’opera tre differenti sistemi ombelicali per la distribuzione degli effluenti: mediante ripper ad ancora, mediante barra a rientro e mediante erpice di minima lavorazione. Particolare interesse ha suscitato la tecnica del sistema ombelicale tecnica che consente di interrare direttamente o distribuire in superficie gli effluenti zootecnici grazie all’utilizzo di tubazioni flessibili trainate da macchine e trattrici agricole. Leggi il dossier su la gestione dei reflui de l’Informatore zootecnico guida tecnica azienda Carpaneta - giornata dimostrativa 25.02.2016 [3.33 MB] Fonte helpsoil LE COLTURE DI COPERTURA: LA RIVOLUZIONE AGRICOLA CON RADICI PROFONDE NEL PASSATO Le colture di copertura: la rivoluzione agricola con radici profonde nel passato è il titolo il titolo di un importante articolo uscito il 6 febbraio 2016 sul New York Times, uno dei più diffusi e importanti quotidiani degli Stati Uniti. L’articolo, pubblicato in prima pagina, parla di Agricoltura Conservativa e di salute del suolo e segna un passo importante per la conoscenza e la diffusione di queste tematiche al di fuori della cerchia ristretta degli addetti ai lavori. Leggi l’articolo (in inglese) Fonte helpsoil AZIENDA CERZOO SI RACCONTA … Continuano le interviste per conoscere le Aziende dimostrative di Progetto, le loro produzioni e il loro contesto. Intervista al responsabile dell’Azienda CERZOO – Piacenza (loc. San Bonico) Ci parli della sua Azienda: come la definirebbe? L’azienda sperimentale CERZOO (Centro di Ricerche per la Zootecnia e l’Ambiente) è un’azienda agricola ad indirizzo cerealicolo zootecnico, il cui allevamento che può contare sulla presenza di 70/80 vacche in lattazione ed un numero complessivo di 150 animali circa. In stalla vengono spesso realizzate prove di alimentazione e gestione della mandria, che sono inserite in progetti di ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La superficie aziendale, a corpo unico, si compone di 45 ha irrigui. Il sistema di irrigazione maggiormente impiegato è l’aspersione, che viene realizzata con l’impiego di tifoni e grazie alla presenza di una condotta sotterranea in grado di veicolare a tutti gli appezzamenti l’acqua proveniente dal pozzo aziendale. La maggior parte della superficie viene coltivata a mais da trinciato per l’alimentazione del bestiame, tuttavia vengono realizzate anche le coltivazioni di soia, frumento, mais da granella e barbabietola da zucchero. In prossimità dei corsi d’acqua principali, è possibile apprezzare la presenza di fasce tampone, che vedono la coltivazione di specie annuali e poliennali da biomassa. Un 25% circa della superficie, in crescita anno per anno, vede l’adozione di pratiche di Agricoltura Conservativa, sia attraverso la riduzione delle lavorazioni e la coltivazione delle Cover crops, sia grazie all’ottimizzazione dei consumi idrici e alla distribuzione localizzata dei reflui. In particolare, 6 dei 45 ettari complessivi, sono gestiti da 5 anni in non-lavorazione (no-tillage). All’interno di questa porzione, è possibile individuare l’appezzamento sperimentale sul quale insistono le azioni specifiche che fanno riferimento al progetto Helpsoil. Quali sono le principali motivazioni che l’hanno spinta a partecipare al progetto HelpSoil? Le principali motivazioni che hanno portato all’adesione al progetto Helpsoil sono da ricercare nella nota sensibilità ambientale che contraddistingue la direzione dell’azienda e l’ambiente universitario piacentino. L’introduzione delle già citate pratiche di Agricoltura Conservativa e le prime prove di non-lavorazione nei terreni piacentini, che fanno riferimento alle sperimentazioni del Dipartimento di Scienze della Produzioni Vegetali Sostenibili, sono da datare all’incirca nella prima metà degli anni ’90. Negli ultimi anni, la