Libero - 19 Ottobre 2016 - 20-10-2016

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Libero - 19 Ottobre 2016 - 20-10-2016
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Mercoledì 19 ottobre 2016
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DIRETTORE VITTORIO FELTRI
ANNO LI NUMERO 289 EURO 1,50*
Polemica sulle note spese
Renzi si gode gli Stati Uniti
Tu vuò fà l’americano
Obama attacca la Ue tedesca su austerity e immigrati e fa una marchetta al premier
alla Casa Bianca. Matteo esaltato dagli Usa perché in Italia e in Europa è il più anti-Putin
Luigi Di Maio
non è un ladro
Rispettatelo
di VITTORIO FELTRI
Quelli del Movimento 5 Stelle litigano più tra di loro che
con i propri avversari. Non si
capisce perché sprechino
energie in polemiche intestine che, per altro, non giovano all’immagine grillina, anzi la sporcano. Oddio, questisono affari che riguardano
i pentastellati e
non citurbano più
di tanto, ma è impossibile
non parlarne perché le beghe ormai sono di dominio
pubblico.
In particolare quella che riguarda Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera accusato di aver speso poco più
di 100 mila euro in tre anni
per andare su e giù (...)
segue a pagina 9
di RENATO FARINA
Matteo, lo ha chiamato
Matteo. Sul serio. Nome
dibattesimo, come un fratello, come l’amico di una
vita, come Re Artù diceva
«caro Lancillotto», adesso
c’è lui,cavaliere della tavola ovale. Non ci sono altri
Matteo almondo, cosìgiovane,cosìvenuto dalniente.
Essere trattato da Re
dall’Imperatore, dev’essere come un uragano nella
pancia per un ragazzotto
di Rignano all’Arno. (...)
segue a pagina 2
BECCHI - SACCHETTI
a pagina 4
C’è più fumo
che arrosto
LA MANOVRA / Boeri: con le mance sulle pensioni buco da 20 miliardi
Follia: vogliono tassare i contanti
Padoan: molti onesti risparmiatori si tengono liquidi, su questa ricchezza vanno pagate imposte
di GIULIANO ZULIN
È riapparso Monti
Campana a morto
Inutile girarci intorno: quando
un governo usa l’inglese per promuovere un suo provvedimento
c’è sempre una fregatura. L’abbiamo amaramente scoperto
con il famoso capital gain, ovvero
le tasse sui guadagni finanziari,
che i risparmiatori italiani hanno
visto balzare dal 12,5% al 26%
con il governo Renzi. (...)
segue a pagina 6
La super renzina
cazziata dai giudici
di GIANLUIGI PARAGONE
di FRANCO BECHIS
Ditemi che non è vero. Ditemi
che tra poco uscirà fuori la verità
e cioè che c’è un patto segreto
per far vincere il Sì schierando i
morti viventi sulle barricate del
No. Una specie di patto (...)
La procura della Repubblica di
Roma ha già avviato la procedura per avere i verbaliintegrali della deposizione- lunedì 17 ottobre- come teste al processo Mafia Capitale (...)
segue a pagina 8
segue a pagina 8
SANDRO IACOMETTI
di FAUSTO CARIOTI
Per quanto ipertrofico
possa essere l’ego dell’italiano di turno (e quello di
Matteo Renzi lo è parecchio), davanti al cancello
della Casa Bianca a prevalere è sempre la sindrome
del parente povero che ha
ricevuto l’invito dallo zio
d’America. La visita ufficiale con annessa «State
dinner», l’agognata cena
di Stato, per il premier è il
sigillo a un rapporto speciale, una moneta (...)
segue a pagina 3
Da oggi con
D
Dice che vota No
per far vincere il Sì
* Con: "I 100 CAPOLAVORI DEL JAZZ" - CD nr. 4 - € 6,00.
a pagina 6
IN EDICOLA CON
I
1 O O
C A P O L AV O R I
DEL
I N
5 C D
DA OGGI 4°CD A €4,50
più il prezzo del quotidiano
La Cassazione spalanca le frontiere
Se l’immigrato convive
non lo puoi più espellere
di FILIPPO FACCI
I nemici delle unioni civili,
questa volta, avranno un formidabile asso nella manica
per tornare ad attaccare la
Legge Cirinnà (n.76/2016) e
cioè quella che appunto codifica le unioni civili e le convivenze di fatto. (...)
segue a pagina 13
I 1OO CAPOLAVORI DEL
IN 5CD
IL CASO ICARDI
Omesso controllo
L’Inter dovrebbe
multare se stessa
di GIUSEPPE CRUCIANI
a pagina 31
4°CD a soli €4,50
+ il prezzo del quotidiano
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.70 / MC & F - € 2.50 / SLO - € 2.80 / HR - HRK 21.00
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il grande spot
AFFINITÀ In un’epoca di tensioni, il giovane leader
italiano con la faccia rossa e le mani in tasca è l’unico
a credere ancora alla superiorità morale degli yankee
Renzi vuò fà l’americano
Obama lo fa sentire Fonzie
Alla casa Bianca grandi sorrisi, complimenti e pacche sulle spalle per
il premier. Che imbevuto del mito Usa è l’amico ideale per Barack
::: segue dalla prima
RENATO FARINA
(...) Uno sipone dei problemi di comportamento. Ad esempio, sprizzare gioia, mettersi le mani in tasca giovialmente, oppure corrucciare la fronte per illustrare la consapevolezza di aver il mondo sulle spalle?
Che imprevedibili problemi da statista.
Il fatto è questo: ieri a Washington, Obama ha scelto Renzi, come «best friend», il
maggior alleato americano nella zona del
mondo più gravida di casini del millennio. Renzi è stato scelto perché premier
dell’Italia, non per la sua faccia rossa da
mangiatore di mele e di bistecche. Ma è
anche l’unico in circolazione, tra i capi di
Stato e di governo d’Europa, che sia imbevuto delmito americano, dell’idea di superiorità culturale e morale degli yankee, di
qualunque colore siano, a cui non crede
più nessuno, neanche gli americani.
Obama sta giocando il finale della sua
partita. Una brutta partita, almeno in politica estera. Ha difeso troppo l’islam, ha dato scioccamente retta ai fanatismi di Hillary. E si trova il mondo contro: sta ai ferri
corti con la Russia, spiazzato sul Mediterraneo dall’attivismo diPutin. E con un’Europa guidata da una Merkel che ha una
politica economica opposta a quella americana e giapponese, tutta austerità-austerità e cazzipropri, e nessuna voglia disgonfiare le tensioni africane che sbattono poveri cristi a casa nostra. I francesi figuriamoci, con la loro grandeur, sono il diavolo
per gli americani. Gli altri sono troppo piccoli e senza capi. Invece l’Italia è lì, davanti
alla Libia. Con un ragazzotto che, fin nel
gergo e nelle posture da Fonzie, ha l’aria
di essere pronto a ordinare un hamburger
doppio con il burro di arachidi, e somiglia
persino un po’ a Elvis Presley nella sua fase in cui cominciava a mettere su chili.
Gioverà questo all’Italia? Se torniamo
ad avere un ruolo centrale, non solo per i
gommoni degli africani, ma anche per gli
investimenti degli americani e le loro attenzioni di protezione militare, scombinando i piani a Berlino e al suo alleato di
Parigi,tanto meglio. Ma sulla politica americana e quella di Renzi, si prega leggere
su queste pagine Fausto Carioti, qui invece proviamo a identificarci con Renzi e
con il suo godimento da riccio, per spalmarne un po’ anche sul nostro pessimo
umore all’idea dei nostri guai, e che sia in
testa in America la sciagurata Hillary.
Dunque. La visita in America del nostro
presidente delConsiglio, ilsuo accoccolarsi nello studio ovale, il suo ciondolare incredulo ma compìto, esitante se grattarsi
la testa o dare una pacca a Obama, e poi
decidere di no, perché non è un bullo e sa
stare al mondo, e guardare i giardini bruttini ma fatati della casa Bianca con indifferenza, e resistere alla tentazione di saltare
come un grillo, è la cosa che somiglia di
più al coronamento di un sogno infantile
che si ricordi da quelle parti, dove pure di
film ne hanno visti tanti. Per questo Obama ha scelto lui, il giovanottone toscano,
come ospite per l’ultima cena ufficiale della sua presidenza. Gli mette le ali. È uno
degli ultimi esseri al mondo che crede all’America, si fida dell’America, disinteressatamente, se potesse tornare in vita, Renato Carosone gli dedicherebbe «Tu vuò
fà l’Americano» (ho controllato sulla copertina del disco: si scrive così).
Ripete in inglese, anche quando parla
in italiano, che l’America per l’Italia è il
«best friend». Il migliore amico. A nessuno dei due piacerà il paragone, ma accidenticome sisomigliano Renzie Berlusconi. Berlusconi da quelle parti ci è arrivato
che aveva più di 60 anni, ma aveva la stessa aria di bambinone felice. Due Tom
Sawier, che con l’astuzia hanno saputo racimolare i buoni necessari per un ingresso premio nella fabbrica del cioccolato,dove zampillano lapislazzuli, e spandono felicità. Dopo Silvio, Matteo. Quella carogna
della Clinton ha fatto piangere a suo tempo Berlusconi, ora c’è la rivincita per tutti.
Obama stava seduto prima con lui in
salotto, e Renzi non riusciva a piegare le
labbra verso il basso, erano sempre dipinte all’insù come un’emoticon, una volta si
sarebbe detto come un cartone animato,
incollate nello stupore di essere al centro
del mondo e non nel senso del bar sport.
Poi quelle labbra, Renzi le ha dovute ritirare giù con un gesto prepotente di volontà,
per apparire una persona seria, un leader
mondiale compreso delle sortidell’universo, attento alle strategie dell’Isis e di Putin,
e non un giovanotto in carne bisognoso di
soccorso per vincere il referendum in Italia.Noi siamo questo, in Italia.Non ilmondo, ma un referendino del cavolo. Finalmente Renzi precisa che chiunque vinca
non sarà né un bengodi né una catastrofe.
Meno male, era ora. E però si fa lisciare il
pelo da gattone che stenta a non emettere
uggiolii orgasmici.
Obama morbidamente dice: «Le riforme di Matteo…». Ripete: «Le riforme che
Matteo ha iniziato sono giuste».
Renzi adesso che torna, va tenuto giù.
Bisognerebbe fare come gli antichi romani con i generali di ritorno dai Paesi barbari, che ricordano che sono alla fine delle
cacche, come tutti. Ma che ci si vuol fare. Il
ragazzo è stato paracadutato al centro del
mondo, anzi si è auto-lanciato a Washington, in quel prato verde da Walt Disney,
con una specie di catapulta da ragazzo della Via Paal di Rignano sull’Arno, e non gli
pare vero di aver mirato giusto.
Cerca di fare la faccia compita, alza il
volto per ascoltare ciò che dice il Padrone
del Mondo, ma si capisce benissimo che
non riesce ad ascoltare le parole. Non perché faccia fatica con l’anglo-americano di
Barack Obama, facile anche per i principianti, ma perché vola.Le sue grandi orecchie,che lo collegano misticamente ai predecessori Berlusconi e Andreotti, ascoltano non i concetti del capo della Casa Bianca,ma la musica delsuo Paradiso personale.Luiè proprio lì,con i giornalisti americani, le aiuole di Kennedy lo circondano. Un
attimo fa era a litigare in Consiglio comunale su quali vasi e quali fiori piazzare nell’isola pedonale di Rifredi. Non sta nella
pelle.Ci ritorni in fretta. Magari non abbassi le ali, ma le tasse sì. Altrimenti torni in
America e ci resti.
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In gioco il voto degli italiani in Usa
«Sei il migliore, io tifo per il Sì»
«E io manterrò i soldati in Iraq»
Scambi di favori a Washington
::: ELISA CALESSI
■■■ «We save the best for
last», abbiamo riservato il meglio alla fine. Eccede subito in
lusinghe,Barack Obama, dando il benvenuto a Matteo Renzi, «my good friend», sul prato
della Casa Bianca. Ed è la cifra
di una giornata segnata da
complimenti (Obama lo presenta come un premier«giovane, bello e campione di Twitter», Renzidice che è un «regalo incredibile essere qui»), pacche sulle spalle, sorrisi. Naturalmente in questa sincera ed
esibita cordialità c’è anche
uno scambio di favori. Per il
presidente americano, ospitare il quarantenne premier italiano nei suoi ultimi giorni alla
Casa Bianca - è l’ultima visita
di Stato di Obama - vuol dire
chiudere con una ventata di
giovinezza un’avventura che
gli ha portato capelli bianchi,
calo del consenso e l’accusa di
aver aperto le porte a Donald
Trump. Per Renzi questo incontro significava ottenere
l’endorsement della più importante potenza mondiale nella
battaglia finale: il referendum
costituzionale.Infine, perObama, la sfilata italiana alla cena
presidenziale (ci saranno insieme ipremi Oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni, poi
Giorgio Armani, lo chef Mario
Batali e l’immancabile Raffaele Cantone) vuol dire provare
a guadagnare ilvoto degliitaloamericani per Hillary Clinton.
Come dice Renzi, gli americani sono più interessati all’8 novembre che al 4 dicembre. Ma
le due date, essendo i due Paesi alleati, gioco forza si intrecciano.
Il presidente americano
non lo delude. «Il Sì al referendum», dice alla fine del bilaterale, «crediamo che possa accelerare il percorso dell’Italia
verso un’economia più vibrante e verso un sistema politico
più efficiente».E promuove l’azione del governo per uscire
dalla crisi. «Matteo sta facendo le riforme in Italia, a volte
incontra resistenze e inerzie
ma l’economia ha mostrato
segni di crescita». Aggiunge,
poi, che Renzi «dovrebbe restare in politica a prescindere
dall’esito del referendum. Io
faccio il tifo… Renzi dovresti rimanere ancora per un po’».
Il premier italiano contraccambia: «Ringrazio gli Stati
Uniti per il supporto nella battaglia per affermare la crescita. Il vostro Paese ha indicato
la via, siete un modello, un
punto di riferimento». Gli profetizza un risarcimento: «La
storia è maestra di vita, sarà
buona con lei».
Come in tutti i rapporti, pe-
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il grande spot
«PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA» Gli Stati Uniti
non possono più contare su Napolitano, l’amico che dal
Colle è stato sempre pronto a pilotare le crisi del Belpaese
Barack tifa Matteo
perché tutti gli altri
sono figli di Putin
Washington vuole che Roma non si sposti verso Mosca
E alla Casa Bianca sanno che, via il Rottamatore, i leader
italiani, da Grillo al centrodestra, stanno con Vladimir
::: segue dalla prima
FAUSTO CARIOTI
“
■ Gli americani
amano il vostro
cibo, la moda, il
vino, Sofia Loren.
Il nostro amore
per l’Italia è
profondo
BARACK OBAMA
■ Presidente,
quando verrà in
Italia le farò
assaggiare una la
migliore
amatriciana
della sua vita
MATTEO RENZI
■ Non sono cosi
fortunato da
avere antenati,
ma mi considero
un italiano
onorario
BARACK OBAMA
■ Dopo la
battaglia di
Mosul ci saranno
molti sfollati e
rifugiati da gestire
ma ci saremo
BARACK OBAMA
AMERICAN GRAFFITI
Matteo Renzi e Barack Obama durante la
conferenza stampa alla Casa Bianca. Da sinistra,
l’arrivo negli Usa di Roberto Benigni con la moglie
Nicoletta Braschi, la campionessa paralimpica
Bebe Vio e il presidente dell'anticorruzione
Raffaele Cantone; la moglie di Renzi, Agnese, con la
first lady Michelle Obama [Reuters e LaPresse]
rò, anche qui c’è un prezzo da
pagare. «Patti chiari, amicizia
lunga», dice Obama in italiano per spiegare il rapporto forte, ma anche schietto, che lega i due Paesi. Quello che gli
Usa chiedono all’Italia è un
impegno sul fronte del terrorismo internazionale. Di questo
si è parlato a quattr’occhi. Ma
qualcosa trapela anche davanti alle telecamere. L’Italia, ricorda Renzi, è già alleata degli
Usa in tutti i principali teatri di
guerra.Obama ringrazia «l’Italia per il ruolo chiave nella lotta contro l’Is». Ma poi,pur senza esplicitare richieste, evoca
la necessità di un impegno
maggiore in Iraq: «Dovremo
occuparci della crisi umanitaria che potrebbe esserci dopo
la battaglia di Mosul: ci saranno molti sfollati, rifugiati interni, ma questo sarà gestito dalla coalizione e abbiamo messo a punto un piano e delle infrastrutture per affrontare la
potenziale crisi umanitaria».
Renzi lo rassicura: «L’agenda
italiana coincide con quella
americana». Soprattutto, «il
nostro impegno continuerà in
Iraq e in Afghanistan. Non bisogna cedere alla paura».
L’altro assist di Obama a
Renzi è il riconoscimento della leaderhisp italiana in Europa. Una constatazione che è
anche un auspicio: gli Usa
hanno bisogno dell’Italia come freno all’avanzata dei populismi che farebbero implodere l’Europa.Per questo Obama dà una mano a Renzi nel
braccio di ferro con Bruxelles:
«Con le sue riforme ha mantenuto la parola nei confronti
dell’Unione». E sull’immigrazione l’Italia ha «salvato migliaia di vite nel Mediterraneo, ha mostrato una leadership in Europa». Renzi ribatte
da una parte minimizzando le
conseguenze del referendum
pertranquillizzare gliinvestitori americani: «Non credo che
ci saranno cataclismi nel caso
di una vittoria del no al referendum». Dall’altro, aggiunge
che «se vincono i sì l’unica
conseguenza per l’Italia è che
sarà più facile la battaglia per
cambiare l’Europa».
Resta da capire, però,quanto l’endorsement di Obama
sia un aiuto e quanto, invece,
un boomerang. Beppe Grillo,
dalsuo blog,scrive di un «Renzi che fa la star con Obama»,
mentre i dati sull’occupazione registrano un aumento di
licenziamenti. Il leghista Roberto Calderoli parla di «un’altra ingerenza inaccettabile». E
anche Giorgia Meloni invita a
dire «no alle interferenze dei
poteri forti e delle nazioni straniere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
(...) da spendere anche in vista
del referendum costituzionale: con quali risultati si vedrà.
Per Barack Obama, molto realisticamente, Renzi è invece la
carta meno brutta del mazzo
italiano, quella che oggi garantisce meglio Washington dalla
rinascita di un asse privilegiato
tra Roma e Mosca.
Il presidente degli Stati Uniti
la sua parte la fa tutta. Come
impone il galateo istituzionale,
fa precedere l’evento da un’intervista (in questo caso a Repubblica) in cui se la prende
con l’austerità che ha bloccato
la crescita nel vecchio continente,cioè con la linea delrigore imposta da Berlino: vecchia
musica americana che è una
delizia per le orecchie di Renzi.Durante la conferenza stampa Obama va oltre: si schiera
in favore della riforma costituzionale su cui gli italiani decideranno il 4 dicembre e auspica che, comunque vada quel
referendum, Renzi rimanga a
palazzo Chigi: «Spero che Matteo resti al timone, faccio il tifo
per lui». Più di così, era impossibile fare. Probabilmente, anzi, Obama ha fatto troppo, visto che gli elettori italiani già in
passato hanno mostrato di
non gradire certe ingerenze.
Anche se i due si sforzano di
far credere il contrario, non è
un legame speciale quello che
spinge il presidente americano a sponsorizzare il premier
italiano e le sue riforme. Né
tanta attenzione si spiega solo
col fatto che Renzi sia il leader
di un Paese alleato che si è appena impegnato a inviare ipropri soldati al confine est della
Nato e che ogni anno perde 3
miliardi di export per aderire
all’embargo contro la Russia
voluto da Washington. Lo stesso invito alla cena di Stato conferma che l’Italia e il suo presidente del Consiglio non sono
mai stati in cima agli interessi
della Casa Bianca.
Renzi è il diciassettesimo
leader che ha ricevuto questo
“onore” dall’attuale presidente americano: prima di lui è
toccato a tutti i leader degli altri Paesi del G7 (nell’ordine
Germania, Regno Unito, Francia,Giappone, Canada) e a tanti personaggi non proprio di
primo piano sulla scena internazionale, come l’islandese Si-
gurdur Johannsson e il singaporiano Lee Hsien Loong.«Abbiamo tenuto il meglio per la
fine», è la battuta con cui spiega il ritardo Obama, consapevole di quanto sia anomalo
che il capo del governo della
quarta potenza economica
d’Europa e ottava nel mondo
sia anche l’ultimo della sua lista.
La ragione del ripescaggio
tardivo e delle belle parole è la
mancanza di alternative gradite che lo scenario italiano offre
a Obama. Il nemico numero
uno
dell’amministrazione
americana è il presidente russo Vladimir Putin e una crisi di
governo a Roma potrebbe spostare gli equilibri del prossimo
esecutivo verso Mosca.
Già nel 2009, ai tempi di Silvio Berlusconi, era stata forte
l’irritazione a Washington per
la ostpolitik del Cavaliere: i cable, i messaggi che dall’ambasciata di via Veneto venivano
inviati verso il Dipartimento di
L’INTERVISTA
Assist su «Repubblica»
«Questa austerity
paralizza l’Europa»
Austerità, profughi, Europa. Il viaggio americano di
Matteo Renzi è stato preparato da una lunga intervista del quotidiano «La
Repubblica» a Barack
Obama. Il presidente Usa
ha sottolineato il successo
delle sue politiche di «investimenti pubblici per stimolare l’economia». Al
contrario, «le misure di austerità hanno contribuito
al rallentamento della crescita in Europa», ha detto
Obama sostenendo «le riforme che il premier Renzi persegue». Insomma,
un antipasto alle carinerie
di ieri condite con attacchi a Trump e ai movimenti populisti che «mettono
in discussione il principio
di integrazione». Anche
per questo, ha detto Obama, è necessario aiutare
l’Italia «in prima linea nella crisi dei rifugiati, catastrofe umanitaria e test
della nostra umanità».
Stato, insistevano sul rapporto
personale tra Berlusconi e Putin e sul rapporto sempre più
stretto che legava l’Italia alla
Russia in materia di politica
energetica, giudicato un minaccia per gli interessi statunitensi.
Da allora sulla scena internazionale le cose sono peggiorate. Putin si è preso la Crimea,
ha rafforzato l’asse con l’Iran e
difende il leader siriano
Bashar al-Assad, che gli americani vogliono detronizzare. In
Italia la stella di Berlusconi è in
declino, ma il nuovo che avanza è comunque a Mosca che
guarda, non a Washington. I
Cinque Stelle di Beppe Grillo e
Luigi Di Maio sono in prima
fila nelle proteste contro il
Muos, il sistema di comunicazioni militari a stelle e strisce
che ha una base in Sicilia, ammiccano a Putin e si oppongono alle sanzioni alla Russia e
all’invio dei 140 soldati italiani
in Lettonia con gli uomini della Nato. Alessandro Di Battista
e il responsabile Esteri del movimento, Manlio Di Stefano,
nei mesi scorsi sono andati a
Mosca a dire che «la partecipazione alla Nato va ridiscussa»:
posizione che è piaciuta al
Cremlino,assai meno alDipartimento di Stato americano. Il
leaderdella Lega,Matteo Salvini, ieri si è spinto oltre: «Uscire
dalla Nato? E perché no?».
Giorgia Meloni, presidente di
Fratelli d’Italia, non arriva a
tanto, ma non condivide la linea dura dell’Alleanza atlantica nei confronti della Russia.
Morale: se il governo Renzi
salta, sia che al governo vadano i Cinque Stelle, sia che per
un qualche miracolo il vecchio centrodestra riesca a ricompattarsi e a spuntarla, per
Washington sarebbe una brutta notizia. Anche perché finché al Quirinale c’era Giorgio
Napolitano, l’unico vero amico forte che gli Stati Uniti hanno in Italia, si poteva sempre
contare su una “crisi pilotata”
che portasse al governo il Mario Monti di turno. Ma Sergio
Mattarella e le sue capacità di
muoversi in un simile scenario sono un’incognita. Tutto,
insomma, consiglia a Obama
e ai suoi strateghi di tenersi
stretto Renzi. Bastassero una
conferenza stampa congiunta
e una cena di gala, il problema
lo avrebbero già risolto.
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sfide mondiali
NO GLOBAL Lo statunitense medio non sente il ricco
newyorkese come un politico lontano dal popolo,
a differenza di Hillary, la prescelta dall’establishment
Wall Street, non il sesso
è il problema di Trump
La stampa italiana ha ridotto le elezioni Usa a una farsa a luci rosse
Invece è lo scontro tra il mondo dell’alta finanza e il popolo americano
::: PAOLO BECCHI
CESARE SACCHETTI
■■■ Quella che i giornaloni
italiani, con alla testa un Corriere sempre più illeggibile (e
per questo in caduta libera
nelle vendite) raccontano
folkloristicamente come «la
campagna più bizzarra» della storia degli Usa, perché si
parla più di sesso che di altro,
in realtà tocca interessi talmente importanti per le parti
in gioco che la vittoria di uno
o dell’altra potrebbe cambiare il destino dell’intero pianeta. La narrazione offerta dal
mainstream è sostanzialmente questa: da un lato il sessista e misogino Trump che minaccia la democrazia americana e il mondo intero; dall’altra la virtuosa Hillary ultima speranza per fermare l’avanzata del satrapo di New
York e continuare e portare a
termine il processo della globalizzazione. Mentre ci viene
raccontato ognisingolo dettaglio delle donne che forse
Trump si è fottuto 35 anni fa,
ci vengono taciuti tutti i legami della Clinton e il contenuto delle sue email cancellate
in aperta violazione delle leggi federali.
BAGNO DI FOLLA
Allo stesso tempo nessun
giornale italiano, tranne questo giornale, sta informando
l’opinione pubblica dei contenuti della campagna di
Trump; tutt’al più le uniche
informazioni che arrivano
sulle dichiarazioni del candidato repubblicano sono delle singole frasi estrapolate dai
suoi discorsi e utilizzate per
alimentare la crociata contro
di lui. Solamente la settimana scorsa Trump, mentre la
Clinton malata e dopata si riposa, ha partecipato a 12 comizi, passando dal Maine all’Ohio fino ad arrivare al New
Hampshire e alla Florida. A
Cincinnati,nell’Ohio, gli spalti dell’arena erano assiepati
in ogni ordine di posti: 21000
spettatori solamente all’interno, e 7000 persone rimaste
fuori ad ascoltare. Sugli spalti
c’era ogni singolo strato della
società americana: afroamericani, ispanici, bianchi WASP, italoamericani, casalinghe, operai e piccoli imprenditori. Pare che questa notizia in Italia non la abbia riportata nessun giornale.
Ci sono persino una parte
degli elettori di Bernie Sanders, che non hanno mai digerito la candidatura della
Clinton. È l’America più popolare quella che partecipa
ai raduni di Trump, quella
che è stata dimenticata per
molti anni dall’establishment di Washington, troppo
impegnato a fare gli interessi
di Wall Street e delle grandi
multinazionali americane.
Trump è ricco sfondato, e più
di qualche osservatore ha fatto notare che già questa sua
condizione lo rende incompatibile con gli interessi degli
strati popolari e rurali del
Midwest o del Sud. È senz’altro vero che a Trump i quattrininon manchino, ma è altrettanto vero che la fortuna di
«the Donald» non deriva dalla sua appartenenza alle élite
dei circoli finanziari di New
York, quanto dalla sua indiscussa capacità di fare business.
Ecco perché l’americano
medio non lo sente come un
politico lontano dal popolo, a
differenza di Hillary, la candidata prescelta dall’establishment per continuare ad alimentare l’enorme struttura
di potere globalista che invece Trump vuole abbattere. Se
si ascolta il comizio del 13 ottobre a West Palm Beach in
Florida, ci si rende conto perché Trump è tanto odiato dal-
Trump sa mobilitare le passioni dell’america più vera [Ansa]
la stampa, e si avrà la percezione netta della pericolosità
di questo personaggio per il
sistema.
Questo uno dei passaggi
chiave del suo discorso: «esiste una struttura di potere globale responsabile per le decisioni economiche che hanno derubato la nostra classe
lavoratrice, depredato il paese della sua ricchezza e mes-
A MANHATTAN
Rissa per la statua di Hillary nuda e indemoniata
Trump nudo si può, la Clinton
no. Momenti di tensione ieri
mattina a New York, proprio alla vigilia del duello televisivo finale tra i due candidati alla Casa bianca. A Manhattan sostenitori dei due candidati alla Casa
Bianca hanno dato vita a una
zuffa quando un fan del repubblicano ha esposto una statua
con la caricatura nuda della democratica. Immediata la protesta di alcune donne, che alla fine hanno abbattuto la figura
da loro definita «oscena». La ex
first lady era raffigurata nuda e
come un mostro metà donna e
metà caprone (allusione alle
parole di Trump secondo cui
«Hillary è il demonio»); dietro
di lei spuntava l’immagine di
«un banchiere di Wall Street».
Solo l’intervento della polizia
ha riportato la calma. Nei mesi
scorsi, in molte città americane
gli attivisti di sinistra avevano
esposto statue caricaturali di
Donald; ma i sostenitori del miliardario evidentemente hanno un senso dell’umorismo più
svilupppato dei loro rivali.
VITTIME
zioni USC Dornsife, il magnate è davanti alla rivale democratica da metà
settembre e ha subito un leggero calo
ed un breve sorpasso nei giorni seguenti il secondo dibattito di domenica 9 ottobre. È un sondaggio che ha
infiammato i liberal ed i conservatori
uniti nel fronte #NeverTrump (mai
con Trump). Il New York Times ha
mosso critiche circa la metodologia di
ricerca ma, come sottolinea Sean
Trende, senior elections analyst di RealClearPolitics, «tutti i sondaggisti hanno il loro modo per ponderare i dati» e
per questo i risultati del Los Angeles
Times non si possono respingere in
maniera definitiva. Nelle urne di martedì 8 novembre avremo il verdetto finale, anche su sondaggi e sondaggisti.
Ad ascoltare queste parole
di Trump sono le vittime di
questo sistema e della globalizzazione che «ha portato alla distruzione delle fattorie, e
del lavoro finito in Messico,
in Cina e in altri paesi del
mondo». Quello che colpisce
è il linguaggio che egli usa: ripete spesso la parola «noi»,
per esaltare il suo legame
con il popolo che lo ascolta. È
un movimento, quello da lui
guidato, afferma Trump, «come mai visto prima nel nostro Paese» fatto di «enormi
folle che fanno la fila per
aspettare fuori dalle arene e
non riescono ad entrare. È
qualcosa che non è mai successo prima, ed è un grande
fenomeno politico». Non è
un’elezione normale questa,
e ha ragione Trump a ribadirlo. Non è un «repubblicano»
contro un «democratico»,
perché Trump è Trump e solo Trump. Questa volta la posta in palio è altissima. Se a
vincere sarà la Clinton, si
riaffermerà quel sistema di
potere fondato sulla supremazia della finanza globale e
sull’egemonia militare della
NATO, pronta persino a sferrare un attacco militare alla
Russia. Se a vincere sarà
Trump, potrà essere l’inizio
di un nuovo equilibrio planetario basato sul rispetto della
sovranità dei popoli.
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Stanotte il terzo e ultimo dibattito tv
Un sondaggio di sinistra dà Donald sempre avanti
::: GABRIELE CARRER
■■■ Il fischio di inizio per gli ultimi
novanta minuti sul campo è previsto
questa notte alla University of Nevada, Las Vegas. Saranno di nuovo uno
contro uno i candidati alla presidenza
degli Stati Uniti d’America: Hillary
Clinton e Donald Trump. Gli ultimi
sondaggi raccontano di un vantaggio
crescente della democratica che sembra favorita nelle urne del prossimo 8
novembre. Clinton sarebbe in vantaggio di 12 punti percentuali su Trump
(50% a 38%), stando all’ultimo sondaggio a livello nazionale diffuso dalla
Monmouth University con un trend
in crescita nelle ultime settimane. The
Donald appare in difficoltà però non
solo nei sondaggi su base nazionale
so quel denaro nelle tasche
di un ristretto gruppo di grandicorporation ed entità politiche». Se non si fosse sicuri di
ascoltare Trump, si avrebbe
l’impressione di essere finiti
in un qualche comizio di antiglobalisti, e invece è proprio
lui a scagliare dei colpi durissimi a quei poteri sovranazionali che hanno imposto la
globalizzazione a miliardi di
persone nel mondo e hanno
distrutto il benessere del ceto
medio. Sono i suoi avversari,
i Clinton «ad essere al centro
di questa struttura di potere,
quando Hillary si incontrava
in segreto con le banche internazionali per pianificare la distruzione della sovranità degli USA per arricchire questi
poteri finanziari globali,gli interessi particolari dei suoi
amici e dei suoi finanziatori».
A fare il ruolo di portavoce di
questi interessi sono i media
che giudicano «chiunque sfidi il loro potere come un sessista, un razzista, uno xenofobo», fino ad arrivare «alla
completa distruzione della
carriera e della famiglia» dei
loro oppositori.
ma anche su quelli a livello federale,
quelli che contano davvero essendo i
singoli Stati ad assegnare i Grandi elettori che poi eleggeranno ufficialmente
il successore di Barack Obama.
Trump insegue infatti nella maggior
parte di quegli Stati, come Virginia,
Florida, Pennsylvania e Ohio.
Ci sono però rilevazioni che hanno
accesso ildibattitto sui media americani e che vedono il magnate assai più
vicino alla rivale, per lungo tempo davanti:sono quelle firmate dalla University of Southern California per il Los
Angeles Times, quarto quotidiano per
diffusione negli Usa e schierato a sinistra. Stando agli ultimi dati elaborati
lunedì Trump sarebbe in vantaggio su
Clinton di 1,6 punti percentuali
(44,9% a 43,3%). Secondo le elabora-
5
PRIMO PIANO
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sfide mondiali
IL BAVAGLIO Al prossimo eurovertice si discuterà anche
dei finanziamenti di Vladimir ai partiti anti-Ue
Come se il disagio sull’immigrazione fosse colpa dello zar
La Merkel ci fa fuori dal vertice filo Putin
Renzi manda truppe in Lettonia e al vertice con russi e ucraini Angela invita solo Hollande. Dimenticata
pure il commissario europeo Mogherini. Si pensa a sanzioni contro Mosca per la guerra ai terroristi in Siria
::: ANDREA MORIGI
■■■ Alla ripresa dei negoziati sulla crisi ucraina, in programma oggi
a Berlino, si presenta anche ilpresidente russo Vladimir Putin. Nel
tentativo diricucire il recente strappo fra Mosca e Parigi, la cancelliera
tedesca Angela Merkel riesce a
mettere allo stesso tavolo anche il
presidente francese François Hollande, che la settimana scorsa si
era visto annullare all’improvviso
l’incontro con Putin. È il «quartetto
di Normandia», esteso a Petro Poroshenko, il presidente ucraino,
che tuttavia partecipa con poco entusiasmo: «Sono molto ottimista
sul futuro dell’Ucraina, non altrettanto sull’esito della riunione», convocata per «valutare l’attuazione»
degli accordi di Minsk 2, che il 12
febbraio 2015 imposero il cessateil-fuoco e alcune condizioni da rispettare per porre fine al conflitto
fra l’Ucraina e le Repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, appoggiate dalla Russia.
Delresto nemmeno a Mosca coltivano troppe illusioni, se anche il
portavoce delCremlino Dmitry Peskov ritiene che sia «troppo presto
per parlare di un qualsiasi accordo
specifico». La distanza fra le due
parti si misura nelle loro richieste.
Poroshenko pretende che Putin ritiri le forze di occupazione e le armi
e ne trasferisca il controllo all’Ucraina, che sostiene di aver attuato il
95% delle richieste degli accordi di
Minsk, mentre giudica che la Russia sia ancora a zero. Al Cremlino
ribattono che invece è l’attuazione
da parte di Kiev degli impegni presi
a Minsk che lascia molto a desiderare.
Esauriti gli argomenti, all’Eliseo
vorrebbero quindi passare ad affrontare un’altra questione ancor
più spinosa, la Siria. Secondo l’Eliseo,Merkel,Hollande e Putin,sidovrebbe discutere «di un cessate-ilfuoco duraturo e dell’accesso umanitario ad Aleppo». Dal Cremlino
rispondono con una tregua umanitaria diotto ore,annunciata per domani, e preceduta ieri da una so-
::: ALESSANDRO GONZATO
YALTA (RUSSIA)
■■■ «Stiamo costruendo i nuovi
rapporti economici della Russia
con la Cina e con gli altri Paesi dell’Est. È normale. Dobbiamo seguire questa strategia. Ma noi, l’Europa, non la consideriamo come
una nemica. È un nostro partner
storico, ed è un vero peccato che i
suoi politici continuino a prendere
decisioni contro di noi». È mezzanotte. Parliamo con Andrey Nazarov, condirettore della «Fondazione Russia Business» - che riunisce
più di quaranta aziende russe leader in vari settori - su un divano
della hall dell’hotel Rixos Mriya, in
Crimea,la repubblica che si è separata dall’Ucraina per riunirsi alla
Russia. Qui, dal 20 al 22 aprile prossimi, si svolgerà il terzo forum economico di Yalta.
I nostri soldati al fronte
Salvini con il colbacco
«Usciamo dalla Nato»
Ma la Meloni dice no
::: TOMMASO MONTESANO
■■■ Prima l’elogio di Vladimir Putin, la bat-
zioni, invocate già due giorni fa dal
ministro degli Esteri britannico Boris Johnson e dal segretario di Stato
americano John Kerry e non escluse a priori nemmeno dalla Merkel.
Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk assicura che
non ci saranno decisione né conclusioni, ma fonti del Consiglio anticipano «una discussione molto
più ampia. Certamente il tema
ucraino sarà presente, ma anche
quello siriano». Quanto alle sanzioni contro Mosca per il ruolo del
Cremlino in Siria, non se ne parla,
ma «ciò non le esclude in futuro».
Infine è «probabile» che si parli dei
presunti finanziamenti ai cosiddetti «populisti» europei da parte di
Mosca. Si cerca un colpevole. Come se il disagio, che si esprime nelle urne e nelle piazze europee e provoca ribellione anche da parte dei
governi comunitari nei confronti
delle politiche migratorie dell’Ue,
fosse da addebitare in primo luogo
allo zar Putin.
taglia per la revoca delle sanzioni alla Russia
e il No alla missione della Nato a protezione
deiPaesi baltici. Adesso la proposta di far uscire l’Italia dall’Alleanza atlantica. Matteo Salviniaggiunge un nuovo capitolo all’agenda della sua politica estera. E pazienza se stavolta
anche la sua compagna di viaggio nell’ala lepenista del centrodestra, Giorgia Meloni,
prende le distanze («uscire dalla Nato? No»).
Il leader del Carroccio si diverte a rompere
gli schemi, strizzando ancora una volta l’occhio all’elettorato anti-sistema. Ospite dalla
trasmissione L’aria che tira, su La7, Salvini
ha preso spunto dall’annuncio del prossimo
dispiegamento dei militari italiani in Lettonia
per picconare l’Alleanza militare occidentale: «Sento in giro una gran puzza di guerra ed
io sono contro la guerra. È la Nato che si sta
muovendo ai confini con la Russia e allora mi
sento più vicino alla Russia e mi domando
che senso ha per l’Italia stare ancora nella Nato. Io non voglio lasciare ai miei figli il ritorno
alla Guerra Fredda nel2017». Ancora: «Io ridiscuterei la presenza dell’Italia nella Nato».
Un po’ come urlavano, nel secolo scorso, i
militanti di estrema sinistra («fuori l’Italia dalla Nato,fuori la Nato dall’Italia») che contestavano la presenza delle basi americane e l’installazione dei missili da crociera in Italia.
Una presa di posizione che fa il paio con l’appoggio a Donald Trump, altro ammiratore di
Putin nonché contestatore delle ultime mosse dell’Alleanza atlantica. L’ammirazione di
Salvini per Trump non è una novita, visto che
il leader del Carroccio con lo sfidante di Barack Obama alle presidenziali Usa si fece fotografare nel giugno scorso. Fatto sta che ieri il
leader della Lega ha bissato l’endorsement:
«Se dovessi scegliere tra Hillary Clinton - che
nei fatti è il proseguimento dei governi Bush,
Clinton e Obama - e Trump, io sceglierei
Trump. Almeno non va sganciando bombe
in giro per il mondo».
