Bollettino_ Antifrode2

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Bollettino_ Antifrode2
Bollettino Antifrode
Ed. N. 2 – Dicembre 2012
Rassegna stampa mensile sul mondo delle frodi assicurative
A cura della Gamma Informazioni e del C.I.R.S.
Il Bollettino Antifrode è uno strumento a disposizione dei clienti della Gamma Investigazioni e degli
operatori del settore. Il Bollettino può essere ricevuto via mail periodicamente o si può scaricare dal
sito www.gammainformazioni.it alla sezione bollettino.
da primadanoi.it (3 dicembre 2012)
FUGGE DOPO INCIDENTE IN AUTOSTRADA E TENTA UNA TRUFFA
ALL’ASSICURAZIONE
L’AQUILA. Ritiro della patente per la sospensione da 1 a 3 anni con relativa
decurtazione di 10 punti e denuncia all’autorità giudiziaria. Le accuse sono
quelle di omissione di soccorso a seguito di incidente stradale, lesioni
personali colpose e tentativo di truffa ai danni di un’assicurazione.
Queste le conseguenze per un 39enne della provincia di Grosseto (del quale
non viene rivelato il nome) che dopo aver provocato un incidente stradale, si è
allontanato frettolosamente, senza attendere l’arrivo della polizia e senza
prestare la dovuta assistenza alla persona rimasta infortunata.
Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di L’Aquila Ovest,
intervenuti per i rilievi, dopo alcuni giorni dal sinistro stradale hanno rintracciato
il pirata della strada. L’incidente risale allo scorso 9 novembre nel territorio di
L’Aquila, lungo l’Autostrada A24 nel tratto Roma – L’Aquila – Teramo.
L’automobilista era alla guida di un Suv Bmw , poco dopo le 17.00, e ha
causato il sinistro stradale. Poi è fuggito. Da una prima ricostruzione sembra
che l’autovettura Bmw proveniente dal casello autostradale di L’Aquila Ovest,
nel percorrere un tratto di strada a doppio senso di circolazione con divieto di
sorpasso, avrebbe effettuato una manovra tale da invadere l’opposta corsia
che al momento era percorsa da un altro veicolo. Questo mezzo è stato urtato
e spinto contro il guardrail. Ma l’esatta dinamica dei fatti è tuttora al vaglio degli
agenti. Disponendo del tipo di autovettura e di soli cinque caratteri alfanumerici
della targa, la Polstrada è riuscita a risalire ai dati completi del veicolo e il
conducente è stato individuato.
Le indagini dei Poliziotti della Polizia Stradale hanno anche consentito di
accertare che il responsabile dell’incidente, alcuni giorni dopo l’omissione di
soccorso, avrebbe simulato un falso incidente stradale con la compilazione
truffaldina del Cid per intascare la somma di 5.000 euro dalla sua compagnia
d’assicurazione. Il suo tentativo è stato però bloccato dai poliziotti della
Sottosezione della Polizia Stradale di L’Aquila Ovest coordinati dal sostituto
commissario Alberto Ravanetti e coadiuvati dalla Polizia Giudiziaria della
Sezione Polstrada di Viterbo.
Molte sono le truffe alle compagnie assicuratrici di tutta Italia attraverso la
simulazione di incidenti stradali “fantasma” o avvenuti con dinamiche diverse.
La Polizia Stradale nell’ambito delle proprie funzioni e peculiarità è molto
attenta al fenomeno che spesso vede coinvolte vere e proprie organizzazioni
criminali. Sono in corso ulteriori indagini per accertare la responsabilità di altre
persone ed eventuali altre truffe consumate.
da Il Secolo XIX – 3 dicembre 2012
FUORISERIE RUBATE PER FINTA MAXIFRODE ALLE ASSICURAZIONI
Genova - Un trafficante in manette, un altro ricercato in tutta Europa e cinque
persone indagate, ma a piede libero, con accuse che vanno dal riciclaggio alla
simulazione di reato fino ad arrivare alla truffa ai danni delle compagnie
assicurative.
È il bilancio dell’ennesima inchiesta sul traffico di auto rubate condotta dagli
agenti in forza alla polizia di frontiera di Genova e coordinati dal pm Emilio
Gatti. Un’operazione che ricalca, prende spunto e si intreccia con altre simili
portate a termine nei mesi scorsi. Solo che, questa volta, a rimetterci non sono
state soltanto le società di noleggio di vetture, bensì anche le assicurazioni,
raggirate dai propri clienti mediante false denunce di furti. E tra gli indiziati
sono finiti insospettabili e rispettabili automobilisti, professionisti proprietari di
modelli di lusso. Il riserbo degli inquirenti è strettissimo, ma l’impressione, il
sospetto degli uomini della squadra investigativa è che, come già accaduto in
passato, anche avvocati, commercialisti, imprenditori si siano fatti coinvolgere
in un affare all’apparenza semplice, ancorché illegale. Di fatto, l’organizzazione
criminale scoperta dalla polizia di frontiera aveva la propria base operativa a
Genova, ma estendeva i propri tentacoli in tutto il Nord Italia. E poteva contare
su decine e decine di contatti, attraverso cui soddisfare le richieste provenienti
dal continente africano.
Già, perché la gang guidata da un tunisino tuttora ricercato e residente nel
Maghreb, operava su commissione. Serviva una fuoriserie? Bastava
individuare il modello, adescare il proprietario e proporgli un facile guadagno.
Al titolare non spettava altro che presentare una (falsa) denuncia di furto,
intascare il compenso della gang e, mesi dopo, il rimborso assicurativo. Al
resto pensavano i trafficanti dell’associazione criminale. E lo stesso sistema
veniva utilizzato per procurarsi suv, fuoristrada, bolidi o berline
superaccessoriate: nessuna richiesta è mai rimasta inevasa, sostengono
adesso gli investigatori.
da Il Portale Online di Ceprano – 3 dicembre 2012
TRUFFE ASSICURATIVE AI DANNI DI ANZIANI: DENUNCIATO UN UOMO
DI ORIGINI CAMPANE
Riportiamo in breve la notizia pubblicata sul quotidiano “Ciociaria Oggi” dalla
collega Simonetta Scirè: “E’ stato individuato l’uomo di origini campane che
sotto le false vesti di assicuratore, truffava anziani cepranesi. L’esperto
malfattore giocava le sue carte facendo credere ai poveri malcapitati che
dovevano pagare delle polizze intestate ai figli, altrimenti questi ultimi non
avrebbero riscosso il premio assicurativo. L’operazione eseguita con successo
dai Carabinieri di Ceprano, coordinati dal Maresciallo Bruno Falena, per
l’impostore si è conclusa con una denuncia alla Procura di Frosinone”.
Purtroppo episodi simili, ai danni di cittadini indifesi, non sono sporadici e le
vittime, nella maggior parte anziani, continuano ad essere presi di mira da
questi malviventi che tra un raggiro e l’altro, tentano in tutti i modi di ottenere
del denaro. Bisogna dunque stare con gli occhi ben aperti, diffidare da
sconosciuti che suonano alla porta della vostra abitazione e, in caso di
situazioni analoghe, denunciare il fatto alle Forze dell’Ordine.
Proprio a causa delle numerose segnalazioni di truffe di vario genere ma
anche di rapine, ricordiamo che lo scorso Maggio a Ceprano, si è svolto il
progetto “Cittadino Sicuro ed Informato” promosso dal Comando Provinciale
del Carabinieri di Frosinone al fine di contrastare ogni forma di criminalità.
da 24 Live.it (4 dicembre 2012)
ASSICURAZIONI E FRODI: INCHIESTA BOMBA A BARCELLONA
BRINDISI. Una bomba ad orologeria che di certo non passerà inosservata sul
Longano. È un’inchiesta coordinata dai magistrati della Procura della Repubblica di
Barcellona Fabio Sozio e Giorgio Nicola a scandagliare nomi, modi e connivenze di
una truffa ai danni delle agenzie assicurative a seguito di falsi incidenti e successive
richieste di risarcimento danni. Si contano più di un centinaio di indagati e riguardano
periti assicurativi, professionisti, medici consenzienti, avvocati del foro messinese, e
inoltre meccanici, carrozzieri e cittadini, alcuni dei quali molto vicini a famiglie
mafiose del territorio. Ancora: le indagini fanno luce sulle modalità ed ipotizzano che
il cosiddetto “sistema”, frutto di una vera e propria organizzazione, impiantava
simulazioni dalle quali poi si arrivava, tramite il naturale consenso delle parti in
questione, alla frode impunita. Un “sistema” venuto fuori grazie ad intercettazioni
telefoniche e all’ausilio di investigatori privati, che hanno concesso alle indagini di
fare un notevole salto di qualità in termini di accertamento delle ipotesi di reato a
carico degli indagati. Un registro degli indagati che si “colora” di avvocati, medici,
liquidatori, periti e professionisti della città di Barcellona, ma non solo (anche
Messina e Reggio Calabria nel polverone), tutti annoverati nel grosso calderone
giudiziario con l’accusa di associazione a delinquere e concorso in frode assicurativa
per un giro di affari pari a 30 milioni di euro
da Live Sicilia – 4 dicembre 2012
TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI, PIU DI CENTO INDAGATI
BARCELLONA POZZO DI GOTTO (MESSINA)- Sono 120 gli
indagati nell'inchiesta avviata dalla Procura di Barcellona su
falsi sinistri, mirati a truffare le agenzie assicurative.