crescente sensibilità dell’opinione pubblica nei confronti della sostenibilità ambientale, la direzione presa dalle nuove riforme della Politica Agricola Comune (PAC) ed infine la riduzione progressiva dei margini di guadagno hanno evidenziato la necessità di individuare un sistema agricolo meno impattante sul territorio, più indipendente dagli input esterni e meno oneroso dal punto di vista economico. Di fatto è stata confermata la strada precedentemente intrapresa dagli agronomi dell’Università, ricalcando il percorso di conversione verso una soluzione agricola eco-compatibile. Cosa fa la sua azienda per HelpSoil? All’interno del progetto Helpsoil, sull’appezzamento designato, vengono messi a confronto un sistema agricolo intensivo, incentrato sull’aratura come lavorazione principale del terreno e su un elevato impiego di input esterni (CT, conventional-tillage), con un sistema agricolo conservativo, basato sulla semina su sodo, le rotazioni colturali e la copertura permanente, attraverso il residuo colturale e le Cover Crops (NT, no-tillage). In particolare, nell’ambito del progetto, per i due diversi sistemi, vengono monitorati: – le produzioni e gli altri dati agronomici e tecnico-gestionali degni di nota; – la sostanza organica e i parametri di fertilità biologica; – la fertilità fisico-strutturale e la biodiversità edafica; – alcune tecniche/soluzioni innovative adottate per la difesa fitosanitaria. Ci parli del contesto in cui si trova l’azienda: è l’unica nella sua zona che si occupa di agricoltura conservativa o ha la possibilità di avere un confronto con altre realtà limitrofe? Gli areali di coltivazione piacentini si contraddistinguono notoriamente per la presenza di terreni tenaci classificabili come franco-limoso-argillosi. Tale tipologia di suoli vede tradizionalmente l’esecuzione dell’aratura autunnale, al fine di sfruttare l’azione disgregante del gelo nel periodo invernale per le successive operazioni secondarie. L’andamento termo-climatico degli ultimi inverni, sempre più miti e talvolta molto piovosi, ha tuttavia portato a notevoli difficoltà per gli agricoltori nell’esecuzione delle lavorazioni primaverili di affinamento e, di conseguenza, nella preparazione di un adeguato letto di semina. Tali condizioni sfavorevoli e la crescente diffusione/interesse dell’Agricoltura Conservativa hanno portato parecchi agricoltori ad eseguire, privatamente o con l’aiuto dell’Università, prove ripetute di semina diretta nelle loro aziende. Ad oggi, negli areali limitrofi all’azienda sperimentale CERZOO, non vi è comunque un gran numero di realtà che abbiano adottato le pratiche di non-lavorazione, anche a causa dell’alta percentuale di superficie che vede la coltivazione del pomodoro da industria, considerata da molti incompatibile con la non-lavorazione. Sono in corso di realizzazione, comunque, prove di trapianto del pomodoro da industria su terreno parzialmente lavorato con l’utilizzo di particolari attrezzi denominati strip-tiller, in grado di lavorare solo una ridotta banda di terreno (20 cm) in prossimità della fila della coltura. LE COVER CROPS NELL’AZIENDA CERZOO La principale funzione delle cover crop, in italiano “colture di copertura” é, come suggerisce il nome, quella di coprire il terreno allo scopo di proteggerlo dai fenomeni erosivi. Per contenere l’erosione entro limiti compatibili, si è stabilito che il terreno non resti mai privo di vegetazione o che i residui colturali, che rimangono sul terreno tra due coltivazioni, coprano almeno il 30% della superficie. Per avere questa funzione è necessario che la coltura si opponga efficacemente agli elementi erosivi (acqua, vento) o che produca abbastanza biomassa da coprire il terreno al termine del periodo di coltivazione, fino all’avvento della coltura