3^A Liceo Classico

Transcript

3^A Liceo Classico
~1~
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“AGOSTINO PARADISI”
Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI”
Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO)
Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891
FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368
e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org
Esami di Stato conclusivi
dei corsi di studio
d’istruzione secondaria superiore
Anno scolastico 2015/2016
Classe 3a A Liceo Classico
Documento finale del Consiglio di Classe
Affisso all’albo sabato 14 maggio 2016
~2~
~3~
INDICE
Composizione del Consiglio di Classe
pag.
5
Elenco degli alunni
pag.
7
Composizione della classe nel quinquennio
pag.
8
Discipline e orari dell’indirizzo
pag.
9
Continuità didattica del corpo docente
pag.
10
Presentazione della classe
pag.
11
Programmazione del Consiglio di Classe
pag.
13
Griglia di valutazione
pag.
29
Griglia per l’attribuzione del voto di condotta
pag.
30
Criteri per l’attribuzione del credito formativo
pag.
31
Attività complementari integrative
pag.
32
Simulazioni prove d’esame e griglie di valutazione
pag.
36
Italiano
pag.
63
Latino
pag.
71
Greco
pag.
73
Storia
pag.
75
Filosofia
pag.
79
Matematica
pag.
83
Fisica
pag.
85
Scienze della Terra
pag.
87
Inglese
pag.
93
Storia dell’Arte
pag.
97
Religione cattolica
pag.
99
Educazione fisica
pag. 101
RELAZIONI FINALI E PROGRAMMAZIONE DELLE SINGOLE MATERIE
~4~
~5~
~6~
~7~
Elenco degli alunni che compongono la classe
~8~
Composizione della classe
PR OS P E T T O R I A S S U N T I V O DE L L A C O M P O S I Z I ON E D E L L A C L AS S E N E L C O RS O D E L QU I N Q U E N N I O
1° anno
(2011/12)
2° anno
(2012/13)
1
Argentin Sofia
Argentin Sofia
2
Bertaccini Andrea
Bertaccini Andrea
3
Biagi Eleonora
Biagi Eleonora
3° anno
(2013/14)
Argentin Sofia
4° anno
(2014/15)
5° anno
(2015/16)
Argentin Sofia
Argentin Sofia
Bertaccini Andrea
Bertaccini Andrea
Bertaccini Andrea
Biagi Eleonora
Biagi Eleonora
Biagi Eleonora
Borghi Federica
4
Brighenti Giada
Brighenti Giada
Brighenti Giada
Brighenti Giada
Brighenti Giada
5
Capelli Giorgia
Capelli Giorgia
Capelli Giorgia
Capelli Giorgia
Capelli Giorgia
Chilla Veronica
Chilla Veronica
6
Colombini Sofia
Colombini Sofia
Colombini Sofia
Colombini Sofia
Colombini Sofia
7
Esposito Martina
Esposito Martina
Esposito Martina
Esposito Martina
Esposito Martina
8
Fini Gaia
Fini Gaia
Fini Gaia
Fini Gaia
Fini Gaia
9
Gherardi Giulia
Gherardi Giulia
Gherardi Giulia
Gherardi Giulia
Gherardi Giulia
10
Giusti Benedetta
Giusti Benedetta
Giusti Benedetta
Giusti Benedetta
Giusti Benedetta
11
Ilardo Lucia
Ilardo Lucia
Ilardo Lucia
Ilardo Lucia
Ilardo Lucia
12
Lambertini Beatrice
Lambertini Beatrice
Lambertini Beatrice
Lambertini Beatrice
Lambertini Beatrice
13
Linari Selena
Linari Selena
Linari Selena
Linari Selena
Linari Selena
Mahir Rehab
Mahir Rehab
Mahir Rehab
Malferrari Alessio
Malferrari Alessio
Malferrari Alessio
Malferrari Alessio
14
15
Malferrari Alessio
Masetti Ilaria
16
Miranda Anna
Miranda Anna
Miranda Anna
Miranda Anna
Miranda Anna
17
Montalegni Silvia
Montalegni Silvia
Montalegni Silvia
Montalegni Silvia
Montalegni Silvia
18
Nannetti Francesca
Nannetti Francesca
Nannetti Francesca
Nannetti Francesca
Nannetti Francesca
19
Orlandi Francesco
Orlandi Francesco
Orlandi Francesco
Orlandi Francesco
Orlandi Francesco
20
Pascotto Giuditta
Pascotto Giuditta
Pascotto Giuditta
Pascotto Giuditta
Pascotto Giuditta
21
Plessi Elisa
Plessi Elisa
Plessi Elisa
Plessi Elisa
Plessi Elisa
Romeo Vincenzo G.
Romeo Vincenzo G.
Romeo Vincenzo G.
Sabattini Giovanni
Sabattini Giovanni
Sabattini Giovanni
Simonini Eleonora
Simonini Eleonora
Simonini Eleonora
Tasatan Melis
Tasatan Melis
Tasatan Melis
Tasatan Melis
Zini Benedetta
Zini Benedetta
Zini Benedetta
Zini Benedetta
Nanni Edoardo
Pradelli Tommaso
Rebeggiani Carlotta
22
23
Sabattini Giovanni
Sabattini Giovanni
Saraco Valentina
24
25
Tasatan Melis
Zacchi Martina
26
Zini Benedetta
•
I numeri progressivi indicano gli alunni che compongono la classe nell’attuale anno di corso
~9~
Piano degli studi e quadro orario
(indirizzo classico tradizionale)
Ginnasio
Liceo
4a
5a
1a
2a
3a
Lingua e letteratura italiana
4
4
4
4
4
Lingua e letteratura latina
5
5
4
4
4
Lingua e letteratura greca
4
4
3
3
3
Lingua e cultura straniera (Inglese)
3
3
3
3
3
Storia
-
-
3
3
3
Storia e Geografia
3
3
-
-
-
Filosofia
-
-
3
3
3
Matematica *
3
3
2
2
2
Fisica
-
-
2
2
2
Scienze naturali **
2
2
2
2
2
Storia dell’Arte
-
-
2
2
2
Educazione fisica
2
2
2
2
2
Religione o materia alternativa
1
1
1
1
1
Totale ore settimanali
27
27
31
31
31
* Con informatica al primo biennio
** Biologia, Chimica, Scienza della Terra
~ 10 ~
Continuità didattica del corpo docente
nei cinque anni di corso
Materia
1° anno
2° anno
3° anno
4° anno
5° anno
ITALIANO
Vanna Rossi
Vanna Rossi
Giovanni Soli
Giovanni Soli
Giovanni Soli
LATINO
Vanna Rossi
Vanna Rossi
Alessandra Aureli
Alessandra Aureli
Alessandra Aureli
GRECO
Gabriella Filidei
Gabriella Filidei
Alessandra Aureli
Alessandra Aureli
Alessandra Aureli
STORIA
(E GEOGRAFIA)
Daniele Borghi
Daniele Borghi
Annalina Boschi
Annalina Boschi
Annalina Boschi
Annalina Boschi
Annalina Boschi
Annalina Boschi
Gianluigi Tardini
Maura Pedrazzini
Maura Pedrazzini
Gianluigi Tardini
Maura Pedrazzini
Maura Pedrazzini
FILOSOFIA
* MATEMATICA
* FISICA
Leda Marchignoni
Leda Marchignoni
-
-
* SCIENZE
Elisa Luppi
Elisa Luppi
Manuela Sarto
Cecilia Angelelli
Manuela Sarto
INGLESE
Mirna Pancani
Marco Graziosi
Marco Graziosi
Marco Graziosi
Marco Graziosi
Andrea Marcheselli
Andrea Marcheselli
Andrea Marcheselli
STORIA DELL’ARTE
-
-
RELIGIONE
Antonella Rossi
Antonella Rossi
Antonella Rossi
Antonella Rossi
Antonella Rossi
EDUCAZIONE FISICA
Paola Bortolani
Paola Bortolani
Paola Bortolani
Paola Bortolani
Paola Bortolani
Per meglio evidenziare le eccezioni, sono state marcate con un asterisco le tre discipline in cui non c’è
stata continuità didattica nel triennio.
~ 11 ~
Presentazione della classe
La classe 3a A del Liceo Classico, attualmente formata da 26 alunni (5 maschi e 21 femmine), ne
contava inizialmente 30, ridottisi poi a 23 già al termine della 4a ginnasio (5 respinti e 2 ritirati); in seguito
si sono aggiunti 4 alunni in 1a liceo per trasferimenti e ripetenze, infine un’alunna ha abbandonato la
scuola al quarto anno per ragioni non esclusivamente riconducibili al profitto.
Il percorso formativo è stato sostanzialmente lineare e ha potuto avvantaggiarsi anche di una
relativa continuità didattica, soprattutto nel triennio liceale, che ha visto la presenza ininterrotta di sette
dei nove docenti attuali (le parziali eccezioni sono costituite dagli insegnamenti di Matematica/Fisica e
Scienze, in cui si sono alternati due docenti). Questa condizione particolarmente favorevole ha permesso
di avviare e progressivamente realizzare gli obiettivi didattici in una più ampia prospettiva di lungo
termine, con gradualità e omogeneità di metodo, e ancor più ha favorito il consolidarsi di una reciproca
intesa e cordiale collaborazione, grazie alla quale il lavoro è stato affrontato con sempre più fiduciosa
disponibilità.
Ne hanno tratto beneficio anche i rapporti fra singoli e gruppi all’interno della classe, che
soprattutto in quest’ultimo anno di corso ha raggiunto un equilibrato “assestamento”, di cui ci hanno
dato attendibile e gratificante testimonianza gli alunni stessi nelle periodiche riunioni del Consiglio di
Classe.
L’attività svolta dai docenti è stata quasi sempre seguita con attenzione e spesso con evidente
interesse, il coinvolgimento diretto e la partecipazione propositiva sono stati costanti in modo
particolare per un buon numero di alunni, cui va riconosciuto il merito di avere più volte sollecitato
integrazioni e approfondimenti e aver dato un contributo apprezzabile al lavoro comune.
L’impegno nello studio è stato soddisfacente, naturalmente commisurato alle diverse capacità e
attitudini dei singoli, e si è fatto progressivamente più regolare e intenso anche in quei pochi casi in cui in
passato si era riscontrata una certa incostanza che aveva ostacolato il raggiungimento della piena
sufficienza in qualche materia. Solo pochissimi alunni hanno saltuariamente allentato l’impegno in
alcune materie, più per difficoltà di organizzazione metodica del lavoro e a volte per motivi
extrascolastici che per deliberata volontà o cattiva disposizione.
Allo stesso modo la classe nel suo insieme ha tenuto un comportamento di scrupolosa
correttezza nell’adempimento delle attività scolastiche complementari o integrative di vario genere,
nelle quali ha mostrato apprezzabile coscienza del dovere e senso di responsabilità.
Il rendimento, giudicato nel suo livello medio, è soddisfacente. Emerge all’interno della classe un
gruppo (proporzionalmente circa un terzo degli alunni) che ha conseguito una preparazione di livello
ottimo o molto buono in tutte o quasi tutte le materie. In posizione intermedia si colloca un gruppo più
consistente, formato da quegli studenti che hanno un quadro di profitto complessivamente discreto.
Rimangono infine pochi casi in cui, pur in presenza di un rendimento sufficiente o più che sufficiente, si
rileva ancora qualche “oscillazione”, indizio di una preparazione non del tutto solidamente assestata. È
opportuno però precisare che tutti gli alunni hanno pienamente raggiunto almeno il livello degli obiettivi
minimi stabiliti in sede di programmazione individuale e collegiale.
Per concludere con un giudizio riassuntivo, anche i residui squilibri nell’ordine cognitivo sono
stati in buona parte compensati da un percorso rettilineo di formazione più generalmente culturale e di
equilibrata crescita della personalità, che ha fatto acquisire una consapevolezza sempre più matura delle
capacità individuali e ha portato gradualmente a orientarsi in modo sempre più autonomo nelle scelte e
nei giudizi.
~ 12 ~
~ 13 ~
PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE
Nel corrente anno scolastico, in ottemperanza alle norme vigenti, alla tradizionale programmazione è
stata sostituita la programmazione per assi (primo biennio) e per ambiti culturali (secondo biennio e
ultimo anno), elaborata dai singoli dipartimenti e poi approvata collegialmente dai docenti dell’intero
istituto. Si riproduce pertanto qui di seguito la parte relativa al secondo biennio e ultimo anno di corso del
Liceo Classico (si precisa che sono state apportate modifiche alla formattazione dovute alla necessità di
adattare il modello alla composizione grafica del presente documento).
ISTITUTO D’ISTRUZIONE SUPERIORE
“AGOSTINO PARADISI”
Sezioni Associate L. “ALLEGRETTI” – I. T.C. “ PARADISI”
Via Resistenza n.700 - 41058 – VIGNOLA (MO)
Tel. 059/774050-059/772860-Tel.Presidenza 059/776891
FAX 059/766544 COD. FISCALE 80011210368
e-mail: [email protected] / sito web: http://www.scuolaparadisi.org
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE
PER AMBITI CULTURALI
2° BIENNIO - ULTIMO ANNO LICEO
Anno Scolastico 2015/2016
Coordinatrice : Prof.ssa Annalina Boschi
Consiglio della Classe : 3a A Liceo Classico
Data : 5 ottobre 2015
~ 14 ~
CLASSE 3a A Liceo Classico
1. LIVELLI DI PARTENZA (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
Metodi utilizzati per la rilevazione:
□
Test d’ingresso
X
Esercizi senza classificazione formale
X
Verifiche con valutazione
X
Ripasso del programma dell’a.s. precedente
X
Correzione dei compiti assegnati per le vacanze
X
Domande rivolte all’intera classe
X
Dialogo con gli studenti
□
Altro: ___________________________________________________
2. LIVELLI RILEVATI (Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
□
Mediamente adeguati al grado raggiunto nel corso di studi
X
Non equilibrati (con prevalenza delle fasce estreme)
□
Con prevalenza di esiti discreti/buoni
□
Con prevalenza di esiti sufficienti/scarsi
□
Mediamente inadeguati al grado raggiunto nel corso di studi
□
Altro: ___________________________________________________
3. INTERVENTI DI RECUPERO E DI SOSTEGNO CHE CI SI PROPONE DI ATTIVARE PER
COLMARE LE LACUNE RILEVATE
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
□
Riallineamento
X
Recupero in itinere
□
Pausa didattica
X
Ripasso di alcuni argomenti
□
Peer learning
X
Interventi individualizzati
□
Studio assistito
□
Tutoraggio
X
Corsi di recupero (se organizzati dalla scuola)
X
Sportello didattico (se organizzato dalla scuola)
□
Altro: ___________________________________________________
~ 15 ~
4. OBIETTIVI TRASVERSALI
Vengono definiti i seguenti obiettivi trasversali e le strategie comuni per il loro raggiungimento.
Strategie comuni
per il raggiungimento degli obiettivi trasversali
Obiettivi trasversali formativi ed educativi
OBIETTIVI FORMATIVI GENERALI
Per raggiungere gli obiettivi qui di fianco indicati saranno
utilizzate le seguenti strategie:
→ Promuovere un’acquisizione autonoma dei saperi,
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
fornendo un corpo organico di metodi e contenuti
finalizzati ad un’adeguata interpretazione dei fenomeni
naturali, storici, culturali.
Stimolare la consapevolezza della fondamentale
unitarietà dei saperi e della possibilità di riferire a cause
e principi unitari fenomeni apparentemente diversi.
Contribuire a rendere gli allievi capaci di individuare in
fenomeni intrinsecamente unitari gli aspetti
differenziali di pertinenza dei diversi ambiti disciplinari.
Sviluppare l’attitudine al rispetto dei fatti, al vaglio e
alla ricerca di riscontri alle proprie ipotesi esplicative.
Far acquisire capacità di organizzazione e valutazione,
nonché atteggiamenti fondati sulla collaborazione
interpersonale e di gruppo.
Far acquisire strumenti intellettuali che possano essere
utilizzati nelle scelte successive di studio e di lavoro.
Far acquisire saperi e strumenti intellettuali che
consentano un inserimento e una partecipazione attiva
alla vita del paese nei suoi molteplici aspetti.
Promuovere la padronanza della lingua italiana in
quanto lingua primaria e dei linguaggi settoriali delle
diverse discipline.
Fornire le competenze scientifico-culturali per essere in
grado di comprendere la portata degli ultimi sviluppi
della cultura e della scienza e di inserirsi
adeguatamente in essi.
Sviluppare una cultura del cittadino sempre più
consapevole dei propri diritti e doveri, volta
all’acquisizione dei valori della Costituzione.
Maturare un comportamento responsabile, serio,
improntato al massimo rispetto per sé stessi e per gli
altri, anche nel riconoscimento dei diversi ruoli.
Sviluppare comportamenti adeguati all’ambiente
scolastico nel pieno rispetto del regolamento come:
•
presenza in classe al suono della campana e presa
d’atto dell’entrata dell’insegnante (forme di
saluto)
•
rispetto per gli insegnanti, anche se non della
classe, in caso di supplenza
•
rispetto nei confronti di quanti lavorano
nell’ambiente scolastico
•
rispetto delle strutture scolastiche (edificio,
materiali didattici etc.)
•
rispetto delle regole (orari, giustificazioni etc.) e,
più in generale, rispetto del Regolamento d’Istituto
•
atteggiamento consono all’ambiente scolastico
(stare seduti correttamente non consumare in
classe cibo e bevande etc.)
•
puntualità e cura nell’esecuzione dei compiti
assegnati e nel portare a scuola il materiale
necessario
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
esigere il rispetto del regolamento d’istituto;
invitare costantemente al rispetto reciproco tra alunni;
richiamare gli alunni indisciplinati;
non consentire agli alunni di uscire durante le ore di
lezione, se non per urgenti necessità;
richiedere puntualità nell’orario scolastico;
richiedere atteggiamenti consoni all’ambiente scolastico
e alle sue regole;
rimuovere, attraverso la discussione in classe,
atteggiamenti di intolleranza e di pregiudizio;
esplicitare il percorso didattico per far acquisire la
consapevolezza del progetto educativo-formativo;
studiare forme di lavoro che incrementino la
partecipazione e l’apprendimento attivo e che stimolino
la collaborazione all’interno del gruppo-classe
(aggiornamento e innovazione didattica);
sviluppare capacità di memorizzazione e l’abitudine alla
metodicità dello studio e del lavoro individuale;
sviluppare capacità progettuali;
favorire la partecipazione attiva degli alunni ed
incoraggiare la fiducia nelle proprie capacità, rispettando
la specificità individuale del modo di apprendere;
verificare di frequente le competenze acquisite e
controllare periodicamente i compiti;
analizzare testi (letterari, scientifici, in lingua straniera
etc.) per individuare informazioni, concetti , strutture e
lessico specifico;
invitare al rispetto dei tempi delle consegne e delle
regole di lavoro da seguire;
informare sulle tipologie e sulle finalità delle prove di
verifica e pianificare le stesse e, per quanto possibile, il
lavoro assegnato agli studenti;
chiarire i criteri di valutazione;
garantire massima trasparenza nel comunicare i voti
delle prove scritte e orali agli studenti e disponibilità nel
fornire gli eventuali chiarimenti richiesti;
considerare la correzione degli elaborati come utile
momento formativo e favorire l’autovalutazione;
avviare alla consapevolezza degli errori commessi per
imparare a utilizzarli come risorsa per l’apprendimento;
mostrare disponibilità al dialogo e a rivedere, in caso di
insuccesso, le proprie strategie didattiche;
~ 16 ~
•
discussione di eventuali problemi prima con
l’insegnante interessato e solo successivamente in
Consiglio di Classe
OBIETTIVI DIDATTICO-COGNITIVI
→ Conoscere e comprendere i contenuti pertinenti ai
programmi delle singole discipline.
→ Mostrare una capacità di comunicazione linguistica,
generale e settoriale, corretta e appropriata.
→ Acquisire un’adeguata padronanza delle abilità
promosse dalle singole discipline.
→ Acquisire capacità di applicare, sotto la guida
dell’insegnante, in contesti nuovi regole, norme e
procedimenti appresi nei diversi ambiti disciplinari.
→ Acquisire capacità di attivare procedimenti di analisi,
utilizzando in modo autonomo e in contesti e ambiti
disciplinari diversi, le conoscenze e gli strumenti
metodologici acquisiti.
→ Acquisire capacità di sintetizzare, integrare e ampliare
in maniera autonoma e funzionale le conoscenze
acquisite.
→ Acquisire capacità di impostare ed eseguire
procedimenti di valutazione nei diversi ambiti
disciplinari.
OBIETTIVI RELATIVI ALLE ABILITÀ DI STUDIO
→ Acquisire capacità di utilizzare in modo autonomo e
coerente rispetto alle proprie esigenze di
apprendimento e di ricerca gli strumenti di studio
(manuale, apparecchiature di laboratorio, etc.)
→ Acquisire capacità di programmare consapevolmente il
proprio lavoro, rispettando i tempi stabiliti per le prove
di verifica.
→ Sapere autovalutare il livello di apprendimento
raggiunto e gli eventuali progressi compiuti in relazione
con gli obiettivi esplicitati dai docenti.
→ Collaborare al potenziamento delle proprie capacità e al
recupero delle abilità eventualmente non possedute.
~ 17 ~
5. FINALITÀ, OBIETTIVI DIDATTICI DEGLI AMBITI CULTURALI
Ambito linguistico/espressivo e letterario – Secondo biennio e ultimo anno del Liceo Classico
COMPETENZE
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto
anno.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del
quinto anno.
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Padroneggiare gli strumenti indispensabili per la lettura e
l’analisi di un’opera artistico-letteraria.
→ Sviluppare interesse per le grandi opere artistico-letterarie di
ogni tipo e paese.
→ Acquisire la capacità di inquadrare un’opera artistico-letteraria
sia nel suo sviluppo storico, in rapporto alle altre
manifestazioni culturali e in relazione con i vari eventi
economici, sociali e politici, sia nei suoi aspetti stilistici ed
espressivi, sia nelle sue componenti ideali e ideologiche.
→ Capire e cogliere nelle grandi opere artistico-letterarie i valori
formali ed espressivi che contengono.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Interpretare in termini essenziali un fenomeno culturale.
→ Sviluppare autonome capacità di interpretazione e una
fondata sensibilità estetica.
→ Comprendere i valori e gli ideali di carattere universale e
costitutivi della natura umana, così come sono espressi nelle
opere artistico-letterarie elaborate attraverso i secoli.
→ Riconoscere l’interdipendenza fra le esperienze che vengono
rappresentate (i temi, i sensi espliciti e impliciti, gli archetipi e
le forme simboliche) nelle opere artistico-letterarie e i modi
della rappresentazione.
→ Comprendere il senso della continuità tra passato e presente e
l’importanza della conoscenza del passato per capire il
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Saper condurre una lettura diretta di un testo anche in lingua
→
→
→
→
originale o di un’opera artistica come prima forma del suo
significato.
Saper analizzare i testi, individuandone tematiche, struttura
generale, elementi lessicali e stilistici propri dell’autore o del
genere letterario.
Saper analizzare un’opera artistica nei suoi elementi
compositivi e stilistici.
Saper riconoscere la poetica o le scelte artistiche di un autore
e le fasi evolutive della sua produzione.
Riconoscere i modelli culturali caratterizzanti di un’epoca,
facendo riferimento anche a produzioni coeve.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Saper ricostruire il quadro storico-culturale di un’epoca
attraverso una serie di opere sia letterarie che di altri settori
culturali e saperle collocare nel loro contesto storicoculturale.
→ Cogliere consapevolmente l’attualità delle opere analizzate.
→ Saper riconoscere e interpretare il carattere specifico del
testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende
oggetto di diverse ipotesi interpretative e di continue
proposte nel tempo.
→ Saper riconoscere gli elementi che nelle diverse realtà
storiche entrano in relazione a determinare il fenomeno
artistico-letterario,
S TA N D A R D M I N I M I
• Potenziare tutti gli obiettivi previsti per il primo biennio,
lavorando sui contenuti propri del secondo biennio e del quinto
anno.
LEGGERE E ANALIZZARE
→ Saper riconoscere e spiegare i nuclei centrali di un testo, i
campi semantici in cui è strutturato e le parole-chiave.
→ Comprendere il tema fondamentale ed il primo significato di
un’opera letteraria o artistica.
→ Comprendere il significato implicito o simbolico di un’opera
letteraria o artistica.
→ Analizzare opere letterarie in prosa e in poesia o opere
artistiche sul piano stilistico.
→ Saper riconoscere l’intenzione comunicativa o espressiva
dell’autore.
INTERPRETARE E GENERALIZZARE
→ Saper ricondurre l’osservazione di elementi specifici di
un’opera letteraria/artistica a dati più generali (genere
letterario/movimento artistico, tematiche comuni ad altre
opere dello stesso autore o ad altri autori o epoche, aspetti
stilistico/formali ricorrenti).
~ 18 ~
presente.
→ Saper formulare un giudizio motivato, autonomo e personale,
→ Cogliere il valore del patrimonio artistico-letterario classico,
medievale, moderno e contemporaneo per la tradizione della
cultura occidentale,
→ Confrontare le lingue classiche con l’italiano,
→ Commentare le diverse scelte di traduzione,
→ Strutturare discorsi ed elaborare testi con chiarezza e
proprietà, variando – a seconda dei diversi contesti e scopi –
l’uso personale della lingua.
→ Organizzare e motivare un ragionamento.
→ Utilizzare una lingua straniera per i diversi scopi comunicativi e
operativi.
STRUTTURARE ED ELABORARE
STRUTTURARE ED ELABORARE
STRUTTURARE ED ELABORARE
→ Saper stendere per iscritto ed esporre oralmente relazioni
→
→
→
→
→
→
→
→
chiare, collegando i dati studiati e ragionando su di essi, con
una corretta strutturazione logica del discorso.
Saper esporre sia oralmente sia per iscritto argomentando.
Saper esprimersi in modo corretto ed efficace,
padroneggiando il lessico specifico e i diversi registri
comunicativi.
Saper produrre testi di varia tipologia, rispondenti alle diverse
funzioni con tecniche compositive adeguate, con registro e
linguaggio specifico idonei.
Padroneggiare l’uso dell’ortografia, della punteggiatura e della
morfo-sintassi.
Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non
verbali.
(Per il quinto anno) Saper formulare un progetto o un'ipotesi
di intervento su di un argomento sia disciplinare sia
interdisciplinare.
Perfezionare la capacità di rappresentare graficamente la
realtà attraverso le strategie convenzionali ed intuitive.
Sviluppare la capacità di rappresentare la realtà attraverso
l’analisi e la riproduzione in forme geometriche complesse.
EDUCAZIONE FISICA
→ Saper eseguire correttamente tutti gli esercizi di motricità.
→ Utilizzare adeguatamente gli attrezzi ginnici.
→ Praticare le discipline sportive individuali e di squadra
affrontate.
→ Conoscere le modalità di arbitraggio degli sport affrontati.
→ Saper rispondere in modo pertinente a domande orali e
scritte.
Saper sviluppare un argomento con sufficiente chiarezza.
Saper interpretare correttamente una traccia proposta.
Saper pianificare ed elaborare testi di diversa natura.
Saper scegliere, fra le conoscenze possedute, quelle pertinenti
alla trattazione.
→ Saper spiegare le scelte stilistico-formali di un testo o di
un’opera d’arte .
→ Saper utilizzare correttamente le strutture morfo-sintattiche e
linguistiche.
→ Saper comunicare ed esprimersi anche con linguaggi non
verbali.
→
→
→
→
~ 19 ~
Ambito matematico – Quinto anno del Liceo Linguistico e Terzo anno del Liceo Classico
COMPETENZE
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ
→ Conoscenza dei concetti e metodi interni alla
→
→
→
→
→
→
disciplina.
Visione storico-critica delle tematiche e rapporti con il
contesto filosofico, scientifico e tecnologico.
Conoscere le nozioni e distinguere i metodi e i
procedimenti indicati.
Analizzare, sintetizzare e formalizzare.
Argomentare e dimostrare con coerenza e pertinenza,
riferendosi anche, in qualche caso, a conoscenze di
base acquisite nel percorso scolastico.
Esporre i contenuti con proprietà e precisione di
linguaggio.
Utilizzare le tecniche e le procedure di calcolo apprese
applicandole, col giusto simbolismo, alla risoluzione di
semplici esercizi di algebra e analisi (dallo studio delle
proprietà degli insiemi alle equazioni, fino allo studio
delle funzioni).
→ Individuare dominio, segno, iniettività, suriettività,
biettività, (dis)parità, monotonia, periodicità, funzione
inversa di una funzione.
→ Rappresentare il grafico di funzioni polinomiali,
esponenziali, logaritmiche.
I LIMITI
→ Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e
→
→
→
→
→
→
potenze di funzioni.
Calcolare i principali limiti che si presentano sotto
forma indeterminata.
Calcolare limiti ricorrendo ad alcuni limiti notevoli.
Confrontare infinitesimi e infiniti.
Applicare i primi teoremi sui limiti (unicità del limite,
permanenza del segno, confronto).