Un'inchiesta scattata proprio perchè troppi erano gli incidenti
con risarcimenti di migliaia di euro. Tanti da determinare un
esborso di parecchi milioni di euro da parte delle compagnie.
Basti pensare che solo nel 2009 i risarcimenti hanno toccato
quota 35 milioni.
L’inchiesta, coordinata dai sostituti procuratori Giorgio Nicola
e Fabio Sozio, indagini affidate ai carabinieri, ha stabilito
l'esistenza di una vera e propria associazione, composta, tra
gli altri, anche da medici, avvocati e periti assicurativi,
attraverso le cui complicità sarebbero stati inscenati incidenti
in cui le persone coinvolte avrebbero riportato gravi lesioni.
Tra le 120 persone iscritte sul registro degli indagati, a parte il
gran numero di false "persone offese", anche il titolare di una
carrozzeria, 12 avvocati e 14 tra medici e periti liquidatori.
A fare scoppiare lo scandalo le rivelazioni di un investigatore
privato, Gaetano Tamburello. Un detective assunto dalle
compagnie assicurative, insospettite, per spulciare tra le carte
degli incidenti stradali. L'esito del suo rapporto è stato
determinante per l'avvio dell'inchiesta. Tutti i sinistri erano
falsi ed avevano un denominatore comune: dietro le denunce
c'erano sempre gli stessi nomi di avvocati. Di più,
stranamente, gli "incidentati", a ruota, erano i sempre i
componenti di una trentina di famiglie, alcune strettamente
vicine alla mafia del Longano. E nel gruppo dei 120 ci sono
anche nomi di spicco nelle consorterie criminali. Come quello
di Vito Carmelo Foti, o di persone molto vicine a Carmelo
Mazza, ucciso nel 2010, luogotenente del boss Carmelo
D’Amico.
Successive indagini hanno accertato che ci sono stati casi in
cui una sola persona ha denunciato anche 19 sinistri in due
anni. Un fascicolo è arrivato sulle scrivanie della Procura di
Reggio Calabria, competente per territorio, vista la presenza,
tra gli indagati, di Antonino Casdia: avvocato e giudice
onorario del Tribunale di Patti.
da Palermo Oggi – 5 dicembre 2012
MESSINA, OLTRE CENTIO INDAGATI PER TRUFFA ALLE
ASSICURAZIONI
La Procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha emesso 120
provvedimenti di indagine a carico di altrettante persone
coinvolte in una vera e propria associazione a delinquere
finalizzata alla frode assicurativa, che organizzavano falsi
incidenti con i quali venivano truffate le agenzie assicurative.
Le indagini erano partite in seguito a segnalazioni delle
stesse agenzie, le quali erano in allarme per i risarcimenti
ammontanti a svariate migliaia di euro, per un totale che
aveva assunto proporzioni milionarie. Secondo le indagini, i
risarcimenti elargiti solo nel 2009 hanno toccato i 35 milioni di
euro.
L'indagine è condota dai sostituti procuratori Fabio Sozio e
Giorgio Nicola, che le hanno affidate al Comando dei
carabinieri, i quali hanno scoperto una organizzazione molto
aarticolata e composta, fra gli altri, da professionisti che si
prestavano al gioco, come medici, avvocati, periti assicurativi,
che assistevano alla messa in opera dei falsi incidenti per
poter poi ragantire i ricarcimenti, confermando gravi lesioni
alle persone interessate, favorendo appunto la riscossione del
risarcimento.
Non manca neanche il titolare di un'autofficina e un giudice
onorario del Tribunale di Patti. La grande truffa è stata portata
alla luce da un investigatore privato, Gaetano Tamburello,
assunto dalle stesse agenzie assicurative per indagare sui
fatti in questione. L'esito del suo rapporto è stato
determinante per l'avvio dell'inchiesta: tutti gli incidenti erano
abilmente falsificati, e tutti erano riconducibili agli stessi nomi
di avvocati. Stranamente inoltre, le persone che subivano gli
incidenti,appartengono allo stesso insieme di circa una
trentina di famiglia legate ai clan mafiosi del territorio del
Longano, fra cui quello di Vito Carmelo Foti, o di Carmelo
Mazza, ucciso nel 2010 e luogotenente del boss
Carmelo D’Amico.
da Castellinews.it – 5 dicembre 2012
TRUFFE ALLE ASSICURAZION, UNA DENUNCIA
Due mesi di indagini hanno portato alla denuncia a piede libero
di un assicuratore del luogo per truffa e appropriazione indebita,
da parte della Polizia Locale di Lanuvio. Le indagini sono partite
a seguito di un controllo della Polizia Stradale nel quale
venivano riscontrate delle anomalie sul certificato assicurativo
in possesso dell'ignara conducente. Gli accertamenti, attraverso
acquisizione di documenti presso agenzie e compagnie
assicurative e di assegni bancari in vari istituti di credito dei
Castelli Romani, oltre a varie testimonianze effettuati dagli
agenti della polizia giudiziaria hanno fatto chiarezza; attraverso
vari artifici veniva consegnata una polizza assicurativa in copia,
incassando i soldi del premio, salvo poi restituire l'originale alla
compagnia assicurativa la quale non percepiva nessuna
somma in quanto la polizza veniva riconsegnata come non
pagata dal cliente. Il danno era quindi duplice, alla cliente che
quindi circolava priva di copertura assicurativa e all'agenzia
assicurativa per il mancato introito. Le indagini sono tuttora in
corso.
da La Provincia di Messina - 5 dicembre 2012-12-20
TRUFFE ASSICURATIVE A BARCELLONA, L’AVVOCATO
DOMENICO BUCCA ESTRANEO AI FATTI
In relazione all'articolo pubblicato ieri (3 dicembre 2012) dal Ns.
giornale ed avente ad oggetto l'inchiesta della Procura sulle
truffe assicurative a Barcellona Pozzo di Gotto, pubblichiamo,
integralmente,
la
richiesta
di
rettifica
inviataci
dall'avv.
Domenica Bucca.
Il legale si dissocia in maniera categorica dall'inchiesta
giudiziaria e ribadisce la sua estraneità ai fatti imputati nel
suddetto articolo. Di seguito il testo della missiva:
“Preg.mo sig. Responsabile del sito “la provincia messina” Sono
Domenico Bucca e svolgo la professione di avvocato. Sul
settimanale centonove della scorsa settimana è stato pubblicato
un articolo relativo alle indagini in corso per truffe alle
assicurazioni. In detto articolo sono riportati i nomi di avvocati
che sarebbero indagati. Tra questi nomi figura il mio! Orbene ho
già fatto presente al redattore dell’art. di 109 che si tratta di una
diffamatoria affermazione in quanto personalmente non mi
occupo di infortunistica stradale e non sono mai stato indagato.
Il settimanale mi ha già inviato la rettifica che sarà pubblicata
nel prossimo numero.
L’articolo è stato ripreso dal sito di Enrico Di Giacomo ed
anch’Egli ha provveduto ad espungere il mio nome dalla lista
provvedendo alla rettifica. Scopro che l’articolo in questione è
stato ripreso dal sito di cui Lei è responsabile e pertanto mi
accingo a formularLe analoga richiesta di immediata rettifica
Poiché tale incresciosa situazione mi ha provocato e provoca
notevoli danni alla mia onorabilità e professionalità La diffido a
provvedere immediatamente ad espungere il mio nome
dall’articolo e a pubblicare una nota di rettifica in difetto
provvederò a tutelare i miei diritti davanti a tutti i magistrati
competenti. La invito infine ad adoperarsi affinchè il mio nome
sul Web non sia associato all’inchiesta per frode assicurativa.