successiva. La funzione antierosiva non rappresenta l’esclusivo beneficio apportato dalle cover crop, diverse tra loro per famiglia botanica, periodo di crescita e modalità di coltivazione. Le colture di copertura, accumunate dall’utilizzo come colture intercalari, non necessariamente da reddito, svolgono diversi altri compiti agronomico-ambientali, rivestendo un ruolo fondamentale nella sostenibilità del sistema agrario. Fra questi, non si può non annoverare la cattura dei nutrienti, in particolare quelli più mobili, come i nitrati, che vengono immobilizzati nella biomassa vegetale e sottratti alla lisciviazione in falda. Le colture che svolgono tale ruolo sono definite catch crop. Le cover crop, caratterizzate da rapida crescita e aggressività nei confronti di altre colture, rappresentano una valida soluzione per il controllo delle malerbe, con le quali entrano in competizione per la luce, l’acqua e i nutrienti. In caso di regime sodivo, caratterizzato da assenza di periodici rovesciamenti degli strati, le colture di copertura, soprattutto se dotate di apparato radicale fittonante, svolgono un’importante azione di decompattamento. Ad essa si affianca un deciso miglioramento della struttura del suolo e un aumento del contenuto di sostanza organica del terreno. All’interno del progetto HelpSoil, nell’azienda dimostrativa CERZOO di San Bonico (PC) si è deciso di impiegare tre diverse tipologie di cover crop: – Segale (Secale cereale L.), Graminacea caratterizzata da apparato radicale fascicolato e dalla riconosciuta aggressività nei confronti delle malerbe, dovuta alla liberazione di composti allelopatici; – Veccia vellutata (Vicia villosa Roth.), Leguminosa particolarmente resistente al freddo, che produce una buona quantità di biomassa e svolge un importante ruolo nell’arricchimento di nutrienti, grazie alla capacità azotofissatrice. – Miscuglio, la cui composizione è la seguente: Segale: 55%; Veccia vellutata: 25%; Trifoglio incarnato (Trifolium incarnatum L.): 8%; Leguminosa azotofissatrice dotata di buona resistenza al freddo; Loietto italico (Lolium multiflorum Lam.): 8%; Graminacea caratterizzata da rapidità di insediamento e aggressività nei confronti delle malerbe; Rafano (Raphanus sativus L.): 4% ; Brassicacea dotata di apparato radicale fittonante ad azione decompattante che svolge anche un’azione nematocida dovuta al rilascio di glucosinolati. DISPONIBILI I DOCUMENTI FINALI DEL PROGETTO WSTORE2 Sono disponibili i documenti finali del progetto LIFE+ WSTORE2 che vede come capofila Veneto Agricoltura, partner anche di LIFE HelpSoil. Il progetto WSTORE2 intende dimostrare la possibilità di adottare tecniche innovative per conciliare l’agricoltura con l’ambiente attraverso nuove forme di governance dell’acqua. Il progetto è dedicato alle aree marino-costiere dove, nei prossimi anni, l’effetto dei cambiamenti climatici sarà maggiormente evidente. In particolare, WSTORE2 affronta il tema dell’uso ottimale delle acque dolci nei contesti nei quali essa può avere 3 impieghi alternativi: irrigazione delle aree agricole, conservazione della natura e fruizione turistica. Leggi la documentazione finale UTILIZZO DEL RULLO PACCIAMATORE A LAME ELICOIDALI PER SEMINA SU SODO Vi proponiamo la traduzione in italiano, a cura di Prisca Giaiero dello Staff LIFE HelpSoil di Regione Piemonte, di un altro interessante video sull’utilizzo del rullo pacciamatore dal titolo Utilizzare un rullo pacciamatore a lame elicoidali per semina su sodo di soia biologica. Il video di Erin Silva, ricercatrice nel settore delle produzioni biologiche presso il Dipartimento di Agronomia dell’Università di Madison, Wisconsin – U.S.A., mostra la tecnica di semina su sodo tramite l’utilizzo del rullo pacciamatore a lame elicoidali. Il video racconta come, nell’autunno