semplice catechismo - Salesiani Scandicci

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semplice catechismo - Salesiani Scandicci
14. Riteniamo indispensabile una comunicazione frequente e corretta con le famiglie dei ragazzi impegnati nell’esperienza della catechesi. Riconoscendo la
fragilità della comunicazione attuale, ci interroghiamo come superarla e renderla più estesa ed efficace.
Pensiamo di comunicare con le famiglie attraverso
* volantini informativi occasionali consegnati direttamente ai ragazzi,
con l’invito a trasmetterli ai familiari;
* eventuale foglio domenicale (reperibile in chiesa durante l’Eucaristia
festiva);
* locandine esposte all’Oratorio;
* informazioni tramite mailing list degli iscritti all’Oratorio e alla Catechesi
* notizie pubblicate sulle pagine web del sito www.salesianiscandicci.it
15. L’attività dei ragazzi impegnati nella catechesi è coperta da apposita assicurazione. In caso di infortunio, all’interno dell’oratorio o nell’ambito delle attività anche esterne ma organizzate dalla parrocchia-oratorio, si invita a fare riferimento al salesiano incaricato dell’oratorio.
Don Bosco dice che il suo Oratorio
“è nato da un
semplice catechismo“
L’augurio che Don Bosco, ormai morente, volle
consegnare ai ragazzi del suo oratorio di Valdocco è stato: “Vi attendo tutti in Paradiso”.
La finalità ultima della missione dell’Oratorio
consiste nel creare le condizioni più adatte per
facilitare l’incontro di ogni ragazzo con Gesù e
l’inserimento del giovane nella comunità cristiana.
Le condizioni sono:
un ambiente in cui si respiri la presenza
del Signore (clima di accoglienza, di servizio, di festa),
una proposta graduale ed esplicita di fede
per ogni fascia di età,
una qualificata celebrazione dei sacramenti (soprattutto dell’Eucarestia e della
Riconciliazione),
una educazione alla preghiera personale e
comunitaria.
Parrocchia S.MARIA MADRE DELLA CHIESA
Oratorio-Centro Giovanile “Don Bosco” - Salesiani
Via Torregalli, 13 - 50143 FIRENZE
tel: 055-254686
email: [email protected]
sito: www.salesianiscandicci.it
1. Il “servizio della catechesi per i ragazzi” è un compito gratuito e volontario
che la comunità parrocchiale adulta, attraverso suoi rappresentanti qualificati e
adeguate strutture organizzative, ha il dovere di animare a favore dei più piccoli della comunità, affiancando le famiglie nel loro compito di “educare alla fede” i propri figli.
2. La comunità cristiana, grazie alla presenza dei religiosi Salesiani, vive questo servizio nella spiritualità e nella sensibilità educativa che il “santo dei giovani” ha consegnato alla Chiesa: nel “sistema preventivo”,con i criteri della “ragione, religione, amorevolezza”, e attraverso quella particolare esperienza formativa che don Bosco ha chiamato “oratorio”. Noi proseguiamo la sua opera
con l’impegno a formare “buoni cristiani e onesti cittadini”.
3. Il primo compito educativo, anche in ordine alla fede, spetta alla famiglia. La
comunità cristiana non sostituisce né si sovrappone a questo compito. Intende, invece, favorirlo e renderlo più efficace, a vantaggio della stessa comunità
presente sul territorio. Riteniamo di fondamentale importanza l’incontro, il dialogo e il confronto con i genitori dei ragazzi che, a vario titolo, frequentano la
parrocchia-oratorio. Sia i salesiani che i collaboratori laici sono disponibili a incontrare le famiglie, ad accogliere proposte educative e a promuovere contatti
con i genitori per condividere obiettivi, modalità e criteri formativi.
4. Nella nostra comunità parrocchiale ha un ruolo determinante, nel servizio
educativo dei ragazzi, l’Oratorio-Centro Giovanile. Esso si pone come luogo
privilegiato per la formazione integrale dei ragazzi e dei giovani ed è parte integrante dell’impegno per l’educazione cristiana delle nuove generazioni.
È soprattutto nella variegata vita dell’Oratorio-CG che si esprime la responsabilità e l’impegno di tutta la comunità a ricercare, in un mondo che cambia, le
proposte più adatte ad assicurare una formazione adeguata, perché anche i
più giovani maturino scelte di vita coerenti con la promozione della propria
umanità e con la “Vita buona” del Vangelo di Gesù.
5. L’itinerario formativo della nostra Parrocchia prevede le seguenti tappe, soprattutto mirate alla celebrazione dei sacramenti della iniziazione cristiana:
* inizio degli incontri formativi all’età di 7 anni (corrispondente alla 2° Elementare)
* due anni di formazione che portano alla celebrazione del sacramento della Riconciliazione
* un ulteriore anno per preparare alla celebrazione della Prima Comunione
* quattro anni per preparare la celebrazione della Cresima (che normalmente
viene celebrata in corrispondenza della fine della Terza Media, preferibilmente
in occasione della solennità della Pentecoste).
Con la celebrazione della Cresima non intendiamo concludere il percorso di
educazione alla fede, che si prolunga nella proposta dei “gruppi di formazione”,
allo scopo di favorire nei ragazzi la scelta di una presenza responsabile nelle
attività aggregative per testimoniare, in forme di servizio adeguate all’età, il dono ricevuto con la Confermazione.