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Il presidente russo Vladimir Putin [Lapresse]
::: MINSK 2
GLI ACCORDI DEL 2015
Per porre fine al conflitto in corso
fra Russia e Ucraina, il 12 febbraio
2015, in Normandia, Vladimir Putin, Petro Poroshenko, Angela Merkel e François Hollande sottoscrivono un protocollo che, oltre a imporre il cessate il fuoco, detta alcune condizioni da rispettare per il
processo di pace
IL DISARMO
Fra gli impegni assunti dalle parti,
vi è il ritiro di tutte le armi pesanti e
la creazione di una zona cuscinetto
smilitarizzata sotto il controllo dell’Osce. L’Ucraina controllerà i confini territoriali in tutta l'area del conflitto
LE ELEZIONI
Si prevedono inoltre elezioni libere
nelle Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk, a cui l’Ucraina ha
concesso temporaneamente l’autonomia, l’amnistia per coloro che
hanno partecipato al conflitto a Donetsk a Lugansk oltre al rilascio e
scambio di tutti gli ostaggi e i prigionieri detenuti illecitamente
spensione dei raid aerei che il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha definito un «segno di buona volontà».
In questo scenario, il presidente
del consiglio italiano, Matteo Renzi
e l’Alto rappresentante dell’Ue per
gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, non invitati, seguono l’evolversi dei colloqui. L’Italia schiera i propri soldati
per le manovre Nato in Lettonia,
lanciando un segnale di sfida a Mosca, ribadito ieri durante l’incontro
fra Renzi e Obama a Washington.
Poi rimane alla finestra, peraltro insieme agli Stati Uniti, testimoniando con l’assenza la propria irrilevanza nei processi di pace.
Ci si limiterà a discuterne dopo,
a cose fatte. Giovedì sera i capi di
Stato e di governo dell’Unione Europea,riuniti a Bruxelles per il Consiglio Europeo, terranno una cena
di lavoro che sarà dedicata, tra l’altro, a una discussione sulle relazioni con la Russia. L’idea, avanzata
da Renzi, esclude il tema delle san-
Intervista ad Andrey Nazarov, direttore della «Fondazione Russia Business»
«Senza Kiev la Crimea vola e ha fame di made in Italy»
C’è il rischio di una nuova
guerra fredda tra l’occidente e
la Russia?
«Il nostro Paese difenderà sempre i propri interessi. L’Europa ha
preso negli ultimi tempi e sta prendendo decisioni che ci penalizzano,ma noi andiamo avanti. I politici europei ci stanno ostacolando,
ma sono sicuro che i loro cittadini
sono dalla nostra parte».
Intanto l’Unione economica
euroasiatica si sta allargando.
«L’unione doganale con la Bielorussia, col Kazikistan, con l’Armenia e col Kirghistan, per noi è storica. Siamo un Paese forte e autonomo, ma vogliamo cooperare coi
nostri partner tradizionali».
Quanto influirà l’elezione del
nuovo presidente degli Stati Uniti sui vostri rapporti con l’occidente?
«Che vinca la Clinton o Trump
la Russia continuerà a pensare alla
propria gente: per noi le elezioni
americane non sono determinanti. Auspico però che questa politica della Nato termini in fretta. La
Russia ha i propri principi di sicurezza e nessuno deve avvicinarsi ai
suoi confini».
Come sono le vostre relazioni
col governo italiano?
«Siamo due Paesi amici e condividiamo molti valori nonostante le
attuali divisioni politiche».
Putin aveva un rapporto diretto con Berlusconi. Oggi qual è il
partner europeo di riferimento
per il presidente russo?
«Tutti i leader dovrebbero dialogare con Putin. Ma chiunque voglia confrontarsi con lui lo deve fare nel rispetto e nell’uguaglianza».
L’Europa prosegue con le sanzioni nei vostri confronti a seguito del referendum per l’autonomia della Crimea.
«Ci puniscono perché il popolo
ha espresso liberamente e in modo democratico la propria volontà.
Ma noi siamo forti».
Una delegazione formata da
politici e imprenditori del Nord
Italia è qui per dimostrare la propria contrarietà ai provvedimenti decisi da Bruxelles e per stringere accordi commerciali.
«Liringrazio: sono stati coraggio-
si. Ci sono molte possibilità di sviluppo. Saranno nostri ospiti d’onore al Forum dell’anno prossimo».
Com’è cambiata l’economia
della Crimea dopo l’indipendenza dall’Ucraina e il passaggio
nella Federazione Russa?
«La penisola ha puntato prima
di tutto sulla costruzione di strade
e ponti. C’è stato un grosso investimento nel settore elettrico. Mosca
ha concesso incentivi, con tassazione dimezzata, a chi apre nuove attività. Sta crescendo il traffico aereo,
che va di pari passo con l’incremento del turismo. L’agricoltura è
uno dei settori trainanti. La produzione di vino sta facendo passi da
gigante. L’industria si è rimessa in
moto.La gente è entusiasta.Insomma, ci sono tanti nuovi progetti e
molta speranza per il futuro della
regione».
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ITALIA
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::: LA MANOVRA
Come ai tempi del governo Monti
Ci mancava la patrimoniale sui contanti
Padoan propone il «condono» perfino sulle banconote conservate a casa dagli italiani: un incentivo a spendere di meno
::: segue dalla prima
GIULIANO ZULIN
(...) Anche il Jobs Act non è
stato un successo: all’inizio
creava posti di lavoro perché il governo di fatto pagava le aziende per trasformare i lavoratori in assunti a
tempo indeterminato, ma i
dati usciti ieri dimostrano
che senza la palanca di Stato l’occupazione non si
muove. Anzi, cala. In queste ore invece il dibattito si
concentra sulla voluntary
disclosure, letteralmente
una divulgazione volontaria di patrimoni allo Stato,
che prima non conosceva.
Un condono. Solo che è
brutto chiamarlo così, per
cui si usa l’inglese per farlo
sembrare un’operazione figa.
Ci sarebbero 150 miliardi
in contanti nelle case degli
italiani. E il governo spera
di far emergere una piccola
parte di questa ricchezza
non dichiarata per far qua-
Il ministro
dell’Economia Pier
Carlo Padoan
[LaPresse]
drare i conti della manovra.
Si dice che l’esecutivo voglia applicare un’aliquota
del 35% sulle banconote
per «pulirle». In realtà a Palazzo Chigi non interessa la
legalità della provenienza
di questo denaro: punta solamente a fare cassa. Perché ha finito le idee.
Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ieri
è stato perentorio a “Uno
Mattina” su Raiuno: «La voluntary propone un meccanismo con cui si invitano i
possessori di questa ricchezza occulta a farla emergere. Ricchezza su cui bisogna pagare delle imposte».
Parole minacciose. Peggio:
pericolose.
Punto primo: se una persona ha dei contanti a casa
o in cassetta di sicurezza
non significa che sia una ricchezza occulta, perchè la
gente con i suoi soldi fa
quello che vuole: d’altronde non è illegale detenere
contanti, altrimenti non si
“
■ I possessori di
questa ricchezza
occulta devono
farla emergere.
E pagare le
imposte con la
«voluntary»
capisce perché la Bce continui a stamparli.
Secondo: su quei soldi,
verosimilmente, si sono già
pagate le tasse. Le banconote non nascono sulle piante, sono frutto quasi sempre di un’attività, la quale
subisce già tassazioni di
ogni tipo.
Per cui, terzo punto, non
è vero che sui contanti bisogna pagare le imposte: la
gente onesta ha già fatto il
suo dovere col fisco quando si reca al bancomat o allo sportello e preleva banconote.
Ma poi, altra questione,
questo governo non è lo
stesso che ha alzato da mille a tremila euro la soglia legale per i pagamenti con i
contanti? Cos’è successo
nell’ultimo anno? I 50 euro
sono diventati radioattivi?
Certo, esistono i miliardi
di euro fatturati dalla criminalità organizzata, ma è difficile pensare che questi signori si affretteranno a recarsi in uno sportello dell’Agenzia delle Entrate per autodenunciarsi. Anche perchè, una delle poche cose
che si è capito di questa voluntary, di questo condono,
è che il perdono dello Stato
riguarda soltanto il civile e
non il penale. E a Matteo
Messina Denaro non interessa la sanatoria civile...
Difatto tutto questo dibattito montato dal governo
avrà come unico risultato
che la gente spenderà ancora meno.Già siamo in deflazione perché lavoratori e
pensionati preferiscono investire quei pochi euro che
riescono a risparmiare in
fondi di investimento piuttosto che far girare l’economia, se adesso fanno passare il messaggio che se ti trovano una banconota da
200 euro in casa ti stangano, beh... come possiamo
sperare di far ripartire i consumi?
Mentre con la rottamazione di Equitalia si punta a calmare gli animi dei contribuenti, con il condono sul
denaro liquido torniamo ai
tempi delle fatwe di Mario
Monti, secondo il quale chi
usava una banconota era
un evasore da rapinare.
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Duello con Bruxelles sugli zerovirgola
Ci sono 12 miliardi a deficit
Prime retromarce su Equitalia
■■■ Matteo Renzi non ama che si discuta degli zero virgola. Ma è proprio lì
che si concentrerà l’analisi di Bruxelles
sulla manovra italiana. Buon ultimo il
governo ha mandato nella notte alla
Commissione Ue il Bilancio programmatico di bilancio dove si legge che il
deficit strutturale per il 2017 (sempre
che siano riconosciute le circostanze eccezionali per terremoto e migranti per il
2017 per lo 0,4% del pil) resterà inchiodato all’1,2%, come nel 2016. Il premier
ha dunque deciso di non fare neanche
quello sforzo dello 0,1% che l’Europa gli
chiedeva rispetto allo 0,6% richiesto dal
fiscal compact. Scelta che potrebbe rendere più difficile la trattativa. Il negoziato, che dovrebbe portare ad un primo
verdetto entro novembre, è già aperto.
Anche perché la prossima settimana arriveranno i tecnici della Commissione a
verificare il rispetto delle «raccomandazioni» dello scorso maggio per compensare gli «squilibri macroeconomici».
Nel mirino ci sono principalmente gli
interventi una tantum, ma anche le richieste di flessibilità aggiuntiva e le previsioni macroeconomiche. «Stiamo valutando fino a che punto possiamo considerare eccezionali alcune spese e realistici i gettiti previsti da alcune misure»,
hanno fatto sapere da Bruxelles, sottolineando comunque che il clima è «sereno e costruttivo».
«Siamo in regola», ha assicurato Pier
Caro Padoan, ribadendo che nella manovra non ci sono «contentini agli elettori», ma una «riduzione permanente
delle tasse». Così come strutturali saranno gli interventi per le famiglie, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali
Enrico Costa, rivendicando il ruolo di
Area Popolare nel promuovere il pacchetto. «Le risorse stanziate», ha detto,
«ammontano a 600 milioni per il 2017 e
700 milioni per gli annisuccessivi». Mol-
ta la carne al fuoco: dall’assegno di 800
euro per i nuovi nati (mamma domani,
che si aggiunge al bonus bebè) al voucher fino a mille euro per i primi tre annidel bambino (bonus nido) fino al contributo di 600 euro per sei mesi in alternativa al congedo parentale (voucher
babysitter) e allo stanziamento di 60 milioni per i prossimi tre anni per offrire
garanzie alle banche che forniscono piccoli prestiti alle famiglie per le spese legate all’arrivo di un bambino.
Guardando all’impianto della manovra,l’uscita più consistente è quella legata alla disattivazione delle clausole di
salvaguardia sull’Iva per 15 miliardi a
cuisi aggiungono 1,9 miliardi per le pensioni, 1 miliardo per il pubblico impiego e 1,1 miliardi per permettere agli enti
territoriali di tornare a investire. Il pacchetto competitivita e sviluppo vale 2,5
miliardi.Mentre le spese eccezionali dovute all’emergenza migranti e all’emergenza terremoto ammontano a circa lo
0,5% del pil (8 miliardi). In particolare,
la spesa per migranti, in termini di indebitamento netto e al netto dei contributi
Ue, è di 3,8 miliardi per il 2017. Dal lato
delle coperture, la voce maggiore è invece quella del deficit aggiuntivo dello
0,7% (circa 12 miliardi),seguita dalla rottamazione delle cartelle (3 miliardi), la
spending dei ministeri (2,8 miliardi), il
recupero dell’evasione Iva (2,5 miliardi), la voluntary disclosure (2 miliardi),
l’asta delle frequenze 1,8 miliardi più altre misure minori. Sulla sanatoria di
Equitalia il perimetro è ancora oggetto
di valutazioni. I due nodi, ha spiegato
Padoan, riguardano le cartelle Iva, che
«pongono una questione europea» e
quelle relative alle multe, dove si rischia
di «invadere l’autonomia impositiva
dei comuni».
S.IAC.
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Le proiezioni di Boeri con le promesse sull’Ape
«Bomba da 20 miliardi sul debito pensionistico»
■■■ Secondo il Documento programmatico di bilan-
cio spedito la scorsa notte a Bruxelles il pacchetto pensioni che sarà introdotto con la prossima manovra vale
nel 2017 0,11 punti di pil, ovvero poco meno di 1,9 miliardi. E l’impatto si ridurrà negli anni successivi, con
una spesa dello 0,048% (768 milioni) nel 2018 e dello
0,018% (288 milioni) nel 2019. Tutt’altra la versione di
Tito Boeri,che di numeri e pensioni non è proprio digiuno. Secondo il presidente dell’Inps la posta in gioco è
molto più alta se si proiettano le spese su periodi temporali più lunghi, strada obbligata quando si mette mano
al sistema previdenziale. «Con le misure su Ape, 14esima e lavoratori precoci», ha detto l’economista, «stimiamo 20 miliardi di incremento del debito pensionistico,
che vale l’1,1% del Pil». Una mazzata evitabile, secondo
Boeri,che ha ricordato come le sue proposte sulla flessibilità «riducevano il debito pubblico». In questo caso,
invece, oltre che costose le misure non ottengono neanche l’effetto desiderato. Intanto, non vanno nella direzione di «accelerare il passaggio al sistema contributivo». Poi, con l’Ape di mercato non si obbliga alla cessazione del rapporto di lavoro e «questo blocca il turnover». Restano fuori, infine, «l’indicizzazione delle pensioni, la definizione dei lavori pesanti e le salvaguardie».
Bene, invece, il superamento delle ricongiunzioni onerose, mentre la sanatoria sulle cartelle di Equitalia potrebbe avere un effetto negativo sulla compliance: «Dare un segnale di lassismo sarebbe pericoloso, bisogna
evitare di premiare l’evasore».
S.IAC.
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ITALIA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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::: I GUAI DELLA SINISTRA
:::
Verso ilreferendum
Da Monti a D’Alema:
il loro No favorisce il Sì
::: segue dalla prima
GIANLUIGI PARAGONE
Altri passaggi difficili hanno riguardato le domande sui finanziamenti che la Campana avrebbe chiesto a Buzzi e alle sue coop.
Erano per la sua attività politica? Lei pensa alla prima candidatura e dice: «Non ricordo se allora me ne aveva dati». Il giudice la
interrompe: «Come fa a non ricordare una cosa del genere?».
Le chiedono se aveva chiesto a
Buzzi soldi per l’ex marito. La
Campana annuisce, (tutto è agli
atti del processo): 20 mila euro
nel 2013. All’epoca però i due coniugi erano già separati.
Il giudice chiede come mai
una moglie appena separata cerca soldi per il marito politico. La
Campana risponde che sentimentalmente erano separati, ma
politicamente uniti, ma non sembra convincere il tribunale. Davantia una sfilza didomande ammette pure diavere chiesto a Buzzi soldi per il partito: una volta
nell’estate 2014 per la Festa
dell’Unità, e poco dopo per la famosa cena di autofinanziamento di Matteo Renzi (novembre
2014). Salta fuori però un sms di
Buzzi a lei che la avverte di avere
fatto il bonifico e di avere scritto
una lettera al premier che proprioleiavrebbe dovuto consegnare quella sera. Inutile dirlo, la
Campana non ricorda,e nega pure di avere mai saputo della lettera per Renzi.
Per la corte finisce lì. Per la
Campana no: è da lì che iniziano
i guai...
(...) del Cimitero in luogo del patto del Nazareno. Ditemi che esiste una specie di Movimento Due Novembre che sotto mentite vesti parteggia per Renzi. Ditemelo, vi prego,
perché io (pure) Mario Monti che annuncia
il suo No, non lo reggo proprio.
Lo so che nelle file del «Basta un Sì» ci
sono Verdini e Alfano (penso e spero con
tutta la famiglia), Napolitano e JpMorgan,
Cicchitto e Formigoni, però almeno se ne
stanno zitti. O quasi. Così chi ci mette la faccia è il Renzi. Lui contro i… morti viventi, i
quali si assegnano pure la fascia di capitano!
A D’Alema non par vero di giocarsela in lungo e in largo, a nome e per conto dei Fini,
dei Pomicino, dei De Mita. La campagna
acquisti ha portato Mario Monti, il quale voterà no al referendum «per difendere il metodo di governo dell’economia e della società italiana». Se ho capito bene, se vincesse il
Sì il governo dell’economia sarebbe più «libero» da quelle gabbie europee tanto care
al professore bocconiano ex premier.
Ovviamente non è così: il pareggio di bilancio è in Costituzione e quel popò di regole eurocratiche sono imprescindibili finché
si resta nell’Ue. Però Monti lo fa credere, regalando così a Renzi un telepass verso la vittoria del Sì (che a questo punto comincio a
vedere come obiettivo molto alla portata di
mano, con mio sommo dispiacere). Io credo che Monti e D’Alema cercano una platea dove recitare a soggetto. Il guaio è che
recitano tutte le parti in commedia.
Lo dico chiaramente: D’Alema, Monti e
compagnia cantante sono una imbarazzante compagnia. Aggiungo: una compagnia
pericolosa perché ingannevole come il gatto e la volpe. La ditta del No sta diventando
un trabiccolo in stile Halloween, roba che
davvero, al confronto, il «venditore» Renzi
passa per statista, riformista e innovatore. È
difficile fare capire la gravità delle ingerenze
delle merchant bank negli affari italiani
quando un campione di queste ingerenze
si schiera per il No, solo perché sta cercando
un nuovo posto al sole. Da qui la domanda
politica: ma gli altri dove diavolo sono? Dove sono finiti i Cinquestelle??? Questa era ed
è la loro battaglia, in questo referendum c’è
un pezzo importante del loro capitale politico. Altro che perdersi dietro le baggianate
dei rimborsi di Di Maio!
Parlo dei Cinquestelle perché nel centrodestra lo spettacolo è desolante. Forza Italia
non si capisce cosa sia e cosa debba essere.
Parisi - mi spiace per lui - avrebbe pure un
progetto ma ha il carisma di Beniamino Vignola quando sostituiva Platini. Poi c’è Salvini. Il leader italo-leghista è stato capace di
autodistruggersi nel dilemma Berlusconi sì/
Berlusconi no; si sta cannibalizzando da solo tanta è la confusione che ha in testa.
Lo schema era facile: gli schieramenti sono due, il Sì e il No; il fronte del Sì ha un
leader che ci sta mettendo la faccia e nessuno osa metterlo in discussione (di fatto siamo alle prove generali di quel che avverrà
con la costituzione renziana), il fronte del
No ad oggi vede D’Alema come punta di
diamante. E coi Cinquestelle pronti ad entrare nell’ultimo mese dicampagna elettorale. Uno schema sbagliato. Se il Sì prende un
abbrivio, per il No sarà difficile rimontare;
anche perché il fronte del Sì ha il leader che
è anche il premier, quindi ha dalla sua la
leva della spesa pubblica. La legge di Stabilità è una perfetta manovra di tipo elettorale,
nel senso che ha «azzeccato» tutti i temi: da
Equitalia alle pensioni. In barba all’Europa
che, stavolta, dovrà ingoiare tutto quel che
Renzile proporrà. Con buona pace di Massimo D’Alema, leader del movimento «Due
Novembre».
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Micaela Campana è nata a Cisternino, in Puglia, l’11 ottobre 1977. È responsabile nazionale del Pd al Welfare e Terzo Settore [Fotogramma]
La parlamentare sarà indagata per falsa testimonianza
Pd suonato dalla sua Campana
Troppi «non ricordo» nella deposizione al processo di Mafia Capitale: ora rischia guai
::: segue dalla prima
FRANCO BECHIS
(...) di Micaela Campana,deputato Pd e dal 16 settembre 2014
chiamata da Matteo Renzi alla segreteria del Pd con la responsabilità su welfare e terzo settore.
I pm hanno intenzione di iscrivere la deputata nel registro degli
indagati per il reato di falsa testimonianza. Un’ipotesi di reato
che emerge dall’ora e 51 minuti
di deposizione sui rapporti con
Salvatore Buzzi. La Campana
quasi mai ha risposto alle domande che le venivano fatte dalla difesa di Buzzi o dal pm Luca
Tescaroli, svicolando e trincerandosi dietro una miriade di «non
ricordo» quando non erano possibili altre vie di fuga. Un comportamento che ha irritato il presidente del tribunale, Rosaria Iannello. La Campana è scivolata
con grande evidenza sia su la vicenda di un trasloco familiare
chiesto per il cognato, sia sul racconto dei finanziamenti ricevuti
da Buzzi per il suo ex marito, Daniele Ozzimo, assessore alla Casa nella giunta di Ignazio Marino. La deputata Pd ha dovuto rispondere alle contestazioni che
venivano da sms e intercettazioni contenute nei faldoni giudiziari. Ecco i passaggi chiave.
IL CASO BUBBICO
Primo problema: la Campana
dalla documentazione agli atti
ha organizzato su richiesta di
Buzziun incontro con il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico.
Il giudice le chiede quale era il
motivo dell’incontro,e la Campana prima dice di non ricordare, e
che facendo il parlamentare ha
molte cose a cui pensare. Il presidente della Corte si irrita: «I parlamentari hanno molte cose da fare, ma generalmente uno cerca
“
VISITA MISTERIOSA
■ L’appuntamento
di Buzzi con Bubbico?
Non ricordo
IL MESSAGGIO
■ In un sms ho
chiamato Buzzi
«grande capo»? Era
un modo rispettoso
I TRASLOCHI
■ Non ricordo se ho
parlato con Buzzi
di un trasloco. Le
telefonate? Non
ricordo
di fare cose utili. Se lei si fosse attivata su una cosa inutile, non
avrebbe portato giovamento a
nessuno. Scusi, ma se le chiedono un appuntamento con Bubbico, lei non ha nemmeno la curiosità di sapere per quale motivo?
No?». No, e il giudice non le crede.
IL TRASLOCO DEL COGNATO
Altro episodio contestato riguarda una serie di sms e intercettazioni Campana-Buzzi su un
trasloco che sembrava stare a
cuore alla deputata Pd e che si
chiedeva alla coop 29 giugno di
effettuare.
Lei nega. Poi torna indietro:
«Forse sì...». Il giudice la ferma:
«Scusi, non può rispondere forse. O sì o no...». La Campana non
ricorda, però aggiunge:«Comun-
que mi sembra che fra le cose
che faceva la cooperativa c’erano anche i traslochi...». Il giudice
la ferma: «Non le hanno chiesto
se la cooperativa faceva o meno
traslochi. Ma se quel trasloco
l’ha fatto nel suo interesse. La domanda è ben diversa, e lei l’ha
capita benissimo...».
Di fronte all’ennesimo vuoto
di memoria il giudice Iannello avverte: «Lo sa che la deposizione
di un teste viene poi valutata dal
tribunale che giudica se è veritiera oppure no, e adotta i provvedimenti conseguenti...».
Il pm rinfresca la memoria alla
Campana, ricordandole- perché
emerge dagli atti- che fu lei a chiedere a Buzzi la cortesia di un trasloco che serviva al cognato,
Nicolò Corrado. La deputata Pd
si barrica dietro una sfilza di
«non so», «non ricordo».
BACIO, GRANDE CAPO
Non potevano mancare domande sul famoso sms che la
Campana mandò a Buzziconcludendo con «Bacio, grande capo».
Lei sostiene che era espressione di rispetto:Buzzi era più anziano di lei ed era a capo di una
grande coop. Ilgiudice commenta: «Una volta per rispetto ci si limitava a dare del lei...».
La situazione si complica: un
difensore legge il testo integrale
di quel messaggio. Buzzi chiedeva alla Campana di presentare
una interrogazione parlamentare. Lei risponde che purtroppo
l’interrogazione le era stata bloccata dagli uffici.
Il giudice Iannello chiede se
era una bugia per sbarazzarsi delle insistenze di Buzzi.
La Campana non la vuole chiamare bugia, e il giudice si irrita:
«No, lei lì non stava dicendo la
verità...». La deputata ammette:
«Non era la verità...».
La Iannello incalza: «Quindi
lei è un soggetto che ove ci sia
una necessità non dice la verità...
Ha deciso di mentire...». La Campana:«Era una modalità...». Il giudice: «No, non era una modalità.
Era una menzogna...».
LA LETTERA PER RENZI
9
ITALIA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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::: I GUAI DEI GRILLINI
Polemica sulle note spese
Di Maio è una mezza pippa. Ma non un ladro
Il vicepresidente della Camera ha speso circa 100mila euro in tre anni per girare l’Italia. Cifra ragionevole: attaccarlo è idiozia
::: segue dalla prima
VITTORIO FELTRI
(...) dalla penisola per il partito del quale è fra i leader di
maggior spicco. Insomma,
i soldi sono sempre al centro delle diatribe di qualsiasi formazione politica e non
stupisce che i Cinquestelle
non facciano eccezione.
I critici di Di Maio sono
però inutilmente spietati:
accusano il collega di aver
dissipato troppo denaro in
missionie lasciano intendere che egli abbia fatto la cresta sulle spese. Vero o falso?
Non siamo esperti di contabilità e non vogliamo sindacare su quella del vicepresidente di Montecitorio. Possiamo solo dire che 100 mila euro in tre anni non sono
una cifra tale da suscitare
sospetti di ladrocinio.
D’accordo che i parlamentari viaggiano gratis sui
mezzi di trasporto, treni e
aerei, ma rimane il fatto che
gli alberghi e i ristoranti rilasciano ricevute e non rinunciano a riscuotere per le prestazioni che svolgono. Sarebbe assurdo il contrario.
E sarebbe altrettanto assurdo che Di Maio per non irritare i compagni, anzi i compari, dormisse all’addiaccio
e si nutrisse alla mensa della Caritas.
Pertanto la circostanza
che abbia sborsato la suddetta somma nell’esercizio
del proprio lavoro ci pare
deltutto normale. I suoi rendiconti sono congrui e non
certo esagerati. Precisiamo
che la nostra difesa non è
ispirata a simpatia nei confronti del dirigente grillino,
ma è mossa dall’esperienza
che abbiamo in materia di
trasferte.
Su Di Maio abbiamo la
stessa opinione di Vincenzo De Luca, ex sindaco di
Salerno e ora governatore
della Campania, il quale lo
ha definito in una storica
trasmissione televisiva una
mezza pippa, ma ciò non ci
impedisce di dire che non è
un ladro, ma una persona
insospettabile ovvero corretta quando compila le note spese.
E ai grillini che lo contestano consigliamo di evitare baruffe così idiote che
contribuiscono a gettare
sul loro Movimento lo stesso fango che essi hanno gettato, a volte a ragione, su altri partiti.
Il rischio che corrono è
quello di apparire agli occhi
degli elettori uguali ai furfanti di cui hanno sistematicamente detto peste e corna.
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IL GRILLINO E LO STIPENDIO TAGLIATO
«Ho rinunciato a 205mila euro»
«Tra lo stipendio da deputato,
lo stipendio aggiuntivo da vice
presidente della Camera, i vari
rimborsi e spese di rappresentanza, ho restituito ai cittadini
italiani in tre anni e mezzo
204.582,62 euro. E sono felice
di averlo fatto». La difesa di Luigi Di Maio arriva via Facebook.
Con un lungo post l’esponente
grillino respinge al mittente tutte le accuse sui rimborsi spese.
Vogliono il bonus
I 24mila dipendenti
minacciano lo sciopero
contro la Raggi
■■■ Il salario accessorio dei 24mila dipendenti capitolini rischia di innescare il primo
sciopero del personale dell’era Raggi. Ieri la
sindaca della Capitale si è palesata a Palazzo
Chigi per trovare, insieme al governo, una
soluzione alla vicenda che risale addirittura
all’era Alemanno. Trascurata per anni, con
Ignazio Marino sembrava essere stata trovata una soluzione. Poi il defenestramento del
chirurgo e la pratica è rimbalzata al commissario Tronca. Anche lui ci ha provato. Troppo poco tempo. E la patata bollente, che vale
300 milioni, è passata alla Raggi. Soldi da restituire al Tesoro. Dall’era Veltroni in poi ai
dipendenti capitolini venivano paracadutati
in busta paga quattrini per le più diverse voci. Dall’indennità di divisa (vigili) a quella di
mensa (maestre). E non solo a Roma. Ma al
Tesoro le elargizioni a pioggia non andavano bene e quindi ilcontenzioso per la restituzione. I sindacati ora minacciano lo sciopero e chiedono «il recupero del salario accessorio non erogato previsto dall’atto unilaterale dell’ex sindaco Marino». Altrimenti partirà un «maxi contenzioso». La Raggi è convinta che la soluzione sia «quella di effettuare il pagamento utilizzando un meccanismo
che ci viene concesso, visto che siamo riusciti a fare delle economie di gestione». Il tavolo
dovrebbe essere convocato per il 21 ottobre.
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AVVISO DI AVVIO DEL PROCEDIMENTO PER IL RILASCIO DELL’AUTORIZZAZIONE UNICA, AI SENSI DEL D. LGS. 29 DICEMBRE 2003, N. 387, PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO
DI PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTE EOLICA DA 13,125 MWP, DENOMINATO “SANTA NINFA II”, DA REALIZZARSI NEI COMUNE DI SANTA NINFA, GIBELLINA E SALAPARUTA,
CON APPOSIZIONE DEL VINCOLO PREORDINATO ALL’ESPROPRIO E DICHIARAZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ DELL’OPERA.
Ai sensi e per gli effetti degli articoli 7 e seguenti della Legge 7 agosto 1990 n. 241 s.m.i., dell’art. 11, dell’art. 16, dell’art. 52-ter del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 s.m.i., dell’art. 12 del D. Lgs. 19 dicembre 2003 n. 387, del D.M. 10 settembre
2010 e del D.P.R.S. 18 luglio 2012, n. 48, si comunica che:
- con nota prot. n. 1065-2015-51-6 dell’11 novembre 2015, accettata dal Dipartimento Regionale dell’Energia con prot. n. 39025 del 17 novembre 2015, E.ON Climate & Renewables Italia S.r.l., a socio unico, con sede legale in Milano, Via
Amerigo Vespucci, 2, partita iva 06400370968 (di seguito “Società”) ha presentato alla Regione Siciliana, Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Dipartimento dell’Energia, l’istanza ai sensi dell’art. 12 del D. Lgs. 19
dicembre 2003, n. 387, del D.M. 10 settembre 2010 e del D.P.R.S. 18 luglio 2012, n. 48, per il rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto per la produzione di energia da fonte eolica da 20 MWp, denominato “Santa
Ninfa II” (di seguito “Progetto 2015”), da realizzarsi nei Comune di Santa Ninfa, Gibellina e Salaparuta (TP), in ampliamento del parco eolico esistente e in esercizio denominato “Santa Ninfa”. L’impianto Santa Ninfa II sarà collegato alla rete
di trasmissione nazionale tramite la stessa antenna esistente dedicata all’impianto Santa Ninfa e condividerà con quest’ultimo le opere di connessione, previo parziale adeguamento.
- In data 14.09.2016 la Società ha provveduto a presentare agli enti competenti una variante (“Progetto 2016”) che introduce le seguenti modifiche:
• la riduzione del numero degli aerogeneratori (da 10 a 5) per una nuova potenza installata pari a 13,125 MW;
• l’inserimento in progetto dei necessari adeguamenti della RTN, che consistono nella realizzazione di una nuova stazione RTN di trasformazione 220(380)/150 kV da inserire in entra – esce sulla linea RTN 220 kV “Partanna – Partinico”
e dei relativi raccordi alla RTN.
- L’istanza di avvio del procedimento sopra specificato reca la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e la domanda di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sui seguenti immobili, necessari alla realizzazione del cavidotto MT e
delle opere di rete:
Comune di Santa Ninfa:
Ditta PULIZZI IGNAZIO G BATTISTA, PULIZZI MICHELE - FG. 31 P.lle 13, 21; Ditta COPPOLA ANNA MARIA, DARA BENEDETTO, DARA GASPARE, DARA SEBASTIANA, DARA TOMMASO, DARA VITA - FG. 30 P.lle
22, 157, 156; Ditta DI STEFANI LEONARDO DI GAETANO - FG. 31 P.lla 52; Ditta DE STEFANI CATERINA, DE STEFANI FRANCESCO - FG. 30 P.lla 151; Ditta DE STEFANI MARIO - FG. 30 P.lla 48; Ditta COIRO LUIGI,
CRUCIATA VINCENZA - FG. 33 P.lla 75, 73, 74, 72, 71, 94; BIONDO GIUSEPPA - FG. 33 P.lla 40; Ditta BIONDO FRANCESCO, BIONDO PIETRO, LEGGIO MARIANNA - FG. 33 P.lla 41; Ditta BONVENTRE ROSA, NAVARRA CAMILLO - FG. 33 P.lle 42, 45.
Comune di Salaparuta:
Ditta ESPOSTO GIUSEPPE - FG. 17 P.lle 34, 41, 45, 31; Ditta CAPO FRANCESCO, CAPO ROSARIO - FG. 17 P.lla 33, FG. 6 P.lla 445; Ditta CANDELA AGOSTINO, AMMINISTRAZIONE FERRAROLO - FG. 17 P.lle
301, 302; Ditta CAPO ROSARIO, FONTANA MARIA, PACE ANTONELLA, PACE ELENA, PACE VITALBA - FG. 17 P.lla 32, FG. 6 P.lla 451, 452; Ditta TERI CALOGERO - FG. 17 P.lla 26, FG. 6 P.lle 439, 428; Ditta TERI
MARIA, TERI ROSA, TERI VINCENZA - FG. 6 P.lle 428, 439; Ditta MANNINA MARIANO - FG. 17 P.lla 25; Ditta MANNINA CARLO - FG. 17 P.lle 23, 22, 5, - FG. 6 P.lla 67; Ditta BONURA ANTONINO - FG. 17 P.lle 4, 2, FG.
6 P.lle 87, 95, 100; Ditta BONURA ROBERTO, COPPOLA VITA - FG. 6 P.lle 454, 309, 320, 327, 368; Ditta CAVARRETTA DOMENICO - FG. 6 P.lla 453, 105, FG. 5 P.lle 468, 351, 550; Ditta BEVINETTO ANTONIO - FG.
6 P.lla 180; Ditta BONANNO ANDREA, BONANNO GIUSEPPA - FG. 17 P.lle 17, 18; Ditta DI BERNARDO ANTONINO - FG. 17 P.lle 307, 309; Ditta PALERMO VINCENZA - FG. 17 P.lla 53; Ditta MANNINA CARLO - FG.
6 P.lla 67; Ditta DI GIROLAMO SALVATORE - FG. 6 P.lla 354; Ditta MIRABILE GIAMPAOLO - FG. 6 P.lla 353; Ditta FUNARI VINCENZO - FG. 6 P.lla 351; Ditta MAGNONE IGNAZIO - FG. 5 P.lla 221; Ditta TRAMONTE
BARTOLOMEA, TRAMONTE CALOGERA, TRAMONTE GIUSEPPA, TRAMONTE SALVATORE, TRAMONTE VINCENZO - FG. 5 P.lle 475, 476, 233, 234, 235; Ditta NAVARRA ANTONIO GIUSEPPE - FG. 5 P.lle 206, 207,
212; Ditta CALECA ROSA, CASCIO GIUSEPPE - FG. 5 P.lle 54, 194; Ditta CORONA PAOLO - FG. 5 P.lle 192, 197, 198; Ditta VERDE GIOVANNI, VERDE GIOVANNI - FG. 5 P.lla 168; Ditta ACCARDO MARIA, MANFRE’
GIOACCHINO, MANFRE’ GIUSEPPA, MANFRE’ SALVATORE, MANFRE’ FRANCESCA, MANFRE’ MARIA - FG. 5 P.lla 166; Ditta PALERMO AGATINA FG. 5 P.lla 104; Ditta BALSAMO GIOVANNA - FG. 5 P.lla 103; Ditta
RAGONA FRANCESCO - FG. 5 P.lla 102;
Comune di Gibellina:
Ditta BINAGGIA FILIPPO - FG. 43 P.lle 301, 298, 297, 299, 300, 466, 471, 238, 241; Ditta SCAVUZZO GIUSEPPE - FG.43 P.lle 264, 261, 260, 245, 159, 90; Ditta CIVELLO PIETRO - FG. 43 P.lle 242, 239, 203, 199, 202,
207; Ditta LEONE RICCARDO - FG. 43 P.lla 205; Ditta LEONE DOMENICO - FG. 43 P.lle 154, 198, 153; Ditta DI LORENZO ANTONIA, DI LORENZO CALOGERA, FONTANA GIUSEPPA, FONTANA MARIA, FONTANA VINCENZO - FG. 43 P.lle 172, 151, 171; Ditta BONINO PIETRO, BONINO ROSALIA, CAPO FRANCESCA - Fg. 43 P.lla 150; Ditta PIZZO ANNA ANTONINA - Fg. 43 P.lle 169, 170; Ditta TUSA PORTORICI ROSARIA - Fg. 43 P.lla
168; Ditta DATTOLO NUNZIO - Fg. 43 P.lle 160, 161; Ditta PALERMO CATERINA - Fg. 43 P.lla 158; Ditta PALERMO PAOLO - Fg. 43 P.lla 157; Ditta DATTOLO LEONARDO - Fg. 43 P.lla 156; Ditta DATTOLO FRANCESCA,
DATTOLO GIUSEPPA MARIA, DATTOLO GIUSEPPE, DATTOLO LEONARDO, DATTOLO VINCENZO, DI LORENZO VITA - Fg. 43 P.lle 488, 107; Ditta BALSAMO GIUSEPPE - Fg. 43 P.lla 95; Ditta SALUTO NUNZIO - Fg.
43 P.lla 94; Ditta INZIRILLO IOSELITO - Fg. 43 P.lla 89, 446; Ditta FERNANDEZ CALOGERA, LANFRANCA ANTONIA, LANFRANCA ANTONIA, LANFRANCA PIETRO - Fg. 43 P.lla 104; Ditta MILAZZO MARIO - Fg. 43 P.lle
445, 97; Ditta NASTASI MARIA - Fg. 41 P.lla 77; Ditta PASSALACQUA CATERINA - Fg. 41 P.lla 169; Ditta BONANNO ANGELA, BONANNO CALOGERA, BONANNO MARIA - Fg. 41 P.lla 274.
- L’istanza di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio interessa un numero di destinatari superiore a cinquanta, ai sensi dell’art. 11, comma 2 e dell’art. 16, comma 5, del D.P.R. 327/2001.
- Il presente avviso rimarrà affisso all’Albo Pretorio dei Comuni interessati dal Progetto 2016 per un periodo di 20 giorni consecutivi.
- Gli atti relativi al Progetto 2016 sopra menzionato sono depositati presso la Regione Siciliana - Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità - Dipartimento dell’Energia, – Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni, Viale
Campania n. 36, 90144 Palermo, nonché presso il Comune di Santa Ninfa, Piazza Libertà, 1, il Comune di Salaparuta Via Regione Siciliana 10 e il Comune di Gibellina, Piazza XV Gennaio 1, dove possono essere consultati previo appuntamento.
- Gli interessati, entro i trenta giorni successivi al periodo di affissione del presente avviso, possono formulare osservazioni, che dovranno essere presentate alla Regione Siciliana, - Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica
Utilità - Dipartimento dell’Energia – Servizio 3 – Autorizzazioni e Concessioni
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ITALIA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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::: LE SFIDE DEL CENTRODESTRA
MEDIATRADE
Assolti
Confalonieri
e Pier Silvio
Fedele Confalonieri e
Pier Silvio Berlusconi
sono stati assolti dall’accusa di frode fiscale nell’ambito del processo
Mediatrade.
