Scarica tutto il servizio in PDF
Transcript
Scarica tutto il servizio in PDF
Tel Aviv: lo skyline visto dalla spiaggia Israele dai due volti 138 TEL AVIV E GERUSALEMME, MODERNITÀ E TRADIZIONE, NIGHTLIFE E RELIGIONE ORTODOSSA. UN VIAGGIO ALLA SCOPERTA DEGLI SCENARI AFFASCINANTI E INATTESI DI DUE CITTÀ CHE RAPPRESENTANO L’ANIMA DI UNA TERRA ANTICA, CON LO SGUARDO COSTANTEMENTE RIVOLTO AL FUTURO di GUIDO BAROSIO foto FRANCO BORRELLI Gerusalemme: la città vecchia vista dal Monte degli Olivi 13L torino magazine il viaggio v La downtown di Tel Aviv A destra: edifici Bauhaus in boulevard Rothschild In basso: l’ingresso del Sarona Market 145 sraele propone ai suoi visitatori un doppio viaggio metropolitano solo a prima vista contrastante, perché in realtà tel aviv e Gerusalemme sono i due volti del medesimo popolo, con un’irresistibile carica vitale, presente – a dosi mai omeopatiche – nella tradizione come nella trasgressione, nella modernità come nella storia che in questi luoghi ha segnato ogni pietra, ogni muro, ogni anima di un popolo unico e tenace. Se vogliamo trovare un denominatore comune, questo è la gioventù: l’età media nel paese si attesta intorno ai 36 anni, la natalità è alta e quindi anche le prospettive quotidiane – pur tenendo conto di un passato affascinante, complesso e sovente drammatico – sono costantemente rivolte al futuro. Sotto questo aspetto il vero laboratorio a cielo aperto è tel aviv: una sequenza di edifici – tra i quali svettano alti i grattacieli – rivolta al Mediterraneo, una lunga I striscia assolata dove si affacciano ristoranti e caffè, i fremiti della più dinamica nightlife del paese, uno scenario – in continua evoluzione – dominato da gallerie d’arte, laboratori artigianali, centri commerciali, teatri e musei. E poi la grande spiaggia coi suoi 14 chilometri di sabbia dorata, luogo d’incontro, di ben dosata flânerie, di giochi all’aperto, amatissima da giovani e famiglie che l’affollano con particolare intensità nei Tel Aviv: lo skyline del centro In basso: la passeggiata sul porto di Tel Aviv torino magazine il viaggio v wil viaggio torino magazine Tel Aviv: la downtown lazione di entrambe (dopo successive ondate d’immigrazione) è quasi totalmente ebraica. tra le attrattive di Jaffa non va trascurato l’Ilana Goor Museum: la sede – una splendida casa della vecchia città – ospita la collezione (oltre 500 pezzi) dell’artista Ilana Goor, oltre a una selezione delle sue opere. tra sale e scalinate si arriva alla terrazza superiore dove, circondati da statue di arte contemporanea, si gode un panorama sul Mediterraneo e sugli edifici circostanti. tel aviv vanta un patrimonio architettonico dove sono ben riconoscibili due stili: l’Eclettismo e il Bauhaus. Nel primo caso si tratta di edifici sorti negli anni ’20 dai tratti eclettici e fantasiosi: una sintesi tra elementi orientali e occidentali, dove fanno mostra di sé colonne greche, archi romanici, cupole orientali, ceramiche variopinte e altri numerosi ornamenti. Decisamente differente la ‘città bianca’, eretta secondo i principi del Bauhaus. Questa corrente – fondata dall’architetto Walter Gropius – era particolarmente attiva in Germania, La spiaggia di Tel Aviv giorni del fine settimana. Ma ciò che rende particolarmente unica tel aviv è la geografia umana: giovane, cosmopolita, dinamica. Metropoli riconosciuta come gay friendly, la città vanta anche altre peculiarità degne di nota. tel aviv ospita un cane ogni 13 abitanti (praticamente un record) ed è un avamposto mondiale per la cucina vegana. Si calcola che almeno il 10% dei ristoranti proponga menù veg, mentre il 5% sono esclusivamente dedicati a questa nouvelle vague alimentare. Ma sono in assoluto la cucina e la ristorazione a rappresentare un vivacissimo laboratorio di ricerca, meticcio e stuzzicante. a partire dai mezze, gli antipasti