Dopo la tempesta di fuoco su Baghdad di ieri notte immediata la

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Dopo la tempesta di fuoco su Baghdad di ieri notte immediata la
UNIONE DEGLI STUDENTI
Sede Nazionale
VIA IV Novembre 98, 00187, ROMA
Tel. 06/44292297-388 Fax: 06/97255875
www.unionedeglistudenti.it - [email protected]
Roma, aprile 2010
Per una legge nazionale quadro sul diritto allo studio:
le proposte dell'Unione degli Studenti
A cura dell'Esecutivo nazionale UdS
Le proposte che abbiamo realizzato e presentiamo al Ministero dell'Istruzione vogliono segnare una
svolta rispetto alla legislazione in materia di diritto allo studio degli ultimi trent' anni, tenendo conto
soprattutto degli enormi mutamenti sociali in atto.
Il nuovo articolo 117 della carta Costituzionale, prevede che siano materia esclusiva dello Stato le
“norme generali sull'istruzione”, mentre l'”istruzione” è materia concorrente tra regioni e Stato,
quindi spetta a quest'ultimo determinare i principi fondamentali. Eppure, a seguito della revisione
del Titolo V, il diritto allo studio è diventato a tutti gli effetti materia di gestione delle Regioni,
l'assenza per queste ultime di una legislazione nazionale di riferimento reale sul diritto allo studio,
ha fatto si che ogni Regione abbia modelli profondamenti diversi di diritto allo studio e soprattutto
livelli diversi di risorse investite.
Pensiamo, perciò, che sia necessaria una legge “quadro” nazionale sul diritto allo studio che
definisca i livelli essenziali da garantire agli studenti e alle loro famiglie rispetto soprattutto
all'accesso tanto ai canali formativi quanto ai canali culturali.
Il diritto allo Studio è un diritto di cittadinanza, uno di quei diritti senza il quale non si raggiunge la
piena condizione di cittadinanza. L'idea che c'è alla base della nostra proposta è di individuare
criteri, obiettivi, strumenti e modalità a livello nazionali e comuni per tutte le regioni, prendendo
come modello di riferimento gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione e riconoscendo nel diritto allo
studio lo strumento per la rimozione di quegli ostacoli di natura culturale ed economica che ad oggi
impediscono, di fatto, la reale emancipazione della cosiddetta “condizione studentesca”.
Pensiamo, quindi, ad una legge nazionale che definisca innanzitutto un quadro prioritario di azioni
volte a far superare questo tipo di ostacoli attraverso l'accesso ai consumi culturali (partendo dal
potenziamento di un progetto ancora non funzionante come la “Carta Io Studio”, estendondola sui
consumi culturali e gli eventi culturali nazionali), l'agevolazione sulla mobilità locale e nazionale,
un sistema di fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo tramite un sistema di comodato
d'uso, una regolamentazione dell'erogazione delle borse di studio.
Le borse di studio, in particolare, devono essere erogate non a titolo di rimborso rispetto alle spese
scolastiche, ma come contributo dato sulla base della condizione sociale ed economica. Pensiamo
sia giusto mantenere in maniera separata dalla modalità di erogazione e regolamentazione
precedente, le borse di studio erogate sulla base del merito scolastico. Nonostante ciò, riteniamo che
l'erogazione delle borse di studio nel campo della formazione pubblica abbiano l'obiettivo
prioritario di dare gli strumenti e mettere a pari condizioni di partenza tutti i soggetti proveniente
da corpi sociali diversi. Stesso discorso vale per tutta quella fornitura di servizi, dai libri di testo ai
trasporti che garantiscono possibilità di accesso libero a tutti gli studenti al di là della provenienza
geografica, sociale ed economica.
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Nel rispetto dell'art 33 sulla Costituzione, riteniamo che le scuole private non debbano
rappresentare oneri per lo stato e che lo stato abbia il compito di occuparsi prioritariamente delle
studentesse e gli studenti medi iscritti alle scuole statali. L'intervento diretto a questi studenti sarà
diversificato a seconda delle provenienze sociali, e in base alle situazioni soggettive (come, ad
esempio, l'essere diversamente abile, o studente immigrato con difficoltà di integrazione, ecc).