La Seconda sezione penale della Suprema Corte ha infatti annullato
senza rinvio la sentenza emessa lo scorso
marzo dalla Corte d’Appello di Milano che aveva condannato il presidente e il vicepresidente di Mediaset a un anno e due mesi di reclusione dopo appena tre
udienze e poco più di
tre ore di camera di consiglio.
Entrambi gli amministratori del gruppo Mediaset erano stati assolti in primo grado nel luglio del 2014, «da tutte
le accuse con una sentenza che era stata
emessa al termine di un
lungo e approfondito dibattimento durato più
di tre anni», ricostruisce Mediaset in una nota nella quale «esprime
soddisfazione per la decisione» della Cassazione «che ristabilisce la
verità annullando la
sentenza di Appello del
processo Mediatrade,
sentenza che aveva ribaltato il verdetto di primo grado del Tribunale
di Milano».
I termini di legge per la
prescrizione del reato
sarebbero scattati tra
qualche settimana. Nel
2014 Pier Silvio Berlusconi e Confalonieri erano già stati prescritti
per i fatti del 2005 e assolti per quelli del 2006,
2007 e 2008 «perché il
fatto non costituisce reato».
Le indagini erano partite da una perquisizione, svolta nel 2005 dalla
Guardia di finanza negli uffici della Mediatrade spa, nel corso della
quale la procura riteneva di aver scoperto massicci trasferimenti di denaro della Wiltshire Trading (società intestata a
Farouk Mohamed Agrama, detto Frank) a favore di conti svizzeri di
personaggi Mediaset
(denominati "Leonardo", "Trattino", "Teleologico",
"Litoraneo",
"Sorsio", "Clock" e "Pache").
Silvio Berlusconi è tornato ieri in pubblico, dopo il 5 luglio (quando era stato dimesso dal San Raffaele), concedendo un’intervista al Tg5 delle ore 20
Il ritorno in tv dopo l’operazione al cuore e la riabilitazione
Il Cav mette il cappello sul No
Silvio «tranquillizza» i leghisti: «Passato il referendum proporremo l’elezione diretta del presidente»
::: PAOLO EMILIO RUSSO
■■■ A furia di «alimentare sospetti»
l’hanno costretto ad «anticipare» la discesa in campo per il “no”, a parlare prima del tempo. Silvio Berlusconi avrebbe voluto aspettare ancora qualche giorno prima di buttarsi nella campagna referendaria, ma le proteste di Matteo Salvini sfociate addirittura nel rifiuto dell’invito ad un «vertice» che era in programma per ieri, lo hanno costretto a
parlare al Tg5. Due giorni fa l’ex premier aveva consegnato le ragioni del
suo “no” ad una nota scritta, poi aveva
suggerito gli argomenti da utilizzare ad
alcuni dirigenti di Fi visti in tv e a Stefano Parisi, ma il leader del Carroccio sospettava che l’ex premier non fosse troppo convinto, che lo fossero ancora meno le “sue” tv e lo ha costretto a difendersi. «Diciamo “no” perchè dopo il “no”
sia possibile approvare una vera riforma condivisa, che deve contenere l’elezione diretta del Presidente della Repubblica e il taglio a metà dei parlamentari»,ha spiegato al telegiornale della rete ammiraglia di Mediaset. La scelta del
media non è affatto casuale. Il Cavaliere
“
IL GIUDIZIO
■ La riforma di Renzi è
pericolosa, perché
potrebbe consegnare
l’Italia a un solo uomo
scelto dal 15 per cento
degli elettori
LA CONTRO-PROPOSTA
■ Una vera riforma
condivisa deve contenere
il taglio di metà dei
parlamentari, il vincolo
di mandato e anche un
limite costituzionale alle
imposte, che nessun
governo potrà superare
rivendica un “no” riformista, di non essere un conservatore. Per farlo, come
anticipato da Libero,ilCavaliere presenta a grandi linee una sua controriforma:
«Deve contenere il vincolo di mandato,
ma anche un limite costituzionale alle
imposte, alla pressione fiscale che nessun governo può superare», ha aggiunto. L’intervista tv, registrata dal fondatore di Fi nel suo studio di Arcore, la prima dopo cinque mesi di assenza dalle
scene, il “ritorno” dopo l’operazione al
cuore e la riabilitazione, lascia intendere quale sarà la linea: «È una riforma è
pericolosa perchè potrebbe consegnare a un solo uomo scelto dal 15% degli
elettori l’Italia», avverte.
L’ambientazione dell’intervista è la
stessa della “discesa” in campo nel ’94,
ma stavolta gli alleati provano a tirarlo
per la giacchetta (blu, monopetto). L’ex
premier si è prestato a questo anticipo
di campagna proprio per rassicurare il
segretario della Lega che, infatti, era stato avvertito della sua decisione già nella
mattinata di ieri. Lo stallo tra i due ha
coinvolto anche Giorgia Meloni, leader
di Fdi. Per il momento nessun incontro
è fissato, ma oggi l’ex premier potrebbe
presentarsi a Roma a sorpresa.
All’azzurra Stefania Prestigiacomo
che invitava il leader del Carrocio a
«non dubitare» della buona fede e dell’impegno di Fi, ha risposto ieri Raffaele
Volpi, vice presidente di “Noi con Salvini”, che è tornato ad accusare i forzisti
di avere una «collocazione ambigua».
«Non c’è fretta, stiamo calmi», frena il
leader di Fi. Dimostrato l’impegno per
il “no” e l’atteggiamento «democratico»
delle sue tv, l’ex premier si informa sulle
iniziative dei Comitati. Sabato potrebbe
mandare un saluto alla convention di
Mario Mauro che ha invitato a discutere coi Popolari per l’Italia anche Paolo
Romani, Maurizio Gasparri e Giuseppe
Gargani.
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Intervista a Mariastella Gelmini
«Salvini accontentato. Ma di uscire dall’euro non se ne parla»
::: TOMMASO MONTESANO
■■■ «Misento di tranquillizza-
re tutti, compreso Matteo Salvini: la presenza di Silvio Berlusconi sul fronte del No al referendum costituzionale c’è e ci
sarà». Del resto il centrodestra,
sostiene Mariastella Gelmini,
vicecapogruppo di Forza Italia
alla Camera, «per tornare a vincere deve stare unito». Ma la coordinatrice lombarda, a proposito dei diktat del leader della
Lega sull’euro, stoppa l’alleato:
«Berlusconi è stato il primo a
contestare la politica economica del rigore di Bruxelles, ma
da qui a uscire dalla moneta
unica ce ne passa...».
Salvini vorrebbe Berlusconi sempre in pista.
«Berlusconi sta facendo sentire
la sua voce. E farà ancora di più
nei prossimi giorni. Le parole
di Salvini sulla presenza di Berlusconi in campagna elettorale, piuttosto, più che una critica
mi mi pare che nascondano
una necessità: riconoscono il
ruolo centrale del nostro presidente non solo per FI, ma per
l’intero centrodestra».
Senza l’ex premier il fronte del No non sfonda?
«In Forza Italia e nel centrodestra l’unico leader resta Berlusconi. La sua opinione pesa. E
pesa molto. Non a caso il nostro popolo, così come Salvini,
ne chiede una presenza più
massiccia. Un riconoscimento
della
forza,
e
dell’indispensabilità, di Berlusconi. Si tranquillizzino tutti:
questa presenza c’è e ci sarà».
Eppure il leader della Lega
continua a dubitare dell’impegno del Cav.
«Due settimane fa ho partecipato, ad Arcore, all’ufficio di
presidenza di FI. Ho ascoltato
dalla voce di Berlusconi il suo
No, convinto ed entrando nel
merito, alla riforma. E la prova
del suo impegno, semmai ce
ne fosse bisogno, è nell’intervista di stasera (ieri, ndr) al Tg5».
Nessun imbarazzo a stare
nello stesso fronte in cui, da
Mariastella Gelmini [LaPresse]
ieri, sta anche Mario Monti?
«Nessuno: la Costituzione è degli italiani, non di Berlusconi,
Salvini e Monti. Che facciamo,
ripetiamo l’errore di Renzi, che
ha personalizzato il Sì? Noi
non vogliamo personalizzare il
No. Forza Italia non cambia
idea sulla riforma solo perché
altre figure si schierano per il
No. Anzi, il fatto che neanche il
rappresentante più ortodosso
dell’europeismo come Monti
sposi le tesi di Renzi è emblematico di quanto sia debole la
posizione del premier. Noi diciamo no perché sia possibile
una riforma condivisa».
Forza Italia non rischia di
rimanere schiacciata sulle
istanze vetero conservatrici?
«Il no di Forza Italia non è ideologico. Non abbiamo mai creduto
al
dogma
dell’intoccabilità della Carta.
Contestiamo la riforma nelmerito: le modifiche sono peggiorative. E sabato lo diranno con
chiarezza i nostri amministratori locali nella manifestazione
che abbiamo organizzato al teatro Nuovo di piazza San Babila, a Milano. Dal territorio si leva un grido di dolore: con le riforme pasticciate del titolo V e
del Senato, trasformato in un
dopolavoro, i sindaci temono
di cadere dalla padella alla brace tutto a danno degli italiani».
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ITALIA
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::: I GUAI DELL’ITALIA
:::
Numeri drammatici
Per gli indigenti del Sud
la fine della «nuttata»
sembra non arrivare mai
::: PIETRO MANCINI
singoli comuni siciliani. A fine
settembre, il ragioniere generale della Regione, Salvatore Sammartano, ha messo intorno ad
un tavolo i primi cittadini dei
Comuni inquinanti (San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte,
Augusta, Paternò, Monreale,
Mistretta,Cerda e Priolo Gargallo), ma il risultato del summit è
stato scontato: «Gli amministratori», ha ammesso Sammartano come riporta l’edizione di
Palermo de la Repubblica, «mi
hanno detto di avere difficoltà a
pagare.Nell’assestamento di bilancio inseriremo uno stanziamento lievemente superiore,
sei milioni, per anticipare le
somme per conto degli enti locali, che poi li restituiranno in
cinque anni».
L’aspetto sorprendente della
vicenda è che per evitare di pagare anche in futuro non si pensa nell’immediato alla bonifica,
quanto si spera che il tempo
renda inerti i rifiuti. Con il placet del ministero dell’Ambiente è partito (o partirà a breve), il
monitoraggio delle zone. E si
spera che da queste analisi salti
fuori che il problema si è risolto
spontaneamente,e cioè che i rifiuti non siano più inquinanti.
Proprio come è successo per la
discarica della Rada di Augusta.
Poi, prima o poi a giudicare
dai precedenti, partiranno le
bonifiche. Con quali soldi? Con
i fondi europei.... ovviamente.
■■■ Non c’è Nord senza Sud s’intitola un
interessante saggio di Carlo Triglia, che insegna Sociologia economica all’Università diFirenze. Il professore, e non solo lui, è convinto
che il mancato sviluppo del Mezzogiorno
non dipenda dalla carenza di aiuti, bensì
dall’incapacità della classe politica locale - tollerata a Roma per ragioni di consenso - di
creare beni, servizi, posti di lavoro. E di investire nel turismo, nei beni culturali, nell’agricoltura.
Aumentano e allarmano i primati negativi
delle Regioni meridionali: quelli sulla disoccupazione, sulla scarsa utilizzazione dei fondi Ue, sull’emigrazione (negli ultimi 14 anni
se ne sono andati 500 mila giovani) e persino
sul “sorpasso” degli immigrati da parte degli
italiani:il 66,6% si è rivolto ai centridiassistenza della Cei, mentre 57,2 è la percentuale dei
cittadini stranieri. Costoro continuano a riversarsi sulle nostre coste, ma trovano persone
rassegnate, disoccupate, che hanno perso
ogni forma di sostentamento.
Nelrapporto della Caritas sul 2015, si sottolinea che, nelle regioni meridionali, «vive il
34,4% dei residenti in Italia e si concentra il
45,3% dei 4 milioni di poveri del Paese». A
rischio povertà sono 17,4 milioni di connazionali rispetto ai 15 milioni del 2008. E il Mezzogiorno è il fanalino di coda dell’Europa. Mentre pensioni e piccoli sostegni sociali riescono a rendere meno drammatiche le condizioni degli anziani, l’indigenza ha travolto i giovani,disoccupati e privi di prospettive concrete. La crisi ha colpito pure il ceto medio. Ci
sono padri separati, tenuti al mantenimento
degli ex coniugi, che non arrivano a fine mese. Molti si rivolgono ai parroci o alla Caritas,
in quanto Napoli ha tagliato, di recente, i sussidi a ben 900 famiglie e l’assistenza ai portatori di handicap e ai ragazzi delle scuole.
Ovviamente, lo scioglimento di nodi così
drammatici non può essere sollecitato ai parroci e alle associazioni religiose. E non si può
non chiedere al sindaco De Magistris, che ha
proclamato Napoli «città dell’accoglienza»,
di non limitarsi agli slogan e alla demagogia.
Ma di dimostrare, concretamente, la solidarietà del Comune a quei concittadini, che da
anni aspettano la fine «d’a nuttata», auspicata da Eduardo de Filippo in Napoli milionaria (1945).
Senza rimpiangere gli interventi della Cassa del Mezzogiorno, governo e regioni devono affrontare problemi prioritari rispetto al
Ponte sullo Stretto di Messina. In un contesto, quello del Sud, la cui mancata soluzione
non riguarda solo i meridionali. Ma dovrebbe essere considerata una grande questione
etica, politica e industriale, che investe le fondamenta dello Stato unitario.
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Il Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta in un momento di relax al mare
Sanzione da 2,4 milioni a semestre (con 5 milioni d’arretrati)
Euro-multe alla Sicilia
Ma tanto le paghiamo noi
Bruxelles bastona la Regione per le discariche non bonificate
Finora ha sborsato lo Stato. Adesso però Padoan rivuole i soldi
::: ANTONIO CASTRO
■■■ Undici discariche siciliane non bonificate (la dodicesima, la Rada di Augusta, è stata
da poco esclusa), una sanzione
di 2,4 milioni ogni 6 mesi dal
primo semestre 2015 e il conto
finale (arrivato ora a quasi 5 milioni), che viene saldato non
dalla Regione siciliana, ma dal
ministero dell’Economia. A via
XX Settembre si sono stufati di
pagare i bollettini europei per
conto della Sicilia. E nei giorni
scorsi hanno recapitato ai comuni siciliani responsabili della mancata bonifica, e al presidente Rosario Crocetta, un
“conticino”: i 5 milioni, appunto, già anticipati da Roma a Bruxelles per saldare le prime due
rate delle sanzioni comminate.
Le dodici discariche abusive
oggetto delle sanzioni europee
(200mila per le discariche ordinarie, 400mila per quelle con rifiuti speciali), sono: San Filippo
del Mela (contrada sant’Agata), Cammarata (contrada San
Martino), Racalmuto (Oliva
Troiana) Siciliana (Contrada
Scalilli), Leonforte (contrada
::: MATTEO MION
::: LA SCHEDA
LE MULTE DI BRUXELLES
Sono undici discariche siciliane non
bonificate per le quali l’Europa chiede una sanzione di 2,4 milioni ogni
sei mesi dal primo semestre 2015 e
un conto finale arrivato a quasi 5
milioni.
DISCARICHE MOROSE
Le dodici discariche abusive oggetto delle sanzioni sono San Filippo
del Mela, Cammarata, Racalmuto,
Siciliana, Leonforte, Augusta,
Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda, Priolo. Comuni che non hanno
soldi per pagare le multe europee.
Tumminelli/Granfonti), Augusta (Campo sportivo, sempre
ad Augusta ci sarebbe anche
quella di Rada che è stata però
stralciata), Paternò (contrada
Petulenti Scillicone), Monreale
(contrada Zabbia), Mistretta
(contrada Muricello), Cerda
(Contrada Caccione), Priolo
(Penisola Magnesi).
Il problema è che questi comuni - competenti per la disarica e dove in alcuni casi scaricano anche altre municipalità non hanno nella stragrande
maggioranza dei casi i quattrini
necessari per fare fronte alle
multe europee.
E neppure la Regione Siciliana li aveva nel 2015 visto che a
saldare le prime due rate della
sanzione di Bruxelles ha dovuto provvedere direttamente il
ministero dell’Economia.
Ma Pier Carlo Padoan pare si
sia stancato di mettere le pezze
ai ritardi altrui. E così nelle settimane scorse alla Regione Sicilia il dicastero del Tesoro ha
scritto una bella letterina: i toni
burocratici sono freddi, quasi
sterili. Però il senso è più o meno questo: noi abbiamo pagato
in vece vostra (i Comuni di pertinenza delle discariche), ora,
per cortesia, vedete di ridarci i
soldiche abbiamo anticipato all’Ue.
La situazione è ben nota in
Regione. Rosario Crocetta - alla
prese con la ricerca di un secondo mandato come governatore
nella prossima primavera non vuole e non può sottovalutare il grido del comuni. Tanto
più che il Tesoro lo tira in ballo
direttamente per chiedere il
rimborso delle multe pagate da
Roma ma di competenza dei
L’esperimento di «giustizia sociale» a Padova
■■■ Lavorare gratis per il Comu-
Lavoro gratis per il Comune al posto delle contravvenzioni
ne invece di pagare le multe.
Quella che poco più di un anno
fa sembrava solo una boutade propagandistica del sindaco di Padova
è invece divenuta realtà con la modifica del Regolamento comunale
di Polizia municipale. La norma
adottata nel capoluogo patavino è
un quid novi molto interessante,
perché consente al cittadino di svolgere lavori di pubblica utilità, invece di svenarsi per il pagamento delle multe. Ad oggi, infatti, ben undici
persone sisono avvalse di tale possibilità, producendo 292 ore di lavoro con uno sconto sulla sanzione di
10 euro per ogni ora lavorata, e altri
15 multati hanno già fatto domanda.
Il precedente padovano ha però
una valenza a carattere generale e
nazionale molto importante, perché risolve la problematica del recupero delle somme nei confronti di
tutti i nullatenenti, e in particolare
di tutti gli immigrati clandestini privi di un conto corrente e di seppure
minima giacenza. Allo stato attuale, costoro sono liberi di contravvenire a qualsivoglia regola della civile convivenza, perché non potran-
no mai subire il recupero coattivo
di una multa o di un biglietto del
treno. Che senso ha multare chi
non può pagare? È uno spreco di
risorse non soltanto redigere il verbale, ma ancor più andare a riscuotere la sanzione. I lavori socialmente utili in luogo di denaro sono un
principio di conversione della pena
già esistente nei reati minimi, ma
non nei comparti amministrativi
della pubblica amministrazione.
L’assurda conseguenza in termini
giuridici è che in Italia è sufficiente
essere nullatenenti per usufruire di
tutti i servizi pubblici (treni, bus etc)
gratuitamente e porre in essere violazioni amministrative, cioè multe,
senza subire conseguenze. Chi è
nullatenente sono coloro che sbarcano sulle nostre coste e che prima
o poi scappano dai centri di ricovero per darsi alla fortuna.
Se la norma del Comune patavino venisse estesa a tutti i comparti
della PA, tutti i nullatenenti pizzicati a bordo di treni o bus senza biglietto dovrebbero scontare con il
lavoro le sanzioni. Avrebbe fine la
cuccagna dei furbetti. È inoltre utile
ricordare che la violazione di norme non riguarda solo servizi pubblici e parcheggi, ma anche «soddisfare le esigenze fisiologiche fuori dai
luoghi destinati allo scopo», «mostrarsi in pubblico in abiti che offendano il comune senso del pudore»,
«chiedere l’elemosina».
Condotte non illecite avrebbero
finalmente una sanzione. Multare
chi chiede l’elemosina è un controsenso, mandarlo a lavorare è giustizia sociale. Stante l’elevato numero
di lazzaroni, clandestini e furbetti,
l’unico vero rischio che potremmo
avere dall’applicazione estesa della
nuova regola è la sovrabbondanza
di manodopera…
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ITALIA
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::: ALLARME IMMIGRAZIONE
La Corte di Cassazione apre le porte all’invasione
Se il clandestino convive non va espulso
Un immigrato in carcere vince il ricorso contro il foglio di via. Basta un’unione civile per avere la cittadinanza
::: segue dalla prima
OBIETTIVO DELLA PREMIER MAY: NON PIÙ DI 100MILA INGRESSI ALL’ANNO
FILIPPO FACCI
(...) Niente di ideologico: il rischio,
infatti, è che una massa di immigrati irregolari possa ricorrere a
questa Legge per evitare di essere
espulsa dall’Italia, anche se si trovasse in carcere per gravi reati.
Ieri, infatti, la Prima sezione della Cassazione ha depositato una
sentenza che ha tutta l’aria di voler fare giurisprudenza: dice che il
“contratto di convivenza” già previsto dalla legge Cirinnà ha il potere di bloccare l’espulsione di immigrati che per esempio si trovino in galera e debbano scontare
una pena residuale. Prima non
era così, ma ora sì.
L’antefatto è questo: un immigrato irregolare,tempo fa, si trovava in carcere quando il tribunale
di sorveglianza di Torino aveva
evidenziato l’obbligatorietà di
una sua espulsione dal Paese: la
legge, infatti, prevede questo
espressamente «quale misura sostitutiva da applicarsi nell’ultimo
biennio di pena ai condannati privi di titolo di soggiorno».
«MORE UXORIO»
Ma l’immigrato aveva fatto ricorso in Cassazione, e quindi documentato «di vivere da tempo in
Italia con il suo nucleo familiare
originario» e segnatamente «di
convivere more uxorio con una
cittadina italiana». Sino a ieri, va
detto, l’orientamento della giurisprudenza stabiliva che una sem-
Arrivano a migliaia le vostre adesioni all’iniziativa di «Libero»: vogliamo
un referendum sulla permanenza dell’Italia nell’Ue e nell’euro. Per aderire inviateci il tagliando
(compilato in stampatello!) in redazione o scriveteci il vostro nome e cognome a [email protected].
Basta,ci hanno preso in giro abbastanza. Fuori dall’Unione!
Roberta Zucchini
Bologna
Sono pronto a votare l’uscita da un’Europa che mi
costringe a troppi sacrifici
economici e cerca di farmi perdere continuamente la mia identità e i valori
di italiano.
Ginetto Maiocchi
e.mail
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Danilo Amaduzzi
e.mail
Aurora Arrigoni
e.mail
Marco Balestra
Meyrin (Svizzera)
Pietro Bonalumi
e.mail
Mario Bonelli
Montalto Dora (To)
Carlo Bonsignori
La stretta di Londra sul sistema dei visti
anche quelle di fatto tra eterosessuali».Sono parole della Cassazione. E lo sono anche queste: «Con
tale nuova regolamentazione» si
intendeva «parificare» la nozione
di «coniuge» con quella di «persona unita civilmente»: a ciò serviva
l’introduzione del contratto di
convivenza a fianco del matrimonio - dice la Corte nell’enunciare
un principio di diritto e nell’interpretare la legge come ritiene consono. Unica condizione: basta
che l’unione civile o il contratto di
convivenza sia in corso nel momento in cui un tribunale chiede
l’espulsione di un immigrato irregolare. È sufficiente questo.
EFFETTO CIRINNÀ
La premier britannica Theresa May (nella foto
LaPresse) ha annunciato un giro di vite sul sistema dei visti per ridurre il numero di lavoratori
stranieri nel Regno Unito. Allo scopo, il governo
ha messo in piedi una task force dedicata all’im-
plice convivenza non impedisse
l’espulsione: ma che succede
ora? «L'applicazione normativa
non può ignorare» la nuova legge
migrazione, che si è posta come obiettivo ridurre
il numero di ingressi al di sotto della soglia dei
100 mila annui. E domani la May informerà a Bruxelles i 27 leader dei Paesi Ue sulle prossime mosse in vista dell’avvio delle trattative sulla Brexit.
Cirinnà, «giustamente accolta dall’opinione pubblica, dagli operatori e dai teorici del diritto come
disciplina epocale, con la quale
sono state riconosciute dall’ordinamento statuale, e disciplinate
positivamente,le unioni tra persone dello stesso sesso e, con esse,
Insomma: basta un semplice
contratto di convivenza (che la
Corte equipara all’unione civile e
quindial matrimonio) per bloccare l’espulsione di un clandestino
che pure avesse commesso gravi
reati, e che perciò sia già in carcere. E se è vero che la regola valeva
già per il matrimonio, è anche vero che accedere a un contratto di
convivenza è estremamente più
semplice, veloce, meno impegnativo per chi lo stipula: li hanno creati per questo, i contratti, ma d’altro canto potrebbe diventare più
semplice stipularne di farlocchi e
che divengano perciò solo un viatico per guadagnarsi, da pregiudicati, la sospirata cittadinanza italiana. Ottenerla, dal lontano 1861,
non è mai stato così facile.
L’iniziativa di «Libero»
«Questa Ue è una presa in giro»
I lettori chiedono un referendum sull’Europa: «Ci costringe a troppi sacrifici e ci toglie l’identità»
e.mail
Chiara Boschiero
e.mail
Adriano Botta
e.mail
Nicola Calace Salvemini
e.mail
Edoardo Camilli
e.mail
Giancarlo Capuani
e.mail
Marco Casetti
e.mail
Gianpaolo Cardaci
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Fausto Caruso
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Enrico Casagrande
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Salvatore Coco
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Maurizio Cocozza
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Gioacchino Colpani
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Fabiola Corbi
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Nicola Corvo
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Marcello Cosmi
Udine
Mattia Cuelli
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Mattia Dal Pastro
e.mail
Pasquale De Castro
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Roberto De Conto
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Daniele De Felice
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Giovanna Dosio
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Alvise Dozza
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Claudio Fasolin
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Andrea Fe`
San Giovanni in Persiceto
(Bo)
Pieraugusto Ferrario
Milano
Giuseppe Giambanco
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Mario Davolio Marani
Collebato (Bs)
Guido Denti
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Alfonso Iacobelli
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Chiara Lago
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Franco Magnoni
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Pieralberto Mangoni
Gera d'Adda (Bg)
Sergio Mannarella
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Valter Marcon
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Giulia Maritozzi
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Carla Marzetti
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Carla Massiotta
Corsico (Mi)
Andrea Mazzoni
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Claudio Montonati
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Ivaldo Monti
Larciano (Pt)
Luigi Morandi
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Brescia
Ferdinando Ogna
Rezzato (Bs)
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Borgovirgilio (Mn)
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Giovanni Piras
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Clara Poli
Rezzato (Bs)
Gianenrico Politi
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ESTERI
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I miliziani ancora attivi sono migliaia
«L’Isis si vendicherà di Mosul in Europa»
Allarme di Bruxelles: i foreign fighters tornano da noi. Ma in Iraq l’offensiva già rallenta per le liti interne
::: CARLO NICOLATO
■■■ La battaglia di Mosul e la pro-
babile disfatta dell’Isis rischiano di
scatenare l’inferno in Europa. L’allarme è stato lanciato dal commissario europeo alla sicurezza Julian
King in un’intervista rilasciata alla
Die Welt. Secondo King diverse centinaia dei cinquemila militanti jihadisti rimasti a difendere la città irachena occupata provengono dagli
Stati europei e alcuni di loro potrebbero cercare di tornare per vendicarsi. «Anche un piccolo numero
di jihadisti è una minaccia molto seria contro cui dobbiamo essere preparati» ha detto il commissario Ue
che esclude un esodo di massa di
combattenti. Per il momento comunque si tratta solo di un’ipotesi
formulata in chiave preventiva, tanto che il commissario europeo alla
Migrazione Dimitris Avramopoulos si è sentito in dovere di chiarire
che finora non ci sono prove evidenti che foreign fighters siano diretti da noi.
Julian King ha anche rivelato che
Forze irachene convergono su Mosul per la battaglia contro l’Isis [Reuters]
i foreign fighters ancora presenti
nelle zone di guerra sarebbero all’incirca 2500. Dei 5000 o poco più
segnalati dall’Europol dall’inizio
dell’espansione dello Stato Islamico ne mancano dunque all’appello
più o meno la metà. Alcuni di loro
sono stati uccisi, altri sono tornati e
potrebbero costituirsi in cellule
pronte a colpire, così come successo a Parigi e a Bruxelles. Il ministero
dell’Interno inglese pochi giorni fa
ha parlato di 400 foreign fighters tornati in Gran Bretagna (degli 850
che erano partiti). Solo 14 di loro
risultano essere stati arrestati, gli al-
tri sarebbero liberi di muoversi e di
fare attentati.
Quando all’assedio di Mosul, chi
si illudeva che l’operazione potesse
risolversi in qualche giorno e che
gli islamisti di fronte alle soverchianti forze alleate se la sarebbero
data a gambe deve già ricredersi. Il
comandante della coalizione a guida statunitense che opera in Iraq,
Stephen Townsend, sostiene che
per riconquistare Mosul ci vorranno molte settimane, se non di più.
Dopo aver aver preso il controllo di
8-10 villaggi ad est della città roccaforte dello Stato islamico i peshmerga curdi si sono fermati di fronte a
Bartella, il più importante villaggio
a religione cristiana della zona, dal
quale l’Isis sta opponendo una forte resistenza. Ma i problemi principali più che l’Isis li sta creando la
coalizione stessa, quanto di più eterogeneo ci possa essere. Alle operazioni del primo giorno hanno preso parte di prepotenza, è il caso di
dirlo, anche i turchi, non invitati dai
curdi, dei quali sono nemici giurati,
tantomeno dagli iracheni, che giu-
sto ieri hanno chiesto per l’ennesima volta che Ankara ritiri le sue
truppe dal territorio: «Condanniamo l’interferenza turca negli affari
interni iracheni, nessuno dovrebbe
varcare le frontiere e occupare il
suolo iracheno», ha protestato lo
sceicco Majid al Fartousi, molto vicino a Moqtada al Sadr.
Altro punto non completamente
chiaro è il ruolo americano nell’operazione. Di sicuro, le forze speciali americane sono impegnate sul
terreno in tenuta da combattimento, sembra proprio insieme ai Peshmerga curdi, secondo quanto riferito da Al Jazira. Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha chiarito
però che i militari americani presenti nella zona non hanno responsabilità nella guida delle operazioni
ma forniscono «consigli e assistenza». L’offensiva su Mosul, ha aggiunto, «è un test della strategia di
Obama per sconfiggere l’Isis sul terreno senza truppe americane». Il futuro di Mosul dipende anche dalle
elezioni Usa.
Le kamikaze colpiranno anche in Occidente
La storia delle kamikaze
islamiche è antica: la
palestinese di Hamas
Reem Raiyshi, nella foto
con uno dei suoi bimbi, si
fece esplodere nel gennaio
2004 uccidendo 4 soldati
israeliani [Ansa]
Il Califfo si affida alle donne
Spietate e difficili da scoprire
::: NOEMI AZZURRA BARBUTO
■■■ Tanto delicate quanto
spietate, elemento non convenzionale, di difficile individuazione e catalogazione, le
donne oggi godono di un potere immenso all’interno dell’Isis e stanno acquistando
ruoli di sempre maggiore rilievo, proprio perché rappresentano un forte vantaggio
operativo.
«Terrorismo non reale»,
così viene definito il terrore
operato dalle donne da parte
degli addetti ai lavori, non
perché non sia reale l’azione,
bensì perché è così subdola,
che emotivamente risulta difficile da accettare.
Fonti internazionali ci rivelano l’esistenza di campi di
addestramento riservati solo
alle donne nella regione di
Ghouta, ad est di Damasco,
dove le donne vengono trasformate in micidiali strumenti di morte.
«Le donne non si accontentano di essere semplici
soldati, a loro non interessa
avere un ruolo marginale,desiderano essere un elemento
determinante, ossia assurgere al ruolo di eroine, perciò
spesso accettano di condurre operazioni che gli uomini
rifiutano», con queste parole
Gianpiero Spinelli, esperto
internazionale di terrorismo
ed autore di diversi libri in
materia, descrive la partecipazione delle donne alle organizzazioni di tipo terroristico.
La donna agisce come vettore di comunicazione per
eccellenza, perché la sua
azione suscita più scalpore e
disorientamento a livello me-
diatico, «l’azione terroristica
non ha come prima priorità
il numero dei morti che la
stessa azione possa produrre, ma il numero di spettatori», ci spiega Spinelli.
SPIE E SOLDATESSE
Il consulente del governo
americano si spinge più in là
facendo una previsione preoccupante: qualora le forze
della coalizione dovessero
strappare Mosul ai terroristi,
si potrebbe arrivare a una disgregazione dell’Isis sul piano tattico-operativo, che porterebbe l’organizzazione alla
scelta di agire in modo sempre più non-convenzionale
al di fuori dei suoi territori, ad
esempio in Europa, servendosi soprattutto delle donne.
In tal caso, la loro partecipazione ad attentati arriverebbe al 30%.Non solo ruolioperativi con uso di armi ed
esplosivi un tempo solo appannaggio degli uomini, le
donne terroriste rappresentano anche un’eccellente elemento d’intelligence all’interno del gruppo per l’acquisizione di informazioni, ci spiega l’esperto, che cita alcune
donne (alcune anche giovani madri) che hanno avuto
un ruolo dirifermento importante in attentati terroristici,
tra queste Hayat Boumeddiene durante l’attentato a Charlie Hebdo.
Secondo alcune fonti dell’International Intelligence
Community, pare che nella
provincia di Raqqa, all’interno di circa 150 uffici della alHisba (Polizia dell’Isis) e
presso il quartiere al-Thukna, ma anche nei quartieri
della zona ovest di Mosul in
Iraq, siano stati rinvenuti documenti importanti riguardo l’addestramento specializzato alle operazioni d’intelligence delle donne terroriste.
È per questo che l’intelligence presta più attenzione
all’elemento femminile. Del
resto, molti sono i terroristi
morti o arrestati o ricercati, e
in questi spazi lasciati vuoti si
inseriscono loro: le donne,
«macchine di morte altamente specializzate», come
le definisce l’esperto, ma anche «eccellenti attori di manipolazione emotiva», nonché
«risorse fondamentali nel
processo di riabilitazione del
terrorista». È la donna, infatti, che benedice il terrorista
ed è anche lei che lo fa redimere.
Secondo esperienze condotte in Inghilterra,Danimarca e Germania, programmi
di deradicalizzazione hanno
avuto successo perché hanno visto la partecipazione
delle madri e delle sorelle,
impegnate nell’apertura di
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mira all’esclusione della donna dalle attività politiche e
dalle leadership sociali funge
da motore nell’indurre sempre più donne a seguire la lotta armata».
Una cultura che,a differenza di quella occidentale e cristiana, che aborrisce il suicidio e condanna chi si toglie
la vita all’inferno, celebra la
morte e osanna i suicidi.
MAÎTRESSE
un primo canale di comunicazione con i foreing fighters.
Per quanto in noi occidentali predomini l’archetipo
della donna-madre che ge-
NELLA «GIUNGLA» DI CALAIS
Interprete stuprata dai profughi
Un’interprete di lingua pashtun che accompagnava un
giornalista francese nella «giungla», il famigerato campo
profughi di Calais, è stata violentata nella notte tra lunedì
e martedì. La donna, 38 anni, originaria dell’Afghanistan
e residente a Parigi, sposata e con figli, è ricoverata in
stato di shock. L’interprete accompagnava un giornalista
freelance che doveva realizzare un servizio sui minori del
camo. Il giornalista, che lavorava per l’emittente France 5,
aveva appuntamento all’interno della «giungla». Tre afghani hanno aggredito i due, rubato il materiale per le
riprese, quindi uno di loro ha violentato l’interprete, mentre gli altri - armati di coltelli - minacciavano il cronista.
nera vita, alleva e protegge,
dotata di istinto materno,
più spesso vittima e solo eccezionalmente carnefice, occorre prendere atto che nel
mondo islamico la donna è
stata, fin dagli anni ’80 e sempre più spesso, strumento di
morte al pari dell’uomo,ordigno che si fa esplodere per
uccidersi e per uccidere il
maggior numero di gente
possibile, inclusi bambini innocenti, o pilota a bordo di
automobili o altri veicoli lanciati contro militari e folla,
per dare un senso ad una vita che non trova altro senso
se non la morte, il sacrificio
sociale alla causa.
Ma cosa spinge le donne
ad un ruolo sempre più attivo? Spinelli è convinto: «il
conservatorismo maschile legato ai precetti dell’islam che
E se il kamikaze uomo
muore con la certezza assoluta che di lì a qualche istante
sarà accolto in paradiso da
ben 72 donne, vergini eppure disponibili e compiacenti;
la kamikaze donna muore
con la convinzione che lei, ormai eroina sociale, sarà la
più bella di quelle vergini, la
vestale, la dea, insomma, la
direttrice del bordello all’ultimo piano del cielo.
Più solo,più debole, più disperato, più deluso è un individuo, più vorrà affrancarsi
da tale condizione e assurgere al ruolo di eroe attraverso
l’atto omicida-suicida.
Come difendersi da questo nuovo fenomeno? Il problema risiede nel fatto che le
donne vengono perquisite
meno degli uomini, perché
in Europa siamo abituati a
considerare la donna portatrice di vita e non di morte.
Insomma, da una donna
non ci si aspetta atti di questa
natura. Anche questo ci rende scoperti, indifesi: le nostre
convinzioni.
Smontarle e metterle in discussione diventa adesso vitale.
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MISTERIOSO FURTO A BRINDISI
INDAGINE DELLA DDA
Cento bare rubate dal deposito dell’azienda funebre
Traffico di farmaci
antitumorali
Diciassette arresti
Misterioso furto in una
fabbrica di arredi funebri
a Brindisi. Nella notte tra
lunedì e martedì sono sparite cento bare e del furto
si è accorto ieri mattina
Teodoro Pacucci, titolare
dell’azienda. I ladri, secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti della Squadra Volanti, avrebbero forzato i lucchetti di
un grande deposito, nel
quale erano custodite bare e altri oggetti funebri. Il
valore delle merce non è
ancora stato quantificato
ma si tratterebbe di almeno un centinaio di bare,
ognuna delle quali costa
circa 1.000 euro. Il magazzino non è dotato di impianto di videosorveglianza, ma gli investigatori valutano la possibilità di acquisire i filmati di altre telecamere dell’area.
La vicenda alle porte di Venezia
Spariti il prete e 200mila euro
«Persi dalla perpetua alle slot»
Il don della parrocchia di Spinea non si vede da sabato: «Riflessione».Ma le casse sono
vuote. C’è chi parla di «troppa beneficenza».Ma pure della governante col vizio del gioco
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ Dio vede e provvede.
Ma non gioca alle slot-machine. Ne sanno qualcosa a Spinea, cittadina a due passi da
Venezia: lì, da una manciata
digiorni,se n’è andato il parroco, don Flavio Gobbo. È partito sabato scorso, da allora nessuno l’ha più rivisto. Aveva bisogno di un po’ di riposo «a
causa diuna situazione diaffaticamento»: almeno questa è
la versione ufficiale raccontata ai fedeli della chiesa dei Santissimi Vito e Modesto. Ma c’è
dell’altro: i conti della canonica non tornano, mancano dai
200 ai 300mila euro. E dire che
il predecessore, trasferitosi
due anni fa, aveva lasciato le
casse piene. Ma nell’ultimo
anno e mezzo su quel numero Iban sono state fatte operazioni continue. E ora è a zero.
Pare,tra l’altro, che una parte consistente dei soldi spariti
nel nulla sia finita nelle tasche
della “perpetua”, la donna
che si occupava di don Flavio:
di recente, grazie all’aiuto del
prete, ha acquistato una macchina, a bordo della quale è
stata vista spesso scorrazzare
per le vie del borgo alle porte
di Mestre. Lei, d’altronde, in
paese è ben nota e non solo
per i suoi servizi pastorali. Ha
(racconta chi la conosce) un
vizietto che proprio non riesce a tenere a freno, quello del
gioco alle slot-machine. Così
il giallo s’infittisce: le 28mila
anime di Spinea non fanno
che avanzare ipotesi. C’è chi
pensa che le consistenti cifre
uscite dai tabellari della par-
rocchia siano finite in beneficenza magari non gestita con
oculatezza, chi punta sulla governante col vizietto. E c’è pure chi ipotizza una romantica
fuga d'amore in stile “Uccelli
di Rovo”.
