offerta spettacolo teatrale per le scuole

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offerta spettacolo teatrale per le scuole
Alla cortese attenzione della
DIRIGENTE Maddalena LAGANÁ
Per conoscenza
PROF. Damiano RASPA
Oggetto: offerta spettacolo teatrale per le scuole – stagione 2016.
La Cooperativa “CENTRO TEATRALE MERIDIONALE”, (organismo di produzione teatrale professionale
riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal 1985), è lieta di comunicare a tutte le scuole
interessate che nel corso della stagione teatrale 2016 verranno rappresentati al teatro “GIOIOSA di Gioiosa
Ionica il seguente spettacolo:
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LA PAZZIA DI ORLANDO produzione LA ROSA DI CERICO costo dello spettacolo € 6,00, lo spettacolo
sarà messo in scena il 22 e il 23 di novembre 2016, età consigliata dai 10 ai 14 anni.
IQBAL UN’ALTRA STORIA PICCINA produzione teatro ROSSOSIMONA costo dello spettacolo € 6,00,
lo spettacolo sarà messo in scena il 16 e il 17 di novembre 2016, età consigliata dai 6 ai 14 anni.
In allegato note degli spettacoli:
Informazioni e prenotazioni possono essere attuati da subito telefonando al 0964 412405 – 339 6110065
(orario d’ufficio: mattina 10.00/13.00 pomeriggio 16.00/19.30) oppure all’indirizzo e-mail:
[email protected]
Nel caso i docenti fossero interessati ad una visita guidata presso i siti archeologici del Comune di Gioiosa
Ionica o altri comuni limitrofi, si prega di specificarlo al momento della prenotazione.
Gioiosa Ionica 03.11.2016
Cordiali saluti
Il Direttore Artistico
Domenico Pantano
Sede legale: Centro Teatrale Meridionale Soc. Coop.
via Ricasoli, 12 - 89016 Rizziconi (R.C) tel. e fax 0966 54555 e-mail: [email protected]
Cod. fisc. e Part. IVA 00887340800 – Reg. Soc. trib. di Palmi n. 1322 – C.C.I.A.A. 103208 di Reggio Calabria
“LA PAZZIA DI ORLANDO”
Liberamente tratto dal poema cavalleresco dell’ Ariosto
L’Associazione Culturale “La Rosa di Gerico” pone tra le forme teatrali più elevate e più ricche
quella del racconto. Il raccontare lascia libero lo spettatore di immaginare le ambientazioni, i
personaggi a modo proprio: nulla è definito. Il raccontare parla indirettamente ed ognuno è libero
di ascoltare la “voce” che desidera. Il raccontare è un mezzo per far conoscere.
Molteplici sono i fini che si possono raggiungere raccontando: educativi, didattici …
Rivolgersi ai ragazzi con questa forma teatrale porta a risultati veramente soddisfacenti,
soprattutto quando il materiale che viene “raccontato” fa parte del percorso di studi: il testo
narrato è stato liberamente tratto da un grande classico: l’ “Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto.
”La pazzia di Orlando” nasce dallo studio dei canti dell'opera e dallo sviluppo di alcuni di essi per la
costruzione di un’affascinante e surreale storia. La rappresentazione racconta del valoroso Orlando
e di come per amore della bella Angelica perdette il senno, delle diverse imprese da lui compiute in
questo periodo di follia e di come Astolfo a cavallo del suo ippogrifo giunse sulla luna, dove tutto
ciò che si perde sulla terra si ritrova, prese il senno di Orlando e lo rinsavì.
La nostra rappresentazione non ha il solo fine di divulgare il poema cavalleresco, ma un attento
studio porta a conoscenza degli spettatori di un percorso narrativo utile alla costruzione di racconti.
Il racconto verrà narrato attraverso la tecnica dell’antico “cuntu” siciliano da Orazio Alba e sarà
accompagnato da una suggestiva musica eseguita dal vivo, composta dalla pianista Daniela Parisi,
che tra origine e ispirazione da sonorità mediterranee tradizionali e sviluppa in arrangiamenti
anche contemporanei.
Dopo lo spettacolo la compagnia incontrerà gli spettatori.
La durata dello spettacolo è 60 minuti.