Resto in attesa di sollecito riscontro e porgo distinti saluti
Avv. Domenico Bucca”
da Il Centro – 10 dicembre 2012
SISMA, MAXI RISARCIMENTI CON FRODE ALLE ASSICURAZIONI
PESCARA. Dietro i risarcimenti milionari erogati nel 2010 per i rimborsi
del terremoto dell’Aquila, sarebbe stata organizzata una frode ai danni di
una compagnia assicurativa. A denunciarlo pubblicamente, ieri mattina, è
stata l’associazione Codici. Ad ammettere l’esistenza della maxi truffa, in
una telefonata che risale al 24 luglio di due anni fa e che venne
intercettata dalla Digos nell’ambito di un’altra inchiesta della magistratura
di Pescara, è stata Manuela Pierdomenico, il difensore civico di Unica, il
consorzio che comprende le amministrazioni di Montesilvano, Spoltore e
Pianella.
In una conversazione con il sindaco di Pianella Giorgio D’Ambrosio,
l’avvocato Pierdomenico fa riferimento ad alcune somme ben precise: 3
milioni e mezzo di euro arrivati dall’assicurazione per il palazzo del
Comune di Chieti e altri 50 per l’ospedale San Salvatore dell’Aquila. «Gli
abbiamo detto che il danno era per il terremoto, mentre il danno era
pregresso, il palazzo del Comune sta per cadere, abbiamo fatto la
frode», dice al telefono Pierdomenico, ignara che le sue parole vengono
sentite e registrate dalla polizia di Pescara. Per cercare di vederci chiaro,
l’associazione Codici ora annuncia di volersi rivolgere alle Procure
interessate per denunciare «i gravi indizi di colpevolezza» e per chiedere
«il risarcimento di tutti i danni morali e materiali». Nella telefonata finita
sotto la lente degli investigatori, il difensore civico spiega a D’Ambrosio
che nessuna amministrazione era assicurata al momento del sisma ma
che, nonostante questo, loro sono riusciti «a far prendere 50 milioni
all’ospedale San Salvatore dell’Aquila».
Il primo cittadino, dal canto suo, non stigmatizza la condotta
dell’avvocato con un passato da sindaco e assessore a Pianella.
Piuttosto, aggiunge: «Io dopo il terremoto sto prendendo 440 mila euro»,
alludendo probabilmente al fatto che anche la sua amministrazione
comunale sarebbe riuscita a ottenere un risarcimento. Il dialogo
intercettato (risalente al 24 luglio 2010 alle ore 9,52) mostra i contorni di
un rapporto confidenziale tra D’Ambrosio e Pierdomenico, che nel 2010 è
stata già ascoltata per definire la natura di due assegni da 5 mila e 9.800
euro versati dal suo conto corrente a quello del sindaco di Pianella. In
quell’occasione, la donna aveva ammesso di aver concesso le somme
«a titolo di prestito personale» e «in attesa di un prestito bancario»
poiché D’Ambrosio aveva dovuto far fronte a delle spese, e che quelle
cifre le erano state restituite tutte poco tempo dopo. Dalla telefonata
emerge non solo la naturalezza con cui si allude a una presunta frode
assicurativa per i risarcimenti post sisma, ma anche la disinvoltura
nell’etichettare i colleghi di partito.
«Ma ti rendi conto questo...Di Primio», afferma in maniera sprezzante il
difensore civico parlando di Umberto Di Primio, il sindaco Pdl di Chieti,
«gli abbiamo fatto prendere 3 milioni e mezzo di euro, io sono andata a
fare la liquidazione con la compagnia Reale Mutua». E ancora, a
proposito del finanziamento ottenuto per Palazzo d’Achille, Pierdomenico
si sbilancia: «Insomma, appena preso i soldi già si sa che ha dato
l’incarico a uno...», e tira in ballo un’altra persona. Ieri, venuta a
conoscenza della denuncia di Codici, Manuela Pierdomenico ha respinto
con forza ogni insinuazione: «Ho agito nella massima trasparenza e
rispetto delle regole, come sempre dimostrato nello svolgimento di tutte
le mie funzioni e attività. Non esiste alcun reato, temo che possa essere
un tentativo di screditare la mia immagine in vista della campagna
elettorale per l’elezione del sindaco di Pianella». Giovanni D’Andrea,
segretario regionale di Codici e Domenico Pettinari, segretario
provinciale, spingono sull’acceleratore e annunciano che porteranno le
carte alla Procura di Pescara e a quella di Chieti. Inoltre, si rivolgono ai
sindaci del consorzio Unica dove lavora il difensore civico, chiedendo
loro la revoca dell’incarico. «Non sappiamo quale sia la contropartita di
questi finti risarcimenti», dicono, «resta l’amarezza che a pagare siano
sempre gli ignari cittadini che dovrebbero andare a bussare alla porta del
difensore civico per vedere rispettati i propri diritti, gli stessi che invece
sono quotidianamente calpestati».
L’esposto-denuncia sarà inviato in copia anche alla compagnia
assicurativa Reale Mutua e all’Isvap, l’istituto per la vigilanza sulle
assicurazioni private e di interesse collettivo. Ylenia Gifuni
da Cityrumors.it – 10 diocembre 2012
FRODE ASSICURATIVA PER FINTI DANNI POST SISMA AL
MUNICIPIO: DI PRIMIO TIRATO IN BALLO DALLE
INTERCETTAZIONI
Pescara. Truffe assicurative per 54 milioni di euro: almeno 3 i
comuni coinvolti nell’esposto presentato da Codici, che
impugna le intercettazioni telefoniche tra il sindaco di Pianella e
il difensore civico
Manuela Pierdomenico. Polizze retroattive per incassare
risarcimenti
per falsi danni postsisma.
La vicenda finisce in procura. E’ l'associazione Codici di
Pescara ad aver scovato, nelle intercettazioni telefoniche
relative all’inchiesta sull’Ato, una conversazione scottante tra
Giorgio D'Ambrosio, sindaco di Pianella, e Manuela
Pierdomenico, difensore civico dell'Unione dei comuni di
Pianella, Montesilvano e Spoltore, nonché consulente per la
Mediass, società di broker che seleziona polizze per alcuni
importanti
comuni abruzzesi, tra cui Pescara e Chieti. La telefonata,
avvenuta alle 9:52 del 27 luglio 2010, delinea uno scenario
preoccupante perché si tratterebbe di una truffa assicurativa in
ambito regionale sulla scia del drammatico sisma del 2009.
Dagli atti della sezione investigativa della Digos pescarese
emerge lo scambio telefonico tra il sindaco D'Ambrosio e la
Pierdomenico, con questa che ammette di aver contribuito alla
commissione di una frode assicurativa per far ottenere al
comune di Chieti i rimborsi che spettavano agli edifici comunali
danneggiati dal terremoto del 2009.
“Ma ti rendi conto Di Primio”, si legge dalla trascrizione delle
parole del difensore civico al telefono con D’Ambrosio”, gli
abbiamo fatto prendere 3 milioni e mezzo di euro, io sono
andata a fare la liquidazione con la compagnia Reale Mutua, 3
milioni e mezzo gli abbiamo fatto prendere, gli abbiamo detto
che il danno era per il terremoto mentre il danno era pregresso,
il palazzo del Comune sta per cadere, abbiamo fatto la frode”.
Un’invettiva che delinea sia la conoscenza del fatto da parte di
D’Ambrosio, sia il coinvolgimento del sindaco teatino, contro il
quale Manuela Pierdomenico si scaglia, accusandolo di averla
un qualche modo tradita: “ti stiamo dando 3 milioni e mezzo per
la città, insomma, appena preso i soldi, già si sa che ha dato
l'incarico ad uno che si è candidato alla Lega, un certo Di
Labio”, dice ancora al telefono la donna, indignata per il cambio
di compagnia assicurativa effettuato dal municipio teatino
all’indomani della presunta elargizione del premio.
da Il Pescara – 10 dicembre 2012
RIMBORSI PER IL TERREMOTO, INTERCETTAZIONI
BOLLENTI DA CODICI: “TRUFFA DA MILIONI DI EURO”
Codici ha illustrato stamane alla stampa il contenuto di un
esposto che è stato presentato alle Procure di Pescara e
Chieti, e che si basa su intercettazioni di cui l'associazione
è entrata in possesso. Codici ha infatti distribuito ai
giornalisti un documento in cui Manuela Pierdomenico,
difensore civico dell'Unione dei Comuni di Pianella,
Montesilvano e Spoltore, ammetterebbe di aver commesso
un grave reato per un danno patrimoniale di alcuni milioni di
euro. Lo scandalo denunciato da Codici è emerso da un
colloquio tra il sindaco di Pianella, Giorgio D'Ambrosio, e la
Pierdomenico, intercettati dalla Digos di Pescara il 24 luglio
2010 nell'ambito delle indagini sulla gestione dell'Ato, di cui
proprio D'Ambrosio è presidente.
