Libero - 19 Ottobre 2016 - 20-10-2016
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771591 042007 61019 Mercoledì 19 ottobre 2016 9 DIRETTORE VITTORIO FELTRI ANNO LI NUMERO 289 EURO 1,50* Polemica sulle note spese Renzi si gode gli Stati Uniti Tu vuò fà l’americano Obama attacca la Ue tedesca su austerity e immigrati e fa una marchetta al premier alla Casa Bianca. Matteo esaltato dagli Usa perché in Italia e in Europa è il più anti-Putin Luigi Di Maio non è un ladro Rispettatelo di VITTORIO FELTRI Quelli del Movimento 5 Stelle litigano più tra di loro che con i propri avversari. Non si capisce perché sprechino energie in polemiche intestine che, per altro, non giovano all’immagine grillina, anzi la sporcano. Oddio, questisono affari che riguardano i pentastellati e non citurbano più di tanto, ma è impossibile non parlarne perché le beghe ormai sono di dominio pubblico. In particolare quella che riguarda Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera accusato di aver speso poco più di 100 mila euro in tre anni per andare su e giù (...) segue a pagina 9 di RENATO FARINA Matteo, lo ha chiamato Matteo. Sul serio. Nome dibattesimo, come un fratello, come l’amico di una vita, come Re Artù diceva «caro Lancillotto», adesso c’è lui,cavaliere della tavola ovale. Non ci sono altri Matteo almondo, cosìgiovane,cosìvenuto dalniente. Essere trattato da Re dall’Imperatore, dev’essere come un uragano nella pancia per un ragazzotto di Rignano all’Arno. (...) segue a pagina 2 BECCHI - SACCHETTI a pagina 4 C’è più fumo che arrosto LA MANOVRA / Boeri: con le mance sulle pensioni buco da 20 miliardi Follia: vogliono tassare i contanti Padoan: molti onesti risparmiatori si tengono liquidi, su questa ricchezza vanno pagate imposte di GIULIANO ZULIN È riapparso Monti Campana a morto Inutile girarci intorno: quando un governo usa l’inglese per promuovere un suo provvedimento c’è sempre una fregatura. L’abbiamo amaramente scoperto con il famoso capital gain, ovvero le tasse sui guadagni finanziari, che i risparmiatori italiani hanno visto balzare dal 12,5% al 26% con il governo Renzi. (...) segue a pagina 6 La super renzina cazziata dai giudici di GIANLUIGI PARAGONE di FRANCO BECHIS Ditemi che non è vero. Ditemi che tra poco uscirà fuori la verità e cioè che c’è un patto segreto per far vincere il Sì schierando i morti viventi sulle barricate del No. Una specie di patto (...) La procura della Repubblica di Roma ha già avviato la procedura per avere i verbaliintegrali della deposizione- lunedì 17 ottobre- come teste al processo Mafia Capitale (...) segue a pagina 8 segue a pagina 8 SANDRO IACOMETTI di FAUSTO CARIOTI Per quanto ipertrofico possa essere l’ego dell’italiano di turno (e quello di Matteo Renzi lo è parecchio), davanti al cancello della Casa Bianca a prevalere è sempre la sindrome del parente povero che ha ricevuto l’invito dallo zio d’America. La visita ufficiale con annessa «State dinner», l’agognata cena di Stato, per il premier è il sigillo a un rapporto speciale, una moneta (...) segue a pagina 3 Da oggi con D Dice che vota No per far vincere il Sì * Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00. a pagina 6 IN EDICOLA CON I 1 O O C A P O L AV O R I DEL I N 5 C D DA OGGI 4°CD A €4,50 più il prezzo del quotidiano La Cassazione spalanca le frontiere Se l’immigrato convive non lo puoi più espellere di FILIPPO FACCI I nemici delle unioni civili, questa volta, avranno un formidabile asso nella manica per tornare ad attaccare la Legge Cirinnà (n.76/2016) e cioè quella che appunto codifica le unioni civili e le convivenze di fatto. (...) segue a pagina 13 I 1OO CAPOLAVORI DEL IN 5CD IL CASO ICARDI Omesso controllo L’Inter dovrebbe multare se stessa di GIUSEPPE CRUCIANI a pagina 31 4°CD a soli €4,50 + il prezzo del quotidiano Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00 2 PRIMO PIANO __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il grande spot AFFINITÀ In un’epoca di tensioni, il giovane leader italiano con la faccia rossa e le mani in tasca è l’unico a credere ancora alla superiorità morale degli yankee Renzi vuò fà l’americano Obama lo fa sentire Fonzie Alla casa Bianca grandi sorrisi, complimenti e pacche sulle spalle per il premier. Che imbevuto del mito Usa è l’amico ideale per Barack ::: segue dalla prima RENATO FARINA (...) Uno sipone dei problemi di comportamento. Ad esempio, sprizzare gioia, mettersi le mani in tasca giovialmente, oppure corrucciare la fronte per illustrare la consapevolezza di aver il mondo sulle spalle? Che imprevedibili problemi da statista. Il fatto è questo: ieri a Washington, Obama ha scelto Renzi, come «best friend», il maggior alleato americano nella zona del mondo più gravida di casini del millennio. Renzi è stato scelto perché premier dell’Italia, non per la sua faccia rossa da mangiatore di mele e di bistecche. Ma è anche l’unico in circolazione, tra i capi di Stato e di governo d’Europa, che sia imbevuto delmito americano, dell’idea di superiorità culturale e morale degli yankee, di qualunque colore siano, a cui non crede più nessuno, neanche gli americani. Obama sta giocando il finale della sua partita. Una brutta partita, almeno in politica estera. Ha difeso troppo l’islam, ha dato scioccamente retta ai fanatismi di Hillary. E si trova il mondo contro: sta ai ferri corti con la Russia, spiazzato sul Mediterraneo dall’attivismo diPutin. E con un’Europa guidata da una Merkel che ha una politica economica opposta a quella americana e giapponese, tutta austerità-austerità e cazzipropri, e nessuna voglia disgonfiare le tensioni africane che sbattono poveri cristi a casa nostra. I francesi figuriamoci, con la loro grandeur, sono il diavolo per gli americani. Gli altri sono troppo piccoli e senza capi. Invece l’Italia è lì, davanti alla Libia. Con un ragazzotto che, fin nel gergo e nelle posture da Fonzie, ha l’aria di essere pronto a ordinare un hamburger doppio con il burro di arachidi, e somiglia persino un po’ a Elvis Presley nella sua fase in cui cominciava a mettere su chili. Gioverà questo all’Italia? Se torniamo ad avere un ruolo centrale, non solo per i gommoni degli africani, ma anche per gli investimenti degli americani e le loro attenzioni di protezione militare, scombinando i piani a Berlino e al suo alleato di Parigi,tanto meglio. Ma sulla politica americana e quella di Renzi, si prega leggere su queste pagine Fausto Carioti, qui invece proviamo a identificarci con Renzi e con il suo godimento da riccio, per spalmarne un po’ anche sul nostro pessimo umore all’idea dei nostri guai, e che sia in testa in America la sciagurata Hillary. Dunque. La visita in America del nostro presidente delConsiglio, ilsuo accoccolarsi nello studio ovale, il suo ciondolare incredulo ma compìto, esitante se grattarsi la testa o dare una pacca a Obama, e poi decidere di no, perché non è un bullo e sa stare al mondo, e guardare i giardini bruttini ma fatati della casa Bianca con indifferenza, e resistere alla tentazione di saltare come un grillo, è la cosa che somiglia di più al coronamento di un sogno infantile che si ricordi da quelle parti, dove pure di film ne hanno visti tanti. Per questo Obama ha scelto lui, il giovanottone toscano, come ospite per l’ultima cena ufficiale della sua presidenza. Gli mette le ali. È uno degli ultimi esseri al mondo che crede all’America, si fida dell’America, disinteressatamente, se potesse tornare in vita, Renato Carosone gli dedicherebbe «Tu vuò fà l’Americano» (ho controllato sulla copertina del disco: si scrive così). Ripete in inglese, anche quando parla in italiano, che l’America per l’Italia è il «best friend». Il migliore amico. A nessuno dei due piacerà il paragone, ma accidenticome sisomigliano Renzie Berlusconi. Berlusconi da quelle parti ci è arrivato che aveva più di 60 anni, ma aveva la stessa aria di bambinone felice. Due Tom Sawier, che con l’astuzia hanno saputo racimolare i buoni necessari per un ingresso premio nella fabbrica del cioccolato,dove zampillano lapislazzuli, e spandono felicità. Dopo Silvio, Matteo. Quella carogna della Clinton ha fatto piangere a suo tempo Berlusconi, ora c’è la rivincita per tutti. Obama stava seduto prima con lui in salotto, e Renzi non riusciva a piegare le labbra verso il basso, erano sempre dipinte all’insù come un’emoticon, una volta si sarebbe detto come un cartone animato, incollate nello stupore di essere al centro del mondo e non nel senso del bar sport. Poi quelle labbra, Renzi le ha dovute ritirare giù con un gesto prepotente di volontà, per apparire una persona seria, un leader mondiale compreso delle sortidell’universo, attento alle strategie dell’Isis e di Putin, e non un giovanotto in carne bisognoso di soccorso per vincere il referendum in Italia.Noi siamo questo, in Italia.Non ilmondo, ma un referendino del cavolo. Finalmente Renzi precisa che chiunque vinca non sarà né un bengodi né una catastrofe. Meno male, era ora. E però si fa lisciare il pelo da gattone che stenta a non emettere uggiolii orgasmici. Obama morbidamente dice: «Le riforme di Matteo…». Ripete: «Le riforme che Matteo ha iniziato sono giuste». Renzi adesso che torna, va tenuto giù. Bisognerebbe fare come gli antichi romani con i generali di ritorno dai Paesi barbari, che ricordano che sono alla fine delle cacche, come tutti. Ma che ci si vuol fare. Il ragazzo è stato paracadutato al centro del mondo, anzi si è auto-lanciato a Washington, in quel prato verde da Walt Disney, con una specie di catapulta da ragazzo della Via Paal di Rignano sull’Arno, e non gli pare vero di aver mirato giusto. Cerca di fare la faccia compita, alza il volto per ascoltare ciò che dice il Padrone del Mondo, ma si capisce benissimo che non riesce ad ascoltare le parole. Non perché faccia fatica con l’anglo-americano di Barack Obama, facile anche per i principianti, ma perché vola.Le sue grandi orecchie,che lo collegano misticamente ai predecessori Berlusconi e Andreotti, ascoltano non i concetti del capo della Casa Bianca,ma la musica delsuo Paradiso personale.Luiè proprio lì,con i giornalisti americani, le aiuole di Kennedy lo circondano. Un attimo fa era a litigare in Consiglio comunale su quali vasi e quali fiori piazzare nell’isola pedonale di Rifredi. Non sta nella pelle.Ci ritorni in fretta. Magari non abbassi le ali, ma le tasse sì. Altrimenti torni in America e ci resti. © RIPRODUZIONE RISERVATA In gioco il voto degli italiani in Usa «Sei il migliore, io tifo per il Sì» «E io manterrò i soldati in Iraq» Scambi di favori a Washington ::: ELISA CALESSI ■■■ «We save the best for last», abbiamo riservato il meglio alla fine. Eccede subito in lusinghe,Barack Obama, dando il benvenuto a Matteo Renzi, «my good friend», sul prato della Casa Bianca. Ed è la cifra di una giornata segnata da complimenti (Obama lo presenta come un premier«giovane, bello e campione di Twitter», Renzidice che è un «regalo incredibile essere qui»), pacche sulle spalle, sorrisi. Naturalmente in questa sincera ed esibita cordialità c’è anche uno scambio di favori. Per il presidente americano, ospitare il quarantenne premier italiano nei suoi ultimi giorni alla Casa Bianca - è l’ultima visita di Stato di Obama - vuol dire chiudere con una ventata di giovinezza un’avventura che gli ha portato capelli bianchi, calo del consenso e l’accusa di aver aperto le porte a Donald Trump. Per Renzi questo incontro significava ottenere l’endorsement della più importante potenza mondiale nella battaglia finale: il referendum costituzionale.Infine, perObama, la sfilata italiana alla cena presidenziale (ci saranno insieme ipremi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni, poi Giorgio Armani, lo chef Mario Batali e l’immancabile Raffaele Cantone) vuol dire provare a guadagnare ilvoto degliitaloamericani per Hillary Clinton. Come dice Renzi, gli americani sono più interessati all’8 novembre che al 4 dicembre. Ma le due date, essendo i due Paesi alleati, gioco forza si intrecciano. Il presidente americano non lo delude. «Il Sì al referendum», dice alla fine del bilaterale, «crediamo che possa accelerare il percorso dell’Italia verso un’economia più vibrante e verso un sistema politico più efficiente».E promuove l’azione del governo per uscire dalla crisi. «Matteo sta facendo le riforme in Italia, a volte incontra resistenze e inerzie ma l’economia ha mostrato segni di crescita». Aggiunge, poi, che Renzi «dovrebbe restare in politica a prescindere dall’esito del referendum. Io faccio il tifo… Renzi dovresti rimanere ancora per un po’». Il premier italiano contraccambia: «Ringrazio gli Stati Uniti per il supporto nella battaglia per affermare la crescita. Il vostro Paese ha indicato la via, siete un modello, un punto di riferimento». Gli profetizza un risarcimento: «La storia è maestra di vita, sarà buona con lei». Come in tutti i rapporti, pe- 3 PRIMO PIANO __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ il grande spot «PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA» Gli Stati Uniti non possono più contare su Napolitano, l’amico che dal Colle è stato sempre pronto a pilotare le crisi del Belpaese Barack tifa Matteo perché tutti gli altri sono figli di Putin Washington vuole che Roma non si sposti verso Mosca E alla Casa Bianca sanno che, via il Rottamatore, i leader italiani, da Grillo al centrodestra, stanno con Vladimir ::: segue dalla prima FAUSTO CARIOTI “ ■ Gli americani amano il vostro cibo, la moda, il vino, Sofia Loren. Il nostro amore per l’Italia è profondo BARACK OBAMA ■ Presidente, quando verrà in Italia le farò assaggiare una la migliore amatriciana della sua vita MATTEO RENZI ■ Non sono cosi fortunato da avere antenati, ma mi considero un italiano onorario BARACK OBAMA ■ Dopo la battaglia di Mosul ci saranno molti sfollati e rifugiati da gestire ma ci saremo BARACK OBAMA AMERICAN GRAFFITI Matteo Renzi e Barack Obama durante la conferenza stampa alla Casa Bianca. Da sinistra, l’arrivo negli Usa di Roberto Benigni con la moglie Nicoletta Braschi, la campionessa paralimpica Bebe Vio e il presidente dell'anticorruzione Raffaele Cantone; la moglie di Renzi, Agnese, con la first lady Michelle Obama [Reuters e LaPresse] rò, anche qui c’è un prezzo da pagare. «Patti chiari, amicizia lunga», dice Obama in italiano per spiegare il rapporto forte, ma anche schietto, che lega i due Paesi. Quello che gli Usa chiedono all’Italia è un impegno sul fronte del terrorismo internazionale. Di questo si è parlato a quattr’occhi. Ma qualcosa trapela anche davanti alle telecamere. L’Italia, ricorda Renzi, è già alleata degli Usa in tutti i principali teatri di guerra.Obama ringrazia «l’Italia per il ruolo chiave nella lotta contro l’Is». Ma poi,pur senza esplicitare richieste, evoca la necessità di un impegno maggiore in Iraq: «Dovremo occuparci della crisi umanitaria che potrebbe esserci dopo la battaglia di Mosul: ci saranno molti sfollati, rifugiati interni, ma questo sarà gestito dalla coalizione e abbiamo messo a punto un piano e delle infrastrutture per affrontare la potenziale crisi umanitaria». Renzi lo rassicura: «L’agenda italiana coincide con quella americana». Soprattutto, «il nostro impegno continuerà in Iraq e in Afghanistan. Non bisogna cedere alla paura». L’altro assist di Obama a Renzi è il riconoscimento della leaderhisp italiana in Europa. Una constatazione che è anche un auspicio: gli Usa hanno bisogno dell’Italia come freno all’avanzata dei populismi che farebbero implodere l’Europa.Per questo Obama dà una mano a Renzi nel braccio di ferro con Bruxelles: «Con le sue riforme ha mantenuto la parola nei confronti dell’Unione». E sull’immigrazione l’Italia ha «salvato migliaia di vite nel Mediterraneo, ha mostrato una leadership in Europa». Renzi ribatte da una parte minimizzando le conseguenze del referendum pertranquillizzare gliinvestitori americani: «Non credo che ci saranno cataclismi nel caso di una vittoria del no al referendum». Dall’altro, aggiunge che «se vincono i sì l’unica conseguenza per l’Italia è che sarà più facile la battaglia per cambiare l’Europa». Resta da capire, però,quanto l’endorsement di Obama sia un aiuto e quanto, invece, un boomerang. Beppe Grillo, dalsuo blog,scrive di un «Renzi che fa la star con Obama», mentre i dati sull’occupazione registrano un aumento di licenziamenti. Il leghista Roberto Calderoli parla di «un’altra ingerenza inaccettabile». E anche Giorgia Meloni invita a dire «no alle interferenze dei poteri forti e delle nazioni straniere». © RIPRODUZIONE RISERVATA (...) da spendere anche in vista del referendum costituzionale: con quali risultati si vedrà. Per Barack Obama, molto realisticamente, Renzi è invece la carta meno brutta del mazzo italiano, quella che oggi garantisce meglio Washington dalla rinascita di un asse privilegiato tra Roma e Mosca. Il presidente degli Stati Uniti la sua parte la fa tutta. Come impone il galateo istituzionale, fa precedere l’evento da un’intervista (in questo caso a Repubblica) in cui se la prende con l’austerità che ha bloccato la crescita nel vecchio continente,cioè con la linea delrigore imposta da Berlino: vecchia musica americana che è una delizia per le orecchie di Renzi.Durante la conferenza stampa Obama va oltre: si schiera in favore della riforma costituzionale su cui gli italiani decideranno il 4 dicembre e auspica che, comunque vada quel referendum, Renzi rimanga a palazzo Chigi: «Spero che Matteo resti al timone, faccio il tifo per lui». Più di così, era impossibile fare. Probabilmente, anzi, Obama ha fatto troppo, visto che gli elettori italiani già in passato hanno mostrato di non gradire certe ingerenze. Anche se i due si sforzano di far credere il contrario, non è un legame speciale quello che spinge il presidente americano a sponsorizzare il premier italiano e le sue riforme. Né tanta attenzione si spiega solo col fatto che Renzi sia il leader di un Paese alleato che si è appena impegnato a inviare ipropri soldati al confine est della Nato e che ogni anno perde 3 miliardi di export per aderire all’embargo contro la Russia voluto da Washington. Lo stesso invito alla cena di Stato conferma che l’Italia e il suo presidente del Consiglio non sono mai stati in cima agli interessi della Casa Bianca. Renzi è il diciassettesimo leader che ha ricevuto questo “onore” dall’attuale presidente americano: prima di lui è toccato a tutti i leader degli altri Paesi del G7 (nell’ordine Germania, Regno Unito, Francia,Giappone, Canada) e a tanti personaggi non proprio di primo piano sulla scena internazionale, come l’islandese Si- gurdur Johannsson e il singaporiano Lee Hsien Loong.«Abbiamo tenuto il meglio per la fine», è la battuta con cui spiega il ritardo Obama, consapevole di quanto sia anomalo che il capo del governo della quarta potenza economica d’Europa e ottava nel mondo sia anche l’ultimo della sua lista. La ragione del ripescaggio tardivo e delle belle parole è la mancanza di alternative gradite che lo scenario italiano offre a Obama. Il nemico numero uno dell’amministrazione americana è il presidente russo Vladimir Putin e una crisi di governo a Roma potrebbe spostare gli equilibri del prossimo esecutivo verso Mosca. Già nel 2009, ai tempi di Silvio Berlusconi, era stata forte l’irritazione a Washington per la ostpolitik del Cavaliere: i cable, i messaggi che dall’ambasciata di via Veneto venivano inviati verso il Dipartimento di L’INTERVISTA Assist su «Repubblica» «Questa austerity paralizza l’Europa» Austerità, profughi, Europa. Il viaggio americano di Matteo Renzi è stato preparato da una lunga intervista del quotidiano «La Repubblica» a Barack Obama. Il presidente Usa ha sottolineato il successo delle sue politiche di «investimenti pubblici per stimolare l’economia». Al contrario, «le misure di austerità hanno contribuito al rallentamento della crescita in Europa», ha detto Obama sostenendo «le riforme che il premier Renzi persegue». Insomma, un antipasto alle carinerie di ieri condite con attacchi a Trump e ai movimenti populisti che «mettono in discussione il principio di integrazione». Anche per questo, ha detto Obama, è necessario aiutare l’Italia «in prima linea nella crisi dei rifugiati, catastrofe umanitaria e test della nostra umanità». Stato, insistevano sul rapporto personale tra Berlusconi e Putin e sul rapporto sempre più stretto che legava l’Italia alla Russia in materia di politica energetica, giudicato un minaccia per gli interessi statunitensi. Da allora sulla scena internazionale le cose sono peggiorate. Putin si è preso la Crimea, ha rafforzato l’asse con l’Iran e difende il leader siriano Bashar al-Assad, che gli americani vogliono detronizzare. In Italia la stella di Berlusconi è in declino, ma il nuovo che avanza è comunque a Mosca che guarda, non a Washington. I Cinque Stelle di Beppe Grillo e Luigi Di Maio sono in prima fila nelle proteste contro il Muos, il sistema di comunicazioni militari a stelle e strisce che ha una base in Sicilia, ammiccano a Putin e si oppongono alle sanzioni alla Russia e all’invio dei 140 soldati italiani in Lettonia con gli uomini della Nato. Alessandro Di Battista e il responsabile Esteri del movimento, Manlio Di Stefano, nei mesi scorsi sono andati a Mosca a dire che «la partecipazione alla Nato va ridiscussa»: posizione che è piaciuta al Cremlino,assai meno alDipartimento di Stato americano. Il leaderdella Lega,Matteo Salvini, ieri si è spinto oltre: «Uscire dalla Nato? E perché no?». Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, non arriva a tanto, ma non condivide la linea dura dell’Alleanza atlantica nei confronti della Russia. Morale: se il governo Renzi salta, sia che al governo vadano i Cinque Stelle, sia che per un qualche miracolo il vecchio centrodestra riesca a ricompattarsi e a spuntarla, per Washington sarebbe una brutta notizia. Anche perché finché al Quirinale c’era Giorgio Napolitano, l’unico vero amico forte che gli Stati Uniti hanno in Italia, si poteva sempre contare su una “crisi pilotata” che portasse al governo il Mario Monti di turno. Ma Sergio Mattarella e le sue capacità di muoversi in un simile scenario sono un’incognita. Tutto, insomma, consiglia a Obama e ai suoi strateghi di tenersi stretto Renzi. Bastassero una conferenza stampa congiunta e una cena di gala, il problema lo avrebbero già risolto. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 PRIMO PIANO __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ sfide mondiali NO GLOBAL Lo statunitense medio non sente il ricco newyorkese come un politico lontano dal popolo, a differenza di Hillary, la prescelta dall’establishment Wall Street, non il sesso è il problema di Trump La stampa italiana ha ridotto le elezioni Usa a una farsa a luci rosse Invece è lo scontro tra il mondo dell’alta finanza e il popolo americano ::: PAOLO BECCHI CESARE SACCHETTI ■■■ Quella che i giornaloni italiani, con alla testa un Corriere sempre più illeggibile (e per questo in caduta libera nelle vendite) raccontano folkloristicamente come «la campagna più bizzarra» della storia degli Usa, perché si parla più di sesso che di altro, in realtà tocca interessi talmente importanti per le parti in gioco che la vittoria di uno o dell’altra potrebbe cambiare il destino dell’intero pianeta. La narrazione offerta dal mainstream è sostanzialmente questa: da un lato il sessista e misogino Trump che minaccia la democrazia americana e il mondo intero; dall’altra la virtuosa Hillary ultima speranza per fermare l’avanzata del satrapo di New York e continuare e portare a termine il processo della globalizzazione. Mentre ci viene raccontato ognisingolo dettaglio delle donne che forse Trump si è fottuto 35 anni fa, ci vengono taciuti tutti i legami della Clinton e il contenuto delle sue email cancellate in aperta violazione delle leggi federali. BAGNO DI FOLLA Allo stesso tempo nessun giornale italiano, tranne questo giornale, sta informando l’opinione pubblica dei contenuti della campagna di Trump; tutt’al più le uniche informazioni che arrivano sulle dichiarazioni del candidato repubblicano sono delle singole frasi estrapolate dai suoi discorsi e utilizzate per alimentare la crociata contro di lui. Solamente la settimana scorsa Trump, mentre la Clinton malata e dopata si riposa, ha partecipato a 12 comizi, passando dal Maine all’Ohio fino ad arrivare al New Hampshire e alla Florida. A Cincinnati,nell’Ohio, gli spalti dell’arena erano assiepati in ogni ordine di posti: 21000 spettatori solamente all’interno, e 7000 persone rimaste fuori ad ascoltare. Sugli spalti c’era ogni singolo strato della società americana: afroamericani, ispanici, bianchi WASP, italoamericani, casalinghe, operai e piccoli imprenditori. Pare che questa notizia in Italia non la abbia riportata nessun giornale. Ci sono persino una parte degli elettori di Bernie Sanders, che non hanno mai digerito la candidatura della Clinton. È l’America più popolare quella che partecipa ai raduni di Trump, quella che è stata dimenticata per molti anni dall’establishment di Washington, troppo impegnato a fare gli interessi di Wall Street e delle grandi multinazionali americane. Trump è ricco sfondato, e più di qualche osservatore ha fatto notare che già questa sua condizione lo rende incompatibile con gli interessi degli strati popolari e rurali del Midwest o del Sud. È senz’altro vero che a Trump i quattrininon manchino, ma è altrettanto vero che la fortuna di «the Donald» non deriva dalla sua appartenenza alle élite dei circoli finanziari di New York, quanto dalla sua indiscussa capacità di fare business. Ecco perché l’americano medio non lo sente come un politico lontano dal popolo, a differenza di Hillary, la candidata prescelta dall’establishment per continuare ad alimentare l’enorme struttura di potere globalista che invece Trump vuole abbattere. Se si ascolta il comizio del 13 ottobre a West Palm Beach in Florida, ci si rende conto perché Trump è tanto odiato dal- Trump sa mobilitare le passioni dell’america più vera [Ansa] la stampa, e si avrà la percezione netta della pericolosità di questo personaggio per il sistema. Questo uno dei passaggi chiave del suo discorso: «esiste una struttura di potere globale responsabile per le decisioni economiche che hanno derubato la nostra classe lavoratrice, depredato il paese della sua ricchezza e mes- A MANHATTAN Rissa per la statua di Hillary nuda e indemoniata Trump nudo si può, la Clinton no. Momenti di tensione ieri mattina a New York, proprio alla vigilia del duello televisivo finale tra i due candidati alla Casa bianca. A Manhattan sostenitori dei due candidati alla Casa Bianca hanno dato vita a una zuffa quando un fan del repubblicano ha esposto una statua con la caricatura nuda della democratica. Immediata la protesta di alcune donne, che alla fine hanno abbattuto la figura da loro definita «oscena». La ex first lady era raffigurata nuda e come un mostro metà donna e metà caprone (allusione alle parole di Trump secondo cui «Hillary è il demonio»); dietro di lei spuntava l’immagine di «un banchiere di Wall Street». Solo l’intervento della polizia ha riportato la calma. Nei mesi scorsi, in molte città americane gli attivisti di sinistra avevano esposto statue caricaturali di Donald; ma i sostenitori del miliardario evidentemente hanno un senso dell’umorismo più svilupppato dei loro rivali. VITTIME zioni USC Dornsife, il magnate è davanti alla rivale democratica da metà settembre e ha subito un leggero calo ed un breve sorpasso nei giorni seguenti il secondo dibattito di domenica 9 ottobre. È un sondaggio che ha infiammato i liberal ed i conservatori uniti nel fronte #NeverTrump (mai con Trump). Il New York Times ha mosso critiche circa la metodologia di ricerca ma, come sottolinea Sean Trende, senior elections analyst di RealClearPolitics, «tutti i sondaggisti hanno il loro modo per ponderare i dati» e per questo i risultati del Los Angeles Times non si possono respingere in maniera definitiva. Nelle urne di martedì 8 novembre avremo il verdetto finale, anche su sondaggi e sondaggisti. Ad ascoltare queste parole di Trump sono le vittime di questo sistema e della globalizzazione che «ha portato alla distruzione delle fattorie, e del lavoro finito in Messico, in Cina e in altri paesi del mondo». Quello che colpisce è il linguaggio che egli usa: ripete spesso la parola «noi», per esaltare il suo legame con il popolo che lo ascolta. È un movimento, quello da lui guidato, afferma Trump, «come mai visto prima nel nostro Paese» fatto di «enormi folle che fanno la fila per aspettare fuori dalle arene e non riescono ad entrare. È qualcosa che non è mai successo prima, ed è un grande fenomeno politico». Non è un’elezione normale questa, e ha ragione Trump a ribadirlo. Non è un «repubblicano» contro un «democratico», perché Trump è Trump e solo Trump. Questa volta la posta in palio è altissima. Se a vincere sarà la Clinton, si riaffermerà quel sistema di potere fondato sulla supremazia della finanza globale e sull’egemonia militare della NATO, pronta persino a sferrare un attacco militare alla Russia. Se a vincere sarà Trump, potrà essere l’inizio di un nuovo equilibrio planetario basato sul rispetto della sovranità dei popoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Stanotte il terzo e ultimo dibattito tv Un sondaggio di sinistra dà Donald sempre avanti ::: GABRIELE CARRER ■■■ Il fischio di inizio per gli ultimi novanta minuti sul campo è previsto questa notte alla University of Nevada, Las Vegas. Saranno di nuovo uno contro uno i candidati alla presidenza degli Stati Uniti d’America: Hillary Clinton e Donald Trump. Gli ultimi sondaggi raccontano di un vantaggio crescente della democratica che sembra favorita nelle urne del prossimo 8 novembre. Clinton sarebbe in vantaggio di 12 punti percentuali su Trump (50% a 38%), stando all’ultimo sondaggio a livello nazionale diffuso dalla Monmouth University con un trend in crescita nelle ultime settimane. The Donald appare in difficoltà però non solo nei sondaggi su base nazionale so quel denaro nelle tasche di un ristretto gruppo di grandicorporation ed entità politiche». Se non si fosse sicuri di ascoltare Trump, si avrebbe l’impressione di essere finiti in un qualche comizio di antiglobalisti, e invece è proprio lui a scagliare dei colpi durissimi a quei poteri sovranazionali che hanno imposto la globalizzazione a miliardi di persone nel mondo e hanno distrutto il benessere del ceto medio. Sono i suoi avversari, i Clinton «ad essere al centro di questa struttura di potere, quando Hillary si incontrava in segreto con le banche internazionali per pianificare la distruzione della sovranità degli USA per arricchire questi poteri finanziari globali,gli interessi particolari dei suoi amici e dei suoi finanziatori». A fare il ruolo di portavoce di questi interessi sono i media che giudicano «chiunque sfidi il loro potere come un sessista, un razzista, uno xenofobo», fino ad arrivare «alla completa distruzione della carriera e della famiglia» dei loro oppositori. ma anche su quelli a livello federale, quelli che contano davvero essendo i singoli Stati ad assegnare i Grandi elettori che poi eleggeranno ufficialmente il successore di Barack Obama. Trump insegue infatti nella maggior parte di quegli Stati, come Virginia, Florida, Pennsylvania e Ohio. Ci sono però rilevazioni che hanno accesso ildibattitto sui media americani e che vedono il magnate assai più vicino alla rivale, per lungo tempo davanti:sono quelle firmate dalla University of Southern California per il Los Angeles Times, quarto quotidiano per diffusione negli Usa e schierato a sinistra. Stando agli ultimi dati elaborati lunedì Trump sarebbe in vantaggio su Clinton di 1,6 punti percentuali (44,9% a 43,3%). Secondo le elabora- 5 PRIMO PIANO __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ sfide mondiali IL BAVAGLIO Al prossimo eurovertice si discuterà anche dei finanziamenti di Vladimir ai partiti anti-Ue Come se il disagio sull’immigrazione fosse colpa dello zar La Merkel ci fa fuori dal vertice filo Putin Renzi manda truppe in Lettonia e al vertice con russi e ucraini Angela invita solo Hollande. Dimenticata pure il commissario europeo Mogherini. Si pensa a sanzioni contro Mosca per la guerra ai terroristi in Siria ::: ANDREA MORIGI ■■■ Alla ripresa dei negoziati sulla crisi ucraina, in programma oggi a Berlino, si presenta anche ilpresidente russo Vladimir Putin. Nel tentativo diricucire il recente strappo fra Mosca e Parigi, la cancelliera tedesca Angela Merkel riesce a mettere allo stesso tavolo anche il presidente francese François Hollande, che la settimana scorsa si era visto annullare all’improvviso l’incontro con Putin. È il «quartetto di Normandia», esteso a Petro Poroshenko, il presidente ucraino, che tuttavia partecipa con poco entusiasmo: «Sono molto ottimista sul futuro dell’Ucraina, non altrettanto sull’esito della riunione», convocata per «valutare l’attuazione» degli accordi di Minsk 2, che il 12 febbraio 2015 imposero il cessateil-fuoco e alcune condizioni da rispettare per porre fine al conflitto fra l’Ucraina e le Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, appoggiate dalla Russia. Delresto nemmeno a Mosca coltivano troppe illusioni, se anche il portavoce delCremlino Dmitry Peskov ritiene che sia «troppo presto per parlare di un qualsiasi accordo specifico». La distanza fra le due parti si misura nelle loro richieste. Poroshenko pretende che Putin ritiri le forze di occupazione e le armi e ne trasferisca il controllo all’Ucraina, che sostiene di aver attuato il 95% delle richieste degli accordi di Minsk, mentre giudica che la Russia sia ancora a zero. Al Cremlino ribattono che invece è l’attuazione da parte di Kiev degli impegni presi a Minsk che lascia molto a desiderare. Esauriti gli argomenti, all’Eliseo vorrebbero quindi passare ad affrontare un’altra questione ancor più spinosa, la Siria. Secondo l’Eliseo,Merkel,Hollande e Putin,sidovrebbe discutere «di un cessate-ilfuoco duraturo e dell’accesso umanitario ad Aleppo». Dal Cremlino rispondono con una tregua umanitaria diotto ore,annunciata per domani, e preceduta ieri da una so- ::: ALESSANDRO GONZATO YALTA (RUSSIA) ■■■ «Stiamo costruendo i nuovi rapporti economici della Russia con la Cina e con gli altri Paesi dell’Est. È normale. Dobbiamo seguire questa strategia. Ma noi, l’Europa, non la consideriamo come una nemica. È un nostro partner storico, ed è un vero peccato che i suoi politici continuino a prendere decisioni contro di noi». È mezzanotte. Parliamo con Andrey Nazarov, condirettore della «Fondazione Russia Business» - che riunisce più di quaranta aziende russe leader in vari settori - su un divano della hall dell’hotel Rixos Mriya, in Crimea,la repubblica che si è separata dall’Ucraina per riunirsi alla Russia. Qui, dal 20 al 22 aprile prossimi, si svolgerà il terzo forum economico di Yalta. I nostri soldati al fronte Salvini con il colbacco «Usciamo dalla Nato» Ma la Meloni dice no ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ Prima l’elogio di Vladimir Putin, la bat- zioni, invocate già due giorni fa dal ministro degli Esteri britannico Boris Johnson e dal segretario di Stato americano John Kerry e non escluse a priori nemmeno dalla Merkel. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk assicura che non ci saranno decisione né conclusioni, ma fonti del Consiglio anticipano «una discussione molto più ampia. Certamente il tema ucraino sarà presente, ma anche quello siriano». Quanto alle sanzioni contro Mosca per il ruolo del Cremlino in Siria, non se ne parla, ma «ciò non le esclude in futuro». Infine è «probabile» che si parli dei presunti finanziamenti ai cosiddetti «populisti» europei da parte di Mosca. Si cerca un colpevole. Come se il disagio, che si esprime nelle urne e nelle piazze europee e provoca ribellione anche da parte dei governi comunitari nei confronti delle politiche migratorie dell’Ue, fosse da addebitare in primo luogo allo zar Putin. taglia per la revoca delle sanzioni alla Russia e il No alla missione della Nato a protezione deiPaesi baltici. Adesso la proposta di far uscire l’Italia dall’Alleanza atlantica. Matteo Salviniaggiunge un nuovo capitolo all’agenda della sua politica estera. E pazienza se stavolta anche la sua compagna di viaggio nell’ala lepenista del centrodestra, Giorgia Meloni, prende le distanze («uscire dalla Nato? No»). Il leader del Carroccio si diverte a rompere gli schemi, strizzando ancora una volta l’occhio all’elettorato anti-sistema. Ospite dalla trasmissione L’aria che tira, su La7, Salvini ha preso spunto dall’annuncio del prossimo dispiegamento dei militari italiani in Lettonia per picconare l’Alleanza militare occidentale: «Sento in giro una gran puzza di guerra ed io sono contro la guerra. È la Nato che si sta muovendo ai confini con la Russia e allora mi sento più vicino alla Russia e mi domando che senso ha per l’Italia stare ancora nella Nato. Io non voglio lasciare ai miei figli il ritorno alla Guerra Fredda nel2017». Ancora: «Io ridiscuterei la presenza dell’Italia nella Nato». Un po’ come urlavano, nel secolo scorso, i militanti di estrema sinistra («fuori l’Italia dalla Nato,fuori la Nato dall’Italia») che contestavano la presenza delle basi americane e l’installazione dei missili da crociera in Italia. Una presa di posizione che fa il paio con l’appoggio a Donald Trump, altro ammiratore di Putin nonché contestatore delle ultime mosse dell’Alleanza atlantica. L’ammirazione di Salvini per Trump non è una novita, visto che il leader del Carroccio con lo sfidante di Barack Obama alle presidenziali Usa si fece fotografare nel giugno scorso. Fatto sta che ieri il leader della Lega ha bissato l’endorsement: «Se dovessi scegliere tra Hillary Clinton - che nei fatti è il proseguimento dei governi Bush, Clinton e Obama - e Trump, io sceglierei Trump. Almeno non va sganciando bombe in giro per il mondo». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il presidente russo Vladimir Putin [Lapresse] ::: MINSK 2 GLI ACCORDI DEL 2015 Per porre fine al conflitto in corso fra Russia e Ucraina, il 12 febbraio 2015, in Normandia, Vladimir Putin, Petro Poroshenko, Angela Merkel e François Hollande sottoscrivono un protocollo che, oltre a imporre il cessate il fuoco, detta alcune condizioni da rispettare per il processo di pace IL DISARMO Fra gli impegni assunti dalle parti, vi è il ritiro di tutte le armi pesanti e la creazione di una zona cuscinetto smilitarizzata sotto il controllo dell’Osce. L’Ucraina controllerà i confini territoriali in tutta l'area del conflitto LE ELEZIONI Si prevedono inoltre elezioni libere nelle Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk, a cui l’Ucraina ha concesso temporaneamente l’autonomia, l’amnistia per coloro che hanno partecipato al conflitto a Donetsk a Lugansk oltre al rilascio e scambio di tutti gli ostaggi e i prigionieri detenuti illecitamente spensione dei raid aerei che il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha definito un «segno di buona volontà». In questo scenario, il presidente del consiglio italiano, Matteo Renzi e l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, non invitati, seguono l’evolversi dei colloqui. L’Italia schiera i propri soldati per le manovre Nato in Lettonia, lanciando un segnale di sfida a Mosca, ribadito ieri durante l’incontro fra Renzi e Obama a Washington. Poi rimane alla finestra, peraltro insieme agli Stati Uniti, testimoniando con l’assenza la propria irrilevanza nei processi di pace. Ci si limiterà a discuterne dopo, a cose fatte. Giovedì sera i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea,riuniti a Bruxelles per il Consiglio Europeo, terranno una cena di lavoro che sarà dedicata, tra l’altro, a una discussione sulle relazioni con la Russia. L’idea, avanzata da Renzi, esclude il tema delle san- Intervista ad Andrey Nazarov, direttore della «Fondazione Russia Business» «Senza Kiev la Crimea vola e ha fame di made in Italy» C’è il rischio di una nuova guerra fredda tra l’occidente e la Russia? «Il nostro Paese difenderà sempre i propri interessi. L’Europa ha preso negli ultimi tempi e sta prendendo decisioni che ci penalizzano,ma noi andiamo avanti. I politici europei ci stanno ostacolando, ma sono sicuro che i loro cittadini sono dalla nostra parte». Intanto l’Unione economica euroasiatica si sta allargando. «L’unione doganale con la Bielorussia, col Kazikistan, con l’Armenia e col Kirghistan, per noi è storica. Siamo un Paese forte e autonomo, ma vogliamo cooperare coi nostri partner tradizionali». Quanto influirà l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti sui vostri rapporti con l’occidente? «Che vinca la Clinton o Trump la Russia continuerà a pensare alla propria gente: per noi le elezioni americane non sono determinanti. Auspico però che questa politica della Nato termini in fretta. La Russia ha i propri principi di sicurezza e nessuno deve avvicinarsi ai suoi confini». Come sono le vostre relazioni col governo italiano? «Siamo due Paesi amici e condividiamo molti valori nonostante le attuali divisioni politiche». Putin aveva un rapporto diretto con Berlusconi. Oggi qual è il partner europeo di riferimento per il presidente russo? «Tutti i leader dovrebbero dialogare con Putin. Ma chiunque voglia confrontarsi con lui lo deve fare nel rispetto e nell’uguaglianza». L’Europa prosegue con le sanzioni nei vostri confronti a seguito del referendum per l’autonomia della Crimea. «Ci puniscono perché il popolo ha espresso liberamente e in modo democratico la propria volontà. Ma noi siamo forti». Una delegazione formata da politici e imprenditori del Nord Italia è qui per dimostrare la propria contrarietà ai provvedimenti decisi da Bruxelles e per stringere accordi commerciali. «Liringrazio: sono stati coraggio- si. Ci sono molte possibilità di sviluppo. Saranno nostri ospiti d’onore al Forum dell’anno prossimo». Com’è cambiata l’economia della Crimea dopo l’indipendenza dall’Ucraina e il passaggio nella Federazione Russa? «La penisola ha puntato prima di tutto sulla costruzione di strade e ponti. C’è stato un grosso investimento nel settore elettrico. Mosca ha concesso incentivi, con tassazione dimezzata, a chi apre nuove attività. Sta crescendo il traffico aereo, che va di pari passo con l’incremento del turismo. L’agricoltura è uno dei settori trainanti. La produzione di vino sta facendo passi da gigante. L’industria si è rimessa in moto.La gente è entusiasta.Insomma, ci sono tanti nuovi progetti e molta speranza per il futuro della regione». © RIPRODUZIONE RISERVATA 6 ITALIA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LA MANOVRA Come ai tempi del governo Monti Ci mancava la patrimoniale sui contanti Padoan propone il «condono» perfino sulle banconote conservate a casa dagli italiani: un incentivo a spendere di meno ::: segue dalla prima GIULIANO ZULIN (...) Anche il Jobs Act non è stato un successo: all’inizio creava posti di lavoro perché il governo di fatto pagava le aziende per trasformare i lavoratori in assunti a tempo indeterminato, ma i dati usciti ieri dimostrano che senza la palanca di Stato l’occupazione non si muove. Anzi, cala. In queste ore invece il dibattito si concentra sulla voluntary disclosure, letteralmente una divulgazione volontaria di patrimoni allo Stato, che prima non conosceva. Un condono. Solo che è brutto chiamarlo così, per cui si usa l’inglese per farlo sembrare un’operazione figa. Ci sarebbero 150 miliardi in contanti nelle case degli italiani. E il governo spera di far emergere una piccola parte di questa ricchezza non dichiarata per far qua- Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan [LaPresse] drare i conti della manovra. Si dice che l’esecutivo voglia applicare un’aliquota del 35% sulle banconote per «pulirle». In realtà a Palazzo Chigi non interessa la legalità della provenienza di questo denaro: punta solamente a fare cassa. Perché ha finito le idee. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ieri è stato perentorio a “Uno Mattina” su Raiuno: «La voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte». Parole minacciose. Peggio: pericolose. Punto primo: se una persona ha dei contanti a casa o in cassetta di sicurezza non significa che sia una ricchezza occulta, perchè la gente con i suoi soldi fa quello che vuole: d’altronde non è illegale detenere contanti, altrimenti non si “ ■ I possessori di questa ricchezza occulta devono farla emergere. E pagare le imposte con la «voluntary» capisce perché la Bce continui a stamparli. Secondo: su quei soldi, verosimilmente, si sono già pagate le tasse. Le banconote non nascono sulle piante, sono frutto quasi sempre di un’attività, la quale subisce già tassazioni di ogni tipo. Per cui, terzo punto, non è vero che sui contanti bisogna pagare le imposte: la gente onesta ha già fatto il suo dovere col fisco quando si reca al bancomat o allo sportello e preleva banconote. Ma poi, altra questione, questo governo non è lo stesso che ha alzato da mille a tremila euro la soglia legale per i pagamenti con i contanti? Cos’è successo nell’ultimo anno? I 50 euro sono diventati radioattivi? Certo, esistono i miliardi di euro fatturati dalla criminalità organizzata, ma è difficile pensare che questi signori si affretteranno a recarsi in uno sportello dell’Agenzia delle Entrate per autodenunciarsi. Anche perchè, una delle poche cose che si è capito di questa voluntary, di questo condono, è che il perdono dello Stato riguarda soltanto il civile e non il penale. E a Matteo Messina Denaro non interessa la sanatoria civile... Difatto tutto questo dibattito montato dal governo avrà come unico risultato che la gente spenderà ancora meno.Già siamo in deflazione perché lavoratori e pensionati preferiscono investire quei pochi euro che riescono a risparmiare in fondi di investimento piuttosto che far girare l’economia, se adesso fanno passare il messaggio che se ti trovano una banconota da 200 euro in casa ti stangano, beh... come possiamo sperare di far ripartire i consumi? Mentre con la rottamazione di Equitalia si punta a calmare gli animi dei contribuenti, con il condono sul denaro liquido torniamo ai tempi delle fatwe di Mario Monti, secondo il quale chi usava una banconota era un evasore da rapinare. © RIPRODUZIONE RISERVATA Duello con Bruxelles sugli zerovirgola Ci sono 12 miliardi a deficit Prime retromarce su Equitalia ■■■ Matteo Renzi non ama che si discuta degli zero virgola. Ma è proprio lì che si concentrerà l’analisi di Bruxelles sulla manovra italiana. Buon ultimo il governo ha mandato nella notte alla Commissione Ue il Bilancio programmatico di bilancio dove si legge che il deficit strutturale per il 2017 (sempre che siano riconosciute le circostanze eccezionali per terremoto e migranti per il 2017 per lo 0,4% del pil) resterà inchiodato all’1,2%, come nel 2016. Il premier ha dunque deciso di non fare neanche quello sforzo dello 0,1% che l’Europa gli chiedeva rispetto allo 0,6% richiesto dal fiscal compact. Scelta che potrebbe rendere più difficile la trattativa. Il negoziato, che dovrebbe portare ad un primo verdetto entro novembre, è già aperto. Anche perché la prossima settimana arriveranno i tecnici della Commissione a verificare il rispetto delle «raccomandazioni» dello scorso maggio per compensare gli «squilibri macroeconomici». Nel mirino ci sono principalmente gli interventi una tantum, ma anche le richieste di flessibilità aggiuntiva e le previsioni macroeconomiche. «Stiamo valutando fino a che punto possiamo considerare eccezionali alcune spese e realistici i gettiti previsti da alcune misure», hanno fatto sapere da Bruxelles, sottolineando comunque che il clima è «sereno e costruttivo». «Siamo in regola», ha assicurato Pier Caro Padoan, ribadendo che nella manovra non ci sono «contentini agli elettori», ma una «riduzione permanente delle tasse». Così come strutturali saranno gli interventi per le famiglie, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, rivendicando il ruolo di Area Popolare nel promuovere il pacchetto. «Le risorse stanziate», ha detto, «ammontano a 600 milioni per il 2017 e 700 milioni per gli annisuccessivi». Mol- ta la carne al fuoco: dall’assegno di 800 euro per i nuovi nati (mamma domani, che si aggiunge al bonus bebè) al voucher fino a mille euro per i primi tre annidel bambino (bonus nido) fino al contributo di 600 euro per sei mesi in alternativa al congedo parentale (voucher babysitter) e allo stanziamento di 60 milioni per i prossimi tre anni per offrire garanzie alle banche che forniscono piccoli prestiti alle famiglie per le spese legate all’arrivo di un bambino. Guardando all’impianto della manovra,l’uscita più consistente è quella legata alla disattivazione delle clausole di salvaguardia sull’Iva per 15 miliardi a cuisi aggiungono 1,9 miliardi per le pensioni, 1 miliardo per il pubblico impiego e 1,1 miliardi per permettere agli enti territoriali di tornare a investire. Il pacchetto competitivita e sviluppo vale 2,5 miliardi.Mentre le spese eccezionali dovute all’emergenza migranti e all’emergenza terremoto ammontano a circa lo 0,5% del pil (8 miliardi). In particolare, la spesa per migranti, in termini di indebitamento netto e al netto dei contributi Ue, è di 3,8 miliardi per il 2017. Dal lato delle coperture, la voce maggiore è invece quella del deficit aggiuntivo dello 0,7% (circa 12 miliardi),seguita dalla rottamazione delle cartelle (3 miliardi), la spending dei ministeri (2,8 miliardi), il recupero dell’evasione Iva (2,5 miliardi), la voluntary disclosure (2 miliardi), l’asta delle frequenze 1,8 miliardi più altre misure minori. Sulla sanatoria di Equitalia il perimetro è ancora oggetto di valutazioni. I due nodi, ha spiegato Padoan, riguardano le cartelle Iva, che «pongono una questione europea» e quelle relative alle multe, dove si rischia di «invadere l’autonomia impositiva dei comuni». S.IAC. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le proiezioni di Boeri con le promesse sull’Ape «Bomba da 20 miliardi sul debito pensionistico» ■■■ Secondo il Documento programmatico di bilan- cio spedito la scorsa notte a Bruxelles il pacchetto pensioni che sarà introdotto con la prossima manovra vale nel 2017 0,11 punti di pil, ovvero poco meno di 1,9 miliardi. E l’impatto si ridurrà negli anni successivi, con una spesa dello 0,048% (768 milioni) nel 2018 e dello 0,018% (288 milioni) nel 2019. Tutt’altra la versione di Tito Boeri,che di numeri e pensioni non è proprio digiuno. Secondo il presidente dell’Inps la posta in gioco è molto più alta se si proiettano le spese su periodi temporali più lunghi, strada obbligata quando si mette mano al sistema previdenziale. «Con le misure su Ape, 14esima e lavoratori precoci», ha detto l’economista, «stimiamo 20 miliardi di incremento del debito pensionistico, che vale l’1,1% del Pil». Una mazzata evitabile, secondo Boeri,che ha ricordato come le sue proposte sulla flessibilità «riducevano il debito pubblico». In questo caso, invece, oltre che costose le misure non ottengono neanche l’effetto desiderato. Intanto, non vanno nella direzione di «accelerare il passaggio al sistema contributivo». Poi, con l’Ape di mercato non si obbliga alla cessazione del rapporto di lavoro e «questo blocca il turnover». Restano fuori, infine, «l’indicizzazione delle pensioni, la definizione dei lavori pesanti e le salvaguardie». Bene, invece, il superamento delle ricongiunzioni onerose, mentre la sanatoria sulle cartelle di Equitalia potrebbe avere un effetto negativo sulla compliance: «Dare un segnale di lassismo sarebbe pericoloso, bisogna evitare di premiare l’evasore». S.IAC. Messaggio pubblicitario __Mercoledì 19 ottobre 2016__ GIÀ 100 MILIONI DI EURO IN POCHI MESI PER YELLOW ADVICE CHEBANCA! GRAZIE A TUTTI I CLIENTI CHE HANNO INVESTITO CON NOI! 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Lei pensa alla prima candidatura e dice: «Non ricordo se allora me ne aveva dati». Il giudice la interrompe: «Come fa a non ricordare una cosa del genere?». Le chiedono se aveva chiesto a Buzzi soldi per l’ex marito. La Campana annuisce, (tutto è agli atti del processo): 20 mila euro nel 2013. All’epoca però i due coniugi erano già separati. Il giudice chiede come mai una moglie appena separata cerca soldi per il marito politico. La Campana risponde che sentimentalmente erano separati, ma politicamente uniti, ma non sembra convincere il tribunale. Davantia una sfilza didomande ammette pure diavere chiesto a Buzzi soldi per il partito: una volta nell’estate 2014 per la Festa dell’Unità, e poco dopo per la famosa cena di autofinanziamento di Matteo Renzi (novembre 2014). Salta fuori però un sms di Buzzi a lei che la avverte di avere fatto il bonifico e di avere scritto una lettera al premier che proprioleiavrebbe dovuto consegnare quella sera. Inutile dirlo, la Campana non ricorda,e nega pure di avere mai saputo della lettera per Renzi. Per la corte finisce lì. Per la Campana no: è da lì che iniziano i guai... (...) del Cimitero in luogo del patto del Nazareno. Ditemi che esiste una specie di Movimento Due Novembre che sotto mentite vesti parteggia per Renzi. Ditemelo, vi prego, perché io (pure) Mario Monti che annuncia il suo No, non lo reggo proprio. Lo so che nelle file del «Basta un Sì» ci sono Verdini e Alfano (penso e spero con tutta la famiglia), Napolitano e JpMorgan, Cicchitto e Formigoni, però almeno se ne stanno zitti. O quasi. Così chi ci mette la faccia è il Renzi. Lui contro i… morti viventi, i quali si assegnano pure la fascia di capitano! A D’Alema non par vero di giocarsela in lungo e in largo, a nome e per conto dei Fini, dei Pomicino, dei De Mita. La campagna acquisti ha portato Mario Monti, il quale voterà no al referendum «per difendere il metodo di governo dell’economia e della società italiana». Se ho capito bene, se vincesse il Sì il governo dell’economia sarebbe più «libero» da quelle gabbie europee tanto care al professore bocconiano ex premier. Ovviamente non è così: il pareggio di bilancio è in Costituzione e quel popò di regole eurocratiche sono imprescindibili finché si resta nell’Ue. Però Monti lo fa credere, regalando così a Renzi un telepass verso la vittoria del Sì (che a questo punto comincio a vedere come obiettivo molto alla portata di mano, con mio sommo dispiacere). Io credo che Monti e D’Alema cercano una platea dove recitare a soggetto. Il guaio è che recitano tutte le parti in commedia. Lo dico chiaramente: D’Alema, Monti e compagnia cantante sono una imbarazzante compagnia. Aggiungo: una compagnia pericolosa perché ingannevole come il gatto e la volpe. La ditta del No sta diventando un trabiccolo in stile Halloween, roba che davvero, al confronto, il «venditore» Renzi passa per statista, riformista e innovatore. È difficile fare capire la gravità delle ingerenze delle merchant bank negli affari italiani quando un campione di queste ingerenze si schiera per il No, solo perché sta cercando un nuovo posto al sole. Da qui la domanda politica: ma gli altri dove diavolo sono? Dove sono finiti i Cinquestelle??? Questa era ed è la loro battaglia, in questo referendum c’è un pezzo importante del loro capitale politico. Altro che perdersi dietro le baggianate dei rimborsi di Di Maio! Parlo dei Cinquestelle perché nel centrodestra lo spettacolo è desolante. Forza Italia non si capisce cosa sia e cosa debba essere. Parisi - mi spiace per lui - avrebbe pure un progetto ma ha il carisma di Beniamino Vignola quando sostituiva Platini. Poi c’è Salvini. Il leader italo-leghista è stato capace di autodistruggersi nel dilemma Berlusconi sì/ Berlusconi no; si sta cannibalizzando da solo tanta è la confusione che ha in testa. Lo schema era facile: gli schieramenti sono due, il Sì e il No; il fronte del Sì ha un leader che ci sta mettendo la faccia e nessuno osa metterlo in discussione (di fatto siamo alle prove generali di quel che avverrà con la costituzione renziana), il fronte del No ad oggi vede D’Alema come punta di diamante. E coi Cinquestelle pronti ad entrare nell’ultimo mese dicampagna elettorale. Uno schema sbagliato. Se il Sì prende un abbrivio, per il No sarà difficile rimontare; anche perché il fronte del Sì ha il leader che è anche il premier, quindi ha dalla sua la leva della spesa pubblica. La legge di Stabilità è una perfetta manovra di tipo elettorale, nel senso che ha «azzeccato» tutti i temi: da Equitalia alle pensioni. In barba all’Europa che, stavolta, dovrà ingoiare tutto quel che Renzile proporrà. Con buona pace di Massimo D’Alema, leader del movimento «Due Novembre». © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Micaela Campana è nata a Cisternino, in Puglia, l’11 ottobre 1977. È responsabile nazionale del Pd al Welfare e Terzo Settore [Fotogramma] La parlamentare sarà indagata per falsa testimonianza Pd suonato dalla sua Campana Troppi «non ricordo» nella deposizione al processo di Mafia Capitale: ora rischia guai ::: segue dalla prima FRANCO BECHIS (...) di Micaela Campana,deputato Pd e dal 16 settembre 2014 chiamata da Matteo Renzi alla segreteria del Pd con la responsabilità su welfare e terzo settore. I pm hanno intenzione di iscrivere la deputata nel registro degli indagati per il reato di falsa testimonianza. Un’ipotesi di reato che emerge dall’ora e 51 minuti di deposizione sui rapporti con Salvatore Buzzi. La Campana quasi mai ha risposto alle domande che le venivano fatte dalla difesa di Buzzi o dal pm Luca Tescaroli, svicolando e trincerandosi dietro una miriade di «non ricordo» quando non erano possibili altre vie di fuga. Un comportamento che ha irritato il presidente del tribunale, Rosaria Iannello. La Campana è scivolata con grande evidenza sia su la vicenda di un trasloco familiare chiesto per il cognato, sia sul racconto dei finanziamenti ricevuti da Buzzi per il suo ex marito, Daniele Ozzimo, assessore alla Casa nella giunta di Ignazio Marino. La deputata Pd ha dovuto rispondere alle contestazioni che venivano da sms e intercettazioni contenute nei faldoni giudiziari. Ecco i passaggi chiave. IL CASO BUBBICO Primo problema: la Campana dalla documentazione agli atti ha organizzato su richiesta di Buzziun incontro con il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. Il giudice le chiede quale era il motivo dell’incontro,e la Campana prima dice di non ricordare, e che facendo il parlamentare ha molte cose a cui pensare. Il presidente della Corte si irrita: «I parlamentari hanno molte cose da fare, ma generalmente uno cerca “ VISITA MISTERIOSA ■ L’appuntamento di Buzzi con Bubbico? Non ricordo IL MESSAGGIO ■ In un sms ho chiamato Buzzi «grande capo»? Era un modo rispettoso I TRASLOCHI ■ Non ricordo se ho parlato con Buzzi di un trasloco. Le telefonate? Non ricordo di fare cose utili. Se lei si fosse attivata su una cosa inutile, non avrebbe portato giovamento a nessuno. Scusi, ma se le chiedono un appuntamento con Bubbico, lei non ha nemmeno la curiosità di sapere per quale motivo? No?». No, e il giudice non le crede. IL TRASLOCO DEL COGNATO Altro episodio contestato riguarda una serie di sms e intercettazioni Campana-Buzzi su un trasloco che sembrava stare a cuore alla deputata Pd e che si chiedeva alla coop 29 giugno di effettuare. Lei nega. Poi torna indietro: «Forse sì...». Il giudice la ferma: «Scusi, non può rispondere forse. O sì o no...». La Campana non ricorda, però aggiunge:«Comun- que mi sembra che fra le cose che faceva la cooperativa c’erano anche i traslochi...». Il giudice la ferma: «Non le hanno chiesto se la cooperativa faceva o meno traslochi. Ma se quel trasloco l’ha fatto nel suo interesse. La domanda è ben diversa, e lei l’ha capita benissimo...». Di fronte all’ennesimo vuoto di memoria il giudice Iannello avverte: «Lo sa che la deposizione di un teste viene poi valutata dal tribunale che giudica se è veritiera oppure no, e adotta i provvedimenti conseguenti...». Il pm rinfresca la memoria alla Campana, ricordandole- perché emerge dagli atti- che fu lei a chiedere a Buzzi la cortesia di un trasloco che serviva al cognato, Nicolò Corrado. La deputata Pd si barrica dietro una sfilza di «non so», «non ricordo». BACIO, GRANDE CAPO Non potevano mancare domande sul famoso sms che la Campana mandò a Buzziconcludendo con «Bacio, grande capo». Lei sostiene che era espressione di rispetto:Buzzi era più anziano di lei ed era a capo di una grande coop. Ilgiudice commenta: «Una volta per rispetto ci si limitava a dare del lei...». La situazione si complica: un difensore legge il testo integrale di quel messaggio. Buzzi chiedeva alla Campana di presentare una interrogazione parlamentare. Lei risponde che purtroppo l’interrogazione le era stata bloccata dagli uffici. Il giudice Iannello chiede se era una bugia per sbarazzarsi delle insistenze di Buzzi. La Campana non la vuole chiamare bugia, e il giudice si irrita: «No, lei lì non stava dicendo la verità...». La deputata ammette: «Non era la verità...». La Iannello incalza: «Quindi lei è un soggetto che ove ci sia una necessità non dice la verità... Ha deciso di mentire...». La Campana:«Era una modalità...». Il giudice: «No, non era una modalità. Era una menzogna...». LA LETTERA PER RENZI 9 ITALIA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEI GRILLINI Polemica sulle note spese Di Maio è una mezza pippa. Ma non un ladro Il vicepresidente della Camera ha speso circa 100mila euro in tre anni per girare l’Italia. Cifra ragionevole: attaccarlo è idiozia ::: segue dalla prima VITTORIO FELTRI (...) dalla penisola per il partito del quale è fra i leader di maggior spicco. Insomma, i soldi sono sempre al centro delle diatribe di qualsiasi formazione politica e non stupisce che i Cinquestelle non facciano eccezione. I critici di Di Maio sono però inutilmente spietati: accusano il collega di aver dissipato troppo denaro in missionie lasciano intendere che egli abbia fatto la cresta sulle spese. Vero o falso? Non siamo esperti di contabilità e non vogliamo sindacare su quella del vicepresidente di Montecitorio. Possiamo solo dire che 100 mila euro in tre anni non sono una cifra tale da suscitare sospetti di ladrocinio. D’accordo che i parlamentari viaggiano gratis sui mezzi di trasporto, treni e aerei, ma rimane il fatto che gli alberghi e i ristoranti rilasciano ricevute e non rinunciano a riscuotere per le prestazioni che svolgono. Sarebbe assurdo il contrario. E sarebbe altrettanto assurdo che Di Maio per non irritare i compagni, anzi i compari, dormisse all’addiaccio e si nutrisse alla mensa della Caritas. Pertanto la circostanza che abbia sborsato la suddetta somma nell’esercizio del proprio lavoro ci pare deltutto normale. I suoi rendiconti sono congrui e non certo esagerati. Precisiamo che la nostra difesa non è ispirata a simpatia nei confronti del dirigente grillino, ma è mossa dall’esperienza che abbiamo in materia di trasferte. Su Di Maio abbiamo la stessa opinione di Vincenzo De Luca, ex sindaco di Salerno e ora governatore della Campania, il quale lo ha definito in una storica trasmissione televisiva una mezza pippa, ma ciò non ci impedisce di dire che non è un ladro, ma una persona insospettabile ovvero corretta quando compila le note spese. E ai grillini che lo contestano consigliamo di evitare baruffe così idiote che contribuiscono a gettare sul loro Movimento lo stesso fango che essi hanno gettato, a volte a ragione, su altri partiti. Il rischio che corrono è quello di apparire agli occhi degli elettori uguali ai furfanti di cui hanno sistematicamente detto peste e corna. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL GRILLINO E LO STIPENDIO TAGLIATO «Ho rinunciato a 205mila euro» «Tra lo stipendio da deputato, lo stipendio aggiuntivo da vice presidente della Camera, i vari rimborsi e spese di rappresentanza, ho restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582,62 euro. E sono felice di averlo fatto». La difesa di Luigi Di Maio arriva via Facebook. Con un lungo post l’esponente grillino respinge al mittente tutte le accuse sui rimborsi spese. Vogliono il bonus I 24mila dipendenti minacciano lo sciopero contro la Raggi ■■■ Il salario accessorio dei 24mila dipendenti capitolini rischia di innescare il primo sciopero del personale dell’era Raggi. Ieri la sindaca della Capitale si è palesata a Palazzo Chigi per trovare, insieme al governo, una soluzione alla vicenda che risale addirittura all’era Alemanno. Trascurata per anni, con Ignazio Marino sembrava essere stata trovata una soluzione. Poi il defenestramento del chirurgo e la pratica è rimbalzata al commissario Tronca. Anche lui ci ha provato. Troppo poco tempo. E la patata bollente, che vale 300 milioni, è passata alla Raggi. Soldi da restituire al Tesoro. Dall’era Veltroni in poi ai dipendenti capitolini venivano paracadutati in busta paga quattrini per le più diverse voci. Dall’indennità di divisa (vigili) a quella di mensa (maestre). E non solo a Roma. Ma al Tesoro le elargizioni a pioggia non andavano bene e quindi ilcontenzioso per la restituzione. I sindacati ora minacciano lo sciopero e chiedono «il recupero del salario accessorio non erogato previsto dall’atto unilaterale dell’ex sindaco Marino». Altrimenti partirà un «maxi contenzioso». La Raggi è convinta che la soluzione sia «quella di effettuare il pagamento utilizzando un meccanismo che ci viene concesso, visto che siamo riusciti a fare delle economie di gestione». Il tavolo dovrebbe essere convocato per il 21 ottobre. © RIPRODUZIONE RISERVATA AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE UNICA, AI SENSI DEL D. LGS. 29 DICEMBRE 2003, N. 387, PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE EOLICA DA 13,125 MWP, DENOMINATO “SANTA NINFA II”, DA REALIZZARSI NEI COMUNE DI SANTA NINFA, GIBELLINA E SALAPARUTA, CON APPOSIZIONE DEL VINCOLO PREORDINATO ALL’ESPROPRIO E DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ DELL’OPERA. Ai sensi e per gli effetti degli articoli 7 e seguenti della Legge 7 agosto 1990 n. 241 s.m.i., dell’art. 11, dell’art. 16, dell’art. 52-ter del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 s.m.i., dell’art. 12 del D. Lgs. 19 dicembre 2003 n. 387, del D.M. 10 settembre 2010 e del D.P.R.S. 18 luglio 2012, n. 48, si comunica che: - con nota prot. n. 1065-2015-51-6 dell’11 novembre 2015, accettata dal Dipartimento Regionale dell’Energia con prot. n. 39025 del 17 novembre 2015, E.ON Climate & Renewables Italia S.r.l., a socio unico, con sede legale in Milano, Via Amerigo Vespucci, 2, partita iva 06400370968 (di seguito “Società”) ha presentato alla Regione Siciliana, Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Dipartimento dell’Energia, l’istanza ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 19 dicembre 2003, n. 387, del D.M. 10 settembre 2010 e del D.P.R.S. 18 luglio 2012, n. 48, per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto per la produzione di energia da fonte eolica da 20 MWp, denominato “Santa Ninfa II” (di seguito “Progetto 2015”), da realizzarsi nei Comune di Santa Ninfa, Gibellina e Salaparuta (TP), in ampliamento del parco eolico esistente e in esercizio denominato “Santa Ninfa”. L’impianto Santa Ninfa II sarà collegato alla rete di trasmissione nazionale tramite la stessa antenna esistente dedicata all’impianto Santa Ninfa e condividerà con quest’ultimo le opere di connessione, previo parziale adeguamento. - In data 14.09.2016 la Società ha provveduto a presentare agli enti competenti una variante (“Progetto 2016”) che introduce le seguenti modifiche: • la riduzione del numero degli aerogeneratori (da 10 a 5) per una nuova potenza installata pari a 13,125 MW; • l’inserimento in progetto dei necessari adeguamenti della RTN, che consistono nella realizzazione di una nuova stazione RTN di trasformazione 220(380)/150 kV da inserire in entra – esce sulla linea RTN 220 kV “Partanna – Partinico” e dei relativi raccordi alla RTN. - L’istanza di avvio del procedimento sopra specificato reca la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e la domanda di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sui seguenti immobili, necessari alla realizzazione del cavidotto MT e delle opere di rete: Comune di Santa Ninfa: Ditta PULIZZI IGNAZIO G BATTISTA, PULIZZI MICHELE - FG. 31 P.lle 13, 21; Ditta COPPOLA ANNA MARIA, DARA BENEDETTO, DARA GASPARE, DARA SEBASTIANA, DARA TOMMASO, DARA VITA - FG. 30 P.lle 22, 157, 156; Ditta DI STEFANI LEONARDO DI GAETANO - FG. 31 P.lla 52; Ditta DE STEFANI CATERINA, DE STEFANI FRANCESCO - FG. 30 P.lla 151; Ditta DE STEFANI MARIO - FG. 30 P.lla 48; Ditta COIRO LUIGI, CRUCIATA VINCENZA - FG. 33 P.lla 75, 73, 74, 72, 71, 94; BIONDO GIUSEPPA - FG. 33 P.lla 40; Ditta BIONDO FRANCESCO, BIONDO PIETRO, LEGGIO MARIANNA - FG. 33 P.lla 41; Ditta BONVENTRE ROSA, NAVARRA CAMILLO - FG. 33 P.lle 42, 45. Comune di Salaparuta: Ditta ESPOSTO GIUSEPPE - FG. 17 P.lle 34, 41, 45, 31; Ditta CAPO FRANCESCO, CAPO ROSARIO - FG. 17 P.lla 33, FG. 6 P.lla 445; Ditta CANDELA AGOSTINO, AMMINISTRAZIONE FERRAROLO - FG. 17 P.lle 301, 302; Ditta CAPO ROSARIO, FONTANA MARIA, PACE ANTONELLA, PACE ELENA, PACE VITALBA - FG. 17 P.lla 32, FG. 6 P.lla 451, 452; Ditta TERI CALOGERO - FG. 17 P.lla 26, FG. 6 P.lle 439, 428; Ditta TERI MARIA, TERI ROSA, TERI VINCENZA - FG. 6 P.lle 428, 439; Ditta MANNINA MARIANO - FG. 17 P.lla 25; Ditta MANNINA CARLO - FG. 17 P.lle 23, 22, 5, - FG. 6 P.lla 67; Ditta BONURA ANTONINO - FG. 17 P.lle 4, 2, FG. 6 P.lle 87, 95, 100; Ditta BONURA ROBERTO, COPPOLA VITA - FG. 6 P.lle 454, 309, 320, 327, 368; Ditta CAVARRETTA DOMENICO - FG. 6 P.lla 453, 105, FG. 5 P.lle 468, 351, 550; Ditta BEVINETTO ANTONIO - FG. 6 P.lla 180; Ditta BONANNO ANDREA, BONANNO GIUSEPPA - FG. 17 P.lle 17, 18; Ditta DI BERNARDO ANTONINO - FG. 17 P.lle 307, 309; Ditta PALERMO VINCENZA - FG. 17 P.lla 53; Ditta MANNINA CARLO - FG. 6 P.lla 67; Ditta DI GIROLAMO SALVATORE - FG. 6 P.lla 354; Ditta MIRABILE GIAMPAOLO - FG. 6 P.lla 353; Ditta FUNARI VINCENZO - FG. 6 P.lla 351; Ditta MAGNONE IGNAZIO - FG. 5 P.lla 221; Ditta TRAMONTE BARTOLOMEA, TRAMONTE CALOGERA, TRAMONTE GIUSEPPA, TRAMONTE SALVATORE, TRAMONTE VINCENZO - FG. 5 P.lle 475, 476, 233, 234, 235; Ditta NAVARRA ANTONIO GIUSEPPE - FG. 5 P.lle 206, 207, 212; Ditta CALECA ROSA, CASCIO GIUSEPPE - FG. 5 P.lle 54, 194; Ditta CORONA PAOLO - FG. 5 P.lle 192, 197, 198; Ditta VERDE GIOVANNI, VERDE GIOVANNI - FG. 5 P.lla 168; Ditta ACCARDO MARIA, MANFRE’ GIOACCHINO, MANFRE’ GIUSEPPA, MANFRE’ SALVATORE, MANFRE’ FRANCESCA, MANFRE’ MARIA - FG. 5 P.lla 166; Ditta PALERMO AGATINA FG. 5 P.lla 104; Ditta BALSAMO GIOVANNA - FG. 5 P.lla 103; Ditta RAGONA FRANCESCO - FG. 5 P.lla 102; Comune di Gibellina: Ditta BINAGGIA FILIPPO - FG. 43 P.lle 301, 298, 297, 299, 300, 466, 471, 238, 241; Ditta SCAVUZZO GIUSEPPE - FG.43 P.lle 264, 261, 260, 245, 159, 90; Ditta CIVELLO PIETRO - FG. 43 P.lle 242, 239, 203, 199, 202, 207; Ditta LEONE RICCARDO - FG. 43 P.lla 205; Ditta LEONE DOMENICO - FG. 43 P.lle 154, 198, 153; Ditta DI LORENZO ANTONIA, DI LORENZO CALOGERA, FONTANA GIUSEPPA, FONTANA MARIA, FONTANA VINCENZO - FG. 43 P.lle 172, 151, 171; Ditta BONINO PIETRO, BONINO ROSALIA, CAPO FRANCESCA - Fg. 43 P.lla 150; Ditta PIZZO ANNA ANTONINA - Fg. 43 P.lle 169, 170; Ditta TUSA PORTORICI ROSARIA - Fg. 43 P.lla 168; Ditta DATTOLO NUNZIO - Fg. 43 P.lle 160, 161; Ditta PALERMO CATERINA - Fg. 43 P.lla 158; Ditta PALERMO PAOLO - Fg. 43 P.lla 157; Ditta DATTOLO LEONARDO - Fg. 43 P.lla 156; Ditta DATTOLO FRANCESCA, DATTOLO GIUSEPPA MARIA, DATTOLO GIUSEPPE, DATTOLO LEONARDO, DATTOLO VINCENZO, DI LORENZO VITA - Fg. 43 P.lle 488, 107; Ditta BALSAMO GIUSEPPE - Fg. 43 P.lla 95; Ditta SALUTO NUNZIO - Fg. 43 P.lla 94; Ditta INZIRILLO IOSELITO - Fg. 43 P.lla 89, 446; Ditta FERNANDEZ CALOGERA, LANFRANCA ANTONIA, LANFRANCA ANTONIA, LANFRANCA PIETRO - Fg. 43 P.lla 104; Ditta MILAZZO MARIO - Fg. 43 P.lle 445, 97; Ditta NASTASI MARIA - Fg. 41 P.lla 77; Ditta PASSALACQUA CATERINA - Fg. 41 P.lla 169; Ditta BONANNO ANGELA, BONANNO CALOGERA, BONANNO MARIA - Fg. 41 P.lla 274. - L’istanza di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio interessa un numero di destinatari superiore a cinquanta, ai sensi dell’art. 11, comma 2 e dell’art. 16, comma 5, del D.P.R. 327/2001. - Il presente avviso rimarrà affisso all’Albo Pretorio dei Comuni interessati dal Progetto 2016 per un periodo di 20 giorni consecutivi. - Gli atti relativi al Progetto 2016 sopra menzionato sono depositati presso la Regione Siciliana - Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia, – Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni, Viale Campania n. 36, 90144 Palermo, nonché presso il Comune di Santa Ninfa, Piazza Libertà, 1, il Comune di Salaparuta Via Regione Siciliana 10 e il Comune di Gibellina, Piazza XV Gennaio 1, dove possono essere consultati previo appuntamento. - Gli interessati, entro i trenta giorni successivi al periodo di affissione del presente avviso, possono formulare osservazioni, che dovranno essere presentate alla Regione Siciliana, - Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia – Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni 10 ITALIA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: LE SFIDE DEL CENTRODESTRA MEDIATRADE Assolti Confalonieri e Pier Silvio Fedele Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi sono stati assolti dall’accusa di frode fiscale nell’ambito del processo Mediatrade. La Seconda sezione penale della Suprema Corte ha infatti annullato senza rinvio la sentenza emessa lo scorso marzo dalla Corte d’Appello di Milano che aveva condannato il presidente e il vicepresidente di Mediaset a un anno e due mesi di reclusione dopo appena tre udienze e poco più di tre ore di camera di consiglio. Entrambi gli amministratori del gruppo Mediaset erano stati assolti in primo grado nel luglio del 2014, «da tutte le accuse con una sentenza che era stata emessa al termine di un lungo e approfondito dibattimento durato più di tre anni», ricostruisce Mediaset in una nota nella quale «esprime soddisfazione per la decisione» della Cassazione «che ristabilisce la verità annullando la sentenza di Appello del processo Mediatrade, sentenza che aveva ribaltato il verdetto di primo grado del Tribunale di Milano». I termini di legge per la prescrizione del reato sarebbero scattati tra qualche settimana. Nel 2014 Pier Silvio Berlusconi e Confalonieri erano già stati prescritti per i fatti del 2005 e assolti per quelli del 2006, 2007 e 2008 «perché il fatto non costituisce reato». Le indagini erano partite da una perquisizione, svolta nel 2005 dalla Guardia di finanza