Esempio di slides di una lezione

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Esempio di slides di una lezione
Equilibrio
Secondo incontro P.O.M.S.
Relatore Averoldi Michele
Il sistema dell’equilibrio
Definizione e funzionamento
Equilibrio - Definizione
La capacità di equilibrio è data dalla possibilità per
un corpo di mantenere il proprio baricentro
all’interno della propria base di appoggio.
Essa comprende due diverse modalità di equilibrio:
• statico, ovvero capacità dell’individuo di
conservare una posizione anti-gravità stabile in
condizione di riposo, mantenendo il centro di
gravità entro i limiti della base di appoggio.
• dinamico, inteso come risposta posturale
automatica ad un eventuale disordine nella
posizione del centro di gravità.
Equilibrio – Input di informazioni
L’equilibrio dipende da almeno tre fattori:
1. segnali provenienti dal sistema vestibolare
presente nell’orecchio interno;
2. segnali provenienti dalla sensibilità
propriocettiva: muscoli (fusi
neuromuscolari), tendini (organo del
Golgi),articolazioni, senso di tatto-pressione
(meccanorecettori);
3. segnali provenienti da stimoli visivi.
Sistema vestibolare (1)
All’interno dell’orecchio si trova l’organo del labirinto
(apparato vestibolare) adibito a monitorare la
variazione della posizione della testa.
Sistema vestibolare (2)
Il sistema vestibolare
consta di due
apparati simmetrici
posti nelle due
orecchie.
Sistema vestibolare (3)
Ognuno consta di tre canali
semicircolari: anteriore
(superiore), posteriore,
orizzontale ognuno dei
quali giace su uno di un
piano perpendicolare a
quello sul quale sono
disposti gli altri due. Ogni
canale è così disposto su
uno dei tre possibili assi x, y,
z. Registrano le
accelerazioni angolari.
Sistema vestibolare (4)
L’apparato
comprende anche
gli organi otolitici
adibiti a percepire
le accelerazioni
lineari
Propriocettività
Capacità di percepire il proprio corpo nello spazio. E’
determinata da diverse componenti. Le principali
sono:
1. Fuso neuromuscolare: presenti nei muscoli
determinano il livello di contrazione muscolare
2. Organo tendineo del Golgi: presenti nei tendini
indicano il livello di tensione tendinea.
3. Meccanocettori: sono recettori che registrano la
variazione di pressione. Ad esempio i barocettori
plantari.
Sistema dell’equilibrio
• Attraverso i recettori
del sistema nervoso le
informazioni di input
viaggiano dai recettori
al cervello
• Attraverso le unità
motorie (effettori) le
informazioni viaggiano
dal cervello ai muscoli
scheletrici.
Possiamo essere anche più veloci
Allenare l’equilibrio
Metodologia e progressione
didattica
Allenare l’equilibrio
• L’equilibrio può essere dunque concepito come la
capacità del nostro corpo di assumere e mantene
(eq. statico) o recuperare(eq. dinamico) una
postura che ci permette di mantenere il nostro
baricentro all’interno dell’area di appoggio
plantare.
• È fondamentale percepire la postura del corpo
data dalla posizione della testa, delle spalle, del
bacino e dei piedi.
• Per allenare l’equilibrio (come per qualsiasi altra
capacità) è necessario creare un disagio, uno
stress al suo sistema intervenendo su uno o più dei
suoi fattori.
Le variabili dell’equilibrio (1)
• Cambiando la
posizione della testa
otteniamo uno stress
del sistema vestibolare
• Possiamo:
– Ruotarla
– Fletterla
– Creare
accelerazioni
angolari o lineari
Le variabili dell’equilibrio (2)
• Creare stimoli visivi
– Chiudere gli occhi
Le variabili dell’equilibrio (3)
• Cambiare gli angoli delle
articolazioni e le tensioni
muscolari
• Possiamo:
– Effettuare gesti con le
braccia molto ampi
– Flettere le ginocchia
(entrambe o uno solo)
– Inclinare il busto in avanti
e indietro
– Flettere le caviglie
Le variabili dell’equilibrio (4)
• Cambiare la base
d’appoggio del corpo
• Possiamo:
– Ridurre la base
d’appoggio del piede
– Rendere più instabile la
base d’appoggio
– Diminuire i punti
d’appoggio (in posizione
di decubito prono,
supino o laterale)
Progressione
1. Partire da un gesto o una postura semplice
2. Scegliere una delle componenti da
stressare
3. Combinare più componenti da stressare
Esempio
Partire da una posizione monopodalica con le
gambe quasi completamente tese poi flettere
solo una gamba.
Possiamo:
• Chiudere gli occhi
• Flettere al massimo la gamba d’appoggio
• Ruotare la testa a destra e a sinistra
• Circondurre il braccio corrispondente alla
gamba d’appoggio
• Circondurre l’altro braccio
• Posizionare il piede d’appoggio su un pallone di
spugna
• Metterci con un compagno e passarci il
pallone.
Grazie per l’attenzione.
Mettiamoci all’opera.