Si propongono di seguito delle proposte e riflessioni per una legge quadro nazionale sul diritto allo
studio proposta dall'Unione degli Studenti.
Principi da richiamare nell'articolato
La Repubblica italiana, in conformità a quanto sancito dalla Costituzione Italiana, riconosce che il
sistema scolastico e formativo è strumento fondamentale per lo sviluppo del proprio territorio e per
l'emancipazione culturale ed economica degli individui, oltre che per lo sviluppo e la diffusione dei
valori costituzionali e del principio di cittadinanza.
La Repubblica riconosce il diritto allo studio, inteso come diritto all'accesso ai saperi e al successo
formativo, quale reale diritto di cittadinanza; in virtù di ciò, si rendono necessari interventi per
incentivarne e migliorarne l'organizzazione e l'efficienza, per ottimizzare l'utilizzazione delle risorse
e per renderne più agevole l'accesso a coloro che ne sono impediti da ostacoli di ordine economico,
sociale e culturale.
La repubblica italiana riconosce, pur nel rispetto di quanto sancito dalla legge 10 marzo 2000,n.62,
l'importanza fondamentale del settore statale all'interno del sistema dell'istruzione nazionale.
Per realizzare tali obiettivi la Repubblica italiana promuove e sostiene azioni volte a rendere
effettivo il diritto allo studio e all'apprendimento per tutta la vita, stabilendo i livelli essenziali delle
prestazioni così come previsto dall'Art. 117 della Costituzione, nel rispetto delle competenze degli
enti locali e del principio di sussidiarietà.
Principali azioni che devono essere oggetto della legge:
a) realizzare gli interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono a
tutti l'esercizio del diritto all'istruzione e all'apprendimento perseguendo anche la
generalizzazione del servizio pubblico della scuola dell'infanzia in modo da consentire la
frequenza effettiva di tutti i bambini e le bambine dai 3 ai 6 anni;
b) riequilibrare l'offerta scolastica e formativa attraverso interventi prioritariamente diretti
agli strati della popolazione con bassi livelli di scolarità, con particolare attenzione alle zone
in cui l'ubicazione dei servizi è fonte di particolare disagio per gli utenti;
c) combattere la dispersione scolastica e sostenere il successo scolastico e formativo, anche
mediante una articolazione e individualizzazione dei percorsi;
d) favorire l'esercizio del diritto allo studio e all'apprendimento per i migranti, anche dopo il
compimento del diciottesimo anno di età, mediante interventi economici diretti e attraverso
l' attivazione di corsi di alfabetizzazione antecedenti all'inserimento nella comunità
scolastica, al fine di agevolare l'inserimento stesso degli studenti migranti; tali corsi
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dovranno essere rivolti anche ai genitori degli studenti migranti, al fine di agevolare le
comunicazioni tra le istituzioni scolastiche e le famiglie;
e) favorire l'esercizio del diritto allo studio e all'apprendimento per i rom, anche attraverso
l'attivazione di percorsi individualizzati mirati all'inserimento degli studenti all'interno della
comunità scolastica;
f) favorire l'esercizio del diritto allo studio e l'integrazione all'interno della comunità
scolastica per soggetti con disabilità e per persone che a causa di deficit fisici, psichici o
sensoriali trovano ostacoli al proprio percorso educativo e formativo;
g) rimuovere prioritariamente, tramite interventi economici diretti e forniture di servizi
gratuite o semi gratuite ai soggetti che versano in condizioni economiche più disagiate, gli
ostacoli che impediscono l'accesso ai saperi , all'istruzione ed ai percorsi formativi;
h) sostenere, anche attraverso contributi economici diretti, i capaci e meritevoli;
i) promuovere la qualità degli apprendimenti attraverso azioni di sostegno indirizzate alle
zone dell'eccellenza e del disagio;
l) promuovere e sostenere progetti di qualificazione dell'offerta formativa ed educativa che
prevedono percorsi volti alla crescita della cittadinanza attiva e della cultura della legalità,
della pace, dell'interculturalità e del rispetto della dignità, delle diversità e dei diritti umani;
m) favorire ed estendere il sistema dell'educazione permanente degli adulti, anche attraverso
interventi economici, in integrazione con il sistema scolastico e formativo;
n) agevolare la mobilità locale,nazionale e transnazionale dei destinatari della presente
legge, attraverso la stipula di convenzioni e mediante interventi economici diretti;
o) promuovere ed agevolare l'accesso ai canali culturali extrascolastici – cinema, teatri,
istituzioni culturali, musei, attività sportive, musicali, letterarie – anche tramite il loro
inserimento nei progetti formativi;
p) garantire un monitoraggio continuo della condizione nazionale delle studentesse e degli
studenti medi sullo stato dell'accesso ai saperi e il diritto allo studio.