Calcolare gli asintoti di una funzione.
Disegnare il grafico probabile di una funzione.
FUNZIONI CONTINUE
S TA N D A R D M I N I M I
LE FUNZIONI E LE LORO PROPRIETÀ
→ Individuare dominio, segno (dis)parità, monotonia,
periodicità di una funzione.
→ Rappresentare il grafico di semplici funzioni
polinomiali, esponenziali, logaritmiche.
I LIMITI
→ Calcolare il limite di somme, prodotti, quozienti e
potenze di funzioni.
→ Calcolare semplici limiti che si presentano sotto forma
indeterminata.
→ Calcolare gli asintoti di una funzione.
→ Disegnare il grafico probabile di una semplice
funzione.
FUNZIONI CONTINUE
→ Studiare la continuità o discontinuità di una funzione in
→ Studiare la continuità o discontinuità di una funzione
un punto.
→ Riconoscere il tipo di discontinuità.
→ Riconoscere il tipo di discontinuità.
DERIVATE
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante la
definizione.
→ Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione.
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante le
derivate fondamentali e le regole di derivazione.
→ Calcolare le derivate di ordine superiore.
in un punto.
DERIVATE
→ Calcolare la derivata di una funzione mediante la
definizione.
→ Calcolare la retta tangente al grafico di una funzione.
→ Calcolare la derivata di una semplice funzione
mediante le derivate fondamentali e le regole di
derivazione.
~ 20 ~
→ Applicare i teoremi di Lagrange, di Rolle, di Cauchy, di
→ Calcolare le derivate di ordine superiore.
de l’Hôpital.
STUDIO DI FUNZIONE
→ Determinare gli intervalli di monotonia di una funzione
mediante la derivata prima.
→ Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali
mediante la derivata prima.
→ Tracciare il grafico di una funzione.
STUDIO DI FUNZIONE
→ Determinare gli intervalli di monotonia di una
funzione mediante la derivata prima.
→ Determinare i massimi, i minimi e i flessi orizzontali
mediante la derivata prima.
→ Tracciare il grafico di una semplice funzione.
~ 21 ~
Ambito scientifico-tecnologico
COMPETENZE
→ Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni
→
→
→
→
→
→
appartenenti alla realtà naturale e artificiale e
riconoscere nelle varie forme i concetti di sistema e
complessità.
Analizzare quantitativamente e qualitativamente
fenomeni legati alle trasformazioni di energia a partire
dall’esperienza.
Effettuare connessioni logiche, riconoscere o stabilire
relazioni, saper formulare ipotesi in base ai dati forniti
e saper trarre conclusioni basate sui risultati ottenuti e
sulle ipotesi verificate.
Essere consapevoli delle potenzialità e dei limiti delle
tecnologie nel contesto culturale e sociale in cui
vengono applicate.
Saper applicare le conoscenze acquisite a situazioni
della vita reale, anche per porsi in modo critico e
consapevole di fronte ai temi di carattere scientifico e
tecnologico della società attuale.
Leggere, comprendere, interpretare testi scritti di
vario tipo.
Padroneggiare gli strumenti espressivi e argomentativi
indispensabili per gestire l’interazione comunicativa
verbale in vari contesti.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
→ Analizzare un fenomeno riuscendo ad individuare in
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
modo autonomo gli elementi significativi, le relazioni,
i dati superflui e quelli mancanti, e a collegare
premesse e conseguenze.
Eseguire in modo corretto misure con chiara
consapevolezza delle operazioni effettuate e degli
strumenti utilizzati, collegando in tal modo premesse
teoriche ed esiti sperimentali.
Raccogliere, ordinare e rappresentare i dati ricavati,
valutando gli ordini di grandezza, l’accuratezza e le
approssimazioni delle misure.
Esaminare dati e ricavare informazioni significative
da tabelle, grafici ed altra documentazione
utilizzando anche l’elaboratore elettronico.
Applicare in modo autonomo modelli e leggi nella
risoluzione di problemi, anche in situazioni nuove.
Riconoscere e saper utilizzare la procedura tipica
delle scienze sperimentali, distinguendo
l’osservazione e descrizione dei fenomeni dalla
interpretazione degli stessi e dalla conseguente
formulazione di modelli esplicativi.
Formulare e svolgere esperienze di verifica di
regolarità note, produrre relazioni dell’attività di
laboratorio, distinguendone i passaggi più importanti
e riconoscendone obiettivi e significati.
Porsi problemi e prospettare possibili soluzioni.
Cogliere, nei fenomeni naturali, analogie, differenze,
relazioni di causa ed effetto e riconoscerli nella realtà
quotidiana.
Essere consapevoli che il processo scientifico e
tecnologico è parte della cultura umana e collocare le
più importanti scoperte scientifiche nella loro
dimensione storica.
Acquisire un atteggiamento di riflessione critica
sull’attendibilità dell’informazione diffusa dai mezzi
di comunicazione di massa nell’ambito scientifico.
S TA N D A R D M I N I M I
→ Saper ripetere i contenuti essenziali dei nuclei
→
→
→
→
→
→
→
tematici, evidenziando la comprensione degli aspetti
principali; saper svolgere riguardo ad essi gli esercizi
applicativi più semplici in contesti noti.
Utilizzare una comunicazione comprensibile nella
riproduzione dei nessi logici e causali, e che utilizzi il
lessico specifico fondamentale, commisurato al
livello di una divulgazione scientifica generica.
Essere in grado di appuntare, in modo anche
schematico, i contenuti di una comunicazione orale o
di un testo scritto relativo ai nuclei tematici delle
discipline, individuando i concetti base e la loro
concatenazione.
Conoscere nome e utilizzo delle strumentazioni
principali utilizzate in laboratorio per le operazioni di
misura, la caratterizzazione delle trasformazioni della
materia, l’osservazione microscopica di campioni;
conoscere passaggi salienti e strumentazione
necessaria alle titolazioni, alle determinazioni
gravimetriche, ai principali saggi analitici anche in
riferimento alla chimica organica, all’estrazione e
all’elettroforesi del DNA.
Saper ricavare ed esprimere in modo corretto misure
di grandezze fondamentali e derivate, anche tenendo
conto dell’incertezza.
Saper costruire e leggere tabelle e grafici con dati
numerici, schemi o diagrammi di altro tipo con dati
qualitativi; saper individuare relazioni tra grandezze.
Saper riprodurre in forma di relazione schematica
l’attività di laboratorio ed il suo significato,
distinguendone i passaggi più importanti.
Conoscere i passaggi del metodo sperimentale e
riconoscerli nel racconto di momenti particolari della
storia delle scienze; riconoscere il carattere non
definitivo e non dogmatico della conoscenza
scientifica ed in particolare la funzionalità esplicativa
ed i limiti dei modelli interpretativi che la scienza
formula.
~ 22 ~
→ Individuare categorie importanti per caratterizzare
sistemi materiali, trasformazioni, oggetti biologici e
geologici sulla base di analogie e differenze.
~ 23 ~
Ambito storico-sociale
COMPETENZE
→ Comprendere la complessità del processo storico e dei
processi di elaborazione filosofica: in una dimensione
diacronica, attraverso il confronto fra epoche; in una
dimensione sincronica, attraverso il confronto tra aree
geografiche e culturali.
A B I L I TÀ E C A PA C I TÀ
→ Ricostruire gli sviluppi sincronici e diacronici riferiti a
→
→
→
→
→ Saper utilizzare in modo appropriato il lessico e le
categorie interpretative delle discipline storicofilosofiche.
un determinato problema storico/filosofico studiato.
Distinguere i molteplici aspetti di un evento e
l’incidenza in esso dei diversi soggetti storici;
distinguere i molteplici aspetti di una filosofia e
l’incidenza in essa delle relazioni concettuali in opera.
Orientarsi su concetti generali relativi a: istituzioni;
sistemi politici e giuridici; tipi di società; produzione
artistica e culturale; dinamiche economiche.
Comprendere in modo organico i punti nodali dello
sviluppo storico del pensiero occidentale.
Orientarsi sulle dinamiche argomentative e sul
profilo dei diversi momenti costitutivi di un dibattito
filosofico in contesti culturali e sociali diversi.
→ Usare un linguaggio disciplinare appropriato.
→ Esporre in forma chiara e coerente fatti, situazioni,
concetti, problematiche e soluzioni relativi agli
argomenti studiati.
→ Adoperare chiavi interpretative e relativa
terminologia in rapporto a contesti specifici.
→ Saper leggere e valutare le diverse fonti (letterarie,
iconografiche, documentarie, cartografiche,
filosofiche) ricavandone informazioni su eventi storici
e prospettive filosofiche e culturali di diverse epoche.
→ Comprendere i modi attraverso cui gli studiosi
costruiscono il racconto storico e/o il loro peculiare
discorso filosofico.
→ Leggere ed utilizzare differenti fonti, sussidi storici,
carte e dati.
→ Leggere, comprendere e riarticolare la struttura
essenziale dei profili argomentativi riconosciuti nei
testi filosofici.
→ Strutturare in autonomia percorsi argomentativi e
relazioni concettuali di Autori e testi.
→ Confrontare le diverse interpretazioni storiografiche
e/o di storiografia filosofica afferenti ad un autore
e/o a testi fondamentali.
S TA N D A R D M I N I M I
→ Conoscere e comprendere i concetti fondamentali
degli argomenti trattati.
→ Conoscere e usare in modo appropriato il lessico di
base.
→ Saper compiere semplici operazioni di confronto e
analisi fra concetti.
→ Saper esporre con ordine e in modo
complessivamente coerente e pertinente quanto
appreso.
→ Individuare le idee centrali di un testo filosofico
(analizzato in classe).
→ Collocare i principali eventi storici nel corretto
contesto spazio – temporale.
→ Comprendere gli elementi essenziali di un
documento storico.
~ 24 ~
→ Percepire lo spessore storico del presente e
comprendere le radici concettuali e filosofiche di
prospettive e problemi della cultura contemporanea.
→ Cogliere analogie - differenze fra elementi storici del
passato e quelli del mondo contemporaneo.
→ Cogliere analogie – differenze fra diversi profili
filosofici e paradigmi di pensiero.
→ Individuare i nessi tra la filosofia e le altre discipline.
→ Riconoscere nel presente i segni del passato; studiare
il passato a partire dalle sollecitudini del presente.
→ Riflettere sulle proprie esperienze e su problemi di
attualità*
→ Riconoscere il contributo della religione alla
formazione dell’uomo e allo sviluppo della cultura,
anche in prospettiva interculturale e interreligiosa*
→ Essere in grado di organizzare una ricerca o un
percorso di studio nell’ambito delle tematiche
studiate.
*Abilità comuni all’insegnamento di Religione cattolica.
→ Compiere le seguenti operazioni su documenti
relativi a una tematica affrontata: reperire,
selezionare documenti.
→ Analizzare, interpretare, comparare la
documentazione acquisita.
~ 25 ~
6. CONOSCENZE, COMPETENZE ED ABILITÀ
(Si allegano di seguito le programmazioni dei singoli docenti, per le quali si potrebbe utilizzare il seguente
schema comune:)
7. METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
8.
X
Lezione frontale
X
Lezione partecipata e interattiva
X
Lezione esercitazione
X
Lavoro di gruppo
X
Cooperative e/o Mastery learning
X
Approfondimento individuale
X
Discussione e confronto
X
Correzione di esercizi
X
Apprendimento tramite risoluzione di problemi
X
Esercitazioni di laboratorio
X
Brain storming
□
Altro: ___________________________________________________
STRUMENTI DI LAVORO
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti)
X
Libri di testo
X
Dispense (in fotocopia o in formato digitale)
X
Riferimenti bibliografici per ricerche e approfondimenti
X
Testi assegnati per la lettura (individuale o estesa all’intera classe)
X
Uso della rete (dalla postazione presente in classe, con uso di
videoproiettore e amplificatore audio, alla piattaforma e-learning)
X
Sussidi multimediali di vario genere (DVD, CD, archivi digitali etc.)
X
Biblioteca
X
Laboratorio di lingue
X
Laboratorio di chimica
X
Laboratorio di fisica
X
Laboratorio di informatica
X
Aula polifunzionale
□
Altro: ___________________________________________________
~ 26 ~
9. ATTIVITÀ PARASCOLASTICHE
Il Consiglio di classe ha approvato le seguenti attività parascolastiche:
(Tali attività verranno indicate in modo preciso)
X
Conferenze e interventi di esperti esterni all’istituto:
X
Spettacoli teatrali:
X
Viaggi d'istruzione a ....................................
□
Stage linguistico a ....................................
□
Stage presso facoltà universitarie
X
Uscite didattiche (visite guidate):
X
Progetti di istituto:
X
Progetti di classe:
□
Altro: ___________________________________________________
10. VERIFICA E VALUTAZIONE (Strumenti per la verifica)
(Sintesi di quanto espresso dai singoli docenti + eventuali griglie di correzione dei compiti in classe)
VERIFICHE FORMATIVE:
X
Interrogazione breve
X
Riassunto
X
Test
X
Correzione e discussione sui compiti assegnati per casa
X
Trattazione sintetica di argomenti
VERIFICHE SOMMATIVE:
X
Interrogazione lunga
X
Elaborati scritti di vario genere (descrittivo, narrativo, argomentativo) con particolare
riguardo alle diverse tipologie previste per l’Esame di Stato
X
Analisi formale, commento e interpretazione di un testo
X
Traduzioni da lingue classiche o moderne
X
Trattazione sintetica di argomenti
X
Questionari di vario genere e struttura (prove strutturate o semistrutturate)
X
Svolgimento di esercizi, esercitazioni grafiche
X
Risoluzione di problemi
X
Relazioni su approfondimenti individuali o di lavori di gruppo
X
Esercitazioni di laboratorio
□
Altro: ___________________________________________________
~ 27 ~
11. NUMERO MINIMO DI VERIFICHE PREVISTE PER OGNI PERIODO
Il Collegio dei Docenti ha stabilito un numero minimo di verifiche per ogni quadrimestre, secondo lo
schema di seguito riportato:
o
MATERIE CON 8, 7 O 6 ORE SETTIMANALI: MINIMO 4 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE
OD ORALI / PRATICHE
o
MATERIE CON 5, 4, 3 ORE SETTIMANALI: MINIMO 3 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O
ORALI / PRATICHE
o
MATERIE CON 2 ORE SETTIMANALI: MINIMO 2 VERIFICHE PER QUADRIMESTRE SCRITTE O ORALI
/ PRATICHE
12. CRITERI DI VALUTAZIONE
Per l’attribuzione del voto di condotta il Consiglio di Classe si attiene ai criteri stabiliti dal Collegio dei
Docenti esplicitati nel POF (vd. Griglia di valutazione di seguito allegata.
~ 28 ~
Per la definizione dei criteri di valutazione delle singole discipline, in conformità a quanto espresso nel POF e a
quanto approvato dal Collegio dei docenti, stabilisce che:
a)
concorreranno alla valutazione periodica e finale i seguenti fattori:
-
comportamento durante le attività didattiche
frequenza alle lezioni
attenzione, motivazione, interesse e partecipazione all’attività didattica
impegno e puntualità nell’esecuzione dei compiti assegnati
progresso rispetto al livello di partenza, sia individuale, sia della classe
confronto con la situazione media della classe
conoscenze realmente acquisite
correttezza espressiva e uso del lessico specifico delle singole discipline
organizzazione logica del discorso
individuazione di nessi e confronti
integrazione di conoscenze e competenze
grado di padronanza degli argomenti ed autonomia di rielaborazione
esposizione di giudizi motivati
b) le verifiche scritte saranno programmate e debitamente annotate;
c)
non sarà fissata più di una prova scritta giornaliera (salvo casi eccezionali);
d) gli elaborati saranno corretti con rapidità;
e)
la valutazione periodica dovrà essere regolare, con verifiche scritte e/o orali, più o meno complesse a seconda
dell’ampiezza degli argomenti studiati;
f)
le verifiche dovranno contenere l’indicazione chiara delle consegne e l’insegnante avrà comunque l’avvertenza
di precisare, caso per caso, i criteri di valutazione.
CRITERI DI PROMOZIONE PER IL SECONDO BIENNIO DEL LICEO:
•
almeno tre materie gravemente insufficienti
oppure
•
•
quattro materie insufficienti di cui almeno una gravemente insufficiente
cinque o più materie insufficienti
~ 29 ~
GRIGLIA DI RIFERIMENTO PER LA VALUTAZIONE FINALE
Giudizio: gravemente insufficiente (voto fino a 4)
Conoscenze: nessuna / frammentarie, superficiali, lacunose.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta gravemente carente, non riesce ad applicare le sue conoscenze o lo fa
commettendo errori, non sa sintetizzare le conoscenze, non si esprime con chiarezza e non ha proprietà di linguaggio.
Progresso: nessuno / irrilevante.
Partecipazione e impegno: assenti / totalmente inadeguati.
Metodo di studio: nessuno / totalmente inadeguato.
Giudizio: insufficiente (voto fino a 5)
Conoscenze: superficiali, con lacune localizzate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta carente; non si orienta bene nella comprensione; commette errori non
gravi sia nell’applicazione che nell’analisi; non ha autonomia nella rielaborazione delle conoscenze; non si esprime con
sufficiente chiarezza e proprietà di linguaggio.
Progresso: sufficiente / insufficiente.
Partecipazione e impegno: sufficienti / insufficienti.
Metodo di studio: non efficace.
Giudizio: sufficiente (voto 6)
Conoscenze: sufficientemente complete ma non approfondite.
Obiettivi: si orienta sufficientemente nella comprensione; possiede soltanto i contenuti minimi; se seguito, sa applicare le sue
conoscenze ed è in grado di effettuare analisi e sintesi parziali; si esprime con accettabile chiarezza e non commette errori che
compromettano la comunicazione.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: adeguati.
Metodo di studio: sufficientemente organizzato.
Giudizio: discreto (voto 7)
Conoscenze: possedute con discreta appropriatezza.
Obiettivi: la padronanza delle competenze risulta adeguata; sa applicare e sa effettuare sintesi, anche se con qualche
imprecisione; sa inquadrare nello spazio, nel tempo e nell'ambito culturale; opera, se guidato, collegamenti; espone con
chiarezza; utilizza una terminologia sufficientemente appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti.
Metodo di studio: discretamente organizzato.
Giudizio: buono (voto 8)
Conoscenze: complete e ordinate.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; sa applicare le nozioni e sa effettuare sintesi; sa
inquadrare con sicurezza nello spazio, nel tempo e nell’ambito culturale; opera collegamenti; espone con chiarezza; utilizza una
terminologia appropriata.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio: organizzato.
Giudizio: ottimo (voto 9)
Conoscenze: complete, coordinate e arricchite dall’approfondimento personale.
Obiettivi: la padronanza delle competenze relative risulta sicura e adeguata; applica le nozioni senza errori ed effettua analisi
approfondite; sintetizza correttamente, collega e confronta autonomamente; usa la lingua in modo autonomo, corretto e
personale.
Progresso: adeguato.
Partecipazione e impegno: costanti e attivi.
Metodo di studio: funzionale e organizzato.
Giudizio: eccellente (voto 10)
Oltre alle prestazioni precedenti, l’alunno spazia anche al di fuori dell’argomento e della disciplina specifici, operando in modo
autonomo collegamenti interdisciplinari.
~ 30 ~
GRIGLIA PER L’ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA
ALUNNO/A ___________________________ CLASSE _____________ I/II QUADRIMESTRE A.S. 20__20___
In riferimento a quanto previsto dalla legge 169 del 30/10/2008, è stata deliberata dal collegio dei docenti nella riunione del 4 marzo 2009, la
seguente griglia di valutazione della condotta. Si precisa che il voto di condotta viene attribuito dall’intero Consiglio di classe e che la valutazione
si riferisce a tutto il periodo di permanenza di uno studente nella sede scolastica, compresi anche gli interventi e le attività di carattere educativo
posti in essere anche al di fuori di essa (uscite didattiche, viaggi d’istruzione, attività culturali).
N.B. Per l’attribuzione del voto di condotta non è necessario che siano riscontrati tutti i descrittori delle rispettive fasce di voto.
DESCRITTORI
VOTO
o
o
o
o
o
o
A. Interesse e partecipazione attiva alle lezioni
B. Frequenza costante e assidua
C. Regolare e serio svolgimento delle consegne scolastiche
D. Rispetto degli altri e dell'istituzione scolastica
E. Ruolo propositivo all'interno della classe
F. Scrupoloso rispetto del Regolamento scolastico
10
o
o
o
o
o
o
A. Buona partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza costante
C. Costante adempimento dei doveri scolastici
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Ruolo positivo di collaborazione nel gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
9
o
o
o
o
o
o
A. Discreta attenzione e partecipazione alle attività didattiche
B. Frequenza nel complesso costante
C. Svolgimento quasi sempre puntuale dei compiti assegnati
D. Rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Partecipazione diligente, ma poco propositiva al funzionamento del gruppo classe
F. Correttezza nei rapporti interpersonali
8
o
o
o
o
o
o
A. Interesse e partecipazione discontinui in alcune discipline
B. Frequenza non sempre regolare; ripetuti ritardi e/o uscite anticipate
C. Svolgimento non sempre puntuale dei compiti assegnati
D. Episodi di mancato rispetto del Regolamento d’Istituto
E. Rapporti non sempre collaborativi con gli altri
F. Episodi di disturbo dell’attività didattica e/o richiami disciplinari verbali o scritti
7
o
o
o
o
o
o
A. Disinteresse per le attività didattiche
B. Mancato rispetto del Regolamento scolastico
C. Rapporti con gli altri spesso non corretti
D. Ruolo negativo nel gruppo classe
E. Disturbo delle attività didattiche e/o richiami verbali o scritti
F. Presenza di sanzioni disciplinari
6
o
o
o
o
A. Assoluto disinteresse per le attività didattiche
B. Consegne scolastiche costantemente disattese
C. Frequenza molto saltuaria ed irregolare
D. Mancato rispetto di norme fondamentali del Regolamento d’Istituto e dello Statuto delle studentesse e degli studenti,
quali: ricorso ad atteggiamenti violenti od intimidatori e/o lesivi della dignità della persona, introduzione nella scuola di
alcool o droga, mancato rispetto delle norme sulla sicurezza con conseguente creazione di rischio per sé e per gli altri,
assunzione di atteggiamenti che si configurano come penalmente perseguibili
E. Utilizzo non corretto dei macchinari e dei sussidi didattici; danneggiamento grave e volontario di strutture e attrezzature
F. Ripetute sanzioni disciplinari del Consiglio di classe, non seguite da apprezzabili e concreti
cambiamenti nel comportamento
o
o
Data: _______________
Firma del coordinatore di classe
___________________________________
5-1
~ 31 ~
CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO FORMATIVO
Per l’attribuzione del credito scolastico per le classi del Triennio, in base al disposto del D.M. n. 99 del
2009, vengono applicati i punteggi indicati nella sottostante Tabella A.
TABELLA A – Candidati interni
MEDIA DEI VOTI
M=6
6<M≤7
7<M≤8
8<M≤9
9 < M ≤ 10
PUNTI CREDITO SCOLASTICO
I ANNO
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
II ANNO
3-4
4-5
5-6
6-7
7-8
III ANNO
4-5
5-6
6-7
7-8
8-9
Per l’attribuzione del credito scolastico si tiene conto della media dei voti, dell’assiduità nella frequenza
scolastica, dell’interesse e impegno nel dialogo educativo, della partecipazione ad attività complementari
e integrative, della presenza di crediti formativi.
Viene attribuito comunque il massimo della banda, in presenza di assiduità nella frequenza e di interesse
e impegno.
In caso di carenze relativamente a questi elementi, il massimo della banda può essere attribuito in
presenza di elementi positivi relativi ad attività complementari e crediti formativi.
Per il credito formativo vengono riconosciute tutte quelle esperienze non saltuarie dalla cui
documentazione si evinca una loro significatività nella formazione della persona e della crescita umana,
purché certificate da enti esterni alla scuola, come deliberato dal Collegio dei Docenti del 2/03/2010.
Si precisa che, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato, i docenti di religione cattolica hanno pieno
titolo a concorrere alla determinazione dei crediti scolastici e formativi per gli alunni che si avvalgono di
quell’insegnamento.
~ 32 ~
Attività complementari - integrative
a cui la classe ha partecipato nel corso dell’anno scolastico 2015/2016
La classe, nel corso del Triennio, ha partecipato al completo, o limitatamente a studenti motivati, a varie
iniziative di carattere formativo che si sono svolte al mattino oppure in orario extrascolastico, quali viaggi
d’istruzione, visite didattiche, lezioni decentrate, attività d’orientamento, conferenze, incontri con esperti,
concorsi di vario genere, gare sportive, aventi anche carattere trasversale ed interdisciplinare. Tutte queste
attività sono state seguite con soddisfacente interesse e partecipazione.
Si elencano qui di seguito, in ordine cronologico, le iniziative extracurricolari che hanno integrato e
completato il percorso formativo della classe in quest’ultimo anno di corso.
25 settembre
Recital-conferenza dell’attore Giuseppe Cederna “Dal sublime all’orrore – L’ultima estate
dell’Europa”, presso il Teatro “Fabbri” di Vignola (ore 10.30-12.30), nel quadro delle manifestazioni
del “Poesia Festival” dell’Unione Terre di Castelli. Lo spettacolo era riservato alle classi quinte delle
scuole secondarie di secondo grado. Ha partecipato l’intera classe. Referente e accompagnatore:
prof.ssa BOSCHI.
29 settembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, in collaborazione con l’ANT, incontro formativo in
Auditorium, dalle ore 9.55 alle ore 10.50, con l’intervento di due relatori specializzati esterni, la
dermatologa dott.ssa Alessandra Grandi e il dott. Giulio Cicchetti Sarti (rappresentante ANT), sul
tema “Sensibilizzazione alla lotta e alla prevenzione del melanoma”. Ha partecipato l’intera classe.
Contestualmente è stata poi offerta la possibilità a chiunque lo volesse di sottoporsi nei giorni
successivi (dal 1° al 9 ottobre) , previa prenotazione, a visita dermatologica gratuita in orario
scolastico. Referente: prof.ssa SARTO.
3 novembre
Incontri di presentazione (nelle classi quarte, dalle ore 11.00 alle ore 13.00) del programma di peer
education e di selezione di eventuali peer educators per l’attività di educazione alla salute –
Azione2.1 (Identità e affettività). Referenti: prof.sse GUALDI e SARTO. Hanno partecipato gli alunni
Andrea Bertaccini e Gaia Fini.
13 novembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro formativo in Auditorium, dalle ore 9.55
alle ore 10.50, con la presenza di rappresentanti dell’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo)
sul tema “La donazione delle cellule staminali del midollo osseo”, con l’intervento del dott. Giovanni
Palazzi, medico oncoematologo, di personale addetto alla divulgazione sociale e scientifica in
rappresentanza dell’ADMO, nonché di alcuni testimoni donatori o ricettori che hanno potuto
usufruire del trapianto di midollo osseo, e che hanno messo a disposizione la loro esperienza
diretta. Referenti: prof.sse GUALDI e SARTO. Ha partecipato l’intera classe. Il giorno 3 febbraio
(9.00-13.00) è stato poi allestito, in un’aula dell’Istituto, un ambulatorio con personale sanitario
incaricato di prelevare le cellule salivari per la “Tipizzazione finalizzata alla donazione delle cellule
staminali del midollo osseo”, previa prenotazione volontaria da parte degli studenti.
~ 33 ~
13 novembre
Visita didattica al Museo di Arte Moderna di Bologna (MAMBO), dalle ore 11.15 alle 18.00.
Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: AURELI e MARCHESELLI. Ha partecipato
l’intera classe.
27 novembre
Laboratorio storico presso la biblioteca “Auris” di Vignola (ore 9.00-13.00), riguardante la Prima
guerra mondiale (con lo studio di fonti documentarie e relazioni finali dei singoli gruppi di lavoro).
Ha partecipato l’intera classe. Referente: prof.ssa BOSCHI. Docente accompagnatore: SOLI (in
sostituzione della prof.ssa Boschi, assente per malattia).
29 novembre
Attività di orientamento (Open Day) “in entrata” presso il nostro istituto (ore 9.00-11.00), con
attività di laboratorio preparate nei giorni precedenti. Hanno partecipato gli alunni Andrea
Bertaccini e Gaia Fini. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI.
30 novembre
Attività di orientamento “in entrata” presso la Scuola Media di San Cesario (per l’intera mattinata).
Ha partecipato l’alunno Giovanni Sabattini. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI.
1° dicembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro in Auditorium, dalle ore 11.05 alle ore
12.00, avente per oggetto la sensibilizzazione e l’approfondimento circa le attività di Servizio Civile
Volontario. Sono intervenuti all’incontro, quali relatori, Raffaella Di Tizio del COPRESC Modena
(Servizio Civile Nazionale), personale del Centro Servizi Volontariato di Modena (sez. di Vignola) e
volontari in servizio civile, al fine di testimoniare la propria esperienza. Referente: prof.ssa SARTO.