La Pierdomenico, che svolge la professione di broker, parla
con il primo cittadino di Pianella della somma (3 milioni e
mezzo di euro) che l'assicurazione ha liquidato al Comune
di Chieti in seguito ai danni riportati dalla propria sede per
via del drammatico sisma del 6 aprile 2009. Stando a
quanto riportato nel testo, la donna ammette di aver "fatto la
frode" in quanto in realtà Palazzo Valignani era malconcio
già prima del terremoto: "Io sono andata a fare la
liquidazione - si legge nel documento - con la compagnia
Reale Mutua. 3 milioni e mezzo gli abbiamo fatto prendere,
gli abbiamo detto che il danno era per il terremoto mentre il
danno era pregresso". Sempre secondo il testo distribuito
da Codici, Pierdomenico sottolinea che un meccanismo
analogo sarebbe stato escogitato al fine di far ottenere 50
milioni di risarcimento all'ospedale San Salvatore de
L'Aquila.
Domenico Pettinari, segretario di Codici, ha dichiarato: "E' la
stessa Pierdomenico che ammette di aver partecipato,
concorso e attuato una grande frode assicurativa, e quindi
un reato di truffa aggravata, perché avrebbe riconosciuto e
liquidato 3 milioni di euro al Comune di Chieti per un danno
pregresso. Ma la Pierdomenico ammette anche altre cose
ancora più gravi: nonostante nessun Ente fosse assicurato
per il terremoto, hanno fatto prendere 50 milioni di euro
anche all'ospedale San Salvatore dell'Aquila". Codici,
dunque, chiede le dimissioni di Manuela Pierdomenico e si
rivolge ai sindaci di Montesilvano, Spoltore e Pianella
invitandoli a "revocare immediatamente il mandato di
difensore civico a questa signora, che ammette di aver
commesso un reato gravissimo". I fatti saranno esposti da
Codici anche all'Isvap e alla Reale Mutua, in quanto parti
offese. Intanto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, è
intervenuto sulla questione gettando acqua sul fuoco: "Non
conosco le intercettazioni e quindi non posso commentare
questa
notizia,
ma
posso
sicuramente
parlare
dell'assicurazione per il terremoto che il Comune aveva. I 3
milioni e mezzo di euro sono stati destinati in parte alla
ristrutturazione del Palazzo Municipale, in parte al teatro
Marrucino e poi ancora ad altri immobili che erano
assicurati”.
da AbruzzoWeb – 10 dicembre 2012-12-20
TERREMOTO, CODICI DENUNCIA: “FRODI ALLE
ASSICURAZIONI PER RISARCIMENTI”
CHIETI - L’associazione Codici ha presentato un espostodenuncia alle Procure di Chieti e Pescara riguardo a uno
scandalo emerso da una serie di intercettazioni della Digos di
Pescara che vedono protagonisti il sindaco di Pianella,
Giorgio D’Ambrosio, e il difensore civico dell’Unione dei
Comuni (Pianella, Montesilvano, Spoltore), Manuela
Pierdomenico, ex assessore a Pianella con D’Ambrosio primo
cittadino. La vicenda riguarda le assicurazioni post-sisma per
la sede del Comune di Chieti e l’Ospedale San Salvatore
dell’Aquila.
Secondo la trascrizione dell’intercettazione, riportata
nell’esposto di Codici e datata 24 luglio 2010, la Pierdomenico
dice a D’Ambrosio: “Ma ti rendi conto questo pezzo di m.... di
Di Primio, centrodestra, gli abbiamo fatto prendere 3 milioni e
mezzo di euro, io sono andata a fare la liquidazione con la
Compagnia Reale Mutua, 3 milioni e mezzo gli abbiamo fatto
prendere, gli abbiamo detto che il danno era per il terremoto
mentre il danno era pregresso, il palazzo del Comune sta per
cadere, abbiamo fatto la frode per fargli vedere 'guarda
sindaco ti stiamo dando 3 milioni e mezzo per la città',
insomma, appena preso i soldi, già si sa che ha dato l’incarico
a uno che si è candidato alla Lega”.
Come si legge nell'esposto di Codici, la Pierdomenico
dichiara inoltre che, nonostante per il terremoto nessun Ente
si fosse assicurato, l’Ospedale San Salvatore de L’Aquila
avrebbe ricevuto grazie a lei 50 milioni.
Codici chiede le dimissioni della Pierdomenico e invita
l’autorità giudiziaria a valutare la possibilità di procedere
contro il difensore civico, profilandosi il reato di truffa.
da Primadanoi.it – 11 dicembre 2012-12-20
TRUFFA
CONFESSATA
AL
TELEFONO:
POLEMICHE SUL MONOPOLIO DELLA MEDIASS
PESCARA. Sarebbe bastato un difensore civico che si
accusa di aver organizzato un truffa. Dalle
intercettazioni rese pubbliche dall’associazione Codici
invece sgorgano una serie di domande e richieste di
chiarezza. Nel rapporto della Digos, che chiedeva di
poter approfondire alla procura cosa ci fosse di vero,
emergono fatti di enorme gravità a prescindere dalle
responsabilità penali e di reciproca connivenza. Se può
essere “stridente” il colloquio del difensore civico
Manuela Pierdomenico rispetto alla sua carica lo è
ancora di più il fatto che il sindaco Giorgio D’Ambrosio
(che ha raccolto via telefono la ‘confessione’) non
denunci, non approfondisca, non senta il dovere di fare
chiarezza, nonostante a parole si sia sempre dichiarato
innocente rispetto ai procedimenti a suo carico ancora
in corso. Dalla telefonata emerge anche che qualcosa
sia successo anche a Pianella dove una chiesa che si è
detto danneggiata dal terremoto è stata abbattuta.
«Abbiamo fatto la frode», dice il difensore civico,
parlando dei 3,5 milioni di euro fatti arrivare a Chieti
dopo il terremoto. Soldi arrivati perché «gli abbiamo
detto che il danno era per il terremoto mentre il danno
era pregresso».
MEDIASS PIGLIA TUTTO A focalizzarsi sulla società di
brokeraggio assicurativo Mediass spa di Pescara (dove
Pierdomenico è broker) è il consigliere Maurizio Acerbo
(Rc) che promette battaglia e una prossima
interrogazione consiliare. «Come mai tutti i comuni della
Provincia di Pescara sono assicurati con la Mediass», si
domanda fornendo numeri schiaccianti: «43 Comuni su
46». Come è possibile?
Che per caso c’entri la politica? A parte le voci, le
malignità di “sponsorizzazioni” politiche della società,
quello che è possibile ricostruire dagli elementi noti
sono alcune connessioni che di sicuro mettono in
relazione la società e la politica. La Mediass spa
compare per esempio nella inchiesta “Ground zero” che
vede indagati Italo Mileti e Claudio D’Alesio.
da Manduriaoggi – 13 dicembre 2012-12-20
TARANTO: “OPERAZIONE LEPRO”: TRUFFA AI DANNI
DI 12 COMPAGNIE ASSICURATIVE, 78 DENUNCE
La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Taranto, in stretta
collaborazione con i militari della Stazione dei Carabinieri di Santa Maria Nuova
(An), coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica Dott. Marazia, della
Procura della Repubblica di Taranto, hanno proceduto, in data 10 dicembre 2012, a
deferire a vario titolo 78 persone in concorso tra loro, per i reati di: truffa ai danni di
12 compagnie assicurative, ricettazione, falso materiale, falso ideologico e
fraudolento danneggiamento di beni assicurati. L’operazione di polizia giudiziaria
denominata “ LEPRO ”, in riferimento ad un appunto manoscritto nel quale uno
degli indagati, l’ avv. G. N., si definiva “lepro”, ritenendo di essere persona molto
astuta, in grado di dileguarsi senza essere catturato, riveste una particolare
importanza sia per il numero dei personaggi coinvolti, alcuni dei quali
pluripregiudicati e già coinvolti nell’operazione Delfino, sia per l’importanza inerente
l’aspetto sociale che riveste. Si consideri il grave danno arrecato dall’attività
criminosa ai cittadini di Taranto per il rincaro delle tariffe effettuato dalle società
assicurative, in conseguenza dell’aumentato numero di incidenti stradali e dei
conseguenti rimborsi corrisposti; l’indagine accertava infatti il pagamento di
indennizzi per 26 falsi incidenti pari a 500.000 euro. Questa prassi criminale rende a
tutt'oggi la città di Taranto una delle città di Italia con il pagamento dei più esosi
premi assicurativi per singola polizza.