Tant’è: sono bastate le poche righe che don Flavio ha
scritto la settimana scorsa al
vescovo di Treviso (Gianfranco Agostino Gardin) chiedendo il permesso di allontanarsi
per un po’, e tutta Spinea ha
cominciato a ricamarci sopra.
Il principale sospetto dei residenti è, come detto, che le casse della parrocchia si siano
prosciugate poco per volta
per ripagare i debiti di gioco
della signora. Tutto da verifica-
re, intendiamoci, al momento
non si conosce nemmeno
l’ammontare preciso di quel
buco di cassa. Alcuni siti web
locali parlano addirittura di
una presunta inchiesta della
Banca d’Italia per far luce sui
movimenti poco chiari del
conto in questione. In ogni caso, mancano migliaia di euro
e il prete non si trova.
EPISODIO NON ISOLATO
Che le fatture intestate alle
parrocchie mettano spesso in
ginocchio prelati e canonici
non è una novità: forse il miliardo e rotti che la Chiesa cattolica prende con l’8x1000 dalle patrie casse non è sufficien-
te. Tanto per dire: a maggio di
quest’anno, in provincia di
Brescia, gli addetti ai lavori
(mistici) hanno provato a tirare le fila di bollette e bilanci:
nelle oltre 450 chiese della Leonessa d’Italia, nel quinquennio 2009-2014, è certificato un
indebitamento di 83 milioni
di euro, dovuto principalmente a interventi straordinari sugli immobili ecclesiastici. Vero, qui nessuno giocava d’azzardo e gli introiti accumulati
negli anni segnavano più di
35 milioni: il buco, quindi, sarebbe di “appena” 47,5 milioni di euro. Nel solo hinterland
bresciano.Una cifra che farebbe impallidire (e forse tornare) anche don Flavio.
Don Flavio Gobbo
A Salerno, per alcuni conti
sballati, nei guai (giudiziari) ci
è finito Domenico Siglioccolo,
ex parroco di Rufoli di Ogliara:
la stampa locale riporta che a
febbraio lo hanno chiamato
in tribunale per rispondere di
appropriazione indebita dopo che il suo successore ha
scoperto un ammanco di circa 600mila euro. Ancora: a fare il furbetto sulle offerte delle
messe, nella Bergamasca, invece, nel 2014, era stato il sagrestano che, in “religioso” silenzio, era riuscito a portarsi a
casa 70mila euro: lo ha scoperto il prete, che ha piazzato tra
una navata e l’altra le telecamere che lo hanno incastrato.
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Per l’Agcai il progetto in discussione è sbagliato
«Troppe 10mila sale da gioco, l’Italia non è Las Vegas»
■■■ Ridateci il biliardino e le carte napoletane, abruzzesi, baresi, purché
siano quaranta. Ridateci tutto, ma basta slot. Perché, se dovesse andare in
porto il progetto del governo - che prevede di portare a 10mila le sale da gioco in Italia, in pratica 6.700 in più rispetto a quelle esistenti - siamo fritti.
Dove potrebbero aprire? Anche vicino alle scuole e alle chiese. E se si pensa che in Italia sono già 800mila le persone affette da ludopatia, e che quelle
più a rischio sono giovani, anziani e
lavoratori, è facile intuire che il numero dei “malati” potrebbe toccare cifre
vertiginose.
Della faccenda ne discuterà oggi a
Roma, all’Hotel Nazionale, l’Agcai,
l’associazione dei gestori e dei costruttori di apparecchi da intrattenimento
in attesa della riunione della Confe- sibili, in particolare per le fasce più derenza Stato-Regioni, che il prossimo boli» e «non consegnare l’Italia alle
27 ottobre discuterà, appunto, della multinazionali».
possibilità «di consentiContro un «provvedire agli esercizi pubblici
mento sbagliato» e condiottenere la concessiotro i “supercasino” stile
ne per ospitare apparecLas Vegas in ogni dove,
chi destinati al gioco».
l’Agcaichiede rassicura«Dividere i luoghi autozioni al governo «affinrizzati in due classi, A e
ché venga sventata
B, e prevedere che solo
ogni ipotesi di aumento
una classe sia sottopodel numero e dell’offersta ai limiti imposti dalta di gioco». «Le videole leggi regionali e colottery nelle sale da giomunali in materia, è un
co - spiega ancora Paleerrore molto grave - Benedetto Palese
se, - sono apparecchi
spiega il presidente
pericolosi, nei quali è
Agcai, Benedetto Palese -. Bisogna tu- possibile giocare inserendo banconotelare le famiglie, investire sulla pre- te anche da 500 euro con puntata
venzione e adottare tutte le tutele pos- massima per ogni singola partita di 10
Venti furti di farmaci antitumorali molto costosi - in gran parte selezionati tra quelli a costo elevato e destinati al trattamento di patologie oncologiche e croniche in tredici farmacie ospedaliere e in altre sette
strutture del centro
Nord, nel corso del
2014, per un bottino di
2,7 milioni di euro. Sono i numeri dell’operazione «Caduceo» condotta dai carabinieri di
Ferrara, che hanno
comminato alla banda
responsabile dei furti
18 misure cautelari: per
16 persone (14 campani) è stato disposto il carcere, per una gli arresti
domiciliari e per l’ultima l’obbligo di firma. Ci
sono poi ancora due
componenti ricercati,
tra cui un pluripregiudicato che avrebbe fatto
da tramite tra il clan degli Alfano e quello dei
Licciardì di Secondigliano di Napoli, a cui sarebbero state pagate delle
somme di denaro per la
sua attività.
L’indagine dei militari,
coordinata dal Pm Enrico Cieri, è partita da
due «colpi» denunciati
a marzo 2014 nella farmacia ospedaliera di
Cento e a Lagosanto,
nel Ferrarese, e ha permesso prima di identificarne gli autori e poi di
scoprire un’organizzazione strutturata e ramificata. L’accusa che ha
riguardato quasi tutti le
18 persone coinvolte, infatti, è associazione a delinquere con l’aggravante di aver agito per agevolare un’associazione
di tipo camorristico.
Nell’indagine, coordinata dalla Dda, si ipotizzano legami di natura economica con clan del napoletano. I farmaci venivano reimmessi sul mercato nazionale ed europeo.
euro.Estendere a tuttigli esercizi commerciali questa concessione vuol dire
rischiare di consegnare al gioco d’azzardo migliaia di persone».
In Italia, secondo i dati del ministero delle Finanze, si contano 51.971 videolottery (installate in 5mila esercizi
pubblici) e 340.785 slot concentrate
soprattutto il Lombardia e Lazio. Così, mentre 13 Regioni e 100 Comuni si
sono dati da fare per limitare l’apertura delle sale da gioco, la Conferenza
Stato-Regioni sembra andare dal lato
opposto.«Il governo sta sponsorizzando l’eliminazione totale delle Awp (gli
apparecchi che funzionano con le
monete) dai bar entro il 2017. Contestualmente - conclude Palese, - le rimanenti 150.000 Awp da bar saranno
solo spostate nelle migliaia di nuove
sale certificate di tipo A che dovrebbero nascere vicino ai luoghi sensibili».
T. LAP.
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La tragedia di Fiumicino
::: CHIARA PELLEGRINI
ROMA
L’undicenne affogato
forse spinto da un amichetto
■■■ Un gioco finito male o
forse una sfida tra bambini.
Potrebbe essere morto per
una leggerezza, dalle drammatiche conseguenze, e non
per un suicidio, come pensato
inizialmente, Alessandro Elisei il bambino di 11 anni
deceduto lo scorso 3 ottobre in un canale di scolo
a Maccarese (Fiumicino). La procura di Civitavecchia, affiancata dagli
uomini del commissariato di Fiumicino, sta cercando di non trascurare
alcuna ipotesi ma nelle
ultime ore si sta facendo
più consistente la teoria
che ad uccidere il piccolo possa essere stato proprio un gioco pericoloso.
Gli investigatori stanno
continuando ad ascoltare diverse persone, anche passanti ed abitanti
del quartiere, per stabilire esattamente cosa sia
successo quel maledetto
pomeriggio. Perché Alessandro si è allontanato?
Forse si era dato appuntamento con degli amichetti? Gli inquirenti
stanno battendo tutte le Il canale di Maccarese, vicino a Fiumicino, in cui lo scorso 3 ottobre è annegato il ragazzino
piste e sono stati ascoltati
anche i compagni di scuola, non era nelle abitudini di Ales- del bambino effettuato dall’a- rebbero pensare ad una cadugli amichetti, per ricostruire le sandro allontanarsi da solo. natomo patologo Luigi Cipol- ta del bambino nel canale.
sue ultime ore di vita e chiari- Verosimile l’ipotesi che qual- loni, dell’istituto di medicina Forse uno degli amichetti pore se il bambino abbia rag- che coetaneo abbia assistito ai legale dell’Università La Sa- trebbe aver convinto Alessangiunto il canale in compagnia fatti, pur senza essere coinvol- pienza di Roma, non ha evi- dro ad andare in via Campo
di qualcuno. «Non è andato lì to nella dinamica, e che ora denziato segni di violenza ma Salino e poi,per scherzo, averda solo», ha più volte ribadito abbia paura di raccontare soltanto un lieve ecchimosi lo spinto in acqua, insomma
la mamma del bambino, Si- quanto visto.
sulla fronte e nessuna ferita un gioco cameratesco con un
mona Righetti, spiegando che
Un primo esame sul corpo sul corpo. Circostanze che fa- finale tragico. Gli accertamen-
Si pensava a un suicidio, ora gli inquirenti ritengono si sia trattato di un gioco
finito male. I ragazzini della zona ascoltati più volte con l’aiuto di psicologi
::: LA SCHEDA
L’ALLONTAMENTO
Alessandro Elisei, 11 anni, muore il 3 ottobre in un canale di scolo a Maccarese, piccolo borgo
nel comune diFiumicino. Secondo le ultime ricostruzioni, il piccolo sarebbe stato condotto dagli amichetti sul canale di via
Campo Salino e uno di loro lo
avrebbe involontariamente spinto in acqua.
L’AUTOPSIA
Anche la Procura di Civitavecchia pensa che la tragica morte
del piccolo possa essere stata
causata da un gioco finito male.
Ad ogni modo, la titolare del fascicolo d’inchiesta, il pm Alessandra D’Amore, aspetta i risultati degli ulteriori esami dell’autopsia. Per ora gli agenti hanno
ascoltato tutto il vicinato di via
Campo Salino e non escludono
nulla.
LE IPOTESI
Non si tratterebbe di un atto di
bullismo o di una aggressione. A
causare la morte Alessandro, secondo le ultime risultanze, potrebbe essere stata quindi una
spinta accidentale oppure anche
un malore improvviso. Situazioni che coinvolgerebbero bambini sotto i 12 anni. Il 3 ottobre
scorso, davanti al canale dove è
stato ritrovato il corpo senza vita
di Alessandro, all'asilo nido “L’Isola che non c’è” si stava celebrando la festa dei nonni.
ti richiesti dal dottor Cipolloni
saranno pronti entro venerdì
quando verrà redatta la relazione finale con le cause della
morte.
Particolare attenzione è stata posta dagli anatomopatologi sul contenuto dello stomaco del bambino. Secondo
quando ricostruito dalla nonna Alessandro, a pranzo ilgiorno della morte, aveva mangiato solo uno yogurt. Dunque il
cibo assunto dal bambino potrà far luce sulla dinamica della morte. I riscontri autoptici
hanno confermato che non
c’era alcun residuo dicibo solido dello stomaco del piccolo,
ma non era stato ancora appurato se le tracce erano compatibili con l’assunzione di yogurt. Se non fosse così crollerebbero molte ipotesi e l’indagine potrebbe prendere una
nuova direzione, a partire dall’ipotesi di una indigestione o
malore improvviso Nei giorni
scorsi la polizia ha analizzato
anche il cellulare del piccolo,
che non aveva con sé al momento del ritrovamento, per
capire se avesse appuntamento con qualcuno.
Dalla procura di Civitavecchia, dove le bocche sono cucite, confermano però che il
quadro investigativo del gioco
tra bambini «è plausibile». Il
pubblico ministero di Civitavecchia Alessandra D’Amore,
titolare del fascicolo di inchiesta,aspetta di ricevere i riscontridegli ulteriori esami dell’autopsia. Al momento nel registro degli indagati non risultano iscritti.
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IL PROGETTO SCIENTIFICO A MONOPOLI, IN PROVINCIA DI BARI: IN ITALIA 18 SPECIE IN PERICOLO
La «casa delle farfalle» per salvare quelle a rischio estinzione
::: ENRICO PAOLI
■■■ E qui le battute, tutte
scontate e prevedibili, si potrebbero sprecare. Scegliete
voi quale preferite, il rosario
delle banalità è ricco e variegato.Si va dall’abuso della frase fatta «una vita da cani»,
sentita più volte riecheggiare
anche nei discorsi dei parlamentari,all’uso smodato della metafora secondo la quale
finalmente in Parlamento si
è visto un vero cane fra tanti
deputati cani. Eppure «Sogno», il primo quadrupede
ad entrare nella sala della
conferenze della Camera dei
Deputati - probabilmente si
tratta anche del primo caso
in Europa - si è rivelato tutt’altro che un cane da barzelletta o da battuta scontata. «Avete visto come è buono? Lui sì
che è uno molto serio», dice
l’onorevole di Forza Italia,Michela Vittoria Brambilla, presentadolo ai colleghi. Difficile
dargli torto...
La verità è che il tema sollevato dalla deputata azzurra è serio
e merita particolare attenzione, considerato
che oltre il 43% delle
famiglie italiane ospita nella propria casa
un animale da compagnia.«Sogno»,ilmeticcio maschio di 6 anni
che ieri è entrato in
Parlamento, rappresenta tutti loro nella
battaglia dei diritti negati. L’obiettivo dell’ex ministro e presidente della Lega
Italiana Difesa Animali e Ambiente è di introdurre nella
Costituzione «la tutela dell’ambiente, la difesa degli animali e il rispetto dei loro diritti». «Ormai è chiaro che in
questa fase storica si sta affermando una più moderna
concezione dell’uomo e del
suo rapporto con la natura»,
dice la Brambilla, «un atteggiamento più consapevole
dei limiti entro i quali possiamo disporre delle risorse del
pianeta».
Le farfalle sono a rischio estinzione per cause diverse, tra
cui il cambiamento climatico
e la sottrazione degli habitat
naturali. In Italia ci sono 289
specie diurne - il 37% della
fauna euro-mediterranea - e
18 sono a rischio. “Friend of
the Earth”, organizzazione
non profit per la tutela degli
ecosistemi, ha deciso di unirsi
all’Associazione
Polyxena
(partner nel progetto “Salviamo le farfalle italiane”) per
proteggere alcune specie ad
alta vulnerabilità e favorire il
loro ripopolamento. Nel giardino botanico “Lama degli
Ulivi”, a Monopoli (Bari), è
stata costruita la casa delle farfalle “Farfalia”, dove verrà riprodotto il ciclo vitale di alcune specie a rischio, dalla deposizione delle uova sulle piante
fino allo sfarfallamento degli
individui che saranno poi ripopolati in natura. [Nella foto
Ansa, una Zerynthia cassandra]
La riforma che allineerebbe l’Italia agli standard europei
ANIMALI IN COSTITUZIONE
Quasi una famiglia su 2 ne ha in casa almeno uno
È tempo che la nostra Carta tuteli anche loro
::: LA SCHEDA
LA PROPOSTA
Si chiama Sogno il primo cane
ad entrare in una sala conferenze del Parlamento italiano.
Si tratta di un meticcio di sei
anni “accompagnato” dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, che ieri alla Camera dei Deputati ha presentato la proposta per inserire nella Costituzione «la difesa degli animali
e il rispetto dei loro diritti».
L’ESEMPIO SVIZZERO
Di questa evoluzione hanno già preso atto, in vario modo, non solo l’Unione europea, ma numerose Costituzioni del continente, come
quelle di Germania, Austria e
Svizzera. Nel Pease elvetico,
per esempio, c’è un articolo
:::
Michela Vittoria Brambilla
con il suo Sogno, primo cane
a entrare in Parlamento:
il meticcio è il simbolo
della protesta contro
la riforma costituzionale
che non tiene conto
della tutela degli animali
domestici
specificamente dedicato alla
protezione degli animali e ci
sono addirittura disposizioni
molto moderne contro la manipolazione genetica. L’articolo 20 della Costituzione tedesca cita esplicitamente il
patrimonio naturale e gli ani-
L’OCCASIONE PERSA
L’ex ministro si è detta dispiaciuta perché nella riforma della Costituzione non c’è traccia
della sua richiesta che interpreta il desiderio di numerosi cittadini e delle principali associazioni di protezione degli
animali. Così come non è stata accolta la proposta di costituzionalizzare il riconoscimento degli animali come “esseri
senzienti” contenuto nel Trattato sul funzionamento dell'
Ue.
mali, da tutelare anche «per
responsabilità verso le future
generazioni», spiega l’esponente azzurro. In Austria la
«protezione degli animali» è
dal 2005 «materia federale»,
sottratta alla competenza delle regioni. «Trovo strano che
a citare gli animali nella Costituzione per tutelarli non abbia ancora pensato l’Italia,Paese dallo straordinario patrimonio ambientale e ricco di
biodiversità come nessun altro». Da questo punto di vista
la riforma al centro del referendum di dicembre rapresenta un’occasione perduta.
«Si sarebbe potuto modificare lo status giuridico degli animali», dice l’ex ministro, «e
adeguare la Carta al cambiamento in atto. Non è successo». Anzi, è avvenuto l’esatto
contrario, come dimostrano
le scelte del governo. «Dall’abolizione del Corpo forestale
dello Stato alla possibilità di
caricare con più cartucce le
armi semiautomatiche per la
caccia alcinghiale»,spiega l’esponente azzurra, «sono solo
alcuni dei regali fatti alle doppiette. Votare sì al referendum significherebbe rendere la vita ancor più facile a
qualsiasi governo che, in futuro, proprio come questo, volesse compiacere i forti, ovvero le lobby, a scapito dei deboli, e nessuno è più debole degli animali».
STATUS GIURIDICO
Nonostante «l’occasione
perduta» l’ex ministro conserva tutta la sua determinazione:«Credo che visiano le condizioni politiche e culturali
per cambiare presto prospettiva e adottare una soluzione
più moderna nel definire lo
status giuridico degli animali», sostiene la Brambilla,«all’alba del XXI secolo non possono essere ancora considerati cose. Riconoscere in Costituzione che gli animali sono esseri senzienti e conseguentemente tutelarne i diritti è una battaglia di civiltà che
vinceremo».
twitter@enricopaoli1
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Terra rossa
Che fallimento le fusioni a freddo dei Comuni emiliani
::: EGIDIO BANDINI
■■■ Se il buongiorno si vede dal
mattino, Matteo Renzi - in vista del
referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre - non è che possa
dormire sonni tranquilli. E il perché è presto detto: in une delle terre a più alta densità piddina, l’Emilia, è arrivata una raffica di “no” ai
quesiti referendari sulla fusione fra
Comuni, uno dei cavalli di batta-
glia della giunta Bonaccini che, tanto per non smentire l’usanza renziana, in cambio del processo di “fusione a freddo” fra i municipi più
piccoli, promette danari in quantità e per un discreto numero di annetti.
Procediamo con ordine:sette Comuni in provincia di Piacenza e tre
in provincia di Reggio Emilia sono
stati chiamati a esprimere la propria opinione sul processo di fusio-
ne ipotizzato dalle amministrazioni pubbliche, siano esse civiche, di
centrodestra (rari nantes) o,
perlopiù, di centrosinistra. Ebbene,
ad aprire le danze i Comuni di Ziano e Borgonovo Val Tidone, in provincia di Piacenza: vittoria secca
del no alla fusione fra i due paesi; in
quel delle terre matildiche, provincia di Reggio nell’Emilia, i tre municipi di Sant’Ilario, Gattatico e Campegine, chiamati a esprimersi sulla
fusione in unico comune dal nome
di “Pianure Matildiche”, pur con
qualche incertezza, hanno scelto il
no; a seguire, ancora nel piacentino, una “fusione a tre” fra Bettola
(paese di Pier Luigi Bersani), Farini, Ferriere e una “semplice” fra
Pontedellolio e Vigolzone. Risultato: no in ognuno dei paesi, ma con
la percentuale più alta proprio nel
borgo bersaniano, 833 no contro
402 sì. Più del doppio, con grande
soddisfazione del “comitato per il
no”, voluto da Mauro Bruzzi che,
addirittura, aveva fatto stampare
dei manifesti con l’immagine della
strega di Biancaneve (la Regione)
che offriva ai malcapitati concittadini la rossa, succulenta mela avvelenata della fusione.
E adesso? Bonaccini & Co hanno
dalla loro la legge regionale sulle fusioni, che permetterebbe di infischiarsene molto italicamente dei
desiderata delpopolo: ad ostacolarli, quell’unica parolina della quale
si ergono a paladini: democrazia…
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Borsa Milano-FTSE Mib
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Borsa Londra-FTSE 100
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L’elusione fiscale
si può battere
Ma il fisco cambi passo
::: BRUNO VILLOIS
■■■ Ardito e impegnativo il bye bye di Renzi
a Equitalia. Quasi un atto dovuto, quello del
governo di togliere dalla vista dei contribuenti onesti, il vituperato ente che nei vari lustri
della sua vita ha prodotto poco per le casse
pubbliche e moltidanni per lo Stato,incrinando il rapporto con i suoi veri padroni che sono i cittadini.
I dati che emergono dalla Corte dei Conti,
sono chiari e indiscutibili: fra i debiti di contribuenti inadempienti iscritti a ruolo, ci sono
oltre 600 miliardi non incassati. Di questa
somma, pari poco meno di 40 punti di Pil,
solo il 5% ha possibilità di essere recuparato.
Se almeno questo residuo fosse stato incassato da Equitalia, ci sarebbe stato un perché della sua esistenza, ma la sua proverbiale limitata efficienza non ha consentito neppure questo. L’efficienza dell’ente è viceversa apparsa
sovente consistente e irremovibile nei confronti di chi era finito nei guai con il fisco causa crisi sistemica. Adesso Renzi si ripromette
dall’azzeramento di Equitalia, di ottenere almeno due risultati: con l’eliminazione dei balzelli aggiuntivi a quanto dovuto di poter recuperare almeno una parte di quel 5% e quindi
apportare liquidità ai conti pubblici, e di riavvicinare i cittadini al fisco, rendendo quest’ultimo, come succede nei Paesi sviluppati, non
un nemico, ma un soggetto che per il bene
comune deve riscuotere quanto di spettanza
della pubblica amministrazione, ma ha anche il dovere di aiutare a produrre meglio per
le imprese e spendere, in ragione del possibile, per le famiglie.
Lo Stato riapre i portoni della fiducia nei
confronti dei contribuenti e questi, in ragione
di una nuova politica di approccio del fisco,
evadono ed eludono meno. La massa dell’una e dell’altra è imponente, ma l’evasione ha
come principale attore gli “invisibili” che sono quei residenti che pur ottenendo tuttii servizi,sovente inefficienti, ma pur sempre forniti, riescono a passare inosservati e a gravarne
il costo sugli onesti contribuenti.
Diverso è il problema dell’elusione, che nasce dall’incapacità dello Stato, e quindi della
politica, di fissare regole certe e soprattutto
chiare, ma anche incentivanti, su quello che
è o no è deducibile. L’esempio del sistema
sanitario calza a pennello. Nello scorso anno
i cittadini italiani, a fronte di ritardi e inefficienza del sistema, hanno dovuto rivolgersi
aiprivati, per ottenere prestazioni che dovrebbero essere fornite dal pubblico. L’onere
complessivo ha superato i 35 miliardi. La
deducibilità fiscale di queste spese è prossima allo zero, va da sé che a fronte di una parcella o fattura ufficiale, hanno preferito pagarla meno ma in nero.
Là deducibilità di almeno il 50% delle spese sanitarie, piuttosto che di prestazioni professionali, garantirebbe allo Stato una crescita assai rilevante di introiti diretti e indiretti. Il
governo oltre a riformare la macchina della
riscossione dovrebbe ripensare anche quella
delle norme che regolano le detrazioni per le
famiglie e persone. Un diverso approccio stimolerebbe a chiedere sempre la ricevuta. Gli
effetti si vedrebbero, anche solo dopo almeno due esercizi, ma dal terzo la crescita del
gettito fiscale sarebbe ben più rilevante del
peso delle detrazioni e deduzioni concesse.
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Prestiti in calo nonostante i tassi ai minimi storici
Raccolta giù, sofferenze su
Effetto sbancati allo sportello
Secondo il rapporto Abi di ottobre gli italiani non si fidano degli istituti ed evitano
di investire i risparmi nei loro bond (-16,6%). Piuttosto li tengono liquidi (+3,4%)
::: ANTONIO SPAMPINATO
■■■ Ilrapporto Abi diottobre sul-
lo stato di salute delle banche italiane sottolinea un dato che conferma una tendenza in atto già da diversi mesi: gli italiani, che non si
affidano ai fondi specializzati, preferiscono parcheggiare i propri risparmi sotto il materasso, cioè nei
conti correnti o in quelli di deposito, piuttosto che prestarli alle banche stesse. Quando si tratta di impegnarsi nel medio e lungo termine con il proprio istituto, vale a dire
investirli in obbligazioni della banca con scadenza pluriennale, gliitaliani contano fino a cento o anche
di più.
Secondo il bollettino mensile
dell’associazione delle banche italiane infatti, i depositi a fine settembre sono cresciuti di oltre 43 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, segnando su base annua
un +3,4%, con un trend simile a
quanto registrato ad agosto
(+3,3%). La raccolta avvenuta tramite obbligazioni è invece crollata
del 16,6%, segnando una diminuzione in valore assoluto su base annua di oltre 65 miliardi. Nel complesso dunque la raccolta a fine settembre è in flessione dell’1,3%.
Come biasimare i risparmiatori
per queste decisioni? L’introduzione del bail in, la pessima gestione
delle cinque banche fallite e l’incertezza che ancora grava sui nostri
istituti di credito prevalentemente
a causa della continua crescita dei
crediti deteriorati, consigliano prudenza. I conti correnti fino a 100
mila euro sono garantiti, le obbligazioni no. Oltretutto i rendimenti
deibond bancarisono bassi se contrapposti al rischio percepito. Meglio dunque non esporsi troppo e
aspettare tempi migliori.
Sullato opposto,vale a dire quello degli impieghi, le banche conti-
nuano a tenere ben stretti i cordoni della borsa. Anche per tutto il
mese di settembre resta infatti negativo il dato sui prestiti erogati ai
residenti italiani, che siano pubblici o privati. Seppur più basso di
quanto registrato ad agosto
(-0,7%),il calo c’è: -0,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente a 1.807,7 miliardi. Eppure i tassi
di interesse sui prestiti hanno toccato un altro minimo storico. I mu-
Pagherà 38 milioni di dollari
Prezzo dell’argento manipolato
Deutsche Bank patteggia negli Usa
■■■ Deutsche Bank ha patteggiato il pagamento di 38 milioni di dollari, circa 34,5 milioni di euro, agli investitori che l’avevano accusata, assieme all’inglese Hsbc e alla canadese Bank
of Nova Scotia, di aver stipulato accordi segreti miranti alla
manipolazione del fixing del prezzo dell’argento. Al momento manca ancora il via libera definitivo da parte della Corte
necessario per dichiarare definitivamente chiuso il caso.
Questo però è uno dei contenziosi di minor peso per Deutsche Bank. L’istituto tedesco cerca ancora di trovare un accordo sulla mega-sanzione da 14 miliardi di dollari per le attività
sui mutui subprime durante la crisi finanziaria del 2008.
Per quanto riguarda l’accordo da 38 milioni di dollari, secondo la tesi dell’accusa, le tre banche avrebbero tenuto quotidianamente un incontro, il cosiddetto Silver Fix, per manipolare il prezzo ufficiale dell’argento.
Nel caso era stata coinvolta anche la svizzera Ubs, poi scagionata dall’accusa di manipolazione del prezzo nonostante
l’istituto abbia beneficiato delle conseguenti distorsioni di
mercato.
tuiper l’acquisto dinuove abitazioni vengono “venduti” a una media
del 2,05%, contro il 2,16% del mese
precedente. Il tasso medio generale dei prestiti è invece risultato pari
al2,97%, anche in questo caso registrando un livello minimo mai visto prima. Eppure l’opportunità
non viene colta appieno.
Ed ecco le vere note dolenti del
settore bancario italiano: le sofferenze. Secondo il rapporto Abi le
sofferenze nette, vale a dire scontate dalle svalutazioni messe a bilancio, a fine agosto sono pari a 84,7
miliardi di euro, un valore prossimo ma superiore agli 84,4 miliardi
di luglio. Una vera zavorra per tutto il settore che poi ricade sulla testa di privati e aziende, sempre in
debito d’ossigeno quando si tratta
di ottenere prestiti dalle banche.
Che si tratti di un problema ormai cronico lo si deduce, senza
troppa difficoltà, dalle parole di Salvatore Maccarone, presidente del
Fondo interbancario di tutela dei
depositi: «Credo che per lo smaltimento dei crediti deteriorati servirà, alla fine, un intervento pubblico nella forma di una garanzia che
faciliti la cessione e il relativo mercato. Abbiamo un terzo dei crediti
cattividi tutta l’eurozona e siè creato un circolo vizioso altrimenti difficile da risolvere».
Messaggio chiarissimo: senza
un aiuto di Stato, non si riparte.
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__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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La Giulia regina d’Europa 2017
L’Antitrust indaga Ticketone
Mercato Azionario
AZIONI
■■■ La Giulia Alfa Romeo è stata eletta “Auto Europa 2017”
■■■ L’Antitrust apre un’indagine nei confronti di Ticketo-
dall’Unione italiana giornalisti dell’automotive, dopo due giorni di test su strada e in pista. In lizza c’erano 21 modelli, una
selezione delle migliori auto prodotte in Europa in almeno
10mila esemplari e commercializzate tra il 1˚settembre 2015 e
il 31 agosto 2016. La gamma della Giulia si compone di 6 allestimenti: Giulia, Super, Veloce, Quadrifoglio e due allestimenti Business e Business Sport dedicati al mondo delle aziende.
ne e altri quattro operatori del mercato secondario sulla prevendita dei biglietti dei concerti. L’Autorità punta a fare chiarezza sull’impossibilità di acquistare biglietti ,anche all’apertura delle vendite sul sito di Ticketone, ai prezzi fissati dagli
organizzatori. I biglietti risulterebbero disponibili, pochi minuti dopo l’apertura delle vendite, su altri siti internet (mercato secondario), a prezzi di gran lunga maggiori.
Una boccata di ossigeno
Il profumo di Passera
risveglia Montepaschi
■■■ L'entrata in scena di
Corrado Passera lancia le
quotazioni di Mps a 0,195 euro con un rialzo del 12,8%. Il
progetto dell’ex amministratore delegato di Intesa, a differenza di quanto era accaduto
a luglio, è stato portato all’attenzione del consiglio di amministrazione dell'istituto senese convocato a Milano. All’ordine del giorno c’era l’ultima verifica del piano industriale che sarà approvato lunedì. Fuorisacco è entrata anche la lettera con cui l’ex capo di Intesa chiedeva di esaminare il suo progetto. La riunione è durata ben otto ore
ed è difficile pensare che sia
stata interamente dedicata al
piano industriale. Tuttavia
chi attendeva un colpo di scena è rimasto deluso. Nè, probabilmente era ragionevole
attendersi di più.
Il consiglio, infatti, ha deciso di andare avanti per la sua
strada che punta alla cartolarizzazione delle sofferenze e
all’aumento di capitale. Dopo la presentazione del piano industriale comincerà l’esame del progetto presentato
da Passera. Se il giudizio sarà
positivo se ne potrà parlare all’assemblea del 18 novembre. Forse l’ex ministro si
aspettava qualcosa di più.
Magariuna variazione del calendario come segnale di interesse. Non è successo nulla
di clamoroso ma ha incassato l’apertura del confronto.
Jp Morgan e Mediobanca
lavorano al rilancio di Mps
da quattro mesi ma, da quanto si capisce, non hanno ottenuto i risultati che speravano. Imbarcare Passera servirebbe a condividere rischi e
opportunità. Tuttavia impos-
sibile pensare che le due banche d’affari si facciano da parte: sia per problemi di immagine sia per la la ricca commissione (200 milioni). Così
è passata l’ultima mediazione: speriamo che i due piani
sono si possano integrare e
poi vediamo che cosa succe-
de. In serata Passera si è recato in Consob per spiegare l’iniziativa della quale si dichiara orgoglioso. «Sarebbe un
successo per tutta l’Italia»
Il banchiere e i suoi collaboratori hanno lavorato con
grande attenzione. Sono ancora scottati per la bocciatu-
ra di luglio. Del team fanno
parte i professionisti di Boston Consulting. Non c’è
Ubs, che a luglio era pronta a
garantire l’aumento di capitale. L'elemento di forza del piano è indubbiamente la presenza di grandi investitori istituzionali. L’ex ministro ha
raccolto l'interesse di alcuni
fondi americani come Warburg Pincus e Atlas Merchant Capital (guidato dall’ex ceo di Barclays, Bob Diamond) potenzialmente disposti a investire nella banca
senese tra 1,5 e 2 miliardi di
euro attraverso un aumento
di capitale riservato. L’offerta
sarebbe condizionata all’esito di un approfondito esame
dei conti dalla durata prevista di un mese. Il resto dovrebbe arrivare dal mercato.
Esclusa, stando almeno alle
indiscrezioni, la conversione
obbligatoria dei bond che
rappresenta il punto di debolezza del piano di Jp Morgan.
Se il piano dovesse funzionare Passera potrebbe aspirare alla presidenza al posto del
dimissionario Massimo Tononi.
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MERCATINO
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
ADIDAS AG
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO MARCONI BO.
AGEAS
AHOLD DEL
AIR LIQUIDE
AIRBUS GROUP
ALBA
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANHEUSER-BUSCH
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ASCOPIAVE
ASML HOLDING
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
B SISTEMA
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BANZAI
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BCA MEDIOLANUM
BE
BEGHELLI
BEIERSDORF AG
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
C
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE D’ITALIA
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COIMA RES
COMMERZBANK
CONAFI PRESTITO’
CONTINENTAL AG
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
D
Crescono a 62,8 milioni
i ricavi lordi di Assiteca
Italiaonline ha presentato ieri un
nuovo servizio pensato apposta per
le piccole e medie imprese: un sito in
Html 5 perfettamente “responsive” e
su misura per ogni azienda, con un
client manager dedicato. Italiaonline
cura la progettazione, la realizzazione del sito nell’arco di un mese e pure
la successiva gestione.
Assiteca ha chiuso il primo bilancio
dopo la quotazione nel segmento
Aim (luglio 2015) con premi e profitti
in crescita. Previsto un dividendo di 3
centesimi per azione. I ricavi consolidati lordi pro-forma sono stati pari a
62,8 milioni (rispetto ai 58,6 di giugno 2015) mentre l'Ebit sempre proforma è stato di 9,1 milioni.
VAR%
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- 20,33
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1,251 2,12 1,2481 -22,3
28,45
- 28,5169
37,37 0,24 37,4633 -11,21
0,647 1,09 0,6409 -14,81
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENAV
ENEL
ENERVIT
ENGIE
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
ESSILOR INTL
EUKEDOS
EUROTECH
EVONIK INDUSTRIES AG
EXOR
EXPRIVIA
FALCK RENEWABLES
FERRARI
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FILA
FINCANTIERI
FINECOBANK
FNM
FRESENIUS M CARE AG
FRESENIUS SE & CO. KGAA
FULLSIX
G
GABETTI
GAS PLUS
GEFRAN
GENERALI
GEOX
GEQUITY
GRUPPO WASTE ITALIA
H
I
BOT
BOT 31.10.2016 (185)
BOT 14.12.2016 (366)
BOT 13.01.2017 (365)
BOT 31.01.2017 (186)
BOT 14.02.2017 (368)
BOT 28.02.2017 (181)
BOT 14.03.2017 (365)
BOT 31.03.2017 (182)
BOT 13.04.2017 (364)
BOT 14.07.2017 (365)
BOT 14.09.2017 (365)
BOT 13.10.2017 (364)
100,018
100,063
100,082
100,092
100,103
100,118
100,142
100,129
100,147
100,201
100,241
100,252
BTP
BTP 15.11.2016 2,75%
BTP 15.12.2016 1,5%
BTP 01.02.2017 4%
BTP 01.05.2017 4,75%
BTP 15.05.2017 1.15%
BTP 01.06.2017 4,75%
100,202
100,297
101,242
102,686
100,81
103,125
Titolo
BTP 1.8.2017 5,25%
BTP 01.11.2017 3,50%
BTP 15.1.2018 0,75%
BTP 01.02.2018 4,5%
BTP 15.05.2018 0,25%
BTP 01.06.2018 3,5%
BTP 01.08.2018 4,5%
BTP 15.10.2018 0,3%
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
BTP 15.04.2019 0,1%
BTP 01.05.2019 2,5%
BTP 1.8.2019 1,5%
BTP 01.09.2019 4,25%
BTP 15.10.2019 0.05%
BTP 01.12.2019 1,05%
BTP 1.2.2020 4,5%
BTP 01.03.2020 4,25%
BTP 01.05.2020 0,7%
Ultima rilev.
104,301
103,826
101,101
105,94
100,521
105,74
108,1
100,66
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109,62
110,62
100,13
106,21
103,98
111,93
99,89
102,97
114,3
113,86
102
Titolo
BTP 01.09.2020 4%
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BTP 01.03.2021 3,75%
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BTP 01.09.2021 4,75%
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BTP 01.09.2022 5,5%
BTP 15.09.2022 1,45%
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BTP 01.05.2023 4,5%
BTP 01.08.2023 4,75%
BTP 15.09.2023 2,6%
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BTP 1.11.2023 9%
BTP 01.03.2024 4,5%
Ultima rilev.
114,61
101,77
115,05
115,28
100,41
115,99
120,97
99,56
108,52
123,58
104,26
128,11
104,7
128,43
101,18
123,64
126,13
117,87
98,5
155,42
124,84
Titolo
BTP 01.09.2024 3,75%
BTP 01.12.2024 2,5%
BTP 01.03.2025 5%
BTP 01.06.2025 1,5%
BTP 01.12.2025 2%
BTP 01.03.2026 4,5%
BTP 01.06.2026 1,6%
BTP 1.11.2026 7,25%
BTP 01.12.2026 1,25%
BTP 1.11.2027 6,5%
BTP 01.09.2028 4,75%
BTP 1.11.2029 5,25
BTP 01.03.2030 3,50%
BTP 01.05.2031 6%
BTP 01.03.2032 1,65%
BTP 1.2.2033 5,75%
BTP 01.08.2034 5%
BTP 01.09.2036 2,25%
BTP 1.2.37 4%
BTP 01.08.2039 5%
Ultima rilev.
