Corrieredellasera.it - 17.10.13 - Università degli studi di Pavia

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Corrieredellasera.it - 17.10.13 - Università degli studi di Pavia
17 ottobre 2013
Videogiochi «seri» in aiuto
di neurologi e psichiatri
Buoni risultati dalla realtà virtuale in 3D nel campo riabilitativo
Accusati di essere fra i responsabili dell’epidemia di obesità nei bambini e nei giovani, piuttosto
che di favorire comportamenti aggressivi e antisociali, per i videogiochi è forse arrivato il momento
del riscatto. Si stanno accumulando osservazioni che suggeriscono una loro utilità nel migliorare le
funzioni del cervello, in particolare nel ridurre il declino cognitivo negli anziani e la depressione.
Non tutti i videogiochi ovviamente, ma quelli «seri», appositamente progettati per scopi diversi dal
puro divertimento, in particolare per la valutazione e la riabilitazione di patologie psichiatriche e
neuropsicologiche. In realtà, una serie di studi condotti negli ultimi anni aveva dimostrato che
anche alcuni dei videogiochi comunemente presenti sul mercato possono esercitare effetti positivi.
LA RICERCA - È il caso di una ricerca che aveva dimostrato come, dopo aver giocato per 10 ore
complessive con un videogioco d’azione, i soggetti avessero migliorato sensibilmente (con un
progresso più marcato nelle donne) la loro capacità di ruotare mentalmente gli oggetti,
miglioramento che oltretutto tendeva e mantenersi anche a distanza di tempo. A maggior ragione,
si attendono risultati ancor più favorevoli dai “serious games”. «L’adozione di SGs in realtà virtuale
in 3D nel campo riabilitativo è associata a multiformi benefici. Il training può essere divertente,
focalizzato su specifiche funzioni cognitive (memoria, attenzione e/o capacità logico-esecutive) e
altamente personalizzabile – spiega Egidio D’Angelo, Direttore del Brain Connectivity Center della
Fondazione Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino di Pavia - Inoltre, questo tipo di
terapia favorisce il rapido trasferimento nella vita reale delle competenze acquisite durante il gioco;
consente il monitoraggio e la documentazione dell’effetto del trattamento; rende possibile la
ripetizione illimitata degli esercizi. L’utilizzo dei SGs sembra quindi consentire una migliore
valutazione del soggetto in condizioni funzionali, offrendo contemporaneamente l’opportunità di
impostare un trattamento riabilitativo specifico con molteplici benefici».
AMBIENTE A TRE DIMENSIONI-I videogiochi «seri» si basano su una piattaforma particolare
(Smart Aging) progettata come un ambiente di realtà virtuale in tre dimensioni. La navigazione in
un ambiente tridimensionale, che racchiude in uno spazio ridotto gli elementi di base di interazione
di un ambiente domestico, associata all’elemento ‘gioco’, costituisce un potente strumento di
screening, più amichevole e motivante rispetto ai tradizionali test scritti. Il videogioco serio richiede
di eseguire compiti correlati alle attività quotidiane, vicini alla vita reale e pertanto consente di
valutare diverse funzioni cognitive: funzioni esecutive (ragionamento e pianificazione), attenzione
(selettiva e diviso), memoria (a breve e lungo termine, prospettica), orientamento (visuo-spaziale).
Insieme alle novità nella diagnosi e nel trattamento dell’emicrania e al progetto Human Brain (che
si propone di ricostruire il funzionamento del cervello grazie ad avanzatissime piattaforme
informatiche), quello dei videogiochi seri è fra gli argomenti che saranno affrontati in occasione dei
Convegni Scientifici di celebrazione dei 40 anni di vita dell’IRCCS Mondino di Pavia e dei 150
dell’istituzione della cattedra di Neuropsichiatria all’Università di Pavia. Franco Marchetti
Franco Marchetti