L’indagine, particolarmente lunga e complessa, traeva origine da due querele
presentate nell’anno 2009 presso la Stazione CC di Santa Maria Nuova da ignari
cittadini, a cui le compagnie assicurative avevano effettuato richieste risarcitorie in
relazione a sinistri stradali mai realmente accaduti. Nella fase primordiale, l’attività
investigativa si estrinsecava attraverso perquisizioni locali ed elementari tecniche di
indagine, ma in grado di far acquisire importanti elementi probatori a carico di un
legale, N. G., di origine tarantina e da poco tempo trasferitosi a Jesi. La
collaborazione tra i due Uffici di polizia permetteva di intersecare le attività di
indagine, tra cui quelle inerenti l’operazione “Delfino”, così da integrare e ampliare
le risorse a disposizione, che in una seconda fase operativa richiedevano un
impegno ed il ricorso a tecniche infoinvestigative sofisticate e specifiche da parte
della squadra di P.G. della Sezione Polizia Stradale di Taranto. Le indagini hanno
permesso di accertare che l’ideatore e il promotore delle truffe era il suddetto
avvocato, il quale procurava le persone da far apparire coinvolte nei sinistri stradali
mai realmente accaduti, ma denunciati nel territorio jonico, nonchè a formare e a
rintracciare la documentazione (Cid, certificati medici e di Pronto Soccorso,
relazioni mediche di parte) che poi, in qualità di legale di alcune delle persone
coinvolte, presentava alle imprese assicuratrici al fine di ottenere il risarcimento del
danno. In alcune circostanze la truffa avveniva con l'ausilio di documentazione falsa
o falsificata in ogni modo, che veniva esibita alle compagnie assicuratrici per
suffragare l'evento storico, talchè ne deriva un fattivo “impegno” del legale nel
costruire a tavolino le lesioni e le tesi a sostegno di tali richieste. Si pensi alle false
dichiarazioni dei testimoni, alla costruzione logica e temporalmente attendibile della
certificazione medica sanitaria da produrre, all'esibizione di ricevute o fatture di
prestazioni sanitarie o terapie mai avvenute o falsamente attestate.
Tra gli indagati figurano altresì due avvocati compiacenti, C.R. e D.G. del foro di
Taranto, che assumevano la difesa di alcune persone coinvolte nei falsi sinistri,
facendo quindi da controparte con l’avvocato organizzatore, in alcune circostanze
senza neanche conoscere i soggetti difesi. Determinante per il concretizzarsi del
disegno criminale appare l'operato di quattro medici, anch'essi deferiti all'A.G., i
quali redigevano corpose certificazioni a favore dei soggetti apparentemente
coinvolti nei sinistri, la maggior parte delle volte senza neanche conoscere e visitare
gli asseriti pazienti. L'attività investigativa permetteva di accertare che in talune
circostanze i certificati medici venivano richiesti telefonicamente dall'avvocato
organizzatore, il quale stabiliva a suo insindacabile giudizio i giorni di prognosi da
apporre sulla documentazione medica. Tra gli indagati figurano altresì un perito
assicurativo e quattro impiegati di banca, questi ultimi in particolare permettevano il
cambio di assegni non trasferibili, rilasciati dalle imprese assicuratrici quale
provento degli apparenti danneggiati, a favore di persone diverse dagli effettivi
intestatari, permettendo quindi la consumazione della truffa. I sinistri oggetto di
indagine sono stati in totale ventisei, di cui ben undici con coinvolti un pedone e
dieci con coinvolti un ciclista; significando che l'ammontare delle somme erogate
dalle assicurazioni quale risarcimento per le dichiarate lesioni è risultato di circa
500.000 euro. Le persone indagate complessivamente sono state 78, benchè le
posizioni assicurative dei relativi protagonisti sono state duplicate e a volte triplicate;
ciò significa che la stessa lesione, per la maggior parte dei casi risultata
fraudolenta, veniva utilizzata per attingere in contemporanea a più imprese
assicuratrici, quindi uno stesso soggetto, nelle medesime circostanze di tempo e di
luogo, cioè simultaneamente, poteva essere passeggero di un motociclo,
conducente di una bicicletta, pedone investito da un SUV e passeggero di una
autovettura! Anche i danni sui veicoli venivano riutilizzati per diversi sinistri, in
particolare appare irreale ma effettivamente accaduto che la stessa foto di una
bicicletta danneggiata venisse utilizzata per quattro sinistri stradali diversi.
da Nuovo Quotidiano di Puglia – 13 dicembre 2012-12-20
TARANTO: TRUFFE ASSICURATIVE, DENUNCIATI IN 78
ANCHE TRE AVVOCATI
TARANTO - Gli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria
della Polizia Stradale di Taranto, in collaborazione con i
carabinieri della stazione di Santa Maria Nuova, hanno
denunciato 78 persone, tra cui 3 avvocati, quattro medici e
quattro impiegati di banca, per truffa ai danni di 12 compagnie
assicurative, ricettazione, falso materiale, falso ideologico e
fraudolento danneggiamento di beni assicurati. L'indagine,
coordinata dal sostituto procuratore Lanfranco Marazia, ha
permesso di accertare il pagamento di indennizzi per 26 falsi
incidenti stradali per un importo complessivo di 500.000 euro.
La truffa ha contribuito al rincaro delle tariffe nella città di
Taranto da parte delle Compagnie assicurative proprio in
conseguenza dell'aumentato numero di incidenti stradali e dei
conseguenti rimborsi corrisposti. L'attività investigativa è
cominciata nel 2009 in seguito a due denunce presentate alla
stazione carabinieri di Santa Maria Nuova da cittadini a cui le
società assicurative avevano fatto richieste risarcitorie in
relazione a sinistri stradali mai realmente avvenuti. Gli
accertamenti hanno portato gli inquirenti ad acquisire
elementi probatori a carico di un legale di origine tarantina, da
poco tempo trasferitosi a Jesi, considerato l'ideatore e il
promotore delle truffe. L'avvocato procurava le persone da far
apparire coinvolte nei sinistri stradali, mai avvenuti ma
denunciati nel territorio jonico, e provvedeva a formare e a
rintracciare la documentazione (Cid, certificati medici e di
Pronto Soccorso, relazioni mediche di parte) che poi, in
qualità di legale di alcune delle persone coinvolte, presentava
alle imprese assicuratrici per ottenere il risarcimento del
danno. Tra gli indagati figurano altri due avvocati del foro di
Taranto, che assumevano la difesa di alcune persone
coinvolte nei falsi sinistri, facendo quindi da controparte
rispetto all'avvocato ritenuto organizzatore della truffa.
da LaStampa.it – 14 dicembre 2012
TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI: OTTO ARRESTI
L’organizzazione lavorava da anni tra Piemonte e Campania con
incassi per diversi milioni di euro
TORINO Sei arresti domiciliari, due in carcere e 4 obblighi di
presentazione alla polizia giudiziaria: è questo il bilancio
dell’operazione “Insurance discount” portata a termine tra
Piemonte e Canpania dagli agenti della Polstrada di Susa e dai
colleghi della sezione di polizia giudiziaria della procura.