Ha partecipato l’intera classe.
19 dicembre
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, allestimento (nell’Aula-Musica della Sede 2, ore
8.30-13.00), a cura dell’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo), di un Ambulatorio con la
presenza di personale sanitario incaricato di prelevare le cellule salivari per la “Tipizzazione
finalizzata alla donazione delle cellule staminali del midollo osseo”, previa prenotazione volontaria
da parte degli studenti delle ultime classi dell’Istituto.
8 gennaio
Partecipazione alla rappresentazione teatrale “Light up the house - La scienza di Michael Faraday”.
La lezione-spettacolo ha avuto luogo presso l’auditorium dell’istituto, in orario curricolare (8.0510.10).
Referente:
prof.ssa
PEDRAZZINI.
Ha
partecipato
l’intera
classe.
~ 34 ~
11 gennaio - 6 maggio
Laboratorio teatrale, con incontri settimanali di due ore (14.30-16.30) e pubblica rappresentazione
finale (6 maggio) al Teatro “Fabbri” di Vignola dello spettacolo “Lo strano caso delle mele
avvelenate” (di Roberto Garagnani). Referente: prof.ssa FABIANA CATTANI. Hanno partecipato gli
alunni Andrea Bertaccini e Giovanni Sabattini.
29 gennaio
Nell’ambito della manifestazione “Arance della Salute”, intervento a scuola di alcuni volontari
dell’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), incaricati di raccogliere sottoscrizioni
volontarie all’Associazione, con distribuzione di arance e vasetti di miele.
29 gennaio
Prova di evacuazione e di sicurezza relativa a un caso di terremoto (ore 10.40-10.55) per l’intero
Istituto. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Responsabile per la sicurezza: ing. MUZZIOLI.
2 febbraio
Fase di Istituto delle Olimpiadi di Filosofia (ore 8.00-13.00). Referente: prof.ssa BOSCHI. Ha
partecipato l’alunno Giovanni Sabattini.
18 febbraio
Giornata di Orientamento universitario offerta dall’Università degli Studi di Modena e Reggio
(“UNIMORE orienta”), dalle ore 9.30 alle 12.00,con 13 incontri di orientamento in diverse sedi, a
uno solo dei quali ogni studente ha potuto partecipare, comunicando preventivamente al Dirigente
la propria adesione all’iniziativa. Referente: prof. GIAMPAOLO MIGNARDI. Ha partecipato l’intera
classe.
22 febbraio
“Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Latino), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di
Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof.ssa
AURELI. Hanno partecipato gli alunni Bertaccini, Biagi, Nannetti, Plessi, Romeo.
23 febbraio - 4 marzo
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontri formativi per PEER EDUCATORS di
educazione alla salute (negli ambiti “Identità e affettività” e “Prevenzione e sensibilizzazione sulle
sostanze d’abuso”). Il corso era articolato in 8 incontri di tre ore ciascuno (presso l’Aula
Polifunzionale del nostro istituto o presso lo Spazio Giovani di Spilamberto), con due incontri finali
“di restituzione” di due ore ciascuno. Dopo la fase di formazione gli alunni sono stati chiamati ad
esercitare la loro attività di “educatori” nella classi prime e seconde nell’ultima settimana di
febbraio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Circolare n. 205 del 21 gennaio 2016. Hanno partecipato
gli alunni Andrea Bertaccini e Gaia Fini. Referente: prof.ssa SARTO.
~ 35 ~
24 febbraio
“Certamen Carolinum” (gara di traduzione dal Greco), organizzato dal Liceo Classico “San Carlo” di
Modena. La gara si è svolta in mattinata nella sede del Liceo “San Carlo”. Referente: prof.ssa
AURELI. Hanno partecipato gli alunni Biagi, Nannetti, Romeo.
11 marzo
Nel quadro del progetto “Educazione alla Salute”, incontro formativo in Auditorium, dalle ore 9.00
alle ore 10.50, sul tema “Problematiche legate all’assunzione di farmaci e integratori (doping)”, con
l’intervento del dott. Adriano Pinetti (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia - Facoltà di
Scienze MFN - Dipartimento di Chimica) e di personale specialistico di supporto. Referente: prof.ssa
SARTO. Ha partecipato l’intera classe.
15 marzo
Selezioni regionali delle Olimpiadi di Filosofia (ore 7.45-15.30) presso il Liceo “Fermi” di Bologna.
Referente: prof.ssa BOSCHI; docente accompagnatore: prof.ssa GIOVANNA MORANDI. Ha
partecipato l’alunno Giovanni Sabattini.
30 marzo-2 aprile
Viaggio di istruzione a Napoli (e altre località vicine di particolare interesse storico-artistico: Caserta,
Ercolano, Pompei), della durata di quattro giorni e tre notti, insieme con la classe 5a B del Liceo
Scientifico. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: BORTOLANI, GRAZIOSI e
GUALDI. Hanno partecipato 22 alunni.
27 aprile
Viaggio di istruzione a Firenze, della durata di un’intera giornata, insieme con la classe 3a B del Liceo
Classico. Referente: prof. MARCHESELLI. Insegnanti accompagnatori: BOSCHI, IAVARONE,
LUCCARINI, MARCHESELLI. Ha partecipato l’intera classe.
9 maggio
“Giornata dell’arte” per l’intera mattinata, in sostituzione dell’Assemblea d’Istituto del mese di
maggio (circ. 372 del 7 maggio 2016): giornata dedicata all’arte in tutte le sue varie forme ed
espressioni, con organizzazione di spazi aperti e di attività artistico-creative suddivise in settori,
sotto la guida di esperti interni ed esterni all’Istituto. Hanno partecipato tutte le classi dell’istituto.
~ 36 ~
Simulazioni delle prove d’esame
N°
1
2
3
4
Tipo di prova
Prima prova strutturata
secondo le quattro tipologie
previste per l’Esame di Stato
1
2
(A, B e B , C, D)
Prima prova strutturata
secondo le quattro tipologie
previste per l’Esame di Stato
3
4
(A, B e B , C, D)
Terza prova di tipo A
(Trattazione sintetica di
argomenti)
Terza prova di tipo A
(Trattazione sintetica di
argomenti)
Comune
(sì/no)
sì
sì
Materia/e
coinvolta/e
Italiano e Storia
Italiano e Storia
Data
Tempo
assegnato
Note
6 ore
La prova è
stata proposta
in tutte le
sezioni del
Liceo
28 aprile
6 ore
La prova è
stata proposta
in tutte le
sezioni del
Liceo
9 gennaio
no
Filosofia,
Matematica,
Scienze, Inglese
22 febbraio
3 ore
-
no
Storia, Fisica,
Scienze, Inglese
3 maggio
3 ore
-
Si precisa che per tutte le altre prove scritte di Italiano svolte nel corrente anno scolastico (e in parte
anche nel precedente) sono state fornite tracce predisposte e distribuite secondo le diverse tipologie
previste per l’Esame di Stato, anche se il tempo assegnato per lo svolgimento è stato necessariamente
più ridotto (generalmente 4 ore o poco più).
~ 37 ~
Prima prova scritta
Di seguito si riporta il testo delle prove svolte da tutte le classi terminali del Liceo e la griglia di
valutazione adottata per la correzione degli elaborati, sempre concordata con i colleghi delle altre
sezioni.
Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
9 gennaio 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
GIOVANNI RABONI (1932-2004), Ci sono sere che vorrei guardare, dalla raccolta Quare tristis [1998], ora
in G.R. L’opera poetica, a cura e con un saggio introduttivo di Rodolfo Zucco e uno scritto di Andrea
Zanzotto, Mondadori, Milano 2006, p. 985
Ci sono sere che vorrei guardare
da tutte le finestre delle strade
per cui passo, essere tutte le rade
ombre che vedo o immagino vegliare
5
10
nei loro fiochi santuari. Abbiamo,
sussurro passando, lo stesso sogno,
cancellare fino a domani il sogno
opaco, cruento del giorno, li amo
anch’io i vostri muri pallidamente
fioriti, i vostri sonnolenti acquari
televisivi dove i lampadari
nuotano come polpi, non c’è niente
che mi escluda tranne la serratura
chiusa che esclude voi dalla paura.
~ 38 ~
1. Comprensione del testo
1.1
Immagina di essere il curatore di un’antologia scolastica: introduci la lettura della poesia premettendole un
breve testo di 15 righe in cui ne presenti complessivamente i contenuti e i toni.
2. Analisi del testo
2.1
Analizza la struttura metrica della poesia. Puoi legarla a una specifica forma della tradizione italiana?
Aggiungi ogni altra osservazione che ti sembri significativa (ad esempio sulla eventuale presenza e funzione
degli enjambements, o sulla scelta di isolare graficamente gli ultimi due versi).
2.2
Raduna i termini che si riferiscono a sensazioni visive: puoi individuare un tono predominante? Prova poi ad
assegnare un significato a ciascuna delle parole del linguaggio “edilizio” che popolano la poesia.
2.3
Che cosa sono i fiochi santuari (v. 5) e quali ragioni puoi addurre per interpretare la scelta di questa
immagine?
2.4
Soffermati sulla parola sogno presente due volte consecutivamente (vv. 6 e 7): ti sembra che assuma lo
stesso significato in entrambi i casi?
2.5
Perché i muri sono detti pallidamente / fioriti (vv. 9-10)?
2.6
Rifletti sul sintagma sonnolenti acquari / televisivi (vv. 10-11): su quali figure retoriche è costruito?
Interpreta poi complessivamente l'immagine.
2.7
Quali spiegazioni puoi dare alla paura con cui si chiude la poesia?
3. Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Riflettendo in particolare sull'opposizione che si instaura fra l’io-lirico e il voi negli ultimi versi prova a
delineare l’idea complessiva dei rapporti fra gli uomini che scaturisce dalla lettura della poesia e
l’atteggiamento o il giudizio che il poeta suggerisce nei suoi confronti.
3.2
Prova a rileggere e a commentare liberamente la poesia alla luce di queste affermazioni che il poeta stesso
detta nel suo Autoritratto: Quella finestra [della sua camera, da cui il poeta osservava la periferia milanese
da ragazzo] è, sicuramente, uno dei luoghi, o meglio delle situazioni, che mi hanno spinto a voler essere un
poeta, a voler scrivere delle poesie. Per molto tempo ho pensato che una poesia dovesse essere come quella
finestra. Mi sembrava che una poesia fosse un vetro attraverso il quale si potevano vedere molte cose –
forse, tutte le cose; però un vetro, e il fatto che il vetro fosse trasparente non era più importante del fatto che
il vetro stesse in mezzo, che mi isolasse, mi difendesse. [...] Di ogni poesia avrei voluto fare un osservatorio
difesissimo e trasparente, un osservatorio per guardare la vita – cioè, forse, per non viverla. [...]La vera storia
della mia poesia comincia [tuttavia] con la rinuncia al sogno di felice autoemarginazione che ha dominato la
mia adolescenza e che appartiene, forse, agli inizi di ogni poeta. È inutile precisare che questa rinuncia ha
coinciso, per me, con l’ingresso nell’età adulta. […] Mi sono reso conto, insomma, che la mia città visibile era
piena di storia invisibile, e che questa storia era, a sua volta, piena di dolore, di minacce, di paura. Puoi
trovare nella tua memoria letteraria qualche “precedente illustre” che abbia fermato la sua attenzione sulla
lettura morale e simbolica di una grande città?
Giovanni Raboni (1932 – 2004), milanese, è stato poeta, traduttore e critico. La sua poesia, fiorita a partire dagli anni Sessanta, è
ancora per molti aspetti tributaria della lirica “alta” della tradizione italiana ma introduce anche, alla maniera del Montale delle
ultime raccolte, temi e registri che la aprono verso l’esperienza quotidiana e un atteggiamento colloquiale. È spesso indirizzata
alla riflessione morale ed anche civile e politica: frequente è ad esempio la rappresentazione delle grandi metropoli, alienate e
corrotte.
~ 39 ~
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIO
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi
che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in
paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che
l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
ARGOMENTO: Dov’è finita la Luna dei poeti?
DOCUMENTI
In Italia più che in qualunque altro paese d'Occidente, la conquista della luna si caricò di significati letterari. Per
l’ovvia importanza dell’Orlando Furioso nella nostra memoria culturale, ma anche per la singolare presenza, entro il
canone della letteratura italiana, di una tradizione "selenica" che andava ben oltre Ariosto. Non era forse l’Italia il
paese di Galileo, primo scienziato a studiare seriamente la luna? Il paese di Leopardi, poeta di un dialogo con la
luna fra i più intensi della letteratura moderna? Il paese di Calvino, che appena pochi anni prima del ‘69 aveva
immaginato, nelle Cosmicomiche, una luna vicina vicina, buona per le escursioni di amanti e perfino per la raccolta
di latte? Con un paio d’anni di anticipo sull’allunaggio del 1969, dalle colonne del «Corriere della Sera» Calvino
aveva incrociato il fioretto con Anna Maria Ortese […] Nel luglio 1969 e dintorni, dalla parte di Ortese si schierarono
gli "apocalittici" (potremmo dire, riecheggiando l’Umberto Eco di quegli anni): intellettuali variamente vecchi o
giovani, cosmopoliti o provinciali, favorevoli o ostili all’America, indulgenti o severi verso l’Unione Sovietica, ma
accomunati da una visione catastrofica dell’impatto della tecnica sul destino dell’umanità. Così il Guido Ceronetti di
Difesa della luna e altri argomenti di miseria terrestre, così l’Andrea Zanzotto di Gli sguardi i fatti e Senhal. Dalla
parte di Calvino, viceversa, si schierarono gli “integrati”: coloro cui l’allunaggio non procurava angoscia per la
perdita di un ultimo residuo di innocenza, ma felicità per l’acquisto di un ulteriore tassello di conoscenza. Fra
questi, sulle colonne stesse del «Corriere», uno dei più autorevoli scienziati italiani, il genetista Adriano Buzzati
Traverso. Durante i fatidici giorni della missione Apollo 11, il «Corriere» ospitò anche un articolo di Eugenio
Montale – Luna e poesia – dove il futuro premio Nobel non perse l’occasione per rinunciare a schierarsi,
mantenendosi equidistante dagli apocalittici come dagli integrati.
SERGIO LUZZATTO (1963 - ), Noi, stregati dalla Luna, “Il Sole 24 ORE”, Supplemento Domenicale del 27 giugno 2010
[…]
– Rimane ancora una speranza, un filo. Ah, se la Luna non ci deludesse. Tu dirai che è pura follia, alienazione mentale, dirai che è un pensiero delittuoso, nichilista, che è… Ma questi sono i momenti decisivi.
– Decisivi per chi? Per gli astronauti?
– No. L’ultima speranza, vuoi saperlo?, è che tra poco, questione di minuti, la Luna se ne vada. Che, avvicinandosi
gli esploratori, i pionieri, gli ulissidi, gli eroi, improvvisamente tu, solinga, eterna peregrina, ti stacchi dall’orbita
antichissima, tolga gli ormeggi e ti allontani, beata, via per gli spazi del cosmo. Vederti rimpicciolire a poco a poco,
restringerti, giù per le profondità sconfinate, in silenzio, diventare una palla, una pallina, un lume, un lumicino, un
punto di luce, e poi più niente. […] Pensa come sarebbe bello. Altro che conquista del sistema planetario, altro che
odissea spaziale. L’intero nostro universo spirituale sbaragliato, sovvertito, rimesso in discussione. La nostra vita, di
noi poveri vermi della Terra, moltiplicata per mille, tutte le più pazze utopie rinascere, tutti in ginocchio, rapiti,
dinanzi alla terribile rivelazione di Dio, aspettata da secoli e secoli. […] Coraggio, vecchia Luna, fatti coraggio. è
l’ultima occasione. Non c’è un istante da perdere. Muoviti, ribellati, fuggi, non importa se finirai nella fornace di
una stella, se ti scotterai un poco, sacrificati per noi che ti abbiamo voluto così bene, che ti abbiamo dedicato tante
poesie, tante canzoni. Fa’ che rinasca la antica cara fede che ci aveva abbandonati. Fa’ che si spalanchi un universo
nuovo.
– Idiota. Hai perso lo spettacolo più grande di tutta la millenaria storia dell’uomo. Hanno toccato terra. Sono fermi.
~ 40 ~
Adesso Armstrong…
— Non si è mossa, ahimè. Sta sempre lì, al suo solito posto. Povera disgraziata Luna, ebete, senza amor proprio,
senza fantasia. E gli uomini non ci troveranno niente. Constateranno che non è fatta neppure di formaggio, come ci
dicevano da bambini, di emmenthal, coi buchi. Pietre morte e basta. Neanche un moscerino. Non un segno di vita,
una traccia di remota civiltà, uno spillo, un fiammifero spento, un microbo fossile, un biglietto del tram. Niente di
niente.
– Armstrong sta scendendo la scaletta … L’uomo è sulla Luna, cammina sulla superficie della Luna. Ti rendi conto
della enormità della cosa?
– Sì. Il fatto più gigantesco da quando esiste il nostro globo. La tappa più importante della storia. La porta che si
apre all’universo. La gloria dell’uomo … Che peccato. (Adesso vengo anch’io a vedere).
DINO BUZZATI (1906-1972), Non deluderci, luna, “Corriere della Sera”, 17 luglio 1969
Caro Calvino,
non c’è volta che sentendo parlare di lanci spaziali, di conquiste dello spazio, ecc., io non provi tristezza e fastidio; e nella
tristezza c’è del timore, nel fastidio dell’irritazione, forse sgomento e ansia. Mi domando perché. Anch’io, come altri
esseri umani, sono spesso portata a considerare l’immensità dello spazio che si apre al di là di qualsiasi orizzonte, e a
chiedermi cosa c’è veramente, cosa manifesta, da dove ebbe inizio e se mai avrà fine. Osservazioni, timori, incertezze del
genere hanno accompagnato la mia vita, e devo riconoscere che per quanto nessuna risposta si presentasse mai alla mia
esigua saggezza, gli stessi silenzi che scendevano di là erano consolatori e capaci di restituirmi ad un interiore equilibrio.
[...] Ora, questo spazio, non importa da chi, forse da tutti i paesi progrediti, è sottratto al desiderio di riposo, di ordine, di
beltà, allo straziante desiderio di riposo di gente che mi somiglia. Diventerà fra breve, probabilmente, uno spazio edilizio.
O un nuovo territorio di caccia, di meccanico progresso, di corsa alla supremazia, al terrore. Non posso farci nulla,
naturalmente, ma questa nuova avanzata della libertà di alcuni, non mi piace. È un lusso pagato da moltitudini che
vedono diminuire ogni giorno di più il proprio passo, la propria autonomia, la stessa intelligenza, l’autonomia, la speranza.
Cara Anna Maria Ortese,
guardare il cielo stellato per consolarci delle brutture terrestri? Ma non le sembra una soluzione troppo comoda? Se si
volesse portare il suo discorso alle estreme conseguenze, si finirebbe per dire: continui pure la terra ad andare di male in
peggio, tanto io guardo il firmamento e ritrovo il mio equilibrio e la mia pace interiore. Non le pare di "strumentalizzarlo"
malamente, questo cielo? Io non voglio però esortarla all’entusiasmo per le magnifiche sorti cosmonautiche dell’umanità:
me ne guardo bene. Le notizie di nuovi lanci spaziali sono episodi d’una lotta di supremazia terrestre e come tali
interessano solo la storia dei modi sbagliati con cui ancora i governi e gli stati maggiori pretendono di decidere le sorti del
mondo passando sopra la testa dei popoli. Quel che mi interessa invece è tutto ciò che è appropriazione vera dello spazio
e degli oggetti celesti, cioè conoscenza: uscita dal nostro quadro limitato e certamente ingannevole, definizione d’un
rapporto tra noi e l’universo extraumano. La luna, fin dall’antichità, ha significato per gli uomini questo desiderio, e la
devozione lunare dei poeti così si spiega. Ma la luna dei poeti ha qualcosa a che vedere con le immagini lattiginose e
bucherellate che i razzi trasmettono? Forse non ancora; ma il fatto che siamo obbligati a ripensare la luna in un modo
nuovo ci porterà a ripensare in un modo nuovo tante cose. Gli exploits spaziali sono diretti da persone a cui certo questo
aspetto non importa, ma esse sono obbligate a valersi del lavoro di altre persone che invece si interessano allo spazio e
alla luna perché davvero vogliono sapere qualcosa di più sullo spazio e sulla luna. Questo qualcosa che l’uomo acquista
riguarda non solo le conoscenze specializzate degli scienziati ma anche il posto che queste cose hanno
nell’immaginazione e nel linguaggio di tutti: e qui entriamo nei territori che la letteratura esplora e coltiva. Chi ama la
luna davvero non si accontenta di contemplarla come un’immagine convenzionale, vuole entrare in un rapporto più
stretto con lei, vuole vedere di più nella luna, vuole che la luna dica di più. Il più grande scrittore della letteratura italiana
di ogni secolo, Galileo, appena si mette a parlare della luna innalza la sua prosa ad un grado di precisione e di evidenza ed
insieme di rarefazione lirica prodigiose. E la lingua di Galileo fu uno dei modelli della lingua di Leopardi, gran poeta
lunare…
ANNA MARIA ORTESE (1914-1998) e ITALO CALVINO (1923-1985), scambio di lettere sul “Corriere della Sera” del 24
dicembre 1967, ora riprodotto in Pietro Greco, L’astro narrante: la Luna nella scienza e nella letteratura italiana, Springer,
Milano 2009, pp. 266-267
~ 41 ~
La luna era di casa nelle canzoni della mia gioventù. […] mi chiedo di tanto in tanto se i parolieri apprezzino ancora un
pianeta così consumato. Bisognerà che m’informi in giro, non ho pratica, il mio disprezzo per le musicherie odierne è
forse ingiusto ma risoluto quanto quello di mio padre per le canzoni che piacevano a me. Pure, da qualche sillaba che m’è
capitato di cogliere passando sotto un balcone canoro o aprendo incautamente la radio, ho appreso abbastanza per
convincermi che oggi sono di moda linguaggi più decisivi. Del resto il discredito della luna era cominciato già prima, le sue
ultime fortune si ebbero al tempo dei coprifuochi di guerra. Poi fu sempre più difficile alzare gli occhi al cielo, si rischiava
di finire sotto una ruota. La campagna in parte si spopolò, in parte si corruppe di case urbane, di luci elettriche; la luna
divenne una cosa da astronomi, grigio ciottolo galleggiante nella negrità degli spazi. Tanto peggio per i superstiti cavalieri
della notte, i lunatici, i tiratardi, i guardiani di faro, i baristi by night, i ladri di passo, i pastori erranti, i lupi mannari, le
ronde del piacere, le sonnambule, i fornai… Ai quali, e a me stesso, sono dedicati, come mi vengono in mente, i seguenti
fioretti di una spicciola antologia della luna in letteratura.
So due lune d’Oriente: di Li-Po, che ha bevuto e non s’avvede del cadere delle tenebre fino a quando fra le nuvole non
dilaga una luce: «Ebbro mi alzai, camminai verso il ruscello lunare: gli uomini erano radi e gli uccelli non c’erano più»; e di
Basho, in uno di quei soffi di grazia veloce che chiamano hai-kai: «Un cuculo. / La notte di luna / penetra un grande bosco
di bambù». So una luna persiana, di Omar Khayyam, «pallida, ricurva, sottile, vicina a tramortire». So lune greche, da
quella di Lesbo che a mezzanotte tramonta con le Pleiadi a quella, lucianea, dove gli abitanti non muiono ma
invecchiando svaniscono in fumo nell’aria. So una luna tacita che accompagna coi suoi silenzi amici chi va nella notte; so
un duello di paladini, in un bianco e nero di sogno: «Quei dentro alle finestre e ai corridori / miran la giostra al lume della
luna». E amo, si capisce, il riso di Trivia nei pleniluni sereni; ma più ancora due endecasillabi senza peso, firmati Petrarca:
«Deh or foss’io col vago della luna / addormentato in quai che verdi boschi»… dove esito a decidere se, in quella assenza
d’ogni colore, il «verde» sia solo un’inerzia d’attributo canonico o significhi piuttosto un’intenzione di fiaba…
Non fiabe, ma segreti di malinconia ama raccontare la luna in Atala alle vecchie querce e alle antiche rive dei mari. Una
ben pallida luna, ma che altre volte s’ammanta di rosso, e tira a spaventarci: nell’Apocalisse, per esempio, dopo l’apertura
del sesto sigillo; in Lucano, quando, stregata, si svelle dal cielo e cade stridendo nell’erba, speranzosa di impressionare un
futuro giovinetto lettore di Recanati; in Quevedo, per quel verso che Borges c’insegnò: «E suo epitaffio la sanguigna
luna»; in Poe, quando cresce grandiosa negli occhi attraverso la crepa della casa Usher che crolla…
Più spesso la luna si promuove controfigura muliebre, mima la civetteria, la confidenza, la voluttà, la dolcezza. […]
E quante ce ne sarebbero ancora, di lune antropomorfe! E di lune deiformi che governano le maree, i flussi delle
donne, le danze delle lepri nelle selve. Gioverà tenerci alle più popolari, alle lune, come dire, terra terra: minerali,
vegetali, numismatiche, farmaceutiche, tipografiche, buone per la cucina, il salotto, da mettere in vaso…
Vi è la luna moneta: càrolo d’oro, medaglia di zecca, scudo da cento soldi, borsa intera di dollari d’argento (su
proposta, rispettivamente, di Bertrand, Baudelaire, Corbière, Sandburg). Vi è la luna fiore (il girasole giallo di Laforgue);
tazza d’oppio medicinale (Poe); puntino sulla i di un campanile (De Musset)… Vi sono lune di vario formato: esigue come il
sopracciglio d’una giovinetta (D’Annunzio), panciute come una fortuna (Laforgue, ancora e sempre). Vi sono lune in
vendita dal merciaio, come il ventaglio di Gautier; dal fabbro, come il falcetto d’oro dimenticato dal seminatore hughiano
nei campi del cielo; dall’armaiolo, come la spada turca che il Pierrot lunare scorge lassù, fulgente su un cuscino nero… Vi
sono lune da chiedere al falegname, in figura di lievi trucioli staccati da una verga d’oro (Conrad); alla sarta, se imitano
una feluca dorata (Achmatova); al gioielliere, se si sciolgono in aria come perle in un’acqua di zaffiro (Pound, e chi
l’avrebbe creduto?)…
Non scordo le «caste dive» della lirica, le lune di Keplero e di Galileo, la luna di Leonardo («La luna densa e grave,
densa e grave, come sta, la luna?»), le lune sciolte e a pacchetti d’ogni corrente lunologia. Ma per Leopardi non si vada
oltre gli sparsi accenni di prima, si ha ritegno a intromettersi in un’intimità tanto gelosa e celeste. Del resto c’è tempo, ora
che l’uomo vi ha camminato sopra e la luna dei poeti è defunta, abbiamo tutto il tempo per imbalsamarla e seppellirla tra
i fiori. Già, prima ancora dello sbarco, appena Anders e Borman poterono osservarla con occhi spietati dalla loro navicella,
i giochi erano fatti: «Un’enorme proibitiva distesa di niente… Un colabrodo… una sabbia segnata dai piedi di mille
bagnanti domenicali…». Era il 26 dicembre del 1968, lo stesso giorno e lo stesso mese in cui, nel 1814, per un caso che
non finisce d’incuriosirmi, Stendhal aveva scritto in un appunto, una sera di plenilunio: «Sembra una distesa di neve,
calpestata da bestie dai piedi rotondi». Bastava credergli, evitare il viaggio.
GESUALDO BUFALINO (1920-1996), La luna è tramontata, “Il Giornale”, 24 marzo 1984, poi, col titolo Il tramonto della
luna, in G.B., Cere perse, Sellerio, Palermo 1985, pp. 157-160
Come potremmo noi oggi vedere la luna con gli occhi di un greco? L’ho potuto sperimentare io stesso, al tempo
della mia giovinezza, durante il mio primo viaggio in Grecia. Navigavo di notte, di isola in isola; disteso sul ponte,
guardavo il cielo sopra di me, dove la luna brillava, luminoso volto notturno che spandeva un suo chiaro riflesso,
immobile e danzante sull’oscurità del mare. Io ne ero incantato, affascinato da quel dolce e strano chiarore che
~ 42 ~
bagnava i flutti addormentati; ero commosso come da una presenza femminile, vicina e lontana insieme, familiare
eppure inaccessibile, il cui splendore fosse giunto a visitare l’oscurità della notte. È Selene mi dicevo, notturna
misteriosa e lucente; è Selene che io vedo. Quando, molti anni dopo, vidi sullo schermo del mio televisore le
immagini del primo astronauta lunare, che saltellava pesantemente, col suo scafandro di cosmonauta, nello spazio
squallido di una desolata periferia, all’impressione di sacrilegio che provai si unì il sentimento doloroso di una
lacerazione che non avrebbe potuto essere sanata: il mio nipotino, che come tutti ha contemplato quelle immagini,
non sarà più capace di vedere la luna come a me è accaduto: con gli occhi di un greco. La parola Selene è divenuta
ormai un riferimento puramente erudito: la luna quale appare oggi in cielo non risponde più a quel nome.