r) garantire l'erogazione di borse di studio alle studentesse e agli studenti iscritti alla scuola
pubblica e statale, dando priorità a coloro che si trovano in condizioni di marginalità sociale
e difficoltà economica, da determinarsi a norma del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.
109 e successive modifiche e integrazioni
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Destinatari degli interventi:
a) frequentanti le scuole del sistema nazionale di istruzione, compresi quelle delle scuole
dell'infanzia, con particolare riguardo nei confronti di coloro che frequentano il settore
pubblico del sistema di istruzione;
b) frequentanti i corsi per adulti, organizzati al fine del conseguimento di titoli di studio o di
certificazione di competenze;
c) frequentanti i corsi di formazione professionale, di base e superiore, organizzati da
soggetti accreditati ai sensi della legislazione vigente.
2.Gli interventi di cui alle lettere a) b) e c), sono destinati prioritariamente ai soggetti che
versano in condizioni di marginalità sociale e difficoltà economica, inclusi in fasce reddituali
determinati in base al decreto legislativo 31 marzo 1998, n.109 e successive modifiche e
integrazioni.
Livelli essenziali delle prestazioni:
1.Al fine di sviluppare le azioni di cui sopra, vanno stabiliti i criteri, le modalità e i parametri
delle azioni stesse, che vanno a individuare i livelli essenziali delle prestazioni, così come
previsto dall'Art.117 della Costituzione.
2.Le prestazioni garantite dalla repubblica italiana sono quelle riconducibili ai seguenti Livelli
Essenziali delle Prestazioni:
a) fornitura gratuità o semi gratuita dei libri di testo agli alunni della scuola dell'obbligo;
b) istituzione di un limite di spesa per i libri di testo in uso nella scuola secondaria superiore
non dell'obbligo;
c) istituzione di un fondo regionale per il comodato d'uso per i libri di testo da ripartire tra le
singole scuole;. Il comodato d'uso deve essere obbligatoriamente predisposto almeno per i
soggetti che si trovano in condizioni di marginalità sociale e difficoltà economica, inclusi
nella fascia di reddito determinata a norma del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.109 e
successive modifiche e integrazioni;
d) copertura totale delle tasse e dei servizi necessari per i soggetti diversamente abili, al fine
di favorirne l'integrazione all'interno della comunità scolastica;
e) servizi di mensa agevolati per gli studenti, partendo da quelli che versano in condizioni di
disagio, come previsto dall'art.3 comma 2 ;
f) servizi di trasporto e facilitazioni di viaggio per gli studenti, garantendo la gratuità a
coloro che versano in condizioni di disagio, ovvero a quelli inclusi nella fascia di reddito
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determinata a norma del decreto legislativo 31 marzo 1998, n.109 e agli a tutti gli altri
studenti agevolazioni sostanziali o semi gratuite.
