Agricoltura Sviluppo Rurale | Regione Abruzzo
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Agricoltura Sviluppo Rurale | Regione Abruzzo
GIUNTA REGIONALE BOLLETTINO TECNICO REGIONALE DI PRODUZIONE E DIFESA INTEGRATA del 17 novembre 2015 N. 31 14 APRILE 2015 N. 0 DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO RURALE DELLA PESCA Ex Servizio Gestione del Territorio, del Suolo e Green Economy Ex Servizio Fitosanitario Villanova di Cepagatti ANDAMENTO CLIMATICO Settimana dal 10/11/2015 al 16/11/2015 - (a cura del C.A.R. Scerni) Purtroppo, i problemi tecnici sulle linee telefoniche non ancora risolti non consentono, nemmeno questa settimana, la trasmissione dei dati e quindi di riportare i valori meteorologici delle stazioni ricadenti nella rete regionale. COMMENTO METEOROLOGICO DELLA SETTIMANA dal 10/11/2015 al 16/11/2015 La settimana trascorsa ha avuto un decorso con tempo bello e stabile, senza precipitazioni e con valori termici in lieve discesa. PREVISIONE METEOROLOGICA DELLA SETTIMANA fino 23 novembre Le previsioni meteo indicano il perdurare delle buone condizioni di tempo stabile fino al 21 c.m., successivamente, si verificherà un significativo abbassamento termico e precipitazioni di lieve e media entità nei primi giorni della prossima settimana su tutto il territorio regionale. GESTIONE INTEGRATA DELLE COLTURE L’annata olivicolo olearia 2015 Dopo una annata come quella del 2014, caratterizzata da una profonda e diremmo storica mancanza di produzione a livello nazionale, nel corso del 2015. abbiamo assistito ad una netta ripresa della produttività, anche se meno importante di quella che si lasciava prevedere. Possiamo stimare una produzione olearia non superiore alle 15.000 tonnellate di olio. A livello territoriale buona la produzione nella fascia della collina litoranea soprattutto grazie ad un buon comportamento della varietà Leccino, nettamente meno entusiasmante la raccolta nelle aree più interne dove alcune varietà locali (Intosso, Rustica, Gentile dell’Aquila ) hanno mostrato un cedimento nella fruttificazione. Questo è sicuramente dovuto alle influenze del clima sempre più bizzarro: nel periodo primaverile, gli abbassamenti termici e le piogge di forte intensità hanno determinato problemi in fase di allegagione e la caduta dei fiori; successivamente la siccità estiva, unitamente al caldo africano, ampiamente avvertiti nel corso della stagione, hanno giocato un ruolo determinate sia sulla bassa produttività, sia sulla resa e la qualità dell’olio raccolto. Può risultare interessante confrontare, nel grafico in allegato, il differente apporto degli indici climatici sulla caratterizzazione dell’annata, che pone e descrive una netta differenza tra quanto accaduto nel 2014 rispetto all’attualità. Come si può vedere, accanto ad una minore piovosità rispetto all’anno precendente, il 2015 è stato caratterizzato dalla presenza di medie termiche elevate con punte di T°max spesso superiori a 30°C°. Soprattutto nel mese di luglio si è assistito ad un a calura estiva forte e soprattutto prolungata che ha messo a dura prova l’equilibrio evapotraspirativo dell’olivo. Le piante sottoposte a forte insolazione e temperature elevate hanno di fatto rallentato i processi traspirativi determinando un rallentamento complessivo dell’attività fisiologica . Inoltre va sottolineato lo stress idrico subito dall’olivo in luglio, proprio nel momento in cui la pianta mostra una particolare esigenza di presenza di acqua nel terreno; in quel momento l’olivo si trova nella fase cosiddetta di “ indurimento del nocciolo”, fase delicatissima che in presenza di stress idrico determina una evidente cascola dei frutticini. 