JEAN-PIERRE VERNANT (1914-2007), L’uomo greco, trad. di M. Baiocchi, A. Bruno, F. Cataldi Villari, C. De Nonno, L.
Falaschi e F. Maiello, Laterza, Roma-Bari 1991, pp. 4-5
2. AMBITO SOCIO-ECONOMICO
ARGOMENTO: La società dell’invidia
DOCUMENTI
L’odio è originato dall’impressione che la persona odiata sia malvagia o in generale o nei nostri riguardi (chi pensa
di avere subito un torto da qualcuno è portato naturalmente ad odiarlo, e la gente nutre riprovazione e avversione
verso chi per altri versi è incline all’ingiustizia o alla malvagità); l’invidia, invece, si prova solamente nei confronti di
chi sembra essere fortunato. Da qui si deduce che mentre l’invidia non ha limiti apparenti, ma come una malattia
degli occhi è turbata da tutto ciò che risplende, l’odio ha invece una sua precisa delimitazione, in quanto si fissa
sullo stesso soggetto in rapporto a motivi costantemente presenti.
PLUTARCO (46/48 d.C.-125-127 d.C.), Invidia e odio, trad. di Giuliano Pisani, in Plutarco, Moralia I . «La serenità
interiore» e altri testi sulla terapia dell’anima, Edizioni Biblioteca dell’Immagine, Pordenone 1989, pp. 459-461
L’invidia […] è un errore della natura cognitiva e di quella morale. […] gli antichi hanno rappresentato l’invidia come
un essere metà uomo metà donna, che procede in avanti con uno sguardo vuoto e torvo, con un velenoso sorriso
negli occhi, in modo indolente e con lentezza, molto magra e pallida; insonne e senza pace, sospirando in
continuazione dal profondo, nemica della compagnia, è accompagnata da cani serpentiformi (sic!) che la femmina
consuma come alimenta suorum vitiorum, come dice Ovidio. […] Secondo un’antica credenza popolare un’anziana
donna invidiosa si sarebbe recata su di un’altura di fronte al proprio villaggio e avrebbe scatenato su di esso una
tempesta con la violenza del suo sguardo crudele. Nella sua stessa casa e nel suo stesso cortile, uomini e animali
sarebbero divenuti preda delle fiamme, mentre la criminale sarebbe stata portata all’inferno dalla nuvola di fumo
alzatasi sul villaggio. In questa leggenda, il popolo esprime a modo suo il giudizio sul nefasto peccato dell’invidioso,
tratteggiando, d’altra parte, il terribile potere che abita all’interno della sua cattiva volontà. Proprio in questa storia
si mostra il ben radicato odio del popolo nei confronti dell’invidia; nelle sue leggende e fiabe, essa non viene
trattata scherzosamente e con derisione, come accade con altri vizi, ma con profondo disprezzo e sdegno morale.
FRIEDRICH WILHELM NIETZSCHE (1844-1900), Può un invidioso essere felice? [settembre 1863], trad. di Alessandra
Campo, Elliot, Roma 2013, riprodotto col titolo Se volete la felicità dovete evitare di essere invidiosi dal quotidiano
“La Repubblica”, 12 settembre 2013
Non deve sorprendere che la soddisfazione per il raggiunto benessere duri poco e resti affatto ignota alle nuove
generazioni che non sanno come si viveva prima. […] L’operaio di una città moderna usufruisce, oggi, di un
benessere materiale superiore a quello di un nobile dei secoli scorsi: basta riflettere alle molteplici applicazioni
dell’elettricità d’uso comune, per l’illuminazione il riscaldamento i trasporti. Girando un semplice interruttore
elettrico chiunque di noi ha più luce di quanta ne ricevesse, nel medioevo, un principe accompagnato da servitori
~ 43 ~
con candelabri d’argento. Ma la «soddisfazione», bisogna ammetterlo, è inferiore. Perché? Per il fatto che girare un
interruttore elettrico non è un privilegio di pochi: ora, il senso di «soddisfazione» sociale nasce dal confronto con
altri uomini e non con le cose. Nella mentalità dell’uomo medio, il benessere appena è condiviso si deprezza.
IGNAZIO SILONE (1900-1978), Agiatezza e costume, in Uscita di sicurezza, Vallecchi, Firenze 1965, pp. 212-213
[…] l’invidioso dipende totalmente dagli altri, è prigioniero a vita degli altri: affacciato alle livide sbarre del suo
carcere, egli conta ossessivamente le pecore, le mogli, le spighe dei vicini, calcola gli stipendi, gli scatti, gli aumenti,
le liquidazioni, le pensioni dei colleghi, soppesa e misura le piscine, le barche, le ville, le bionde, le feste dei
miliardari confinanti. A differenza di Robinson Crusoe, di cui è l’esatto contrario, egli è incapace di rallegrarsi per ciò
che ha dietro di sé, nella sua piccola o grande cella. […] Sua unica consolazione sarà allora lo spettacolo delle
sventure altrui, quando capita che anche gl’immeritevoli vermi cui tutto va sempre per il verso giusto si beccano,
era ora!, qualche calcione. L’invidioso diventa così complice segreto e plaudente di tamponamenti e tumori, rapine
fiscali e a mano armata, crolli in Borsa, infiltrazioni d’acqua, strappi alla camicetta, adulterii, lombaggini e soufflé
disastrosamente seduti. La sua abietta felicità («tiè!») dipende dall’infelicità del prossimo, e quando avviene che
plebi e classi si sollevino contro «i ricchi», «i padroni», egli concede la sua gongolante adesione rivoluzionaria non
tanto per portarsi a casa perlomeno uno sgabello delle Tuileries quanto perché spera che la reggia venga
incenerita, demolita, rasa al suolo. Ciò che lo entusiasma è un ideale di giustizia nella privazione, di uguaglianza nel
segno del meno, del vuoto, del nulla. Ciò che lo fanatizza è il progetto di estendere al mondo intero la devastazione
che porta dentro di sé.
CARLO FRUTTERO (1926-2012) e FRANCO LUCENTINI (1920-2002), Invidia, “Panorama”, 9 agosto 1987, ora in Il
cretino in sintesi, Mondadori, Milano 2002, pp. 15-17 (sezione: I sette peccati capitali)
Noi siamo portati a pensare che quando una persona ha avuto successo, quando è salita in alto nella gerarchia
sociale, non debba più avere ragioni di invidia. Non è vero. Anzi è vero il contrario. Non era invidiosa prima, quando
lottava, quando incominciava a vincere. Allora provava un caldo sentimento di soddisfazione, di pienezza. Pensava
che il mondo avesse in serbo per lei qualcosa per cui, comunque, valesse la pena di battersi, anche a rischio di
uscirne sconfitti. Ma qualunque successo, una volta che è stato raggiunto, tende a svanire. Svanisce perché il
tempo passa e gli altri lo dimenticano. Svanisce perché ciò che suscita in noi gioia è l’atto del trionfare e per
riprovarlo dobbiamo cimentarci in un’altra meta, con un altro obiettivo. Svanisce perché, raggiunto un traguardo,
ce ne poniamo un altro più impegnativo. Svanisce perché è passato il nostro momento ed è comparso qualcuno che
offusca la nostra fama, il nostro prestigio, la nostra ricchezza. Allora cerchiamo di consolidare, rendere irreversibile
la nostra posizione. Di stabilizzarla, perpetualizzarla, in modo da non dipendere più dal riconoscimento degli altri,
dai loro umori, dai loro giudizi.
FRANCESCO ALBERONI (1929 - ), Gli invidiosi, Garzanti, Milano 1991, pp. 168-170
Se i secoli precedenti pullulano di casi celeberrimi di invidiosi, letterari o realmente esistiti (da Iago nemico di Otello
ad Antonio Salieri che odiava Mozart), l’invidia dà il meglio (pardon, il peggio) di sé nell’epoca moderna, in qualità
di «patologia democratica» […]. La spinta alla libertà e all’uguaglianza che alimenta la grande stagione della
modernità scopre il suo contrappasso nella diffusione su larga scala di questo mesto sentimento, che soltanto tra
simili trova il modo di svilupparsi appieno. Il Moderno è l’epoca delle opportunità illimitate, che offrono a tutti la
possibilità quanto meno di aspirare al miglioramento della propria condizione, e il tempo del capitalismo, nel quale
oggetto dell’invidia diventa, innanzitutto, la ricchezza; ragion per cui a occuparsene sono alcuni dei fondatori
dell’economia politica, Bernard de Mandeville e Adam Smith, i quali, nel loro elogio dell’individualismo, esaltano il
carattere ambivalente dell’invidia, vizio, ma anche virtù che movimenta la società e la spingerebbe
incessantemente verso il benessere. […] Tramontata quella specialissima forma di invidia sociale che, in parte,
alimentava la lotta di classe, questo vizio capitale, camaleontico e in perenne metamorfosi, si è appropriato del
narcisismo, vero metro della nostra società, in particolare italiana, tra ossessioni modaiole, dittatura dell’estetica,
chirurgia estetica, competizione tra «olgettine» e interminabili file per i casting di qualche reality o per accedere
~ 44 ~
all’ambitissima posizione di velina. Non saremo un Paese per giovani, dunque, ma siamo, decisamente, una nazione
di invidiosi.
MASSIMILIANO PANARARI (1971 - ), Chi invidia avvelena anche sé, “La Stampa”, 2 marzo 2011
In luogo della trotzkista “rivoluzione permanente”, il mondo moderno è afflitto e lacerato dall’invidia sociale e, quindi,
dalla sua figlia legittima, la frustrazione permanente dell’uomo-massa, che si vede sempre sfuggire la sospirata
affermazione del proprio io. È il meccanismo infernale del consumismo a determinare questa poco invidiabile situazione,
creando incessantemente nuovi bisogni, sempre meno naturali e sempre più artificiali […]. Ciascuno è lanciato alla
conquista del proprio Graal formato personale: che sia un’automobile o un telefonino, un computer o un vestito firmato;
ciascuno è disposto ad affrontare rischi e sacrifici (sì, rischi: per esempio, speculando in borsa o tentando la sorte al
tavolo verde) pur di coronare il proprio sogno e gratificare, così, il proprio ego inferiore: quello che sempre brama e teme
e che fa coincidere il proprio bene con il possesso e il piacere. Ahimè, la cosa non funziona, e per due buone ragioni. La
prima è che tutti gli uomini-massa inseguono, suppergiù, la stessa chimera, e dunque tutti finiscono per restare
suppergiù, psicologicamente parlando, al livello di ciascun altro […]. La seconda ragione è che il Santo Graal del
consumismo non è un oggetto che si possa conquistare una volta per tutte […] perché l’industria del consumo ne sforna
in continuazione modelli più aggiornati (e costosi): e non c’è niente di più patetico che sfoggiare un Santo Graal ormai
fuori moda e fuori corso. Alla lotta di classe di marxiana memoria si sostituisce, così, la lotta di tutti contro tutti, senza
risparmio di colpi, combattuta mediante lo sfoggio di sempre nuovi status symbol […]. Non è un’affermazione del proprio
merito, quel che si cerca, ma un’affermazione del proprio sembrare: dunque, non si tratta di evidenziare qualche qualità
propria (perché ciò riguarderebbe l’essere e non l’avere), ma di sottolineare qualche mancanza altrui. […] Quanto alla
persona autentica, non la si invidia, ma la si odia: perché, con lei, il discorso si sposta dall’avere all’essere, ossia su un tipo
di terreno nel quale l’uomo-massa non si sente in competizione. Infatti quel terreno, a parole, non lo interessa; però egli
intuisce, in qualche oscura maniera, che quel terreno è infinitamente più importante e che il rifiuto della persona
autentica di riconoscere il valore delle cose per cui lui si batte sta a indicare appunto questa differenza antropologica.
FRANCESCO LAMENDOLA (1956 - ), L’invidia sociale, alimentata dal consumismo, crea la frustrazione permanente, 15
maggio 2013, Arianna Editrice (fonte: http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45497)
Benvenuti nell’era della Schadenfreude. Alla lingua tedesca basta una parola sola, noi lo chiamiamo «piacere per le
sventure altrui». Questo brutto ma naturale sentimento, che è il compagno cattivo dell’invidia, fa capolino sempre più
spesso quando accendiamo la tv. […] Probabilmente ben prima che esistesse «Paperissima», duecentomila anni fa i primi
uomini ridevano quando qualcuno inciampava nella savana. Ma adesso a caricare la molla sono i mass media e rispetto a
vent’anni fa, quando c'era «La corrida» di Corrado, il genere è diventato più cattivo, forse sono caduti i tabù. Due studiosi
dei media, Brad Waite e Sarah Booker, hanno coniato il termine humilitainment, fondendo le parole intrattenimento e
umiliazione. […] Un tempo ci paragonavamo con i nostri vicini di casa, ma oggi il senso d’inferiorità non conosce confini.
In un momento storico in cui tanti sentono di perdere terreno per colpa della crisi e di non meritarselo, siamo tutti più
vulnerabili. La giustizia diventa facilmente vendetta, e vedere quanto poco valga un altro può rassicurarci su quel che
valiamo noi.
ANNA MELDOLESI, L’umiliazione altrui che ci rende felici, “Corriere della Sera”, 12 settembre 2013
~ 45 ~
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
La Prima guerra mondiale rappresentò per l’Italia un fattore di rapida omogeneizzazione sociale e
culturale degli individui coinvolti, che portò all’integrazione delle masse nello stato: l’esercito, il fronte,
gli ideali della patria minacciata contribuirono a far “percepire” la nazione a milioni di uomini che prima
ne erano in parte estranei. Sui campi di battaglia, nelle trincee i lavoratori italiani dei campi e delle
officine scoprirono la patria, nella percezione di una comunità più ampia di quella del paese o del gruppo
sociale di appartenenza, forgiando la struttura portante della coscienza nazionale.
Sviluppa e argomenta la tesi qui sinteticamente formulata, individuando e mettendo a fuoco tutti quegli
aspetti che a questo riguardo ti sembrano più rilevanti e significativi.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
«Quanto alla morte dell'anonimato, di cui Internet ci fa gentile omaggio, la storia è leggermente diversa:
in questo caso siamo noi, per nostra volontà, a mandare al massacro il nostro diritto alla privacy. O forse
acconsentiamo a perdere la privacy perché lo consideriamo un prezzo ragionevole da pagare in cambio
delle meraviglie che ci vengono offerte. O ancora la pressione a consegnare al mattatoio la nostra
autonomia personale è così forte, e ci avvicina a tal punto alla condizione di un gregge di pecore, che
solo pochissime volontà eccezionalmente ribelli, audaci, combattive e risolute sono preparate a tentare
seriamente una resistenza» (ZYGMUNT BAUMAN – DAVID LYON, Sesto potere. La sorveglianza nella
modernità liquida, trad. di M. Cupellaro, Laterza, Roma-Bari 2014).
Sulla base della tua cultura personale e degli studi che hai compiuto, prendi una posizione sulla tesi di
Bauman e di Lyon, chiarendo se sei disposto o no a tentare la resistenza auspicata dai due intellettuali.
Motiva adeguatamente il tuo punto di vista.
~ 46 ~
Simulazione della Prima prova dell’Esame di Stato
28 aprile 2016
Classi 3aA e 3aB del Liceo Classico – 5aA , 5a B, 5a C, 5a D e 5a E del Liceo Scientifico
Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.
TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO
EUGENIO MONTALE (1896-1981), Reliquie, da Farfalla di Dinard, Mondadori, Milano 1960, pp. 156-160.
Il racconto fu pubblicato per la prima volta sul “Corriere della Sera” il 28 agosto 1948.
RELIQUIE
1
5
10
15
20
25
30
35
«Non trovo più la fotografia di Ortello» disse l’ammalata frugando nervosamente in una scatola dove teneva
ritagli, vecchie lettere legate con un nastro e qualche santino che non osava distruggere (non si sa mai…). «Tu,
naturalmente, non ricordi più nemmeno chi fosse».
«È o era, se è morto, un cavallo, un bel cavallo che vinse il Grand prix a Longchamp. Me ne ricordo
benissimo. La sua fotografia era lì dentro, ne sono certo. Non l’avevi mai visto correre ma è stato la tua
passione per un pezzo. Così è finito nel tuo reliquiario privato, ed ora ha preso la fuga, a quanto pare. Era un
pezzetto di giornale, sarà volato via col vento».
«Ah» fece lei ravviandosi i capelli color foglia secca. «Tu parli del mio reliquiario come se fosse una
mania che non ti riguarda. Potevo aspettarmelo. Si capisce che il vento avrà portato via anche qualcos’altro
che qui non si trova».
«L’ocapi?» chiese l’uomo calvo con un sussulto. «Impossibile, cerca meglio».
«Proprio l’ocapi, quel buffo animale mezzo capra e mezzo porco di cui volevi eternare la memoria.
Volato via col cavallo. Per le faccende che interessano te hai buona memoria».
«Mezzo porco?» disse lui agitandosi. «Di’ mezzo asino, mezzo zebra, mezzo gazzella, mezzo angelo.
Un esemplare unico al mondo, di una specie che si credeva scomparsa da secoli. Volevo andare apposta a
Londra per vederlo allo Zoo. Trema di terrore se vede gli uomini: è troppo delicato per stare tra belve come
noi. Chissà se avranno potuto mantenerlo in vita. Di dargli moglie non se ne parla. Unico, capisci?, unico».
«Beato lui» fu la risposta, che voleva essere sferzante.
Tacquero a lungo. S’era distesa su una sedia a sdraio e guardava le scene allegoriche che apparivano tra i
lacunari del soffitto, scene di bestie e di dèi, ma non delle sue bestie e non di un dio che lei sentisse vicino.
Lui fissava di là dai vetri la cima di un pioppo storto arruffata dal vento. Più lontano apparivano le falde, già
nevose, delle Prealpi. Poi cominciò a piovere e i vetri si rigarono di grosse gocciole. Era quasi buio, le ninfe e i
cigni del soffitto stavano per essere inghiottiti dall’ombra. Se ne resero conto solo quando entrò la cameriera
per il tè e un lampadario si accese a un tocco della sua mano. Una luce discreta si diffuse tra i mobili falso
antico. E anche il suono della pioggia parve più allegro.
«Oh un po’ di luce» disse lui aiutandola a ravvolgersi in uno scialle. «Si parla male al buio. Ma spesso non
ci si accorge che basterebbe accendere un lume e far chiaro anche nelle idee. Sei cattiva oggi».
«No, faccio semplicemente l’inventario dei nostri ricordi, l’unico filo che ci lega dopo che tant’acqua è
passata sotto i ponti. Intanto quelli della scatola sono spariti, non so se per incuria mia o tua. Ma ce ne sono
tanti altri che dovrebbero essere chiusi nella scatola del nostro cervello e che nel tuo non esistono più, se
debbo giudicare dalla tua freddezza, dal tuo silenzio di marmotta».
«Marmotta io?» protestò lui passandosi una mano sugli spunzoni del cranio tirato a lucido da una passata,
non troppo recente, di rasoio. «In fatto di marmotte mi pare che il tuo ricordo poteva sceglier meglio. Dove
ne abbiamo vista una; sentiamo?».
«Presso l’abbazia di San Galgano; l’aveva un cacciatore, quello che ci offerse in vendita anche suo figlio, un
bel poppante bianco e rosso, una meraviglia. Lui era deciso, faceva sul serio, diceva alla moglie: tanto se ne
~ 47 ~
40
45
50
55
60
65
70
75
mette in macchina un altro, che c’è di male? Ma il figlio non l’abbiamo preso; sarebbe costato troppo dopo…
per mantenerlo».
«Complimenti alla tua memoria. Quella era una semplice martora, morta per giunta. Le marmotte, le tre
marmotte…».
«Le abbiamo viste in una piccola grotta, in un roccione sfiorato dalla funivia del Gornegrat. Ballavano
allegramente agitando gli zampetti e salutando i viaggiatori. Si sentivano al sicuro. Ma non erano tre, era una
famiglia più grossa, padre, madre e bambini. Latte o limone?».
«Liscio» disse lui prendendo la tazza. Poi si guardò attorno e quando la cameriera lasciò la sala chiese con
falsa noncuranza, dopo un breve silenzio: «E… la volpe?».
«La volpe rossa, intendi? Dapprima s’era imbucata nella sua casetta dentro la gabbia, a Zermatt. Non
voleva farsi vedere. Mi son detta: conto fino a venti, se esce in tempo succederà quel che deve succedere e
se non esce… alla malora quest’uomo. E ho contato, lentamente, sempre più lentamente. Al diciannove la
volpe è balzata fuori».
«E così ti sei decisa a sposarmi» disse lui sospendendo il fiato sulla tazza troppo calda. «Capisco, capisco
anche troppo. Dopo tanti anni se ne imparano sempre di nuove».
«Non lamentarti, ho contato lentamente apposta. Forse dopo il diciannove avrei fatto una pausa
lunghissima. Sono io che l’ho tirata fuori… col pensiero. C’è voluto, s’intende, un po’ di trucco. Ho dovuto
allargare i tempi. Come certi musicisti».
«Già che siamo in tema di confessioni, ti dirò che quando Mimì doveva rientrare nella bottiglia, a Vitznau,
mi son detto: se compare nella bottiglia di destra succederà quel che deve succedere; ma se viene fuori nella
bottiglia a sinistra, allora… non so se mi spiego. Mimì, la cavia bianca e gialla, non ricordi?».
«Perfettamente. E Mimì, uscita fuori dalla manica del prestigiatore, finì a destra? La nostra unione ha
dunque solide basi. Un biscottino?».
«No, grazie. Finì a sinistra. Ma la prova fu ripetuta tre volte e tu hai vinto per due a uno; quanto bastava.
Non c’è stato trucco, come vedi».
«La volpe e il porcellino d’India, due padrini interessanti. Saranno morti da un pezzo senza sapere che guai
avranno suscitato. La nostra vita è un bestiario, è un serraglio addirittura. Credi che li abbia buttati via? Cani
gatti uccelli merli tortore grilli vermi…».
«Oh vermi» disse lui quasi sdegnato.
«… anche vermi e non so che altro. E i nomi? Buck Pallino Passepoil Pippo Bubù…».
«Lapo Esmeralda Mascotto Pinco Tartufo Margot…».
Stava per proseguire, magari inventando, ma si fermò vedendo che lei chiudeva gli occhi, spossata. Prese
da un piatto un torcettino croccante e se lo portò alla bocca. Poi quasi automaticamente allungò una mano
verso la scatola di cartone e cominciò a rovistare fra i ritagli, le fotografie e le vecchie lettere. Da una busta
che pareva vuota uscirono due pezzetti di carta sgualcita, due riproduzioni di fotografie: un puledro nervoso
e ardito e una curiosa bestia dall’occhio sperduto, una meraviglia che sembrava oscillare fra il Bedlingtonterrier e il tasso, fra la porchetta e il capriolo, fra la capra e l’asinello di Pantelleria; forse uno sproposito, un
refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza ineffabile per il cuore.
«L’ocapi! Ortello!» esclamò l’uomo dandosi un colpo sulla zucca. «L’ho trovato! Li ho trovati tutti e due!».
Ma lei continuava a dormire. Fuori cominciava a spiovere. Le posò con delicatezza i ritagli sulle mani in
croce e si disse: “Esco a far due passi ma non spengo la luce. Così al risveglio li vede subito”. E si allontanò in
punta di piedi.
1. Comprensione del testo
1.1
Riassumi in modo essenziale il racconto nello spazio massimo di una colonna di foglio protocollo, riducendo
in forma espositiva le parti dialogate.
1.2
Ricercando nel testo e mettendo a fuoco i tanti elementi “indiziari” che l’autore vi ha disseminato, prova a
tracciare un ritratto, fisico e psicologico-morale, dei due personaggi (età anagrafica, appartenenza sociale,
abitudini di vita, stato d’animo, condizione affettiva nei confronti del coniuge).
1.3
Gli animali, che rappresentano il nucleo attorno a cui gravita l’intero racconto, qui hanno anche e
soprattutto una funzione magico-oracolare, al punto che la loro stessa immagine diventa una sorta di
~ 48 ~
talismano dalle proprietà esorcizzanti e salvifiche. Argomenta questa affermazione rintracciando nel testo i
passaggi che ritieni più significativi a questo riguardo.
1.4
Quale significato si può attribuire, secondo il tuo giudizio, al gesto finale con cui il marito posa i due ritagli di
giornale sulle mani della moglie disposte in forma di croce?
2. Analisi del testo
2.1
Il racconto è quasi interamente risolto nel dialogo fra i due coniugi, la cui caratterizzazione si arricchisce via
via ad ogni nuova battuta: in quale direzione, verso quale “rivelazione” ti sembra orientata questa
progressione?
2.2
Dal principio alla fine, il dialogo tra i personaggi oscilla fra due poli, si svolge per così dire su due piani: il
linguaggio convenzionale delle formule di cortesia e quello che si potrebbe chiamare del risentimento,
inizialmente carico di sottintesi e via via più esplicito. Analizza attentamente le espressioni usate dai due
coniugi e cerca di spiegare le possibili ragioni di questa ambigua duplicità.
3. Contestualizzazione e approfondimenti
3.1
Nella parte finale il racconto svela forse al lettore il suo significato più profondo, che puoi tentare di cogliere
concentrando la tua attenzione soprattutto sulla parole, tipicamente montaliane, che si leggono alle rr. 7475: «forse uno sproposito, un refuso sfuggito al Grande Proto, ma un paradiso per gli occhi, una speranza
ineffabile per il cuore».
3.2
L’associazione tra le parole «reliquiario» (rr. 6 e 9),
«inventario» (r. 29) e «bestiario» (r. 64) non è
riducibile alla semplice corrispondenza rimica. Sul
presupposto di questi richiami a distanza, a
conclusione della tua analisi, prova a spiegare le
implicazioni di senso racchiuse nel breve titolo, di cui
occorre considerare attentamente anche il significato
etimologico.
3.3
Nella storia millenaria della civiltà umana, gli animali
sono stati fin dalle più antiche origini non solo
umanizzati, ma anche allegorizzati e addirittura
divinizzati, tanto che credenze superstiziose
sopravvivono e riemergono anche nei tempi moderni, e non solo nella cultura popolare. Se conosci qualche
altro testo, in prosa o in versi, che presenti qualche significativa affinità con quello di Montale, puoi
eventualmente servirtene come termine di raffronto per integrare la tua analisi.
TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”
(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai due ambiti proposti)
Consegne:
Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi
che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con
opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in
paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che
l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.
~ 49 ~
3. AMBITO STORICO-POLITICO
ARGOMENTO: Patria e Nazione
DOCUMENTI
Fecisti patriam diversis gentibus unam: «Hai fatto di genti diverse un’unica patria». Così, al franar dell’Impero, si
rivolge a Roma, che già ha conosciuto il sacco di Alarico (410 d.C.), il gallico Rutilio Namaziano; e le tributa
l’omaggio più alto, riconoscendole di aver fatto dell’Italia e del mondo un’unica realtà, una patria
(etimologicamente, «terra dei padri»), realizzando quella vocazione all’osmosi tra i popoli che la Città aveva
mostrato già al suo sorgere, quando nelle tribù genetiche, che ne formavano il nucleo primitivo (Ramnes, Tities e
Luceres) aveva raccolto tre diversi gruppi linguistici dell’Italia protostorica, capaci di coesistere. Patria dunque
contrapposta a domus (domus Aquileia…), ridotta a semplice luogo di origine di fronte a una identità più alta.
Capace di chiamare a far parte di una realtà comune prima gli abitanti dell’Italia e poi, via via, tutto il genere
umano; capace di fare della penisola e poi dell’orbe una sorta di unica città, che intratteneva con il potere un
tempo egemone il tipo di «rapporti paradossali e straordinari che… Elio Aristide», il retore di età antonina, sentì
«esistere tra Roma e tutta la terra abitata». Il genio politico dell’Urbe aveva infatti creato, «conciliandola
sapientemente con l’autonomia locale delle leggi e dei costumi», lasciati sopravvivere ovunque, «una concezione
originale del diritto di cittadinanza, non duplice…, ma sdoppiata o, se si vuole, su due livelli», patria e domus,
appunto. E la patria era Roma. La cittadinanza, di cui si sostanzia l’universalismo, si rivelò così capace di mantenere
in vita le «piccole patrie»; e con esse, nel più vasto ambito dell’impero, ogni singolo particolarismo giuridico o
religioso, culturale o identitario. Ma, al tempo stesso, fece germogliare, nel nome di un sogno più alto, i fermenti
ideali necessari alla realizzazione «di quella cosmopoli con cui l’impero…, rivale della città di Dio, sarebbe giunto
quasi a identificarsi» (Claude Nicolet). Nella scelta del termine Rutilio Namaziano sottintende dunque tradizioni,
cultura e idealità profonde: ed è un gallo a riconoscere, quando già questa è sul punto di concludersi, «l’umana
missione unificatrice dell’Urbe» (Luigi Alfonsi).