negli uffici della Mediatrade spa, nel corso della quale la procura riteneva di aver scoperto massicci trasferimenti di denaro della Wiltshire Trading (società intestata a Farouk Mohamed Agrama, detto Frank) a favore di conti svizzeri di personaggi Mediaset (denominati "Leonardo", "Trattino", "Teleologico", "Litoraneo", "Sorsio", "Clock" e "Pache"). Silvio Berlusconi è tornato ieri in pubblico, dopo il 5 luglio (quando era stato dimesso dal San Raffaele), concedendo un’intervista al Tg5 delle ore 20 Il ritorno in tv dopo l’operazione al cuore e la riabilitazione Il Cav mette il cappello sul No Silvio «tranquillizza» i leghisti: «Passato il referendum proporremo l’elezione diretta del presidente» ::: PAOLO EMILIO RUSSO ■■■ A furia di «alimentare sospetti» l’hanno costretto ad «anticipare» la discesa in campo per il “no”, a parlare prima del tempo. Silvio Berlusconi avrebbe voluto aspettare ancora qualche giorno prima di buttarsi nella campagna referendaria, ma le proteste di Matteo Salvini sfociate addirittura nel rifiuto dell’invito ad un «vertice» che era in programma per ieri, lo hanno costretto a parlare al Tg5. Due giorni fa l’ex premier aveva consegnato le ragioni del suo “no” ad una nota scritta, poi aveva suggerito gli argomenti da utilizzare ad alcuni dirigenti di Fi visti in tv e a Stefano Parisi, ma il leader del Carroccio sospettava che l’ex premier non fosse troppo convinto, che lo fossero ancora meno le “sue” tv e lo ha costretto a difendersi. «Diciamo “no” perchè dopo il “no” sia possibile approvare una vera riforma condivisa, che deve contenere l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e il taglio a metà dei parlamentari»,ha spiegato al telegiornale della rete ammiraglia di Mediaset. La scelta del media non è affatto casuale. Il Cavaliere “ IL GIUDIZIO ■ La riforma di Renzi è pericolosa, perché potrebbe consegnare l’Italia a un solo uomo scelto dal 15 per cento degli elettori LA CONTRO-PROPOSTA ■ Una vera riforma condivisa deve contenere il taglio di metà dei parlamentari, il vincolo di mandato e anche un limite costituzionale alle imposte, che nessun governo potrà superare rivendica un “no” riformista, di non essere un conservatore. Per farlo, come anticipato da Libero,ilCavaliere presenta a grandi linee una sua controriforma: «Deve contenere il vincolo di mandato, ma anche un limite costituzionale alle imposte, alla pressione fiscale che nessun governo può superare», ha aggiunto. L’intervista tv, registrata dal fondatore di Fi nel suo studio di Arcore, la prima dopo cinque mesi di assenza dalle scene, il “ritorno” dopo l’operazione al cuore e la riabilitazione, lascia intendere quale sarà la linea: «È una riforma è pericolosa perchè potrebbe consegnare a un solo uomo scelto dal 15% degli elettori l’Italia», avverte. L’ambientazione dell’intervista è la stessa della “discesa” in campo nel ’94, ma stavolta gli alleati provano a tirarlo per la giacchetta (blu, monopetto). L’ex premier si è prestato a questo anticipo di campagna proprio per rassicurare il segretario della Lega che, infatti, era stato avvertito della sua decisione già nella mattinata di ieri. Lo stallo tra i due ha coinvolto anche Giorgia Meloni, leader di Fdi. Per il momento nessun incontro è fissato, ma oggi l’ex premier potrebbe presentarsi a Roma a sorpresa. All’azzurra Stefania Prestigiacomo che invitava il leader del Carrocio a «non dubitare» della buona fede e dell’impegno di Fi, ha risposto ieri Raffaele Volpi, vice presidente di “Noi con Salvini”, che è tornato ad accusare i forzisti di avere una «collocazione ambigua». «Non c’è fretta, stiamo calmi», frena il leader di Fi. Dimostrato l’impegno per il “no” e l’atteggiamento «democratico» delle sue tv, l’ex premier si informa sulle iniziative dei Comitati. Sabato potrebbe mandare un saluto alla convention di Mario Mauro che ha invitato a discutere coi Popolari per l’Italia anche Paolo Romani, Maurizio Gasparri e Giuseppe Gargani. © RIPRODUZIONE RISERVATA Intervista a Mariastella Gelmini «Salvini accontentato. Ma di uscire dall’euro non se ne parla» ::: TOMMASO MONTESANO ■■■ «Misento di tranquillizza- re tutti, compreso Matteo Salvini: la presenza di Silvio Berlusconi sul fronte del No al referendum costituzionale c’è e ci sarà». Del resto il centrodestra, sostiene Mariastella Gelmini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera, «per tornare a vincere deve stare unito». Ma la coordinatrice lombarda, a proposito dei diktat del leader della Lega sull’euro, stoppa l’alleato: «Berlusconi è stato il primo a contestare la politica economica del rigore di Bruxelles, ma da qui a uscire dalla moneta unica ce ne passa...». Salvini vorrebbe Berlusconi sempre in pista. «Berlusconi sta facendo sentire la sua voce. E farà ancora di più nei prossimi giorni. Le parole di Salvini sulla presenza di Berlusconi in campagna elettorale, piuttosto, più che una critica mi mi pare che nascondano una necessità: riconoscono il ruolo centrale del nostro presidente non solo per FI, ma per l’intero centrodestra». Senza l’ex premier il fronte del No non sfonda? «In Forza Italia e nel centrodestra l’unico leader resta Berlusconi. La sua opinione pesa. E pesa molto. Non a caso il nostro popolo, così come Salvini, ne chiede una presenza più massiccia. Un riconoscimento della forza, e dell’indispensabilità, di Berlusconi. Si tranquillizzino tutti: questa presenza c’è e ci sarà». Eppure il leader della Lega continua a dubitare dell’impegno del Cav. «Due settimane fa ho partecipato, ad Arcore, all’ufficio di presidenza di FI. Ho ascoltato dalla voce di Berlusconi il suo No, convinto ed entrando nel merito, alla riforma. E la prova del suo impegno, semmai ce ne fosse bisogno, è nell’intervista di stasera (ieri, ndr) al Tg5». Nessun imbarazzo a stare nello stesso fronte in cui, da Mariastella Gelmini [LaPresse] ieri, sta anche Mario Monti? «Nessuno: la Costituzione è degli italiani, non di Berlusconi, Salvini e Monti. Che facciamo, ripetiamo l’errore di Renzi, che ha personalizzato il Sì? Noi non vogliamo personalizzare il No. Forza Italia non cambia idea sulla riforma solo perché altre figure si schierano per il No. Anzi, il fatto che neanche il rappresentante più ortodosso dell’europeismo come Monti sposi le tesi di Renzi è emblematico di quanto sia debole la posizione del premier. Noi diciamo no perché sia possibile una riforma condivisa». Forza Italia non rischia di rimanere schiacciata sulle istanze vetero conservatrici? «Il no di Forza Italia non è ideologico. Non abbiamo mai creduto al dogma dell’intoccabilità della Carta. Contestiamo la riforma nelmerito: le modifiche sono peggiorative. E sabato lo diranno con chiarezza i nostri amministratori locali nella manifestazione che abbiamo organizzato al teatro Nuovo di piazza San Babila, a Milano. Dal territorio si leva un grido di dolore: con le riforme pasticciate del titolo V e del Senato, trasformato in un dopolavoro, i sindaci temono di cadere dalla padella alla brace tutto a danno degli italiani». © RIPRODUZIONE RISERVATA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 11 12 ITALIA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DELL’ITALIA ::: Numeri drammatici Per gli indigenti del Sud la fine della «nuttata» sembra non arrivare mai ::: PIETRO MANCINI singoli comuni siciliani. A fine settembre, il ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, ha messo intorno ad un tavolo i primi cittadini dei Comuni inquinanti (San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte, Augusta, Paternò, Monreale, Mistretta,Cerda e Priolo Gargallo), ma il risultato del summit è stato scontato: «Gli amministratori», ha ammesso Sammartano come riporta l’edizione di Palermo de la Repubblica, «mi hanno detto di avere difficoltà a pagare.Nell’assestamento di bilancio inseriremo uno stanziamento lievemente superiore, sei milioni, per anticipare le somme per conto degli enti locali, che poi li restituiranno in cinque anni». L’aspetto sorprendente della vicenda è che per evitare di pagare anche in futuro non si pensa nell’immediato alla bonifica, quanto si spera che il tempo renda inerti i rifiuti. Con il placet del ministero dell’Ambiente è partito (o partirà a breve), il monitoraggio delle zone. E si spera che da queste analisi salti fuori che il problema si è risolto spontaneamente,e cioè che i rifiuti non siano più inquinanti. Proprio come è successo per la discarica della Rada di Augusta. Poi, prima o poi a giudicare dai precedenti, partiranno le bonifiche. Con quali soldi? Con i fondi europei.... ovviamente. ■■■ Non c’è Nord senza Sud s’intitola un interessante saggio di Carlo Triglia, che insegna Sociologia economica all’Università diFirenze. Il professore, e non solo lui, è convinto che il mancato sviluppo del Mezzogiorno non dipenda dalla carenza di aiuti, bensì dall’incapacità della classe politica locale - tollerata a Roma per ragioni di consenso - di creare beni, servizi, posti di lavoro. E di investire nel turismo, nei beni culturali, nell’agricoltura. Aumentano e allarmano i primati negativi delle Regioni meridionali: quelli sulla disoccupazione, sulla scarsa utilizzazione dei fondi Ue, sull’emigrazione (negli ultimi 14 anni se ne sono andati 500 mila giovani) e persino sul “sorpasso” degli immigrati da parte degli italiani:il 66,6% si è rivolto ai centridiassistenza della Cei, mentre 57,2 è la percentuale dei cittadini stranieri. Costoro continuano a riversarsi sulle nostre coste, ma trovano persone rassegnate, disoccupate, che hanno perso ogni forma di sostentamento. Nelrapporto della Caritas sul 2015, si sottolinea che, nelle regioni meridionali, «vive il 34,4% dei residenti in Italia e si concentra il 45,3% dei 4 milioni di poveri del Paese». A rischio povertà sono 17,4 milioni di connazionali rispetto ai 15 milioni del 2008. E il Mezzogiorno è il fanalino di coda dell’Europa. Mentre pensioni e piccoli sostegni sociali riescono a rendere meno drammatiche le condizioni degli anziani, l’indigenza ha travolto i giovani,disoccupati e privi di prospettive concrete. La crisi ha colpito pure il ceto medio. Ci sono padri separati, tenuti al mantenimento degli ex coniugi, che non arrivano a fine mese. Molti si rivolgono ai parroci o alla Caritas, in quanto Napoli ha tagliato, di recente, i sussidi a ben 900 famiglie e l’assistenza ai portatori di handicap e ai ragazzi delle scuole. Ovviamente, lo scioglimento di nodi così drammatici non può essere sollecitato ai parroci e alle associazioni religiose. E non si può non chiedere al sindaco De Magistris, che ha proclamato Napoli «città dell’accoglienza», di non limitarsi agli slogan e alla demagogia. Ma di dimostrare, concretamente, la solidarietà del Comune a quei concittadini, che da anni aspettano la fine «d’a nuttata», auspicata da Eduardo de Filippo in Napoli milionaria (1945). Senza rimpiangere gli interventi della Cassa del Mezzogiorno, governo e regioni devono affrontare problemi prioritari rispetto al Ponte sullo Stretto di Messina. In un contesto, quello del Sud, la cui mancata soluzione non riguarda solo i meridionali. Ma dovrebbe essere considerata una grande questione etica, politica e industriale, che investe le fondamenta dello Stato unitario. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta in un momento di relax al mare Sanzione da 2,4 milioni a semestre (con 5 milioni d’arretrati) Euro-multe alla Sicilia Ma tanto le paghiamo noi Bruxelles bastona la Regione per le discariche non bonificate Finora ha sborsato lo Stato. Adesso però Padoan rivuole i soldi ::: ANTONIO CASTRO ■■■ Undici discariche siciliane non bonificate (la dodicesima, la Rada di Augusta, è stata da poco esclusa), una sanzione di 2,4 milioni ogni 6 mesi dal primo semestre 2015 e il conto finale (arrivato ora a quasi 5 milioni), che viene saldato non dalla Regione siciliana, ma dal ministero dell’Economia. A via XX Settembre si sono stufati di pagare i bollettini europei per conto della Sicilia. E nei giorni scorsi hanno recapitato ai comuni siciliani responsabili della mancata bonifica, e al presidente Rosario Crocetta, un “conticino”: i 5 milioni, appunto, già anticipati da Roma a Bruxelles per saldare le prime due rate delle sanzioni comminate. Le dodici discariche abusive oggetto delle sanzioni europee (200mila per le discariche ordinarie, 400mila per quelle con rifiuti speciali), sono: San Filippo del Mela (contrada sant’Agata), Cammarata (contrada San Martino), Racalmuto (Oliva Troiana) Siciliana (Contrada Scalilli), Leonforte (contrada ::: MATTEO MION ::: LA SCHEDA LE MULTE DI BRUXELLES Sono undici discariche siciliane non bonificate per le quali l’Europa chiede una sanzione di 2,4 milioni ogni sei mesi dal primo semestre 2015 e un conto finale arrivato a quasi 5 milioni. DISCARICHE MOROSE Le dodici discariche abusive oggetto delle sanzioni sono San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siciliana, Leonforte, Augusta, Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda, Priolo. Comuni che non hanno soldi per pagare le multe europee. Tumminelli/Granfonti), Augusta (Campo sportivo, sempre ad Augusta ci sarebbe anche quella di Rada che è stata però stralciata), Paternò (contrada Petulenti Scillicone), Monreale (contrada Zabbia), Mistretta (contrada Muricello), Cerda (Contrada Caccione), Priolo (Penisola Magnesi). Il problema è che questi comuni - competenti per la disarica e dove in alcuni casi scaricano anche altre municipalità non hanno nella stragrande maggioranza dei casi i quattrini necessari per fare fronte alle multe europee. E neppure la Regione Siciliana li aveva nel 2015 visto che a saldare le prime due rate della sanzione di Bruxelles ha dovuto provvedere direttamente il ministero dell’Economia. Ma Pier Carlo Padoan pare si sia stancato di mettere le pezze ai ritardi altrui. E così nelle settimane scorse alla Regione Sicilia il dicastero del Tesoro ha scritto una bella letterina: i toni burocratici sono freddi, quasi sterili. Però il senso è più o meno questo: noi abbiamo pagato in vece vostra (i Comuni di pertinenza delle discariche), ora, per cortesia, vedete di ridarci i soldiche abbiamo anticipato all’Ue. La situazione è ben nota in Regione. Rosario Crocetta - alla prese con la ricerca di un secondo mandato come governatore nella prossima primavera non vuole e non può sottovalutare il grido del comuni. Tanto più che il Tesoro lo tira in ballo direttamente per chiedere il rimborso delle multe pagate da Roma ma di competenza dei L’esperimento di «giustizia sociale» a Padova ■■■ Lavorare gratis per il Comu- Lavoro gratis per il Comune al posto delle contravvenzioni ne invece di pagare le multe. Quella che poco più di un anno fa sembrava solo una boutade propagandistica del sindaco di Padova è invece divenuta realtà con la modifica del Regolamento comunale di Polizia municipale. La norma adottata nel capoluogo patavino è un quid novi molto interessante, perché consente al cittadino di svolgere lavori di pubblica utilità, invece di svenarsi per il pagamento delle multe. Ad oggi, infatti, ben undici persone sisono avvalse di tale possibilità, producendo 292 ore di lavoro con uno sconto sulla sanzione di 10 euro per ogni ora lavorata, e altri 15 multati hanno già fatto domanda. Il precedente padovano ha però una valenza a carattere generale e nazionale molto importante, perché risolve la problematica del recupero delle somme nei confronti di tutti i nullatenenti, e in particolare di tutti gli immigrati clandestini privi di un conto corrente e di seppure minima giacenza. Allo stato attuale, costoro sono liberi di contravvenire a qualsivoglia regola della civile convivenza, perché non potran- no mai subire il recupero coattivo di una multa o di un biglietto del treno. Che senso ha multare chi non può pagare? È uno spreco di risorse non soltanto redigere il verbale, ma ancor più andare a riscuotere la sanzione. I lavori socialmente utili in luogo di denaro sono un principio di conversione della pena già esistente nei reati minimi, ma non nei comparti amministrativi della pubblica amministrazione. L’assurda conseguenza in termini giuridici è che in Italia è sufficiente essere nullatenenti per usufruire di tutti i servizi pubblici (treni, bus etc) gratuitamente e porre in essere violazioni amministrative, cioè multe, senza subire conseguenze. Chi è nullatenente sono coloro che sbarcano sulle nostre coste e che prima o poi scappano dai centri di ricovero per darsi alla fortuna. Se la norma del Comune patavino venisse estesa a tutti i comparti della PA, tutti i nullatenenti pizzicati a bordo di treni o bus senza biglietto dovrebbero scontare con il lavoro le sanzioni. Avrebbe fine la cuccagna dei furbetti. È inoltre utile ricordare che la violazione di norme non riguarda solo servizi pubblici e parcheggi, ma anche «soddisfare le esigenze fisiologiche fuori dai luoghi destinati allo scopo», «mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore», «chiedere l’elemosina». Condotte non illecite avrebbero finalmente una sanzione. Multare chi chiede l’elemosina è un controsenso, mandarlo a lavorare è giustizia sociale. Stante l’elevato numero di lazzaroni, clandestini e furbetti, l’unico vero rischio che potremmo avere dall’applicazione estesa della nuova regola è la sovrabbondanza di manodopera… © RIPRODUZIONE RISERVATA 13 ITALIA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: ALLARME IMMIGRAZIONE La Corte di Cassazione apre le porte all’invasione Se il clandestino convive non va espulso Un immigrato in carcere vince il ricorso contro il foglio di via. Basta un’unione civile per avere la cittadinanza ::: segue dalla prima OBIETTIVO DELLA PREMIER MAY: NON PIÙ DI 100MILA INGRESSI ALL’ANNO FILIPPO FACCI (...) Niente di ideologico: il rischio, infatti, è che una massa di immigrati irregolari possa ricorrere a questa Legge per evitare di essere espulsa dall’Italia, anche se si trovasse in carcere per gravi reati. Ieri, infatti, la Prima sezione della Cassazione ha depositato una sentenza che ha tutta l’aria di voler fare giurisprudenza: dice che il “contratto di convivenza” già previsto dalla legge Cirinnà ha il potere di bloccare l’espulsione di immigrati che per esempio si trovino in galera e debbano scontare una pena residuale. Prima non era così, ma ora sì. L’antefatto è questo: un immigrato irregolare,tempo fa, si trovava in carcere quando il tribunale di sorveglianza di Torino aveva evidenziato l’obbligatorietà di una sua espulsione dal Paese: la legge, infatti, prevede questo espressamente «quale misura sostitutiva da applicarsi nell’ultimo biennio di pena ai condannati privi di titolo di soggiorno». «MORE UXORIO» Ma l’immigrato aveva fatto ricorso in Cassazione, e quindi documentato «di vivere da tempo in Italia con il suo nucleo familiare originario» e segnatamente «di convivere more uxorio con una cittadina italiana». Sino a ieri, va detto, l’orientamento della giurisprudenza stabiliva che una sem- Arrivano a migliaia le vostre adesioni all’iniziativa di «Libero»: vogliamo un referendum sulla permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Per aderire inviateci il tagliando (compilato in stampatello!) in redazione o scriveteci il vostro nome e cognome a [email protected]. Basta,ci hanno preso in giro abbastanza. Fuori dall’Unione! Roberta Zucchini Bologna Sono pronto a votare l’uscita da un’Europa che mi costringe a troppi sacrifici economici e cerca di farmi perdere continuamente la mia identità e i valori di italiano. Ginetto Maiocchi e.mail HANNO ADERITO ANCHE Danilo Amaduzzi e.mail Aurora Arrigoni e.mail Marco Balestra Meyrin (Svizzera) Pietro Bonalumi e.mail Mario Bonelli Montalto Dora (To) Carlo Bonsignori La stretta di Londra sul sistema dei visti anche quelle di fatto tra eterosessuali».Sono parole della Cassazione. E lo sono anche queste: «Con tale nuova regolamentazione» si intendeva «parificare» la nozione di «coniuge» con quella di «persona unita civilmente»: a ciò serviva l’introduzione del contratto di convivenza a fianco del matrimonio - dice la Corte nell’enunciare un principio di diritto e nell’interpretare la legge come ritiene consono. Unica condizione: basta che l’unione civile o il contratto di convivenza sia in corso nel momento in cui un tribunale chiede l’espulsione di un immigrato irregolare. È sufficiente questo. EFFETTO CIRINNÀ La premier britannica Theresa May (nella foto LaPresse) ha annunciato un giro di vite sul sistema dei visti per ridurre il numero di lavoratori stranieri nel Regno Unito. Allo scopo, il governo ha messo in piedi una task force dedicata all’im- plice convivenza non impedisse l’espulsione: ma che succede ora? «L'applicazione normativa non può ignorare» la nuova legge migrazione, che si è posta come obiettivo ridurre il numero di ingressi al di sotto della soglia dei 100 mila annui. E domani la May informerà a Bruxelles i 27 leader dei Paesi Ue sulle prossime mosse in vista dell’avvio delle trattative sulla Brexit. Cirinnà, «giustamente accolta dall’opinione pubblica, dagli operatori e dai teorici del diritto come disciplina epocale, con la quale sono state riconosciute dall’ordinamento statuale, e disciplinate positivamente,le unioni tra persone dello stesso sesso e, con esse, Insomma: basta un semplice contratto di convivenza (che la Corte equipara all’unione civile e quindial matrimonio) per bloccare l’espulsione di un clandestino che pure avesse commesso gravi reati, e che perciò sia già in carcere. E se è vero che la regola valeva già per il matrimonio, è anche vero che accedere a un contratto di convivenza è estremamente più semplice, veloce, meno impegnativo per chi lo stipula: li hanno creati per questo, i contratti, ma d’altro canto potrebbe diventare più semplice stipularne di farlocchi e che divengano perciò solo un viatico per guadagnarsi, da pregiudicati, la sospirata cittadinanza italiana. Ottenerla, dal lontano 1861, non è mai stato così facile. L’iniziativa di «Libero» «Questa Ue è una presa in giro» I lettori chiedono un referendum sull’Europa: «Ci costringe a troppi sacrifici e ci toglie l’identità» e.mail Chiara Boschiero e.mail Adriano Botta e.mail Nicola Calace Salvemini e.mail Edoardo Camilli e.mail Giancarlo Capuani e.mail Marco Casetti e.mail Gianpaolo Cardaci e.mail Fausto Caruso e.mail Enrico Casagrande e.mail Salvatore Coco e.mail Maurizio Cocozza e.mail Gioacchino Colpani e.mail Fabiola Corbi e.mail Nicola Corvo e.mail Marcello Cosmi Udine Mattia Cuelli e.mail Mattia Dal Pastro e.mail Pasquale De Castro e.mail Roberto De Conto e.mail Daniele De Felice e.mail Giovanna Dosio e.mail Alvise Dozza e.mail Claudio Fasolin e.mail Andrea Fe` San Giovanni in Persiceto (Bo) Pieraugusto Ferrario Milano Giuseppe Giambanco e.mail Mario Davolio Marani Collebato (Bs) Guido Denti e.mail Alfonso Iacobelli e.mail Chiara Lago e.mail Franco Magnoni e.mail Pieralberto Mangoni Gera d'Adda (Bg) Sergio Mannarella e.mail Valter Marcon e.mail Giulia Maritozzi e.mail Carla Marzetti e.mail Carla Massiotta Corsico (Mi) Andrea Mazzoni e.mail Elena Milano e.mail Claudio Montonati Gallarate (Va) Ivaldo Monti Larciano (Pt) Luigi Morandi e.mail Cristina Ogna Brescia Ferdinando Ogna Rezzato (Bs) Agnese Olivieri Borgovirgilio (Mn) Ottavio Paladini e.mail Irma Palazzi e.mail Gaetano Parisi e.mail Gianni Pasquini Scarperia (Fi) © RIPRODUZIONE RISERVATA Giuliano Piccioni e.mail Dino Piovan Abano Terme (Pd) Giovanni Piras e.mail Clara Poli Rezzato (Bs) Gianenrico Politi e.mail Silvia Porcinai e.mail Aldo Raimondo e.mail Nazzareno Riccardi e.mail Fabrizio Romagnoli Udine Daniele Rossato e.mail Sergio Rumignani e.mail Clotilde Rumor e.mail Francesco Scopelliti e.mail Antonia Sereana Sieni e.mail Fabrizio Sieni e.mail Simone Sieni e.mail Goffredo Simonetta e.mail Salvatore Varano e.mail Luca Verniani e.mail Vittorino Zanon e.mail Gisella Ziliani e.mail 14 ESTERI __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ I miliziani ancora attivi sono migliaia «L’Isis si vendicherà di Mosul in Europa» Allarme di Bruxelles: i foreign fighters tornano da noi. Ma in Iraq l’offensiva già rallenta per le liti interne ::: CARLO NICOLATO ■■■ La battaglia di Mosul e la pro- babile disfatta dell’Isis rischiano di scatenare l’inferno in Europa. L’allarme è stato lanciato dal commissario europeo alla sicurezza Julian King in un’intervista rilasciata alla Die Welt. Secondo King diverse centinaia dei cinquemila militanti jihadisti rimasti a difendere la città irachena occupata provengono dagli Stati europei e alcuni di loro potrebbero cercare di tornare per vendicarsi. «Anche un piccolo numero di jihadisti è una minaccia molto seria contro cui dobbiamo essere preparati» ha detto il commissario Ue che esclude un esodo di massa di combattenti. Per il momento comunque si tratta solo di un’ipotesi formulata in chiave preventiva, tanto che il commissario europeo alla Migrazione Dimitris Avramopoulos si è sentito in dovere di chiarire che finora non ci sono prove evidenti che foreign fighters siano diretti da noi. Julian King ha anche rivelato che Forze irachene convergono su Mosul per la battaglia contro l’Isis [Reuters] i foreign fighters ancora presenti nelle zone di guerra sarebbero all’incirca 2500. Dei 5000 o poco più segnalati dall’Europol dall’inizio dell’espansione dello Stato Islamico ne mancano dunque all’appello più o meno la metà. Alcuni di loro sono stati uccisi, altri sono tornati e potrebbero costituirsi in cellule pronte a colpire, così come successo a Parigi e a Bruxelles. Il ministero dell’Interno inglese pochi giorni fa ha parlato di 400 foreign fighters tornati in Gran Bretagna (degli 850 che erano partiti). Solo 14 di loro risultano essere stati arrestati, gli al- tri sarebbero liberi di muoversi e di fare attentati. Quando all’assedio di Mosul, chi si illudeva che l’operazione potesse risolversi in qualche giorno e che gli islamisti di fronte alle soverchianti forze alleate se la sarebbero data a gambe deve già ricredersi. Il comandante della coalizione a guida statunitense che opera in Iraq, Stephen Townsend, sostiene che per riconquistare Mosul ci vorranno molte settimane, se non di più. Dopo aver aver preso il controllo di 8-10 villaggi ad est della città roccaforte dello Stato islamico i peshmerga curdi si sono fermati di fronte a Bartella, il più importante villaggio a religione cristiana della zona, dal quale l’Isis sta opponendo una forte resistenza. Ma i problemi principali più che l’Isis li sta creando la coalizione stessa, quanto di più eterogeneo ci possa essere. Alle operazioni del primo giorno hanno preso parte di prepotenza, è il caso di dirlo, anche i turchi, non invitati dai curdi, dei quali sono nemici giurati, tantomeno dagli iracheni, che giu- sto ieri hanno chiesto per l’ennesima volta che Ankara ritiri le sue truppe dal territorio: «Condanniamo l’interferenza turca negli affari interni iracheni, nessuno dovrebbe varcare le frontiere e occupare il suolo iracheno», ha protestato lo sceicco Majid al Fartousi, molto vicino a Moqtada al Sadr. Altro punto non completamente chiaro è il ruolo americano nell’operazione. Di sicuro, le forze speciali americane sono impegnate sul terreno in tenuta da combattimento, sembra proprio insieme ai Peshmerga curdi, secondo quanto riferito da Al Jazira. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha chiarito però che i militari americani presenti nella zona non hanno responsabilità nella guida delle operazioni ma forniscono «consigli e assistenza». L’offensiva su Mosul, ha aggiunto, «è un test della strategia di Obama per sconfiggere l’Isis sul terreno senza truppe americane». Il futuro di Mosul dipende anche dalle elezioni Usa. Le kamikaze colpiranno anche in Occidente La storia delle kamikaze islamiche è antica: la palestinese di Hamas Reem Raiyshi, nella foto con uno dei suoi bimbi, si fece esplodere nel gennaio 2004 uccidendo 4 soldati israeliani [Ansa] Il Califfo si affida alle donne Spietate e difficili da scoprire ::: NOEMI AZZURRA BARBUTO ■■■ Tanto delicate quanto spietate, elemento non convenzionale, di difficile individuazione e catalogazione, le donne oggi godono di un potere immenso all’interno dell’Isis e stanno acquistando ruoli di sempre maggiore rilievo, proprio perché rappresentano un forte vantaggio operativo. «Terrorismo non reale», così viene definito il terrore operato dalle donne da parte degli addetti ai lavori, non perché non sia reale l’azione, bensì perché è così subdola, che emotivamente risulta difficile da accettare. Fonti internazionali ci rivelano l’esistenza di campi di addestramento riservati solo alle donne nella regione di Ghouta, ad est di Damasco, dove le donne vengono trasformate in micidiali strumenti di morte. «Le donne non si accontentano di essere semplici soldati, a loro non interessa avere un ruolo marginale,desiderano essere un elemento determinante, ossia assurgere al ruolo di eroine, perciò spesso accettano di condurre operazioni che gli uomini rifiutano», con queste parole Gianpiero Spinelli, esperto internazionale di terrorismo ed autore di diversi libri in materia, descrive la partecipazione delle donne alle organizzazioni di tipo terroristico. La donna agisce come vettore di comunicazione per eccellenza, perché la sua azione suscita più scalpore e disorientamento a livello me- diatico, «l’azione terroristica non ha come prima priorità il numero dei morti che la stessa azione possa produrre, ma il numero di spettatori», ci spiega Spinelli. SPIE E SOLDATESSE Il consulente del governo americano si spinge più in là facendo una previsione preoccupante: qualora le forze della coalizione dovessero strappare Mosul ai terroristi, si potrebbe arrivare a una disgregazione dell’Isis sul piano tattico-operativo, che porterebbe l’organizzazione alla scelta di agire in modo sempre più non-convenzionale al di fuori dei suoi territori, ad esempio in Europa, servendosi soprattutto delle donne. In tal caso, la loro partecipazione ad attentati arriverebbe al 30%.Non solo ruolioperativi con uso di armi ed esplosivi un tempo solo appannaggio degli uomini, le donne terroriste rappresentano anche un’eccellente elemento d’intelligence all’interno del gruppo per l’acquisizione di informazioni, ci spiega l’esperto, che cita alcune donne (alcune anche giovani madri) che hanno avuto un ruolo dirifermento importante in attentati terroristici, tra queste Hayat Boumeddiene durante l’attentato a Charlie Hebdo. Secondo alcune fonti dell’International Intelligence Community, pare che nella provincia di Raqqa, all’interno di circa 150 uffici della alHisba (Polizia dell’Isis) e presso il quartiere al-Thukna, ma anche nei quartieri della zona ovest di Mosul in Iraq, siano stati rinvenuti documenti importanti riguardo l’addestramento specializzato alle operazioni d’intelligence delle donne terroriste. È per questo che l’intelligence presta più attenzione all’elemento femminile. Del resto, molti sono i terroristi morti o arrestati o ricercati, e in questi spazi lasciati vuoti si inseriscono loro: le donne, «macchine di morte altamente specializzate», come le definisce l’esperto, ma anche «eccellenti attori di manipolazione emotiva», nonché «risorse fondamentali nel processo di riabilitazione del terrorista». È la donna, infatti, che benedice il terrorista ed è anche lei che lo fa redimere. Secondo esperienze condotte in Inghilterra,Danimarca e Germania, programmi di deradicalizzazione hanno avuto successo perché hanno visto la partecipazione delle madri e delle sorelle, impegnate nell’apertura di © RIPRODUZIONE RISERVATA mira all’esclusione della donna dalle attività politiche e dalle leadership sociali funge da motore nell’indurre sempre più donne a seguire la lotta armata». Una cultura che,a differenza di quella occidentale e cristiana, che aborrisce il suicidio e condanna chi si toglie la vita all’inferno, celebra la morte e osanna i suicidi. MAÎTRESSE un primo canale di comunicazione con i foreing fighters. Per quanto in noi occidentali predomini l’archetipo della donna-madre che ge- NELLA «GIUNGLA» DI CALAIS Interprete stuprata dai profughi Un’interprete di lingua pashtun che accompagnava un giornalista francese nella «giungla», il famigerato campo profughi di Calais, è stata violentata nella notte tra lunedì e martedì. La donna, 38 anni, originaria dell’Afghanistan e residente a Parigi, sposata e con figli, è ricoverata in stato di shock. L’interprete accompagnava un giornalista freelance che doveva realizzare un servizio sui minori del camo. Il giornalista, che lavorava per l’emittente France 5, aveva appuntamento all’interno della «giungla». Tre afghani hanno aggredito i due, rubato il materiale per le riprese, quindi uno di loro ha violentato l’interprete, mentre gli altri - armati di coltelli - minacciavano il cronista. nera vita, alleva e protegge, dotata di istinto materno, più spesso vittima e solo eccezionalmente carnefice, occorre prendere atto che nel mondo islamico la donna è stata, fin dagli anni ’80 e sempre più spesso, strumento di morte al pari dell’uomo,ordigno che si fa esplodere per uccidersi e per uccidere il maggior numero di gente possibile, inclusi bambini innocenti, o pilota a bordo di automobili o altri veicoli lanciati contro militari e folla, per dare un senso ad una vita che non trova altro senso se non la morte, il sacrificio sociale alla causa. Ma cosa spinge le donne ad un ruolo sempre più attivo? Spinelli è convinto: «il conservatorismo maschile legato ai precetti dell’islam che E se il kamikaze uomo muore con la certezza assoluta che di lì a qualche istante sarà accolto in paradiso da ben 72 donne, vergini eppure disponibili e compiacenti; la kamikaze donna muore con la convinzione che lei, ormai eroina sociale, sarà la più bella di quelle vergini, la vestale, la dea, insomma, la direttrice del bordello all’ultimo piano del cielo. Più solo,più debole, più disperato, più deluso è un individuo, più vorrà affrancarsi da tale condizione e assurgere al ruolo di eroe attraverso l’atto omicida-suicida. Come difendersi da questo nuovo fenomeno? Il problema risiede nel fatto che le donne vengono perquisite meno degli uomini, perché in Europa siamo abituati a considerare la donna portatrice di vita e non di morte. Insomma, da una donna non ci si aspetta atti di questa natura. Anche questo ci rende scoperti, indifesi: le nostre convinzioni. Smontarle e metterle in discussione diventa adesso vitale. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 15 16 ATTUALITÀ __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ MISTERIOSO FURTO A BRINDISI INDAGINE DELLA DDA Cento bare rubate dal deposito dell’azienda funebre Traffico di farmaci antitumorali Diciassette arresti Misterioso furto in una fabbrica di arredi funebri a Brindisi. Nella notte tra lunedì e martedì sono sparite cento bare e del furto si è accorto ieri mattina Teodoro Pacucci, titolare dell’azienda. I ladri, secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti della Squadra Volanti, avrebbero forzato i lucchetti di un grande deposito, nel quale erano custodite bare e altri oggetti funebri. Il valore delle merce non è ancora stato quantificato ma si tratterebbe di almeno un centinaio di bare, ognuna delle quali costa circa 1.000 euro. Il magazzino non è dotato di impianto di videosorveglianza, ma gli investigatori valutano la possibilità di acquisire i filmati di altre telecamere dell’area. La vicenda alle porte di Venezia Spariti il prete e 200mila euro «Persi dalla perpetua alle slot» Il don della parrocchia di Spinea non si vede da sabato: «Riflessione».Ma le casse sono vuote. C’è chi parla di «troppa beneficenza».Ma pure della governante col vizio del gioco ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ Dio vede e provvede. Ma non gioca alle slot-machine. Ne sanno qualcosa a Spinea, cittadina a due passi da Venezia: lì, da una manciata digiorni,se n’è andato il parroco, don Flavio Gobbo. È partito sabato scorso, da allora nessuno l’ha più rivisto. Aveva bisogno di un po’ di riposo «a causa diuna situazione diaffaticamento»: almeno questa è la versione ufficiale raccontata ai fedeli della chiesa dei Santissimi Vito e Modesto. Ma c’è dell’altro: i conti della canonica non tornano, mancano dai 200 ai 300mila euro. E dire che il predecessore, trasferitosi due anni fa, aveva lasciato le casse piene. Ma nell’ultimo anno e mezzo su quel numero Iban sono state fatte operazioni continue. E ora è a zero. Pare,tra l’altro, che una parte consistente dei soldi spariti nel nulla sia finita nelle tasche della “perpetua”, la donna che si occupava di don Flavio: di recente, grazie all’aiuto del prete, ha acquistato una macchina, a bordo della quale è stata vista spesso scorrazzare per le vie del borgo alle porte di Mestre. Lei, d’altronde, in paese è ben nota e non solo per i suoi servizi pastorali. Ha (racconta chi la conosce) un vizietto che proprio non riesce a tenere a freno, quello del gioco alle slot-machine. Così il giallo s’infittisce: le 28mila anime di Spinea non fanno che avanzare ipotesi. C’è chi pensa che le consistenti cifre uscite dai tabellari della par- rocchia siano finite in beneficenza magari non gestita con oculatezza, chi punta sulla governante col vizietto. E c’è pure chi ipotizza una romantica fuga d'amore in stile “Uccelli di Rovo”. Tant’è: sono bastate le poche righe che don Flavio ha scritto la settimana scorsa al vescovo di Treviso (Gianfranco Agostino Gardin) chiedendo il permesso di allontanarsi per un po’, e tutta Spinea ha cominciato a ricamarci sopra. Il principale sospetto dei residenti è, come detto, che le casse della parrocchia si siano prosciugate poco per volta per ripagare i debiti di gioco della signora. Tutto da verifica- re, intendiamoci, al momento non si conosce nemmeno l’ammontare preciso di quel buco di cassa. Alcuni siti web locali parlano addirittura di una presunta inchiesta della Banca d’Italia per far luce sui movimenti poco chiari del conto in questione. In ogni caso, mancano migliaia di euro e il prete non si trova. EPISODIO NON ISOLATO Che le fatture intestate alle parrocchie mettano spesso in ginocchio prelati e canonici non è una novità: forse il miliardo e rotti che la Chiesa cattolica prende con l’8x1000 dalle patrie casse non è sufficien- te. Tanto per dire: a maggio di quest’anno, in provincia di Brescia, gli addetti ai lavori (mistici) hanno provato a tirare le fila di bollette e bilanci: nelle oltre 450 chiese della Leonessa d’Italia, nel quinquennio 2009-2014, è certificato un indebitamento di 83 milioni di euro, dovuto principalmente a interventi straordinari sugli immobili ecclesiastici. Vero, qui nessuno giocava d’azzardo e gli introiti accumulati negli anni segnavano più di 35 milioni: il buco, quindi, sarebbe di “appena” 47,5 milioni di euro. Nel solo hinterland bresciano.Una cifra che farebbe impallidire (e forse tornare) anche don Flavio. Don Flavio Gobbo A Salerno, per alcuni conti sballati, nei guai (giudiziari) ci è finito Domenico Siglioccolo, ex parroco di Rufoli di Ogliara: la stampa locale riporta che a febbraio lo hanno chiamato in tribunale per rispondere di appropriazione indebita dopo che il suo successore ha scoperto un ammanco di circa 600mila euro. Ancora: a fare il furbetto sulle offerte delle messe, nella Bergamasca, invece, nel 2014, era stato il sagrestano che, in “religioso” silenzio, era riuscito a portarsi a casa 70mila euro: lo ha scoperto il prete, che ha piazzato tra una navata e l’altra le telecamere che lo hanno incastrato. © RIPRODUZIONE RISERVATA Per l’Agcai il progetto in discussione è sbagliato «Troppe 10mila sale da gioco, l’Italia non è Las Vegas» ■■■ Ridateci il biliardino e le carte napoletane, abruzzesi, baresi, purché siano quaranta. Ridateci tutto, ma basta slot. Perché, se dovesse andare in porto il progetto del governo - che prevede di portare a 10mila le sale da gioco in Italia, in pratica 6.700 in più rispetto a quelle esistenti - siamo fritti. Dove potrebbero aprire? Anche vicino alle scuole e alle chiese. E se si pensa che in Italia sono già 800mila le persone affette da ludopatia, e che quelle più a rischio sono giovani, anziani e lavoratori, è facile intuire che il numero dei “malati” potrebbe toccare cifre vertiginose. Della faccenda ne discuterà oggi a Roma, all’Hotel Nazionale, l’Agcai, l’associazione dei gestori e dei costruttori di apparecchi da intrattenimento in attesa della riunione della Confe- sibili, in particolare per le fasce più derenza Stato-Regioni, che il prossimo boli» e «non consegnare l’Italia alle 27 ottobre discuterà, appunto, della multinazionali». possibilità «di consentiContro un «provvedire agli esercizi pubblici mento sbagliato» e condiottenere la concessiotro i “supercasino” stile ne per ospitare apparecLas Vegas in ogni dove, chi destinati al gioco». l’Agcaichiede rassicura«Dividere i luoghi autozioni al governo «affinrizzati in due classi, A e ché venga sventata B, e prevedere che solo ogni ipotesi di aumento una classe sia sottopodel numero e dell’offersta ai limiti imposti dalta di gioco». «Le videole leggi regionali e colottery nelle sale da giomunali in materia, è un co - spiega ancora Paleerrore molto grave - Benedetto Palese se, - sono apparecchi spiega il presidente pericolosi, nei quali è Agcai, Benedetto Palese -. Bisogna tu- possibile giocare inserendo banconotelare le famiglie, investire sulla pre- te anche da 500 euro con puntata venzione e adottare tutte le tutele pos- massima per ogni singola partita di 10 Venti furti di farmaci antitumorali molto costosi - in gran parte selezionati tra quelli a costo elevato e destinati al trattamento di patologie oncologiche e croniche in tredici farmacie ospedaliere e in altre sette strutture del centro Nord, nel corso del 2014, per un bottino di 2,7 milioni di euro. Sono i numeri dell’operazione «Caduceo» condotta dai carabinieri di Ferrara, che hanno comminato alla banda responsabile dei furti 18 misure cautelari: per 16 persone (14 campani) è stato disposto il carcere, per una gli arresti domiciliari e per l’ultima l’obbligo di firma. Ci sono poi ancora due componenti ricercati, tra cui un pluripregiudicato che avrebbe fatto da tramite tra il clan degli Alfano e quello dei Licciardì di Secondigliano di Napoli, a cui sarebbero state pagate delle somme di denaro per la sua attività. L’indagine dei militari, coordinata dal Pm Enrico Cieri, è partita da due «colpi» denunciati a marzo 2014 nella farmacia ospedaliera di Cento e a Lagosanto, nel Ferrarese, e ha permesso prima di identificarne gli autori e poi di scoprire un’organizzazione strutturata e ramificata. L’accusa che ha riguardato quasi tutti le 18 persone coinvolte, infatti, è associazione a delinquere con l’aggravante di aver agito per agevolare un’associazione di tipo camorristico. Nell’indagine, coordinata dalla Dda, si ipotizzano legami di natura economica con clan del napoletano. I farmaci venivano reimmessi sul mercato nazionale ed europeo. euro.Estendere a tuttigli esercizi commerciali questa concessione vuol dire rischiare di consegnare al gioco d’azzardo migliaia di persone». In Italia, secondo i dati del ministero delle Finanze, si contano 51.971 videolottery (installate in 5mila esercizi pubblici) e 340.785 slot concentrate soprattutto il Lombardia e Lazio. Così, mentre 13 Regioni e 100 Comuni si sono dati da fare per limitare l’apertura delle sale da gioco, la Conferenza Stato-Regioni sembra andare dal lato opposto.«Il governo sta sponsorizzando l’eliminazione totale delle Awp (gli apparecchi che funzionano con le monete) dai bar entro il 2017. Contestualmente - conclude Palese, - le rimanenti 150.000 Awp da bar saranno solo spostate nelle migliaia di nuove sale certificate di tipo A che dovrebbero nascere vicino ai luoghi sensibili». T. LAP. © RIPRODUZIONE RISERVATA 17 ATTUALITÀ __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ La tragedia di Fiumicino ::: CHIARA PELLEGRINI ROMA L’undicenne affogato forse spinto da un amichetto ■■■ Un gioco finito male o forse una sfida tra bambini. Potrebbe essere morto per una leggerezza, dalle drammatiche conseguenze, e non per un suicidio, come pensato inizialmente, Alessandro Elisei il bambino di 11 anni deceduto lo scorso 3 ottobre in un canale di scolo a Maccarese (Fiumicino). La procura di Civitavecchia, affiancata dagli uomini del commissariato di Fiumicino, sta cercando di non trascurare alcuna ipotesi ma nelle ultime ore si sta facendo più consistente la teoria che ad uccidere il piccolo possa essere stato proprio un gioco pericoloso. Gli investigatori stanno continuando ad ascoltare diverse persone, anche passanti ed abitanti del quartiere, per stabilire esattamente cosa sia successo quel maledetto pomeriggio. Perché Alessandro si è allontanato? Forse si era dato appuntamento con degli amichetti? Gli inquirenti stanno battendo tutte le Il canale di Maccarese, vicino a Fiumicino, in cui lo scorso 3 ottobre è annegato il ragazzino piste e sono stati ascoltati anche i compagni di scuola, non era nelle abitudini di Ales- del bambino effettuato dall’a- rebbero pensare ad una cadugli amichetti, per ricostruire le sandro allontanarsi da solo. natomo patologo Luigi Cipol- ta del bambino nel canale. sue ultime ore di vita e chiari- Verosimile l’ipotesi che qual- loni, dell’istituto di medicina Forse uno degli amichetti pore se il bambino abbia rag- che coetaneo abbia assistito ai legale dell’Università La Sa- trebbe aver convinto Alessangiunto il canale in compagnia fatti, pur senza essere coinvol- pienza di Roma, non ha evi- dro ad andare in via Campo di qualcuno. «Non è andato lì to nella dinamica, e che ora denziato segni di violenza ma Salino e poi,per scherzo, averda solo», ha più volte ribadito abbia paura di raccontare soltanto un lieve ecchimosi lo spinto in acqua, insomma la mamma del bambino, Si- quanto visto. sulla fronte e nessuna ferita un gioco cameratesco con un mona Righetti, spiegando che Un primo esame sul corpo sul corpo. Circostanze che fa- finale tragico. Gli accertamen- Si pensava a un suicidio, ora gli inquirenti ritengono si sia trattato di un gioco finito male. I ragazzini della zona ascoltati più volte con l’aiuto di psicologi ::: LA SCHEDA L’ALLONTAMENTO Alessandro Elisei, 11 anni, muore il 3 ottobre in un canale di scolo a Maccarese, piccolo borgo nel comune diFiumicino. Secondo le ultime ricostruzioni, il piccolo sarebbe stato condotto dagli amichetti sul canale di via Campo Salino e uno di loro lo avrebbe involontariamente spinto in acqua. L’AUTOPSIA Anche la Procura di Civitavecchia pensa che la tragica morte del piccolo possa essere stata causata da un gioco finito male. Ad ogni modo, la titolare del fascicolo d’inchiesta, il pm Alessandra D’Amore, aspetta i risultati degli ulteriori esami dell’autopsia. Per ora gli agenti hanno ascoltato tutto il vicinato di via Campo Salino e non escludono nulla. LE IPOTESI Non si tratterebbe di un atto di bullismo o di una aggressione. A causare la morte Alessandro, secondo le ultime risultanze, potrebbe essere stata quindi una spinta accidentale oppure anche un malore improvviso. Situazioni che coinvolgerebbero bambini sotto i 12 anni. Il 3 ottobre scorso, davanti al canale dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Alessandro, all'asilo nido “L’Isola che non c’è” si stava celebrando la festa dei nonni. ti richiesti dal dottor Cipolloni saranno pronti entro venerdì quando verrà redatta la relazione finale con le cause della morte. Particolare attenzione è stata posta dagli anatomopatologi sul contenuto dello stomaco del bambino. Secondo quando ricostruito dalla nonna Alessandro, a pranzo ilgiorno della morte, aveva mangiato solo uno yogurt. Dunque il cibo assunto dal bambino potrà far luce sulla dinamica della morte. I riscontri autoptici hanno confermato che non c’era alcun residuo dicibo solido dello stomaco del piccolo, ma non era stato ancora appurato se le tracce erano compatibili con l’assunzione di yogurt. Se non fosse così crollerebbero molte ipotesi e l’indagine potrebbe prendere una nuova direzione, a partire dall’ipotesi di una indigestione o malore improvviso Nei giorni scorsi la polizia ha analizzato anche il cellulare del piccolo, che non aveva con sé al momento del ritrovamento, per capire se avesse appuntamento con qualcuno. Dalla procura di Civitavecchia, dove le bocche sono cucite, confermano però che il quadro investigativo del gioco tra bambini «è plausibile». Il pubblico ministero di Civitavecchia Alessandra D’Amore, titolare del fascicolo di inchiesta,aspetta di ricevere i riscontridegli ulteriori esami dell’autopsia. Al momento nel registro degli indagati non risultano iscritti. Sono aperte le iscrizioni al corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione e dell’Organizzazione. Interdisciplinare, all’avanguardia quanto a didattica e metodologia di studio, orientato a fornire i giusti strumenti per la gestione e l’amministrazione di realtà pubbliche e private, con particolare riferimento alle aziende sanitarie regionali e locali. SCOPRI LA NOSTRA OFFERTA SU ZZZXQLVDQUDDHOHJRYLWQXRYRFRUVR © RIPRODUZIONE RISERVATA 18 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ Viale Majno 2.500.000€ Piazza Oberdan 910.000€ San Siro 1.490.000€ Ad.ze Viale Monza 147.000€ Ad.ze Corso Venezia, in splendido palazzo dei primi del 900, disponiamo al quinto piano di ufficio, facilmente trasformabile in abitazione. 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Eppure «Sogno», il primo quadrupede ad entrare nella sala della conferenze della Camera dei Deputati - probabilmente si tratta anche del primo caso in Europa - si è rivelato tutt’altro che un cane da barzelletta o da battuta scontata. «Avete visto come è buono? Lui sì che è uno molto serio», dice l’onorevole di Forza Italia,Michela Vittoria Brambilla, presentadolo ai colleghi. Difficile dargli torto... La verità è che il tema sollevato dalla deputata azzurra è serio e merita particolare attenzione, considerato che oltre il 43% delle famiglie italiane ospita nella propria casa un animale da compagnia.«Sogno»,ilmeticcio maschio di 6 anni che ieri è entrato in Parlamento, rappresenta tutti loro nella battaglia dei diritti negati. L’obiettivo dell’ex ministro e presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente è di introdurre nella Costituzione «la tutela dell’ambiente, la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti». «Ormai è chiaro che in questa fase storica si sta affermando una più moderna concezione dell’uomo e del suo rapporto con la natura», dice la Brambilla, «un atteggiamento più consapevole dei limiti entro i quali possiamo disporre delle risorse del pianeta». Le farfalle sono a rischio estinzione per cause diverse, tra cui il cambiamento climatico e la sottrazione degli habitat naturali. In Italia ci sono 289 specie diurne - il 37% della fauna euro-mediterranea - e 18 sono a rischio. “Friend of the Earth”, organizzazione non profit per la tutela degli ecosistemi, ha deciso di unirsi all’Associazione Polyxena (partner nel progetto “Salviamo le farfalle italiane”) per proteggere alcune specie ad alta vulnerabilità e favorire il loro ripopolamento. Nel giardino botanico “Lama degli Ulivi”, a Monopoli (Bari), è stata costruita la casa delle farfalle “Farfalia”, dove verrà riprodotto il ciclo vitale di alcune specie a rischio, dalla deposizione delle uova sulle piante fino allo sfarfallamento degli individui che saranno poi ripopolati in natura. [Nella foto Ansa, una Zerynthia cassandra] La riforma che allineerebbe l’Italia agli standard europei ANIMALI IN COSTITUZIONE Quasi una famiglia su 2 ne ha in casa almeno uno È tempo che la nostra Carta tuteli anche loro ::: LA SCHEDA LA PROPOSTA Si chiama Sogno il primo cane ad entrare in una sala conferenze del Parlamento italiano. Si tratta di un meticcio di sei anni “accompagnato” dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, che ieri alla Camera dei Deputati ha presentato la proposta per inserire nella Costituzione «la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti». L’ESEMPIO SVIZZERO Di questa evoluzione hanno già preso atto, in vario modo, non solo l’Unione europea, ma numerose Costituzioni del continente, come quelle di Germania, Austria e Svizzera. Nel Pease elvetico, per esempio, c’è un articolo ::: Michela Vittoria Brambilla con il suo Sogno, primo cane a entrare in Parlamento: il meticcio è il simbolo della protesta contro la riforma costituzionale che non tiene conto della tutela degli animali domestici specificamente dedicato alla protezione degli animali e ci sono addirittura disposizioni molto moderne contro la manipolazione genetica. L’articolo 20 della Costituzione tedesca cita esplicitamente il patrimonio naturale e gli ani- L’OCCASIONE PERSA L’ex ministro si è detta dispiaciuta perché nella riforma della Costituzione non c’è traccia della sua richiesta che interpreta il desiderio di numerosi cittadini e delle principali associazioni di protezione degli animali. Così come non è stata accolta la proposta di costituzionalizzare il riconoscimento degli animali come “esseri senzienti” contenuto nel Trattato sul funzionamento dell' Ue. mali, da tutelare anche «per responsabilità verso le future generazioni», spiega l’esponente azzurro. In Austria la «protezione degli animali» è dal 2005 «materia federale», sottratta alla competenza delle regioni. «Trovo strano che a citare gli animali nella Costituzione per tutelarli non abbia ancora pensato l’Italia,Paese dallo straordinario patrimonio ambientale e ricco di biodiversità come nessun altro». Da questo punto di vista la riforma al centro del referendum di dicembre rapresenta un’occasione perduta. «Si sarebbe potuto modificare lo status giuridico degli animali», dice l’ex ministro, «e adeguare la Carta al cambiamento in atto. Non è successo». Anzi, è avvenuto l’esatto contrario, come dimostrano le scelte del governo. «Dall’abolizione del Corpo forestale dello Stato alla possibilità di caricare con più cartucce le armi semiautomatiche per la caccia alcinghiale»,spiega l’esponente azzurra, «sono solo alcuni dei regali fatti alle doppiette. Votare sì al referendum significherebbe rendere la vita ancor più facile a qualsiasi governo che, in futuro, proprio come questo, volesse compiacere i forti, ovvero le lobby, a scapito dei deboli, e nessuno è più debole degli animali». STATUS GIURIDICO Nonostante «l’occasione perduta» l’ex ministro conserva tutta la sua determinazione:«Credo che visiano le condizioni politiche e culturali per cambiare presto prospettiva e adottare una soluzione più moderna nel definire lo status giuridico degli animali», sostiene la Brambilla,«all’alba del XXI secolo non possono essere ancora considerati cose. Riconoscere in Costituzione che gli animali sono esseri senzienti e conseguentemente tutelarne i diritti è una battaglia di civiltà che vinceremo». twitter@enricopaoli1 © RIPRODUZIONE RISERVATA Terra rossa Che fallimento le fusioni a freddo dei Comuni emiliani ::: EGIDIO BANDINI ■■■ Se il buongiorno si vede dal mattino, Matteo Renzi - in vista del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre - non è che possa dormire sonni tranquilli. E il perché è presto detto: in une delle terre a più alta densità piddina, l’Emilia, è arrivata una raffica di “no” ai quesiti referendari sulla fusione fra Comuni, uno dei cavalli di batta- glia della giunta Bonaccini che, tanto per non smentire l’usanza renziana, in cambio del processo di “fusione a freddo” fra i municipi più piccoli, promette danari in quantità e per un discreto numero di annetti. Procediamo con ordine:sette Comuni in provincia di Piacenza e tre in provincia di Reggio Emilia sono stati chiamati a esprimere la propria opinione sul processo di fusio- ne ipotizzato dalle amministrazioni pubbliche, siano esse civiche, di centrodestra (rari nantes) o, perlopiù, di centrosinistra. Ebbene, ad aprire le danze i Comuni di Ziano e Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza: vittoria secca del no alla fusione fra i due paesi; in quel delle terre matildiche, provincia di Reggio nell’Emilia, i tre municipi di Sant’Ilario, Gattatico e Campegine, chiamati a esprimersi sulla fusione in unico comune dal nome di “Pianure Matildiche”, pur con qualche incertezza, hanno scelto il no; a seguire, ancora nel piacentino, una “fusione a tre” fra Bettola (paese di Pier Luigi Bersani), Farini, Ferriere e una “semplice” fra Pontedellolio e Vigolzone. Risultato: no in ognuno dei paesi, ma con la percentuale più alta proprio nel borgo bersaniano, 833 no contro 402 sì. Più del doppio, con grande soddisfazione del “comitato per il no”, voluto da Mauro Bruzzi che, addirittura, aveva fatto stampare dei manifesti con l’immagine della strega di Biancaneve (la Regione) che offriva ai malcapitati concittadini la rossa, succulenta mela avvelenata della fusione. E adesso? Bonaccini & Co hanno dalla loro la legge regionale sulle fusioni, che permetterebbe di infischiarsene molto italicamente dei desiderata delpopolo: ad ostacolarli, quell’unica parolina della quale si ergono a paladini: democrazia… © RIPRODUZIONE RISERVATA Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 1 0 0 8 0 6 0 2 0 7.000,06 5 0 4 0 3 0 2 0 1 0 +2,02% 0 4 Borsa Londra-FTSE 100 16.966,61 L’elusione fiscale si può battere Ma il fisco cambi passo ::: BRUNO VILLOIS ■■■ Ardito e impegnativo il bye bye di Renzi a Equitalia. Quasi un atto dovuto, quello del governo di togliere dalla vista dei contribuenti onesti, il vituperato ente che nei vari lustri della sua vita ha prodotto poco per le casse pubbliche e moltidanni per lo Stato,incrinando il rapporto con i suoi veri padroni che sono i cittadini. I dati che emergono dalla Corte dei Conti, sono chiari e indiscutibili: fra i debiti di contribuenti inadempienti iscritti a ruolo, ci sono oltre 600 miliardi non incassati. Di questa somma, pari poco meno di 40 punti di Pil, solo il 5% ha possibilità di essere recuparato. Se almeno questo residuo fosse stato incassato da Equitalia, ci sarebbe stato un perché della sua esistenza, ma la sua proverbiale limitata efficienza non ha consentito neppure questo. L’efficienza dell’ente è viceversa apparsa sovente consistente e irremovibile nei confronti di chi era finito nei guai con il fisco causa crisi sistemica. Adesso Renzi si ripromette dall’azzeramento di Equitalia, di ottenere almeno due risultati: con l’eliminazione dei balzelli aggiuntivi a quanto dovuto di poter recuperare almeno una parte di quel 5% e quindi apportare liquidità ai conti pubblici, e di riavvicinare i cittadini al fisco, rendendo quest’ultimo, come succede nei Paesi sviluppati, non un nemico, ma un soggetto che per il bene comune deve riscuotere quanto di spettanza della pubblica amministrazione, ma ha anche il dovere di aiutare a produrre meglio per le imprese e spendere, in ragione del possibile, per le famiglie. Lo Stato riapre i portoni della fiducia nei confronti dei contribuenti e questi, in ragione di una nuova politica di approccio del fisco, evadono ed eludono meno. La massa dell’una e dell’altra è imponente, ma l’evasione ha come principale attore gli “invisibili” che sono quei residenti che pur ottenendo tuttii servizi,sovente inefficienti, ma pur sempre forniti, riescono a passare inosservati e a gravarne il costo sugli onesti contribuenti. Diverso è il problema dell’elusione, che nasce dall’incapacità dello Stato, e quindi della politica, di fissare regole certe e soprattutto chiare, ma anche incentivanti, su quello che è o no è deducibile. L’esempio del sistema sanitario calza a pennello. Nello scorso anno i cittadini italiani, a fronte di ritardi e inefficienza del sistema, hanno dovuto rivolgersi aiprivati, per ottenere prestazioni che dovrebbero essere fornite dal pubblico. L’onere complessivo ha superato i 35 miliardi. La deducibilità fiscale di queste spese è prossima allo zero, va da sé che a fronte di una parcella o fattura ufficiale, hanno preferito pagarla meno ma in nero. Là deducibilità di almeno il 50% delle spese sanitarie, piuttosto che di prestazioni professionali, garantirebbe allo Stato una crescita assai rilevante di introiti diretti e indiretti. Il governo oltre a riformare la macchina della riscossione dovrebbe ripensare anche quella delle norme che regolano le detrazioni per le famiglie e persone. Un diverso approccio stimolerebbe a chiedere sempre la ricevuta. Gli effetti si vedrebbero, anche solo dopo almeno due esercizi, ma dal terzo la crescita del gettito fiscale sarebbe ben più rilevante del peso delle detrazioni e deduzioni concesse. © RIPRODUZIONE RISERVATA 0 1 5 +0,76% 0 Commento 2 Petrolio - al barile 4.508,91 1 0 5 Euro/Dollaro -0,60% 1 2 0 ::: Borsa Parigi-CAC 40 0 +1,32% 1 1 5 1 0 2 9 -0,01% 6 0 5 5 50,05 $ 3 0 1,0993 $ Prestiti in calo nonostante i tassi ai minimi storici Raccolta giù, sofferenze su Effetto sbancati allo sportello Secondo il rapporto Abi di ottobre gli italiani non si fidano degli istituti ed evitano di investire i risparmi nei loro bond (-16,6%). Piuttosto li tengono liquidi (+3,4%) ::: ANTONIO SPAMPINATO ■■■ Ilrapporto Abi diottobre sul- lo stato di salute delle banche italiane sottolinea un dato che conferma una tendenza in atto già da diversi mesi: gli italiani, che non si affidano ai fondi specializzati, preferiscono parcheggiare i propri risparmi sotto il materasso, cioè nei conti correnti o in quelli di deposito, piuttosto che prestarli alle banche stesse. Quando si tratta di impegnarsi nel medio e lungo termine con il proprio istituto, vale a dire investirli in obbligazioni della banca con scadenza pluriennale, gliitaliani contano fino a cento o anche di più. Secondo il bollettino mensile dell’associazione delle banche italiane infatti, i depositi a fine settembre sono cresciuti di oltre 43 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, segnando su base annua un +3,4%, con un trend simile a quanto registrato ad agosto (+3,3%). La raccolta avvenuta tramite obbligazioni è invece crollata del 16,6%, segnando una diminuzione in valore assoluto su base annua di oltre 65 miliardi. Nel complesso dunque la raccolta a fine settembre è in flessione dell’1,3%. Come biasimare i risparmiatori per queste decisioni? L’introduzione del bail in, la pessima gestione delle cinque banche fallite e l’incertezza che ancora grava sui nostri istituti di credito prevalentemente a causa della continua crescita dei crediti deteriorati, consigliano prudenza. I conti correnti fino a 100 mila euro sono garantiti, le obbligazioni no. Oltretutto i rendimenti deibond bancarisono bassi se contrapposti al rischio percepito. Meglio dunque non esporsi troppo e aspettare tempi migliori. Sullato opposto,vale a dire quello degli impieghi, le banche conti- nuano a tenere ben stretti i cordoni della borsa. Anche per tutto il mese di settembre resta infatti negativo il dato sui prestiti erogati ai residenti italiani, che siano pubblici o privati. Seppur più basso di quanto registrato ad agosto (-0,7%),il calo c’è: -0,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente a 1.807,7 miliardi. Eppure i tassi di interesse sui prestiti hanno toccato un altro minimo storico. I mu- Pagherà 38 milioni di dollari Prezzo dell’argento manipolato Deutsche Bank patteggia negli Usa ■■■ Deutsche Bank ha patteggiato il pagamento di 38 milioni di dollari, circa 34,5 milioni di euro, agli investitori che l’avevano accusata, assieme all’inglese Hsbc e alla canadese Bank of Nova Scotia, di aver stipulato accordi segreti miranti alla manipolazione del fixing del prezzo dell’argento. Al momento manca ancora il via libera definitivo da parte della Corte necessario per dichiarare definitivamente chiuso il caso. Questo però è uno dei contenziosi di minor peso per Deutsche Bank. L’istituto tedesco cerca ancora di trovare un accordo sulla mega-sanzione da 14 miliardi di dollari per le attività sui mutui subprime durante la crisi finanziaria del 2008. Per quanto riguarda l’accordo da 38 milioni di dollari, secondo la tesi dell’accusa, le tre banche avrebbero tenuto quotidianamente un incontro, il cosiddetto Silver Fix, per manipolare il prezzo ufficiale dell’argento. Nel caso era stata coinvolta anche la svizzera Ubs, poi scagionata dall’accusa di manipolazione del prezzo nonostante l’istituto abbia beneficiato delle conseguenti distorsioni di mercato. tuiper l’acquisto dinuove abitazioni vengono “venduti” a una media del 2,05%, contro il 2,16% del mese precedente. Il tasso medio generale dei prestiti è invece risultato pari al2,97%, anche in questo caso registrando un livello minimo mai visto prima. Eppure l’opportunità non viene colta appieno. Ed ecco le vere note dolenti del settore bancario italiano: le sofferenze. Secondo il rapporto Abi le sofferenze nette, vale a dire scontate dalle svalutazioni messe a bilancio, a fine agosto sono pari a 84,7 miliardi di euro, un valore prossimo ma superiore agli 84,4 miliardi di luglio. Una vera zavorra per tutto il settore che poi ricade sulla testa di privati e aziende, sempre in debito d’ossigeno quando si tratta di ottenere prestiti dalle banche. Che si tratti di un problema ormai cronico lo si deduce, senza troppa difficoltà, dalle parole di Salvatore Maccarone, presidente del Fondo interbancario di tutela dei depositi: «Credo che per lo smaltimento dei crediti deteriorati servirà, alla fine, un intervento pubblico nella forma di una garanzia che faciliti la cessione e il relativo mercato. Abbiamo un terzo dei crediti cattividi tutta l’eurozona e siè creato un circolo vizioso altrimenti difficile da risolvere». Messaggio chiarissimo: senza un aiuto di Stato, non si riparte. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it La Giulia regina d’Europa 2017 L’Antitrust indaga Ticketone Mercato Azionario AZIONI ■■■ La Giulia Alfa Romeo è stata eletta “Auto Europa 2017” ■■■ L’Antitrust apre un’indagine nei confronti di Ticketo- dall’Unione italiana giornalisti dell’automotive, dopo due giorni di test su strada e in pista. In lizza c’erano 21 modelli, una selezione delle migliori auto prodotte in Europa in almeno 10mila esemplari e commercializzate tra il 1˚settembre 2015 e il 31 agosto 2016. La gamma della Giulia si compone di 6 allestimenti: Giulia, Super, Veloce, Quadrifoglio e due allestimenti Business e Business Sport dedicati al mondo delle aziende. ne e altri quattro operatori del mercato secondario sulla prevendita dei biglietti dei concerti. L’Autorità punta a fare chiarezza sull’impossibilità di acquistare biglietti ,anche all’apertura delle vendite sul sito di Ticketone, ai prezzi fissati dagli organizzatori. I biglietti risulterebbero disponibili, pochi minuti dopo l’apertura delle vendite, su altri siti internet (mercato secondario), a prezzi di gran lunga maggiori. Una boccata di ossigeno Il profumo di Passera risveglia Montepaschi ■■■ L'entrata in scena di Corrado Passera lancia le quotazioni di Mps a 0,195 euro con un rialzo del 12,8%. Il progetto dell’ex amministratore delegato di Intesa, a differenza di quanto era accaduto a luglio, è stato portato all’attenzione del consiglio di amministrazione dell'istituto senese convocato a Milano. All’ordine del giorno c’era l’ultima verifica del piano industriale che sarà approvato lunedì. Fuorisacco è entrata anche la lettera con cui l’ex capo di Intesa chiedeva di esaminare il suo progetto. La riunione è durata ben otto ore ed è difficile pensare che sia stata interamente dedicata al piano industriale. Tuttavia chi attendeva un colpo di scena è rimasto deluso. Nè, probabilmente era ragionevole attendersi di più. Il consiglio, infatti, ha deciso di andare avanti per la sua strada che punta alla cartolarizzazione delle sofferenze e all’aumento di capitale. Dopo la presentazione del piano industriale comincerà l’esame del progetto presentato da Passera. Se il giudizio sarà positivo se ne potrà parlare all’assemblea del 18 novembre. Forse l’ex ministro si aspettava qualcosa di più. Magariuna variazione del calendario come segnale di interesse. Non è successo nulla di clamoroso ma ha incassato l’apertura del confronto. Jp Morgan e Mediobanca lavorano al rilancio di Mps da quattro mesi ma, da quanto si capisce, non hanno ottenuto i risultati che speravano. Imbarcare Passera servirebbe a condividere rischi e opportunità. Tuttavia impos- sibile pensare che le due banche d’affari si facciano da parte: sia per problemi di immagine sia per la la ricca commissione (200 milioni). Così è passata l’ultima mediazione: speriamo che i due piani sono si possano integrare e poi vediamo che cosa succe- de. In serata Passera si è recato in Consob per spiegare l’iniziativa della quale si dichiara orgoglioso. «Sarebbe un successo per tutta l’Italia» Il banchiere e i suoi collaboratori hanno lavorato con grande attenzione. Sono ancora scottati per la bocciatu- ra di luglio. Del team fanno parte i professionisti di Boston Consulting. Non c’è Ubs, che a luglio era pronta a garantire l’aumento di capitale. L'elemento di forza del piano è indubbiamente la presenza di grandi investitori istituzionali. L’ex ministro ha raccolto l'interesse di alcuni fondi americani come Warburg Pincus e Atlas Merchant Capital (guidato dall’ex ceo di Barclays, Bob Diamond) potenzialmente disposti a investire nella banca senese tra 1,5 e 2 miliardi di euro attraverso un aumento di capitale riservato. L’offerta sarebbe condizionata all’esito di un approfondito esame dei conti dalla durata prevista di un mese. Il resto dovrebbe arrivare dal mercato. Esclusa, stando almeno alle indiscrezioni, la conversione obbligatoria dei bond che rappresenta il punto di debolezza del piano di Jp Morgan. Se il piano dovesse funzionare Passera potrebbe aspirare alla presidenza al posto del dimissionario Massimo Tononi. © RIPRODUZIONE RISERVATA MERCATINO ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM ADIDAS AG AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO MARCONI BO. AGEAS AHOLD DEL AIR LIQUIDE AIRBUS GROUP ALBA ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANHEUSER-BUSCH ANIMA HOLDING ANSALDO STS ASCOPIAVE ASML HOLDING ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP B SISTEMA BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BCA MEDIOLANUM BE BEGHELLI BEIERSDORF AG BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP C CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COIMA RES COMMERZBANK CONAFI PRESTITO’ CONTINENTAL AG CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA D Crescono a 62,8 milioni i ricavi lordi di Assiteca Italiaonline ha presentato ieri un nuovo servizio pensato apposta per le piccole e medie imprese: un sito in Html 5 perfettamente “responsive” e su misura per ogni azienda, con un client manager dedicato. Italiaonline cura la progettazione, la realizzazione del sito nell’arco di un mese e pure la successiva gestione. Assiteca ha chiuso il primo bilancio dopo la quotazione nel segmento Aim (luglio 2015) con premi e profitti in crescita. Previsto un dividendo di 3 centesimi per azione. I ricavi consolidati lordi pro-forma sono stati pari a 62,8 milioni (rispetto ai 58,6 di giugno 2015) mentre l'Ebit sempre proforma è stato di 9,1 milioni. VAR% 11,44 4,87 1,59 158 0,3387 1,03 3,786 9,35 33,28 20,33 93,5 53,85 2,686 3,494 2,484 138,8 0,3662 9,18 113,2 4,09 10,41 2,674 97,5 3,444 9,595 22,6 7,495 16,95 20,62 14,78 1,26 0,88 11,4029 4,15 4,9701 0,63 1,6021 0,7 157,4667 -0,27 0,3358 - 1,0249 0,37 3,7907 0,32 9,2828 0,73 33,3347 - 20,33 93,5 1,89 53,6833 - 2,686 - 3,4979 0,08 2,4844 0,29 139,5412 -2,66 0,3702 -0,16 9,1975 - 113,2 1,34 4,1112 -0,86 10,4256 0,45 2,6811 97,5 1,12 3,4434 1,21 9,5287 2,31 22,5147 1,28 7,4945 -0,76 17,0855 2,13 20,566 0,75 14,9239 2,19 1,2525 -19,44 -43,14 -0,63 -34,8 -30,83 -28,02 53,28 -23,09 6 -11,53 -3,48 3,5 -15,31 -18,62 14,82 -49 5,47 22,44 -38,66 -16,93 -7,76 -15,02 -4,72 -18,79 -35,91 0,48 0,3055 63,45 1,71 1,726 24,29 1,082 0,1954 2,78 4,064 0,583 0,4215 1,794 0,175 4,1 5,85 2,37 18,29 2,636 3,19 78,9 3,334 1,021 90,55 45,7 7,03 0,3231 6,215 0,654 0,3659 82,1 0,5175 2,47 0,36 0,1559 16,15 0,2034 77,1 49,35 17,93 18,65 0,2799 0,3425 52,6 0,0464 17,86 18,17 9,8 1,16 -2,38 1,18 0,94 0,62 0,46 12,82 1,46 5,12 2,48 2,4 1,74 1,02 2,06 2,57 2,77 0,64 1,21 1,23 1,13 -0,85 -1,79 2,64 2,83 -0,25 1,77 -0,55 5,91 -1,04 -0,29 1,05 1,82 -0,69 -0,04 -0,57 -2,11 -0,56 0,94 3,59 0,3068 62,5257 1,71 1,7167 24,3032 1,0834 0,1896 2,7922 4,038 0,5883 0,4201 1,7955 0,1743 4,0595 5,8304 2,3637 18,3169 2,6402 3,1571 78,9626 3,3016 1,0362 90,4017 45,5627 7,0127 0,324 6,1907 0,6452 0,3664 82,1 0,5215 2,4852 0,3592 0,15 16,155 0,2029 76,942 49,3549 18,0022 18,6001 0,2799 0,3425 52,9275 0,0463 17,8936 18,2324 9,6048 -75,79 -24,19 -32,41 -37,64 -15,75 -51,44 -84,14 -33,04 -42,27 -54,23 -35,16 -11,45 -29,22 -39,01 -37,32 -72,27 -28,31 11,28 -31,26 -35,38 -22,61 -15,65 -8,94 -25,24 -14,98 26,62 -23,44 -25,91 2,92 -4,76 -44,52 1,44 -44,5 -21,29 -6 -19,6 -1,53 -3,48 -12,18 17,73 -47,21 9,44 9,46 -3,83 3,48 3,712 1,243 2,004 0,7045 9,595 1,2 23,12 5,5 12,8 4,392 2,76 7,165 0,0245 0,1781 0,2413 0,969 0,2901 6,985 0,367 6,995 5,79 0,2499 172,1 0,394 5,135 9,39 1,051 0,3456 1,4 3,4293 1,31 3,7208 0,32 1,242 0,2 2,0121 -0,63 0,7005 1,32 9,5743 0,17 1,2018 - 23,124 -0,09 5,5228 0,23 12,8053 -0,95 4,4489 -0,36 2,7712 - 7,2711 20,69 0,0229 -0,22 0,1765 - 0,2416 0,1 0,9655 -0,31 0,291 2,8 6,9733 1,94 0,364 0,65 6,9158 0,87 5,7803 4,6 0,2461 -1,6 169,3727 4,32 0,391 -1,15 5,1574 1,19 9,3797 0,38 1,0522 -0,4 0,3471 -15,53 -18,77 24,3 -15,08 -29,55 19,94 -37,69 -14,84 -25,07 -7,91 -25,62 -17,07 -6,95 -27,51 -22,73 -0,1 -58,26 10,17 -11,78 -19,26 -63,89 -25,09 -13,93 -1,04 -70,1 E 0,7125 0,78 0,7169 -1,45 0,0905 -1,63 0,0908 -9,14 43,7 - 43,6078 -26,62 21,86 2,44 21,6959 117,51 1,852 0,11 1,859 -6,7 0,7955 - 0,8021 3,38 3,418 -1,27 3,4389 3,91 2,36 3,8894 0,46 2,628 1,86 2,599 -7,2 13,29 1,22 13,3065 -19,6 13,55 1,8 13,5281 -1,81 6,76 1,35 6,8041 -24,64 10,01 -0,1 10,0718 -12,06 0,0488 0,83 0,0483 -37,83 0,7205 -0,83 0,727 -28,8 6,56 4,13 6,5229 -22,91 111,6 - 111,4025 0,985 - 0,985 -7,34 1,251 2,12 1,2481 -22,3 28,45 - 28,5169 37,37 0,24 37,4633 -11,21 0,647 1,09 0,6409 -14,81 EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENAV ENEL ENERVIT ENGIE ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET ESSILOR INTL EUKEDOS EUROTECH EVONIK INDUSTRIES AG EXOR EXPRIVIA FALCK RENEWABLES FERRARI FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FILA FINCANTIERI FINECOBANK FNM FRESENIUS M CARE AG FRESENIUS SE & CO. KGAA FULLSIX G GABETTI GAS PLUS GEFRAN GENERALI GEOX GEQUITY GRUPPO WASTE ITALIA H I BOT BOT 31.10.2016 (185) BOT 14.12.2016 (366) BOT 13.01.2017 (365) BOT 31.01.2017 (186) BOT 14.02.2017 (368) BOT 28.02.2017 (181) BOT 14.03.2017 (365) BOT 31.03.2017 (182) BOT 13.04.2017 (364) BOT 14.07.2017 (365) BOT 14.09.2017 (365) BOT 13.10.2017 (364) 100,018 100,063 100,082 100,092 100,103 100,118 100,142 100,129 100,147 100,201 100,241 100,252 BTP BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% 100,202 100,297 101,242 102,686 100,81 103,125 Titolo BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 15.05.2018 0,25% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% BTP 15.10.2018 0,3% BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 15.04.2019 0,1% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 15.10.2019 0.05% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.05.2020 0,7% Ultima rilev. 