119,9
110,53
130,5
102,34
105,85
127,65
101,98
154,72
98,18
150,38
133,88
141,69
121,26
153,7
98,01
153,63
144,37
102,32
130,2
147,85
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.09.2040 5% EUR
BTP 15.09.2041 2,55%
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
BTP 01.03.2047 2,7%
BTP 1.3.2067 2,8%
148,41
130,21
146,5
116,48
104,34
96,42
CCT
CCT 1.03.2017
100,117
CCT-EU 15.06.2017
101,709
CCT-EU 15.10.2017
100,78
CCT-EU 15.04.2018
101,341
CCT-EU 01.11.2018
103,4
CCT-EU 15.11.2019
103,06
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,22
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55 100,87
CCT-EU 15.12.2022 EUR6M+0,7 101,34
CCT-EU 15.07.2023 EUR6M+0,7 100,9
CTZ
CTZ ZC 27.02.2017
100,109
Titolo
CTZ 30.08.2017
CTZ 28.03.2018
BTP INDICIZZATI
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.05.2022 0,1%
BTP IT 20.04.2023
BTP IT 11.04.2024
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTP IT 24.10.2024
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.09.2032 1,25%
BTPI 15.9.2035 2,35%
Ultima rilev
100,206
100,12
99,36
100,571
103,141
101,78
104,738
108,71
104,9
104
111,76
101,16
101,85
100,56
115,88
100
124,76
106,4
126,5
Titolo
360
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
LEONARDO - FINMECCANICA
LINDE AG
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
MASSIMO ZANETTI BEVERAGE
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MERCK KGAA
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MUNICH RE
MUTUIONLINE
N
NICE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
O
OLIDATA
OPENJOBMETIS
ORANGE
OVS
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
POSTE ITALIANE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PROSIEBENSAT.1 MEDIA SE
PRYSMIAN
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAFRAN
SAINT-GOBAIN
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAVE
SCHNEIDER ELECTRIC
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SPACE2
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
T
TAMBURI
TAS
TECHNOGYM
TECNOINVESTIMENTI
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
THYSSENKRUPP AG
TISCALI
TOD’S
TOSCANA AEROPORTI
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
0,486
2,462
2,896
11,87
2,024
0,03
0,119
-0,33
-1,52
-2,1
1,98
-1,65
-1,96
19
0,4773
2,4686
2,9166
11,8188
2,0378
0,0317
0,1125
-41,41
-31,8
67,88
-29,85
-50,42
-67,85
-83,59
V
1,71 85,7899
- 118,6777
1,25 2,2627
-7,67
Titolo
360
365
-0.379 -0.384
3 MESI
-0.311 -0.315
2 SETT.
-0.372 -0.377
6 MESI
-0.204 -0.207
1 MESE
-0.371 -0.376
9 MESI
-0.133 -0.135
2 MESI
-0.338 -0.343
12 MESI -0.072 -0.073
Cambi
Dollaro USA
Yen
Dollaro Canadese
Dollaro Australiano
Franco Svizzero
Sterlina
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Corona Ceca
Fiorino Ungherese
KERING
K.R.ENERGY
K+S AG
U
1 SETT.
Titolo
JUVENTUS FC
K
-25,95
-32,89
-14,81
-32,36
28,85
5,42
-32,13
-14,7
-20,69
Dati aggiornati al 17/10
365
J
0,8208
47,8484
5,7433
5,4471
1,5796
13,8854
0,4241
5,1936
0,4097
75,4
69
1,3992
0,989 0,82 0,9965 9,89
0,6675 2,06 0,6646 -24,7
0,337 -6,91 0,349 -47,75
57,55 -0,09 57,6646 19,92
0,3849 1,08 0,3826 -17,76
0,12 -0,99 0,1187 -59,73
16,03 1,14 16,0244
11,53 1,95 11,4868 -8,35
0,1985
- 0,1959 -37,26
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
INFINEON TECHNOLOGIES AG
ING GROEP
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INWIT
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALIAONLINE
ITALIAONLINE RSP
ITALMOBILIARE
IVS GROUP
0,31
-0,4
-0,61
-0,82
0,97
1,16
-1,75
-0,38
0,91
-2,3
86,2
118,5
2,262
HEIDELBERGER CEMENT AG
HENKEL KGAA VZ
HERA
Domanda
Offerta
1,0993
114,3700
1,4382
1,4332
1,0886
0,8957
9,7025
7,4407
8,9565
27,0210
306,9300
1,0994
114,4600
1,4433
1,4436
1,0872
0,9049
9,7028
7,4400
9,0315
27,0240
306,9300
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
0,819
47,48
5,715
5,435
1,568
13,98
0,422
5,175
0,412
75,3
69
1,403
Euribor
Ultima rilev.
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
2,096 -0,19 2,0962
-2,6
64,35 0,23 64,4762 -17,45
0,953 1,33 0,9587 -20,25
0,314 0,42 0,3154 -54,72
17,18 0,76 17,1462 -2,39
12
2,3 11,9791 -8,75
63,95 0,24 63,9348 1,67
19,03 -0,1 18,9629 16,04
1,087 0,93 1,0812 -15,49
22,11 -0,5 22,0936 -20,09
12,44 2,05 12,3965 -45,03
67,35 -1,39 68,0102
10,37 3,18 10,3686
27,82 0,22 27,82
14,56 1,68 14,4948 -12,34
58 0,78 57,8292 19,71
9,95 -0,5 10,0183 33,92
1,189 0,08 1,1303 -40,25
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE BORSE AG
DEUTSCHE LUFTHANSA AG
DEUTSCHE POST AG
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
F
Italiaonline lancia nuovo servizio
per siti aziendali in Html 5
Titoli di stato
Titolo
A
B
Il cda esamina la proposta dell’ex numero uno di Intesa e il titolo s’infiamma
Ma non decide nulla: avanti con il piano Jp Morgan (almeno fino a lunedì)
::: NINO SUNSERI
PREZZO
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/15
UBI BANCA
UNIBAIL-RODAMCO
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPER
UNIPOL
UNIPOLSAI
VALSOIA
VIANINI
VINCI SA
VITTORIA ASS
VIVENDI
VOLKSWAGEN AG VZ.
VONOVIA SE
W
WAR AMBROMOBIL 17
WAR CDR ADVANCE CAPITAL 2017
WAR ENERTRONICA 13-18
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR SAFE BAG 13-16
WAR TE WIND 18
WARR AEDES 2015-20
WARR AGRONOMIA 2014-2017
WARR BIO ON 14-17
WARR BRIDGE MGMT 18
WARR CALEFFI 20
WARR CAPFORPROG1 17
WARR CLABO 18
WARR DOMINION HOSTING HOLD 21
WARR ELETTRA INV 17
WARR ENERGICA M 18
WARR EXPERTSYSTE 18
WARR GEQUITY 2016-2019
WARR GLENFOOD 20
WARR INNOVATEC 17
WARR ISI 2 21
WARR IWB
WARR LUVE
WARR SITI-B&T 21
WARR SMRE 19
WARR SPACE2 17
WARR TECH-VALUE 2014-2017
WARR TIP 20
WARR VETRYA 2016-19
WARR ZEPHYRO
WARR 4AIM SICAF 2016-19
Y
YOOX NET-A-PORTER GROUP
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
0,3574
15,27
2,056
1,914
4,224
1,763
1,576
1,205
1,007
1,641
2,062
320
44,77
8,5
0,3009
-0,45
-1,29
2,7
1,75
1,78
0,74
2,34
1,09
0,3
-1,44
-0,19
0,61
0,59
0,3581
15,3983
2,0456
1,9192
4,2068
1,7603
1,5636
1,2059
1,0052
1,6297
2,0609
320
44,4651
8,4659
-25,76
6,63
-33,42
-32,46
-16,19
-17,39
5,77
-19,67
-3,08
1,93
-33,48
9,33
6,34
-3,41
-0,2 0,3014
15,73
190,1 -0,78 190,1 18,07
0,4582 -2,05 0,4599 -31,71
17,29
- 17,29
7,67 1,86 7,6528 -41,23
0,3931 -0,41 0,3954 -47,2
0,5075 -2,03 0,5137 -1,46
10,87 3,23 10,7567 -15,74
153,1
- 152,9216
166,6
- 166,5181 5,78
42,55 2,33 42,2589 -29,55
0,485
- 0,4832 -26,49
166 0,06 166,0125 12,31
2,18
16,98
7,1
0,1647
0,9995
2,71
6,41
95,3
0,103
4,1
1,449
2,432
0,442
15,7
0,913
4,45
0,1978
173,6
7,8
2,478
4,554
0,231
0,55
-0,41
1,67
-0,05
2,26
2,15
-0,07
-0,33
7,28
1,75
-1,72
-0,27
1,49
1,28
-0,76
2,1711
16,9877
7,1567
0,1624
0,9864
2,6935
6,381
95,3
0,103
4,1
1,4405
2,438
0,4318
15,5926
0,9273
4,465
0,1953
172,146
7,8435
-13,15
-11,01
-25,3
22,36
20,79
-29,28
-27,86
-10,51
2,5
-7,29
42,89
20,9
21,52
-12,13
-25,52
-25,1
-4,93
-2,44
0,73 2,4484
1,24 4,5289
- 0,231
0,98
-31
-58,3
0,154
- 0,1552 -18,09
6,735 -0,22 6,6884 -7,74
14,05 3,46 14,0455 -9,94
5 -0,99 5,0397 -22,12
3,018
2,378
26,65
1,65
0,264
1,42
1,079
5,935
0,17
5,965
0,087
0,0487
13,9
36,6
23,17
-0,72
0,59
0,6
1,48
-0,68
-2,74
7,91
-1,4
-1,92
-0,79
0,22
3,041
2,3789
26,6451
1,6427
0,2645
1,4354
1,0758
5,7211
0,1701
6,0095
0,0886
0,0487
13,97
37,892
23,1962
-14,26
-0,5
11,04
-29,06
-51,91
-61,62
-19,3
0,08
-33,04
-15,99
-67,71
-74,04
-6,21
14,36
3,572
2,01
0,9615
27,11
76,2
0,279
115,1
0,923
0,1624
0,051
0,4285
0,574
14,36
1,36 3,5697
- 1,971
-0,36 0,9636
0,59 27,201
0,4
76,2
0,28
0,35 115,1842
-0,11 0,9219
-1,34 0,1617
-10,05 0,054
-0,46 0,4296
-0,95 0,5617
3,09 14,2569
-24,29
-15,19
54,96
12,54
-19,02
-24,16
-8,58
52,31
-31,88
-59,39
-12,34
-39,58
22,63
8,9
12,6
9,2
9,78
66,7
38,02
0,414
5,9
2,558
7,55
22,1
68,9
80
1,5
17,99
62,7
3,698
15,54
8,29
105,4
0,0146
1,256
4,878
33,95
1,791
7,82
10
0,157
145
7,47
- 9,0003
-0,4 12,6081
1,21 9,144
0,57
9,77
66,7
- 38,02
0,22 0,4173
5,9
1,91 2,5439
7,55
-2 22,2276
1,4 68,7078
1,85
80
- 1,5033
- 17,9429
0,88
62,7
- 3,7041
-0,19 15,4134
-0,12 8,2955
0,86 105,3698
0,69 0,0145
-0,4 1,2645
3,26 4,8417
2,97 33,758
-0,22 1,8017
0,51 7,792
-1,28 9,975
-0,7 0,1593
145
1,7 7,4479
-21,59
-2,4
-7,58
-8,68
-56,09
1,25
-36,21
-20,61
1,61
-13,82
9,97
-15,92
38,38
-2,68
-0,51
-15,41
17,77
-58,29
40,73
0,99
-21,63
-17,31
-5,33
1,01
-34,2
19,23
3,676
0,998
4,36
4,344
0,7575
0,6205
8,87
13,29
4,494
0,7865
0,495
21,99
0,0435
50,25
14,75
44,1
1,306
7,79
1,04
8,48
-0,05
0,79
3,41
3,59
-0,28
1,45
2,98
0,77
1,14
1,64
-0,69
-0,67
1,03
1,08
0,39
3,654
0,9789
4,3886
4,3575
0,7533
0,6149
8,8752
13,3717
4,4636
0,7899
0,4922
21,5712
0,0432
50,6265
14,5547
44,092
1,3142
7,7858
8,5
135,38
39,18
-35,53
-34,75
-15,44
21,48
-5,51
-50,28
-23,85
-24,61
-31,21
-0,54
6,06
-28,63
-4,18
2,376
223,3
2,212
5,2
39,37
10,97
2,64
1,62
2,33
2,69
1,05
4,48
3,61
3,51
2,3726
223,3
2,1923
5,2
39,37
10,5639
2,6114
1,6085
-61,68
-56,92
-36,27
-3,27
-44,58
-31,36
17,15
- 17,1628 -16,45
1,13
- 1,1264 -6,53
67,6
- 67,6904
9,63 -0,26 9,6405 -4,08
18,32 0,33 18,3554 -7,05
121
- 120,627
34,04
- 34,04
0,046
0,049
0,709
0,0011
0,0025
0,1
0,1
0,0348
0,0084
5,1
0,015
0,359
0,03
0,7
0,176
0,3135
0,1
0,0022
0,048
1,6
1
0,0875
0,44
0,2624
27,75
64,29
-0,84
22,22
-4,14
-0,28
-4,97
-4,58
-
0,0251
0,0328
0,6902
0,0015
0,002
0,1
0,1081
0,0346
0,0084
5,1021
0,015
0,359
0,03
0,7
0,1356
0,3007
0,1
0,0021
0,048
1,6
0,9999
0,0874
0,44
0,2729
-
-74,29
-38,67
-16,54
-83,33
-87,75
-16,67
-35,28
-32,69
-42,47
-93,99
226,36
-77,78
-14,98
11,11
0,69
7,45
-
0,04 27,8499 -19,68
5,55
- 5,5675 -8,49
0,0193 -1,53 0,0198 -51,99
0,1422
- 0,1422 23,65
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
RENZI
Quando, non solo sulla stampa allineata, leggo troppi consensi sull’operato del Principe
Renzi (uso il termine principe
preso a prestito da Rousseau),
sento puzza dibruciato e ricordo un pensiero del Palatino di
Posnania,padre delRe diPolonia, duca di Lorena, citato
sempre da J. J. Rousseau: «Malo periculosam libertatem
quam quietum servitium»
(Preferisco una pericolosa libertà a una quieta schiavitù).
sino a circa trent’anni fa una
fortissima emigrazione vista la
mancanza di lavoro autoctono. I lusianesi sono sparsi non
solo in altre regioni italiane
ma anche in tutto il mondo. Ci
siamo piegati alle regole degli
ospitanti e ci siamo integrati
conseguentemente. Lusiana è
ora terra di ospitalità per immigrati. Il loro mantenimento e
benessere è a carico di Pantalone e l’integrazione è alla rovescia, cioè siamo noi a doverci adattare ai loro usi e costumi. Quando finirà questa rapida genuflessione del nostro
modo di vivere?
Giovanni Bartolozzi
e.mail
Emiliano Pozza
Milano
Troppi
consensi
Tv: la libertà
è anche
cambiare canale
Caro Mainiero, non ne posso più
con i talk televisivi urlati. È mai possibile che la Rai (e non solo) non capisca che parlare sopra agli altri è irritante, deleterio, maleducato e villano, oltre che incomprensibile?
Alessandro Giusti
e.mail
***
Caro Giusti, i dirigenti Rai (e non
solo) capiscono molto bene. Non
parliamo di gente sprovveduta.
Uomini e donne che hanno studiato, a volte colti. Sanno, i dirigenti
Rai e non solo, che certi talk show
(non tutti ma alcuni certamente
sì) sono risse continue nelle quali
il telespettatore fatica a districarsi: discorsi interrotti, monologhi
urlati, veri e propri corpo a corpo,
a volte anche qualche insulto. Ciò
nonostante, quei talk show (alcuni con ascolti minimi) vanno avanti come se nulla fosse. Evidentemente perché il loro scopo non è
quello di informare il telespettatore,
fornire un servizio, aiutare a capire. Non è neppure
quello di raccattare pubblicità. È
quello di andare incontro alle esigenze dei politici, alla
loro voglia di comparire, alle loro necesità elettorali, alla sistemazione fra gli ospiti
parlanti di un amico. La politica,
una certa politica, è fatta così.
Mantiene carrozzoni improduttivi per anni, li sostiene per non farli affondare e, al momento opportuno, li utilizza per il proprio tornaconto. Altrimenti, perché in Italia ci sarebbero così tanti enti inutili? Perché la gestione della Sanità sarebbe affidata non sempre al
manager migliore ma al manager
politicamente più preparato? Perché, anche nel privato, il privato
sovvenzionato, si continuerebbe
con iniziative chiaramente antieconomiche, deleterie per qualsiasi imprenditore? La politica, in Italia ma anche altrove, ha percorsi
suoi. Spetta a noi, come sempre,
individuare quelli corretti, da seguire, e quelli scorretti o perversi,
da abbandonare. E siamo alle solite: il telecomando, caro mio, l’unico strumento di libertà televisiva
che abbiamo. Usiamolo un po’ di
più. Se la trasmissione merita, nulla osta. Se non merita, abbandoniamola. Nella consapevolezza
che non sparirà dai palinsesti, ma
almeno non inquinerà i nostri salotti. [LaPresse]
[email protected]
segui la rubrica anche su
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EQUITALIA
FAMIGLIA
Aspettare
conviene
Una patente
per fare figli
Qualche anno fa, ho voluto intestarmi un’auto. Niente da fare, prima bisognava sistemare
i conti con Equitalia. Non me
ne vanto ma, causa vecchie
multe perse e magari con le ricevute smarrite in un trasloco,
cosa di cui ho serio dubbio, ho
pagato oltre 6.000 euro. Naturalmente, l’importo totale era
comprensivo di tutti gli oneri
di mora ed interessi. La vettura in questione non valeva e
non vale tuttora più di un decimo di quell’importo. Permettete che la cosa, oggi,mi disturbi un po’? Il nostro presidente
del Consiglio Matteo Renzi
vuole abolire Equitalia. Le
multe andranno pagate ma
senza gli oneri. Tradotto “in
vulgo” significa che avrei dovuto saper aspettare? Qual è il
messaggio? Non pagate perché tanto, prima o poi, qualche governo ci pensa a togliere i fastidi? Allora mi viene in
mente la posizione politica di
tutta la sinistra quando il governo di Silvio Berlusconi proponeva un condono e non mi
dilungo sul dileggio dei vari comici.
Si dibatte in questi giorni sulle
autorizzazioni per le adozioni
deibambini. Con tutti i femminicidi e altre disgrazie familiari
che stanno accadendo in questi anni un po’ dappertutto, ci
si domanda il perché non si
istituisca una patente per mettere al mondo i figli. Ma forse,
se un giorno si arriverà a tale
prova da superare, l’homo sapiens sapiens si estinguerà nel
giro di pochi secoli, soprattutto per l’inadeguatezza al ruolo
di genitore, di gran parte di noi
maschietti.
Mauro Mai
Rieti
STAMPA
Troppe
querele
Francesco Montagner
Treviso
IMMIGRATI
Integrazione
alla rovescia
Lusiana, uno dei sette Comuni dell’altopiano di Asiago in
provincia di Vicenza, ha visto i
miei natali. Paesino di circa
duemila anime ha conosciuto
Seppur da vetusto giornalista,
mi preoccupo (non poco) nell’apprendere che le querele
per diffamazione strumentale, infondate, permesse da
una legislatura palesementte
ingiusta (impossibile da riformare,e perché mai?) rimangono una delle “armi” per limitare l’informazione libera.Riporto pari pari quanto dichiarato
recentissimamente su “Ossigeno per l’informazione” (osservatorio sui cronisti minacciati
e sulle notizie “oscurate”). Ha
dichiarato il presidente Spampinato: «Ormai si servono di
questo strumento di condizionamento persone d’ogni categoria sociale anche politici ed
amministratori locali». Secondo “Ossigeno” queste iniziati-
DIRETTORE
Vittorio Feltri
DIRETTORE RESPONSABILE
Pietro Senaldi
VICE DIRETTORI
Franco Bechis - Fausto Carioti - Giuliano Zulin
DIRETTORE GENERALE
Stefano Cecchetti
REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE
Viale L. Majno, 42 - 20129
Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264
glienza a 360 gradi, dall’altra,
dopo parecchio tempo, si è accorto che in Italia cisono milionidi poveri e che la percentuale di chi non ha nulla, nemmeno i beni di prima necessità,
aumenta. Mentre si batte un
giorno sì e l’altro pure per la
salvezza di ogni tipo di fauna e
flora sulla Terra, dall’altra accenna ogni tanto con molta
parsimonia a quello che oserei affermare il nuovo genocidio, in atto in tutto il mondo,
dei cristiani.
ve strumentali condizionano i
cronisti per tutta la durata del
processo (a volte per anni) e,
fortunatamente, quando alla
fine il giudice decide in diversi
casi dà torto ai querelanti.
Pino Ezio Beccaria
e.mail
CHIESA/1
La confusione
regna sovrana
Per quanto io possa affermare
che Papa Francesco è la guida
della Chiesa in cui credo, la
confusione regna sovrana. Le
sue esternazioni e certi suoi
comportamenti sono spiazzanti. Egli non dà udienza alla
famiglia di Asia Bibi, ma preferisce accogliere in Vaticano famosi personaggi dello sport. E
ancora: porta in Vaticano la
statua di Lutero e dimentica la
commemorazione,importante per la cristianità, del giorno
in cui il mondo intero, anche
non credente,riconobbe le apparizioni della Vergine Immacolata a Fatima. Mentre da
una parte sprona per un’acco-
Gianna Leone
e.mail
CHIESA/2
Bergoglio
non mi piace
Papa Bergoglio non mi piace:
troppi signali, troppi discorsi,
troppi inviti, troppe esteriotità.
La fede è fatta anche e soprattutto di interiorità, di silenzi, di
meditazione. La Chiesa deve
fare nel silenzio, deve dare il
buon esempio senza strombazzarlo in giro. Non ha bisogno di farsi pubblicità indicando i suoi interventi. Questo
noi cristiani non dobbiamo
mai dimenticarlo. Il Pontefice
che mi piaceva era Papa Ratzinger, che parlava molto poco.
LOTTO
Estrazione del 18/10/2016
BARI
33 45 35 75
CAGLIARI
88 50
FIRENZE
71 86 28 40 82
GENOVA
27 22 45 87 66
ANIMALI
MILANO
73 55 39 24 26
NAPOLI
11 65 64 78
7
PALERMO
78 23 46
27
La favola bella
del cane
ROMA
37 63 54 28 25
TORINO
23 77 49 12 27
VENEZIA
16 75 70 28 78
NAZIONALE
24 84 82 61 35
6
5
Arturo Palladio
e.mail
40 87
9
10eLOTTO N. oro 33
11 16 22 23 27 33 35 37 45 50
55 63 65 71 73 75 77 78 86 88
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
24 - 44 - 48 - 61 - 73 - 87
Numero jolly: 88
Numero SuperStar: 24
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 158.662.132,91) •
Nessun ”5+1” • Agli 8 ”5” vanno € 27.430,61
• Ai 546 “4” vanno € 406,21 • Ai 19.502 ”3”
vanno € 34,41 • Ai 331.955 ”2” vanno € 6,29.
QUOTE SUPERSTAR
• Nessun “5 stella” • Ai 2 “4 stella” vanno
€ 40.621,00 • Ai 124 “3 stella” vanno
€ 3.441,00 • Ai 2.430 “2 stella” vanno €
100,00 • Ai 13.886 “1 stella” vanno € 10,00 •
Ai 28.228 “0 stella” vanno € 5,00.
• Montepremi: € 5.224.878,00
Quando i tuoi occhi incrociano i suoi per la prima volta si
tratta semplicemente dell’incontro con un animale. Un cane. Poi, man mano che il tempo passa, il rapporto cresce e
si consolida. Anche non parlando la stessa lingua ci si capisce. Come per magia. A volte
basta solo uno sguardo. Lui è
sempre presente. Lì. In silenzio. Lui non ti delude mai. Lui
non ti giudica. Gli piaci così come sei anzi, proprio perché sei
così. Non vede in te nessun difetto. Improvvisamente un
giorno ti rendi conto che siete
giunti alla fine del viaggio. Lui
sta per affrontarne uno senza
di te. Il primo. Poi succede. Lasciando il silenzio. Un vuoto.
In casa e nell’anima. Senza accorgertene quegli anni,che inizialmente sembravano interminabili, sono trascorsi in un
REDAZIONE ROMA
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nº 289 anno LI
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
ISSN (Testo Stampato): 1591-0420
CERTIFICATO N. 8166
DEL 06/04/2016
ISSN 1591-0423
La tiratura di mercoledì 19 ottobre 2016
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Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi.
Posta prioritaria
DI FAUSTO CARIOTI
La differenza tra Berlusconi e Trump
rale della giustizia. Oggi, Trump sconta ipeccati di gioventù: donne ormai anziane lo accusano di “avances” subite anche trent’anni fa. Sono “reati” in prescrizione o è solo la
“macchina del fango”? Berlusconi si è ormai ritirato ed è uscito dal “tritatutto”. Ha
fatto l’affare della sua vita perché non si può
togliere il giocattolo ad un bambino finché
non l’ha rotto: le macerie industriali ed economiche italiane sono sotto gli occhi di tutti.
Francesco Montagner - Treviso
Ogni volta che vedo Trump in tv, non posso
esimermi dal fare paragoni con Berlusconi.
Il confronto è facile: sono entrambi anziani,
miliardari e amano le donne belle, magari
anche giovani. Secondo voi, sono tre difetti?
Solo l’aspetto economico li differenzia dalla
maggioranza degli uomini, ma, per il resto,
non dovrebbe esserci nulla da eccepire. Se
negli Usa sono solo i media a fare la differenza, da noi sono intervenute le “truppe cammellate” composte da comici ripetitivi e giudiciche hanno addirittura applicato una legge in maniera retroattiva, celebrando ilfune-
soffio. Uno spazio di tempo
troppo lungo per un impegno,
troppo corto per un amore.
Senza accorgertene quell’esserino si è trasformato: non più
un animale ma un familiare.
Con buona pace di chi non
crede nelle favole.
Antonietta Palamone
e.mail
CASA
***
Eppure, caro Montagner, secondo me
tra Donald Trump e Silvio Berlusconi c'è
una grande differenza, che conta più di
tutte le cose che li uniscono. Le donne,
certo, piacciono ad ambedue. Ma quelle
interessano (più o meno) a tutti, inclusi i
democratici. Ricordo un candidato alla
Casa Bianca assai ben quotato alle elezioni del 1988, Gary Hart, che fu costretto a
ritirarsi perché divenne pubblica la sua
ritto stabilito all’atto dell’acquisto, con contratto di comparevendita, clausole varie e con
tanto di notaio che rappresenta lo Stato?
Moreno Sgarallino
e.mail
DARIO FO
Una nota
stonata
Comprare
e pentirsi
Tra questi due diritti acquisiti,
in assoluto contrasto fra di loro,quale deve prevalere? Quello che ritiene intoccabili gli
emolumenti e i benefit che i
politici si sono autoassegnati
in palese conflitto di interessi
o quello dei cittadini che invece di poter contare sul proprio
lavoro e avere i servizi per cui
hanno pagato per tutta la vita
sono costretti a cacciare sempre più soldi per rimpinguare
le tasche della Casta? Ad esempio, acquistare un’abitazione
dopo essersifatti i conti per riuscire a mantenerla e vedersi
poi moltiplicate le tasse sulla
casa non è violazione di un di-
Senza dubbio il premio Nobel
Dario Fo è stato un formidabile istrione teatrale. Considerando le sue idee politiche è
senza dubbio alcuno normale
che al suo funerale ci fossero i
saluti a pugno chiuso e le immagini del Che Guevara, però
l’inflazionata “Bella ciao” no,
per favore. Durante la parte finale della Seconda guerra
mondiale, infatti, quando era
in corso un feroce conflitto tra
i partigiani e i fascisti, le cronache ci informano che Dario Fo
non era affatto dalla parte dei
partigiani,poi ovviamente è legittimo poter cambiare idee e
non è proibito neanche dalla
legge.
Ugo Doci
e.mail
relazione con una avvenente ragazza, tale Donna Rice. Per tacere di un certo
John Fitzgerald Kennedy, in confronto al
quale il Cavaliere e Trump sono due teorici della castità. I soldi e l'impero imprenditoriale: sì, senza dubbio. L'amicizia con Vladimir Putin, l'ostilità dell'establishment dell'informazione: tutto vero,
anche questo li accomuna. Ma Berlusconi, a differenza di Trump, ha sempre avuto due anime, una antisistema e una - mi
passi la semplificazione - “democristiana”, incline al compromesso, incarnata
da Gianni Letta e Fedele Confalonieri.
Ogni volta, dinanzi al bivio decisivo, è la
seconda che ha prevalso. Non credo sia
sempre stato un bene. Però Berlusconi
l'Italia l'ha governata a lungo, proprio
perché - nonostante gli editoriali del Corriere della Sera e le isterie di Repubblica non è mai stato percepito come un pericolo dalla maggioranza degli italiani.
Trump, la cui unica anima è quella antisistema, dubito che riuscirà a governare
gli Stati Uniti per un solo giorno.
DYLAN/1
Il silenzio
di Bob
Nessuna parola, da Bob Dylan,sul Premio Nobel assegnatogli. Finora ha dimostrato più
buon senso di chi gliel’ha conferito. Spero che lo dimostri
anche in futuro, magari rifiutandosi di andare a ritirarlo.
Giordano Citterio
e.mail
letteratura Chi compone le
battute per i fumettie le vignette è o non è un letterato? Lo è.
Bene ha fatto perciò l’Accademia svedese ad attribuire ilpremio a Dylan.
Fabio Sìcari
e.mail
NORD: Variabile o localmente nuvoloso in giornata senza fenomeni di
rilievo, peggiora la sera con piogge diffuse specie sul Triveneto. Temperature poco variate, massime tra 15 e 19 gradi.
CENTRO: Nubi in aumento sulla Toscana con qualche pioggia possibile
già dal pomeriggio, in prevalenza buono altrove. Temperature in lieve
calo, massime tra 15 e 20 gradi.
SUD: Nuvolosità irregolare sulla Sicilia con qualche piovasco in marcia
verso la Calabria, maggiori aperture altrove. Temperature in lieve calo,
massime tra 17 e 22 gradi.
NORD: Diffuso maltempo con piogge in pianura e neve sulle Alpi orientali fino a 1400 m, miglioramento su tutte le regioni tra pomeriggio e sera. Temperature in calo, massime tra 10 e 15 gradi.
CENTRO: Instabile con piogge e rovesci su Toscana, Umbria e Marche,
maggiore variabilità su Lazio e Abruzzo. Temperature in lieve calo, massime tra 14 e 19 gradi.
SUD: Nuvolosità irregolare sulle regioni tirreniche con qualche isolata
pioggia specie la sera, maggiori aperture sullo Ionio. Temperature stazionarie, massime tra 17 e 22 gradi.
NOBEL
Peppino di Capri
dimenticato
Come mai Peppino di Capri
non è stato mai candidato al
Nobel?
DYLAN/2
La cultura può essere
tante cose
Alberto Baldoni
Cagliari
Io penso che ogni espressione
artistica sia difficilmente catalogabile. Discussioni a non finire sul fatto che il premio Nobel per la letteratura assegnato a Bob Dylan non c’entri con
la letteratura. Però c’entra con
la cultura. E cultura può essere tante cose: sapere, erudizione, scienza, formazione intellettuale.... Dunque anche letteratura. Non misarei scandalizzato se, a suo tempo, l’avessero assegnato a Indro Montanelli. Già, anche il grande giornalismo è cultura, e, dunque,
CLINTON
Hillary
dice il vero
Hillary Clinton ha riferito di
aver visto piangere Silvio Berlusconi. Potrebbe essere vero
in quanto i bene informati affermano che il Cavaliere sarebbe affetto da un particolare riflesso condizionato: se vede
una bella donna sorride a 32
denti, se è brutta piange.
Elio Cataldo
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NORD: Tempo in netto miglioramento su tutte le regioni con cieli in prevalenza sereni o parzialmente nuvolosi. Temperature senza grosse variazioni.
CENTRO: Instabilità diffusa su tutte le regioni centrali con piogge e rovesci sparsi. Migliora nel pomeriggio sulla Sardegna. Mari da poco mossi a
localmente mossi.
SUD: Ancora una giornata caratterizzata da maltempo con piogge e rovesci. Peggiora nel pomeriggio con aumento dell’instabilità. Meglio su
bassa Puglia.
Temperature previste oggi
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
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NAPOLI
PALERMO
PERUGIA
POTENZA
PRATO
ROMA FIUMICINO
TORINO
TRENTO
TRIESTE
VENEZIA
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Picasso e la fotografia al Museo dell'Ara Pacis di Roma
Milo De Angelis vince il premio di poesia «Castello di Villalta»
Circa 200 fotografie sono il nucleo forte di «Picasso images. Le opere, l'artista, il personaggio», al
Museo dell’Ara Pacis di Roma fino al 19 febbraio. La mostra delinea in modo inedito non solo il
percorso di un artista eccezionale, ma anche il ritratto più intimo di un uomo che ha saputo
costruire la propria fama mondiale. La ricca selezione di immagini è accompagnata da una significativa scelta di opere grafiche, sculture e dipinti provenienti dal Musée national Picasso-Paris.
Con la raccolta Incontri e agguati (Mondadori) Milo De Angelis ha vinto la quarta edizione
del Premio del Castello di Villalta Poesia. Il riconoscimento gli sarà consegnato domenica
prossima, alle ore 18, nella cornice del Castello di Villalta (Fagagna, Udine), alla presenza del
filosofo Massimo Cacciari e della giuria (presieduta da Gian Mario Villalta e composta dai
poeti Antonella Anedda, Alberto Bertoni, Roberto Galaverni e Antonio Riccardi).
Il Movimento Sociale Italiano a 70 anni dalla nascita
Fedeltà, onore, nostalgia: c’era una volta il Msi
In mostra a Roma manifesti, foto, giornali, volantini e riviste che raccontano la storia del partito
Durato 48 anni, da Almirante a Rauti e Fini, grazie al predominio del sentimento sull’ideologia
Si apre domani a Roma (fino al
10 febbraio), presso la Fondazione di An (via della Scrofa
43), la mostra Nostalgia dell’avvenire. Il Movimento Sociale Italiano a 70 anni dalla nascita,
ideata da Marcello Veneziani e
curata dallo storico e collaboratore di Libero Giuseppe Parlato. Pubblichiamo stralci dell’introduzione al catalogo (Fondazione Alleanza Nazionale, a cura di Simonetta Bartolini).
di GIUSEPPE PARLATO
■■■ Realizzare una mostra su un
partito politico, per giunta scomparso, non è affatto facile: si corre il
rischio della retorica, si sfiora inevitabilmente l’effetto monumento,
l’elogio stucchevole e una visione
buonistica per la quale tutto quello
che è accaduto è comunque positivo. Questo è assolutamente vero.
Ma occorre tenere presente che
una mostra non è un saggio storico e che quindi deve rappresentare un passato senza necessariamente giudicarlo e senza
affrontarlo con quella esigenza di documentato rigore che invece si chiedono a uno studio storico serio. Per cui, scopo della
mostra non è quello di redigere un bilancio storico
sulMovimento sociale italiano, a settant’anni dalla
sua nascita, quanto quello di rappresentarlo, con
tutte le prospettive,le contraddizioni,i successi,le illusioni. Rappresentarlo come i militanti l’hanno vissuto, come l’hanno amato e, qualche volta, detestato come solo si sa detestare chi si
ama, facendo emergere il dato della partecipazione giovanile, soprattutto quella, anonima, di chi dedicò a questo partito buona parte della propria giovinezza e non solo.
“Nostalgia dell’avvenire”: è stato
probabilmente lo slogan più riuscito di Giorgio Almirante, con quel
tanto di paradossale che rende gli
slogan affascinanti. Anche nell’inno del Msi, del quale Almirante ha
scritto le parole, c’è una metafora
ardita: il Msi viene paragonato a
una “valanga che sale”, sfidando la
logica e la legge di gravità.
La mostra, e di conseguenza
questo catalogo, sono organizzati
per sezioni, alcune cronologiche,
altre tematiche. Quelle cronologiche sono scandite da periodizzazioni: prima della Fiamma; la nascita e la prima segreteria Almirante; la segreteria De Marsanich; la
segreteria Michelini; la seconda segreteria Almirante; Fini e Rauti.
Quelle tematiche comprendono: i
NOSTALGIA DELL’AVVENIRE
In senso orario: la folla in piazza
per un comizio di Almirante;
la famosa vignetta di Fremura
per le elezioni del 1972 la copertina
del catalogo della mostra romana;
la campagna elettorale del 1958
giovani; Trieste, Aldo Adige, Reggio Calabria; la la riforma istituzionale e la questione morale; il lavoro e il sindacato.
Su questi due piani si sviluppa il
racconto delMsi attraverso manifesti, fotografie, giornali, riviste, opuscoli, volantini, documenti d’archivio, reperti museali. Ogni sezione è
introdotta da una spiegazione e da
uno slogan. Inoltre il catalogo e la
mostra riportano in Appendice i risultati elettoralidel Msi nelle elezioni politiche (sia alla Camera che al
Senato) e nelle elezioni europee,
con i nomi di tutti gli eletti in Parlamento e a Strasburgo. Non si è voluto dimenticare che questo partito è essenzialmente un partito di
giornalisti: si è scelto di ricordare le
riviste più significative che verranno evidenziate in mostra, insieme
con le immagini tratte dall’archivio fotografico del «Secolo d’Italia». Da ultimo, sarà ricostruita nella mostra una sede missina con
mobili,quadri, libri,labari e curiosità varie. (...).
L’individuazione di sentimenti
in grado di muovere il consenso e
di coinvolgere i militanti e i giovani, è stata l’arma vincente: questo
partito è durato ben 48 anni e un
mese,senza realiprospettive di raggiungere il potere, senza l’attesa di
una rivoluzione che modificasse la
situazione, ma soltanto con la volontà di mantenere intatto il patrimonio ricevuto dalla storia e tramandarlo ai posteri, in attesa di
tempi migliori. Senza i sentimenti
come fondamento politico, con
un’ideologia razionale e con una
visione del mondo rigorosa tutto
questo non sarebbe stato possibile. Ma con una politica fondata sui
sentimenti, sul vissuto, sull’impegno personale e sul sacrificio è stato possibile. Parliamo di elementi
che attengono più alla religione
che alla politica. E infatti Almirante, in particolare, ma anche De
Marsanich, hanno utilizzato a più
riprese motivazioni, linguaggi, rituali che sono presi dalla religione,
senza che, peraltro,ciò abbia implicato la creazione di una religione
laica alternativa a quella tradizionale. La chiave sentimentale, ovvero quella tipicamente novecentista
della prevalenza del vitalismo sull’approccio ideologico, finì con l’essere quella più consona per tenere
unito un partito con posizioni così
diverse. Si trattò di sentimenti poggiati essenzialmente su tre valori:
la fedeltà, la tradizione, la nostalgia. (...).
Fedeltà a un’idea storica – ilfascismo – e a un Capo – Mussolini –
che potevano anche essere discussi culturalmente ma che, in termini di vissuto umano,erano un punto di riferimento ineludibile. (...). Si
tratta quindi di una fedeltà in chiave di militanza, il cui venire meno
costituisce il peggior tradimento
possibile; non esiste discussione
ideologica o culturale che possa
giustificare il venir meno della fedeltà. (...).
Anche la tradizione costituisce
un altro elemento sentimentale.
Non ci riferiamo tanto a coloro che
hanno cercato di fare della tradizione la nuova ideologia della destra,
perché in questo caso si dovrebbe
parlare di “tradizionalismo”, che
invece è una categoria del pensiero che ha avuto successo soprattutto presso una corrente nel Msi,
quella evoliana. Piuttosto, in questo caso, tradizione è come momento di riferimento al passato
che costituisce l’identità nazionale. Essa è quindi l’insieme
della cultura espressa dal
popolo italiano, la sua
identità: da Roma antica al
Medioevo cristiano, all’Umanesimo, al Rinascimento, al Barocco, al Settecento delle riforme, al Risorgimento,al fascismo. (...). Solo chi non conosce bene
questo mondo sipuò stupire se sono convissuti i cattolici tradizionalisti con i
“ghibellini”, che avrebbero preferito, come Almirante, la fine del regime concordatario con una Chiesa
non più “pacelliana”; i modernizzatori
tecnocrati
con i fautori della società
per caste di Evola; la sinistra sociale, che “assolve”
anche la Rivoluzione francese, con la destra reazionaria che avrebbe voluto il ritorno
all’ancien régime; i difensori dell’epopea risorgimentale con i decisi
sostenitori dei Borboni. (...).
Ogni componente, possiamo dire ogni dirigente del partito aveva
una propria visione del Movimento e del suo messaggio politico; ma
la linea ufficiale del Msi – soprattutto nella seconda segreteria Almirante – finiva con l’essere la “sintesi” divarie posizioni, con la possibilità che anche l’inconciliabile fosse
ammesso e consentito. Questo, se
qualche volta depotenziava la linea politica del Msi, il più delle volte dava del Movimento un’immagine molto vivace e varia, molto
aperta a contributinon sempre “ortodossi”.