GIOVANNI BRIZZI (1946 - ), Cittadini di un luogo e dell’impero. Due identità sotto il segno di Roma, “Corriere della
Sera”, 28 febbraio 2016
Patria. Terra dei padri. Sinonimo di luogo natìo. Di terra di origine. Di attaccamento a usi, costumi, tradizioni
ereditate dagli antenati. Un termine che nel Medioevo si biforca, in una continua altalena tra un significato di
carattere universale e, l’altro, sottile: dei campanili, delle appartenenze, degli ambiti serrati ma ristretti. […] Il
pensiero medievale oscilla tra questi due concetti, che si impregnano di cristianesimo. Con una lunga elaborazione
che, dall’idea di sant’Agostino della patria caelestis, arriva fino a Tommaso d’Aquino, con il recupero in chiave
cristiana proprio dell’idea di patria di Cicerone. […] Tuttavia questo è il campo delle grandi elaborazioni culturali in
rapporto con i poteri universali. Nella vita comune dell’uomo medievale ciò che contava era il senso originario di
comunità. La piccola patria. La terra degli avi. È qui che si giocavano i maggiori sentimenti di appartenenza, di
aggregazione, di legame con la famiglia e il contesto. L’Heimat, per dirlo alla tedesca. Il luogo in cui ci si sentiva
unici e uguali. In una comunione di sangue e di spirito con gli altri che ti circondavano. Dove tutto ti apparteneva e
ti era riconoscibile. Il campo, il vicolo, la strada. La chiesa, il muro, la piazza. Luoghi, come scrive Sándor Márai, in
cui tutto si fondeva: voci, suoni, odori, passioni e vita. «In quell’emozionante, imperituro aroma di amori infantili,
forte nelle narici, che è la patria».
AMEDEO FENIELLO (1962 - ), Gli obblighi universali del cristiano con la piazza e il campanile nel cuore, “Corriere
della Sera”, 28 febbraio 2016
Patria è un termine doppiamente alle origini delle idee risorgimentali. Patriot era l’americano insorto per
l’indipendenza contro Londra. Enfants de la patrie nella Marsigliese erano i cittadini insorti contro la tirannide (de la
tyrannie l’étendard sanglant), mossi da amour sacré de la patrie, invocando Liberté, Liberté chérie. Per questa
ragione «patrioti» furono detti coloro che lottarono e morirono per questa patria nei primi anni risorgimentali, fra
~ 50 ~
1796 e 1799. Né questi valori sarebbero stati più persi. Sul Vittoriano a Roma nel 1911 furono scolpite le due
dediche: «All’unità della patria» e «alla libertà dei cittadini». Dopo il 1815, entrando il Risorgimento più nel vivo, la
«patria» rimase nel vocabolario corrente di quel grande moto e dei suoi protagonisti e fautori, e dei loro manifesti,
opuscoli e giornali. Si trasformò, tuttavia, radicalmente. Venne, infatti, sposata e identificata con «nazione», altro
concetto fondamentale dell’ideologia risorgimentale. Il movimento «patriottico» divenne «nazionale». […] Era un
mutamento significativo. Si passava dalla «terra dei padri», dall’idea naturalistico-geografica del «bel paese» fra le
Alpi, il mare e le sue isole, all’idea storica di un popolo formatosi nel tempo, con l’unificazione romana dei popoli
italici e poi, finito l’impero di Roma, con la fusione di Romani e Germani: un popolo dalla civiltà trimillenaria, l’«itala
gente dalle molte vite» di Carducci, sempre grande creatrice di civiltà e di cultura, con le sue primavere, cadute e
rinascite. Poi erano varie le concezioni di questa nazione e della sua storia, ma sempre grande nazione e grande
storia. E così la nazione non eclissava o abbassava l’idea di patria, ma la rendeva più complessa, più ricca, più
umana, vissuta e sofferta.
GIUSEPPE CALASSO (1929 - ), Concezioni differenti e un obiettivo. Fare della penisola una sola nazione, “Corriere
della Sera”, 28 febbraio 2016
Se nei primi anni della Repubblica il tema patriottico ancora caratterizza il discorso pubblico, con gli anni Cinquanta
i termini patria e nazione diventano desueti, e sono abitualmente sostituiti da «Paese»; insistere a usarli espone
anzi al rischio d’essere tacciati di sentimenti fascistoidi. In questo modo l’uso di quei termini finiva con l’essere
monopolizzato dalla destra missina e monarchica. Tra i motivi per i quali l’intero campo semantico della patria
venne presto abbandonato dalle forze antifasciste c’era naturalmente il fatto che esso appariva irreparabilmente
condizionato dall’esperienza del nazionalismo e bellicismo del regime. Ma questo esito dipendeva anche dal
trauma dell’8 settembre 1943, cioè dalla crisi verticale delle strutture statali che aveva accompagnato la sconfitta
sancita dall’armistizio. Nel movimento resistenziale non erano mancati – si pensi a tante lettere di partigiani
condannati a morte – i richiami alla patria. Ma quei richiami non avevano potuto cancellare certi limiti che
caratterizzavano la Resistenza dal punto di vista patriottico, anzitutto per il fatto che il principale tra i partiti
impegnati nella lotta partigiana, quello comunista, agitava il tema nazionale in modo ampiamente strumentale.
Nell’Italia repubblicana, al posto di una comune idea di patria, si doveva affermare quello che già allora venne
definito un «patriottismo di partito», in virtù del quale il partito di appartenenza diventava la vera nazione: molti, in
sostanza, si sentivano democristiani, socialisti o comunisti prima che italiani. In un certo senso finivano con
l’esistere diverse idee di patria, segno evidente di una crisi del sentimento patriottico.
GIOVANNI BELARDELLI (1951 - ), Si preferisce usare la parola “Paese”. Ma la vera appartenenza è il partito,
“Corriere della Sera”, 28 febbraio 2016
Una nazione può cessare d’esserlo. La nazione infatti non è una struttura statuale fissa e indistruttibile. Non è
neppure un dato etnico disancorato dalle sue forme politiche storiche. La nazione democratica, in particolare, è
una costruzione sociale delicata e complicata, fatta di culture e storie condivise, di consenso manifesto e
corrisposto, basato sulla reciprocità tra i cittadini. È un vincolo di cittadinanza motivato da lealtà e da memorie
comuni. Soltanto attraverso questo intreccio di motivi e di legami si instaurano rapporti politici che possono dirsi
democratici. Soltanto così si crea l’intelaiatura istituzionale di una «nazione di cittadini». Ma quando la politica
produce inefficienza e corruzione, si intaccano i vincoli stessi che tengono insieme una nazione al di là della sua
struttura statuale. Allora il senso di reciproca appartenenza storica non è sentito più come un valore. L’identità
nazionale non sostiene più la vita politica, tanto meno la surroga. Allora una nazione cessa di esserlo. E può farlo in
tanti modi, non necessariamente nel più clamoroso della disgregazione del suo apparato politico-amministrativo
con la secessione di alcune regioni. Una nazione democratica è fatta ad un tempo di radici etno-culturali e di buone
ragioni politiche di convivenza. Ma le radici si possono seccare o strappare e le ragioni si possono smarrire o
falsificare. Tanto più in un paese come il nostro, dove la democrazia è maturata faticosamente dopo avere tentato
altrettanto faticosamente di diventare una nazione. Quando il tessuto politico-istituzionale di una nazione così
costruita si sfilaccia, non è strano che nasca la voglia di cercare o di inventare radici «etniche più originarie» della
nazione storica, sulle quali ancorare una democrazia su misura, ritagliata su confini territoriali e secondo criteri
socio-culturali opportunistici e discriminatori – secondo il motto: «democrazia sì, ma a casa mia, e con chi voglio».
~ 51 ~
Così finisce una nazione democratica e sorgono etnodemocrazie regionali, magari dietro una facciata di unità
formale. […] Negli anni ottanta si è assistito a un riacutizzarsi della questione nazionale in tutti i paesi europei, che
pure hanno una tradizione diversa dalla nostra. Vi hanno contribuito non solo reazioni a revival regionalisti ma
fenomeni di altra natura, che è bene non ignorare. Così in Francia i problemi dell’immigrazione sono sfruttati
politicamente dal lepenismo (1) con lo slogan della priorità della «scelta nazionale»; in Germania è la combinazione
della questione dell’immigrazione con quella persistente dell’«identità tedesca», che risveglia atteggiamenti
nazionalisti a sfondo xenofobo, ancora prima delle violenze dei gruppi naziskin. Ma più in generale quesiti inattesi
sul ruolo delle nazioni e sulle identità nazionali in Europa nascono dalle difficoltà della costruzione dell’Europa
politica.
(1) Il fronte nazionale di Jean-Marie Le Pen è un movimento politico francese ostile al riconoscimento di diritti
civili e sociali per gli immigrati.
GIAN ENRICO RUSCONI (1938 - ), Se cessiamo di essere una nazione, il Mulino, Bologna 1993, pp.7-19
4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO
ARGOMENTO: Clima e produttività
DOCUMENTI
Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse
un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di
pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il «mondo cattolico», ma aggiungeva «e a tutti gli uomini di
buona volontà». Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che
abita questo pianeta. Nella mia Esortazione Evangelii gaudium, ho scritto ai membri della Chiesa per mobilitare un
processo di riforma missionaria ancora da compiere. In questa Enciclica, mi propongo specialmente di entrare in
dialogo con tutti riguardo alla nostra casa comune. […] Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in
cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida
ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondiale ha
già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una
presa di coscienza. Purtroppo, molti sforzi per cercare soluzioni concrete alla crisi ambientale sono spesso frustrati
non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinteresse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di
soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o
alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i
Vescovi del Sudafrica, «i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani
sulla creazione di Dio». Tutti possiamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la
propria cultura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.
Lettera Enciclica LAUDATO SI’ del Santo Padre Francesco Sulla cura della casa comune, parr. 3 e 14 (24 maggio
2015)
Le statistiche dimostrano che il massimo della produttività nelle attività economiche si ottiene in corrispondenza
dei 13 gradi di temperatura ambientale: oltre questo valore, la produttività inizia a diminuire. Incrociando questi
dati con quelli del riscaldamento globale, le previsioni sono drammatiche: il prodotto interno lordo medio globale
potrebbe diminuire del 25 per cento, con un allargamento del divario tra nazioni ricche e nazioni povere. La
produttività economica, cioè l'efficienza con cui le società trasformano lavoro, capitale, energia e risorse naturali in
nuovi beni e servizi, dipende dal clima. E il prodotto interno lordo pro capite, considerato come misura di questa
produttività, inizialmente aumenta in proporzione alla temperatura, raggiunge un picco in corrispondenza di 13
gradi centigradi, per poi diminuire una volta oltrepassato questo valore. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su
~ 52 ~
“Nature” da Marshall Burke della Stanford University e colleghi di altri istituti statunitensi, che per la prima volta è
riuscito a comprendere in un unico quadro coerente dati macroeconomici e dati microeconomici raccolti nel corso
dei decenni nei vari paesi del mondo. Considerato il cambiamento climatico in atto e gli aumenti di temperatura
previsti entro il 2100, conclude lo studio, si potrebbe assistere a un brusco calo di produttività a livello globale.
Finora gli studi scientifici sulla correlazione tra temperatura e produttività economica hanno dato risultati
discordanti: è emerso per esempio, che la produttività dei lavoratori e la resa dei raccolti rimangono pressoché
stabili tra 0 e 25 gradi centigradi, ma diminuiscono bruscamente con l’aumento ulteriore della temperatura. Burke
e colleghi hanno analizzato i dati economici di 166 nazioni relativi al periodo 1960-2010, rilevando che la
produttività economica, complessivamente, non segue un andamento lineare: aumenta con l’incremento della
temperatura tra 0 e 13 gradi, poi inizia a diminuire con l’aumento delle temperature, e il calo è sempre più rapido
via via che ci si sposta verso quelle più elevate. Le statistiche mostrano che la correlazione tra produttività e
temperatura non solo è applicabile a livello globale, ed è valida per tutti i settori produttivi, sia nei paesi sviluppati
sia in quelli in via di sviluppo, ma è anche indipendente dai progressi tecnologici e dal livello di benessere delle
nazioni. I dati relativi al periodo 1960-1989, infatti, sono quasi identici a quelli del periodo 1990-2010. I risultati
delle statistiche sulla correlazione tra produttività e temperatura forniscono interessanti proiezioni quando sono
incrociati con i modelli climatici globali: le simulazioni di Burke e colleghi mostrano che il 77 per cento dei paesi
diventerebbe più povero, in termini di prodotto interno lordo, di quanto sarebbe senza cambiamento climatico.
Entro il 2100, se verranno confermate le previsioni di un incremento di circa 4 gradi nella temperatura media
globale, la riduzione del prodotto interno lordo medio globale arriverebbe al 25 per cento, con un allargamento del
divario tra nazioni ricche e nazioni povere.
Il pericoloso legame tra clima e produttività, “Le Scienze”, 21 ottobre 2015
Fonte: http://www.lescienze.it/news/2015/10/21/news/economia_temperatura_riscaldamento_globale2812007/?refresh_ce
«Con gli impegni volontari non si va lontano. Basta fare una semplice somma per vedere che i tagli di emissioni
serra che i singoli paesi hanno programmato non bastano: la temperatura crescerà oltre i 2 gradi. E se qualche
governo non farà quello che si è impegnato a fare, se il trend di riscaldamento ci sfuggirà di mano, si andrà verso un
collasso catastrofico nel giro di pochi decenni. Quello che sta succedendo negli Stati Uniti, con la spaventosa siccità
in California e gli uragani sulla costa atlantica, offre una pallida idea di quello che succederà. […] Finora è stato
ottenuto poco perché si è provato ad avviare il cambiamento dall'alto utilizzando obiettivi percepiti come punitivi
che hanno innescato il gioco dello scaricabarile sulle responsabilità per la minaccia climatica. Bisogna invece
abbracciare la logica degli obiettivi positivi. Ogni anno una quota in più di energia rinnovabile, case efficienti,
materiali recuperati, reti intelligenti. La ricetta giusta è non partire da accordi di vertice ma dall’alleanza tra gli enti
locali e le imprese per mobilitare le energie migliori dei vari territori».
JEREMY RIFKIN (1945 - ), intervistato da Antonio Cianciullo (Jeremy Rifkin: “L’accordo sull’ambiente non basta: la
vera rivoluzione arriverà dal basso”), “la Repubblica”, 26 novembre 2015
PARIGI. «L’accordo di Parigi per il clima è accettato». […] Dalla firma del protocollo di Kyoto, il padre di questa
nuova intesa, sono passati solo 18 anni, ma si è consumata un’era. Nel 1997 nell’antica capitale giapponese solo i
rappresentanti dei 35 paesi industrializzati avevano assunto impegni di taglio delle emissioni serra, e gli Stati Uniti
dopo poche settimane avevano stracciato l’accordo con l’arrivo di Bush alla Casa Bianca. Ora 195 paesi si sono
impegnati a diminuire la pressione che sta facendo saltare, assieme all’equilibrio dell’atmosfera, le nostre sicurezze
quotidiane trasformando le piogge in bombe d’acqua e le siccità in flagelli. Gli impegni di riduzione finora adottati
da 186 governi non bastano, ma è stato deciso un meccanismo di revisione periodica dei target che servirà a
rafforzarli. L’accordo [….] ha suscitato qualche dissenso nel fronte ambientalista. Il climatologo James Hansen lo ha
definito una «frode».
ANTONIO CIANCIULLO, “la Repubblica”, 13 dicembre 2015
~ 53 ~
La tesi principale sostenuta da politici, lobbisti e amministratori delegati che guidano chi vuole ridurre al minimo il
ruolo del governo nella lotta ai cambiamenti climatici è che, per risolvere il problema, il mondo dovrebbe affidarsi
al mercato. Le emissioni di gas serra fanno parte dell’economia mondiale, quindi se sono un problema, i mercati
reagiranno, per esempio offrendo tecnologie in grado di prevenire i cambiamenti climatici o fare sì che possiamo
adattarci a loro. In realtà però i mercati dell’energia non tengono conto dei costi «esterni», o sociali, dell’uso dei
combustibili fossili. Questi non si riflettono nel prezzo che paghiamo alla pompa di benzina, al pozzo petrolifero o al
contatore dell’elettricità. Per esempio l’inquinamento da carbone provoca malattie, danneggia gli edifici e
contribuisce ai cambiamenti climatici. Quando compriamo l’elettricità prodotta con il carbone, paghiamo appunto
l’elettricità, ma non questi altri costi reali.
NAOMI ORESKES - ERIK M. CONWAY, Merchants of Doubt: How a Handful of Scientists Obscured the Truth on
Issues from Tobacco to Global Warming, “Le Scienze”, gennaio 2016
TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO
Il fascismo non fu soltanto «la controrivoluzione della borghesia nei confronti del movimento socialista.
[…] Accanto alla reazione più feroce e più miope, rivolta a difendere o a ristabilire privilegi tradizionali, vi
era nel fascismo il diffuso e confuso, ma non meno importante, desiderio di talune categorie dei ceti
medi di emergere dal caos del dopoguerra, di uscire dalle condizioni di un’esistenza anonima e sempre
precaria, compressa dall’alto e dal basso, sentendosi minacciate e ferite nei loro ideali oltre che nei loro
interessi, tanto dalle rivendicazioni del proletariato quanto dall’avidità della grande borghesia
capitalistica e terriera» (EMILIO GENTILE [1946 - ], Le origini dell’ideologia fascista, il Mulino, Bologna
2011, pp. 259-263).
Sulla scorta di questo giudizio formulato da uno dei più autorevoli studiosi del fascismo, mettine in luce il
carattere insieme reazionario e rivoluzionario.
TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE
Il “paradigma agonistico”, che fa sì che tutti ci sentiamo costantemente in competizione con gli altri e
persino perennemente impegnati in una sfida con noi stessi, sottoposti a classificazioni di merito e giudizi
di valore, sembra che sia diventato nella nostra società di oggi la modalità di relazione dominante, non
più solo nell’ambito dell’economia e del lavoro, ma in tutti gli aspetti della vita quotidiana, al punto che
psicologi, sociologi e filosofi incominciano a interrogarsi sulle possibili ripercussioni etiche, considerato
che ai pochi “vincenti” fanno riscontro legioni di “sconfitti”, in una rinnovata “lotta per la sopravvivenza”.
Facendo riferimento anche alle tue esperienze personali, prova a individuare le cause di questo
fenomeno, che ha assunto proporzioni ben più ampie rispetto anche solo a un recente passato, e rifletti
sulle possibili conseguenze, già in atto o prevedibili per il futuro.
~ 54 ~
GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA
(Tipologie A, B, C, D)
Data: ______________________
Classe: ___________________
Candidato/a: _____________________________________________
Indicatori
Punteggio
massimo
3
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
3
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
3
2,5
2
1,5
1
Conformità ai requisiti
Struttura dell’elaborato
Coerenza argomentativa
Sviluppo delle idee
Completezza di informazione
Uso della documentazione
Impostazione critica
Registro espressivo
Ortografia, sintassi, lessico
Presentazione grafica
Elaborazione autonoma
Originalità di idee
Stile personale
Punti
Eccellente … molto buono
Buono … discreto
Sufficiente
Insufficiente
Gravemente insufficiente
Aderenza alla traccia
Rispetto delle consegne
Livello riferibile ad ogni indicatore
Punteggio complessivo assegnato
Punteggio
assegnato
~ 55 ~
Seconda prova scritta
Quest’anno non è stata svolta la simulazione della seconda prova in classe, ma i ragazzi hanno tradotto
le versioni assegnate alla maturità sia come compito a casa sia in classe con l’insegnante.
~ 56 ~
GRIGLIA PER LA CORREZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA
Data: ______________________
Classe: ___________________
Candidato/a: _____________________________________________
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
PUNTEGGIO
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
COMPRENSIONE
DEL SENSO
SINTASSI
MORFOLOGIA
LESSICO
QUALITÀ STILISTICOFORMALE DELLA RESA
IN ITALIANO
PUNTEGGI PARZIALI
+
+
+
+
+
=
Per ogni indicatore tracciare una X nella casella
corrispondente alla fascia di punteggio giudicata
più confacente all’esito della prova.
PUNTEGGIO
TOTALE
/15
~ 57 ~
Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI»
Sezione associata
LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI»
Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena)
Anno scolastico 2015/2016
22 febbraio 2016
Classe 3a A
Nome e cognome ___________________________________________________
SIMULAZIONE
della
TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti
DISCIPLINE COINVOLTE:
1. Filosofia
2. Matematica
3. Scienze
4. Inglese
Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore.
È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica.
~ 58 ~
Istituto d’Istruzione Superiore «A. PARADISI»
Sezione associata
LICEO CLASSICO «M. ALLEGRETTI»
Via Resistenza, 800 - 41058 VIGNOLA (Modena)
Anno scolastico 2015/2016
3 maggio 2016
Classe 3a A
Nome e cognome ___________________________________________________
SIMULAZIONE
della
TERZA PROVA SCRITTA
TIPOLOGIA A - Trattazione sintetica di argomenti
DISCIPLINE COINVOLTE:
1. Storia
2. Fisica
3. Scienze
4. Inglese
Tempo assegnato per lo svolgimento: 3 ore.
È consentito l’uso del vocabolario monolingue di inglese e della calcolatrice scientifica.
~ 59 ~
Terza prova scritta
I docenti del Consiglio di Classe si sono orientati verso una prova pluridisciplinare (e non
interdisciplinare) con quesiti relativi a quattro materie. Il tempo assegnato per lo svolgimento è stato di
tre ore. Per quanto concerne le modalità, nelle due simulazioni di Terza prova è stata scelta la Tipologia
A, cioè la “Trattazione sintetica di argomenti”. Oltre al numero massimo di righe o parole, differente a
seconda delle discipline, si sono fornite tracce precise nella formulazione dei quesiti, perché risultasse
ben chiaro agli alunni l’ambito da rispettare. Vengono riportati qui di seguito i quesiti proposti e i criteri
di valutazione utilizzati.
Quesiti proposti nella prima simulazione
(22 febbraio 2016)
1. FILOSOFIA
Esponi la concezione marxiana dello Stato e spiega quale sarà il suo destino nella futura
società comunista (max. 30 righe).
2. MATEMATICA
È data la funzione f (x ) = − log 3 ( x − 1) .
1) Scrivi la definizione di funzione numerica.
2) Tenendo presente il grafico della funzione logaritmica, determina il dominio e il
codominio della funzione f .
3) Individua le intersezioni con gli assi cartesiani e l’insieme di positività della funzione.
4) Rappresenta nel piano cartesiano quanto trovato sulla funzione: dominio, intersezioni
con gli assi coordinati e segno.
5) Calcola, se possibile, f (0), f (2) e f (10) .
6) Ricordando la definizione di limite traduci in termini di intorni la scrittura
lim − log 3 (x − 1) = +∞
x →1+
quindi esegui la verifica del limite.
3. SCIENZE
Il candidato descriva i criteri di classificazione dei minerali terrestri e individui la classe più
rappresentata nelle rocce. Descriva inoltre le principali caratteristiche fisiche utilizzate per il
riconoscimento. Nella trattazione è necessario fornire esempi.
4. INGLESE
Discuss T.S. Eliot’s concept of the mythical method as it applies to his own The Waste Land
and to James Joyce’s Ulysse
~ 60 ~
Quesiti proposti nella seconda simulazione
(3 maggio 2016)
1. STORIA
Spiega le cause dell’ascesa al potere di Hitler e del nazionalsocialismo in Germania (max. 30
righe).
2. FISICA
1) Da quali grandezze fisiche dipende la potenza assorbita da un conduttore? Qual è la sua
unità di misura?
2) In che cosa consiste il fenomeno, relativo ai conduttori ohmici, denominato effetto
Joule?
3) Uno scaldabagno elettrico ha una potenza di 1,2 kW.
a) Quanta energia dissipa in 15 minuti? Fornisci il risultato in J e in kWh.
b) Qual è l'intensità di corrente che vi circola, se è collegato alla rete domestica che
fornisce una d.d.p di 220 V?
4) Quale relazione lega l'energia potenziale elettrica ed il potenziale elettrico?
5) Calcolare il potenziale elettrico in un punto P che dista r = 6 m da una carica
Q= 4,0⋅10− 9 C .
6) Determinare l'energia potenziale elettrica posseduta da una carica
q = − 2,0 ⋅ 10 − 2 C posta in P.
− 12
( Ricordare che
ϵ 0= 8,85⋅10
2
C / N⋅m
)
3. SCIENZE
Il candidato descriva le caratteristiche che rendono il carbonio l’elemento centrale dei
composti organici. Descriva inoltre le principali propietà chimiche e fisiche degli alcani,
idrocarburi alifatici saturi.
4. INGLESE
Comment on Virginia Woolf’s use of spatialized time and tunnelling process in Mrs
Dalloway.
~ 61 ~
GRIGLIA DI CORREZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA
Tipologia A - Trattazione sintetica di argomenti
Anno scolastico 2015/2016
Nome e cognome ………………………………………………….
Classe 3a A Liceo Classico
DISCIPLINE: Inglese, Filosofia, Fisica, Scienze Naturali
Punti 1-6
COMPETENZE DISCIPLINARI
1. Pertinenza rispetto alla traccia
2. Conoscenza dei contenuti specifici
…………………
…………………
____________________
COMPETENZE OPERATIVE
Punti 1-6
1. Coerenza logica nell'organizzazione del discorso
2. Capacità di sintesi e/o capacità applicativa e risolutiva
3. Capacità di stabilire collegamenti e di elaborazione critica
………………..
………………..
…………….....
____________________
FORMA ESPRESSIVA
Punti 1-3
1. Chiarezza espositiva
2. Correttezza formale
3. Padronanza del lessico specifico
………………..
………………..
………………..
____________________
TOTALE PUNTI (3-15)
TOT.
__________
OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………...........................................
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………..
~ 62 ~
~ 63 ~
LINGUA E LETTERE ITALIANE
Prof. Giovanni Soli
Obiettivi
•
•
•
•
•
•
•
Progressivo consolidamento e accrescimento della padronanza della lingua nelle sue varie forme, in
rapporto agli scopi e alle differenti funzioni comunicative.
Capacità di «fruizione» delle opere letterarie nella pluralità di livello dei loro significati.
Conoscenza quanto più possibile organica e articolata della letteratura italiana nel suo svolgimento
storico e nelle sue diverse forme ed espressioni.
Capacità di cogliere le connessioni tra la produzione letteraria e il contesto storico-culturale nel quale
essa si iscrive.
Sviluppo delle capacità personali di giudizio critico ed estetico.
Capacità di distinguere i diversi metodi di analisi e di valutazione critica dei testi.
Acquisizione di un metodo di lavoro autonomo che consenta di arricchire, integrare, estendere e
approfondire la preparazione scolastica.
Obiettivi raggiunti
La continuità didattica lungo tutto il triennio ha permesso agli allievi di acquisire sempre più familiarità con il
metodo impostato fin dal primo anno di corso e ha reso possibile una regolare progressione nello svolgimento
del programma. Le lezioni sono state seguite sempre con interesse da quasi tutta la classe, per di più con la
costante e stimolante partecipazione attiva di un gruppo consistente di alunni, sempre desiderosi di
apprendere e apprezzabilmente aperti al dialogo con l’insegnante, a cui hanno dato molte volte sincera
dimostrazione di vivere l’esperienza scolastica nel suo pieno valore non solo di apprendimento di nozioni ma
anche di arricchimento umano e di crescita relazionale, in un rapporto di reciproca stima e fiducia. L’impegno
nello studio è stato regolare e soddisfacente nell’insieme, con l’eccezione di pochi che non sempre hanno
saputo organizzare e distribuire il carico di lavoro e che si sono impegnati soprattutto in prossimità delle
verifiche (ma vanno segnalati anche i casi di alcuni che, sorretti dalla volontà di recuperare gli “svantaggi”
iniziali, hanno gradualmente raggiunto traguardi più che accettabili).
Per quanto riguarda il profitto, la classe presenta un profilo medio di buon livello, naturalmente con le
immancabili differenze quando si passi all’esame analitico dei singoli casi, non escluse divaricazioni ampie fra
le posizioni collocate agli estremi di un’ideale graduatoria di merito. È giusto però sottolineare che la classe
conta un buon numero di alunni dotati di capacità di livello elevato, cui corrisponde un rendimento ottimo o
eccellente in tutte le prove. Un po’ più ampia è la fascia intermedia, compresa fra il grado della piena
sufficienza e quello di una classificazione discreta o più che discreta. Pochissimi sono infine gli alunni che, pur
avendo raggiunto un profitto complessivo sufficiente, non hanno del tutto superato il rischio di occasionali
lievi cadute o regressioni. Le competenze linguistiche acquisite sono naturalmente differenziate su più livelli,
ma anche a questo riguardo si può rilevare che per un consistente numero di alunni si può fare sicuro
affidamento su una piena padronanza degli strumenti espressivi, con ricchezza di lessico e versatilità di
registro. Sul versante opposto, molto pochi sono i casi in cui si registrano ancora cedimenti e flessioni, e in
ogni caso “intermittenti” e riferibili a singole prove.