Tel Aviv: skyline notturno serviti contemporaneamente all’inizio di ogni pasto, dove i sapori israeliani si contaminano con suggestioni arabe ed europee. a seguire, ‘portate principali’ che rivelano un amore sia per la pasta che per la cucina italiana, senza naturalmente trascurare mai il patrimonio gastronomico locale. Se tel aviv è una città nuova – nata agli inizi del XX secolo – i suoi confini meridionali portano a Jaffa, che invece vanta una storia millenaria, conquistata a più riprese da egizi, assiri, babilonesi, macedoni, maccabei, bizantini, arabi, crociati, francesi e ottomani. Con la crescita di tel aviv (‘Collina di primavera’), le due città vennero unificate e oggi la popo- ma durante il regime nazista venne messa al bando; così, numerosi architetti si rifugiarono a tel aviv, dove progettarono e realizzarono ben 4mila edifici: il patrimonio Bauhaus più ricco al mondo. Lo stile privilegia l’essenziale con linee rigorose, tetti piatti e pareti bianche. La maggior parte degli edifici Bauhaus si nota percorrendo il centralissimo boulevard Rothschild e le sue traverse. altro approdo da visitare in città è il Sarona Center: un vero e proprio villaggio che venne edificato da una setta di pietisti cristiani autodefinitisi ‘templari’ (da non confondere coi cavalieri medioevali), che aderirono al nazismo dopo l’ascesa al potere di Hitler. Con l’inizio della guerra furono prima arrestati e poi deportati in australia, lasciando liberi gli edifici. Recentemente si è completato il recupero dei medesimi, oggi adibiti a gallerie d’arte, caffè, ristoranti e negozi alla moda; nel cuore del villaggio, un vivacissimo centro commerciale per gli appassionati di food. Ma conoscere tel aviv vuol dire anche esplorare la sua vita notturna. I locali di maggiore interesse si trovano perlopiù nella zona del boulevard Rothschild: avamposti del divertimento notturno, frequentatissimi ogni sera della settimana, forniscono la più efficace visione di una metropoli giovane sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e stimolante, dove sound e cocktail rendono l’atmosfera trendy e vivacissima. Considerando che la mappa dei locali vive di continui aggiornamenti, suggeriamo di consultare la guida specializzata online www.telavivguide.net. Se riconosciamo tel aviv come l’indiscussa capitale della modernità israeliana, Gerusalemme rappresenta invece il crocevia spirituale del paese e forse del mondo intero, essendo città sacra per musulmani, ebrei e cristiani. La sua bellezza e il suo fascino si avvertono fortissimi nella Città Vecchia, cinta da mura possenti e scrigno di monumenti che sono vere e proprie icone della fede: il Monte del tempio, il Muro “ Se riconosciamo Tel Aviv come l’indiscussa capitale della modernità israeliana, Gerusalemme rappresenta invece il crocevia spirituale del paese e forse del mondo intero ” 143 Basilica del Santo Sepolcro: la pietra della deposizione A destra, Basilica del Santo Sepolcro: il sito del calvario In basso, Gerusalemme: la Cupola della Roccia Occidentale del tempio di Salomone, la Via Dolorosa (Via Crucis), la basilica del Santo Sepolcro. La storia di Gerusalemme ci rimanda a un continuo movimento di popoli e poteri. Gli ebrei edificarono due templi, il primo distrutto dai babilonesi e il secondo dai romani, ma continuarono a venerare il luogo dove vennero costruiti. Per secoli, i cristiani hanno celebrato la Via Dolorosa, segnata dalle 14 tappe della Via Crucis, che identificano il martirio di Cristo, dal suo processo al cammino che lo portò sul luogo della crocifissione. Per i musulmani, il Monte del tempio fu il luogo dove Maometto ascese al cielo durante un viaggio notturno, evento celebrato con la costruzione della Cupola della Roccia e della moschea di al-aqsa. Ed è proprio il Monte del tempio – conosciuto anche come Spianata delle Moschee – a essere il luogo più conteso di Gerusalemme. Oggi, nonostante l’intera città sia unificata e abbia il ruolo di capitale dello stato ebraico, il monte è sotto l’amministrazione musulmana e per visitarlo occorre esibire il passaporto. Inoltre, in periodi di turbolenze politiche viene chiuso ai visitatori e chi non professa la fede islamica non può visitarlo durante le festività religiose. Ma la storia del Monte del tempio è ancora più antica. Secondo la religione ebraica fu il luogo dove adamo, Caino, abele e Noè celebrarono i sacrifici rituali e dove abramo, in procinto di sacrificare il figlio Il Muro del Pianto Isacco, venne fermato da un angelo. Proprio per questa ragione, Salomone decise di edificarvi il primo tempio conservando al suo interno l’arca dell’alleanza. Oggi, la Spianata delle Moschee ospita due edifici di grande bellezza: la moschea di al-aqsa – che può accogliere fino a 5mila fedeli – e la Cupola della Roccia con la sua splendente copertura dorata, edificio simbolo di tutta la città. La cupola d’oro originaria scomparve molto tempo fa e venne restituita allo splendore originale da Re Hussein di Giordania negli anni Cinquanta, quando la fece ricoprire da una lamina d’oro spessa 1,3 millimetri. Servirono 80 chili del prezioso materiale per un costo di 8,2 milioni di dollari americani e il sovrano, per coprire le spese, vendette una delle sue case di Londra. Oggi, il luogo maggiormente venerato dagli ebrei è il Muro Occidentale. Chiamato anche Muro del Pianto, è la base del Secondo tempio e l’unica parte dell’edificio Fedeli al Muro Occidentale torino magazine il viaggio v wil viaggio torino magazine Il bazar di Gerusalemme Un tratto della Via Dolorosa In basso: una soldatessa israeliana e la Basilica del Santo Sepolcro ancora visibile alla luce del sole. Qui – come in una grande sinagoga all’aperto – si radunano i fedeli e gli ebrei ortodossi pregano oscillando la testa e baciando di tanto in tanto le pietre. Il luogo ha una suggestione unica e l’intensità delle preghiere fa immergere il visitatore in una dimensione senza tempo caratterizzata da una devozione assoluta. Particolarmente interessante è una visita alle Gallerie del Muro Occidentale, dove gli archeologi hanno scavato un tunnel lungo 488 metri che permette di vedere la parte sotterranea del muro con le immense pietre che sostenevano l’edificio. Il fascino della Città Vecchia può essere colto pienamente lasciandosi andare alle preghiere e alle cerimonie dei fedeli che animano continuamente le storiche vie di questo grande teatro religioso. Da un punto di vista urbanistico, Gerusalemme Vecchia ospita quattro quar- tieri: ebreo, musulmano, cristiano e armeno, divisi dalla devozione ma uniti sotto l’unica amministrazione israeliana. Per i cristiani, il percorso obbligato porta lungo la Via Dolorosa e approda alla basilica del Santo Sepolcro, dove da 16 secoli giungono pellegrini da tutto il mondo. L’edificio originario venne costruito da Elena, madre dell’imperatore Costantino, per essere poi distrutto dal califfo al-Hakim; ricostruito pochi anni dopo, furono i crociati ad apportare le modifiche che si sono tramandate fino a oggi. attualmente la custodia è affidata alle diverse comunità cristiane – cattolici, greco ortodossi, armeni ortodossi, siriani, copti ed etiopi – ma non è sempre stato facile trovare una gestione condivisa del luogo sacro. a causa dei frequenti dissidi, le chiavi della basilica sono affidate alla famiglia araba dei Nus- seibeh, che provvede ad aprire le porte ogni mattina per poi chiuderle la sera. In quello che è uno dei più venerati templi della cristianità, il flusso dei pellegrini è costante, palpabile la devozione in ognuno dei luoghi simbolo dell’edificio, che venne costruito inglobando il sito del Calvario, dove le sacre scritture narrano che Gesù subì la