25
CULTURA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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Raccolta di massime
Da Platone a Derrida
tutta la filosofia
spiegata per aforismi
Nel dialogo Protagora, Platone fa pronunciare a Socrate un elogio della brachilogia,
cioè del discorso breve, contrapposto a
quello lungo e spesso fumoso tipico dei sofisti, da lui considerati falsi sapienti. Si può
affermare che la forma più estrema di brachilogia sia rappresentata dall'aforisma, e
non è un caso che la filosofia costituisca
una miniera inesauribile di motti e frasi celebri, come testimonia bene il recente libriccino Filosofia tascabile (Laterza, pp. 326,
euro 7), pubblicato a cura del FestivalFilosofia, in ogni paginetta del quale è riportato
un aforisma, ovvero, come scrive Remo Bodei nell'introduzione, «una frase concisa in
cui si condensa in maniera incisiva e folgorante un determinato pensiero, una sentenza di carattere morale o una battuta spiritosa, che, entrando in un canone sui generis,
viene considerata una perla di saggezza o
un guizzo d'intelligenza».
Dei pensatori importanti non manca nessu-
no, anzi, qualche nome sembra di troppo
(difficile considerare filosofi Anacreonte,
Tucidide, San Paolo, Stendhal, Rilke,
Proust, la Yourcenar, Valery ecc.); ed è un
vero piacere scorrere questa cascata di sapienza suddivisa per temi, dalla felicità alla
bellezza, dalla natura alla fortuna. Abituati
a pensare alla produzione filosofica come a
un insieme di ponderosi tomi, questo «sciame di lucciole» (Prezzolini) ci sorprenderà.
REVISIONISMI BIBLICI
::: DONATELLO BELLOMO
VERONA
■■■ «Lui? L'ho incontrato
molto più tardi. La mia prima esperienza con Israele è
del 1989. Mi occupavo di
crociati, anche per le testimonianze della presenza in
Italia dell’ordine cavalleresco di Jacques de Molay. Mi
muovevo ai confini con il Libano, con una cartina del
1300. Molte cose erano cambiate: a San Giovanni d’Acri
le chiese presenti sulla mappa le avevano abbattute i
musulmani. Mi è stato proposto dalle Università di
Freiburg e Tel Aviv di occuparmi del pavimento di un
palazzo reale rinvenuto nella grande città di Tel Kabri,
1700 a.C., decorato con lastre di pietra gialla e altre dipinte con gigli azzurri, propri della cultura minoica.
Un mese di tempo per consolidare,pulire, rendere visibili i dipinti. Ce l’ho fatta, e
bene».
Il professor Maurizio Tagliapietra, veronese, restauratore, già docente
all’Università di Malta, si
schermisce. «Da cosa nasce cosa, fino all’incarico
per il restauro degli affreschi
della fortezza di Masada,
Nella Giudea sud-orientale,
a 100 km da Gerusalemme.
Lui l’ho incontrato lì».
«Lui» è nella lista dei più
cattivi di sempre. Ai tempi
del catechismo, faceva paura solo a nominarlo. Neonati presi per i piedi e sgozzati.
«Sapevo ciò che tutti credono di sapere: Erode il Grande - re di Giudea dal 37 a.C.
al 4 d.C. - autore presunto
della strage dei bambini di
Betlemme. Cito un resoconto di viaggio di pellegrini del
1450: “Siamo andati nei luoghi dove lui ha ucciso gli innocenti...”».
E oggi?
«Oggi i preti dicono: “Masada? Lasciamo perdere, sono quattro pietre di quel cattivo di Erode”. Come se non
fosse stato un lavoro colossale,quello affidato a Ygael Yadin, con William Albright
uno dei principali esperti di
archeologia biblica: 18 mila
volontari impegnati nello
scavo di un quinquennio».
Ha toccato con mano,
professore, ha visto.
«Sulla terrazza di Masada, dove ho lavorato dal
2003 al 2012, mi sono chiesto chi fosse Erode, quell’uomo capace di tanta grandezza. Masada viene distrutta
Il thriller di Carlotto
«Erode era una brava persona»
Come rivalutare un infanticida
Fondatore di porti e città, sovrano illuminato, stragista ma solo un po’
Attraverso i restauri in Giudea uno studioso italiano riscatta il «re cattivo»
nel 70 d.C. dai romani di Lucio Flavio Silva,: trovano il silenzio. Zeloti e la loro frangia estremista, i Sicarii, tutti
suicidi per non essere catturati.Per Erode, Masada è solo una fortezza che ha ricostruito in cinque anni partendo da quanto eretto da
suo padre Idomeneo. La
completa per proteggere la
famiglia mentre è assente
da Israele. La sua abitazione, quella del comandante
e delle guardie sono affrescate. Come a Pompei, come a
Roma, è il trompe l’oeil. E
poi, migliaia di metri quadri
di pareti martellate per impermeabilizzare la malta
delle cisterne costruite da
Erode e il reticolo di canali
che la convogliavano...».
C’è molto altro, vero?
«La sua furia costruttiva
ha creato Cesarea Marittima, a nord. Israele aveva
due porti, Gaza e Acri, quest’ultimo inutilizzabile d’inverno per i venti. Erode utilizza i miglioriingegnerie costruisce porto e città, dedicata a Cesare Ottaviano Augusto che l’ha nominato re, sulla costa mediterranea. La
tecnica costruttiva è geniale:
migliaia di cassoni, riempiti
di ghiaia e malta e affondati,
formano i frangiflutti. Duemila anni dopo, gli americani utilizzeranno un identico
sistema per lo sbarco in Normandia. Attracchi per mille
navi, quattrocento statue,
colonnati… e la città è non è
da meno: ha quattro ippodromi, piscine, giardini. L’edificazione prosegue fino a
Luigi IX, re di Francia morto
nel 1270. Le carovaniere venivano dall’Arabia e la maggior parte passava da lì. Erode incassava i dazi e costruiva. Lo storico Giuseppe Flavio dice: Erode va visto come uomo del suo tempo. E
riporta che Erode ordina alla sorella di imprigionare i
capi tribù a Cesarea e, alla
sua morte, di ammazzarli
tutti, così che abbiano qualcosa per cui piangere. Fa uccidere la moglie Mariamne,
i cognati Aristobulo e Costobar, il suocero Ircano II, i figli Alessandro e Aristobulo,
e, cinque giorni prima di
morire, un altro figlio, Antipatro. Era ossessionato dal
sospetto di un complotto».
Ma il massacro dei bambini è tutt’altro che un fatto storico. Creato il mostro, tutto consegue.
«Betlemme aveva circa
1.500 abitanti. Quanti potevano essere i bimbi di meno
di due anni? 20-25. Non c’è
un solo documento ufficiale
che parli della strage».
L’urgenza di far coincidere nei Vangeli i fatti salienti della vita di Gesù
con le profezie è stata condizionante. Per Vicente
Balaguer ne dà notizia so-
BRUTTA FAMA
Sopra Edmund Purdom
nei panni di re Erode nel
film «Erode il grande» di
Viktor Turžanskij del
1958. A destra,
l’accademico italiano
Maurizio Tagliapietra
lo Matteo, ma non gli annali romani e rimarca che
«testis unus, testis nullus»: un'unica fonte è inattendibile. Dunque?
«Gliebrei lo mal sopportavano: era di stirpe beduina,
forse nero di pelle, e uomo
di Roma. Il tempio di Salomone fu distrutto dai Persianinel 587 a.C.; gli ebrei, rientratia Gerusalemme dall’esilio babilonese, avevano eretto un piccolo tempio. Il Muro delPianto, ilKotel, è frammento della gigantesca opera di Erode; i lavori durarono dal 19 a.C. al 64 d.C.. Gli
abitanti di Gerusalemme
erano 250.000, 180.000
ebrei; le costruzioni di Erode erano la prima fonte di
lavoro. Tito rade al suolo la
città sei anni dopo, muta l’orografia del luogo».
Come?
«Colmando con le macerie gli avvallamenti. Tabula
rasa. Il Muro del Pianto è
quel che resta della cinta occidentale del tempio. Il luogo più sacro dell’ebraismo.
Erode possiede una villa me-
MAURIZIO SCHOEPFLIN
ravigliosa all’interno della
fortezza Antonia».
Un visionario, capace di
guardare la Luna e non il
dito.
«Certo. Abitava a Gerico,
ora in territorio palestinese,
come l’Herodium, in Cisgiordania a sud di Gerusalemme,altra sua straordinaria realizzazione. Due anni
fa, vi abbiamo fatto una
grande scoperta: le pareti in
alzato con i paesaggi dipinti
all’interno, capitelli a foglia
d’oro e decorazioni a lapislazzulo. Erode muore a Gerico. Il sepolcro fu distrutto
intorno al 70 d.C. dagli ebrei
ribelli che lo odiavano. Si
pensa ora a lui come a un
bipolare. Visse gli ultimi anni in perpetuo sospetto, causa anche la sindrome di
Fournier che l’uccide con
ventre e parti intime in cancrena. Terribile, per un uomo del suo senso estetico».
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Quel killer
che fa il turista
in Laguna
■■■ Lo hanno chiamato il
primo thriller di Massimo
Carlotto, Il Turista (Rizzoli,
pp. 300, euro 18). Falso. Forse. Non so. Il Turista è un serial killer affetto da psicopatia
lucida e ossessiva. Uccide
donne con borse di pelle sopraffina. Per lui valgono solo
le firme prestigiose come
Gucci e il pellame più pregiato. Dopo averle uccise, si
chiude dentro una stanza,
squaderna il contenuto delle
borse su un lenzuolo fresco
di bucato e compie il suo rito
orgiastico. È imprendibile. Sa
camuffarsi meglio di ogni altro, sfugge alle reti digitali di
qualunque polizia del mondo.Di professione, è un musicologo apprezzato non solo
dal suo editore. Ha una moglie e un’amante. Poi scopre
Venezia, la città dei mille sussurri sotto il mare e si perde.
Pietro Sambo è un ex commissario, capo della Omicidi,
anzi ex capo. Una mazzetta
gli ha fatto sprecare tutto. Il
posto, il prestigio, la moglie,
la carriera. Il Turista diventa
per lui l’occasione di riprendersi ciò che ha perduto. In
mezzo ci si mettono i Servizi,
che rendono tutta la storia ancora più intricata. Sambo si
ritroverà a perdere ancora
qualcosa in più e il Turista gli
sarà perfino d’aiuto, in un gioco paradossale dove ci si tiene il proprio compagno di
viaggio, per quanto repellente, o si muore.
Un thriller, dicevamo: forse sì. A dirla tutta,è un romanzo perfino meno duro, meno
agguerrito dei soliti libri a cui
ci ha abituato Carlotto, poeta
del polar, più che del noir.
Qui lo scrittore utilizza un linguaggio più commerciale di
quanto non faccia neisuoi romanzi capaci di spaccare il
cuore e urtare anche certe
sensibilità. Carlotto ha estratto dal suo cilindro profondo
come un pozzo artesiano
una nuova cifra. Risulta al palato più morbido, meno appuntito, fa meno male, ma
scorre perfino meglio. Come
un vino fatto con notevole
mestiere, ma dove senti comunque il respiro. Un fenomeno di muta letteraria che
non ci fa rimpiangere troppo
il Carlotto più sadico, quello
più estremo. Qui il sesso è solo intravisto,per esempio. Sarà per questo che il libro si legge al volo (non chiedere mai
se un libro sia piaciuto: chiedi in quanto tempo lo si è letto), anche se avrebbe meritato un finale più lento.
AL. PEZ.
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__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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SPETTACOLI
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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La pagella dei famosi di ALESSANDRA MENZANI
10) «Chiamatemi un taxi».
Quella pronunciata da Pamela
Prati appena cacciata dalla casa
del Grande Fratello Vip è (televisivamente) la frase della stagione.
9) Ambra Angiolini in Sette
minuti di Michele Placido. A che
tempo che fa hanno mostrato alcune immagini del film, una scena molto drammatica. Fabio Volo, in studio, si è commosso.
8) La sincerità di Maria De
Filippi. La conduttrice durante
Pamela Prati chiama il taxi, Pupo se la fa addosso
Tu si que vales parla di cosa serve per sfondare nel mondo della
tv. «Per fare la conduttrice non ci
vuole la laurea, ci vuole molta fortuna e delle raccomandazioni,
detta francamente». Applausi.
7) Kate Middleton come i comuni mortali. La Duchessa, per
tornare a Londra dopo la visita in
Olanda, sceglie un normale volo
di linea British Airways. Se lo sapesse suo figlio, il principe Geor-
ge, nemico dei «poveri»...
6) Elisa, la cantante, si presenta in tv da Fabio Fazio con i capelli tinti di grigio sulle punte e la
base scura: stava benissimo.
5) Nemo, ovvero la risposta di
Raidue alle Iene. Esordio moscio, solo il 3.8 per cento di share.
Enrico Lucci ha lasciato la strada
vecchia per la nuova e sembra
proprio che abbia fatto male.
4) I vip che al Grande Fratel-
lo dicono (e lo fanno proprio tutti): «Qui dentro le emozioni sono
amplificate». Cosa vuol dire?
3) Don Mazzi. «Fabrizio Corona va curato, ma non in galera»,
dice il religioso a Mattino Cinque. Forse non è la persona più
titolata per parlare di Corona, visto che l’ha ospitato nella sua comunità e sappiamo come è andata a finire (Corona è stato arrestato di nuovo, la scorsa settimana).
2) Walter Veltroni. Il programma da lui ideato, Dieci cose,
prima serata Raiuno, è un flop.
Costa 1 milione di euro a puntata ma fa solo il 10.83 di share.
1) La notizia della settimana: Pupo che racconta di essersela fatta addosso durante un concerto a Vibo Valentia. Lo fa nel
libro di Franco Bagnasco Il peggio della diretta (Mondadori).
Per giunta, aveva i pantaloni
bianchi.
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L’enigmatico Dylan
IL NOBEL DI BOB È ANCORA NEL VENTO
Il cantautore continua a negarsi. Fa bene perché il premio ha perso credibilità
::: GIUSEPPE POLLICELLI
■■■ Nella vicenda del Nobel
per la letteratura a Bob Dylan
c’è una cosa su cui è tuttora legittimo porsi degli interrogativi
e ce ne sono due che si possono invece dare per sicure. Partiamo dalle cose sicure. La prima è che Dylan sta deliberatamente evitando di parlare di
persona con la segreteria del
premio, la quale lo cerca invano da ormai quasi una settimana. È infatti impossibile, per
quanto impegnato egli possa
essere (sta come al solito facendo un tour), che il musicista
non abbia trovato cinque minutiper interloquire telefonicamente con Stoccolma e confermare la sua presenza nella capitale svedese ilprossimo 10 dicembre, quando il riconoscimento dovrebbe essergli materialmente consegnato.
La seconda cosa certa, benché vi sia ancora chi al riguardo esprime dei dubbi, è che
Dylan non respingerà il premio. Non assisteremo, insomma,a un bis dei dinieghi opposti da Boris Pasternak (costretto a questa scelta nel 1958 dal
timore diessere espulso dall’Unione Sovietica) e da JeanPaulSartre, che nel 1964 rinunciò al Nobel per motivi ideologici, non volendo farsi «istituzionalizzare» come intellettuale. Se Dylan avesse voluto rifiutare il Nobel lo avrebbe già reso noto. E senza meno non
avrebbe riportato sul suo profilo Facebook (laconicamente,
va da sé, ma evitando di manifestare anche la minima insof-
Affleck genio autistico
con «The Accountant»
Il premio Oscar americano veste i panni di un «supereroe» autistico e genio
dei numeri in The Accountant. Il thriller di Gavin
O’Connor che, dopo aver
debuttato al primo posto
del box office Usa, è in anteprima in Italia alla Festa
del Cinema di Roma, e in
sala dal 27 ottobre.
I 60 giorni all’inferno
Crime dietro le sbarre
Bob Dylan nell’esibizione dello scorso 7 ottobre al festival «Desert Trip» di Indio in California
ferenza) la notizia dell’assegnazione.Ciò che non risulta ancora chiaro, e su cui si può congetturare, è perché Bob stia tenendo un simile atteggiamento - sfuggente per i più comprensivi, insolente per i più critici - nei confronti del comitato
organizzatore del premio.È vero che Dylan si è sempre dimostrato refrattario ai trionfalismi, ma qui c’è qualcosa di
più. C’è, secondo noi, la chiara
volontà da parte sua di sottolineare come lui sia più grande molto più grande - del Nobel.
E Bob sta furbamente conducendo quest’operazione attraverso una normalizzazione
del premio stesso. Il suo atteggiamento, cioè, è più o meno
quello del campione del mondo di calcio cui sia stato fatto
sapere che dovrà ritirare una
targa celebrativa presso un
club di tifosi di paese.
Pensateci bene. Se Dylan
avesse espresso entusiasmo
avrebbe dato l’impressione di
attendere il premio con la bava al bocca, tanto più che il suo
nome veniva fatto da anni. Se
al Nobel, viceversa, avesse detto no,non solo sisarebbe privato del prestigioso riconoscimento rischiando di sembrare
snob, ma avrebbe in qualche
modo sancito l’importanza
delNobelmedesimo.Dylan invece, con una punta di cattiveria che gli è indiscutibilmente
propria, non ha smentito nulla
e si è limitato a trattare quelli
dell’Accademia di Svezia alla
stregua di fan petulanti a cui,
magnanimamente, non mancherà - ma secondo i suoi comodi - di dare soddisfazione.
Quella che Dylan sta impartendo al Nobel è un’umiliazione che tutto sommato non appare inopportuna. Anzi, può
essere accolta con un certo
compiacimento se si pensa a
quanto discutibili siano stati alcuni premi degli ultimi anni,
su tutti quello per la pace a
Obama nel 2009,improponibile e ruffiano.
Dal canto suo, Dylan sta in
fondo riservando agli svedesi,
coerentemente, lo stesso trattamento che infligge a chi, andandolo a sentire in concerto,
si sorbisce una sfilza di canzoni storpiate. Bob è un discreto
sadico, lo abbiamo detto, solo
che, a differenza dei comuni
mortali, non ne paga lo scotto.
Al contrario, viene venerato e
celebrato sempre più. Del resto già 42 anni fa, nel brano
Idiot Wind, cantava: «Non posso farci niente se sono fortunato».
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«The Exorcist», ispirato al celebre film, dal 31 ottobre su Fox
Dopo 40 anni il diavolo non fa più tanta paura
::: CLAUDIA CASIRAGHI
■■■ «L’Esorcista, versione serie tv, non
è un remake. Saremmo pazzi a voler
tentare il confronto con l’originale del
1973». Geena Davis, al Comic Con di
New York, si è ben guardata dal lanciarsi in acrobazie oratorie. Chiamando in
causa l’ormai abusata modernità così
da spacciare il prodotto Fox quale surrogato del film che fu. «La pellicola di William Friedkin ha terrorizzato intere generazioni, imprimendo nella memoria
cinematografica di queste un immaginario che noi abbiamo cercato di rievo-
care». L’Esorcista, miniserie al via su
Fox (canale 112 di Sky) alle 21.50 del 31
ottobre, ha dunque una trama propria.
Protagonista del racconto è la famiglia Rance. Un nucleo strano che, capitanato da Charlotte (il premio Oscar Geena Davis), pare arrancare sulla via dell’esistenza. Il marito di Charlotte è stato
colpito da un qualche malanno, le figlie
da una presenza demoniaca la cui esistenza è oggetto di dubbi. L’Esorcista,
nella propria versione televisiva, esplora il tema delle possessioni con scrupolo (quasi) scientifico. Dando voce alla
Chiesa e allo scetticismo di un uomo,
padre Tomas Ortega (Alfonso Herrera),
diviso tra fede, ragione e ricerca del progresso.
Dove stia la verità televisiva è facilmente intuibile. Il pilota della serie, primo di tredici episodi, si conclude con
l’identificazione del Male. Eppure, di
spavento ce n’è poco. L’Esorcista riesce
a liquidare il terrore degli anni Settanta
come un elemento noto. Che, sospeso
nella narrazione, non arriva mai a toccare il proprio culmine. La serie, tra le poche produzioni governate da un’innovazione consapevole, può dunque abbandonare i toni horror ed optare per
Torna stasera, ore 22 su
Crime+Investigation (canale 118 di Sky), I miei 60
giorni all’inferno. Esperimento sociale, la serie
che segue da vicino le storie di 8 persone innocenti
infiltrate sotto copertura
in un penitenziario di
massima sicurezza degli
Stati Uniti per fare luce sugli episodi di corruzione
dietro le sbarre. Novità: le
video-pillole di Nicolai Lilin, autore del best seller
Educazione Siberiana.
La Cardinale confessa:
«Io contro la chirurgia»
«Ho sempre rifiutato i ritocchi. E disapprovo le colleghe che ricorrono alla
chirurgia, sembrano tutte
uguali». Così Claudia Cardinale, racconta a Chi - in
edicola da oggi - i segreti
della sua giovinezza.
«Mangio pochissimo»,
confida l’attrice 78enne.
«Cammino tanto. E poi
faccio moltissimi cruciverba».
L’Italia sbarca su Marte
In missione con Sky
Geena Davis in «The Exorcist»
un racconto diverso. Più adatto all’anima generalista di una tv in cui la paura
per se stessa non avrebbe potuto trovare grandi sbocchi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
È iniziato il countdown
per lo sbarco su Marte di
Exomars, la missione guidata dall’Italia. Dopo un
viaggio di 7 mesi nello spazio, infatti, il Lander Schiaparelli si avvicina all’orbita del Pianeta Rosso, dove
atterrerà oggi alle 18.33. A
questo evento storico Sky
TG24 HD (canali 100 e
500) dedica una programmazione speciale con reportage, interviste, ospiti.
28
PALINSESTI
__Mercoledì 19ottobre2016__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.45
8.25
8.00
10.00
11.00
11.10
8.00
8.45
8.30 Supercar
10.30 Person of Interest
12.25 Studio Aperto Meteo.it
13.00 Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
13.20 Sport Mediaset
13.55 I Simpson
14.25 Prima tv I Simpson
14.50 Prima tv free The Big
Bang Theory “La permutazione platonica”
15.25 2 Broke Girls “E una
nuova occasione”
15.50 Due uomini e mezzo
“San Valentino”
16.20 Prima tv free Baby
Daddy “La scommessa”
16.50 How I Met Your Mother “L’uomo nudo”
17.15 How I Met Your Mother “La rissa”
17.40 Friends “Ricordi quella
sera?”
18.05 Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary Blasi
18.30 Studio Aperto Meteo.it
19.25 Camera Cafè con Luca
e Paolo
19.30 C.S.I. NY “Il viaggio”
“Giochi di prestigio”
21.10 Bring The Noise
“Quarta puntata - Tra
gli ospiti Syria, Angelo
Pintus e Guillermo
Mariotto”. Condotto
da Alvin
0.00 Come ammazzare il
capo... e vivere felici
(Commedia, 2011) con
Jason Bateman, Charlie Day, Jason Sudeikis. Regia di Seth
Gordon.
8.30
9.30
7.55
9.40
9.55
10.00
11.05
11.50
13.30
14.00
15.15
16.30
16.40
16.50
18.45
20.00
20.30
21.25
23.40
1.15
1.50
Unomattina. Condotto
da Francesca Fialdini e
Franco Di Mare
TG1
Storie Vere
Tempo & Denaro. Condotto da Elisa Isoardi
La prova del cuoco.
Condotto da Antonella
Clerici
TG1
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
Torto o ragione? Il verdetto finale “Baci proibiti”. Condotto da
Monica Leofreddi
TG1
TG1 Economia - Che
tempo fa
La vita in diretta.
Condotto da Marco
Liorni e Cristina
Parodi
L’eredità. Condotto da
Fabrizio Frizzi
TG1
Dal Teatro Delle Vittorie Affari tuoi. Condotto da Flavio Insinna
Prima tv free Saving
Mr. Banks (Commedia,
2013) con Tom Hanks,
Emma Thompson,
Colin Farrell. Regia di
John Lee Hancock.
Porta a Porta.
Condotto da Bruno
Vespa
TG1 Notte - Che
tempo fa
Cinematografo
“Speciale Festival Internazionale del Film
di Roma”
10.00
10.55
11.00
13.00
13.30
13.50
14.00
16.30
17.15
18.00
18.10
18.15
18.30
18.50
19.40
20.30
21.10
21.20
23.10
1.20
Homicide Hills - Un
commissario in campagna
TG2 Lavori in corso
TG2 Flash
I Fatti Vostri. Condotto
da Giancarlo Magalli,
Adriana Volpe
TG2 Giorno
TG2 Costume e Società
TG2 Medicina 33
Detto fatto “Gioielli in
eco pelle”
The Good Wife “Manuale per genitori”
Prima tv Madam Secretary “Modulo
Unity” con Tea Leoni
Rai Parlamento Telegiornale
TG2 Flash L.I.S.
TG2
TG Sport - Meteo 2
Blue Bloods “Perso e
ritrovato” con Donnie
Wahlberg
N.C.I.S. “Uccidete Ari
- prima parte” con
Mark Harmon
TG2 - 20.30
Lol;-) con Réal Bossé
Nemo - Nessuno
Escluso “Ospiti Emma
Bonino, Erri De Luca e
Rosita Celentano”.
Condotto da Enrico
Lucci e Valentina Petrini
Prima tv Rai Le regole
del delitto perfetto “E’
ora di andare avanti”
“Lei sta morendo” “Si
chiama la piovra” con
Viola Davis
Sulla via di Damasco
11.55
12.25
12.45
13.15
13.40
14.00
14.20
14.50
15.00
16.00
16.05
16.10
16.40
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19.30
20.00
20.05
20.30
20.40
21.15
0.00
1.00
Agorà
Mi manda Raitre
Elisir “Osteoporosi”
Tutta salute “Anestesia”
Meteo 3 - TG3
Chi l’ha visto? 12,25
Quante Storie “Il fascino del Fidelio di
Beethoven”
Rai Cultura - Il tempo
e la Storia
TG3 Fuori TG “Focus
sul petrolio italiano”
TG Regione - Meteo
TG3 - Meteo 3
TGR Leonardo
Dalla Camera dei Deputati Question time Interrogazioni a risposta immediata (Dir.)
TG3 L.I.S
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Geo
Meteo 3
TG3
TG Regione - TG Regione Meteo
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Fazio e Ludovico Peregrini
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sole
Chi l’ha visto? “I nuovi
sviluppi del caso Noventa”. Condotto da
Federica Sciarelli
TG3 Linea notte
Meteo 3
10.55
11.00
13.00
13.40
14.10
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20.00
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23.30
1.30
2.00
2.45
TG5 Mattina
Mattino Cinque.
Condotto da Federica
Panicucci e Francesco
Vecchi
TG5 - Ore 10
Forum.
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Palombelli
TG5 Meteo.it
Beautiful
Una vita
Uomini e
Donne
Grande Fratello VIP.
Condotto da Ilary
Blasi
Il segreto
Pomeriggio Cinque.
Condotto da Barbara
d’Urso
Caduta libera.
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Scotti
TG5 Prima
Pagina
TG5 - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’impudenza.
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Hunziker ed Ezio Greggio
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Rimbocchiamoci le
maniche "Alcool" con
Sabrina Ferilli, Sergio
Assisi
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Nicola Porro
Champions
League
TG5 Notte Meteo.it
TG5 Speciale elezioni
USA (Dir.)
SATELLITI
FILM
SPORT
19.15 La tela dell’assassino
SCM
Con S. L. Jackson
19.25 We Are Your Friends
SC1
Con Zac Efron
21.00 I tuoi, i miei e i nostri
SCF
Con Dennis Quaid
21.00 Ho ucciso Napoleone
Con M. Ramazzotti SCP
21.00 Prima tv Swept Under Sulle tracce del serial
killer
SCM
Con Devin Kelley
21.00 Il petroliere
SCU
Con D. Day-Lewis
21.00 Fino a qui tutto bene
Con Alessio Vassallo SCC
21.15 Prima tv Appuntamento
con l’@more
Con Analeigh Tipton SC1
21.15 Il nemico alle porte
Con Joseph Fiennes SCH
22.30 Tempo instabile con
probabili schiarite
Con Luca Zingaretti SCC
22.35 Ciak, si canta
Con Kiernan Shipka SCF
22.35 Moonlight &
Valentino
SCP
Con W. Goldberg
22.40 X-Men: conflitto
finale
SCM
Con Halle Berry
22.50 Matrimonio al Sud
Con Massimo Boldi SC1
23.30 Spy
SCH
Con Jude Law
23.40 Lunchbox
Con Irrfan Khan
SCU
0.10 Amori elementari
SCF
Con C. Capotondi
0.10 Il Paramedico
SCC
Con E. Montesano
0.25 Trappola d’amore
SCP
Con Richard Gere
LEGENDA
C - CN Cult - Cartoon Network
SKM Sky Mondiali HD
D
Discovery Chan. HD
ES
Eurosport HD
DY Disney Channel
13.00 Tennis, WTA Tour 2016
Lussemburgo: secondo turno (Diretta) ES
20.00 UEFA Europa League
SP3
Preview
20.45 Tennis, ATP World Tour
Masters 1000 2016
Shanghai finale:
Murray - Bautista
SP2
Agut
21.00 Calcio, Premier League
2016/2017 Manchester
SP3
City - Everton
21.00 Calcio, Serie A 2008/2009
SP1
Juventus - Milan
21.00 Biliardo, Open d’Inghilterra 2016 Finale, da
Manchester, InghilES
terra
21.30 Calcio, Serie A 2009/2010
SP1
Juventus - Milan
22.00 Calcio, Serie A 2009/2010
SP1
Milan - Juventus
22.30 The Roger Federer
SP2
Story
SP1
22.30 Highlights
22.40 L’Originale (è sempre
Calciomercato)
SP1
(Diretta)
HD
13.00
14.00
15.30
16.45
18.55
19.35
19.55
20.30
21.15
23.10
23.15
1.20
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 Rosewood “Nessuno è
FC
ciò che sembra”
21.00 I maghi di Waverly DY
21.00 Prima tv Agents of
S.H.I.E.L.D. “Il nuovo
F
capo”
21.15 Prima tv The Affair Una relazione pericoSKA
losa “Segreti”
21.20 Astral e il nuovo
NCK
regno
21.30 I maghi di
DY
Waverly
NCK
21.45 I Thunderman
21.50 The Family “Caino e
F
Abele”
21.55 Rosewood “Uno scoFC
modo passato”
21.55 Zack e Cody sul ponte
DY
di comando
22.20 Prima tv The Affair Una relazione pericolosa “Ordinanza restritSKA
tiva”
DY
22.25 Violetta
22.30 Un papà da Oscar NCK
22.45 Criminal Minds “DediFC
cato a...”
DY
23.10 Fiore e Tinelli
21.10 Un weekend con il nonno
22.05 Pechino Express - Le civiltà
perdute “Sesta puntata”
0.40 Pechino Addicted
21.15 Variazioni su tema
21.25 The Blues
22.55 Just Let Go: Lenny Kravitz
Live (Documentario, 2015)
Regia di Paul Dugdale.
0.40 Rai News - Notte
DOCUMENTARI
RAGAZZI
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D
di fabbrica
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THC
del male
21.00 Prima tv Il contadino
FL
cerca moglie 2
21.00 Cosmos. Odissea nello
NGC
spazio
21.15 La mia vita da
SKU
sogno
21.30 Marchio di fabbrica D
21.50 Gli ultimi segreti del
THC
Terzo Reich
17.00
17.05
17.10
17.25
17.50
18.00
18.25
18.50
19.15
19.40
20.05
20.30
20.55
CN
Adventure Time
F
I Griffin
DY
Summer Camp
The Powerpuff Girls CN
Teen Titans Go!
CN
CN
Regular Show
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Uncle Grandpa
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Yokay Watch
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Teen Titans Go!
CN
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CN
We Bare Bears
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11.30
12.00
Cuore Ribelle
I Cesaroni 2 “Provaci
ancora, Ezio”. Con
Claudio Amendola,
Elena Sofia Ricci
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“L’ultimo giorno della
mia vita” con Dick Van
Dyke
La signora in giallo
“Le due facce di Vivian” con Angela Lansbury
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Flikken - Coppia in
giallo “Doppio gioco seconda parte” con
Victor Reinier
Detective Extralarge
“Pioggia di diamanti”
con Bud Spencer
TG4
Dentro la Notizia Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Maurizio
Belpietro
Rambo II - La vendetta
(Azione, 1985) con
Sylvester Stallone, Richard Crenna, Charles
Napier. Regia di George Pan Cosmatos.
I bellissimi di R4
Danko (Poliziesco,
1988) con Arnold
Schwarzenegger,
James Belushi, Peter
Boyle. Regia di Walter
Hill.
TG4 Night News
NGC National Geo.HD
SC1 - SCU Cinema 1 HD - Cult
SCC Cinema Comedy HD
SCF Cinema Family HD
SCH - SCM Cinema Hits HD-Max HD
SF1 Sky Formula 1 HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
21.15 Prima tv La Storia del West
- The American West
22.10 Diario Civile
23.05 Il tempo e la Storia
Rai Movie
21.10 Sissi - Il destino di un’imperatrice (Biografico, 1957)
con Romy Schneider, Karlheinz Böhm. Regia di Ernst
Marischka.
23.20 Movie Mag
23.50 I fiori della guerra (Drammatico, 2011) con Christian Bale, Ni Ni, Zhang
Xinyi. Regia di Zhang
Yimou.
Cielo
21.15 Prima tv Cielo Terror Birds
(Horror, 2016) con Jessica
Lee Keller. Regia di Sean
Cain.
23.00 3AM
Iris
21.00 Il debito (Thriller, 2011)
con Helen Mirren. Regia di
John Madden.
23.20 Maurizio Costanzo Racconta
23.40 Arancia meccanica (Dram.,
1971) con M. McDowell.
Regia di Stanley Kubrick.
11.00
13.30
14.00
14.20
16.15
17.05
18.00
20.00
20.35
21.10
0.00
0.10
2.55
4.45
Omnibus (Dir.)
Coffee Break. Condotto da Andrea Pancani (Dir.)
L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino (Dir.)
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Tagadà. Condotto da
Tiziana Panella (Dir.)
L’Ispettore Tibbs “Un
conto in sospeso prima parte” con Howard Rollins
L’Ispettore Tibbs “Un
conto in sospeso - seconda parte” con Howard Rollins
Joséphine, ange gardien “Una periferia
difficile”
TG La7
Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber
(Dir.)
La Gabbia “Open”.
Condotto da Gianluigi
Paragone (Dir.)
TG La7
Frost/Nixon - Il Duello
(Storico, 2008) con
Frank Langella, Michael Sheen, Sam
Rockwell. Regia di Ron
Howard.
Da Las Vegas Elezioni
Americane “Faccia a
Faccia: Hillary Clinton
vs Donald Trump”
(Dir.)
Special Guest “Enrico
Brignano/Checco Zalone”
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
18.00 Report - Il TG della Finanza
21.00 Partita Doppia. Condotto
da Andrea Cabrini
22.00 Linea Mercati Notte
22.30 Italia Oggi TG
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
18.20 5 minutes with...: Virginia
Graells
20.40 CSIO Barcellona 2016
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
18.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti
20.30 Fashion Dream
21.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi
stilisti
23.30 Ladies
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Premium Stories
19.30 Una mamma per amica
“Una lezione particolare”
con Lauren Graham
20.20 New Girl “Campanelle”
“Le regole del sesso” con
Zooey Deschanel
21.15 Prima tv Mike & Molly
22.05 30 Rock “L’arrivo di Jack”
“Conseguenze spiacevoli” con Tina Fey
20.20 Chicago Fire “Gioco
sporco” con Jesse Spencer
21.10 Novità - Prima tv DC’s
Legends of Tomorrow
“Una squadra di eroi”
“Versus Vandal Savage”
con Victor Garber
22.55 Containment “La sfida
decisiva”
19.30 Covert Affairs “Scambio
di spie” “Operazione
NASA”
21.15 Prima tv Game of Silence
“Sotto ricatto” con David
Lyons
22.05 The Slap
23.00 Shameless “L’anello mancante”
23.55 X-Style
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Sport
21.15 Crimson Peak (Horror,
2015) con Mia Wasikowska, Jessica Chastain,
Tom Hiddleston. Regia di
Guillermo Del Toro.
23.15 Dark Shadows (Fantastico, 2012) con Johnny
Depp, Michelle Pfeiffer,
Helena Bonham Carter.
Regia di Tim Burton.
21.15 Le streghe di Eastwick
(Commedia, 1987) con
Jack Nicholson, Cher,
Susan Sarandon. Regia di
George Miller.
23.20 Donnie Brasco (Drammatico, 1997) con Al Pacino,
Johnny Depp, Michael
Madsen. Regia di Mike
Newell.
14.55 Calcio, UEFA Youth League Napoli - Besiktas (D)
17.00 Premium Sport News
19.30 Champions League Live
20.45 Calcio, UEFA Champions
League Napoli - Besiktas
(Fase a gironi. 3a giornata) (Diretta)
22.40 Champions League Live
0.00 Premium Sport News
29
MOTORI
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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Il test/Peugeot 3008 2.0 BlueHDi 180 CV GT EAT6
Decisa nello stile e fra le curve
La francesina diventa un’originale crossover ben rifinita e vivace. Ma le ruote di 19 pollici penalizzano un po’ il comfort
■■■ Smessi ipanni della vettura un po’ anonima che conoscevamo, la Peugeot 3008 rinasce sotto forma di una dinamica crossover dalle linee personali, ancor più se si sceglie la
carrozzeria bicolore (1.450 euro) riservata agli allestimenti
GT e GT Line,ipiù ricchie sportiveggianti. Alla base della gamma c’è, invece, la Access, che
parte da 23.150 euro con il 1.2 a
benzina (131 CV); a salire, troviamo le versioni Active, Business e Allure. Tornando ai motori, tutti turbo, la gamma è
completata dal1.6 da 165 cavalli e dai diesel: il 1.6 ha 120 CV, il
2.0 150 CV oppure 181. Quest’ultimo equipaggia la GT del
test (la più costosa, a 37.800 euro), in abbinamento al cambio
automatico a 6 marce EAT6 (di
serie anche per la 1.6 a benzina). A richiesta (il prezzo varia
in base all’allestimento) si può
avere l’Advanced Grip Control,
cioè il sistema che migliora la
motricità sui fondi a bassa aderenza, mentre la trazione 4x4
sarà appannaggio della ibrida
plug-in attesa nel 2019.
Di serie o a richiesta a seconda delle versioni, sono disponibili i dispositivi di sicurezza di
ultima generazione, come la
frenata automatica d’emergenza o il cruise control adattativo,
che può adeguare l’andatura ai
limiti rilevati dalla telecamera
di riconoscimento della segnaletica. La tecnologia è presente
anche nell’abitacolo, arricchito
dal Peugeot i-Cockpit, ossia la
consolle rivolta verso il lato guida e contraddistinta da tasti «a
pianoforte» dai quali si gestisce
l’impianto multimediale, e dal
cruscotto digitale: quest’ultimo può mostrare anche le indicazioni del navigatore e risulta
ben visibile.
I sedili, in Alcantara e finta
pelle, sono rigidi ma comodi;
accogliente pure il divano, anche se la seduta centrale è penalizzata dalmobiletto che sbuca fra gli schienali anteriori.
MINITEST
Con la Citroën Spacetourer
comodi viaggi in compagnia
La rinnovata Peugeot 3008 GT: prezzo da 37.800 euro. Sotto, un dettaglio della plancia
Davvero tanti, e non solo in rapporto ai 445 centimetri di lunghezza, i 520/1482 litri di capacità di carico: il baule è ben
sfruttabile in altezza e dotato di
botola passante per stivare oggettilunghimantenendo utilizzabili le due sedute
laterali.
Ilcambio automatico è piuttosto rapido, e i
181 cavalli del
2.0 a gasolio
muovono senza
fatica i 1465 kg
della
vettura.
Dunque le prestazioni sono vivaci (la Peugeot
dichiara il passaggio da 0 a 100
km/h in 8,9 secondi e 211
km/h per la velocità massima),
oltre che accompagnate da
un’apprezzabile silenziosità di
funzionamento e da consumi
non esagerati: guidando su
strade appenniniche senza risparmiare la meccanica, a fine
test il computer di bordo indicava una percorrenza di 12,5
chilometri con un litro (quella
media omologata è di 20,8 km/l).