6. A genitori e ragazzi viene richiesta una partecipazione consapevole e assidua agli incontri previsti per l’educazione alla fede attraverso l’itinerario per l’iniziazione cristiana. Per i genitori si tratta mediamente di 2-3 incontri in un anno.
Per i ragazzi si contano circa 25-26 incontri nell’arco dell’intero anno formativo.
Non sono molti. Tenere un comportamento inadeguato o eccedere nelle assenze comprometterebbe la serietà di un percorso che mira alla formazione integrale del ragazzo. I catechisti e i coordinatori della catechesi si rendono disponibili al recupero di eventuali assenze occasionali (anche giustificate, ad es. per
motivi di salute), purché non superino il numero di 6 incontri mancati e non recuperati (in questo caso, per non perdere l’opportunità di una solida formazione
cristiana, si fa invito all’interessato di inserirsi nel cammino di gruppo che viene
ripreso nell’anno successivo).
7. Durante gli incontri di catechesi si darà ampio spazio alla conoscenza reciproca e alla coesione del gruppo, anche con l’uso di tecniche (giochi e simulazioni) e di strumenti (video proiezioni, presentazioni, espressività) che non sono
da considerarsi fuorvianti o distraenti, ma sono elementi essenziali per creare
una necessaria coesione e un’interazione costruttiva all’interno del gruppo.
8. Vogliamo incoraggiare la costituzione di “gruppi” (esperienza educativa di primaria importanza anche nella catechesi), formati da ragazzi/e che provengono
da appartenenze diversificate (sia per residenza che per frequenza scolastica),
allo scopo di favorire la reciproca conoscenza e l’apertura alla comunità, superando la tendenza a creare gruppi chiusi e ingessati. Per lo stesso motivo, concentriamo in un’unica giornata i diversi gruppi che vengono a formarsi e che
appartengono alla stessa fascia di età. Ordinariamente l’attività si svolge secondo il seguente criterio:
A)
incontro di tutto il gruppo (“gruppone”) per favorire il senso di appartenenza alla Comunità;
B)
incontro a gruppi numericamente ridotti (“sottogruppi”) per favorire i momenti di confronto, approfondimento, attività di collaborazione.
9. Perché sia fruttuoso il percorso formativo attivato nella iniziazione cristiana, è
necessaria la partecipazione regolare e completa alle varie tappe dell’itinerario
educativo proposto. Nell’ipotesi che una famiglia per i propri figli (è il caso di
fratelli/sorelle che hanno distanza di età molto ridotta) desideri vivere la recezione di un sacramento in un unico momento celebrativo, riteniamo utile segnalare
le seguenti indicazioni:
a) si può richiedere (non è quindi obbligatoria!) un’unica celebrazione solo quando la differenza di età dei figli equivale a un anno;
b) in questo caso, nella valutazione del percorso di preparazione si tiene conto
dell’età del più giovane (è, quindi, il fratello più grande che posticipa di un anno
la celebrazione).
10. Agli incontri dei ragazzi è utile e bello che vi partecipino (anche solo come
presenza) i genitori. Incoraggiamo la condivisione costruttiva delle famiglie, per
facilitare l’attività del catechista, evitando di intralciarne il lavoro. La cooperazione è il segno più apprezzabile dell’impegno comunitario nei confronti della formazione cristiana dei più piccoli.
11. L’Eucaristia domenicale/festiva è parte integrante dell’itinerario formativo
della catechesi; da essa la comunità intera riceve il dono necessario a costruirsi
come “comunità cristiana”; in essa trova le ragioni della propria speranza e della
propria fede. Negli incontri infrasettimanali, i ragazzi saranno chiamati a comprendere e approfondire l’esperienza vissuta nel corso della giornata festiva.
Anche con la collaborazione degli animatori, la nostra comunità intende restituire
alla giornata festiva la dimensione gioiosa, vivace e giovanile che deve caratterizzare sia la parrocchia, sia il quartiere.
12. Fanno parte di questo cammino anche gli incontri di festa, di celebrazione e
di proposta culturale, di animazione dei “gruppi di interesse” organizzati
dall’oratorio per la fascia dei fanciulli e dei preadolescenti. Tali incontri verranno
comunicati nei tempi opportuni.
13. I ragazzi sono invitati a presentarsi all’oratorio qualche minuto prima dell’inizio dell’incontro nella giornata prevista dal calendario specifico. Saranno i catechisti a guidare e accompagnare i singoli gruppi negli ambienti di volta in volta
destinati all’incontro. L’orario di inizio è fissato per le 17,00 e la conclusione è
prevista per le 18,30. Normalmente l’attività dei singoli gruppi ha inizio subito dopo l’incontro comunitario di tutto l’oratorio (la tradizionale “Buona notte” voluta da
Don Bosco come comunicazione “di famiglia” e come breve momento di preghiera comune).
Se in occasioni particolari l’incontro catechistico dovesse terminare con anticipo,
i ragazzi saranno assistiti nell’oratorio dai propri catechisti.
Qualora l’incontro dovesse superare l’orario ordinario (per un film, una celebrazione, una manifestazione particolare), la famiglia sarà informata con sufficiente
anticipo.