Per quanto riguarda infine la condotta e la disciplina, il comportamento della classe è stato corretto e
improntato a un cordiale spirito di collaborazione.
~ 64 ~
Contenuti
•
GIACOMO LEOPARDI – Dall’assoluto alla modernità (p. 2)
Profilo biografico. Il pensiero filosofico, con particolare riguardo alla concezione della Natura nel suo
svolgimento progressivo. L’opposizione fra antichi e moderni. I principi di teoria poetica (opposizione tra
filosofia e poesia, rimembranza, “doppia vista”, “vago” e “indefinito”, “termini” e “parole”). Il rapporto fra
poesia e filosofia, con particolare riguardo alle Operette morali. I Canti: cronologia e ordinamento della
raccolta. L’itinerario creativo dagli Idilli alla poesia dell’«eroica persuasione».
∗ Lettere
→ La prigione di Recanati: noia e rabbia (A Pietro Giordani, 30 aprile 1817) (p. 15)
→ «Il niente mi circonda» (A Pietro Giordani, 19 novembre 1819) (p. 18)
∗ Canti
Ultimo canto di Saffo (p. 34)
Il passero solitario (p. 38)
L’infinito (p. 42)
La sera del dì di festa (p. 45)
Alla luna (p. 48)
A Silvia (p. 53)
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia (p. 63)
La quiete dopo la tempesta (p. 69)
Il sabato del villaggio (p. 72)
A se stesso (p. 80)
La ginestra o il fiore del deserto (p. 81) (lettura integrale, col sussidio di una dispensa in
formato digitale contenente la parafrasi a fronte per esteso)
∗ Operette morali
→ Dialogo della Natura e di un Islandese (p. 105)
→ Dialogo di un venditore d’almanacchi e di un passeggere (p. 112)
→ Dialogo di Tristano e di un amico (p. 114)
∗ Zibaldone
→ La teoria del piacere e l’infinito (p. 130)
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
→
•
ALESSANDRO MANZONI – Una lingua per la nazione (p. 778)
Profilo biografico. La poetica nei suoi enunciati fondamentali e nelle varie tappe del suo svolgimento
progressivo (dall’oggettivismo positivo all’idealismo metafisico e trascendente), col sussidio di una scheda
di appunti. La graduale realizzazione dei principi di teoria estetica nella produzione letteraria dagli Inni
sacri al romanzo. Genesi, fonti, elaborazione (confronto tra le diverse stesure), revisione linguistica dei
Promessi Sposi. Il “romanzo senza idillio” (Ezio Raimondi).
→ La lettura (rilettura) integrale dei Promessi sposi è stata assegnata agli studenti per le vacanze
estive del precedente anno scolastico.
∗ Inni sacri
→ La Pentecoste (p. 789)
∗ Le odi politiche,
→ Marzo 1821 (p. 796)
∗ Adelchi
→ Un volgo senza nome (Atto III, coro) (p. 811)
→ Ermengarda sta morendo (Atto IV, coro) (p. 815)
∗ Lettre à Monsieur Chauvet
→ Storia e invenzione (p. 821)
∗ I promessi sposi: La “caduta” di Gertrude: dal Fermo e Lucia ai Promessi sposi (p. 843)
~ 65 ~
→ Fermo e Lucia (1821) (p. 843)
→ I promessi sposi (1827) (p. 849)
∗ I promessi sposi: Analisi del cap. XXXVIII e lettura (rilettura) dell’ultima pagina del romanzo:
→ Il «sugo di tutta la storia» (1840) (p. 871) (è stata aggiunta anche la rilettura e analisi
dell’intero ultimo capitolo del romanzo).
•
La letteratura dell’Italia unita
Cenni sul libro Cuore di Edmondo De Amicis e su Pinocchio di Carlo Collodi.
•
L'età del Realismo nelle sue componenti storico-culturali
Scoperte scientifiche e culto del metodo sperimentale. La teoria darwiniana dell’evoluzione delle specie
(“lotta per la vita” e “selezione naturale”). Il darwinismo sociale. Principi fondamentali del Positivismo
filosofico.
•
La Scapigliatura
Cenni e nozioni generali (significato del termine; rifiuto della tradizione; contraddittorietà di aspirazioni e
di esiti artistici). La lettura di Preludio di Emilio Praga, (a p. , con note di commento) è stata assegnata agli
studenti.
•
Il Naturalismo francese e il Verismo italiano.
La teoria letteraria del «romanzo sperimentale» di Zola (“osservazione” e “sperimentazione”;
impersonalità; determinismo ed ereditarietà; “moralità” della nuova arte). Analogie e differenze tra i due
movimenti.
∗ ÉMILE ZOLA, Il romanzo sperimentale: «L’investigazione scientifica è un dovere» (p. 258)
•
GIOVANNI VERGA – Il romanzo dei vinti (p. 270)
Profilo biografico. Gli scritti di teoria letteraria. Gli elementi (filosofico, politico-sociale e letterario) che
hanno concorso a determinare la “conversione” al Verismo e la progettazione del ciclo dei Vinti. Le
vicende “esemplari” dei “vinti” verghiani. L’ideologia nel suo progressivo “assestamento”. L’«artificio
della regressione» (Guido Baldi). Le soluzioni linguistiche adottate (con particolare riferimento al discorso
indiretto libero).
→ La lettura integrale dei Malavoglia è stata assegnata agli studenti per le vacanze estive del
precedente anno scolastico.
∗ Vita dei campi
→ La prefazione all’Amante di Gramigna (p. 278)
→ Rosso Malpelo (p. 279)
→ La Lupa (p. 292)
→ Cavalleria rusticana (p. 296)
∗ I Malavoglia
→ «Uno studio sincero e spassionato» (Prefazione) (p. 306)
→ Quando uno se ne va dal paese, è meglio che non ci torni più (Cap. XV) (p. 329)
∗ Novelle rusticane
→ La roba (p. 337)
→ Libertà (p. 343)
∗ Mastro-don Gesualdo,
→ La morte di Gesualdo (Parte III, cap. V) (p. 365)
~ 66 ~
•
GIOVANNI PASCOLI – Il sentimento e la parola (p. 432)
Profilo biografico. La poetica “simbolistica” del Fanciullino. La centralità del simbolo del “nido” nel suo
significato psicanalitico (Giorgio Barberi-Squarotti). I principali temi di ispirazione e rappresentazione. Le
novità introdotte nel linguaggio poetico (Gianfranco Contini).
∗ Myricae
Patria (p. 452)
Arano (p. 455)
X agosto (p. 458)
L’assiuolo (p. 461)
Canti di Castelvecchio
→ Nebbia (p. 468)
→ Il gelsomino notturno (p. 470)
Poemetti
→ Digitale purpurea (p. 475)
→ Italy (Canto II, Sez. XX, vv. 419-450) (p. 480)
Poemi conviviali
→ L’ultimo viaggio: canto XXIII (Il vero) (p. 486)
Prose e discorsi
→ «È dentro di noi un fanciullino…» (Il fanciullino, I, III, X, XI) (p. 490)
→ La grande Proletaria si è mossa (p. 494)
→
→
→
→
∗
∗
∗
∗
•
GABRIELE D’ANNUNZIO – Il mercato dell’immaginazione (p. 508)
Profilo biografico. I principali temi di ispirazione e rappresentazione (estetismo, superomismo, panismo).
Le prose di introspezione e memorialistiche (Notturno).
∗ Il piacere
→ Andrea Sperelli (Libro I, cap. II) (p. 528)
∗ Laudi, Alcyone
→ La sera fiesolana (p. 542)
→ La pioggia nel pineto (p. 546)
∗ Notturno
→ Il cadavere di Miraglia (p. 554)
•
LUIGI PIRANDELLO – Le maschere e il caos (p. 696)
La poetica dell’umorismo. L’opposizione tra Forma e Vita e il dramma esistenziale dei personaggi nella
loro varia tipologia.
→ La lettura integrale di un romanzo a scelta (preferibilmente Il fu Mattia Pascal o Uno, nessuno e
centomila) è stata assegnata agli studenti per le vacanze estive del precedente anno scolastico.
∗ L’umorismo (lettura di alcuni passi forniti agli studenti in una scheda in formato digitale)
∗ Il fu Mattia Pascal
→ Uno strappo nel cielo di carta (Cap. XII) (p. 716)
→ Io e l’ombra mia (Cap. XV) (p. 718)
∗ Novelle per un anno
→ Distrazione (p. 727)
→ Il treno ha fischiato (p. 732)
→ C’è qualcuno che ride (p. 739)
∗ Uno, nessuno e centomila
→ Mia moglie e il mio naso
→ Non conclude (Libro VIII, cap. IV) (p. 770)
~ 67 ~
∗ Maschere nude
→ La patente (p. 780)
•
ITALO SVEVO e il romanzo dell’inconscio (p. 786)
Il superamento della narrativa naturalistica e le novità strutturali. Progressione e unità della «trilogia»
narrativa. L’inettitudine come malattia dell’uomo moderno.
→ La lettura integrale di uno dei tre romanzi a scelta è stata assegnata agli studenti per le vacanze
estive del precedente anno scolastico.
∗ Una vita
→ La lezione del gabbiano (Cap. VIII) (p. 799)
∗ Senilità
→ L’inizio della relazione (Cap. I) (p. 805)
→ Realtà e sogno (Cap. X) (p. 809)
∗ La coscienza di Zeno
→ Il fumo (Cap. III) (p. 815)
→ La morte del padre (Cap. IV) (p. 822)
→ Salute e malattia (Cap. VI) (p. 828)
→ La catastrofe finale (Cap. VIII) (p. 839)
•
GIUSEPPE UNGARETTI – La riscoperta della Parola (p. 100)
L’esperienza della guerra. Il valore della parola poetica pura.
∗ L’Allegria
→
→
→
→
→
→
→
→
•
Il porto sepolto (p. 114)
Veglia (p. 115)
Fratelli (p. 117)
Sono una creatura (p. 118)
I fiumi (p. 119)
San Martino del Carso (p. 122)
Mattina (127)
Soldati (p. 128)
EUGENIO MONTALE – Il «male di vivere» (p. 218)
Tradizione e innovazione. La poetica del “correlativo oggettivo”. La poesia metafisica delle Occasioni.
∗ Ossi di seppia
→ I limoni (p. 235)
→ Non chiederci la parola (p. 241)
→ Meriggiare pallido e assorto (p. 242)
→ Spesso il male di vivere ho incontrato (p. 244)
→ Forse un mattino andando (p. 245)
→ Cigola la carrucola del pozzo (p. 246)
∗ Le occasioni
→ Non recidere forbice (p. 256)
•
***
DANTE ALIGHIERI: Divina commedia - Paradiso: presentazione complessiva (ordinamento e “topografia
morale”) e caratteri generali della cantica; lettura dei canti I, III, VI, XI, XV, XVII, XXXIII.
~ 68 ~
Si precisa che l’estensione del programma è calcolata sulla previsione del tempo ancora disponibile per
l’attività didattica, dalla data odierna alla conclusione dell’anno scolastico. Più in particolare, si prevede di
trattare gli ultimi due autori (Ungaretti e Montale) nelle ultime tre settimane. I titoli dei brani antologici (con
l’indicazione, riportata fra parentesi, del numero della pagina), quando non siano d’autore, sono quelli
redazionali che compaiono nel libro di testo in adozione.
Tempi
Rispetto alle previsioni iniziali il programma è stato “ridimensionato”, a causa di una riduzione non del tutto
prevedibile dei tempi destinati all’attività didattica (festività del calendario, assemblee di classe e d’Istituto,
visite guidate e viaggio d’istruzione, attività integrative ed extracurricolari di vario genere etc.). I tempi di
svolgimento delle singole parti del programma sono stati preventivamente calcolati (e sostanzialmente
rispettati) in funzione della complessità e articolazione di ciascuna di esse; la materia dell’ultimo anno di
corso, infatti, non si presta facilmente a una ripartizione omogenea, sia per il grado differente di rilievo
storico-culturale dei diversi autori, sia per le diverse esigenze didattiche poste da testi molto diseguali per
estensione, tipologia formale e difficoltà di comprensione e interpretazione.
Metodi
•
•
•
•
Lettura dei testi (accompagnata da parafrasi, quando necessaria, analisi e commento) come elemento
centrale e fondamentale dell’attività didattica. I testi sono stati scelti tra quelli più rappresentativi ed
esemplari di ogni autore o corrente letteraria e ordinati nell’insieme secondo l’asse dello svolgimento
cronologico. A questo riguardo si precisa che la distribuzione sequenziale dei testi relativa a ciascun
autore corrisponde a quella fornita dal manuale in adozione.
Per gli autori di maggior rilievo, presentazione organica della produzione complessiva, con esame delle
peculiarità di stile e contenuto e con inquadramento storico-culturale accompagnato dallo studio dei dati
biografici essenziali. Le scelte compiute sono state dettate in parte dal rilievo assunto dai singoli autori e
opere nel quadro della gerarchia valutativa fissata dalla tradizione critica, in parte dalla convinzione che
un metodo di analisi rigoroso e critico possa essere acquisito più efficacemente attraverso un’indagine più
approfondita intorno a un numero limitato di unità complesse che attraverso una rassegna informativa
più estesa ma inevitabilmente più sommaria e dispersiva.
Letture integrative suggerite come lavoro facoltativo individuale.
Analisi tipologica delle diverse modalità di scrittura previste per la prima prova del nuovo Esame di Stato
ed essenziali indicazioni di metodo per lo svolgimento.
Libri di testo e altri sussidi
•
•
•
Roberto Antonelli – Maria Serena Sapegno, Il senso e le forme. Storia e antologia della letteratura
italiana, La Nuova Italia, Milano 2011:
o vol. 3 (Dal Barocco al Romanticismo)
o vol. 4 (Da Leopardi al romanzo della crisi)
o vol. 5 (Dalle avanguardie al secondo Novecento)
Dante Alighieri, La Divina Commedia (con possibilità di scelta tra diverse edizioni annotate e commentate)
Testi di vario genere (letterari, saggistici, repertori di consultazione) sono serviti di volta in volta
all’insegnante per rendere più analitica e approfondita la presentazione di alcuni temi rilevanti del
programma. Secondo le necessità, ne sono stati letti in classe degli estratti significativi o ne è stato
riassunto il contenuto (ed eventualmente se ne è consigliata la lettura).
~ 69 ~
•
A volte sono state predisposte schede di integrazione al libro di testo, che sono state distribuite in
formato digitale per lo studio domestico.
•
Data la possibilità di usufruire di una postazione fissa per il collegamento a Internet (collocata in tutte le
aule del nostro istituto, con corredo di proiettore e schermo), si è fatto ricorso molte volte alla rete
telematica per reperire testi, informazioni, immagini e filmati, che proiettati sullo schermo hanno
arricchito e integrato la tradizionale lezione “frontale”.
Strumenti di verifica
•
Si è fatto ricorso (secondo le esigenze dettate di volta in volta dalla parte specifica del programma, dal
tempo a disposizione e dal tipo di competenza che si intendeva sottoporre a verifica) ai seguenti
strumenti: analisi e commento di testi letterari, parafrasi, questionario con domande per lo più a risposta
aperta, produzione di testi scritti di varia tipologia (tema-saggio di tipo tradizionale, articolo di giornale,
saggio breve, analisi formale di un testo letterario o non letterario strutturata come risposta a una serie di
domande) su tracce di argomento storico-letterario o relative a temi di attualità e di cultura generale.
Tutte le “tradizionali” prove scritte sono state proposte nella forma prevista dall’Esame di Stato; più
particolarmente due di esse sono state svolte in un tempo di 6 ore come simulazioni della Prima prova
dell’Esame stesso.
Criteri di valutazione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Acquisizione sicura delle conoscenze oggetto dei programmi di studio.
Padronanza della lingua in rapporto alle diverse funzioni comunicative.
Capacità di strutturare le conoscenze secondo i procedimenti logici dell’analisi, della sintesi, della
combinazione, e più generalmente di elaborarle in modo personale, evitando la ricezione passiva e la
riproduzione meccanica.
Capacità di applicare concretamente e operativamente le conoscenze teoriche.
Capacità di collocare le conoscenze disciplinari all’interno di una rete di riferimenti interdisciplinari.
Capacità di formulare un giudizio critico autonomo sul fondamento delle conoscenze acquisite.
Disponibilità ad apprendere e a partecipare in modo costruttivo all’attività didattica.
Applicazione metodica e costante nello studio.
Capacità propositiva in relazione ai temi culturali affrontati.
Approfondimento individuale e integrazione delle conoscenze «scolastiche».
Capacità di affrontare lo studio in modo razionale e pianificato.
Riscontro dei risultati di volta in volta conseguiti in rapporto alle condizioni iniziali.
Griglie di valutazione con indicatori sono state adottate per alcune prove scritte strutturate secondo le
modalità previste dall’Esame di Stato o più genericamente in forma di questionario. Negli altri casi non
sono stati definiti in termini proporzionali i singoli elementi concorrenti alla valutazione, che pertanto è
scaturita dalla considerazione simultanea e congiunta di tutti i parametri sopra indicati.
~ 70 ~
~ 71 ~
LINGUA E LETTERE LATINE
Alessandra Aureli
Obiettivi cognitivi e metodologici
•
•
•
•
•
•
•
Accesso diretto alla cultura classica attraverso lo studio dei testi in lingua
Competenza traduttiva ed esegetica come insieme di abilità di riflessione linguistica e di scelte stilistiche
Conoscenza del contesto socio-culturale degli autori studiati e individuazione delle principali tematiche da
essi trattati
Capacità di cogliere la differenza tra i diversi generi letterari, comprendendo anche l’evoluzione delle
tipologie letterarie
Acquisizione del senso storico del sorgere e dello svilupparsi della civiltà europea
Capacità di formazione e utilizzo di categorie che permettano l’analisi del patrimonio mitico, artistico,
letterario, filosofico, politico, giuridico e scientifico
Capacità di collegare tematiche antiche con analoghe riprese di età moderna e contemporanea
Obiettivi raggiunti
È una classe in cui si lavora con piacere per la capacità di mantenere viva l’attenzione, la partecipazione
vivace e costruttiva di buona parte dei ragazzi e l’interesse autentico al confronto e al dialogo. Il
comportamento è stato corretto e per una grande maggioranza dei ragazzi si è sempre potuto contare sulla
puntualità al momento delle verifiche. Meno generale è stato invece l’impegno domestico e l’esecuzione dei
compiti affidati settimanalmente, motivo per cui non tutti sono stati in grado di portare un contributo
personale e critico al lavoro svolto.
Per quanto riguarda il profitto vale la pena distinguere tra conoscenze linguistiche ed abilità traduttive da un
lato e conoscenza storico- letteraria dall’altra.
• La metà della classe ha acquisito sicure abilità traduttive supportate da una buona-ottima conoscenza
delle grammatiche, dell’altra metà una discreto numero presenta risultati alterni in relazione al grado di
difficoltà della versione assegnata mentre una parte più piccola fatica a raggiungere abitualmente livelli di
sufficienza, specialmente in greco, anche a causa di scarso studio ed esercizio. L’unico risultato veramente
acquisito nel corso del triennio è, in generale, un ampliamento notevole delle conoscenze lessicali.
• La quasi totalità della classe ha una conoscenza discreta/buona delle tematiche letterarie ed è in grado di
operare relazioni e confronti partire dalla lettura dei testi d’autore. Parecchi ragazzi hanno conseguito
eccellenti risultanti in questo campo grazie a capacità alte di rielaborazione autonoma dei temi di studio
con l’ausilio di saggi critici letti in piena autonomia. Per uno certo numero di ragazzi invece è mancato un
tempo regolare di applicazione allo studio, cosicché le conoscenze acquisite rimangono più elementari.
• La brillantezza sui testi d’autore è proporzionale alla sicurezza nella conoscenza delle lingue e delle loro
strutture, così che mentre alcuni ragazzi dimostrano notevole sicurezza e padronanza, altri si affidano ad
uno studio che rimane quasi solo mnemonico.
• Alcuni ragazzi hanno partecipato a concorsi provinciali e nazionali di traduzione e commento critico di
testi di autori sia greci sia latini, classificandosi nella rosa dei vincitori
Contenuti
•
Ovidio: biografia e analisi delle opere, in particolare Ars Amandi ed Heroides. Le metamorfosi, primo
segno della crisi interna all’Impero. Traduzione, analisi, contestualizzazione all’interno del libro e
interpretazione dei seguenti miti: Narciso (Met. III 379-401, 413-443, 463-470); Filemone e Bauci
~ 72 ~
(Met.VIII 620-720). Per l’interpretazione si è fatto riferimento a Rosati, Narciso e Pigmalione, Segal, Ovidio
e la poesia del mito, Calvino, Il piacere di leggere i classici e Lezioni americane, Antonella Puliga, Ospitare
dio.
•
L’età imperiale: quadro d’insieme. L’età Giulio-Claudia e in particolare l’età Neroniana nella
presentazione di Tacito (Annales) e attraverso il filtro e il giudizio dei letterati del tempo: Persio, Seneca,
Lucano e Petronio; l’età dei Flavi e il ritorno al classicismo con Quintiliano; l’età degli Antonini e il
rapporto tra Roma e l’Oriente.
•
La retorica in età imperiale: declamationes (controversiae e suasoriae) e recitationes. Il tema della
decadenza dell’oratoria in Seneca il Vecchio, Petronio, gli autori di satira, Quintiliano e Tacito nel Dialogus
de oratoribus.
•
Seneca. La biografia, le opere filosofiche, il teatro e la satira menippea Apokolokyntosis. La sua filosofia:
debiti e originalità. I temi ricorrenti. Lo stile. Traduzione di alcuni brani scelti per affinità tematica
dall’antologia della Signorelli, Il filosofo, il principe, la società, curata da R.Gazic: Ep. Luc I, 1, 1-5; Ep. Luc.
I,7, 6-9 (in italiano); De brev. vitae XIV 1-5, XV 1-5, VII 1-5 e 9-10; la lettera sugli schiavi, Ep. Luc. V , 47, 15, 16-21. L’apporto di Seneca alla teoria delle passioni nello stoicismo: Phaedra 129-135, 177-185.
•
La satira in età imperiale: Persio, Giovenale e Marziale. Lettura delle satire e degli epigrammi in
antologia e individuazione dei temi ricorrenti e topici del genere e della poetica dei tre autori.
Considerazioni generali sull’epigramma e sulla Satira come genere letterario tipicamente romano:
etimologia, modelli e precursori, poetica, temi (ogni alunno ha evidenziato un percorso tematico che
accomuni i tre autori).
•
Il romanzo latino e il suo rapporto col romanzo greco. Petronio e Apuleio: confronto tra Satyricon e
Metamorfosi per i temi, gli stili narrativi e la finalità. Lettura dei brani in antologia e integrale di una delle
due opere a scelta. Per Petronio si è dedicata particolare attenzione alla cena di Trimalchione sia per i
temi che per lingua e stile.
•
Tacito: uno sguardo disincantato. Rassegna delle opere dall’Agricola agli Annales. Il pensiero politico dello
storico, la metodologia e lo stile. Lettura e traduzione di brani sui temi del rapporto tra principato e
libertà e dell’imperialismo romano, tratti dall’Agricola (2-4, 19-21, 30-32). Per questo tema e per quello
delle vittime del regime, gli stoici in particolare, si è fatto riferimento al libro di A.Michael, Tacito e il
destino dell’ impero.
Testi tradotti
Ovidio, Met. III 379-401, 413-443, 463-470, Met. VII 620-720.
Seneca, Ep. Luc I 1, 1-5; Ep. Luc. I 7, 6-9; De Brev. VII, 1-5 e 9-10; De brev. vitae V, 47,1-5; De ira XIII 1-2;
Phaedra 129-135,177-185.
Tacito, Agricola 2-4, 19-21, 30-32; Annales: XV, 44.(in italiano l’incendio di Roma, capitoli 38-43).
Libri di testo
•
•
•
•
•
M.Anzani-M.Motta, Latino- Italiano. Versioni latine per il triennio, Minerva 2013
Garbarino-Pasquariello, Colores, vol III, Paravia 2014
R. Gazic (a cura di), Il filosofo, il principe, la società, Signorelli 2004
Fotocopie da Ovidio, Le metamorfosi, BUR (Mito di Narciso, Filemone e Bauci)
Fotocopie dei brani di Tacito tratti dall’Agricola e dagli Annales
~ 73 ~
LINGUA E LETTERE GRECHE
Alessandra Aureli
Obiettivi : v. latino
Contenuti
•
La tragedia greca del V secolo. Sofocle: temi e struttura della tragedia sofoclea. Lettura dell’Edipo re e
interpretazione critica della tragedia alla luce di alcuni saggi relativi al mito (letture antropologiche e
psicanalitiche) e alla fortuna dell’opera nel tempo.
•
L’ellenismo. Quadro storico politico del’età alessandrina e greco romana. Gli elementi della
trasformazione culturale (de compartimentazione del sapere, la rivoluzione del libro e la nascita delle
grandi biblioteche). Poetica e generi letterari antichi e nuovi. La nascita delle scienze e la specializzazione
dei saperi. Crisi della religione tradizionale ed esplosione dei culti misterici e delle filosofie-religioni di
salvezza.**
•
Le filosofie ellenistiche Particolare attenzione alle figure significative della terza stoà: Epitteto e Marco
Aurelio, Тὰ εἰς ἐαυτόν.
•
Plutarco, Moralia: sintesi del pensiero antico al suo crepuscolo; individuazione di alcuni interessi, dalle
problematiche religiose (De Iside et Osiride, De defectu oraculorum, De sera numinum vindicta) al tema
dell’eros (Amatorius) .
•
Menandro e la commedia nuova. Dalla commedia antica alla nuova: differenze di pubblico, temi,
interessi, finalità, stile e lingua. Il mondo borghese e i limiti del realismo menandreo con riferimento ai
testi in antologia ed in particolare al Δύσκολος e all’Arbitrato.
•
Callimaco, il maestro. Aitia, Giambi, Ecale, Inni ed epigrammi (a partire dai testi riportati in antologia). La
poetica attraverso le opere.
•
L’epica rinnovata di Apollonio Rodio. Le Argonautiche: struttura, contenuti, temi e personaggi. Il rapporto
con Omero. Compresenza di mito, atmosfere magiche e realismo.
•
Teocrito, Idilli. I motivi della sua poesia bucolico-mimetica e i modelli. I temi ricorrenti e i limiti del suo
realismo. La “poetica” nelle Talisie. I mimi cittadini: L’incantatrice e Le Siracusane.
•
Eronda, Mimiambi. Novità dell’opera: temi e personaggi.
•
L’epigramma. Antologia Palatina e Planudea. Le scuole e gli autori. Lettura antologica degli epigrammi di
Callimaco, Asclepiade, Leonida, Nosside, Anite e Meleagro. Individuazione di temi ricorrenti e poetiche.
•
Filologia e retorica. Le polemiche retoriche e la controversia tra Apollodorei e Teodorei. Una voce isolata
e originale: l’Anonimo del Sublime.
~ 74 ~
•
La storiografia e la biografia: Plutarco, Vite parallele (brani tratti dalla Vita di Alessandro, di Cesare e di
Alcibiade).
•
La nuova sofistica: caratteri del movimento e diffusione. Elio Aristide, Discorsi sacri; Filostrato, Vita di
Apollonio di Tiana; Artemidoro, Il libro dei sogni.
•
Luciano di Samosata. Produzione sofistica, menippea, satirica e romanzesca. In particolare l’attacco e la
feroce satira contro ogni forma di irrazionalismo in La morte di Peregrino di cui si sono tradotti i cap 32-40
(libro di letteratura).
•
Il romanzo greco. Genesi e strutture. Tematiche ricorrenti del romanzo sofistico. Brani letti presenti nella
letteratura: passi delle Vicende pastorali di Dafni e Cloe di Longo Sofista e Le etiopiche di Eliodoro. Il
romanzo di “fantascienza” La storia vera di Luciano.
•
Cristianesimo primitivo e “paideia” greca: i debiti del cristianesimo nei confronti della “paideia” greca sia
sul piano filosofico-teologico che su quello dell’uso dei generi letterari con cui esprimere e divulgare il
pensiero cristiano. La novità rivoluzionaria del messaggio cristiano. Genesi e caratteri dell’Antico e del
Nuovo Testamento.
Degli autori sono stati letti i testi in traduzione nell’antologia e per gli argomenti contrassegnati da asterisco
gli studenti hanno portato percorsi di approfondimenti personali oltre alla lettura di almeno uno dei seguenti
saggi:
* Elena Rossi, il mistero e il sacro, articolo pubblicato sul sito “Loescher media classica”
* Maria Serena Mirto, saggio introduttivo a Euripide, Ione, BUR 2014
** Dodds, I Greci e l’irrazionale, Nuova Italia, 1978
**Paolo Scarpi, La fuga e il ritorno, Marsilio, 1992.
Testi tradotti
Sofocle, Edipo re, prologo: vv. 1-39, 58-72, I episodio: vv. 316-321, vv.380-403, vv.408-462, II episodio: vv.707719, vv.813-847; III episodio: vv. 1054-1085.