crocifissione, morì, venne deposto e fu sepolto per poi risorgere. Sostanzialmente, la basilica raggruppa le ultime cinque stazioni della Via Crucis. all’ingresso i fedeli si prostrano sulla pietra della deposizione, dove Gesù venne avvolto nella Sindone; salendo verso destra si raggiunge la cappella del Calvario, il luogo della crocifissione dove, sotto l’altare, attraverso un foro, i pellegrini possono toccare la pietra dove venne issata la croce. Il luogo maggiormente struggente è la tomba del sacro sepolcro: per visitarla ci si mette in coda e il sacerdote di guardia disciplina il tempo di permanenza, consentendo a ogni fedele solo pochi istanti di raccoglimento. Usciti dalla Città Vecchia, con le sue ancestrali suggestioni, si scopre un’altra Gerusalemme, moderna e dinamica, per molti aspetti simile, come stile di vita, a tel aviv. Ricca di luoghi d’interesse, ha il suo apice culturale nel Museo d’Israele: impeccabile negli allestimenti e ricchissimo di reperti, copre un sensazionale arco temporale, dalla preistoria all’arte contemporanea. La sezione archeologica propone la collezione di oggetti legati alla storia biblica più ricca al mondo. Nella sezione dedicata all’arte e alla vita ebraica sono presenti quattro sinagoghe perfettamente ricostruite e provenienti da Cochin in India, Paramaribo nel Suriname, Horb in Germania e Vittorio Veneto in Italia. Nell’ala delle Belle arti troviamo una rassegna di pittura che spazia da Renoir, Degas, Sisley, Monet e Cezanne per arrivare a Pollock, Modigliani e Bacon. attraverso il Giardino delle Sculture si arriva al padiglione dedicato ai rotoli del Mar Morto. In un allestimento di forte impatto emozionale si possono ammirare gli scritti sia profani che religiosi prodotti dalla setta degli esseni; in alto, con una suggestiva esposizione circolare, si ammira la riproduzione del grande rotolo di Isaia. tra i punti di maggiore interesse di Gerusalemme va ricordato il mercato Mahane Yehuda, quotidianamente frequentato dai buongustai per la profusione di spezie e specialità tradizionali. Ma la sua caratteristica più singolare è la doppia anima diurna/notturna. La sera, quando i commercianti ritirano i banchi e abbassano le saracinesche, il mercato si rianima con decine di piccoli locali frequentatissimi, con improvvisati e fragorosi deejay set, con drink internazionali serviti da giovani gestori a una clientela trendy sempre attenta alle novità. Una doppia anima irresistibile, che sintonizza sui contrasti di una città dove tradizione e modernità si dividono gli spazi, dando forma a una capitale che può veramente rispondere a ogni aspettativa. Fiero delle proprie peculiarità storiche e religiose, Israele è un paese giovane con lo sguardo costantemente rivolto al futuro. tel aviv e Gerusalemme sono le sue due anime più rappresentative, da conoscere e vivere attraverso una vitalità ad alto voltaggio. Facile restarne sedotti se la vostra rotta cerca emozioni lungo il filo di una storia che non arresta il suo corso. wwI APPUNTI DI VIAGGIO Ristoranti Tel Aviv Yulia Harbour Hangar 2 Tel. +972.(0)3.5469777 Social Club 45 Rothschild Boulevard Tel. +972.(0)3.5601114 Meatos Grill Bar 2 Weizmann Street Tel. +972.(0)3.6932002 Gerusalemme Hachatzer Restaurant 7 Derekh Beit Lekhem Tel. +972.(0)2.6719922 Hotel Tel Aviv Yam Hotel 16 Yordei ha-Sira Street Tel. +972.(0)3.5455000 Guide Eli Farjun Tel. +972.(0)50.5366166 L’accompagnatore ideale per i visitatori italiani. Ottima conoscenza della nostra lingua, profonda cultura sulle tradizioni locali e sul patrimonio artistico di Israele. Or Tel. +972.(0)52.2366006 La guida perfetta per scoprire la nightlife di Tel Aviv. Conoscenza approfondita dei locali dello scenario trendy metropolitano. Avvertenza importante: ottima conoscenza dell’inglese ma non parla italiano. Museo di Israele: i rotoli del Mar Morto 146 14b