Secondo gli investigatori coordinati dal pm Fabio Scevola,
l’organizzazione riusciva a ottenere (con documentazione fasulla)
polizze da agenzie del Torinese, a prezzi molto più vantaggiosi
rispetto a quelle partenopee, con riduzioni anche di due terzi. Ai
clienti, però, rimaneva un risparmio solo del 30 per cento, tolta la
percentuale di guadagno dell’organizzazione. Il gruppo lavorava
da anni. Davanti agli aventi, uno ha ammesso di aver fatto
soltanto lui 2 mila polizze in meno di un anno. In Piemonte e in
altre regioni del Nord Italia. Il guadagno per l’organizzazione è
stato di milioni di euro.
da ANSA.it – 14 dicembre 2012
TRUFFA AD ASSICURAZIONI: OTTO ARRESTI
Polizze assicurative sottoscritte in modo fraudolento, spesso
all'insaputa dei clienti. E' la truffa scoperta dalla polizia stradale di
Susa (Torino). Dodici le misure cautelari, di cui 2 in carcere e sei
arresti domiciliari. L'accusa e' di associazione a delinquere
finalizzata alla truffa. La banda presentava copia di documenti
attestanti false residenze dei contraenti per avere condizioni più
vantaggiose. I premi assicurativi della Campania sono infatti più alti
di quelli del Piemonte.
da ANSA.it
TRUFFA PER FALSO INCIDENTE, TRE ARRESTI
(ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 15 NOV - I
carabinieri e la sezione di pg di polizia penitenziaria della
Procura della Repubblica di Palmi hanno arrestato tre
persone, Antonino Corica, 43 anni, Paolo Pizzata, 38, e
Alessandro Bevilacqua, 23, per una truffa ai danni di una
societa' di assicurazioni attestando un falso incidente
stradale a Taurianova. La truffa contestata ammonta a 140
mila euro. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di
ordinanze emesse su richiesta della Procura di Palmi.
da Nuovo Quotidiano di Puglia – 17 dicembre 2012-12-20
TARANTO: TRUFFE ASSICURATIVE DENUNCIATI IN 78,
ANCHE TRE AVVOCATI
TARANTO - Gli agenti della sezione di Polizia Giudiziaria della
Polizia Stradale di Taranto, in collaborazione con i carabinieri
della stazione di Santa Maria Nuova, hanno denunciato 78
persone, tra cui 3 avvocati, quattro medici e quattro impiegati di
banca, per truffa ai danni di 12 compagnie assicurative,
ricettazione, falso materiale, falso ideologico e fraudolento
danneggiamento di beni assicurati. L'indagine, coordinata dal
sostituto procuratore Lanfranco Marazia, ha permesso di
accertare il pagamento di indennizzi per 26 falsi incidenti stradali
per un importo complessivo di 500.000 euro.
La truffa ha contribuito al rincaro delle tariffe nella città di Taranto
da parte delle Compagnie assicurative proprio in conseguenza
dell'aumentato numero di incidenti stradali e dei conseguenti
rimborsi corrisposti.
L'attività investigativa è cominciata nel 2009 in seguito a due
denunce presentate alla stazione carabinieri di Santa Maria
Nuova da cittadini a cui le società assicurative avevano fatto
richieste risarcitorie in relazione a sinistri stradali mai realmente
avvenuti. Gli accertamenti hanno portato gli inquirenti ad
acquisire elementi probatori a carico di un legale di origine
tarantina, da poco tempo trasferitosi a Jesi, considerato l'ideatore
e il promotore delle truffe. L'avvocato procurava le persone da far
apparire coinvolte nei sinistri stradali, mai avvenuti ma denunciati
nel territorio jonico, e provvedeva a formare e a rintracciare la
documentazione (Cid, certificati medici e di Pronto Soccorso,
relazioni mediche di parte) che poi, in qualità di legale di alcune
delle persone coinvolte, presentava alle imprese assicuratrici per
ottenere il risarcimento del danno. Tra gli indagati figurano altri
due avvocati del foro di Taranto, che assumevano la difesa di
alcune persone coinvolte nei falsi sinistri, facendo quindi da
controparte rispetto all'avvocato ritenuto organizzatore della
truffa.
da TorinoOggiNotizie – 17 dicembre 2012
TORINO: TRUFFE ASSICURATIVE, OTTO ARRESTI
Torino - Scattete le manette per una gang di truffatori: sei agli
arresti domiciliari, 2 in carcere e quattro con obbligo di
presentazione
alla
polizia
giudiziaria.
Questo
l'esito
dell’operazione “Insurance discount” che ha convolto gli agenti di
Piemonte e Canpania. L’organizzazione riusciva a ottenere (con
documentazione falsificate) polizze assicurative da agenzie del
Torinese, a prezzi decisamente vantaggiosi rispetto a quelle
canpane.
Ai clienti però restava un risparmio solo del 30%, tolta la
provvigione che spettava all’organizzazione. Il gruppo agiva da
anni: un membro della banda ha dichiarato di aver fatto, soltanto
lui, 2 mila polizze in meno di un anno, in Piemonte e in altre
regioni del Nord Italia.
da Automobilismo.it – 17 dicembre 2012
TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI, 8 ARRESTI IN VAL DI SUSA
Stipulavano polizze assicurative a favore di persone residenti in
Campania facendole risultare residenti in Piemonte, e
precisamente in Val di Susa. In questo modo truffavano le
compagnie assicurative ottenendo dei premi molto più bassi di
quelli che avrebbero dovuto pagare. L'attività dell'organizzazione
criminale è stata interrotta dagli uomini della Polizia stradale di
Susa (Torino) e di Napoli che al termine dell'operazione
"Insurance discount" hanno eseguito 12 misure cautelari.
Due truffatori sono finiti in carcere e altri sei, tra cui una donna,
agli arresti domiciliari Agli altri quattro indagati è stato notificato
l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L'accusa nei loro
confronti è associazione per delinquere finalizzata alla truffa.
L'indagine, iniziata nel gennaio scorso, ha fatto luce sui particolari
della frode. La banda presentava copia di carte d'identità, patenti
e carte di circolazione modificati nella parte relativa alla residenza
dei contraenti per avere condizioni più vantaggiose. Nella
maggior parte dei casi gli assicurati non sapevano nulla del
raggiro e sceglievano l'assicurazione in base alle migliori
condizioni proposte dagli intermediari. Sono otto le compagnie
danneggiate dall'organizzazione e migliaia le polizze sotto la lente
degli investigatori. L'inchiesta prosegue per capire se lo stesso
meccanismo per ottenere tariffe vantaggiose sia stato utilizzato
anche in altre regioni del nord Italia.
da Campanianotizie.com – 17 dicembre 2012
TRUFFE ASSICURAZIONI, OTTO ARRESTI
Polizze assicurative sottoscritte in modo fraudolento,
spesso all'insaputa dei clienti. E' la truffa scoperta dalla
polizia stradale di Susa (Torino). Dodici le misure cautelari,
di cui 2 in carcere e sei arresti domiciliari. L'accusa è di
associazione a delinquere finalizzata alla truffa.
La banda presentava copia di documenti attestanti false
residenze dei contraenti per avere condizioni più
vantaggiose. I premi assicurativi della Campania sono infatti
più alti di quelli del Piemonte. Sono otto le assicurazioni
truffate, tutte in Valle di Susa. Nel mirino degli investigatori
della sottosezione di Susa (Torino), coordinati dal pm Fabio
Scevola, sono finite migliaia di polizze assicurative.
L'inchiesta prosegue per capire se lo stesso meccanismo
per ottenere tariffe vantaggiose sia stato utilizzato anche in
altre regioni del nord Italia. In carcere sono finiti Catello
Lauro, 38 anni, di Casola di Napoli (Napoli) e Francesco
D'Auria, 34 anni, di Lettere (Napoli), ritenuti rispettivamente
il capo e l'organizzatore del sodalizio criminale. Ai
domiciliari Paolo Chierchia, 49 anni, di Sant'Antonino di
Susa (Torino), Domenico Cecco, 37 anni, di Castellammare
di Stabia (Napoli), Filomena D'Aniello, 43 anni, di
Castellammare di Stabia, Mario Lauro, 18 anni, di Casola di
Napoli, Massimiliano Sorgente, 36 anni, di Napoli, e
Vincenzo Trocciola, 53 anni, di Piossasco (Torino). Tra le
misure cautelari anche quattro obblighi di presentazione alla
polizia giudiziaria.
da Blogosfere – 17 dicembre 2012
TRUFFE COMPAGNIE ASSICURATIVE COI FALSI INCIDENTI
STRADALI
Quasi 30 incidenti stradali falsi che hanno portato a Taranto ad
indennizzi per ben mezzo milione di euro a carico di una dozzina
di compagnie di assicurazioni. Questo è quanto Polizia e
Carabinieri hanno rilevato a carico dei responsabili che hanno
architettato la truffa. In accordo con quanto riportato da La Gazzetta
del Mezzogiorno.it, nella truffa a carico delle compagnie di
assicurazioni ci sono niente poco di meno che impiegati di banca,
medici ed avvocati.