del 2012, all’incirca a metà settembre, nel campo che verrà destinato alla produzione di soia biologica, viene piantata la segale in un quantitativo pari a circa 250 kg per ettaro. La segale viene lasciata crescere nel periodo invernale, che, quell’anno, è stato particolarmente duro a causa di alcune gelate. La maturazione ha inoltre subito qualche ritardo nel periodo 2012-2013, anche a causa di una primavera più fredda del normale. All’inizio di giugno, quando la segale ha raggiunto lo stadio fenologico specifico dell’antesi – con le antere in piena fioritura che escono dalla testa della spiga – si è pronti per procedere all’allettamento. A questo stadio si è infatti certi che si possa allettare la segale in maniera efficace, evitando che questa continui a crescere entrando in competizione con la coltura da reddito che, in questo campo, è costituita dalla soia. Il rullo pacciamatore a lame elicoidali progettato dal Rodale Institute è uno strumento cilindrico montato sulla parte posteriore di un trattore con un triplo aggancio che avanza a rullare la coltivazione di segale in maniera perpendicolare alla direzione del fusto della pianta. Si lascia quindi la coltura di segale allettata, creando, in questo modo, uno strato spesso sulla superficie del suolo. Il rullo pacciamatore a lame elicoidali alletta la segale in due modi diversi: rulla la segale e, attraverso le lame Chevron, ne piega gli steli. Proprio attraverso questa azione di piegatura ci si assicura che la segale permanga sul suolo e crei uno spessore di paglia nella stagione di produzione. All’Università del Winsconsin entrano in campo e rullano la segale con il rullo pacciamatore a lame elicoidali e quindi passano la seminatrice su sodo: utilizzano la seminatrice per il mais e seminano in file distanti 60 cm oppure utilizzano la seminatrice su sodo per i cereali. In entrambi i casi hanno riscontrato esiti positivi, tuttavia sottolineano quanto sia fondamentale posizionare la profondità di semina più bassa rispetto al normale per garantire che i semi penetrino nel suolo attraverso lo strato di segale. Per ulteriori informazioni visitare il sito web: uworganic.wisc.edu Guarda il video (in inglese) Fonte USO DELLA TECNOLOGIA ILRC NELL’ORTICOLTURA BIOLOGICA ITALIANA Vi proponiamo una best practice, che potete trovare sul sito Feeding Knowledge , realizzato in occasione di Expo 2015, sull’uso della tecnologia ILRC (In Line Roller Crimper ovvero rullo sagomato e della minima lavorazione del suolo) che consente, attraverso la realizzazione di uno spesso strato pacciamante naturale derivante dall’allettamento al suolo di coltura di copertura, un uso più efficiente delle risorse naturali. In particolare, tale tecnica ostacola lo sviluppo delle infestanti, riduce l’evapotraspirazione del terreno facendo risparmiare acqua irrigua e protegge il suolo dall’erosione e dalle alte temperature. La pacciamatura, una volta esaurito il suo compito, si degrada ed arricchisce il suolo di sostanza organica. Ne consegue che la diffusione di questa tecnica consente di ottenere dei benefici agroambientali (riduzione di input energetici e di sintesi chimica, miglioramento della fertilità dei suoli, fissazione della CO2), socio-economici (riduzione dei costi di produzione) e di sicurezza alimentare, contribuendo inoltre a mitigare in agricoltura gli effetti negativi associati ai cambiamenti climatici. Leggi l’articolo Fonte SALUTE DEL SUOLO: UNA PUBBLICAZIONE DELL’USDA Vi segnaliamo l’interessante pubblicazione Soil Health in Field and Forage Crop Production edita da USDA Natural Resources Conservation Service, Penn State University Extension, Capital Resource Conservation & Development, and Clinton County Conservation District. Gli autori sono Sjoerd Duker, Joel Myers and Lisa