Assecondano
la guida brillante
le sospensioni, rigide per il tipo di
vettura, e lo sterzo, la cui rapidità
è accentuata dal
piccolo diametro del volante:
della maneggevolezza e della tenuta di strada non ci si può certo lamentare, ma per il comfort
sullo sconnesso sarebbe preferibile avere cerchi di diametro
inferiore e pneumatici meno ribassati.
Offre 8 posti la multispazio Citroën, assieme a un
bagagliaio davvero ampio, oltre che facilmente modulabile grazie ai sedili scorrevoli e rimovibili. Oltre
alla versione intermedia (M) del test lunga 496 centimetri, ci sono la XS (461 cm) e la XL (531 cm), come
pure sono previsti vari allestimenti: si può arrivare
fino a 9 posti, ma anche puntare sull’effetto «salotto»
del Business Lounge con 4 poltrone posteriori singole. Fra gli accessori, i sensori di distanza (250 euro, o
490 con retrocamera), il navigatore con touch screen di 7", l’head-up display (430 euro), il tetto panoramico e il Grip Control abbinato alle gomme «M+S»
(450 euro); disponibili pure i sistemi di sicurezza
«avanzati» quali l’adaptive cruise control, la frenata
automatica anti-tamponamento e l’avviso contro i
colpi di sonno (nei pacchetti Safety e Attention, 1.570
euro in totale). Vivaci le prestazioni della 2.0 BlueHDi EAT6 del test (37.750 euro), versione di punta con
177 cavalli e cambio automatico a 6 marce: la casa
dichiara 9,8 secondi per passare da 0 a 100 km/h e
170 km/h di velocità massima, con un consumo medio omologato di 17,5 km/l. Bene anche la tenuta di
strada, favorita dalle sospensioni non troppo cedevoli, e valido il comfort; lo sterzo, però, non è né diretto
né preciso. Gli altri motori, sempre diesel, sono il 2.0
da 150 CV e il 1.6 da 95 o 116 CV (da 29.900 euro).
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Il test/Renault Mégane Sporter 1.6 dCi Bose
Tanto spazio, tecnologia e bella guida
■■■ Basata sulla recente piattaforma modulare che accomuna tanti modelli Renault
(come l’Espace) e Nissan (per
esempio, la Qashqai), la quarta
generazione della Mégane
Sporter riconferma il suo ruolo di media familiare (è lunga
463 centimetri, 7 in più della
precedente) dalle linee filanti e
grintose.
I motori, tutti turbo, sono il
1.2 e il 1.6 a benzina (101 e 132
cavalli) e i diesel 1.5 (90 o 110
CV) e 1.6 (131 CV); inoltre, ci
sono i più potenti 1.6 a benzina
da 205 CV e biturbodiesel da
165 CV riservati alla sportiva
GT, che ha di serie il cambio
robotizzato a doppia frizione e
le quattro ruote sterzanti.Il listino parte dai 19.900 euro della
1.2 Life (con «clima» manuale,
cruise control e radio con
schermo di 4,2 pollici) e arriva
ai 33.800 euro della GT a gasolio.
I4,3 cm di passo in più rispetto al vecchio modello hanno
giovato all’abitabilità; dell’abitacolo si apprezzano anche le
finiture e i tanti portaoggetti.
Bene la capacità di carico: il bagagliaio ha una capienza di 521
litri, che crescono fino a 1504
reclinando lo schienale (privo,
però, di botola passante); funzionale la poltrona destra «richiudibile», che consente così
dicreare un piano dicarico lun-
go ben 270 centimetri.
Oltre ai fari bi-led, la 1.6 dCi
Bose del nostro test (28.550 euro) ha di serie anche ricercati
sedili in velluto ed ecopelle con
tanto di funzione massaggio
per la poltrona di guida. Pratico lo schermo tattile di 7" nella
plancia, con videate «sfogliabili» stile tablet, dal quale si gestiscono, oltre al «clima» bizona e
al navigatore, il selettore MultiSense delle modalità di guida
(Eco, Comfort, Neutral e Sport)
e il raffinato hi-fi Bose con 11
altoparlanti riservato a questo
allestimento.
I cerchi di 18" (300 euro) dell’esemplare provato non pregiudicano troppo il comfort e
La Renault Mégane Sporter monta tutti motori turbo
giovano alla guida e al look: le
sospensioni rigide e la pronta
risposta dello sterzo, permettono di affrontare i percorsi tortuosi in scioltezza e sicurezza.
Silenzioso il 1.6 a gasolio da
131 cavalli, al quale si può rimproverare solo una «fase pigra»
a bassi regimi (10,6 secondinello "0-100" e 198 km/h di punta i
dati dichiarati); è favorito da un
cambio a 6 marce, ben manovrabile e con i rapporti non
troppo distesi. Quanto ai consumi, non deludono i 17 chilometri con un litro di percorrenza calcolata dal computer di
bordo, benché distanti dai 25
medi omologati.
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Champions, vincono Real e Leicester
Serie A: squalificato Juric, salta il derby
MotoGp, Hayden sostituisce Pedrosa
Nel gruppo E pareggio del Cska Mosca col Monaco (1-1). Francesi in
testa (5 punti), a 4 il Tottenham (0-0) col Leverkusen. Seguono i tedeschi a 3 e i russi a 2. Nel girone F prime Real Madrid e Dortmund (5-1
sul Legia, in gol Morata, e 2-1 dei tedeschi sullo Sporting). Nel girone
G a 9 punti il Leicester che ipoteca gli ottavi (1-0 al Copenaghen).
Una giornata di squalifica e 5mila euro di multa per il tecnico del Genoa
Juric (ha tentato di entrare in contatto con l’arbitro). Un turno a Coda
(Empoli), Lazovic (Genoa), Radu (Lazio). Ammende a Genoa e Napoli
(15.000 e 5.000 euro per lancio di oggetti). Brutte notizie anche per la
Samp: Viviano salta il derby di sabato (ore 18) per problemi a un polso.
La Honda ha scelto Nicky Hayden come sostituto di Daniel Pedrosa
(fratturatosila clavicola in Giappone) per correre sulla Hrc ilGp d’Australia di domenica prossima. L’americano, iridato nel 2006, torna sulla moto giapponese ufficiale dopo otto anni. «Sarà sicuramente molto motivante. Sono molto grato alla Honda», ha commentato.
In Francia è 1-0, anche il Siviglia tiene il passo
Juve cuor diLione
I bianconeri, in dieci per il rosso a Lemina, salvati da tre miracoli di Buffon
e poi esaltati da Cuadrado. Ma il gioco latita ancora e in Europa è pericoloso
::: CLAUDIO SAVELLI
■■■ È una questione di ritmo quella che deve affrontare la Juve, per allargare l’impero oltre i confini, in Champions League. Perché stavolta è bastato il guizzo delsingolo - Cuadrado, appena entrato, beffa Lopes al 76’ - a compensare il gioco lento, impacciato, ma non sarà sempre
sufficiente, in Europa, dove
le differenze si appiattiscono
e la contesa è meno tattica e
individuale, più emozionale
e collettiva. Solo Buffon, che
para un rigore a Lacazette ed
è prodigioso su Fekir e Tolisso, tiene in piedi la Signora,
prima del destro del colombiano che vale l’1-0: così al giro di boa il Siviglia e la Juve
sigillano la vetta del girone a
7 punti, con i francesi che rimangono a quota 3.
Poco più di un minuto e Allegri è già ai limiti dell’area
tecnica. Tiene una mano in
tasca mentre agita l’altra davanti a sé, come a dire di velocizzare i passaggi, la manovra. Perché le strade che portano a Higuain sono intasate,
e allora è necessario che i giri
del motore aumentino, fin
da subito. Non succederà,
perché Lemina è rimane nell’ombra (non a caso la Juve
eserciterà l’opzione d’acquisto per Bentancur dal Boca
Juniors, pagando 7,5 milioni
di euro per il 50 per cento del
cartellino del giocatore) e a
lui non compensano l’ex di
serata, Pjanic, e Dybala. Con
ilrisultato che siaspettava Genesio:Higuain isolato in mezzo a tre difensori. Ma nel frattempo il Lione prende coraggio, fino al mettere il naso in
area bianconera: su calcio
d’angolo, al 35’, Bonucci atterra Diakhaby. È rigore, l’occasione d’oro per i francesi
ma pure per Buffon. I campioni fanno la storia quando
va tutto male, ribaltando l’inerzia degli eventi negativi,
così Gigi si distende alla sua
sinistra, stoppando il penalty
di Lacazette e arrampicandosi, di nuovo, sulla storia. Nell’orgogliosa esultanza c’è la risposta di un 38enne che non
conosce il logorio del tempo
e per questo dato per finito
troppe volte. La Juve coglie la
sterzata emotiva e capisce
che il Lione va avvolto: Dani
Alves pennella al centro prima per la testa di Higuain,
ma Lopes respinge in bello
1
Monaco
5
1
Tottenham
4
0
Leverkusen
3
0
CSKA Mosca
2
1
Dortmund
7
2
Real Madrid
7
5
Sporting L.
3
1
Legia V.
0
1
Leicester
9
0
Copenaghen
4
1
Porto
4
2
Club Brugge
0
0
Juventus
7
1
Siviglia
7
0
Lione
3
1
D.Zagabria
0
stile, e poi per quella di Bonucci, che conclude largo.
Tutti in campo per la ripresa, tranne Alves che lascia la
concentrazione negli spogliatoi: in avvio, Fekir gli scippa il
pallone, s’invola in solitaria
ma Buffon è prodigioso d’istinto.Non lo è, invece,Lemina,che rimedia ad una distra-
OLYMPIQUE LIONE - JUVENTUS
zione di Bonucci con un fallo
a metà campo su Fekir: il secondo giallo almediano bianconero lascia la Juve in inferiorità numerica. I dettagli
che in Champions fanno la
differenza. La Juve regge, ma
è di nuovo Buffon a tenere a
galla la baracca, salvando su
Tolisso, che colpisce di testa
in area piccola indisturbato.
Come fu nel derby del rilancio, circa un anno fa, è Cuadrado l’uomo della salvezza,
che appena entrato dribbla e
beffa Lopes con un destro fulmineo: 1-0, basta stavolta a
questa Juve scialba, ma sarà
sufficiente in futuro?
0-1
RETE: 31’ st Cuadrado.
LIONE (3-5-1-1): Lopes; Yanga-Mbiwa (37’ st Ghezzal), N’Kolou,
Diakhaby; Rafael, Darder (19’ st Ferri), Gonalons, Tolisso, Morel;
Fekir; Lacazette (27’ st Cornet). All. Genesio.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Evra; Dani Alves (39’ st
Benatia), Khedira (30’ st Sturaro), Lemina, Pjanic, Alex Sandro; Higuain, Dybala (24’ st Cuadrado). All. Allegri.
ARBITRO: Marciniak (Polonia).
NOTE: ammoniti Rafael, Bonucci, Lemina, Darder, Lacazette, Diakhaby, Ferri. Espulso per doppia ammonizione Lemina.
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Le pagelle
Gigi santo subito. Pjanic delude
Il capitano risponde da fenomeno alle critiche. Male il regista e Dybala, distratto Bonucci
Massimilano Allegri, 49 anni
JUVENTUS (3-5-2)
Buffon 8: la serata si complica con
il rigore concesso al Lione: si riscatta
e respinge pallone e critiche anche
se il tiro di Lacazette non era irresistibile. Salva la Juve anche con due miracoli su Tolisso: è tornato il Buffon
che conosciamo.
Barzagli 6.5: la solita prestazione
eccellente. Dal suo lato non si passa
e quando i francesi lo capiscono vanno dall’altra parte. È sempre attento
e mai insicuro, anche con il pallone
tra i piedi.
Bonucci 5.5: decisamente sotto tono. Si distrae su Diakhaby, lo fa passare davanti e lo stende: deve ringraziare Buffon che respinge il penalty.
Nel primo tempo sfiora due volte il
gol ma non basta.
Evra 6: lo si vede veramente poco:
in fase offensiva rischia perdendo un
paio di palloni, in difesa lo puntano
più volte e lui concede qualcosa ma
la sua esperienza serve e si sente.
Dani Alves 6: inizio in sordina con
tante imprecisioni, poi macina chilo-
metri sulla fascia e pennella cross deliziosi che i compagni non riescono
a trasformare in gol. Grave l’errore
che da il là all’occasione di Tolisso:
anche lui deve ringraziare Buffon
(39’ st Benatia sv).
Khedira 6: qualche recupero a centrocampo e qualche incursione ma è
ancora lontano parente del Khedira
di inizio stagione (30’ st Sturaro sv).
Lemina 4.5: Allegri lo preferisce a
Hernanes ma lui non sfrutta l’occasione. Tanta corsa come di consueto, ma altrettanta imprecisione e
troppa irruenza. Ingenuo a prendersi la seconda ammonizione.
Pjanic 5: il vero assente del match.
Dovrebbe essere l’uomo che accende i bianconeri, ma la lampadina
non si accende nemmeno a lui. Una
prova decisamente incolore, i suoi
vecchi tifosi non l’hanno rimpianto.
Alex Sandro 6.5: è protetto da
Evra e può spingere di più. Fa il suo
offrendo qualità e velocità sulla fascia; pennella anche un paio di buoni traversoni ma gli attaccanti sbatto-
no contro la difesa avversaria.
Higuain 5.5: prova in tutti i modi a
fare gol ma Lopes lo stoppa prima
sul destro a incrociare, poi sulla zuccata. Tenta anche di liberare i suoi
compagni ma la retroguardia è sempre attenta. Nel finale prezioso a far
risalire la squadra.
Dybala 5: dopo la prova da fenomeno di sabato, un grosso passo indietro. Gli avversari lo sfiancano, con le
buone e con le cattive, ma non è
nemmeno lontano parente del solito Dybala (dal 24’ st Cuadrado 7:
entra e risolve la partita con la complicità di Gomes. Con lui in fascia
cambia la Juve).
LIONE (3-5-1-1)
Gomes 5.5, Yanga-Mbiwa 6.5 (37’
Ghezzal sv), N’Kolou 5.5, Diakhaby
7; Rafael 6, Darder 5.5 (dal 19’st Ferri), Gonalons 6, Tolisso 6.5, Morel
5.5;Fekir 5.5; Lacazette 4.5 (27’ st Cornet). All. Genesio
CARLO MARIA AUDINO
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SPORT
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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Ciclismo Il Tour 2017 su misura per gli scalatori
Basket Champions, Avellino vince all’esordio
■■■ Il Tour de France 2017 (1-23 luglio) sembra ad hoc per gli scalatori: nonostante i soli 3
arrivi in salita (La Planche des Belles Filles,
Peyragudes e l’Izoard), saranno tante le montagne a fronte di soli 36 chilometri (su 3516 totali)
a cronometro. La partenza sarà a Dusseldorf
con una crono individuale e, oltre alla Germania,verranno toccati anche Belgio e Lussembur-
■■■ È come se si fosse tornati indietro di 15
go. La 9ª frazione (Nantua-Chambery) promette scintille: 4200 metri di dislivello con il Grand
Colombiere e il Mont du Chat (9 km al 10% di
media) da scalare. Dopo Pirenei e Massiccio
Centrale, il finale sulle Alpi con Galibier e Izoard
prima della crono di Marsiglia e l’arrivo a Parigi.
CMA
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anni, con due Coppe diverse organizzate da
due enti diversi: dopo l’Eurolega, ha preso il via
la Basketball Champions League della Fiba. L’Italia schiera al via 4 formazioni (Avellino, Sassari,Varese e Venezia) e punta a far bella figura. La
formula prevede 4 gironi da 6 squadre, con le
prime 4 e le 4 migliori quinte che andranno ai
RINASCITA GRANATA
Toro al sapore d’Europa
E Cairo ci guadagna pure
Mihajlovic è quarto grazie ai giovani italiani e al «cattivo» Ljajic
Il mercato chiuderà a +30 milioni. Ieri allenamento aperto ai tifosi
::: DANIELE DELL’ORCO
Cuadrado
festeggiato dai
compagni [LaP]
Al San Paolo alle 20.45
Napoli con il Besiktas
può già qualificarsi
E Sarri striglia Gabbia
■■■ «Ho fiducia totale nella squadra. Nelle ultime due partire non ha fatto bene.
Può succedere, ma abbiamo un’idea di
quello che stiamo sbagliando e fiducia di
tornare noi nel più breve tempo possibile».
Maurizio Sarri non si lascia scalfire dagli ultimi risultati negativi del suo Napoli, reduce da due sconfitte di fila in campionato e
atteso stasera (20.45, diretta Premium
Sport) dalla sfida di Champions contro il
Besiktas. Il tecnico resta convinto che la
squadra ne uscirà, «senza crearsi grandi
problemi perché si gioca e servono testa libera e fiducia nei nostri mezzi». A chi domanda se questo sia il momento più difficile della sua avventura nel club partenopeo,
iltecnico risponde: «No, perché l’anno scorso all’inizio avevo molte meno certezze di
quelle che ho adesso su questo gruppo,avevo molti più motivi di preoccupazione».
In ogni caso l’aria d’Europa fa bene al
Napoli, in testa al girone di Champions con
6 punti e a un passo da una storica qualificazione agli ottavi. Infatti con una vittoria contro i turchi e il contemporaneo pareggio tra
Dinamo Kiev e Benfica, i partenopei sarebbero già negli ottavi. In attacco confermato
Gabbiadini (con tiratina d’orecchi da parte
di Sarri: «Nessuno vuole andare contro le
caratteristiche di un giocatore, ma nessun
tecnico per un giocatore ne sacrifica 7-8»),
tornerà Mertens titolare. A centrocampo
dovrebbe giocare Zielinski, mentre in difesa, ancora fermo Albiol, accanto a Koulibaly si giocano una maglia da titolare Chiriches e Maksimovic.
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■■■ Sarà difficile scrollarsi
di dosso l’epiteto di "Braccino", ma Urbano Cairo, dal
punto di vista sia tecnico che
contabile, col suo Torino sta
facendo miracoli. Aver portato i granata al quarto posto in
classifica con il secondo migliore attacco della Serie A (17
reti, come non succedeva dal
’49-’50, la stagione dopo Superga) è solo l’ultimo di questi. Gli altri sono, nell’ordine,
aver fatto risorgere lo Stadio
Filadelfia, che verrà ultimato
con leggero ritardo in primavera, aver riportato entusiasmo tra i tifosi (lo avevano
spesso criticato duramente),
che per l’allenamento di ieri
hanno avuto ilpermesso diassistere da bordocampo all’allenamento della squadra, e
essere riuscito a individuare
una strategia societaria esemplare: crescere talenti (l’età
media della rosa è di 27 anni),
cedere igiocatori nelmomento giusto, portare a casa plusvalenze e reinvestire su altri
giovani.
Basta guardare l’ultima sessione di mercato. Sono stati
ceduti 3 leader come Glik,
Maksimovic e Peres, ma anziché scatenare sommosse popolari sono stati accontentati
i tifosi con acquisti mirati come Falque, Ljajic, De Silvestri
e Hart. La campagna acquisti
si è chiusa con 15mila euro di
passivo, ma nei prossimi mesi Cairo incasserà ben 32 milioni derivanti dai riscatti obbligatori del terzino brasiliano e del centrale serbo. Artefice del sogno europeo del Toro è ovviamente pure quel Sinisa Mihajlovic che lo scorso
anno venne cacciato a pedate
dal Milan e che invece sotto la
Mole sta bissando irisultati ottenuti con la Samp, confermando il suo feeling con piazze organizzate, sanguigne ma
relativamente tranquille. Il
serbo ha responsabilizzato i
giovani, da Belotti (22 anni) a
Benassi (22), fino a Baselli
(24) e Barreca (21), rilanciato
Iago Falque (26), già autore di
4 gol e 2 assist, e soprattutto
fatto sbocciare l’eterna promessa: Adem Ljajic (25).
Il legame tra i due risale al
2010, quando Miha lo volle
Sinisa Mihajlovic, 47 anni, allenatore del Torino [LaPresse]
con sé alla Fiorentina e l’allora 19enne Ljajic era conosciuto al Partizan come un talento purissimo, ma pure come
bad boy. Il suo carattere lo
portò non solo a rendersi protagonista della famosa rissa a
bordocampo con Delio Rossi
nel 2012, ma anche ad essere
messo un po’ ai margini sia
nelbiennio alla Roma che nella scorsa stagione all’Inter.Anche con Sinisa il rapporto
non fu facile. Il 26 maggio
2012, prima di un match tra
Serbia e Spagna,Ljajic,musulmano nato al confine col Kosovo, si rifiutò di cantare l’inno serbo, e venne estromesso
per due anni dall’allora ct
Mihajlovic. Poi scoppiò la pace, e ora il Toro, di Ljajic, non
può fare a meno. Lui, Belotti e
Falque hanno realizzato 11
dei 17 gol segnati dai granata.
Infortuni permettendo (il Toro ha subito già 6 gravi ko in
stagione), con un tridente così è vietato accontentarsi.
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IL FENOMENO IN CONTROPIEDE
Ronaldo: «Sacchi noia, Capello dormiva
Se avessi avuto una moglie come Figo... »
«Nei primi 10 anni della mia carriera mi sono allenato
molto male. Mi sono infortunato spesso per i test collettivi». È Ronaldo a parlare a Radio Onda Cero e il Fenomeno ne ha per tutti, anche per Sacchi e Capello: «Sono arrivato in ritardo due volte nella stessa settimana. La prima
volta, Sacchi mi rimproverò per un quarto d’ora e mi multò. La seconda, prima che iniziasse a parlare, gli dissi: o il
discorso o la multa. Capello? Non è molto intelligente». E
Perez? «Florentino mi disse di rimanere più a casa e non
uscire così tanto. Gli risposi che se avessi avuto una moglie come Figo anch’io sarei rimasto più a casa...».
playoff che porteranno alla Final Four. Negli anticipi della 1ª giornata, Sassari ha battuto 74-70 i
polacchi dello Stielmet, mentre Avellino ha
sconfitto i serbi del Mega Leks 84-70. Oggi tocca
a Varese (con il Villeurbanne) e Venezia (a Le
Mans).
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E gli ultrà attaccano ancora
Nella commedia Icardi
la vera cosa che manca
è l’automulta dell’Inter
::: GIUSEPPE CRUCIANI
■■■ L’unica conclusione sensata della vi-
cenda Icardi sarebbe stata l’automulta all’Inter. Cioè la società, ammesso ce ne sia
una, avrebbe dovuto punire se stessa per
l’enorme figuraccia degli ultimi giorni. Altro che sanzionare con pochi spiccioli un
giocatore esibizionista e improvvido, cose
peraltro già note da tempo.
Pensateci un secondo. Un’autobiografia, un libro, uno scritto come quello del
consorte di Wanda Nara non è roba che si
improvvisa in un secondo. All’Inter ci sono, nell’ordine: un presidente, un vicepresidente, un direttore generale, una specie
di board con otto signori dentro, un capo
delle operazioni sportive, un capo della comunicazione, una ventina di altri dirigenti,
un capo ufficio stampa coi suoi sottopanza, undici persone che si occupano di media e comunicazione, gli indonesiani, i cinesi, forse Moratti, e altra gente ancora a
libro paga. Ora, possibile che nessuno di
questi signori nell’imminenza dell’uscita
del libro di un calciatore così importante e
controverso si sia preso la briga di andare a
controllare parola per parola, paragrafo
per paragrafo, quello che è stato vergato?
Eppure
è
quello che è successo, con il patatrac di cui tutta l’Italia parla.
Chidoveva controllare va preso
e cacciato su
due piedi, il resto sono chiacchiere. Icardi è
quello che è, e
da ragazzino G. Cruciani [LaPresse]
23enne ha diritto a essere matto e decidere pure di scrivere una biografia del nulla, un racconto della sua breve esistenza fatta dieccessi, pentimenti, mogli strappate all’amico del cuore, figli sbattuti su Internet e altre cose da
star di quello showbiz che è oggi il pallone.
E qui torniamo al punto iniziale. Non c’è
nessuno in grado di prendere a calci nel
sedere i responsabili di questo scempio.
Non c’è nessuno che comanda.
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Intanto ieri è uscito un nuovo comunicato della Curva Nord dell’Inter dove si
legge: «Icardi è un capitolo chiuso. Non
ne vogliamo più parlare né sapere. Non
è il nostro capitano, né ora né mai».
Quindi nessuna riconciliazione. Gli ultras continuano a contestare l’argentino, stavolta per le sue scuse, arrivate
per i toni esagerati usati e non per non
aver raccontato la verità come loro sostengono. «Ma è stato solo un problema
di traduzione, a volte capita», spiega al
Clarín la moglie Wanda Nara, «Mauro
intendeva dire che è cresciuto in un ambiente di tifosi, nient’altro».
Sulla vicenda è intervenuto ancora Sandro Mazzola: «Icardi doveva chiedere il
permesso di scrivere un libro alla società. Io ne ho fatti quattro. Una volta era
così: loro leggevano le bozze e solo dopo lo stampavo».
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__Mercoledì 19 ottobre 2016__
GROSOTTO (SONDRIO)
Il Comune si tiene i profughi
perché vincono a calcio
Servizio a pagina 39
SOPRALLUOGO DI GALLERA
I NUMERI DI IERI
::: 12 Borseggi
::: 14 Scippi
::: 6 Rapine
::: 26 Truffe
Hub di via Sammartini
Ora preoccupa l’area intorno
::: 18 Furti in appartamenti e negozi
::: 13 Furti di autovetture
::: 19 Furti a bordo di autovetture
::: 23 Arresti
Servizio a pagina 39
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
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Commento
Formigoniinsegna
UnacittàcomeMilano
nondicenoalDalaiLama
::: FABIO RUBINI
■■■ Ogni volta la manfrina attorno alle visi-
te del Dalai Lama è la stessa: lui dice che viene; il governo cinese s’ingrifa minacciando di
radere al suolo accordi economici e diplomatici;e ilsindaco di turno se la fa sotto inventandosi “la qualunque” per evitare incontri ufficiali. Al cliché non ci si è sottratti nemmeno
questa volta. Il quattordicesimo Dalai Lama
sarà a Milano in questi giorni e al solo pensiero che gli si potesse dare una qualche onorificenza, l’abasciata s’è messa in allarme e addirittura la comunità cinese (che alle primarie
Pd era andata in massa a votare Beppe Sala)
ha annunciato cortei di protesta. Così le chiavi della città al leader tibetano non le consegnerà il sindaco (i due si incontreranno forse
in fiera a Rho, forse in una saletta isolata in
aeroporto) ma il presidente del Consiglio Comunale Lamberto Bertolè. E ancora una volta Milano nasconderà la testa sotto la sabbia.
Per la verità esiste un precedente tanto clamoroso quanto dimenticato: era il 2007, la
lotta tra Milano e Smirne per ospitare l’Expo
2015 infuriava. Il Dalai Lama venne in città
tra le proteste del governo cinese, che inviò
una letteraccia alla Farnesina minacciando
di minare le relazioni economiche tra i due
paesi e di indirizzare i voti del blocco cinese
verso la città turca. Ebbene, ci fu un uomo
che per usare un francesismo, se ne fregò dei
diktat e invitò ufficialmente il leader tibetano
ad incontrarlo. Era Roberto Formigoni, allora
governatore della Lombardia. La sua fu una
presa di posizione forte, ma non sconsiderata. Il Celeste saputo della visita e delle polemiche, si recò prima dal console cinese e insieme presero appuntamento con l’ambasciatore:«Ascoltavo e sorridevo, ascoltavo e sorridevo» ricorda ancora oggi e alla fine «spiegai
all’ambasciatore che avrei ricevuto ilDalai Lama in qualità di leader religioso». Di più, Formigoniandò anche contro ilgoverno che aveva diramato linee guide per accoglierlo senza
bandiere o atti ufficiali. Il leader tibetano, invece,venne ricevuto con tutti glionori alPirellone (nelgiorno di Sant’Ambrogio...), con tanto di gonfalone della Regione. Al termine della visita da parte cinese non si levò nemmeno
una protesta ufficiosa. «Avevo messo assieme il diavolo e l’acqua santa» scherza Formigoni, che in quell’occasione diede una lezione che in molti, oggi, dovrebbero imitare.
L’allarme dei rappresentanti di categoria
Macellai e pescivendoli cercansi
Record di posti e nessuno si offre
Boom di offerte ma pochissimi disposti ad accettare: «Turni pesanti e 900 euro son pochi»
LICIA RONZULLI DIFENDE LA PIROVANO IN AULA CON LA FIGLIA
«La Lega ha toppato, non è un paese per mamme»
■■■ Sos macellaie pescivendoli a Milano. Sono queste le
figure professionali più richieste in città. E anche quelle più
«introvabili». A far emergere
la questione è stato il direttore di Afol (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro),
Giuseppe Zingale. Sentendo
le associazioni di categoria,
molti giovani di oggi «non sono disposti a sporcarsi le mani e fare orari di lavoro duri
anche nei fine settimana».
Non c’entra l’aspetto economico, perché con un contratto iniziale di apprendistato si
arrivano a guadagnare tra i
900 e 1000 euro.
servizio a pagina 35
INVESTIMENTI
Il Metro alle 5,30
costa tre milioni
di ANDREA E. CAPPELLI
■■■ La metropolitana aprirà i
tornelli alle 5.30 di mattina,
mezz’ora prima di adesso, e l’operazione verrà a costare 3 milioni e 683mila euro. L’ha detto
Bruno Rota, presidente Atm.
a pagina 35
::: SIMONA BERTUZZI
■■■ «Tutta la mia solidarietà al-
la Pirovano. Stavolta la Lega ha
proprio toppato».
E se lo dice la forzista Licia Ronzulliche per prima ha sfidato l’aula asettica e tronfia dell’europarlamento portandosi la sua Vittoria
tra i banchi, stretta al petto e immersa nell’abbraccio (...)
segue a pagina 34
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rilancio del galoppo
Centomila ingressi, rinasce l’Ippodromo
■■■ San Siro Galoppo è l’unico ippodromo al
mondo a essere dichiarato monumento di interesse nazionale, un gioiello architettonico
che copre la bellezza diquasi un milione e mezzo di metri quadrati. Una cosa come duecento
campi da calcio messi uno affianco all’altro.
Il Municipio in difesa della festa tradizionale
Il Natale con il presepe del consiglio di zona due
■■■ Il Natale si avvicina, e qualcosa ci dice che al Municipio 2
sapranno festeggiarlo come si
deve. L’obiettivo che si sono prefissati il presidente Samuele Piscina e Marzio Nava (assessore
alla Cultura di Zona) è quello di
«restituire il piacere di festeggiare il Natale ai nostri cittadini».
Prima di tutto sarà dato il giusto
risalto alla connotazione religiosa della festa e alla grande importanza culturale che l’evento
ricopre in tutto l’Occidente. «Dopo anni in cui la giunta Pisapia
sembrava vergognarsi della propria identità, definendo il calendario delle iniziative natalizie come “Bianco inverno”, il Municipio 2 vuole ridare vitalità alle iniziative natalizie sul territorio, essendo convinti che la promozione dei nostri valori e della nostra
identità non discrimini le altre
confessioni religiose» chiarisce
Piscina.Difattiè già online ilban-
do di gara per la realizzazione
deimercatini di Natale, con bancarelle che esporranno prodotti
tipici,giocattoli e addobbi per alberi e presepi. «Sono convinto
che la nostra cultura debba portare aggregazione. Per gli stranieri è un’occasione per entrare
nel nostro tessuto culturale».
Forse, ilNatale del Secondo municipio riuscirà davvero a compiere questo miracolo.
A. E. CAP.
Da inizio stagione (marzo) a oggi, gli ingressi
certificati hanno superato i 100 mila, con un
incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del 2015. In 64 giorni di corse, le gare sono
state quasi 500. Il rilancio è in atto.
servizio a pagina 37
34
CRONACA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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:::
Licia Ronzulli sul caso della consigliera in aula con la bimba
«La Lega stavolta ha toppato
Non è un paese per mamme»
«Sto con la Pirovano, la politica ha sbagliato. Stupisce perché Salvini è sensibile altema»
::: segue dalla prima
SIMONA BERTUZZI
(...) di un caldo marsupio
bianco, c’è da crederle. La
politica storceva il naso e lei
orgogliosamente marciava
lungo l’aula con la sua bella
bambina al fianco. Le loro
foto hanno fatto il giro del
mondo e Vittoria è diventata la mascotte dell’Europarlamento. Roba che l’aula, a
due anni, la bazzicava come
e meglio di un asilo nido.
Non è dunque un caso che
sia proprio la Ronzulli adesso a difendere Anita Pirovano, la consigliera di Sinistra
per Milano che non sapendo a chi lasciare la figlia - o
più banalmente non volendo lasciarla sola perché mica lo capisci da neonata che
mamma non può allattarti se l’è portata un paio di volte in aula. Apriti cielo: la Lega è insorta accampando
buoni propositi e vecchi tabù. E ha sentenziato: «Non è
un posto per mamme il consiglio comunale».
L’ha fatta arrabbiare l’uscita di Morelli?
«L’ho trovata inopportuna, la conferma una volta di
più che questo non è un paese per mamme. Poi ci lamentiamo che non si fanno
figli in Italia e discutiamo di
Fertility day e incentivi alla
natalità».
Ha fatto dunque bene la
Pirovano a portare la bimba con sé?
«Ha fatto benissimo e mi
ha fatto tornare indietro nel
tempo a un periodo bellissimo della mia vita, quando
ero io a portarmi Vittoria a
Strasburgo. Stupisce e preoccupa che la politica oltre a
non fare passi avanti per le
donne per una migliore conciliazione lavoro-famiglia diventiaddirittura teatro dipolemiche sterili».
Eppure la Lega ha cercato di metterci una pezza
dicendo che voleva sollecitare una riflessione importante sul tema.
«La Lega probabilmente
è partita dalla buona intenzione di sensibilizzare l’aula
sulla necessità di creare un
posto in comune per i figli
dei dependenti e dei consiglieri. Ma dire che il consiglio non è un posto per bambini è stato un errore e si è
persa l’occasione diaffrontare un dibattito e un progetto
tutti quanti insieme, al di là
delle ideologie».
Brutto segno?
«È vero che i luoghi istituzionalinon sono i più consoni per i bimbi ma esistono
delle necessità, degli imprevisti che non devono essere
motivo di critiche gratuite».
Se l’aspettava dal partito di Salvini?
«Non me l’aspettavo perché il segretario della Lega è
molto attento al riguardo.
So che recentemente ha portato la sua piccola al Parlamento Europeo».
Lui sì e la Pirovano no,
mica giusto. E a Strasburgo che le diceva Salvini?
«Salvininon mi ha mai criticato, è molto attento alle
difficoltà delle mamme lavoratrici e le dirò di più. Spesso
mi dava una mano quando
mi vedeva in difficoltà».
Un vero cavaliere.
«Beh se mi incontrava versione polipo, con 27 cose da
portare oltre alla bambina e
al passeggino, era il primo
ad aiutarmi».
E dunque questo scivo-
Anita Pirovano, consigliere comunale di Sinistra per Milano
lone a Milano come lo
spiega?
«Francamente è un atteggiamento che cozza con l’attenzione del centrodestra alle politiche sociali e al tema
del sostegno alle famiglie. Il
punto è che ci sono ancora
donne, che hanno studiato
e si sono impegnate nellavoro, che sono messe di fronte
a un bivio difficilissimo: o il
lavoro o la famiglia. Nel
2016 non si accetta».
Qualcuno sui blog è stato critico con la Pirovano.
Perché lei sì, e le commesse no, per esempio.
«Hanno ragione ad arrabbiarsi perché donne come
me o la Pirovano hanno la
fortuna di poter portare i
bimbi al lavoro. Ma è proprio la politica che deve im-
pegnarsi per individuare in
tutti i posti di lavoro dei luoghi dove le mamme possano lasciare i loro figli se non
hanno a disposizione i servizi, i nonni o la baby sitter».
Si è mai pentita di aver
portato Vittoria a Strasburgo?
«Mai. Anzi se mi trovassi
nella stessa situazione lo rifarei. Quando si è eletti si ha
un forte senso di responsabilità nei confronti degli elettori e poi Vittoria all’epoca stava bene,non c’erano problemi, potevo tenerla con me e
allattarla. Oggi la mia bimba
ha sei anni, e a quell’età tutto cambia, le esigenze e la
logistica, portarla adesso in
aula non avrebbe senso. Ma
c’è una cosa che deve essere
chiara».
Prego.
«Non mi piacciono le
mamme che coinvolgono i
figlinelle loro battaglie politiche».
Cosa intende?
«Vedo colleghe che portano i figli ai banchetti elettorali e questo non lo capisco.
Un banchetto non è una visita dal dottore. Se non so dove lascare mio figlio rinuncio al banchetto e sto con
lui. A tutto c’è un limite, i
bimbi vanno tutelati».
Chi è che l’ha criticata
di più a Strasburgo?
«Una collega del Ppe che
riteneva che la bambina turbasse la sacralità dell’aula.
Sa qual è il vero problema?
Questo paese avrebbe bisogno di prendere esempio
dai paesi del nord».
Hanno una marcia in
più?
«Nei paesi del nord questi
problemi non ci sono semplicemente perché esistono
più servizi per le famiglie e i
compiti sono equamente divisi tra padre e madre. Ecco
noi avremmo bisogno di
quello choc culturale e forse
non ci troveremmo a disquisire di un altro caso Pirovano».
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L’addio della direttrice alla Verdi
L’Ambrogino d’Oro Zhang Xian saluta Milano
Per la successione si vagliano nomi internazionali. Il presidente Cervetti: «Non c’è fretta, ci prendiamo un anno sabbatico»
::: IRENE VALLONE
■■■ Zhang Xian, la prima donna di-
rettore di un’orchestra sinfonica italiana,si prepara a scendere dal podio della Verdi. Dopo sette anni e due figli l’ultimo nato subito dopo le prove di
un concerto -, la celebre bacchetta cinese, Ambrogino d’Oro 2012, lascia la
direzione del più importante, dopo
quello scaligero, ensemble meneghino. L’allieva preferita di Lorin Maazel
che concluderà il suo incarico a dicembre, andando a dirigere la New Jersey
Symphony Orchestra, condurrà ancora quattro concerti la prossima stagione. «Non abbiamo ancora designato
un nuovo direttore - spiega il presidente Gianni Cervetti -. Ci siamo dati un
anno sabbatico, durante il quale apriremo le porte a grossi nomi».
Ad inaugurarla, il29 dicembre,even-
Zhang Xian, primo direttore donna di un’orchestra sinfonica italiana [Ftg]
to clou del Capodanno in città, sarà il
tedesco Claus Peter Flor, con la prima
delle quattro repliche della Nona Sinfonia di Beethoven. Dopo aver guidato
la trasferta in Oman e il recente concerto alla Scala, sarà la volta del francese
Patrick Fournillier, Jader Bignamini e
dell’americano John Axlerod. Si annuncia dunque una stagione ricca,
con 34 concerti intervallati, a gran richiesta, da dodici proiezioni di film di
Hollywood con l’esecuzione delle co-
lonne sonore in sincrono dal vivo, da
Indiana Jones, Star Trek e Nosferatu.
Torna la musica da camera, nel nuovo spazio del Mac (piazza Tito Lucrezio Caro) con vista sul deposito dell’Atm, con 19 concerti nel segno dei
giovani talenti grazie alla collaborazione con il Comitato nazionale italiano
musica. E tutti venerdì alle 18.30, all’Auditorium diin largo Mahler, sibrinda con gli happy hour in musica. Per
«La Verdi festeggia» da non perdere l’1
e il 3 dicembre il concerto dedicato a
Salvatore Sciarrino, per festeggiare il
70esimo compleanno del compositore siciliano, Leone d'Oro alla Carriera
2016 alla Biennale di Venezia. Intanto,
dopo l’addio alla Fondazione a luglio
dell’ex vicesindaco Luigi Corbani, sarà
il direttore artistico Ruben Jais a farne
le veci.