2014 MESE 2015 L’andamento della maturazione e l’inoliazione A livello della maturazione si è assistito ad un processo lento con un netto ritardo nella fase fenologica di inizio invaiatura e ancor più di maturazione. Tale comportamento è addebitabile alla scarsa piovosità registrata nel periodo estivo, tanto che solo all’arrivo delle prime piogge autunnali, l’attività enzimatica nel frutto ha finalmente avviato ed accelerato il processo maturativo. Strettamente collegato a tale processo è l’accumulo del grasso (olio) nell’oliva che , infatti, ha risentito del processo rallentato di ingrossamento del frutto . Le rese infatti sono state nel complesso modeste ( 10-13% ) e solo nelle ultime partite con varietà tardive si assiste ad un moderato incremento. Diverso comportamento varietale Ricordiamo che la capacità di esprimere buoni produzioni di olive nonché buone rese olearie , spesso è da imputare alle caratteristiche di resistenza o sensibilità che tutte le varietà presentano rispetto ai parassiti ed agli agenti abiotici. In questa annata 2015 alcune varietà si sono espresse al meglio come ad esempio il Leccino che ha dimostrato ottime performance produttive. Al contrario alcune varietà locali, anche importanti, come la Dritta, l’Intosso, e la stessa Rustica dell’Aquila, per citarne alcune, hanno presentato una scarsità di fioritura o anche difficoltà di allegagione, accompagnate da una forte incidenza degli attacchi di occhio di pavone. Per tali motivi, si è assistito a produzioni talvolta difformi anche sullo stesso territorio con situazioni produttive opposte. Gli oli prodotti La produzione olearia, seppur non abbondante registra però una complessiva e diffusa buona qualità sia in termini chimico analitici ( bassa acidità e perossidi contenuti) che nel profilo organolettico . In particolare rispetto a questo ultimo parametro, molto interessante ai fini di una valutazione dell’annata olivicola, si è constatato che gli oli presentano fruttati ben presenti, seppur non di alta intensità, con note erbacee spesso evidenti. Piccante ed amaro le sensazioni al gusto, ben rappresentate soprattutto nei primi oli prodotti. Tali buoni aspetti chimico-organolettici sono espressione di olive sane, fresche e integre conseguenti ad una raccolta tempestiva ma soprattutto frutto di una assenza di mosca olearia. Bilancio fitosanitario olivo 2015 Se il 2014 è stato ricordato negativamente per gli eccezionali eventi fitosanitari il 2015 lo sarà per la quasi totale assenza di fitopatie e ciò ha contribuito, senz'altro, a determinare una ottima qualità del prodotto. Va, però, evidenziato che è sensibilmente migliorato il livello di attenzione da parte di tecnici e agricoltori nei confronti di una importante coltura che, negli ultimi anni era stato marginalizzata, in particolare per quale che ha riguardato i monitoraggi nei confronti delle più importanti malattie. Viene, di seguito, dato un breve resoconto di quanto accaduto. Fitofagi Bactrocera oleae, mosca dell'olivo Le condizioni climatiche che hanno caratterizzato l'intero periodo di possibile infestazione, luglio- ottobre, con temperature che, sovente hanno superato i 30-32°C e la assenza di precipitazioni hanno determinato condizioni assai sfavorevoli per questo dittero che è risultato del tutto assente in tutti gli areali di coltivazione e le infestazioni sia per le olive da mensa che da olio non hanno mai superato l'1-2 % di infestazione attiva (punture fertili, uova e larve) e ciò ha reso del tutto inutili gli interventi fitosanitari che, pure, molti agricoltori hanno effettuato nonostante i consigli e le informazioni diramate dai bollettini fitosanitari e dai tecnici delle associazioni/organizzazioni olivicole. Prays oleae, tignola dell'olivo A partire dalla terza decade di giugno il monitoraggio effettuato a mezzo di trappole sessuali a feromoni e i successivi controlli visivi sulle giovani olivine hanno evidenziato, in