Guardare la natura come creatura di Dio

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Guardare la natura come creatura di Dio
Centro Chiara Lubich
Movimento dei Focolari
www.centrochiaralubich.org
Loppiano, 27 novembre 1975
Guardare la natura come creatura di Dio
"Io ho un amore particolare per la natura e mi sono chiesto tante volte come deve essere il
mio rapporto con la natura, affinché non sia un rapporto sentimentale ma un rapporto come Dio lo
vuole. Puoi dirci qualcosa sul tuo rapporto con la natura?"
Chiara: Ecco, Markus, qualcosa allora vuoi che io ti dica, no? Allora parliamo a tu a tu, che
nessuno ci senta.
Io ho avuto nella mia vita spirituale diversi momenti nei quali il Signore mi ha fatto sentire più
questo aspetto, insomma, della vita, cioè il contatto con la natura; ma è stato un incontro con la natura un
po' caratteristico; potrei raccontarti più episodi. In questi episodi però ciò che il Signore mi ha fatto
vedere nella natura non è stato tanto per prima cosa la natura, quanto Dio che sosteneva la natura, Dio che
mantiene viva la natura, Dio che sta sotto la natura, Dio che dà alla natura quella bellezza che è la
bellezza delle bellezze, e cioè l'armonia, l'unità fra tutte le cose che stanno nella natura; perché tutte le
cose della natura, io ho visto, sono collegate fra loro da un filo d'oro, da un'armonia, da un'unità.
Quando il fiume va al mare, va per amore al mare, non ci va per caso. Così quando un fiore
fiorisce, è per amore che fiorisce, non fiorisce per caso. Così anche quando l'autunno cade e le foglie
cadono, non è per caso che cadono le foglie, ma è per amore, per quell'amore che assomiglia a Gesù
abbandonato che cadono le foglie. La natura è tutta sostenuta da un Vangelo, è tutta sostenuta da Dio.
Ora, più volte nella mia vita il Signore mi ha fatto capire, mi ha fatto vedere, vorrei dire quasi con
questi occhi, ma è stato con l'anima, la presenza di Dio sotto la natura, come un grande sole che illumina
tutta la natura. Per cui la natura è divenuta di una bellezza che io ce l'ho ancora tutta negli occhi la
bellezza della natura; una bellezza che non vedi se non hai quella grazia, però che dopo avuto quella
grazia tu non la dimentichi più.
Ora, come noi siamo figli di Dio, essendoci l'amore che sostiene come una madre la natura, tutte
le cose della natura sono figlie di Dio; ecco perché san Francesco le chiamava sorelle, fratelli: sorella la
luna, fratello il sole, sorella l'acqua, per questo, perché era vero, perché eravamo tutte creature dello
stesso creatore.
L'aver scoperto, l'aver visto, l'aver avuto la grazia di vederlo questo Dio sotto che lega come tante
sorelline le cose della natura o come tanti fratellini le altre cose della natura, è stato una grazia enorme
che mi ha dato di respirare, di non aver paura della natura ma di abbracciarla la natura: con gli occhi, con
la pittura, non lo so, guardando un quadro, accogliendo tutti gli artisti, comprendendoli nel loro più
profondo, capendo che c'è qualcosa negli artisti che, come ho detto in altre volte, assomigliano ai santi,
perché i veri artisti hanno colto quel qualcosa in qualche momento della loro arte, della loro ispirazione,
che c'è sotto la natura: è Dio.
Avendo colto questo, la natura ha acquistato un valore enorme: la dignità di una figlia di Dio, e
allora non è più lei il misero filo d'erba o il fiorellino o questo o quest'altro, e bisogna stare attenti a
toccarli, e bisogna stare attenti a guardarli e vederli tutti come creature dello stesso Creatore, di colui che
ha fatto noi.
Quindi nessuna paura nel guardare la natura. Se tu la guardi tagliata dal proprio Creatore, allora la
guardi sentimentalmente; se tu la guardi come figlia di colui che ti ha fatto, allora la guardi in modo
soprannaturale, e puoi guardarla quanto vuoi, e ti porterà sempre di più vicino a Dio.
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