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Precisazione
Il grillino Corbetta:
«Non sono assenteista
i numeri lo provano»
::: GIANMARCO CORBETTA
■■■ Il sottoscritto Gian-
marco Corbetta, a confutazione dell’articolo apparso su questo quotidiano in data 14.10.2016
avente quale titolo «Assenteismo e nessuna proposta. La fronda dei grillini fannulloni», intende
precisare come risulti falso attribuire a chi scrive
assenza dalla Commissione Sanità giacché il sottoscritto non è mai stato
membro della Commissione Sanità, bensì delle
Commissioni regionali
Territorio, Ambiente Cultura, Antimafia e della
Giunta per le elezioni.
Inoltre, è oltremodo falso
sostenere che nelle commissionisono «ultimo nelle classifiche di presenza»
nel primo semestre del
2016 in quanto altri consiglieri regionali vantano
una maggiore percentuale di assenza di chi scrive
nel citato periodo.
Il sottoscritto rispetto alla Commissione Cultura,
la quale si è riunita 84 volte, ha partecipato a 68 sedute, con una percentuale di presenza dell'80,9%.
In Commissione territorio le sedute sono state 22
e chi scrive ha partecipato
a 19 riunioni (86,4% di di
presenze). In Commissione Ambiente le sedute sono state 98, 85 quelle a cui
ilsottoscritto ha partecipato (86,7% di presenze). Lo
scrivente ha partecipato a
24 delle 26 sedute previste dalla Giunta delle Elezioni (92,3% di presenza).
In Commissione antimafia, che si è riunita 67 volte, ilrettificante ha partecipato a 46 sedute (68,6%).
Su 297 sedute di Commissione in totale, ho partecipato a 242 riunioni.
*Consigliere regionale M5S
Gentile consigliere, riceviamo e volentieri pubblichiamo la sua rettifica
che ci trova d’accordo su
una cosa: lei fa parte della
Commissione Ambiente e
non di quella Sanità, come erroneamente scritto
nell’articolo (ma del resto
anche nell’oggetto della
sua lettera di smentita si
fa riferimento a un giornalista di Repubblica, segno
che errare è umano).
Per il resto nell’articolo
da lei citato ci siamo riferiti ai primi sei mesi del
2016 e non a tutta la legislatura. Inoltre i dati relativi alle presenze sono conteggiati sulle scelte dei consiglieri.
Ovvero: nove consiglieri, tra cui Lei, hanno scelto come prioritaria la
Commissione Ambiente.
Tra questi, e questi soltanto, Lei risulta ultimo.
Idem per la commissione
secondaria (Cultura, scelta da 6 consiglieri).
CRONACA
35
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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L’allarme dei rappresentanti di categoria
In città è caccia a macellai e pescivendoli
Boom di offerte ma non molti sono disposti ad accettare, anche tra gli stranieri: «Orari pesanti e 900 euro sono pochi»
::: MASSIMO SANVITO
■■■ Sos macellai e pesciven-
doli a Milano. Sono queste le
figure professionali più richieste in città. E anche quelle più
«introvabili». A far emergere
la questione è stato il direttore di Afol (Agenzia Formazione Orientamento Lavoro),
Giuseppe Zingale, che in
un’intervista ad Affaritaliani
ha dichiarato:«Bisogna andare verso figure di alta specializzazione. Se io penso alla grande distribuzione che chiede i
macellai,i pescivendoli,i banconierigastronomi… Dobbiamo rendere coerente la formazione professionale con i
desiderata delle imprese».
I motivi sono presto detti. E
non c’entra l’aspetto economico. «Il macellaio è un artigiano, al pari del vetraio o del
falegname. Per imparare a fare bene questo mestiere serve sacrificio e volontà di apprendimento», spiega Luigi
Frascà, vicepresidente di Assomacellai. Caratteristiche
che sembrano mancare a
moltigiovani di oggi. «Le nuove generazioni che si avvicinano a questo mestiere, o sono
figli di macellai che vogliono
portare avanti, un domani,
l’attività di famiglia, oppure
sono ragazzi che provengono
dall’est Europa. Altri non se
ne trovano». Frascà, 35 anni,
rappresenta la quarta generazione della sua famiglia: «Io
sono cresciuto nella macelleria dei miei genitori, volevo
imparare,mi davo da fare.Recentemente, invece, mi è capitato di avere a che fare con
ragazzi che gettavano la spugna dopo pochi mesi di apprendistato perché gli orari
erano troppo duri e la paga
(900-1000 euro), a dire loro,
troppo bassa».
Come se negli altri mestieri, all’inizio, si guadagni molto di più. E nella grande distribuzione? «La grande distribuzione oggi è alla ricerca di pro-
“
PAURA A RHO
Tenta di strangolare
la moglie e ferisce
il figlio che la difende
LUIGI FRASCÀ
■ Il macellaio è
un artigiano, al
pari del vetraio o
del falegname.
Per imparare a
fare bene questo
mestiere serve
sacrificio e volontà
di apprendimento.
È difficile trovare
oggi giovani che si
avvicinano a
questa professione,
manca il ricambio
nare in auge il mestiere. Chi
esce dall’alberghiero vuole fare quasi sempre il pasticcere,
ma in macelleria il lavoro che
si svolge è lo stesso. Cambia
solo la materia prima».
Guardando all’aspetto economico, una media macelleria, con due o tre dipendenti,
fattura sui 200 mila euro all’anno, 150 mila per una pescheria delle stesse dimensioni. «Se poi si apre anche alla
ristorazione, ci sono macellerie che arriva al milione di euro di giro d’affari». «Non riesco a spiegarmi perché in tantissimi vanno a lavorare, per
esempio a Londra, dove nella
maggioranza dei casi fanno i
lavapiatti senza guadagnare
un granché, quando invece
da noimancano figure professionali come la nostra», si
chiede Frascà. Difficile dargli
torto.
È tornato a casa ubriaco,
ha picchiato la moglie e
infine ha colpito con la
mannaia il figlio che si
era intromesso. Sintesi
di una notte di violenza
inspiegabile nell’appartamento in via Mascagni, a
Rho, di una famiglia cinese. Il padre, un cuoco di
40 anni con precedenti
per abbandono di minori, è stato arrestato dai carabinieri per il tentato
omicidio del figlio 17enne e lesioni gravissime
provocate alla moglie di
39 anni. Secondo quanto
ricostruito dai militari, attorno alle 2 di lunedì il cinese è tornato a casa
ubriaco dopo una cena,
ha subito iniziato a litigare con la moglie senza alcun motivo apparente,
l’ha colpita molte volte alla testa (causandole traumi neurologici) e poi l’ha
quasi strangolata. Quando il figlio maggiore ha visto il padre con le mani
attorno al collo della madre, è intervenuto per salvarla e a quel punto il
40enne ha afferrato una
mannaia e lo ha colpito
alla spalla tagliandogli il
muscolo. A chiamare i
soccorsi è stato il fratello
13enne. All’arrivo dei carabinieri la donna era in
cortile in stato di choc, il
figlio ferito in casa quasi
svenuto per l’emorragia
(la sua prognosi è di 40
giorni), e l’aggressore stava uscendo come se nulla fosse.
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SA.GAR.
RAFFAELE VIGGIANI
■ I giovani al
giorno d’oggi non
vogliono sporcarsi
le mani.
Il nostro è un
mestiere duro, ci si
sveglia alle 4,30 e si
tengono le mani
quasi tutto il
giorno nell’acqua,
al freddo
fessionisti seri e capaci per
non perdere terreno nei confronti delle macellerie di vicinato, che possono contare su
figure professionali con competenze più specifiche». Figure che mancano, continua
Frascà, «perché un tempo c’erano igarzoni che per necessità iniziavano a lavorare a
14-15 anni, ma dato che ora
ciò non è più possibile è necessario ripensare a questa figura e caricare di stimoli i gio-
::: ANDREA CAPPELLI
■■■ La metropolitana di Milano
aprirà i tornelli alle 5.30 di mattina,
mezz’ora prima dell’orario attualmente vigente, e l’operazione verrà
a costare 3 milioni e 683mila euro. È
quanto annunciato da Bruno Rota,
presidente Atm, durante la commissione Mobilità di ieri a Palazzo Marino. Difficile stabilire la data esatta:
«I sindacalisti di Atm sono persone
ragionevoli, quindi entro fine anno
partiremo col nuovo orario, ma è
necessaria la formalizzazione di un
accordo scritto col sindacato» chiarisce Rota.
La risoluzione comporta una serie di cambiamenti: saranno assunti 20 nuovi dipendenti e si aumenteranno i chilometri percorsi ogni
giorno dell’1% rispetto a quanto stabilito dal contratto di servizio. Una
delle difficoltà lungo il percorso è
dovuta ai diversi orari di apertura
della metro, che occorre sincronizzare con le linee e i luoghi di interscambio. Preso atto dell’apertura
anticipata,dagli scranni della mino-
Una macelleria milanese
vani». Senza un ricambio generazionale, dunque, la figura del macellaio che non si limita a spacchettare e impacchettare, ma che conosce le
caratteristiche dell’animale vivo e le varie diversità di carni
rischia di scomparire. «Già
ora nei supermercati, nel reparto macellerie,ci lavora personale non specializzato, che
non ha le competenze proprie di un macellaio. Per questo vogliono rinnovarsi».
Gli stessi problemi toccano
il settore pescherie. «I giovani
al giorno d’oggi non vogliono
sporcarsi le mani. Il nostro è
un mestiere duro, ci si sveglia
alle 4.30 e si tengono le mani
quasi tutto il giorno nell’acqua, al freddo», spiega Raffaele Viggiani, presidente di Assopescherie.Anche qui, ilproblema non è certo di natura
economica: «Un apprendista
che ancora non sa distingue-
re tra una sogliola e un branzino prende tra i 900 e i 1000
euro al mese».
Sui siti online di annunci di
lavoro sono tante le offerte a
Milano, sia a tempo determinato che indeterminato, per
macellai e pescivendoli. In
molti casi si legge «urgente»,
a dimostrazione del fatto che
l’offerta c’è (ed è anche ampia), ma quello che manca è
la domanda. Non vanno dimenticate,inoltre,tutte le problematiche legate alla pressione fiscale per chi gestisce
un’attività e cerca nuovo personale. «Considerato che per
formare un ragazzo serve almeno un anno, dal punto di
vista economico l’investimento che si fa è importante, perché sappiamo tutti quali siano i problemi dell’Italia in fatto di pressione fiscale», spiega Sarcà. «Ci sono anche progetti con le scuole per far tor-
Confermate le restrizioni di Area C per gli automobilisti
Tre milioni per aver il metro alle 5.30
Tanto investirà il Comune. Mentre Atm avvisa che è andato deserto il bando per i bus ecologici
ranza (a parlare è il consigliere di Fi
Comazzi) ci si chiede se è prevista
anche un’estensione degli orari notturni, in linea con quanto avviene
in altre metropoli europee. Qui la
questione si fa più difficile: «Al momento non è in cantiere alcun progetto per le corse notturne» spiega
Rota, «dal momento che il grosso
dei lavori di manutenzione si svolgono proprio di notte, a partire da
mezzanotte e tre quarti fino alle prime luci dell’alba». L’ostacolo è anche di natura economica:«Se partiamo dal presupposto che a Milano
con le tariffe dei biglietti copriamo il
52% del costo del contratto e siamo
i più virtuosi in Italia, il restante va
coperto in altro modo, con risorse
pubbliche. Con quelle di cui godiamo, è già una benedizione partire
mezz’ora prima la mattina. A Cope-
La metropolitana di Milano
naghen, per essere onesti, viaggiamo tutta la notte, però ci pagano!»,
ha spiegato Rota. Parlando di risorse pubbliche, il consigliere De Corato vorrebbe che «i costi dell’apertura anticipata venissero pagati da
Atm, senza gravare sul bilancio comunale. Secondo i dati del dicembre 2015, i dividendi ordinari Atm
ammontavano a 3 milioni, mentre
quelli straordinari a 30. Usino questi». Soddisfatto invece l’assessore
Marco Granelli, per il quale «nella
fascia oraria mattutina c’è un ampliamento della domanda e ci pare
importante poter rispondere. Questo, inoltre, serve a facilitare l’utilizzo della metro,aiutandoci a diminuire il numero delle auto in città». Proprio su questo punto, il consigliere
Fabrizio De Pasquale (Fi) mette in
luce una contraddizione: «Oggi ve-
niamo a sapere che il bamndo per i
dieci bus elettrici è andato deserto.
Questo significa che per tutto il
2017, mentre l’amministrazione si
premura di tenere fuori dall’area C
le automobili euro 3 e 4, farà entrare
nella stessa area i suoi stessi pullman, inquinanti ed euro 3. Una palese incoerenza, che mette in luce le
falle dell’azione amministrativa del
Pd. Per il resto, siamo favorevoli all’apertura anticipata della metro»
Infine, un dato paradossale: «negli ultimi 4 mesi sono stati trovati 75
pacchi sospetti» dichiara Rota. Per
scongiurare il rischio di esplosioni,
l’iter da seguire è questo: «se troviamo un pacco viene fermata la linea,
sospendendo il servizio, e finché
non arrivano gli artificieri per farlo
brillare non si fa spostare il treno».
La maggior parte dei casi, fortunatamente, si rivelano essere semplici
bravate di teppisti o «ragazzi sbadati che scendono dalla metro dimenticando di avere uno zaino da portare sulle spale». Creando però disagi
a tutti gli utenti.
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CRONACA
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Grande come duecento campi da calcio
Centomila ingressi
in 64 giorni di corse
Così rinasce l’Ippodromo
SAN SIRO NON È
SOLO CALCIO
Gare di galoppo ed eventi culturali e mondani nei fine settimana
E il ristorante fa il pieno. Snai: sarà il nuovo centro dei milanesi
::: MASSIMO SANVITO
■■■ Il tondino di presentazione, dove i fantini ascoltano
le ultime indicazioni degliallenatori, lo starter che dà il via
alla corsa, le galoppate dei cavalli sull’erba verde e le scommesse. Nell’immaginario collettivo, spesso l’ippodromo si
riduce a questo. Ma se si entra
a San Siro Galoppo si nota
molto dipiù. Innanzitutto perché è l’unico ippodromo al
mondo a essere dichiarato
monumento di interesse nazionale, un gioiello architettonico che copre la bellezza di
quasi un milione e mezzo di
metri quadrati. Una cosa come duecento campi da calcio
messi uno affianco all’altro.
Da inizio stagione (marzo) a
oggi,gli ingressicertificati hanno superato i 100 mila, con
un incremento dell’11% rispetto allo stesso periodo del
2015. In 64 giorni di corse, le
gare sono state quasi 500.
Non ci sono solo piste, scuderie, box, circuiti di allenamento e punti scommesse.
Entrando dall’ingresso dipiaz-
zale dello Sport, superata la
fontana che c’è in mezzo al
giardino di fronte alla tribuna
principale, si trova la palazzina liberty «del Peso», riservata
agliospitie aimedia accreditati. I signori rigorosamente in
giacca e cravatta e le signore
col cappello. Dietro la tribuna
secondaria, invece, c’è la più
grande scultura equestre al
mondo, tutta in bronzo: il Cavallo di Leonardo dell’artista
Nina Akamu. Non solo. L’ippodromo di San Siro ospita
anche un parco botanico con
72 specie diverse, tra alberi secolari e vere e proprie rarità,
tra cui un pregiatissimo melo
che, oltre a Milano, c’è solo a
Parigi. Poi, il ristorante «Canter 1920», con accesso diretto
all’ippodromo e l’area paddock, dedicata ai più piccoli,
con animazione gratuita nei
giorni delle corse. Insomma,
un ippodromo a misura famigliare.
«Stiamo lavorando moltissimo con l’obiettivo di rilanciare l’ippodromo e farlo vivere
oltre l’ippica, aprendolo alla
città - spiega Fabio Schiavo-
Da sinistra a destra: il
salto del fantino di
Frankie Dettori, e due
fasi di gara
EXPO SPORT
In ventimila
per il weekend
all’Arena Civica
lin, Ad di Snai (proprietaria
dell’ippodromo) -. Deve diventare sempre più un centro
di aggregazione della cultura
e del costume milanese. San
Siro è Milano e Milano può ritrovarsi a San Siro». Proprio
per questo, domenica, in occasione del Gran Premio Jockey Club e del Gran Criterium
- due tra le corse più importanti della stagione (in palio
premiper 800 mila euro) - l’ippodromo si è aperto anche alla musica e alla gastronomia.
Un connubio che ha visto protagonistida una parte otto artisti della CPM Music Institute,
una delle migliori scuole di
musica di Milano, e dall’altra
altrettanti ape-car attrezzati
per il servizio ristoro, con carne,pesce, gelati. Risultato: terzo tutto esaurito della stagione, dopo le due edizioni del
Wunder Markt, evento con food and drink, moda e artigianato, del 12 giugno e del 18
settembre. Del resto, San Siro
non è nuovo a eventi legati al
mondo dell’ippica. Per citare
i più recenti: il 30 settembre è
stato il punto di partenza della sfilata di 150 veicoli storici,
mentre il 3 settembre, le famose lucidi San Siro che Vecchio-
ni nella sua canzone dice
«non ne accenderanno più»,
sono tornate invece ad accendersi. Per il ritorno delle corse
in notturna sono arrivati in 8
mila, tra degustazioni e cinema all’aperto.
La 129esima stagione del
galoppo si chiuderà il 12 novembre, con un evento che
da Snai dicono che «sarà ancora più grande di quello di
domenica». Il rilancio dell’ippodromo passa, dunque,
«per l’integrazione tra le diverse anime dello spettacolo. Anche l’ippica deve integrarsi
con la vita della città che la
ospita, le tradizioni, le radici,
le esigenze di svago».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Si è chiuso con una bellissima giornata di sole «Expo
per lo sport», l’evento organizzato con il Comune di
Milano, l’Ufficio Scolastico, in collaborazione con
il CONI Lombardia.
Tante le discipline presenti sul campo dell’Arena Civica e sulla pista di atletica: dagli sport più comuni
come basket, pallavolo,
tennis, fino al tiro al piattello, al paintball, all’ultimate, al cricket. Expo per lo
sport si è chiuso con un totale di 20.000 presenze e
l’obiettivo raggiunto di appassionare all’attività sortiva e trasmettere i valori
che lo sport rappresenta.
38
CRONACA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
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■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3
■ GAETA - Via Gaeta - zona 9
■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6
■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4
■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9
■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2
■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2
Domani
■ AMPERE - Via Ampère - zona 3
■ CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1
■ CALVI - Via Melloni - zona 4
::: le lettere
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ DE PREDIS - Via Tradate - zona 8
■ DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6
■ ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3
■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7
■ ROMBON - Via Rombon - zona 3
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ SEGNERI - Via Segneri - zona 6
■ TONEZZA - Via Tonezza - zona 7
■ TRAVERSI - Via Traversi - zona 8
■ UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4
■ VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9
Chiusura al traffico: Via Lorenteggio:
fra Via Tito Vignoli e Via Leone
Tolstoi strada chiusa al traffico causa
cantieri in direzione Centro Città Lavori M4 Termine lavori previsto: 31
dicembre 2016. Corso Plebisciti: strada chiusa al traffico causa cantieri Lavori M4 - Termine previsto: 31
dicembre 2017. Via Brera: fra Via del
Carmine e Via Melone strada chiusa
al traffico causa cantieri. Via Foppa:
fra Piazza Simone Bolivar e Via
Giorgio Washington: strada chiusa al
traffico causa cantieri: Termine lavori:
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
NOTTURNO E DINTORNI
Il sindaco si è accorto di noi?
Maria S.
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CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
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VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
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15.30-17.30-19.30-21.30
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Inferno
12.00-14.35-17.10-19.40-22.10
Pets - Vita da animali
12.15-14.30-16.40-19.00-21.30
Qualcosa di nuovo
12.40-15.00-17.20-19.45-22.05
Pets - Vita da animali
11.50-13.30-14.10-16.30
Café Society
12.00-14.20-16.45
Bridget Jones’s Baby
19.00-21.55
I Babysitter
12.45-15.10-17.35-20.00-22.25
Alla ricerca di Dory
11.50-14.20
Mine
17.00-19.40
Bad Moms - Mamme Molto Cattive 12.10-14.40-17.10-19.40-22.15
Inferno
12.30-15.20-18.10-21.00-21.40
La verità sta in cielo
19.15
Deepwater - Inferno sull’Oceano
17.00
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.00
Café Society
22.20
ORFEO MULTISALA
Pets - Vita da animali
Bridget Jones’s Baby
Café Society
Inferno
PALESTRINA
15.00-16.55-18.50-20.40
22.30
14.50-16.45-18.40-20.35-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
The Assassin
Rara - Una strana famiglia
Ma Loute
17.15
15.15-19.15
21.15
PLINIUS MULTISALA
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
UCI CINEMAS BICOCCA
15.00-17.30-20.00-22.30
16.00-18.00
20.10-22.30
15.00-17.00-19.00-21.00
15.30-17.50-20.10-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
15.30-17.50-20.10-22.30
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
American Pastoral
Bridget Jones’s Baby
Inferno
Inferno
I Babysitter
Deepwater - Inferno sull’Oceano
UCI CINEMAS CERTOSA
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
22.30
Bridget Jones’s Baby
19.45
Pets - Vita da animali
17.10-17.30-20.00
Inferno
17.00-17.20-19.50-22.20-22.35
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00
Alla ricerca di Dory
17.20
Qualcosa di nuovo
19.40-22.20
I Babysitter
17.30-20.00-22.30
Inferno V.O.
20.30
Qualcosa di nuovo
17.30
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.10-19.50
Go with me
22.30
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
Caffè
Cronaca di un amore
The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil
CINEWANTED
15.00
17.00
21.15
VIA TERTULLIANO, 68 - TEL. 334 6763643
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
Inferno
Pets - Vita da animali
Bridget Jones’s Baby
Pets - Vita da animali
Café Society
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
I Babysitter
Infferno V.O.
20.00
Alla ricerca di Dory
14.30-15.10-17.30
Neruda
19.50-22.20
Attesa e cambiamenti
14.30-22.10
I magnifici 7
16.40
La verità sta in cielo
22.30
Lo and Behold - Internet: il futuro è oggi
20.00
Lettere da Berlino
14.35-17.05-19.45
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
15.00-17.30-20.10-22.40
Café Society
20.15-22.30
Pets - Vita da animali
15.40-18.00
Mine
14.35-17.30-20.00-22.25
Go with me
17.05
Qualcosa di nuovo
20.05-22.20
Il missionario - La preghiera come unica arma
17.30-20.00
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
14.45-22.25
Qualcosa di nuovo
15.20-17.45
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00
Pets - Vita da animali
14.20-16.50-19.10-21.30
Inferno
15.20-18.05-21.00
Pets - Vita da animali
15.00-17.20-19.50-22.10
I Babysitter
21.00
Pets - Vita da animali (3D)
16.00-18.15
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
17.00
14.15-19.45-22.30
14.30-17.10-19.50-22.30
16.15-19.00-21.55
15.15-17.35-20.00-22.20
14.40-17.20-22.35
Riposo
ASSAGO
■ CENTRO v. Orefici, 2; v. San Calimero, 1; c.so Garibaldi, 49; v. San
Vittore, 12. ■ NORD v.le Certosa, 121; v. Murat, 5; v.le Affori, 10; v. Palanzone, 33; v. E. De Marchi, 45; v. Fabio Filzi, 10. ■ SUD v.le Lucania, 10;
v. Val di Sole, 22; c.so San Gottardo, 1; v.le Famagosta, 36. ■ EST c.so Buenos Aires, 39; v.le Monza, 177; v. E. Lussu, 1; V. Denti, 2; v. Casoretto, 37; v.
Nino Bixio, 1; v. Amadeo, 40; v. Cadore, 29; v. Toscolano, 1. ■ OVEST p.za
Bolivar, 11; v. Giambellino, 131; v. delle Forze Armate, 212; v. Rembrandt,
22; v. E. Kant, 8; v. Silva, 39; v. Pier della Francesca, 3.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
Contest di video
alla Triennale
EVENTO Climathon è
un evento internazionale
sui cambiamenti climaticiche avrà luogo il28 ottobre contemporaneamente in più di 120 città nel
mondo, tra cui 5 italiane:
Milano, Venezia, Bologna, Torino e Latina. Per
Milano, sarà l’Innovation
Hubdi Lomazzo (Como)
a ospitare la competizione che sarà incentrata sul
sistema idrico lombardo.
Il Climathon a ComoNExT inizierà il 27 ottobre per concludersi il 28
pomeriggio. Imprenditori, ricercatori, innovatori,
studenti universitari interessati a partecipare all’evento con ComoNExT
potranno iscriversi entro
il 21 ottobre, compilando
il modulo presente sul sito climathon.climate-kic.
org/join/steps/1, specificando Milano
27-28 ottobre
Iscrizioni entro il 21-10
Gentile direttore vorrei che una volta per
tutte si ponesse l’accento sulla bontà dei
mezzi pubblici di Milano, intesa come
qualità ed efficacia del servizio. Mi capita
di prendere sempre più spesso la metropolitana la sera e sono rimasta piacevolmente sorpresa da come le cose siano
cambiate nel giro di pochi anni. Non solo
si può viaggiare tranquilli a tutte le ore
della sera ma l’impressione è che ci sia
sempre più gente che si serve dei mezzi
pubblici. E non mi riferisco soltanto alle
persone di ritorno dal lavoro ma anche a
quelle famigliole e gruppi di amici che la
sera vanno a teatro o a mangiare fuori. Il
che - è ovvio - tranquillizza i viaggiatori
saltuari come me. Se poi mi fosse consentito vorrei fare un plauso particolare agli
operatori Atm dell’ufficio informazioni
di Bisceglie, sempre pronti a dare informazioni e aiuto ai viaggiatori.
Temevo che l’operazione simpatia dell’azienda trasporti fosse un’esperienza chiusa con Expo invece noto con piacere che
la disponibilità e gentilezza con i passeggeri continuano così come la capillarità
delle informazioni. Grazie Atm, qualcuno lo dica.
Milena P.
e.mail
MILANO
fine 2017. Via Vincenzo Foppa fra
Via Montevideo e Viale Coni Zugna:
lavori fino alle 20:00 del 31 dicembre
2016 Via Ascanio Sforza: fra Via
Scoglio di Quarto e Via Conchetta
divieto di transito fino alle 03:00 del
31 ottobre 2016.
Traffico difficoltoso in: Viale Bianca
Maria: fra Via Mayr Giovanni e Via
Vincenzo Bellini restringimento di carreggiata causa cantieri in direzione
Piazza 5 Giornate. Termine: 20
Ottobre 2016. Via Antonio Sant'Elia
Altezza.
Sfida internazionale
a Lomazzo
Il lato bello dei mezzi pubblici
Sono una residente del quartiere Giambellino e, stando alle ultime dichiarazioni del
sindaco Sala, sembrerebbe che quest’ultimo abbia capito la gravità della situazione
nella mia zona, ma non solo. Perché in tutte
le zone periferiche di Milano i problemi sono gli stessi da anni, senza che nessuno sia
mai intervenuto. Vedremo ora Sala cosa sarà in grado di fare. Qui la vita non è per niente facile.L’illegalità regna sovrana, con le occupazioni abusive ogni giorno, i furti nelle
case e nelle cantine, il degrado che aumenta col passare dei mesi. Insomma, siamo abbandonati dalle istituzioni.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
PERIFERIE
Farmacie
HINTERLAND
UCI CINEMAS MILANOFIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
I Babysitter
17.40-20.10-22.20
Inferno
17.10-19.50-21.45-22.35
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00
Pets - Vita da animali
17.00-19.30
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.40-20.10-22.35
Mine
17.30-20.10-22.35
Qualcosa di nuovo
18.20-20.30-22.35
Pets - Vita da animali
17.40
Bridget Jones’s Baby
19.50-22.35
I magnifici 7
17.00
Alla ricerca di Dory
17.30
La verità sta in cielo
20.00
Pets - Vita da animali
20.10-22.20
Go with me
22.45
Inferno
17.00
MOSTRA Al via Movi&
Co Design After Design la Mostra, l’appuntamento conclusivo del Contest
video organizzato da Movi&Co Connecting Creativity, in collaborazione con
Triennale e Università
IULM, dedicato alla XXI
esposizione universale.Oggi alle 18.30, alla Triennale
di Milano, si potranno visionare i 32 video realizzati dai giovani registi nell’ambito delContestMovi&
Co Design After Design,
un’opportunità di incontro e confronto fra realtà diverse, un’esperienza in
cui creatività e innovazione fanno dialogare i giovani registi indipendenti italiani e i Paesi che hanno
partecipato alla XXI Esposizione Internazionale.
Più di 115 gli iscritti al concorso, 36 i videomake, 32 i
video.
Oggi, ore 18,30
Triennale di Milano
BELLINZAGO LOMBARDO
ARCADIA
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.45-20.30-22.50
I Babysitter
17.40-20.20-22.25
Inferno
17.00-18.00-19.50-21.10-22.30
Alla ricerca di Dory
17.50-20.20
Pets - Vita da animali
17.20-18.10-20.00-21.00-22.10
Mine
22.40
Bridget Jones’s Baby
17.10-20.05
Deepwater - Inferno sull’Oceano
22.45
Café Society
19.55
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
17.40-20.15-22.35
Qualcosa di nuovo
17.15-20.10-22.25
La verità sta in cielo
17.30-22.20
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Inferno
16.15-19.15-22.15
Pets - Vita da animali
16.40
Bridget Jones’s Baby
19.05-22.00
Alla ricerca di Dory
16.05-18.40-21.20
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
16.50-19.35-22.05
Go with me
16.25-21.30
Deepwater - Inferno sull’Oceano
18.55
Inferno
16.00-19.00-21.50
Pets - Vita da animali
17.00-19.30-21.55
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.30
Mine
17.50
La verità sta in cielo
19.10
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
16.30-21.40
Qualcosa di nuovo
17.10-19.45-22.10
Pets - Vita da animali
17.20-19.50
Mine
22.20
MELZO
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Mine
Qualcosa di nuovo
Pets - Vita da animali
Inferno | Atmos
22.20
20.20
20.10-22.30
19.50-22.00
21.00
PADERNO DUGNANO
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
Alla ricerca di Dory
Ben-Hur
Café Society
Mine
Inferno
Pets - Vita da animali
Bridget Jones’s Baby
I Babysitter
L’era glaciale: In rotta di collisione
Deepwater - Inferno sull’Oceano
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
Pets - Vita da animali
Lettere da Berlino
Go with me
Inferno
PIOLTELLO
Il diario di Piano
sul Giambellino
16.30-18.40-20.45-22.50
16.50-19.00
21.10
16.30-18.40-20.45-22.50
17.30-19.30-21.30
17.40-20.20-22.45
17.30-19.30-21.30
16.30-18.50-21.15
16.45-18.45-20.40-22.30
17.00
19.00-21.00
16.30-18.40-20.45-22.50
16.30-18.30-20.30-22.30
18.50-22.45
17.00-20.50
16.40-19.10-21.40
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
Qualcosa di nuovo
Inferno
Inferno | Imax
Pets - Vita da animali
Café Society
17.30-20.00-22.25
17.30-19.50-22.10
22.30
18.00-21.00
17.00-19.20-21.40
20.00
LIBRI Oggi alle ore 18.30
al Palazzo della Permanente, Via Turati 34, nel
salone alprimo piano,verrà presentato il volume di
Renzo Piano «G124 Diario dalle periferie/1 Giambellino Milano 2015».
G124 è ilcodice che identifica una stanza di Palazzo
Giustinianial Senato assegnata all’architetto e senatore a vita Renzo Piano. Il
G124 è un gruppo di lavoro costituito da giovani architetti under 35 (retribuiti con lo stipendio del Senatore) con il compito di
produrre studi di rammendo su una periferia
italiana. Nel 2015, il G124
ha lavorato sul multietnico quartiere Giambellino,
una delle storiche periferie milanesi dove c’è un
nucleo di case popolari
che non hanno mai avuto
manutenzione.
Oggi, ore 18,30
Palazzo della Permanente
Go withh me
17.40-22.30
Inferno
17.00-19.45
Deepwater - Inferno sull’Oceano
19.45
La verità sta in cielo
22.10
Pets - Vita da animali
17.30
Al posto tuo
22.40
Bridget Jones’s Baby
17.00
Mine
20.00
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
17.30
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 21.00
I Babysitter
17.30-20.00-22.20
Alla ricerca di Dory
17.15
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
22.30
Inferno V.O.
19.50
Attesa e cambiamenti
17.20-19.40
I magnifici 7
22.00
Lettere da Berlino
17.10-19.40-22.10
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Pets - Vita da animali (3D)
16.50
Bridget Jones’s Baby
21.30
Qualcosa di nuovo
15.05-17.25-19.45-22.05
Pets - Vita da animali
15.00-17.20-19.40
La verità sta in cielo
22.15
La verità sta in cielo
15.10-17.30
I Babysitter
17.10-19.35-21.50
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
16.35-19.30-22.20
Mine
19.20-21.50
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
16.45-19.15-21.45
Attesa e cambiamenti
14.55-17.30-19.45
Deepwater - Inferno sull’Oceano
17.15-22.05
Go with me
19.45-22.05
Inferno
15.20-18.10-21.00
Pets - Vita da animali
16.15-18.50-21.15
Inferno
15.50-18.40-21.30
Alla ricerca di Dory
19.05
Kenneth Branagh Theatre Company - Il Racconto d’inverno 20.30
Alla ricerca di Dory
16.40
Alla ricerca di Dory
16.40
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
I Babysitter
Pets - Vita da animali
Qualcosa di nuovo
I Babysitter
Alla ricerca di Dory
Deepwater - Inferno sull’Oceano
I Babysitter
Inferno
SESTO SAN GIOVANNI
19,50-22,10
17,20
17,10-20,00-22,10
17,10-20,00
22,10
17,10
22,10
20,00
17,10-19,40-22,10
SKYLINE MULTIPLEX
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
Café Society
La verità sta in cielo
Qualcosa di nuovo
L’era glaciale: In rotta di collisione
Mike & Dave: un matrimonio da sballo
Pets - Vita da animali
Pets - Vita da animali
Inferno
Alla ricerca di Dory
Bridget Jones’s Baby
Bad Moms - Mamme Molto Cattive
I Babysitter
Inferno | Imax
16.20-18.20
20.30-22.30
15.30-17.40-20.15-22.20
15.30
17.30-20.20-22.30
16.30-18.30-20.30-22.30
15.30-17.30-19.30-21.30
16.30-19.00-21.30
15.30-17.45-20.00
22.15
15.15-17.45-20.00-22.30
15.15-17.40-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00-22.30
CRONACA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__
39
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
L’integrazione che non ti aspetti a Grosotto (Sondrio)
L’assessore Gallera
Il Comune si tiene i profughi
perché vincono a calcio
«Hub Sammartini
Ora l’emergenza
è fuori dal centro»
Cittadini restii all’accoglienza.Ma appena gli immigrati fanno gol cambiano idea
::: CLAUDIA OSMETTI
■■■ E dire che non erano stati accolti con troppo entusiasmo. Anzi,
in quel paesino a due passi da Sondrio proprio non ce li volevano.
Quando quest’estate, a Grosotto,
ha messo piede una famiglia di profughi del Togo si era levata più di
una voce di dissenso: in quel piccolo borgo sulle montagne della Valtellina,un gruppetto di cittadiniaveva pure promosso una raccolta firme per evitare di aprir loro le porte
della casa parrocchiale dove, oramai, stanno da più di tre mesi. Ma
tra i profughi di Grosotto e la comunità che li ospita ci si è messo di
mezzo il pallone. Ed è stato amore
al primo palleggio.
Già: l’integrazione, qualche volta, ha bisogno di un campo da calcio. Ne sanno qualcosa Djinedou
Ouro-Akpo e suo fratello Pagal, i ragazzi togolesi di 21 e 23 anni che
hanno superato le ritrosie tirando
rigori dal dischetto. Tutto è cominciato in agosto: scarpe da ginnastica ai piedi, i due si presentano al
campo sportivo comunale dove si
sta allenando la squadra delGrosotto, che gioca in Csi, il campionato
di dilettantitisco provinciale. Lì per
lì vengono guardati di straforo, al
punto che l’allenatore li invita a giocare tra gli sbuffi dei presenti. Poi,
però, succede il miracolo.
I primi dieci minuti cala il silen-
La squadra del Grosotto quest’anno rafforzata dai profughi del Togo
zio, alla fine del primo tempo sugli
spalti ci sono facce stupefatte, nel
secondo si è organizzata una curva
che manco San Siro quando c’è il
derby: in 90 minuti è il delirio, quei
due richiedenti asilo sono dei fenomeni del pallone. Negli spogliatoi
partono le prime pacche sulle spalle, i loro nomi sono troppo complicati da pronunciare così qualcuno
prova a italianizzarli: Ginesio e Mubarak diventano popolari nell’arco
di una partitella estiva. Oggi, per gli
abitanti di Grosotto, sono Gino e
Muby: e guai a chi li tocca.
Sissignori: l’eccitazione è talmente alta che i responsabili del Grosotto li vogliono subito tesserare. Ma
per farlo hanno bisogno del permesso di soggiorno, così prendono
la macchina e vanno a Sondrio, per
cercare di sveltire le pratiche. Tutto
lecito,è che il tempo stringe e le visite di rito bisogna farle in fretta. I volontari della Caritas che tanto avevano penato per sistemare quella
famiglia di Lomè in alta Valtellina
non credono ai loro occhi: è il calcio, bellezza. Tra un assist e un tiro
dall’angolo salta anche fuori che i
due non sono dei dilettanti: in Togo
giocavano da semiprofessionisti in
una squadra della capitale, «guadagnavamo circa 300 euro al mese»,
raccontano a chi chiede loro, una
cifra di tutto rispetto nello Stato africano. Adesso, invece, indossano la
maglia gialla del Grosotto, e ne vanno fieri: uno di loro porta il mitico
numero 10. Il più giovane è un’ala
sinistra, l’altro un centrocampista.
Mubarak purtroppo al momento è
fermo, un piccolo problema di salute, ma rimane incollato al resto della squadra: «È sempre in prima fila,
aiuta i compagni, dà indicazioni»,
spiega l’allenatore.
I risultati, tra l’altro, non hanno
tardato ad arrivare: su cinque partite giocate, il Grosotto ha incamerato tre vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. È secondo in classifica
e venerdì si giocherà il big match
con la capolista: «Si divertono, vivacizzano il paese e il gruppo è unito», commenta il presidente della
squadra, Lando Marchica, che pare abbia ricevuto offerte per la cessione dei due «campioni»: nulla di
ufficiale, ma il paese è piccolo e la
gente mormora. «Il loro arrivo ci ha
fatto fare un salto di qualità», racconta il mister Ezio Palotti: «Sono
due splendidi ragazzi, educatissimi
e rispettosi, qualità che servono
dentro e fuori il campo e che, spesso, mancano a molti di noi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
■■■ Prosegue l’odissea del centro profughi
di via Sammartini. Ieri a verificare la situazione d’emergenza è arrivato l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera, accompagnato dal direttore dell’Ats Città Metropolitana
Marco Bosio. A preoccupare Gallera sono soprattutto le condizioni igieniche con le quali
devono convivere i profughi. Nei giorni scorsi, l’Ats aveva parlato apertamente di «rischio
epidemie» per quanto riguarda «scabbia e varicella» e ieri l’assessore ha rincarato la dose:
«I locali messi a disposizione sono assolutamente inadeguati. I letti sono
accatastati, i bagni sono insufficienti per essere
utilizzati da un
così elevato numero di persone», ma soprattutto «c’è un ambulatorio dell’Atsche visita iproGiulio Gallera [Omni]
fughi che dormono all’interno, ma che non riesce a garantire assistenza
anche a quelli che stanno all’esterno. Il che
significa che il rischio trasmissione di malattie non può essere arginato, visto che anche
chi dorme all’aperto, di giorno, pranza insieme agli altri profughi nella mensa del Centro.
Insomma la situazione è preoccupante, soprattutto perché stiamo andando incontro all’inverno con tutte le conseguenze che esso
comporta». Per questo Gallera è tornato ad
attaccare il governo e le sue politiche d’accoglienza: «Oggi ne ho toccato con mano l’assoluto fallimento. Spero che ci sia un’azione governativa che porti a collocare al di fuori di
Milano, ormai allo stremo da questo punto
di vista, i profughi ancora in arrivo».
F.RUB.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
__Mercoledì 19 ottobre 2016__