104,301 103,826 101,101 105,94 100,521 105,74 108,1 100,66 107,5 109,62 110,62 100,13 106,21 103,98 111,93 99,89 102,97 114,3 113,86 102 Titolo BTP 01.09.2020 4% BTP 01.11.2020 0,65% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 01.06.2021 0,45% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 01.11.2021 0,35% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 15.09.2022 1,45% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 15.03.2023 0,95% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% BTP 15.09.2023 2,6% BTP 15.10.2023 0,65% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% Ultima rilev. 114,61 101,77 115,05 115,28 100,41 115,99 120,97 99,56 108,52 123,58 104,26 128,11 104,7 128,43 101,18 123,64 126,13 117,87 98,5 155,42 124,84 Titolo BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.12.2025 2% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 01.06.2026 1,6% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 01.12.2026 1,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 01.09.2036 2,25% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% Ultima rilev. 119,9 110,53 130,5 102,34 105,85 127,65 101,98 154,72 98,18 150,38 133,88 141,69 121,26 153,7 98,01 153,63 144,37 102,32 130,2 147,85 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% BTP 01.03.2047 2,7% BTP 1.3.2067 2,8% 148,41 130,21 146,5 116,48 104,34 96,42 CCT CCT 1.03.2017 100,117 CCT-EU 15.06.2017 101,709 CCT-EU 15.10.2017 100,78 CCT-EU 15.04.2018 101,341 CCT-EU 01.11.2018 103,4 CCT-EU 15.11.2019 103,06 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,22 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,87 CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 101,34 CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,9 CTZ CTZ ZC 27.02.2017 100,109 Titolo CTZ 30.08.2017 CTZ 28.03.2018 BTP INDICIZZATI BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.05.2022 0,1% BTP IT 20.04.2023 BTP IT 11.04.2024 BTPI 15.09.2024 2,35% BTP IT 24.10.2024 BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.09.2032 1,25% BTPI 15.9.2035 2,35% Ultima rilev 100,206 100,12 99,36 100,571 103,141 101,78 104,738 108,71 104,9 104 111,76 101,16 101,85 100,56 115,88 100 124,76 106,4 126,5 Titolo 360 L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. LEONARDO - FINMECCANICA LINDE AG L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH M MAIRE TECNIMONT MARR MASSIMO ZANETTI BEVERAGE M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MERCK KGAA MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MUNICH RE MUTUIONLINE N NICE NOKIA CORPORATION NOVA RE O OLIDATA OPENJOBMETIS ORANGE OVS P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE POSTE ITALIANE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PROSIEBENSAT.1 MEDIA SE PRYSMIAN R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAFRAN SAINT-GOBAIN SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAVE SCHNEIDER ELECTRIC SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SPACE2 STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS T TAMBURI TAS TECHNOGYM TECNOINVESTIMENTI TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC THYSSENKRUPP AG TISCALI TOD’S TOSCANA AEROPORTI TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS 0,486 2,462 2,896 11,87 2,024 0,03 0,119 -0,33 -1,52 -2,1 1,98 -1,65 -1,96 19 0,4773 2,4686 2,9166 11,8188 2,0378 0,0317 0,1125 -41,41 -31,8 67,88 -29,85 -50,42 -67,85 -83,59 V 1,71 85,7899 - 118,6777 1,25 2,2627 -7,67 Titolo 360 365 -0.379 -0.384 3 MESI -0.311 -0.315 2 SETT. -0.372 -0.377 6 MESI -0.204 -0.207 1 MESE -0.371 -0.376 9 MESI -0.133 -0.135 2 MESI -0.338 -0.343 12 MESI -0.072 -0.073 Cambi Dollaro USA Yen Dollaro Canadese Dollaro Australiano Franco Svizzero Sterlina Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Corona Ceca Fiorino Ungherese KERING K.R.ENERGY K+S AG U 1 SETT. Titolo JUVENTUS FC K -25,95 -32,89 -14,81 -32,36 28,85 5,42 -32,13 -14,7 -20,69 Dati aggiornati al 17/10 365 J 0,8208 47,8484 5,7433 5,4471 1,5796 13,8854 0,4241 5,1936 0,4097 75,4 69 1,3992 0,989 0,82 0,9965 9,89 0,6675 2,06 0,6646 -24,7 0,337 -6,91 0,349 -47,75 57,55 -0,09 57,6646 19,92 0,3849 1,08 0,3826 -17,76 0,12 -0,99 0,1187 -59,73 16,03 1,14 16,0244 11,53 1,95 11,4868 -8,35 0,1985 - 0,1959 -37,26 I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE INFINEON TECHNOLOGIES AG ING GROEP INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INWIT IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALIAONLINE ITALIAONLINE RSP ITALMOBILIARE IVS GROUP 0,31 -0,4 -0,61 -0,82 0,97 1,16 -1,75 -0,38 0,91 -2,3 86,2 118,5 2,262 HEIDELBERGER CEMENT AG HENKEL KGAA VZ HERA Domanda Offerta 1,0993 114,3700 1,4382 1,4332 1,0886 0,8957 9,7025 7,4407 8,9565 27,0210 306,9300 1,0994 114,4600 1,4433 1,4436 1,0872 0,9049 9,7028 7,4400 9,0315 27,0240 306,9300 PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. 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DAL 30/12/15 UBI BANCA UNIBAIL-RODAMCO UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPER UNIPOL UNIPOLSAI VALSOIA VIANINI VINCI SA VITTORIA ASS VIVENDI VOLKSWAGEN AG VZ. VONOVIA SE W WAR AMBROMOBIL 17 WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017 WAR ENERTRONICA 13-18 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR SAFE BAG 13-16 WAR TE WIND 18 WARR AEDES 2015-20 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR BRIDGE MGMT 18 WARR CALEFFI 20 WARR CAPFORPROG1 17 WARR CLABO 18 WARR DOMINION HOSTING HOLD 21 WARR ELETTRA INV 17 WARR ENERGICA M 18 WARR EXPERTSYSTE 18 WARR GEQUITY 2016-2019 WARR GLENFOOD 20 WARR INNOVATEC 17 WARR ISI 2 21 WARR IWB WARR LUVE WARR SITI-B&T 21 WARR SMRE 19 WARR SPACE2 17 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR TIP 20 WARR VETRYA 2016-19 WARR ZEPHYRO WARR 4AIM SICAF 2016-19 Y YOOX NET-A-PORTER GROUP Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 0,3574 15,27 2,056 1,914 4,224 1,763 1,576 1,205 1,007 1,641 2,062 320 44,77 8,5 0,3009 -0,45 -1,29 2,7 1,75 1,78 0,74 2,34 1,09 0,3 -1,44 -0,19 0,61 0,59 0,3581 15,3983 2,0456 1,9192 4,2068 1,7603 1,5636 1,2059 1,0052 1,6297 2,0609 320 44,4651 8,4659 -25,76 6,63 -33,42 -32,46 -16,19 -17,39 5,77 -19,67 -3,08 1,93 -33,48 9,33 6,34 -3,41 -0,2 0,3014 15,73 190,1 -0,78 190,1 18,07 0,4582 -2,05 0,4599 -31,71 17,29 - 17,29 7,67 1,86 7,6528 -41,23 0,3931 -0,41 0,3954 -47,2 0,5075 -2,03 0,5137 -1,46 10,87 3,23 10,7567 -15,74 153,1 - 152,9216 166,6 - 166,5181 5,78 42,55 2,33 42,2589 -29,55 0,485 - 0,4832 -26,49 166 0,06 166,0125 12,31 2,18 16,98 7,1 0,1647 0,9995 2,71 6,41 95,3 0,103 4,1 1,449 2,432 0,442 15,7 0,913 4,45 0,1978 173,6 7,8 2,478 4,554 0,231 0,55 -0,41 1,67 -0,05 2,26 2,15 -0,07 -0,33 7,28 1,75 -1,72 -0,27 1,49 1,28 -0,76 2,1711 16,9877 7,1567 0,1624 0,9864 2,6935 6,381 95,3 0,103 4,1 1,4405 2,438 0,4318 15,5926 0,9273 4,465 0,1953 172,146 7,8435 -13,15 -11,01 -25,3 22,36 20,79 -29,28 -27,86 -10,51 2,5 -7,29 42,89 20,9 21,52 -12,13 -25,52 -25,1 -4,93 -2,44 0,73 2,4484 1,24 4,5289 - 0,231 0,98 -31 -58,3 0,154 - 0,1552 -18,09 6,735 -0,22 6,6884 -7,74 14,05 3,46 14,0455 -9,94 5 -0,99 5,0397 -22,12 3,018 2,378 26,65 1,65 0,264 1,42 1,079 5,935 0,17 5,965 0,087 0,0487 13,9 36,6 23,17 -0,72 0,59 0,6 1,48 -0,68 -2,74 7,91 -1,4 -1,92 -0,79 0,22 3,041 2,3789 26,6451 1,6427 0,2645 1,4354 1,0758 5,7211 0,1701 6,0095 0,0886 0,0487 13,97 37,892 23,1962 -14,26 -0,5 11,04 -29,06 -51,91 -61,62 -19,3 0,08 -33,04 -15,99 -67,71 -74,04 -6,21 14,36 3,572 2,01 0,9615 27,11 76,2 0,279 115,1 0,923 0,1624 0,051 0,4285 0,574 14,36 1,36 3,5697 - 1,971 -0,36 0,9636 0,59 27,201 0,4 76,2 0,28 0,35 115,1842 -0,11 0,9219 -1,34 0,1617 -10,05 0,054 -0,46 0,4296 -0,95 0,5617 3,09 14,2569 -24,29 -15,19 54,96 12,54 -19,02 -24,16 -8,58 52,31 -31,88 -59,39 -12,34 -39,58 22,63 8,9 12,6 9,2 9,78 66,7 38,02 0,414 5,9 2,558 7,55 22,1 68,9 80 1,5 17,99 62,7 3,698 15,54 8,29 105,4 0,0146 1,256 4,878 33,95 1,791 7,82 10 0,157 145 7,47 - 9,0003 -0,4 12,6081 1,21 9,144 0,57 9,77 66,7 - 38,02 0,22 0,4173 5,9 1,91 2,5439 7,55 -2 22,2276 1,4 68,7078 1,85 80 - 1,5033 - 17,9429 0,88 62,7 - 3,7041 -0,19 15,4134 -0,12 8,2955 0,86 105,3698 0,69 0,0145 -0,4 1,2645 3,26 4,8417 2,97 33,758 -0,22 1,8017 0,51 7,792 -1,28 9,975 -0,7 0,1593 145 1,7 7,4479 -21,59 -2,4 -7,58 -8,68 -56,09 1,25 -36,21 -20,61 1,61 -13,82 9,97 -15,92 38,38 -2,68 -0,51 -15,41 17,77 -58,29 40,73 0,99 -21,63 -17,31 -5,33 1,01 -34,2 19,23 3,676 0,998 4,36 4,344 0,7575 0,6205 8,87 13,29 4,494 0,7865 0,495 21,99 0,0435 50,25 14,75 44,1 1,306 7,79 1,04 8,48 -0,05 0,79 3,41 3,59 -0,28 1,45 2,98 0,77 1,14 1,64 -0,69 -0,67 1,03 1,08 0,39 3,654 0,9789 4,3886 4,3575 0,7533 0,6149 8,8752 13,3717 4,4636 0,7899 0,4922 21,5712 0,0432 50,6265 14,5547 44,092 1,3142 7,7858 8,5 135,38 39,18 -35,53 -34,75 -15,44 21,48 -5,51 -50,28 -23,85 -24,61 -31,21 -0,54 6,06 -28,63 -4,18 2,376 223,3 2,212 5,2 39,37 10,97 2,64 1,62 2,33 2,69 1,05 4,48 3,61 3,51 2,3726 223,3 2,1923 5,2 39,37 10,5639 2,6114 1,6085 -61,68 -56,92 -36,27 -3,27 -44,58 -31,36 17,15 - 17,1628 -16,45 1,13 - 1,1264 -6,53 67,6 - 67,6904 9,63 -0,26 9,6405 -4,08 18,32 0,33 18,3554 -7,05 121 - 120,627 34,04 - 34,04 0,046 0,049 0,709 0,0011 0,0025 0,1 0,1 0,0348 0,0084 5,1 0,015 0,359 0,03 0,7 0,176 0,3135 0,1 0,0022 0,048 1,6 1 0,0875 0,44 0,2624 27,75 64,29 -0,84 22,22 -4,14 -0,28 -4,97 -4,58 - 0,0251 0,0328 0,6902 0,0015 0,002 0,1 0,1081 0,0346 0,0084 5,1021 0,015 0,359 0,03 0,7 0,1356 0,3007 0,1 0,0021 0,048 1,6 0,9999 0,0874 0,44 0,2729 - -74,29 -38,67 -16,54 -83,33 -87,75 -16,67 -35,28 -32,69 -42,47 -93,99 226,36 -77,78 -14,98 11,11 0,69 7,45 - 0,04 27,8499 -19,68 5,55 - 5,5675 -8,49 0,0193 -1,53 0,0198 -51,99 0,1422 - 0,1422 23,65 22 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. RENZI Quando, non solo sulla stampa allineata, leggo troppi consensi sull’operato del Principe Renzi (uso il termine principe preso a prestito da Rousseau), sento puzza dibruciato e ricordo un pensiero del Palatino di Posnania,padre delRe diPolonia, duca di Lorena, citato sempre da J. J. Rousseau: «Malo periculosam libertatem quam quietum servitium» (Preferisco una pericolosa libertà a una quieta schiavitù). sino a circa trent’anni fa una fortissima emigrazione vista la mancanza di lavoro autoctono. I lusianesi sono sparsi non solo in altre regioni italiane ma anche in tutto il mondo. Ci siamo piegati alle regole degli ospitanti e ci siamo integrati conseguentemente. Lusiana è ora terra di ospitalità per immigrati. Il loro mantenimento e benessere è a carico di Pantalone e l’integrazione è alla rovescia, cioè siamo noi a doverci adattare ai loro usi e costumi. Quando finirà questa rapida genuflessione del nostro modo di vivere? Giovanni Bartolozzi e.mail Emiliano Pozza Milano Troppi consensi Tv: la libertà è anche cambiare canale Caro Mainiero, non ne posso più con i talk televisivi urlati. È mai possibile che la Rai (e non solo) non capisca che parlare sopra agli altri è irritante, deleterio, maleducato e villano, oltre che incomprensibile? Alessandro Giusti e.mail *** Caro Giusti, i dirigenti Rai (e non solo) capiscono molto bene. Non parliamo di gente sprovveduta. Uomini e donne che hanno studiato, a volte colti. Sanno, i dirigenti Rai e non solo, che certi talk show (non tutti ma alcuni certamente sì) sono risse continue nelle quali il telespettatore fatica a districarsi: discorsi interrotti, monologhi urlati, veri e propri corpo a corpo, a volte anche qualche insulto. Ciò nonostante, quei talk show (alcuni con ascolti minimi) vanno avanti come se nulla fosse. Evidentemente perché il loro scopo non è quello di informare il telespettatore, fornire un servizio, aiutare a capire. Non è neppure quello di raccattare pubblicità. È quello di andare incontro alle esigenze dei politici, alla loro voglia di comparire, alle loro necesità elettorali, alla sistemazione fra gli ospiti parlanti di un amico. La politica, una certa politica, è fatta così. Mantiene carrozzoni improduttivi per anni, li sostiene per non farli affondare e, al momento opportuno, li utilizza per il proprio tornaconto. Altrimenti, perché in Italia ci sarebbero così tanti enti inutili? Perché la gestione della Sanità sarebbe affidata non sempre al manager migliore ma al manager politicamente più preparato? Perché, anche nel privato, il privato sovvenzionato, si continuerebbe con iniziative chiaramente antieconomiche, deleterie per qualsiasi imprenditore? La politica, in Italia ma anche altrove, ha percorsi suoi. Spetta a noi, come sempre, individuare quelli corretti, da seguire, e quelli scorretti o perversi, da abbandonare. E siamo alle solite: il telecomando, caro mio, l’unico strumento di libertà televisiva che abbiamo. Usiamolo un po’ di più. Se la trasmissione merita, nulla osta. Se non merita, abbandoniamola. Nella consapevolezza che non sparirà dai palinsesti, ma almeno non inquinerà i nostri salotti. [LaPresse] [email protected] segui la rubrica anche su www. EQUITALIA FAMIGLIA Aspettare conviene Una patente per fare figli Qualche anno fa, ho voluto intestarmi un’auto. Niente da fare, prima bisognava sistemare i conti con Equitalia. Non me ne vanto ma, causa vecchie multe perse e magari con le ricevute smarrite in un trasloco, cosa di cui ho serio dubbio, ho pagato oltre 6.000 euro. Naturalmente, l’importo totale era comprensivo di tutti gli oneri di mora ed interessi. La vettura in questione non valeva e non vale tuttora più di un decimo di quell’importo. Permettete che la cosa, oggi,mi disturbi un po’? Il nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi vuole abolire Equitalia. Le multe andranno pagate ma senza gli oneri. Tradotto “in vulgo” significa che avrei dovuto saper aspettare? Qual è il messaggio? Non pagate perché tanto, prima o poi, qualche governo ci pensa a togliere i fastidi? Allora mi viene in mente la posizione politica di tutta la sinistra quando il governo di Silvio Berlusconi proponeva un condono e non mi dilungo sul dileggio dei vari comici. Si dibatte in questi giorni sulle autorizzazioni per le adozioni deibambini. Con tutti i femminicidi e altre disgrazie familiari che stanno accadendo in questi anni un po’ dappertutto, ci si domanda il perché non si istituisca una patente per mettere al mondo i figli. Ma forse, se un giorno si arriverà a tale prova da superare, l’homo sapiens sapiens si estinguerà nel giro di pochi secoli, soprattutto per l’inadeguatezza al ruolo di genitore, di gran parte di noi maschietti. Mauro Mai Rieti STAMPA Troppe querele Francesco Montagner Treviso IMMIGRATI Integrazione alla rovescia Lusiana, uno dei sette Comuni dell’altopiano di Asiago in provincia di Vicenza, ha visto i miei natali. Paesino di circa duemila anime ha conosciuto Seppur da vetusto giornalista, mi preoccupo (non poco) nell’apprendere che le querele per diffamazione strumentale, infondate, permesse da una legislatura palesementte ingiusta (impossibile da riformare,e perché mai?) rimangono una delle “armi” per limitare l’informazione libera.Riporto pari pari quanto dichiarato recentissimamente su “Ossigeno per l’informazione” (osservatorio sui cronisti minacciati e sulle notizie “oscurate”). Ha dichiarato il presidente Spampinato: «Ormai si servono di questo strumento di condizionamento persone d’ogni categoria sociale anche politici ed amministratori locali». Secondo “Ossigeno” queste iniziati- DIRETTORE Vittorio Feltri DIRETTORE RESPONSABILE Pietro Senaldi VICE DIRETTORI Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 glienza a 360 gradi, dall’altra, dopo parecchio tempo, si è accorto che in Italia cisono milionidi poveri e che la percentuale di chi non ha nulla, nemmeno i beni di prima necessità, aumenta. Mentre si batte un giorno sì e l’altro pure per la salvezza di ogni tipo di fauna e flora sulla Terra, dall’altra accenna ogni tanto con molta parsimonia a quello che oserei affermare il nuovo genocidio, in atto in tutto il mondo, dei cristiani. ve strumentali condizionano i cronisti per tutta la durata del processo (a volte per anni) e, fortunatamente, quando alla fine il giudice decide in diversi casi dà torto ai querelanti. Pino Ezio Beccaria e.mail CHIESA/1 La confusione regna sovrana Per quanto io possa affermare che Papa Francesco è la guida della Chiesa in cui credo, la confusione regna sovrana. Le sue esternazioni e certi suoi comportamenti sono spiazzanti. Egli non dà udienza alla famiglia di Asia Bibi, ma preferisce accogliere in Vaticano famosi personaggi dello sport. E ancora: porta in Vaticano la statua di Lutero e dimentica la commemorazione,importante per la cristianità, del giorno in cui il mondo intero, anche non credente,riconobbe le apparizioni della Vergine Immacolata a Fatima. Mentre da una parte sprona per un’acco- Gianna Leone e.mail CHIESA/2 Bergoglio non mi piace Papa Bergoglio non mi piace: troppi signali, troppi discorsi, troppi inviti, troppe esteriotità. La fede è fatta anche e soprattutto di interiorità, di silenzi, di meditazione. La Chiesa deve fare nel silenzio, deve dare il buon esempio senza strombazzarlo in giro. Non ha bisogno di farsi pubblicità indicando i suoi interventi. Questo noi cristiani non dobbiamo mai dimenticarlo. Il Pontefice che mi piaceva era Papa Ratzinger, che parlava molto poco. LOTTO Estrazione del 18/10/2016 BARI 33 45 35 75 CAGLIARI 88 50 FIRENZE 71 86 28 40 82 GENOVA 27 22 45 87 66 ANIMALI MILANO 73 55 39 24 26 NAPOLI 11 65 64 78 7 PALERMO 78 23 46 27 La favola bella del cane ROMA 37 63 54 28 25 TORINO 23 77 49 12 27 VENEZIA 16 75 70 28 78 NAZIONALE 24 84 82 61 35 6 5 Arturo Palladio e.mail 40 87 9 10eLOTTO N. oro 33 11 16 22 23 27 33 35 37 45 50 55 63 65 71 73 75 77 78 86 88 SUPERENALOTTO La combinazione vincente 24 - 44 - 48 - 61 - 73 - 87 Numero jolly: 88 Numero SuperStar: 24 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 158.662.132,91) • Nessun ”5+1” • Agli 8 ”5” vanno € 27.430,61 • Ai 546 “4” vanno € 406,21 • Ai 19.502 ”3” vanno € 34,41 • Ai 331.955 ”2” vanno € 6,29. QUOTE SUPERSTAR • Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno € 40.621,00 • Ai 124 “3 stella” vanno € 3.441,00 • Ai 2.430 “2 stella” vanno € 100,00 • Ai 13.886 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 28.228 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 5.224.878,00 Quando i tuoi occhi incrociano i suoi per la prima volta si tratta semplicemente dell’incontro con un animale. Un cane. Poi, man mano che il tempo passa, il rapporto cresce e si consolida. Anche non parlando la stessa lingua ci si capisce. Come per magia. A volte basta solo uno sguardo. Lui è sempre presente. Lì. In silenzio. Lui non ti delude mai. Lui non ti giudica. Gli piaci così come sei anzi, proprio perché sei così. Non vede in te nessun difetto. Improvvisamente un giorno ti rendi conto che siete giunti alla fine del viaggio. Lui sta per affrontarne uno senza di te. Il primo. Poi succede. Lasciando il silenzio. Un vuoto. In casa e nell’anima. Senza accorgertene quegli anni,che inizialmente sembravano interminabili, sono trascorsi in un REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Claudio Santini - Stefano Cecchetti TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 289 anno LI Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano ISSN (Testo Stampato): 1591-0420 CERTIFICATO N. 8166 DEL 06/04/2016 ISSN 1591-0423 La tiratura di mercoledì 19 ottobre 2016 è di 106.638 copie 23 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI FAUSTO CARIOTI La differenza tra Berlusconi e Trump rale della giustizia. Oggi, Trump sconta ipeccati di gioventù: donne ormai anziane lo accusano di “avances” subite anche trent’anni fa. Sono “reati” in prescrizione o è solo la “macchina del fango”? Berlusconi si è ormai ritirato ed è uscito dal “tritatutto”. Ha fatto l’affare della sua vita perché non si può togliere il giocattolo ad un bambino finché non l’ha rotto: le macerie industriali ed economiche italiane sono sotto gli occhi di tutti. Francesco Montagner - Treviso Ogni volta che vedo Trump in tv, non posso esimermi dal fare paragoni con Berlusconi. Il confronto è facile: sono entrambi anziani, miliardari e amano le donne belle, magari anche giovani. Secondo voi, sono tre difetti? Solo l’aspetto economico li differenzia dalla maggioranza degli uomini, ma, per il resto, non dovrebbe esserci nulla da eccepire. Se negli Usa sono solo i media a fare la differenza, da noi sono intervenute le “truppe cammellate” composte da comici ripetitivi e giudiciche hanno addirittura applicato una legge in maniera retroattiva, celebrando ilfune- soffio. Uno spazio di tempo troppo lungo per un impegno, troppo corto per un amore. Senza accorgertene quell’esserino si è trasformato: non più un animale ma un familiare. Con buona pace di chi non crede nelle favole. Antonietta Palamone e.mail CASA *** Eppure, caro Montagner, secondo me tra Donald Trump e Silvio Berlusconi c'è una grande differenza, che conta più di tutte le cose che li uniscono. Le donne, certo, piacciono ad ambedue. Ma quelle interessano (più o meno) a tutti, inclusi i democratici. Ricordo un candidato alla Casa Bianca assai ben quotato alle elezioni del 1988, Gary Hart, che fu costretto a ritirarsi perché divenne pubblica la sua ritto stabilito all’atto dell’acquisto, con contratto di comparevendita, clausole varie e con tanto di notaio che rappresenta lo Stato? Moreno Sgarallino e.mail DARIO FO Una nota stonata Comprare e pentirsi Tra questi due diritti acquisiti, in assoluto contrasto fra di loro,quale deve prevalere? Quello che ritiene intoccabili gli emolumenti e i benefit che i politici si sono autoassegnati in palese conflitto di interessi o quello dei cittadini che invece di poter contare sul proprio lavoro e avere i servizi per cui hanno pagato per tutta la vita sono costretti a cacciare sempre più soldi per rimpinguare le tasche della Casta? Ad esempio, acquistare un’abitazione dopo essersifatti i conti per riuscire a mantenerla e vedersi poi moltiplicate le tasse sulla casa non è violazione di un di- Senza dubbio il premio Nobel Dario Fo è stato un formidabile istrione teatrale. Considerando le sue idee politiche è senza dubbio alcuno normale che al suo funerale ci fossero i saluti a pugno chiuso e le immagini del Che Guevara, però l’inflazionata “Bella ciao” no, per favore. Durante la parte finale della Seconda guerra mondiale, infatti, quando era in corso un feroce conflitto tra i partigiani e i fascisti, le cronache ci informano che Dario Fo non era affatto dalla parte dei partigiani,poi ovviamente è legittimo poter cambiare idee e non è proibito neanche dalla legge. Ugo Doci e.mail relazione con una avvenente ragazza, tale Donna Rice. Per tacere di un certo John Fitzgerald Kennedy, in confronto al quale il Cavaliere e Trump sono due teorici della castità. I soldi e l'impero imprenditoriale: sì, senza dubbio. L'amicizia con Vladimir Putin, l'ostilità dell'establishment dell'informazione: tutto vero, anche questo li accomuna. Ma Berlusconi, a differenza di Trump, ha sempre avuto due anime, una antisistema e una - mi passi la semplificazione - “democristiana”, incline al compromesso, incarnata da Gianni Letta e Fedele Confalonieri. Ogni volta, dinanzi al bivio decisivo, è la seconda che ha prevalso. Non credo sia sempre stato un bene. Però Berlusconi l'Italia l'ha governata a lungo, proprio perché - nonostante gli editoriali del Corriere della Sera e le isterie di Repubblica non è mai stato percepito come un pericolo dalla maggioranza degli italiani. Trump, la cui unica anima è quella antisistema, dubito che riuscirà a governare gli Stati Uniti per un solo giorno. DYLAN/1 Il silenzio di Bob Nessuna parola, da Bob Dylan,sul Premio Nobel assegnatogli. Finora ha dimostrato più buon senso di chi gliel’ha conferito. Spero che lo dimostri anche in futuro, magari rifiutandosi di andare a ritirarlo. Giordano Citterio e.mail letteratura Chi compone le battute per i fumettie le vignette è o non è un letterato? Lo è. Bene ha fatto perciò l’Accademia svedese ad attribuire ilpremio a Dylan. Fabio Sìcari e.mail NORD: Variabile o localmente nuvoloso in giornata senza fenomeni di rilievo, peggiora la sera con piogge diffuse specie sul Triveneto. Temperature poco variate, massime tra 15 e 19 gradi. CENTRO: Nubi in aumento sulla Toscana con qualche pioggia possibile già dal pomeriggio, in prevalenza buono altrove. Temperature in lieve calo, massime tra 15 e 20 gradi. SUD: Nuvolosità irregolare sulla Sicilia con qualche piovasco in marcia verso la Calabria, maggiori aperture altrove. Temperature in lieve calo, massime tra 17 e 22 gradi. NORD: Diffuso maltempo con piogge in pianura e neve sulle Alpi orientali fino a 1400 m, miglioramento su tutte le regioni tra pomeriggio e sera. Temperature in calo, massime tra 10 e 15 gradi. CENTRO: Instabile con piogge e rovesci su Toscana, Umbria e Marche, maggiore variabilità su Lazio e Abruzzo. Temperature in lieve calo, massime tra 14 e 19 gradi. SUD: Nuvolosità irregolare sulle regioni tirreniche con qualche isolata pioggia specie la sera, maggiori aperture sullo Ionio. Temperature stazionarie, massime tra 17 e 22 gradi. NOBEL Peppino di Capri dimenticato Come mai Peppino di Capri non è stato mai candidato al Nobel? DYLAN/2 La cultura può essere tante cose Alberto Baldoni Cagliari Io penso che ogni espressione artistica sia difficilmente catalogabile. Discussioni a non finire sul fatto che il premio Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan non c’entri con la letteratura. Però c’entra con la cultura. E cultura può essere tante cose: sapere, erudizione, scienza, formazione intellettuale.... Dunque anche letteratura. Non misarei scandalizzato se, a suo tempo, l’avessero assegnato a Indro Montanelli. Già, anche il grande giornalismo è cultura, e, dunque, CLINTON Hillary dice il vero Hillary Clinton ha riferito di aver visto piangere Silvio Berlusconi. Potrebbe essere vero in quanto i bene informati affermano che il Cavaliere sarebbe affetto da un particolare riflesso condizionato: se vede una bella donna sorride a 32 denti, se è brutta piange. Elio Cataldo e.mail NORD: Tempo in netto miglioramento su tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni o parzialmente nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni. CENTRO: Instabilità diffusa su tutte le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi. Migliora nel pomeriggio sulla Sardegna. Mari da poco mossi a localmente mossi. SUD: Ancora una giornata caratterizzata da maltempo con piogge e rovesci. Peggiora nel pomeriggio con aumento dell’instabilità. Meglio su bassa Puglia. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 7 giorni ● 6 mesi: 7 giorni ● 3 mesi: 7 giorni ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni .....................................€ 330 .....................................€ 175 .....................................€ 95 .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. Viale L. Majno, 42 - 20129 Milano 800984824 MIN MAX Modalità di pagamento: ● versamento su C/C Postale n. 41953050 ● Bonifico banc. Unicredit s.p.a. Largo Angelo Fochetti 16, Roma IBAN: IT43B0200805346000500035665 ANCONA AOSTA BARI BOLOGNA Per l’attivazione si prega di inviare i dati precisi dell’intestatario dell’abbonamento, unitamente alla ricevuta del versamento effettuato, al Fax 02.999.66.279 Ufficio Abbonamenti e arretrati del quotidiano: Tel. 02.999.666 e-mail: [email protected] Orario: 10.00-12.30 (dal lunedì al venerdì) Arretrati del solo quotidiano: disponibili, salvo esaurimento scorte, le copie dell’ultimo anno. € 4,00 cad. con richiesta scritta, accompagnata dall’importo in valori bollati, indirizzata a Libero - Uff. Arretrati Viale L. Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 14 6 15 10 15 10 12 15 7 13 18 17 21 18 24 18 19 17 18 18 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 17 19 10 10 12 14 9 10 14 12 21 22 17 20 19 20 17 15 17 16 Picasso e la fotografia al Museo dell'Ara Pacis di Roma Milo De Angelis vince il premio di poesia «Castello di Villalta» Circa 200 fotografie sono il nucleo forte di «Picasso images. Le opere, l'artista, il personaggio», al Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 19 febbraio. La mostra delinea in modo inedito non solo il percorso di un artista eccezionale, ma anche il ritratto più intimo di un uomo che ha saputo costruire la propria fama mondiale. La ricca selezione di immagini è accompagnata da una significativa scelta di opere grafiche, sculture e dipinti provenienti dal Musée national Picasso-Paris. Con la raccolta Incontri e agguati (Mondadori) Milo De Angelis ha vinto la quarta edizione del Premio del Castello di Villalta Poesia. Il riconoscimento gli sarà consegnato domenica prossima, alle ore 18, nella cornice del Castello di Villalta (Fagagna, Udine), alla presenza del filosofo Massimo Cacciari e della giuria (presieduta da Gian Mario Villalta e composta dai poeti Antonella Anedda, Alberto Bertoni, Roberto Galaverni e Antonio Riccardi). Il Movimento Sociale Italiano a 70 anni dalla nascita Fedeltà, onore, nostalgia: c’era una volta il Msi In mostra a Roma manifesti, foto, giornali, volantini e riviste che raccontano la storia del partito Durato 48 anni, da Almirante a Rauti e Fini, grazie al predominio del sentimento sull’ideologia Si apre domani a Roma (fino al 10 febbraio), presso la Fondazione di An (via della Scrofa 43), la mostra Nostalgia dell’avvenire. Il Movimento Sociale Italiano a 70 anni dalla nascita, ideata da Marcello Veneziani e curata dallo storico e collaboratore di Libero Giuseppe Parlato. Pubblichiamo stralci dell’introduzione al catalogo (Fondazione Alleanza Nazionale, a cura di Simonetta Bartolini). di GIUSEPPE PARLATO ■■■ Realizzare una mostra su un partito politico, per giunta scomparso, non è affatto facile: si corre il rischio della retorica, si sfiora inevitabilmente l’effetto monumento, l’elogio stucchevole e una visione buonistica per la quale tutto quello che è accaduto è comunque positivo. Questo è assolutamente vero. Ma occorre tenere presente che una mostra non è un saggio storico e che quindi deve rappresentare un passato senza necessariamente giudicarlo e senza affrontarlo con quella esigenza di documentato rigore che invece si chiedono a uno studio storico serio. Per cui, scopo della mostra non è quello di redigere un bilancio storico sulMovimento sociale italiano, a settant’anni dalla sua nascita, quanto quello di rappresentarlo, con tutte le prospettive,le contraddizioni,i successi,le illusioni. Rappresentarlo come i militanti l’hanno vissuto, come l’hanno amato e, qualche volta, detestato come solo si sa detestare chi si ama, facendo emergere il dato della partecipazione giovanile, soprattutto quella, anonima, di chi dedicò a questo partito buona parte della propria giovinezza e non solo. “Nostalgia dell’avvenire”: è stato probabilmente lo slogan più riuscito di Giorgio Almirante, con quel tanto di paradossale che rende gli slogan affascinanti. Anche nell’inno del Msi, del quale Almirante ha scritto le parole, c’è una metafora ardita: il Msi viene paragonato a una “valanga che sale”, sfidando la logica e la legge di gravità. La mostra, e di conseguenza questo catalogo, sono organizzati per sezioni, alcune cronologiche, altre tematiche. Quelle cronologiche sono scandite da periodizzazioni: prima della Fiamma; la nascita e la prima segreteria Almirante; la segreteria De Marsanich; la segreteria Michelini; la seconda segreteria Almirante; Fini e Rauti. Quelle tematiche comprendono: i NOSTALGIA DELL’AVVENIRE In senso orario: la folla in piazza per un comizio di Almirante; la famosa vignetta di Fremura per le elezioni del 1972 la copertina del catalogo della mostra romana; la campagna elettorale del 1958 giovani; Trieste, Aldo Adige, Reggio Calabria; la la riforma istituzionale e la questione morale; il lavoro e il sindacato. Su questi due piani si sviluppa il racconto delMsi attraverso manifesti, fotografie, giornali, riviste, opuscoli, volantini, documenti d’archivio, reperti museali. Ogni sezione è introdotta da una spiegazione e da uno slogan. Inoltre il catalogo e la mostra riportano in Appendice i risultati elettoralidel Msi nelle elezioni politiche (sia alla Camera che al Senato) e nelle elezioni europee, con i nomi di tutti gli eletti in Parlamento e a Strasburgo. Non si è voluto dimenticare che questo partito è essenzialmente un partito di giornalisti: si è scelto di ricordare le riviste più significative che verranno evidenziate in mostra, insieme con le immagini tratte dall’archivio fotografico del «Secolo d’Italia». Da ultimo, sarà ricostruita nella mostra una sede missina con mobili,quadri, libri,labari e curiosità varie. (...). L’individuazione di sentimenti in grado di muovere il consenso e di coinvolgere i militanti e i giovani, è stata l’arma vincente: questo partito è durato ben 48 anni e un mese,senza realiprospettive di raggiungere il potere, senza l’attesa di una rivoluzione che modificasse la situazione, ma soltanto con la volontà di mantenere intatto il patrimonio ricevuto dalla storia e tramandarlo ai posteri, in attesa di tempi migliori. Senza i sentimenti come fondamento politico, con un’ideologia razionale e con una visione del mondo rigorosa tutto questo non sarebbe stato possibile. Ma con una politica fondata sui sentimenti, sul vissuto, sull’impegno personale e sul sacrificio è stato possibile. Parliamo di elementi che attengono più alla religione che alla politica. E infatti Almirante, in particolare, ma anche De Marsanich, hanno utilizzato a più riprese motivazioni, linguaggi, rituali che sono presi dalla religione, senza che, peraltro,ciò abbia implicato la creazione di una religione laica alternativa a quella tradizionale. La chiave sentimentale, ovvero quella tipicamente novecentista della prevalenza del vitalismo sull’approccio ideologico, finì con l’essere quella più consona per tenere unito un partito con posizioni così diverse. Si trattò di sentimenti poggiati essenzialmente su tre valori: la fedeltà, la tradizione, la nostalgia. (...). Fedeltà a un’idea storica – ilfascismo – e a un Capo – Mussolini – che potevano anche essere discussi culturalmente ma che, in termini di vissuto umano,erano un punto di riferimento ineludibile. (...). Si tratta quindi di una fedeltà in chiave di militanza, il cui venire meno costituisce il peggior tradimento possibile; non esiste discussione ideologica o culturale che possa giustificare il venir meno della fedeltà. (...). Anche la tradizione costituisce un altro elemento sentimentale. Non ci riferiamo tanto a coloro che hanno cercato di fare della tradizione la nuova ideologia della destra, perché in questo caso si dovrebbe parlare di “tradizionalismo”, che invece è una categoria del pensiero che ha avuto successo soprattutto presso una corrente nel Msi, quella evoliana. Piuttosto, in questo caso, tradizione è come momento di riferimento al passato che costituisce l’identità nazionale. Essa è quindi l’insieme della cultura espressa dal popolo italiano, la sua identità: da Roma antica al Medioevo cristiano, all’Umanesimo, al Rinascimento, al Barocco, al Settecento delle riforme, al Risorgimento,al fascismo. (...). Solo chi non conosce bene questo mondo sipuò stupire se sono convissuti i cattolici tradizionalisti con i “ghibellini”, che avrebbero preferito, come Almirante, la fine del regime concordatario con una Chiesa non più “pacelliana”; i modernizzatori tecnocrati con i fautori della società per caste di Evola; la sinistra sociale, che “assolve” anche la Rivoluzione francese, con la destra reazionaria che avrebbe voluto il ritorno all’ancien régime; i difensori dell’epopea risorgimentale con i decisi sostenitori dei Borboni. (...). Ogni componente, possiamo dire ogni dirigente del partito aveva una propria visione del Movimento e del suo messaggio politico; ma la linea ufficiale del Msi – soprattutto nella seconda segreteria Almirante – finiva con l’essere la “sintesi” divarie posizioni, con la possibilità che anche l’inconciliabile fosse ammesso e consentito. Questo, se qualche volta depotenziava la linea politica del Msi, il più delle volte dava del Movimento un’immagine molto vivace e varia, molto aperta a contributinon sempre “ortodossi”. 