Con la conseguenza che a Taranto i premi Rc auto sono aumentati
anche
a
causa
di
le compagnie risarcivano
questi
proprio
incidenti
per
il
inesistenti
profilo
dei
che
truffatori,
professionisti "insospettabili" che però i Carabinieri di Santa Maria
Nuova hanno smascherato insieme alla Polizia Stradale di Taranto.
da Campania su Web – 19 dicembre 2012
TRUFFA DELLE AUTO, “STANGATA” PER 12
Simulavano incidenti stradali per intascare il risarcimento
delle compagnie. Ventotto persone sono state denunciate
dai carabinieri Truffa alle assicurazioni simulando incidenti
stradali. Pratica ben nota, al Sud come al Nord Italia, di
cui ora dovranno rispondere ben 28 persone in quel di
Piedimonte Matese, provincia di Caserta. I carabinieri
della locale compagnia hanno scoperto che, su tredici
incidenti capitati nell'arco di sei mesi, era sempre
coinvolta la stessa vettura, intestata a un 38enne del
posto. Da questo spunto sono partite le indagini. LA
TRUFFA – I militari hanno così ricostruito un giro in cui
erano coinvolte 28 persone, che avevano prodotto falsa
documentazione per truffare le compagnie assicurative
millantando falsi danni fisici subiti in fantomatici incidenti.
Molto dei denunciati sono di Piedimonte, mentre altri sono
originari di altri comuni del Casertano, nonché delle
province di Napoli, Benevento e Frosinone.
da Corriere del Mezzogiorno – 19 dicembre 2012
MAXI-TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI
CON FALSI INCIDENTI: 28 DENUNCE
CASERTA – Prendevano in giro le assicurazioni simulando
incidenti stradali, ma ora ben 28 persone dovranno
rispondere delle accuse di truffa aggravata e falso in scrittura
privata. A svelare la frode sono stati i carabinieri di
Piedimonte Matese. L’attenzione dei militari si era
inizialmente concentrata su tredici sinistri stradali in cui,
nell’arco di circa sei mesi, risultava coinvolta sempre la stessa
autovettura nella disponibilità di un 38enne di Piedimonte
Matese.
LE INDAGINI - Così, dopo una meticolosa attività
investigativa si è potuto accertare che i 28 indagati avevano
prodotto falsa documentazione al fine di trarre un ingiusto
profitto denunciando ad alcune compagnie di assicurazione
aver subito danni fisici sia in qualità di conducenti che di
passeggeri nonché danneggiamenti alle autovetture di loro
proprietà per sinistri mai avvenuti. I 28 denunciati sono
originari di Piedimonte Matese, ma anche di altri comuni del
Casertano e delle provincie di Napoli, Benevento e Frosinone.
da Interno18.it – 19 dicembre 2012
FALSI INCIDENTI E TRUFFE ALLE ASSICURAZIONI: 28
PERSONE DENUNCIATE NEL CASERTANO
PIEDIMONTE MATESE - Sono state le indagini condotte
dai carabinieri di Piedimonte Matese a portare alla luce una
serie di truffe attraverso incidenti stradali che si è scoperto
non essere mai avvenuti. L’attenzione dei militari si era
inizialmente concentrata su tredici sinistri stradali in cui,
nell’arco di circa sei mesi, risultava coinvolta sempre la
stessa autovettura nella disponibilità di un 38enne di
Piedimonte Matese. Così, a seguito di una meticolosa
attività investigativa si è potuto accertare che, ben ventotto
persone, al fine di trarne un ingiusto profitto, avevano
prodotto una falsa documentazione, denunciando presso
alcune compagnie di assicurazione, di aver subito danni
fisici sia in qualità di conducenti che di passeggeri nonché
danneggiamenti alle autovetture di loro proprietà, a seguito
di incidenti stradali di fatto mai avvenuti, facendo richiesta di
risarcimento per i danni denunciati. Per questi motivi è
scattata una denuncia alla competente autorità giudiziaria
con l’accusa di truffa aggravata e falsità in scrittura privata
nei confronti di 28 persone, oltre che di Piedimonte Matese,
anche di altri comuni del casertano, e delle provincie di
Napoli, Benevento e Frosinone. Le indagini comunque non
possono ritenersi concluse, infatti già nei prossimi giorni
l’attività dei carabinieri potrebbe portare ad ulteriori sviluppi
con la denuncia di altri soggetti eventualmente coinvolti
nella vicenda.
da NapoliVillage.it – 20 dicembre 2012
CRONACA: TRUFFE ASSICURATIVE, 28 INDAGATI
CASERTA- Una serie di truffe, poste in essere
attraverso incidenti stradali mai avvenuti, allo scopo di
intascare i risarcimenti dalle assicurazioni sono state
scoperte dai carabinieri della compagnia di Monte
Matese (Caserta).
I militari hanno iniziato la loro attività investigativa su
13 incidenti stradali in cui, nell'arco di sei mesi
risultava coinvolta sempre la stessa auto di proprietà
di un uomo di 38 anni di Piedimonte Matese. Le
indagini sono andate avanti e i militari hanno potuto
accertare che 28 persone allo scopo di trarre un
ingiusto profitto avevano prodotto una falsa
documentazione
denunciando
preso
alcune
compagnia di assicurazione di aver subito danni fisici,
sia in qualità di conducenti che di passeggeri ma
anche per i danneggiamenti delle auto di loro
proprietà. Ma in realta' gli incidenti, i danni fisici e alle
auto non erano mai avvenuti. I 28 sono indagati in
stato di libertà con l'accusa di truffa aggravata e falsità
in scrittura privata. Si tratta di persone residenti non
solo a Piedimonte Matese ma anche di altri centri del
casertano, nel napoletano, beneventano e del
frusinate.
Le indagini dei carabinieri proseguono allo scopo di
verificare se la truffa e' ancora piu' vasta di quella
finora scoperta.(ADNKRONOS)
da www.acquese.it – 22 dicembre 2012
SCOPERTA
DAI
CARABINIERI
MAXITRUFFA
AI
DANNI
DELLE
ASSICURAZIONI
L’indagine, avviata nel 2011 e durata più di un anno, ha consentito di indagare
63 persone a vario titolo coinvolte in associazione a delinquere finalizzata alla
truffa aggravata nei confronti dei principali gruppi assicurativi nazionali:
GROUPAMA Assicurazioni S.p.a., ITAS Mutua, ALLIANZ S.p.a., AXA
Assicurazioni S.p.a., HDI Assicurazioni S.p.a., GENERALI Business Solutions
S.C.p.A,
UNIPOL
Assicurazioni
S.p.a.,
SOCIETA’
REALE
MUTUA
Assicurazioni, NATIONALE SUISSE, FONDIARIA SAI S.p.a., GRUPPO
CATTOLICA Assicurazioni e ARVAL SERVICE LEASE Italia S.p.a.
Gli otto destinatari delle misure cautelari -emesse dal G.I.P. del Tribunale di
Alessandria Dott. Stefano Moltrasio, su richiesta del S.Procuratore Dott.sa
Francesca Rombolà,- avevano costituito un vero e proprio sodalizio criminale,
gestito ed orchestrato con un modus operandi consolidato dai titolari della
“Carrozzeria Progetto” -con sede a Basaluzzo (AL)- Paolo Severino Pesce ed
Anna Maria Impronta, dal dipendente Davide Santacesaria e dai periti Stefano
Bisoglio, Gianfranco Tromba, Sergio Carraturo e Pietro Milanesi (tutti
destinatari di misure cautelari coercitive) ritenuti, ognuno per la parte di
competenza, figure di riferimento dei reati in indagine, all’interno di un vincolo
in cui ciascuno è consapevole di essere associato per l’attuazione del
programma criminoso, anche indipendentemente ed al di fuori dell’effettiva
commissione dei singoli reati programmati.
Di concorso nella truffa rispondono poi anche una cinquantina di proprietari di
autovetture,
partecipi
all’attività
criminosa.
La
caratteristica
peculiare
dell’attività illecita, era l’alterazione sistematica dell’entità dei danni riportati dai
veicoli, talvolta sostituendo parti integre con pezzi danneggiati opportunamente
stoccati ed inventariati in un grosso capannone attiguo alla carrozzeria, talvolta
evidenziando lievi segnature e rigature sulla carrozzeria mediante gesso e/o
vernice delebile, principalmente attraverso l’elaborazione grafica delle foto
scattate ai veicoli e successivamente inviate alle assicurazioni, con cui si
creavano ammaccature, graffi e scheggiature ai cristalli, fino ad arrivare ad
inscenare sinistri stradali in realtà mai avvenuti, al fine di ottenere risarcimenti
non spettanti o di valore anche triplicato rispetto al dovuto.
