“E` giusto affermare che i giochi elettronici sono una forma di cultura

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“E` giusto affermare che i giochi elettronici sono una forma di cultura
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“E’ giusto affermare che i giochi elettronici sono una forma di cultura che
merita,…Nessuno vorrà negare alle attività ludiche, elettroniche, o no, un ruolo
efficace nella crescita intellettuale e nell’accumulo di conoscenza.
Il problema resta il comportamento della persona, con l’uso smodato e insalubre dei
videogiochi: ore e ore con danno per gli occhi e con tanta sedentarietà.
Mezz’ora di un video appropriato agli anni non fa male; quattro-cinque ore
inchiodati a prepotenti idiozie possono invece fare molto male. […] E’ anche
opportuno dire qualcosa sulla distorta abitudine alla virtualità che l’eccesso
elettronico favorisce. Se un ragazzo per troppe ore è coinvolto in storie, in avventure
irreali, se entra emotivamente nell’ intreccio che viene poi azzerato senza
conseguenze e senza responsabilità, può convincersi che anche la vita è così. Se
giochi al video, provochi un disastro, poi si riparte, basta un altro gettone.”
Gaspare Barbiellini,cit.,pp.64-65, in V. Varagona “Pollicino nel bosco dei media”.
Dott.ssa Nadia Todaro
Corte Superiore 2/F
38020 Rumo
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Anche nel caso dei videogiochi diamo poche regole ma chiare.
Per favorire un uso equilibrato e consapevole dei giochi elettronici dobbiamo:
• Dare un limite di tempo massimo considerando anche il tempo impiegato nella
visione della tv, nella navigazione in Internet e nell’uso del cellulare. Esistono
anche dei programmi di controllo con il “Timer Familiare” che consentono di
limitare il tempo di utilizzo (ad esempio questa funzione è presente sulle console
di Xbox 360).
• È consigliata una distanza monitor-occhi di circa 50-70 cm. Molto importante è
anche una corretta illuminazione dell’ambiente che non deve essere né eccessiva,
né insufficiente.
• Per non appesantire troppo la mente dei nostri giovani giocatori ed agevolare una
corretta concentrazione è consigliabile evitare i videogiochi la mattina appena
alzati e la sera prima di andare a letto.
• Cerchiamo di favorire dei tornei di videogiochi fra coetanei (in carne ed ossa,
possibilmente, e non solo fra utenti virtuali), perché un uso sociale e comunitario
dei giochi evita una sorta di “autismo informatico”.
• Leggiamo le “etichette” dei videogiochi. Come dice Pellai “Molti videogiochi,
inoltre, possono davvero insegnare tante cose ai vostri bambini, ma perché ciò
avvenga è necessario che gli stessi siano adeguati per difficoltà e contenuti al
livello di sviluppo psico-cognitivo del bambino.”
Per aiutare i genitori a prendere decisioni consapevoli sull’acquisto di
videogiochi per i loro figli è stato adottato- a livello europeo- il sistema di
classificazione PEGI1: Pan European Game Information, ovvero informazioni
paneuropee sul gioco. Questo sistema è suddiviso in due tipologie:
• Una classificazione avviene per fascia d’età, apposta sul fronte della
confezione.
• Una classificazione per contenuto, apposta sul retro della confezione.
Indica se contengono :
1. LINGUAGGIO SCURRILE: gioco che contiene espressioni
volgari
2. DISCRIMINAZIONE: gioco che contiene scene di
discriminazione o materiale che possa incoraggiarla.
3. DROGHE: gioco che fa riferimento a o rappresenta l’uso di
droghe.
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Queste informazioni sono tratte dai Siti www.pegi.info , www.pegionline.eu
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4. PAURA: gioco che può allarmare o spaventare i bambini.
5. GIOCO D’AZZARDO: gioco che incoraggia o insegna a
giocare d’azzardo.
6. SESSO: gioco che contiene scene di nudo e/o
comportamenti sessuali o riferimenti sessuali.
7. VIOLENZA: gioco che contiene scene di violenza.
Un’importante novità è data dal PEGI online che mira a proteggere i
ragazzi che giocano su Internet oppure acquistano un gioco nei negozi
specializzati che permette loro l’accesso alla rete e la partecipazione di
altri utenti allo stesso gioco. Il sistema si basa su un accordo stipulato
dalle società che aderiscono all’autoregolamentazione, alle quali viene
concessa la licenza di visualizzazione del logo PEGI Online. Con questa
licenza, il fornitore si impegna a mantenere il sito Web privo di contenuti
illeciti e/o offensivi creati dagli utenti, o di qualsiasi collegamento
esterno ritenuto indesiderabile. Inoltre, garantisce anche la tutela dei
minori e della loro riservatezza quando giocano in Rete.
• Naturalmente nessun sistema di classificazione è in grado di sostituire la presenza
di un adulto significativo che guida e accompagna il bambino mentre è alle prese
con il gioco elettronico. Dunque, mettiamoci in gioco anche noi genitori e
lanciamo una sfida di videogame ai nostri ragazzi. In questo modo, non solo
manteniamo il ruolo di referente, ma riusciamo a giudicare anche meglio l’uso che
ne fanno.