25 CULTURA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Raccolta di massime Da Platone a Derrida tutta la filosofia spiegata per aforismi Nel dialogo Protagora, Platone fa pronunciare a Socrate un elogio della brachilogia, cioè del discorso breve, contrapposto a quello lungo e spesso fumoso tipico dei sofisti, da lui considerati falsi sapienti. Si può affermare che la forma più estrema di brachilogia sia rappresentata dall'aforisma, e non è un caso che la filosofia costituisca una miniera inesauribile di motti e frasi celebri, come testimonia bene il recente libriccino Filosofia tascabile (Laterza, pp. 326, euro 7), pubblicato a cura del FestivalFilosofia, in ogni paginetta del quale è riportato un aforisma, ovvero, come scrive Remo Bodei nell'introduzione, «una frase concisa in cui si condensa in maniera incisiva e folgorante un determinato pensiero, una sentenza di carattere morale o una battuta spiritosa, che, entrando in un canone sui generis, viene considerata una perla di saggezza o un guizzo d'intelligenza». Dei pensatori importanti non manca nessu- no, anzi, qualche nome sembra di troppo (difficile considerare filosofi Anacreonte, Tucidide, San Paolo, Stendhal, Rilke, Proust, la Yourcenar, Valery ecc.); ed è un vero piacere scorrere questa cascata di sapienza suddivisa per temi, dalla felicità alla bellezza, dalla natura alla fortuna. Abituati a pensare alla produzione filosofica come a un insieme di ponderosi tomi, questo «sciame di lucciole» (Prezzolini) ci sorprenderà. REVISIONISMI BIBLICI ::: DONATELLO BELLOMO VERONA ■■■ «Lui? L'ho incontrato molto più tardi. La mia prima esperienza con Israele è del 1989. Mi occupavo di crociati, anche per le testimonianze della presenza in Italia dell’ordine cavalleresco di Jacques de Molay. Mi muovevo ai confini con il Libano, con una cartina del 1300. Molte cose erano cambiate: a San Giovanni d’Acri le chiese presenti sulla mappa le avevano abbattute i musulmani. Mi è stato proposto dalle Università di Freiburg e Tel Aviv di occuparmi del pavimento di un palazzo reale rinvenuto nella grande città di Tel Kabri, 1700 a.C., decorato con lastre di pietra gialla e altre dipinte con gigli azzurri, propri della cultura minoica. Un mese di tempo per consolidare,pulire, rendere visibili i dipinti. Ce l’ho fatta, e bene». Il professor Maurizio Tagliapietra, veronese, restauratore, già docente all’Università di Malta, si schermisce. «Da cosa nasce cosa, fino all’incarico per il restauro degli affreschi della fortezza di Masada, Nella Giudea sud-orientale, a 100 km da Gerusalemme. Lui l’ho incontrato lì». «Lui» è nella lista dei più cattivi di sempre. Ai tempi del catechismo, faceva paura solo a nominarlo. Neonati presi per i piedi e sgozzati. «Sapevo ciò che tutti credono di sapere: Erode il Grande - re di Giudea dal 37 a.C. al 4 d.C. - autore presunto della strage dei bambini di Betlemme. Cito un resoconto di viaggio di pellegrini del 1450: “Siamo andati nei luoghi dove lui ha ucciso gli innocenti...”». E oggi? «Oggi i preti dicono: “Masada? Lasciamo perdere, sono quattro pietre di quel cattivo di Erode”. Come se non fosse stato un lavoro colossale,quello affidato a Ygael Yadin, con William Albright uno dei principali esperti di archeologia biblica: 18 mila volontari impegnati nello scavo di un quinquennio». Ha toccato con mano, professore, ha visto. «Sulla terrazza di Masada, dove ho lavorato dal 2003 al 2012, mi sono chiesto chi fosse Erode, quell’uomo capace di tanta grandezza. Masada viene distrutta Il thriller di Carlotto «Erode era una brava persona» Come rivalutare un infanticida Fondatore di porti e città, sovrano illuminato, stragista ma solo un po’ Attraverso i restauri in Giudea uno studioso italiano riscatta il «re cattivo» nel 70 d.C. dai romani di Lucio Flavio Silva,: trovano il silenzio. Zeloti e la loro frangia estremista, i Sicarii, tutti suicidi per non essere catturati.Per Erode, Masada è solo una fortezza che ha ricostruito in cinque anni partendo da quanto eretto da suo padre Idomeneo. La completa per proteggere la famiglia mentre è assente da Israele. La sua abitazione, quella del comandante e delle guardie sono affrescate. Come a Pompei, come a Roma, è il trompe l’oeil. E poi, migliaia di metri quadri di pareti martellate per impermeabilizzare la malta delle cisterne costruite da Erode e il reticolo di canali che la convogliavano...». C’è molto altro, vero? «La sua furia costruttiva ha creato Cesarea Marittima, a nord. Israele aveva due porti, Gaza e Acri, quest’ultimo inutilizzabile d’inverno per i venti. Erode utilizza i miglioriingegnerie costruisce porto e città, dedicata a Cesare Ottaviano Augusto che l’ha nominato re, sulla costa mediterranea. La tecnica costruttiva è geniale: migliaia di cassoni, riempiti di ghiaia e malta e affondati, formano i frangiflutti. Duemila anni dopo, gli americani utilizzeranno un identico sistema per lo sbarco in Normandia. Attracchi per mille navi, quattrocento statue, colonnati… e la città è non è da meno: ha quattro ippodromi, piscine, giardini. L’edificazione prosegue fino a Luigi IX, re di Francia morto nel 1270. Le carovaniere venivano dall’Arabia e la maggior parte passava da lì. Erode incassava i dazi e costruiva. Lo storico Giuseppe Flavio dice: Erode va visto come uomo del suo tempo. E riporta che Erode ordina alla sorella di imprigionare i capi tribù a Cesarea e, alla sua morte, di ammazzarli tutti, così che abbiano qualcosa per cui piangere. Fa uccidere la moglie Mariamne, i cognati Aristobulo e Costobar, il suocero Ircano II, i figli Alessandro e Aristobulo, e, cinque giorni prima di morire, un altro figlio, Antipatro. Era ossessionato dal sospetto di un complotto». Ma il massacro dei bambini è tutt’altro che un fatto storico. Creato il mostro, tutto consegue. «Betlemme aveva circa 1.500 abitanti. Quanti potevano essere i bimbi di meno di due anni? 20-25. Non c’è un solo documento ufficiale che parli della strage». L’urgenza di far coincidere nei Vangeli i fatti salienti della vita di Gesù con le profezie è stata condizionante. Per Vicente Balaguer ne dà notizia so- BRUTTA FAMA Sopra Edmund Purdom nei panni di re Erode nel film «Erode il grande» di Viktor Turžanskij del 1958. A destra, l’accademico italiano Maurizio Tagliapietra lo Matteo, ma non gli annali romani e rimarca che «testis unus, testis nullus»: un'unica fonte è inattendibile. Dunque? «Gliebrei lo mal sopportavano: era di stirpe beduina, forse nero di pelle, e uomo di Roma. Il tempio di Salomone fu distrutto dai Persianinel 587 a.C.; gli ebrei, rientratia Gerusalemme dall’esilio babilonese, avevano eretto un piccolo tempio. Il Muro delPianto, ilKotel, è frammento della gigantesca opera di Erode; i lavori durarono dal 19 a.C. al 64 d.C.. Gli abitanti di Gerusalemme erano 250.000, 180.000 ebrei; le costruzioni di Erode erano la prima fonte di lavoro. Tito rade al suolo la città sei anni dopo, muta l’orografia del luogo». Come? «Colmando con le macerie gli avvallamenti. Tabula rasa. Il Muro del Pianto è quel che resta della cinta occidentale del tempio. Il luogo più sacro dell’ebraismo. Erode possiede una villa me- MAURIZIO SCHOEPFLIN ravigliosa all’interno della fortezza Antonia». Un visionario, capace di guardare la Luna e non il dito. «Certo. Abitava a Gerico, ora in territorio palestinese, come l’Herodium, in Cisgiordania a sud di Gerusalemme,altra sua straordinaria realizzazione. Due anni fa, vi abbiamo fatto una grande scoperta: le pareti in alzato con i paesaggi dipinti all’interno, capitelli a foglia d’oro e decorazioni a lapislazzulo. Erode muore a Gerico. Il sepolcro fu distrutto intorno al 70 d.C. dagli ebrei ribelli che lo odiavano. Si pensa ora a lui come a un bipolare. Visse gli ultimi anni in perpetuo sospetto, causa anche la sindrome di Fournier che l’uccide con ventre e parti intime in cancrena. Terribile, per un uomo del suo senso estetico». © RIPRODUZIONE RISERVATA Quel killer che fa il turista in Laguna ■■■ Lo hanno chiamato il primo thriller di Massimo Carlotto, Il Turista (Rizzoli, pp. 300, euro 18). Falso. Forse. Non so. Il Turista è un serial killer affetto da psicopatia lucida e ossessiva. Uccide donne con borse di pelle sopraffina. Per lui valgono solo le firme prestigiose come Gucci e il pellame più pregiato. Dopo averle uccise, si chiude dentro una stanza, squaderna il contenuto delle borse su un lenzuolo fresco di bucato e compie il suo rito orgiastico. È imprendibile. Sa camuffarsi meglio di ogni altro, sfugge alle reti digitali di qualunque polizia del mondo.Di professione, è un musicologo apprezzato non solo dal suo editore. Ha una moglie e un’amante. Poi scopre Venezia, la città dei mille sussurri sotto il mare e si perde. Pietro Sambo è un ex commissario, capo della Omicidi, anzi ex capo. Una mazzetta gli ha fatto sprecare tutto. Il posto, il prestigio, la moglie, la carriera. Il Turista diventa per lui l’occasione di riprendersi ciò che ha perduto. In mezzo ci si mettono i Servizi, che rendono tutta la storia ancora più intricata. Sambo si ritroverà a perdere ancora qualcosa in più e il Turista gli sarà perfino d’aiuto, in un gioco paradossale dove ci si tiene il proprio compagno di viaggio, per quanto repellente, o si muore. Un thriller, dicevamo: forse sì. A dirla tutta,è un romanzo perfino meno duro, meno agguerrito dei soliti libri a cui ci ha abituato Carlotto, poeta del polar, più che del noir. Qui lo scrittore utilizza un linguaggio più commerciale di quanto non faccia neisuoi romanzi capaci di spaccare il cuore e urtare anche certe sensibilità. Carlotto ha estratto dal suo cilindro profondo come un pozzo artesiano una nuova cifra. Risulta al palato più morbido, meno appuntito, fa meno male, ma scorre perfino meglio. Come un vino fatto con notevole mestiere, ma dove senti comunque il respiro. Un fenomeno di muta letteraria che non ci fa rimpiangere troppo il Carlotto più sadico, quello più estremo. Qui il sesso è solo intravisto,per esempio. Sarà per questo che il libro si legge al volo (non chiedere mai se un libro sia piaciuto: chiedi in quanto tempo lo si è letto), anche se avrebbe meritato un finale più lento. AL. PEZ. © RIPRODUZIONE RISERVATA 26 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 27 SPETTACOLI __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ La pagella dei famosi di ALESSANDRA MENZANI 10) «Chiamatemi un taxi». Quella pronunciata da Pamela Prati appena cacciata dalla casa del Grande Fratello Vip è (televisivamente) la frase della stagione. 9) Ambra Angiolini in Sette minuti di Michele Placido. A che tempo che fa hanno mostrato alcune immagini del film, una scena molto drammatica. Fabio Volo, in studio, si è commosso. 8) La sincerità di Maria De Filippi. La conduttrice durante Pamela Prati chiama il taxi, Pupo se la fa addosso Tu si que vales parla di cosa serve per sfondare nel mondo della tv. «Per fare la conduttrice non ci vuole la laurea, ci vuole molta fortuna e delle raccomandazioni, detta francamente». Applausi. 7) Kate Middleton come i comuni mortali. La Duchessa, per tornare a Londra dopo la visita in Olanda, sceglie un normale volo di linea British Airways. Se lo sapesse suo figlio, il principe Geor- ge, nemico dei «poveri»... 6) Elisa, la cantante, si presenta in tv da Fabio Fazio con i capelli tinti di grigio sulle punte e la base scura: stava benissimo. 5) Nemo, ovvero la risposta di Raidue alle Iene. Esordio moscio, solo il 3.8 per cento di share. Enrico Lucci ha lasciato la strada vecchia per la nuova e sembra proprio che abbia fatto male. 4) I vip che al Grande Fratel- lo dicono (e lo fanno proprio tutti): «Qui dentro le emozioni sono amplificate». Cosa vuol dire? 3) Don Mazzi. «Fabrizio Corona va curato, ma non in galera», dice il religioso a Mattino Cinque. Forse non è la persona più titolata per parlare di Corona, visto che l’ha ospitato nella sua comunità e sappiamo come è andata a finire (Corona è stato arrestato di nuovo, la scorsa settimana). 2) Walter Veltroni. Il programma da lui ideato, Dieci cose, prima serata Raiuno, è un flop. Costa 1 milione di euro a puntata ma fa solo il 10.83 di share. 1) La notizia della settimana: Pupo che racconta di essersela fatta addosso durante un concerto a Vibo Valentia. Lo fa nel libro di Franco Bagnasco Il peggio della diretta (Mondadori). Per giunta, aveva i pantaloni bianchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’enigmatico Dylan IL NOBEL DI BOB È ANCORA NEL VENTO Il cantautore continua a negarsi. Fa bene perché il premio ha perso credibilità ::: GIUSEPPE POLLICELLI ■■■ Nella vicenda del Nobel per la letteratura a Bob Dylan c’è una cosa su cui è tuttora legittimo porsi degli interrogativi e ce ne sono due che si possono invece dare per sicure. Partiamo dalle cose sicure. La prima è che Dylan sta deliberatamente evitando di parlare di persona con la segreteria del premio, la quale lo cerca invano da ormai quasi una settimana. È infatti impossibile, per quanto impegnato egli possa essere (sta come al solito facendo un tour), che il musicista non abbia trovato cinque minutiper interloquire telefonicamente con Stoccolma e confermare la sua presenza nella capitale svedese ilprossimo 10 dicembre, quando il riconoscimento dovrebbe essergli materialmente consegnato. La seconda cosa certa, benché vi sia ancora chi al riguardo esprime dei dubbi, è che Dylan non respingerà il premio. Non assisteremo, insomma,a un bis dei dinieghi opposti da Boris Pasternak (costretto a questa scelta nel 1958 dal timore diessere espulso dall’Unione Sovietica) e da JeanPaulSartre, che nel 1964 rinunciò al Nobel per motivi ideologici, non volendo farsi «istituzionalizzare» come intellettuale. Se Dylan avesse voluto rifiutare il Nobel lo avrebbe già reso noto. E senza meno non avrebbe riportato sul suo profilo Facebook (laconicamente, va da sé, ma evitando di manifestare anche la minima insof- Affleck genio autistico con «The Accountant» Il premio Oscar americano veste i panni di un «supereroe» autistico e genio dei numeri in The Accountant. Il thriller di Gavin O’Connor che, dopo aver debuttato al primo posto del box office Usa, è in anteprima in Italia alla Festa del Cinema di Roma, e in sala dal 27 ottobre. I 60 giorni all’inferno Crime dietro le sbarre Bob Dylan nell’esibizione dello scorso 7 ottobre al festival «Desert Trip» di Indio in California ferenza) la notizia dell’assegnazione.Ciò che non risulta ancora chiaro, e su cui si può congetturare, è perché Bob stia tenendo un simile atteggiamento - sfuggente per i più comprensivi, insolente per i più critici - nei confronti del comitato organizzatore del premio.È vero che Dylan si è sempre dimostrato refrattario ai trionfalismi, ma qui c’è qualcosa di più. C’è, secondo noi, la chiara volontà da parte sua di sottolineare come lui sia più grande molto più grande - del Nobel. E Bob sta furbamente conducendo quest’operazione attraverso una normalizzazione del premio stesso. Il suo atteggiamento, cioè, è più o meno quello del campione del mondo di calcio cui sia stato fatto sapere che dovrà ritirare una targa celebrativa presso un club di tifosi di paese. Pensateci bene. Se Dylan avesse espresso entusiasmo avrebbe dato l’impressione di attendere il premio con la bava al bocca, tanto più che il suo nome veniva fatto da anni. Se al Nobel, viceversa, avesse detto no,non solo sisarebbe privato del prestigioso riconoscimento rischiando di sembrare snob, ma avrebbe in qualche modo sancito l’importanza delNobelmedesimo.Dylan invece, con una punta di cattiveria che gli è indiscutibilmente propria, non ha smentito nulla e si è limitato a trattare quelli dell’Accademia di Svezia alla stregua di fan petulanti a cui, magnanimamente, non mancherà - ma secondo i suoi comodi - di dare soddisfazione. Quella che Dylan sta impartendo al Nobel è un’umiliazione che tutto sommato non appare inopportuna. Anzi, può essere accolta con un certo compiacimento se si pensa a quanto discutibili siano stati alcuni premi degli ultimi anni, su tutti quello per la pace a Obama nel 2009,improponibile e ruffiano. Dal canto suo, Dylan sta in fondo riservando agli svedesi, coerentemente, lo stesso trattamento che infligge a chi, andandolo a sentire in concerto, si sorbisce una sfilza di canzoni storpiate. Bob è un discreto sadico, lo abbiamo detto, solo che, a differenza dei comuni mortali, non ne paga lo scotto. Al contrario, viene venerato e celebrato sempre più. Del resto già 42 anni fa, nel brano Idiot Wind, cantava: «Non posso farci niente se sono fortunato». © RIPRODUZIONE RISERVATA «The Exorcist», ispirato al celebre film, dal 31 ottobre su Fox Dopo 40 anni il diavolo non fa più tanta paura ::: CLAUDIA CASIRAGHI ■■■ «L’Esorcista, versione serie tv, non è un remake. Saremmo pazzi a voler tentare il confronto con l’originale del 1973». Geena Davis, al Comic Con di New York, si è ben guardata dal lanciarsi in acrobazie oratorie. Chiamando in causa l’ormai abusata modernità così da spacciare il prodotto Fox quale surrogato del film che fu. «La pellicola di William Friedkin ha terrorizzato intere generazioni, imprimendo nella memoria cinematografica di queste un immaginario che noi abbiamo cercato di rievo- care». L’Esorcista, miniserie al via su Fox (canale 112 di Sky) alle 21.50 del 31 ottobre, ha dunque una trama propria. Protagonista del racconto è la famiglia Rance. Un nucleo strano che, capitanato da Charlotte (il premio Oscar Geena Davis), pare arrancare sulla via dell’esistenza. Il marito di Charlotte è stato colpito da un qualche malanno, le figlie da una presenza demoniaca la cui esistenza è oggetto di dubbi. L’Esorcista, nella propria versione televisiva, esplora il tema delle possessioni con scrupolo (quasi) scientifico. Dando voce alla Chiesa e allo scetticismo di un uomo, padre Tomas Ortega (Alfonso Herrera), diviso tra fede, ragione e ricerca del progresso. Dove stia la verità televisiva è facilmente intuibile. Il pilota della serie, primo di tredici episodi, si conclude con l’identificazione del Male. Eppure, di spavento ce n’è poco. L’Esorcista riesce a liquidare il terrore degli anni Settanta come un elemento noto. Che, sospeso nella narrazione, non arriva mai a toccare il proprio culmine. La serie, tra le poche produzioni governate da un’innovazione consapevole, può dunque abbandonare i toni horror ed optare per Torna stasera, ore 22 su Crime+Investigation (canale 118 di Sky), I miei 60 giorni all’inferno. Esperimento sociale, la serie che segue da vicino le storie di 8 persone innocenti infiltrate sotto copertura in un penitenziario di massima sicurezza degli Stati Uniti per fare luce sugli episodi di corruzione dietro le sbarre. Novità: le video-pillole di Nicolai Lilin, autore del best seller Educazione Siberiana. La Cardinale confessa: «Io contro la chirurgia» «Ho sempre rifiutato i ritocchi. E disapprovo le colleghe che ricorrono alla chirurgia, sembrano tutte uguali». Così Claudia Cardinale, racconta a Chi - in edicola da oggi - i segreti della sua giovinezza. «Mangio pochissimo», confida l’attrice 78enne. «Cammino tanto. E poi faccio moltissimi cruciverba». L’Italia sbarca su Marte In missione con Sky Geena Davis in «The Exorcist» un racconto diverso. Più adatto all’anima generalista di una tv in cui la paura per se stessa non avrebbe potuto trovare grandi sbocchi. © RIPRODUZIONE RISERVATA È iniziato il countdown per lo sbarco su Marte di Exomars, la missione guidata dall’Italia. Dopo un viaggio di 7 mesi nello spazio, infatti, il Lander Schiaparelli si avvicina all’orbita del Pianeta Rosso, dove atterrerà oggi alle 18.33. A questo evento storico Sky TG24 HD (canali 100 e 500) dedica una programmazione speciale con reportage, interviste, ospiti. 28 PALINSESTI __Mercoledì 19ottobre2016__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.45 8.25 8.00 10.00 11.00 11.10 8.00 8.45 8.30 Supercar 10.30 Person of Interest 12.25 Studio Aperto Meteo.it 13.00 Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi 13.20 Sport Mediaset 13.55 I Simpson 14.25 Prima tv I Simpson 14.50 Prima tv free The Big Bang Theory “La permutazione platonica” 15.25 2 Broke Girls “E una nuova occasione” 15.50 Due uomini e mezzo “San Valentino” 16.20 Prima tv free Baby Daddy “La scommessa” 16.50 How I Met Your Mother “L’uomo nudo” 17.15 How I Met Your Mother “La rissa” 17.40 Friends “Ricordi quella sera?” 18.05 Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi 18.30 Studio Aperto Meteo.it 19.25 Camera Cafè con Luca e Paolo 19.30 C.S.I. NY “Il viaggio” “Giochi di prestigio” 21.10 Bring The Noise “Quarta puntata - Tra gli ospiti Syria, Angelo Pintus e Guillermo Mariotto”. Condotto da Alvin 0.00 Come ammazzare il capo... e vivere felici (Commedia, 2011) con Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis. Regia di Seth Gordon. 8.30 9.30 7.55 9.40 9.55 10.00 11.05 11.50 13.30 14.00 15.15 16.30 16.40 16.50 18.45 20.00 20.30 21.25 23.40 1.15 1.50 Unomattina. Condotto da Francesca Fialdini e Franco Di Mare TG1 Storie Vere Tempo & Denaro. Condotto da Elisa Isoardi La prova del cuoco. Condotto da Antonella Clerici TG1 La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi Torto o ragione? Il verdetto finale “Baci proibiti”. Condotto da Monica Leofreddi TG1 TG1 Economia - Che tempo fa La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi L’eredità. Condotto da Fabrizio Frizzi TG1 Dal Teatro Delle Vittorie Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna Prima tv free Saving Mr. Banks (Commedia, 2013) con Tom Hanks, Emma Thompson, Colin Farrell. Regia di John Lee Hancock. Porta a Porta. Condotto da Bruno Vespa TG1 Notte - Che tempo fa Cinematografo “Speciale Festival Internazionale del Film di Roma” 10.00 10.55 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.30 17.15 18.00 18.10 18.15 18.30 18.50 19.40 20.30 21.10 21.20 23.10 1.20 Homicide Hills - Un commissario in campagna TG2 Lavori in corso TG2 Flash I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe TG2 Giorno TG2 Costume e Società TG2 Medicina 33 Detto fatto “Gioielli in eco pelle” The Good Wife “Manuale per genitori” Prima tv Madam Secretary “Modulo Unity” con Tea Leoni Rai Parlamento Telegiornale TG2 Flash L.I.S. TG2 TG Sport - Meteo 2 Blue Bloods “Perso e ritrovato” con Donnie Wahlberg N.C.I.S. “Uccidete Ari - prima parte” con Mark Harmon TG2 - 20.30 Lol;-) con Réal Bossé Nemo - Nessuno Escluso “Ospiti Emma Bonino, Erri De Luca e Rosita Celentano”. Condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini Prima tv Rai Le regole del delitto perfetto “E’ ora di andare avanti” “Lei sta morendo” “Si chiama la piovra” con Viola Davis Sulla via di Damasco 11.55 12.25 12.45 13.15 13.40 14.00 14.20 14.50 15.00 16.00 16.05 16.10 16.40 18.55 19.00 19.30 20.00 20.05 20.30 20.40 21.15 0.00 1.00 Agorà Mi manda Raitre Elisir “Osteoporosi” Tutta salute “Anestesia” Meteo 3 - TG3 Chi l’ha visto? 12,25 Quante Storie “Il fascino del Fidelio di Beethoven” Rai Cultura - Il tempo e la Storia TG3 Fuori TG “Focus sul petrolio italiano” TG Regione - Meteo TG3 - Meteo 3 TGR Leonardo Dalla Camera dei Deputati Question time Interrogazioni a risposta immediata (Dir.) TG3 L.I.S TGR Piazza Affari Aspettando Geo Geo Meteo 3 TG3 TG Regione - TG Regione Meteo Blob Gazebo Social News. Condotto da Diego Bianchi Prova pulsante... Quasi Quasi Rischiatutto. Condotto da Fazio e Ludovico Peregrini Prima tv Un posto al sole Chi l’ha visto? “I nuovi sviluppi del caso Noventa”. Condotto da Federica Sciarelli TG3 Linea notte Meteo 3 10.55 11.00 13.00 13.40 14.10 14.45 16.10 16.20 17.10 18.45 19.55 20.00 20.40 21.10 23.30 1.30 2.00 2.45 TG5 Mattina Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Francesco Vecchi TG5 - Ore 10 Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 Meteo.it Beautiful Una vita Uomini e Donne Grande Fratello VIP. Condotto da Ilary Blasi Il segreto Pomeriggio Cinque. Condotto da Barbara d’Urso Caduta libera. Condotto da Gerry Scotti TG5 Prima Pagina TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’impudenza. Condotto da Michelle Hunziker ed Ezio Greggio Prima tv Rimbocchiamoci le maniche "Alcool" con Sabrina Ferilli, Sergio Assisi Matrix. Condotto da Nicola Porro Champions League TG5 Notte Meteo.it TG5 Speciale elezioni USA (Dir.) SATELLITI FILM SPORT 19.15 La tela dell’assassino SCM Con S. L. Jackson 19.25 We Are Your Friends SC1 Con Zac Efron 21.00 I tuoi, i miei e i nostri SCF Con Dennis Quaid 21.00 Ho ucciso Napoleone Con M. Ramazzotti SCP 21.00 Prima tv Swept Under Sulle tracce del serial killer SCM Con Devin Kelley 21.00 Il petroliere SCU Con D. Day-Lewis 21.00 Fino a qui tutto bene Con Alessio Vassallo SCC 21.15 Prima tv Appuntamento con l’@more Con Analeigh Tipton SC1 21.15 Il nemico alle porte Con Joseph Fiennes SCH 22.30 Tempo instabile con probabili schiarite Con Luca Zingaretti SCC 22.35 Ciak, si canta Con Kiernan Shipka SCF 22.35 Moonlight & Valentino SCP Con W. Goldberg 22.40 X-Men: conflitto finale SCM Con Halle Berry 22.50 Matrimonio al Sud Con Massimo Boldi SC1 23.30 Spy SCH Con Jude Law 23.40 Lunchbox Con Irrfan Khan SCU 0.10 Amori elementari SCF Con C. Capotondi 0.10 Il Paramedico SCC Con E. Montesano 0.25 Trappola d’amore SCP Con Richard Gere LEGENDA C - CN Cult - Cartoon Network SKM Sky Mondiali HD D Discovery Chan. HD ES Eurosport HD DY Disney Channel 13.00 Tennis, WTA Tour 2016 Lussemburgo: secondo turno (Diretta) ES 20.00 UEFA Europa League SP3 Preview 20.45 Tennis, ATP World Tour Masters 1000 2016 Shanghai finale: Murray - Bautista SP2 Agut 21.00 Calcio, Premier League 2016/2017 Manchester SP3 City - Everton 21.00 Calcio, Serie A 2008/2009 SP1 Juventus - Milan 21.00 Biliardo, Open d’Inghilterra 2016 Finale, da Manchester, InghilES terra 21.30 Calcio, Serie A 2009/2010 SP1 Juventus - Milan 22.00 Calcio, Serie A 2009/2010 SP1 Milan - Juventus 22.30 The Roger Federer SP2 Story SP1 22.30 Highlights 22.40 L’Originale (è sempre Calciomercato) SP1 (Diretta) HD 13.00 14.00 15.30 16.45 18.55 19.35 19.55 20.30 21.15 23.10 23.15 1.20 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Rosewood “Nessuno è FC ciò che sembra” 21.00 I maghi di Waverly DY 21.00 Prima tv Agents of S.H.I.E.L.D. “Il nuovo F capo” 21.15 Prima tv The Affair Una relazione pericoSKA losa “Segreti” 21.20 Astral e il nuovo NCK regno 21.30 I maghi di DY Waverly NCK 21.45 I Thunderman 21.50 The Family “Caino e F Abele” 21.55 Rosewood “Uno scoFC modo passato” 21.55 Zack e Cody sul ponte DY di comando 22.20 Prima tv The Affair Una relazione pericolosa “Ordinanza restritSKA tiva” DY 22.25 Violetta 22.30 Un papà da Oscar NCK 22.45 Criminal Minds “DediFC cato a...” DY 23.10 Fiore e Tinelli 21.10 Un weekend con il nonno 22.05 Pechino Express - Le civiltà perdute “Sesta puntata” 0.40 Pechino Addicted 21.15 Variazioni su tema 21.25 The Blues 22.55 Just Let Go: Lenny Kravitz Live (Documentario, 2015) Regia di Paul Dugdale. 0.40 Rai News - Notte DOCUMENTARI RAGAZZI 21.00 Marchio D di fabbrica 21.00 Prima tv L’evoluzione THC del male 21.00 Prima tv Il contadino FL cerca moglie 2 21.00 Cosmos. Odissea nello NGC spazio 21.15 La mia vita da SKU sogno 21.30 Marchio di fabbrica D 21.50 Gli ultimi segreti del THC Terzo Reich 17.00 17.05 17.10 17.25 17.50 18.00 18.25 18.50 19.15 19.40 20.05 20.30 20.55 CN Adventure Time F I Griffin DY Summer Camp The Powerpuff Girls CN Teen Titans Go! CN CN Regular Show CN Uncle Grandpa CN Yokay Watch CN NEXO Knights CN Teen Titans Go! CN We Bare Bears CN We Bare Bears CN We Bare Bears Canale disponibile anche in alta definizione F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 10.40 11.30 12.00 Cuore Ribelle I Cesaroni 2 “Provaci ancora, Ezio”. Con Claudio Amendola, Elena Sofia Ricci Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “L’ultimo giorno della mia vita” con Dick Van Dyke La signora in giallo “Le due facce di Vivian” con Angela Lansbury Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Flikken - Coppia in giallo “Doppio gioco seconda parte” con Victor Reinier Detective Extralarge “Pioggia di diamanti” con Bud Spencer TG4 Dentro la Notizia Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Maurizio Belpietro Rambo II - La vendetta (Azione, 1985) con Sylvester Stallone, Richard Crenna, Charles Napier. Regia di George Pan Cosmatos. I bellissimi di R4 Danko (Poliziesco, 1988) con Arnold Schwarzenegger, James Belushi, Peter Boyle. Regia di Walter Hill. TG4 Night News NGC National Geo.HD SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult SCC Cinema Comedy HD SCF Cinema Family HD SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD SF1 Sky Formula 1 HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 21.15 Prima tv La Storia del West - The American West 22.10 Diario Civile 23.05 Il tempo e la Storia Rai Movie 21.10 Sissi - Il destino di un’imperatrice (Biografico, 1957) con Romy Schneider, Karlheinz Böhm. Regia di Ernst Marischka. 23.20 Movie Mag 23.50 I fiori della guerra (Drammatico, 2011) con Christian Bale, Ni Ni, Zhang Xinyi. Regia di Zhang Yimou. Cielo 21.15 Prima tv Cielo Terror Birds (Horror, 2016) con Jessica Lee Keller. Regia di Sean Cain. 23.00 3AM Iris 21.00 Il debito (Thriller, 2011) con Helen Mirren. Regia di John Madden. 23.20 Maurizio Costanzo Racconta 23.40 Arancia meccanica (Dram., 1971) con M. McDowell. Regia di Stanley Kubrick. 11.00 13.30 14.00 14.20 16.15 17.05 18.00 20.00 20.35 21.10 0.00 0.10 2.55 4.45 Omnibus (Dir.) Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani (Dir.) L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Dir.) TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Tagadà. Condotto da Tiziana Panella (Dir.) L’Ispettore Tibbs “Un conto in sospeso prima parte” con Howard Rollins L’Ispettore Tibbs “Un conto in sospeso - seconda parte” con Howard Rollins Joséphine, ange gardien “Una periferia difficile” TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber (Dir.) La Gabbia “Open”. Condotto da Gianluigi Paragone (Dir.) TG La7 Frost/Nixon - Il Duello (Storico, 2008) con Frank Langella, Michael Sheen, Sam Rockwell. Regia di Ron Howard. Da Las Vegas Elezioni Americane “Faccia a Faccia: Hillary Clinton vs Donald Trump” (Dir.) Special Guest “Enrico Brignano/Checco Zalone” CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 18.00 Report - Il TG della Finanza 21.00 Partita Doppia. Condotto da Andrea Cabrini 22.00 Linea Mercati Notte 22.30 Italia Oggi TG Class Horse (Canale 221 di Sky) 18.20 5 minutes with...: Virginia Graells 20.40 CSIO Barcellona 2016 Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 20.30 Fashion Dream 21.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 23.30 Ladies CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Premium Stories 19.30 Una mamma per amica “Una lezione particolare” con Lauren Graham 20.20 New Girl “Campanelle” “Le regole del sesso” con Zooey Deschanel 21.15 Prima tv Mike & Molly 22.05 30 Rock “L’arrivo di Jack” “Conseguenze spiacevoli” con Tina Fey 20.20 Chicago Fire “Gioco sporco” con Jesse Spencer 21.10 Novità - Prima tv DC’s Legends of Tomorrow “Una squadra di eroi” “Versus Vandal Savage” con Victor Garber 22.55 Containment “La sfida decisiva” 19.30 Covert Affairs “Scambio di spie” “Operazione NASA” 21.15 Prima tv Game of Silence “Sotto ricatto” con David Lyons 22.05 The Slap 23.00 Shameless “L’anello mancante” 23.55 X-Style Premium Cinema Studio Universal Premium Sport 21.15 Crimson Peak (Horror, 2015) con Mia Wasikowska, Jessica Chastain, Tom Hiddleston. Regia di Guillermo Del Toro. 23.15 Dark Shadows (Fantastico, 2012) con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Helena Bonham Carter. Regia di Tim Burton. 21.15 Le streghe di Eastwick (Commedia, 1987) con Jack Nicholson, Cher, Susan Sarandon. Regia di George Miller. 23.20 Donnie Brasco (Drammatico, 1997) con Al Pacino, Johnny Depp, Michael Madsen. Regia di Mike Newell. 14.55 Calcio, UEFA Youth League Napoli - Besiktas (D) 17.00 Premium Sport News 19.30 Champions League Live 20.45 Calcio, UEFA Champions League Napoli - Besiktas (Fase a gironi. 3a giornata) (Diretta) 22.40 Champions League Live 0.00 Premium Sport News 29 MOTORI __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Il test/Peugeot 3008 2.0 BlueHDi 180 CV GT EAT6 Decisa nello stile e fra le curve La francesina diventa un’originale crossover ben rifinita e vivace. Ma le ruote di 19 pollici penalizzano un po’ il comfort ■■■ Smessi ipanni della vettura un po’ anonima che conoscevamo, la Peugeot 3008 rinasce sotto forma di una dinamica crossover dalle linee personali, ancor più se si sceglie la carrozzeria bicolore (1.450 euro) riservata agli allestimenti GT e GT Line,ipiù ricchie sportiveggianti. Alla base della gamma c’è, invece, la Access, che parte da 23.150 euro con il 1.2 a benzina (131 CV); a salire, troviamo le versioni Active, Business e Allure. Tornando ai motori, tutti turbo, la gamma è completata dal1.6 da 165 cavalli e dai diesel: il 1.6 ha 120 CV, il 2.0 150 CV oppure 181. Quest’ultimo equipaggia la GT del test (la più costosa, a 37.800 euro), in abbinamento al cambio automatico a 6 marce EAT6 (di serie anche per la 1.6 a benzina). A richiesta (il prezzo varia in base all’allestimento) si può avere l’Advanced Grip Control, cioè il sistema che migliora la motricità sui fondi a bassa aderenza, mentre la trazione 4x4 sarà appannaggio della ibrida plug-in attesa nel 2019. Di serie o a richiesta a seconda delle versioni, sono disponibili i dispositivi di sicurezza di ultima generazione, come la frenata automatica d’emergenza o il cruise control adattativo, che può adeguare l’andatura ai limiti rilevati dalla telecamera di riconoscimento della segnaletica. La tecnologia è presente anche nell’abitacolo, arricchito dal Peugeot i-Cockpit, ossia la consolle rivolta verso il lato guida e contraddistinta da tasti «a pianoforte» dai quali si gestisce l’impianto multimediale, e dal cruscotto digitale: quest’ultimo può mostrare anche le indicazioni del navigatore e risulta ben visibile. I sedili, in Alcantara e finta pelle, sono rigidi ma comodi; accogliente pure il divano, anche se la seduta centrale è penalizzata dalmobiletto che sbuca fra gli schienali anteriori. MINITEST Con la Citroën Spacetourer comodi viaggi in compagnia La rinnovata Peugeot 3008 GT: prezzo da 37.800 euro. Sotto, un dettaglio della plancia Davvero tanti, e non solo in rapporto ai 445 centimetri di lunghezza, i 520/1482 litri di capacità di carico: il baule è ben sfruttabile in altezza e dotato di botola passante per stivare oggettilunghimantenendo utilizzabili le due sedute laterali. Ilcambio automatico è piuttosto rapido, e i 181 cavalli del 2.0 a gasolio muovono senza fatica i 1465 kg della vettura. Dunque le prestazioni sono vivaci (la Peugeot dichiara il passaggio da 0 a 100 km/h in 8,9 secondi e 211 km/h per la velocità massima), oltre che accompagnate da un’apprezzabile silenziosità di funzionamento e da consumi non esagerati: guidando su strade appenniniche senza risparmiare la meccanica, a fine test il computer di bordo indicava una percorrenza di 12,5 chilometri con un litro (quella media omologata è di 20,8 km/l). Assecondano la guida brillante le sospensioni, rigide per il tipo di vettura, e lo sterzo, la cui rapidità è accentuata dal piccolo diametro del volante: della maneggevolezza e della tenuta di strada non ci si può certo lamentare, ma per il comfort sullo sconnesso sarebbe preferibile avere cerchi di diametro inferiore e pneumatici meno ribassati. Offre 8 posti la multispazio Citroën, assieme a un bagagliaio davvero ampio, oltre che facilmente modulabile grazie ai sedili scorrevoli e rimovibili. Oltre alla versione intermedia (M) del test lunga 496 centimetri, ci sono la XS (461 cm) e la XL (531 cm), come pure sono previsti vari allestimenti: si può arrivare fino a 9 posti, ma anche puntare sull’effetto «salotto» del Business Lounge con 4 poltrone posteriori singole. Fra gli accessori, i sensori di distanza (250 euro, o 490 con retrocamera), il navigatore con touch screen di 7", l’head-up display (430 euro), il tetto panoramico e il Grip Control abbinato alle gomme «M+S» (450 euro); disponibili pure i sistemi di sicurezza «avanzati» quali l’adaptive cruise control, la frenata automatica anti-tamponamento e l’avviso contro i colpi di sonno (nei pacchetti Safety e Attention, 1.570 euro in totale). Vivaci le prestazioni della 2.0 BlueHDi EAT6 del test (37.750 euro), versione di punta con 177 cavalli e cambio automatico a 6 marce: la casa dichiara 9,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h e 170 km/h di velocità massima, con un consumo medio omologato di 17,5 km/l. Bene anche la tenuta di strada, favorita dalle sospensioni non troppo cedevoli, e valido il comfort; lo sterzo, però, non è né diretto né preciso. Gli altri motori, sempre diesel, sono il 2.0 da 150 CV e il 1.6 da 95 o 116 CV (da 29.900 euro). © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Il test/Renault Mégane Sporter 1.6 dCi Bose Tanto spazio, tecnologia e bella guida ■■■ Basata sulla recente piattaforma modulare che accomuna tanti modelli Renault (come l’Espace) e Nissan (per esempio, la Qashqai), la quarta generazione della Mégane Sporter riconferma il suo ruolo di media familiare (è lunga 463 centimetri, 7 in più della precedente) dalle linee filanti e grintose. I motori, tutti turbo, sono il 1.2 e il 1.6 a benzina (101 e 132 cavalli) e i diesel 1.5 (90 o 110 CV) e 1.6 (131 CV); inoltre, ci sono i più potenti 1.6 a benzina da 205 CV e biturbodiesel da 165 CV riservati alla sportiva GT, che ha di serie il cambio robotizzato a doppia frizione e le quattro ruote sterzanti.Il listino parte dai 19.900 euro della 