I periti assicurativi coinvolti garantivano la realizzazione di una serie
indeterminata di illeciti, falsificando sia le “perizie di routine”, sia le “perizie di
riscontro” a volte effettivamente eseguite, per non destare sospetti. L’attività
investigativa svolta con metodi tradizionali quali i servizi di O.C.P.,
perquisizioni e la minuziosa analisi della documentazione contabile degli anni
dal 2009 al 2011 incrociata con i dati delle memorie di massa dei computer
sequestrati, ha evidenziato un illecito profitto superiore ai €. 120.000, cui
devono essere aggiunti i compensi corrisposti dalle compagnie assicurative ai
propri periti, per accertamenti di fatto non eseguiti.
Doveroso sottolineare che la condotta delittuosa posta in essere dagli indagati,
oltre ad arrecare alle compagnie assicurative coinvolte ingenti danni
economici, ha di fatto danneggiato l’intera comunità per effetto del maggiore
costo delle tariffe assicurative per la inventata elevata incidentalità della
provincia.
da ANSA.it – 22 dicembre 2012
TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI AD ALESSANDRIA
(ANSA) - ALESSANDRIA, 22 DIC -Avevano messo in
piedi un sistema per truffare le assicurazioni alterando
sistematicamente l'entita' dei danni riportati da veicoli,
simulandoli o gonfiandoli attraverso elaborazione grafica
al computer. Sono stati scoperti dai carabinieri di Novi
Ligure. Complessivamente 63 le persone coinvolte a
vario titolo. Per otto, accusati il gip ha disposto misure
cautelari. In carcere e' finito il titolare della carrozzeria,
ai domiciliari i suoi due collaboratori e un perito.
da Quotidiano.net – 22 dicembre 2012
ALESSANDRIA:
ASSICURATIVA
8
ARRESTI
E
55
INDAGATI
PER
TRUFFA
Torino, 22 dicembre 2012 - Truffavano le assicurazioni gonfiando i danni
delle auto incidentate o costruendo finti incidenti stradali. Sono 63 le
persone coinvolte a vario titolo nell'associazione a delinquere finalizzata
alla truffa scoperta dai carabinieri di Alessandria che ha portato a otto
misure cautelari emesse dal gip Stefano Moltrasio, su richiesta del
sostituto procuratore Francesca Rombolà.
UN RICERCATO - I carabinieri hanno eseguito sette delle misure mentre
un ottavo destinatario è ricercato. In manette il titolare di una carrozzeria
di Basaluzzo (Alessandria), domiciliari, obbligo di dimora o di firma per gli
altri (una socia, un dipendente e quattro periti assicurativi). Le altre 55
persone, proprietari di autovetture, sono indagate per concorso in truffa.
LA DINAMICA - Secondo le indagini, i cervelli del gruppo avrebbero
alterato l'entità dei danni riportati dai veicoli negli incidenti stradali,
talvolta sostituendo parti integre con pezzi danneggiati che erano stoccati
ed inventariati in un grosso capannone attiguo alla carrozzeria, altre volte
evidenziando lievi segnature e rigature sulla carrozzeria con del gesso o
della vernice delebile. Poi elaboravano al computer le foto scattate ai
veicoli e successivamente inviate alle assicurazioni. In questo modo
''creavano'' inesistenti ammaccature, graffi e scheggiature ai cristalli. In
altri casi il gruppo era arrivato a inscenare sinistri stradali in realtà mai
avvenuti.
FIRMA facile - I periti assicurativi coinvolti falsificavano sia le ''perizie di
routine'', sia le ''perizie di riscontro'' a volte effettivamente eseguite, per
non destare sospetti. In questi modi riuscivano ad ottenere risarcimenti
non dovuti o di valore anche triplicato rispetto al dovuto. L'indagine,
durata oltre un anno, ha portato a quantificare profitti illeciti per circa
120mila euro, cui devono essere aggiunti i compensi corrisposti dalle
compagnie assicurative ai propri periti infedeli, per accertamenti di fatto
non eseguiti.
da www.sicurauto.it – 27 dicembre 2012
COMPAGNIE ASSICURATIVE FANTASMA: BOTTI DI FINE ANNO
Botti di fine anno per le bande di truffatori che mettono in piedi le frodi
RCA: sotto Natale, l'Isvap (vigila sulle Assicurazioni) ha segnalato altre due
Compagnie fantasma. Il raggiro è basato su nomi attraenti di Compagnie
che magari esistono pure, anch'esse vittime della "trappola", il tutto condito
con prezzi ultra low cost.
DOPPIETTA - L'Isvap ha appena reso noto che è stata segnalata la
commercializzazione di polizze RCA false intestate "Genesis Assicurazioni
SWS", Società che non rientra tra le Compagnie autorizzate o, comunque,
abilitate all'esercizio dell'attività assicurativa sul territorio italiano. L'Autorità
richiama pertanto l'attenzione degli utenti e degli intermediari sulla
circostanza che l'eventuale stipulazione di polizze recanti quell'intestazione
comporta per i contraenti l'insussistenza della copertura assicurativa e, per
gli intermediari, lo svolgimento di un'attività non consentita dalle vigenti
disposizioni normative. Significa che, in caso di incidente causato, i danni a
cose e persone dovrà risarcirli l'automobilista vittima del raggiro: la buona
fede non conta nulla. Leggermente più datata l'altra segnalazione: la
commercializzazione di polizze RCA contraffatte intestate "Mercator
Verzekeringen", Società che non rientra tra le compagnie autorizzate
all'esercizio dell'attività assicurativa da noi. Occhio: questa denominazione
sociale è del tutto simile a quella della Compagnia assicurativa di diritto
belga "Mercator Verzekeringen NV.", abilitata a operare in Italia in regime
di libera prestazione di servizi in alcuni rami danni, ma non nella
Responsabilità civile auto obbligatoria. Una truffa diabolica: la Società
belga ha precisato che sul territorio della Repubblica italiana non ha
stipulato contratti assicurativi e non ha conferito mandati a intermediari.
Inoltre, queste polizze riportano quale contraente GI.SA. Assicurazioni
S.p.A. con sede in Via Trento 67 - 20020 Arese (MI), che non è mai stata
iscritta nel Registro unico degli intermediari assicurativi e riassicurativi
(RUI). In definitiva, l'eventuale stipulazione di polizze recanti l'intestazione
"Mercator Verzekeringen" comporta l'insussistenza della copertura.
SI CAMBIA - In caso di dubbio, verificare, prima della sottoscrizione dei
contratti, che gli stessi siano emessi da Imprese regolarmente autorizzate
allo svolgimento dell'attività assicurativa, tramite la consultazione sul
sito www.isvap.it. Qui trovate gli elenchi delle Imprese italiane ed estere
ammesse ad operare in Italia, e gli avvisi relativi a "Casi di contraffazione o
Società non autorizzate". Si possono chiedere chiarimenti al contact center
Isvap al numero verde 800 486661 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13.30
oppure, negli altri orari, allo 06 421331. Ricordate inoltre che, dal 1°
gennaio 2013 l'Ivass (Istituto per la vigilanza sulle Assicurazioni) succede
in tutti i poteri, funzioni e competenze dell'Isvap. L'istituzione dell'Ivass mira
ad assicurare la piena integrazione dell'attività di vigilanza
assicurativa attraverso un più stretto collegamento con quella bancaria: è
presieduto dal Direttore Generale della Banca d'Italia, incarico attualmente
ricoperto da Fabrizio Saccomanni. E www.ivass.it sarà l'indirizzo del sito
che sostituisce il precedente sito Isvap e che, per consentire agli utenti un
graduale adattamento, temporaneamente ne ricalcherà la struttura.
da sanremonews.it – 29 dicembre 2012
IMPERIA: TRUFFA ALLE ASSICURAZIONI
SCOPERTA DALLA POLIZIA DENUNCIATE 15
PERSONE
In due avevano 'inventato' un sistema per risparmiare
sulle polizze di amici e conoscenti che, pur vivendo in
Campania, risultavano residenti a Chiusanico, in Valle
Impero. Truffa sulle polizze assicurative scoperta dalla
Polizia di Imperia. Un 34enne di origine napoletana ed
un imperiese di 28 anni, come scrivono oggi Stampa e
Secolo, avevano 'inventato' un sistema per
risparmiare sulle polizze di amici e conoscenti che, pur
vivendo in Campania, risultavano residenti a
Chiusanico, in Valle Impero.In totale sono state
scovate e denunciate 15 persone, quasi tutte residenti
in Campania, ma che per le assicurazioni risiedevano
nella Valle, con notevoli risparmi sui premi. L'indagine
ha preso spunto, nel luglio scorso, dopo il fermo di
due persone a bordo di uno scooter.