castello di Carrouges - Château de Carrouges
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castello di Carrouges - Château de Carrouges
Storia Visita Il mattone Informazioni 21/02/08 16:55 Storia Page 1 Visita Il mattone L Al di sotto della terrazza, in direzione sudovest, si estendeva uno stagno, prosciugato alla fine del XVIII secolo e trasformato in pascolo per l’allevamento dei bovini. Ancora oggi si distingue “l’isola di Amore” coperta da un boschetto di piccole dimensioni. 14 Le griglie, in ferro battuto, provengono dalle fucine di Carrouges e risalgono alla metà del XVII secolo: porta d’onore, porta sud e parapetti. 15 Il castelletto, all’entrata della tenuta, è considerato il primo esempio dell’architettura rinascimentale in Normandia. La torre destra è contrassegnata dal simbolo di una mitra con due pastorali stilizzate, segno della funzione ecclesiastica del suo committente, Jean Le Veneur, vescovo conte di Lisieux fino al 1533. Carrouges, un castello di mattoni Materiale di fabbricazione ben rodata fin dall’antichità, il mattone tornò in auge nel Rinascimento nella metà nord della Francia. A Carrouges, la scelta di utilizzare questo materiale fin dal XIV secolo era dovuta alla presenza della materia prima, l’argilla. La sua produzione era manuale. Molto più versatile di un semplice materiale da costruzione, per i suoi colori, forme e utilizzi come mattone di taglio* o di punta*, esso si prestava anche come elemento decorativo. A Carrouges, gli architetti sfruttarono l’alternanza di mattoni rosa e neri per animare le facciate. Storia L L Glossario Arciera: feritoia verticale destinata al tiro con l’arco. Caditoia: galleria aggettante in pietra dotata di aperture nel pavimento per effettuare il tiro ficcante di proiettili (dall’alto verso il basso). Carta da parati a tasselli: fogli rettangolari sovrapposti per formare un motivo, incollati su una tela tesa. Gabriel: famiglia di architetti originaria di Argentan (Orne). I costruttori di Carrouges, François e Maurice, hanno lavorato soprattutto in Normandia. I loro discendenti si sono resi celebri a Versailles. Mattone di punta: disposizione del mattone che consente di vederne lo spessore e la larghezza sul rivestimento del muro. È in contrapposizione al “mattone di taglio”, disposizione del mattone che consente di vederne lo spessore e la lunghezza sul rivestimento di un muro. Stereotomia: arte di disegnare su pietre o mattoni per assemblarli in seguito. Informazioni pratiche Durata media della visita: 1 ora e 30 min. Visite guidate: 45 min. Visite adattate per portatori di handicap. Il Centre des monuments nationaux pubblica una collana di guide sui monumenti francesi, tradotte in diverse lingue. Le pubblicazioni Éditions du patrimoine sono in vendita presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Château de Carrouges 61320 Carrouges tél. 02 33 27 20 32 fax 02 33 31 16 44 [email protected] www.monuments-nationaux.fr *Spiegazioni sul retro del documento. Informazioni crédits photos A. Lonchampt © Centre des monuments nationaux, Paris. illustration François Brosse. conception graphique Plein Sens, Anders. réalisation beau fixe. traduction Caractères et cætera. impression Néo-Typo, avril 2008. 16E-cha?teau de carrouges IT:092006•PANTHEON_franc?ais Visita Il mattone Informazioni italiano castello di Carrouges Un castello di famiglia La piazzaforte Durante la guerra dei Cent’anni, i primi signori di Carrouges costruirono una piazzaforte alla frontiera tra la Normandia e il Maine. La proprietà passò poi, per matrimonio, ai Blosset de Saint-Pierre. L’edificio signorile Nel XV secolo Jean Blosset decise la costruzione del corpo abitativo. Confidente del re Luigi XI, egli entrò in possesso del castello nel 1473. In seguito lo passò in eredità alla sorella, consorte di Philippe Le Veneur. La famiglia dei Le Veneur de Tillières mantenne la proprietà dalla fine del XV secolo al 1936. Una dimora prestigiosa Il cardinale Jean Le Veneur fu ambasciatore e cappellano di Francesco I. Fece costruire il castelletto d’entrata. Nel 1570, Tanneguy I Le Veneur ospitò nel castello Caterina de’ Medici e il suo seguito. Poco prima della Rivoluzione, il generale Alexis Paul Michel Tanneguy prese posizione in favore dell’abbandono dei privilegi. Il castello venne classificato monumento storico nel 1927. Lo Stato lo acquistò insieme con una parte del suo mobilio nel 1936. 