Marco Aurelio, Ricordi, II ,1;II,3; III,3; IV,3; X, 10; XII 36 (testi in fotocopia)
Luciano La morte di Peregrino, capp. 32-40 (con traduzione a fronte sul libro di letteratura Casertano-Nuzzo).
Libri di testo
Casertano-Nuzzo, Storia e testi della letteratura greca, Palumbo III 1-2.
Maurizio Sonnino, SAPHENEIA, Le Monnier Scuola, 2009.
Sofocle, Edipo re, I e II ( Edipo nei secoli: simbologia e fortuna), Simone per la scuola , 2016
• Quest’anno non abbiamo svolto la simulazione della seconda prova in classe, ma i ragazzi hanno
tradotto le versioni assegnate alla maturità sia come compito a casa sia in classe con l’insegnante.
~ 75 ~
STORIA
Prof.ssa Annalina Boschi
PROGRAMMA
1.
a)
b)
c)
d)
e)
IMPERIALISMO E COLONIALISMO
la seconda rivoluzione industriale;
l’espansione in Africa delle potenze europee;
l’espansione in Asia delle potenze europee;
le teorie economiciste dell’imperialismo: Hobson e Lenin;
le teorie politiche dell’imperialismo: Fieldhouse.
2.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
L’ETA’ GIOLITTIANA
il “decollo” industriale;
la svolta liberale, le riforme e la legislazione sociale;
i rapporti col Partito socialista diviso tra massimalismo e riformismo;
Giolitti e i cattolici;
il diffondersi del nazionalismo;
la politica coloniale e l’impresa di Libia;
la riforma elettorale e il patto Gentiloni;
la crisi del sistema giolittiano.
3. VERSO LA PRIMA GUERRA MONDIALE: LA POLITICA DELLE GRANDI POTENZE TRA IL 1870
1914
a) la politica estera di Bismarck;
b) la prima crisi bulgara;
c) il congresso di Berlino;
d) il patto dei Tre Imperatori;
e) la Triplice Alleanza;
f) la seconda crisi bulgara;
g) il trattato di controassicurazione e gli accordi del Mediterraneo;
h) la convenzione franco-russa;
i) dall’Entente cordiale anglo-francese alla Triplice Intesa;
j) le crisi marocchine;
k) la crisi bosniaca;
l) le due guerre balcaniche.
4. LA PRIMA GUERRA MONDIALE E LA RIVOLUZIONE RUSSA
a)
b)
c)
d)
e)
a. La prima guerra mondiale:
le cause del conflitto;
le responsabilità nello scatenamento del conflitto: Fritz Fischer e l’ Historikerstreit.
neutralisti ed interventisti in Italia; le motivazioni e le dinamiche dell’intervento;
linee principali degli avvenimenti bellici;
i trattati di pace e la nuova carta d’Europa;
E IL
~ 76 ~
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
b. La rivoluzione russa:
la Russia da Alessandro II alle riforme di Stolypin;
le cause della rivoluzione;
la rivoluzione democratico-borghese del febbraio 1917;
il governo provvisorio e i soviet;
dalle “Tesi di aprile” di Lenin al tentativo di colpo di stato di Kornilov;
la rivoluzione d’ottobre;
la pace e la riforma agraria;
dittatura e guerra civile;
dal comunismo di guerra alla NEP.
a)
b)
c)
d)
e)
c. Da Lenin a Stalin:
l’ascesa di Stalin;
la sconfitta di Trotzkij e “il socialismo in un paese solo”;
lo scontro sulla politica economica e la sconfitta delle opposizioni di destra e di sinistra;
la collettivizzazione dell’agricoltura e l’industrializzazione forzata;
caratteri della dittatura staliniana.
5. ITALIA E GERMANIA TRA LE DUE GUERRE
a. La crisi dello stato liberale e l’avvento del fascismo in Italia:
i problemi del dopoguerra;
cattolici, socialisti e fascisti;
la “vittoria mutilata” e l’impresa di Fiume;
le agitazioni sociali e le elezioni del ’19;
Giolitti, l’occupazione delle fabbriche e la nascita del PCI;
il fascismo agrario e le elezioni del ’21;
l’agonia dello stato liberale;
la marcia su Roma;
il delitto Matteotti e l’Aventino;
la costituzione del regime fascista;
propaganda e consenso;
i Patti Lateranensi;
le leggi razziali: dal Manifesto degli “scienziati” razzisti ai “Provvedimenti per la difesa della razza
italiana”;
n) la politica economica del fascismo;
o) la politica estera e coloniale del fascismo.
p) lettura e commento del capitolo “Il fascismo dei ceti medi”, tratto da Emilio Gentile, Le origini
dell’ideologia fascista. 1918-1925, Il Mulino, Bologna, 1996, pagg. 256-273.
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
m)
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
b. La Germania della repubblica di Weimar alla costituzione del Terzo Reich:
la nascita della repubblica di Weimar: rivoluzione “dall’alto” e rivoluzione “dal basso”;
i tentativi eversivi e la stabilizzazione;
il problema economico: la grande inflazione e la ripresa;
i piani Dawes e Young;
le ripercussioni della crisi economica statunitense;
i governi presidenziali e l’affermazione del nazionalsocialismo;
l’avvento di Hitler al potere;
l’ideologia nazionalsocialista;
la costituzione dello stato totalitario:
repressione, propaganda e consenso;
la difesa della razza e l’antisemitismo: discriminazione, ghettizzazione, eliminazione;
~ 77 ~
l) la politica estera del Terzo Reich;
m) il totalitarismo secondo Hannah Arendt e Friedrich e Brzezinskj;
6. LA SECONDA GUERRA MONDIALE E IL PRIMO DOPOGUERRA IN ITALIA
a. La seconda guerra mondiale:
a) lineamenti dei principali avvenimenti bellici.
b. L’intervento italiano:
a) l’intervento in guerra dell’Italia: la guerra parallela;
b) lo sbarco in Sicilia, la caduta di Mussolini, l’armistizio;
c) l’Italia divisa: il Regno del Sud e la Repubblica Sociale Italiana;
d) la ricostituzione dei partiti antifascisti e la Resistenza;
e) dalla svolta di Salerno alla liberazione.
7. L’ITALIA REPUBBLICANA
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
l’Italia del dopoguerra: economia e società;
le forze politiche;
il referendum istituzionale e le elezioni per la Costituente;
la Costituzione repubblicana;
le elezioni del ’48 e la sconfitta delle sinistre;
i trattati di pace e le scelte internazionali;
De Gasperi e la politica centrista;
gli anni del centro-sinistra.
~ 78 ~
~ 79 ~
FILOSOFIA
Prof.ssa Annalina Boschi
PROGRAMMA
1. L’IDEALISMO TEDESCO: FICHTE, SCHELLING, HEGEL
Fichte:
a)
b)
c)
d)
l’infinità dell’Io;
la “Dottrina della Scienza” e i suoi tre principi;
la dottrina della conoscenza;
la dottrina morale.
Schelling:
a)
b)
c)
d)
le critiche a Fichte;
l’Assoluto come indifferenza di Spirito e Natura;
la filosofia della natura;
il finito come “caduta” e la teoria del “Dio che diviene”.
Hegel:
a)
b)
c)
d)
il sistema jenese;
i capisaldi del sistema: l’Assoluto, l’identità di reale e razionale, la dialettica;
la “Fenomenologia dello Spirito”: caratteri generali dell’opera;
analisi di alcune figure della “Fenomenologia”: la figura servo-padrone secondo l’interpretazione di
Kojève.
e) la filosofia dello Spirito oggettivo: famiglia, società civile e stato;
f) la filosofia della storia;
g) la filosofia dello Spirito assoluto: arte, religione e filosofia.
2. LA SINISTRA HEGELIANA: FEUERBACH E MARX
Feuerbach:
a) il “capovolgimento” della filosofia hegeliana;
b) la religione come alienazione;
c) la filosofia dell’avvenire.
~ 80 ~
Marx:
a)
b)
c)
d)
e)
le critiche a Hegel sul piano metodologico e politico;
la critica della civiltà moderna e del liberalismo: emancipazione “politica” ed “umana”;
la critica dell’economia borghese e la problematica dell’alienazione;
il distacco da Feuerbach e l’interpretazione della religione in chiave sociale;
la concezione materialistica della storia: il concetto di ideologia, struttura e sovrastruttura, la legge
della storia e le grandi formazioni economico-sociali;
f) la sintesi del “Manifesto”: borghesia, proletariato e lotta di classe;
g) il “capitale”: merce, lavoro, plusvalore e profitto; tendenze e contraddizioni del capitalismo;
h) la rivoluzione e la dittatura del proletariato;
i) le fasi della futura società senza classi.
3. SCHOPENHAUER
a)
b)
c)
d)
e)
il mondo della rappresentazione come „velo di Maya“;
la via di accesso alla cosa in sé;
caratteri e manifestazioni della volontà di vivere;
caratteri del pessimismo schopenhaueriano;
le vie di liberazione dal dolore: arte, etica della pietà, ascesi.
4. NIETZSCHE E HEIDEGGER
4.1 Nietzsche:
a) la “Nascita della tragedia”: apollineo e dionisiaco; adesione e superamento dello schopenhauerismo;
b) la critica alla morale, alla metafisica, al cristianesimo: il tipo antropologico debole: l’uomo del
“ressentiment”;
c) la trasmutazione dei valori e la “fedeltà alla terra”;
d) la “morte di Dio”, il nichilismo e il suo superamento;
e) il “superuomo”, la volontà di potenza e il prospettivismo;
f) l’eterno ritorno dell’identico.
4.2 Heidegger:
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
la metafisica come “Seinsvergessenheit”;
la filosofia di Nietzsche e la tecnica moderna come apici del nichilismo;
l’essenza non tecnica della tecnica;
la tecnica antica come “pro-duzione” e la tecnica moderna come “pro-vocazione”;
i concetti di “Bestand” e di “Gestell”;
la tecnica come “Geschick”;
i pericoli della tecnica moderna: lo smarrimento dell’essenza dell’uomo e dell’essenza della verità;
il pensiero dell’essenza non tecnica della tecnica e la salvezza.
5. POPPER.
a)
b)
c)
d)
Popper e Einstein; la critica epistemologica al marxismo e alla psicanalisi;
il principio di falsificabilità come principio di demarcazione;
la rivalutazione della metafisica;
inesistenza ed esistenza di un “metodo” scientifico;
~ 81 ~
e)
f)
g)
h)
i)
j)
la critica all’induzione e all’osservazionismo: la mente come faro;
il fallibilismo: verità, verosimiglianza e progresso scientifico;
epistemologia e filosofia politica;
storicismo, utopia e violenza;
la teoria della democrazia;
il riformismo gradualista.
6. WITTGENSTEIN
a)
b)
c)
d)
e)
f)
g)
h)
i)
j)
k)
l)
m)
il “Tractatus logico-philosophicus”: caratteri generali dell’opera,
fatti e linguaggio:
il linguaggio come “raffigurazione logica” del mondo;
il criterio di verificazione e le proposizioni dotate di senso;
natura delle proposizioni della logica e della matematica;
il particolare status delle proposizioni generali della scienza;
l’insensatezza della metafisica;
il “mistico”;
il compito “terapeutico” della filosofia;
le “Ricerche filosofiche”: l’abbandono della teoria raffigurativa del linguaggio;
i “giochi linguistici”;
uso e significato;
il linguaggio come forma di vita.
~ 82 ~
~ 83 ~
MATEMATICA
Docente: Maura Pedrazzini
Obiettivi cognitivi e metodologici
•
•
•
•
•
•
Utilizzare metodi di ragionamento induttivo, deduttivo e semplici procedimenti di astrazione.
Possedere le nozioni e i procedimenti indicati nel programma e padroneggiarne l’organizzazione
complessiva.
Analizzare, sintetizzare e formalizzare.
Esporre i contenuti con proprietà e precisione di linguaggio.
Argomentare e dimostrare con coerenza e pertinenza, riferendosi anche alle conoscenze di algebra
classica, analitica e geometria del piano acquisite negli anni precedenti.
Utilizzare le tecniche e le procedure di calcolo applicandole, col giusto simbolismo, alla risoluzione di
equazioni e disequazioni.
Obiettivi raggiunti
La classe si è dimostrata generalmente disponibile al dialogo educativo e diligente e scrupolosa nell’impegno.
Nel percorso scolastico si sono evidenziate buone e anche ottime individualità fra gli studenti, che, sostenuti
da buone attitudini per la materia, grazie all'interesse, alla motivazione e costanza nello studio, hanno
raggiunto negli apprendimenti risultati molto soddisfacenti. Alcuni allievi, meno intuitivi, hanno saputo
superare qualche ostacolo, soprattutto in ambito applicativo, con l’impegno e la continuità nel lavoro in classe
e pomeridiano; altri incostanti nella frequenza alle lezioni e poco assidui nello studio, hanno ottenuto un
profitto insoddisfacente o non rispondente alle aspettative.
Buona parte della classe ha assimilato e sa riprodurre con sufficiente chiarezza e proprietà almeno i contenuti
teorici fondamentali, a livelli diversi di padronanza e completezza; alcuni alunni hanno invece acquisito un
buon metodo di lavoro autonomo, che ha permesso loro l’elaborazione personale e l’arricchimento della
preparazione. Permane qualche difficoltà nelle prove pratiche, in particolare nell’utilizzazione delle tecniche e
delle procedure di calcolo algebrico.
Contenuti
Riguardo agli specifici contenuti disciplinari, sviluppati nel corso dell’anno, si è seguito, per le fonti e
l’organizzazione, un percorso tradizionale, supportato in buona parte dai manuali in adozione.
Ripasso disequazioni di secondo grado
Le disequazioni di secondo grado intere e fratte. Le disequazioni di grado superiore al secondo. I
sistemi di
I logaritmi
Definizione di logaritmo. Teoremi fondamentali sui logaritmi. Funzione logaritmica: proprietà e
rappresentazione grafica. Risoluzione di semplici equazioni e disequazioni logaritmiche.
~ 84 ~
Funzioni in una variabile
Le funzioni e le loro caratteristiche. Funzioni reali di variabile reale: definizione e ricerca del dominio.
Limiti
Limiti: definizione di limite finito ed infinito al finito ed all’infinito. Verifica di limiti. Operazioni sui limiti.
Calcolo di limiti e risoluzione di forme indeterminate.
Determinazione del grafico probabile di una funzione
Definizione di asintoto di una funzione. Determinazione degli asintoti orizzontali, verticali e obliqui.
Rappresentazione del grafico probabile di una funzione nel piano cartesiano.
Metodi
L’approccio alle nozioni teoriche è avvenuto principalmente tramite lezione frontale ma è stato sempre
corredato da significativi esempi e numerosi esercizi, assegnati anche per compito e, su richiesta, corretti in
classe, allo scopo di promuovere il consolidamento delle nozioni e far acquisire, agli alunni, una maggiore
padronanza delle tecniche di calcolo. Il libro di testo è stato un valido strumento di lavoro per garantire la
giusta continuità ed essere di riferimento nel percorso didattico.
Libri di testo
Fondamenti di calcolo algebrico e geometria analitica e I limiti e le funzioni di M. Bergamini e G. Barozzi, Ed.
Zanichelli
Strumenti di verifica
•
•
•
•
Prove scritte con quesiti a risposta aperta e problemi.
Verifiche orali (II quadrimestre).
Colloqui informali: relativamente ad interventi, richieste di chiarimento, correzione di esercizi alla
lavagna.
Controlli sulla puntualità e qualità del lavoro prodotto a casa.
Criteri di valutazione
-
Pertinenza delle risposte e padronanza dei contenuti.
Chiara e precisa esposizione teorica delle definizioni, delle proprietà e delle dimostrazioni.
Appropriato uso della terminologia e del simbolismo specifici della disciplina.
Corretto uso delle formule negli esercizi di applicazione.
Il livello di valutazione “sufficiente” corrisponde a conoscenze distribuite dei concetti di base, non
particolarmente approfondite, rese in una forma sommaria ma sostanzialmente corretta. La gamma dei voti
usati è compresa fra due e dieci.
~ 85 ~
FISICA
Docente: Maura Pedrazzini
Obiettivi cognitivi e metodologici
Rapportare e utilizzare costruzione teorica e indagine sperimentale.
Acquisire un insieme organico di contenuti finalizzati ad una adeguata interpretazione della natura.
Analizzare, sintetizzare e formalizzare utilizzando anche gli strumenti forniti dall’ambito matematico.
Usare termini e linguaggio scientifico specifici.
Possedere le nozioni e i procedimenti indicati nel programma e padroneggiarne l’organizzazione
complessiva.
• Inquadrare alcuni argomenti in un medesimo schema logico, riconoscendo analogie e differenze
fondamentali.
• Analizzare i fenomeni, individuando le variabili che li caratterizzano e scegliendo gli strumenti matematici
atti ad interpretarli.
• Stimare l’ordine delle grandezze fondamentali e conoscerne l’unità di misura nel Sistema Internazionale.
•
•
•
•
•
Obiettivi raggiunti
Una parte consistente della classe ha mostrato interesse e partecipazione costanti per l’attività didattica e ha
profuso un apprezzabile impegno nel percorso scolastico, sforzandosi di cogliere sempre almeno gli aspetti
essenziali dei fenomeni studiati, di calarsi nell’ambito specifico della disciplina acquisendo l’uso di termini
appropriati, cercando di ricavare col ragionamento le formule, riuscendo in alcuni casi anche a definire
parallelismi, analogie e differenze. Lo studio della materia non è stato affrontato con lo stesso scrupolo, la
stessa diligenza da tutti gli studenti e anche il rendimento risulta diversificato: alcuni alunni hanno acquisito
un buon metodo di lavoro autonomo che ha permesso loro di arricchire la loro preparazione con
approfondimenti personali, altri invece, pur sapendo riprodurre con chiarezza e precisione soddisfacenti i
concetti fondamentali, hanno incontrato difficoltà, che ancora permangono, nelle applicazioni. Una parte
della classe si è invece limitata ad uno studio superficiale, poco assiduo e concentrato in prossimità delle
verifiche.
Contenuti
Le cariche elettriche
Fenomeni elettrici. L’elettrizzazione per strofinio, per contatto, per induzione elettrostatica. La legge di
Coulomb. La costante dielettrica nel vuoto, la costante dielettrica in un mezzo materiale. Analogia con
l'interazione gravitazionale.
Il campo elettrico
Il vettore campo elettrico. Il campo elettrico come sede di forze. L’intensità di campo e le linee di campo.
Campo elettrico generato da cariche puntiformi. L’energia potenziale elettrica. Il potenziale elettrico e le
superfici equipotenziali.
L’elettrostatica
L’equilibrio elettrostatico. Conduttori in equilibrio elettrostatico. Campo elettrico in un conduttore in
equilibrio elettrostatico. Potenziale elettrico in un conduttore. La densità superficiale di carica. Il potere
dispersivo delle punte. Campo elettrico generato da un conduttore in equilibrio elettrostatico: conduttore
~ 86 ~
piano e conduttore sferico. La capacità elettrica. I condensatori. La bottiglia di Leida. Il condensatore piano.
Letture: “Benjamin Franklin”, “Frankestein, ossia il moderno Prometeo”.
La corrente elettrica
La corrente elettrica. L'intensità di corrente. Il circuito elettrico elementare. La forza elettromotrice. Le leggi di
Ohm. Resistori in serie e in parallelo. La potenza elettrica. Effetto Joule.
Il campo magnetico
Il magnetismo. Magneti e loro interazioni. Campo magnetico di alcuni magneti. Effetti magnetici
dell’elettricità. L'esperienza di Oersted. Azione di un campo magnetico su un filo percorso da corrente.
Ampère e l’interazione elettrodinamica tra due correnti. Cariche elettriche in movimento. La forza di Lorentz.
Induzione magnetica di alcuni circuiti percorsi da corrente: il filo rettilineo ( legge di Biot e Savart), la spira
circolare e il solenoide. Il campo magnetico nella materia: ferromagnetismo, paramagnetismo,
diamagnetismo. L'elettromagnete. Lettura: “Faraday”.
Esperienze svolte in laboratorio
• Studio dei fenomeni di elettrizzazione: per strofinio, per contatto, per induzione elettrostatica.
• L'elettroscopio e l'elettroforo di Volta.
• Studio del campo magnetico di alcuni magneti: magnete a barra, magnete a ferro di cavallo
• Studio dell'induzione magnetica di alcuni circuiti percorsi da corrente: il filo rettilineo, la spira circolare e il
solenoide.
Metodi
L’approccio alle nozioni teoriche non è avvenuto solo tramite lezione frontale ma è scaturito, a volte, da
problemi o situazioni reali, sollecitate dall’insegnante, per abituare gli studenti alla riflessione e al
ragionamento, in modo da giungere ad una consapevole (seppur guidata) costruzione dei concetti. Il libro di
testo è stato un valido strumento di lavoro per garantire la giusta continuità ed essere di riferimento nel
percorso didattico. Si sono affiancate, alle lezioni teoriche, esperienze di laboratorio.
Libro di testo
Le parole della fisica di Stefania Mandolini, Vol. 3, Ed. Zanichelli
Strumenti di verifica
•
•
•
•
Prove scritte con quesiti a risposta aperta e problemi.
Verifiche orali (II quadrimestre).
Colloqui informali: relativamente ad interventi, richieste di chiarimento, correzione di esercizi alla lavagna.
Controlli sulla puntualità e qualità del lavoro prodotto a casa.
Criteri di valutazione
•
•
•
•
Pertinenza delle risposte e padronanza dei contenuti.
Chiara e precisa esposizione teorica delle definizioni, delle proprietà e delle leggi.
Appropriato uso della terminologia e del simbolismo specifici della disciplina.
Corretta applicazione delle formule.
Il livello di valutazione “sufficiente” corrisponde a conoscenze distribuite dei concetti di base, non
particolarmente approfondite, rese in una forma sommaria ma sostanzialmente corretta.
La gamma dei voti usati è compresa fra due e dieci.
~ 87 ~
SCIENZE DELLA TERRA
Prof.ssa Manuela Sarto
Giudizio complessivo sul profilo ottenuto dalla classe
La classe è conosciuta alla scrivente, essendo questi stata docente della medesima nel corso del primo
anno del triennio. Le potenzialità, le aree di miglioramento e le carenze erano quindi note.
La classe, formata da 26 alunni, si è mostrata sin dai primi incontri nel complesso disponibile al dialogo
educativo e capace di impegnarsi con profitto più che soddisfacente.
Gli obiettivi di carattere formativo generale e trasversale proposti sono stati generalmente raggiunti. La
partecipazione al dialogo educativo è stata infatti sempre soddisfacente. Non del tutto soddisfacenti
invece sono stati l’impegno e la continuità nello studio personale, come pure la ricerca di autonomia e
capacità critiche.
L’interesse è risultato evidente per un buon numero di studenti, che hanno partecipato in modo
adeguato e costruttivo, disponibili anche ad approfondimenti. Si sono evidenziati comportamenti e
impegno diversificati fra una componente maggiormente matura e studiosa e una esigua parte della
classe che si mostra poco partecipe e per la quale l’impegno e il metodo di studio risultano inadeguati.
La partecipazione attiva alle lezioni è da imputare alla presenza di un numero considerevole di alunni per
natura inclini ad esporsi e a dialogare con l’insegnante. Ne è risultato un impegno nella maggior parte dei
casi adeguato. La classe ha evidenziato una positiva disposizione alla materia, mostrando capacità e
attitudini mediamente di livello discreto o buono. Migliorata nel corso dell’anno anche la padronanza del
lessico scientifico specifico.
Per quanto riguarda gli obiettivi didattici si può affermare che siano stati sostanzialmente raggiunti dalla
maggior parte degli alunni.
Si ritiene che il grado di istruzione e profitto della classe sia, nel complesso, buono. Si può suddividere la
classe in tre fasce di livello:
1 – nella prima fascia rientrano alcuni alunni che hanno raggiunto un profitto più che buono o ottimo
grazie ad un impegno costante e alle capacità personali. Ha dimostrato di sapersi applicare con grande
serietà e con metodo di studio efficace, conseguendo, un’approfondita conoscenza dei contenuti, la
capacità di esporli in modo chiaro, di riprodurre i nessi logici.
2 – nella seconda rientra la maggior parte degli alunni che, grazie ad uno studio abbastanza regolare e
costante hanno mantenuto il loro profitto su un livello discreto o più che sufficiente.
3 – nella terza rientrano alunni per i quali si sono riscontrati rendimenti alterni che hanno portato ad un
profitto medio appena sufficiente o in parte insufficiente, sia per oggettive difficoltà nell’analisi, nel
riconoscimento degli aspetti principali dei vari argomenti e nell’applicazione, sia per un impegno
discontinuo e poco approfondito. In questi casi le conoscenze tendono ad essere settoriali e modesta è la
capacità di collegamento.
Si fa presente che l’attività di verifica non è terminata e quindi la struttura finale della classe potrà subire
cambiamenti.
~ 88 ~
Obiettivi perseguiti
Nel corso dell'anno, mi sono proposta di portare gli alunni a una conoscenza non mnemonica ed a una
comprensione ragionata dei contenuti, alla capacità di utilizzare i linguaggi e i formalismi specifici della
disciplina (obiettivi minimi), alla capacità di applicare in contesti nuovi le regole e i procedimenti appresi,
all'autonomia nel riconoscere analogie e differenze, alla capacità di attivare procedimenti di analisi,
utilizzando in modo autonomo, le conoscenze e gli strumenti metodologici acquisiti, alla capacità di
sintetizzare e ampliare in maniera autonoma le conoscenze acquisite (obiettivi massimi).
Oltre al raggiungimento degli obiettivi più strettamente cognitivi, mi sono proposta di far acquisire la
consapevolezza del valore della cultura scientifica quale strumento per l’interpretazione della realtà
quotidiana e del mondo circostante, consolidare le abilità operative e di laboratorio e le abilità tecniche
per l’interpretazione e la formalizzazione dei fenomeni, consolidare ed accrescere il senso di
responsabilità verso l'ambiente e verso la propria salute.
Obiettivi didattici generali
Nell’individuazione degli obiettivi si è ritenuto di aderire alle linee concordate con i colleghi nelle riunioni
per materia e nei consigli di classe, nel rispetto delle linee guida dei programmi nazionali.
Obiettivi didattici degli assi culturali – asse scientifico tecnologico
(Conoscenze/competenze/abilità e standard minimi)
Entrando nello specifico della disciplina, si rimanda agli obiettivi di apprendimento messi a punto sulla
scorta delle indicazioni ministeriali emanate in seguito alla riforma, elaborati, raccolti e discussi nelle
riunioni per materia di Scienze Naturali e Matematica e Fisica (vedi Obiettivi del quinto anno allegati al
verbale n° 1°a.s. 2015-2016 riunione dipartimenti monodisciplinari)
Metodi di insegnamento
-
-
Lezione frontale strutturata, con momenti di partecipazione alla lezione a carico dei singoli alunni e
progressivamente con occasioni di approfondimento a carico dei singoli alunni, a partire da
approfondimenti individuali e di gruppo
Proposta di situazioni esemplificative, di riferimento o problematiche, anche di media complessità, e
cenni d’interpretazione e discussione dei loro fondamenti con i contenuti svolti
Strumenti di lavoro
-
Esecuzione di esperienze di laboratorio in collegamento alla progressione dello studio teorico,
strettamente subordinati al medesimo ed anche a esemplificazione o verifica dello stesso
Libri di testo
Bagatti, Corradi, Desco, Ropa, CHIMICA: Volume unico con minerali e rocce multimediale con interactive ebook online, Zanichelli editore
~ 89 ~
Altri
Presentazioni e immagini tratte da testi diversi, materiale on-line e fonti verificate della rete.
Verifica e valutazione
Sono stati utilizzati, quali strumenti per la verifica, interrogazioni orali e questionari scritti a domande
aperte con numero di righe vincolato, oppure con quesiti a scelta multipla, completamenti, etc.
Si farà riferimento alla scala di valutazione numerica deliberata nei Consigli di classe del triennio e ai
relativi specifici criteri docimologici, ai verbali dei quali rimando. In particolare farò riferimento a:
• raggiungimento degli obiettivi didattici precedentemente elencati, anche in riferimento alla
situazione media della classe o dell’istituto
• progressione nell’apprendimento
• correttezza e impegno nella costruzione del dialogo educativo, nel rapporto con gli altri e con gli
oggetti d’uso
• rispetto delle consegne
Verifiche sommative
Premesso che per verifica si intende soprattutto la possibilità di accertare oggettivamente, e quindi di
misurare, l’apprendimento e le abilità relativi agli obiettivi fissati nella programmazione, la valutazione
sommativa è stata effettuata tenendo in considerazione non solo il grado di preparazione specifico ma
anche le attitudini, le capacità, l’interesse, la continuità di impegno e la partecipazione dimostrata
dall’alunno.