Blazure. La pubblicazione è gratuita e spiega come è possibile migliorare i profitti aziendali ricorrendo alla non lavorazione del terreno, alle colture di copertura e alla diversificazione colturale. Scarica la pubblicazione (in inglese) Fonte SINERGIA TRA AGRICOLTURA CONSERVATIVA E DI PRECISIONE: IL PROGETTO AGRICARE Vi proponiamo un interessante articolo pubblicato sullo speciale Agricoltura di Precisione del numero 15/2016 dell’Informatore Agrario dal titolo Agricare, sinergia tra Agricoltura Conservativa e di Precisione. L’articolo riassume i primi risultati del progetto Life + Agricare di cui è partner anche Veneto Agricoltura che è anche partner del progetto Life HelpSoil. Agricare intende dimostrare che i principi dell’Agricoltura Conservativa supportati con quanto di meglio offre la tecnologia elettronica, informatica e della comunicazione (Agricoltura di Precisione) incidono significativamente sia sulle emissioni di carbonio, riducendo i gas serra, sia sulla protezione dei suoli, favorendo la conservazione o l’aumento della sostanza organica e prevenendo i fenomeni di degrado. La sperimentazione condotta presso l’azienda dimostrativa ValleVecchia di Veneto Agricoltura mira alla trasferibilità e riproducibilità delle tecniche in altri sistemi agricoli italiani ed europei. Visita il sito di progetto: www.lifeagricare.eu Leggi l’articolo Fonte DAL PORTALE DELLA RETE RURALE NAZIONALE LA FORMAZIONE NEI PSR 2014-2020 Si informa che nel Portale della Rete Rurale Nazionale è stata attivata la pagina dedicata alla Formazione, accessibile dalla sezione dell'innovazione e del capitale umano. Oltre alle notizie sulla pubblicazione dei bandi per la Misura 1, sono presenti alcuni collegamenti a documenti ed eventi sul tema della formazione. È stato inoltre aperto un forum per confrontarsi sulle questioni che riguardano la programmazione degli interventi dei PSR. I temi più dibattuti, per i quali è opportuno individuare una soluzione condivisa, potranno diventare oggetto di un prossimo workshop. Dalla pagina web è infine possibile accedere ad un glossario dei termini formativi e in seguito verranno attivati altri servizi e strumenti dedicati alla formazione del capitale umano. Vai alla pagina PIANO BIENNALE DELLA RETE RURALE NAZIONALE PROGRAMMAZIONE 2014-2020 Pubblicato il piano della Rete Rurale Nazionale per il primo biennio di programmazione, un documento di sintesi che fornisce una mappatura chiara e precisa delle attività e dei servizi offerti nell'ambito del Programma RRN 201420. Il piano biennale collega le schede progetto al programma settennale adottato, delineando i temi trasversali scelti, gli obiettivi da perseguire, i soggetti attuatori e beneficiari, le modalità operative e le risorse necessarie. Il documento fornisce anche un'indicazione di come si relazioneranno i diversi soggetti attuatori, nel caso in cui siano contemporaneamente coinvolti nella trattazione di un determinato tema, specificando ruoli e responsabilità di ciascuno, al fine di evitare una duplicazione della spesa. Scarica il documento (2.08 MB) PUBBLICAZIONI DI CREA AGRICOLTURA E CITTÀ Anche quest'anno insieme con l'Annuario dell'agricoltura italiana, viene pubblicata una monografia di approfondimento, dedicata questa volta all'agricoltura urbana e peri-urbana, un argomento che da qualche tempo l'Istituto segue da diversi punti di vista. Si tratta di un'edizione particolare, che per la prima volta riporta il logo CREA – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria – l'ente nazionale di ricerche nato dalla fusione avvenuta all'inizio del 2015 tra l'INEA e il CRA. Il volume offre una lettura del fenomeno dell'agricoltura urbana e periurbana in Italia, focalizzando l'attenzione sia sulle aziende agricole professionali localizzate in prossimità