Iqbal un’altra storia piccina
di Luigi Marino
con Luigi Marino Noemi Caruso Arianna Luci
Tecnico di Palcoscenico Luigi Piccinino
Addetto stampa Franca Ferrami
Direzione di produzione Lindo Nudo
IQBAL UN’ALTRA STORIA PICCINA
Potrebbe essere una commedia ma una commedia che non fa ridere oppure una tragedia che fa sorridere. Una storia
piccola piccola come ce ne sono tante ma che rischia di essere dimenticata.
I bambini hanno la capacità di trasformare ogni strumento in un gioco per gli adulti ogni strumento può diventare
un’arma. IQBAL MASIH aveva quattro anni quando suo padre decise di venderlo come schiavo a un fabbricante di
tappeti per ripagare un debito familiare.
Con questo spettacolo NOEMI CARUSO LUIGI MARINO e ARIANNA LUCI vogliono svelarvi la storia di un bambino
indimenticabile.
FINALITA’ DELLO SPETTACOLO:
Si intende realizzare un indotto di informazione e conoscenze sul lavoro infantile, in particolare si vuole accrescere il
numero di bambini interessati a questo tema. Nasce per educare i giovani alla consapevolezza su cause e conseguenze
dello sfruttamento del lavoro minorile e favorire una maggiore responsabilità, attivando le loro creative energie per
un costruttivo impegno sociale.
« Nessun bambino dovrebbe impugnare mai uno strumento di lavoro, unici strumenti di lavoro bambino dovrebbe
tenere in mano sono penne e matite. »
Iqbal Masih (1983-1995), è stato un bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della
lotta contro il lavoro infantile.
Per ripagare un debito familiare equivalente a 12 dollari, Iqbal fu ceduto a un fabbricante di tappeti. Fu quindi
costretto a lavorare 10-12 ore al giorno, incatenato al telaio e sottonutrito, tanto da riportare un danno alla crescita.
Nel 1992 riuscì a uscire di nascosto dalla fabbrica e partecipò insieme ad altri bambini a una manifestazione. Ritornato
nella manifattura, si rifiutò di continuare a lavorare malgrado le percosse. Il padrone sostenne che il debito anziché
diminuire era aumentato a diverse migliaia di rupie, pretendendo di inserirvi lo scarso cibo dato a Iqbal, supposti
errori di lavorazione eccetera. La famiglia fu costretta dalle minacce ad abbandonare il villaggio.
Iqbal, ospitato in un ostello, cominciò a studiare, a viaggiare e a partecipare a conferenze internazionali,
sensibilizzando l'opinione pubblica sui diritti negati dei bambini lavoratori pakistani contribuendo al dibattito sulla
schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell'infanzia.
Alla fine del 1994 si recò a Stoccolma, partecipando a una campagna di boicottaggio dei tappeti pakistani volta a
mettere pressione sulle autorità di Islamabad.
Nel dicembre del 1994 presso la Northeastern University di Boston ricevette il premio Reebok Human Rights Award.
Vista la giovanissima età venne creata una categoria apposita: Youth in Action.
Nel frattempo, sia per la pressione internazionale che per l'attivismo locale, le autorità pakistane avevano preso una
serie di provvedimenti, tra cui la chiusura di decine di fabbriche di tappeti. Le testimonianze circa gli avvenimenti
dell'ultima giornata della sua vita, il 16 aprile 1995, giorno di Pasqua, sono in buona parte imprecise e contraddittorie.
Due cugini che l'accompagnavano, riferiscono che ad un certo punto nel tardo pomeriggio non prese l'autobus che
doveva portarlo nella capitale e si allontanò con loro in bicicletta.
Secondo il rapporto della polizia e la testimonianza iniziale dei cugini, uno dei quali fu ferito nella sparatoria in cui
Iqbal Masih venne ucciso, l'omicida fu un lavoratore agricolo a seguito di una breve lite. Si accusò subito la "mafia dei
tappeti". A distanza di tempo permangono diversi dubbi sull'accaduto. Pure i due cugini poche settimane dopo
ritrattarono la loro testimonianza iniziale.
A seguito della sua morte, il tema del lavoro minorile, in special modo nell'industria pakistana dei tappeti, ha ricevuto
ancora maggior attenzione, rendendo Iqbal un vero e proprio simbolo di tale causa.