Il ritmo di apprendimento degli studenti è stato verificato in modo costante, anche se a causa dello
scarso numero di ore di lezione settimanali e l’elevato numero di ore perse a causa delle festività e dei
numerosi impegni della classe in altre attività didattiche, è risultato impossibile sottoporre gli alunni a
verifiche soltanto orali. Il numero di verifiche sommative per il primo quadrimestre è stato di due prove
scritte e per alcuni studenti una prova orale, nel secondo quadrimestre sono stati sottoposti a tre prove
scritte.
Contenuti e loro ripartizione
Per quanto concerne i contenuti, nella riunione per dipartimenti di inizio anno si è deciso collegialmente di
separare le discipline e di iniziare con chimica e proseguire con scienze della terra e quindi biologia.
Considerando il ridotto numero di ore di lezione svolte nel secondo quadrimestre per impegni didattici della
classe e il notevole ritardo accumulato sul regolare svolgimento del programma nel corso dei precedenti anni
scolastici, in accordo con la collega della classe parallela, sono state apportare modifiche e integrazioni allo
svolgimento del programma della classe terza. Inevitabilmente, nel corso dell’anno, si sono resi necessari dei
tagli ad alcune unità didattiche delle Scienze della Terra e della Biologia. Per le ragioni sopraelencate non è
stato possibile svolgere il modulo CLIL previsto nella programmazione iniziale.
~ 90 ~
Modulo 1 CHIMICA – CLASSI FORMULE E NOMI DEI COMPOSTI
- La capacità di combinarsi degli atomi. Valenza e numero di ossidazione.
- Elementi e classi dei composti: formule, nomi tradizionali e IUPAC dei composti binari con ossigeno,
formule e nomi dei composti binari con idrogeno (idruri e idracidi), formule e nomi degli idrossidi e
degli ossiacidi, formule e nomi dei sali binari e ternari
- Composti e reazioni chimiche. Classificazione delle principali reazioni chimiche.
Modulo 2 SCIENZE DELLA TERRA – I MATERIALI SOLIDI DELLA TERRA: MINERALI E ROCCE
- Caratteristiche generali delle rocce e dei minerali.
- Composizione chimica dei minerali e struttura cristallina dei minerali.
- Proprietà fisiche dei minerali
- Classificazione dei minerali. Modalità di formazione dei minerali.
- Processi litogenetici
- Rocce magmatiche: classificazione in base al luogo di solidificazione e in base al contenuto di silice.
- L’origine dei magmi. Come si formano i magmi.
- Rocce sedimentarie: processo di formazione (diagenesi) e classificazione in base alla genesi (rocce
clastiche, chimiche e organogene)
- Il processo sedimentario
- Rocce metamorfiche: tipi di metamorfismo. Classificazione delle rocce metamorfiche.
- Il ciclo litogenetico delle rocce.
- Laboratorio: Studio dei campioni di minerali e rocce della collezione d’istituto.
Modulo 3 CHIMICA – ACIDI E BASI
- Acidi e basi in soluzione acquosa. Soluzioni acide e soluzioni basiche. Teoria di Arrhenius.
- Reazioni di neutralizzazione, titolazione acido forte-base forte. Proticità di un acido
- Reazioni di trasferimento di protoni: acidi e basi senz’ acqua. Teoria di Bronsted e Lowry. Acidi e basi
coniugati.
- L’equilibrio di autoionizzazione dell’acqua. Prodotto ionico dell’acqua. Neutralità dell’acqua e scala
del pH.
- Forza degli acidi e delle basi.
- Calcolo del ph di soluzioni acquose con acidi e basi forti e deboli.
- Equilibri acido base: reazioni tra acido forte e base forte.
- Idrolisi dei Sali
- Sistemi tampone (senza esercizi)
- Laboratorio: Titolazione acido – base con uso degli indicatori.
Modulo 4 CHIMICA – LA CHIMICA DEL CARBONIO
Le sostanze organiche. La chimica del carbonio. Ibridazioni del carbonio: sp3, sp2, sp.
Idrocarburi saturi: alcani e cicloalcani.
Catene ramificate: isomeria di catena.
Proprietà fisiche degli idrocarburi saturi. Formule e nomi degli idrocarburi saturi.
Idrocarburi insaturi: alcheni e cicloalcheni, alchini. Dieni e polieni.
Isomeria configurazionale: isomeria geometrica cis e trans in molecole con doppio legame e con
struttura ciclica.
- Isomeria configurazionale: isomeria ottica o stereoisomeria. Chiralità e centro chirale o stereogenico.
Enantiomeri e racemo.
- Gli idrocarburi aromatici. Benzene. Idrocarburi policiclici aromatici e alchilbenzeni.
-
~ 91 ~
I composti aromatici: utilizzo e tossicità.
Gli idrocarburi una risorsa per lo sviluppo. Reazioni tipiche degli idrocarburi.
Alcoli.
Laboratorio: la reattività chimica degli idrocarburi saturi e insaturi
-
Il modulo 4 verrà completato presumibilmente nel mese di maggio.
Sono state svolte le seguenti attività che hanno comportato sia l’adesione a Progetti didattici speciali sia
attività extracurricolari organizzate di volta in volta dai singoli docenti:
•
Visita guidata con lezione del prof. Lugli Stefano del Dipartimento di Scienze della Terra
dell’Università di Modena e Reggio nell’Emilia di Modena dal titolo “Le pietre di Modena” (15
dicembre 2015).
•
Attività di educazione alla salute (in collaborazione con la ASL e l’Università di Modena e Reggio
nell’Emilia):
1. Cellule staminali e donazione del midollo osseo
2. Le associazioni di volontariato: il servizio civile
3.. La prevenzione dei melanomi in collaborazione con ANT
~ 92 ~
~ 93 ~
LINGUA E CULTURA INGLESE
Prof. Marco Graziosi
Presentazione della classe
Insegno Lingua Inglese a questa classe fin dalla quinta ginnasio: ho accompagnato i ragazzi allo stage
linguistico a Canterbury nel corso del terzo anno e anche in quest’ultimo anno ho organizzato il viaggio
d’istruzione a Napoli, Pompei ed Ercolano. Il comportamento degli alunni, in queste occasioni come pure nel
lavoro in classe, è sempre stato adeguato e rispettoso sia delle regole che dei tempi.
Per quanto riguarda le conoscenze linguistiche ritengo che i risultati siano stati ampiamente positivi: un buon
numero di studenti ha conseguito una preparazione di livello B2, non solo tra i numerosi alunni che hanno
superato l’esame Cambridge First Certificate in English. Naturalmente non mancano casi di una conoscenza
dell’inglese più superficiale, o addirittura carente dal punto di vista grammaticale, dovuti per la maggior parte
a uno studio poco continuativo; il lavoro è stato comunque nella maggior parte dei casi proficuo e ritengo che
il livello globale della classe possa essere definito buono.
La classe si è dimostrata anche decisamente interessata allo studio della letteratura inglese, in particolare in
questo ultimo anno e il programma svolto, seppure non vastissimo, è stato ben compreso e, credo,
apprezzato dagli allievi.
Nel complesso penso si possa dire che il lavoro svolto durante questi quattro anni scolastici abbia dato buoni
frutti e sia servito a far apprezzare agli studenti la lingua e la civiltà inglese in tutti i loro aspetti.
Programma di letteratura inglese
Libro di testo: G. Lorenzoni, B. Pellati. Past & Present, Black Cat.
The Victorian Age
Early Victorian Period (1832-1848): the Second Industrialisation, p. A316.
Mid-Victorian Period (1848-1870): the Age of Improvement, p. A318.
Late Victorian Period (1870-1901): Exploding Contradictions, p. A321.
Early Victorian Fiction from Jane Austen to the Brontës.
Developments in Late Victorian Fiction, p. A322.
Late Victorian Fiction and Aestheticism, p. A324.
Theme: The Gothic tradition and the Double
Robert Louis Stevenson, pp. A372-373.
The Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, A373-374.
“The Duality of Man,” pp. A375-378.
~ 94 ~
Oscar Wilde, pp. A353-354.
The Picture of Dorian Gray, pp. A353-354.
“The Studio,” pp. A355-357.
“A New Hedonism,” pp. A358-360.
E.A. Poe, “The Oval Portrait,” pp. A303-305.
The Importance of Being Earnest (from Headway Digital Upper-Intermediate, pp. 260-261).
Modernism
The Advent of Modernism, pp. B3-4.
New Literary Techniques, pp. B6-7.
Main Themes of Modernism, p. B8.
The Inter-War Years, p. B11.
The Theatre of the Absurd, p. B15.
E. Pound, “In a Station of the Metro,” p. B20.
“Papyrus,” photocopy.
W.B. Yeats, “The Second Coming,” photocopy.
Joseph Conrad, p. B147.
Heart of Darkness, pp. B147-149.
Students were asked to read the whole work (in Italian) during the summer holidays.
“When the Romans First Came Here,” pp. B149-151.
“A Journey Up the River,” p. B152.
Rudyard Kipling, “The White Man’s Burden,” pp. B132-133.
Thomas Stearns Eliot, pp. B21-22.
“The Love Song of J. Alfred Prufrock,” pp. B24-29.
The Objective Correlative, p. B29.
The Waste Land (introduction), photocopy.
“The Burial of the Dead,” photocopy
James Joyce, pp. B41-42.
Dubliners, pp. B42-43.
“Eveline,” pp. B44-47.
Students were asked to read the whole work (in Italian) during the summer holidays.
Ulysses, pp. B48-49.
“Breakfast in Bed” pp. B50-52.
The Stream of Consciousness and the Interior Monologue.
Virginia Woolf, pp. B31-32.
Mrs Dalloway, pp. B33-34.
“A Walk throught the Park,” pp. B35-37.
“Death in the Middle of Life,” pp. B38-40.
The Free Indirect Style, p. B34.
~ 95 ~
Theme: Dystopian Novels of the XX century
Dystopian Fiction, photocopy.
Aldous Huxley, Brave New World (introduction), photocopy.
“The Conditioning Centre,” photocopy.
George Orwell, p. B77.
Nineteen Eighty-Four, p. B78.
“A Cold April Day,” pp. B79-80.
“Newspeak,” pp. B81-82.
Samuel Beckett, pp. B90-91.
Waiting for Godot, p. B92.
Film versions of:
Waiting for Godot.
Come and Go.
Act without Words I (4th year).
Breath (4th year).
The Beat Generation
Jack Kerouac, photocopy.
On the Road, photocopy.
[Allen Ginsberg’s Howl (extract), photocopy.]
American Postmodernism
What does Postmodernism Mean? p. B121.
Trying to Define Postmodernism, p. B122.
Postmodern Fiction, pp. B125-126.
Don DeLillo, p. B193.
White Noise, p. B194.
“Lost in the Supermarket,” pp. B195-196.
From Aldo Nove’s Puerto Plata Market (1997), photocopy.
Additional passages from White Noise, photocopy.
Programma di Lingua inglese
Sono state svolte per intero le ultime tre lezioni del libro di testo Headway Digital Upper-Intermediate, Units
10-12; quelle precedenti erano state svolte negli anni scolastici precedenti.
~ 96 ~
~ 97 ~
STORIA DELL’ARTE
Prof. Andrea Marcheselli
Presentazione della classe
La classe, nel suo complesso, ha mostrato durante l’anno un buon interesse per la materia ed una conoscenza
fondamentalmente adeguata degli elementi di base su cui sviluppare la programmazione del corrente anno
scolastico. Con una ricca partecipazione al dialogo educativo, il gruppo degli studenti ha confermato in linea
generale valide motivazioni allo studio, con una buona percentuale di loro costantemente attenta, riflessiva,
partecipativa, ed un’altra meno costante nell’impegno e nell’attitudine alla rielaborazione, ma non per
questo, comunque, poco ricettiva. Nel complesso, tutto ciò ha reso possibile lo sviluppo di un proficuo dialogo
tra insegnante e studenti che ha condotto questi ultimi a raggiungere una preparazione mediamente molto
soddisfacente, con alcune punte anche di eccellenza.
Obiettivi formativi della disciplina
Le finalità dell’insegnamento di Storia dell’arte sono:
- fornire le competenze necessarie a comprendere la natura, i significati e i complessi valori storici, culturali
ed estetici dell’opera d’arte;
- educare alla conoscenza e al rispetto del patrimonio storico-artistico nelle sue diverse manifestazioni e
stratificazioni, cogliendo la molteplicità di rapporti che lega dialetticamente la cultura attuale con quelle
del passato;
- sviluppare la dimensione estetica e critica come stimolo a migliorare la qualità della vita;
- abituare a cogliere le relazioni esistenti tra espressioni artistiche di diverse civiltà e aree culturali
enucleando analogie, differenze, interdipendenze;
- incrementare le capacità di raccordo con altri ambiti disciplinari rilevando come nell’opera d’arte
confluiscano emblematicamente aspetti e componenti dei diversi campi del sapere (umanistico,
scientifico e tecnologico);
- offrire gli strumenti necessari, un’adeguata formazione culturale e competenze di base sia per il
proseguimento verso gli studi universitari sia per un orientamento verso specifiche professionalità
Obiettivi didattici
A conclusione del corso lo studente deve essere in grado di:
- individuare le coordinate storico-culturali entro le quali si forma e si esprime l’opera d’arte e coglierne gli
aspetti specifici relativi alle tecniche, allo stato di conservazione, all’iconografia, allo stile e alle tipologie;
- riconoscere le modalità secondo le quali gli artisti utilizzano e modificano tradizioni, modi di
rappresentazione e di organizzazione spaziale e linguaggi espressivi;
- individuare i significati e i messaggi complessivi mettendo a fuoco l’apporto individuale, le poetiche e la
cultura dell’artista, il contesto socio-culturale entro il quale l’opera è formata e l’eventuale rapporto con
la committenza, la destinazione dell’opera e la funzione dell’arte anche in riferimento alle trasformazioni
successive del contesto ambientale;
- comprendere le problematiche relative alla fruizione nelle sue modificazioni nel tempo e alla evoluzione
del giudizio sulle opere e gli artisti;
- orientarsi nell’ambito delle principali metodologie di analisi delle opere e degli artisti elaborate nei diversi
periodi presi in esame;
- possedere un adeguato lessico tecnico e critico nelle sue definizioni e formulazioni generali e specifiche.
~ 98 ~
In particolare, alla fine del presente anno scolastico, con riferimento specifico all’arco cronologico compreso
tra l’età moderna e quella contemporanea, lo studente dovrebbe saper argomentare una trattazione storicoiconologica delle opere, degli artisti e dei movimenti che per originalità e qualità abbiano determinato un
nuovo orientamento nella storia della cultura figurativa e architettonica, siano emblematici per la persistenza
della tradizione, siano particolarmente significativi per lo svolgimento dell’itinerario didattico prescelto.
Contenuti
I quadrimestre
Manierismo, Barocco, Neoclassicismo
→
II quadrimestre
→ Romanticismi
→ Dal Realismo al Postimpressionismo
→ Uno sguardo sulle avanguardie del Novecento e sulla realtà contemporanea (da completare)
Metodi di insegnamento
L’insegnamento di Storia dell’arte si costituisce come l’accostamento fondamentale al patrimonio artistico
italiano al fine da riconoscerne ed apprezzarne l’enorme valore, ma anche come l’approccio più complesso al
tema irrinunciabile dell’analisi iconologica in una civiltà in cui l’immagine ha assunto un ruolo decisamente
prioritario. Essendo necessità del corso garantire una solida formazione storico-artistica pur all’interno dei
vincoli di tempo e di programma che caratterizzano l’insegnamento della disciplina in questo particolare
ordine di scuola, si è cercato di raggiungere l’obiettivo sollecitando lo studente ad un confronto diretto con i
testi della disciplina, cioè con gli oggetti artistici, letti nei loro aspetti stilistici, iconografici e iconologici.
L’insegnamento di Storia dell’arte ha cercato dunque di essere concreto e non nozionistico: l’analisi delle
singole opere è stata pertanto proposta come momento centrale dell’apprendimento, nel quale si formano le
categorie concettuali e il repertorio lessicale necessari a condurre qualsiasi discorso intorno ai fenomeni
artistici. La dimensione storica, sia sul piano culturale che su quello artistico, è stata considerata al contempo
indispensabile per collocare gli oggetti di studio nel loro contesto sociale e culturale e per apprezzare le
trasformazioni dei linguaggi artistici, la permanenza e le rotture nelle scelte stilistiche, nei temi, nelle
tecniche.
Libro di testo e altri strumenti di lavoro:
•
•
Cricco, Di Teodoro, voll. 2, 3 ( VERS. VERDE)- Storia dell'Arte, ed. Zanichelli
Si è inoltre proposto un confronto diretto con le opere d’arte con una uscita didattica a Firenze, con
visita alla mostra “Da Kandinski a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”, a Palazzo Strozzi, e alle
collezioni permanenti della Galleria Palatina e della Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti.
Verifica e valutazione
Nel corso dell’anno la valutazione si è basata su una serie di prove di verifica sia scritte che orali, senza
peraltro una differenziazione nel voto finale configurate come:
colloqui e discussioni sia individuali che collettivi
•
saggi brevi
•
La valutazione, fissata dall’1 al 10, ha tenuto conto non solo della preparazione sui contenuti specifici
della materia, ma anche delle capacità di analisi e di sintesi e delle sviluppo delle attitudini critiche degli
studenti.
~ 99 ~
RELIGIONE
Prof.ssa Antonella Rossi
Finalità della disciplina
L’insegnamento della religione vuole dare un contributo alla formazione integrale dell’alunno, attraverso la
conoscenza critica delle realtà religiose nell’esperienza personale dell’alunno e nell’ambito storico socioculturale per realizzare una presa di coscienza oggettiva, matura, seria e responsabile delle realtà religiose.
Obiettivi formativi
•
•
•
•
Favorire la socializzazione nell’educazione al dialogo e nel rispetto dell’originalità di ciascuno
Educazione alla partecipazione attiva
Abitudine alla ricerca e alla riflessione personale per un lavoro più autonomo e un maggior senso critico
Favorire una maggiore comprensione della realtà globale della persona e del mondo
Obiettivi raggiunti
La classe, si è mostrata molto interessata e partecipe allo svolgimento del programma.
Gli interventi degli alunni, sono stati pertinenti e capaci di suscitare il dialogo. Il clima creatosi all’interno della
classe è stato positivo e sereno, fondato sulla collaborazione e sul rispetto reciproco. La partecipazione
dell’intera classe è stata positiva e i risultati ottenuti molto soddisfacenti.
Contenuti
Problema etico e agire morale
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Crisi e risveglio della morale nuovi valori emergenti
Come ragionare in morale (questionario)
Proiezione lucidi sui risultati emersi dal questionario
Pace , guerra, genocidio, terrorismo.
Teorie che giustificano la guerra e l’insegnamento della Chiesa Cattolica
Omicidio
Inquinamento responsabilità per il Creato
La violenza contro le donne, la donna nelle diverse culture
Omosessualità, il problema della diversità sessuale
Rapporto uomo – donna,.
Convivenza, le “coppie di fatto”
I rapporti prematrimoniali
Contraccezione
Matrimonio civile – matrimonio religioso
~ 100 ~
Alle frontiere tra scienza e fede: la bioetica
•
•
•
•
•
L’etica cristiana , l’indisponibilità della vita umana
Definizione di bioetica
Fecondazione artificiale
Eutanasia. Il diritto di morire?
Aborto , interruzione volontaria della gravidanza.
Legge 194 e dibattito sull’inizio della vita umana
Razzismo
•
•
•
Il razzismo
Le leggi razziali
Le dottrine razziste
Gli Ebrei: una storia di persecuzioni
•
•
•
Dalla diaspora allo SHOAH
L’antisemitismo
L’olocausto degli Ebrei
Tossicodipendenze
•
Droga. Analisi del problema.
Progetto monodisciplinare intervento in classe di un religioso
•
•
Esperienza di vita e di vocazione
Approfondimento di tematiche di teologia morale
Metodologie
Le lezioni sono state caratterizzate dal coinvolgimento diretto degli studenti nel dialogo
utilizzando anche dibattiti, lavori di gruppo, brain storming, filmati e lucidi.
~ 101 ~
EDUCAZIONE FISICA
Prof.ssa Paola Bortolani
Finalità
L’insegnamento dell’Educazione fisica ha le seguenti finalità:
a) L’acquisizione del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività motorie e sportive, di
espressione e di relazione in funzione della formazione di una personalità equilibrata e stabile;
b) il consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita, intesa anche come capacità
di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati ed individuarne i nessi disciplinari;
c) il raggiungimento di un completo sviluppo corporeo e motorio della persona attraverso l’affinamento
della capacità di utilizzare le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari;
d) l’approfondimento operativo e teorico di attività motorie che, dando spazio alle attitudini e
propensioni personali, favorisca l’acquisizione di capacità trasferibili all’esterno della scuola (lavoro,
tempo libero, salute);
e) l’arricchimento della coscienza sociale attraverso la consapevolezza di sé e l’acquisizione della
capacità critica nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport.
Obiettivi didattici e di apprendimento
Al termine del triennio lo studente deve dimostrare:
di essere consapevole del percorso effettuato per conseguire il miglioramento delle capacità di:
•
•
compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità;
coordinare azioni efficaci in situazioni complesse;
di essere in grado di:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
utilizzare le qualità fisiche e neuro-muscolari in modo adeguato alle diverse esperienze ed ai vari
contenuti tecnici;
applicare operativamente le conoscenze delle metodiche inerenti al mantenimento della salute;
praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli congeniali alle proprie attitudini e
propensioni;
praticare attività simbolico-espressive ed approfondirne gli aspetti culturali;
praticare in modo consapevole attività motorie tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche
appropriate, là dove è possibile;
organizzare e realizzare progetti operativi finalizzati;
mettere in pratica le norme le norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni;
di conoscere:
•
•
•
le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati;
i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni;
i contenuti teorici trattati durante l’anno scolastico.
~ 102 ~
Contenuti
Attività in situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai
mezzi disponibili:
• a carico naturale o con piccoli sovraccarichi;
• di opposizione e resistenza;
• con piccoli e ai grandi attrezzi codificati e non;
• di controllo tonico e della respirazione;
• con varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni spazio-temporali diversificate;
• di equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
Esercitazioni relative a:
Attività sportive individuali e/o di squadra (almeno due):
• Pallavolo: regole di gioco, bagher, palleggio, servizio, colpi d’attacco.
• Pallacanestro: palleggio, arresto, passaggio, tiro, presa, regole di gioco.
• Pallamano: palleggio, passaggio, presa, tiro, regole di gioco.
• Softball: battuta, presa, passaggio, regole di gioco.
• Hockey: regole di gioco, passaggio, arresto, tiro.
• Calcio-calcetto: regole di gioco, passaggio, tiro.
• Badminton: dritto, rovescio, servizio, regole di gioco.
• Acrosport: figure principali.
• Frisbee.
Inoltre:
•
•
•
•
•
organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport individuali e di squadra praticati;
attività tipiche dell'ambiente naturale, ove è possibile;
attività espressive;
ideazione, progettazione e realizzazione di attività finalizzate;
assistenza diretta e indiretta connessa alle attività.
Informazione e conoscenze relative a:
•
•
teoria del movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle attività;
norme di comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso d'incidente.
•
Si sono svolte inoltre, nel mese di maggio, quattro lezioni di nuoto guidato nel Centro Nuoto di Vignola,
che sono state frequentate dalla classe con serietà e impegno, a parte pochi casi di impossibilità
all’attività in acqua per problemi di salute.
Contenuti teorici
Capacità motorie: condizionali e coordinative. Le abilità motorie.
La teoria dell’allenamento. Alimentazione
~ 103 ~
Metodi d’insegnamento
Le finalità e gli obiettivi hanno richiesto una metodologia basata sull'organizzazione di attività "in situazione",
sulla continua indagine e sull'individuazione e la correzione dell'errore. Tale metodologia consente di creare i
presupposti per la trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni motorie. Ogni attività
ha tenuto conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti
operative ed al contributo creativo e di elaborazione che ciascun alunno ha saputo apportare. Il metodo
d’insegnamento è stato prevalentemente globale. Si è ricorso all’intervento analitico solo per
l’apprendimento di tecniche sportive particolarmente complesse nella loro esecuzione e quando la mancanza
di una tecnica di base ha precluso la partecipazione positiva alla disciplina sportiva.
La metodologia didattica si è avvalsa della lezione frontale per fornire spiegazioni teoriche e pratiche dei
contenuti; del lavoro di gruppo per migliorare la socializzazione e sviluppare il senso di solidarietà e
collaborazione sino a giungere alla consapevolezza dei propri limiti. Si sono promossi atteggiamenti e scelte
sempre più mature e responsabili attraverso comportamenti che hanno favorito l’autonomia e
l’autorganizzazione.
La programmazione nel suo complesso ha tenuto conto delle necessità di riferirsi, per quanto possibile, a
obiettivi tassonomizzati e a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione
finale dell'intero iter educativo dell'alunno. Gli itinerari didattici sono stati adeguati alle caratterizzazioni
individuali tenendo conto del prevalere di diversità e differenziazioni psicologiche e morfo-funzionali tra i due
sessi.
Strumenti di lavoro
•
•
Materiale ed attrezzature disponibili nelle palestre.
Per gli aspetti teorici e per gli approfondimenti, appunti delle lezioni teoriche.
Verifica e valutazione
La valutazione è stata parte integrante della programmazione.
È un momento formativo:
• per l’alunno che si rende conto del grado di apprendimento raggiunto;
• per l'insegnante perché può constatare se il lavoro svolto procede secondo il progetto educativo
prefissato e di conseguenza gli dà la possibilità di intervenire con unità didattiche di recupero o
aggiustamenti metodologici.
È un momento informativo:
• "di partenza" quando l’alunno viene informato dei criteri valutativi adottati;
• “in itinere" quando vengono date agli alunni informazioni sull’evolversi del processo di apprendimento.
Ha rappresentato inoltre un momento di controllo, riflessione metodologica e di coinvolgimento, nonché di
maturazione e di crescita intesa come capacità di autovalutazione e di valutazione reciproca. Partendo da
queste premesse, il criterio delle verifiche periodiche si è basato su schede di osservazione sistematica del
comportamento motorio degli alunni, evidenziandone gli apprendimenti raggiunti. Il livello di partenza è stato
definito dalle prove di ingresso che si sono effettuate nei primi due mesi dell’anno scolastico. Notevole
importanza hanno avuto ai fini della valutazione intermedia e finale, formativa e sommativa, quegli aspetti
qualitativi e relazionali come l'impegno, la partecipazione, l’interesse, a motivazione.
~ 104 ~
CRITERI DI VALUTAZIONE
VALUTAZIONE
NUMERICA
CRITERI PLURIDISCIPLINARI
DESCRITTORI DI CONOSCENZE,
COMPETENZE, ABILITÀ
Conosce perfettamente i contenuti, esegue
con precisione ed originalità l’attività motoria;
partecipa con entusiasmo ed assiduità anche
alle attività sportive extracurricolari.
10
Livello dell’eccellenza.
9
Corrisponde al pieno raggiungimento degli obiettivi
Conosce in modo approfondito i contenuti,
ed è indice di ottima padronanza dei contenuti e
esegue con precisione ed originalità l'attività
delle abilità di trasferirli ed elaborarli
motoria.
autonomamente.
8
Corrisponde al pieno raggiungimento degli obiettivi
Conosce i contenuti in modo corretto e sa
ed è indice di buona padronanza dei contenuti e
eseguire con precisione i gesti motori
delle abilità di trasferirli ed elaborarli
richiesti.
autonomamente.
7
Indica il conseguimento degli obiettivi previsti, ma
con capacità di elaborazione autonoma delle
conoscenze ancora in via di sviluppo.
È in grado di conoscere, comprendere ed
esprimere in modo teorico tutte le tecniche
riferite al programma svolto, ma non sfrutta
adeguatamente le sue capacità pregresse o
per qualche ragione non è in grado di
metterle in pratica.
6
Rappresenta il conseguimento in linea di massima,
delle acquisizioni e capacità culturali prefissate per
altro non raggiunte in modo completo ed
approfondito. Indica quindi il minimo
indispensabile rispetto alla formazione vista nel
suo aspetto cognitivo, cioè a quella preparazione
che consente all’alunno la prosecuzione degli studi
senza intralcio per sé e per gli altri.
Non evidenzia conoscenza teorica che
supporti un’esecuzione, ma è in grado di
ripetere correttamente semplici
gesti specifici.
5
Indica il possesso solo parziale e quindi
insufficiente di quanto programmato ed attuato
dalla scuola riguardo alla disciplina.
Non sa capire gli aspetti sostanziali e coglie
solo occasionali opportunità per svolgere
l’attività motoria.
4
Non coglie alcuna opportunità per svolgere
Segna una notevole distanza dall’obiettivo visto nei
l’attività motoria e conosce in modo errato gli
suoi aspetti sostanziali.
aspetti teorici.
3-2-1
Evidenzia mancanza di approccio significativo alla
disciplina
Non conosce e non fa.