1.2 Life (con «clima» manuale, cruise control e radio con schermo di 4,2 pollici) e arriva ai 33.800 euro della GT a gasolio. I4,3 cm di passo in più rispetto al vecchio modello hanno giovato all’abitabilità; dell’abitacolo si apprezzano anche le finiture e i tanti portaoggetti. Bene la capacità di carico: il bagagliaio ha una capienza di 521 litri, che crescono fino a 1504 reclinando lo schienale (privo, però, di botola passante); funzionale la poltrona destra «richiudibile», che consente così dicreare un piano dicarico lun- go ben 270 centimetri. Oltre ai fari bi-led, la 1.6 dCi Bose del nostro test (28.550 euro) ha di serie anche ricercati sedili in velluto ed ecopelle con tanto di funzione massaggio per la poltrona di guida. Pratico lo schermo tattile di 7" nella plancia, con videate «sfogliabili» stile tablet, dal quale si gestiscono, oltre al «clima» bizona e al navigatore, il selettore MultiSense delle modalità di guida (Eco, Comfort, Neutral e Sport) e il raffinato hi-fi Bose con 11 altoparlanti riservato a questo allestimento. I cerchi di 18" (300 euro) dell’esemplare provato non pregiudicano troppo il comfort e La Renault Mégane Sporter monta tutti motori turbo giovano alla guida e al look: le sospensioni rigide e la pronta risposta dello sterzo, permettono di affrontare i percorsi tortuosi in scioltezza e sicurezza. Silenzioso il 1.6 a gasolio da 131 cavalli, al quale si può rimproverare solo una «fase pigra» a bassi regimi (10,6 secondinello "0-100" e 198 km/h di punta i dati dichiarati); è favorito da un cambio a 6 marce, ben manovrabile e con i rapporti non troppo distesi. Quanto ai consumi, non deludono i 17 chilometri con un litro di percorrenza calcolata dal computer di bordo, benché distanti dai 25 medi omologati. © RIPRODUZIONE RISERVATA Champions, vincono Real e Leicester Serie A: squalificato Juric, salta il derby MotoGp, Hayden sostituisce Pedrosa Nel gruppo E pareggio del Cska Mosca col Monaco (1-1). Francesi in testa (5 punti), a 4 il Tottenham (0-0) col Leverkusen. Seguono i tedeschi a 3 e i russi a 2. Nel girone F prime Real Madrid e Dortmund (5-1 sul Legia, in gol Morata, e 2-1 dei tedeschi sullo Sporting). Nel girone G a 9 punti il Leicester che ipoteca gli ottavi (1-0 al Copenaghen). Una giornata di squalifica e 5mila euro di multa per il tecnico del Genoa Juric (ha tentato di entrare in contatto con l’arbitro). Un turno a Coda (Empoli), Lazovic (Genoa), Radu (Lazio). Ammende a Genoa e Napoli (15.000 e 5.000 euro per lancio di oggetti). Brutte notizie anche per la Samp: Viviano salta il derby di sabato (ore 18) per problemi a un polso. La Honda ha scelto Nicky Hayden come sostituto di Daniel Pedrosa (fratturatosila clavicola in Giappone) per correre sulla Hrc ilGp d’Australia di domenica prossima. L’americano, iridato nel 2006, torna sulla moto giapponese ufficiale dopo otto anni. «Sarà sicuramente molto motivante. Sono molto grato alla Honda», ha commentato. In Francia è 1-0, anche il Siviglia tiene il passo Juve cuor diLione I bianconeri, in dieci per il rosso a Lemina, salvati da tre miracoli di Buffon e poi esaltati da Cuadrado. Ma il gioco latita ancora e in Europa è pericoloso ::: CLAUDIO SAVELLI ■■■ È una questione di ritmo quella che deve affrontare la Juve, per allargare l’impero oltre i confini, in Champions League. Perché stavolta è bastato il guizzo delsingolo - Cuadrado, appena entrato, beffa Lopes al 76’ - a compensare il gioco lento, impacciato, ma non sarà sempre sufficiente, in Europa, dove le differenze si appiattiscono e la contesa è meno tattica e individuale, più emozionale e collettiva. Solo Buffon, che para un rigore a Lacazette ed è prodigioso su Fekir e Tolisso, tiene in piedi la Signora, prima del destro del colombiano che vale l’1-0: così al giro di boa il Siviglia e la Juve sigillano la vetta del girone a 7 punti, con i francesi che rimangono a quota 3. Poco più di un minuto e Allegri è già ai limiti dell’area tecnica. Tiene una mano in tasca mentre agita l’altra davanti a sé, come a dire di velocizzare i passaggi, la manovra. Perché le strade che portano a Higuain sono intasate, e allora è necessario che i giri del motore aumentino, fin da subito. Non succederà, perché Lemina è rimane nell’ombra (non a caso la Juve eserciterà l’opzione d’acquisto per Bentancur dal Boca Juniors, pagando 7,5 milioni di euro per il 50 per cento del cartellino del giocatore) e a lui non compensano l’ex di serata, Pjanic, e Dybala. Con ilrisultato che siaspettava Genesio:Higuain isolato in mezzo a tre difensori. Ma nel frattempo il Lione prende coraggio, fino al mettere il naso in area bianconera: su calcio d’angolo, al 35’, Bonucci atterra Diakhaby. È rigore, l’occasione d’oro per i francesi ma pure per Buffon. I campioni fanno la storia quando va tutto male, ribaltando l’inerzia degli eventi negativi, così Gigi si distende alla sua sinistra, stoppando il penalty di Lacazette e arrampicandosi, di nuovo, sulla storia. Nell’orgogliosa esultanza c’è la risposta di un 38enne che non conosce il logorio del tempo e per questo dato per finito troppe volte. La Juve coglie la sterzata emotiva e capisce che il Lione va avvolto: Dani Alves pennella al centro prima per la testa di Higuain, ma Lopes respinge in bello 1 Monaco 5 1 Tottenham 4 0 Leverkusen 3 0 CSKA Mosca 2 1 Dortmund 7 2 Real Madrid 7 5 Sporting L. 3 1 Legia V. 0 1 Leicester 9 0 Copenaghen 4 1 Porto 4 2 Club Brugge 0 0 Juventus 7 1 Siviglia 7 0 Lione 3 1 D.Zagabria 0 stile, e poi per quella di Bonucci, che conclude largo. Tutti in campo per la ripresa, tranne Alves che lascia la concentrazione negli spogliatoi: in avvio, Fekir gli scippa il pallone, s’invola in solitaria ma Buffon è prodigioso d’istinto.Non lo è, invece,Lemina,che rimedia ad una distra- OLYMPIQUE LIONE - JUVENTUS zione di Bonucci con un fallo a metà campo su Fekir: il secondo giallo almediano bianconero lascia la Juve in inferiorità numerica. I dettagli che in Champions fanno la differenza. La Juve regge, ma è di nuovo Buffon a tenere a galla la baracca, salvando su Tolisso, che colpisce di testa in area piccola indisturbato. Come fu nel derby del rilancio, circa un anno fa, è Cuadrado l’uomo della salvezza, che appena entrato dribbla e beffa Lopes con un destro fulmineo: 1-0, basta stavolta a questa Juve scialba, ma sarà sufficiente in futuro? 0-1 RETE: 31’ st Cuadrado. LIONE (3-5-1-1): Lopes; Yanga-Mbiwa (37’ st Ghezzal), N’Kolou, Diakhaby; Rafael, Darder (19’ st Ferri), Gonalons, Tolisso, Morel; Fekir; Lacazette (27’ st Cornet). All. Genesio. JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Evra; Dani Alves (39’ st Benatia), Khedira (30’ st Sturaro), Lemina, Pjanic, Alex Sandro; Higuain, Dybala (24’ st Cuadrado). All. Allegri. ARBITRO: Marciniak (Polonia). NOTE: ammoniti Rafael, Bonucci, Lemina, Darder, Lacazette, Diakhaby, Ferri. Espulso per doppia ammonizione Lemina. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le pagelle Gigi santo subito. Pjanic delude Il capitano risponde da fenomeno alle critiche. Male il regista e Dybala, distratto Bonucci Massimilano Allegri, 49 anni JUVENTUS (3-5-2) Buffon 8: la serata si complica con il rigore concesso al Lione: si riscatta e respinge pallone e critiche anche se il tiro di Lacazette non era irresistibile. Salva la Juve anche con due miracoli su Tolisso: è tornato il Buffon che conosciamo. Barzagli 6.5: la solita prestazione eccellente. Dal suo lato non si passa e quando i francesi lo capiscono vanno dall’altra parte. È sempre attento e mai insicuro, anche con il pallone tra i piedi. Bonucci 5.5: decisamente sotto tono. Si distrae su Diakhaby, lo fa passare davanti e lo stende: deve ringraziare Buffon che respinge il penalty. Nel primo tempo sfiora due volte il gol ma non basta. Evra 6: lo si vede veramente poco: in fase offensiva rischia perdendo un paio di palloni, in difesa lo puntano più volte e lui concede qualcosa ma la sua esperienza serve e si sente. Dani Alves 6: inizio in sordina con tante imprecisioni, poi macina chilo- metri sulla fascia e pennella cross deliziosi che i compagni non riescono a trasformare in gol. Grave l’errore che da il là all’occasione di Tolisso: anche lui deve ringraziare Buffon (39’ st Benatia sv). Khedira 6: qualche recupero a centrocampo e qualche incursione ma è ancora lontano parente del Khedira di inizio stagione (30’ st Sturaro sv). Lemina 4.5: Allegri lo preferisce a Hernanes ma lui non sfrutta l’occasione. Tanta corsa come di consueto, ma altrettanta imprecisione e troppa irruenza. Ingenuo a prendersi la seconda ammonizione. Pjanic 5: il vero assente del match. Dovrebbe essere l’uomo che accende i bianconeri, ma la lampadina non si accende nemmeno a lui. Una prova decisamente incolore, i suoi vecchi tifosi non l’hanno rimpianto. Alex Sandro 6.5: è protetto da Evra e può spingere di più. Fa il suo offrendo qualità e velocità sulla fascia; pennella anche un paio di buoni traversoni ma gli attaccanti sbatto- no contro la difesa avversaria. Higuain 5.5: prova in tutti i modi a fare gol ma Lopes lo stoppa prima sul destro a incrociare, poi sulla zuccata. Tenta anche di liberare i suoi compagni ma la retroguardia è sempre attenta. Nel finale prezioso a far risalire la squadra. Dybala 5: dopo la prova da fenomeno di sabato, un grosso passo indietro. Gli avversari lo sfiancano, con le buone e con le cattive, ma non è nemmeno lontano parente del solito Dybala (dal 24’ st Cuadrado 7: entra e risolve la partita con la complicità di Gomes. Con lui in fascia cambia la Juve). LIONE (3-5-1-1) Gomes 5.5, Yanga-Mbiwa 6.5 (37’ Ghezzal sv), N’Kolou 5.5, Diakhaby 7; Rafael 6, Darder 5.5 (dal 19’st Ferri), Gonalons 6, Tolisso 6.5, Morel 5.5;Fekir 5.5; Lacazette 4.5 (27’ st Cornet). All. Genesio CARLO MARIA AUDINO © RIPRODUZIONE RISERVATA 31 SPORT __Mercoledì 19 ottobre 2016__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Ciclismo Il Tour 2017 su misura per gli scalatori Basket Champions, Avellino vince all’esordio ■■■ Il Tour de France 2017 (1-23 luglio) sembra ad hoc per gli scalatori: nonostante i soli 3 arrivi in salita (La Planche des Belles Filles, Peyragudes e l’Izoard), saranno tante le montagne a fronte di soli 36 chilometri (su 3516 totali) a cronometro. La partenza sarà a Dusseldorf con una crono individuale e, oltre alla Germania,verranno toccati anche Belgio e Lussembur- ■■■ È come se si fosse tornati indietro di 15 go. La 9ª frazione (Nantua-Chambery) promette scintille: 4200 metri di dislivello con il Grand Colombiere e il Mont du Chat (9 km al 10% di media) da scalare. Dopo Pirenei e Massiccio Centrale, il finale sulle Alpi con Galibier e Izoard prima della crono di Marsiglia e l’arrivo a Parigi. CMA © RIPRODUZIONE RISERVATA anni, con due Coppe diverse organizzate da due enti diversi: dopo l’Eurolega, ha preso il via la Basketball Champions League della Fiba. L’Italia schiera al via 4 formazioni (Avellino, Sassari,Varese e Venezia) e punta a far bella figura. La formula prevede 4 gironi da 6 squadre, con le prime 4 e le 4 migliori quinte che andranno ai RINASCITA GRANATA Toro al sapore d’Europa E Cairo ci guadagna pure Mihajlovic è quarto grazie ai giovani italiani e al «cattivo» Ljajic Il mercato chiuderà a +30 milioni. Ieri allenamento aperto ai tifosi ::: DANIELE DELL’ORCO Cuadrado festeggiato dai compagni [LaP] Al San Paolo alle 20.45 Napoli con il Besiktas può già qualificarsi E Sarri striglia Gabbia ■■■ «Ho fiducia totale nella squadra. Nelle ultime due partire non ha fatto bene. Può succedere, ma abbiamo un’idea di quello che stiamo sbagliando e fiducia di tornare noi nel più breve tempo possibile». Maurizio Sarri non si lascia scalfire dagli ultimi risultati negativi del suo Napoli, reduce da due sconfitte di fila in campionato e atteso stasera (20.45, diretta Premium Sport) dalla sfida di Champions contro il Besiktas. Il tecnico resta convinto che la squadra ne uscirà, «senza crearsi grandi problemi perché si gioca e servono testa libera e fiducia nei nostri mezzi». A chi domanda se questo sia il momento più difficile della sua avventura nel club partenopeo, iltecnico risponde: «No, perché l’anno scorso all’inizio avevo molte meno certezze di quelle che ho adesso su questo gruppo,avevo molti più motivi di preoccupazione». In ogni caso l’aria d’Europa fa bene al Napoli, in testa al girone di Champions con 6 punti e a un passo da una storica qualificazione agli ottavi. Infatti con una vittoria contro i turchi e il contemporaneo pareggio tra Dinamo Kiev e Benfica, i partenopei sarebbero già negli ottavi. In attacco confermato Gabbiadini (con tiratina d’orecchi da parte di Sarri: «Nessuno vuole andare contro le caratteristiche di un giocatore, ma nessun tecnico per un giocatore ne sacrifica 7-8»), tornerà Mertens titolare. A centrocampo dovrebbe giocare Zielinski, mentre in difesa, ancora fermo Albiol, accanto a Koulibaly si giocano una maglia da titolare Chiriches e Maksimovic. © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ Sarà difficile scrollarsi di dosso l’epiteto di "Braccino", ma Urbano Cairo, dal punto di vista sia tecnico che contabile, col suo Torino sta facendo miracoli. Aver portato i granata al quarto posto in classifica con il secondo migliore attacco della Serie A (17 reti, come non succedeva dal ’49-’50, la stagione dopo Superga) è solo l’ultimo di questi. Gli altri sono, nell’ordine, aver fatto risorgere lo Stadio Filadelfia, che verrà ultimato con leggero ritardo in primavera, aver riportato entusiasmo tra i tifosi (lo avevano spesso criticato duramente), che per l’allenamento di ieri hanno avuto ilpermesso diassistere da bordocampo all’allenamento della squadra, e essere riuscito a individuare una strategia societaria esemplare: crescere talenti (l’età media della rosa è di 27 anni), cedere igiocatori nelmomento giusto, portare a casa plusvalenze e reinvestire su altri giovani. Basta guardare l’ultima sessione di mercato. Sono stati ceduti 3 leader come Glik, Maksimovic e Peres, ma anziché scatenare sommosse popolari sono stati accontentati i tifosi con acquisti mirati come Falque, Ljajic, De Silvestri e Hart. La campagna acquisti si è chiusa con 15mila euro di passivo, ma nei prossimi mesi Cairo incasserà ben 32 milioni derivanti dai riscatti obbligatori del terzino brasiliano e del centrale serbo. Artefice del sogno europeo del Toro è ovviamente pure quel Sinisa Mihajlovic che lo scorso anno venne cacciato a pedate dal Milan e che invece sotto la Mole sta bissando irisultati ottenuti con la Samp, confermando il suo feeling con piazze organizzate, sanguigne ma relativamente tranquille. Il serbo ha responsabilizzato i giovani, da Belotti (22 anni) a Benassi (22), fino a Baselli (24) e Barreca (21), rilanciato Iago Falque (26), già autore di 4 gol e 2 assist, e soprattutto fatto sbocciare l’eterna promessa: Adem Ljajic (25). Il legame tra i due risale al 2010, quando Miha lo volle Sinisa Mihajlovic, 47 anni, allenatore del Torino [LaPresse] con sé alla Fiorentina e l’allora 19enne Ljajic era conosciuto al Partizan come un talento purissimo, ma pure come bad boy. Il suo carattere lo portò non solo a rendersi protagonista della famosa rissa a bordocampo con Delio Rossi nel 2012, ma anche ad essere messo un po’ ai margini sia nelbiennio alla Roma che nella scorsa stagione all’Inter.Anche con Sinisa il rapporto non fu facile. Il 26 maggio 2012, prima di un match tra Serbia e Spagna,Ljajic,musulmano nato al confine col Kosovo, si rifiutò di cantare l’inno serbo, e venne estromesso per due anni dall’allora ct Mihajlovic. Poi scoppiò la pace, e ora il Toro, di Ljajic, non può fare a meno. Lui, Belotti e Falque hanno realizzato 11 dei 17 gol segnati dai granata. Infortuni permettendo (il Toro ha subito già 6 gravi ko in stagione), con un tridente così è vietato accontentarsi. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL FENOMENO IN CONTROPIEDE Ronaldo: «Sacchi noia, Capello dormiva Se avessi avuto una moglie come Figo... » «Nei primi 10 anni della mia carriera mi sono allenato molto male. Mi sono infortunato spesso per i test collettivi». È Ronaldo a parlare a Radio Onda Cero e il Fenomeno ne ha per tutti, anche per Sacchi e Capello: «Sono arrivato in ritardo due volte nella stessa settimana. La prima volta, Sacchi mi rimproverò per un quarto d’ora e mi multò. La seconda, prima che iniziasse a parlare, gli dissi: o il discorso o la multa. Capello? Non è molto intelligente». E Perez? «Florentino mi disse di rimanere più a casa e non uscire così tanto. Gli risposi che se avessi avuto una moglie come Figo anch’io sarei rimasto più a casa...». playoff che porteranno alla Final Four. Negli anticipi della 1ª giornata, Sassari ha battuto 74-70 i polacchi dello Stielmet, mentre Avellino ha sconfitto i serbi del Mega Leks 84-70. Oggi tocca a Varese (con il Villeurbanne) e Venezia (a Le Mans). CMA © RIPRODUZIONE RISERVATA E gli ultrà attaccano ancora Nella commedia Icardi la vera cosa che manca è l’automulta dell’Inter ::: GIUSEPPE CRUCIANI ■■■ L’unica conclusione sensata della vi- cenda Icardi sarebbe stata l’automulta all’Inter. Cioè la società, ammesso ce ne sia una, avrebbe dovuto punire se stessa per l’enorme figuraccia degli ultimi giorni. Altro che sanzionare con pochi spiccioli un giocatore esibizionista e improvvido, cose peraltro già note da tempo. Pensateci un secondo. Un’autobiografia, un libro, uno scritto come quello del consorte di Wanda Nara non è roba che si improvvisa in un secondo. All’Inter ci sono, nell’ordine: un presidente, un vicepresidente, un direttore generale, una specie di board con otto signori dentro, un capo delle operazioni sportive, un capo della comunicazione, una ventina di altri dirigenti, un capo ufficio stampa coi suoi sottopanza, undici persone che si occupano di media e comunicazione, gli indonesiani, i cinesi, forse Moratti, e altra gente ancora a libro paga. Ora, possibile che nessuno di questi signori nell’imminenza dell’uscita del libro di un calciatore così importante e controverso si sia preso la briga di andare a controllare parola per parola, paragrafo per paragrafo, quello che è stato vergato? Eppure è quello che è successo, con il patatrac di cui tutta l’Italia parla. Chidoveva controllare va preso e cacciato su due piedi, il resto sono chiacchiere. Icardi è quello che è, e da ragazzino G. Cruciani [LaPresse] 23enne ha diritto a essere matto e decidere pure di scrivere una biografia del nulla, un racconto della sua breve esistenza fatta dieccessi, pentimenti, mogli strappate all’amico del cuore, figli sbattuti su Internet e altre cose da star di quello showbiz che è oggi il pallone. E qui torniamo al punto iniziale. Non c’è nessuno in grado di prendere a calci nel sedere i responsabili di questo scempio. Non c’è nessuno che comanda. © RIPRODUZIONE RISERVATA Intanto ieri è uscito un nuovo comunicato della Curva Nord dell’Inter dove si legge: «Icardi è un capitolo chiuso. Non ne vogliamo più parlare né sapere. Non è il nostro capitano, né ora né mai». Quindi nessuna riconciliazione. Gli ultras continuano a contestare l’argentino, stavolta per le sue scuse, arrivate per i toni esagerati usati e non per non aver raccontato la verità come loro sostengono. «Ma è stato solo un problema di traduzione, a volte capita», spiega al Clarín la moglie Wanda Nara, «Mauro intendeva dire che è cresciuto in un ambiente di tifosi, nient’altro». Sulla vicenda è intervenuto ancora Sandro Mazzola: «Icardi doveva chiedere il permesso di scrivere un libro alla società. Io ne ho fatti quattro. Una volta era così: loro leggevano le bozze e solo dopo lo stampavo». 32 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ GROSOTTO (SONDRIO) Il Comune si tiene i profughi perché vincono a calcio Servizio a pagina 39 SOPRALLUOGO DI GALLERA I NUMERI DI IERI ::: 12 Borseggi ::: 14 Scippi ::: 6 Rapine ::: 26 Truffe Hub di via Sammartini Ora preoccupa l’area intorno ::: 18 Furti in appartamenti e negozi ::: 13 Furti di autovetture ::: 19 Furti a bordo di autovetture ::: 23 Arresti Servizio a pagina 39 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Commento Formigoniinsegna UnacittàcomeMilano nondicenoalDalaiLama ::: FABIO RUBINI ■■■ Ogni volta la manfrina attorno alle visi- te del Dalai Lama è la stessa: lui dice che viene; il governo cinese s’ingrifa minacciando di radere al suolo accordi economici e diplomatici;e ilsindaco di turno se la fa sotto inventandosi “la qualunque” per evitare incontri ufficiali. Al cliché non ci si è sottratti nemmeno questa volta. Il quattordicesimo Dalai Lama sarà a Milano in questi giorni e al solo pensiero che gli si potesse dare una qualche onorificenza, l’abasciata s’è messa in allarme e addirittura la comunità cinese (che alle primarie Pd era andata in massa a votare Beppe Sala) ha annunciato cortei di protesta. Così le chiavi della città al leader tibetano non le consegnerà il sindaco (i due si incontreranno forse in fiera a Rho, forse in una saletta isolata in aeroporto) ma il presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè. E ancora una volta Milano nasconderà la testa sotto la sabbia. Per la verità esiste un precedente tanto clamoroso quanto dimenticato: era il 2007, la lotta tra Milano e Smirne per ospitare l’Expo 2015 infuriava. Il Dalai Lama venne in città tra le proteste del governo cinese, che inviò una letteraccia alla Farnesina minacciando di minare le relazioni economiche tra i due paesi e di indirizzare i voti del blocco cinese verso la città turca. Ebbene, ci fu un uomo che per usare un francesismo, se ne fregò dei diktat e invitò ufficialmente il leader tibetano ad incontrarlo. Era Roberto Formigoni, allora governatore della Lombardia. La sua fu una presa di posizione forte, ma non sconsiderata. Il Celeste saputo della visita e delle polemiche, si recò prima dal console cinese e insieme presero appuntamento con l’ambasciatore:«Ascoltavo e sorridevo, ascoltavo e sorridevo» ricorda ancora oggi e alla fine «spiegai all’ambasciatore che avrei ricevuto ilDalai Lama in qualità di leader religioso». Di più, Formigoniandò anche contro ilgoverno che aveva diramato linee guide per accoglierlo senza bandiere o atti ufficiali. Il leader tibetano, invece,venne ricevuto con tutti glionori alPirellone (nelgiorno di Sant’Ambrogio...), con tanto di gonfalone della Regione. Al termine della visita da parte cinese non si levò nemmeno una protesta ufficiosa. «Avevo messo assieme il diavolo e l’acqua santa» scherza Formigoni, che in quell’occasione diede una lezione che in molti, oggi, dovrebbero imitare. L’allarme dei rappresentanti di categoria Macellai e pescivendoli cercansi Record di posti e nessuno si offre Boom di offerte ma pochissimi disposti ad accettare: «Turni pesanti e 900 euro son pochi» LICIA RONZULLI DIFENDE LA PIROVANO IN AULA CON LA FIGLIA «La Lega ha toppato, non è un paese per mamme» ■■■ Sos macellaie pescivendoli a Milano. Sono queste le figure professionali più richieste in città. E anche quelle più «introvabili». A far emergere la questione è stato il direttore di Afol (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro), Giuseppe Zingale. Sentendo le associazioni di categoria, molti giovani di oggi «non sono disposti a sporcarsi le mani e fare orari di lavoro duri anche nei fine settimana». Non c’entra l’aspetto economico, perché con un contratto iniziale di apprendistato si arrivano a guadagnare tra i 900 e 1000 euro. servizio a pagina 35 INVESTIMENTI Il Metro alle 5,30 costa tre milioni di ANDREA E. CAPPELLI ■■■ La metropolitana aprirà i tornelli alle 5.30 di mattina, mezz’ora prima di adesso, e l’operazione verrà a costare 3 milioni e 683mila euro. L’ha detto Bruno Rota, presidente Atm. a pagina 35 ::: SIMONA BERTUZZI ■■■ «Tutta la mia solidarietà al- la Pirovano. Stavolta la Lega ha proprio toppato». E se lo dice la forzista Licia Ronzulliche per prima ha sfidato l’aula asettica e tronfia dell’europarlamento portandosi la sua Vittoria tra i banchi, stretta al petto e immersa nell’abbraccio (...) segue a pagina 34 © RIPRODUZIONE RISERVATA Il rilancio del galoppo Centomila ingressi, rinasce l’Ippodromo ■■■ San Siro Galoppo è l’unico ippodromo al mondo a essere dichiarato monumento di interesse nazionale, un gioiello architettonico che copre la bellezza diquasi un milione e mezzo di metri quadrati. Una cosa come duecento campi da calcio messi uno affianco all’altro. Il Municipio in difesa della festa tradizionale Il Natale con il presepe del consiglio di zona due ■■■ Il Natale si avvicina, e qualcosa ci dice che al Municipio 2 sapranno festeggiarlo come si deve. L’obiettivo che si sono prefissati il presidente Samuele Piscina e Marzio Nava (assessore alla Cultura di Zona) è quello di «restituire il piacere di festeggiare il Natale ai nostri cittadini». Prima di tutto sarà dato il giusto risalto alla connotazione religiosa della festa e alla grande importanza culturale che l’evento ricopre in tutto l’Occidente. «Dopo anni in cui la giunta Pisapia sembrava vergognarsi della propria identità, definendo il calendario delle iniziative natalizie come “Bianco inverno”, il Municipio 2 vuole ridare vitalità alle iniziative natalizie sul territorio, essendo convinti che la promozione dei nostri valori e della nostra identità non discrimini le altre confessioni religiose» chiarisce Piscina.Difattiè già online ilban- do di gara per la realizzazione deimercatini di Natale, con bancarelle che esporranno prodotti tipici,giocattoli e addobbi per alberi e presepi. «Sono convinto che la nostra cultura debba portare aggregazione. Per gli stranieri è un’occasione per entrare nel nostro tessuto culturale». Forse, ilNatale del Secondo municipio riuscirà davvero a compiere questo miracolo. A. E. CAP. Da inizio stagione (marzo) a oggi, gli ingressi certificati hanno superato i 100 mila, con un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2015. In 64 giorni di corse, le gare sono state quasi 500. Il rilancio è in atto. servizio a pagina 37 34 CRONACA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it ::: Licia Ronzulli sul caso della consigliera in aula con la bimba «La Lega stavolta ha toppato Non è un paese per mamme» «Sto con la Pirovano, la politica ha sbagliato. Stupisce perché Salvini è sensibile altema» ::: segue dalla prima SIMONA BERTUZZI (...) di un caldo marsupio bianco, c’è da crederle. La politica storceva il naso e lei orgogliosamente marciava lungo l’aula con la sua bella bambina al fianco. Le loro foto hanno fatto il giro del mondo e Vittoria è diventata la mascotte dell’Europarlamento. Roba che l’aula, a due anni, la bazzicava come e meglio di un asilo nido. Non è dunque un caso che sia proprio la Ronzulli adesso a difendere Anita Pirovano, la consigliera di Sinistra per Milano che non sapendo a chi lasciare la figlia - o più banalmente non volendo lasciarla sola perché mica lo capisci da neonata che mamma non può allattarti se l’è portata un paio di volte in aula. Apriti cielo: la Lega è insorta accampando buoni propositi e vecchi tabù. E ha sentenziato: «Non è un posto per mamme il consiglio comunale». L’ha fatta arrabbiare l’uscita di Morelli? «L’ho trovata inopportuna, la conferma una volta di più che questo non è un paese per mamme. Poi ci lamentiamo che non si fanno figli in Italia e discutiamo di Fertility day e incentivi alla natalità». Ha fatto dunque bene la Pirovano a portare la bimba con sé? «Ha fatto benissimo e mi ha fatto tornare indietro nel tempo a un periodo bellissimo della mia vita, quando ero io a portarmi Vittoria a Strasburgo. Stupisce e preoccupa che la politica oltre a non fare passi avanti per le donne per una migliore conciliazione lavoro-famiglia diventiaddirittura teatro dipolemiche sterili». Eppure la Lega ha cercato di metterci una pezza dicendo che voleva sollecitare una riflessione importante sul tema. «La Lega probabilmente è partita dalla buona intenzione di sensibilizzare l’aula sulla necessità di creare un posto in comune per i figli dei dependenti e dei consiglieri. Ma dire che il consiglio non è un posto per bambini è stato un errore e si è persa l’occasione diaffrontare un dibattito e un progetto tutti quanti insieme, al di là delle ideologie». Brutto segno? «È vero che i luoghi istituzionalinon sono i più consoni per i bimbi ma esistono delle necessità, degli imprevisti che non devono essere motivo di critiche gratuite». Se l’aspettava dal partito di Salvini? «Non me l’aspettavo perché il segretario della Lega è molto attento al riguardo. So che recentemente ha portato la sua piccola al Parlamento Europeo». Lui sì e la Pirovano no, mica giusto. E a Strasburgo che le diceva Salvini? «Salvininon mi ha mai criticato, è molto attento alle difficoltà delle mamme lavoratrici e le dirò di più. Spesso mi dava una mano quando mi vedeva in difficoltà». Un vero cavaliere. «Beh se mi incontrava versione polipo, con 27 cose da portare oltre alla bambina e al passeggino, era il primo ad aiutarmi». E dunque questo scivo- Anita Pirovano, consigliere comunale di Sinistra per Milano lone a Milano come lo spiega? «Francamente è un atteggiamento che cozza con l’attenzione del centrodestra alle politiche sociali e al tema del sostegno alle famiglie. Il punto è che ci sono ancora donne, che hanno studiato e si sono impegnate nellavoro, che sono messe di fronte a un bivio difficilissimo: o il lavoro o la famiglia. Nel 2016 non si accetta». Qualcuno sui blog è stato critico con la Pirovano. Perché lei sì, e le commesse no, per esempio. «Hanno ragione ad arrabbiarsi perché donne come me o la Pirovano hanno la fortuna di poter portare i bimbi al lavoro. Ma è proprio la politica che deve im- pegnarsi per individuare in tutti i posti di lavoro dei luoghi dove le mamme possano lasciare i loro figli se non hanno a disposizione i servizi, i nonni o la baby sitter». Si è mai pentita di aver portato Vittoria a Strasburgo? «Mai. Anzi se mi trovassi nella stessa situazione lo rifarei. Quando si è eletti si ha un forte senso di responsabilità nei confronti degli elettori e poi Vittoria all’epoca stava bene,non c’erano problemi, potevo tenerla con me e allattarla. Oggi la mia bimba ha sei anni, e a quell’età tutto cambia, le esigenze e la logistica, portarla adesso in aula non avrebbe senso. Ma c’è una cosa che deve essere chiara». Prego. «Non mi piacciono le mamme che coinvolgono i figlinelle loro battaglie politiche». Cosa intende? «Vedo colleghe che portano i figli ai banchetti elettorali e questo non lo capisco. Un banchetto non è una visita dal dottore. Se non so dove lascare mio figlio rinuncio al banchetto e sto con lui. A tutto c’è un limite, i bimbi vanno tutelati». Chi è che l’ha criticata di più a Strasburgo? «Una collega del Ppe che riteneva che la bambina turbasse la sacralità dell’aula. Sa qual è il vero problema? Questo paese avrebbe bisogno di prendere esempio dai paesi del nord». Hanno una marcia in più? «Nei paesi del nord questi problemi non ci sono semplicemente perché esistono più servizi per le famiglie e i compiti sono equamente divisi tra padre e madre. Ecco noi avremmo bisogno di quello choc culturale e forse non ci troveremmo a disquisire di un altro caso Pirovano». © RIPRODUZIONE RISERVATA L’addio della direttrice alla Verdi L’Ambrogino d’Oro Zhang Xian saluta Milano Per la successione si vagliano nomi internazionali. Il presidente Cervetti: «Non c’è fretta, ci prendiamo un anno sabbatico» ::: IRENE VALLONE ■■■ Zhang Xian, la prima donna di- rettore di un’orchestra sinfonica italiana,si prepara a scendere dal podio della Verdi. Dopo sette anni e due figli l’ultimo nato subito dopo le prove di un concerto -, la celebre bacchetta cinese, Ambrogino d’Oro 2012, lascia la direzione del più importante, dopo quello scaligero, ensemble meneghino. L’allieva preferita di Lorin Maazel che concluderà il suo incarico a dicembre, andando a dirigere la New Jersey Symphony Orchestra, condurrà ancora quattro concerti la prossima stagione. «Non abbiamo ancora designato un nuovo direttore - spiega il presidente Gianni Cervetti -. Ci siamo dati un anno sabbatico, durante il quale apriremo le porte a grossi nomi». Ad inaugurarla, il29 dicembre,even- Zhang Xian, primo direttore donna di un’orchestra sinfonica italiana [Ftg] to clou del Capodanno in città, sarà il tedesco Claus Peter Flor, con la prima delle quattro repliche della Nona Sinfonia di Beethoven. Dopo aver guidato la trasferta in Oman e il recente concerto alla Scala, sarà la volta del francese Patrick Fournillier, Jader Bignamini e dell’americano John Axlerod. Si annuncia dunque una stagione ricca, con 34 concerti intervallati, a gran richiesta, da dodici proiezioni di film di Hollywood con l’esecuzione delle co- lonne sonore in sincrono dal vivo, da Indiana Jones, Star Trek e Nosferatu. Torna la musica da camera, nel nuovo spazio del Mac (piazza Tito Lucrezio Caro) con vista sul deposito dell’Atm, con 19 concerti nel segno dei giovani talenti grazie alla collaborazione con il Comitato nazionale italiano musica. E tutti venerdì alle 18.30, all’Auditorium diin largo Mahler, sibrinda con gli happy hour in musica. Per «La Verdi festeggia» da non perdere l’1 e il 3 dicembre il concerto dedicato a Salvatore Sciarrino, per festeggiare il 70esimo compleanno del compositore siciliano, Leone d'Oro alla Carriera 2016 alla Biennale di Venezia. Intanto, dopo l’addio alla Fondazione a luglio dell’ex vicesindaco Luigi Corbani, sarà il direttore artistico Ruben Jais a farne le veci. © RIPRODUZIONE RISERVATA Precisazione Il grillino Corbetta: «Non sono assenteista i numeri lo provano» ::: GIANMARCO CORBETTA ■■■ Il sottoscritto Gian- marco Corbetta, a confutazione dell’articolo apparso su questo quotidiano in data 14.10.2016 avente quale titolo «Assenteismo e nessuna proposta. La fronda dei grillini fannulloni», intende precisare come risulti falso attribuire a chi scrive assenza dalla Commissione Sanità giacché il sottoscritto non è mai stato membro della Commissione Sanità, bensì delle Commissioni regionali Territorio, Ambiente Cultura, Antimafia e della Giunta per le elezioni. Inoltre, è oltremodo falso sostenere che nelle commissionisono «ultimo nelle classifiche di presenza» nel primo semestre del 2016 in quanto altri consiglieri regionali vantano una maggiore percentuale di assenza di chi scrive nel citato periodo. Il sottoscritto rispetto alla Commissione Cultura, la quale si è riunita 84 volte, ha partecipato a 68 sedute, con una percentuale di presenza dell'80,9%. In Commissione territorio le sedute sono state 22 e chi scrive ha partecipato a 19 riunioni (86,4% di di presenze). In Commissione Ambiente le sedute sono state 98, 85 quelle a cui ilsottoscritto ha partecipato (86,7% di presenze). Lo scrivente ha partecipato a 24 delle 26 sedute previste dalla Giunta delle Elezioni (92,3% di presenza). In Commissione antimafia, che si è riunita 67 volte, ilrettificante ha partecipato a 46 sedute (68,6%). Su 297 sedute di Commissione in totale, ho partecipato a 242 riunioni. *Consigliere regionale M5S Gentile consigliere, riceviamo e volentieri pubblichiamo la sua rettifica che ci trova d’accordo su una cosa: lei fa parte della Commissione Ambiente e non di quella Sanità, come erroneamente scritto nell’articolo (ma del resto anche nell’oggetto della sua lettera di smentita si fa riferimento a un giornalista di Repubblica, segno che errare è umano). Per il resto nell’articolo da lei citato ci siamo riferiti ai primi sei mesi del 2016 e non a tutta la legislatura. Inoltre i dati relativi alle presenze sono conteggiati sulle scelte dei consiglieri. Ovvero: nove consiglieri, tra cui Lei, hanno scelto come prioritaria la Commissione Ambiente. Tra questi, e questi soltanto, Lei risulta ultimo. Idem per la commissione secondaria (Cultura, scelta da 6 consiglieri). CRONACA 35 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’allarme dei rappresentanti di categoria In città è caccia a macellai e pescivendoli Boom di offerte ma non molti sono disposti ad accettare, anche tra gli stranieri: «Orari pesanti e 900 euro sono pochi» ::: MASSIMO SANVITO ■■■ Sos macellai e pesciven- doli a Milano. Sono queste le figure professionali più richieste in città. E anche quelle più «introvabili». A far emergere la questione è stato il direttore di Afol (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro), Giuseppe Zingale, che in un’intervista ad Affaritaliani ha dichiarato:«Bisogna andare verso figure di alta specializzazione. Se io penso alla grande distribuzione che chiede i macellai,i pescivendoli,i banconierigastronomi… Dobbiamo rendere coerente la formazione professionale con i desiderata delle imprese». I motivi sono presto detti. E non c’entra l’aspetto economico. «Il macellaio è un artigiano, al pari del vetraio o del falegname. Per imparare a fare bene questo mestiere serve sacrificio e volontà di apprendimento», spiega Luigi Frascà, vicepresidente di Assomacellai. Caratteristiche che sembrano mancare a moltigiovani di oggi. «Le nuove generazioni che si avvicinano a questo mestiere, o sono figli di macellai che vogliono portare avanti, un domani, l’attività di famiglia, oppure sono ragazzi che provengono dall’est Europa. Altri non se ne trovano». Frascà, 35 anni, rappresenta la quarta generazione della sua famiglia: «Io sono cresciuto nella macelleria dei miei genitori, volevo imparare,mi davo da