2016 10 29 l`Adige - Mori, Vallo tomo, Tar
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2016 10 29 l`Adige - Mori, Vallo tomo, Tar
Vallagarina 42 sabato 29 ottobre 2016 MORI l'Adige Sulla strada d’accesso al cantiere, l’invito dei giudici rivolto alla famiglia Salvadori e alla Provincia ad accordarsi Tar: «Vallo tomo, trovate un’intesa» LUISA PIZZINI [email protected] MORI - Si apre un nuovo capitolo per i lavori del vallo tomo di Mori: giovedì mattina il Tribunale di giustizia amministrativa di Trento ha fissato l’udienza nella quale deciderà sul ricorso presentato dalla società immobiliare della famiglia Salvadori, la Invemo srl, che ha contestato la strada di accesso al cantiere dell’opera progettata in parte sulla loro proprietà. Se ne discuterà il 12 gennaio prossimo, ma nel frattempo i giudici del Tar hanno invitato sia i ricorrenti che il Servizio prevenzione rischi della Provincia di Trento a venirsi incontro, cercando un’intesa per ovviare le criticità che sono state segnalate nel ricorso. Le tappe di un ricorso al Tar solitamente sono due. Nella prima udienza, in attesa di quella alla quale farà seguito la sentenza definitiva che a volte può arrivare dopo mesi, la prima cosa da stabilire è se ci sono i presupposti per accordare la sospensiva. Che in que- L’ALTERNATIVA Un tracciato di 50 metri, contro i 300 La planimetria qui a fianco evidenzia in blu il progetto della Provincia sulla pista d’accesso al cantiere per il vallo tomo. In verde invece la soluzione alternativa già prospettata dalla famiglia Salvadori, che ha presentato il ricorso al Tar. sto caso avrebbe significato sospendere i lavori in quel di Mori. Cosa che non è avvenuta. O meglio: i giudici del Tar, evidentemente, hanno riconosciuto come più importante il diritto pubblico di garantire la sicurezza rispetto al diritto le- gato alla proprietà privata in questo caso. Ma la Provincia di Trento ha scelto comunque di procedere con l’opera soltanto sul terreno di proprietà pubblica, in autotutela. Il secondo passo per il Tar è l’udienza di merito, con la qua- le si arriva alla sentenza definitiva. Per il ricorso della Invemo srl questo passaggio è stato in qualche modo «accorciato», cioè è stata fissata l’udienza in tempi relativamente brevi (il 12 gennaio, appunto). Ma l’auspicio è che prima di que- sta data le due parti trovino un accordo per poter procedere con i lavori. «Forse qualche soluzione c’è per attenuare le ricadute negative» auspicava ieri l’avvocato Mario Maccaferri, legale della famiglia Salvadori. Loro un’alternativa l’anno già proposta al Servizio rischi della Provincia ed è l’accesso direttamente da via del Teatro, più vicina all’area del cantiere sulla quale si realizzerà il vallo tomo e legata ad una proprietà già interessata dall’opera. «Se per accedere al cantiere devo fare trecento metri quando ne posso fare soltanto cinquanta e senza troppo manomettere l’assetto dei luogh,i anzi interessando una proprietà già inclusa nelle aree che verranno definitivamente espropriate, perchè non considerarla?» si chiede l’avvocato Maccaferri. Una prima risposta in questo senso sarebbe già arrivata, seppur indirettamente, dalla Provincia nella memoria difensiva che è stata depositata al Tar. Pare infatti che la decisione di perseguire la strada «più lunga» sarebbe stata suggerita dal Comune di Mori, che considererebbe dannoso l’accesso dei mezzi per la pavimentazione in porfido di via Teatro, in centro storico. Ma i Salvadori ribattono: «Perché invece devastare il versante e tagliare in due le proprietà compromettendo le coltivazioni?»