dei centri urbani, sia sulle tante esperienze di orti sociali, di riqualificazione urbana, di didattica e di coesione sociale nate nei contesti metropolitani negli ultimi anni. Download ANNUARIO DELL’AGRICOLTURA ITALIANA 2014 L'Annuario dell'agricoltura italiana fin dal 1947 analizza l'andamento congiunturale del settore agricolo, forestale e alimentare nelle sue linee evolutive, caratterizzandosi come indispensabile strumento per tutti coloro che sono interessati alle problematiche e, più in generale, alla conoscenza del settore primario della nostra economia. Nell'Annuario vengono trattati in modo sistematico i temi dell'integrazione dell'agricoltura italiana e del più generale sistema agroalimentare nel contesto economico nazionale e internazionale, dell'intervento pubblico in agricoltura, dei fattori della produzione, delle strutture, dei complessi rapporti con l'ecosistema e delle singole produzioni agricole. Il volume è articolato in cinque parti: I - Il sistema agro-alimentare II - I fattori della produzione agricola III - L'intervento pubblico in agricoltura IV - Agricoltura, ambiente e multifunzionalità V - Le produzioni http://www.inea.it:8080/web/inea/annuario L'AGRICOLTURA NEL PIEMONTE IN CIFRE 2014 Il rapporto "L'agricoltura nel Piemonte in cifre 2014" si propone come un concreto e agevole strumento conoscitivo del sistema agricolo regionale a disposizione di tutti coloro che in esso operano: agricoltori, rappresentanti delle OO.PP.AA., tecnici e professionisti, amministratori e, non ultimo, consumatori e cittadini ai quali si offre un quadro di sintesi e al tempo stesso completo e di facile lettura dell'agricoltura regionale. I dati esposti in forma tabellare e di grafici, derivanti da svariate fonti informative, descrivono la congiuntura economica del comparto primario regionale e, in particolare, il ruolo svolto dal sistema agroalimentare nell'economia regionale, senza tralasciare gli interventi delle politiche di settore. L'articolazione dei temi trattati spazia dalle caratteristiche strutturali e produttive specifiche dell'agricoltura a quelle dell'agroindustria e della cooperazione, con focus sul commercio estero delle relative produzioni e sui consumi, dagli aspetti inerenti la diversificazione e la multifunzionalità che connotano il settore primario all'attuazione delle politiche comunitarie, nazionali e regionali. Il testo è volutamente stringato perché obiettivo del rapporto è quello di lasciar parlare i numeri, mentre un ricco glossario a fine volume favorisce la comprensione dei termini tecnici contenuti nelle tabelle e nel commento. Download I COSTI DI PRODUZIONE DELLA FLORICOLTURA LIGURE NEGLI ANNI 2012 E 2013 Il volume presenta i risultati relativi a due anni di attività: la raccolta delle informazioni tecnico-economiche utili al calcolo dei costi di produzione ha avuto come riferimento le annate produttive 2012-2013 (1 luglio 2012-30 giugno 2013) e 2013-2014 (1 luglio 2013-30 giugno 2014) e ha interessato ogni anno una quarantina di aziende florovivaistiche per un totale di quasi sessanta rilevazioni distribuite tra otto diversi processi produttivi di cui 6 riferiti a fiori recisi (anemone, ranuncolo da seme e "clone", mimosa, ginestra e ruscus) e 2 da vaso (margherita, piante aromatiche). I dati sono stati validati ed elaborati mediante la procedura informatica "Osservatorio Economico del comparto Florovivaistico Ligure" (OEFL) che, attraverso specifici report, consente di analizzare il costo di produzione di ciascuna specie o gruppo di specie indagate; i risultati aziendali sono posti a confronto con quelli della media del gruppo di appartenenza e se l'azienda è presente nei due anni è fornito il trend. Download NB PER SCARICARE AGEVOLMENTE LE PUBBLICAZIONI SI CONSIGLIA DI TENERE APERTO GOOGLE.