fare.Recentemente, invece, mi è capitato di avere a che fare con ragazzi che gettavano la spugna dopo pochi mesi di apprendistato perché gli orari erano troppo duri e la paga (900-1000 euro), a dire loro, troppo bassa». Come se negli altri mestieri, all’inizio, si guadagni molto di più. E nella grande distribuzione? «La grande distribuzione oggi è alla ricerca di pro- “ PAURA A RHO Tenta di strangolare la moglie e ferisce il figlio che la difende LUIGI FRASCÀ ■ Il macellaio è un artigiano, al pari del vetraio o del falegname. Per imparare a fare bene questo mestiere serve sacrificio e volontà di apprendimento. È difficile trovare oggi giovani che si avvicinano a questa professione, manca il ricambio nare in auge il mestiere. Chi esce dall’alberghiero vuole fare quasi sempre il pasticcere, ma in macelleria il lavoro che si svolge è lo stesso. Cambia solo la materia prima». Guardando all’aspetto economico, una media macelleria, con due o tre dipendenti, fattura sui 200 mila euro all’anno, 150 mila per una pescheria delle stesse dimensioni. «Se poi si apre anche alla ristorazione, ci sono macellerie che arriva al milione di euro di giro d’affari». «Non riesco a spiegarmi perché in tantissimi vanno a lavorare, per esempio a Londra, dove nella maggioranza dei casi fanno i lavapiatti senza guadagnare un granché, quando invece da noimancano figure professionali come la nostra», si chiede Frascà. Difficile dargli torto. È tornato a casa ubriaco, ha picchiato la moglie e infine ha colpito con la mannaia il figlio che si era intromesso. Sintesi di una notte di violenza inspiegabile nell’appartamento in via Mascagni, a Rho, di una famiglia cinese. Il padre, un cuoco di 40 anni con precedenti per abbandono di minori, è stato arrestato dai carabinieri per il tentato omicidio del figlio 17enne e lesioni gravissime provocate alla moglie di 39 anni. Secondo quanto ricostruito dai militari, attorno alle 2 di lunedì il cinese è tornato a casa ubriaco dopo una cena, ha subito iniziato a litigare con la moglie senza alcun motivo apparente, l’ha colpita molte volte alla testa (causandole traumi neurologici) e poi l’ha quasi strangolata. Quando il figlio maggiore ha visto il padre con le mani attorno al collo della madre, è intervenuto per salvarla e a quel punto il 40enne ha afferrato una mannaia e lo ha colpito alla spalla tagliandogli il muscolo. A chiamare i soccorsi è stato il fratello 13enne. All’arrivo dei carabinieri la donna era in cortile in stato di choc, il figlio ferito in casa quasi svenuto per l’emorragia (la sua prognosi è di 40 giorni), e l’aggressore stava uscendo come se nulla fosse. © RIPRODUZIONE RISERVATA SA.GAR. RAFFAELE VIGGIANI ■ I giovani al giorno d’oggi non vogliono sporcarsi le mani. Il nostro è un mestiere duro, ci si sveglia alle 4,30 e si tengono le mani quasi tutto il giorno nell’acqua, al freddo fessionisti seri e capaci per non perdere terreno nei confronti delle macellerie di vicinato, che possono contare su figure professionali con competenze più specifiche». Figure che mancano, continua Frascà, «perché un tempo c’erano igarzoni che per necessità iniziavano a lavorare a 14-15 anni, ma dato che ora ciò non è più possibile è necessario ripensare a questa figura e caricare di stimoli i gio- ::: ANDREA CAPPELLI ■■■ La metropolitana di Milano aprirà i tornelli alle 5.30 di mattina, mezz’ora prima dell’orario attualmente vigente, e l’operazione verrà a costare 3 milioni e 683mila euro. È quanto annunciato da Bruno Rota, presidente Atm, durante la commissione Mobilità di ieri a Palazzo Marino. Difficile stabilire la data esatta: «I sindacalisti di Atm sono persone ragionevoli, quindi entro fine anno partiremo col nuovo orario, ma è necessaria la formalizzazione di un accordo scritto col sindacato» chiarisce Rota. La risoluzione comporta una serie di cambiamenti: saranno assunti 20 nuovi dipendenti e si aumenteranno i chilometri percorsi ogni giorno dell’1% rispetto a quanto stabilito dal contratto di servizio. Una delle difficoltà lungo il percorso è dovuta ai diversi orari di apertura della metro, che occorre sincronizzare con le linee e i luoghi di interscambio. Preso atto dell’apertura anticipata,dagli scranni della mino- Una macelleria milanese vani». Senza un ricambio generazionale, dunque, la figura del macellaio che non si limita a spacchettare e impacchettare, ma che conosce le caratteristiche dell’animale vivo e le varie diversità di carni rischia di scomparire. «Già ora nei supermercati, nel reparto macellerie,ci lavora personale non specializzato, che non ha le competenze proprie di un macellaio. Per questo vogliono rinnovarsi». Gli stessi problemi toccano il settore pescherie. «I giovani al giorno d’oggi non vogliono sporcarsi le mani. Il nostro è un mestiere duro, ci si sveglia alle 4.30 e si tengono le mani quasi tutto il giorno nell’acqua, al freddo», spiega Raffaele Viggiani, presidente di Assopescherie.Anche qui, ilproblema non è certo di natura economica: «Un apprendista che ancora non sa distingue- re tra una sogliola e un branzino prende tra i 900 e i 1000 euro al mese». Sui siti online di annunci di lavoro sono tante le offerte a Milano, sia a tempo determinato che indeterminato, per macellai e pescivendoli. In molti casi si legge «urgente», a dimostrazione del fatto che l’offerta c’è (ed è anche ampia), ma quello che manca è la domanda. Non vanno dimenticate,inoltre,tutte le problematiche legate alla pressione fiscale per chi gestisce un’attività e cerca nuovo personale. «Considerato che per formare un ragazzo serve almeno un anno, dal punto di vista economico l’investimento che si fa è importante, perché sappiamo tutti quali siano i problemi dell’Italia in fatto di pressione fiscale», spiega Sarcà. «Ci sono anche progetti con le scuole per far tor- Confermate le restrizioni di Area C per gli automobilisti Tre milioni per aver il metro alle 5.30 Tanto investirà il Comune. Mentre Atm avvisa che è andato deserto il bando per i bus ecologici ranza (a parlare è il consigliere di Fi Comazzi) ci si chiede se è prevista anche un’estensione degli orari notturni, in linea con quanto avviene in altre metropoli europee. Qui la questione si fa più difficile: «Al momento non è in cantiere alcun progetto per le corse notturne» spiega Rota, «dal momento che il grosso dei lavori di manutenzione si svolgono proprio di notte, a partire da mezzanotte e tre quarti fino alle prime luci dell’alba». L’ostacolo è anche di natura economica:«Se partiamo dal presupposto che a Milano con le tariffe dei biglietti copriamo il 52% del costo del contratto e siamo i più virtuosi in Italia, il restante va coperto in altro modo, con risorse pubbliche. Con quelle di cui godiamo, è già una benedizione partire mezz’ora prima la mattina. A Cope- La metropolitana di Milano naghen, per essere onesti, viaggiamo tutta la notte, però ci pagano!», ha spiegato Rota. Parlando di risorse pubbliche, il consigliere De Corato vorrebbe che «i costi dell’apertura anticipata venissero pagati da Atm, senza gravare sul bilancio comunale. Secondo i dati del dicembre 2015, i dividendi ordinari Atm ammontavano a 3 milioni, mentre quelli straordinari a 30. Usino questi». Soddisfatto invece l’assessore Marco Granelli, per il quale «nella fascia oraria mattutina c’è un ampliamento della domanda e ci pare importante poter rispondere. Questo, inoltre, serve a facilitare l’utilizzo della metro,aiutandoci a diminuire il numero delle auto in città». Proprio su questo punto, il consigliere Fabrizio De Pasquale (Fi) mette in luce una contraddizione: «Oggi ve- niamo a sapere che il bamndo per i dieci bus elettrici è andato deserto. Questo significa che per tutto il 2017, mentre l’amministrazione si premura di tenere fuori dall’area C le automobili euro 3 e 4, farà entrare nella stessa area i suoi stessi pullman, inquinanti ed euro 3. Una palese incoerenza, che mette in luce le falle dell’azione amministrativa del Pd. Per il resto, siamo favorevoli all’apertura anticipata della metro» Infine, un dato paradossale: «negli ultimi 4 mesi sono stati trovati 75 pacchi sospetti» dichiara Rota. Per scongiurare il rischio di esplosioni, l’iter da seguire è questo: «se troviamo un pacco viene fermata la linea, sospendendo il servizio, e finché non arrivano gli artificieri per farlo brillare non si fa spostare il treno». La maggior parte dei casi, fortunatamente, si rivelano essere semplici bravate di teppisti o «ragazzi sbadati che scendono dalla metro dimenticando di avere uno zaino da portare sulle spale». Creando però disagi a tutti gli utenti. © RIPRODUZIONE RISERVATA 36 __Mercoledì 19 ottobre 2016__ CRONACA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 37 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Grande come duecento campi da calcio Centomila ingressi in 64 giorni di corse Così rinasce l’Ippodromo SAN SIRO NON È SOLO CALCIO Gare di galoppo ed eventi culturali e mondani nei fine settimana E il ristorante fa il pieno. Snai: sarà il nuovo centro dei milanesi ::: MASSIMO SANVITO ■■■ Il tondino di presentazione, dove i fantini ascoltano le ultime indicazioni degliallenatori, lo starter che dà il via alla corsa, le galoppate dei cavalli sull’erba verde e le scommesse. Nell’immaginario collettivo, spesso l’ippodromo si riduce a questo. Ma se si entra a San Siro Galoppo si nota molto dipiù. Innanzitutto perché è l’unico ippodromo al mondo a essere dichiarato monumento di interesse nazionale, un gioiello architettonico che copre la bellezza di quasi un milione e mezzo di metri quadrati. Una cosa come duecento campi da calcio messi uno affianco all’altro. Da inizio stagione (marzo) a oggi,gli ingressicertificati hanno superato i 100 mila, con un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2015. In 64 giorni di corse, le gare sono state quasi 500. Non ci sono solo piste, scuderie, box, circuiti di allenamento e punti scommesse. Entrando dall’ingresso dipiaz- zale dello Sport, superata la fontana che c’è in mezzo al giardino di fronte alla tribuna principale, si trova la palazzina liberty «del Peso», riservata agliospitie aimedia accreditati. I signori rigorosamente in giacca e cravatta e le signore col cappello. Dietro la tribuna secondaria, invece, c’è la più grande scultura equestre al mondo, tutta in bronzo: il Cavallo di Leonardo dell’artista Nina Akamu. Non solo. L’ippodromo di San Siro ospita anche un parco botanico con 72 specie diverse, tra alberi secolari e vere e proprie rarità, tra cui un pregiatissimo melo che, oltre a Milano, c’è solo a Parigi. Poi, il ristorante «Canter 1920», con accesso diretto all’ippodromo e l’area paddock, dedicata ai più piccoli, con animazione gratuita nei giorni delle corse. Insomma, un ippodromo a misura famigliare. «Stiamo lavorando moltissimo con l’obiettivo di rilanciare l’ippodromo e farlo vivere oltre l’ippica, aprendolo alla città - spiega Fabio Schiavo- Da sinistra a destra: il salto del fantino di Frankie Dettori, e due fasi di gara EXPO SPORT In ventimila per il weekend all’Arena Civica lin, Ad di Snai (proprietaria dell’ippodromo) -. Deve diventare sempre più un centro di aggregazione della cultura e del costume milanese. San Siro è Milano e Milano può ritrovarsi a San Siro». Proprio per questo, domenica, in occasione del Gran Premio Jockey Club e del Gran Criterium - due tra le corse più importanti della stagione (in palio premiper 800 mila euro) - l’ippodromo si è aperto anche alla musica e alla gastronomia. Un connubio che ha visto protagonistida una parte otto artisti della CPM Music Institute, una delle migliori scuole di musica di Milano, e dall’altra altrettanti ape-car attrezzati per il servizio ristoro, con carne,pesce, gelati. Risultato: terzo tutto esaurito della stagione, dopo le due edizioni del Wunder Markt, evento con food and drink, moda e artigianato, del 12 giugno e del 18 settembre. Del resto, San Siro non è nuovo a eventi legati al mondo dell’ippica. Per citare i più recenti: il 30 settembre è stato il punto di partenza della sfilata di 150 veicoli storici, mentre il 3 settembre, le famose lucidi San Siro che Vecchio- ni nella sua canzone dice «non ne accenderanno più», sono tornate invece ad accendersi. Per il ritorno delle corse in notturna sono arrivati in 8 mila, tra degustazioni e cinema all’aperto. La 129esima stagione del galoppo si chiuderà il 12 novembre, con un evento che da Snai dicono che «sarà ancora più grande di quello di domenica». Il rilancio dell’ippodromo passa, dunque, «per l’integrazione tra le diverse anime dello spettacolo. Anche l’ippica deve integrarsi con la vita della città che la ospita, le tradizioni, le radici, le esigenze di svago». © RIPRODUZIONE RISERVATA Si è chiuso con una bellissima giornata di sole «Expo per lo sport», l’evento organizzato con il Comune di Milano, l’Ufficio Scolastico, in collaborazione con il CONI Lombardia. Tante le discipline presenti sul campo dell’Arena Civica e sulla pista di atletica: dagli sport più comuni come basket, pallavolo, tennis, fino al tiro al piattello, al paintball, all’ultimate, al cricket. Expo per lo sport si è chiuso con un totale di 20.000 presenze e l’obiettivo raggiunto di appassionare all’attività sortiva e trasmettere i valori che lo sport rappresenta. 38 CRONACA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano ■ PARETO - Via Pareto - zona 8 Mercati ■ RANCATI - Via Rancati - zona 2 ■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6 Oggi ■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2 ■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7 ■ BORSI - Via Borsi - zona 6 ■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5 ■ DE CAPITANI - Via De Capitani-zona 9 ■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3 ■ GAETA - Via Gaeta - zona 9 ■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6 ■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4 ■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9 ■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2 ■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2 Domani ■ AMPERE - Via Ampère - zona 3 ■ CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1 ■ CALVI - Via Melloni - zona 4 ::: le lettere ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ DE PREDIS - Via Tradate - zona 8 ■ DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6 ■ ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ ROMBON - Via Rombon - zona 3 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ SEGNERI - Via Segneri - zona 6 ■ TONEZZA - Via Tonezza - zona 7 ■ TRAVERSI - Via Traversi - zona 8 ■ UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4 ■ VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9 Chiusura al traffico: Via Lorenteggio: fra Via Tito Vignoli e Via Leone Tolstoi strada chiusa al traffico causa cantieri in direzione Centro Città Lavori M4 Termine lavori previsto: 31 dicembre 2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri Lavori M4 - Termine previsto: 31 dicembre 2017. Via Brera: fra Via del Carmine e Via Melone strada chiusa al traffico causa cantieri. Via Foppa: fra Piazza Simone Bolivar e Via Giorgio Washington: strada chiusa al traffico causa cantieri: Termine lavori: Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi NOTTURNO E DINTORNI Il sindaco si è accorto di noi? Maria S. e.mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano Caffé Society Pets - Vita da animali Neruda ANTEO SPAZIOCINEMA ELISEO MULTISALA VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Un padre, una figlia 13.00 Café Society 15.30-17.50 Qualcosa di nuovo 13.00-15.30-17.40-20.30-22.30 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.00 Café Society 13.00 Un padre, una figlia 15.00-17.30-20.00-22.30 Neruda 15.30-17.50-20.15-22.30 APOLLO SPAZIOCINEMA GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Café Society 13.00-15.30-17.50-20.00-22.00 La verità sta in cielo 13.00-15.30-17.50-20.00-22.00 Vado a scuola: Il grande giorno 13.00-17.50 Indivisibili 15.30 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 19.40 Lettere da Berlino 13.00-15.30-17.50-20.00-22.00 Domani 13.00 Vado a scuola: Il grande giorno 15.00 Quando hai 17 anni 17.20-19.40-22.00 ARCOBALENO FILMCENTER VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 Pets - Vita da animali 15.00 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 17.00-20.30 Café Society 15.15-21.30 Pets - Vita da animali 17.30-19.40 Neruda 15.00-17.10-19.20-21.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 Frantz Un padre, una figlia 14.40-19.15-21.20 16.50 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Neruda 15.30-17.50-20.10-22.30 BELTRADE VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 Il fiume ha sempre ragione Le ultime cose Laurence Anyways La teoria svedese dell’amore Heart of a dog Liberami 13.20 14.40 16.20-V.O.SOTT. 19.20-V.O.SOTT. 20.40 22.00 CENTRALE MULTISALA VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Inferno V.O. Frantz 14.30-17.00-19.30-22.00 14.30-17.00-19.30-22.00 COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 Inferno Café Society Pets - Vita da animali Qualcosa di nuovo Alla ricerca di Dory Bridget Jones’s Baby DUCALE MULTISALA 15.15-21.30 17.30-19.40 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-16.55-20.30-22.30 15.30-17.30-18.45-20.30-22.30 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 15.30 17.30-20.00-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Pets - Vita da animali 15.00 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 17.00-20.30 Qualcosa di nuovo 15.15-17.30-19.40-21.30 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 La verità sta in cielo Café Society Lettere da Berlino Quando hai 17 anni 15.30-17.50-20.30-22.30 15.30-17.50-20.30-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.15-17.40-20.10-22.30 GLORIA MULTISALA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 Pets - Vita da animali Café Society Inferno Inferno V.O. Bridget Jones’s Baby 15.10-17.30-20.00 21.45 15.15-17.30-22.10 20.00 10.30 MEXICO VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 Bozzetto non troppo ODEON - THE SPACE CINEMA 15.30-17.30-19.30-21.30 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Inferno 12.00-14.35-17.10-19.40-22.10 Pets - Vita da animali 12.15-14.30-16.40-19.00-21.30 Qualcosa di nuovo 12.40-15.00-17.20-19.45-22.05 Pets - Vita da animali 11.50-13.30-14.10-16.30 Café Society 12.00-14.20-16.45 Bridget Jones’s Baby 19.00-21.55 I Babysitter 12.45-15.10-17.35-20.00-22.25 Alla ricerca di Dory 11.50-14.20 Mine 17.00-19.40 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 12.10-14.40-17.10-19.40-22.15 Inferno 12.30-15.20-18.10-21.00-21.40 La verità sta in cielo 19.15 Deepwater - Inferno sull’Oceano 17.00 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.00 Café Society 22.20 ORFEO MULTISALA Pets - Vita da animali Bridget Jones’s Baby Café Society Inferno PALESTRINA 15.00-16.55-18.50-20.40 22.30 14.50-16.45-18.40-20.35-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 The Assassin Rara - Una strana famiglia Ma Loute 17.15 15.15-19.15 21.15 PLINIUS MULTISALA VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 UCI CINEMAS BICOCCA 15.00-17.30-20.00-22.30 16.00-18.00 20.10-22.30 15.00-17.00-19.00-21.00 15.30-17.50-20.10-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 15.30-17.50-20.10-22.30 VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 American Pastoral Bridget Jones’s Baby Inferno Inferno I Babysitter Deepwater - Inferno sull’Oceano UCI CINEMAS CERTOSA VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 22.30 Bridget Jones’s Baby 19.45 Pets - Vita da animali 17.10-17.30-20.00 Inferno 17.00-17.20-19.50-22.20-22.35 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00 Alla ricerca di Dory 17.20 Qualcosa di nuovo 19.40-22.20 I Babysitter 17.30-20.00-22.30 Inferno V.O. 20.30 Qualcosa di nuovo 17.30 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.10-19.50 Go with me 22.30 VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 Caffè Cronaca di un amore The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil CINEWANTED 15.00 17.00 21.15 VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643 VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 Inferno Pets - Vita da animali Bridget Jones’s Baby Pets - Vita da animali Café Society Bad Moms - Mamme Molto Cattive I Babysitter Infferno V.O. 20.00 Alla ricerca di Dory 14.30-15.10-17.30 Neruda 19.50-22.20 Attesa e cambiamenti 14.30-22.10 I magnifici 7 16.40 La verità sta in cielo 22.30 Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi 20.00 Lettere da Berlino 14.35-17.05-19.45 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 15.00-17.30-20.10-22.40 Café Society 20.15-22.30 Pets - Vita da animali 15.40-18.00 Mine 14.35-17.30-20.00-22.25 Go with me 17.05 Qualcosa di nuovo 20.05-22.20 Il missionario - La preghiera come unica arma 17.30-20.00 Mike & Dave: un matrimonio da sballo 14.45-22.25 Qualcosa di nuovo 15.20-17.45 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00 Pets - Vita da animali 14.20-16.50-19.10-21.30 Inferno 15.20-18.05-21.00 Pets - Vita da animali 15.00-17.20-19.50-22.10 I Babysitter 21.00 Pets - Vita da animali (3D) 16.00-18.15 SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 17.00 14.15-19.45-22.30 14.30-17.10-19.50-22.30 16.15-19.00-21.55 15.15-17.35-20.00-22.20 14.40-17.20-22.35 Riposo ASSAGO ■ CENTRO v. Orefici, 2; v. San Calimero, 1; c.so Garibaldi, 49; v. San Vittore, 12. ■ NORD v.le Certosa, 121; v. Murat, 5; v.le Affori, 10; v. Palanzone, 33; v. E. De Marchi, 45; v. Fabio Filzi, 10. ■ SUD v.le Lucania, 10; v. Val di Sole, 22; c.so San Gottardo, 1; v.le Famagosta, 36. ■ EST c.so Buenos Aires, 39; v.le Monza, 177; v. E. Lussu, 1; V. Denti, 2; v. Casoretto, 37; v. Nino Bixio, 1; v. Amadeo, 40; v. Cadore, 29; v. Toscolano, 1. ■ OVEST p.za Bolivar, 11; v. Giambellino, 131; v. delle Forze Armate, 212; v. Rembrandt, 22; v. E. Kant, 8; v. Silva, 39; v. Pier della Francesca, 3. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Contest di video alla Triennale EVENTO Climathon è un evento internazionale sui cambiamenti climaticiche avrà luogo il28 ottobre contemporaneamente in più di 120 città nel mondo, tra cui 5 italiane: Milano, Venezia, Bologna, Torino e Latina. Per Milano, sarà l’Innovation Hubdi Lomazzo (Como) a ospitare la competizione che sarà incentrata sul sistema idrico lombardo. Il Climathon a ComoNExT inizierà il 27 ottobre per concludersi il 28 pomeriggio. Imprenditori, ricercatori, innovatori, studenti universitari interessati a partecipare all’evento con ComoNExT potranno iscriversi entro il 21 ottobre, compilando il modulo presente sul sito climathon.climate-kic. org/join/steps/1, specificando Milano 27-28 ottobre Iscrizioni entro il 21-10 Gentile direttore vorrei che una volta per tutte si ponesse l’accento sulla bontà dei mezzi pubblici di Milano, intesa come qualità ed efficacia del servizio. Mi capita di prendere sempre più spesso la metropolitana la sera e sono rimasta piacevolmente sorpresa da come le cose siano cambiate nel giro di pochi anni. Non solo si può viaggiare tranquilli a tutte le ore della sera ma l’impressione è che ci sia sempre più gente che si serve dei mezzi pubblici. E non mi riferisco soltanto alle persone di ritorno dal lavoro ma anche a quelle famigliole e gruppi di amici che la sera vanno a teatro o a mangiare fuori. Il che - è ovvio - tranquillizza i viaggiatori saltuari come me. Se poi mi fosse consentito vorrei fare un plauso particolare agli operatori Atm dell’ufficio informazioni di Bisceglie, sempre pronti a dare informazioni e aiuto ai viaggiatori. Temevo che l’operazione simpatia dell’azienda trasporti fosse un’esperienza chiusa con Expo invece noto con piacere che la disponibilità e gentilezza con i passeggeri continuano così come la capillarità delle informazioni. Grazie Atm, qualcuno lo dica. Milena P. e.mail MILANO fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra Via Montevideo e Viale Coni Zugna: lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre 2016 Via Ascanio Sforza: fra Via Scoglio di Quarto e Via Conchetta divieto di transito fino alle 03:00 del 31 ottobre 2016. Traffico difficoltoso in: Viale Bianca Maria: fra Via Mayr Giovanni e Via Vincenzo Bellini restringimento di carreggiata causa cantieri in direzione Piazza 5 Giornate. Termine: 20 Ottobre 2016. Via Antonio Sant'Elia Altezza. Sfida internazionale a Lomazzo Il lato bello dei mezzi pubblici Sono una residente del quartiere Giambellino e, stando alle ultime dichiarazioni del sindaco Sala, sembrerebbe che quest’ultimo abbia capito la gravità della situazione nella mia zona, ma non solo. Perché in tutte le zone periferiche di Milano i problemi sono gli stessi da anni, senza che nessuno sia mai intervenuto. Vedremo ora Sala cosa sarà in grado di fare. Qui la vita non è per niente facile.L’illegalità regna sovrana, con le occupazioni abusive ogni giorno, i furti nelle case e nelle cantine, il degrado che aumenta col passare dei mesi. Insomma, siamo abbandonati dalle istituzioni. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. PERIFERIE Farmacie HINTERLAND UCI CINEMAS MILANOFIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 I Babysitter 17.40-20.10-22.20 Inferno 17.10-19.50-21.45-22.35 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00 Pets - Vita da animali 17.00-19.30 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.40-20.10-22.35 Mine 17.30-20.10-22.35 Qualcosa di nuovo 18.20-20.30-22.35 Pets - Vita da animali 17.40 Bridget Jones’s Baby 19.50-22.35 I magnifici 7 17.00 Alla ricerca di Dory 17.30 La verità sta in cielo 20.00 Pets - Vita da animali 20.10-22.20 Go with me 22.45 Inferno 17.00 MOSTRA Al via Movi& Co Design After Design la Mostra, l’appuntamento conclusivo del Contest video organizzato da Movi&Co Connecting Creativity, in collaborazione con Triennale e Università IULM, dedicato alla XXI esposizione universale.Oggi alle 18.30, alla Triennale di Milano, si potranno visionare i 32 video realizzati dai giovani registi nell’ambito delContestMovi& Co Design After Design, un’opportunità di incontro e confronto fra realtà diverse, un’esperienza in cui creatività e innovazione fanno dialogare i giovani registi indipendenti italiani e i Paesi che hanno partecipato alla XXI Esposizione Internazionale. Più di 115 gli iscritti al concorso, 36 i videomake, 32 i video. Oggi, ore 18,30 Triennale di Milano BELLINZAGO LOMBARDO ARCADIA C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.45-20.30-22.50 I Babysitter 17.40-20.20-22.25 Inferno 17.00-18.00-19.50-21.10-22.30 Alla ricerca di Dory 17.50-20.20 Pets - Vita da animali 17.20-18.10-20.00-21.00-22.10 Mine 22.40 Bridget Jones’s Baby 17.10-20.05 Deepwater - Inferno sull’Oceano 22.45 Café Society 19.55 Mike & Dave: un matrimonio da sballo 17.40-20.15-22.35 Qualcosa di nuovo 17.15-20.10-22.25 La verità sta in cielo 17.30-22.20 CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Inferno 16.15-19.15-22.15 Pets - Vita da animali 16.40 Bridget Jones’s Baby 19.05-22.00 Alla ricerca di Dory 16.05-18.40-21.20 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 16.50-19.35-22.05 Go with me 16.25-21.30 Deepwater - Inferno sull’Oceano 18.55 Inferno 16.00-19.00-21.50 Pets - Vita da animali 17.00-19.30-21.55 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.30 Mine 17.50 La verità sta in cielo 19.10 Mike & Dave: un matrimonio da sballo 16.30-21.40 Qualcosa di nuovo 17.10-19.45-22.10 Pets - Vita da animali 17.20-19.50 Mine 22.20 MELZO ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Bad Moms - Mamme Molto Cattive Mine Qualcosa di nuovo Pets - Vita da animali Inferno | Atmos 22.20 20.20 20.10-22.30 19.50-22.00 21.00 PADERNO DUGNANO LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Bad Moms - Mamme Molto Cattive Alla ricerca di Dory Ben-Hur Café Society Mine Inferno Pets - Vita da animali Bridget Jones’s Baby I Babysitter L’era glaciale: In rotta di collisione Deepwater - Inferno sull’Oceano Mike & Dave: un matrimonio da sballo Pets - Vita da animali Lettere da Berlino Go with me Inferno PIOLTELLO Il diario di Piano sul Giambellino 16.30-18.40-20.45-22.50 16.50-19.00 21.10 16.30-18.40-20.45-22.50 17.30-19.30-21.30 17.40-20.20-22.45 17.30-19.30-21.30 16.30-18.50-21.15 16.45-18.45-20.40-22.30 17.00 19.00-21.00 16.30-18.40-20.45-22.50 16.30-18.30-20.30-22.30 18.50-22.45 17.00-20.50 16.40-19.10-21.40 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Mike & Dave: un matrimonio da sballo Qualcosa di nuovo Inferno Inferno | Imax Pets - Vita da animali Café Society 17.30-20.00-22.25 17.30-19.50-22.10 22.30 18.00-21.00 17.00-19.20-21.40 20.00 LIBRI Oggi alle ore 18.30 al Palazzo della Permanente, Via Turati 34, nel salone alprimo piano,verrà presentato il volume di Renzo Piano «G124 Diario dalle periferie/1 Giambellino Milano 2015». G124 è ilcodice che identifica una stanza di Palazzo Giustinianial Senato assegnata all’architetto e senatore a vita Renzo Piano. Il G124 è un gruppo di lavoro costituito da giovani architetti under 35 (retribuiti con lo stipendio del Senatore) con il compito di produrre studi di rammendo su una periferia italiana. Nel 2015, il G124 ha lavorato sul multietnico quartiere Giambellino, una delle storiche periferie milanesi dove c’è un nucleo di case popolari che non hanno mai avuto manutenzione. Oggi, ore 18,30 Palazzo della Permanente Go withh me 17.40-22.30 Inferno 17.00-19.45 Deepwater - Inferno sull’Oceano 19.45 La verità sta in cielo 22.10 Pets - Vita da animali 17.30 Al posto tuo 22.40 Bridget Jones’s Baby 17.00 Mine 20.00 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 17.30 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00 I Babysitter 17.30-20.00-22.20 Alla ricerca di Dory 17.15 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 22.30 Inferno V.O. 19.50 Attesa e cambiamenti 17.20-19.40 I magnifici 7 22.00 Lettere da Berlino 17.10-19.40-22.10 ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Pets - Vita da animali (3D) 16.50 Bridget Jones’s Baby 21.30 Qualcosa di nuovo 15.05-17.25-19.45-22.05 Pets - Vita da animali 15.00-17.20-19.40 La verità sta in cielo 22.15 La verità sta in cielo 15.10-17.30 I Babysitter 17.10-19.35-21.50 Mike & Dave: un matrimonio da sballo 16.35-19.30-22.20 Mine 19.20-21.50 Bad Moms - Mamme Molto Cattive 16.45-19.15-21.45 Attesa e cambiamenti 14.55-17.30-19.45 Deepwater - Inferno sull’Oceano 17.15-22.05 Go with me 19.45-22.05 Inferno 15.20-18.10-21.00 Pets - Vita da animali 16.15-18.50-21.15 Inferno 15.50-18.40-21.30 Alla ricerca di Dory 19.05 Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.30 Alla ricerca di Dory 16.40 Alla ricerca di Dory 16.40 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) Bad Moms - Mamme Molto Cattive I Babysitter Pets - Vita da animali Qualcosa di nuovo I Babysitter Alla ricerca di Dory Deepwater - Inferno sull’Oceano I Babysitter Inferno SESTO SAN GIOVANNI 19,50-22,10 17,20 17,10-20,00-22,10 17,10-20,00 22,10 17,10 22,10 20,00 17,10-19,40-22,10 SKYLINE MULTIPLEX C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 Café Society La verità sta in cielo Qualcosa di nuovo L’era glaciale: In rotta di collisione Mike & Dave: un matrimonio da sballo Pets - Vita da animali Pets - Vita da animali Inferno Alla ricerca di Dory Bridget Jones’s Baby Bad Moms - Mamme Molto Cattive I Babysitter Inferno | Imax 16.20-18.20 20.30-22.30 15.30-17.40-20.15-22.20 15.30 17.30-20.20-22.30 16.30-18.30-20.30-22.30 15.30-17.30-19.30-21.30 16.30-19.00-21.30 15.30-17.45-20.00 22.15 15.15-17.45-20.00-22.30 15.15-17.40-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00-22.30 CRONACA __Mercoledì 19 ottobre 2016__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it L’integrazione che non ti aspetti a Grosotto (Sondrio) L’assessore Gallera Il Comune si tiene i profughi perché vincono a calcio «Hub Sammartini Ora l’emergenza è fuori dal centro» Cittadini restii all’accoglienza.Ma appena gli immigrati fanno gol cambiano idea ::: CLAUDIA OSMETTI ■■■ E dire che non erano stati accolti con troppo entusiasmo. Anzi, in quel paesino a due passi da Sondrio proprio non ce li volevano. Quando quest’estate, a Grosotto, ha messo piede una famiglia di profughi del Togo si era levata più di una voce di dissenso: in quel piccolo borgo sulle montagne della Valtellina,un gruppetto di cittadiniaveva pure promosso una raccolta firme per evitare di aprir loro le porte della casa parrocchiale dove, oramai, stanno da più di tre mesi. Ma tra i profughi di Grosotto e la comunità che li ospita ci si è messo di mezzo il pallone. Ed è stato amore al primo palleggio. Già: l’integrazione, qualche volta, ha bisogno di un campo da calcio. Ne sanno qualcosa Djinedou Ouro-Akpo e suo fratello Pagal, i ragazzi togolesi di 21 e 23 anni che hanno superato le ritrosie tirando rigori dal dischetto. Tutto è cominciato in agosto: scarpe da ginnastica ai piedi, i due si presentano al campo sportivo comunale dove si sta allenando la squadra delGrosotto, che gioca in Csi, il campionato di dilettantitisco provinciale. Lì per lì vengono guardati di straforo, al punto che l’allenatore li invita a giocare tra gli sbuffi dei presenti. Poi, però, succede il miracolo. I primi dieci minuti cala il silen- La squadra del Grosotto quest’anno rafforzata dai profughi del Togo zio, alla fine del primo tempo sugli spalti ci sono facce stupefatte, nel secondo si è organizzata una curva che manco San Siro quando c’è il derby: in 90 minuti è il delirio, quei due richiedenti asilo sono dei fenomeni del pallone. Negli spogliatoi partono le prime pacche sulle spalle, i loro nomi sono troppo complicati da pronunciare così qualcuno prova a italianizzarli: Ginesio e Mubarak diventano popolari nell’arco di una partitella estiva. Oggi, per gli abitanti di Grosotto, sono Gino e Muby: e guai a chi li tocca. Sissignori: l’eccitazione è talmente alta che i responsabili del Grosotto li vogliono subito tesserare. Ma per farlo hanno bisogno del permesso di soggiorno, così prendono la macchina e vanno a Sondrio, per cercare di sveltire le pratiche. Tutto lecito,è che il tempo stringe e le visite di rito bisogna farle in fretta. I volontari della Caritas che tanto avevano penato per sistemare quella famiglia di Lomè in alta Valtellina non credono ai loro occhi: è il calcio, bellezza. Tra un assist e un tiro dall’angolo salta anche fuori che i due non sono dei dilettanti: in Togo giocavano da semiprofessionisti in una squadra della capitale, «guadagnavamo circa 300 euro al mese», raccontano a chi chiede loro, una cifra di tutto rispetto nello Stato africano. Adesso, invece, indossano la maglia gialla del Grosotto, e ne vanno fieri: uno di loro porta il mitico numero 10. Il più giovane è un’ala sinistra, l’altro un centrocampista. Mubarak purtroppo al momento è fermo, un piccolo problema di salute, ma rimane incollato al resto della squadra: «È sempre in prima fila, aiuta i compagni, dà indicazioni», spiega l’allenatore. I risultati, tra l’altro, non hanno tardato ad arrivare: su cinque partite giocate, il Grosotto ha incamerato tre vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. È secondo in classifica e venerdì si giocherà il big match con la capolista: «Si divertono, vivacizzano il paese e il gruppo è unito», commenta il presidente della squadra, Lando Marchica, che pare abbia ricevuto offerte per la cessione dei due «campioni»: nulla di ufficiale, ma il paese è piccolo e la gente mormora. «Il loro arrivo ci ha fatto fare un salto di qualità», racconta il mister Ezio Palotti: «Sono due splendidi ragazzi, educatissimi e rispettosi, qualità che servono dentro e fuori il campo e che, spesso, mancano a molti di noi». © RIPRODUZIONE RISERVATA ■■■ Prosegue l’odissea del centro profughi di via Sammartini. Ieri a verificare la situazione d’emergenza è arrivato l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, accompagnato dal direttore dell’Ats Città Metropolitana Marco Bosio. A preoccupare Gallera sono soprattutto le condizioni igieniche con le quali devono convivere i profughi. Nei giorni scorsi, l’Ats aveva parlato apertamente di «rischio epidemie» per quanto riguarda «scabbia e varicella» e ieri l’assessore ha rincarato la dose: «I locali messi a disposizione sono assolutamente inadeguati. I letti sono accatastati, i bagni sono insufficienti per essere utilizzati da un così elevato numero di persone», ma soprattutto «c’è un ambulatorio dell’Atsche visita iproGiulio Gallera [Omni] fughi che dormono all’interno, ma che non riesce a garantire assistenza anche a quelli che stanno all’esterno. Il che significa che il rischio trasmissione di malattie non può essere arginato, visto che anche chi dorme all’aperto, di giorno, pranza insieme agli altri profughi nella mensa del Centro. Insomma la situazione è preoccupante, soprattutto perché stiamo andando incontro all’inverno con tutte le conseguenze che esso comporta». Per questo Gallera è tornato ad attaccare il governo e le sue politiche d’accoglienza: «Oggi ne ho toccato con mano l’assoluto fallimento. Spero che ci sia un’azione governativa che porti a collocare al di fuori di Milano, ormai allo stremo da questo punto di vista, i profughi ancora in arrivo». F.RUB. © RIPRODUZIONE RISERVATA __Mercoledì 19 ottobre 2016__