• Anche le console per videogiochi sono giunti alla terza generazione, non sono più
delle semplici scatole che permettono di mettere in moto gli oggetti o i personaggi
dello schermo, bensì consentono, oltre a giocare naturalmente, anche di ascoltare
musica, di vedere film, condividere fotografie, collegare dispositivi come la
telecamera digitale, il DVD oppure il lettore Mp3. Se poi sono dotati anche di un
servizio on-line sono in grado di collegare fra loro milioni di giocatori sparsi per il
globo (che possono condividere fra loro anche video musicali e spezzono di film,
come anche comunicare fra loro in tempo reale, inviare e ricevere messaggi di
testo, vocali o immagini). Attualmente l’intrattenimento più gettonato è Xbox live
(basato su abbonamento) che è accessibile tramite la console Xbox 360.
Attenzione, dunque, ai giochi che avvengono in Rete: i ragazzi corrono gli stessi
rischi che possono correre durante la navigazione!
• Per accedere a un gioco on-line è necessaria una registrazione; accertiamoci che
all’interno di essa sia presente l’opzione “solo amici” che permette all’utente di
comunicare solo con amici approvati dai genitori e che le eventuali foto personali
dei giocatori siano visibili solo alle persone incluse nell’elenco degli amici.
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• Accertiamoci anche che le impostazioni del nostro account diano la possibilità di
limitare le comunicazioni con gli altri utenti.
• Insegniamo ai nostri figli ad attenersi alle regole del gioco e a reagire in modo
adeguato ad eventuali atti di bullismo virtuale (ad esempio segnalare il fatto al
moderatore oppure a non reagire assolutamente alla provocazione e se necessario
cambiare
gioco). A
tale
proposito
si
può
visitare
il
sito
www.microsoft.com/italy/athome/security/children/griefers.mspx che offre dei
suggerimenti per affrontare i cyber-bulli e i giocatori scorretti in linea.
• Ricordiamoci che esistono anche dei giochi educativi, ad esempio il gioco Wild
Web Woods che aiuta i bambini ad apprendere le regole della sicurezza su
Internet. Il gioco si può trovare, fra breve, anche in lingua italiana, sul sito
www.wildwebwoods.org
• Infine, cerchiamo di proporre delle alternative e di creare delle opportunità che
agevolino lo sviluppo di competenze richieste al bambino per affrontare i diversi
compiti evolutivi che incontra in svariati ambiti, non per ultimo a scuola.
Buona partita a tutti
BIBLIOGRAFIA
Alberto Pellai (1996), Il (nuovo)bambino che addomesticò il televisore,
FrancoAngeli, Milano.
Inserto speciale del settimanale Famiglia Cristiana (Giugno-luglio 2008) in
collaborazione con Microsoft.
V. Varagona (2007), Pollicino nel bosco dei media, Paoline, Milano.
SITOGRAFIA
http://giocosicuro.msn.it
www.pegi.info.it
www.microsoft.com/italy/athome/security/children/gamingonline.mspx
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VIAGGIO VIRTUALE
Le mie gambe vorrei allungare
i fianchi restringere e il seno gonfiare
ma impegno e sacrifici vorrei evitare.
La mia personalità mi sta assai stretta
la voglio cambiare di gran fretta.
Allora con leggerezza e molta curiosità
mi iscrivo a un bel gioco di società.
Che bello ed affascinante questa vita
da persona molto importante:
alcuni mi adorano, tutti mi acclamano
altri mi cercano, molti mi chiamano.
Passa il tempo e passa l’entusiasmo
scoperta la novità, nella noia casco già!
Da bambina insoddisfatta e mocciosa
mi comporto da vera capricciosa:
le carte in tavola mi ritrovo a mischiare
e una seconda vita mi vado a giocare.
Giro per i paesi di tutto il mondo
divertimenti, vizi e sfizi a tutto tondo,
lustrini colorati e soldi regalati,
ma è tutto una grande illusione,
incapace di trasmettermi anche solo
un’emozione.
Prima di soffocare nell’indifferenza
decido di costruire la mia terza esistenza.
Senza averi né dimora vago svuotata per la città,
non chiedo soldi, solo un briciolo di dignità.
In questa notte gelida e stancante
passo inosservata tra la gente non curante.
Sono alla ricerca di un brivido o di un tremore
Ma ahi me! Nessun’adrenalina, nessun timore.
Un sentimento intenso e profondo vorrei trovare,
allora un’azione estrema vado ad inscenare.
Dopo tre vite e una morte inventata
la voglia di autenticità si è risvegliata.
Con un balzo spengo il computer ed accendo la vita,
accantono la virtualità e mi immergo nella realtà.
Meraviglia, stupore e delizia appaiono come per magia;
profumi, suoni e panorami non sono più una bugia.
Anche se alcune situazioni mi spaventano
o mi lasciano perplessa, non importa! Io non sono una fessa!
Le mie emozioni ho imparato a modulare,
la mia mente mi serve per ragionare
e finalmente i sentimenti sono capace di controllare!
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