16E-cha?teau de carrouges IT:092006•PANTHEON_franc?ais Storia Visita Il mattone 21/02/08 16:55 Page 4 Informazioni L Il cortile interno 1 Il cortile. In quest’area sono ben visibili le diverse tappe della costruzione del castello. Il torrione del XIV secolo, con la sua struttura imponente, conserva ancora oggi la maggior parte degli elementi difensivi, come le arciere* e le caditoie*. Questo dimostra che la piazzaforte era senza dubbio costituita da un complesso militare e residenziale. Nella sala inferiore, uno strumento di misurazione in granito ricorda il controllo delle capienze in uso durante le fiere. L’ala dei Blosset, del XV secolo, ha conservato tre elementi d’origine: la porta a ogiva, la torre a scala e un comignolo del caminetto gotico. La sua facciata fu rimaneggiata quando vennero costruite le nuove ali del castello. Le ali “classiche”, della fine del XVI secolo, furono costruite da François Gabriel. Queste facciate, molto sobrie, sono scandite da cornicioni di granito. L’alloggio dei Blosset de Saint-Pierre L’alloggio ha mantenuto la stessa disposizione del XV secolo, con due camere d’apparato e una sala centrale. Attualmente presenta la decorazione ideata da Maurice Gabriel del VII secolo. Al piano terra si trova la cucina, utilizzata dalla fine del XVIII secolo fino al 1936. Attraverso la scala della torre si accede agli appartamenti del primo piano, in origine disposti in fuga. Questa disposizione venne modificata nel XIX secolo con la costruzione di una parete divisoria verso il lato del cortile che ancora oggi divide il salone nord. 2 La camera Luigi XI. Il re vi soggiornò nel 1473. Sul caminetto sono rappresentati gli stemmi dei Le Veneur de Tillières. 3 Il salone nord. La porticina, l’imponente caminetto e l’apertura inflessa che dà accesso alla cappella, distrutta alla fine dell’Antico Regime, sono testimonianze del XV secolo. 2 A 12 5 6 7 1 8 B 11 43 9 10 A reception biglietteria-bookshop B toilette 4 Il corridoio presenta due dipinti, vestigia del soffitto dipinto del XVII secolo della sala seguente. 5 L’anticamera d’onore. Il caminetto del XV secolo è decorato con una scena di caccia al falcone del XVI secolo. Delle sontuose decorazioni di Maurice Gabriel, risalenti al XVII secolo, oggi rimangono solo quelle delle travi. 9 Il salone dei ritratti accoglie i vari proprietari del castello. Il camino presenta la decorazione dipinta in origine. 10 Il grande salone venne creato nel XIX secolo eliminando una parete divisoria, come si può vedere dai pavimenti in legno e dal perlinato. È affiancato da una serie di studi di piccole dimensioni. 11 La scala d’onore. Il suo pianerottolo conduce alla sala successiva. In origine era intonacata e dipinta con motivi di mattoni finti. Questa decorazione venne eliminata durante i lavori degli anni ‘60 e ciò fece riaffiorare la stereotomia* della costruzione. 12 La sala delle feste venne creata alla fine del XVIII secolo per il teatro, la musica e la danza. Il volume attuale è stato ottenuto eliminando il secondo piano. In fondo si trova il palco dei musicisti. Da qui si scende nuovamente nel cortile. Il parco 13 Il parco è uno spazio chiuso di una decina di ettari ripartiti in giardini, frutteti, boschetti, terrazze e prati. Le ali “classiche” Le ali classiche, con le loro scale, sono opera dell’architetto François Gabriel. 6 La scala a giorno centrale di pianta quadrata conduceva ai grandi appartamenti e li collegava all’edificio medievale. L’intonaco dipinto con mattoni e pietre finti è presente ancora oggi. 7 La sala da pranzo venne arredata alla fine del XVIII secolo. Una porta finestra e una passerella permettevano di accedere direttamente ai giardini. Il caminetto monumentale, della fine del XVI secolo, alterna marmi del Maine, granito levigato e pietra calcarea. 8 Il salone estivo, privo di caminetto, venne restaurato nel 1993 con carta da parati a tasselli* e stoffe stampate a mano. 13 15 14 13 *Spiegazioni sul retro del documento.