g) servizi residenziali;
h) borse di studio da destinare prioritariamente a chi versa in condizioni di difficoltà
economiche e di marginalità sociale, così come previsto dall'art.3, comma 2 della presente
legge;
i) contributi per il merito scolastico da destinarsi ai capaci e meritevoli;
l) esenzione totale dalle tasse per gli studenti incapienti;
m) ampliamento delle agevolazioni sui consumi culturali tramite convenzioni locali come
previsto dall'istituzione della carta studenti nazionale
n) sostegno economico e di mediazione culturale per favorire l'inserimento scolastico di
migranti e rom;
o) istituzione di corsi di alfabetizzazione della lingua italiana rivolti agli studenti migranti e
alle loro famiglie, allo scopo di favorirne l'inserimento nella comunità scolastica; a tal fine, i
suddetti corsi dovranno tenersi obbligatoriamente prima dell'inserimento degli studenti
all'interno del gruppo classe;
Si propongono, inoltre, i seguenti interventi :
−i destinatari degli interventi devono essere individuati nelle fasce meno abbienti, così come
previsto dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n.109 e successive modifiche e integrazioni. in base
al principio della condizione reddituale;
−individuare un parametro minimo di investimento per le Regioni, che non possa essere eluso dalle
amministrazioni di competenza e che non sia solo legato al PIL, ma anche a paramentri che leghino
l'entità dei finanziamenti al numero di soggetti bisognosi degli interventi presenti nella regione;
−istituire un fondo perequativo per il diritto allo studio, che vada a rendere omogeneo il piano di
investimenti per il diritto allo studio, su tutto il territorio nazionale;
−sistema di borse di studio che vada a privilegiare il carattere pubblico dell'istruzione, che si
ispiri unicamente al principio della condizione reddituale, che non dipenda dalle spese sostenute e,
di conseguenza, che non vada a rimborsare una percentuale fissa delle spese sostenute;
−sistema di comodato d'uso e di gratuità dei libri di testo; un sistema che coinvolga le singole
istituzioni scolastiche, finanziato in modo integrato dallo Stato, dalle Regioni e dalle istituzioni
scolastiche autonome;
−piano di interventi straordinario per soggetti a rischio abbandono, disabili, migranti, rom;
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−istituire in tutte le Regioni italiane delle conferenze per il diritto allo studio, sul modello descritto
dall'Art.5 di questa bozza, e con medesime finalità e funzioni;
−rendere obbligatoria la presentazione della certificazione ISEE all'atto dell'iscrizione a
scuola al fine di usufruire dei servizi e delle agevolazioni. Questo per una duplice ragione:
agevolare e snellire,sia per l'ente erogatore del servizio che per i destinatari degli interventi, la
procedura burocratica di acquisizione dei dati e di compilazione delle graduatorie per l'accesso
alle borse di studio;
favorire i servizi di comodato d'uso: le scuole infatti, avendo un quadro chiaro e completo della
situazione dei propri alunni, potrebbero più agevolmente capire quale tipo di intervento attuare,
quanti fondi richiedere, quanti testi acquistare.
Conferenza nazionale per il diritto allo studio
1.Istituire la conferenza nazionale per il diritto allo studio, cui partecipano rappresentati delle
Istituzioni, delle Regioni, delle scuole, dei sindacati di categoria e delle associazioni
professionali della scuola, delle associazioni dei genitori e degli studenti, secondo le modalità
stabilite da apposito regolamento ministeriale, che individua le relative rappresentanze
uniformandosi ai principi di rappresentatività e di pariteticità tra le varie componenti.
2.Compiti della conferenza sono:
a) monitorare l'attuazione della legge, evidenziandone punti di eccellenza e criticità;
b) elaborare nuove prospettive e suggerire eventuali migliorie da apportare ai provvedimenti
in materia di diritto allo studio;
c) redigere annualmente un “Libro bianco sul diritto allo studio”, da distribuire nelle scuole
allo scopo di rendere pubblici i lavori della conferenza stessa;
d) esprimere pareri obbligatori e vincolanti riguardo alla periodica ridefinizione dei LEP e
dei finanziamenti
3.La conferenza è convocata dal Ministro dell'Istruzione almeno due volte l'anno.