tutta le regione una intensa attività di ovideposizione che ha superato, sovente, la soglia economica di intervento. Ciò ha reso necessario l'esecuzione di uno specifico intervento, peraltro tempestivamente segnalato, che ha determinato un buon controllo dell'infestazione tanto che, a fine agosto-primi di settembre, non si è verificata la tipica cascola delle olive determinate dalla fuoriuscita delle larve a livello del punto di attacco della drupa al peduncolo. Palpita unionalis Margaronia Alcuni giovani impianti, ancora in allevamento, sono stati interessati da infestazioni tardive, metà settembre, dall'attività trofica di questo lepidottero con la distruzione della parte apicale del germoglio e l'arresto dello sviluppo vegetativo di fine estate-inizio autunno. Nei casi più gravi si è reso necessario uno specifico intervento anche perchè queste infestazioni possono avere ripercussione negative l'anno successivo determinando un sensibile ritardo della ripresa vegetativa. Crittogame Spilocea = Fusicladium oleagina, occhio di pavone Le intense precipitazioni che hanno caratterizzato i primi tre mesi dell'anno sono state molto favorevoli allo sviluppo della malattia che, a fine inverno- inizio primavera è risultata molto presente ed ha causato sensibili defogliazioni, soprattutto sulle varietà più suscettibili (es. Dritta). Poichè, come noto, si tratta di un patogeno fortemente condizionato per il suo sviluppo da elevate condizioni di umidità relativa, il caldo clima estivo ha impedito ulteriori sviluppi della malattia tanto che, a fine estate, non si sono verificati ulteriori attacchi. Tuttavia il fatto che, in presenza di condizioni climatiche avverse, il periodo di incubazione può essere molto lungo, fino a 3 mesi, il livello di attenzione deve essere molto elevato e non possono essere trascurati specifici interventi chimici. Gloeopsporium olivarum. lebbra Si tratta di una patologia in espansione anche nella nostra regione e la sua presenza è stata rilevata, in alcuni oliveti, a fine inverno- inizio primavera con tipiche clorosi fogliari che, nel mese di giugno fanno assumere alle foglie un uniforme colore giallo. Le condizioni climatiche estive, però, non hanno determinato ulteriori infezioni e, ad inizio invaiatura, non si sono evidenziate presenze sulle drupe. Xylella fastidiosa Su questo batterio più volte, nel corso della stagione vegetativa, sono state date informazioni e resoconti sull'attività in essere. Come noto nel corso del corrente anno è stato effettuato un monitoraggio su tutto il territorio regionale che ha coinvolto molti tecnici delle associazioni/organizzazioni olivicole. In particolare l’attività ha coinvolto le maggiori aree olivicole dell’intero territorio regionale ed è stato svolto in 46 siti afferenti a 24 comuni, precisamente 9 in provincia di Chieti (Vasto, Scerni, Fossacesia, Villalfonsina, Rocca S.Giovanni, Lanciano, S. Vito Chietino, Bucchianico), 10 in provincia di Pescara (Spoltore, Cepagatti, Pianella, Città S. Angelo, Tocco Casauria, Penne, Cugnoli, Loreto Aprutino, Elice, Moscufo), 5 in provincia di Teramo (Mosciano S. Angelo, Teramo, Campli, Tortoreto, Martinsicuro). Sono state controllate complessivamente oltre 19.000 piante su una superficie di circa 90 ha. Sono state effettuate n. 158 determinazioni analitiche su matrici vegetali di olivo e poligala che, in tutti i casi, hanno dato esito negativo. L’insieme dei risultati consente di escludere, al momento, la presenza di Xylella fastidiosa nella Regione Abruzzo. L'insieme dei risultati, visivi e analitici, ne esclude la sua presenza nella nostra regione. Tuttavia la pericolosità della malattia impone un rigoroso e attento controllo e la collaborazione di tutti gli olivicoltori ai quali si chiede di segnalare qualsiasi sospetto o anomalia.