Scrivere un best seller in 57 giorni?
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Scrivere un best seller in 57 giorni?
EDITORIA Scrivere un best seller in 57 giorni? di Moreno Macchi John, Ringo, George et Paul sono quattro scarafaggi che si chiamano proprio come quelli più famosi. I celeberrimi Beatles, per chi non l’avesse capito. Quattro scarafaggi veri, quindi (non come quelli di Liverpool), sono gli improbabili coinquilini di un sedicente scrittore parigino in una chambre de bonne, praticamente munita solo dell’indispensabile armamentario del poeta forse un po’ maledetto, certamente un po’ bohémien, un po’ fallimento ambulante e soprattutto affetto da congenita, immensa pigrizia. I nostri cinque eroi, sono minacciati di imminente sfratto dalla poco pietosa proprietaria di casa (sicuramente non amante di letteratura) se l’apprendista scrittore non si decide a pagate l’affitto arretrato e quello attuale. il povero Briac (lo scrittore) intrattiene legami confusi con un prezioso amico/collega/rivale (tale Rémy), che forse un po’ meglio (ma certamente un po’ di più), scrive. John, Ringo, George et Paul (gli scarafaggi, dunque) pensano che sia perfino capace di scrivere un vero best seller. anzi, sono sicuri che l’abbia già scritto. Ecco che si presenta alla diabolica mente degli insetti una soluzione a tutti i problemi finanziari: non diremo di più. Quello che vi anticipiamo sono le definizioni assolutamente deliziose del best seller secondo i “magnifici quattro”: a) molto generica, d’approccio: un libro da leggere sotto l’ombrellone. (fin qua…) b) più fine: un libro idiota che risulta intelligente. 18 il dialogo 1/13 c) ironica: un libro scritto così male da sembrare già un film. d) corrosiva: un libro che è stato scritto per vendere molto che vende molto e poi lo ristampano e vende ancora di più e tutti ne parlano perché ha venduto e dopo vende ancora un po’. e) definitiva, lapidaria e irriverente: un libro che riescono a leggere quelli che di solito non leggono (perfetta!). come l’avrete capito, il titolo e il testo stesso altro non sono che un pretesto usato dal Ricci per prendere in giro (con humor e spigliatezza ma da vero conoscitore) certi scrittori (?) che più di tutto mirano al lucro, certi altri che passano la vita (e la carriera) a parlar di se stessi e delle proprie fisime e/o ipocondrie, certi altri ancora che – non sapendo inventare storie – scribacchiano per l’eternità incentrando tutte le loro opere sulla propria (e molte volte squallida) biografia, facendo prova di egocentrismi da record. Tra scrittori garantiti DOc, troviamo invece emeriti esponenti della letteratura francese, con in testa Rimbaud (che scrisse due cosette da giovane poi divenne trafficante d’armi – dicono gli scarafaggi !), incontriamo un tetro e assai pessimista albert camus, poi Verlaine, Baudelaire, Rostand; incrociamo l’americana Patricia cromwell, sfioriamo qualche autore romantico, cogliamo (di sfuggita) perfino l’eterea apparizione dell’onnipresente tuttologo umberto Eco; al posto d’onore, invece, troneggia James Joyce con il suo inevitabile ulisse, di cui tutti parlano (e che così pochi hanno letto), ma soprattutto l’autore di tanti testi incompiuti e della (invece) compiuta Metamorfosi. il grande Kafka. E dire che fu proprio Kafka a screditare l’eroica figura dello scarafaggio (che scarafaggio diventa poi solo in italiano, visto che in altre traduzioni si trova un più rispettoso e generico “insetto”)! Divertente e di piacevole lettura. alla faccia di chi si prende (troppo) sul serio e crede di conoscere bene la letteratura con la “L” maiuscola.3 Luca Ricci Come scrivere un best seller in 57 giorni (romanzo) Ed. Laterza